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Abilit linguistica

In italiano si comprendono con questo termine due nozioni diverse, ability e skill: la prima indica le
abilit intese come complessi di processi e strategie, la seconda indica la capacit di tradurre lability in
esecuzione: ad esempio, saper scrivere quel dato testo in quella data lingua. In certo senso, la
dicotomia ability vs skill richiama quella tra competenza ed esecuzione di Chomsky.
Questa dicotomia fondamentale perch lo scopo delleducazione linguistica in termini di mete
educative e glottodidattiche riguarda le abilities, mentre a livello di obiettivi didattici strumentali
collocato tra le skills.
Le abilit sono di due tipi:
primarie: ascoltare, parlare in un monologo, leggere, scrivere; due di queste rimandano alla
ability di comprensione, due a quella di produzione;
integrate: labilit interattiva, cio il saper dialogare; le tre abilit di manipolazione testuale
(riassumere, prendere appunti, parafrasare); labilit di scrivere sotto dettatura; labilit
traduttiva, che si realizza nella traduzione simultanea, consecutiva, impromptu e scritta.
Le abilit di manipolazione testuale possono essere realizzate in una sola lingua (in tal caso si
opera allo sviluppo della ability) oppure mettendo in gioco due lingue, privilegiando quindi la skill.
Abilit ricettive
La comprensione (orale, scritta, audiovisiva) si basa essenzialmente su tre fattori.
a) la expentancy grammar che governa il processo di previsione:
di quello che pu accadere in una data situazione;
del lessico che pu essere usato parlando di certi argomenti;
del tipo di testo e del genere comunicativo che sta per realizzarsi;
della sintassi.
b) lenciclopedia, cio la conoscenza del mondo condivisa tra i parlanti. Esistono:
degli script, cio dei copioni di comportamento tipici di molte situazioni;
dei campi semantici prevedibili, che racchiudono le possibili varianti semantiche su un tema;
c) la competenza comunicativa nella lingua del testo, cio uninterlingua pi o meno limitata.
Le tecniche che, oltre ad esercitare la comprensione, costringono la mente ad attivare lexpactancy
grammar e a funzionare in maniera bimodale e secondo la direzione globalitanalisi sono le attivit di
tipo cloze, quelle di incastro e quelle di accoppiamento.
Abilit produttive
La produzione orale e scritta si dipana secondo un percorso abbastanza lineare:
concettualizzazioneprogettazionerealizzazione:
a) Concettualizzazione: il reperimento delle idee; si pu procedere individualmente o in gruppo
attraverso tecniche come il diagramma a ragno oppure il brainstorming.
b) Progettazione del testo: in questa fase si procede alla trasformazione delle idee, delle associazioni,
delle metafore di cui sopra in una scaletta, una struttura concettuale che fornir la coerenza, cio il filo
del discorso che sorregge il testo;
c) Realizzazione del testo: pu generare un testo orale (monologo libero o su traccia) o scritto
(composizione).
Abilit di interazione
Labilit di interazione orale (saper parlare o dialogare) quella pi rilevante, insieme alla lettura, nel
mondo contemporaneo: su questa abilit che fa perno lapproccio comunicativo. E anche la pi
complessa e difficile da sviluppare e padroneggiare per il suo integrare in tempo reale le abilit di
comprensione e di produzione orale. Per dialogare necessario:
conoscere gli script o copioni situazionali, cio delle sequenze prevedibili di atti comunicativi
saper definire il proprio ruolo allinterno della situazione sociale in cui avviene il dialogo;
prepararsi a comunicare le proprie intenzioni, che rimandano alla competenza strategica;
interpretare le intenzioni e le strategie degli interlocutori per vedere se esiste un punto daccordo
negoziare i significati quando questi non sono chiari.
Le tecniche volte allo sviluppo delle abilit di interazione sono la drammatizzazione, il dialogo a catena,
il dialogo aperto, il role-taking, role-making, roleplay, la telefonata e il dialogo su chatline.
Abilit di trasformazione e di manipolazione di testi

Queste abilit, fondamentali soprattutto per lattivit di studio, vengono sviluppate nella lingua
materna in quanto compito di tutte le discipline scolastiche, per cui si tratta solo di utilizzarle in Ls:
riassumendo si impara a concentrare linformazione, e ci utile quando si deve parlare in Ls, in cui
creare testi lunghi difficile;
parafrasare consente di aggirare gli ostacoli, di dire con lespressione B ci che non siamo capaci
di dire con lespressione A;
tradurre significa imparare a ri-concettualizzare, evitando la trappola della trasposizione parola per
parola;
la stesura di appunti e la scrittura sotto dettatura risultano sempre pi utili sul piano pratico in quanto
in molte situazioni di studio e lavoro in contesto internazionale fondamentale saper prendere
appunti o scrivere istruzioni sotto dettatura.
Accoppiamento lingua-immagine
Tecnica didattica che si realizza presentando delle immagini (disegni alla lavagna, fotocopie,
cartelloni, pagine pubblicitarie di giornali, ecc.) contrassegnate da una lettera. Gli allievi esplorano le
immagini, poi ascoltano (o leggono) brevi testi che si riferiscono alle immagini; i testi sono numerati.
Lesecuzione consiste nellaccoppiare numero e lettera: ad esempio, A2, C1, B3
Accoppiamento parola-definizione
E una tecnica che serve a sviluppare la funzione metalinguistica: si forniscono una lista di parole e,
in ordine diverso, una lista delle loro definizioni; gli allievi devono procedere allaccoppiamento. Si pu
inserire da un lato un termine che non ha la corrispondente definizione e dallaltro una definizione che
non ha il termine di riferimento: in tal modo si accentua laspetto di gioco e, allo stesso tempo, si
accresce la difficolt.
Acculturazione, modello
Shumann (1978) interpreta lapprendimento come graduale appropriazione della L2 e della cultura
associata. Determinanti la distanza sociale e la distanza psicologica dellapprendente nei confronti della
lingua e della sua cultura. Pi la distanza, minore sar lacquisizione. Spiega anche come le
componenti sociale, psicologica e affettiva possano portare alla fossilizzazione.
Intervengono variabili sociali:
percezione della dominanza sociale del gruppo autoctono
modalit dintegrazione
grado di osmosi tra autoctoni e migranti
caratteristiche del gruppo migrante (es. grandezza)
e variabili individuali:
shock linguistico e culturale
motivazione allapprendimento
permeabilit dellio.

Achievement vs proficiency
Lachievement costituito dalla misurazione di competenze specifiche alla fine di una o pi unit
didattiche o di un modulo: si lavora su un corpus di obiettivi precisi, previsti dalla programmazione
didattica; la proficiency invece riguarda il livello di competenza comunicativa in un certo momento,
indipendentemente dal tipo di corso seguito o dal percorso di acquisizione, come nel caso di test
dingresso o di certificazione.
Acquisizione vs Apprendimento
E lipotesi fondamentale tra le cinque proposte da Krashen nei primi anni 70 (Filtro Affettivo, Input
comprensibile, Monitor, Ordine naturale).
Lacquisizione un processo inconscio che sfrutta le strategie globali dellemisfero destro del
cervello insieme a quelle analitiche dellemisfero sinistro; entra a far parte stabile della competenza
della persona, entra nella sua memoria a lungo termine (subcosciente, profonda, stabile, genera
comprensione e produzione linguistica con processi automatici).
Lapprendimento un processo razionale, governato dallemisfero sinistro e basato sulla memoria a
breve termine (cosciente, volontario, ma di durata relativamente breve, funge da monitor per
lesecuzione linguistica).

Si spesso discussa la possibilit che lapprendimento razionale possa trasformarsi, alla fine, in
acquisizione; la risposta di Krashen di solito negativa, mentre altri studiosi credono che, in condizioni
adatte, anche lapprendimento possa portare allacquisizione (ipotesi del modal focusing). Le attivit che
promuovono lacquisizione possono essere attivit:
libere, che si basano sulla produzione (parlare e scrivere);
autentiche, che si basano sulla comprensione di un messaggio (ascoltare e leggere).
Le attivit che promuovono lapprendimento sono invece attivit:
analitiche, che si svolgono durante il momento della ricezione;
controllate, che hanno luogo nel momento della produzione.
Affisso
Morfema che sia nello stesso tempo legato e non lessicale, parte della parola che serve solo a
precisarne il significato o la funzione grammaticale.
Allegro, fenomeno del
Si tratta di quei fenomeni che determinano, nella catena parlata, frequenti elisioni, apocopi,
alterazioni dei suoni ecc., tali da rendere spesso difficilmente segmentabili/riconoscibili le singole parole,
specie per parlanti non nativi.
Allocutivo
Forma linguistica impiegata da un parlante (allocutore) per denotare il suo interlocutore (allocutario).
rientrano nella definizione di allocutivo i termini che denotano l'allocutario (pronomi personali, titoli,
termini di parentela, termini di stima o affetto, insulti).
Anacoluto
Figura retorica in cui non rispettata, volutamente o per errore, la coerenza tra le varie parti della
frase. Diffuso anche nel linguaggio comune, nell'anacoluto il costrutto sintattico privo di coerenza e di
accordo logico-grammaticale tra gli elementi dello stesso periodo.
Anafora vs Catafora
In grammatica testuale (testo) questi termini definiscono due meccanismi di coesione: lanafora un
rimando a una sezione precedente del testo, la catafora un rimando a informazioni che devono ancora
comparire. Nelle attivit di comprensione, un testo denso di rimandi anaforici risulter molto pi
semplice di un testo con molte catafore.
Analisi contrastiva
Analisi dei sistemi linguistici in esame (materno e L2), confrontati nelle loro strutture (fonologiche,
morfosintattiche, lessicali), al fine di determinare i potenziali errori dellapprendente, ritenendo difficolt
ed errori altamente probabili laddove vi sono differenze tra le due lingue.
Analisi degli errori
E un aspetto rilevante della linguistica contrastiva ed alla base delle teorie sullinterlingua:
consiste nello studiare la natura degli errori, individuando quelli che non sono dovuti a ragioni soggettive
dello studente, ma che possono essere ascritte a ragioni intralinguistiche, cio interne alla lingua
oggetto di studio (si pensi, ad esempio, agli errori nelluso delle preposizioni postverbali: in italiano,
andare pu essere seguito da in e a, che possono essere articolate o non), o possono essere
interlinguistiche, dovute cio allinterferenza sulla lingua studiata da parte della lingua materna o di altre
lingue che si conoscono o si stanno studiando.
Analisi dei bisogni
Il concetto di bisogni comunicativi diventa un aspetto importante della ricerca glottodidattica a
partire dallinizio degli anni 70, grazie ai contributi degli specialisti coinvolti nel Progetto Lingue
Moderne del Consiglio dEuropa. Linsegnamento-apprendimento funzionale di una lingua viva si basa
fondamentalmente sui bisogni linguistici degli individui, delle istituzioni e della societ che esso intende
soddisfare. Tali bisogni:
non si devono intendere in maniera statica, come necessit prefabbricate osservabili e analizzabili,
da attribuire ai diversi tipi di apprendenti secondo tipologie predefinite;
non sono neppure espressione di una assoluta libert individuale del soggetto: sono piuttosto il
risultato di una serie di costrizioni (o motivazioni) interne ed esterne.

La prima fase operativa consister dunque nellidentificazione dei bisogni comunicativi dellapprendente
in L2 attraverso le seguenti variabili:
le situazioni comunicative in cui gli apprendenti si troveranno ad agire in L2;
gli atti linguistici relativi alle funzioni comunicative;
le motivazioni allo studio della L2;
le abilit linguistiche che saranno loro pi utili;
i tipi di testo che dovranno produrre o decodificare;
i contenuti con cui dovranno confrontarsi;
le loro aspettative e le loro abitudini di studio;
i loro stili di apprendimento e le loro preferenze in termini di metodologia didattica.
Ancrage
E una delle modalit descritte da R. Barthes per spiegare linterazione tra lelemento verbale e
quello iconico in un messaggio audovisivo.
Secondo questo meccanismo, la lingua viene usata per isolare il significato voluto allinterno di tutta
la gamma dei significati possibili: ad esempio, un quadro che rappresenta un vecchio diventa
significativo quando si legge il titolo: San Giacomo. I materiali visivi usati in glottodidattica sono inutili
se manca un ancrage adeguato al livello di conoscenza dellallievo (relais).
Andragogia
Secondo la terminologia diffusa soprattutto negli Stati Uniti, landragogia la branca delle scienze
delleducazione che studia linsegnamento ad allievi adulti.
Dallandragogia la glottodidattica trae alcune indicazioni relative, soprattutto, ai seguenti principi:
ladulto ha una storia di apprendimento e tende a seguire i modelli che gli sono noti, anche se a
suo tempo non lhanno soddisfatto;
ladulto ha meccanismi di analisi e formalizzazione pi consolidati di quelli di un adolescente e
tende spesso a procedere dallapprendimento razionale allacquisizione spontanea;
ladulto vive una vita di relazioni sociali (ruoli professionali e familiari) ed interpersonali (soprattutto
se in classe con colleghi di lavoro) che devono essere tenute in conto durante linsegnamento se non
si vuole far scattare il filtro affettivo;
nello studio di una lingua straniera ladulto ha scopi ben precisi e richiede risultati pi tangibili e
immediati dello studente delle scuole o delluniversit.
Anticipazione
E un meccanismo essenziale per il processo di comprensione. Esso consiste nel predire ci che
pu comparire in un testo operando sulla base della situazione, della parte di testo che si gi
compresa, del paratesto, delle conoscenze del mondo, ecc.. In tal modo si facilita la comprensione
trasformandola, in realt, solo nella conferma di una tra le previsioni effettuate.
Lanticipazione stimolata con le attivit di elicitazione e si rafforza con tecniche come il cloze, il
dettato, gli incastri.
Antonimo
Qualifica di un termine che, in riferimento ad un altro, possiede un senso opposto, ovvero si trova in
relazione di antonimia (contrario).
Apocope
Anche detta troncamento, un fenomeno fonetico che consiste nella caduta della vocale o della
sillaba finale della parola. Una parola che ha subto troncamento detta tronca. Spesso una parola
tronca anche ossitona, cio una parola che ha l'accento sull'ultima sillaba.
Apprendimento/insegnamento
Non sono pi visti come due fenomeni distinti, ma come due prospettive interagenti lungo una
spirale evolutiva: linsegnamento deve prendere di volta in volta in considerazione i livelli di
apprendimento anche da esso stesso determinati, riaggiustando il tiro e formulando in funzione di questi
gli obiettivi e i metodi di ulteriori sviluppi.
Approccio
Sulla base delle scienze del linguaggio e della cultura, delle scienze psicologiche e di quelle
delleducazione, un approccio

individua le finalit delleducazione linguistica;


indica gli obiettivi glottodidattici;
definisce le coordinate scientifiche per proporre dei metodi che possano raggiungere le finalit e gli
obiettivi.
Un approccio si valuta in base alla:
fondatezza scientifica delle teorie da cui ha assunto i principi;
coerenza interna;
capacit di generare metodi in grado di realizzare lapproccio stesso.

Appropriatezza
Si usa spesso laggettivo appropriata per definire la comunicazione corretta sul piano
sociolinguistico e culturale. Nellambito dellapproccio comunicativo lappropriatezza rappresenta un
obiettivo glottodidattico primario, perch lerrore socio-culturale pu compromettere lefficacia della
comunicazione, per quanto corretta essa sia dal punto di vista linguistico.
Ascolto plurilingue
E una tecnica abbastanza recente in quanto legata alla televisione via satellite. Lascolto
plurilingue consiste nel seguire in diretta o attraverso una videoregistrazione un evento quale una partita
di calcio, una riunione politica, ecc., spostando laudio dalla trasmissione italiana alle trasmissioni
inglesi, francesi, tedesche, ecc.: limmagine la stessa, cambia il commento verbale che laccompagna.
Ci costringe lallievo a legare la sua comprensione al contesto e alla sua conoscenza del mondo: essa
utile dunque al rafforzamento di processi di base della comprensione.
Ascolto selettivo
Attivit di ascolto in cui si devono riconoscere alcuni segmenti della catena fonica. Il testo viene
presentato senza alcuna attivit propedeutica e il compito solo quello di cogliere il maggior numero
possibile di dati. Alla fine dellascolto, i dati vengono condivisi a gruppi o coppie in modo da costituire la
base per unattivit di anticipazione e procedere poi ad un secondo ascolto, e cos via. Loggetto di
questa tecnica dunque la capacit di cogliere frammenti e di servirsene per creare ipotesi contestuali
(dove ci si trova, cosa sta avvenendo, ecc.).
ASTP
La sigla sta per Army Specialised Training Program, un progetto realizzato dallesercito americano
durante la seconda guerra mondiale per preparare il personale che doveva essere impiegato nelle
nazioni via via occupate dagli Alleati Il programma si basava su un metodo intensivo, che in parte
riprendeva concetti del metodo diretto, in parte poneva le basi per il definirsi del metodo strutturalistico,
dal quale lo diversificava tuttavia linteresse per gli studi di area, cio per la culturizzazione.
Attante
Chi compie lazione indicata dal verbo; ciascuna delle unit che partecipano attivamente o
passivamente allazione espressa dal verbo.
Attitudine
E un concetto assai discusso in ambito psico-pedagogico.
Alcuni studiosi negano decisamente che esista unattitudine innata verso lacquisizione di una
disciplina (nel nostro caso, la lingua straniera o classica), rimandando eventualmente a fattori ambientali
(sociali, economici, familiari, ecc.) per spiegare le differenze tra allievo e allievo; per questa scuola, la
diversa attitudine altro non che il diverso tempo che varie persone impiegano a raggiungere lo stesso
livello.
Altri studiosi, pur non accettando le posizioni di certa psicometria che pretende di predire i risultati
sulla base dellanalisi attitudinale, ammettono che ci sono delle variabili dello stile dapprendimento che
possono aiutare a comprendere le ragioni per cui studenti diversi impiegano tempi diversi per giungere
allo stesso obiettivo. Tra questi fattori ci sarebbero:
la storia individuale: un bambino bilingue risulta favorito nellapprendimento di qualunque terza
lingua; anche il fatto di aver iniziato lo studio di una lingua durante il periodo critico viene ritenuto un
fattore attitudinario qualificante;
la tolleranza per lambiguit: una tratto psicologico che distingue le persone che richiedono
un quadro chiaro e preciso prima di acquisirlo e le persone che invece procedono per approssimazioni
successive; in qualche modo questo fattore rimanda alla dominanza dellemisfero sinistro o destro del

cervello (bimodalit). In questo senso, sarebbero avvantaggiate le persone tolleranti per lambiguit che,
ad esempio, non si bloccano di fronte ad una parola ignota ma cercano di intuirne il significato;
il possesso di strategie di avoidance, cio la disposizione psicologica a non affrontare di petto
le difficolt (per cui ad esempio ci si blocca, durante un discorso, quando non si sa come esprimere un
concetto) ma ad aggirare lostacolo, trovando espressioni alternative.
Atto comunicativo
Latto comunicativo, su cui imperniato il metodo funzionale-nozionale, lelemento pragmatico
minimo della comunicazione, rappresenta cio uno scopo minimo (salutare, ringraziare, chiedere la
strada, ecc.) di uso della lingua. E attraverso gli atti comunicativi che si realizzano le funzioni.
Atto comunicativo, espressione calcata su atto linguistico e su atto di discorso, sinonimo di
funzione comunicativa nella terminologia di Wilkins e del Consiglio dEuropa (Progetto Lingue
Moderne/Vive) fatta propria da molta glottodidattica italiana. Per evitare questa confusione Freddi ha
proposto funzioni pragmatiche, mentre altri autori usano intenzioni comunicative, sullonda di
Vykovskji.
Atto linguistico
E lelemento minimo di analisi pragmatica della
lingua. E caratterizzato dalla intenzionalit (altrimenti non sarebbe un atto).
Austin individua tre diverse facce dellatto linguistico:
laspetto locutorio (latto di produrre lingua);
laspetto illocutorio (lintenzione pragmatica che ci si propone);
laspetto perlocutorio (leffetto prodotto).
Il concetto di atto linguistico alla base di quello di atto comunicativo, utilizzato nella glottodidattica
contemporanea: si privilegia in questo caso laspetto illocutorio, si pone cio lenfasi sulle intenzioni del
parlante.
Autentico, Materiale
Il termine descrive luso didattico di materiali che sono nati con scopo non didattico: articoli di
giornale, biglietti ferroviari, film, pubblicit, ecc. Tale uso era previsto dal Metodo Diretto e nel Reading
Method, ma divenuto particolarmente rilevante nellambito dellApproccio Comunicativo.
Autopromozione
E la meta finale di ogni processo educativo, quindi anche dellEducazione Linguistica. Una volta
raggiunta un certo livello di culturizzazione e di socializzazione, la persona pu mirare alla propria
autopromozione, cio a realizzare il progetto di s che governa la sua vita.
Inoltre leducazione linguistica contribuisce a migliorare le capacit cognitive e di apprendimento: in
tal modo garantisce un prezioso contributo allautopromozione della persona.
Avoidance
Questa parola inglese, che sta per lazione di evitare un ostacolo, descrive una strategia
fondamentale per luso della lingua straniera: di fronte ad un ostacolo, ad esempio la difficolt di
esprimere un concetto o di trovare una parola, si ricorre a parafrasi o perifrasi.
La capacit di aggirare i propri punti di incertezza o di non conoscenza della lingua straniera viene
considerata una delle caratteristiche che identificano la persona che ha attitudine allacquisizione
linguistica.
BICS
Basic Interpersonal Communication Skill (padronanza strumentale dellitaliano di base)
Bilinguismo
Questo termine definisce la capacit di una persona di comunicare in pi di una lingua.
Il bilinguismo coordinato si osserva in persone che imparano le due lingue in contesti ben distinti (es
scuola e famiglia, o diversi settori della vita di una persona) mentre nel bilinguismo composito si ha un
combinarsi tra loro dei significati delle parole corrispondenti nelle due lingue (quando entrambi i genitori
parlano in entrambe le lingue).
Unaltra distinzione che riguarda lo sviluppo cognitivo quella tra bilinguismo additivo (nel quale le due
lingue sono valorizzate ugualmente e permettono profitti sul piano dello sviluppo cognitivo)e bilinguismo

sottrattivo (col quale si intende la graduale perdita di valore della prima lingua in favore dellaffermarsi
dellaltra).
Alcuni psicolinguisti distinguono tra bilinguismo inteso come condizione sociale e bilinguit, che
definisce la condizione psicologica della persona bilingue.
In sociolinguistica si distingue tra bilinguismo, che indica la situazione in cui tutti i membri della
comunit possono usare luna o laltra lingua indifferentemente, e diglossia, in quelle situazioni in cui
alle due lingue si attribuiscono diversi livelli di prestigio, per cui si ha una lingua alta e una lingua
bassa.
Bimodalit
Secondo questo concetto, che uno dei cardini della neurolinguistica, la lingua non riguarda solo le
circonvoluzioni dellemisfero sinistro che governano il linguaggio verbale, ma coinvolge entrambi gli
emisferi:
lemisfero destro (che coordina anche lattivit visiva) ha una percezione globale, simultanea,
analogica del contesto e presiede alla comprensione delle connotazioni, delle metafore, dellironia;
lemisfero sinistro (che secondo la teoria della dominanza cerebrale presiederebbe alle funzioni
superiori) la sede dellelaborazione linguistica, ha una percezione analitica, sequenziale, logica
(causa-effetto, prima-dopo) e presiede alla comprensione denotativa.
La glottodidattica umanistica, nel suo sforzo di procedere secondo natura, pone come condizione
lattivazione di entrambe le modalit del cervello, per sfruttare al meglio la potenzialit di acquisizione
della persona.
Il concetto di bimodalit legato a quello di direzionalit.
Brainstorming
Le abilit di monologo e di scrittura constano essenzialmente di due macrofasi: lindividuazione
delle idee da esporre e la loro trasposizione in un testo. Il brainstorming una delle tecniche per
individuare idee, sebbene in maniera non organizzata. A differenza delle idee prodotte dalla riflessione
strutturata (ad esempio sulla base di voci come chi, cosa, quando, come, dove, perch) il
brainstorming attiva entrambi gli emisferi del cervello (Bimodalit) in un processo di pensiero parallelo
che, se la tecnica realizzata in classi con forte partecipazione, pu anche diventare pensiero
divergente, basato cio su associazioni imprevedibili, innovative.
La realizzazione semplice, in quanto richiede a ogni partecipante di esprimere con assoluta
libert, senza paura di dire sciocchezze, le associazioni di pensiero provocate dal tema o dagli interventi
degli altri partecipanti; le interruzioni sono benvenute.
Lattivit di brainstorming pu anche essere usata come forma di anticipazione propedeutica ad
unattivit di comprensione.
Caccia allerrore
Dato un testo con errori, si chiede allallievo di individuarli. I testi possono essere forniti
dallinsegnante o dal manuale oppure possono essere costituiti da elaborati degli stessi allievi: in tal
caso questa tecnica assume una valenza particolare nelleducare ad autocritica e autovalutazione. La
caccia allerrore stata spesso contestata perch potrebbe fissare nellallievo delle forme errate:
lobiezione valida solo se lesercizio non viene successivamente corretto e discusso in classe. Si tratta
di una tecnica che pu far riflettere su qualunque aspetto linguistico.

CALP
Cognitive and Academic Language Proficiency,cio conoscenza base della lingua nelle varie
discipline, le cui microlingue hanno sia caratteristiche intrinseche sia caratteristiche stilistiche ereditate
dalla tradizione.
Canzone
La canzone usata per attivit di ascolto, di produzione e di fissazione, oltre che di introduzione alla
letteratura. Quando lascolto viene esercitato attraverso la canzone, esso reso pi complesso dalla
presenza dellaccompagnamento musicale e ritmico e caratterizzato dalle profonde modificazioni
fonologiche: i fonemi si allungano o si abbreviano a seconda delle necessit musicali, lintonazione
segue la melodia e non le regole linguistiche, il tono e il timbro di voce sono diversi da quelli del parlato.
La produzione, cio lesecuzione corale della canzone, costituisce laspetto pi interessante di questa

tecnica: una delle poche occasioni, infatti, in cui lallievo assolutamente costretto a seguire il ritmo
della fonte, quindi a parlare con una rapidit che di solito evita. Se si considera, inoltre, che nei ritornelli,
alcune strutture o espressioni vengono pi volte ripetute, le canzoni possono venire utilizzate per la
fissazione.
La canzone rappresenta una delle pi diffuse forme di letteratura con cui i giovani sono a contatto in
molti casi. Inoltre, si tratta di poesia di notevole qualit letteraria: luso delle canzoni quindi pertinente
anche ai fini di unintroduzione allo studio della specificit del testo poetico sia in italiano sia nelle lingue
straniere.
Catena sintattica
Struttura in cui si dispongono i significati all'interno dell'enunciato.
CELI, CILS
Le due sigle corrispondono a due certificazioni ufficiali di conoscenza della lingua italiana rilasciate
rispettivamente dalle Universit per stranieri di Perugia (Certificato di Lingua Italiana, diviso in cinque
livelli) e di Siena (Certificato di Italiano come Lingua Straniera, diviso in quattro livelli).
Classica, Lingua
Una lingua classica quella in cui non si ha pi variazione diacronica, in cui i meccanismi sono
definiti e, per quanto possibile in una lingua, immutabili.
Clinici, Approcci e metodi
Sono stati definiti in questo modo molti approccie e metodi degli anni Settanta-Ottanta che sono nati
da applicazioni delle teorie psicologiche. Tra questi figurano il Community Counselling e la
suggestopedia. La corrente clinica una delle tendenze confluite in quella che oggi si chiama
glottodidattica umanistica.
Cloze
La procedura cloze consiste nellinserire le parole mancanti in un testo. Usualmente si lasciano
integre le prime righe del testo, per consentire una prima contestualizzazione, poi si elimina ogni settima
parola. Lallievo dovr inserire una parola appropriata, anche se non si tratta di quella effettivamente
cancellata.
Esistono alcune varianti di questa tecnica. La prima il cosiddetto cloze a crescere, in cui si inizia
eliminando ogni settima parola, per poi cancellarne ogni sesta o anche ogni quinta. Troviamo poi il cloze
facilitato, che elenca in calce le parole da inserire o che presenta nei vuoti un disegno corrispondente
alla parola eliminata. Per mezzo del registratore audio o video possibile eseguire, nella lingua materna
o in corsi avanzati di lingue straniere, dei cloze orali inserendo delle pause e chiedendo agli allievi di
ipotizzare quello che sta per essere detto.
Il cloze una tecnica fondamentale per sviluppare-misurare la capacit di considerare un testo nella
sua globalit, cogliendo ogni ridondanza contestuale e co-testuale ai fini della comprensione.
E opportuno distinguere la tecnica cloze, che crea i vuoti su base meccanica, dal riempimento di
spazi vuoti, in cui la scelta dei vuoti orientata dallobiettivo.
Coerenza
E uno dei principi base della testura, cio della serie di reticoli formali e concettuali che fanno di
ununit linguistica un testo. Con coerenza si definisce il reticolo logico, semantico del testo, cio il
cosiddetto filo del discorso.
Coesione
E uno dei principi base della testura, cio della serie di reticoli formali e concettuali che fanno di
ununit linguistica un testo.
La coesione il reticolo di rimandi formali interni ad un testo: pronomi e altre forme di anafore e
catafore, consecutio temporum, uso di connettori (di causa, effetto, tempo, ecc.), ricorso a sinonimi,
iponimi (rosa rispetto a fiore) ed iperonimi (fiore invece di rosa) e cos via.
Cognitiva, teoria o ipotesi
Lapprendimento si configura come un processo costituito da un progressivo accrescimento delle
conoscenze sulla base delle conoscenze gi disponibili: le nozioni nuove si affiancano e si integrano

con quelle gi esistenti, influendo sul sistema cognitivo dellapprendente e rendendolo disponibile per
nuovi compiti. E un processo dinamico di adattamento che conduce alla formazione di nuove abilit.
Competenza vs Esecuzione
La dicotomia viene dalluniverso concettuale della linguistica chomskiana.
Competenza indica il sistema di regole (intese come meccanismi di funzionamento, non come
norme) acquisite che permette di comprendere o produrre un numero infinito di frasi, anche mai udite
prima, ben formate secondo le regole stesse. La realizzazione effettiva di frasi basate sulla competenza
viene chiamata esecuzione; in inglese il termine performance.
Completamento
A differenza della tecnica cloze e del riempimento di spazi vuoti, che riguardano singole parole,
questa tecnica richiede di inserire in un testo mutilato dei sintagmi o degli spezzoni di frase abbastanza
estesi, pur senza giungere ai limiti del dialogo aperto.
Il completamento di un testo scritto (di solito si tratta delle sezioni conclusive delle battute di un
dialogo) mette in gioco lintera competenza testuale dellallievo: si basa infatti sulla coerenza globale (il
filo del discorso) e deve tener conto dei meccanismi di coesione gi presenti nella parte del testo che
gli nota.
Composizione (scritta)
Nella versione pi tradizionale della composizione, lo studente stende un testo scritto in base ad
una sintetica indicazione dellargomento (il classico tema); tuttavia, esistono tante forme di
composizione quanti sono i generi testuali scritti: si possono comporre
descrizioni, che richiedono particolare attenzione alla precisione lessicale e alle nozioni spaziali;
relazioni su eventi, che accentuano la funzione dei verbi e della struttura temporale;
narrazioni,
lettere formali e non,
testi istruttivi (istruzioni per luso, spiegazioni di un gioco, ecc.)
testi prescrittivi, come ad esempio il codice di comportamento della classe
definizioni sintetiche,
descrizioni dei rapporti geometrici in teoremi.
La composizione scritta una prova assai complessa, in cui intervengono tre elementi: una
componente cognitiva, il possesso di specifiche informazioni e la padronanza linguistica.
Comunicare vs Informare
Mentre nella lingua comune questi due verbi vengono spesso percepiti come sinonimi, in
pragmalinguistica ed in glottodidattica sono totalmente diversi: linformazione involontaria (ad
esempio, chi suda o trema o arrossisce informa, pur non volendolo, sul proprio stato di stress emotivo),
mentre la comunicazione volontaria, si realizza attraverso atti di discorso intenzionali e finalizzati ad
un dato esito. Per poter comunicare efficacemente sul piano pragmatico, adeguatamente sul piano
socio-culturale e correttamente sul piano linguistico necessario possedere una buona competenza
comunicativa.
Comunicativa, Competenza
Include la competenza linguistica, quella extralinguistica e quella socio-pragmatica. La competenza
comunicativa si definisce come la capacit di usare tutti i codici, verbali e non, per raggiungere i propri
fini nellambito di un evento comunicativo.
In ambito glottodidattico la nozione di competenza comunicativa rimanda alla capacit di:
saper fare lingua: padroneggiare le abilit linguistiche (dialogo, riassunto, parafrasi, dettato,
raccolta di appunti, traduzione);
sapere la lingua: capacit di usare le grammatiche fonologica, grafemica, lessicale, morfosintattica, testuale;
saper fare con la lingua: capacit di utilizzare la lingua come strumento di azione: si tratta della
competenza funzionale, pragmatica, che per realizzarsi ha bisogno anche di una competenza
socio-culturale;
saper integrare la lingua con i linguaggi non verbali: gestuali, oggettuali, prossemici, vestemici,
ecc.

La logica conseguenza glottodidattica dellelaborazione del concetto di competenza comunicativa


stata dapprima la realizzazione situazionale e poi quella nozionale-funzionale dellapproccio
comunicativo.
Comunicativo, Approccio
Lapproccio comunicativo in realt il pi tradizionale di tutta la storia glottodidattica, in quanto fin
dallantichit era la comunicazione ad essere oggetto di insegnamento/apprendimento; solo dopo il
Seicento lapproccio formalistico si sostituisce a quello comunicativo, che riemerge verso la fine
dellOttocento (cfr. il Metodo diretto e, qualche decennio dopo, quello Audio-orale) per risultare
dominante nella seconda parte del nostro secolo, affermandosi in Italia dagli anni Ottanta in poi.
Le caratteristiche dellapproccio comunicativo come si venuto configurando oggi vanno ricercate:
nel ruolo centrale attribuito allallievo, ai suoi bisogni comunicativi;
nellaver posto la comunicazione, e quindi la competenza comunicativa, come oggetto;
nellaver accentuato la nozione di autenticit dei materiali didattici, da proporre quindi con largo
uso di tecnologie glottodidattiche;
nellaver affiancato, ai fini della valutazione del risultato, parametri quali lefficacia pragmatica e
lappropriatezza socio-culturale alla tradizionale correttezza formale.
Lapproccio comunicativo ha trovato realizzazione didattica in due metodi: quello situazionale e
quello nozionale-funzionale.
Comunicazione vs Espressione
Si tratta di una dicotomia fortemente difesa dagli idealisti, almeno fino a Croce, e abbandonata dagli
anni Cinquanta in poi in quanto anche luso espressivo della lingua una forma di comunicazione.Oggi
alcuni studiosi tendono a riproporre la dicotomia vedendo la differenza nel fatto che latto di discorso
preveda un destinatario intenzionalmente individuato oppure non: una lettera sulla propria depressione
comunicazione, una poesia o una registrazione sul diario che abbiano per soggetto la sessa
depressione sono espressione.
In glottodidattica la dicotomia pu tornare utile per variare il tipo di materiale proposto e richiesto
agli allievi, alternando tra forme di comunicazione (che saranno necessariamente prevalenti) e forme di
espressione (che risultano molto motivanti).
Comunitaria, Lingua
Tale definizione attribuita alle lingue ufficiali dellUnione Europea, che non sono tutte le lingue
ufficiali degli stati membri: ad esempio, il catalano lingua ufficiale del Regno di Spagna ma non
lingua comunitaria. La qualifica di lingua comunitaria fondamentale perch solo tali lingue rientrano
nei programmi linguistici dellUnione e sono oggetto di terminologizzazione ufficiale da parte degli Uffici
Traduttivi dellUnione Europea.
Le lingue comunitarie non vanno confuse con le community languages, che sono lingue etniche .
Connotazione vs Denotazione
Ogni parola ha un significato referenziale (loggetto, lo stato, lazione richiamati alla mente di chi la
usa) detto denotazione, ma spesso a questo significato se ne aggiunge uno apprezzativo, che pu
essere positivo o negativo: esso costituisce la connotazione. I termini delle microlingue scientificoprofessionali non sono connotati, ma si limitano alla pura dimensione denotativa.
La capacit di operare correttamente sul piano della connotazione e della denotazione costituisce
uno dei fattori pi importanti della competenza lessicale e diviene via via pi rilevante mano a mano che
si approfondisce lo studio di una lingua.
Consapevolezza linguistica
Negli anni Ottanta si sono sviluppati in Gran Bretagna e Francia movimenti chiamati Language
Awareness e veil au langage: in Italia lespressione scelta come equivalente di queste espressione
stata consapevolezza linguistica. Lo spirito di questi movimenti era di reagire alleccesso di
insegnamento intuitivo che ha caratterizzato molte realizzazioni dellapproccio comunicativo, soprattutto
in ambito nozionale-funzionale: impianti glottodidattici in cui la competenza considerata sufficiente
anche se priva di una dimensione di metacompetenza, cio di una consapevolezza esplicita sulla
ragione delle varie scelte linguistiche e sul funzionamento della lingua.
In Italia fino dalla fine degli anni Settanta si era invece affermato il concetto di riflessione sulla
lingua, che poneva lo sviluppo della consapevolezza linguistica e, pi in generale, comunicativa come

un pilastro dello sviluppo cognitivo, della capacit di apprendimento autonomo e, quindi,


dellautopromozione dellallievo attraverso lo studio di una lingua.
Consapevolezza pragmatica, Approccio della
Secondo i suoi sostenitori, si tratta di un approccio indirizzato a studenti universitari o adulti, di
livello intermedio o avanzato. In realt solo una variante dellapproccio comunicativo, con una forte
accentuazione del ruolo della riflessione sulla lingua ed in particolare dellanalisi del discorso.
Il principio base losservazione molto analitica di scambi comunicativi condotti da madrelingua, in
modo da individuare le strategie pragmatiche proprie di una altra lingua.
Contesto
Ci che compare nello stesso testo (Cotesto), intorno ad un testo (Paratesto), nella situazione in cui
si realizza un evento comunicativo.
Il contesto fornisce le informazioni di base su cui opera il processo di anticipazione, che
essenziale per la comprensione; la considerazione del contesto indispensabile anche per realizzare
delle abilit di produzione che non siano prive di spessore comunicativo.
Contestualizzazione
Insieme delle operazioni che suscitano attese e motivazioni negli apprendenti, creano lo scenario
per la fruizione dei testi, indirizzando lattenzione nel momento della fruizione del testo. Agendo su
motivazioni e attese, spinge gli apprendenti a fare riferimento alla conoscenza e al sapere preesistente,
e a delineare strategie di comunicazione e di apprendimento.
Contrazione di un testo
Questa tecnica spesso confusa con il riassunto, al quale in parte propedeutica; essa consiste
nelleliminazione di periodi o frasi o sintagmi o semplici parole che non forniscono uninformazione
rilevante ed essenziale allo scopo del testo.
La contrazione pu prevedere dei limiti quantitativi predeterminati, che possono essere stabiliti in
percentuale (eliminare il 50% del testo) oppure indicando le dimensioni del testo darrivo (ridurre il
testo finch non rimangono che 300 parole). Questa tecnica utile per sviluppare la capacita di
gerarchizzare le informazioni.
Coppie minime
Le coppie minime sono costituite da due parole che si differenziano per un solo fonema: ad
esempio, per lopposizione tra /n/ e la corrispondente geminata /n:/ possiamo avere
pena-penna, sano-sanno,sono-sonno, ecc.
Le coppie minime, di matrice comportamentistica/strutturalistica, rappresentano la tecnica principale
per perfezionare la competenza fonologica a livello di singoli fonemi e pu essere eseguita
correttamente solo usando un laboratorio linguistico.
Coprolalia
Devianza comportamentale che porta l'individuo (detto coprolalico) ad usare continuamente un
linguaggio osceno e/o volgare.
Costruttivista, teoria o ipotesi
Si ricollega alla teoria cognitivista accentuandone alcuni aspetti, in particolare sottolineando il ruolo
del soggetto apprendente: per i costruttivisti non possibile ottenere alcuna conoscenza se non
costruendola dallinterno lungo linee individuali e al momento giusto, sulla base delle condizioni
esistenti e derivanti dallesperienza. Importante il concetto di rete: le conoscenze non sono sequenze
lineari di fatti o strutture gerarchiche, ma reticoli costruiti dal soggetto in conformit alle proprie
esperienze e attitudini, secondo criteri di rilevanza individuale. Il confronto con la realt sociale
fondamentale nel processo di apprendimento, visto come levoluzione di un organismo che si
autorganizza per rispondere alle sollecitazioni del mondo. Si cerca quindi il confronto con altri soggetti
per confrontare le proprie ipotesi, interagire in maniera cooperativa e costruire sinergicamente un
ambiente favorevole allidentificazione di conoscenze attivabili per poi utilizzarle. Aspetti della didattica
che possono essere ricondotti alla visione costruttivista:
Contenuti autentici e non semplificati (confronto con la complessit);
Lavori di gruppo (apprendimento cooperativo)

Didattica centrata sullazione (processo che modifica la struttura del sistema e lo adatta a nuovi
compiti);
Lavoro in progetti (costruzione di conoscenze autonome e condivise con altri);
Didattica centrata sui bisogni dellapprendente (che evita limposizione di contenuti preordinati
dallesterno);
Sviluppo delle strategie autonome di apprendimento e di controllo da parte dellapprendente
(responsabilizzazione de proprio processo di apprendimento);
Apprendimento interattivo tramite nuove tecnologie;
Ruolo dellinsegnate come facilitatore.

Co-testo
E la parte del testo che troviamo intorno ad una data unit linguistica: ad esempio, il co-testo di un
fonema la parola in cui esso inserito, quello di una parola la frase, quello di una frase il periodo,
e cos via. Il co-testo ha una funzione essenziale nella comprensione, in quanto permette lanticipazione
e fornisce la chiave per togliere dallambiguit parole omofone. Spesso si include il termine co-testo
nel pi generico contesto, che comprende tuttavia anche altri elementi.
Cruciverba
Il termine include qui sia i cruciverba propriamente detti sia quegli incroci di parole che, in realt, lo
sono solo in apparenza:
cruciverba in cui le parole (di solito afferenti a un unico argomento grammaticale o su un campo
lessicale, come termini sportivi o pronomi indefiniti) vanno individuate in base alla definizione o alla
descrizione, sviluppando in tal modo la competenza metalinguistica, oppure costituiscono i buchi di un
cloze, per cui si sviluppa labilit di lettura;
cruciverba in cui in realt solo una parola viene incrociata a tutte le altre: essa scritta in una
colonna evidenziata e per individuarla bisogna inserire le parole nelle colonne che la incrociano.
Cultura vs Civilt
Secondo la definizione di Lvy-Strauss cultura tutto ci che non natura: la natura pone il
bisogno di nutrirsi, coprirsi, procreare, ecc., e le varie culture offrono modelli culturali di risposta: il modo
di procurarsi, preparare e distribuire il cibo, il modo di creare abitazioni e vestiti, le regole di
corteggiamento, la struttura familiare, e cos via.
Alcuni di questi modelli culturali sono particolarmente significativi per un popolo e divengono modelli
di civilt. Questo atteggiamento di rispetto e, possibilmente, di interesse per la diversit culturale,
rappresenta una meta educativa essenziale della glottodidattica e viene definita relativismo culturale
(culturizzazione).
Culturale, Competenza
Mentre lapproccio formalistico perseguiva una competenza culturale intesa come accesso ai testi
della letteratura, della cultura umanistica in generale, nellambito dellASTP e dellapproccio
comunicativo cultura ha assunto il valore che ha in antropologia, cio di reticolo di valori, modi di
vivere, organizzazione sociale, ecc. La competenza culturale indica dunque la capacit di comunicare in
maniera appropriata alla scena culturale al cui interno si realizza levento comunicativo.In ambito
glottodidattico si preferisce oggi far rifluire la dimensione culturale in una categoria pi vasta, la
competenza socio-pragmatica, che viene presentata agli allievi in maniera integrata.
Culturizzazione
E una delle mete educative sia delleducazione generale sia di quella linguistica. La culturizzazione
si articola in due processi diversi:
inculturazione, relativa allacquisizione dei modelli culturali della propria comunit; la finalit
dellinculturazione nella cultura materna quella di raccordare ogni giovane individuo con la cultura di
cui sta entrando a far parte (anche se ogni individuo potr poi apportare contributi originali e mutare la
sua cultura).
acculturazione, relativa alle culture straniere. La finalit minima dellacculturazione il relativismo
culturale, ma in uneducazione linguistica piena al semplice relativismo si dovrebbe aggiungere un
interesse positivo, attivo verso il diverso, laltro da s.
Curricolo

E un modello operativo che definisce un profilo formativo e quindi indica le mete, gli obiettivi e i
contenuti che costituiscono loggetto di un corso. Progettare un curricolo significa definire i bisogni
linguistici degli studenti, intesi come:
- bisogni pragmatici futuri, sulla base sia di modelli di analisi forniti dai glottodidatti (es. quello di
competenza comunicativa), sia dalla conoscenza del contesto in cui verr spesa la competenza
acquisita;
- bisogno di imparare ad imparare, di raggiungere lautonomia nellapprendere una lingua a mano a
mano che la si usa;
- bisogni presenti dello studente in quanto tale, bisogni che rimangono nellambito della classe ma dalla
cui soddisfazione lo studente trae motivazione per proseguire.
I curricoli tendono a includere sezioni che offrono:
parametri per variare il curricolo a seconda delle caratteristiche della situazione didattica, della
natura degli allievi, del quartiere in cui si opera, delle dotazioni glottotecnologiche disponibili, ecc.;
una guida metodologica relativa alle tecniche didattiche che si consiglia di utilizzare (o che
vengono considerate congrue con le premesse del curricolo) per raggiungere gli obiettivi;
una serie di parametri per la verifica e la valutazione del raggiungimento degli obiettivi.
Deagentivizzazione
Uso di forme impersonali e passive per porre laccento non su colui che espone ma sui fatti, i
fenomeni e i fattori occorrenti.
Deduttivo vs Induttivo
Si tratta di una delle dicotomie fondamentali del dibattito psico-pedagogico di questo secolo, che ha
visto il progressivo abbandono di approcci deduttivi come quello formalistico a favore di approcci
induttivi.Nella prassi glottodidattica questo passaggio si evidenziato nel passaggio dallinsegnamento
esplicito della grammatica alla riflessione sulla lingua, dalluso di schemi compiuti a quello di schemi
aperti.
Deissi, deittico
Funzione linguistica che serve a collocare un enunciato in una situazione nello spazio e nel tempo,
ovvero a collegare il testo al contesto. Il concetto di deissi fa riferimento a espressioni linguistiche la cui
interpretazione possibile solo grazie al contesto in cui vengono prodotte: in genere le informazioni
contestuali richieste riguardano l'identit dei partecipanti alla conversazione e la loro collocazione
spazio-temporale. In italiano la deissi viene espressa principalmente con i dimostrativi (come questo e
quello), con i pronomi, avverbi di tempo e luogo ( come adesso, ieri, qui, l) e con il tempo verbale.
Delayed oral practice
Metodologia che prevede una notevole distanza temporale tra il momento in cui un testo viene
presentato per la comprensione e il momento in cui si chiede di utilizzare elementi presenti in quel testo.
Questa prassi si fonda sullosservazione che sia nellacquisizione della lingua materna sia
nellapprendimento spontaneo di una seconda lingua si registra un periodo silenzioso.
Dpaysement
Una lingua straniera, a differenza della lingua seconda, anche estranea, lontana dallambiente in
cui vivono quotidianamente gli allievi. Per evitare che lestraneit fisica si tramuti in estraneit
psicologica e in crollo motivazionale, dallASTP in poi ci si posti il problema del dpaysement, cio
della necessit di staccare lallievo dalla sua realt locale nel momento in cui studia una lingua
straniera. Durante lASTP e nelle migliori realizzazioni dellapproccio strutturalistico si affidava il
dpaysement a un parlante nativo, che con la sua sola presenza avrebbe dovuto condizionare lallievo,
aprirlo alla lontana realt della cultura straniera. Negli anni Sessanta e Settanta il dpaysement fu
invece tentato con la creazione di aule di civilt, che dovevano dare allo studente la sensazione di
essere nel paese straniero. Oggi il processo di dpaysement affidato alluso di mass media sempre
pi internazionalizzati, in particolare attraverso la televisione via satellite e le videoregistrazioni.
Dettato
Trascrizione di un testo ascoltato dallinsegnante o da un registratore.
Tra le varianti del dettato notiamo il dettato-cloze, in cui lallievo deve scrivere solo le parole
mancanti in un testo (Cloze) e la dicto-comp(osition) che, malgrado il riferimento alla composizione,

una forma di riassunto guidato o di riscrittura: lallievo trova le parti iniziali delle frasi e deve completarle
sotto dettatura (Completamento).
Affinch il dettato produca acquisizione necessario che non crei ansia: in questa prospettiva,
lautocorrezione o la correzione incrociata tra compagni trasformano una prova altrimenti ansiogena in
una stimolante sfida personale.
Il dettato varia di oggetto a seconda delle lingue:
in italiano, spagnolo o latino, lingue in cui il problema ortografico minimo, il dettato riguarda la
mera competenza grafemica;
in russo o greco il dettato sviluppa anche la padronanza alfabetica;
in francese il dettato implica una notevole analisi morfosintattica, in quanto le desinenze del
maschile e del femminile nonch molte desinenze verbali compaiono allo scritto ma non nella lingua
orale;
in inglese il dettato una prova primariamente ortografica, anche se saper distinguere, ad
esempio, un plurale o una terza persona terminanti in -s da un genitivo o una contrazione di is in s
presuppone unanalisi sintattica.
Malgrado la percezione diffusa, il dettato risulta inaffidabile come test.
Dettato-disegno, dettato-Picasso
Il dettato-disegno si realizza dettando le caratteristiche di un disegno che lallievo deve eseguire
mano a mano che ascolta.
E un tecnica ludica che pu anche essere svolta a coppie e mette in gioco le nozioni di spazio
(sopra, a sinistra, ecc.) e il lessico relativo al contesto situazionale della scenetta che viene dettata,
per cui risulta utile per lo sviluppo della competenza lessicale.
Dialogare
Nella prassi didattica, questa abilit linguistica viene spesso definita come saper parlare, anche se
in realt unabilit pi complessa in quanto integra il saper comprendere e il saper parlare,
producendo testi che non sono la semplice giustapposizione di fasi di ascolto e di produzioni, ma hanno
regole di coerenza e coesione spesso pi complesse di quelle dei testi monologici: il dialogo, infatti, il
risultato di una negoziazione continua sia sul piano semantico (i significati pragmatici oltre che
linguistici) sia su quello linguistico e, spesso, sociolinguistico.
I processi mentali che sottostanno al saper dialogare (e che quindi vanno sviluppati per raggiungere
tutte e tre le mete delleducazione linguistica) sono principalmente:
la definizione dei propri scopi primari e secondari: sui primi non si transige, se si vuole che la
comunicazione abbia esito felice, mentre i secondi sono oggetto di negoziazione;
lanalisi del genere (ad esempio, dialogo vis vis oppure telefonata) e delle sue regole;
lanalisi della situazione al cui interno si attua levento comunicativo;
la scelta della chiave (nella terminologia di Hymes), cio dellatteggiamento psicologico da far
trasparire: disponibilit, amicizia, ironia, antagonismo, ecc.: una scelta che agisce specificamente
sulle competenze paralinguistica, extralinguistica, sociolinguistica e lessicale;
la progettazione di un testo aperto, caratterizzato cio da una struttura che, attraverso la
negoziazione, verr defininedosi nel corso dello scambio comunicativo.
Dopo le fasi suddette, si procede alla realizzazione linguistica, caratterizzata da una coesione
testuale e da una correttezza morfosintattica assai minori di quanto non avvenga nei testi scritti; nel
dialogo, infatti, lefficacia pragmatica e lappropriatezza socio-culturale sono pi rilevanti della
correttezza.
La capacit di dialogare essenziale nellambito dellapproccio comunicativo e viene sviluppata con
le molte tecniche di simulazione che raggruppiamo nei termini roleplay e scenario. Spesso tuttavia si
rimane nellambito della skill (abilit), cio della realizzazione pura e semplice di dialoghi standardizzati,
molto basati su routines e atti comunicativi preordinati. E invece necessario che si curi anche la ability
(abilit) cognitiva, cio portare gli allievi a riflettere sui processi elencati sopra.
Dialogo a catena
Un allievo (o linsegnante) inizia un dialogo (ad esempio: Quanti anni hai?) ed un suo compagno
risponde e poi rilancia la domanda ad un altro (11 anni. E tu?) e cos via. Questa tecnica pu essere
impostata come gioco a squadre, in cui a ogni risposta errata o ritardata un allievo viene eliminato.
Questa tecnica adatta ad esercitare e fissare alcuni atti comunicativi nonch le strutture grammaticali
con cui queste si realizzano.

Dialogo aperto
Si tratta di una forma estrema di completamento di un testo dialogato: sono presentate solo le
battute di un personaggio e lallievo deve inserire quelle dellaltro personaggio, tenendo conto della
coerenza globale del testo e della coesione con le battute precedenti e seguenti.
Questa tecnica mette in gioco le competenze linguistiche e sviluppa particolarmente le competenze
testuale e pragmatica.
Dialogo bilingue, poliglotta
Si tratta di una prassi sempre pi diffusa tra persone che parlano lingue note a tutti i partecipanti
allo scambio comunicativo: ciascuno usa la propria lingua, nella certezza che gli altri lo comprendano.
Dichiarativa vs procedurale, Conoscenza
Lenciclopedia, cio le conoscenze del mondo di una persona, organizzata nella mente secondo
modalit ancora largamente ignote. Una delle ipotesi pi accettate la dicotomia tra conoscenze
dichiarative, composte di ununica proposizione (il ghiaccio freddo, il ghiaccio fatto dacqua), che
si apprendono isolatamente e si sistemano poi in schemi, e conoscenze procedurali, basate sul
meccanismo se... allora... (se metti ghiaccio in un whisky, si rinfresca ma si annacqua), che si
apprendono in situazione e si organizzano in scripts. Fasci di procedure costituiscono le strategie. Nella
lingua, la dimensione morfologica costituita da dichiarazioni, quella sintattico-testuale da procedure.
Diretto, Metodo
Malgrado il nome si riferisca a un metodo, si tratta in realt di un approccio, cio di una vera e
propria filosofia glottodidattica, il cui perno lidea che la lingua straniera si acquisisce esattamente
come la lingua materna, cio attraverso lesposizione il pi intensiva possibile. Da qui una serie di
corollari, quali
lassoluto rifiuto di un docente che non sia madrelingua,
lesclusione della lingua materna degli studenti dalla classe, anche nelle prime fasi del corso,
la priorit ai materiali autentici,
lo studio della grammatica formale solo come punto darrivo del percorso di insegnamento.
Questo approccio si impose in Europa centro-settentrionale e in America alla fine del secolo scorso,
come reazione allapproccio formalistico che dominava la scena; uno dei suoi propugnatori, lo svizzero
Berlitz, lo definiva metodo naturale, ma oggi laggettivo naturale stato ripreso da Krashen e Terrell
per il loro metodo, basato sulla Second Language Acquisition Theory . Un altro teorizzatore del metodo
diretto, Palmer, lo definiva metodo orale, ma questa denominazione non si mai imposta ed stata
poi utilizzata per un approccio totalmente diverso, quello audio-orale o strutturalistico (detto audiolingual, in inglese).
Direzionalit
E un concetto basilare delle teorie neurolinguistiche . Secondo questo fenomeno, non solo il
cervello opera secondo due modalit diverse a seconda dellemisfero, ma le informazioni vengono
elaborate dal cervello secondo la direzione che va dallemisfero destro (globalit, visualizzazione,
contestualizzazione, analogia, simultaneit) verso quello sinistro (analisi, verbalizzazione, logica,
sequenzialit).
Le implicazioni glottodidattiche di questo principio sono formidabili, in quanto funzionano secondo
natura solo i modelli operativi di natura induttiva, come lunit didattica.
Dislessia
Dagli Novanta si iniziata una collaborazione tra studiosi di glottodidattica e logoiatri e logopedisti,
in quanto molti lievi disturbi del linguaggio possono essere risolti in ambiente scolastico anzich in
ambulatorio o in ospedale. La dislessia, nelle sue forme pi lievi (che sono assai diffuse) uno di questi
disturbi.
La dislessia un disturbo funzionale della lettura, che pu andare da forme lievi (spesso transitorie)
quali la confusione di coppie di lettere (b/d; p/q) a forme in cui sono intere parole o sintagmi a non
essere leggibili e che vengono sostituiti a senso attraverso la expectancy grammar del lettore.
Tra le cause della dislessia se ne indicano alcune neurologiche (c una componente di ereditariet;
spesso c una carente lateralizzazione) e altre ambientali, specie di carattere affettivo.
La collaborazione tra neurolinguisti, psicolinguisti e glottodidatti ha portato alla definizione di un
approccio neuropedagogico per fronteggiare i casi lievi di dislessia, che sono molto pi diffusi di
quanto di percepisca.

Dizionario vs Vocabolario
Questi due termini sono spesso usati come sinonimi, ma in realt
dizionario indica la sistemazione formalizzata del vocabolario, di solito in ordine alfabetico;
vocabolario il patrimonio lessicale di una lingua o di una persona, di uno scrittore, di ununit
didattica.
Il dizionario pu essere mono- o bi-lingue; apprendere ad usare il dizionario un obiettivo
glottodidattico essenziale, soprattutto in prospettiva dellautonomia dello studio.
Un vocabolario fondamentale un repertorio in cui le parole non sono indicate in ordine alfabetico
ma secondo la loro frequenza duso (cio il loro rango statistico).
Domini
Sono il quadro di contestualizzazione delle attivit linguistiche, rappresentando linsieme di saperi,
fenomeni, rapporti, pratiche sociali propri degli ambiti pubblico, personale, educativo, occupazionale. Il
dominio pubblico si riferisce a tutto ci che connesso con linterazione sociale ordinaria quale si
svolge in relazione agli affari e allamministrazione, ai servizi pubblici, ecc. Il dominio personale
comprende le relazioni famigliari e le pratiche sociali di un individuo. Il dominio occupazionale abbraccia
tutto ci che concerne le attivit e le interazioni in rapporto al lavoro. Il dominio educativo riguarda i
contesti di formazione.
Drammatizzazione
Forma di simulazione che non concede agli attori alcuna libert, trattandosi di recitare un testo
predisposto dal manuale, dallinsegnante o dalla classe stessa. In questultima variante, la classe pu
essere invitata a predisporre il testo drammatico partendo da testi di altro tipo, ad esempio da testi
narrativi quali favole o racconti: cos facendo gli allievi apprendono a suddividere un testo nelle varie
situazioni e a caratterizzare dal punto di vista sociolinguistico i vari personaggi in base ai loro ruoli
sociali, culturali e psicologici.
Se viene registrata e poi analizzata insieme agli allievi, la drammatizzazione consente di lavorare in
profondit sulle competenze fonologica, paralinguistica ed extralinguistica. Tra i vantaggi di questa
tecnica emerge la quantit di lessico che viene memorizzato allinterno di copioni situazionali
(competenza lessicale), nonch la fissazione di molti atti comunicativi comuni.
Drill
Esercizio ripetitivo focalizzato su un elemento minimale (esercizio strutturale).
Educazione vs Istruzione
E una dicotomia basilare per le scienze delleducazione. Leducazione ha una finalit formativa e si
occupa della definizione delle mete educative, mentre listruzione ha una finalit strumentale, costituisce
lo specifico della metodologia didattica e si occupa della definizione degli obiettivi attraverso i quali
realizzare il processo educativo. In glottodidattica il livello educativo si traduce nella definizione di
approcci e quello istruttivo in metodi.
Educazione/istruzione bilingue
Si realizza quando due (o pi) lingue vengono usate come veicolo per linsegnamento delle varie
materie scolastiche, ma mentre con listruzione lo scopo il miglioramento qualitativo dellacquisizione
linguistica, con leducazione la finalit la creazione di persone il pi possibile bilingui.
Si hanno due diverse situazioni di educazione o istruzione bilingue:
in aree bilingui, lattivit didattica viene svolta nelle due lingue in contatto sulla base di parametri
quali one person one language (cio ogni insegnante usa sempre e solo la propria lingua materna),
oppure con divisioni di aree (alcune materie in una lingua, altre nella seconda lingua), oppure ancora
sulla base di periodi (specialmente nella scuola dellinfanzia e in quella elementare: un giorno o una
settimana in una lingua, un giorno o una settimana nellaltra); lo scopo delleducazione bilingue in
questo caso quello di creare delle persone bilingui;
in alcune scuole (ad esempio i cosiddetti licei europei) linsegnamento di una materia viene
svolto nella lingua studiata come lingua straniera per alcune ore la settimana. In questo caso siamo
nellambito dellistruzione piuttosto che delleducazione bilingue: lo scopo non quello della formazione
di una persona bilingue, ma pi semplicemente quello di fornire un input ulteriore nella lingua straniera
durante lapprendimento di unaltra materia, innescando cos la regola del dimenticare teorizzata da

Krashen ( Second Language Acquisition Theory), secondo la quale si acquisisce con pi facilit quando
ci si dimentica che si sta usando la lingua straniera o seconda.
Educazione letteraria
Leducazione letteraria mira allinsegnamento dellabilit di lettura dei testi letterari; in alcuni casi,
allabilit di lettura si aggiunge linsegnamento del modo in cui collocare ogni testo nel proprio contesto
storico-culturale. In particolare, insegnare a leggere testi letterari significa farne comprendere il distacco
dalla lingua duso quotidiano, lo scarto, la deviazione, linnovazione, la reinvenzione, la rottura del
linguaggio: scarti fonologici (quali la rima, il ritmo, le allitterazioni) e grafici (versi, calligrammes, alla
poesia visiva, ecc.); devianze morfosintattiche e soprattutto lessicali, quali le figure retoriche; i testi
letterari sono vincolati da regole retoriche ed esiste una grammatica dei generi letterari cui un autore
pu aderire o nella quale pu introdurre innovazioni...
Educazione linguistica
Con educazione linguistica si intende un processo unitario che si realizza attraverso
linsegnamento/apprendimento della lingua materna, della lingua seconda, delle lingue straniere, delle
lingue classiche (nelle scuole dove si insegnano) e delle lingue etniche, cio le lingue dei gruppi di
immigrati.
La filosofia di fondo dellintegrazione delle varie lingue in un unico concetto di educazione linguistica
(e, in parallelo, di educazione e letteraria e microlinguistica ) consiste nello spostamento del fuoco
dinteresse dalla lingua come prodotto (un testo, una regola o una performance in una data lingua) alla
lingua come processo comunicativo, espressivo e cognitivo insieme. Lo sviluppo dei processi, quindi, e
non solo la realizzazione di prodotti lobiettivo delleducazione linguistica e si concretizza nelle tre
mete educative generali di ogni processo formativo: la culturizzazione, la socializzazione e
lautopromozione del soggetto.
Educazione microlinguistica
Tradizionalmente linsegnamento delle microlingue scientifico-professionali si collocava nellambito
dellistruzione piuttosto che sul piano formativo, era cio caratterizzato dalla necessit di raggiungere
alcuni obiettivi precisi.
Oggi, in una societ in cui le scienze, la tecnologia e le professioni sono caratterizzate da una
rapidissima evoluzione, e dalla conseguente obsolescenza delle competenze e delle abilit, si parla
sempre pi spesso di educazione microlinguistica, cio di un processo di formazione per cui lo
studente non impara tanto quelle specifiche abilit, quel lessico, quello stile che caratterizza una
microlingua ristretta, quanto piuttosto impara ad imparare microlingua in prospettiva di formazione
continua, perseguendo le classiche mete educative della culturizzazione (laggiornamento continuo
nella cultura tecnico-scientifica), della socializzazione (il gruppo degli specialisti in un settore
professionale non riconosce chi vuole entrare e non ne condivide il linguaggio, cio la microlingua) e
lautopromozione culturale, sociale, cognitiva attraverso la microlingua specifica del settore.
Effetto alone e Pigmalione
Si tratta di due fattori di natura simile che possono compromettere laffidabilit del giudizio di un
docente sul profitto di un allievo.
Leffetto alone descrive un fenomeno psicologico per cui la simpatia o lantipatia dellinsegnante
per lallievo si riflettono in una maggiore o minore disponibilit nel considerare le sue prestazioni.
Leffetto Pigmalione descrive il fenomeno per cui ogni docente si crea una sua immagine
dellallievo, rendendolo lento nellaccorgersi di cambiamenti di profitto che lo costringerebbero a
rivedere la sua immagine; leffetto Pigmalione spiega perch lo studente qualificato come negativo
nella percezione del docente si veda accusato di aver copiato quando finalmente produce un test
sufficiente.
Elicitazione
Tecnica didattica che consiste nellestrarre, attraverso domande, suggerimenti, brainstorming, ecc.
informazioni o frammenti di informazioni che i vari allievi posseggono sul tema in questione.
Il ruolo di questa tecnica fondamentale per il processo di anticipazione, cio per lattivit iniziale
del processo di comprensione: attraverso lelicitazione, infatti, linsegnante riesce a rendere consapevoli
gli studenti di quello che gi sanno e su cui possono innestare il nuovo input.
Enciclopedia

E il complesso di conoscenze del mondo che lallievo possiede, spesso inconsapevolmente o in


maniera non strutturata. Sullenciclopedia si basa lattivit di anticipazione, che essenziale al processo
di comprensione.
Ermeneutico, approccio
Piuttosto che un approccio autonomo quello ermeneutico una variante dellapproccio
comunicativo in cui viene accordata enorme rilevanza ai processi di comprensione del testo nel suo
complesso, con unaccentuazione dellempatia con colui che ha prodotto il testo, in uno sforzo
particolare di coglierene il significato profondo. Impostazione propria della glottodidattica tedesca.
Errore
A differenza di uno sbaglio, cio una devianza dovuta a disattenzione momentanea, il concetto di
errore di riferisce ad una devianza stabile, sistematica.
Lapproccio formalistico considerava lerrore come un fenomeno negativo, da stroncare.
Lapproccio strutturalistico lo considerava essenzialmente come leffetto del transfer negativo
causato dallinterferenza, da evitare attraverso studi di linguistica contrastiva che potevano prevedere gli
errori e quindi consigliare esercizi strutturali volti a prevenirli o curarli.
Con lapproccio comunicativo, e come effetto delle ricerche psicolinguistiche e della teoria
dellinterlingua, latteggiamento verso lerrore radicalmente mutato. Lerrore viene visto come indizio
per cogliere, attraverso le incertezze e le approssimazioni, il processo di acquisizione della lingua: una
fonte preziosa di informazione, che va analizzata e corretta solo quando impedisce la comunicazione.
Infatti, in una didattica basata sulla soluzione di problemi, su compiti, quanto preoccupa di pi non
tanto lerrore in meri termini di correttezza, ma anche di appropriatezza e, soprattutto, di efficacia
pragmatica.
Esclusione (Odd Man Out)
Gli allievi devono individuare uno o pi elementi di un insieme di elementi linguistici (parole,
espressioni, nozioni, ecc.) che non condividono con gli altri una caratteristica (ad esempio, un singolare
allinterno di un insieme di nomi plurali). A livello pi complesso, si pu presentare una serie di testi
(lettere, testi letterari, ecc.) correlati tra loro, tra i quali ne compare uno estraneo: un destinatario
diverso, una poesia di un secolo o tema o genere differente, ecc. Unaltra variante di natura testuale
riguarda il lavoro su un testo gi affrontato al cui interno vengono inseriti elementi nuovi, che possono
andare da semplici aggettivi a informazioni totalmente nuove.
E una tecnica adatta a stimolare la lettura intensiva e la riflessione sulla lingua.
Esercizio
Fino a due decenni fa questo termine indicava qualsiasi attivit di uso scolastico della lingua; oggi si
tende a definire esercizio unattivit mirata ad applicare alcuni aspetti specifici, spesso con unottica di
manipolazione pi che di uso creativo, mentre le attivit di carattere pi comunicativo rientrano tra i
compiti.
Esplicitazione
E una tecnica utilizzata per stimolare la riflessione sui pronomi: lallievo deve tracciare una freccia
collegando ogni pronome al proprio referente oppure deve sottolineare ogni pronome e scrivere accanto
il referente. In tal modo si mira al rafforzamento della competenza testuale, particolarmente dei
meccanismi di coesione e di referenza.
Esponente
Nellambito del metodo nozionale-funzionale cos come lo ha prospettato il Progetto Lingue
Moderne/Vive del Consiglio dEuropa, lesponente lespressione linguistica che realizza un atto
comunicativo. Non c sempre corrispondenza diretta tra atto ed esponente; infatti:
ogni atto comunicativo pu realizzarsi con pi esponenti; ad esempio, latto di salutare pu avere
esponenti sinonimici (ciao, salve, ecc.) oppure esponenti differenti per il registro (Ciao vs Buon
giorno) o diversi a seconda della situazione (Buon giorno vs Buona sera);
uno stesso esponente pu realizzare pi atti comunicativi; ad esempio, lesponente italiano Scusi
realizza, pur con diverse intonazioni, tre atti comunicativi, che in inglese richiedono tre esponenti diversi:
scusarsi (sorry...), attirare lattenzione (excuse me!), chiedere la ripetizione di una parola non compresa
(pardon?).

Etnica, lingua
Si definisce etnica la lingua della comunit dorigine di una persona quando questa lingua non sia
la sua lingua materna, ma sia comunque presente nellambiente degli immigrati: il caso ad esempio
dei figli di immigrati italiani in America. Qui si tende a stabilire unulteriore differenza, per cui la lingua
etnica pu essere family language, se si tratta di famiglie immigrate e stanziate in zone in cui non ci
sono altri immigrati della stessa provenienza, e community language, quando c una vera e propria
comunit per cui la lingua etnica effettivamente usata anche fuori di casa.
Etnografia/etnometodologia della comunicazione
E una branca dellantropologia (secondo altri: della sociolinguistica) che studia il modo in cui
allinterno di una cultura si definiscono le strategie comunicative con cui i membri della comunit
perseguono i loro fini personali e sociali.
Gli studi di questo tipo hanno dato un grande contributo alla glottodidattica perch le hanno
permesso di definire meglio il concetto di competenza culturale che necessario per raggiungere una
competenza socio-pragmatica appropriata.
Evento comunicativo
E lunit base di analisi pragmatica e antropolinguistica. Esso avviene in una situazione, comprende
un testo linguistico ed una serie di messaggi extralinguistici usati per far s che alla fine dellevento la
situazione sia diversa da quella iniziale (si saranno scambiate, ad esempio, informazioni; si saranno
messe in moto azioni; si saranno mutati i ruoli dei partecipanti; ecc.).
Alcuni eventi possono essere brevissimi (il grido aiuto di chi sta annegando, seguito dal tuffo e
dallazione del bagnino), altri possono richiedere anche mesi, come alcune operazioni commerciali
(dalla visita alla fiera alla dichiarazione finale di ricevuta, attraverso preventivi, ordinativi, fatture proforma e reali, lettere di addebito e accredito, eventuali reclami..).
Extralinguistica, Competenza
Prendendo le mosse dal concetto chomskiano di competenza e dalla sua accezione allargata di
competenza linguistica, gli studiosi di sociolinguistica e pragmalinguistica hanno definito la nozione di
competenza extralinguisticacome i codici non verbali che si accompagnano a quello verbale
sottolineandolo o modificandolo, cio
la competenza cinesica riguarda la capacit di usare il linguaggio dei gesti (eseguiti dalle mani e
dalle braccia), il linguaggio del viso (smorfie, ammiccamenti, ecc.) e degli atteggiamenti del corpo. Il
linguaggio cinesico viene spesso percepito come secondario ai fini comunicativi, mentre tutti gli studi
di comunicazione interculturale lo indicano come importantissima, sia perch un parlante prima
visto e poi ascoltato (bimodalit), sia perch gesti ben accetti in una cultura possono essere
offensivi in altre, generando incidenti pragmatici spesso tali da far abortire la comunicazione.
La competenza prossemica riguarda le relazioni di vicinanza nella comunicazione interpersonale.
Hall, osservando che la distanza sociale tra le persone stabilmente correlata con la distanza fisica,
ha definito e misurato quattro "zone" interpersonali:
la distanza intima (0-45 cm) in cui ci si abbraccia, ci si tocca e si parla sottovoce, la distanza
personale (45-120 cm) per l'interazione tra cari amici, la distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la
comunicazione tra conoscenti la distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche relazioni.
La competenza oggettuale riguarda le regole duso degli oggetti presenti nellambiente: si tratta
essenzialmente degli status symbols, dalle poltrone di diversa altezza in uno studio alle macchine
aziendali a disposizione dei funzionari di rango, e cos via.
La competenza vestemica riguarda la capacit di padroneggiare il sistema della moda: divise,
uniformi, abiti pi o meno formali, ecc.; si articola in registri formali e informali ed governato dalla
sintassi dellaccostamento di capi e colori; tra gli oggetti portati sul corpo ci sono anche i gioielli (si
pensi alla complessit delle regole duso dellorecchino maschile), le spille che indicano
lappartenenza a club prestigiosi, i colori tipici del college, gli anelli che in Svezia indicano la
professione, e cos via;
Filtro affettivo
Si tratta di una difesa psicologica che la mente erge quando si agisce in stato di ansia, si ha paura
di sbagliare, si teme di mettere a rischio la propria immagine, e cos via.
Nelle situazioni di piacevole sfida, nella convinzione di poter riuscire, lorganismo rilascia
neurotrasmettitori (come la noradrenalina) fondamentali per fissare le tracce mestiche, cio per
introiettare e poi ricordare linput che viene recepito. In caso di stress negativo invece lorganismo

rilascia uno steroide che lo prepara a fronteggiare il pericolo; lamigdala, una ghiandola emotiva posta
al centro del cervello, rileva il pericolo e richiede lo steroide, ma allo stesso tempo lippocampo (altra
ghiandola, che serve a memorizzare a lungo termine) comprende che non c reale pericolo e quindi
cerca di bloccare leffetto dello steroide, ma per far ci smette di occuparsi di indirizzare le nuove
informazioni o di recuperare quelle esistenti nella memoria a lungo termine.
Secondo la teoria di Krashen, che ha ripreso la nozione di filtro affettivo facendone un cardine della
sua Second Language Acquisition Theory, in presenza di un filtro affettivo attivato non si pu avere
acquisizione ma solo apprendimento.
Fissazione
Si tratta di una fase essenziale dellacquisizione di regole, cio di meccanismi di funzionamento
della lingua, che vengono trasformate in processi automatici e non pi controllati dallapprendimento.
Lapproccio strutturalistico faceva coincidere fissazione e acquisizione, e le prime realizzazioni
dellapproccio comunicativo, ad esempio il metodo situazionale, faceva largo uso di tecniche ripetitive di
fissazione. Oggi la fissazione avviene in maniera pi indiretta, attraverso tecniche che pur basandosi su
una matrice comportamentistica (stimolo-risposta) vogliono essere dei compiti piuttosto che degli
esercizi, privilegiando la ripetizione della struttura in un contesto significativo.
Fonetica
E la scienza che studia i tratti caratterizzanti dei vari suoni e il modo in cui vengono prodotti dal
nostro apparato vocale (fonetica articolatoria).
Spesso viene confusa con la fonologia o fonemica, che studia il ruolo dei vari suoni nel sistema
di una data lingua. Lerrore anche dovuto al fatto che le tecniche che riguardano la competenza
fonologica vengono spesso chiamate di correzione fonetica.
Fonologia
Detta anche fonematica o fonemica, il ramo della linguistica che studia come i suoni linguistici
funzionino all'interno d'una certa lingua, ovvero come si organizzano le unit distinte di suono, i fonemi.
Fonologica, Competenza
E una componente della competenza linguistica e, in senso pi ampio, della competenza
comunicativa. La dimensione fonologica riguarda la capacit di riconoscere e realizzare i fonemi e le
curve intonative di una lingua, e di gestire aspetti paralinguistici quali il tono della voce e la velocit di
eloquio. Tra le tecniche didattiche atte ad esercitare questi aspetti, si vedano le coppie minime, la
drammatizzazione, la ripetizione segmentata e Ti-ti-t-ti. Pare ormai scomparsa la tecnica di trascrizione
di parole o frasi in IPA, cio secondo lInternational Phonetical Alphabet.

Foreigner talk
Linguaggio usato da madrelingua in presenza di stranieri che ha le seguenti caratteristiche:
Eloquio pi enfatico e rallentato;
Utilizzo di vocaboli pi brevi, pi comuni e dal significato pi elementare;
Utilizzo di frasi dalla struttura sintattica piana e trasparente;
Tendenza a privilegiare concetti basilari rispetto a quelli maggiormente articolati e complessi.

Fossilizzazione
Il termine utilizzato in glottodidattica per indicare errori che vengono ripetuti costantemente, per
cui lerrore si fissa e diviene particolarmente difficile da superare.
Funzione comunicativa o linguistica
La lingua viene usata per espletare delle funzioni, cio con uno scopo pragmatico di azione sociale
(valenza comunicativa e pragmatica), di espressione personale (valenza espressiva) e di
autoformazione (valenza matetica). Le funzioni comunicative sono dunque gli scopi di azione sociale ed
espressione personale che si possono realizzare con la lingua.
Dai primi del secolo, con Cassirer, attraverso Wittgenstein, Jakobson e altri, fino a Halliday, si sono
avuti vari modelli funzionali. I due modelli principali sono quelli di Jakobson e di Halliday.
Il primo modello (privilegiato nellinsegnamento della lingua materna) basato sul modello
matematico dellinformazione e individua sei funzioni a seconda dellelemento della comunicazione su
cui viene focalizzata lattenzione, secondo le seguenti coppie:

emittente: funzione emotiva o espressiva: si realizza quando la lingua viene focalizzata


sullautore del messaggio e sui sentimenti, sensazioni che vuole comunicare al ricevente.
destinatario: funzione appellativa o conativa,o esortaviva: si realizza quando la lingua viene usata
per stabilire il contatto con il destinatario della comunicazione.
canale: funzione fatica: uso della lingua con lo scopo di tener aperto e funzionante il canale tra gli
interlocutori. In glottodidattica, la funzione fatica viene fatta rifluire allinterno della funzione
interpersonale.
codice: funzione metalinguistica: si realizza quando la lingua viene utilizzata per descrivere il
funzionamento della lingua stessa.
argomento: funzione referenziale: si ha quando, nel comunicare qualcosa, il parlante collega
continuamente le parole con i referenti (es. chiedere e dare informazioni, scrivere una relazione..).
Accentua la denotazione a scapito della connotazione.
forma del messaggio: funzione poetica o estetica: indica luso della lingua focalizzato sul
messaggio stesso, sulla sua qualit formale: la lingua della letteratura, dei giochi di parole, della
pubblicit. E quindi uno degli specifici obiettivi delleducazione letteraria.
Le varie funzioni, che in una glottodidattica equilibrata dovrebbero essere egualmente curate, sono
state diversamente privilegiate nella storia delleducazione linguistica: lapproccio formalistico
privilegiava la funzione metalinguistica, che invece veniva trascurata in un approccio diretto; spesso
lapproccio comunicativo trascura la funzione poetica.
Il modello di Halliday si basa sullosservazione dello sviluppo linguistico e individua sette funzioni,
che possono essere sintetizzate da brevi espressioni usate per realizzarle:
funzione regolativa: si realizza con atti comunicativi quali dare e ricevere istruzioni, ordini, consigli;
i generi comunicativi pi tipici sono le istruzioni duso, le leggi, gli avvisi, e cos via.
funzione strumentale: si realizza quando la lingua diviene strumento per soddisfare i propri bisogni
(ad esempio, il bambino che dice latte). Nella prassi glottodidattica di solito essa viene inglobata nella
funzione regolativa .
funzione interazionale o interpersonale: indica luso della lingua finalizzato allo stabilire, mantenere
o interrompere un rapporto tra due persone. Si realizza dunque attraverso atti comunicativi quali
salutare, congedarsi, scusarsi, ecc
funzione informativa: trasmette informazioni sul mondo circostante (oggi piove)
funzione euristica: indica una esplorazione del mondo circostante (perch...?, come...?)
funzione personale: indica la presa di coscienza della propria individualit (mi sento...)
funzione immaginativa: si realizza quando la lingua viene usata per creare mondi alternativi
rispetto a quello reale.
Lapproccio comunicativo rimanda dunque direttamente al modello di Halliday, anche se la sua
realizzazione nel metodo nozionale-funzionale utilizza un altro tipo di funzione comunicativa, che per
chiarezza preferiamo chiamare atto comunicativo.
Nella glottodidattica italiana (Balboni) si sta diffondendo un modello che integra le analisi di
Jakobson (ontogenetico, che descrive un modello statico di comunicazione) e Halliday (filogenetico, che
descrive lo sviluppo funzionale durante lacquisizione della lingua) e individua sei funzioni che si
realizzano con un numero limitato (e quindi controllabile e programmabile) di atti comunicativi:
funzione personale: si realizza quando la lingua usata per rivelare la propria soggettivit,
personalit (dire il proprio nome, esprimere lo stato fisico, parlare di s...)
funzione interpersonale: si realizza quando la lingua serve a stabilire, mantenere o chiudere un
rapporto di interazione, sia orale che scritto (salutare, ringraziare, offrire, scusarsi...)
funzione regolativo-strumentale: consiste nellusare la lingua per agire sugli altri, per regolare il
loro comportamento, per ottenere qualcosa (chiedere per avere, ordinare...)
funzione referenziale: si manifesta quando la lingua viene usata per descrivere o per spiegare la
realt (chiedere e dare informazioni, descrivere cose, azioni, eventi...)
funzione poetico-immaginativa: si realizza quando si usa la lingua per produrre particolari effetti
ritmici, suggestioni musicali, associazioni metaforiche, oppure per creare situazioni e mondi immaginari.
funzione metalinguistica: si realizza quando ci si serve della lingua straniera per riflettere sulla
lingua stessa o per risolvere problemi comunicativi tipici dellinterazione in Ls (chiedere e dare il
significato di una parola, spiegare una regola, ecc.)
Funzione segnica
Per il linguista danese Louis Hjelmslev la correlazione tra i due piani della forma dellespressione
e della forma del contenuto, che permettono di sviluppare degli enunciati di senso, ovvero il segno.

Genere comunicativo
Ogni testo si realizza allinterno di forme pre-strutturate, dette generi, il cui ruolo fondamentale
nel facilitare sia la produzione (specie nella fase di progettazione) sia la comprensione (specie nella
fase di anticipazione): sapendo infatti che in una data cultura una barzelletta (o una conferenza, o una
lettera, o qualunque altro genere) strutturata in un dato modo, sia lautore del testo sia il suo fruitore
sono facilitati.
La nozione di genere non va confusa con quella di tipo (Testo), che si riferisce alla natura
profonda, concettuale, del testo che viene prodotto.
Globalit
Nella struttura dellunit didattica la fase della globalit quella che, dopo unintroduzione
motivazionale, presenta allallievo il testo di partenza, quello che precisa il tema dellunit e che
racchiude buona parte dellintake previsto. Il testo di solito orale e dialogato nelle fasi iniziali
dellapprendimento scolastico, ma nelle fasi avanzate pu essere costituito anche da materiale scritto, e
con luso sapiente della tecnologia pu anche essere multimodale: ad esempio, la presentazione della
stessa notizia in diversi generi: comunicato radiofonico, servizio in un telegiornale, dispaccio dagenzia,
articoli di giornali di diversa tendenza. In caso di input complesso e nellinsegnamento delle microlingue
scientifico-professionali e della letteratura la fase di accostamento globale di solito ripetuta pi volte,
una per ogni testo che compone il complesso di materiali iniziali dellunit didattica. Caratteristica di
questa fase la sua induttivit, il fatto di rivolgersi alla modalit destra del cervello, di prevedere una
comprensione estensiva prima di procedere alle attivit di analisi.
Glottodidattica
E la scienza delleducazione linguistica e, almeno per gli aspetti attinenti luso della lingua, si
interessa anche delleducazione letteraria e microlinguistica.
Per decenni stata identificata con la linguistica applicata, cio con la semplice trasposizione nei
materiali didattici e nellattivit di classe delle indicazioni che provenivano dalla linguistica teorica:
lapproccio formalistico applicava allinsegnamento la grammatica; lapproccio strutturalistico applicava
allinsegnamento la linguistica tassonomica americana; alcune realizzazioni dellapproccio comunicativo
sono mere applicazioni della pragmalinguistica e della sociolinguistica. In altri casi la glottodidattica
stata intesa come applicazione di metodiche tipiche della psicologia.
Questa tendenza stata sottoposta ad una critica epistemologica fondamentale negli anni
Sessanta. Si obiettato che la linguistica una scienza finalizzata alla conoscenza, come la biologia o
la chimica, mentre la glottodidattica finalizzata alla soluzione di un problema (lacquisizione della
lingua), come la medicina, che vuole risolvere problemi di natura biologica attraverso farmaci di natura
chimica. Il glottodidatta decide quali implicazioni trarre dalle scienza del linguaggio, dallantropologia,
dalle scienze psicologiche, dalle teorie pedagogiche per risolvere i problemi che si trova ad affrontare.
La glottodidattica dunque si configura come una scienza pratica ed interdisciplinare, legata alle scienze
teoriche di riferimento da un meccanismo di implicazione e non di meccanica applicazione.
Allinterno della ricerca glottodidattica si individuano una componente teorica (mirante a conoscere il
meccanismo dellacquisizione linguistica, al fine di derivarne degli approcci) ed una componente
operativa, spesso detta glottodidassi, che porta alla definizione di metodi e alla selezione delle
tecniche e delle tecnologie adeguate.
Gotto-Kit
E un insieme di indicatori, parametri e procedure per costruire il profilo linguistico dellallievo e del
suo ambiente: consente di realizzare una sorta di carta didentit linguistica e socioculturale. La struttura
del GK articolata in tre sezioni:
Rilevazione della condizione socioculturale;
Rilevazione della condizione linguistica (prendendo in esame litaliano e le altre lingue);
Rilevazione di altre abilit (logico-matetiche, di lateralizzazione).
La rilevazione della condizione linguistica svolta prendendo in considerazione:
Analisi del profilo fono-morfo-sintattico,
Fissazione grafica;
Fluenza nella lettura (in italiano);
Fluenza nel parlato (in italiano);
Riconoscimento e usa del lessico (in italiano e altre lingue)
Ripetizione di frasi (livello di memorizzazione a breve termine)

verifica della capacit di comprensione del parlato (esecuzione di consegne).

Glottomatetica, competenza
Questo il termine classico per indicare concetti quali autonomia dellapprendimento oppure
imparare ad imparare, calcati su espressioni inglesi.
La competenza glottomatetica permette allallievo due operazioni, una sincronica attraverso il
meccanismo del transfer, per cui utilizza per una disciplina conoscenze o abilit di acquisizione che ha
fatto proprie in altre discipline, e una diacronica, per cui il fatto di aver studiato una lingua insegna a
proseguire per tutta la vita sia nel perfezionamento di quella lingua sia nellacquisizione pi agevole di
altre lingue.
Graduazione
Si tratta di uno dei principi base della grammatica pedagogica, della glottodidattica umanisticoaffettiva e della Second Language Acquisition Theory.
Mentre nei secoli in cui dominava unaccezione descrittiva e/o normativa della grammatica i
materiali da apprendere venivano presentati allallievo secondo una successione spesso basata su
tradizioni empiriche e sulle parti del discorso, oggi si presentano anzitutto le forme che, per la loro
frequenza o per la loro capacit di generare comunicazione, risultano pi produttive; decisa la
successione delle principali regole (intese come meccanismi di funzionamento della lingua, non come
norme da applicare passivamente), si individuano in ciascuna di esse dei nuclei forti da presentare per
primi, per poi integrarli in seguito con lanalisi delle peculiarit, delle eccezioni, ecc., secondo un
percorso a spirale.
A questa graduazione linguistica e pragmatica si affianca una graduazione legata alla motivazione
(una regola che consente di realizzare atti comunicativi psicologicamente rilevanti per lallievo viene
anticipata, anche se la sua utilit globale minore di altre regole) e alla dimensione psicodidattica (ad
esempio, nellinsegnamento precoce vengono anticipate regole che consentono una glottodidattica
ludica o una Total physical response).
Grafemica, Competenza
E una componente della competenza linguistica e riguarda la capacit ortografica di scrittura.
Problemi di ordine grafemico emergono nello studio di tutte le lingue, ma i particolare in quelle che
usano alfabeti diversi da quello latino oppure ideogrammi.
Grammatica
Una grammatica un sistema di regole, intese come meccanismi di funzionamento di una lingua.
Tradizionalmente grammatica, al singolare, comprendeva lintero complesso di regole di una lingua,
mentre oggi si preferisce usare grammatiche al plurale, precisando di volta in volta lambito:
grammatica fonologica, grafemica, testuale, sociolinguistica, e cos via per tutte le componenti che
costituiscono la competenza comunicativa.
Esiste una grammatica mentale (competenza) che raccoglie le regole e ne governa luso; una
grammatica descrittiva, che si occupa di illustrare, catalogare, descrivere le regole di una data lingua;
una grammatica pedagogica che teorizza il modo in cui organizzare le regole in modo da graduarle, di
far si che una persona le acquisisca e le usi.
Uno dei temi cardinali della grammatica pedagogica riguarda il modo in cui conosciamo le regole: si
tratta della dicotomia chomskyana tra know e cognize, che in glottodidattica diventa conoscenza
linguistica implicita vs esplicita e acquisizione vs apprendimento, competenza duso e sulluso della
lingua.
Da trentanni si concorda sul fatto che linsegnamento della Ls debba portare alla conoscenza
linguistica implicita, cio ad una competenza linguistica in grado di generare comprensione e
produzione linguistica, ma non si pu trascurare il fatto che la conoscenza esplicita svolge
unimportante funzione di controllo formale, e che agisce da punto dappoggio per analizzare e
interiorizzare il muovo input. Senza contare che una focalizzazione esplicita su alcuni elementi
grammaticali pu facilitarne lacquisizione. Ci significa puntare sia alla competenza duso sia a quella
sulluso della lingua, fermo restando che la globalit precede lanalisi, la competenza precede la
metacompetenza.
Griglia
Questa tecnica si basa sulla griglia di possibilit offerte dallincrocio di due variabili, una disposta
sulle ordinate ed una sulle ascisse di un piano cartesiano.

Essa ritenuta di solito adatta per guidare-verificare solo la comprensione di dati referenziali, ma si
presta in realt anche a lavorare sulla comprensione profonda: si pensi, ad esempio, ad uno schema
che riporta nella colonna orizzontale i nomi dei personaggi di un racconto o di un romanzo e nella
colonna verticale una lista di possibili scopi non dichiarati per le loro azioni: agli allievi lesecuzione
richiesta pu parere minima (segnare crocette nella casella giusta) ma ci che si chiede in realt una
analisi approfondita in termini inferenziali.
Heritage Program
Lespressione propria dellambito canadese in cui, negli anni 60-80, si sono istituiti corsi speciali
di lingua etnica, tenuti fuori dallorario scolastico. Oggi prevale lespressione community language e si
cerca di riportarne linsegnamento nellambito dellattivit scolastica.
Icona grammaticale
Si tratta di rappresentazioni iconiche di strutture linguistiche, utilizzate soprattutto per evidenziare
graficamente le nozioni di spazio e tempo.
La cosiddetta linea del tempo un esempio di icona grammaticale: su una linea si indica un punto,
che corrisponde ad adesso, e poi di distribuiscono le nozioni di tempo relative al passato e al futuro. Si
pu creare un sistema cartesiano: lungo lasse verticale si indica, ad esempio, laspetto verbale
(dallassoluta momentaneit, che coincide con la linea orizzontale, allassoluta durata, collocata in alto),
si pu cominciare a distribuire il sistema verbale secondo tempo e aspetto, realizzando unimmagine
che spiega tale sistema in maniera molto utile per studenti intermedi e avanzati.
Unaltra comune icona di spazio , ad esempio, un riquadro con un punto sopra o sotto, a destra o
sinistra, dentro e fuori e cos via, per indicare le nozioni di spazio.
Le icone grammaticali sono sempre pi usate in linguistica comparativa e nellanalisi testuale.
Immersione totale
Esperienze in cui la lingua di istruzione diversa da quella parlata nella comunit. Se in apparenza
una forma di educazione e istruzione bilingue, in realt non si fonda tanto sulla volont di far imparare
bene una lingua straniera, quanto piuttosto su considerazioni di darwinismo sociale.
Incastro delle battute di un dialogo
Questa forma di incastro si presenta secondo quattro varianti, caratterizzate da un grado crescente
di difficolt.
Di norma si ha un dialogo le cui battute sono trascritte in ordine casuale e raccolte in gruppi separati
per ogni personaggio. In una versione pi semplice, le battute di un personaggio sono gi date in ordine
corretto. In una versione pi complessa, tutte le battute sono in ordine casuale, senza essere ascritte ai
singoli partecipanti. Questa tecnica molto utile per rafforzare la competenza testuale e quella sociopragmatica
Incastro di fumetti
Si possono realizzare pi varianti di questa tecnica didattica. In un primo caso, le vignette vengono
presentate nellordine corretto e le battute vengono date in ordine casuale; lallievo deve riportare nel
fumetto il numero corrispondente ad ogni battuta o collegare battuta e vignetta con una freccia. In una
seconda versione, le vignette (incluse le battute) sono ritagliate e poste in ordine casuale. Ogni vignetta
contrassegnata da un numero. Lallievo deve indicare la successione corretta delle vignette. Una terza
versione, assai complessa, presenta in ordine casuale sia le vignette sia le battute, da collegare con
linee oppure accoppiando le lettere che indicano le vignette ai numeri che corrispondono alle battute.
Questa tecnica ottima per rafforzare la competenza testuale e quella socio-pragmatica.
Incastro di paragrafi
E una tecnica didattica con la quale si presenta un testo scritto, usualmente in prosa, i cui paragrafi
sono disposti in ordine casuale; lallievo deve numerare i vari paragrafi in ordine di successione. Questa
tecnica specifica per lavorare sia sulla coerenza testuale sia sugli indicatori metacomunicativi (in
primo luogo, inoltre, infine, ecc.).
Incastro di parole e di spezzoni di frase
Nellincastro di parole vengono presentate le parole di una frase disposte in ordine casuale; lallievo
deve ricopiarle in ordine giusto. Nellincastro di spezzoni di frase troviamo una colonna a sinistra con le
sezioni iniziali di varie frasi ed una colonna a destra con le sezioni conclusive, disposte in ordine

casuale. Gli allievi uniscono gli spezzoni di ogni frase tracciando delle frecce, per cui la
somministrazione risulta rapida. Se si utilizzano frasi simili, che si differenziano solo per un dettaglio
morfosintattico (ad esempio, un soggetto maschile in una frase ed uno femminile in unaltra, che
rimandano a due participi passati diversamente accordati), questa variante pu risultare abbastanza
complessa. Questi incastri, per quanto superficialmente differenti, servono ad uno stesso scopo: lo
sviluppo della competenza morfosintattica con il supporto di una base semantica che fornisce il
significato globale della frase.
Incastro di testi
Secondo questa tecnica didattica si presentano allallievo dei testi autonomi ma correlati tra di loro,
come pu esserlo uno scambio di corrispondenza oppure una legge, la notifica della sua
contravvenzione, il sollecito di pagamento, lattestato di avvenuto pagamento, ecc. Gli allievi devono
indicare la corretta successione tra i vari testi. La comprensione della successione logica e/o temporale
la chiave per questa tecnica, che mette in moto lintero processo di comprensione testuale a livello di
evento comunicativo, non solo di singolo testo.
Inclusione
Con questa tecnica didattica, finalizzata alla riflessione sulla lingua, si chiede agli allievi di
suddividere un gruppo di elementi dati alla rinfusa in gruppi caratterizzati da un tratto particolare. Ad
esempio, si possono dare alla rinfusa nomi, aggettivi e verbi, alcuni al singolare altri al plurale: gli allievi
possono creare tre insiemi basati sulla funzione morfosintattica (le parti del discorso) oppure due
insiemi basati sul numero; in questultimo caso, se si hanno anche dei collettivi, sar necessario
suddividere ulteriormente il gruppo singolare tra singolari autentici e singolari morfologici (gente,
gregge).
Linclusione pu avvenire lavorando su qualunque grammatica della competenza comunicativa e
pu essere totalmente libera (gli allievi individuano gli insiemi che vogliono), preordinata (in realt gli
elementi appartengono ad alcuni insiemi ben precisi) oppure guidata, quando linsegnante indica le
categorie da utilizzare per riordinare il materiale.
Inferenza vs Referenza
Si tratta di due meccanismi che consentono di individuare il significato in un testo, di una frase, di
una parola: se il significato esplicitamente espresso dal testo il meccanismo attivato quello
referenziale, se invece necessario andare oltre il testo e scoprire presupposizioni o implicazioni ci
troviamo di fronte a inferenza. Ad esempio, lenunciato Giovanna sorella di Mario ha un significato
referenziale di parentela; ma si possono inferire anche altre informazioni, ad esempio che hanno i
genitori in comune, che divideranno leredit, che i loro figli saranno cugini, ecc.
La dicotomia fondamentale in glottodidattica per le attivit di comprensione: infatti il percorso
muove dalla comprensione referenziale a quella inferenziale, e quindi le domande, le scelte multiple,
ecc. vanno presentate in questa successione e non in maniera casuale.
Information gap
E una nozione essenziale per lapproccio comunicativo: la presenza di un information gap, di un
vuoto di informazione tra gli studenti che devono interagire, consente di distinguere tra esercizi
puramente scolastici e attivit realmente comunicative (le uniche che portano allacquisizione).
Input comprensibile
La Second Language Acquisition Theory di Krashen afferma che lacquisizione avviene quando
lallievo concentra lattenzione sul significato dellinput e non sulla sua forma. Se a una persona si
fornisce un input reso comprensibile (dallinsegnante, dal compagno, dalla madre nei confronti del
bambino), se cio si fornisce quello che Bruner chiama Language Acquisition Support System, allora il
LAD si mette autonomamente in moto e procede allacquisizione.
Input vs Intake
Input (termine derivato dalla Second Language Acquisition Theory ) indica quanto viene offerto e
reso comprensibile allallievo, intake quella parte dellinput che lallievo dovrebbe aver acquisito alla
fine di ununit didattica.
Tradizionalmente, soprattutto nellinsegnamento delle lingue a bambini a principianti, si tendeva a
far coincidere input e intake, mentre oggi ci sono approcci, quali quello lessicale che prevedono un input
molto maggiore dellintake atteso.

Intelligenza, diversi tipi di


Gardner ritiene che lintelligenza sia multipla e che, a seconda dei fattori che predominano sugli
altri, si possa giungere a parlare di diversi tipi di intelligenza, che si identificano in primis sulla base dei
canali di percezione: visiva, uditiva e cinestetica. La conseguenza che materiali didattici e insegnanti
devono proporre attivit variate, che non penalizzino uno dei tipi di intelligenza.
Secondo la psicologia della Gestalt invece le persone possono essere analitiche o sincretiche, a
seconda che privilegino una visione analitica o in una globale, che si traduce poi
nellessere maggiormente intro o estroversi. In realt le definizioni delle varie strategie individuali di
apprendimento linguistico prendono spesso le mosse dai concetti di intelligenza multipla e di stile
cognitivo, ma finiscono per includere anche altri elementi:
tolleranza per lambiguit: accontentarsi di una comprensione globale aiuta lacquisizione
linguistica, soprattutto nei primi stadi dapprendimento;
indipendenza dal campo: capacit di non lasciarsi distrarre da stimoli irrilevanti;
capacit di prevedere: estrapolare dal contesto ci che si trova nel testo (pragmatic expectancy
grammar);
tendenza ad apprendere dai propri errori: anzich farsi scoraggiare dagli stessi;
personalit empatica: aiuta la comunicazione, ha un valore motivante eccezionale.
Interdipendenza linguistica
Principio legato al nome di uno dei massimi studiosi dei problemi di educazione bilingue, Jim
Cummins: secondo questo principio lo studio di una lingua si riflette positivamente sullintero repertorio
linguistico della persona. Per spiegarlo ricorre alla metafora dellIceberg: ci che compare in superficie
nella comunicazione linguistica solo una parte del processo di concettualizzazione e verbalizzazione
che avviene nella mente, con il sistema cognitivo.
Interferenza
E il risultato del transfer negativo o positivo esercitato dalla lingua materna (e dalle altre lingue gi
acquisite) sullinterlingua della lingua che si sta studiando. Linterferenza pu anche essere dovuta al
cosiddetto transfer dinsegnamento, cio alla prassi didattica seguita.
Tradizionalmente si considera solo il transfer negativo, per cui i sistemi linguistici gi noti provocano
errori nella lingua che si sta acquisendo: ad esempio, linglese che usa people, e che magari sa il
tedesco e usa correttamente leute, tender per effetto dellinterferenza a costruire litaliano gente con il
verbo plurale.
Oggi, invece, si tende anche a valorizzare linterferenza positiva: ad esempio, il veneto che parla
anche il dialetto pu far perno sul fatto che in tale lingua il verbo italiano dovere viene realizzato con
aver da + infinito e quindi pu acquisire facilmente have to + infinito in inglese.
Interlingua
E un continuum di sistemi linguistici provvisori, personali, parziali che si creano nella mente di chi
apprende una lingua seconda, straniera o classica. La lingua viene appresa secondo un procedimento a
spirale che procede per approssimazioni successive alla lingua-obiettivo. Si tratta di competenze
caratterizzate dallinterferenza della lingua materna, che tuttavia si riduce progressivamente.
Gli errori risultano utili per scoprire se la sua interlingua coincide con quella prevista a quello stadio
dello studio di una lingua.
Lo sviluppo dellinterlingua si distinguerebbe da quello della L1 per il fenomeno della
fossilizzazione (il permanere di strutture errate), di backsliding (ricadute in errori e stadi che si
presumevano superati) e per 5 processi:
il transfert linguistico, cio influsso della L1 sullinterlingua;
il transfert di insegnamento, cio dovuto allapplicazione indebita di regole e strutture di L2 su cui
linsegnante insiste;
le strategie di acquisizione di L2,
le strategie di comunicazione in L2,
lipergeneralizzazione del materiale linguistico di L2.
IPA
Sigla che sta per International Phonetic Alphabet, cio la serie di grafemi convenzionali usati per
indicare la pronuncia dei fonemi di tutte le lingue. In glottodidattica si a lungo dibattuto se fosse il caso
di insegnare lIPA agli studenti (soprattutto di inglese); dagli anni Ottanta la presenza dellIPA nei

manuali si spostata dai livelli iniziali a quelli intermedi, mentre pare scomparsa dal novero delle
tecniche per lanalisi fonologia la trascrizione di frasi secondo lIPA oppure viceversa.
Iperonimo
Vocabolo di significato pi generico ed esteso rispetto a uno o pi vocaboli di significato pi
specifico e limitato (ad es. animale iperonimo di cane, che a sua volta iperonimo di bracco);
Ipertesto
A differenza di un testo normale, che caratterizzato dalla sequenzialit della fruizione (esiste un
prima e un dopo, non si pu leggere la conclusione senza aver letto linizio) un ipertesto strutturato in
modo da poter essere fruito iniziando da qualsiasi parte e da l navigando (secondo la metafora ormai
acquisita) nel testo attraverso i rimandi che legano i nodi.
Di solito si collega lidea di ipertesto a quella di ipertesto informatico, ma in realt un ipertesto pu
anche essere cartaceo, anche se il supporto informatico facilita la navigazione perch con un clic sul
nodo, cio sulla parola evidenziata, si va immediatamente alla voce corrispondente.
Lidea di ipertesto fondamentale perch la grammatica di una lingua, sia in senso stretto
(Morfosintassi) sia in senso lato un grande ipertesto, che viene via via completato di nuovi elementi
(regole) e di nuovi collegamenti. Allo stesso modo, leducazione letteraria e linsegnamento della
cultura straniera tendono a creare un ipertesto, da completare durante tutta la vita post-scolastica. Per
la sua assoluta adattabilit a interessi, ritmi e strategie di studio diverse, la forma ipertestuale diviene
sempre pi quella scelta per i materiali didattici, sia su carta sia su supporti informatici.
Iper-apprendimento
E un principio fondamentale dellapproccio strutturalistico: secondo Bloomfield lapprendimento
linguistico overlearning, risulta cio dalla ripetizione costante dello schema stimolo-rispostaconferma. In versioni meno esplicite ed estreme questo principio sta anche alla base dellapproccio
formalistico, con le sue sequenze di frasi da tradurre.
A questa idea di apprendimento si oppongono tutti gli studiosi che mettono in posizione preminente
lo scambio di significati, la realizzazione di funzioni, la comunicazione per quanto artefatta, in quanto
ridotta nellambito della classe, anzich enfatizzare lo studio e lesercitazione sulla forma linguistica.
Ipotassi
Accostamento di frasi con un rapporto gerarchico, nel senso che c una frase principale
(indipendente, autonoma e di senso compiuto) e frasi secondarie (o subordinate, o dipendenti dalla
principale poich il loro significato si comprende solo attraverso la principale).
Isoglossa
Indica una linea che, su una carta geografica, racchiude tutti i punti di un territorio che condividono
un tratto linguistico comune (di qualunque tipo: lessicale, fonetico, morfo-sintattico).
Per estensione i linguisti chiamano isoglossa anche il tratto linguistico condiviso dai parlanti compresi
nella linea suddetta. Si dice quindi che la lingua A e la lingua B condividono o non condividono una data
isoglossa a seconda che condividano o meno un dato tratto linguistico.
LAD, LASS
Il LAD (Language Acquisition Device) il modo in cui Chomsky ha denominato il meccanismo
innato di acquisizione linguistica, caratteristica propria dell homo loquens.
Considerando il meccanismo del LAD in chiave di psicologia evolutiva Bruner ritiene che esso sia
insufficiente a spiegare lacquisizione se non si considera anche il LASS, cio il Language Acquisition
Support System, costituito dallaiuto che il bambino riceve da parte degli adulti e di altri bambini pi
grandi. Nellinsegnamento linguistico, il principale ruolo del docente sarebbe quello di gestire il LASS,
costituito dalla sua azione didattica e dalluso che egli fa dei sussidi, dei materiali vari, ecc. Krashen ha
ripreso lipotesi del LAD e ha elaborato una serie di ipotesi che spiegano come esso verrebbe attivato e,
quindi, come procedere ad un insegnamento delle lingue secondo un approccio naturale ( Second
Language Acquisition Theory).
Lessico, Competenza lessicale
Questa componente della competenza comunicativa include il complesso di regole che governano
la scelta delle parole, la loro generazione attraverso affissi, la loro valutazione in termini di
connotazione, la distinzione tra il significato ed il valore di una parola nel suo uso contestualizzato. Uno

dei grandi problemi glottodidattici quello della memorizzazione e del recupero del lessico. Esso non
viene memorizzato in elementi separati, ma secondo schemi quali i cosiddetti campi semantici o
allinterno di copioni situazionali (script), cio della serie di atti comunicativi che possiamo prevedere
in situazioni quali al bar, in un campo di calcio, ecc.; inoltre la memorizzazione avviene per sistemi
chiusi (grande-piccolo, ad esempio, pi tutti i gradi intermedi, i sinonimi che si includono, ecc.).
Lessicultura
Questo termine, proposto da Galisson e divenuto comune in Francia come lexiculture, descrive il
particolare valore aggiunto al significato delle parole ad opera del contesto culturale del momento. Si
tratta di una carica culturale condivisa solo dai parlanti nativi che si trovano in quel momento a vivere
nella cultura di quel popolo.
Lettura
Abilit primaria, ormai presente i tutti i curricoli (anche se in maniera indiretta e non approfondita
nellinsegnamento precoce), basata sul processo e sulle tecniche di comprensione.
La lettura pu essere estensiva, mirante cio solo alla comprensione globale (skimming) del testo o
mirante allindividuazione di alcune informazioni precise (scanning), oppure pu essere intensiva,
quando si analizzano le caratteristiche formali o concettuali di un testo.
Lezione
E un modello operativo tra i pi diffusi. Si basa sulla lectio, che tipica delleducazione religiosa: un
sacerdote legge un testo sacro parcellizzato in brevi frammenti e lo commenta; i fedeli ascoltano in
silenzio, compiendo un atto di fede nel fatto che alla fine del corso avranno la visione globale del testo.
Nella glottodidattica formalistica questo modello aveva una giustificazione: la grammatica era un
testo sacro, linsegnante ne era linterprete autorizzato e, lezione dopo lezione, declinazione dopo
declinazione, si raggiungeva la visione globale della lingua, intesa come complesso di regole e bagaglio
di lemmi.
Con lavvento dei vari metodi diretti e con laffermarsi dellapproccio comunicativo la lezione ha
smesso di trovare giustificazione: la competenza comunicativa integra una grande pluralit di
componenti che impossibile parcellizzare in lezioni; inoltre linsegnante non si sente pi (n lo
percepiscono pi gli allievi) come un sacerdote autorizzato a spiegare la lingua. Di conseguenza la
lezione non pi in grado di rispondere alle necessit dei nuovi approcci e sempre pi spesso si adotta
il modello dellunit didattica, che racchiude al suo interno pi lezioni di diversa natura.
Lingua
Esistono vari modi di considerare la lingua e ciascuno di essi ha un suo ruolo in glottodidattica:
mezzo per raggiungere scopi, strumento pragmatico, dimensione studiata dalla
pragmalinguistica;
espressione di un rapporto di ruolo sociale e mezzo per modificare questo rapporto: lambito
della sociolinguistica nel momento in cui studia i registri;
indicatore di appartenenza a un gruppo, che spesso si riconosce proprio per luso della lingua e
pu essere geografico (variet regionali), sociale (gerghi delle bande) o professionale: ambito
anche questo della sociolinguistica;
la lingua ha vari livelli formali: una forma sonora (fonologia), una forma scritta (grafemica), un
insieme di forme (morfologia) e di relazioni (sintassi), un corpus di parole (lessico), appartenente
a un genere e retto da meccanismi di coerenza logica e di coesione formale (linguistica
testuale);
espressione di una cultura e strumento per tramandarla: una lingua il precipitato di una cultura
(Freddi), studiata in questa dimensione dallantropolinguistica e dalletnolinguistica;
strumento del pensiero, della concettualizzazione: insegnare lingue straniere significa insegnare
diverse forme di concettualizzazione;
strumento di espressione oltre che di comunicazione: lespressione, in questo senso diviene una
comunicazione fine a se stessa.
Lingua vs Linguaggio
Un linguaggio un insieme di segni e di regole di combinazione tra segni: c il linguaggio dei fiori,
la segnaletica stradale, ecc.
La lingua il linguaggio verbale e, occasionalmente, trascritto, quello cio i cui signifiants sono
composti di fonemi che, raggruppati, creano parole. Tra le caratteristiche qualificanti di una lingua c

quella che Martinet chiama doppia articolazione: ogni parola pu essere articolata, suddivisa due
volte, la prima ottenendo un lessema che porta il significato lessicale (tradizionalmente chiamato
radice) e un morfema che aggiunge il significato grammaticale ( sia la tradizionale desinenza sia il
morfema intonativo che si attua in italiano per indicare la forma interrogativa); lessemi e morfemi
possono essere suddivisi una seconda volta individuando i loro fonemi, cio le unit minime sul piano
fonologico. Unaltra caratteristica propria della lingua, che la identifica rispetto ai linguaggi, la sua
capacit metalinguistica riflessiva, cio la possibilit di usare la lingua per parlare della lingua stessa.
Linguistica
La linguistica la scienza che studia la lingua in quanto tale e le varie lingue naturali.
Negli ultimi anni si preferisce parlare di scienze del linguaggio, nozione-ombrello che include la
linguistica (intesa come teoria della lingua), la filosofia del linguaggio, la sociolinguistica, la linguistica
pragmatica, quella computazionale e quella testuale, letnolinguistica e, secondo alcuni, anche la
psicolinguistica, disciplina che altri studiosi includono nellambito pi propriamente psicologico. A
seconda del suo specifico, la linguistica pu essere diacronica, dedicata cio alla storia della lingua, o
sincronica.
Rilevante sul piano glottodidattico il contributo della linguistica contrastiva, che cerca di predire
loccorrenza di errori attraverso il confronto tra le due lingue. Oggi questa accezione forte del
contrastivismo, che rimanda al nome di Robert Lado e agli anni Cinquanta-Sessanta, viene contestata
perch in realt non possibile confrontare singoli elementi del sistema linguistico, bens i due sistemi.
Ma in tal modo si giunge ad una comparazione, che pu offrire preziose indicazioni ma che non ha pi
la pretesa di predire con accuratezza le zone dombra (cio strutture che compaiono in una lingua e
non in unaltra, creando cos difficolt) e le interferenze.
La linguistica acquisizionale invece, rispetto alla glottodidattica, vuole innanzitutto descrivere i
processi: applica il punto di vista della descrizione e della ricostruzione, supportato da quello
dellinterpretazione teoretica.
Linguistica, Competenza
Prendendo le mosse dal concetto di competenza (che originariamente Chomsky applicava anzitutto
alla sintassi) la sociolinguistica degli anni Settanta ha usato competenza linguistica per indicare la
dimensione specificamente linguistica della competenza comunicativa, e precisamente le competenze
fonologica, grafemica, morfosintattica e lessicale e dagli anni 80 anche testuale.
Livelli di competenza
La validit di un modello di scala di livelli di competenza viene fatto dipendere dal Framework da
due ordini di presupposti: descrittivi e di misurazione.
I criteri descrittivi sono:
lindipendenza dal contesto (e pertanto la sua generalizzabilit ad ogni contesto);
il riferimento a teorie della competenza linguistica, con la funzione di giustificare le scelte fatte
sul piano applicativo;
la facile utilizzabilit da parte degli utenti e la rilevanza per la popolazione di apprendenti.
I criteri misurazionali si riferiscono:
ai problemi di individuazione delle caratteristiche della competenza di un apprendente
(misurazione e valutazione);
alla formalizzazione di parametri adeguati di livello per la valutazione;
a una teoria della misurazione per evitare lerrore sistematico.
Il framework propone una tripartizione di profili:
corrispondente allutente basico (A)
- breakthrouth (A1): lapprendente pu capire e usare espressioni famigliari e enunciati molto basici, sa
presentare se stesso e altri, sa domandare e dare risposte su elementi personali. Pu interagire in
modo semplice, a condizione che gli interlocutori parlino lentamente e chiaramente.
- waystage (A2): pu capire enunciati e espressioni di alta frequenza collegate ad aree di immediata
rilevanza, sa comunicare in compiti semplici e di routine; la progressione di complessit dei compiti
passa dalla dimensione individuale a quella dellambiente.
corrispondente allutente indipendente (B)
- threshold (livello soglia) (B1): sa capire i punti principali di un chiaro input standard su temi familiari, sa
gestire le situazioni che si producono durante un viaggio in unarea dove si parli la lingua, sa produrre
semplici testi.

- vantage (livello di autonomia) (B2): sa capire le idee principali di un testo complesso su materie
astratte e concrete, comprese discussioni tecniche nel campo in cui specialista, sa interagire con una
certa fluenza e spontaneit.
corrispondente allutente competente (C)
- proficiency (C1): sa capire unampia gamma di testi lunghi e impegnativi, sa esprimersi fluentemente e
spontaneamente, sa usare la lingua in modo flessibile e adeguato agli scopi sociali,di studio e
professionali.
- mastery (C2): sa capire praticamente tutto ci che ascolta o legge, sa riassumere da diverse fonti
parlate o scritte, sa esprimersi in modo spontaneo, molto fluente e preciso, gestendo le sfumature fini di
significato.
I criteri per graduare in livelli la competenza linguistico-comunicativa sono di tipo pragmaticocomunicativo, orientati a mettere in luce indicatori di capacit di gestione dellazione comunicativa. Per
quanto riguarda la competenza pragmatica, gli indicatori sono costituiti dalla fluenza, dalla flessibilit,
dalla coerenza, dallo sviluppo tematico, dalla precisione.
Per quanto riguarda la competenza linguistica gli indicatori sono il livello generale, il livello di
vocabolario, laccuratezza grammaticale, il controllo del lessico, il controllo fonologico, il controllo
ortografico.
Livello soglia
Per livello soglia si intende un livello minimo di competenza linguistica, grazie al quale i discenti
saranno in grado di sopravvivere, dal punto di vista linguistico, in un paese straniero e di stabilire e
mantenere i contatti sociali con parlanti nativi.
Ludica, Glottodidattica
Tradizionalmente legata allinsegnamento precoce delle lingue, oggi un atteggiamento ludico viene
perseguito a tutti i livelli, non solo attraverso luso di giochi didattici, ma anche attraverso un impianto
giocoso, unatmosfera rilassata, il ricorso alle tecniche di simulazione.
La ludicit essenziale per poter realizzare dialoghi e simulazioni, perch solo allinterno di un
atteggiamento di gioco si possono motivare due persone della stessa lingua, che vivono nello stesso
quartiere e frequentano la stessa classe, ad interagire faticosamente tra loro in una lingua straniera.
Manipolazione
Raggruppiamo qui tutte quelle attivit che si aprono, ad esempio, con la consegna Volgere al...
oppure Sostituire la forma ... con ..., e cos via. Sono attivit caratterizzate dal fatto di operare al livello
delle strutture di superficie e al di fuori di uno scopo comunicativo: la lingua viene vista solo in quanto
forma, indipendentemente dalla valenza pragmatica e dalla componente socio-culturale. Queste
tecniche operano di solito sullaspetto morfosintattico e sono indubbiamente molto precise
nellindividuare un aspetto grammaticale e nel focalizzare lattenzione dellallievo su quello specifico
punto. Si tratta tuttavia di tecniche che agiscono sul piano dei prodotti senza attivare processi profondi.
Prive di finalit comunicative e di interesse socio-culturale, le tecniche manipolative risultano
demotivanti.
Meronimo
Si definisce meronimo la parola il cui significato costituisce una parte del significato totale di unaltra
parola (nomi delle parti di un insieme). Per esempio, dito meronimo di mano e mano e meronimo di
braccio.
Matema
E lunit minima di apprendimento; in alcuni casi un matema pu corrispondere a un obiettivo
didattico, ma pi spesso, soprattutto in un approccio comunicativo, ciascun obiettivo comprende pi
matemi: questa divisione essenziale in termini di programmazione didattica, in quanto ogni ora di
lezione deve avere un numero accettabile di matemi, evitando sia il sovraccarico sia la demotivazione
dovuta alla loro assenza. Talvolta si individuano anche dei macromatemi: sono tali, ad esempio, le
varie fasi dellunit didattica.
Materna, Lingua
E la lingua in cui una persona pensa tra s e s ed in cui si esprime in maniera non controllata in
alcune situazioni, quali ad esempio momenti di ira o di pericolo. Alcune persone bilingui possono

giungere a pensare in pi di una lingua, in relazione alla situazione in cui si trovano, ma rimane quasi
sempre una lingua dominante.
In Italia lingua materna significa quasi sempre lingua nazionale (anche se molti possono avere il
dialetto come prima lingua), in contrapposizione a lingua straniera; allestero, lingua materna significa
lingua nazionale per i parlanti cresciuti in quella nazione, e lingua etnica per gli immigrati. ( L1, L2...
Ln).
Matetica, competenza
Corrisponde alla capacit di saper imparare. Le sue componenti sono:
consapevolezza dello stile di apprendimento e delle modalit preferite;
utilizzo di strategie di apprendimento efficaci;
possesso di adeguate conoscenze;
capacit di monitoraggio e autovalutazione del proprio apprendimento.
Memoria, Struttura della
Le informazioni vengono elaborate dalla memoria di lavoro, che ha una persistenza molto limitata
sia nel tempo (max un paio di secondi) sia nella quantit (circa 7 elementi): da ci la necessit di
organizzare linput in chunks, in frammenti significativi, che contano come unit di significato e non
come numero di singole parole.
Quanto elaborato dalla memoria di lavoro viene collocato nella memoria a breve termine, che
elabora la struttura di superficie, mentre le strutture profonde e le interpretazioni rimandano alla
memoria semantica. La memoria a breve presenta due problemi:
dimentica facilmente;
accomoda le nuove informazioni sulla base di quelle gi possedute, ponendo cos le premesse
dellinferenza.
Limplicazione glottodidattica fondamentale: insegnare una lingua vuol dire impostare un nuovo
sistema linguistico, non affiancare quello nuovo a quello della Lm.
Il terzo livello costituito dalla memoria a lungo termine, che include sia la conoscenza del mondo, la
cosiddetta enciclopedia, sia la memoria semantica, che interpreta e memorizza la lingua.
Su come poi latto didattico va da a incidersi sulla memoria, si generalmente daccordo su:
ad una maggiore riflessione corrisponde una maggiore memorizzazione;
la codifica profonda a livello semantico pi che sintattico, lessicale pi che grammaticale (il
lessico ha significato solo se considerato allinterno di un testo e di un contesto, non viene quindi
immagazzinato se presentato in una lista);
limmagine visiva meno efficace di quella sonora: si ricorda il 10% del visto, il 20%
dellascoltato e il 50% del visto e ascoltato.
Metalinguistica, Competenza
Capacit di descrivere i meccanismi di funzionamento della lingua. E un aspetto della
metacompetenza e rimanda al usage di Widdowson e al movimento di Language awareness.
La competenza metalinguistica rientra nella competenza comunicativa e si realizza in atti
comunicativi quali chiedere e dire come si dice una parola o come si chiama un oggetto in lingua
straniera, chiedere di ripetere, chiedere una spiegazione lessicale; nellinsegnamento delle lingue la
competenza metalinguistica essenziale per facilitare il compito e richiede luso di una terminologia
specialistica (nome, aggettivo, soggetto, ecc.).
Mete educative
Le mete sono le finalit ultime delleducazione, e consistono nellautorealizzazione del soggetto
nella sfera cognitiva, affettiva, socio-culturale. Rappresentano dei processi che si realizzano nel lungo
periodo e non sono verificabili in maniera diretta. Le mete delleducazione generale, di cui leducazione
linguistica fa parte, sono, in ordine di acquisizione:
la culturizzazione, cio la conoscenza e il rispetto di modelli culturali e di valori di civilt dei paesi
dove si parla la Ls;
la socializzazione, cio la possibilit di avere relazioni sociali usando la Ls;
lautopromozione, cio la possibilit di procedere nella realizzazione del proprio progetto di vita
avendo maggiore conoscenza del mondo e delle persone, maggiore ricchezza cognitiva, avendo
imparato come si impara una lingua e divenendo sempre pi autonomi.
A queste mete generali delleducazione si aggiunge, nel caso delleducazione linguistica, una quarta
meta generale, che quella del relativismo culturale.

Mete glottodidattiche
Oltre alle mete educative, che leducazione linguistica condivide con tutte le altre discipline, esistono
delle mete glottodidattiche specifiche delle lingue straniere, che sono:
lo sviluppo della competenza comunicativa nella lingua e nella cultura straniera;
lo sviluppo della competenza pragmatica, cio interagire in Ls in base alle proprie intenzioni e in
sintonia con le convenzioni socio-pragmatiche del contesto;
lo sviluppo della competenza glottomatetica, cio della capacit di apprendimento linguistico,
riferito anche a tutte le altre lingue che studia o che studier in futuro;
sviluppo della competenza espressiva cio esprimere in Ls il proprio mondo interiore.
Metodo
E la realizzazione di un approccio in termini di procedure didattiche e di modelli operativi.
Un metodo non buono o sbagliato, vecchio o moderno, semplicemente coerente o
incoerente con le premesse dellapproccio che esso intende mettere i pratica.
Micro e macro funzioni
Le microfunzioni sono categorie per luso funzionale di singoli enunciati, di solito nei turni in una
interazione. Si tratta, cio, delle regole che dominano gli usi parlati e scritti in vista di scopi.
Le macrofunzioni sono categorie per luso funzionale dei testi parlati e scritti che consistano di
sequenze di enunciati.
Microlingua (scientifico-professionale)
Questo termine definisce la variet di lingua usata tra specialisti di un dato settore scientifico o
professionale con un duplice scopo:
ottenere il massimo di chiarezza (ad esempio, sostituendo la parola con il termine; riducendo luso
dei pronomi e della subordinazione, che possono creare ambiguit; preferendo le costruzioni passive,
che mettono prima il tema, ci di cui si parla, e poi il rema, ci che si predica);
permettere a chi la usa appropriatamente di essere identificato come membro del gruppo
scientifico-professionale che condivide la microlingua e il suo stile (ad esempio, si veda laccentuazione
dellimpersonale, la preferenza per il termine specifico anche laddove la parola comune potrebbe
bastare, la strutturazione del testo in paragrafi concettuali, e cos via).
Rispetto alla lingua di uso quotidiano, le microlingue sono spesso caratterizzate dallinterazione con
grafici, simboli, formule, e cos via: infatti la microlingua implica scelte particolari in tutte le grammatiche
che costituiscono la competenza comunicativa. Per questo il termine microlingua viene ritenuto da
alcuni studiosi preferibile rispetto a espressioni come Lingua per scopi speciali (dallinglese
Languages for Specific/Special Purposes, spesso abbreviato LSP), che privilegia laspetto pragmatico,
o come linguaggi settoriali o specialistici che risultano troppo vaghi, e soprattutto non distinguono tra
una microlingua (usata per chiarezza) da un gergo (usato per escludere i non iniziati).
Modal focusing
E un meccanismo neurolinguistico che integra in parte il principio di direzionalit: se vero che
lacquisizione procede dalla modalit destra a quella sinistra nel funzionamento del cervello,
altrettanto vero, secondo il modal focusing, che durante lapprendimento necessario stimolare la
modalit sinistra, per dare lopportunit allemisfero sinistro di ristrutturare, dal punto di vista
neurolinguistico, le proprie conoscenze.
Questa teoria, che trova riscontro nella prassi glottodidattica diffusa, riprende in maniera indiretta
lipotesi dello stadio e sostiene le posizioni di chi considera la dicotomia tra acquisizione ed
apprendimento come una sequenza piuttosto che come unopposizione.
Modello culturale
E lunit di base dellanalisi culturale. Sono modelli culturali, ad esempio, lorganizzazione dei pasti
nella giornata, i rapporti genitori-figli, lorganizzazione scolastica, e cos via.
Alcuni modelli culturali sono inclusi tra gli obiettivi di ogni unit didattica .
Modello operativo
Poich la glottodidattica una scienza teorico-pratica, occorrono dei modelli operativi che
permettano di tradurre in azione lapproccio e il metodo.
I modelli operativi riguardano il cosa e il come delleducazione linguistica.

Per la definizione delloggetto si hanno modelli operativi quali


il programma , che un manifesto glottodidattico;
i vari tipi di syllabus , cio liste di contenuti, di obiettivi minimi;
il curricolo, che individua un profilo formativo, indica le mete generali e fornisce i contenuti
specifici.
Quanto al modo di realizzare il programma, il syllabus o il curricolo, i modelli ereditati dalla
tradizione didattica sono tre, pi un quarto modello che viene definendosi in questi anni; si hanno:
il modello maieutico, in cui il maestro aiuta pazientemente lallievo a scoprire la realt studiata (si
pensi a Socrate che passeggia sotto i portici di Atene o alla bambinaia straniera dei principi
rinascimentali);
la lezione, basata sul modello dellistruzione religiosa;
lunit didattica, che vede lapprendimento come attivit di problem solving;
lautoapprendimento, una volta considerata lultima risorsa di chi non poteva permettersi
unistruzione formale, oggi sempre pi frequente sia per il mutato ritmo della vita sia per le possibilit
offerte dalla multimedialit e dalle tecnologie dellinsegnamento a distanza.
Modulo
E una sezione del corpus dei contenuti di un curricolo, ovvero un blocco tematico concluso in s,
autosufficiente, significativo, che raccoglie i contenuti che tradizionalmente si distribuivano su pi unit
didattiche (un modulo contiene 30-45 ore); per lacquisizione di tali contenuti un modulo si articola in
una serie di unit didattiche, ciascuna basata su una rete di unit dapprendimento. Ha le seguenti
caratteristiche:
deve essere autosufficiente: alla fine del modulo lo studente deve essere in grado di operare
autonomamente nel contesto che viene affrontato dal modulo stesso;
deve essere basato su ambiti comunicativi complessi, non su semplici situazioni (es. il tempo
libero, mentre una situazione su cui costruire ununit didattica alla frontiera);
deve essere valutabile nel suo complesso, in modo da poter essere accreditato nel CV dello
studente;
pur nella sua autonomia, un modulo deve poter essere raccordabile con altri moduli.
Monologo, Parlare in
Come tecnica glottodidattica, il monologo una (breve) produzione orale su un tema
precedentemente assegnato, in modo che lallievo abbia potuto approfondire i contenuti e che il
problema del cosa dire non interferisca sullattenzione al come viene espresso, cio sullaspetto
linguistico.Una variante di questa tecnica (fondamentale per il contributo che d alla crescita cognitiva),
quella del monologo su traccia, in cui lallievo effettua la sua micro-conferenza su una scaletta.
Morfema
Unit minima grammaticale isolabile di significato proprio, anche se non autonomo rispetto agli
altri morfemi. E' composto di fonemi.
Morfologia
Secondo la grammatica tradizionale studia la forma delle parole, come la flessione o la derivazione,
mentre secondo la linguistica moderna studia la struttura della parola e descrive le varie forme che le
parole assumono a seconda delle categorie di numero, di genere, di modo, di tempo, di persona.
Morfosintassi, competenza morfosintattica
In linguistica si distinguono la morfologia, cio lo studio delle forme grammaticali (i morfemi che,
aggiunti ai lessemi formano le singole parole: desinenze verbali, numero, genere, ecc.) e la sintassi,
cio la branca della linguistica che studia i meccanismi di combinazione tra le parole sia in nuclei minimi
(i sintagmi) sia in proposizioni e frasi.
Nellinsegnamento della lingua materna (e in quello tradizionale delle lingue classiche) la distinzione
conservata, mentre per le lingue straniere si imposta in questi decenni la nozione di morfosintassi,
che unifica i due piani almeno fino al livello intermedio-alto.
Motivazione
La motivazione costituisce lenergia che mette in moto lhardware (il cervello) e il software (il LAD).
Vi sono tre modelli:

- egodinamico (Titone): nel momento in cui si decide di apprendere una Ls si adotta una strategia e si
creano delle attese: se si ottengono risultati non troppo lontani dallattesa senza dover pagare costi
fisici, psicologici, economici eccessivi si rinforza la strategia e questa invia un feedback positivo allego,
che continua a motivare il lavoro; altrimenti il filtro affettivo si inserisce e il progetto di apprendere una Ls
cade.
- centrato sullinput appraisal (Schumann): si basa sul presupposto che lemozione giochi un ruolo
fondamentale nel processo cognitivo. Il cervello seleziona quello che vuole selezionare in base a:
novit, attrattiva, funzionalit, realizzabilit, sicurezza psicologica e sociale.
- basato su dovere, bisogno e piacere: la motivazione, intesa come atto volontario dellego, vuole
acquisire una lingua straniera per dovere (motivazione inadeguata), per bisogno (motivazione
temporanea) oppure per piacere (motivazione profonda).
Si identificano tre diversi tipi di motivazione: quella integrativa, propria dello studio della Lm e della
L2 perch rimanda alla volont di integrarsi in un gruppo, quella strumentale, tipica delle Ls da usare
come mezzo di contatto negli incontri con stranieri o nelle visite allestero e quella intrinseca, motivata
da interessi intrinseci alla lingua.
Multicuturale vs interculturale, societ
La prima basata sulla tolleranza e, nei casi migliori, sul rispetto (che scompaiono appena si
creano tensioni occupazionali, economiche, dando spazio al razzismo implicito di chi tollera qualcuno),
la seconda fondata sullinteresse (che vuol dire studio, sforzo di conoscere) e sullappropriazione di
alcuni modelli culturali altrui ritenuti pi validi dei propri. La multiculturalit un dato etno-sociale,
linterculturalit una scelta politica e culturale.
Multimedialit vs multimodalit
Sebbene siano spesso confusi, questi due concetti si riferiscono a testi di natura diversa. Un testo
multimodale affianca, giustappone testi scritti, orali, visivi, iconici, ecc. mentre un testo multimediale
integra le varie modalit creando un testo nuovo, retto dal meccanismo di relais, per cui ogni medium
rimanda agli altri per divenire significativo, non semplicemente per fornire esemplificazioni o
supplementi informativi.
Neurolinguistica
E la scienza che studia la natura ed il funzionamento del cervello in ordine alla lingua.
Quanto al rapporto tra neuro- e psicolinguistica si pu dire, con unimmagine, che la prima si occupa
del hardware (specie di due circonvoluzioni dette area di Broca e area di Wernicke, cio quelle che
gestiscono la lingua) mentre la psicolinguistica si occupa dellistallazione e del funzionamento del
software, cio la lingua.
Le indicazioni della neurolinguistica sono divenute una parte essenziale della glottodidattica
umanistica, cio di quegli approcci che cercano di operare secondo natura, tenendo in considerazione
le caratteristiche (neurologiche, in questo caso) della persona che apprende.
Tra i concetti neurolinguistici fondamentali per la glottodidattica odierna ricordiamo i principi di
bimodalit, di direzionalit e di modal focusing , che sono comunque applicabili a tutte le discipline e
che stanno alla base di impianti psicodidattici basati sullinterazione piena dei due emisferi, detti con
termine inglese neurolinguistic programming.
Nozione
Luso che si fa di questo termine in glottodidattica rimanda a Wilkins che, alla fine degli anni
Sessanta nellambito del Progetto Lingue Moderne, defin un notional-functional syllabus. In effetti
Wilkins non definisce mai le nozioni, ma chiama con questo nome tutte quelle categorie concettuali
che non sono funzioni (atti comunicativi): categorie concettuali vere e proprie (quantit, tempo, spazio,
ecc.), categorie grammatico-semantiche (comparazione, interrogazione, negazione, ecc.), e grandi
categorie lessicali, in qualche modo descrivibili come campi lessicali (i cibi, il vestiario, ecc.). Lipotesi di
fondo del metodo nozionale-funzionale che le nozioni non vanno presentate secondo una
prospettiva puramente formale (gli aggettivi comparativi, gli avverbi di tempo), ma vanno sempre
riportate al loro valore semantico, al fatto che verbalizzano dei concetti, cos come le funzioni (nei
termini di Wilkins) verbalizzano degli scopi pragmatici.
Obiettivo

Il termine indica lo scopo di un preciso momento istruttivo (una lezione, ununit didattica). Ogni
obiettivo glottodidattico (che lelemento speculare dei bisogni comunicativi dellapprendente)
finalizzato allo sviluppo di:
abilit, cio mettere in grado lo studente di fare lingua attraverso lo sviluppo delle sue abilit
linguistiche (skills), primarie e integrate;
operazioni linguistico-comunicative: tradurre le funzioni in atti comunicativi, utilizzando le
conoscenze strutturali, lessicali e socio-culturali della lingua di apprendimento in contesti reali;
competenze, che possono essere
- duso: sapere la lingua e saperla integrare con gli altri codici disponibili per la comunicazione: codici
verbali specifici della lingua (competenza linguistica) codici non verbali (competenza paralinguistica e
extralinguistica), codici socio-culturali (competenza sociopragmatica);
- sulluso: detta anche competenza metalinguistica, la conoscenza degli usi della lingua a livello
implicito ed esplicito, attraverso la riflessione sul sistema linguistico della L2;
- microlinguistica, consiste nella capacit operativa di riconoscere e usare il sottocodice specifico di un
certo ambito professionale o scientifico;
- traduttiva, che consiste nel possesso bilanciato di due lingue tale da permettere di trasporre dei
significati da una lingua allaltra;
- cross-culturale, che consiste nello sviluppo di un atteggiamento di relativismo culturale.
cio di quei comportamenti linguistici che in termini visibili e misurabili lapprendente dovr esibire nelle
sue prestazioni.
Olodinamica
E lapprendimento come risultato dellazione congiunta di tutte le facolt delluomo.
Olodinamico, Modello
Si tratta di uno dei principali modelli psicodidattici che rientrano nellambito della (glotto)didattica
umanistico-affettiva. Elaborato da R. Titone, questo modello descrive lapprendimento come un
processo governato dallio nella sua totalit, che decide in quanto motivato a procedere ad un contatto
con la realt da apprendere (livello tattico) e poi muove ad una riflessione e sistematizzazione (livello
strategico) di ci con cui ha interagito.
OPT
Sigla che sta per Oral Proficiency Test, cio una forma di certificazione delle padronanza linguistica
orale molto diffusa negli Stati Uniti e condotta con tecniche sofisticate, che includono la registrazione
audio e video delle interazioni.
Ordine naturale o i+1
Krashen pone questa nozione tra le ipotesi fondamentali della sua Second Language Acquisition
Theory: perch linput venga acquisito deve essere collocato al gradino dellordine naturale
immediatamente successivo allinput acquisito fino a quel momento.
Si tratta della distanza tra la parte di un compito che una persona gi in grado di eseguire e il livello
potenziale cui pu giungere nel tentativo di compiere la parte restante del compito, da solo o sotto la
guida di una persona pi esperta.
i = parte del compito linguistico o comunicativo che si gi in grado di eseguire sulla base della
competenza acquisita;
+1 = larea dello sviluppo potenziale.
Krashen inserisce i vari scalini i+1 lungo lordine naturale dacquisizione, cio la successione degli
elementi linguistici nella sequenza di acquisizione. Le conseguenze possibili sono due:
Se prendiamo un elemento a caso della sequenza, tutti gli elementi che vengono prima di quel
punto sono condizione necessaria per poterlo acquisire;
Se il punto i+1 compare nellinput reso comprensibile, il fatto di aver acquisito gli elementi
precedenti condizione sufficiente perch lacquisizione del nuovo avvenga, purch il filtro
affettivo sia aperto.
P.A.C.E.
Porcelli, nel suo saggio Principi di glottodidattica, individua quattro requisiti generali di un test di
lingua straniera:

Pertinenza, se riesce a verificare tutti quegli elementi che si vogliono veramente verificare, senza
coinvolgere altri elementi collaterali o addirittura estranei.
Accettabilit, se viene percepito come utile sia dallinsegnante che dallo studente; ci deve quindi
essere una coerenza metodologica tra lapproccio adottato nellinsegnamento e il modo in cui viene
condotta la verifica.
Comparabilit, se fornisce dei dati che possono essere confermati da pi di un esaminatore e allo
stesso tempo d la possibilit di comparare le prestazioni dello stesso studente in momenti diversi.
Economicit, se soddisfa esigenze di impiego pratico in termini di tempo necessario per la
somministrazione e la correzione.

Parafrasi
La parafrasi si realizza producendo un testo che ha lo stesso significato e una struttura parallela a
quelli di un testo di partenza, da cui si differenzia sul piano lessicale (uso di sinonimi, di iperonimi e di
iponimi, di locuzioni idiomatiche e soprattutto di perifrasi) e morfosintattico, soprattutto a causa
delleliminazione del discorso diretto. La parafrasi sviluppa la competenza lessicale e richiede
lesplicitazione dei riferimenti pronominali, delle metafore, delle metonimie, ecc. Nelleliminazione del
discorso diretto, anche laspetto sintattico viene esercitato.
Paralinguistica, Competenza
Consiste nella capacit di un corretto uso del tono di voce e della velocit di eloquio. In realt pi
che di una competenza autonoma si pu forse parlare di una componente della competenza fonologica.
Paratassi
Modo di costruire il periodo caratterizzato dall'accostamento di diverse frasi allo stesso livello, ossia
coordinate tra loro. Si contrappone all'ipotassi. Uno stile paratatticoprivilegia quindi le frasi brevi ed
autonome, uno stile spezzato.
Paratesto
E la serie di informazioni che accompagnano un testo scritto (fotografie, titoli, didascalie, ecc.) o
che si possono dedurre dal layout grafico (ad esempio, scoprire se si tratta di unintervista, di una
poesia, di una lettera, ecc.). Il paratesto fondamentale per aiutare a definire il contesto e per svolgere
attivit di anticipazione.
Parlare
Parlare una delle quattro abilit linguistiche.
Si terranno divise, in questa sede, due abilit che spesso vengono confuse nella prassi didattica:
parlare in un monologo, che una abilit primaria, insieme a ascoltare, leggere e scrivere;
parlare in un dialogo , che unabilit integrata.
Parola chiave
Prima di presentare un testo in lingua straniera o classica per una attivit di comprensione
necessario fornire allallievo, nella sua lingua materna o attraverso disegni, mimica, ecc., alcuni concetti
o alcune parole chiave, senza le quali non possibile comprendere il testo nella sua globalit. Ad
esempio, Biancaneve non comprensibile se non si conosce la parola nano.
Spesso si confondono le parole chiave con le parole che, pi semplicemente, sono ritenute difficili
dallinsegnante.
Pendolo, Sindrome del
Oscillazione tra lapproccio analitico e quella pragmatico che ha caratterizzato levoluzione della
tradizione glottodidattica: loscillazione avviene tra momenti in cui prevale lanalisi della lingua oggetto e
momenti in cui si tende alluso della stessa. Ad ogni fase avviene un avanzamento glottodidattico, per
cui si torna sulle stesse posizioni di anni prima ma su un piano pi elevato. Oltretutto ogni fase lascia
tracce che incideranno su tutte le fasi successive del movimento.
Approccio formalisticometodo direttoreading methodapproccio strutturalistametodi
situazionalimetodi nozionali funzionali
Periodo critico
Secondo questa ipotesi, legata agli studi di Lenneberg sui fondamenti biologici del linguaggio,
durante i primi anni di vita il meccanismo di acquisizione linguistica sarebbe al suo massimo e

decadrebbe alla soglia della pubert. Studi successivi hanno in parte attenuato la drasticit dellipotesi,
notando che a decadere soprattutto la capacit di una perfetta acquisizione fonetica: il vantaggio del
bambino sta nel fatto che attraversa un periodo critico irripetibile per quanto riguarda la rapidit della
sua acquisizione e la sua sensibilit fonetica.
Pidginizzazione
Una variet pidgin di una lingua quella lingua fortemente semplificata tanto da risultare spesso
incomprensibile a un madrelingua. Lo scopo quello di estremizzare le caratteristiche di una lingua
franca, avendo come unico parametro lefficacia pragmatica.
In glottodidattica, soprattutto negli anni Ottanta, lipotesi dellinterlingua ha ripreso il concetto di
pidginizzazione, rilevando come in un approccio comunicativo un certo livello di imperfezione sia
connaturato, laddove listanza comunicativa prevale sullaccuratezza formale. Quindi il processo di
acquisizione linguistica sarebbe in realt il passaggio da un pidgin (in cui non si hanno errori da
sanzionare ma solo devianze da curare) ad una lingua franca, per giungere lungo lasse
dellinterlingua a una padronanza sempre pi vicina a quella di una madrelingua.
Plasticit
In neurolinguistica la plasticit indica la capacit delle cellule neuronali del cervello di cambiare la
loro funzione o di apprendere nuove funzioni. Il concetto di plasticit stato posto da Lenneberg alla
base della sua teoria del periodo critico, a sua volta utilizzato come fondamento per giustificare
linsegnamento precoce delle lingue straniere.
Plurilinguismo
Quando si possiede un repertorio linguistico-comunicativo comprensivo di tutte le abilit linguistiche
di un certo numero di lingue.
Poesia
Malgrado venga usualmente ritenuta una tecnica di fissazione del lessico, la poesia proposta da
Mollica negli anni Settanta serve anche per riflettere sul lessico, specie sulla connotazione. Questa
tecnica si realizza chiedendo agli allievi di lavorare in gruppetti e creare una poesia su un tema dato,
usando un sostantivo nel primo verso, due aggettivi nel secondo, tre verbi nel terzo; poi si aggiunge un
quarto verso libero e il quinto, che chiude, riprende il sostantivo iniziale o il suo antonimo. Quando i
gruppi hanno concluso, si crea la sintesi alla lavagna: tutti gli aggettivi proposti dai gruppi devono
essere ridotti a due, tutti i verbi a tre; in tal modo si discute sulla connotazione, sulla forza evocativa del
lessico. Ma in tal modo si rafforza anche la competenza lessicale lavorando su campi semantici ben
precisi, che facilitano la fissazione.
Poster
Tabellone appeso alla parete o ad appositi sostegni (flip poster) usato per:
sintetizzare aspetti grammaticali: luso che se ne fa soprattutto nella suggestopedia;
creare un dizionario visuale: sono le tipiche vedute a volo duccello di citt, mercati, stazioni, ecc.
con lindicazione del lessico;
presentare temi di cultura e civilt straniera: il poster accompagnato in questo caso da una
cassetta audio che ne descrive il contenuto e serve come traccia per guidare poi la descrizione da parte
degli studenti.
Pragmatica, Linguistica
Si tratta di una delle scienze del linguaggio, stata formalizzata in area tedesca negli anni Settanta.
Essa si propone di studiare la lingua come azione sociale contrapponendosi in questo alla linguistica
strutturale e a quella chomskiana che si interessano degli aspetti formali della lingua.
La pragmalinguistica, come anche detta questa scienza, ha avuto grande successo nellarea
anglosassone e da l entrata in glottodidattica, ponendosi alla base (soprattutto con il concetto di atto
linguistico, su cui stato calcato quello di atto comunicativo) del metodo nozionale-funzionale). Alcuni
autori hanno ipotizzato una competenza pragmatica (detta anche performativa); ai fini glottodidattici,
tuttavia, anzich porre come obiettivo la semplice competenza pragmatica, si registra la tendenza a
integrare la capacit di rapportarsi appropriatamente alla situazione sociale (aspetto sociolinguistico),
per cui si parla di una competenza socio-pragmatica.
Prefisso

Morfema che occupa la posizione iniziale di un lessema allo scopo di modificarne o precisarne il
significato. Si tratta dunque di un affisso. Il processo morfologico che lo riguarda si chiama
prefissazione.
Processi automatici vs controllati
Lopposizione riguarda i processi e le strategie mentali che mettiamo in atto per lesecuzione
linguistica. I processi automatici non richiedono attenzione, non sono limitati dalle capacit della
memoria a breve termine, sono veloci per cui il livello di consapevolezza limitato, sono lunghi da
acquisire e non possono essere appresi. I processi controllati, che richiedono attenzione e attivano la
memoria a breve termine, sono lenti, possono essere appresi in breve tempo ma scompaiono se non
vengono esercitati a sufficienza da automatizzarsi.
Progettazione di testi
Si tratta di un processo essenziale per lo sviluppo delle abilit produttive (monologare, dialogare,
scrivere) intese come ability, cio come processi cognitivi (abilit) e non solo come skill, cio la
realizzazione di un testo qui e ora.
Progettare un testo significa:
definire i propri scopi primari e secondari (solo su questi ultimi si pu scendere a compromessi
rilevanti);
analizzare la situazione al cui interno si attua levento comunicativo;
richiamare le regole proprie del genere comunicativo che si scelto;
scegliere la chiave, cio dellatteggiamento psicologico da far trasparire: disponibilit, amicizia,
ironia, antagonismo, ecc.;
progettazione del testo, che pu essere aperto alla negoziazione tra interlocutori, oppure chiuso,
come la scaletta di un testo scritto.
Dopo le fasi suddette, si proceder alla realizzazione linguistica, che nella prassi didattica viene
spesso considerata preponderante rispetto a quella di progettazione, mentre secondaria ai fini
educativi, specie dellautopromozione .
Progetto Lingue Moderne/Vive
La doppia denominazione deriva dalle titolazioni inglese (Modern Language) e francese (Langues
Vivantes) del principale progetto linguistico del Consiglio dEuropa (ente culturale con sede a
Strasburgo ma diverso dallUnione Europea per scopi e per numero di membri). Il progetto mirava a
creare un passaporto linguistico che attestasse il possesso di un livello soglia di una lingua, cio di
una padronanza tale da consentire ad un adulto di sopravvivere nel paese straniero ma anche di
espletare le principali funzioni.
Nel 1975 venne realizzato il primo livello soglia, The Threshold Level, organizzato in una lista di
funzioni comunicative (atto comunicativo) e di nozioni, dando forma al metodo nozionale-funzionale.
Un livello soglia corrisponde ad un vocabolario fondamentale, avente per oggetto gli atti comunicativi
anzich i singoli lemmi. Sono stati realizzati i livelli soglia delle principali lingue europee (quello per
litaliano del 1982), ma in ogni occasione limpianto concettuale e quello realizzativo sono stati
differenti, per cui il Progetto lingue moderne/vive non ha avuto una forza teorica tale da uniformare la
glottodidattica europea.
Programma
E uno dei modelli operativi che si possono usare per indicare i fini e i contenuti di un corso di
educazione linguistica. Nella tradizione italiana si trattava di una sorta di manifesto, che indugiava molto
sulle finalit e poi passava ad una rapida e sommaria indicazione dei contenuti e delle metodologie di
insegnamento e di verifica. Negli anni Settanta questo modello entrato in crisi, sostituito da forme
estranee alla tradizione italiana (non a caso corpus, curriculum, syllabus sono parole che, pur latine, ci
sono giunte dallinglese). Pur continuando a chiamarsi programmi, quelli proposti oggi in Italia sono dei
curricoli o, almeno, dei syllabus.
Programmazione didattica
Pu essere definita come la costruzione di un itinerario che, in vista del conseguimento di
determinati obiettivi, individui il metodo, le tecniche e i materiali didattici pi adeguati per raggiungerli.
Gli scopi della programmazione sono:
Facilitare e migliorare lapprendimento, sottraendo linsegnamento alla causalit e
allimprovvisazione;

Costruire procedure flessibili, in modo da poter conciliare le esigenze del sistema alle esigenze
dellindividuo;
Contrastare e contenere la diversificazione degli esiti formativi;
Rendere trasparente linsegnamento e consentire il lavoro dequipe.
Le fasi della progettazione didattica sono:
Analisi della situazione di partenza
Definizione degli obiettivi
Selezione dei contenuti
Valutazione di risultati
I tipi di programmazione didattica sono:
Programmazione per sfondi integrativi: integrazione delle diverse esperienze di apprendimento in un
complesso strutturato e organico;
Programmazione per concetti: individuazione delle unit concettuali e delle loro interrelazioni che
complessivamente disegnano la mappa della disciplina da apprendere, secondo principi operativi
della struttura cognitiva;
Programmazione per obiettivi: concezione gerarchica del percorso di apprendimento, costruito a
partire dallindividuazione di obiettivi da conseguire, scomponibili in sotto-obiettivi.

Prosodici, elementi
Chiamati anche tratti soprasegmentali perch in un certo senso sembrano appoggiarsi, 'stare sopra'
ai segmenti, alle unit fonologiche. I pi importanti sono:
- laltezza tonale, la cui evoluzione determina la melodia del discorso.
- lintensit del suono, a cui direttamente collegata la sensazione del volume.
- la velocit di elocuzione, detta anche tempo, che pu trasmettere significati diversi a livello di
emozioni (la velocit di elocuzione della collera rapida, mentre quella della tristezza tipicamente
lenta) e di attitudini (il tempo pu darci qualche indizio circa la cortesia, limpazienza, o linsicurezza del
locutore), ecc.
Psicodidattica
E una delle scienze delleducazione; essa definisce la natura dei matemi, cio delle unit minime di
apprendimento, e progetta dei modelli teorici (ad esempio, il modello olodinamico) e operativi (ad
esempio, la lezione o lunit didattica) che consentono di insegnare rispettando le istanze psicologiche
degli allievi (rispetto anche alla loro et, differenziando ad esempio linsegnamento a bambini,
adolescenti, adulti).
Psicolinguistica
Esistono due accezioni fondamentali di questo termine.
La prima riguarda in funzionamento della mente in relazione allattivit linguistica e precisamente ai
processi di codificazione dei signifis in signifiants e di decodificazione in senso opposto, con tutti i
processi intermedi, quali il reperimento o limmagazzinamento delle parole nella memoria, la
strutturazione sintattica, ladeguamento alla situazione comunicativa, luso della ridondanza e del
feedback, ecc.
La seconda accezione, spesso chiamata psicolinguistica applicata, riguarda lacquisizione delle
lingue materne (talvolta si parla in questo caso di psicolinguistica evolutiva) e di quelle seconde,
straniere, etniche e classiche . La Second Language Acquisition Theory un esempio di questo tipo.
La psicolinguistica spesso accoppiata alla neurolinguistica: con unimmagine possiamo dire che
questultima si occupa del hardware (specie di due circonvoluzioni dette area di Broca e area di
Wernicke, quelle che gesticono la lingua) mentre la psicolinguistica si occupa dellistallazione e del
funzionamento del software, cio la lingua.
Psicologico-affettiva, ipotesi o teoria
Sottolinea gli aspetti psicologici e la loro importanza nelle diverse fasi del processo di
apprendimento, anche se la tendenza quella di privilegiare le teorie psicologiche cosiddette
umanistiche, che ispirano in parte gli approcci umanistico-affettivi. Le principali aree sottoposte a
indagine psicologica sono:
I presupposti psicologico-attitudinali dellapprendente: le caratteristiche che lapprendente
porta con s come bagaglio attitudinale e ambientale allinizio del percorso dapprendimento.
Tra queste vanno sottolineate la predisposizione per le lingue (memoria, capacit di
decodificazione della stringa fonetica, capacit analitiche), let (la psicologia dellapprendente

varia a seconda dellet), gli aspetti caratteriali (propensione al rischio, apertura/chiusura verso
lesterno, ecc.), le preferenze di studio (individuale, in immersione, con lausilio delle
glottotecnologie, con laiuto di schemi, ecc.) e il beckground linguistico-culturale dellapprendente
(quali lingue si parlano in famiglia, precedenti esperienze linguistiche, difficolt interculturali che
potrebbe incontrare, ecc.).
La situazione psicologica allinizio dellapprendimento: riguarda le condizioni i cui si trova
lapprendente allinizio del corso. Queste implicano principalmente lanalisi dei bisogni (i diversi
scopi per cui lapprendente studia una lingua straniera aprono la strada ad una diversificazione
dei corsi e alla definizione degli obiettivi comunicativi che in tali corsi vengono perseguiti), la
motivazione (poich se il desiderio di apprendere forte lapprendente trae il massimo profitto
dallofferta didattica, si cerca di stimolare questo aspetto sia in fase di scelta dei programmi, sia
durante il corso con attivit stimolanti e appaganti) e le attese (la mancata corrispondenza con
le attese pu provocare frustrazione e in ultima analisi il fallimento del processo di
apprendimento).
Le condizioni psicologiche durate lapprendimento: si riferiscono essenzialmente alle
situazioni emotivo-affettive (ansia, difficolt di socializzazione), a quelle ambientali (scontri fra
culture), al rapporto con linsegnante e al senso di gratificazione o frustrazione in caso di
successo o insuccesso.
Ranking
Il termine inglese con cui nota questa tecnica sta per attribuzione di rango, collocazione in una
successione gerarchica. Data una serie di frasi (giudizi critici, affermazioni di principio, ecc.) o di parole
(aggettivi qualificativi, sostantivi che indicano sentimenti, ecc.) relative ad un testo che si sta
analizzando, gli allievi devono indicare quale frase o parola la pi adatta per descrivere o commentare
quel testo, quale la seconda, la terza, ecc.
Il ranking porta gli allievi a compiere due operazioni diverse: da un lato analizzare il testo in base a
parametri dati, dallaltro confrontare le proprie scelte con quelle di altri e giustificarle. Non interessa
tanto il prodotto (la scelta effettivamente operata) quanto piuttosto il processo di scelta.
Realizzazione/padronanza
Con realizzazione si traduce il termina inglese achievement e ci si riferisce allaccertamento,
attraverso test di verifica, del livello di una serie di obiettivi specifici alla fine, ad esempio, di una o pi
unit didattiche.
Con padronanza si traduce, invece, il termine inglese proficiency, riguardante il livello di
competenza comunicativa raggiunta ad un punto preciso del processo di acquisizione il quale pu
essere indipendente dal corso di studi seguito. La padronanza si verifica, per esempio, attraverso i test
dingresso oppure attraverso i test di certificazione.
Recupero, ripasso, rinforzo
Questo termine descrive unattivit che include diverse varianti, dal rinforzo al ripasso, dal
recupero diffuso a quello intensivo. Lo scopo di queste attivit comune: ovviare ad una difettosa o
insufficiente acquisizione dei contenuti linguistici.
Si distinguono, in fase di analisi dei risultati, problemi relativi allunit didattica appena conclusa e
carenze globali. Nel primo caso si proporr un rinforzo (facendo rieseguire alcuni esercizi, tornando sui
punti critici), nel secondo si procede al recupero, che deve coinvolgere lo studente attivamente in un
progetto pensato ad hoc per lui, stimolando meccanismi affettivi attraverso un contratto psicologico
con linsegnante; il recupero si presenta secondo due modalit: una continua (si basa su input
supplementare e si realizza con attivit estemporanee o attivit domestiche parallele) e una intensiva
(pensato per gruppi di studenti che hanno alcune lacune specifiche, mira a garantire la riflessione e
lesercizio su specifiche strutture morfosintattiche, testuali o lessicali).
Quando invece ci si trova di fronte a lacune imprecise, per cui non questo o quellargomento che
risulta mal acquisito, ma lintero processo di acquisizione ad essere compromesso, si deve ricorrere
ad un ripasso, se si ritiene che il difetto dipenda dallaver mal seguito il percorso proposto
dallinsegnante in classe, oppure ad un recupero se non si sa quando e perch si inceppato il
meccanismo di acquisizione. In questo caso il recupero pu essere diffuso, cio affiancarsi alla
normale attivit didattica (fare per iscritto esercizi fatto oralmente in classe, leggere input
supplementare, ecc.) oppure intensivo concentrato su alcuni aspetti grammaticali che comunque sono
spesso zone critiche per lo studente con problemi.

Registro linguistico
Riguarda linsieme delle norme linguistiche che regolano linterazione sociale. Pu essere formale,
se la distanza sociale o di status richiede una forma di riguardo, informale, aulico,colto
Relais
Secondo il modello di Barthes il relais una delle due modalit di raccordo tra lelemento verbale e
quello iconico in un messaggio audovisivo. In base a questo meccanismo, la lingua essenziale perch
limmagine abbia significato, e questa a sua volta essenziale per comprendere il testo. E il
meccanismo base dei messaggi filmati. I materiali visivi usati in glottodidattica sono inutili se il relais non
adeguato al livello di conoscenza dellallievo (ancrage).
Riassunto
Dato un testo orale o scritto di partenza, lallievo deve produrre un testo orale o scritto riprendendo i
nuclei essenziali e li disponendoli in sequenza temporale, causale, ecc. Il riassunto pu essere di
dimensione libera o prefissata. Questa abilit opera a livello cognitivo prima ancora che linguistico:
richiede la comprensione dei nuclei informativi, la loro gerarchizzazione, la scelta delle informazioni e
quella del tipo di sequenza da usare, la stesura di un testo di solito privo di discorso diretto. La serie di
operazioni che abbiamo sommariamente descritto spiega per quale ragione il riassunto sia da
considerare una delle abilit pi complesse e, allo stesso tempo, una delle tecniche pi efficaci nel
coinvolgere la globalit dei processi cognitivo-linguistici.
Ricopiatura
La ricopiatura nota anche come autodettato: non si copia meccanicamente, ma si legge un
sintagma o una frase per poi di riscriverlo, verificando la correttezza della ricopiatura prima di muovere
alla frase successiva.
Questa procedura concentra lattenzione sullortografia, rispettando i ritmi individuali (caratteristica
non presente nel dettato) e consentendo lautocorrezione e lautovalutazione. In realt la ricopiatura
comporta anche la comprensione completa del testo e serve ad evidenziare allallievo eventuali lacune
nella comprensione stessa.
Riempimento di spazi vuoti
Lallievo riceve un testo o una successione di frasi in cui mancano alcune parole, che devono
essere inserite; le parole non sono scelte casualmente ma in base ad un preciso scopo didattico:
nozioni di spazio, forme verbali, ecc. A seconda del tipo di parole eliminate si pu lavorare sugli aspetti
lessicali, morfosintattici, nozionali, funzionali, ecc. della lingua.
Riflessione sulla lingua
Lattivit di riflessione vede come soggetto lallievo e come oggetto lintero complesso della
competenza comunicativa, e si differenza dunque profondamente dallinsegnamento della grammatica,
che ha come soggetto linsegnante e come oggetto pi frequente la morfosintassi e le regole testuali.
La contrapposizione tra riflessione sulla lingua e insegnamento della grammatica rimanda dunque alla
dicotomia deduttivo vs induttivo.
La riflessione sulla lingua, che porta la grammatica implicita a divenire esplicita, costituisce una
delle attivit cardine che la scuola pu praticare per contribuire allautopromozione in quando rinforza i
processi cognitivi. E infatti lo studente che, guidato dallinsegnante, deve creare delle rappresentazioni
mentali del funzionamento della lingua che in classe prendono la forma di schemi aperti da riempire,
anzich degli schemi compiuti della tradizione formalistica . Altre tecniche per la riflessione sono quelle
di natura insiemistica, la seriazione, mentre per aiutare lallievo a divenire consapevole dei propri
processi si pu ricorrere al think aloud protocol.
Proposto negli anni Settanta in Italia, il concetto di riflessione sulla lingua ora al centro
dellinteresse di glottodidatti di area anglosassone e francese del movimento di Language Awareness
o veil au langage, ed alla base dellapproccio della consapevolezza pragmatica.
Ripetizione regressiva
Lallievo ascolta e ripete una frase che stata spezzata nei suoi sintagmi, i quali vengono proposti a
partire dallultimo (esempio: con me?, al cinema con me?, vieni al cinema con me?). La ripetizione
regressiva serve a fissare le curve intonative. Se si chiedesse la ripetizione di una frase completa
lintonazione verrebbe difficilmente colta dallallievo; se invece si segmentasse la frase e si

proponessero i sintagmi dal primo in poi, ad ogni nuova aggiunta lintonazione cambierebbe; ripetendo
invece a ritroso, la curva intonativa rimane costante.
Ripetizione segmentata
Questa tecnica consiste nella ripetizione, individuale o corale, delle battute di un testo, segmentate
secondo gruppi dotati di senso. Si tratta di una delle tecniche fondamentali per passare dallascoltare al
parlare - anche se nulla vi di creativo, per cui non si pu parlare di produzione orale.
Lapproccio umanistico-affettivo ha messo in luce il fatto che spesso una richiesta precoce di
produzione orale porta ad uno stato di ansia che non favorisce lacquisizione. La ripetizione
segmentata, soprattutto svolta coralmente, permette di iniziare a parlare senza alcun rischio: per questa
ragione e per il fatto che ciascuno giudice di se stesso, la ripetizione motiva gli studenti e risulta ben
accetta.
Roleplay, role-making, role-taking.
Si tratta di un continuum di attivit che muove da una simulazione totalmente guidata
(drammatizzazione), diviene role-taking, in cui si ha un contributo limitato ad alcuni elementi, muove
verso il role-making, in cui la creativit presente in maniera pi decisa, per giungere fino al roleplay, in
cui si costruisce un dialogo sulla base di una situazione, lasciando alle coppie o ai gruppi la scelta delle
strategie, della dimensione della performance, di alcuni elementi contestuali. Del roleplay fa parte anche
un variante detta scenario .
Si tratta di un complesso simulative di tecniche miranti ad esercitare labilit di dialogare e la
componente socio-pragmatica della competenza comunicativa (di cui comunque vengono attivate
anche tutte le altre componenti). Il roleplay pu essere utilizzato anche nellambito delleducazione
letteraria e storica, realizzando ad esempio discussioni tra personaggi della storia della letteratura o
interviste impossibili tra un allievo e, ad esempio, Leopardi.
Routine
In linguistica pragmatica si distingue tra atti linguistici che hanno una reale forza pragmatica, che
producono cio un esito sociale, e routines, cio atti che in realt sono stereotipi e non aggiungono
nulla: saluti prevedibili (non quelli che servono a distinguere tra rapporto formale ed informale),
domande del tipo come stai, congedi, ecc. Un esempio tipico luso inglese di thank you oppure di
please totalmente scollegati dallatto di ringraziare .
Secondo alcuni studiosi, le attivit di roleplay dovrebbero indicare agli allievi solo i veri atti
comunicativi che danno senso allo scambio comunicativo, lasciando allinventiva degli attori
lesecuzione delle routines.
Sbaglio
E un errore casuale, non sistematico. Non indica una competenza imperfetta come, invece, lerrore.
Scanning
E una strategia di comprensione estensiva, che consiste nel saper cogliere alcune informazioni
specifiche in un testo. E una strategia complementare a quella di skimming .
Scelta multipla
Si hanno pi formati di scelta multipla. Il pi semplice costituito dalle domande che possono avere
risposta s o no, oppure dalle frasi che possono essere vere o false. In altri casi si hanno frasi o
domande che su un tronco comune innestano tre o quattro possibili conclusioni (detti distrattori), una
sola delle quali corretta. Si possono anche avere frasi o testi in cui alcune parole (specialmente
connettori, forme verbali, ecc.) sono sostituite da un gruppo di due o tre possibilit in alternativa: lallievo
deve scegliere la forma corretta. La scelta multipla pu anche essere proposta in forma grafica, con
disegni anzich parole. Costituisce una tecnica estremamente precisa quanto a contenuto: se la si usa
per guidare o verificare la comprensione essa consente infatti di concentrare lattenzione esattamente
sullelemento desiderato; se la si utilizza per esercitare o verificare conoscenze morfosintattiche o
testuali, la scelta multipla indica con precisione allallievo il punto su cui deve riflettere.
Scenario
Secondo la definizione di DiPietro, si tratta di un evento comunicativo molto strutturato, un dramma
in nuce, motivante e coinvolgente per lallievo, che dimentica di star operando in lingua straniera perch
concentra la sua attenzione sullesecuzione del compito assegnato (la regola del dimenticare in

Second Language Acquisition Theory). Questo coinvolgimento emotivo rimanda al modello olodinamico
e iscrive il metodo degli scenari nellalveo della glottodidattica umanistica.
Lo scenario pare la tecnica pi adatta per sviluppare (soprattutto in allievi di madrelingua o di livello
avanzato di lingue seconde o straniere) un particolare aspetto della competenza socio-pragmatica, cio
la competenza strategica.
Schema
Nozione propria dalla psicologia cognitiva e di fondamentale importanza glottodidattica.
Uno
schema un nucleo cognitivo su cui si innestano le nuove conoscenze o cui si ricorre per comprendere.
Si hanno ad esempio campi semantici (i colori, i mammiferi, ecc.), campi nozionali (luogo, spazio,
possesso, quantit, ecc.), copioni (sequenze interattive abbastanza codificate, come ad esempio le
routines di saluti e congedi, gli incontri in un bar, lacquisto di biglietti alla stazione, ecc., script). Lattivit
di anticipazione, cardine della comprensione, consiste nellattivazione di schemi giusti.
Schema aperto vs chiuso, vuoto vs pieno
Questa dicotomia rimanda a quella tra approcci deduttivi vs induttivi, nonch alla riflessione sulla
lingua contrapposta allinsegnamento della grammatica proprio dellapproccio formalistico.
Lo schema chiuso o pieno quello dei tradizionali libri di grammatica, mentre lo schema aperto o
vuoto la realizzazione grafica di una rappresentazione mentale che lo studente si creato
implicitamente e che, attraverso lattivit di completamento della schema, diviene esplicita. Per
esempio, uno schema aperto (tipico di un livello iniziale di studio della lingua) la sequenza dei pronomi
personali soggetto, da completare recuperando le varie forme del verbo essere tra le nozioni appena
acquisite.
Scorrevolezza
Nozione intuitivamente chiara ma molto confusa nel momento in cui si vogliano trovare degli
indicatori che consentano di verificarne la qualit. In genere si ritiene scorrevole una padronanza in cui
lefficacia comunicativa garantita e non ci sono interruzioni dovute allaffannosa ricerca mentale di
lessico o di meccanismi morfosintattici. Nella prassi, questo fattore della competenza, spesso chiamata
con la parola inglese fluency, viene utilizzato dai docenti in fase di verifica per aggiungere un elemento
di giudizio soggettivo che attutisca in termini di punteggio il ruolo delle prove oggettive, che raramente
possono rendere conto della complessit della comunicazione autentica.
Script
Si tratta di un copione comunicativo: a seconda delle situazioni (ad esempio: incontro di due amici
al bar), la conoscenza del mondo ci dice quale genere testuale (nellesempio: un dialogo) pu essere
messo in pratica e quali atti comunicativi possono essere realizzati (saluti, offerta, accettazione/rifiuto,
ordine, ecc.). La nozione di script essenziale per lanticipazione, uno dei processi fondamentali per la
comprensione. In glottodidattica, il ricorso allo script consente anche di imparare a prevedere che tipo di
lessico pu essere utilizzato in un copione di un certo tipo.
Scrivere
E una delle abilit primarie, quindi fa parte integrante della competenza comunicativa. Tuttavia in
molti corsi, soprattutto per adulti, la scrittura ha un ruolo secondario rispetto alle abilit ricettive e al
saper dialogare. Infatti la scrittura viene introdotta dopo che si lavorato alle abilit orali e alla lettura;
nellinsegnamento precoce della lingua straniera c spesso un forte distacco temporale tra le altre
abilit e la scrittura, che spesso ridotta a pura e semplice ricopiatura e trascrizione, oltre che
allesecuzione di esercizi.
Il processo di scrittura si articola in almeno tre fasi: individuazione di idee (che pu essere condotta
con tecniche come il brainstorming o di spidergram); progettazione testuale (cio riorganizzazione delle
idee in un testo caratterizzato da coerenza, coesione e dal rispetto delle regole di genere) e stesura del
testo.
In fase di valutazione si tengono di solito separati i giudizi relativi al contenuto e alla forma
linguistica; questultima va valutata non solo in termini di efficacia pragmatica e di correttezza formale,
ma anche di appropriatezza al tipo particolare di registro che viene richiesto nella maggior parte dei testi
scritti.
Second Language Acquisition Theory

Krashen ha elaborato questa teoria negli anni Settanta, mettendola alla base del suo approccio
naturale. Krashen si rif allidea del LAD (meccanismo di acquisizione linguistica) ed elabora i principi
che ne spiegano la natura e il funzionamento.
Anzitutto distingue tra acquisizione e apprendimento, questultimo essendo di natura razionale e
preposto essenzialmente alla funzione di monitor dellesecuzione linguistica.
Perch si attivi il LAD occorre che non sia presente alcun filtro affettivo e che esso riceva un input
comprensibile, collocato nel giusto livello dellordine naturale di acquisizione, e cio al punto i+1, il
gradino immediatamente successivo allinput i che fino a quel momento stato acquisito.
Oltre alle ipotesi suddette Krashen aggiunge una regola, la rule of forgetting: si ha acquisizione
senza problemi solo se ci si dimentica che si sta imparando la lingua, solo quando ci si concentra sul
contenuto pragmatico e sul portare a termine la transazione in cui si impegnati (modello semioticotransazionale).
Seconda lingua
Malgrado in inglese americano si usi spesso second come sinonimo di foreign, la lingua seconda
quella che lo studente pu trovare anche fuori della scuola, come nel caso di un italiano che studia il
francese in Francia, mentre la lingua straniera quella che lo studente trova solo a scuola, come il
francese studiato in Italia.
A differenza della lingua straniera, la situazione di lingua seconda prevede che molto dellinput
linguistico su cui si lavora provenga direttamente dallesterno, spesso portato a scuola dagli stessi
studenti; inoltre nella situazione di lingua seconda la motivazione di solito immediata, strumentale,
quotidiana (tranne in casi di situazioni bilingui problematiche per ragioni storico-ideologiche, come
quella italiano-tedesco a Bolzano), mentre le lingue straniere sono necessariamente in parte anche
estranee alla quotidianit di vista dello studente.
Segno
E lunit minima della semiotica, insieme ai sintomi (che sono i prodotti di semplici azioni naturali:
il tuono che annuncia il temporale, la febbre che indica uninfezione) e agli indici (che sono delle
rappresentazioni iconiche) anche se molte altre tipologie di meccanismi semiotici sono state proposte
nellultimo secolo. I segni sono costituiti dallintegrazione arbitraria e convenzionale di un significante e
un significato.
Semantica
Scienza che studia il modo in cui si organizzano i significati in una lingua. In glottodidattica si
usata per un certo tempo lespressione competenza semantica, oggi ormai completamente sostituita
da competenza lessicale.
Semiotica
Scienza che studia il sistema dei segni verbali e non verbali. Secondo la prospettiva epistemologica
ormai accettata, la linguistica solo una parte, per quanto estremamente rilevante, della semiotica. Il
risultato della facolt semiotica una serie di sistemi semiotici, cio di sistemi di segni e di regole per la
loro combinazione, raccolti in codici quali quello linguistico, quelli extralinguistici (cinesici, prossemici,
oggettuali), quelli sonori (sirene, campanelli..), quelli iconici, quelli artistici, quelli musicali, quelli corporei
(sport, danza..), quelli artificiali (matematica, informatica...).
Semiotico-transazionale BAB, Modello
Freddi ha ripreso i concetti di LAD e LASS da Chomsky e da Bruner, integrandoli nel suo modello
semiotico-transazionale BAB dellacquisizione linguistica: quando il bambino (B) ha uno scopo
pragmatico, egli cerca di attivare una transazione con ladulto (A), che offre la necessaria retro-azione
(feedback) linguistica (correzione, ripetizione, rinforzo, ecc.) e pragmatica: da qui la molecola BAB che
descrive come il bambino attivi il LAD attraverso il LASS delladulto e da qui anche il modello didattico
proprio della glottodidattica umanistica. I messaggi che costituiscono la transazione non sono,
ovviamente, solo linguistici ma implicano luso dellintero patrimonio semiotico (cio di capacit di
significare) disponibile al bambino (dal pianto a riso, dalla stretta della manina allindicazione con
lindice, ecc.) e alladulto. Da queste considerazione emerge un ruolo particolare dei messaggi
multimediali in glottodidattica.
Sequenze acquisizionali

Fase prebasica: lapprendente concentrato sullanalisi dellinput, comunica con poche


parole facendo leva sul contesto discorsivo e situazionale, conoscenze condivise, aiutandosi
con gesti. Manca il concetto di reggente del verbo.
2)
Fase basica: le frasi si organizzano intorno a un verbo, infinito o presente. La grammatica
quasi assente: si osservano stile telegrafico, scarsit di preposizioni e congiunzioni,
paratassi, uso dellavverbio per posizionamento temporale. In alcuni casi tale variet basica
(quasi un pidgin) pu fossilizzarsi.
3)
Fase post-basica: si producono frasi con verbo flesso e compare la morfologia pi regolare.
Anche a livello della sintassi del periodo si ha complessificazione (subordinate..)
Per litaliano si ha una prima sequenza acquisizionale che riguarda lo sviluppo del sistema
temporale/aspettuale/modale e la sua espressione morfologica:
presente/infinitoparticipio passato (anche con ausiliare) imperfetto futuro condizionale
congiuntivo.
Lordine indicato implicazionale, nel senso che ad ogni livello si pu dare per scontato ci che c
prima. Per quanto riguarda la morfologia nominale si osserva di norma uno sviluppo pi precoce
della categoria del numero rispetto a quella del genere. Laccordo di genere verrebbe acquisito
secondo questa sequenza:
pronome anaforico di 3sing articolo determinativoarticolo indeterminativoaggettivo
attributivoaggettivo predicativoparticipio passato.
1)

Seriazione e sequenziazione
Si uniscono qui due tecniche apparentemente diverse ma, in realt, basate sullo stesso principio:
lordinamento di elementi forniti in disposizione casuale.
Si possono seriare, cio disporre in ordine quantitativo, dei pronomi indefiniti (nessuno, qualcuno,
molti, ecc.), degli aggettivi qualificativi, prendendo una dello loro componenti semantiche come punto di
riferimento (scuro, grigio, appannato, chiaro, brillante, ecc.) o dei nomi, ancora una volta sulla base di
un tratto specifico (catapecchia, baracca, casupola, casa, villa, palazzo, castello, ecc.).
La sequenziazione si basa sul parametro tempo e pu coinvolgere due tipi di insiemi: da un lato
gruppi casuali, ad esempio, di avverbi e di locuzioni di tempo oppure di forme verbali da collocare in
successione; dallaltro insiemi particolari, costituiti da testi che includono anacronie, cio sovvertimenti
dellordine cronologico. Tale caratteristica tipica dei testi narrativi, in cui spesso si hanno anticipazioni
(prolessi) e flashback (analessi). Rimettere in ordine un testo letterario in base alla successione
temporale, attivit tipica delleducazione letteraria, richiede in educazione linguistica un secondo
momento: il testo rimesso in ordine viene infatti riscritto, risistemando sia i rimandi dei pronomi sia la
consecutio temporum.
Sharood Smith, modello
La conoscenza esplicita (know that) pi la conoscenza implicita (know how) danno loutput, cio un
feed-back dellinput (linsieme dei dati linguistici con cui si entra a contatto); questo meccanismo il
frutto dellinterazione tra il soggetto apprendente e gli altri, e ha effetto sia sulla conoscenza esplicita
che sulla conoscenza implicita. Laspetto pi importante del feed-back che ha un impatto affettivo, e si
pone dunque tra linput e il LAD. Una situazione serena aiuta la memoria a lungo termine (lintake),
mentre se si innalza il filtro affettivo linput si ferma alla memoria a breve termine.
Significato vs valore
E una delle dicotomie di Widdowson e descrive la differenza tra il significato decontestualizzato di
una parola, cos come lo si trova in un dizionario, e il valore effettivo che essa ha quando viene usata in
un contesto. Tale valore pu differire dal significato sia per ragioni pragmatiche ( colpevole detto al
bar, leggendo la cronaca di un processo, ha valore diverso da colpevole pronunciato dal giudice in
tribunale), sia per la carica metaforica (stringi i denti ha valore diverso a seconda che la frase sia detta
dal dentista o da un padre al figlio in difficolt).
Riprendendo in parte la dicotomia use vs usage, Widdowson nota che nelleducazione linguistica
sono i valori e non i significati a costituire il reale oggetto di insegnamento.
Sillabo
Parte dellattivit curricolare che si riferisce alla specificazione (che cosa insegnare) e alla
sequenziazione (lordine di priorit) dei contenuti di insegnamento fatta in termini di conoscenze e/o
capacit. I sillabi possono essere.

Formali, se anno come obiettivo la sola acquisizione di regole per una produzione linguistica
corretta;
Funzionali, organizzati tenendo conto delle principali funzioni pragmatiche svolte dai messaggi in
classi tipiche e ricorrenti di situazioni. Sono spesso definiti nozionali-funzionali, a partire dal fatto che
ci sono in ogni lingua delle costanti nozionali, cio i mezzi adatti per esprimere, per quanto in modo
pi o meno differente, nozioni di indiscussa universalit;
Processuali, centrati su attivit e compiti.
Per quanto riguarda la gradazione dei contenuti, vi sono:
Lineari, che una volta presentato un fenomeno non tornano pi su di esso, sono difficilmente
praticabili e poco funzionali a un buon insegnamento linguistico;
Dalla struttura ciclica, a spirale, che costringe lo studente a tornare pi volte ad un certo aspetto
della struttura della lingua, al fine di scoprire come si lega e integra con una parte diversa della
lingua.

Sinottico
Avere una visione simultanea delle varie parti di un complesso, cio vedere tutto con un sol colpo
d'occhio.
Sintagma
La struttura in cui si dispongono i significati all'interno dell'enunciato chiamato catena sintattica. Il
sintagma l'unit minima di questa catena sintattica e costituisce una stringa di suoni dotati della stessa
funzione logica all'interno dell'enunciato. Per esempio, nelle frasi Pierino ha mangiato la mela e L'ha
mangiata Pierino, la e mela hanno la stessa funzione logica di complemento oggetto. Formato da testa
e modificatori.
Sintassi
E la branca della linguistica che studia i meccanismi di combinazione delle parole in sintagmi, in
proposizioni, in frasi. In glottodidattica risulta pi produttivo ricorrere alla nozione di competenza
morfosintattica. Due relazioni costitutive della sintassi sono:
- laccordo, relazione formale per la quale la forma di una parola richiede una
corrispondente forma in unaltra parola;
- la reggenza, tipo di legame sintattico per il quale una parola richiede una
particolare forma morfologica di unaltra parola.
Oltre allaccordo e alla reggenza vi sono altri strumenti per collegare fra loro i componenti di una frase,
strumenti necessari per garantire la coesione di un testo: preposizioni, coesivi, connettori.
Sintesi
Nel contesto dellunit didattica la fase di sintesi successiva allaccostamento globale al testo (o ai
testi) di partenza e alla fase di analisi. Nelle unit che realizzavano il metodo situazionale la sintesi era
concepita come la realizzazione in aula di esempi di comunicazione simulata; nelle unit nozionalifunzionali la sintesi tende a coincidere con la riflessione sulla lingua, mentre le simulazioni e le altre
attivit di acquisizione sono legate in maniera indissolubile al momento dellanalisi, con la quale si
intersecano e si rimandano in una sorta di meccanismo di relais.
Situazione
La lingua non si realizza se non in eventi che hanno luogo in contesti situazionali. Secondo le prime
definizioni, ad esempio con Fishman negli anni Cinquanta, la situazione veniva definita da quattro
variabili: luogo, momento, argomento, ruolo dei partecipanti; dagli anni Settanta in poi sono stati
aggiunti altri fattori, la cui modifica cambia la situazione nel suo complesso (e richiede diverse variet di
lingua): il luogo viene scisso in un setting fisico ed una scena culturale, si prendono in considerazione
non solo i ruoli dei partecipanti ma anche i loro fini pragmatici pi immediati e i loro atteggiamenti
psicologici, le norme di interazione condivise, i generi comunicativi utilizzati.
Nozione propria della sociolinguistica, la situazione stata la chiave per il passaggio
dallapproccio strutturalistico al metodo situazionale, in cui lorganizzazione del sillabo era legata alle
situazioni fisiche (al bar, in stazione, al cinema, ecc.), e poi al metodo nozionale-funzionale in cui le
situazioni sono di carattere verbale (offrire / accettare / rifiutare chiedere e dare unindicazione stradale;
ecc.).
Skimming

E una strategia di comprensione estensiva, globale, che consiste nel saper cogliere il senso
generale di un testo, quindi la sua funzione ed il contenuto globale. E una strategia complementare a
quella di scanning.
Socializzazione
E una delle mete educative e mira a permettere ad ogni individuo di entrare in contatto con i suoi
simili. Tutti gli atti comunicativi che realizzano la funzione interpersonale concorrono a perseguire la
socializzazione. Questa tuttavia presuppone la culturizzazione in quanto solo una persona che conosce
e padroneggia i modelli culturali di un popolo pu esservi accettata e quindi socializzare.
Sociolinguistica
E una branca della linguistica, nata in America negli anni Cinquanta, che studia il variare della
lingua allorch questa usata in un contesto situazionale. Le variet di una medesima lingua sono
individuabili in modo correlato alla variazione:
del mezzo o del canale usato come supporto del messaggio e della sua trasmissione; si tratta della
variazione diamesica, che permette di distinguere tra lingua parlata, scritta o trasmessa.
delle caratteristiche sociali dei parlanti; tale variazione, detta diastratica, permette di distinguere
variet colte o popolari, gerghi, linguaggi legati alle fasce det, usi infantili della lingua
delle situazioni comunicative e del tipo di interazione pi o meno formale che in esse si realizza; in
questo tipo di variazione, detta diafasica, rientrano i registri (cio gli stili nel parlare, che vanno da un
massimo di formalit ad un massimo di informalit) e i sottocodici (lingue speciali);
delle zone geografiche: ogni lingua soggetta a variazioni diatopiche (o regionali) pi o meno
marcate.
Socio-pragmatica, competenza
Componente essenziale della competenza comunicativa, il risultato di varie componenti che sul
piano teorico vengono di solito tenute distinte:
laspetto pragmatico, che si identifica nella capacit di perseguire i propri fini attraverso la
comunicazione; una componente della competenza pragmatica viene isolata da alcuni autori e definita
competenza relazionale, che si riferisce alla capacit del parlante di relazionarsi con linterlocutore al
fine del perseguimento dei propri fini; una prospettiva che raccorda competenza pragmatica e
competenza relazionale propria della glottodidattica tedesca e si identifica con il termine competenza
strategica ;
laspetto sociolinguistico, che identifica la capacit di scegliere la variet, soprattutto di registro,
adeguata alla situazione al cui interno si intendono perseguire i propri fini;
laspetto culturale, che riguarda la capacit di interagire e perseguire i propri fini in maniera
adeguata alla scena culturale in cui ha luogo la comunicazione.
In termini glottodidattici pi specifici, la competenza socio-pragmatica viene acquisita nel momento
in cui lo studente riesce ad espletare le varie funzioni attraverso gli atti comunicativi adeguati. Le
tecniche didattiche usate per acquisire le competenze socio-pragmatiche sono quelle legate alla
simulazione, dalla drammatizzazione, al roleplay, allo scenario.
La competenza socio-pragmatica ha un ruolo essenziale nella valutazione dei risultati conseguiti da
uno studente, ed i parametri usati per valutarla sono lefficacia pragmatica e lappropriatezza
sociolinguistica e culturale.
Speaking
Acronimo che indica il modello canonico per lanalisi dellevento comunicativo, ideato da Dell
Hymes:
S come setting, cio il luogo fisico dellinterazione, e come scena culturale;
P come partecipanti, cio i rapporti di ruolo sociale tra i partecipanti;
E come ends, gli scopi per cui si comunica;
A come atti: sono delle azioni (atti comunicativi) per realizzare gli scopi;
K come key, chiave psicologica: la dimensione psicologica, la relazione tra i partecipanti
allevento comunicativo;
I come instruments, strumenti verbali e non verbali a disposizione, ma anche strumenti fisici
di trasmissione dei vari linguaggi;
N come norme di interazione e interpretazione dei messaggi;
G come genere comunicativo (conferenze, conversazioni, contratti, istruzioni..).

Spidergram
Linsegnante indica una parola che, scritta e cerchiettata al centro di un foglio o della lavagna,
costituisce il centro di uno spidergram, un diagramma a forma di ragno. La prima parola rappresenta il
corpo e le varie zampe sono delle parole, unite con una linea alla prima, che da essa emergono per
associazione di idee; ciascuna delle nuove parole pu proseguire in una ulteriore stringa di parole
oppure creare a sua volta una nuova costellazione di parole che partono da essa anzich dalla parola
base. Questa tecnica, nota anche come cluster (costellazione), viene usata come base per il creative
writing, ma pu proficuamente essere usata soprattutto nelle scuole primarie per sviluppare il lessico,
oppure negli altri livelli scolastici nella fase iniziale di una composizione.
Spontaneo, apprendimento
Si definisce cos lacquisizione della lingua seconda quando avviene al di fuori di un sistema di
istruzione formale, quali la scuola o corsi di qualunque altro tipo. E il caso della lingua acquisita dagli
immigrati per il semplice fatto di essere a contatto con i parlanti di madrelingua. Se si considera
lopposizione tra apprendimento e acquisizione, si tratta in realt di acquisizione spontanea.

Stadio, Ipotesi dello


La stage hypothesis di autori come Obler modifica in parte gli assunti della Second Language
Acquisition Theory di Krashen e delle impostazioni neurolinguistiche basate sui concetti di bimodalit e
direzionalit. Secondo questa ipotesi lazione dellemisfero destro del cervello determinante solo nello
stadio iniziale dellacquisizione linguistica, mentre mano a mano che linsegnamento procede il suo
ruolo recede. Il modal focusing ripropone in modo meno forte una variante dellipotesi dello stadio.
Stesura di appunti
E una delle abilit cognitive e linguistiche pi importanti per lo studio, propedeutica al riassunto,
ma nelle scuole di solito poco curata. Si hanno due formati di questa tecnica, caratterizzati dalla
presenza o assenza di una guida. Nel caso della stesura guidata lallievo trova gi uno schema: se ad
esempio il testo unautopresentazione registrata su nastro, lallievo ha un facsimile di carta di identit
o una griglia da compilare; di solito, tuttavia, ci si riferisce a questa abilit nel suo formato pi libero: di
fronte ad un input, lallievo deve prendere appunti e, a distanza di qualche giorno, deve cercare di
ricostruire il contenuto del testo di partenza.
Nella sua versione guidata la raccolta di appunti si basa sul meccanismo di scanning, cio
sullascolto o sulla lettura mirate allidentificazione di alcuni dettagli. Nella versione libera questa tecnica
implica unattivit cognitiva che tipica anche dellabilit di riassumere: lindividuazione dei nuclei
informativi fondamentali di un testo.
Stile cognitivo
Insieme di strategie e operazioni mentali che il discente mette in atto pi o meno consapevolmente
per apprendere una nuova lingua. Lo stile cognitivo pu essere:
Dipendente dal campo, se lindividuo portato ad elaborare le informazioni tenendo conto dei fattori
contestuali e riesce ad isolare con difficolt i fenomeni dal loro contesto;
Indipendente dal campo, se lindividuo riesce ad elaborare le informazioni in modo analitico
isolandole facilmente dal contesto in cui esse appaiono.
Stile di apprendimento
Per stile di apprendimento si intende il modo tipico di una personalit di percepire, affrontare e
valutare un compito e di manipolare uninformazione. Gli stili dapprendimento possono essere
sensoriali (uditivo, visivo, cinestetico), socio-affettivi (introverso/estroverso; individualista/ collaborativo)
o cognitivi (analitico/globale; sequenziale/convergente).
Straniera, lingua
Laggettivo straniero indica una lingua che viene studiata in una zona in cui essa non
normalmente presente, a differenza della lingua seconda che invece presente. E straniero linglese
studiato in Italia, mentre seconda lingua quando studiato in Inghilterra.
A differenza della lingua seconda, linput linguistico in lingua straniera fornito (direttamente o con
tecnologia didattica ) dallinsegnante e di conseguenza molte attivit didattiche rischiano di tradursi in

falsi dal punto di vista pragmatico, perch si deve usare una lingua estranea tra due parlanti che invece
hanno unaltra lingua, spesso quella materna, in comune.
Strategia vs Tattica
Una strategia un complesso di piani dazione complessi, che integrano diversi tipi di conoscenza
attivati per compiere un compito; una tattica invece la messa in pratica delle operazioni previste dalla
strategia. Lopposizione tra attivit strategiche ed attivit tattiche fondamentale per il modello
olodinamico di Titone.
Dalla psicolinguistica americana giunta alla glottodidattica la fondamentale differenziazione tra
due strategie di comprensione: scanning e skimming. Dalla psicodidattica, invece, giunge la nozione di
strategia dapprendimento, che in realt unattivit di problem solving ma che, nel gergo scolastico
italiano, spesso usata come sinonimo di stile di apprendimento (questultimo si riferisce invece ad un
modo personale di acquisire e sistematizzare le conoscenze nella propria mente e quindi ha un
significato ben pi vasto di strategia dapprendimento).
Strategica, Competenza
Secondo alcuni autori, spesso orientati verso la glottodidattica tedesca, possibile individuare una
competenza strategica, che include le regole di organizzazione del proprio testo in modo da
raggiungere gli scopi prefissi. Pi di frequente questa competenza viene considerata una componente
della competenza socio-pragmatica. Tra le tecniche glottodidattiche che pi specificamente accentuano
il ruolo della competenza strategica c lo scenario.
Strategie per lindividuazione delle regole
1) Semplificazione:
Ipergeneralizzazione: lapprendente scopre una regola e la attribuisce a tutti gli elementi della
stessa classe;
Transfer di conoscenze dalla lingua posseduta a quella che si sta apprendendo.
2) Inferenza:
Intralinguistica: scoperta che la lingua fatta di parti variabili e di parti variabili;
Extralinguistica: si connette la lingua che si sta apprendendo con la propria conoscenza del
mondo, ovvero le conoscenze gi acquisite.

Strategie per la verifica delle ipotesi


Ricezione, cio il confronto con linput;
Produzione: feed-back ricevuto a seguito dellutilizzazione dellipotesi nella produzione;
Attivit metalinguistica: ricorso ai parlanti nativi allinsegnante, alle grammatiche, ai dizionari...
Interazione: riparazioni elicitate dallinterlocutore.

Strutturalismo
Nato con il Corso di linguistica generale di Ferdinand de Saussure nel 1916, cerca soprattutto di
descrivere le componenti della lingua e di mostrare come tali componenti funzionino allinterno del
sistema della lingua stessa. Trova le sue linee guida nei seguenti principi generali:
Signifiant vs signifi: il signifiant la dimensione fonica di un segno, il signifi il corrispondente
concetto, evocato alla mente dal signifiant.
La lingua un sistema costituito da pi sistemi tra loro correlati (fonologico, morfologico,
sintattico, lessicale) che rappresentano altrettanti livelli di analisi. Le unit presenti in un livello si
possono scomporre in unit definite e minime;
Langue e parole: la langue lintero sistema linguistico a disposizione di una comunit; la parole
luso individuale che ciascuna persona fa della langue.
Sincronia e diacronia: si chiama sincronia lo stato di una lingua considerata nel suo
funzionamento in un certo periodo storico. Si chiama diacronia linsieme dei fenomeni di
evoluzione nel tempo riguardanti una data lingua.
Rapporti sintagmatici e rapporti paradigmatici: la dimensione sintagmatica, o lineare, si riferisce
al rapporto tra ogni segno linguistico di una frase e i segni che gli sono vicini; la dimensione
paradigmatica, o associativa, riguarda invece i rapporti tra ciascun segno linguistico della frase e
i segni che potrebbero essere al suo posto.
Strutturali, Esercizi

Rientrano in questa categoria anzitutto i pattern drills dellapproccio strutturalista, ma anche altre
forme di esercizi elaborate in ambito situazionale e nozionale-funzionale. I pattern drills constano di una
batteria di stimoli seguiti da uno spazio vuoto in cui lallievo deve fornire la risposta, che viene poi
confermata o corretta; se si usa un laboratorio audio-attivo-comparativo possibile riascoltare
lesercizio ottenendo un prezioso feedback. Le versioni pi comunicative degli esercizi strutturali evitano
di concentrare lattenzione su elementi morfosintattici o su paradigmi lessicali e includono invece atti
comunicativi, spesso inseriti in microsituazioni.
Si possono impostare anche dei giochi sulla matrice Stimolo-Risposta, ad esempio chiedendo agli
allievi di separarsi in squadre o di mettersi in fila a seconda di una variabile: let, lora di partenza da
casa, lammontare della mancia settimanale, ecc.: ogni allievo deve chiedere agli altri, nel primo
esempio, quando sei nato? e comprendere le risposte per poter decidere in che posto della fila deve
inserirsi; a sua volta dovr ripetutamente dire la propria data di nascita, fissando in tal modo questo
particolare atto comunicativo. Gli esercizi strutturali, ripetitivi, spesso monotoni, governati dal ritmo
prefissato del nastro, privi di valenza comunicativa, risultano fortemente demotivanti.
Suffisso
Elemento linguistico che viene posto alla fine di un tema o di una radice per formare una parola.
Syllabus
Un syllabus un modello operativo particolare: si tratta infatti di un elenco dei contenuti, risultato di
un processo di analisi dei bisogni strumentali, senza particolare attenzione alle mete educative. Negli
anni Settanta il Progetto Lingue Moderne/Vive del Consiglio dEuropa ebbe la forza di coinvolgere vari
paesi europei nel tentativo di superare la nozione di programma e diffuse dei syllabus, detti livelli
soglia. Dagli anni Ottanta i syllabus sono entrati a far parte di un modello operativo pi ampio e
complesso, il curricolo .
Il concetto di syllabus presente nella tradizione italiana sotto forma di corpus, anche se ormai
questo termine viene usata da pochissimi studiosi.
Tecnica
Una tecnica glottodidattica unattivit (creativa, basata su problemi da risolvere usando la Ls) o
un esercizio (manipolativo, mirato alla fissazione pi che alluso della lingua) che realizza in classe le
indicazioni del metodo e le finalit dellapproccio. Le tecniche non sono buone/cattive,
moderne/antiquate, ma sono solo coerenti o non con il metodo e lapproccio ed efficaci o non nel
raggiungere lobiettivo didattico che si propongono. Vi sono tecniche e attivit
Per lo sviluppo delle abilit di comprensione orale e scritta (cloze, cloze a crescere, cloze
facilitato, cloze orali, accoppiamento lingua-immagine, incastro tra battute di un dialogo, tra fumetti,
tra paragrafi, tra testi).
Per guidare e verificare labilit di comprensione (domanda aperta, griglia,scelta multipla,
transcodificazione).
Per realizzare labilit di produzione orale e scritta (monologo, composizione scritta)
Per lo sviluppo dellabilit di interazione (drammatizzazione, dialogo a catena, dialogo aperto, roletaking, role-making, roleplay, telefonata, dialogo su chatline)
Per lo sviluppo delle abilit di trasformazione e di manipolazione di testi (dettato, stesura di appunti,
riassunto, parafrasi, traduzione scritta)
Per lacquisizione delle regole morfosintattiche (tecniche di inclusione, di esclusione, di
manipolazione, incastro delle frasi di un periodo, dei periodi di un testo, delle battute di un dialogo,
delle vignette di un fumetto, di vari testi che compongono un evento comunicativo, esplicitazione di
sinonimi, iperonimi o pronomi, scelta multipla con connettori, combinazione seriazione, pattern drills)
Per lacquisizione delle regole fonetico-fonologiche e grafemiche (coppie minime, ripetizione
regressiva, ripetizione ritmica, copiatura)
Per facilitare lacquisizione del lessico (accoppiare la memoria verbale con quella visiva, a quella
cinestetica, a quella musicale/ritmica, creare reti semantiche come diagrammi a ragno, poster
situazionali).
Tecnologia glottodidattica
Linsegnamento linguistico pu essere assistito da strumenti tecnologici; in questi anni, la tecnologia
rende anche possibile listruzione a distanza nonch quella totalmente autogestita dallo studente.
Le strumentazioni che possono essere utilizzate per linsegnamento linguistico sono:

il registratore audio, che consente di riprodurre la dimensione orale della lingua, presentando pi
variet, voci maschili e femminili, con rumori di fondo, ecc.;
il videoregistratore, che aggiunge la dimensione video, fornendo in tal modo il contesto
situazionale e consentendo di approfondire la cultura straniera; oltre a materiali didattici appositamente
progettati, il videoregistratore pu presentare materiale autentico , quali notiziari, film, ecc.;
la televisione via cavo o via satellite ( DBS), che trasmette in diretta materiale in lingua straniera
non necessariamente pensato per scopi didattici; tale materiale pu essere videoregistrato e utilizzato
per fini didattici, o semplicemente messo a disposizione degli allievi in una sala, in corridoi, e cos via,
favorendo il dpaysement e fornendo input supplementare;
il laboratorio linguistico: inventato per consentire gli esercizi strutturali nel dopoguerra, ora si
trasformato in un ambiente in cui convivono registratori individuali, videoregistratore, spesso un
impianto di ricezione televisiva via cavo o via satellite. Tendenzialmente, levoluzione verso laboratori
multimediali, con un computer in ogni postazione; questi laboratori sono definiti anche self access;
il computer monomodale, cio quello con un semplice schermo usato per lavorare sulla lingua
scritta con word processors (di solito per fare composizioni, riassunti, parafrasi, ecc.), banche dati e
ipertesti che forniscono essenzialmente dizionari o grammatiche di riferimento; alcuni programmi autore
(cio programmi con la struttura gi predisposta per tecniche quali le scelte multiple , il cloze, ecc)
consentono di creare batterie di esercizi, da quelli di comprensione a quelli pi nettamente
grammaticali;
il computer multimediale, che integra testi scritti, immagini fisse e in movimento, suoni. E la
dimensione ottimale per sostenere lacquisizione di una lingua e pu anche essere usato in processi di
autoapprendimento , sebbene la presenza (fisica o remota, attraverso reti informatiche) di un tutor risulti
spesso indispensabile;
le reti telematiche, quali Internet, la posta elettronica, la videoconferenza ed altri sistemi:
consentono sia listruzione a distanza, cio la dislocazione in spazi diversi di docente ed allievo, sia
linterazione con altri studenti di lingua o con parlanti di madrelingua, quindi in una situazione autentica
di comunicazione.
Telefonata
Variante del roleplay in cui i due partecipanti non possono ricorrere a strategie iconiche o gestuali
per aiutarsi vicendevolmente nella comprensione. In classe di solito viene realizzata mettendo un
pannello, ad esempio la lavagna, tra i due studenti, in modo che non possano vedersi.
Tema vs Rema
Analizzando una sequenza linguistica si pu dividere ci che noto, cio il tema, e quanto viene
predicato di nuovo su quel tema, cio il rema. Questa dicotomia, tipica dellanalisi del discorso, utile
in glottodidattica sia per la gradazione dei materiali che vengono proposti (soprattutto nelle fasi iniziali
laspetto tematico deve prevalere su quello rematico), sia per la costruzione dei cloze: laddove le parole
tagliate sono essenzialmente tematiche il cloze facile, mentre laddove sono parole rematiche a
scomparire la soluzione risulta spesso difficile.
Termine
Nelle microlingue scientifico-professionali lunit minima di lessico non pi la parola, che spesso
caricata di connotazioni, pu essere polisemica, ammettere sinonimi pi o meno precisi, variare a
seconda delle regioni, dei contesti e della provenienza sociale dei parlanti, ma il termine, che non ha le
caratteristiche viste sopra. Negli ambiti scientifico-professionali pi consolidati i termini sono stabili e
permangono per decenni (da qui deriva il senso di obsoleto, ad esempio, della microlingua
dellamministrazione) o per secoli, come nella microlingua giuridica. Nelle scienze pi recenti si trovano
spesso casi di residua polisemia (ad esempio, si vedano metodo o funzione in questo volume) e si
hanno discussioni tra specialisti che durano anni prima che un termini prevalga sugli altri (si veda, ad
esempio, microlingua).
Testing
Si tratta di un aspetto della valutazione, precisamente quello della raccolta di dati il pi possibile
affidabili e pertinenti. In italiano corrisponde a verifica, anche se la parola testing connotata nel
senso di una maggiore meccanicit, oggettivit.
Per essere definito buono, un test deve prima di tutto rispondere a due criteri fondamentali:
la validit, che corrisponde al bisogno di esplicitezza, chiarezza e precisione;
laffidabilit o attendibilit, che riguarda il controllo dellindeterminatezza.

I parametri di affidabilit e validit di un test sono:


1) la pertinenza: gli aspetti linguistici oggetto della verifica devono essere connessi agli obiettivi
didattici e il tipo di verifica adottato deve risultare coerente con il metodo e lapproccio adottato, cio
con la teoria di apprendimento/insegnamento;
2) laccettabilit: la capacit del test di apparire valido ai destinatari senza suscitare reazioni di rifiuto;
3) la comparabilit: i risultati ottenuti con il test devono risultare confrontabili con quelli di altri gruppi o
con quelli dello stesso gruppo in momenti diversi;
4) leconomicit: il rapporto tra la quantit di informazioni ricavabili e mezzi e tempi impiegati per la
realizzazione e somministrazione del test.
Testo
In senso stretto, un testo un messaggio di qualsiasi dimensione, scritto o parlato, che svolgendosi
intorno ad un unico tema presenta i caratteri dellunit e della completezza. Pu essere descritto anche
come ununit di lingua superiore alla frase, caratterizzata da unitariet referenziale, (cio di significato),
dallappartenenza ad un genere, tenuto insieme da meccanismi di coerenza logico-semantica e di
coesione formale (uso di connettori, consecutio temporum, pronominalizzazione, uso di sinonimi,
iponimi, iperonimi,..). Questa serie di relazioni interne che distingue un testo da un non-testo detta
anche testura.
Luniversalit delle categorie di tipologia testuale viene ricondotta a processi generali del
funzionamento cognitivo dellessere umano:
- il tipo narrativo riporta alla capacit di seriazione, di collocazione degli eventi lungo lasse
del tempo;
- il tipo descrittivo (o referenziale) rimanda alla capacit di disposizione sincronica (collocazione
nello spazio);
- il tipo argomentativo (o speculativo) rimanda alla capacit di gestire in modo articolato i concetti
astratti.
Ai quali si aggiungono poi:
- il tipo informativo
- il tipo regolativo.
I criteri per selezionare un testo secondo il framework devono essere in relazione a:
la complessit linguistica (lunghezza delle frasi, presenza di negazioni multiple o di rimandi interni..),
il tipo di testo (narrativo, descrittivo, argomentativo, prescrittivo, ottativo)
la struttura del discorso (coerenza, organizzazione, natura implicita o esplicita dellinformazione,
assenza di contraddizioni),
la variet diamesica (scritto o parlato),
la lunghezza (testo lungo o breve in relazione e densit e ridondanza),
limportanza per lapprendente (in relazione con la motivazione).
Il testo considerato come lunit di base da cui procedere via via agli elementi di rango inferiore
(frasi, sintagmi, parole, morfemi, fonemi), cui il testo fornisce il co-testo.
La capacit di operare a livello di testo viene detta competenza testuale e, ai fini glottodidattici, viene
inserita nel novero delle grammatiche che costituiscono la competenza linguistica, cio la sezione pi
propriamente linguistica della competenza comunicativa.

Testo visivo
Possiede un messaggio culturalmente codificato, mentre nellimmagine tale caratteristica (la
rappresentazione della realt) rende solo possibile un criterio di tipologizzazione a partire dal modo in
cui avviene tale rappresentazione. Relazioni identificabili nel processo di scambiabilit fra i due
linguaggi del testo e della parola: la denominazione (es didascalia), la possibilit di rappresentare il
pensiero (es fumetto) e le tecniche di visualizzazione della memoria (es tavole sinottiche, diagrammi,
griglie di organizzazione..).
Le immagini che generalmente vengono utilizzate nei testi per linsegnamento dellitaliano possono
essere distinti in documenti diretti (immagine presente in natura o nel mondo tecnico), o documenti
generati (realizzazione e costruzione di un modello grafico e plastico).
Vi sono due tipi di operazioni volte ad adattare limmagine allo scopo pedagogico: la commutazione
(riduzioni attributive) e la compressione-espansione (operazioni di tipo proiettivo). Le immagini cos
create si possono classificare in due grandi gruppi, il pittogramma, che possiede la capacit di

denotare linformazione, e il mitogramma, che grazie alla sua capacit intrinseca di connotare, fornisce
linformazione con una maggiore carica di significati culturali.
Diversa invece la tipologizzazione che muove dalla relazione che limmagine sostiene con la
lingua rappresentata; tale relazione viene stabilita dal grado di indipendenza (mai totale) fra entrambi i
codici; pu infatti essere caratterizzata da complementariet, simmetria, asimmetria o parziale
autonomia a seconda che vi sia:
- una predominanza del testo visivo;
- una predominanza della lingua nella sua versione scritta (didascalie, istruzioni..)
- una sovrapposizione di entrambi i linguaggi che genera una ridondanza di informazione (fumetto).
Si possono individuare alcune funzioni di unimmagine ritenuta indipendente ed autonoma dal
discorso metalinguistico:
- funzione referenziale (immagini che indicano la continuit in un libro di testo);
- funzione fatica (che stabilisce linterazione diretta tra testo e studente);
- funzione poetica (che rende linsieme visivo un prodotto estetico),
- funzione metalinguistica (nella quale limmagine partecipa come elemento attivo del
processo di insegnamento-apprendimento).
Le immagini maggiormente usate nei libri di testo sono costituite da fotografie, fumetti, la
combinazione di entrambi e il documento autentico. Linformazione didattico-espositiva segue le
relazioni tra lingua e immagine in base a regole di interdipendenza (i due termini si presuppongono),
determinazione (es quando la didascalia presuppone limmagine, ma non viceversa)e compatibilit
(entrambe le informazioni sono interdipendenti, pur rimanendo autonome), grazie alla dipendenza
esistente tra i due linguaggi che partecipano allevento comunicativo.
Limmagine pu divenire testo visivo grazie a due processi che modificano le intenzioni
comunicative del documento originale:
- il collage, che riguarda la sovrapposizione di immagini tratte da fonti diverse e messe insieme
seguendo un criterio tematico;
- la storia a fumetti, che segue le regole di una grammatica visuale che incorpora ogni immagine nel
complesso che forma un testo visivo.
Think aloud protocol
Tecnica propria della ricerca psicologica, essa pu essere usata nellinsegnamento linguistico per
rendere consapevoli gli allievi dei loro processi di lettura. Gli allievi leggono un testo e mano a mano che
procedono nella lettura silenziosa verbalizzano i loro pensieri e le operazioni logiche che eseguono;
questi pensieri ad alta voce vengono registrati; una successiva lettura parallela allascolto della
registrazione (confrontata eventualmente con la registrazione di qualche altro compagno) porta ad una
forte consapevolezza delle proprie strategie nonch delle difficolt di comprensione scritta. In realt le
potenzialit di questa tecnica paiono forse maggiori nellambito della riflessione sulla lingua se lo
studente viene chiamato a verbalizzare i processi che compie nel completare uno schema vuoto.
Traduzione scritta
Dato un testo scritto nella lingua di partenza, tradurre significa produrre un testo scritto equivalente
in una lingua darrivo, eventualmente con lausilio di dizionari ed altri materiali dappoggio. E possibile
anche la traduzione intralinguistica, in cui si passa da una variet antica ad una variet contemporanea
della stessa. Tecnica favorita degli approcci formalistici la traduzione probabilmente labilit pi
complessa (richiede infatti unaccurata analisi linguistica e culturale) e rappresenta un punto darrivo
dellinsegnamento linguistico; quindi non pare utilizzabile come tecnica per apprendere la lingua.
Traduzione simultanea e impromptu
A differenza della traduzione scritta, che consente agli allievi di disporre di molto tempo e di
approfondire i problemi linguistici o culturali in dizionari ed enciclopedie, la traduzione simultanea oraleorale o quella impromptu (scritto-orale oppure orale-scritto) avvengono in tempo reale. Quindi i testi
darrivo sono molto pi simmetrici a quelli di partenza. In ambito didattico questa attivit,
complessissima, serve ad esercitare la capacit di comprendere lessenza pragmatica e culturale di un
testo ed gradita agli allievi avanzati in quanto rappresenta la massima sfida.
Transcodificazione.
La forma pi tipica di transcodificazione si ha con lascolto-lettura di un testo e lesecuzione di
disegni basati sulle informazioni contenute nel testo stesso; lattivit pu essere svolta con ununica
fonte (linsegnante o un nastro) oppure come lavoro di coppia: ogni allievo fornisce le istruzioni per il

disegno che il compagno deve eseguire. Altri esempi di transcodificazione sono centrati sugli aspetti
pragmatici: ad esempio, mimare quanto si ascolta, seguire un itinerario su una piantina, ecc.
La transcodificazione una delle tecniche fondamentali per guidare-verificare la comprensione,
soprattutto perch non richiede produzione scritta.
Transfer
Principio in base al quale le competenze acquisite si trasferiscono su quelle in acquisizione,
creando uninterferenza che pu essere positiva o negativo.
In questi casi il transfer proattivo, cio opera da ci che acquisito a quello che si sta
acquisendo. E possibile anche il percorso inverso, soprattutto a livelli alti di acquisizione, per cui laver
acquisito consist of in inglese si riflette sullitaliano generando consiste di anzich consiste in. In
questo caso si parla di transfer retroattivo.
Trascrizione
Si tratta di una attivit apparentemente simile al dettato, ma parte da una conversazione o da un
monologo autentici, caratterizzati dai tipici aspetti della lingua orale, quali gli anacoluti, le false partenze,
ecc. Ci porta lallievo a riflettere sulla natura delloralit: il problema della punteggiatura, ad esempio, si
pone in maniera immediata.
Trasformazione di genere
E una tecnica che porta a riflettere sulla natura specifica dei singoli generi comunicativi: ad
esempio, trasformare una telefonata in una lettera, in un messaggio breve, in un telegramma, ecc.
Si tratta di una tecnica complessa i cui scopi pragmatici spesso sfuggono agli allievi, che la considerano
una semplice manipolazione scolastica e la accettano con difficolt.
Trasformazione di modalit
Rientrano in questa voce tecniche come il passaggio dal discorso diretto a quello indiretto (attivit
propedeutica al saper parafrasare e riassumere) o viceversa (attivit propedeutica al saper dialogare),
oppure il passaggio da un ordine velato a un ordine via via pi esplicito, fino a giungere allimperativo
diretto. Si tratta di tecniche spesso ritenute scolastiche dagli allievi e quindi non certo gradite, ma
possono risultare pi accettabili se se ne spiegano le finalit .
TTT
Sigla che sta per teachers talking time: si tratta di una delle variabili usate per distinguere i vari
approcci, cio il ruolo dellinsegnante e del tempo che egli utilizza per parlare: si va dal TTT massimo
nellapproccio formalistico a quello minimo nella Silent way .
Unit di apprendimento
Si tratta di una molecola matetica che si definisce sulla base delle varie ricerche di matrice
psicodidattica, in particolare della psicologia della Gestalt che descrive la percezione in termini di
GLOBALITA ANALISI SINTESI
1) Globalit: nel modello gestaltico si ipotizza che ci sia innanzitutto una percezione globale
dellevento comunicativo o del testo. Essa coinvolge principalmente lemisfero destro del cervello e
si basa su strategie quali:
lo sfruttamento massimo della ridondanza, del supplemento di informazioni contestuali (luogo,
momento, partecipanti) e co-testuali(indizi nel testo);
la formazione di ipotesi socio-pragmatiche su quanto potr avvenire in quel contesto, sulla base
delle nostre conoscenze del mondo;
la formazione di ipotesi linguistiche sulla base delle nostre conoscenze grammaticali;
lelaborazione delle metafore: il nostro parlare quotidiano denso di metafore fossili, volontarie o
involontarie che comunque ci consentono di visualizzare alcuni significati;
la verifica globale e approssimativa delle ipotesi (skimming) oppure la verifica di singoli elementi
(scanning);
la ricerca di analogie con eventi noti.
La prima fase di ununit di apprendimento dedicata allapproccio globale al testo: si tratta di
ascoltare, o leggere o vedere il testo pi volte, ciascuna delle quali con specifiche attivit da compiere
prima, durante e dopo lascolto, in modo che lallievo penetri il testo muovendo dalla globalit per
avviarsi ad una comprensione via via pi dettagliata.
2) Analisi: si effettua attraverso una serie di sequenze analisisintesiriflessione, relative a:

ciascun atto comunicativo che si vuole far acquisire alla classe: lo si fa individuare nel testo, poi
lo si drammatizza, lo si fissa e lo si riutilizza, guidando gli allievi nella riflessione sullaspetto
funzionale che hanno acquisito;
gli aspetti grammaticali, cio fonologici, morfosintattici, lessicali, testuali;
i temi culturali impliciti o espliciti nel testo:
i linguaggi non verbali, se il testo di partenza un video.
Questa molecola matetica il nucleo dellattivit di acquisizione della lingua straniera: ogni testo
che viene presentato va esplorato attraverso le tre fasi della percezione gestaltica: prima in maniera
globale, poi in maniera analitica, infine realizzando il pi autonomamente possibile una sintesi e una
riflessione che permettano allapprendimento di evolvere in acquisizione.

Unit didattica
E il modello operativo pi diffuso nellambito dei metodi diretti e dellapproccio comunicativo. E una
sequenza organicamente coesa di operazioni e funzioni, una struttura di base utile per programmare,
un contenitore che include una rete di unit di apprendimento, utile per insegnare e che inserita in un
modulo. Lunit didattica nasce come attivit di problem solving negli anni Trenta in America nellambito
dellattivismo pedagogico, ma solo negli anni Sessanta-Settanta viene applicato in glottodidattica.
La psicodidattica ha proposto vari modelli di unit didattica, tutti comunque articolati su tre fasi
successive:
una fase iniziale, in cui si presentano i materiali:incoativaper Titone, di motivazione e globalit
per Freddi o di presentation per la glottodidattica britannica;
una fase di lavoro sul testo, production and practice secondo gli inglesi o di sintesi e
riflessione per gli italiani, interessati anche alla crescita cognitiva e metalinguistica;
una fase conclusiva di controllo ed eventuale recupero.
Erano percorsi che dilatavano a varie ore di lavoro i momenti gestaltici di cui sopra; nella nuova
prospettiva di estrema flessibilit dellorganizzazione dellinsegnamento, lunit didattica diviene una
struttura scandita da tre momenti diversi da quelli visti sopra:
Introduzione: presenta i contenuti del corso che sta per iniziare, li raccorda a quelli del modulo in
cui si inseriscono, crea la motivazione di fondo, cio valida sul lungo periodo, fornisce le
istruzioni operative per le attivit programmate;
Rete di unit di apprendimento: sono disponibili allinsegnante che le pu presentare tutte o solo
in parte, nella sequenza che meglio crede, a seconda della reazione degli studenti e dei bisogni
che emergono (il concetto di rete supera quello di sequenza);
Fase conclusiva: racchiude le fasi di verifica e quelle di recupero, durante le quali i migliori
possono dedicarsi ad attivit autonome, e di decondizionamento, nelle le quali non presente
alcun fine didattico ma solo il piacere di usare la lingua.
Nella prassi operativa queste tre fasi sono ulteriormente articolate, anche sulla base delle
indicazioni della neuro e psicolinguistica:
1) la fase incoativa si articola in una fase di motivazione, seguita dalla percezione globale di un
campione di lingua e cultura, dalla quale si procede ad una analisi: in tal modo si rispetta il principio di
direzionalit;
motivazione: fase che prepara gli studenti al tema principale del testo cui saranno esposti, ne
giustifica laccostamento cos come ne facilita la comprensione globale. La presentazione del
contesto offre la possibilit di immaginare i copioni della situazione, la possibilit cio di crearsi delle
ipotesi su ci che verr fatto o detto, che aiuteranno nella comprensione.
globalit: corrisponde alla fase di comprensione globale del testo, cio lascolto o la lettura con
laiuto di griglie, domande a scelta multipla, attivit di transcodificazione, domande aperte.
2) la fase di lavoro sul testo comprende sezioni di fissazione e di reimpiego via via pi libero; da
queste si trae dunque una sintesi, si procede ad una riflessione sulla lingua, rispettando il principio del
modal focusing;
analisi: il testo viene osservato, scomposto, ricomposto; individuazione dei meccanismi testuali della
specifica tipologia del testo, cogliendo la natura dei legami che assicurano la coesione e la
coerenza, e i diversi momenti del dialogo. La fase permette di penetrare i meccanismi di
funzionamento del testo.
sintesi: creazione personale attraverso attivit di imitazione, inizialmente guidate e poi via via pi
libere e creative, anche se pur sempre sottomesse a regole.

riflessione: sugli scopi del testo, sul modo di presentarlo, sul collegamento possibile con altri generi
testualiil testo spunto per la manifestazione del pensiero degli studenti.
fissaggio: verifica delle ipotesi sul funzionamento della lingua e addestramento ad un uso corretto
della lingua, attraverso la ripetizione delle strutture in conversazione e in attivit scritte di tipo
strutturale.
3) la fase conclusiva comprende le attivit di verifica, quelle di valutazione e tutte le attivit di
recupero che vanno messe in atto per aiutare gli allievi che non hanno raggiunto, in tutto o in parte, gli
obiettivi dellunit didattica.
Questo percorso richiede almeno cinque-sei ore. La scelta dei materiali di ununit didattica
governata da alcune regole: dalle abilit ricettive (ascolto di nastri, visione di video, lettura di testi) a
quelle manipolative (dalla manipolazione minima, quale la drammatizzazione, alle varie forme di
roleplay ,alla raccolta di appunti, al riassunto) a quelle produttive (dialogo, monologo, composizione,
ecc.).
In genere, soprattutto nei livelli iniziali, si attua anche unaltra forma di successione, dalle abilit orali
a quelle scritte.

Use vs Usage
Si tratta di una dicotomia proposta da Widdowson tra la competenza duso della lingua (use ) e la
competenza sulluso della lingua (usage ). In questi termini, lo scopo primario dellinsegnamento delle
lingue straniere nei corsi di livello iniziale use, mentre mano a mano che si avanza
nellapprofondimento la dimensione del usage diviene qualificante. Questultima, che coincide in parte
con la competenza metalinguistica, non tuttavia fine a se stessa (tranne nel caso dei linguisti, che
possono studiare una lingua pur non intendendo usarla), ma ha come scopo glottodidattico quello di
migliorare la qualit del use.
Valutazione
Processo interpretativo che ha come oggetto il rendimento del discente, inteso come rapporto tra
potenzialit e profitto ottenuto. E il complesso di operazioni in cui si rapportano i risultati
dellapprendimento scolastico con la storia personale dellallievo, che consiste nel:
reperire informazioni sulla quantit e la qualit dellacquisizione di un allievo (testing);
definire dei parametri da applicare ai dati del test per ottenere un punteggio;
elaborazione (a) di un giudizio statistico sul rapporto tra un allievo e il suo gruppo, (b) di un
giudizio di merito sullacquisizione avvenuta e (c) di un giudizio rapportato alla personalit del singolo: i
suoi punti di partenza, i suoi progressi, le sue capacit. Questultima fase quella che spesso porta a
definire la valutazione come un atto politico, in quanto mette in gioco tutta una serie di valori ideologici
da parte dellinsegnante;
espressione del giudizio, che pu essere burocratico (il voto in numeri o in lettere) o
personalizzato (il giudizio scritto, in cui si fa una diagnosi e, se necessario, si suggerisce una terapia di
ripasso, rinforzo o recupero).
In base agli scopi della valutazione si usa distinguere varie tipologie di test, riconducibili a tre tipi
fondamentali:
test di livello (placement test): ha lo scopo di rilevare il livello di competenza posseduto dagli
studenti prima di iniziare un determinato corso di lingua o di individuare il programma di
insegnamento pi adatto alle loro conoscenze;
test di profitto (achievement test): strettamente legato agli obiettivi o ai contenuti di un corso
di insegnamento: sono costruiti allo scopo di verificare se ci che stato imparato
corrisponde a ci che stato insegnato o a ci che era contenuto nel programma;
test di competenza (proficiency test): lo scopo di questi test di misurare la competenza
linguistica a prescindere dal tipo di corso di apprendimento che gli studenti potrebbero aver
seguito, e verificare se un soggetto sa usare la Ls in una determinata situazione
comunicativa (test di certificazione);
test attitudinale: si basa sulle abilit linguistiche rilevabili nella L1 o comunque in una lingua
diversa da quella che deve essere appresa, per accertare il grado di attitudine dello studente
allapprendimento linguistico.
Le prove possono poi essere:
fattoriali o a punti discreti, che verificano un solo fattore o un solo elemento per volta,
anche item per item;
integrate, che richiedono al candidato di utilizzare molti elementi o fattori per svolgere un
determinato compito (prendere appunti, scrivere sotto dettatura..);

dirette, quando possibile verificare direttamente labilit del candidato nelleseguirla


(scrittura e parlato);
indirette, per valutare le abilit ricettive o la conoscenza di alcuni aspetti del sistema
linguistico che non possono essere osservati direttamente;
oggettive, se lassegnazione del punteggio non richiede alcun tipo di giudizio da parte del
valutatore: si basa sulla discriminazione di elementi linguistici.
soggettive, se al momento del giudizio si richiede un giudizio da parte del valutatore.

Variabile affettiva
Questa espressione descrive due fenomeni diversi:
latteggiamento verso la cultura straniera, che influirebbe sulla disposizione, sullatteggiamento
dello studente verso la lingua da apprendere;
il pregiudizio di facilit (ad esempio, dello spagnolo per italofoni) o di difficolt (ad esempio, il
tedesco), che indubbiamente contribuisce a definire latteggiamento di un allievo verso il processo di
acquisizione di una lingua.
In entrambi i casi si tratta di fattori che contribuiscono al funzionamento del filtro affettivo .
Verifica
Processo conoscitivo avente come obiettivo laccertamento delle conoscenze. Spesso questo
termine viene usato come sinonimo di valutazione, ma in realt ne solo una parte, cio quella della
raccolta di dati e della definizione di un punteggio. Costituisce un elemento ineludibile del processo
didattico e riguarda il raggiungimento degli obiettivi didattici, in quanto le finalit non sono verificabili nel
breve periodo.
La verifica pu essere:
Sommativa, si riferisce ad una programmazione basata su moduli, in quanto ogni modulo si
conclude con la certificazione delle competenze acquisite (es. CILS); si basa su elementi
osservabili e contenuti espliciti;
Formativa, se si riferisce ad una programmazione basata su unit, che segue cio passo a
passo il processo di acquisizione e solo in alcuni momenti deve dichiarare che solo alcuni o molti
o tutti gli obiettivi sono stati raggiunti; riguarda il singolo apprendente e ha valore solo se attuata
su tempi lunghi.
Verificare i risultati dellinsegnamento linguistico significa, indirettamente, verificare anche ladeguatezza
di un curricolo alla situazione didattica per la quale stato pensato.

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