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Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art.

1, comma 1, DCB LIVORNO


Dicembre 2014
Anno XIV - n 150

LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba

Il
crepuscolo
del
patriarca
Non pensavo veramente che
fra le strenne natalizie di questo grigio Natale 2014 vi fosse
quella del graduale scontato
crepuscolo del movimento
5Stelle: un evento annunciato
ma che prevedevamo non cos
anticipato.
Bastava analizzare da vicino
quello che era apparso, fin dai
primordi, uno dei tanti aspetti
di deteriore populismo che sta
caratterizzando questa opaca e
squinternata stagione politica,
acuita da una crisi sociale ed
economica che non sembra,
purtroppo, avere mai fine.
Nel caso specifico un effetto
trascinante ha avuto, certamente, la presenza del comico Beppe Grillo, abile affabulatore delle folle e, nel passato, apprezzato fustigatore delle tante indubbie trappole da cui la societ civile continuamente
insidiata.
E lex comico, con grande abilit, inserendosi disinvoltamente tra le pieghe di un sistema
segue a pag. 2

Un articolo dellOn. Ivo Butini

Non possono rubarci


la memoria
La storia la narrazione delle conquiste
e delle delusioni del passato. Non maestra di vita, ma testimone. Nel 1953
De Gasperi condusse, quasi in solitudine, la sua ultima campagna elettorale.
Concludendola in Piazza del Popolo a
Roma, il 5 giugno 1953, la defin dura
perch troppi predicarono lodio, lodio
della demolizione e lodio della vendetta. Evoc la storia: il Leonardo dellUltima Cena, il Machiavelli che ci insegn
come governare, il frate Savonarola che
ci insegn come governare e come morire. Concluse: Oggi ci battiamo per
lanima della nazione. Che cosa pensasse della nazione De Gasperi lo aveva
detto, con parole alte e solenni, ai partigiani cristiani riuniti in Campidoglio il 28
ottobre 1950: la Nazione anche una
storia, una tradizione, un complesso di
sentimenti e di idee che continuamente
rifluiscono di generazione in generazio-

La redazione augura
a tutti i nostri lettori

ne, ma la Patria vivente il popolo italiano.


5 febbraio 2013. Nellultima colonna a
destra della pagina 2 di Avvenire, il
quotidiano dei cattolici, Giovanni Gazzanco firma un articolo intitolato: DallItalia in frantumi nacque il Rinascimento. Ricordato che cinquecento anni fa
le grandi potenze europee fecero dellItalia un campo di battaglia, lautore osserva che il Rinascimento fior in un periodo quando le tenebre sembravano pre
segue a pag. 2

150

Con questo numero Il Centro festeggia la sua 150 uscita. Nelle pagine
centrali un breve excursus sulla storia e sui ricordi di alcuni nostri validi
e preziosi collaboratori che hanno
partecipato attivamente alla vita di
questo mensile che esce ormai da 14
anni e che rappresenta una voce
libera e indipendente sulle vicende
politiche e non della nostra amata
Livorno e del suo territorio, con uno
sguardo anche a quelle nazionali.

Politica

dalla prima pagina

Il crepuscolo
del patriarca
politico in grave crisi, colpevole di nefandezze varie ed incapace di affrontare con coraggio, seriet e determinazione gli aspetti pi inquietanti di una
crisi degenerativa di un sistema ormai
alla frutta, era riuscito a captare una
serie di consensi tra le fasce pi inquiete di una opinione pubblica stanca, sfiduciata e preoccupata per loscuro futuro che le si parava davanti, fino a divenire con il clamoroso ed inatteso
exploit elettorale nelle elezioni politiche
del febbraio 2013, la seconda forza parlamentare.
Ma fin dai primi atteggiamenti era apparso evidente come si trattasse di un
successo di plastica destinato a durare lo spazio di un mattino, per la verit abbastanza lungo.
La violenza del linguaggio, a volte addirittura scurrile del leader maximo, le
stranezze,per tutte calcolate del guru

Periodico mensile
del Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005


Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno
e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
www.circoloilcentro-livorno.it

DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini,
Francescalberto De Bari,
Davide Livocci, Mauro Paoletti,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Paolo Arzilli, Cristina Battaglini,
Marcello Battini, Laura Benvenuti,
Jacopo Bertocchi, Francesco Butini, Ivo Butini, Massimo Cappelli,
Nicola Graziani, Luca Lischi, Mario
Lorenzini, Antonio Melani, Giangiacomo Panessa, Marisa Speranza,
Franco Spugnesi.
STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio,
Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Giornale chiuso in tipografia il 5/12/2014

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

Casaleggio, lirrefrenabile ed intollerante


comportamento dei tanti bravi ragazzi divenuti, dambl, deputati o senatori pieni di buona volont e con il desiderio di cambiare il mondo della politica
attraverso forme innovative ma incompiute ed incomplete quasi fossero i portatori di una nuova stagione rivoluzionaria, avevano suscitato in tutti, curiosit, attenzione ma anche crescenti perplessit.
Linvereconda rinuncia, in una societ dominata dai mass-media, dalle comparsate televisive, il ricorso continuo alla
rissa nelle aule parlamentari, spesso in
combutta con i parlamentari leghisti,
fino a trasformare i due rami del parlamento in un continuo bivacco di stile
mussoliniano, lesclusione, a priori, di
accordi con le altre forze politiche radicate nel paese e presenti in Parlamento, lesclusione suicida da ogni rapporto con la stampa, con i giornalisti offesi
e minacciati, non poteva che riversarsi
su di loro negativamente e dare inizio
alla loro fine.
E sono cos cominciate le liti ed i contrasti allinterno dei gruppi parlamentari
di Senato e Camera, le espulsioni dei recalcitranti imposte dal duo Grillo-Casaleggio, il ricorso al sistema ghigliottinesco delle votazioni e delle scelte attraverso i blog, le decisioni prese da un
numero sempre pi ridotto di iscritti al
sistema informatico non potevano, alla
fine,che produrre il loro effetto negativo
cosa che sta regolarmente avvenendo.
Sono recenti gli ultimi accadimenti che
rischiano di porre fine unavventura politica che non aveva n capo n coda ed
in proposito non capiamo quale credibilit possano pretendere i parlamentari
grillini, quelli ancora sotto lusbergo
protettivo del Califfo e del Gran Guru
che hanno dimostrato, in maniera palese, di essere funzionale solo alle loro
logiche, per molti aspetti, incomprensibili.
Si tolga dalla testa il Presidente dl Consiglio Renzi di poter fare affidamento
su questo movimento politico in fase di
probabile tramonto: del resto sembra essersi rassegnato anche Il Fatto Quotidiano assiduo e convinto sostenitore del
fenomeno del grillismo per cui non vediamo e non capiamo come Renzi possa sperare in una loro evoluzione.
La loro vena creativa sembra stia ra-

pidamente esaurendosi e, per chi come


noi, li ha sempre decisamente combattuti, la cosa non dispiace certamente.

Non possono
rubarci
la memoria
valere sulla luce. Critica la post-modernit di oggi, la banalizzazione di concetti che portano a una chiave di lettura che finisce con laffrancamento da
Dio e col cielo vuoto.
Nono conosco lautore. Non credo ci
sia legame alcuno con il Presidente De
Gasperi. Il legame me lo sono creato io
perch Avvenire un giornale cattolico e perch troppi tra noi rischiano di
banalizzare lanima della Nazione.
Ricordo una conversazione con Bartolo Ciccardini e Pier Antonio Graziani,
due amici parlamentari scomparsi. Ciccardini pensava la DC come una federazione di organizzazioni sociali tenute
insieme dalla necessit dellunit politica dei cattolici. Anche solo limitandosi
alla forma-partito la DC non era il partito nazionale fascista n il partito comunista italiano. Graziani pensava che certi
cattolici non potessero stare insieme con
certi laici. I cattolici debbono essere
polo di attrazione per altri cattolici senza perseguire esclusioni. Io pensavo che
la DC si era sviluppata nellarco storico
dellidea democratico-cristiana, una
espressione addirittura usata da Leone
XIII nellenciclica Graves de communi (al n. 4) che del gennaio 1901.
Lidea prese poi forma politica nella
contrastata e drammatica esperienza del
Partito Popolare Italiano del siciliano
Luigi Sturzo, per poi declinarsi chiaramente nellitinerario dei cattolici dallopposizione al governo del trentino
irredento Alcide De Gasperi.
Ripeto (Il Centro settembre 2014):
stato il laico Eugenio Scalfari a definire
De Gasperi il vero costruttore della Repubblica.
Il contributo dei cattolici alla redazione
della Costituzione repubblicana fu fondamentale. Ancora oggi, quando si vuole
richiamare lanima dellunit europea,
si evocano esponenti della Democrazia
Cristiana.
Ci sono ancora guide politiche cattoliche? Se ci sono, sono capite? Ci sono
ancora intellettuali democratici cristiani? La storia, ce lhanno rubato o labbiamo perduta?

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Politica

Putin e lEuropa unita


di Massimo Cappelli

Vladimir Putin

Nella storia delluomo, due tra le principali


cause di guerra e di lutto sono state e sono
gli estremismi religiosi e gli accesi nazionalismi.
Basti pensare a quanto sta accadendo in
medio oriente e in Africa tra sciti e sunniti,
tra islamici e cristiani, tra arabi e ebrei, ma
anche alla lunga scia di sangue lasciata
anni fa nel conflitto tra protestanti e cattolici in Irlanda o tra ind e islamici in India e
Pakistan e la lista sarebbe infinita. La diversit di religione, se preda del fanatismo
e dellintolleranza, sempre stata causa di
lutto e distruzione per lumanit.
Problema di difficile soluzione che solo con
interventi autorevolissimi quali quelli dellattuale Papa Francesco, volti alla tolleranza e alla collaborazione tra religioni, pu
migliorare.
In questo periodo stiamo assistendo anche al risorgere dei nazionalismi, in un
mondo che, anche dietro la spinta della
globalizzazione, sta invece marciando verso fenomeni di aggregazione commerciale
e politica.
LEuropa ne lesempio concreto.
Un continente che nei secoli passati sta-

to dilaniato dalle guerre tra stati confinanti, sta lentamente passando da Comunit
Europea a una vera federazione di stati,
con poteri crescenti alle funzioni europee
sovranazionali. LEuropa oggi un insieme di 28 stati, con quasi mezzo miliardo di
persone, popolazioni culturalmente e tecnologicamente progredite, in evidenza nel
consesso degli stati mondiali, con grandi
responsabilit verso lintera umanit.
Davanti a questo grande progetto, in un
periodo di crisi economica e sociale come
il presente, caratterizzato da forti flussi
migratori dalle aree povere del mondo, con
conseguenti problematiche territoriali, riprendono forza i nazionalismi interpretati
dai partiti di destra che, con programmi
populistici basati su facili slogan, attraggono crescenti consensi nellopinione
pubblica. Cos avanza in Francia il Fronte
National di Marine Le Pen, in Inghilterra
lUKIP di Farage, in Ungheria lo Jobbik
partito di stampo nazista, in Italia la Lega.
Questultima, abbandonata la Padania, ha
riscoperto lItalia e sta proponendosi come
una classica forza di destra antieuro e xenofoba, favorita dal vuoto lasciato dai

movimenti di destra tradizionali, travolti


dagli scandali.
Come sappiamo i movimenti politici non
vivono di sole idee ma anche e soprattutto di finanziamenti ed ecco allora che per
tutti i movimenti nazionalisti arriva il benefattore Putin.
Un articolo di Repubblica dello scorso
Novembre, a firma Ettore Livini e Nicola
Lombardozzi,, titolava : Il bancomat di
Putin per i nazionalisti dEuropa. In fila
anche la Lega: ogni aiuto ben accetto.
Nellarticolo si diceva che quella della
Lega era una speranza di finanziamento,
mentre concreto era il finanziamento di 9
milioni di euro che una banca ceco-russa
aveva dato al movimento di Marine Le Pen
per rafforzarlo in funzione anti Hollande.
E un articolo interessante nel quale si
descrive come la Russia di Putin, secondo il vecchio metodo URSS, abbia ripreso
a finanziare i partiti contrari ai governi ritenuti ostili alla Russia e pi in generale i
partiti nazionalisti contrari allEuropa.
E un vero peccato perch, a mio avviso,
la Russia ha bisogno dellEuropa e lEuropa della Russia.
La Russia, che si estende su un territorio
vastissimo, il piu grande del mondo, ha
una popolazione di poco pi di 150 milioni
di persone che negli anni va diminuendo.
A ovest confina con lEuropa, a est e sud
est con la Cina, che ha una popolazione in
crescita, gi oggi dieci volte quella della
Russia, circa 1,4 miliardi di persone.
Purtroppo anche Putin un nazionalista
che coltiva il mito della vecchia grande
madre Russia. Questo non aiuta.
E compito della diplomazia europea superare questo periodo critico, reso ancor
pi critico dalla guerra a bassa intensit
tra Russia e Ucraina.
Si trovi una soluzione che rispetti la natura e le origini dei contendenti e si proceda
ad un miglioramento dei rapporti con la
Russia. Si faccia prevalere laspetto Europeo della Russia, facendola uscire dal suo
isolamento,cos come Pietro il Grande pensava.
Questo il mio auspicio per gli anni che
verranno.

Politica

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I pi importanti elementi di un programma di governo veramente incisivo e davvero riformatore,


con obiettivi di sviluppo economico ed equit sociale

Larticolo diciotto non un diritto,


bens un insopportabile privilegio
di Antonio Melani

Il fatto che sia utile, e anche giusto (!)


superare il disposto dellarticolo diciotto, non significa automaticamente che
sia importante.
Utile, perch si toglie lalibi da una parte
al cosiddetto nanismo industriale italiano, dallaltra, alla dichiarata impossibilit di investire in Italia da parte dei
possibili investitori esterni.
Giusto, perch si deve agire per avvicinare i diritti di tutti i lavoratori, sia
privati che pubblici, sia della piccola
come della grande azienda, sia che lavorino alle dipendenze sia che lavorino a partita iva (sistema che sempre
pi e da troppo tempo, maschera veri
e propri lavori dipendenti). Bene, di
fronte a tutto ci larticolo diciotto non
un diritto, bens un insopportabile
privilegio.
Una volta fatta questa riforma, semplificati sia lingresso che luscita dal
posto di lavoro, fatte salve le vere prescrizioni costituzionali, serve attivare
limportante.
Indicando senza soffermanvisi si citano la riforma della giustizia, la riforma
dei servizi della pubblica amministrazione, una vera politica industrialema
una chiave di volta importante un
riequilibrio fiscale che consenta di non
seccare i redditi e dare ad essi la possibilit di (ri)formare patrimonio.
Limpianto fiscale sui redditi invecchiato e non risponde pi all obiettivo
di giustizia fiscale, ma soprattutto penalizza il lavoro a favore della rendita.
Sostanzialmente gli ingegneri fiscali
devono costruire un nuovo impianto
che risponda ad esigenze politiche che
vedano una consistente flessione dellimposta sui redditi e dellimposta patrimoniale sui beni immobiliari adibiti
al lavoro, (questo sarebbe anche mol-

to incentivante per la capitalizzazione


delle imprese, annoso problema tutto
italiano), va definitivamente abolita
lirap a vantaggio di una vera patrimoniale che colpisca la ricchezza accumulata e unimposizione che colpisca
la ricchezza consumata.
Solo cos avremo lo strumento fiscale
che non ostacoler la ripresa dei consumi e la formazione di nuovi patrimoni per la classe lavoratrice e il ceto
medio.
Laltra faccia della medaglia della chiave di volta non pu che essere il rigore
nei conti dello stato, non tanto un
problema di elefantismo della pubblica
amministrazione, che pure pu prosciugarsi certamente, ma un vero e
proprio rigore sulle spese, a cominciare dal praticare con forza e determinazione il concetto di spese standard.
Come si dice va tolto il grasso che
cola, insomma con uno slogan si potrebbe dire di risparmiare su siringhe e
clisteri, per ridurre i ticket.
Si comprende che non facile e si capisce che spesso sono i pi diretti interessati a non capire quanto la razionalit e il rigore possano intervenire favorevolmente sulla spesa e sulle prestazioni, lopposizione al nuovo ospedale di Livorno, sta l a dimostrare
quanto non sia diffusa questa cultura
non solo in coloro che governano ma
anche in coloro che sono governati.
Questo con gli altri strumenti indicati
sopra sono le precondizioni per agganciare un nuovo ciclo virtuoso e sperare in un nuovo benessere.
Ma rendiamoci anche conto che abbiamo qualche serio problema nelledificio: non solo perch conviene per la
creazione di posti di lavoro, ma soprattutto perch siamo arretrati necessario investire in infrastrutture sia di trasporto di beni e e persone che di infrastrutture digitali, larretratezza di que-

sti due pilastri un altro ostacolo severo al rilancio di una manifattura nazionale e spinge anche il capitale nazionale
ad andare ad investire allestero.
I ritardi digitali e le difficolt di comunicazione sono costi aggiuntivi che il
sistema economico nazionale sopporta, e questi gap vanno colmati se vogliamo tornare a crescere.
Tutto questo per dire che il tavolo dello sviluppo in Italia ha pi gambe: certamente lagricoltura di qualit, certamente il turismo, certo la logistica,
(lItalia stessa una piattaforma logistica), il made in Italy e lopificio del
lusso, che la manifestazione economico-produttiva della bellezza elemento caratteristico del nostro paese e
della nostra cultura. Bisogna per che
si creino le condizioni anche per ristabilire elementi di manifattura, e questi
sono obiettivi che si colgono se esisuna politica industriale nazionale e se esistono anche le conseguenti azioni per
accogliere lo stabilimento di imprese nei
territori.
A fronte di tutto questo molto importante indicare anche un rinnovamento
necessario dei sistemi di rappresentanza dei corpi sociali; oggi si assiste ad
una pericolosa deriva verso un inarre
segue a pag. 5

FRATELLI NERI
S.P.A.
LIVORNO - ITALY

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da pag. 4

Larticolo diciotto
non un diritto
stabile sistema you and me, un rapporto diretto di autorappresentazione
a fronte di un diretto sistema di interlocuzione del governo verso e presso
i cittadini. Questo certo il prodotto
dei tempi, e le nuove tecnologie sicuramente lo favoriscono e hanno influenzato certamente questo fenomeno. Fenomeno amplificato dalla situazione in cui versano i partiti, sempre
pi leaderistici se non addirittura familiari o personali.
Si tratta per di investire in cultura e
formazione politica, in rapporto diretto con i cittadini e i lavoratori, partendo dalle esigenze e alimentando e costruendo disegni di futuro, per aggregare interessi e progetti riaccendendo un sistema di rappresentanza sindacale che sia luogo di trattativa, risoluzione di problemi, costruzione di futuro, e per fare questo necessario il pi
basso livello di legislazione possibile, il
sindacato ridotto alla semplice applicazione delle norme per i lavoratori, o alla
semplice costruzione di convenzioni per
i pensionati, diviene un organismo burocratico, corporativo, senza fantasia
e soprattutto senza futuro.
E questo un pericolo. I corpi intermedi, senza per forza scomodare
Gramsci; servono per laffermazione
e la progressione della democrazia e
servono per evitare che le crisi una
volta prodottesi, non si scontrino con
il singolo, schiacciandolo e rendendolo disperato e senza alternative, senza
rete sociale, cio davvero pericoloso
per s e per la societ.
Ma i soggetti siano in qualche modo
tutelati ed accompagnati alla costruzione della nuova opportunit.
Un aspetto particolarmente interessante riguarda il sistema previdenziale. Il
quale si trasformato improvvisamente ed velocemente da troppo generoso a duramente rigoroso, roba da far
rimpiangere lo scalone Maroni. Ma
daltra parte non saremmo seri se non
indicassimo le responsabilit del passato e le acquiescenze del mondo sindacale ad una organizzazione della previdenza non in linea con i conti che la
dovevano tenere, il sistema retributi-

vo avrebbe funzionato bene se ci fossero stati ancora i rapporti pensionati attivi di quattro decenni fa, e non in
linea con le nuove aspettative di vita.
Tuttavia essere riusciti in un giorno a
abolire la pensione di anzianit, a raggiungere let di pensionamento pi alta
dEuropa a 67 anni (due anni di differenza con la Germania, lInghilterra,
cinque con la Francia), sembra davvero un tantino troppo repentino, una
qualche attenuazione per rendere pi
progressivo limpatto sarebbe giusto,
immaginiamoci quale sarebbe la reazione di un assicurato, se alla vigilia della
riscossione della rendita la compagnia
gli comunicasse che deve pagare altri
sette anni di premi.
Ma vi anche un altro e pi importante capitolo sul fronte del risparmio, che
si indica per necessit di risparmi, ma
anche e soprattutto per esigenza di
equit. Il rapporto tra pensione retributiva e rendita contributiva. Ed a ben

Politica

vedere questo un tema che potremmo porre sotto il titolo, perequazione


tra le generazioni che hanno avuto tanto
e le generazioni che avranno poco.
In questo senso dovrebbe essere effettuato un prelievo graduale e ponderato a secondo del livello di pensione
retributiva percepita sulla stima della
differenza tra parte del calcolo pensionistico retributivo e quanto sarebbe stato corrisposto in via contributiva, ci pur non azzerando il vantaggio
avuto dal percettore nel calcolo della
propria rendita, render pi equo il trattamento di coloro che riceveranno la
sola contributiva.
Questi sono senzaltro i pi importanti elementi di un programma di governo veramente incisivo e davvero riformatore, con obiettivi di sviluppo
economico ed equit sociale. E soprattutto un progetto dove ognuno pu trovare lo spazio di ci che deve fare e la
soddisfazione per ci che pu ricevere.

Economia

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IL MONDO DEI PRODUTTORI

Unimpresa non sinventa,


si costruisce
Le prospettive economiche, il ruolo degli elementi del PIL e gli agenti di mercato

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Le recenti elezioni regionali in Emilia


e Calabria hanno confermato labbandono del voto di milioni di elettori. Siamo nel
baratro della democrazia con appena il
40% dei votanti. 6 persone su 10 sono
rimaste a casa! Il premier Renzi ha affermato che ha vinto il Pd e ha definito secondario il sensibile calo dei votanti. Primario sar far comprendere a tutti i cittadini che la politica far sul serio nel cambiare rotta e ristabilire seriet e impegno
verso coloro che sono stati gettati (per
demeriti della politica) nel secondario.
E sbagliato affermare che viviamo un
tempo nel quale non c pi etica. Occorre invece domandarsi quale etica sta
dominando nelle nostre consumistiche
societ iper- tecnologiche. Letica presente ed quella edonista. Letica dellavere, del possesso. Letica dellaccaparrarsi
cose e perfino persone. Il mio che domina sul noi. Lego al centro di tutto. E
allora non c da scandalizzarsi se le notizie abbondano di predatori che in modo
furbesco ( e spesso anche illegale) cercano occasioni utilitaristiche per fregare
gli altri, per arricchirsi sempre di pi. Senza guardare negli occhi nessuno, anche
di fronte a situazioni in cui viene messa in
gioco la salute e la vita dei cittadini.
Di fronte ai problemi occorrono analisi
adeguate, che siano fondate su ricerche
scientifiche e che siano approfondite e
monitorate. Il nostro Paese se realmente
facesse unopera di vera prevenzione in
ambiti in cui ogni anno investe miliardi
di euro, probabilmente riuscirebbe ad arginare molti problemi e a destinare una
marea di soldi per lo sviluppo. Invece si
continuano a sprecare fondi ingenti
dopo che si sono verificati i disastri.
Sia in ambito ambientale, che educativoformativo (si pensi alla dispersione scolastica e ai fondi per corsi di formazione
obsoleti e inefficaci). Ma forse richiede
troppa intelligenza la prevenzione e sarebbe inefficace nel favorire la mediocrit
e la funzionalit di lobby che attendono
ogni giorno disastri.
Per uscire da una palude vischiosa e
senza alcuna possibilit di bonifica e per
snellire la burocrazia messa in piedi da una
miriade di leggi e regolamenti che intasano gli uffici, forse occorre ripartire da zero.
Azzerare un sistema che si incancrenito
con un pullulare di leggi che ostacolano
qualsiasi possibile sviluppo. Del resto i
burocrati, tanto chiamati in causa, non

Cinguettare
di Luca Lischi
fanno che applicare le leggi! Sicuramente
troppe, contorte e inefficaci.
Un plauso alla quinta edizione di Maredivino promossa dalla Fisar in collaborazione con le Istituzioni e molti soggetti
privati, che questanno ha fatto un salto
di crescita notevole trovando collocazione al Terminal Crociere con oltre 3000 mq.
di spazi. Parlano i numeri con oltre 5000
presenze e 130 espositori che hanno messo in luce le eccellenze vitivinicole della
provincia e lenogastronomia della nostra
Toscana oltre a numerosi e qualificati ospiti
perfino dallestero. Un evento che ha accolto anche la manifestazione C olio e
olio, nata per iniziativa della Provincia di
Livorno cinque anni fa proprio in contemporanea a Maredivino. Un bel connubio
che ha offerto al pubblico e alla citt di
Livorno una little vinitaly e un little
salone del gusto. Ecco un semplice modo
di fare squadra e ottenere successo. Complimenti a tutti gli organizzatori e allottimo lavoro di squadra. Da apprezzare la
presenza partecipata della Giunta del Comune di Livorno, con il sindaco Nogarin,
la vicesindaco Sorgente e con lassessore al turismo Perullo.
Come ogni anno il Sole 24 ore nel mese
di dicembre pubblica le classifiche sulla
Qualit della Vita. Siamo ad un quarto di
secolo di classifiche e Livorno e la sua
provincia questanno sono in undicesima posizione. Il risultato migliore di sempre. Quando queste classifiche escono (tra
poco seguir quella di Italia oggi e come
sempre con risultati diversi tra le province
in quanto ognuna utilizza parametri di valutazione e indicatori non omogenei) fanno un gran rumore e i quotidiani locali ne
danno notizia, in modo non approfondito.
Occorre, in primo luogo, tener presente che

Cinguettare

77

si tratta di classifica su scala provinciale


e non sul capoluogo. Quindi Livorno e la
sua intera provincia (Elba compresa!). Le
posizioni cambierebbero se ci fosse una
separazione dei dati tra capoluogo e restante territorio provinciale. In secondo
luogo fondamentale sempre comparare le classifiche con gli anni precedenti
e verificare quali indicatori sono stati
utilizzati. Linserimento di nuovi indicatori (migliorativi) rispetto a quelli dello
scorso anno (negativi) permettono di
fare salti in classifica generale sia in avanti, sia in dietro. Ecco limportanza di approfondire ogni ambito delle sessioni
presentate e dei dati forniti. Livorno conferma, nei venticinque anni di classifiche, la sua permanenza media nel primo
gruppo delle province. Infatti, al trentesimo posto nella media comparativa
nei 25 anni e addirittura al ventitreesimo
posto nellarco temporale 2004-2014
(Presidenza della Provincia con Giorgio
Kutuf), con una costante di punti di
forza negli ambiti tempo libero, tenore di
vita, ambiente, servizi e salute. E una debolezza permanente negli altri ambiti: affari e lavoro, ordine pubblico e popolazione.
Primarie PD del 7 dicembre per lelezione del Segretario: 5 candidati in corsa
(un bel segnale di presenza), 39 seggi
aperti da Collesalvetti passando per Livorno, Rosignano, Cecina, Bibbona fino
a Castagneto Ci. Votanti 3694 (neppure
100 voti per seggio! Ma visti i tempi di
crisi e di rifiuto del voto bisogna accontentarsi!). Lha spuntata con il 51%
dei voti, il Sindaco di Collesalvetti, Lorenzo Bacci, uno che ha voglia di fare e di esserci: uniamo le federazioni di Livorno e Piombino stata una sua prima saggia uscita. Nel
neo segretario sono riposte tante aspettative per un reale cambio di passo. Noi facciamo il tifo perch riesca a portare linfa e freschezza in un Pd ancora stordito dalla perdita del Comune di Livorno.
Un appello a chi guida le nostre citt, i
nostri bellissimi territori, con le loro potenzialit e anche criticit confermate dalle
classifiche sulla Qualit della vita. Prendo orgogliosamente in prestito le parole
di Giorgio La Pira, a mio avviso profetiche in questo grave momento di crisi, che
necessita di un pensare profondo e condiviso: il nostro compito di guide della
citt pensare, essenzialmente quello
di meditare: se non meditiamo siamo soltanto dei direttori generali.

Spigolature

Cosa dobbiamo fare


per sopravvivere
Riccardo Nencini, segretario immarcescibile del PSI (circa l1% dei consensi in campo nazionale) alleato di
ferro del PD, ed ora viceministro delle
Infrastrutture, ha recentemente affermato, venendo meno a precedenti dichiarazioni rilasciate alla stampa, che
lo scalo pisano non ha la possibilit
di sviluppo mentre quello fiorentino,
compresso tra lautostrada ed i monti, si, quello si!
Un formidabile galleggiatore questo
Riccardo: noi preferiamo ancora lo zio,
il mitico Gastone grande vincitore di
unTour de France.

Non regge un colpo...


Nogarin, il nostro Filippo, sindaco di
Livorno si adotanto per una vignetta apparsa sui quotidiani locali che,
a parer suo, ha ritenuto offensiva al
suo giusto lignaggio ed alla sua funzione elettiva.
Ha presentato querela, pensiamo, per
lesa maest.
La satira ha colpito e colpir sempre
gli esponenti della politica e comunque
personaggi di prima fila. Basti pensare a Andreotti, Fanfani, Spadolini, Berlinguer e lo stesso Berlusconi fino ad
arrivare a Renzi. Nella storia questi
personaggi non hanno mai reagito in
maniera scomposta e tanto meno al ricorso nei tribunali.

La sfasciapartiti
Con queste note intendo ripercorrere
quella che ha rappresentato per il nostro paese, alla luce degli ultimi accadimenti, il ruolo negativo svolto da
Rosy Bindi dal momento del suo ingresso in politica che inizia nel 1989
con la sua candidatura alle elezioni
europee nel Triveneto.
DallAzione Cattolica, nella quale ricopriva l'incarico di vicepresidente nazionale fu, scaricata attraverso
lescomatage di quella candidatura,
certamente importante.
Fu inserita, al secondo posto, dietro
Andreotti che la protesse facilitando
la sua elezione ma sacrificando Gustavo Selva - apprezzato parlamentare europeo uscente.

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i
Sp
Allindomani dellesplosione di tangentopoli, concorse alla ingloriosa sparizione della D.C. Venne nominata commissario straordinario per il Veneto:
nel giro di pochi mesi riusc praticamente ad annientare lintera struttura
della DC veneta, imponendo chiusure
di sezioni, scioglimenti dei comitati
provinciali ed il commissariamento di
tutti gli organi dirigenti regalando e facilitando lascesa della Lega Veneta.
Fu ancora negativa protagonista nel
PPI contribuendo alla sparizione dello storico quotidiano Il Popolo; svolse
un ruolo importante nella formazione
della Margherita anticamera della famosa fusione a freddo e cio lunione dei D.S e la nascita dellattuale
Partito Democratico.
E di questi giorni il violento attacco
condotto contro la segreteria Renzi e
la sfrontata disponibilit a costituire
un nuovo partito che raccolga le
espressioni pi estreme della sinistra
europea, con la componente minoritaria del P.D.
Quello che sorprende e meraviglia
la facilit, lo spazio e la credibilit
che nella sinistra italiana le vengono

ancora riconosciute malgrado i danni


che questa
pasionaria da strapazzo ha provocato
in qualunque collocazione nella quale si trovata ad operare.

Ma stava sulla luna?


Marco Cannito - consigliere comunale di Livorno per conto della lista civica Citt Diversa - si scagliato contro il sindaco e la giunta comunale chiedendo il rinvio il rinvio della discussione sul bilancio di previsione 2015,
perch, ha affermato, un disastro:
prevede, infatti, un sensibile aumento di tassi e tagli al sociale.
Per la cronaca Cannito stato uno dei
pi convinti e solerti sostenitori elettorale del sindaco Nogarin e dei grillini. Pu ben dirsi che chi causa del
suo mal pianga se stesso!!.

Ma linsegna luminosa
ancora accesa
Alcuni giorni fa il Tirreno in un servizio sulla cronaca locale faceva lelenco con foto depoca di tutte le sale
cinematografiche scomparse in questi ultimi anni compresa, naturalmente, anche la Sala Grande nella omonima piazza.
La cosa strana che, da oltre due
anni dalla chiusura, i due cartelli laterali che venivano utilizzati per affiggervi i manifesti sono ancora presenti mentre linsegna centrale brillantemente illuminata.
Alla grazia del risparmio energetico!

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Livorno

LIVORNO C
di Franco Spugnesi

Da un po di tempo, da quando cio il PD


ha malamente perso lamministrazione del
Comune, Livorno ha accresciuto la sua
presenza sulle pagine dei giornali e sui
programmi televisivi, insomma ha aumentato la sua visibilit sia pure in termini non
proprio positivi-.
Anche Enrico Rossi, Presidente della Regione, cui in un passato neppure troppo
lontano si addebitava, a ragione, una spiccata preferenza per larea pratese fiorentina a spese della costa, diventato un
frequentatore delle nostre terre e si profonde in attenzioni e (almeno sotto forme
di promesse), finanziamenti per la nostra
disastrata economia.
Il presidente Rossi, ormai in piena campagna elettorale, ha forse anche il sogno di
aiutare il PD a ritrovare il ruolo che aveva
prima della batosta elettorale. Impresa
non semplice se addirittura impossibile.
Livorno ormai diventata una piazza contendibile e neppure il nuovo segretario
Bacci, serio e, almeno apparentemente
fuori dalle bande di partito, nel breve pu
riuscirci.
Molto merito, se di merito si tratta, va attribuito proprio al Sindaco Nogarin che,
tra invettive, scomuniche e impuntature
non cava un ragno da un buco, ma fornisce argomenti ai giornalisti di tutta Italia.
C il sospetto (forse pi di un sospetto)
che poter contare su un nemico qualsiasi
permetta a lui e alla sua giunta di neofiti di
procrastinare allinfinito il momento in cui
cominciare a fare qualcosa per la citt.
Ci aspettavamo la rivoluzione; labbatti-

Enrico Rossi

mento dei privilegi con cui la casta rossa teneva in pugno la citt ma non successo. Anzi lunico tasto scottante affrontato, cio il bando per laffidamento
della pulizia delle strade, approntato dal-

lAAMPS nuova gestione per ridurre il


costo del servizio (a Livorno le tariffe relative ai rifiuti sono tra le pi alte della Toscana), stato ritirato sotto la pressione
proprio di quelli che, in qualche maniera,
erano fruitori di un privilegio godendo,
grazie alle passate amministrazioni, di un
contratto assai superiore a quello dei loro
colleghi nelle altre aziende toscane.
Pensando ai grandi progetti in tema di raccolta rifiuti come la differenziata per tutti,
chiusura dellinceneritore etc. pi di qualche preoccupazione nasce. Non abbiamo
ancora notizia di uniniziativa di promozione industriali del territorio che ha un
disperato bisogno di insediamenti, anche
modesti, per compensare labbandono
delle grandi attivit, senza i quali il declino non si arresta.

Nuovo aggiornamento multimediale per il website del Centro.

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10 Livorno

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SE NE PARLATO IN UN INTERESSANTE DIBATTITO A IL CENTRO

Angelo Roma
e le problematiche del porto

lotto richiede un impegno finanziario di


640 milioni, sembrano finalmente aprirsi
delle concrete prospettive: la Regione
Toscana si impegnata per 160 milioni di

euro, altrettanti l'Autorit Portuale ed il


Governo, i residui 160 a carico dei privati.
Ma il vero problema, ha aggiunto, resta
quello delle navi da 10.000 teus che non
possono entrare nel porto di Livorno, ingresso consentito oggi, alle navi fino a
5000 teus.
Il comandante Roma, rispondendo ad altre domande ha chiarito come a proposito
dell'Interporto Vespucci si tratti, in effetti,
di un retroporto che potr essere opportunamente valorizzato allorch saranno
completati e resi funzionali i collegamenti
ferroviari.
Sulle prospettive di uno sviluppo futuro dei
traffici, importante rendere operativi i rapporti in corso con il Magreb e l'intero Nord
Africa: sta qui il futuro del nostro porto.
Ed infine sul Porto Livorno 2000 ha dichiarato come sia necessario risolvere integralmente i problemi dell'attracco e del
ricevimento dei turisti, da qui l'esigenza di
investimenti mirati che potranno essere facilitati dalla compartecipazione dei privati.

strato il record assoluto di traffico giornaliero del Galilei, con 23.768 passeggeri transitati in un solo giorno.
Nel mese di settembre per la prima volta
sono stati superati i 500 mila passeggeri
(501.882).
Tali risultati sono stati sostenuti dal
positivo andamento del fattore di riempimento dei voli di linea (Load Factor),
passato dal 77,7% all80,6% rispetto al
medesimo periodo del 2013, con un incremento dei posti offerti dell1,9% ed
una crescita dei posti occupati pari al
+5,6%.
Nei primi nove mesi del 2014 il Galilei ha
regolarmente collegato
Pisa a 24 paesi.
1
Nella stagione estiva (Summer 2014) 18
compagnie aeree hanno operato sullo
scalo, e hanno servito con voli di linea
un totale di 79 destinazioni, di cui 67
internazionali e 12 nazionali. In questo
stesso periodo sono stati inaugurati 8

nuovi collegamenti: il volo diretto PisaIstanbul, operato da Turkish Airlines a


partire dallo scorso 26 giugno, Lisbona,
Salonicco, Danzica, Comiso e Crotone,
operati da Ryanair, Berlino Tegel (Air
One) ed Helsinki (Finnair).
E inoltre ripresa loperativit anche per
questa stagione del collegamento intercontinentale per il JFK di New York di
Delta Air Lines.
Decisamente positivo anche landamento del traffico cargo. Il dato progressivo da inizio anno al 30 settembre (5.631
tonnellate di merce e posta trasportate)
evidenza una crescita del 212,4% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Due i principali fattori alla base di questo risultato: la ripresa, a partire dal 2
aprile scorso, delloperativit DHL e le
importanti spedizioni effettuate con voli
charter B747 All Cargo da aziende toscane del settore lapideo.

di Cristina Battaglini
Nell'ambito degli incontri con i personoggi
di spicco, organizzati dal circolo Il Centro, toccato ad Angelo Roma svolgere
con maestria e razionalit , la conferenza
sullle problematiche del porto di Livorno
e delle prospettive, largamente attese, di
un suo serio ed urgente rilancio.
Ha risposto ad una serie di domande chiarendo indubbiamente molte delle incertezze che ancora lo avvolgono.
Ha esordito con la speranza di comprendere meglio i progetti del sindaco Nogarin in considerazione del fatto che ha "tenuto per se" le deleghe afferenti le questioni portuali.
E' indubbio che il problema dei problemi
resta sicuramente quello dei dragaggi. Qui
il comandante Roma ha fatto una vera e
propria diagnosi con un'affermazione finale che suona in termini pi positivi rispetto alle attese che si protraggano da
decine di anni.
Per la piattaforme Europa , il cui primo

Gestione SAT:
ottimo resoconto
Il Consiglio di Amministrazione di SAT
S.p.A., nellultma riunione, ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione
al 30 settembre 2014, con i seguenti risultati economici: (EBIT: +23,7%, Utile
netto: +32,5%) sostenuti dal positivo
andamento del traffico passeggeri dellEstate 2014 che sotto specifichiamo.
Nei primi nove mesi del 2014 sono stati
stabiliti nuovi record di traffico mensile per i mesi di maggio, giugno, luglio,
agosto e settembre. Il mese di agosto si
chiuso per la prima volta col superamento della soglia dei 600 mila passeggeri (606.718 passeggeri).
Inoltre, sabato 9 agosto, stato regi-

Angelo Roma

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Livorno

11

DOPO LE RECENTI VOCI DI VENDITA DELLA RAFFINERIA ENI DI LIVORNO

Cara, vecchia Stanic quale futuro?


di Giovanni Giorgetti

Le recenti voci di vendita della Raffineria


Eni di Livorno (anzi la Stanic per coloro
che hanno i capelli bianchi, cme il sottoscritto, anche se col tempo ha cambiato
pi volte denominazione in AgipPlas,
Agip Petroli e, appunto, Eni) fanno porre
lattenzione sulla crisi dellindustria della
raffinazione del petrolio grezzo in Italia.
Lindustria della raffinazione nel nostro paese entrata in una fase di profonda trasformazione determinata dalla riduzione
dei consumi e dalla crescente pressione
competitiva internazionale. Inoltre, le crisi geopolitiche hanno determinato la riduzione delle disponibilit di alcuni greggi chiave, in particolare del mercato Mediterraneo.
Nel 2013 le lavorazioni di petrolio e di semilavorati nelle raffinerie Eni sono state
di 27,38 milioni di tonnellate in diminuzione dell8,8% rispetto al 2012. In Italia la
flessione stata del 9,4%, allestero le lavorazioni in conto proprio sono diminuite
del 5,9% in particolare in Repubblica Ceca.
Le vendite della rete in Italia di 6,64 milioni di tonnellate sono diminuite del 15,2%
nel 2013, per effetto del quadro congiunturale recessivo caratterizzato inoltre da
crescente pressione competitiva. La quota di mercato media del 2013 del 27,5% in
calo di 3,7 punti percentuali rispetto al
2012.
LEni la principale azienda di raffinazione in Italia con 5 raffinerie di propriet
(Sannazzaro, Venezia, Taranto, Livorno e
Gela) e una quota di partecipazione del
50% nella Raffineria di Milazzo.
Le lavorazioni complessive sulle raffine-

Una veduta della Raffineria Eni di Livorno.

rie di propriet sono state di 18,99 milioni


di tonnellate, in diminuzione di 1,85 milioni di tonnellate (-8,9%) rispetto al 2012,
determinando un tasso di utilizzo degli impianti del 66%, in diminuzione di 6 punti
percentuali rispetto al 2012.
Il 23,7% del petrolio lavorato di produzione Eni, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto al 2012 (22,8%).
In questo scenario di non rimunerativit
delle lavorazione del greggio, le raffinerie
di Cremona (Tamoil), Roma (TotalErg) e
Mantova (Ies) sono gi state convertite
in depositi.
Le Raffinerie di Gela e Venezia saranno
convertite in Green Refinery, cio raffinerie che anzich lavorare greggio petrolifero lavoreranno olio di palma importato dallIndonesia o oli estratti da biomasse vegetali o animali.
Da questi prodotti possibile ottenere,
con appositi impianti, gasolio ad alto numero di cetano (lottano del gasolio) e a

L'ingresso della Raffineria quando era denominata Stanic.

basso inquinamento (zolfo, particolato,


CO, Hc, ecc.). Questo gasolio pu essere
mescolato con i gasoli distillati dal petrolio grezzo, migliorandone le prestazioni.
La raffineria di Livorno, che lunica del
Gruppo Eni a produrre lubrificanti e paraffine, sembra rimanere fuori da questi
grossi investimenti.
Quale futuro si prospetta? La recente tecnica di estrazione Fracking (Hydraulic fracture stimulation), ha provocato un abbassamento del prezzo del greggio.
Ci ha dato una mano alla raffineria che
riduce le perdite, dato che i prezzi dei prodotti petroliferi sono rimasti costanti.
Il Francking consiste nell immissione di
acqua ad alta pressione, sabbia e sostanze chimiche nelle rocce contenenti greggio, con conseguente la rottura delle stesse e la produzione di grosse quantit di
greggio.
Cina, Russia e Stati Uniti hanno incrementato a dismisura la produzione di greggio,
abbassandone il prezzo sul mercato (da
100 a 79,6 $ al barile). Gli Stati Uniti sono
diventati da paese importatore un paese
esportatore). Purtroppo sul mercato ci
sono prodotti petroliferi meno cari dei nostri. In Arabia Saudita e in altri paesi sono
state costruite raffinerie di grande capacit con nessun problema ambientale o burocratico e con il grezzo estratto in loco.
Un pugno dei migliori tecnici del mondo
(americani, cinesi, russi, ecc.) conduce le
raffinerie, dove operano operai indiani e
pachistani sotto pagati.
E veramente duro operare in queste condizioni: occorrerebbe costruire nuovi impianti per produrre prodotti a pi alto valore.
Anche dal punto di vista strategico degli
approvvigionamenti sarebbe un grosso
danno perdere lunica raffineria Eni che
produce oli lubrificanti .
Gli oli lubrificanti in Italia sono prodotti
anche dalla raffineria Esso (Rasiom) di Augusta e da vari impianti di rigenerazione
di oli usati.
Circa 900 persone perderebbero il lavoro
per non parlare delle altre dellindotto.
Chi volesse conoscere la storia della Raffineria di Livorno pu andare su Youtube
e cliccare Storia della Raffineria di Livorno. Appariranno le slide di una conferenza del sottoscritto del 2009 sulla mia amata raffineria, con la quale ho condiviso i
miei 35 anni di lavoro professionale in qualit di tecnologo di impianti.

12 Livorno

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SUCCESSO DI PUBBLICO E DI CRITICAALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DEL

La mia DC il libro di
di Marisa Speranza

Una riunione di combattenti e reduci :


Cos Bruno Manfellotto, nella sua veste
di moderatore, ha definito scherzosamente lincontro dei relatori intervenuti alla
presentazione del libro di Enrico Dello
Sbarba : La mia Dc. Spezzoni di vita politica e i rapporti con il sen Andreotti. Sul
cast biancofiore il direttore de LEspresso stato subito illuminante : dallon
Gerardo Bianco (autore di La balena bianca) allon Ivo Butini (il pi vecchio della vecchia guardia , un testimone del tempo) allon Egidio Pedrini (gi al vertice
di Alitalia e tuttora sindaco di Zeri in provincia di Massa Carrara).
Accanto a loro , in un ruolo non politico,
il prof. Giangiacomo Panessa (docente universitario). Nella sala del Mare, presso il
Museo di Storia Naturale, si cos consumato un incontro rievocativo e appassionato che ha coinvolto il folto pubblico intervenuto per loccasione.
Un libro singolare, fatto di memorie e ricordi , ha spiegato Manfellotto, legato a
Dello Sbarba da unamicizia che risale ai
tempi in cui egli era il direttore de Il Tirreno (mi portava lettere e lettere). Gerardo Bianco ha ammesso di sentirsi ancora
un combattente : non c voglia di arrendersi e vale sempre limpegno di far
capire bene cos stata la Prima Repubbli-

LOn. Ivo Butini

ca. Una storia di crescita e libert di cui


lonorevole ha sottolineato passaggi importanti e protagonisti illustri ( De Gasperi, Fanfani, Andreotti .). Senza dimenticare per che la storia di un Paese scritta da mille mani.
Dello Sbarba, ha sottolineato, porta avanti la sua esperienza personale , ma ci dice
che la storia di un partito non solo quella
dei grandi leader , ma di migliaia di persone che ne hanno creato la tessitura. A
sollecitare tanta memoria stato il prof.
Panessa che non un politico, ma gli sta a
cuore che la memoria del territorio non
vada perduta.
Quando Enrico accenn al suo carteggio
con Andreotti egli lo consigli di dare il
via a questo libro a cui lautore ha lavorato con estrema attenzione.E c un filo
rosso che lega il carteggio a Livorno, visto che fu al teatro Goldoni che chiuse la
campagna elettorale per il referendum sul
divorzio (1974) il ministro della Difesa Giulio Andreotti, presentato da Dello Sbarba,
allepoca segretario provinciale della DC.
Panessa ha lodato la coerenza e la tenacia
di Enrico che ha lavorato sul territorio
con estrema seriet, anche se la coerenza non sempre paga , ma uno si deve misurare con la propria coscienza. Enrico
Dello Sbarba non si arreso e non si arrende.
Questa, la sintesi dellintervento di Egidio Pedrini. Che ha ricordato i tempi in cui
i giovani della sua generazione avevano
possibilit oggi inesistenti: io sono vissuto in un sistema di partecipazione che
non c pi. Oggi c disorientamento e
sono venuti meno i valori che ti portano
avanti. Pedrini si definisce orfano della
DC, questa madre a cui devo la mia vita.
A sostegno del suo pensiero, ha portato
esempi illuminanti del tempo in cui sentiva lo Stato amico che pensava a lui come
a un cittadino e non come un a un cliente. La DC stata eutanasiata quando
aveva cinquantanni di vita, ha osservato Ivo Butini, e questo per me stato un
errore. Altro errore: il referendum sul divorzio, una sconfitta che cambi la storia democristiana. In quanto al testo,
Butini sottolinea nella prefazione che lautore, un fanfaniano doc, dedica il libro a
Giulio Andreotti nel primo anniversario

Da sin.: lOn. Egidio Pedrini, Enrico Dello Sbarba,


il Prof. Giangiacomo Panessa. (foto Onorati)

della sua scomparsa.


Il saggio non per una nostalgia, ma
pone un problema. Che lonorevole spiega citando lAvvenire: il grande dovere
politico dei cattolici immischiarsi e
costruire non da soli. In Parlamento non
che manchi una presenza cristiana : manca un pensiero cristiano,ha precisato
Butini, per cui bisogna immischiarsi partecipando. E il Centro che verr?. Ci
fu, sullargomento, un convegno affollatissimo presso la Stazione Marittima di
Livorno (2007) . Ma il Centro non venuto, e c da chiedersi se esiste ancora.
I tempi sono mutati, e Butini avverte che
il mio sentire e quello della generazione
presente diverso. Dov la rottura ? .
La perdita del senso della storia. E ancora : Abbiamo smarrito il Paese o il Pae

Una parte del pubblico che ha seguito il dibattito sulla

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Livorno

13

OSTRO DIRETTORE NELLA PRESTIGIOSA SALA DEL MARE DI VILLA HENDERSON

Enrico Dello Sbarba


giornalista Bruno Manfellotto, lOn. Gerardo Bianco e

se si smarrito. Lauspicio ?. Una ripresa della periferia , ripigliando il senso di


una storia iniziata.
In Enrico Dello Sbarba oggi prevale per
il pi nero pessimismo. Egli non pensa
che ci siano le condizioni per un ritorno
serio e organico dei cristiani in politica. In
quanto al senso della sua scelta (perch
Andreotti?), spiega che, a motivarlo, fu
laggressione spropositata della stampa
nei confronti del leader democristiano
(vedi larticolo di Mino Fucillo su Il Tirreno diretto da Sandra Bonsanti il 23
.10.1999).
Non solo :Venivamo accusati di essere il
partito dei padroni, ma con me cerano
operai , impiegati, coltivatori diretti .
Non abbiamo mai avuto il sostegno della
grande impresa. Siamo stati un partito di

presentazione del libro di Enrico Dello Sbarba.

popolo e abbiamo interpretato il meglio


della societ italiana. Enrico ricorda le ore
piccole , fino a notte fonda, spese per limpegno politico, ignari di fatica e di rimborsi.

Una realt umana e politica, scrive Bianco


nella prefazione, di cui dovrebbero tenere
conto gli storici se vogliono davvero capire cosa sia stata la DC, uscendo cos dal
gossip storiografico.

Valorizzare
la memoria politica
nella storia del territorio:
il contributo autobiografico
di Enrico Dello Sbarba

Tale carica coincise con la gestione dello


spinoso referendum sullabrogazione della legge Fortuna-Baslini che aveva istituito il divorzio. La campagna elettorale, che
vedeva impegnato direttamente Amintore
Fanfani alla cui corrente della confederazione democristiana apparteneva appunto
il neosegretario labronico, fu resa assai
difficoltosa dallostilit sorda di tanti che
pure dicevano di rifarsi al cattolicesimo
propugnatore dellindissolubilit del matrimonio. In quelloccasione tra altri illustri personaggi intervenne a Livorno anche Giulio Andreotti di cui si riferisce lappassionato e profetico intervento e col
quale poi lAutore avrebbe avuto uno
scambio epistolare. Il carteggio era stato
occasionato dallappassionata difesa del
ruolo della DC dopo le pesanti accuse rivolte a quel partito travolto dalle note vicende che ne causarono la dissoluzione
da articolisti del Tirreno cui lAutore, forte
della sua onest e spirito di servizio, ribatteva con tenacia consapevole di rappresentare tante persone senza volto e nome
che si erano impegnate nel partito e che
erano indirettamente identificate con quanti invece, come succede in politica, si erano serviti di esso per assecondare i propri
interessi.
Di questa polemica il Nostro informava
Giulio Andreotti che rispondeva sempre a
tono e con garbo. Attraverso quindi le pagine del libro si ripercorrono vicende di
storia e microstoria vissute dallAutore che
per la sua determinazione e capacit avrebbe potuto ricoprire incarichi di ben pi
ampia responsabilit ma forse paradossalmente la sua estrema coerenza e correttezza gli furono di impedimento nel perseguirli.
Nel suo ricordo Enrico Dello Sbarba non
ha voluto dimenticare le persone con cui
interag e comunque, terminato il suo cursus politico, gli si deve ascrivere un grande merito culturale quello di aver trasfuso
tanta passione nellassociazione il Centro con la pubblicazione di un omonimo
mensile diffuso in tutta la provincia labronica che d voce a chiunque voglia contribuire al bene comune.

di Giangiacomo Panessa

Mezzo secolo di attivit politica sul territorio livornese in sintonia coi principi di
una Democrazia Cristiana interprete di sentimenti autenticamente popolari: questo in
estrema sintesi il filo conduttore dellagile
volumetto autobiografico di Enrico Dello
Sbarba, storico esponente democristiano
per molti anni capogruppo al Comune di
Rosignano Marittimo dove ha operato per
pi di mezzo secolo.
Il libro dal titolo: La mia DC. Spezzoni di
vita politica e i rapporti con il Senatore
Andreotti, Ed. Il Quadrifoglio, Livorno
2014, stato presentato a Livorno nella
suggestiva aula didattica del museo di
scienze naturali a un folto e attentissimo
pubblico e ha visto intervenire personaggi storici del dissolto partito cattolico del
Dopoguerra da Ivo Butini a Gerardo Bianco a Egidio Pedrini con il coordinamento
di Bruno Manfellotto ex direttore del Tirreno.
Il mio ruolo in questa vicenda che mi ha
permesso di essere presente tra questi illustri personaggi stato esclusivamente
quello di promotore culturale : in primis
per aver caldeggiato un lascito di memorie
di un cos prolungato lavoro politico e poi
di aver seguito da vicino e con interesse il
dipanarsi della ricerca. Peraltro il mio lavoro su Togni e la ricostruzione a Livorno
aveva fatto da apripista e lattivit dellAutore, seppur datata dal cruciale 48
prende nel libro le mosse da quando, nel
1974. assurge alla carica prestigiosa di segretario provinciale del partito di governo
nel Paese ma non a Livorno.

14 Livorno

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Dedicato al corpo docente e agli alunni di ieri e di oggi

Liceo Classico 1960-2014


La storia dellIstituto in un voluminoso libro
di Mario Lorenzini

Il Liceo classico fu istituito a Livorno


nel 1860 e lAssociazione Pro Liceo
Classico di LIVORNO ha anticipato la
ricorrenza dei 150 anni presentando il
secondo volume de IL NOSTRO LICEO che comprende il periodo 19602014 .
Seicento pagine, una documentazione
accurata e di tutto rilievo, un elenco preciso di nomi, dai Ministri alla Istruzione, dal 1861 al 2014, ai presidi, ai docenti, al personale non docente, agli studenti della terze classi di 54 anni di vita
di questo Istituto.
Va dato atto allinfaticabile presidente
Gianfranco Porr e ai suoi collaboratori di aver realizzato un documento che
un gradito ricordo per i tanti ex alunni
ancora presenti e un prezioso documento per quanti domani vorranno effettuare ricerche.
Cinquantaquattro anni sono tanti per la
Scuola italiana vissuta in un periodo ricco di speranze e di realizzazioni, dalla
riforma della scuola media allammissione allUniversit di tutti coloro che
conseguono un diploma di scuola superiore.
LUniversit aperta a tutti.
E non dimenticato il movimento
studentesco,esaminato con particolare
impegno e competenza dalla professoressa Boni De Tommasi prima allieva e
poi docente e preside. Movimento presente anche a Livorno ma in modo, diciamo, democratico e non violento.
Gli studenti del Classico ebbero il loro
spazio consentito dai decreti delegati e
le loro proposte furono vagliate, accettate o respinte. La presenza poi dei genitori nella gestione della scuola si dimostr utile.
Lintervento della preside Mannucci nel
periodo caldo 1997-2001 interessante
perch ricorda il periodo pi difficile per
il Liceo, ridotto del 1997 a dieci classi.
Il periodo che chi scrive ricorda benissimo per averlo vissuto in difesa del
Classico e del Nautico

La copertina del libro Il Liceo Classico a Livorno.

Il pericolo della fusione con il Magistrale


Palli.
Anni di incontri, discussioni,proposte

fino al 2000 quando con la legge sullautonomia scolastica (quella che ha


soppresso i provveditori e gli organi collegiali territoriali e ha trasformato i presidi in dirigenti e i segretari in direttori,
nota dellautore) - scrive la preside
Mannucci - stato istituito lISIS e il
Classico ha iniziato un nuovo percorso
didattico con grande fiducia.
Grande attenzione stata data ai personaggi ex liceali-insegnanti, studenti,
che hanno raggiunto livelli di notoriet
nelle attivit di lavoro.
Abbiamo dato il nostro contributo con
i seguenti atti:
breve profilo sinottico della legislazione scolastica dallUnit di Italia al 2013;
Istruzione classica della provincia di
Livorno; Alfabetizzazione informatica
a Livorno; I Ministri della Pubblica
Istruzione dal Regno dItalia al Governo Renzi; Il Distretto scolastico 20.
I Presidente Emerito della Repubblica
Azeglio Ciampi ha inviato un messaggio che pubblicheremo nel numero di
Gennaio.

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Rosignano

15

LA LETTERA DI UN ESPERTO AGRONOMO DI ROSIGNANO MARITTIMO

L Oasi delle colline livornesi


Sono un agricoltore di Rosignano Marittimo che non pu pi coltivare il girasole,
coltura miglioratrice del terreno, perch i
cinghiali, fatti prolificare dalla Provincia
di Livorno nell oasi, la distruggono.
Inoltre la Polizia Provinciale gira di notte
per limitare i danni che questi animali possono arrecare alla circolazione stradale. Ed
anche questo un costo! Ce lo possiamo
permettere?
A questo punto va vista meglio la storia
dellOASI. Il terreno e le case (una ai Poggetti ed una nellarea dietro le scuole di
Rosignano Marittimo) furono acquistate
dalla Provincia dai signori Pertusati. La
casa dei Poggetti stata da anni ristrutturata con ascensore e tutti i conforts. Per
fare cosa?
Sono stato a visitarla esternamente ed ho
visto che nei marciapiedi esterni, fatti in
cotto, lerba alta un metro o pi e tutto
in abbandono.
Seduto sulle scale del fabbricato, ho ammirato il paesaggio; si vedeva Piombino,

la Corsica, lElba, la Capraia, la Gorgona e


le navi alla fonda davanti a Livorno; girando lo sguardo in senso orario si vedono le Alpi Apuane, i monti per cui i Pisani
veder Lucca non ponno e tutta la valle
sino a Collesalvetti e Pontedera.
E un panorama irripetibile! Se lo vedessero gli stranieri o anche tanti turisti italiani,
ci si accamperebbero per gustare questo
spettacolo.
Noi? Noi no.
I nostri amministratori forse non ci sono
mai stati, forse non sanno che tesoro hanno in mano. Mi sono domandato: perch
il Comune di Rosignano non lo sfrutta a

beneficio della popolazione?


Cosa ci farei io che sono vecchio, ma che
ho ancora tanta voglia di fare?
Ci farei un appresellamento ecologico.
Ogni presella dovrebbe avere una notevole dimensione ed essere immersa nel
verde con tanti alberi di alto fusto, come a
Quercianella, rispettando tutte le regole
che gli ingegneri del Comune di Rosignano dovrebbero prescrivere; queste preselle si potrebbero vendere ai turisti a cominciare da quelli che approdano alla Cala
dei Medici di Caletta. Si darebbe lavoro
alla gente. Prima ledilizia, poi a tutte le
altre industrie turistiche e Rosignano risorgerebbe a nuova vita.
Non voglio suggerire niente di pi, ma invitare i Rosignanesi, con le autorit in testa, a fare delle passeggiate, dei pic-nic ai
Poggetti. Spero che qualcuno pi giovane, pi dinamico di me, rifletta su cosa
vorrebbe dire mettere in moto unattivita
duratura dalla quale sorgerebbero a Marittimo: ville, ristoranti belvedere, forse alberghi, tante attivit, dalledilizia al turismo, da far parlare di Rosignano allEuropa intera.
Guardate, partendo dai girasoli, dove sono
arrivato!
Piero Santi
(Dottore Agronomo)

La scomparsa dellamico Giorgio Becuzzi


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Con Giorgio Becuzzi, scomparso il mese scorso, ho trascorso certamente alcuni dei momenti pi belli della mia vita.
Erano quelli gli anni ruggenti in cui il paese, pur nella costanza di contraddizioni e di
vivaci contrastri sociali, stava vivendo una congiuntura favorevole: leconomia andava ed
in particolare insisteva il boom delledilizia ma anche quello degli appalti pubblici, molle
propulsive importanti.
E Giorgio Becuzzi, agli esordi trasportatore di materiali edili, aveva negli anni creato una
importante impresa che operava nel campo del movimento terra, delle urbanizzazioni
stradali, delle demolizioni industriali dove utilizzava le microcariche esplosive, unassoluta novit.
Insomma un operatore tra i pi importanti e qualificati di tutto il comprensorio.
Fu un uomo vincente, riusc ad emergere anche nel campo calcisitico allorch assunse, nei
primi anni 80, la presidenza del Rosignano calcio: fu promosso nellInterregionale e
vinse la coppa nazionale dilettanti.
Le occasioni in cui ci siamo incontrati, oltre a quelle ufficiali legate alle attivit imprenditoriali, sono state molte e tutte da ricordare: le colazioni e le cene da Nello alle Spianate
o quelle al Rugantino (poi Astragalo) da Amerigo ed il suo immancabile riso cremolato.
Ed infine una serata indimenticabile: quella trascorsa a Bussola Domani allorch, entusiasti, assistemmo allultimo recital di Mina.
Ecco, Giorgio lo voglio ricordare cos, con tanta nostalgia: stato per me e per lintera
famiglia un grande amico indimenticabile.

16

Cultura

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Due libri fondamentali e imperdibili che, in giorni pre-natalizi, possono anche rappresentare una ottima idea-regalo

Oriana Fallaci: le interviste


a se stessa e quella sulla storia
di Paolo Arzilli

Una delle domande che pi comunemente ci facciamo quando si


giunge a conoscere bene lopera
complessiva di uno scrittore, o i dischi pubblicati da un tal musicista
durante lintera carriera, o ancora
la produzione cinematografica di un
particolare regista, se lattivit dellartista in questione debba esser
valutata seguendo la qualit cronologica dei suoi lavori, oppure i lavori migliori da esso realizzati.
In altre parole -e giusto per portare
un esempio concreto-, Monicelli va
considerato per Amici Miei (1975),
o per il percorso che da Amici Miei,
passando per Un borghese piccolo piccolo (1977) e Il Marchese del
Grillo (1981) giunge al mediocre
Panni sporchi (1999)?
Io ho scoperto Oriana Fallaci
soltanto nel 2004 - quindi molto tardi- e attraversola lettura
di Oriana Fallaci intervista s
stessa LApocalisse, che allepoca fu e tuttora , per lego
spropositato e irritante dellautrice, lautoreferenzialit e i toni
reazionari, una delle cose pi
sgradevoli che personalmente
abbia mai letto (insomma, la
Fallaci dopo poche pagine dallinizio domanda a se stessa se
durante lintervista la Oriana intervistatrice deve proseguire
continuando o meno a dare del
Lei a quella intervistata, e questultima risponde continuando a
darci del Lei, per carit. Non amo
indulgere a mode giacobine. Insopportabile).
Barcamenandosi tra assiomi imbarazzanti tipo ovunque via sia
antiamericanismo vi occidentalismo; ovunque vi sia antioccidentalismo vi filoislamismo; e ovun-

que vi sia filoislamismo vi antisemitismo e dichiarazioni rivedibili


come checch ne dicano i registi
cialtroni di Hollywood [Bush ha il
merito di] essere una persona rispettabile. Anche nella sua vita privata,
quella Fallaci mi insegn soltanto
quanto la vecchiaia e la malattia possano essere esperienze abbrutenti.
La Fallaci che invece ho letto di recente quella di Intervista con la
Storia, librone che nella sua edizione 2014 di Best BUR costituito da
879 meravigliose pagine; lopera
racchiude alcune delle interviste che
lautrice ha realizzato a cavallo tra
60 e 70, ed uno sguardo magnifico e rivelatore sui grandi momenti
storici del secolo passato e sui personaggi che di quei momenti son
stati gli attori.

Con Kissinger e Van Thieu si parla


di Guerra del Vietnam, con Golda
Meir e Yassir Arafat si indaga sui
possibili sviluppi del rapporto tra
Israele e Palestina; nelle parole di
Pietro Nenni e Giovanni Leone vi
raccontata lItalia di allora e quella
che presumibilmente si sarebbe sviluppata, in quelle di Willy Brandt vi
il ruolo e le aspirazioni tedesche
in Europa.
E poi ancora Hussein di Giordania,
Indira Gandhi, Ali Bhutto, Giulio Andreotti, Mohammad Reza Pahlavi,
William Colby, Hail Selassi I, interpellati in maniera tale che essi non
possano esimersi dal raccontare chi
sono realmente, oltre a ci che per
il mondo rappresentano: libro fondamentale e imperdibile, dunque,
che in giorni pre-natalizi pu rappresentare una ottima idea-regalo.

Due tra i libri pi famosi e letti di Oriana Fallaci.

Cultura

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Se ne parlato durante lincontro con lambasciatore Sargis Ghazaryan

La presenza armena a Livorno


Una giornata tutta livornese per
l'ambasciatore della repubblica
armena Sargis Ghazaryan che
giunto da Roma ha visitato, fra
l'altro, il museo civico G. Fattori
ed il teatro Goldoni, e venendo
ricevuto a Palazzo Civico dal sindaco Filippo Nogarin. L'ambasciatore non poteva naturalmente mancare di visitare anche quella che l'ultima e pi visibile testimonianza della comunit armena a Livorno ovvero quanto rimane della splendida chiesa barocca di San Gregorio Illuminatore,
in via della Madonna, dove erano presenti varie associazioni culturali livornesi, l'assessore alla
cultura Serafino Fasulo, il direttore dell'Archivio di stato, Massimo Sanacore, ed il professor
Giangiacomo Panessa che ha fatto gli onori di casa.
C' una storia di cinquecento
anni ha spiegato l'ambasciatore di presenza armena a Livorno, una presenza virtuosa grazie
a quelle Leggi livornine da cui
scaturita la Citt delle nazioni.
Oggi siamo qui per capitalizzare
quei cinque secoli in termini piuttosto contemporanei per rilanciare il nostro legame bilaterale con
un progetto assolutamente ambizioso di cui si sentir parlare nei
prossimi La valorizzazione di Livorno, come ha sottolineato anche l'assessore Fasulo, passa

Da sin.: il prof. Giangiacomo Panessa, Manuela Mirman e Gaiane Badalaian in rappresentanza delle
antiche famiglie armene livornesi, lambasciatore Sargis Ghazaryan e lassessore Serafino Fasulo.

insomma dal concetto di citt


delle nazioni ed al patrimonio ad
esso collegato fatto di luoghi, di
chiese, di monumenti e soprattutto di persone di grande energia e
volont dando vita, ad esempio,
ad un festival improntato a tali
peculiarit attraverso rassegne
musicali, esposizioni e momenti di

riflessione. Sui temi della multiculturalit a Livorno si invece soffermano il professor Panessa sollecitando ad approfondire la conoscenza su tale argomento, per
altro ancora poco conosciuto ed
attualissimo, cercando inoltre di
farlo uscire dall'ambito accademico.

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18 Cultura

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Se ne parlato di recente allHotel Palazzo in un dibattito organizzato dalla Fidapa

La figura di Oscar Wilde


e della sua controversa personalit
di Laura Benvenuti
Alla Fidapa Italy (Federazione Italiana
Donne Arti Professioni Affari), si recentemente parlato della figura di Oscar Wilde e della sua controversa personalit. Si
trattato di una conversazione tenuta da
Erminia Libardo Montecalvo accompagnata da una serie di letture dei brani pi significativi delle numerose opere a cura
delle socie del settore Teatro. La manifestazione si tenuta negli accoglienti locali
dellHotel Palazzo davanti ad un pubblico
numerosissimo ed interessato che non ha
fatto mancare gli applausi.
Dopo i saluti e lintroduzione della presidente Yasmine Cipriani , la relatrice ha spiegato la storia della vita di Oscar Wilde di
poeta,di scrittore, di anticonformista, di
snob ,di dandy ed oltre Una vita com-

plessa e difficile,nato nel periodo vittoriano gli sono costati due anni di carcere
duro per le sue abitudini sessuali. Di quel
periodo il
De Profundis: Il
mio destino stato
di pubblica
infamia.
Dopo lillustrazione
del profilo
dello scrittore, la relatrice passata ad deErminia Libardo Montecalvo
scrivere le
opere interpretate dalle attrici: Salom.e
De Profundis interpretate da Dora Finis;
LArtista, la poesia Vita Nuova e alcuni

aforismi interpretati da Guia Raugi; Il


ventaglio di Lady Windermare, le poesie Incontro con lItalia, la Settimana
Santa,Il giorno di Pasqua intepretate
da Liafranca Pardelli, Il fantasme di
Canterville intepretato da Laura Conforti. Alla fine, sono stati letti brani dal
romanzo Il ritratto di Dorian Gray
da Guya Raugi, Laura Conforti e Dora
Finis. Un bel pomeriggio dedicato alla
cultura e terminato in unottima cena.

Il pubblico presente allHotel Palazzo

Interessante dibattito al Circolo della Marina Militare sulleducazione allalimentazione

Cibo e salute: il convegno


del neonato Club Unesco
Nel quadro della settimana di
Educazione allo
Sviluppo Sostenibile (DESS), il
neo Club UNESCO di Livorno
con il Patrocinio
dellAssociazione Doganale
Italiana (ADI),
rappresentata
dal dott. Antonio Dioguardi,
ha presentato al
Circolo Ufficiali
della Marina
Margherita Mazzelli e Giuseppe Mascambruno durante il dibattito.
Militare un incontro intitolato Cibo e salute - EducaDopo i saluti e lintroduzione di Marghezione all'alimentazione.
rita Mazzelli , Presidente del Club e di Ros-

sella Chelini, vicepresidente del Club,


moderati egregiamente dal giornalista
Giuseppe Mascambruno, hanno preso la parola i vari relatori.
La ginecologa Anna Parrini ha trattato
largomento Alimentazione come benessere nei vari tempi della vita, il sociologo Giuseppe Nicolosi ha affrontato l'argomento del cibo come metafora sociale tra lingua e cultura, lo psicoterapeuta Enrico Chelini ha risposto
alla domanda Vivere per mangiare o
mangiare per vivere e lavv. Sergio Gristina delegato livornese dellAccademia Italiana della Cucina ha parlato
della tradizione culinaria labronica.
Ha chiuso il Convegno il dietologo e
fitoterapeuta Ciro Vestita che intervenuto su gli effetti dannosi delle pubblicit.
Lincontro finito con un brindisi di auguri per i prossimi incontri del Club
UNESCO Livorno ha avuto un gran
successo con la gioia degli organizzatori

Cultura

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19
7

ANDIAMO AL CINEMA

Cosa vedremo nelle sale


nel periodo natalizio
di Matteo Pieracci

Alcuni giorni fa, sono stato incuriosito


dalla trama di un film, che rappresenta
laltra faccia, quella umana, nel mondo
del lavoro di oggi.
Sono stati i fratelli Dardenne, attraverso questa piacevole commedia, a dare
un volto al cinema che racconta con
stile e semplicit, il vissuto quotidiano.
Marion Cotillard in Due giorni, una notte, interpreta Sandra, una donna sposata e con due figli, impiegata presso
unazienda. Accade che, essendo la pi
debole lavorativamente parlando (San-

E un film che piace, perch scorrevole, mai banale e intreccia la problematica lavorativa dei nostri
tempi con altri aspetti, quali la depressione di cui
stata vittima la protagonista, i rapporti con gli altri e
la famiglia.
Uscir invece a breve
Mommy, del regista
emergente Xavier Dolan,
una pellicola in cui si indaga sui difficili rapporti famiLe locandine di Mommy e Jimmys Hall
liari fra una giovane madre
e suo figlio.
dra ha infatti sofferto di depressione),
lazienda ha preventivato il suo licenDegno di attenzione sar anche Jimziamento, votato a maggioranza da tutti
mys Hall, dellormai veterano del cii suoi colleghi, i quali riceveranno 1000
nema Ken Loach, pronto a riprendersi
euro a testa come bonus dalla votala scena dopo alcuni film a mio avviso
zione. Sandra per, non si d per vinta
un po scialbi. Vedremo dunque cosa
ed inizia la sua battaglia per manteneci attender nel periodo natalizio: spere il suo posto di lavoro.
riamo proprio non un (cine)panettone.

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Cultura

21

Il gioiello dellarte romanica di Campiglia

La Pieve di San Giovanni


tra mirabile bellezza e mistero
di Jacopo Bertocchi

La Pieve di Campiglia un gioiello dellarte romanica, uno degli edifici sacri pi


antichi e affascinanti della Provincia, una
nave di pietra rimasta in secca sulla cima
del monte come scriveva Berenson ispirato dal maestoso monumento in mezzo al
cimitero. Figlia del vigore e dello spirito
della potenza pisana che dominava la
Maremma e il Mediterraneo durante il XII
secolo, la Pieve di San Giovanni conserva dal Medioevo, nelle teste dei vivi che
la studiarono e sulle centinaia di carte che
ne raccontano la storia, enigmi irrisolti che
ne alimentano laffascinante mistero. Il
Falchi ci scrive che fu Matilde di Canossa, figlia di Bonifacio III di Toscana a volerla.
Altri sostengono che la sua realizzazione
sia riconducibile a San Fiorenzo, santo
protettore di Campiglia. Il rinvenimento
delle sue spoglie nel territorio di Populonia, cinque secoli dopo la morte, origin
uno scontro tra Campiglia e Piombino per
chi avesse il diritto di custodirle. Le comunit contendenti giunsero allaccordo
di affidare le reliquie ai buoi che trascinando il carro, arrestarono la marcia proprio nel punto in cui oggi sorge la Pieve

di San Giovanni.
Quel che resta di scritto, in mostra da un
millennio e inciso sulle pietre - non per
questo pi certo delle anzidette leggende
- per quanto indagato col rigore e con il
metodo puro della ricerca storica, non ci
aiuta a diradare la nebbia.
Liscrizione che Maestro Matteo pone sul
paramento della facciata, sapiente segno
di riconoscimento che inaugurer un nuovo fenomeno e che riporta +MCSIII GRA
(tia) Dei HOC OP(us) C(om)POSUIT
PE(c)CATOR MA(theus) O FR(atre)S
D(eu)M ORATE UT EI DIMITTAT
C(om)MISSA PECCATA (trad. Per grazia
di Dio ha realizzato questimpresa Matteo
il peccatore. Fratelli pregati Dio affinch
gli rimetta i peccati commessi) diviene uno
dei simboli della Chiesa e rappresenta, insieme al palindromo del sator, una fonte
La facciata della Pieve

Linterno della Pieve

La Pieve di Campiglia immersa nel verde.

inesauribile dinterpretazioni da parte di


una folta schiera di accademici e appassionati di ogni tempo.
Se Maestro Matteo fosse il finanziatore, il
costruttore oppure lideatore dellopera
non dato sapere.
La cosa pi interessante sta nellinterpretazione dellincipit (+MCSIII), ricorrente
anche nella seconda iscrizione firmata,
quella del sator, con la forma MCSIIIV. Peleo
Bacci traduce con le date dinizio e di fine
lavori il 1109 e il 1117; Riccardo Belcari
individua come data accettabile il 1172,
non ritenendo per che il momento delliscrizione coincidesse con un fatto certo
e supponendo che il sator riporti una data
riguardante lo stesso decennio.
Liscrizione, SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS oggetto di frequenti ritrovamenti archeologici, nasconde invece
unoscura e irraggiungibile spiegazione:
un richiamo evangelico il creatore, tiene
con cura tutte le cose, un amuleto misterioso e magico per tenere lontano gli incendi oppure, come affermano i pi fantasiosi e pessimisti, un monito catastrofico
per la fine del nostro Pianeta

22 Cultura

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In programma La Gatta sul tetto che scotta, Livorno Gospel Festival, La spada nella roccia,
Christian De Sica in Cinecitt e, per Capodanno, latteso Concerto dellOrchestra del Mascagni

Teatro Goldoni: i prossimi spettacoli


Marted 16 dicembre, h. 21
Mercoled 17 dicembre, h. 21
Compagnia Gli Ipocriti presenta
LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA
di Tennessee Williams

Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni

Venerd 19 dicembre, h. 21
LIVORNO GOSPEL FESTIVAL
XI edizione
L'importante rassegna ideata ed organizzata dal 2004 dall'Associazione Jubilation
Gospel Choir di Livorno, sotto la direzione artistica di Luca Del Tongo porter sul
palco alcuni tra gli artisti pi apprezzati e
seguiti in America.
Lo spettacolo inizier alle ore 21 con il concerto del JUBILATION GOSPEL CHOIR
di Livorno, gruppo protagonista dello spot
pubblicitario del panettone MAINA che,
proprio in questi giorni, pi volte riproposto su vari canali televisi nazionali.
A seguire, il travolgente concerto dei carismatici NATE BROWN & ONE VOICE
provenienti direttamente da Washington
(USA)

Domenica 21 dicembre, h. 21
Compagnia delle Formiche presenta
LA SPADA NELLA ROCCIA

Family Show
Marted 23 dicembre, h. 21
CHRISTIAN DE SICA in CINECITTA'
Cinecitt: una parola che riporta ad un
mondo fantastico, ad un secolo di storia
del cinema scritta da artisti geniali, ma costruita anche sul lavoro di migliaia di comparse, di eccellenti maestranze. Una favola accompagnata da musiche indimenticabili, da parole e canzoni che fanno parte
del nostro quotidiano. Una storia che appartiene alla cultura italiana ma che ha ispirato tutto il cinema internazionale.
Il rapporto fra Cinecitt e Christian De Sica
profondo gi da prima della sua nascita
grazie al padre Vittorio e alla madre Maria
Mercader. Christian cresce a Cinecitt prima da adolescente accompagnando il padre, poi con i primi piccoli ruoli per approdare agli Studi da attore affermato. Ha cos
vissuto la profonda trasformazione di Cinecitt che da tempio assoluto del cinema
ha dovuto adeguarsi e accogliere le telecamere della TV.
Christian De Sica ha attraversato in maniera trasversale la Citt del Cinema: da
bambino ha visto girare per casa i mostri
sacri del nostro cinema prima e quelli dell'epopea dei kolossal di Hollywood sul
Tevere poi. E' cresciuto con Rossellini e i
suoi figli e ha sposato la sorella di Carlo
Verdone. Nella sua vita professionale ha
partecipato a decine di film da protagonista, raccogliendo, nella quasi totalit, grandissimo successo. Christian De Sica non
solo attore, ma autore, sceneggiatore, regista. Chi meglio di lui, allora, per raccontare la storia di Cinecitt, in uno spettacolo elegante e sorprendente che va da Mussolini al neorealismo, dal cinepanettone a
Santoro e alla De Filippi?
Irresistibili racconti di vita vissuta, mono-

loghi poetici sulle figure nascoste che rimangono sempre dietro le quinte, divertenti gag su provini, sugli attori smemorati, sul doppiaggio improvvisato, ma anche canzoni evergreen enfatizzate dalle
abili doti del Christian crooner ed entertainer. Con Christian sul palco una compagnia completa, un corpo di ballo e
un'orchestra di molti elementi.
Christian De Sica vi apre i cancelli di Cinecitt e vi fa entrare contemporaneamente in due mondi magici: il cinema e il
teatro.
Gioved 1 gennaio 2015, h.18: CONCERTO DI CAPODANNO- Fondazione
Livorno in collaborazione con Fondazione Teatro Goldoni e Istituto Musicale P.
Mascagni presenta Concerto di Capodanno con lOrchestra dellIstituto Musicale P. Mascagni

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del Porticciolo, di fronte Camera Commercio; Edicola Attias, corso Amedeo; Edicola piazza Matteotti; Edicola Paolini (Baracchina Bianca,
piazza S. Jacopo; Ed. Lo Strillone,
viale Italia 113; Edicola c/o Bar Oasi,
Ardenza Mare; Edicola Barcellona,
via Goito; Edicola Borghi, Corso Amedeo, angolo via dellOrigine; Tintoria
Rossi, corso Mazzini; Chico Sas, via
C. Puini 9; Ed. Martelli Anna Lisa,
via Meucci 5 (Coteto).
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23
19

Speciale 150
E cos, quasi per caso, ci ritroviamo a festeggiare il 150 numero de Il Centro.
Sembra ieri quando, in unatmosfera di
grande partecipazione (nelle foto depoca
compare, in prima fila, il compianto indimenticabile amico prof. Massimo Paoli)
festeggiammo alla Libertas Sport il centesimo numero alla presenza di tutto il ghota
livornese.
Questo apprezzato periodico riuscito, pur
in mezzo a ben immaginabili crescenti difficolt (ed facile individuarne le cause) a
sopravvivere nel panorama di una citt Livorno - sconvolta dal violento tsunami
elettorale dell'estate scorsa.
E un nostro merito quello di avere assicurato, ormai da 11 anni, la pubblicazione de
Il Centro: un evento non secondario.
Ha richiesto e richiede un eccezionale dispendio di energie intellettuali e psicofisiche non comuni unitamente ad un impegno, quasi feroce insieme allesigenza di
superare momenti di inevitabile sconforto
e difficolt incontrate durante questo lungo percorso cos denso di insidie di ogni
natura. A tutto questo deve aggiungersi
la prevedibile sparizione di amici collaboratori che lungo questo percorso cos insidioso e faticoso, sono stati costretti,
anche per esigenze professionali, a gettare la spugna, anche se continuano a starci
vicini.
Ma il manipolo dei pochi volenterosi rimasto alla stanga per proseguire in questa appassionante avventura fino a quando sar possibile.
E cos abbiamo raggiunto il 150 numero
ed insieme conquistato sul campo ulteriore credibilit e prestigio.
La diffusione si orientata verso le edicole in citt, a Rosignano ed a Cecina, spingendosi fino a Campiglia, poi nelle sedi
dei circoli ed altri esercizi commerciali. Ridotta invece quella postale, circoscritta ormai alle Istituzioni, agli inserzionisti e pochi altri, a causa dei costi non indifferenti
e, soprattutto, al vergognoso ritardo nelle
consegne, anche un mese (sic!) dal giorno della spedizione. In crescente sviluppo, invece la trasmissione via internet.
Ci conforta la crescente simpatia e lattenzione dei lettori, anche quella dei rappre-

sentanti delle Istituzioni, nei riguardi di


questo periodico, impropriamente chiamato da molti di noi giornalino che resta,
allo stato dei fatti, lunico in citt ed in
provincia in grado di trattare una vasta
gamma di argomenti che spaziano dalla politica, alleconomia, allattualit, alla cultura.
Un altro nostro fiore all'occhiello, che riteniamo opportuno ricordare, lavere consentito a dodici amici, prevalentemente
giovani, di divenire pubblicisti in virt della

collaborazione prestata attraverso Il Centro.


Ci vogliamo fermare qui anche per non
abusare della pazienza dei nostri affezionati amici lettori: con queste poche righe
abbiamo voluto mettere nel giusto rilievo
il nuovo ulteriore importante traguardo
raggiunto, con la speranza, ormai siamo
vecchi, che le nostre capacit intellettive
ce lo consentano.
Enrico Dello Sbarba.

Oltre i centocinquanta
Il Centro arrivato a 150! Centocinquanta numeri segnano un importante traguardo che corona di successo un impegno costante di tanti collaboratori che
hanno riempito pagine di notizie e di approfondimenti in quasi 15 anni di attivit.
Questo mensile indipendente, guidato da un direttore appassionato e perspicace
ha fatto davvero centro. E con laiuto dei lettori continuer ad essere presente per
cercare di mettere sempre al centro questioni che altrimenti sarebbero, in molti
casi, lasciate in periferia.
Centocinquanta mila auguri ai lettori e collaboratori di un periodico presente e
amico.
Entusiasti e fieri di questa piccola presenza che da voce al nostro territorio e ai
suoi cittadini.
Nessuno, neppure noi, avremmo creduto a questo primo traguardo. Ma la
passione di Enrico Dello Sbarba invecchiando diventa Doc, anzi, Docg:
garantita.
Tutti invitati, perch un periodico che ha aperto le pagine a tutti, e soprattutto
a tanti giovani cresciuti su queste pagine e oggi capaci di rivestire ruoli
importanti a guida dei territori, delle imprese e delle Istituzioni.
Relazioni con tutti. Senza favoritismi e chiusure. Aperti al confronto e allapprofondimento. Senza atteggiamenti sguaiati e ridondanti. Tanti momenti, che
superano i 150 numeri, di incontri e di dialogo al Centro Culturale il Centro.
Un legame e un proseguimento essenziale e fondamentale con il periodico.
Oltre. Il Centro guarda in avanti, in prospettiva. Non si ferma. Non rimane
ancorato al passato. Anche se sempre ha voluto e desiderato porre uno sguardo a quel passato che ha costruito la nostra Repubblica democratica, oggi
aspira ad andare oltre. Per costruire una societ pi giusta e pi coesa, pi
desiderosa di relazioni solide capaci di cogliere il centro delle cose, il centro
delle questioni, il centro della vita. E, se necessario, per il bene comune, andare anche oltre il Centro.
Luca Lischi

II

Speciale 150

Il Centro non un giornale


del centro, ma di centro.
di Beppe Sangiorgi
Direttore Istituto Sturzo - Roma

Il Centro non un giornale del centro,


ma di centro. Non un gioco di parole:
e piuttosto una vocazione, unidea della societ e dellimpegno civile che pu
esservi connesso. Una visione delle
cose, una visione alla ricerca di un equilibrio, della necessaria composizione
degli interessi diversi che sono intorno
a noi.
E come cercare di comporli? Con una
politica che sia la conseguenza di
unanalisi culturale e dunque di una elaborazione legata al senso della societ
che vorremmo essere. Non c buona
politica se non c buona cultura. E allora ecco la ripartenza del il Centro: dalla
cultura. Leggendo ogni mese - oramai
siamo ai 12 anni! - le pagine del giornale, ci si accorge che limpegno maggiore volto a capire piuttosto che a
sostenere purchessia una qualche posizione.
Ripartenza ho detto. Ripartenza da che?
Il giornale ha una storia lunga alle sue
spalle. Negli anni Ottanta si chiamava
Presenza DC, poi Presenza popolare, poi
c stata la breve stagione di Democrazia europea. Poi Enrico Dello Sbarba e
gli altri con lui che animano il giornale
in un mix di antica saggezza, Ivo Butini, e di giovane dinamismo, Nicola Graziani, oltre ai tanti altri che vi scrivono,
hanno capito che non cera tanto una
parte politica da sostenere quanto una
posizione politica da proporre, che fosse frutto degli ideali e della cultura del
cattolicesimo politico.
Ecco la scommessa dalla quale nel 2003
il giornale ha preso il suo nuovo corso.
Cattolicesimo politico unespressione
impegnativa. Con il Partito popolare
prima e la Democrazia Cristiana poi il
cattolicesimo politico ha segnato nel
secolo scorso pagine di grande democrazia nel Paese.
Quale ruolo potr avere oggi? Si tratta
di ripensarlo nelle nuove condizioni del
Paese e della sua collocazione nel mon-

do. In questo senso tutte le culture politiche sono di nuovo ai nastri di partenza, perch con i cambiamenti epocali in
corso c bisogno di nuovi paradigmi e di nuova moralit - per affrontarli.
In questo grande nuovo inizio Il Centro
occupa il suo piccolo ma importante

spazio, fatto di analisi e di elaborazione


culturale, purch non perda mai la bussola che il giornale stesso si dato: ripartire dai problemi per cercare di capirli e interpretarli, non per strumentalizzarli ad altri fini. Il resto, pazientemente, maturer.

Una boccata daria fresca


di Nicola Graziani (giornalista quirinalista)
Centocinquanta numeri mensili raccontano, di solito, un Paese. Non
, paradossalmente, il caso del Centro e nemmeno dell'Italia, perch,
se si vuol essere cattivi (e noi, sul Centro, modestamente ogni tanto
lo siamo, e stavolta su noi stessi) il Centro non stato, in questi
anni, una voce di maggioranza. Una di quelle voci politicamente
corrette che dicono sempre e cose giuste, le cose come stanno, le cose
di cui ci si pu fidare.Niente di tutto questo.
Il Centro stato ed minoranza, assolutamente. Verrebbe da dire, se
non fossimo abituati a sane letture di Storia, inesorabilmente. Voce
piccola, voce locale. Ma forse - sar per i fatti di Tor Sapienza, sar
per quelli della cupola mafiosa che ha messo a sacco la Capitale
negli ultimi anni - in grado di farci riflettere. Su quello che , che
stata, e che dovrebbe essere la politica.Stanno venendo al pettine
una serie di nodi ignorati, in buona e mala fede, nel corso degli
ultimi vent'anni, per colpa di una politica che deve per forza essere
espressione di un leader, deve essere fatta con i soldi e deve essere
carica di sognificati messianici. Che parte dal centro e arriva alla
periferia, per gentile concessione.
Tutto questo, ci si augura, sta venendo alla fine. Un quarto di secolo
di cosiddetta Seconda Repubblica sta volgendo al termine, con tuti i
suoi microfoni ed i suoi lustrini. Con i suoi leader, con la sua marmellata di destra sinistra e pseudocentro, con la sua notte (la Notte
della Repubblica) in cui tutti i gatti sono grigi.Se esiste una speranza, questa risiede nella capacit delle relt locali di germinare idee,
spunti e riflessione. Di essere, in altre parole, quello che Caltagirone
fu un centinaio d'anni fa: terra che non la pi piccola tra le citt di
Davide, perch da essa rinasce la speranza.
Ora, nessuno si sente incaricato di una missione messianica. La Provvidenza agisce come vuole, indipendentemente dalle nostre volont.
Per innegabile che, tra tanta spazzatura e tanti riflussi maleodoranti di cattiva politica, chi ha fatto uno sforzo in pi in tutti questi
anni per mantenere, tra mille difficolt, una voce comunque fuori
dal coro non ha niente da rimproverarsi. Al contrario: pu pensare di
avere rappresentato, in tutto questo tempo, almeno una boccata d'aria
fresca. Il che, tra mille miasmi che iniziano ad emergere dalla cronaca politica, non cosa da poco. Complimenti.

Speciale 150

III

Presenza e futuro
di uniniziativa editoriale
di Billy De Bari

Una presenza
IL CENTRO, mensile fondato e diretto
dal nostro Enrico, arriva questo mese
al numero 150. Undici numeri allanno
per pi di 13 anni ininterrotti di presenza. Diciamolo: un piccolo miracolo frutto della tenacia del Direttore e degli
inserzionisti, pochi enti pubblici, molte imprese del territorio, specie di Rosignano. Un mensile che rappresenta
un punto di riferimento nel panorama
editoriale, certo non esaltante, di Livorno e provincia. Sempre la politica
al centro; ma progressivamente il nostro giornalino si arricchito di interventi e rubriche dinformazione, cultura, cinema, costume, dapprofondimento.
IL CENTRO distribuito gratuitamente agli amici storici e nuovi (sempre
in crescita), a chiunque lo richieda ed
attraverso alcune edicole. Un mensile
che, per quanto puntualmente caricato sul sito web (www.circoloilcentrolivorno.it), principalmente stampato
su carta. Senzaltro unanomalia, se
non una contraddizione, rispetto a tutte le tendenze di cui oggi si parla, a
partire dalla disponibilit in tempo reale delle informazioni attraverso il web.
Ed IL CENTRO non una rivista di cultura o dapprofondimento. Piuttosto si
tratta di una testata che tratta lattualit in modo approfondito ed offre chiavi di lettura sullattualit. Da questo
punto di vista un punto di forza il legame tra il mensile e le attivit del Circolo culturale omonimo, che su base
mensile o addirittura settimanale organizza incontri con realt, protagonisti
e testimoni della vita politica, culturale e sociale della provincia di Livorno.

Grande pluralismo
Di voci, di impostazioni, di orientamenti
politici. Due sono le parole che lItalia
del novecento ha dato alla politologia
internazionale: fascismo e pluralismo. E la parola pluralismo legata

indissolubilmente alla figura di Luigi


Sturzo: a certe idee ci teniamo ancora!
Lassenza di partiti di riferimento o, peggio, di padrini politici un bene; ma
lisolamento non un valore ed al Centro non mancano rapporti articolati e
consolidati con uomini di cultura, giornalisti di livello nazionale, esponenti di
diversi partiti, tutti saldamente legati
per ad una certa idea della politica.
Alcune iniziative ambiziose e portate
avanti con la sola forza del volontariato, come la mostra su Alcide De Gasperi, ci hanno consentito di rinsaldare rapporti interessanti con enti ed istituzioni prestigiose, come lIstituto Sturzo, ora guidato dallAmico Sangiorgi
che si offerto di scrivere su queste
pagine, o come lISDER di Giovanni Di
Capua. Questi partenariati sono un
patrimonio prezioso che va coltivato
con cura.

Le sfide
Prima sfida la sostenibilit delle spese, molto razionalizzate negli ultimi
tempi, ma sempre consistenti per la
stampa e la diffusione. Lapporto degli
inserzionisti e dei soci del circolo culturale cruciale. Se venisse mancare,
la continuit sarebbe impossibile ed il
panorama editoriale e culturale locale
sarebbe molto impoverito: mi permetto questa schiettezza non per allarmismo, ma per chiamare chi legge IL
CENTRO a contribuire, anche con pochi euro, che valgono un caff ogni tanto
o lacquisto duno dei quotidiani locali.
Seconda sfida: raccontare le vicende
della politica regionale. Dovremo cercare di dare pi spazio a questi temi
di livello regionale, per limportanza fondamentale di questo livello di governo.
Crediamo che non sia ancora maturata lattenzione necessaria, forse perch i cittadini percepiscono e si interessano della politica nazionale e locale - e poco anche di queste! Eppure
dopo la riforma del 2001, qualsiasi sia
la valutazione che se ne voglia dare a
tredici anni di distanza, le Regioni hanno acquisito un ruolo cruciale su un

numero impressionante di partite, rilevanti in concreto per la vita dei cittadini: sanit, rifiuti, governo del territorio
(cio urbanistica), ambiente, lavoro e
formazione, infrastrutture (e porti!). Per
questo cercheremo di seguire con attenzione le mosse di fine mandato del
presidente Rossi, la campagna elettorale ed i suoi risultati.
Sulla scorta della mostra itinerante su
De Gasperi abbiamo negli anni accarezzato lidea, forse il sogno, di esportare fuori provincia IL CENTRO, con
redazioni locali. Pensammo a Pistoia, Arezzo, Piombino, Lucca. Non siamo riusciti a concretizzare liniziativa
ma la rete di contatti che abbiamo costruito forse un unicum a livello regionale e ci ha (mi ha) dato loccasione di conoscere tante persone di valore e di buona volont: il nutrimento della speranza!

Ci interessa
la tradizione,
ma ci che
ci appassiona
linnovazione
Per questo importante usare il Centro per valorizzare ogni e qualsiasi iniziativa che dal territorio guardi al futuro. Come ad esempio lavventura dellassessorato a innovazione, PMI, finanziamenti europei e politiche giovanili che in modo lungimirante il Sindaco Franchi ha affidato alla ventinovenne Veronica Moretti.
E per alimentare la nostra attenzione
al futuro abbiamo bisogno di coinvolgere nuovi giovani o aspiranti pubblicisti. Dal Centro sono usciti pi di dieci
nuovi pubblicisti, tra i quali chi scrive.
unoccasione di crescita, per confrontarsi col momento della scrittura
che esige riflessione e studio rispetto
al parlato. Ma soprattutto unoccasione per condividere idee, aspirazioni e speranze, con il piacere di stare
insieme agli altri.

IV

Speciale 150

La sua partecipazione e democrazia economica si ispiravano allinterclassismo, non alla lotta di classe

Amintore Fanfani

a 15 anni dalla sua morte


di Francesco Butini
dellIstituto Branzi - Firenze

Sono 150 numeri della rivista Il Centro, animata dallinfaticabile amico


Enrico Dello Sbarba. Ma questanno, esattamente un mese fa, ricorrono anche i 15 anni fa dalla morte
di Amintore Fanfani. Venti anni
dopo la tragica morte di Aldo Moro,
anche il secondo cavallo di razza
della Democrazia Cristiana scomparve. Non intendo scrivere un semplice ricordo, anche se molti ricordi
personali rievocano un tempo fatto
di passione e di impegno, di folgoranti ascese e di rovinose cadute. I
corsi ed i ricorsi della sua vita politica ripercorrono molto il suo temperamento ed il suo carattere. I pregi e i difetti, che nascono e crescono dentro ciascuno di noi con lo
scorrere della vita, contribuiscono
a dipingere il nostro ritratto sullo
sfondo delle vicende della storia, insieme alle intuizioni o agli errori che
si compiono quando non ci si tira
indietro nel mettere le mani nei problemi e nelle tensioni di una nazione.
Nellonorare la sua figura voglio ricordare un aspetto del suo pensiero economico-sociale che ha visto
un riflesso in alcune parti della nostra Costituzione che ad oggi non
hanno trovato ancora adeguata
applicazione. Si tratta specificatamente dei principi della partecipazione dei lavoratori alla gestione ed
ai risultati dellimpresa, e del tema
pi generale della democrazia economica.
Partecipazione dei lavoratori e democrazia economica sono due dei
pilastri della tradizione economicosociale del cattolicesimo italiano,
approfondita e rilanciata da Amintore Fanfani nel suo sforzo di trovare fondamenti e istituti per una
via diversa tra il comunismo collettivista e il capitalismo individualista.

Amintore Fanfani (1908 1999)

Per la conciliazione armonica tra


individualismo e socialit scriveva
Fanfani nel 1976 bisogna mettere
in atto un sistema di articolata partecipazione economica che integri
il sistema di partecipazione politica
realizzata pi o meno perfettamente dalle diverse genuine forme di
convivenza libera e democratica; e
ci perch sinora la storia non ha
indicato modi diversi di superare la
crisi in cui il capitalismo si trova e
vani sono stati i tentativi compiuti
per superarla ricorrendo a forme pi
o meno mascherate e generalizzate di capitalismo di Stato.
Non sufficiente, secondo Fanfani, garantire la libera e democratica partecipazione dei cittadini alla
vita politica del Paese per superare le ricorrenti crisi dei sistemi economici e contribuire a dare soddisfazione ai bisogni non solo materiali dei soggetti sociali. E necessaria anche lespansione della partecipazione dei cittadini-lavoratori
alla vita economica delle proprie
imprese e del Paese, attraverso la
condivisione di un modello di organizzazione e di sviluppo che coinvolga le grandi forze economiche e
sociali.
Legoismo individualista una molla di crescita economica, ma il bisogno di socialit degli uomini non

mai riducibile alla sola convenienza utilitarista. Egoismo e socialit


albergano insieme dentro lessere
umano, e laffermazione della partecipazione dei lavoratori alla gestione e ai risultati della propria impresa una forma concreta per coniugare listinto egoista del capitalismo con i bisogni sociali della persona.
In Italia tutto ci sembra utopia.
Amintore Fanfani ne ha scritto e
parlato molto nel corso della sua
vita. Partecipazione e democrazia
economica si ispiravano allinterclassismo, non alla lotta di classe.
Ha trovato distratta attenzione perch il capitalismo italiano stato
dominato troppo da rendite di posizione e da dimensioni troppo parcellizzate, e perch il sindacalismo
italiano stato per troppo tempo
condizionato dalla dipendenza politica.
Perch vogliamo ricordare Fanfani
cos? Perch lattualit di queste intuizioni economico-sociali ancora
impressionante. Lorigine della
grande crisi finanziaria ed economica del 2007-2008 nasce dallesasperazione e dallingordigia dellegoismo dei mercati finanziari. I
Paesi capitalisti che vedono nel loro
ordinamento un maggiore tasso di
partecipazione dei lavoratori alla
vita delle imprese presentano anche elementi di solidit produttiva
maggiore.
Questo Paese non si salva attraverso spaccature o delegittimazioni. Il pensiero fanfaniano sulla partecipazione e sulla democrazia economica pu essere ancora una proficua via per sviluppi non tradizionali nella nostra vita economica e
politica. Un incitamento anche agli
amici de Il Centro per continuare
nello sforzo di analizzare e proporre nuove vie per un tessuto sociale, livornese e nazionale, che ha un
grande bisogno di nuove idee.

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