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GRUPPI
1. Sottogruppi di un gruppo
Per la denizione di gruppo e le prime propriet`
a facciamo riferimento a Cap. I.4. Per indicare un
` noto che in un gruppo G = (G, ):
gruppo utilizzeremo nel seguito la notazione moltiplicativa. E
- `e unico lelemento neutro 1 = 1G ;
1
- `e unico linverso g
di ogni g G;
- valgono le leggi di cancellazione a destra e a sinistra:
g g1 = g g2 = g1 = g2; g1 g = g2 g = g1 = g2;
- se, g1, g2 G, g1 g2 = g2 g1, G `e un gruppo abeliano (o commutativo).
` noto che un omomorsmo di gruppi : (G, ) (G , ) `e unapplicazione vericante le condizioni:
E
(g1 g2) = (g1) (g2), g1, g2 G.
Si verica facilmente che
1
(g ) = (g) , g G.
(1G) = 1G ;
g0
Quindi
1
g
0
g = 1G [identit`
a di G]. Analogamente si verica che g
0
1
g0
1
g
0
= 1G .
).
(iii) Se : (G, ) (G , ) e : (G , ) (G , ) sono omomorsmi, anche : (G, ) (G , )
`e un omomorsmo. Infatti
140
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA 1
( )(g1 g2) = (g1)(g2) = (g1) (g2) = ( )(g1) ( )(g2).
Veniamo ora ai sottogruppi, ricordandone per prima cosa la denizione.
Denizione 3. Sia (G, ) un gruppo e sia H un sottoinsieme non vuoto di G. H `e un sottogruppo
di G (e si scrive H G) se (H, ) `e un gruppo (rispetto alla stesssa operazione di G, ristretta
ad H H). Ovviamente G e {1} sono sottogruppi di G, detti sottogruppi banali di G. Se inne
H G, si pu`
o scrivere H < G in luogo di H G.
Osservazione 2. Sia H G, H
= . Risulta:
H H H
1G H
H G
1
H H.
H `e linverso di h in H.
Le tre precedenti condizioni, che assicurano che un sottoinsieme `e un sottogruppo, possono essere
compattate in ununica condizione.
Proposizione 1. Sia H G, H
= . Risulta:
H G H H
H.
H, allora H H
H H H.
(=). Essendo H
= , esiste un elemento h H. Allora 1G = h h H H H. Dunque
1
1
1
1
1G H. Inoltre, h H: 1h H H H e dunque h H. Pertanto H H. Inne,
1
1
1 1
1
h, k H: k H H e dunque hk = h(k ) H H H, da cui H H H. Si `e
cos` vericato che H G.
Osservazione 3. (i) Vediamo ora come si scrivono le equivalenze di Osserv. 2 e di Prop. 1, in
notazione additiva. Sia (G, +) un gruppo e sia H G, H
= . Risulta:
H +H H
H G
0G H
H H H.
H H
(ii) Risulta: se H G e K H, allora K G [cio`e un sottogruppo di un sottogruppo di un
gruppo `e un sottogruppo del gruppo]. Inoltre, se H, K G e K H, allora K H. Le veriche
sono immediate.
Z , +), tutti i sottoinsiemi nZ
Z [:= {nx, x Z } ] sono sottogruppi di
Esempi 1. (i) Assegnato (Z
Z nZ
Z = {nxny, x, y Z } nZ
Z
Z = {0}, 1Z
Z = Z = (1)Z
Z
Z , n Z . Infatti: nZ
. Si noti che 0Z
Z = (n)Z
Z , n Z . Inne, nZ
Z mZ
Z m n.
e che nZ
R ), (cfr. Cap. I.4 Esempio 2), i due seguenti sottoinsiemi:
(ii) Assegnato il gruppo GL2(R
1 k
Z ) : det(A) = 1
H1 =
, k Z , H2 = A 2(Z
0 1
R ). Infatti:
sono sottogruppi di GL2(R
CAP. 4.1
(1) h, k Z :
1
0
h
1
` noto che, A, B
(2) E
1 k
0 1
SOTTOGRUPPI DI UN GRUPPO
1
0
M (RR), risulta
h
1
1
0
k
1
Dunque AB
1
0
hk
1
H1.
1
risulta det(A ) = det(A)
.
d b
Z ). Quindi, A, B H2, risulta
2(Z
c a
AB
R ),
det(AB) = det(A)det(B). Inoltre, A GL2(R
a b
1
Z e det(A) = 1, allora A =
Inne, se A =
2(Z )
c d
2
141
M (ZZ ) e
2
1
det(B)
det(A B ) = det(A)
= 1 11 = 1.
R ).
H2 e pertanto H2 GL2(R
Z ),
Si noti inne che H1 H2 e dunque H1 < H2 Il gruppo H2 viene usualmente denotato SL2(Z
detto gruppo speciale lineare di ordine 2 su Z .
Osservazione 4. Se H, K G, anche H K G (semplice
verica).
{Hi }iI `e una famiglia non vuota di sottogruppi di G, anche
Hi G.
Pi`
u generalmente, se
iI
Invece non `e detto che linsieme H K sia un sottogruppo di G (se H, K lo sono). Infatti, se
Z , +),
h H K e k K H, non `e detto che hk H K. Considerato ad esempio il gruppo (Z
Z 3Z
Z non `e un sottogruppo di (Z
Z , +) [infatti 2 + 3
2Z
Z 3Z
Z , mentre 2, 3 2Z
Z 3Z
Z ].
2Z
Denizione 4. Sia G un gruppo e sia S un suo sottoinsieme non vuoto. Si chiama sottogruppo
generato da S il sottogruppo
S :=
H
HG,HS
[cio`e lintersezione dei sottogruppi di G contenenti S. Poiche almeno G verica le due condizioni
H G, H S , allora S `e ben denito, ed `e un sottogruppo (per lOsserv. 4)]. Si tratta
quindi del pi`
u piccolo sottogruppo di G contenente S.
Vogliamo descrivere gli elementi di S . Serve la seguente denizione.
Denizione 5. Sia (G, ) un gruppo e sia g G. Per ogni t Z , si denisce potenza t-sima di g
lelemento
1, se t = 0,
t
g :=
Si verica facilmente che g
t+s
g ..... g
[ t volte], se t < 0.
= g g , t, s Z , e che g
t
1 t
t 1
= (g ) = (g ) , t Z .
0, se t = 0,
tg := g + ..... + g [ t volte], se t > 0,
HG,gH
() H0 G;
() se H G e g H, allora H0 H.
1
H0. Infatti, t, s Z : g (g )
t
=g
ts
H0.
142
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA 1
1 1 t
1 t
1 1
=
, t Z =
, t Z = H1.
0 1
0 1
0 1
Proposizione 3. Sia (G, ) un gruppo e sia S un sottoinsieme non vuoto di G.
1
{s , s S}, risulta:
r
1
S = { si , r 1, si S S }.
Posto S
i=1
Dim. Si ponga H0 =
r
i=1
() H0 G;
() se H G e S H, allora H0 H.
si ,
tj H0, risulta:
si
tj = s1 ... sr t1 ... ts H0;
i=1
j=1
i=1
j=1
1G = s s H0;
r
r
1
1 1
1
si H0, risulta:
si
= sr .... s2 s1 H0.
i=1
i=1
1 0
2 0
R ), , sia S =
Esempi 3. (i) In GL2(R
,
. Risulta:
0 2
0 1
t
2
0
S =
, t, s Z
s
0 2
1 1
1 0
1 1
R ), , sia S =
(ii) Sempre in GL2(R
,
. Si noti che le due matrici A =
,
0 1
1 1
0 1
1 0
B=
di S non commutano tra loro (cio`e AB
= BA). Il sottogruppo S `e formato da
1 1
elementi del tipo:
h1
k1
h2
k2
hr
C = A B A B .... A B
kr
, con hi , kj Z .
Z ).
Si noti che, poiche det(A) = det(B) = 1, allora det(C) = 1, C S . Dunque S SL2(Z
Si osservi inne che, stante linsoddisfacente rappresentazione degli elementi di S, non possiamo
CAP. 4.1
SOTTOGRUPPI DI UN GRUPPO
143
Z ).
facilmente stabilire se S sia o meno un sottogruppo proprio di SL2(Z
Osservazione 6. Un sottogruppo ciclico g di G `e evidentemente abeliano [infatti g g =
s
t
t
t+s
s+t
Z | ]. Sono quindi esempi di
u numerabile [infatti |{g , t Z }| |Z
g = g = g g ] ed `e al pi`
sottogruppi non ciclici tutti i sottogruppi non abeliani di un gruppo (necessariamente non abeliano) e
tutti i sottogruppi (anche abeliani) di cardinalit`
a superiore al numerabile. Ad esempio, `e non ciclico
Z ) di GL2(R
R ) [non abeliano, cfr. Esempi 3(ii)].
il sottogruppo SL2(Z
Un esempio di sottogruppo abeliano, numerabile e non ciclico `e il seguente. Sia H linsieme delle
R ):
matrici diagonali a valori razionali in GL2(R
a 0
H=
, a, b Q , ab
= 0
0 b
1
a
0
a 0
c 0
c
R
Si verica facilmente che H < GL2(R ) [infatti
H], che H `e
=
0 b
0 d
0 db
q1 0
commutativo e che `e numerabile. Ma H non `e ciclico. Se infatti, per assurdo, A =
fosse
0 q2
rt
0
t
un generatore di H, con q1 = rs , allora A = st
, t Z . Scelto allora q Q , con
t
0
q
2
t
q 0
r
q
= st , t Z , risulterebbe
H A.
0 1
t
Q, +) di (R
R, +) [vericare]. Vari
Nota. Un altro (e pi`
u semplice) esempio `e dato dal sottogruppo (Q
altri esempi di sottogruppi niti non ciclici (ed abeliani) saranno visti nei paragra successivi.
Denizione 6. Siano H, K sottogruppi di (G, ). Si chiama prodotto di H e K linsieme
HK = hk, h H, k K .
Scrivendo HK = KH, si intende che sono vericate le due condizioni:
hk HK, h1 H, k1 K tali che hk = k1h1,
kh KH, h2 H, k2 K tali che kh = h2k2
[cio`e che H, K commutano globalmente (ma non necessariamente elemento per elemento)]. Si
dice in tal caso che H, K sono sottogruppi permutabili.
Proposizione 4. Siano H, K sottogruppi di (G, ). Risulta:
(i) Se (G, ) `e commutativo, HK `e un sottogruppo di G.
(ii) HK `e un sottogruppo di G HK = KH.
(iii) Se HK `e un sottogruppo di G, allora HK = H K.
Dim. (i) Risulta:
- 1 = 11 HK;
- hk, h1k1 HK: hk(h1k1) = h(kh1)k1 = h(h1k)k1 = (hh1)(kk1) HK;
1
1 1
1 1
- hk HK: (hk) = k h = h k HK.
(ii) (=). Verichiamo che HK KH. Sia hk HK. Allora (essendo HK un gruppo):
1
1 1
1 1
1 1
1
(hk) = k h HK. Dunque k h = h1k1 HK. Allora hk = (hk)
= (h1k1) =
1 1
1 1
k1 h1 KH. Verichiamo ora che KH HK. Sia kh KH: poiche h k HK, allora
1 1 1
kh = (h k ) HK.
1
(hk)(h1k1)
HK. Infatti:
144
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA 1
H K = HK.
Concludiamo il paragrafo con un semplice esercizio.
Esercizio 1. Sia (G, ) un gruppo abeliano e sia n 1.
n
n
(i) Vericare che linsieme G = {g , g G} `e un sottogruppo di G.
(ii) Vericare che lapplicazione
n
n : G G tale che n(g) = g , g G,
n
n
(a) 1 G . Infatti 1 = 1 ..... 1 G .
n
n 1
(b) g G : (g )
n
= (g .... g)
= g .... g
n
1 n
= (g ) G .
n
n1
n
n
(c) g , h G : g h = g ..... g h ..... h = gh g ..... g h ..... h = .... = gh ..... gh = (gh) .
n
n1
(ii) Risulta, g, h G:
n n
n(gh) = (gh) = gh ... gh = g h = n(g)n(h).
n
n
Inoltre: Im(n) = g , g G = G .
n
CAP. 4.2
GRUPPI CICLICI
145
2. Gruppi ciclici
Denizione 1. Un gruppo (G, ) `e detto ciclico se g G tale che G = g . Lelemento g `e
detto generatore di G. Ovviamente un gruppo ciclico `e abeliano [cfr. Osserv. 1.6].
Z , +). Infatti [cfr. Esempi 1.2(i)] Z = 1 [= 1 ].
Un esempio importante di gruppo ciclico `e (Z
Per esaminare la struttura dei gruppi ciclici `e opportuno introdurre la nozione di periodo di un
elemento.
Denizione 2. Sia (G, ) un gruppo, con elemento neutro 1 = 1G . Per ogni g G, consideriamo
le potenze positive di g. Si hanno due possibilit`
a:
t > 0 tale che g = 1, oppure g
= 1, t > 0.
t
Si chiama periodo di g (e si denota (g)) il minimo intero t > 0 (se esiste) tale che g = 1. Se
tale intero non esiste, si dice che g ha periodo innito (e si scrive (g) = ).
t
n s
e quindi g = 1. Per
(=). Se h = ns, g h = (g ) = (1 ) = 1.
Proposizione 1. Sia G un gruppo e sia g G. Si ha:
(i) Se (g) = n, g = {1, g, g , .... , g
viceversa.
(Z
Z , +).
(ii) Se (g) = , g , =
2
n1
g =g
nq+r
= (g ) g = 1 g = g .
n q
n1
Verichiamo che tale risultato si inverte. Se g = {1, g, g , .... , g } (elementi a due a due
n
t
nt
distinti), allora g = g , t : 0 t n 1. Dunque g
= 1, con 1 n t n. Per ipotesi,
n
n1
2
g, g , ... , g
n1
hk
= g h(g k )
= 1.
h+k
= g h g k = (h)(k).
146
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA
Siano infatti
(g g ) = (g
r+s
)=h
r+s
= (g )(g ), r, s Z ,
r
n
n
C n = 1 = z C z = 1 = , k = 0, 1, ... , n 1 ,
n,k
2k
n
2k
n
2
n
+ i sin
2
n
, risulta
k
C n = n , k = 0, 1, ... , n 1 .
Appurato che, a meno di isomorsmi, esiste un unico gruppo ciclico innito e, n 1, un unico
gruppo ciclico di ordine n, aronteremo ora due questioni relative ai gruppi ciclici:
(A) Come sono fatti i sottogruppi di un gruppo ciclico ?
(B) Quali e quanti sono i generatori di un gruppo ciclico ?
Per rispondere a tali questioni `e utile il seguente lemma.
Lemma 1. Sia (G, ) un gruppo e sia g G un elemento di periodo nito, diciamo (g) = n.
Per ogni t Z , risulta:
(g ) =
t
n
(n,t)
Ne segue in particolare che in un gruppo ciclico nito di ordine n, ogni elemento ha come periodo un
divisore di n.
Dim. Si ponga: (g ) = m, (n, t) = d, n = dn1, t = dt1. Ne segue che (n1, t1) = 1. Bisogna
dimostrare che m = nd (= n1) e cio`e:
() m n1 e () n1 m.
n
dt n
t
t
1
1
1
1
n 1
t
(): (g ) = (g ) = (g ) = 1 = 1. DallOsserv. 1 segue che m n1.
t m
tm
tm, cio`e dn1 dt1m, da cui n1 t1m. Essendo
(): (g ) = 1 = g . DallOsserv.
1,
n
(n1, t1) = 1, da EU segue che n1 m.
t
CAP. 4.2
GRUPPI CICLICI
147
t q
mtq
Z , +) ed invitiamo lo
Nota. La dimostrazione vale (utilizzando la notazione additiva) anche per (Z
Z , +) sono tutti e soli del tipo
studente a riscriverla per questo caso. Dunque i sottogruppi di (Z
Z , n 0, cfr. Esempi 1.1(i).
nZ
n
Proposizione 3. Sia G = g g = 1 un gruppo ciclico di ordine n. Risulta:
(i) Per ogni sottogruppo H di G, |H| n.
(ii) Per ogni divisore positivo k di n, ! H G tale che |H| = k.
Dim. (i). Sia H G. In base a Prop. 2, H `e ciclico. Dunque
H = g , t 0. In base a
t
n
Prop. 1(i) e a Lemma 1, |H| = (g ) = (t,n)
. Dunque |H| n.
t
| = (g
n/k
n/k
)=
n
(n,n/k)
n
n/k
=k
`e un sottogruppo di G di ordine k.
n/k
k = |H| = (g ) =
m
n
m
n
(n,m)
e dunque m =
n
k
, cio`e H = g
, come richiesto.
n/k
m q
mq
H. Per la
Nota. La propriet`
a (ii) [cio`e esiste un solo sottogruppo per ogni divisore dellordine di G] caratterizza
i gruppi ciclici niti. Vale infatti il seguente risultato [per il quale rinviamo al testo di A. Mach` (cfr.
bibliograa) oppure allEsercizio 4.19]:
Se G `e un gruppo nito che per ogni divisore positivo d di |G| ammette al pi`
u un solo sottogruppo
di ordine d, allora G `e ciclico.
n
Osservazione 3. Sia G = g g = 1 un gruppo ciclico di ordine n. Abbiamo appena dimostrato
che i sottogruppi di G (tutti ciclici) sono in corrispondenza biunivoca con i divisori positivi di n.
n/k
Precisamente, se k n, g `e lunico sottogruppo di G di ordine k.
n/h
n/k
Si osservi poi che, se h k (e k n), allora g `e a sua volta sottogruppo di g . Inn/k
n/k k/h
n/h
fatti g `e ciclico di ordine k e h `e un divisore di k: dunque (g ) = g `e un suo
sottogruppo.
r
Si osservi inne che se n = p11 ... pss , il numero dei divisori positivi di n `e dato da (r1 +1) ... (rs +1)
h
h
[infatti i divisori positivi di n sono tutti e soli del tipo p1 1 ... ps s , con 0 hi ri , i = 1, ..., s].
148
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA
1 + i 1 . Allora
Sia = 8 = cos 2
8 + i sin 8 = cos 4 + i sin 4 =
2
2
2
3
4
5
6
7
C 8 = = 1, , = i, , = 1, , = i, }.
i=
1=
=1
i =
8/1
= 1 = {1};
8/2
= = 1 = {1, 1}
8/4
= = i = {1, i, 1, i}
8/8
[
= C 2 ];
[
= C 4 ];
= = C8.
Poiche 1 2 4 8, il reticolo dei sottogruppi di C 8 `e il seguente:
C8 =
2
4
{1} =
8
Z 12 , +).
(ii) Determiniamo ora il reticolo dei sottogruppi di (Z
I divisori positivi di 12 sono 1, 2, 3, 4, 6, 12. I corrispondenti sottogruppi sono:
12
1 1 = 0 = {0};
12
2 1 = 6 = {0, 6}
[
= Z 2 ];
12
3 1 = 4 = {0, 4, 8}
[
= Z 3 ];
12
4 1 = 3 = {0, 3, 6, 9}
[
= Z 4 ];
12
6 1 = 2 = {0, 2, 4, 6, 8, 10}
12
12 1 = 1 = Z 12 .
[
= Z 6 ];
4
Tra i divisori positivi di 12 sussistono le seguenti relazioni di divisibilit`
a: 1 2 12, 1 3 6 12.
6
CAP. 4.2
GRUPPI CICLICI
149
Z 12 = 1
2
3
4
6
0 = 12
Z 36 , +) e (C
C 36 , ).
(iii) Senza ulteriori commenti scriviamo il reticolo dei sottogruppi di (Z
Z 36 = 1
3
2
4
C 36 =
12
9
6
4
18
9
6
18
12
{1} =
36
0 = 36
n
(n,t)
= n (n, t) = 1.
n
Segue dalla proposizione precedente che il numero dei generatori di G = g g = 1 `e
(n) = # t N : 1 t n, (t, n) = 1 [funzione di Eulero, cfr. Cap. II, Def. 6.1].
Ad esempio i generatori di Z 12 sono quattro [perche (12) = 4], cio`e: 1, 5, 7, 11.
Denizione 3. I generatori del gruppo C n sono detti radici primitive n-sime dellunit`
a. Se quindi
k
k
C n = n , n `e una radice primitiva n-sima di 1 (n ) = n (n, k) = 1. In particolare
n `e sempre una radice primitiva n-sima di 1.
Esempi 2. Elenchiamo le radici primitive per i gruppi C 1, C 2, ... , C 6. Risulta:
C 1 = {1}. Lunica radice primitiva 1-sima dellunit`
a `e 1;
150
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA
2
C 3 = {1, 3, 3 }. Le radici primitive terze dellunit`
a sono 3, 3 ;
d = 1 e , , ... ,
= 1.
Dunque C d = , cio`e `e una radice primitiva d-sima dellunit`
a.
d1
6
Ad esempio, 6 C 6 ha periodo (6 ) = (4,6)
= 62 = 3. Dunque 6 `e una radice primitiva terza
dellunit`
a. Infatti
4
2
2
4
4
6 = cos 2
6 4 + i sin 6 4 = cos 3 + i sin 3 = 3 .
4
P P P P , con
P = {1}, P = {1}, P = { , }, P = { , }.
d |n, d>0
Ad esempio, C 6 =
2
3
5
6
CAP. 4.3
151
1 2 .... n
1 2 .... n
=
, =
S n,
1 2 . . . . n
1 2 . . . . n
risulta:
1 2 ....
1 2 . . . .
n
n
1 2 ....
1 2 . . . .
n
n
1
1
2
2
....
....
n
n
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
=
, =
S 5,
3 4 1 5 2
4 1 2 3 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
1 2 3 4 5
=
=
.
3 4 1 5 2
4 1 2 3 5
2 3 4 5 1
Denizione 1. Sia S n e sia k un intero tale che 1 k n. `e detto ciclo o k-ciclo o
ciclo di lunghezza k se c1, c2, ... , ck X, a due a due distinti, tali che
(c1) = c2, (c2) = c3, .... , (ck) = c1
(x) = x, x X, x
= c1, c2, ... , ck .
Tale k-ciclo `e usualmente denotato (c1, c2, ... , ck), ovvero, pi`
u semplicemente, (c1 c2 ... ck). Ad
esempio, la permutazione S 5 sopra considerata `e il 5-ciclo (1, 2, 3, 4, 5) [denotato anche
(1 2 3 4 5)]. I 2-cicli vengono anche chiamati trasposizioni. Diremo inne, per brevit`
a, che c1, ... , ck
sono elementi del ciclo (c1 c2 ... ck).
Osservazione 1. (i) Sia 2 k n.
Infatti risulta:
(c1 c2 c3 ... ck) = (c2 c3 ... ck c1) = .... = (ck c1 c2 c3 ... ck1).
La permutazione identica 1 X , elemento neutro di S n, `e un 1-ciclo, ed anzi `e lunico 1-ciclo di S n.
Si pu`
o rappresentare con n scritture diverse, cio`e 1 X = (k), k X ]. Due cicli di lunghezza 2
sono detti disgiunti se gli elementi di X che intervengono in un ciclo sono tutti diversi da quelli che
intervengono nellaltro ciclo.
(ii) Non ogni permutazione S n `e un ciclo; per`
o contiene almeno un ciclo [nel senso che
=
]. Ad esempio la permutazione S 5
= (c1, ... , ck) `e detto ciclo di se
{c , ... ,c }
{c , ... ,c }
1
sopra considerata non `e un ciclo, ma contiene i due cicli (1 3), (2 4 5). In eetti `e prodotto di tali
cicli, in quanto risulta = (1 3)(2 4 5).
Proposizione 1.
Altrimenti, sia i
Si ha:
(1 ... t)(x) = (t ... 1)(x) = (t ... i)(x) = (t ... i+1)((x)) = ... = (x)
[in quanto x non appartiene ai cicli 1, ... , i1 e (x) non appartiene ai cicli i+1, ... , t]. Dunque
152
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA
= 1 ... t.
Osservazione 2. (i) Due cicli disgiunti di S n commutano. Siano infatti 1 = (c1 c2 ... ck) e
2 = (d1 d2 ... dh) due cicli disgiunti di S n. Si tratta di vericare che
(12)(x) = (21)(x), x X.
Se x X {c1, ... , ck, d1, ... , dh}, allora 1(x) = 2(x) = x e dunque (12)(x) = (21)(x) = x. Se
invece x {c1, ... , ck}, si ha:
(12)(x) = (2 1)(x) = 2(1(x)) = 1(x) [perche 1(x)
{d1, ... , dh}],
(21)(x) = (1 2)(x) = 1(2(x)) = 1(x) [perche x
{d1, ... , dh}].
Se inne x {d1, ... , dh}, si ottiene ancora, con analoghe considerazioni, che (12)(x) = (21)(x).
(ii) Ogni k-ciclo (k 2) `e sempre esprimibile come prodotto di k 1 2-cicli (non disgiunti). Infatti:
(c1 c2 ... ck) = (c1 c2)(c1 c3) ... (c1 ck).
(iii) Si verica facilmente che linverso del k-ciclo (c1 c2 ... ck1 ck) `e il k-ciclo (ck ck1 ... c2 c1).
(i) Il periodo di un k-ciclo di S n `e k.
(ii) Il periodo di una permutazione S n `e il minimo comune multiplo delle lunghezze dei suoi cicli
disgiunti.
Proposizione 2.
k1
k(c2) =
k1
Inne, k(x) = x, x X {c1 ... ck }. Dunque k = 1 X . Inoltre, h 1 h < k, si ha che
h(c1) = ch+1
= c1. Dunque h
= 1 X . Si conclude che () = k.
(ii) Sia = 1 ... t (prodotto di cicli disgiunti) e sia ki la lunghezza
del
ciclo i (1 i t). Sia
n := () e sia m := mcm(k1, ... , kt ). Bisogna vericare che n m e m n.
Tenuto conto di (i) e di Osserv. 2(i), si ha:
= (1 ... t)
m
m
= 1 ... t = 1 X ... 1 X = 1 X e dunque n m.
Dalla Prop. 1 e dallOsserv. 2(ii), segue che ogni permutazione `e prodotto di un numero nito
di trasposizioni (o 2-cicli). Tale scrittura non `e per`o unica. Ad esempio la permutazione
1 2 3 4 5
=
S5
2 1 4 3 5
pu`
o essere scritta nella forma = (1 2)(3 4) ma anche nella forma = (3 5)(2 1)(5 3)(3 4) [come
facilmente si verica]. Ci`
o che si conserva `e la parit`
a del numero delle trasposizioni di ogni prodotto,
come sar`a ora dimostrato.
Proposizione 3. Sia una permutazione di S n, esprimibile come prodotto di trasposizioni nelle
due seguenti forme:
= 1 .... t = 1 .... s .
Risulta: t s (mod 2). Dunque il numero dei fattori di `e sempre pari o sempre dispari.
Dim. La permutazione denisce la seguente applicazione:
CAP. 4.3
153
Xi Xi , i = 1, ... , n,
c c, c Z .
Si pu`
o vericare che `e un isomorsmo dellanello Z [X1, ... Xn] in se (con inversa lapplicazione
1 ), detto scambio di variabili associato a .
: Z [X1, ... Xn] Z [X1, ... Xn] tale che
Risulta, , S n: = . Infatti
: Xi Xi ,
: Xi Xi Xi .
Si pu`
o vericare che:
() (P ) = P , per ogni trasposizione = (i j) S n.
Verichiamo laermazione () su un esempio. Posto = (1 3) S 4:
P = (X1 X2)(X1 X3)(X1 X4)(X2 X3)(X2 X4)(X3 X4);
(P ) = (X3 X2)(X3 X1)(X3 X4)(X2 X1)(X2 X4)(X1 X4) =
3
= [(X2 X3)][(X1 X3)](X3 X4)[(X1 X2)](X2 X4)(X1 X4) = (1) P = P .
Accettando provvisoriamente laermazione (), possiamo concludere facilmente la dimostrazione.
Infatti:
t
1...t (P ) = t ... 1(P ) = .... (P ) = (1) P
(P ) =
s
...s (P ) = s ... (P ) = .... (P ) = (1) P.
1
i=1
1 2
...
n
(ii) Ci chiediamo come, assegnata una permutazione =
S n, se ne possa
1 2 ... n
individuare la parit`
a direttamente, cio`e senza ricorrere alla sua scrittura come prodotto di cicli.
Per ogni k = 1, ... n, si pone
I(, k) := # j : j > k e j < k
154
G. CAMPANELLA
Ad esempio, sia =
1
6
2
1
3
5
4
3
5
4
6
2
APPUNTI DI ALGEBRA
S 6. Si ha:
n!
2
` detto gruppo
. E
= (1 .... 2t)
= (2t .... 1)
= 1
[Si noti che ogni trasposizione coincide con la propria inversa, avendo periodo 2].
An| = n!
Resta da vericare che |A
2 . A tale scopo, si ssi unarbitraria trasposizione 0 S n. Si
An [insieme
osserva subito che, S n, 0 ha parit`
a opposta alla parit`
a di . Posto B n := S n A
An, B n} di S n. Si consideri poi la biiezione
delle permutazioni dispari], si consideri la partizione {A
0 : S n S n [cfr. Osserv. 1.1(i)].
An|, allora |A
An| = |B
B n|. Ne segue:
Si ha: 0 A n = B n e 0 B n = A n. Essendo |0 A n| = |A
S n| = |A
An| + |B
B n| = 2|A
An| e quindi |A
An| =
n! = |S
n!
2
Nota. B n non `e mai un sottogruppo: infatti non `e chiuso rispetto alloperazione di S n [in quanto
il prodotto di due permutazioni dispari `e pari].
Esempi 1. Vogliamo scrivere gli elementi di S 1, S 2, S 3 ed S 4 ed indicarne le prime propriet`
a
relative alla struttura gruppale.
(i) S 1 = {(1)} `e il gruppo unit`
a.
(ii) S 2 = {(1), (1 2)} `e il gruppo ciclico di ordine 2.
(iii) S 3 = {(1), (1 2), (1 3), (2 3), (1 2 3), (1 3 2)}. Risulta ad esempio (1 2)(1 3)
= (1 3)(1 2). Inoltre
((1)) = 1; ((1 2)) = ((1 3)) = ((2 3)) = 2; ((1 2 3)) = ((1 3 2)) = 3.
Si noti che si tratta del primo gruppo nito non abeliano che incontriamo. La tavola moltiplicativa
di S 3 `e la seguente:
(1)
(1 2)
(1 3)
(2 3)
(1 2 3) (1 3 2)
(1)
(1)
(1 2)
(1 3)
(2 3)
(1 2 3) (1 3 2)
(1 2)
(1 2)
(1)
(1 2 3)
(1 3 2)
(1 3)
(2 3)
(1 3)
(1 3)
(1 3 2)
(1)
(1 2 3)
(2 3)
(1 2)
(2 3)
(2 3)
(1 2 3)
(1 3 2)
(1)
(1 2)
(1 3)
(1 2 3)
(1 2 3)
(2 3)
(1 2)
(1 3)
(1 3 2)
(1)
(1 3 2)
(1 3 2)
(1 3)
(2 3)
(1 2)
(1)
(1 2 3)
Si noti ancora che S 3 `e generato da due suoi 2-cicli. Scelti infatti ad esempio (1 2), (1 3) S 3, risulta
(1 2), (1 3) = S 3
Infatti: (1) = (1 2)(1 2), (1 2 3) = (1 2)(1 3), (1 3 2) = (1 3)(1 2) e (2 3) = (1 2 3)(1 2) = (1 2)(1 3)(1 2).
Quali sono i sottogruppi di S 3 ?
Ovviamente abbiamo i due sottogruppi banali {(1)} ed S 3. Poiche S 3 ha tre elementi di periodo 2,
ci sono tre sottogruppi ciclici di ordine 2: (1 2) , (1 3) , (2 3) . C`e poi il sottogruppo alterno
A 3 = {(1), (1 2 3), (1 3 2)}, che `e ciclico di ordine 3: A 3 = (1 2 3) .
Verichiamo ora che S 3 non possiede altri sottogruppi.
CAP. 4.3
155
Sia H S 3 con H
= {(1)}, (1 2) , (1 3) , (2 3) , A 3. Baster`a vericare che H = S 3. Si noti
che H contiene almeno un 2-ciclo [altrimenti H = A 3]. Ci sono due eventualit`
a:
1
2
(11) H contiene un 2-ciclo ed un 3-ciclo . Allora H contiene anche laltro 3-ciclo [= ]
2
2
e quindi H , . Tali elementi sono distinti tra loro e distinti da (1), , , ; dunque sono
necessariamente i rimanenti 2-cicli di S 3. Pertanto H = S 3.
(22) H contiene almeno due 2-cicli distinti di S 3. Si verica con semplici calcoli che il loro prodotto
`e un 3-ciclo. Dunque H rientra nel caso precedente e pertanto H = S 3.
Il reticolo dei sottogruppi di S 3 `e il seguente:
S3
(1 2)
A3
(1 3)
(2 3)
(1)
(iv) S 4 `e formato dai seguenti 4! = 24 elementi:
(1)
periodo 1
[pari]
periodo 2
[dispari]
[pari]
periodo 3
[pari]
periodo 4
[dispari]
(1 2 3 4), (1 2 4 3), (1 3 2 4)
(1 4 3 2), (1 3 4 2), (1 4 2 3)
Si noti che S 4 non `e ciclico (non ha elementi di periodo 24) e neppure abeliano. Ad esempio infatti
(1 2 3)(1 2 4) = (1 4)(2 3),
156
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA
Concludiamo il paragrafo
con il concetto di
struttura
ciclica. Se consideriamo,
ad esempio, le due
1 2 3 4 5 6 7
1 2 3 4 5 6 7
permutazioni 1 =
, 2 =
S 7 , e le scriviamo
2 1 4 3 6 7 5
5 3 7 6 1 4 2
come prodotto di cicli disgiunti:
1 = (1 2)(3 4)(5 6 7),
osserviamo che entrambe sono costituite da due 2-cicli e da un 3-ciclo. Diremo in tal caso che hanno
la stessa struttura ciclica. Infatti:
Denizione 3. Siano 1, 2 S n. Si dice che 1, 2 hanno la stessa struttura ciclica se, scritte
come prodotto di cicli disgiunti, sono formate da cicli delle stesse lunghezze.
Possiamo quindi ripartire S n in sottoinsiemi formati da permutazioni con la stessa struttura ciclica.
Vericheremo che tale partizione `e realizzata tramite la relazione di equivalenza di coniugio su S n
(relazione che pu`
o essere denita in ogni gruppo G).
Denizione 4. Sia G un gruppo. In G `e denita la seguente relazione, detta relazione di coniugio:
1
g1 g2 x G g2 = x g1 x
[ovvero g2 = x(g1) (cfr. Osserv. 1.1(ii)].
Si verica facilmente che `e una relazione di equivalenza su G. Se poi G `e abeliano, `e la
relazione identica. In particolare, 1, 2 S n:
1
1
1 2 S n 2 = 1 [ = 1 ]
[e si dir`
a che 2 `e coniugato di 1 tramite ].
Proposizione 5. Siano 1, 2 S n. Risulta:
1, 2 hanno la stessa struttura ciclica 1 2.
Dim. Premettiamo la seguente aermazione:
1
() Siano 1, 2 S n tali che 1 2, con 2 = 1 . Se 1(x) = y, allora: 2( (x)) = (y).
Giustichiamo (). Risulta infatti:
... (x) .. (y) ...
.. x
1
1 =
... x
.. y
...
.. y
..
..
...
...
x
..
y
...
(x) .. (y) ...
.. (x) ..
.. (y) ..
= 2.
(=). Sia 1 = ( ... ) ... (a1 ... ak) ... ( ... ) [prodotto di cicli disgiunti]. In particolare 1(ai) = ai+1 e
dunque, per (), 2( (ai)) = (ai+1). Ne segue che 2 ammette tra i suoi cicli il ciclo ( (a1) ... (ak))
[corrispondente ad (a1 ... ak)]. Si conclude che 1, 2 hanno la stessa struttura ciclica.
(=). Siano
1 = ( ... ) ... (c1 ... ck) ... ( ... ),
due permutazioni di S n con la stessa struttura ciclica. Assumiamo che in tali scritture compaiano
anche gli eventuali 1-cicli di 1, 2. Se il ciclo (c1 ... ck) di 1 corrisponde al ciclo (d1 ... dk) di 2, si
denisce S n tale che (ci) = di. [Si noti che `e completamente individuato da tali condizioni].
1
Verichiamo che 2 = 1 . Infatti si ha:
1
,=
= (1 3)(2 4 8 7),
1
4
2
6
3
1
4
3
5
5
6
7
= (1 4 3)(2 6 7).
7
2
8
8
S 8 . Risulta:
CAP. 4.3
Quindi
157
1
= ( (1) (3) ( (2) (4) (8) (7) = (4 1)(6 3 8 2).
[= (4 1)(6 3 8 2)].
(ii) Assegnate due permutazioni 1, 2 S n con la stessa struttura ciclica, vogliamo determinare
1
S n tale che 2 = 1 .
1 2 3 4 5 6 7 8
1 2 3 4 5 6 7 8
Siano 1 =
, 2 =
S 8 . Risulta:
3 5 1 4 8 6 7 2
4 2 6 7 5 3 1 8
1 = (1 3)(2 5 8),
Allora
1
3
2
1
3
6
2 = (1 4 7)(3 6).
4
5
4
8
.
7
2 = (1 4 7)(3 6)(2)(5)(8).
1 2 3 4 5 6 7 8
=
= (1 3 6 5 4 2)(7 8).
3 1 6 2 4 5 8 7
Si noti che, variando lordine di scrittura dei cicli di 1 e 2, si ottengono altre permutazioni .
(3-ciclo),
( )
)( )
= (
(2-ciclo),
( )( )( ) = ( )
(1-ciclo).
Relativamente ad S 4, linsieme in questione `e (4), (3, 1), (2, 2), (2, 1, 1), (1, 1, 1, 1) , a cui corrispondono le seguenti cinque strutture cicliche:
( )
(4-ciclo),
(3-ciclo),
( )( ) = ( )
( )( )
(coppia di 2-cicli),
(
)( )( ) = ( )
(2-ciclo),
( )( )( )( ) = ( )
(1-ciclo).
Relativamente alla domanda (bb), ci limitiamo ad arontare il seguente problema: quanti sono i
k-cicli di S n ?
Proposizione 6. Sia 2 k n. I k-cicli di S n sono
n
k
(k 1)!
Dim. Si ssino k elementi dellinsieme X = {1, 2, ... , n}: ci sono nk possibili scelte. Siano
{a1, ... , ak } gli elementi scelti in X. I k-cicli formati da {a1, ... , ak } possono essere tutti indicati
158
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA
con primo elemento a1. Allora sono in corrispondenza biunivoca con tutte le possibili permutazioni
dellinsieme {a2, ... , ak } e quindi sono (k 1)!. Si hanno quindi complessivamente nk (k 1)!
possibili k-cicli.
Esercizio 1. Sia X = {1, 2, 3, 4, 5} e sia V = {1, 3} X.
(i) Vericare che linsieme H = { S 5 (V ) = V } `e un sottogruppo di S 5.
(ii) Determinare i 12 elementi di H e indicarne i periodi.
(iii) Vericare che H possiede: sette sottogruppi ciclici di ordine 2; un sottogruppo ciclico di ordine
3; tre sottogruppi di ordine 4, tre sottogruppi di ordine 6, di cui uno ciclico e due isomor a S 3.
Soluzione. (i) Ovviamente 1 = (1) H . Se , H , risulta: (V ) = ((V )) = (V ) = V .
1
1
1
Dunque H . Se inne H , allora (V ) = ((V )) = V . Dunque H . Si conclude
che H < S 5.
(ii) Gli elementi di H si ripartiscono in due sottoinsiemi disgiunti:
H 0 = { H (1) = 1 e (3) = 3}, H 1 = { H (1) = 3 e (3) = 1}.
Si noti che, H , risulta (X V ) = X V , cio`e `e permutazione sullinsieme X V = {2, 4, 5}.
Risulta:
S (X V ) = (2) = (1), (2 4), (2 5), (4 5), (2 4 5), (2 5 4)
= S 3.
Allora:
S (X V ) = (1), (2 4), (2 5), (4 5), (2 4 5), (2 5 4)
H 0 = (1)(3)S
= S 3,
S (X V ) = (1 3), (1 3)(2 4), (1 3)(2 5), (1 3)(4 5), (1 3)(2 4 5), (1 3)(2 5 4) .
H 1 = (1 3)S
CAP. 4.4
159
Sia E il piano euclideo: si tratta dellordinario piano sico, in cui possibile misurare distanze
2
ed angoli. In particolare, ssato un riferimento cartesiano di E , la distanza (o metrica) euclidea
2
tra due punti P, P E `e denita in questo modo:
2
d(P, P ) := (x x )2 + (y y )2 , P = (x, y), P = (x , y ) E .
2
2
2
Denizione 1. Unisometria f di E `e unapplicazione biiettiva f : E E che conserva la
distanza euclidea, cio`e tale che:
2
d f (P ), f (P ) = d(P, P ), P, P E .
2
E 2), `e un sottogruppo del
(11) Si pu`
o vericare che linsieme delle isometrie di E , denotato Isom
Isom(E
2
2
E ) delle biiezioni di E in se.
gruppo S (E
2
(22) Sia H un sottoinsieme non vuoto di E . Si pu`
o facilmente vericare che linsieme
H ) = f Isom
E 2) f (H
H) = H
Isom
Isom(H
Isom(E
E 2).
`e un sottogruppo di Isom
Isom(E
2
2
2
(33) Ogni isometria f di E individua un operatore lineare (biiettivo) f : R R , cos` denito
2
f (P Q) = f (P )f (Q), P Q R .
2
Si pu`
o vericare che f `e un operatore unitario, cio`e che, rispetto alla base canonica di R , ha matrice
del tipo
cos sin
cos sin
A=
oppure B =
, R.
sin cos
sin cos
Nel primo caso, det(A) = 1 e lisometria `e detta diretta; nel secondo caso, det(B) = 1 e lisometria
`e detta inversa.
(44) Si pu`
o facilmente vericare che unisometria trasforma rette in rette [se ad esempio P, Q, R sono
160
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA 1
Le denizioni di tali isometrie dovrebbero essere chiarite dai disegni che seguono.
Tv (P )
r
v
P
traslazione
riessione
r (P )
(P )
P
Tv (P )
P0
v
g(P ) = r (Tv (P ))
rotazione
glissoriessione
2
Si pu`
o dimostrare (Teorema di Chasles, 1831) che non esistono altri tipi di isometrie di E . In
particolare quindi componendo due isometrie di questi quattro tipi si ottiene ancora unisometria di
uno di questi quattro tipi.
Inoltre le traslazioni e le rotazioni sono isometrie dirette [in quanto si pu`
o vericare che la matrice
del corrispondente operatore ha determinante = 1], mentre le riessioni e le glissoriessioni sono
isometrie inverse [in quanto la matrice ha determinante = 1]. Inne, le rotazioni e le riessioni
hanno ovviamente punti ssi [risp. un punto ed una retta], mentre le traslazioni [diverse dallidentit`
a
1 = T0 ] e le glissoriessioni non ne hanno.
(66) Si pu`
o inne dimostrare che ogni isometria `e ottenibile componendo opportunamente delle riesE 2) `e generato dalle riessioni). Si ha infatti, come dovrebbe
sioni (e quindi che il gruppo Isom
Isom(E
essere chiaro dai disegni seguenti:
(P ) = 2(1(P ))
r2
r1
T (P ) = 2(1(P ))
1(P )
r2
/2
r1
P0
v
1(P )
(i) Tv = r 2 r 1 , con r 1, r 2 rette ortogonali a v ed aventi distanza tra loro pari a
|| v || denota la lunghezza del vettore v ].
1
2
|| v || [dove
CAP. 4.4
161
2.
Sia Pn un poligono n-latero (non necessariamente regolare), con vertici P1, P2, ... , Pn. Per ogni
Pn), f induce la permutazione dei vertici di Pn:
f Isom
Isom(P
P2
...
Pn
P1
f =
,
f (P1) f (P2) ... f (Pn)
` quindi denita lapplicazione
identicabile ad un elemento di S n. E
Pn) S n tale che (f ) = f , f Isom
Pn).
: Isom
Isom(P
Isom(P
`e ovviamente un omomorsmo di gruppi [infatti (g f ) = g f = g f = (g) (f )].
Vogliamo ora vericare che `e iniettiva, cio`e che, se f = g , allora f = g. Da f = g segue
in particolare che f (P1) = g(P1), f (P2) = g(P2), f (P3) = g(P3); osserviamo poi che P1, P2, P3 sono
punti non allineati [in quanto vertici consecutivi di un poligono].
2
Per dimostrare che f = g basta osservare che unisometria f di E `e completamente individuata
2
se si conosce limmagine (tramite f ) di tre punti non allineati P1, P2, P3. Se infatti P E e se
A) Il gruppo di Klein
(A
Sia R un rettangolo non quadrato, di vertici 1, 2, 3, 4.
3
R
s
2
r
Osservazione 1. Come possiamo assicurarci che non esistano altre isometrie che ssano R ?
Baster`a vericare che le altre 24 4 permutazioni di S 4 non sono indotte da isometrie.
162
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA 1
1 := (1),
b := (1 4)(2 3),
Si denota
c := (1 3)(2 4),
1
a
b
c
a
a
1
c
b
1
1
a
b
c
b
b
c
1
a
c
c
b
a
1
Si tratta, come si osserva, di un gruppo commutativo non ciclico [perche (a) = (b) = (c) = 2].
Dunque V
= C 4. Proveremo nel seguito che C 4 e V sono, a meno di isomorsmi, gli unici gruppi
di ordine 4. Astrattamente parlando, V `e un gruppo generato da due simboli a, b vericanti le
2
2
relazioni: a = b = 1, ba = ab. Dunque
2
2
V = a, b a = b = 1, ba = ab.
B ) Il gruppo diedrale
(B
Pn), dove Pn `e il poligono regolare n-latero. Assumeremo che
Per ogni n 3, sia D n = Isom
Isom(P
Pn sia centrato in O ed abbia vertici 1, 2, .... , n, in senso antiorario e con vertice 1 situato sul
semiasse x positivo.
3
1
2
1
4
3
4
(n = 4)
(n = 3)
5
(n = 5)
5
(n = 6)
2
Quali sono le isometrie f di E che ssano Pn ? Si osserva facilmente che risulta f (O) = O [infatti
f (O) ed O hanno la stessa distanza dai vertici di Pn; inoltre esiste un unico punto equidistante da
tre punti non allineati (come lo sono tre vertici di Pn)]. Ne segue che le isometrie cercate non possono
essere ne traslazioni ne glissoriessioni; si tratta quindi di rotazioni di centro O oppure riessioni di
asse una retta passante per O.
a) Indichiamo con = O, 2
(a
n
2
n
. Tale rotazione
CAP. 4.4
163
n2
n1
n1
n2
n1
2
n1
. Risulta:
n 2
n 1
n1
n1
1
n
n1
n1
n1
e quindi = (1, n)(2, n1)(3, n2) .... . Abbiamo cos` vericato che = (detta
relazione diedrale di D n. Potevamo vericare tale relazione facendo ricorso alle corrispondenti pern1
1
mutazioni di S n. Infatti, osservato che
= = (1, n, n 1, ... , 3, 2), si ha:
= = (1, 2, ... , n)(2, n)(3, n 1) ... = (1, n)(2, n 1) ... ;
n1
n1
n1
= ( ) = (
nk
Pi`
u in generale: =
n1
) =
n1
( ) =
. Infatti
n1
n2
(1 k n).
n1
2
[e = 1 ];
- n sono rotazioni: 1 , , , .... ,
n1
n1
2
2
- n sono riessioni: , , , .... , [e = 1 , = ].
Scriveremo quindi
164
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA 1
n
n1
2
D n = , = 1 , = 1 , = .
Astrattamente parlando, D n `e un gruppo generato da due simboli , , vericanti le tre relazioni
sopra indicate. D n non `e ovviamente abeliano.
Concludiamo il paragrafo esaminando la struttura dei tre gruppi diedrali D 3, D 4, D 5 [mentre per
D 6 si rinvia al paragrafo successivo].
D 3| = 6 = |S
S 3|. Dunque D 3 = S 3.
(1) |D
D 4| = 8 < |S
S 4| = 24. Dunque
(2) |D
1 = (1),
= (1 2 3 4),
2
= (1 3)(2 4),
3
= (1 4 3 2),
4
2
3
Con semplici calcoli (che si basano sulle tre relazioni di D 4, cio`e = 1 , = 1 , = ), si
ottiene la tavola moltiplicativa di D 4:
2
2
2
3
Si noti che in D 4 ci sono cinque elementi di periodo 2 [cio`e , , , , ] e due elementi
3
di periodo 4 [cio`e , ]. Osserviamo quindi che:
2
2
2
3
- V 1 = {11, , , } e V 2 = {11, , , } sono due sottogruppi di Klein [per ottenerli
basta determinare tutte le coppie di riessioni che commutano tra loro e considerarne il sttogruppo
generato]. Si ottiene il seguente reticolo di sottogruppi di D 4:
D4
V1
2
2
(1)
V2
3
CAP. 4.4
165
Si noti che le nostre attuali conoscenze non ci consentono di escludere a priori lesistenza di altri
sottogruppi di D 4. Per poterlo fare occorrono i risultati del prossimo paragrafo (cfr. Teor. 5.1).
D 5| = 10 < |S
S 5| = 120. I dieci elementi di D 5 sono:
(3) |D
1 = (1),
= (2 5)(3 4),
= (1 2 3 4 5),
= = (1 2)(3 5),
2
2
2
= = (1 3)(4 5),
= (1 3 5 2 4),
3
3
3
= (1 4 2 5 3),
= = (1 4)(2 3),
4
4
4
= (1 5 4 3 2),
= = (1 5)(2 4).
D 5 ha quattro elementi di periodo 5 [cio`e le rotazioni , 2, 3, 4 ] e cinque elementi di periodo
2
3
4
2 [cio`e le riessioni , , , , ]. Quindi D 5 ha un sottogruppo ciclico di ordine 5
[cio`e ] e cinque sottogruppi ciclici di ordine 2 [uno per ciascun elemento di periodo 2 ].
Perche D 5 non ha altri sottogruppi ? Anche per rispondere a questa domanda occorrono i risultati
del prossimo paragrafo. Il reticolo dei sottogruppi di D 5 `e il seguente:
D5
2
(1)
3
4
166
G. CAMPANELLA
APPUNTI DI ALGEBRA 1