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Il fatto del giorno

DOMENICA 1 DICEMBRE 2013 GAZZETTA

1931 - LEARCO GUERRA

1952 - FAUSTO COPPI


La bicicletta
Ciclo Maino
in sella
alla quale
nel 1931
la locomotiva
umana
Learco Guerra
(originario del
Mantovano)
vinse
il campionato
del mondo
su strada
di ciclismo
a Copenaghen

1969 - EDDY MERCKX


La bicicletta
realizzata
dalla Bianchi
e utilizzata
nel 1952 dal
Campionissimo
Fausto Coppi
per disputare
e vincere
il gran premio
a cronometro
di Lugano.
Il cimelio
venne donato
a Cimurri
nel 1961

La bicicletta
in sella
alla quale
il Cannibale
Eddy Merckx
si impose
al Tour
de France
del 1969
dopo aver
dominato
anche il Giro
dItalia
dal quale
fu squalificato
per doping

CHI ERA

Massaggiatore
e confidente
di Fausto Coppi
e dei campioni

to della velocit per ben sette


volte (dal 1955 al 1964), a quella su cui sedeva il belga Eddy
Merckx nel 1969, quando vinse
il Tour de France.
I CIMELI. E infine, a fare da cornice a questo patrimonio, una
quantit infinita di cimeli: dalle maglie dei campioni alle borracce, da un pezzo di pave della mitica Parigi-Roubaix ai pettorali di gara.

Giannetto Cimurri, nato nel


1905 e morto la sera di Natale
del 2002, allet di 97 anni, ha
dedicato la sua vita allo sport:
ha praticato atletica, calcio e
ciclismo e, come massaggiatore e dirigente di societ, ha lavorato nel calcio, nel pugilato
e nel ciclismo, dove ha ottenuto grandissime soddisfazioni e
riconoscimenti.
Massaggiatore della Nazionale di ciclismo per 34 anni, ha
seguito gli azzurri in otto Olimpiadi (da Londra 1948 a Monaco 1972), 74 campionati del
mondo (tra strada, pista e ciclocross), ha partecipato a 40
giri dItalia e 11 Tour de France. Ebbe un rapporto stretto
con Fausto Coppi e con il suo
eterno rivale, Gino Bartali. Il
campionissimo pretendeva
di essere seguito da Cimurri,
del quale si fidava ciecamente,
tanto che Giannetto divenne
intimo amico e suo confidente
privilegiato.
Pi di cento le medaglie vinte dai ciclisti seguiti personalmente da Cimurri. In tutto 71
medaglie doro, 30 dargento e
20 di bronzo. Lunghissimo
lelenco delle onorificenze ricevute da Cimurri: tra le altre,
la Croce dellOrdine ospedaliero di Malta nel 1949, due medaglie doro, nel 1956 e nel
1966, dal comitato emiliano
della Federazione ciclistica italiana (Fci) per lattivit svolta
in favore del ciclismo, la Croce
di cavaliere della Repubblica
nel 1965 per meriti sportivi,
due Stelle al merito del Coni e
un distintivo doro sempre al
merito dalla Fci per i 50 anni di
attivit e, infine, una medaglia
doro dallAssociazione corridori consegnata a Cimurri da
Fiorenzo Magni il 10 gennaio
1982, con una dedica semplice, lapidaria ma esplicativa:
Allinsostituibile Giannetto.
Giannetto Cimurri, nel lontano 1930, aveva fondato il Velo Club Reggio ed era stato fra i
soci fondatori del Circolo tennis Reggio di Villa Canali.
Nella sua casa di via Terrachini, conservava una preziosa quantit di cimeli, mentre
le bici utilizzate da grandi campioni aveva deciso di metterle
in mostra, nel museo della bicicletta di via Porta Brennone,
da lui ideato e inaugurato nel
settembre del 1994, poi chiuso
dopo il terremoto del 18 giugno del 2000, che aveva provocato ingenti danni alledificio.
In onore di Giannetto Cimurri sono anche stati scritti
due libri: Un uomo, un mondo, la bicicletta e La bicicletta racconta... La collezione e i
ricordi di Giannetto Cimurri.

RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sopra Giannetto Cimurri


e la fantabicicletta ideata
da Francesco Moser
per tentare il Record dellora
il 21 maggio 1988 a Stoccarda
A sinistra linaugurazione
del Museo della Bicicletta
Sotto il figlio Giorgio
a 4 anni con Fausto Coppi

Giannetto Cimurri accanto alla moto Stajer utilizzata nelle gare su pista

alla quale il figlio Giorgio pi


legato, quella di Fausto Coppi:
Avevo 4 anni, nel 1952, quando pap mi port in ritiro ad
Alassio insieme allAtala, la
squadra per cui lavorava. Ma l,
in ritiro, cera anche la Bianchi
e siccome mio padre era anche
il massaggiatore della Nazionale e amico del Campionissimo,
un pomeriggio mi port da lui
e con la mia biciclettina feci
una volata con Coppi (foto

sopra, ndr). Era proprio in sella


a quella bici, con cui poi vinse
il gran premio di Lugano.
LE BICI. Nella galleria, di valore
e prestigio inestimabili, che
aveva realizzato Giannetto Cimurri in via Porta Brennone,
come detto, cera la storia della
bicicletta, i gioielli di due secoli
di Europa a pedali. Partendo
dagli albori la Draisina realizzata da Drais Von Sauberbronn nel 1818, la prima vera

bicicletta delluomo, in legno


per arrivare a quella del 2000
del compianto pirata Marco
Pantani, passando dalla bici
spaziale utilizzata nel 1988
da Francesco Moser per battere il record dellora a Stoccarda. Ma ci sono anche tante altre biciclette, in alcuni casi pezzi pi unici che rari, che hanno
un valore inestimabile: a cominciare dai bicicli originari
della Francia, il cui primo ven-

ne costruito nel 1855 dai fratelli Ernest e Pierre Michaux.


Ci sono poi tutte le biciclette
dei grandi miti del ciclismo, italiani e stranieri: da quella con
cui Costante Girardengo stendeva i rivali al Giro dItalia a
quella che Learco Guerra (nel
1931) utilizz per conquistare
il titolo iridato ai Mondiali di
Copenaghen. Da quella con
cui il pistard milanese Antonio
Maspes conquist il titolo irida-

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