Documentos de Académico
Documentos de Profesional
Documentos de Cultura
ed europeo
in movimento
E la sinistra
italiana?
di Alberto Burgio
Vietnam
1975 - 2005
Resteremo
fedeli ai
nostri sogni
di Vo Nguyen Giap
sommario a pagina 3
Anno XIII - N. 3 Maggio/Giugno 2005 - 5 euro
Reg. Trib. Cremona n. 355 12.4.2000
Sped. A.P. D.L. 353/2003
(con. in L. 27/02/2004 n46) art. 1 c.1 DCB-CR
segue a pag. 2
segue a pag. 8
Maggio Giugno
Editoriale
IL
DELLA
PROGETTO
M A R G H E R I TA
C da fare per anche un altro ragionamento se si vuol capire davvero che cosa sta accadendo sotto i
nostri occhi: un ragionamento che
richiede un certo sforzo di freddezza, poich prescinde dal giudizio sul progetto politico del presidente della Margherita. Quale sia
questo progetto e di che segno
non proprio un mistero. Da quando occup la carica di sindaco di Roma, Francesco Rutelli impegnato
in una coerente rincorsa al centro.
Egli ambisce, con ogni evidenza, ad
LE
CONTRADDIZIONI
I N S E N O A L L U N I O N E
Editoriale
SOMMARIO
13
F.S.
15
G. Labica
Il condominio imperiale
19
D. Jonhstone
22
P. Guerreiro
24
Di ritorno da Cuba
26
SINISTRA
QUALE RUOLO?
Queste ultime considerazioni ci riportano allo scenario odierno e parlano anche di noi, del ruolo di Rifondazione Comunista nellattuale
fase politica.
Relazioni concrete, dicevamo, costruite sulla conoscenza di bisogni e
potenzialit. Detto in altri termini:
la politica. I programmi. Gli obiettivi
da raggiungere. I progetti. L i n d ividuazione di interessi da tutelare o
da colpire. La scelta tra diversi modelli di sviluppo, tra diverse idee di
societ. Non un caso che di tutto
questo non vi sia traccia nella rovente polemica quotidiana che
scuote lUnione e disorienta un
Paese stremato. Si parla di formule,
di capi (anzi, di leader), di contenitori e di procedure. Si evocano le
primarie, liturgie tipiche del sistema maggioritario, esemplari di
una concezione personalistica e
spettacolare della politica. Ma nessuno, nessuno, sembra interessato a
chiarire perch in vista di che cosa
ci si dovrebbe disporre a votare per
quel leader e per la sua coalizione,
piuttosto che per altri. Dicevamo
che si respira un clima di crescente
sfiducia verso una classe politica litigiosa e assorbita nei propri inde-
S. Cannav
32
G. Mele
36
S. Galante
39
V. Parlato
40
G. Rinaldini
43
B. Casati
Fascismo/Antifascismo
46
L. Canfora - D. Greco
Intervista a P. Toekerus, a cura di S. De Bianchi
Internazionale
58
Cuba (M. Baldassarri e S. Cararo) - Paesi Baschi
(M. Santopadre) - Russia (M. Gemma)
Dibattito
70
Perestrojka(A. Catone) - Cina-Usa(P. Theuret)
Partito della Sinistra Europea (H. Charfo)
Pietro Secchia: vita di un rivoluzionario
85
M. Graziosi
91
Recensioni
Memorie del nostro Novecento
M. R. Calderoni
95
Editoriale
ch si generalizzato il ricorso al
precariato; soltanto il 56% della popolazione in et lavorativa risulta occupato e lItalia in vetta alla classifica europea della disoccupazione
giovanile (27%). Il sommerso vale
ormai poco meno del 30% del pil
(con punte di oltre il 40% in agricoltura, nel settore alberghiero e
nei servizi alle imprese e alle famiglie). Ne discende unevasione contributiva per oltre 60 miliardi di euro lanno, a cui vanno aggiunti altri
200 miliardi di redditi che sfuggono
al fisco. Sono cifre da capogiro, che
parlano di una gigantesca e sistematica redistribuzione della ricchezza dal lavoro al capitale e alla
rendita. E difatti la disuguaglianza
aumenta costantemente. Negli ultimi dieci anni, la quota di ricchezza
nazionale detenuta dal 5% pi ricco
delle famiglie passata dal 27 al
32%, il che significa che 950 mila famiglie traggono reddito prevalentemente dal capitale. Dai primi anni
Novanta ad oggi la quota della ricchezza nazionale posseduta dall1%
pi ricco passata dal 10,6 al 17,2%.
A fronte di ci, sono oltre quattro
milioni i nuclei familiari ufficialmente gravati da debiti.
Questa la realt italiana dopo quattro anni di governo Berlusconi, otto
anni e mezzo di osservanza dei vincoli di Maastricht e oltre un decennio di privatizzazioni e liberalizzazione del mercato del lavoro. N
quanto avviene in questi giorni lascia intravedere sia pur timide inversioni di tendenza. Il governo
esclude tassazioni delle rendite finanziarie, progetta ulteriori regali
alle imprese (il taglio dellIrap) e
nuove, sconcertanti privatizzazioni
(le spiagge e le strade). Ma forse che
lUnione linsieme delle forze politiche che dovrebbe rappresentare
unalternativa a questo disastro discute di tutto questo? No. troppo
intenta a dibattere su nomenclature
e organigrammi. Romano Prodi annuncia a mesi alterni lavvio di assemblee programmatiche. Da ultimo, forse stanco lui stesso dei propri proclami, arrivato a scrivere
(nel celebre manifesto cretese) che
Maggio Giugno
Editoriale
IL
QUADRO POLITICO
EUROPEO
ceca chi vuol perdere. Viene spontaneo chiedersi che cosa direbbero i
nostri Prodi, Amato e DAlema qualora Blair e Schroeder le elezioni le
avessero vinte per davvero.
Lavvenimento cruciale sullo scenario europeo stato tuttavia un altro:
il referendum francese (29 maggio), seguito a ruota da quello olandese (1 giugno), che ha clamorosamente bocciato la cosiddetta Costituzione europea. questo un
evento di grande rilevanza e complessit, che dovr essere analizzato
con cura quando sar possibile comprenderne appieno presupposti e
conseguenze. Ma sulla bocciatura
Editoriale
Maggio Giugno
Editoriale
chia di leopardo si estende un gigantesco movimento anti-imperialista di popoli e di Stati che riconquistano indipendenza e sovranit.
Dopo il Venezuela di Chavez e
lUruguay del Frente amplio, di
questi giorni la rivolta del popolo boliviano, con alla testa il movimento
dei minatori e dei c a m p e s i n o s d i
Sucre, che pretende di tornare libero e padrone delle risorse energetiche del proprio Paese, sin qui saccheggiate dalle multinazionali nordamericane con la complicit di governi corrotti. Infine, Cuba.
Quarantacinque anni di embargo
non sono bastati a piegare la rivoluzione cubana. N bastata la
montagna di soldi (oltre 50 milioni
di dollari lanno) che gli Stati Uniti
spendono per finanziare il dissenso, la contra, lo spionaggio e le
bande criminali che dal 1960 ad
oggi hanno compiuto rapimenti e
attentati costati la vita a 3478 persone. Cuba resiste. Al terrorismo imperialista e anche alle campagne di
stampa che la diffamano per isolarla. Resiste e svolge con vigore il
ruolo di capofila del movimento
anti-imperialista in America Latina.
Di questa ferma determinazione
testimonianza, da ultimo, lincontro internazionale contro il terrorismo, per la verit e la giustizia
svoltosi allAvana dal 2 al 4 giugno
con la partecipazione di partiti comunisti, comitati di lotta e movimenti sociali provenienti da ogni
continente. Lincontro (al quale
lo ricordiamo con orgoglio la componente de lernesto stata ufficialmente invitata) ha offerto loccasione per denunciare dinanzi al
mondo i crimini del terrorismo statunitense e per chiamare a raccolta i
movimenti, le forze politiche e gli
Stati che vi si oppongono nel nome
della giustizia e del diritto allautodeterminazione. I popoli questo
ci dice lincontro di Cuba non si
piegano alla violenza del capitalismo imperialista. La resistenza continuer e continuer la lotta per il
socialismo, altro mondo possibile.
13 giugno 2005
Maggio Giugno
Stampa:
Tip. Fantigrafica Srl Cremona
Chiuso in Tipografia:
20 giugno 2005
Abbonamenti:
annuale ordinario
23 euro
annuale ordinario posta prioritaria
40 euro
annuale estero posta prioritaria
50 euro
annuale sostenitore (posta prior.)
60 euro
Effettuare il versamento sul conto corrente
Postale n. 14176226
Intestato a lernesto
Via del Sale 19 26100 Cremona
www.lernesto.it
8
Era questa intenzione con cui lanciarono loperazione Cerca e distruggi, sperando di spezzare il nucleo portante dellesercito regolare
Viet Cong, bloccandone o annichilendone il Comando centrale o il
Comando dellEsercito di Liberazione del Vietnam del sud, ed organizzando bombardamenti su larga
scala contro il Vietnam del nord ed
isolando Ho Chi Minh, in modo che
il Vietnam potesse essere definitivamente sconfitto.
Ma nonostante le due offensive
delle stagioni secche 1965-1966 e
1966-1967 e le importanti operazioni che hanno visto la caduta di
Cedar Falls, Attleboro e Junction
City, gli Stati Uniti non sono riusciti
a distruggere le forze regolari dellesercito di liberazione o a bloccare
il cervello della lotta di resistenza
nel sud. Al contrario, hanno subito
perdite senza precedenti. Nel corso
poi della terza stagione secca, mentre gli Usa erano in procinto di sferrare la loro azione offensiva, la battaglia di Khe Sanh e la rivolta Tet del
1968 li hanno travolti, facendo vacillare la loro stessa volont di aggressione. Il Generale Westmoreland venne sollevato dal suo incarico, il Segretario della Difesa McNamara si dimise, il presidente
Johnson dovette dichiarare il cessate il fuoco unilaterale nel Vietnam
del nord oltre il ventesimo parallelo
e, per di ottenere il secondo mandato presidenziale, dovette accettare di sedersi con il Vietnam al tavolo dei negoziati a Parigi.
La battaglia strategica della primavera 1975 ha infine segnato un
punto di svolta nellarte della guerra popolare dellepoca moderna, in
particolare nellarte di controllare
la guerra nella sua fase finale, larte
di organizzare e dirigere lesecuzione delle battaglie chiave e di portare la resistenza alla vittoria finale.
In 55 giorni (una strana coincidenza con i 55 giorni della battaglia di
Dien Bien Phu), grazie ad una forza
politicamente e militarmente sem-
nale mondiale. Lespressione Vietnam-Ho Chi Minh, insieme alla verit che niente pi prezioso dellindipendenza e della libert sono
entrati nel vocabolario delle nazioni
come sinonimo di coscienza umana
e dignit
La vittoria del popolo vietnamita ha
avuto unimportanza internazionale enorme, ed ha rappresentato
un esempio di vittoria per la pace e
per la giustizia dellumanit in tutto
il mondo.
La vittoria del popolo vietnamita
non ha solo segnato unepoca. Questo conferma la verit del detto che
Uno stato, non importa quanto sia
forte, se usa la forza per imporre ad
altri la propria volont, alla fine sar
sconfitto. Le vittorie di Dien Bien
Phu e della primavera del 1975 incarnano il destino che la storia riserva alle guerre di aggressione nellepoca moderna.
Nel 1920 Nguyen Ai Quoc, il grande
patriota formatosi alla scuola leninista della terza internazionale, individu la via verso la salvezza nazionale: il percorso della rivoluzione del proletariato, e divenne il primo comunista vietnamita. Dal leninismo Nguyen Ai Quoc colse la prospettiva rivoluzionaria mondiale e
della vita, apprese e svilupp la metodologia marxista-leninista del materialismo storico e dialettico. Fond il partito comunista vietnamita,
elaborando il breve programma
politico e le tattiche brevi per
condurre la rivoluzione vietnamita.
Grazie al nuovo spirito rivoluzionario, la lotta patriottica ha potuto determinare non solo lindipendenza
e lunificazione della patria, ma anche la libert, la felicit delle classi
lavoratrici, del popolo e dellintera
nazione. Da questo momento in
poi, la nazione strettamente legata
alla classe, il nazionale allinternazionale e lindipendenza nazionale
al socialismo.
Come lobiettivo politico della rivo-
10
luzione qualitativamente cambiato rispetto al passato, anche lobiettivo della guerra di liberazione
nazionale dellepoca di Ho Chi
Minh ha subito nuovi sviluppi qualitativi rispetto al passato. La salvezza nazionale stata strettamente
collegata alla salvezza del popolo.
La liberazione nazionale stata
strettamente collegata allemancipazione dei lavoratori, per portare
la libert e la felicit allintero popolo. Il popolo ha lottato per gli interessi della nazione, della patria e
per se stesso. Ecco perch le insurrezioni generali nellagosto 1945 e
le due guerre di resistenza contro i
francesi e gli americani sono state
insurrezioni e guerre rivoluzionarie
giuste, del popolo e per il popolo.
Lo spirito principale della teoria militare vietnamita allepoca di Ho Chi
Minh si fondava sullimportanza
della determinazione a combattere
e a vincere, lo spirito secondo cui
nulla pi prezioso dellindipendenza e della libert, la lotta deve essere intrapresa da tutto il popolo, il
nemico deve essere combattuto dallintero popolo e da tutta la nazione. Nella sua direttiva per costruire liniziativa di propaganda e
lesercito di liberazione vietnamiti,
lo zio Ho ha scritto: La nostra resistenza quella di tutto il popolo,
quindi tutto il popolo mobilitato
e pronto. Nella sua chiamata alla
resistenza nazionale contro i colonialisti francesi, ha detto: Uomini
e donne, vecchi e giovani, senza distinzione di credo religioso, di qualsiasi convinzione politica e nazionalit, tutti i vietnamiti devono levarsi per combattere i colonialisti
francesi e salvare la madrepatria.
Durante la resistenza contro gli Stati
Uniti, ha confermato: La nostra resistenza di tutto il popolo ed
quindi una guerra di popolo. I trentuno milioni di compatrioti in entrambe le regioni, indipendentemente dal sesso e dallet, devono
essere trentuno milioni di combattenti eroici che combattono gli Stati
Uniti per la salvezza nazionale. Ha
sostenuto la politica di grande unit
Maggio Giugno
novamento, perch dobbiamo essere capaci di superare lautocelebrazione comunista per saper
guardare in faccia la verit. Bisogna
dire che il nostro paese rimane ancora oggi uno dei paesi pi poveri
al mondo, la sua struttura economica principalmente agricola, rispetto ai paesi sviluppati la produttivit cento volte pi bassa ed il livello tecnologico arretrato. Di
conseguenza, la contraddizione
principale presente nella nostra societ fra il grande bisogno di sviluppo delle forze produttive come
pure il continuo miglioramento
delle condizioni di vita sia materiali
che culturali del popolo e lesistenza della povert e dellarretratezza, sempre portando avanti gli
ideali del socialismo deve essere superata a piccoli passi; per non parlare della corruzione, del declino
della moralit e dellapparizione
delle malvagit sociali determinate
dallaltra faccia del sistema di mercato.
Nel frattempo il mondo cambiato
rapidamente. Molti paesi sviluppati
sono ora in una nuova fase socioeconomica, una fase economia basata sulla conoscenza e sullintelletto. In essa i servizi e lintelletto
sono divenute le principali forze
produttive. Su tale base si definito
un nuovo ordine mondiale, tendente prevalentemente ad una globalizazzione che trascina lintero
pianeta in un grande vortice governato da poche potenze e dalle multinazionali. Contrariamente allaspirazione di pace dellumanit
progressista, i fabbricanti di guerra,
i loro circoli egemonici e i loro servizi segreti stanno diffondendo
guerre locali, il terrore, il conflitto
etnico e religioso, la sommossa, la
sovversione, la separazione e una
corsa agli armamenti ad alta tecnologia mai vista prima. Il clima di sicurezza del mondo sta subendo
cambiamenti senza precedenti.
Entrando nel ventunesimo secolo e
nel terzo millennio, il nostro partito
si trova ad affrontare come mai
11
12
Maggio Giugno
IL NODO STRATEGICO NON LA COSTITUZIONE EUROPEA, MA QUALE ALTERNATIVA DI PROGRESSO ALLUNIONE EUROPEA
re della Costituzione, con un SI critico, perch ritenevo che il rischio che il processo di integrazione si
fermiOggi il problema far ripartire il processo costituente su basi nuoveLavorare ad una vera Costituzionedemandando al Parlamento europeo poteri costituentiLa sinistra nel suo complesso (coloro che
hanno sostenuto il NO e chi ha espresso un SI critico)
oggi possono lavorare insieme ad una Costituzione pi
sociale e meno liberale.
Dice Oliviero Diliberto, segretario del PdCI : i partiti comunisti europei (che sostengono il NO alla Costituzione
NdR) sbagliano. La bocciatura inflitta alla Francia soprattutto una vittoria della linea USA, che quella di
far fallire lunit europea, perch unEuropa politicamente unita e dotata di una propria difesa in grado di
controbilanciare il loro potere. Mentre, da solo, nessun
Paese del nostro continente pu farloQuesta
Costituzione europea arretrata socialmente, non si accenna neppure al ripudio della guerra. Per, visto che
non mi sembra che esistano rapporti di forza per una rivoluzione del proletariato, era un passo avanti.
Se questo approccio avesse prevalso, avrebbe impedito
la vittoria dei NO e certamente non sarebbe stato egemone nel fronte del SI, dove sono del tutto prevalenti
i conservatori europei e le componenti pi moderate,
neo-liberali e atlantiste della socialdemocrazia. In esso
si ritrovano alcuni settori di sinistra socialdemocratica
e le componenti pi moderate della sinistra alternativa
(ad es. settori di Izquierda Unida e della PDS tedesca,
minoritari nelle rispettive formazioni) e, tra i comunisti europei, il solo PdCI. Oggi queste componenti si pronunciano, come alcuni settori del NO, per la rinegoziazione di una nuova Costituzione, ma non contestano lidea in s di una costituzionalizzazione
dellUE.
1)Un primo filone quello del SI critico alla Costituzione europea, che pur criticandone limpianto liberista e atlantico, ritiene che la costituzionalizzazione di questa UE (con tanto di esercito europeo), per
quanto discutibile, rappresenti comunque un passo
avanti nella costruzione di un contrappeso agli Stati
Uniti, al loro modello sociale, alla loro politica estera e
militare aggressiva. E che una crisi di questa UE, accentuata dalla vittoria dei NO, determina un quadro
non pi avanzato, bens pi favorevole allegemonia
USA sullEuropa. Dice Pietro Folena : Ho votato a favo-
13
14
Maggio Giugno
di Georges Labica
PER
UN BILANCIO
La vittoria da una parte incontestabile per la percentuale dei votanti (il 69,74%), un dato che mette
fine alla costante progressione dellastensionismo elettorale, e dallaltra per la rilevanza dello scarto fra
le due risposte possibili, di quasi 10
punti (No 54,87%; S 45,13%) e 3
milioni di voti. 84 dipartimenti su
100 hanno votato No.
La vittoria testimonia unassai forte
determinazione dellelettorato contrario alla costituzione, che non ha
ceduto affatto alla campagna ricattatoria, che faceva leva sulla paura e
sulla minaccia del caos, orchestrata
dalle forze politiche coalizzate della
destra al potere e dei socialdemocratici (Partito socialista e Verdi), appoggiati dalla quasi totalit dei mezzi
di propaganda sia pubblici che privati. E non va dimenticato che il
campo del S non ha esitato a chiamare in suo soccorso i propri sostenitori allestero, da Bruxelles al Lussemburgo, Berlino, Madrid, Roma,
Varsavia e le capitali baltiche, se-
FRANCIA E IN EUROPA
UN
VOTO DI CLASSE
I motivi che hanno permesso la costituzione di questo fronte del rifiuto, secondo lespressione gradita dei giornalisti, sono noti.
Numerosi sondaggi li hanno dettagliatamente analizzati, anche nelle
loro diversit, dallanticapitalismo
al sovranismo. Non comunque
affatto necessario soffermarvisi, poich tre fra di essi risultano essere dominanti e unanimi: il permanere
della crisi economica nella doppia
figura del tasso di disoccupazione e
dellaggravamento di tutte le diseguaglianze; il rigetto della messa in
forma costituzionale, in qualche
modo definitiva, di mezzo secolo
desperienza europea negativa; la
denuncia delle politiche neoliberiste e, alla loro radice, della mondializzazione e dellimperialismo. Va
sottolineato come largomento instancabilmente agitato da tutti i fautori del S, ovvero la necessit di distinguere in questa consultazione
fra giudizio sullEuropa e sanzione
15
16
IMMOBILISMO
DI CLASSE
In virt della regola ormai ferreamente stabilita secondo cui lesercizio della sovranit popolare si tradurrebbe in un messaggio indirizzato dal popolo ai suoi dirigenti, e
Maggio Giugno
PROSPETTIVE
Non tuttavia di moda farsi illusioni. La parola dordine che ha
vinto in America latina, da noi non
ha fatto scuola: loro non se ne sono
andati, e al contrario sabbarbicano. Sar dunque bene analizzare
come lindispensabile seguito insito
nella lezione del referendum, vale
a dire la prospettiva di una alternativa radicale, appaia piena di ostacoli. Che fare? ancora una domanda di bruciante attualit.
Dalle parti del S, gli sviluppi che si
possono avvertire oltre la facciata
dellimmobilismo hanno prontamente rinunciato ad evocare la minaccia dellisolamento della Francia, pecora nera dellEuropa (Jack
Lang). Perso ogni pudore, dopo il
voto dei Paesi Bassi non si teme
nemmeno pi un arresto del processo, tanto che non ha fatto notizia la decisione favorevole della
Lettonia (02.06). Lesemplarit per
contagio o capillarit del No, annunciata da suoi fautori, ha gi provocato questo risultato. Non nemmeno pi questione di ritentare il
colpo della Danimarca e delIrlanda, preconizzando un nuovo scrutinio (Giscard, Barroso, Junker).
Tutto questo non significa affatto
tuttavia che il potere sia rimasto senza munizioni. Il rapporto di forze
stato scosso dallinsurrezione citttadina, ma regge ancora. La solidit dei suoi due pilastri non va sottovalutata.
Il primo rimanda alla pesantezza,
debitamente cementata, delle istituzioni ; che vale in modo particolare e soprattutto per quelle della V
Repubblica, costantemente vilipesa
ed ogni volta confermata; e vale
pure per i partiti e le organizzazioni
sindacali, per natura desiderosi di
autoconservarsi e dassicurare la
conferma ai propri eletti.
Ottenebrati come sono dalla scadenza elettorale del 2007, il caso
tanto del raggruppamento dell
UMP attorno a Sarkozy che del PS
attorno ad Hollande o ad un altro
pretendente che presenti migliori
garanzie.
Il secondo rinvia alla situazione prevalente prima del risveglio politico
di classe avvenuto in questa consultazione, vale a dire il tanto celebrato
consensus, ovvero laltro nome delle
braccia penzolanti e della sottomissione interiorizzata nei confronti
dei dispositivi, ribattezzati f a t a l i t ,
delle politiche neoliberiste e del
pensiero unico. La cosa non da
poco: si tratta di fare in modo che il
cittadino si rimetta i panni del portatore di rivendicazioni egualitarie
e dismessi dal consumatore/spettatore/elettore intermittente, e che
affronti le contraddizioni che appesantiscono il No e che di tutto faranno per renderle acute. In chiaro:
agiteranno lo spauracchio dellestrema destra e/o cercheranno di
mettere gli uni contro gli altri i No
di PS/Verdi e i No di PCF/LCR.
Uno scenario possibile: il riallineamento sotto la bandiera di Laurent
Fabius cinicamente presentato
dalla stampa pi favorevole al S
come il grande beneficiario dello
scrutinio (Le Monde) - di tutta la famiglia socialista, ortodossi e dissidenti, in vista del successo di una sinistra plurale resuscitata alle prossime elezioni presidenziali. Grazie
al singolare paradosso di un pretendente convertito, dopo alcuni
affari, dalla liquidazione del socialismo intenzionale del primo governo Mitterrand alla lotta in favore
dellEuropa sociale e della
Francia dal basso, lalternanza social-liberale sarebbe cos chiamata a
sbarrare la strada allalternativa
17
Maggio Giugno
I N I Z I AT I V E P O S S I B I L I
Possono essere prese in considerazione alcune altre iniziative, sicuramente meno ambiziose ma altrettanto difficili, tenuto conto delle
(cattive) abitudini acquisite. Il loro
numero e la loro natura, che saranno
diretta conseguenza delle lotte concrete, se non possono essere predeterminati, sono quantomeno passibili di un inventario provvisorio a
partire dallesistente.
Citiamo fra di esse, a livello europeo,
da una parte la necessit dimpedire
la messa in opera di tutti o dispositivi
liberisti che sono stati autorizzati dai
trattati esistenti (per esempio, la circolare Bolkestein e lindipendenza
della B.C.E.); dallaltra, qualsiasi
forma di propaganda suscettibile
duniversalizzare la rivoluzione francese, come ci si augurava due secoli
fa, o piuttosto franco-olandese, fino
a quando anche gli altri quattro re-
18
stanti paesi non si saranno pronunciati, spingendo verso ladozione generalizzata della via referendaria; infine, denunciando le burocrazie sindacali che hanno proclamato lacquiescenza al trattato di 60 milioni di
lavoratori, nello sforzo, di fatto mai
realmente avviato, di costituzione di
un fronte sindacale rappresentativo
delle forze produttive umane.
Sul piano nazionale, poich non esiste altro luogo dazione privilegiato
e in stretta relazione con il fronte in
questione, simpone la volont reale di ununione dei lavoratori nella
e per mezzo della convergenza delle
lotte, infelicemente evitate e talvolta sviate sino ad ora, mentre si moltiplicano conflitti di ogni tipo riguardanti tutti i settori dattivit e
tutti i partner sociali. Il No della
protesta di classe ha forse altro ancoraggio che questo?
Linstancabile reiterazione dellesigenza democratica, che si tratti del-
lambito locale, regionale, nazionale ed europeo, rappresenta un pilastro obbligato. Essa presuppone
lannullamento delle misure reazionarie del governo Raffarin, delle
privatizzazioni e delocalizzazioni,
delle riforme in corso (pensioni, insegnamento) e il rispetto delle 35
ore. La conclusione di eque alleanze con i paesi del Sud eluse dal trattato messo a suffragio collegate allannullamento del debito, unaltra iniziativa necessaria. Va inoltre
ribadito con forza che nella natura
della lotta per la democrazia di mescolarsi con quella per la promozione delluguaglianza, ovunque e
per tutti, lavoratori immigrati, donne, giovani, e in primo luogo nel diritto ineliminabile al lavoro e ai relativi rapporti.
Dovr infine essere una campagna
continua, radicalizzata, che non potr dispensarsi dalla solidariet militante con i popoli in lotta per la
loro indipendenza o liberazione,
concretamente dalla Palestina all
Irak, dalla Colombia al Venezuela,
e per principio dallAfrica allAmerica latina e allAsia.
Il primo dovere internazionalista
esige in sommo grado la partecipazione a tutte le forze e movimenti
che soppongono alle imprese di
dominazione imperialista, in particolare a quelle della superpotenza
statunitense. Il No che sapr prendere questa strada non sar stato gridato invano.
NOTE
1 Termine che designa i borghesi bohmes, paradigma dei ceti garantiti.
2 Posso mettere in proposito a disposizione dei lettori una lista che potrebbe divertirli assai.
3 Fonte: due sondaggi effettuati alluscita dalle
urne, dove il numero di intervistati supera ampiamente le abituali quote (5.216 e 3.355).
4Queste citazioni sono prese dalleditoriale I francesi non hanno il diritto di dire No, delleccellente
Giornale progressista radicalmente eurocritico La
Lettre de BRN, n 009, aprile-maggio 2005.
LUnione europea
non rappresenta
unalternativa strategica
agli Stati Uniti
Il condominio
imperiale
di Diana Johnstone
Giornalista e saggista statunitense. Da molti anni in Europa,
stata portavoce dei Verdi al Parlamento europeo.
autrice del libro La crociata dei pazzi, uno studio attento
delle cause profonde dellaggressione nordamericana ed
europea contro la Jugoslavia
IL
CONDOMINIO IMPERIALE
19
Maggio Giugno
chiarazione potrebbe essere liquidata come una semplice contro-verit. Tuttavia forse pi utile assumere che la maggior parte di coloro
che fanno questa affermazione non
mentono, ma che hanno in testa
unidea particolare, e tentare cos di
comprendere il fondamento di tale
idea.
Mi sembra in effetti che gli atlantisti che difendono la Costituzione
per rafforzare lUe nei confronti degli USA immaginano una vera rivalit tra i due, ma una rivalit allinterno di uno stesso sistema socioeconomico e geostrategico: un sistema che io chiamo Condominio
Imperiale (CI, meglio conosciuto
sotto il nome di Comunit internazionale). Questa CI rappresenterebbe una soluzione al problema
posto dalle guerre tra potenze imperialiste che hanno condotto al
disastro del 1914-18. Si tratta di collegare queste potenze imperialiste
sotto legemonia degli Stati Uniti
per promuovere gli stessi "valori ed
interessi" ovunque nel mondo.
[...]
Lindipendenza che raccomandano gli atlantisti non in fondo
nulla di diverso dal livello defficacia competitiva che dovrebbe possedere lEuropa per proseguire questa concorrenza con gli Stati Uniti
pur restandovi strettamente legata.
Si tratterebbe, comunque, di non di
perseguire mai una qualche politica
economica o geopolitica fondamentalmente diversa da quella degli USA.
Questa rivalit concorrenziale fra le
due entit esiste gi, ma i nostri dirigenti ne parlano assai poco o in
modo quasi codificato dinanzi al
loro pubblico. Cos si perseguono
politiche la cui vera ragione, i suoi
fondamenti ed risultati non sono
pubblicamente valutati n discussi.
Prendiamo un esempio: laffrettato
allargamento dellUe ai paesi
dellEst fa parte di questa politica di
rivalit con gli Stati Uniti che non
viene chiamata con il suo nome. I
filo europei non hanno mai cessato
di osservare che sarebbe stato innanzitutto necessario approfon
20
LA LEZIONE
DEI
BALCANI
21
Maggio Giugno
Costituzione europea
e solidariet
atlantica
di Pedro Guerreiro
euro-parlamentare del GUE-NGL
22
sicurezza europea, adottata nel dicembre 2003. Adottando un mimetismo pressoch assoluto rispetto
alla cosiddetta dottrina Bush e al
nuovo concetto strategico della
NATO, la strategia di sicurezza europea: 1) indica fra le principali minacce il terrorismo, la proliferazione
delle armi di distruzione di massa, i
conflitti regionali e il dissolvimento
di Stati; 2) definisce gli strumenti
per la gestione delle crisi e la prevenzione dei conflitti, ovvero attivit di
natura politica, diplomatica, civile e militare, commerciale e in materia di sviluppo; 3) perora lapplicazione di
una cultura strategica che promuova
un intervento precoce, rapito e, se necessario, robusto; 4) esige la mobilitazione di pi risorse per trasformare
le forze armate in forze mobili e flessibili; 5) tutto questo nel rispetto degli accordi permanenti fra UE e NATO,
in particolare laccordo di Berlino Plus,
che rafforzano la capacit operativa
della UE e costituisce il quadro in cui si
inserisce la partnership strategica fra le
due organizzazioni sul piano della gestione delle crisi, riflettendo la determinazione di entrambe ad aff ro n t a re le
sfide del nuovo secolo. Inoltre, insiste:
nulla pu sostituire le relazioni transatlantiche. Agendo in concerto, lUnione
Europea e gli Stati Uniti possono essere
a livello mondiale una straordinaria
forza benefica aggiungo io per
limperialismo.
S M O N TA R E
I T R AV I S A M E N T I ,
MANIPOLAZIONI ED EUFEMISMI
23
Maggio Giugno
Il modello UE
non mette in discussione
l'asse transatlantico
24
25
Lintervista
Maggio Giugno
Cuba fa discutere,
anche nel nostro partito.
E noi discuteremo e cercheremo
di convincere, perch convinti
di essere in questo modo utili ai popoli
e alla loro autonomia,
nonch alla nostra stessa causa
Contro il terrorismo
imperialista,
a fianco della
rivoluzione cubana
26
Lintervista
27
Maggio Giugno
Lintervista
a Liberazione, a lernesto
28
Autonomia
del movimento
e scelta pacifista
di Salvatore Cannav
vicedirettore di Liberazione
Maggio Giugno
coinvolgimento dell'intera comunit internazionale, a partire da Europa e Stati Uniti, senza la cui alleanza non esiste pace sulla terra. In
queste parole c tutto il senso di
quel multilateralismo che la socialdemocrazia europea, ma anche i
paesi che hanno detto no allavventura di Bush in Iraq Francia e
Germania , hanno sempre opposto
allunilateralismo di cui si nutre lattuale amministrazione statunitense.
Per unanalisi corretta va per precisato che indicazioni, pure importanti come quelle sancite dallarticolo 11, non si mantengono immutabili a prescindere dal contesto storico in cui vengono elaborate. Prevedere lintervento esterno a ridosso della Seconda guerra mondiale e
in relazione evidente alla barbarie
nazista non ha lo stesso significato
se rapportato alle contraddizioni e
alle dinamiche che governano oggi
la politica internazionale. In cui
prevale una relazione irrisolta che
viene spesso sottaciuta, se non negata, ma che serve a comprendere i
comportamenti di Prodi e le parole
di DAlema.
IL
M U LT I L AT E R A L I S M O E U R O P E O
GLI USA
S TA N N O
PERDENDO LA GUERRA?
Gli Stati Uniti, infatti, stanno faticando non poco a tenere la postazione. A oltre due anni dalla vittoria sul campo, la resistenza irachena
sta aumentando le proprie operazioni di guerriglia (arrivate, secondo le fonti americane, a oltre
400 a settimana) e, probabilmente,
anche i propri effettivi. Le elezioni
irachene non hanno certo migliorato la presa degli Stati Uniti su quel
paese, vista la crescita di peso degli
sciiti che puntano, sia pure in forma
moderata, alla fine delloccupazione. Inoltre assistiamo alle progressive prese di distanza degli alleati dalla coalizione dei volenterosi i paesi che hanno mantenuto
proprie truppe in Iraq si sono ridotti considerevolmente e il rispetto di quel patto costa, come nel
caso di Blair, pesanti prezzi da pagare in termini elettorali e politici.
Si pu dire, come ha affermato
Walden Bello in una recente intervista a Liberazione, che gli Usa stanno perdendo la guerra?.
La situazione pi complessa e contraddittoria. Se sul terreno iracheno le difficolt aumentano e gli Usa
incontrano una resistenza che non
accenna a ridursi, sul piano pi generale della strategia per il Grande
Medioriente che rappresenta l
essenza della teoria neocon e la linea
guida dellamministrazione Bush
i progressi sono pi evidenti. La
lotta dei palestinesi infatti ancora
una volta arenata, laccerchiamento
su Siria e Iran prosegue indisturbato, la situazione libanese si rimessa in movimento ma i suoi sboc-
me si vede, resta irrisolto: quale alternativa costruire e con chi. Lesperienza delle guerre di questi anni e
degli atteggiamenti assunti a proposito, confermano una valutazione che rinvia anche al dibattito
interno al Partito della Rifondazione comunista: a nostro avviso difficile, se non impossibile, conciliare
unipotesi pacifista e antimperialista con chi ha gi scelto di tutelare
gli interessi del proprio imperialismo. Cos come difficile conciliare le ragioni e le istanze dei movimenti con chi quelle ragioni e quelle istanze cerca di calpestare a ogni
minima occasione (la vicenda Cofferati a Bologna parla forse un linguaggio pi generale). In altre parole, la vicenda della guerra, al di l
di attestati di pacifismo o di dichiarazioni programmatiche generiche, mostra quanto sia difficile ipotizzare unalleanza di governo con
chi la guerra, non solo lha gi fatta
ma propone, sia pure umanitariamente, di continuare a farla.
LAUTONOMIA
DEL MOVIMENTO
Per i movimenti, e per il nostro partito, la possibile vittoria del centrosinistra apre una fase nuova e anche
pi difficile. Come molti sanno, al
congresso del Prc abbiamo proposto un accordo politico-elettorale
per battere le destre senza assumere
responsabilit di governo, ma vincolando alle decisioni concretamente prese il nostro comportamento parlamentare. Questa linea,
come quelle avanzate dalle altre minoranze interne, stata sconfitta. Il
nostro partito si appresta a definire
un programma di governo comune
con lUnione puntando a strappare
unopzione pacifista. Occorre per
sapere che il nostro giudizio non dipender tanto dalla posizione che
sar assunta sullIraq, che ovviamente conter.
Il punto dirimente sar invece il rapporto che lUnione, e con essa
Rifondazione, decider di stabilire
con le istituzioni internazionali, a
partire dall Onu ma anche con
31
Maggio Giugno
Politica
di Giorgio Mele
32
tro, che pu far guardare alle prossime elezioni politiche con fiducia.
Tuttavia anche il centrosinistra non
tranquillo. Riemergono tentazioni mai sopite, che facendo riferimento allincremento di voti delle
forze moderate della coalizione
puntano ad affermare che la vittoria possibile solo se si guarda al
centro. DAlema ha ripreso le sue
vecchie convinzioni che in fondo la
destra ha ragione e che lobiettivo
dei neocons giusto, che bisogna
estendere la democrazia, e che se
fosse necessario perch non fare
uso della forza, della guerra?; si ricomincia a parlare di flessibilit.
Rutelli va tessendo una propria rete,
tesa a rafforzare la parte centrale
della coalizione che viene rimpolpata da passaggi quasi quotidiani
della maggioranza di governo. La
proposta della Fed non impedisce i
giochi verso il centro come stato
affermato nel congresso dei DS,
semmai li amplifica e li diversifica a
fronte della crisi del centrodestra.
In questo contesto vi un pericoloso silenzio e imbarazzo nella parte
sinistra della coalizione, che esce
dalle urne meno forte e pi divisa.
Lanalisi dei risultati delle elezioni
pu essere loccasione per fare un
bilancio della vicenda di questi
anni. Dopo il biennio rosso della stagione dei movimenti, dal G8 allimmensa manifestazione di Roma sull
articolo 18, alla lotta contro la guerra e per la pace, si espressa alta la
richiesta non solo di contenuti nuovi
rispetto allesperienza di governo
del centrosinistra, ma anche quella
di una nuova soggettivit politica
della sinistra. A questa domanda
nessuno ha saputo dare una risposta
convincente e il peso politico della
sinistra sembra essere in calo.
Allinterno dei DS, la sinistra interna nellultimo congresso ha conquistato un livello di consensi pi
basso di quello raggiunto nel congresso di Torino. Rifondazione comunista che sperava di allargare i
propri consensi si ritrova, dopo queste regionali, meno unita e meno
forte. I risultati di Verdi e PDCI non
annullano, per la loro entit, il dato
che la parte sinistra oggi meno ampia e meno influente che nel recente passato, e questo rischia di indebolire la coalizione di centrosinistra, poich non sono meno forti le
ragioni che hanno spinto 3 milioni
di persone a scendere in piazza a
Roma nel 2002.
Eppure tutti insieme, variamente
collocati, rischiamo di non essere di
pi di unappendice della fabbrica
di Bologna.
Vanificato, con la decisione di
Sergio Cofferati di andare a fare il
sindaco di Bologna, una possibile
proposta di riorganizzazione della
sinistra, la parte moderata della
coalizione ad aver avviato una riorganizzazione del centrosinistra, rispetto alla quale la sinistra radicale
non ha saputo esprimere nessun disegno alternativo. Tutti i tentativi
che sono stati fatti in tal senso sono
falliti o sono stati fatti fallire.
Al fondo di queste difficolt vi in
primo luogo e riguarda tutti la
difficolt a superare i confini degli
attuali soggetti politici e il non saper guardare alla politica in termini
aggregativi per costruire pazientemente ununit tra diversi. Ci ha
impedito e impedisce di guardare
oltre un orizzonte minoritario o
estatico del proprio risultato elettorale contingente. Inoltre vi sono le
storiche divisioni del personale po-
Politica
battaglie di democrazia.
Per cui sarebbe importante, per il
complesso della sinistra critica, pi
che coltivare effimere egemonie,
fare massa critica per evitare lo slittamento moderato del centrosinistra, rilanciare insieme e con forza
i contenuti di un nuovo ordine internazionale, di una buona e piena
occupazione, della democrazia nei
posti di lavoro, un nuovo modello
istituzionale che si fondi sulla partecipazione dei cittadini, etc. Mantenendo aperto un cantiere di comunicazione e di unit dazione, a
partire dai tanti contenuti che condividiamo e su cui abbiamo sviluppato in questi anni battaglie decisive
per il nostro paese.
33
Politica
Maggio Giugno
Bisogna trasformare
quella che oggi
solo una domanda di cambiamento,
in condiviso sostegno
ad un progetto
di autentica alternativa
La destra perde.
Sapr vincere
il centrosinistra?
di Paolo Beni
Presidente nazionale ARCI
del sistema-paese.
La destra ha perso perch il suo progetto fallito ed i cittadini, consapevoli della portata politica di queste elezioni, hanno bocciato una classe dirigente e deciso per lalternativa. Dal
canto suo il centrosinistra, finalmente
unito, ha vinto le elezioni soprattutto
grazie a questo declino della destra.
Ha ricevuto dagli elettori unapertura
di credito tanto grande quanto impegnativa e ora dovr essere allaltezza
di queste aspettative, costruendo le
condizioni per un cambiamento che
non sia la semplice alternanza nella
guida del Paese ma una vera alternativa, nei valori e nelle scelte di governo.
Sarebbe un errore clamoroso pensare
che tutto sia gi fatto. Non solo perch
non possiamo sottovalutare i danni che
ancora Berlusconi pu fare al Paese nei
prossimi mesi, ma soprattutto perch
trasformare quella che oggi solo una
domanda di cambiamento nel sostegno consapevole ad un convincente
progetto di alternativa presuppone
che questo progetto prenda finalmente forma.
Un programma di governo che non
mettesse radicalmente in discussione
le politiche liberiste di questi anni, limitandosi allobbiettivo di renderle
compatibili con un quadro di sostenibilit e di equit sociale, destinata a
fallire e produrre gravi danni. Il disastro lasciato dalla destra costringer
il centrosinistra a gestire politiche impopolari e ad affrontare tensioni so-
Politica
Maggio Giugno
Politica
Serve lunit,
ma lunit possibile.
Vale a dire lunit
rispettosa delle differenze
sia ideali che politiche e organizzative
di Severino Galante
segreteria naz.le PdCI; responsabile Organizzazione
36
Politica
37
Politica
38
Maggio Giugno
Politica
L'elaborazione e la discussione
del programma dovrebbe costituire
la sostanza della campagna elettorale,
dal momento che gli italiani hanno gi
cominciato ad accorgersi
dei disastri del berlusconismo
Il programma
che non si trova
di Valentino Parlato
39
Maggio Giugno
Lavoro
La scelta unitaria
dei metalmeccanici
di Gianni Rinaldini
Segretario Generale FIOM CGIL
40
Lavoro
stioni sociali che hanno un significato di carattere generale dalle evidenti implicazioni politiche.
Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici si presentano a questo
appuntamento con una piattaforma
unitaria, approvata da un referendum e con un documento unitario
che definisce puntigliosamente il
percorso democratico di gestione
della vertenza, comprensivo di unassemblea di 500 rappresentanti sindacali, che permetta una discussione
unitaria anche a fronte di eventuali
posizioni diverse e che prevede il giudizio finale dei lavoratori e delle lavoratrici sulle ipotesi di accordo conclusivo. Si tratta di una piattaforma
unitaria resa possibile, dopo quattro
anni di accordi separati, in primo
luogo dalla conclusione di difficili ed
aspri conflitti sociali, da Melfi alla
Fincantieri, alle Acciaierie di Terni,
che hanno avuto conclusioni unitarie approvate da referendum dei lavoratori e lavoratrici. Ed una piattaforma che esplicitamente non assume come riferimento linflazione
programmata.
41
Maggio Giugno
Lavoro
Verso il Congresso
della CGIL
di Bruno Casati
42
nanzi tutto. Quesito semplice, articolato ma assolutamente ineludibile, questo: se e quale politica dei
redditi sostenere o meno per risollevare il paese in cui, dopo il passaggio dello tsunami Berlusconi,
il desviluppo scivolato in recessione; e, ancora, come e se, rilanciare la concertazione in un nuovo
patto sociale per lItalia, quale
quello che Montezemolo, ossia la
destra economica dei poteri forti,
oggi sollecita allUnione con perentoriet, incontrando laccondiscendenza, remissiva e troppo tempestiva in verit, di Prodi e Fassino.
Altro livello di sintesi dello stesso
quesito: come e se essere sindacato (autonomo? indipendente?)
a fronte del Governo amico che si
annuncia. Allora, se vero, il Congresso non potr che girare attorno
a questi cardini. Se invece sar svolto
fuori tempo, il Congresso diverr
un surrogato della campagna elettorale e vi si diranno cose scontate.
Un Congresso finto perci in cui, assai probabilmente, la composizione
dei suoi stessi gruppi dirigenti sar
precontrattata a tavolino. Come,
daltra parte, gi avvenuto in altri
tempi. A questo punto taluno potrebbe obiettare che lo spostare il
Congresso a dopo il voto politico e,
quindi, a dopo la scadenza naturale
della sua vigenza quadriennale
sempre che le elezioni si tengano a
per davvero complicata, seppur interessantissima, dove il quadro politico pare svilupparsi positivamente, malgrado le mille titubanze
nel campo di quanti si appresterebbero a diventare il Governo amico,
ma con il quadro economico in accelerato peggioramento. E domani
toccher al Governo amico sciogliere nodi e spalare le macerie lasciate sul famoso campo. Nel quadro politico c, in tutto il mondo
del lavoro dipendente, lassoluto
convincimento che Berlusconi vada
mandato a casa (ad Arcore? altrove?) ma, parallelamente, aleggia
nei partiti che lo vogliono cacciare,
il terrore di doverlo sostituire in una
situazione negativa e di lungo periodo aggravata dal dissesto- economico, sociale, costituzionale che
Berlusconi ci consegna. LUnione,
certo, vuole vincere ma ha paura di
vincere e dismette anche dal discutere del merito: si avvita su contenitori e leader. Montezemolo pu cos
dettare le sue condizioni e alza la
voce, con lUnione, senza uno straccio di programma, che abbozza.
Quello offerto non un bello spettacolo. Rifondazione, che dellUnione potrebbe essere il sale progettuale ma esce da un Congresso inutilmente lacerante su tuttaltro, si
trova oggi senza un progetto (che
non sono le interviste o le chiacchiere notturne a Porta a Porta) e
si trova anche senza quel consenso
elettorale che nellinsieme, programma e consenso, avrebbero consentito oggi a questo Partito di alzare (lui) la voce nel gran silenzio
dei riformisti. Il quadro politico perci si sviluppa in positivo ma solo
perch si sgretola il blocco sociale
delle destre, ma linsieme delle sinistre non pronto nel consolidamento di un suo blocco sociale. Il
quadro economico sta invece peggiorando per tutti e non siamo al
tracollo solo perch regge limpalcato delle grandi aziende ancora
pi o meno pubbliche come Enel,
Eni, Poste, Ferrovie, Fincantieri.
Ma in Italia oggi, e questa la novit, vanno in crisi contemporaneamente le piccole e medie imprese
Lavoro
Congresso, n di un documento politico direttore n di un cronoprogramma. Taluni sindacalisti comunque, gi fanno circolare ipotesi
di documenti alternativi al documento Congressuale (che non c).
Come elemento per schiodare una
discussione che non decolla, considero questi documenti come pezzi
di un ragionamento interessante e,
per quanto mi riguarda, largamente
condivisibile nei contenuti. Sono
documenti che tirano due righe di
conto di un periodo sindacale
lungo e controverso e, poi, girano
per davvero attorno allineludibile
quesito concertazione s o no.
Come invito invece a uno schieramento alternativo preventivo, che
non escludo affatto per domani,
manifesto tutte le mie riserve , se richiesto oggi.
Oggi credo si debba ragionare non
su come schierarci domani, quando
sar indispensabile farlo, ma per
come farlo crescere (il congresso)
nei ceti medio bassi che vogliamo
rappresentare, costruendo con loro
posizioni condivise e prendendo
(noi) atto che la concertazione assunta dal luglio del 93 non ha difeso n il lavoro n il salario, n con
il Governo amico di Prodi e poi
DAlema, n con quello nemico di
Berlusconi. Due soli sono stati i momenti in cui, nel periodo lungo e
controverso alle nostre spalle, il
Sindacato ha sfondato i muri della
concertazione, fulmineamente
pentendosene: nella lotta per le
pensioni di undici anni fa, alla quale
seguita la giravolta della riforma
Dini; nella possente manifestazione
del Circo Massimo sullarticolo 18,
dopo la quale per Cofferati, spaventato di s stesso, ha fatto marcia
indietro parcheggiandosi a Bologna, con risultati non entusiasmanti
oltretutto. Ancora in questi anni
solo un Sindacato, la FIOM, ha lavorato nel paese e in CGIL, e non
per episodi, a un percorso alternativo rispetto ai comportamenti confederali adattativi. Contratto di lavoro, vertenza Fiat, Melfi, Terni, vertenza Fincantieri sono le pietre miliari del percorso FIOM e che oggi
43
Lavoro
44
Maggio Giugno
Lavoro
45
Maggio Giugno
Fascismo/Antifascismo
Fascismo,
antifascismo,
comunismo
di Luciano Canfora
46
Fascismo/Antifascismo
47
Fascismo/Antifascismo
48
conoscere che solo grazie alla resistenza opposta dallURSS, e poi grazie al contrattacco che port al
crollo del Reich, lumanit ha evitato di finire per chi sa quanto
tempo sotto il dominio hitleriano.
Con il crollo e la resa dellURSS un
tale esito sarebbe stato inevitabile: e
gli USA prima o poi (uscito di scena
Roosevelt) sarebbero giunti ad un
compromesso. Dunque un antifascismo senza URSS (e senza movimento comunista) non solo non
concepibile, ma perdente.
Per alcuni anni (dopo il 1973/
1975) entr nel lessico politico italiano la formula arco costituzionale. Esso includeva i comunisti ma
non i parlamentari missini. Del resto, nellultimo congresso del MSI
che anim con la sua presenza,
Giorgio Almirante (maestro di G. F.
Fini) defin la Repubblica italiana
Maggio Giugno
Fascismo/Antifascismo
Vediamo il riorganizzarsi
di formazioni che si ispirano
al fascismo e al nazismo,
ne ostentano i simboli, rivendicano
lagibilit politica e rimettono in scena
provocazioni e minacce,
fino alla riedizione dellattentato
La RSI,
la Repubblica
voluta da Hitler*
di Dino Greco
49
Fascismo/Antifascismo
La loro preoccupazione
non riscrivere la storia di ieri,
ma plasmare quella di domani,
facendola deragliare
dai binari dellantifascismo
Lalleanza fra Italia fascista e Germania nazista non stato un incidente della storia, n un invenzione
propagandistica.
Ebbene, a costoro, ai reduci di
Sal di tutte le risme (dalle brigate
nere alla X MAS, dalla legione Muti
alla guardia nazionale repubblicana
alle forze di polizia ai banditi di
50
Maggio Giugno
triottica, ebbe un importanza determinante. Dei 40.000 deportati italiani verso la Germania e la Polonia,
ben 32.000 furono i politici e fra questi, oltre ai partigiani, vi furono gli
operai degli scioperi del44, gli operai della Fiat, dellAlfa Romeo, della
Brown Boveri, del Corriere della Sera,
della Edison, della Falk, della
Innocenti, della Marelli, della
Pirelli, della Philips, della Franco
Tosi, della Triplex, della Ducati,
della Weber, delle fabbriche di tessuti e di filati di Prato e di tante altre fabbriche che via via si unirono
alla lotta che assunse poi dimensioni
insurrezionali e che risult decisiva
da Genova a Torino a Milano per
impedire lo smantellamento dellapparato produttivo del paese da
parte dellesercito nazista in rotta.
Del resto, sin da dopo l8 settembre
del 43, le prime strutture a ricostituirsi, in unItalia sfasciata, furono
proprio le Camere del Lavoro. Sar
proprio con questa realt come
scrive Adolfo Pepe che dovranno
misurarsi le forze angloamericane
che saranno costrette a rivedere le
loro originarie strategie di occupazione militare e di trasformazione
dellItalia in un semplice protettorato politico.
grazie a questo decisivo contributo che lItalia non fin come la
Germania, la quale usc dalla sconfitta militare priva di un atto costituente fondante. Ed questo ci ricorda ancora Pepe che permise a
Giuseppe Di Vittorio di rivendicare
alla terza sottocommissione della
Costituente il diverso peso specifico
del capitale e del lavoro nella edificazione del nuovo stato repubblicano.
Insomma, per dirla con le lucide parole di Marco Revelli, lantifascismo sociale costitu il tramite attraverso il quale masse ampie furono
strappate ad una millenaria subalternit culturale, politica, esistenziale e furono trascinate al livello
del protagonismo storico, riuscendo finalmente a saldare in
uno dei pochi momenti alti della
nostra storia istanza di emancipazione sociale e progetto di costitu-
Fascismo/Antifascismo
51
Fascismo/Antifascismo
52
Maggio Giugno
Fascismo/Antifascismo
53
Maggio Giugno
Fascismo/Antifascismo
Grecia:
trentanni
di Resistenza
di Silvia De Bianchi
Giovani comuniste/i del Coordinamento di Roma
Atene.
n occasione del trentesimo Festival della Giovent Comunista greca (KNE),
svoltosi recentemente ad Atene, nello
spazio dedicato alla Resistenza abbiamo incontrato il compagno Phoibos
To e k e rus, architetto ottantaquattrenne, partigiano e militante comunista. Phoibos ha militato per tre anni
nellOKNE (Organizzazione della giovent comunista greca) e per 61 anni
nel KKE (Partito comunista greco). La
storia greca degli ultimi sessantanni
risulta estremamente travagliata: pi
di trentanni di lotta di Resistenza partigiana interna hanno segnato profondamente il paese fino al 1974, anno
della proclamazione della democrazia
mediante un referendum.
54
ad Atene credendo fosse senza abitanti. Issate cerano solo due bandiere, una sulla banca greca e una
su un bordello. SullAcropoli i nazisti hanno chiesto al caporale Kostas
Kukidis di abbassare la bandiera
greca e di issare quella tedesca, ma
lui ha preferito il suicidio buttandosi nel precipizio. Dopo due giorni
Manolis Glesos e Santas hanno abbassato di nascosto la bandiera tedesca e issato quella greca: la popolazione insorta, avendo acquistato
fiducia nella possibilit di battere
loccupante.
Quale fu la reazione degli occupanti
di fronte allorganizzazione di una
Resistenza armata?
A Cornovo, durante loccupazione
italo-tedesca, ci sono stati 110 fucilati perch, essendo saltato un
ponte, venne fatta una rappresaglia
tra la popolazione civile. Nessun soldato era morto. E, tuttavia, per il
fatto di essere stati bloccati, sono tornati indietro e hanno portato a termine questa strage. In realt fu
unoccupazione molto dura, anche
se per la Grecia dovevano venire
tempi anche peggiori. Quando il governo greco part per Creta, cerano
2000 esuli comunisti detenuti che
sono stati ceduti ai tedeschi e poi fucilati. Il primo maggio del 1944 a
Kessargani furono fucilati 200 co-
munisti con piccoli cannoni fatti apposta per le esecuzioni dei comunisti resistenti: tra questi vi era anche
Napoleon Sukazidis, interprete dei
tedeschi, che un caporale nazista voleva salvare. Lui prefer morire, perch sapeva che al posto suo sarebbe
morto un altro. I corpi furono ammassati nei camion della nettezza urbana, che lasciarono una scia di sangue per tutta la citt. E gli abitanti,
uno ad uno, uscivano dalle loro case
e vi posavano sopra dei fiori.
(Non trattiene le lacrime, Phoibos, ma
prosegue il suo racconto)
Gi poco prima dellinvasione italiana sono entrato nellOKNE. Ero
molto giovane, ma avevo la convinzione nelle mie idee: ero prima di
tutto un comunista, divenuto partigiano contro loccupante per liberare la popolazione greca non solo
dagli invasori ma anche dalla monarchia e dallingiustizia sociale.
Nel 1940 i comunisti evasi dalle carceri si sono riuniti e hanno riorganizzato il KKE, chiedendo agli altri
partiti di costituire unorganizzazione per affrontare i tedeschi: tutti
i partiti tranne due si rifiutaroono
Nacque a questo punto lEAM, il
Fronte di Liberazione Nazionale.
Nellambito dellEAM, facevo parte
dei cosiddetti ELAS. Abbiamo poi
combattuto anche contro gli inglesi
aggressori, che avevano molte armi
e bombardavano i dintorni di
Fascismo/Antifascismo
S. Il popolo greco ha subito una duplice occupazione, quella italo-tedesca e poi quella inglese.
Questultima era espressione di un
imperialismo aggressivo nei confronti dei civili, mirante a controllare il territorio e ad evitare lautodeterminazione del nostro popolo.
Gli inglesi sono stati occupanti peggiori dei nazisti: sgozzavano uomini
e donne inermi. Non dimenticher
mai le donne incinte che hanno trafitto con le baionette. Essi volevano
controllare la Grecia nonostante
fosse finita la guerra; avevano bisogno di restare in prima persona oppure di instaurare una monarchia
fantoccio. Inoltre, avevano lordine
dai loro alleati, gli USA, di non desistere finch i comunisti non fossero stati stroncati.
Cari compagni,
a nome di tutti i comunisti de lErnesto e nostro personale vi inviamo i
sentimenti della nostra pi fraterna e solidale partecipazione per la
morte del compagno Harilaos Florakis, presidente onorario del vostro
partito. Il compagno Florakis una figura che appartiene ormai alla
leggenda e rappresenta una delle personalit pi grandi e prestigiose
della storia del movimento comunista del900. Una di quelle figure che
ci rendono orgogliosi di essere stati parte integrante di quel movimento e
dello sforzo presente volto ad attualizzarne e rilanciarne gli ideali e le prospettive nelle condizioni nuove del 21 secolo.
Vi abbracciamo tutti
Fosco Giannini (Comitato Politico Nazionale PRC , direttore de lernesto)
Fausto Sorini (Direzione nazionale del PRC, della direzione de lernesto)
inglesi venivano falsamente attribuite ai comunisti. Molti di noi si nascosero sulle montagne al confine
macedone e albanese per salvarsi e
sfuggire alle forze reazionarie scatenate dagli inglesi. Nel 1947 i
Combattenti democratici attaccarono su tutto il territorio nazionale.
Solo con lintervento americano si
pose fine alla guerra civile, con la
sconfitta dei resistenti e delle unit
armate comuniste combattenti.
Fino al 1949 migliaia di ELAS persero la vita in combattimento o vennero fucilati: tra questi cera il gio-
55
Fascismo/Antifascismo
56
Maggio Giugno
Fascismo/Antifascismo
ADAMOU Adamos, AKEL Cipro - FIGUEREIDO Ilda, PCP Portogallo - FLASAROVA Pan Vera, KSCM Rep.Ceca
GUERREIRO Pedro, PCP Portogallo - GUIDONI Umberto, PdCI Italia - HENIN Jacky, PCF Francia - KOHLICEK Jaromir, KSCM
Rep.Ceca - MANOLAKOU Diamando, KKE Grecia - MASTALKA Jiri, KSCM Rep.Ceca - PAFILIS Thanasis, KKE Grecia - RANDSORF
Miloslav, KSCM Rep.Ceca - REMEK Vladimir, KSCM Rep.Ceca - RIZZO Marco, PdCI Italia - STROZ Daniel, KSCM Rep.Ceca TOUSSAS Giorgios, KKE Grecia - WAGENKNECHT Sahra, PDS Germania
* Il GUE-NGL si compone di 41 euro-parlamentari (MEP).
Tra i non firmatari di questa mozione vi sono uno su due dei MEP del PCF (e precisamente il presidente del GUE, Francis Wurtz), un francese dei
territori dOltremare (PC di Reunion), il MEP di Izquierda Unida, i 5 di Rifondazione, 6 su 7 dei MEP della PDS tedesca, quello del Synaspismos,
uno su due di AKEL, un irlandese del Sinn Fein, due socialisti olandesi e uno scozzese, il MEP del Blocco di Sinistra portoghese (BE) e i 4 MEP
della Sinistra Verde Nordica (1 danese, 2 svedesi, 1 finlandese).
Sui 41 euro-parlamentari del GUE-NGL, sono 17 quelli che fanno parte di partiti membri a pieno titolo del Partito della Sinistra Europea-SE [ i MEP
di PCF (2), PRC (5), IU (1), Syn (1), PDS (7), BE (1) ]. Dieci sono quelli di partiti osservatori della SE [i MEP di KSCM (6), AKEL (2), PdCI (2)].
Quattordici sono quelli di partiti che non vi partecipano in alcun modo [ (KKE (3), PCP (2), socialisti olandesi (2), Sinn Fein (1), socialisti scozzesi (1), Sinistra Verde Nordica (4), il PC di Reunion (1) ].
Come si vede, larticolazione politico-ideologica dellarea del GUE-NGL, ovvero dei comunisti e delle sinistre di alternativa rappresentate nel Parlamento
Europeo, piuttosto complessa. Ma se il Partito della Sinistra Europea non avesse cristallizzato la divisione tra i comunisti, un polo comunista
allinterno del GUE-NGL potrebbe oggi contare su 25-26 MEP su 41 (quasi due terzi).
57
Internazionale
Maggio Giugno
La sfida di Cuba
e la cattiva
coscienza europea
58
plificazione.
La sezione francese di Reporter
Sans Frontieres ha definito Cuba la
pi grande prigione di giornalisti
del mondo. I suoi stessi rapporti annuali e quelli della Federazione
Internazionale dei Giornalisti
smentiscono questa battuta ad effetto di cui nessuno si preso la
briga di verificare la veridicit.
Particolare curioso: negli anni Novanta era stata la sezione francese di
Medicins sans Frontieres a teorizzare la demonizzazione dei serbi, i
bombardamenti umanitari contro
la Jugoslavia ed a parlare di fosse comuni in Kosovo. Sono passati sei
anni e, come noto, quelle fosse comuni (come le armi di distruzione
di massa in Iraq) non sono mai state
trovate, in compenso un milione di
serbi sono stati espulsi da Croazia,
Bosnia, Kosovo e abbandonati nei
campi profughi in Serbia, vittime
senza speranza di una pulizia etnica
senza diritto al ritorno e senza diritto di ricevere le scuse dai loro accusatori e bombardieri umanitari.
Dobbiamo cominciare a guardare
con diffidenza verso certi ambienti
democratici francesi? No, in
Francia come nel resto dell'Europa
ci sono soggetti e forze sociali importanti e coerenti nella lotta per il
cambiamento. Ma c' anche una
certa idea della supremazia morale
Internazionale
59
Internazionale
60
che per fornire a Cuba qualcuno degli attrezzi delle nostre cassette, dovremmo quantomeno avere qualcosa da offrire in positivo ed in alternativa sul piano dei risultati politici, sul piano di una sperimentazione avanzata e socializzabile di democrazia pienamente utilizzabile
anche in un'area come l'America
Latina o in situazioni di guerra non
dichiarata come quella a cui sottoposta Cuba da troppi anni, ed a
cui ha dovuto fare fronte contando
essenzialmente sulle proprie forze.
E qui il deficit appare in tutta la sua
pesantezza nel campo della sinistra
europea piuttosto che in quello cubano.
Poniamoci dunque la classica domanda da un miliardo: meglio poter migliorare l' evoluzione dellesperienza cubana, difendendone
Maggio Giugno
Internazionale
Paesi Baschi:
i comunisti
di Ehak
in parlamento
di Marco Santopadre
Giornalista, esperto di questioni dellAmerica Latina
EHAK
AGGIRA
L A PA RT H E I D P O L I T I C O
gnola la rivista B o l t x e b i k e, La
Corrente Rossa, Euskal Herriko
Komunistak e il Partito Comunista
dei Popoli di Spagna decidono di
fare lo stesso.
La possibilit che dopo anni di
esclusione forzata dalle istituzioni la
Sinistra patriottica basca possa aggirare la Legge sui partiti varata
dal PP e dal PSOE nel 2002 allarma
sia i popolari, che basano la propria
campagna elettorale sulla richiesta
ossessiva di mettere fuori legge anche EHAK, sia i partiti autonomisti
e nazionalisti baschi che, se a parole
continuano a reputare antidemocratica una legge che esclude dal
gioco democratico una delle forze
politiche pi rappresentative, avevano per sperato di poter far man
bassa dei voti di Batasuna e conquistare cos la maggioranza assoluta.
Il PSOE, nonostante le assicurazioni
che i servizi segreti e la magistratura
stanno facendo il possibile per
escludere anche EHAK, si trincera
dietro al cavillo legale secondo cui
EHAK sarebbe stata gi indagata nel
2002 e giudicata non legata allETA.
Ma la mancata messa fuorilegge
della lista comunista diventa argomento di polemica al vetriolo contro il PSOE, accusato di tollerare gli
indipendentisti per impedire ai nazionalisti moderati di stravincere.
I pi si aspettavano per EHAK un risultato poco pi che simbolico; a
61
Maggio Giugno
Internazionale
quanti seggi avrebbe potuto aspirare una formazione politica sconosciuta, senza neanche una sede o
un sito web, con cos pochi militanti
da dover riempire le liste con candidati improvvisati, messa in croce
ed esclusa dai grandi mezzi di comunicazione perch accusata di
non condannare esplicitamente
lETA? E invece il risultato di EHAK
stato tuttaltro che simbolico: pi
di 150.000 voti e 9 seggi, il che lo trasforma in una forza politica centrale
nel Parlamento autonomo.
COMUNISTI
E INDIPENDENTISTI
LI B E R A Z I O N E
NAZIONALE
E LIBERAZIONE SOCIALE
Internazionale
A D E S S O L A PA C E .
G I U S TA
Lidentit marxista-leninista di
EHAK dovr necessariamente modularsi sulle esigenze pragmatiche
di gestione di una fase politica caratterizzata, per la prima volta dopo
anni, dallopportunit dellavvio
dun processo negoziale tra popolo
basco e Stato spagnolo. I 9 eletti comunisti dovranno rappresentare le
rivendicazioni di tutta la sinistra indipendentista finora espulsa dalle
istituzioni.
Daltronde, la capacit di tenere insieme una progettualit strategica
rivoluzionaria e una tattica pragmatica ci che ha permesso a Batasuna di resistere in questi duri anni
di repressione e di resuscitare allinterno delle istituzioni, mentre
dal punto di vista sociale e politico
il protagonismo della sinistra indipendentista, seppure illegale, non
mai venuto meno. La messa fuori
legge operata dalla classe politica
spagnola e dal supergiudice Garzon
nel 2002 stata battuta nei fatti. In
questi ultimi tre anni Batasuna
stata il motore della proposta sociale e politica di cambiamento dello status quo. Praticamente ogni settimana decine di migliaia di persone scendono in piazza animando
un conflitto a tutto campo: per la liberazione dei prigionieri politici,
per la fine dellapartheid politico,
contro lalta velocit e gli inceneri63
Internazionale
64
Maggio Giugno
IL
Z A PAT E R O S A R
B L A I R S PA G N O L O ?
A questo scenario il governo Zapatero sta rispondendo positivamente, anche se con molte contraddizioni. Sicuramente il passo pi importante stata la rottura del Patto
Antiterrorista con il Partido Popular. Il 17 maggio il governo ha ribadito la volont di arrivare ad una soluzione negoziata del conflitto, ed
ha ottenuto dalla maggioranza parlamentare il mandato per aprire
una trattativa con lETA, a patto per che lorganizzazione deponga subito le armi. Tanto bastato per far
gridare il PP allo scandalo, accusando Zapatero di dar fiato ai terroristi e di parlare lo stesso lin-
Internazionale
guaggio di Batasuna.
Sia i buoni risultati elettorali di
EHAK e del PSOE, sia un sondaggio pubblicato da El Pais secondo
cui il 61,4% degli spagnoli favorevole all'inizio di un negoziato, ci dicono che le condizioni affinch il
negoziato parta veramente ci sono
tutte. Il problema di capire se e
quanto il Partito socialista disposto a rischiare in questa impresa. E
finora i segnali lanciati dal PSOE
non sono molto incoraggianti.
Zapatero si difeso dalle accuse di
Rajoy ricordando che non si pu dubitare dellimpegno del suo governo in fatto di lotta al terrorismo,
dato che in circa un anno sono state
arrestate per presunta appartenenza o relazione con ETA pi di
170 persone. Se da una parte
Zapatero ha ritirato le truppe spagnole dallIraq (ma le ha spedite in
Afghanistan) e ha intrapreso una
lotta contro la Chiesa per la laicizzazione della societ, dallaltra non
stato affatto tenero con la sinistra
indipendentista, anzi: manifestazioni elettorali, politiche e sindacali
caricate dalla polizia e disciolte con
la forza, centri sociali chiusi e addirittura demoliti, poliziotti mandati
a strappare le bandiere basche dai
Municipi della Navarra. radio comunitarie in attesa di essere cancellate dalletere perch farebbero
concorrenza sleale alle radio commerciali, monaci benedettini settantenni arrestati perch considerati postini dellETA. Questo il
quadro di un Paese Basco assediato
e sottoposto ad uno stato di eccezione permanente, in cui decine di
persone ogni anno denunciano
luso della tortura da parte delle
forze di sicurezza. E mentre potrebbe partire una trattativa storica,
attraverso il dossier 18/98, procede implacabile la repressione giudiziaria di tutte le organizzazioni
politiche, sociali, culturali ed economiche considerate a torto o a ragione legate al movimento basco
per lautodeterminazione. Un macrodossier basato sul Te o r e m a
Garzon, assurdo quanto pericoloso: chiunque condivida le aspira-
65
Maggio Giugno
Internazionale
di Mauro Gemma
Busch e loffensiva
delle rivoluzioni
colorate attorno
alla Russia
IL VOLTO DELLUNIPOLARISMO USA NEI RECENTI VIAGGI DI BUSH
RICE: OBIETTIVO LESPORTAZIONE DELLA DEMOCRAZIA
E DELLA
66
RUSSIA
Internazionale
67
Internazionale
bia concluso il suo giro di visite proprio a Tbilisi, capitale della Georgia
uscita dalla prima delle rivoluzioni
colorate, la cosiddetta rivoluzione
delle rose. Con Saakashvili, al di l
dei discorsi di circostanza sulle conquiste democratiche del nuovo governo del disastrato paese caucasico
(di fronte ad una folla in realt di
molto inferiore alle aspettative, a testimonianza di quanto stiano sbollendo gli ardori rivoluzionari
della prima ora), il presidente USA
ha definito i particolari della stretta
cooperazione in corso tra i due
paesi, in vista dellormai quasi certo
ingresso della Georgia nei ranghi
della NATO. Lo ha poi confermato
il 10 maggio davanti ai giornalisti di
tutto il mondo convenuti nella capitale georgiana. Per rendere pi rapidi i tempi dellintegrazione nei
meccanismi dellalleanza nord-atlantica, qualche settimana prima
della visita di Bush il parlamento
georgiano aveva chiesto al governo
un pronunciamento unilaterale in
merito al ritiro integrale delle truppe russe che stazionano nelle due
basi di Batumi, sul Mar Nero, e di
Akhalkalaki, al confine con lArmenia gi a partire dal gennaio del
2006, nel caso non venga raggiunto
un accordo a riguardo con Mosca,
che, invece, ha annunciato di avere
in programma la chiusura delle installazione entro un lasso di tempo
non inferiore a 11 anni. Una vera e
propria provocazione quella delle
autorit georgiane, che non ha mancato di aumentare il gi incandescente clima delle relazioni tra i due
stati e che si aggiunta alla mancata
presenza di Saakashvili alle celebrazioni di Mosca.
La visita di Bush, che non poteva che
assumere il significato di un ulteriore sfacciato atto di sfida nei confronti di Putin, si proponeva in realt di ottenere assicurazioni circa il
grado di realizzazione degli obiettivi stabiliti dal cosiddetto Piano di
azione individuale per il partneriato (IPAP), in base al quale la Georgia si solennemente impegnata a
modernizzare il proprio apparato
militare, in linea con i requisiti ri-
68
Maggio Giugno
Internazionale
Note
1 Del parziale fallimento della rivoluzione dei tulipani condotta con dovizia di mezzi e di personale forniti dallamministrazione e dalle fondazioni USA che ha portato alla destituzione del presidente kirghiso Askar Akayev sembra convinto lo
studioso cubano Rodolfo Humpierre Alvarez, del
Centro di Studi Europei, quando afferma che: esistono ragioni per pensare che tale strategia
(dellAmministrazione USA) questa volta ha
presentato serie lacune, in ragione delle quali i risultati non sono stati gli stessi degli esperimenti precedenti () Non esistono i presupposti politicoideologici, n tanto meno religiosi () Non si pone
il dilemma a favore della Russia o dellOccidente
(). Bakiev (il presidente provvisorio) ha confermato il proposito non solo di mantenere ma anche
di sviluppare le buone relazioni con la Russia. e ha
sollecitato aiuto materiale () La Russia ha promesso ed ha iniziato immediatamente ad inviare
aiuti () Possiamo affermare che le incertezze derivanti dalla futura evoluzione degli avvenimenti
in Kirghizia, sommate alle reiterate assicurazioni
date dalle nuove autorit circa il mantenimento e
lo sviluppo dei legami con la Russia, fanno registrare al momento differenze sostanziali rispetto a
quanto avvenuto nelle altre rivoluzioni dei colori attuate nello spazio postsovietico (). La
Kirghizia come parte della Teoria del Domino,
http://www.cubasocialista.cu, aprile 2005. La
versione italiana in www.resistenze.org - popoli resistenti kirghisia 06-05-05
2 http://left.ru/2005/7/yakushev124.phtml. La
traduzione della seconda parte dellarticolo di
Dmitrij Jakushev, con il titolo Juschenko negli
Putin, http://www.contrtv.ru/common/1091.
La traduzione in italiano in www.resistenze.org popoli resistenti - russia - 03-05-05
69
Maggio Giugno
Dibattito
A ventanni
dalla Perestrojka
di Andrea Catone
70
Dibattito
71
Dibattito
72
rale. Perch un conto essere sconfitti combattendo contro forze soverchianti, come fu per i comunardi
di Parigi nel 1871, ben altro abbandonare il campo senza affrontare lo scontro, innalzando anzi le
insegne del nemico sulle proprie
bandiere. Tra il 1989 e il 1991 i partiti comunisti (o con nome socialista o lavorista) al potere nei paesi
dellEst si sciolgono o cambiano ragione sociale, denominazione e
programma. Tutto ci non deve tuttavia far perdere di vista il fatto che
gli eventi del 1989-91 furono comunque il prodotto di uno scontro
politico e di classe tra forze filocapitaliste e filosocialiste, in cui queste ultime, il pi delle volte molto
ingloriosamente, soccombettero.
Le casematte socialiste dellEuropa orientale e dellURSS furono
attaccate simultaneamente da pi
parti e non furono in grado di opporre una valida resistenza, si arresero e passarono nel campo nemico,
anche perch al loro interno erano
state infiltrate solide quinte colonne. Se non si tiene presente
questo dato fondamentale la contraddizione, la lotta di classe a livello
mondiale che interviene nel crollo
delle societ dellEst non se ne
comprende il processo generale, e
il tutto pu apparire soltanto come
un movimento di autodissoluzione
interna, senza alcun intervento, se
non marginale, di potenti forze
esterne.
Non cos, se solo si vogliono leggere i documenti dellamministrazione USA dei primi anni 80, in cui
il Pentagono dichiara a chiare lettere la sua strategia di smembramento dallinterno dellURSS. La
politica americana non pi concepita per stabilizzare la corsa agli
armamenti tra URSS e USA o per
fronteggiare le avanzate sovietiche
nel terzo mondo, ma tende ormai a
eliminare linfluenza sovietica nelle
zone periferiche e ad accelerare la
corsa agli armamenti fino al punto
in cui la pressione economica costringer lURSS a rinunciare alle
sue ambizioni di superpotenza. M.
Caspar Weinberger dichiara nel
Maggio Giugno
Dibattito
73
Dibattito
solto. Il campo socialista, attraverso il COMECON, riusc a coordinare in parte lo sviluppo economico, ma le deficienze della pianificazione in URSS e negli altri paesi
socialisti si riflettevano inevitabilmente ampliate nel coordinamento
tra questi paesi. In queste contraddizioni si inseriva la politica degli
USA, facendo leva sul nazionalismo
degli anelli pi deboli per incentivare spinte centrifughe e rompere
il campo socialista.
Tuttavia, alla met degli anni 70,
con tutti i limiti sommariamente su
esposti, il sistema sovietico si presentava ancora solido e stabile, i movimenti dei dissidenti erano marginali e non avevano, salvo che in
74
Maggio Giugno
Dibattito
gli sviluppi storici successivi le connivenze con alcune centrali occidentali di Boris Eltsin, il demagogo
che, favorito dalle aperture della politica gorbacioviana e dai suoi mutamenti istituzionali presidenzialistici, conquista il controllo della pi
grande e importante repubblica sovietica, la Russia, usata come grimaldello per smantellare lURSS, il
PCUS e quanto di sovietico e socialista ancora rimaneva.
La crisi dellURSS e del campo socialista stata soprattutto culturale
e politica. Il fattore soggettivo, la capacit di direzione politica e culturale giocano nelle societ di transizione dal capitalismo al socialismo
un ruolo determinante. Poich i
paesi in cui si affermato un potere
politico che si propone di operare
per trasformazioni socialiste non
sono che casematte, avamposti
nello scontro mondiale tra capitalismo e socialismo, essi hanno bisogno di una costante direzione politico-culturale e mobilitazione consapevole delle masse per combattere lavversario di classe nel mondo
capitalista che li circonda e che
punta a prendere queste fortezze
dallesterno e dallinterno.
Lesito dei tentativi di transizione al
socialismo non predeterminato,
molto dipende dai fattori soggettivi,
dallideologia, dal grado di civilt,
di cultura politica e capacit critica
dei gruppi dirigenti e delle masse, il
che richiede un sistema politico che
favorisca quello che Gramsci chiamava progresso intellettuale di
massa, e che nellURSS degli ultimi
decenni si era invece grandemente
appannato.
75
Maggio Giugno
Dibattito
Analisi a confronto
delle strategie
internazionali delle due
grandi potenze
Cina-USA:
lo scontro
del XXI secolo
di Patrick Theuret
Direttore di Correspondances internationales
SECONDA
PA RT E *
76
Dibattito
77
Dibattito
78
Maggio Giugno
U N A P O S TA I N G I O C O
D I N AT U R A I D E O L O G I C A ?
Il mondo resta ancora segnato dal
ricordo se non dalle tracce del vecchio conflitto USA-URSS. La guerra
fredda rivestiva una dimensione
ideologica praticamente sistematizzata. Vi forse qualche particolare
elemento del conflitto cino-americano tale da farlo apparire, rispetto
al precedente, cos civile e cos deideologizzato?
Relazioni da partito a partito
In primo luogo non possibile fare
astrazione dal fatto che alla testa
della Cina vi s un Partito comunista di certo totalmente implicato
con lo Stato, ma si pure obbligati
ad osservare quella che un azione
e una capacit sua propria di diplomazia. Se infatti non si pu dire che
questa contraddica la diplomazia
dello Stato, tuttavia essa non si confonde nemmeno con quella e, diversamente, offre alcune ulteriori
chiavi di comprensione della politica estera cinese.
Contrariamente all'ex PC sovietico
o al Partito del lavoro albanese, non
vi alcuna traccia in Cina di un tentativo per creare un proprio polo internazionale, e nemmeno di conferimento di un proprio marchio. Si
tratta del resto di una vecchia tradizione, poich anche ai bei tempi del
maoismo e della lotta contro il rivale
sovietico il PCC non ha mai veramente intrapreso la via della creazione di un raggruppamento dei
propri partigiani nel mondo. Il congresso del PCC, per esempio, non
era solito ricevere delegazioni straniere.
Dibattito
blicano sia membro dell'internazionale conservatrice (l'Unione democratica internazionale), mentre per
quanto riguarda il Partito
Democratico esso con Bill Clinton
ha completato la strategia della
Terza via di Tony Blair penetrata in
seno all'Internazionale socialista.
E il capitalismo? E il socialismo?
Il conflitto cino-sovietico forse
stato sovraideologizzato, come si
pu pure avere la tendenza a banalizzare sia il confronto che lo spirito
di cooperazione attuali fra la Cina e
gli Stati Uniti. Tale rapporto cen-
79
Dibattito
80
Note
Maggio Giugno
Dibattito
mamenti. Dal 2000, il 90% delle sue importazioni d'armi convenzionali provengono
dalla Russia. Lucia Montanaro-Jankovski,
op. Cit, p.73
dato luogo nel giugno 1998 ad una spettacolare riconciliazione, punto di partenza di
una rinnovata cooperazione.
23 La questione non aneddotica, poich nel
200403/01/Eng200403/01_136190.sht
ml .
13 Si pu ricordare che l'ultimo cambiamento
contava di 8 membri sino agli ultimi cambiamenti, con i quali passato a 11 membri.
15 Rapporto di Jiang Zemin del 8.11.2002
al XVI Congresso.
16 Deng Xiaping: La nostra politica estera
318.
12 Fonte: http:english.peopledaily.com.cn/.-
pubblicato un rapporto del Dipartimento internazionale del PCC sulle relazioni interpartitiche tra il 15 e il 16 Congresso, in cui
possibile ritrovare in parte questa tipologia.
Il primo posto era ugualmente riservato ai
partiti politici degli Stati socialisti () Il
nostro partito condivide ideali e obiettivi comuni con i partiti al potere in Vietnam, nella
RPD di Corea, in Laos e a Cuba. In seguito
la suddivisione di tipo geografico: Africa,
Asia, Medioriente/mediterraneo, ex-Urss e
paesi dell'Europa dell'Est, America latina e
Caribe. Vengono in seguito i paesi sviluppati,
dove i partiti sono citati in questo ordine: partiti socialisti, comunisti e partiti di destra.
Infine la suddivisione geografica termina
con i paesi vicini: i principali partiti russi
sono citati e la ripresa delle relazioni con il
PC giapponese viene sottolineata; poi vengono i partiti al potere nei paesi dell'Asean.
Il rapporto si chiude con le Internazionali,
principalmente l'Internazionale socialista e
poi, con meno enfasi, quelle di centro e di destra; infine il Forum di San Paolo. Il PCC
intrattiene relazioni con sei gruppi del
Parlamento europeo. Infine viene citata la
prima Conferenza dei partiti asiatici (Iccap).
28 Prendo in prestito questo parallelismo con
nese), quotidiano del Dipartimento di politica generale dell'Esercito popolare di liberazione. http://www.pladaily.com.
81
Dibattito
di Hassan Charfo
responsabile esteri del KSCM
82
Maggio Giugno
Il partito
che ha diviso
la sinistra europea
RIMANE
cune lettere con le seguenti richieste, proposte e considerazioni riguardanti il progetto del Partito
della Sinistra europea.
1. Il profilo della SE deve essere paneuropeo. Il Partito della Sinistra europea deve profondere ogni sforzo
per il raggiungimento di questo obbiettivo. Abbiamo chiesto che fossero invitati almeno 27 partiti comunisti e di sinistra di tutta
lEuropa (tra questi, i Partiti comunisti di Russia, Ucraina, Bielorussia,
Moldavia, Paesi baltici, Scandinavia,
ex Jugoslavia, Turchia, Gran
Bretagna, Portogallo, Grecia, ecc.)
per un incontro finalizzato a dibattere con loro le questioni riguardanti lunit della sinistra europea.
Ci avrebbe consentito a tutti di
prendere conoscenza delle loro
opinioni e condizioni, ed anche di
ci che impedisce loro di collaborare con il Partito della Sinistra europea.
2. La storia del movimento comunista del XX secolo non pu essere
globalmente rigettata come negativa; indispensabile trarre insegnamento dagli errori e, a1 tempo
stesso, sviluppare e attualizzare ci
che di positivo vi si manifestato.
3. Il principio del consenso nelle
scelte della SE deve essere non solo
Dibattito
83
Dibattito
Maggio Giugno
Cari compagni,
a nome di tutti i comunisti de lernesto e nostro personale vi inviamo i sentimenti della nostra partecipazione
commossa e solidale per la morte del compagno Alvaro Cunhal, dirigente storico del vostro partito e del movimento comunista internazionale. Il compagno Cunhal verr ricordato per sempre come una delle figure pi
emblematiche, oneste e prestigiose della storia del movimento operaio internazionale; e come una delle personalit pi rappresentative di quella Rivoluzione di Aprile che alla met degli anni Settanta rappresent
unimpresa e una speranza rivoluzionaria per tutta una generazione. Cogliamo loccasione per trasmettere,
per il vostro tramite, a tutto il popolo portoghese, le nostre sentite condoglianze per la scomparsa, in questi
giorni, di un altro grande rivoluzionario, il generale Vasco Gonalves, che di quella Rivoluzione di Aprile
fu uno dei maggiori protagonisti.
Ricevete il nostro forte abbraccio
Fosco Giannini (Comitato politico nazionale PRC, direttore de lernesto)
Fausto Sorini ( Direzione nazionale del PRC, della direzione de lernesto)
Nato a Coimbra nel 1913, Alvaro Cunhal comincia giovanissimo la sua attivit rivoluzionaria come studente alla Facolt
di Diritto di Lisbona; unattivit che continuer incessantemente per 74 anni, fino allultimo giorno di vita. Nel 1931 si
iscrive al PCP, nel 1935 diventa Segretario della Giovent comunista portoghese, passa alla clandestinit, partecipa a
Mosca al Congresso della Internazionale giovanile comunista. Imprigionato nel 1937 e nel 1940, torturato dal regime
fascista portoghese, partecipa nel 1940-41 alla riorganizzazione del PCP di cui sar membro della Segreteria dal 1942
al 1949. Arrestato nuovamente rester 11 anni nella prigione-fortezza di Peniche (di cui 8 in isolamento) da cui evader con una fuga leggendaria il 3 gennaio 1960. Nel 1961 Segretario generale del PCP e lo rester fino al 1992.
Dopo la Rivoluzione dei garofani dellaprile 1974, sar ministro nei primi governi provvisori. Lascia un patrimonio di
idee ed esperienze e un esempio di vita e di coerenza rivoluzionaria che non andranno perdute.
Nel 1974 il Colonnello Vasco Gonalves (poi Generale) una delle figure chiave della Rivoluzione di Aprile, che pone
fine a 48 anni di fascismo, la pi alta autorit militare del Movimento delle Forze Armate. Designato come Primo ministro
di vari governi provvisori, nel 1975 sar protagonista della nazionalizzazione delle banche e delle compagnie di assicurazione. Nei momenti cruciali della rivoluzione si opporr con fermezza alle manovre della reazione interna, guidata dal
Partito Socialista di Mario Soares, ed esterna (guidata dallAmbasciata USA), volte a ro v e s c i a re le basi rivoluzionarie e
p ro g ressive della Rivoluzione di Aprile. Rimarr nella storia del Portogallo come una delle sue figure pi degne.
84
Passato e Presente
Pietro Secchia:
vita di un
rivoluzionario
di Marcello Graziosi
Storico del movimento operaio
riori approfondimenti, accurate ricerche, un duro lavoro di elaborazione e riflessione. In questa sede
solo possibile fornire elementi analitici di carattere generale, ed
avremo raggiunto lobiettivo se in
chi ascolta riusciremo a suscitare la
curiosit, la tensione ideale ed intellettuale utili ad approfondire la
conoscenza dei singoli aspetti di
questa figura di straordinario ed instancabile militante e dirigente comunista che stato Pietro Secchia.
Dopo aver vissuto in giovane et le
disastrose condizioni popolari del
periodo immediatamente successivo al primo conflitto mondiale,
Secchia inizia la propria militanza
politica iscrivendosi alla Camera del
Lavoro e costituendo, nel 1919, il
primo circolo socialista del proprio
paese, Occhieppo, sorretto da una
grande tensione ideale che gli derivava in larga misura dallinfluenza
dellOrdine Nuovo, ma anche dalla
migliore tradizione massimalista
del movimento operaio italiano. La
Rivoluzione dOttobre ed il bolscevismo avevano suscitato in lui una
grande e positiva impressione, che
mai lo avrebbe abbandonato.
Attendevo la rivoluzione come si attende una persona che deve arrivare da
un giorno allaltro, avrebbe in seguito ricordato Secchia. Senza dubbio uningenua pulsione giovanile,
ma anche, come giustamente osser-
85
Passato e Presente
86
Maggio Giugno
Passato e Presente
ancora una volta in gran parte gli svoltisti del 1930, insieme ai combattenti
delle nuove generazioni, a battersi contro ogni forma di attesismo.
Dallaprile 1931 al 18 agosto 1943
Secchia, arrestato in Italia mentre
era impegnato nellorganizzazione
del IV Congresso del partito di
Colonia, rimane nelle mani del nemico, impegnandosi in un duro lavoro di lettura e di studio (lUniversit del carcere e del confino).
Una volta liberato, dopo il 25 luglio,
rientra prontamente nella clandestinit e, dopo aver partecipato alla
sfortunata difesa di Roma, si trasferisce a Milano per diventare membro della Direzione Alta Italia del
partito e Commissario generale
delle Brigate Garibaldi. Instancabile organizzatore di azioni e mobilitazioni, Secchia costruisce negli
anni della Resistenza quel tessuto
organizzativo che avrebbe consentito al partito, dopo il 1945, di reggere lurto della Guerra fredda e
delle politiche violentemente anticomuniste ed antioperaie dei governi centristi di De Gasperi.
Come storico, soprattutto negli
anni successivi al proprio isolamento politico, egli sarebbe stato
tra i pi lucidi analisti degli anni
tanto terribili quanto straordinari
della lotta antifascista, dalla clandestinit alla resistenza, senza alcun fastidioso elemento di staticit, senza
alcuna liturgia, con lobiettivo di
dare continuit e nuove prospettive
alla lotta antifascista negli anni 60
e 70, con una grande attenzione ai
giovani ed ai fermenti che stavano
attraversando la societ italiana.
Tutto questo a partire da un ragionamento semplice e lineare: La
forza della resistenza stata in diretta
proporzione allo sviluppo dei movimenti
antifascisti durante gli anni della clandestinit.
Nel contesto del suo lavoro ponderoso, instancabile e preziosissimo di
pubblicazione di documenti e testimonianze, emergono alcuni elementi di analisi che abbiamo il dovere di richiamare sinteticamente.
a) Il ruolo centrale del partito nella
costruzione della resistenza antifa-
scista e nella direzione della lotta armata. Centralt che, per, trover
un elemento di freno e condizionamento non solo nella presenza in
Italia delle truppe anglo-americane
e nei rapporti di forza che si andavano delineando sul piano internazionale (sfere di influenza e divisione del mondo), ma anche allinterno degli stessi CLN.
b) Nonostante il grande impegno
Dallaprile 1931
al 18 agosto 1943 Secchia,
arrestato in Italia mentre era impegnato nellorganizzazione
del IV Congresso del partito
di Colonia, rimane nelle mani
del nemico, impegnandosi
in un duro lavoro di lettura
e di studio (lUniversit del carcere
e del confino)
87
Passato e Presente
Se non esistevano
alternative reali alla linea
del partito nuovo
e della democrazia progressiva,
vi erano per
diverse possibibilit
di gestione della stessa
88
Maggio Giugno
Salerno, con Togliatti legato ai governi del sud, e Secchia alla prospettiva di fare dei CLN gli organismi di unItalia libera, democratica
e rinnovata. Il dissenso nasce e si approfondisce, insomma, sulla gestione della linea, su alcuni obiettivi
intermedi e, non da escludersi, anche su alcuni elementi di prospettiva. Collotti nota a questo proposito che solamente la necessit di difendersi dalloffensiva reazionaria
ha limitato lemergere di quello che
tendeva a manifestarsi come il conflitto latente tra chi conservava ancora
leredit della resistenza come parte di
un patrimonio rivoluzionario e guardava a una transizione verso la rivoluzione socialista, e chi mirava a realizzare consapevolmente il disegno di una
collocazione democratica e riformistica
del PCI, come erede del movimento dei
lavoratori e grande forza popolare destinata ad operare conquiste graduali
assieme ad altre forze popolari, o ritenute
tali, mirando non soltanto ad evitare lo
scontro frontale con le masse cattoliche
ma soprattutto a ricomporre lunit di
cammino con le stesse.
A chi lo ha accusato, dentro e fuori
il PCI, soprattutto dopo la propria
estromissione politica, di aver sostenuto una linea insurrezionalistica,
di sognare la lotta armata secondo
linfelice ed intenzionalmente strumentale definizione di Miriam
Mafai, Secchia risponde con grande
efficacia e fermezza in uno dei suoi
Q u a d e rn i: Che cosa volevo? Fare la rivoluzione? No, questa la solita baggianata, la solita stolta accusa mossa da
chi ha interesse a falsare le posizioni dellavversario per poterle combattere, liquidare. Non penso affatto che nel 1945
si potesse fare la rivoluzione. Il nostro
paese era occupato dagli anglo-americani, ecc. Condivido pienamente lanalisi fatta dal partito in quel periodo e le
conclusioni cui giunto. Ma si trattava
di difendere di pi certe posizioni e di fare
qualcosa di serio e di positivo quando eravamo al governo. Inoltre gli anglo-americani ad un certo momento se ne sono
andati e noi avremmo dovuto puntare
m a g g i o rmente i piedi.
Giorgio Bocca, nella sua biografia
di Togliatti, riporta un episodio in-
Passato e Presente
89
Passato e Presente
90
Maggio Giugno
Cultura
La letteratura torna
a confrontarsi
con la realt
91
Cultura
Dezio (Nicola Rubino entrato in fabbrica) o come quello di Giorgio Falco (Pausa Caff) o come il lavoro di
inchiesta che sta portando avanti
Aldo Nove sulle pagine di Liberazione si inseriscono in una situazione che era gi viva nel 2001.
Non a caso molti degli esempi fatti
in apertura hanno avuto come
luogo di esplosione o comunque di
dibattito pi acceso la rete, e in particolare spesso stata Nazione indiana ad accendere un dibattito che
in alcune situazioni pu essere degenerato, ma che ha comunque
portato argomenti alla discussione.
Ecco, nel 2001 c stato un esperimento. allora abbastanza contestato
da molti (dal Manifesto al
Giornale), che stato Scrivere sul
fronte occidentale. Scrivere sul fronte occidentale stata uniniziativa di alcuni scrittori che hanno cercato di
coinvolgere anche personaggi del
cinema, della teoria, della psicanalisi, e che avevano come obiettivo il
vedere che tempo faceva nel
mondo, a che punto era il racconto.
Era una cosa che non si faceva pi,
che era passata da un pezzo. Tutto
aveva preso le mosse da un convegno, e poi aveva portato alla pubblicazione del volume intitolato appunto Scrivere sul fronte occidentale
pubblicato da Feltrinelli.
Tra laltro, il 2001 non certo una
data casuale. lanno dei fatti di
Genova, quindi della prima forte
esplosione in Europa del cosiddetto
movimento. Le cose si tengono, e
la convergenza delle date sembra
ancora una volta significativa.
Infatti il convegno era nato proprio
in conseguenza del fatto che eravamo in tanti a esserci trovati di
fronte a un mondo che bene o male
ci stava scoppiando in faccia. Cera
stato Genova, cera stato anche l11
settembre... L11 settembre se vuoi
quello che abbiamo patito di pi,
e di cui rimasta pi traccia negli
interventi. Il convegno aveva avuto
luogo a ridosso dell11 settembre, e
leco era ancora troppo forte...
Dunque fissiamo il fatto che que-
92
Maggio Giugno
Cultura
Questa tua osservazione ci fa pens a re che in questo momento assistiamo a un tentativo di recupero
dei grandi maestri del passato; nel
caso di Nove-Piperno, si tornato a
parlare di Lukcs. estremamente
interessante che questi nomi tornino in circolazione. Cos come interessante che ci sia una ripresa di
un pensiero forte. Qualche giorno fa, ancora su Liberazione, cera una interessante stroncatura di
Aldo Nove del pensiero di Cacciari.
Cio Cacciari ha fatto quello che ha
fatto a Venezia, alleandosi con la destra e indicando purt roppo una
strada nazionale, e Nove lo attacca
giustamente sulla base del suo pensiero. In modo forse insufficiente,
ma su un giornale difficile probabilmente fare di pi, lo spazio poco... Ecco, tu pensi che possiamo incominciare a sperare, o a progettare
la chiusura dellepoca postmoderna?
Di ricomposizione... Pre n d i a m o
per esempio la crisi della cosiddetta
forma-partito. Vediamo cio che i
partiti tornano a contare... Il presidente del Consiglio che dice facciamo il partito unico...
Per tornare a ci di cui stavamo parlando: il romanzo, il tuo romanzo,
una forma, una forma strutturata... Non sono pi frammenti,
una forma strutturata, fra laltro in
due parti, con registri linguistici diversi... C in te la fiducia di una ripresa possibile del romanzo realista, per richiamarci ancora a Lukcs?
Ecco, pensavo proprio a ci che diceva Eliot, sui frammenti ho puntellato le mie rovine... Stavo pensando, in modo quasi istintivo, che
forse finalmente tramontato il
postmoderno. E ho pensato al recupero di questi germi di modernismo.
Di modernit...
S, ma anche della grande stagione
del modernismo inglese... Mi proprio venuto in mente il tentativo del
romanzo inglese di fare i conti con
la frammentazione. Ed interessante che in quel caso fosse accaduto dopo un passaggio epocale
cos importante come la Prima
guerra mondiale... Allora, stavo
pensando che forse finalmente
tramontato il postmoderno e forse
c quella forma di resistenza, che
appunto fu del modernismo inglese, e non solo di resistenza, di fi-
93
Cultura
94
Maggio Giugno
Recensioni
Bruno Casati Direzione Naz. Prc, Assessore crisi industriali Prov. Milano
Damiano Guagliardi Direzione Nazionale Prc
Gianni Rinaldini Segretario Generale Fiom-Cgil
Cesare Salvi Vicepresidente Senato, coord. Sinistra DS per il Socialismo
Coordina Marilde Provera Deputata Prc
Ore 21.00 Concerto del cantastorie Franco Trincale
Ore 22.00 Tonino Bucci, giornalista di Liberazione,
intervista il regista Mario Monicelli
Ore 23.00 proiezione del film I compagni (1963)
di Mario Monicelli
Gioved 28 luglio
Ore 19.00
Ore 21.30
di Ren Clment
presenta Bianca Bracci Torsi Direzione Nazionale Prc
Sabato 30 luglio
Ore 19.00 Questione
Domenica 31 luglio
di Aldo Vergano
presenta Franco Guerra Federazione Prc Roma
Venerd 29 luglio
Ore 18.30
di Carlo Lizzani
presenta Orietta Coltellacci Federazione Prc Roma
di Daniele Guaglianone