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" Per ammissione dello stesso Craxi, nel dicembre 1979, Gelli lo
incontr e molto probabilmente lo mise al corrente di essere in
grado di offrirgli la testa di Signorile, ma anche di tagliare quella di
Martelli e la sua "
Nell'aprile-maggio 1979 Andreotti (divenuto, dopo la morte di Moro,
il maggior esponente del "partito arabo" in Italia) ottenne dal
governo saudita una grande fornitura di petrolio a prezzi
notevolmente pi bassi di quelli di mercato (18 dollari contro 25).
Caratteristica dell'accordo era che il contratto avrebbe dovuto
riguardare direttamente i rispettivi enti di stato, Eni per l'Italia e
Petromin per l'Arabia saudita, escludendo le multinazionali e
qualsiasi mediazione dei privati. Nel giugno 79 il contratto venne
firmato e le forniture avrebbero potuto iniziare immediatamente.
Improvvisamente, senza che se ne fosse parlato in precedenza,
dagli ambienti Eni si fece sapere che erano sorte difficolt da parte
araba. In sostanza, si disse da parte araba, si pretende una
tangente enorme -del 7%- che, sul totale della fornitura, avrebbe
corrisposto a 110 miliardi dell'epoca. In realt la tangente era tutta
italiana e doveva offrire la possibilit a chi ne fosse entrato in
possesso di portare a compimento il progetto di controllo
sull'informazione previsto dal piano di rinascita. Infatti,
contemporaneamente all'operazione Eni-Petromin, era in corso il
patto di spartizione della stampa italiana tra la P2 e il gruppo
Scalfari-Caracciolo che avrebbe dovuto riguardare la RizzoliCorriere, il gruppo Monti (Nazione e Resto del Carlino), Il
Messaggero, Il Mattino eccetera. Cerchiamo allora di capire chi
c'era dietro l'operazione tangente.
Andreotti come al solito non ag in prima persona ma un suo
fedelissimo, Carlo Sarchi, democristiano responsabile per l'estero
dell'Eni, fu il primo ad informare il presidente dell'Eni dell'improvvisa
richiesta di tangente. Sarchi anche l'unico ad avere visto
personalmente il misterioso mediatore arabo: infatti il 25 giugno
1979 egli si rec a Parigi per incontrarlo, definendo le modalit di
versamento della tangente ad una misteriosa finanziaria
panamense, la Sophilan. In effetti non vi era nessun arabo ma un
certo signor Egger di Ginevra della banca svizzera Pictat che
entrer nel giro di riciclaggio delle tangenti pagate dall'Agip.
Assieme ad Andreotti si mise in movimento il solito gruppo di