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Luned
03/08/2015
1
Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Luciano Fontana
362.821
Sicure//a trascurata
L'INTERESSE
NAZIONALE
DIMEZZATO di
Angelo
Panebianco
uando l'ambiente
internazionale diventa
minaccioso, la classe
dirigente di un Paese
dovrebbe creare un fronte
unito per orientare l'opinione
pubblica. Ma ci pu
accadere solo in un mondo
ideale, lontano da quello
reale. Alcuni Paesi, con una
tradizione di coesione
nazionale, si sono in passato
avvicinati un po' all'ideale.
Altri ne sono sempre rimasti
distanti. Per decenni,
guardando alle nostre
esasperate divisioni, certi
osservatori si sono chiesti se
sia mai esistito un interesse
nazionale italiano, un
insieme di stabili obiettivi in
relazione al mondo esterno
che la classe dirigente
condividesse a prescindere
dai suoi conflitti. Se la
domanda posta in questi
termini la risposta deve essere
affermativa: s, esiste un
interesse nazionale italiano e
c' un corpo diplomatico di
buona qualit che si sforza di
tutelare con continuit
quell'interesse chiunque sia di
volta in volta al governo. Ci
che ci ha insegnato il
ventennio e passa seguito alla
fine della Guerra fredda, e nel
quale abbiamo sperimentato
la frequente alternanza al
governo di sinistra e destra,
che, a ogni cambio di
maggioranza, mutano gli stili
comunicativi, qualche
alleanza internazionale
diventa pi stretta, qualche
altra si allenta, ma il cuore
della politica estera non
cambia radicalmente. Tutto
bene dunque? Non proprio.
Ci sono due limiti. D primo
che le nostre convergenze
interne sulla politica estera
sono spesso occulte. La classe
politica disorienta l'opinione
pubblica fingendo divisioni
dove non ci sono, occultando
le convergenze, e in definitiva
vergognandosene.
Facciamo tre esempi. Senza
voler formulare
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