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Rivista semestrale di storia, cultura e politica

n. 47/50, gennaio 2013-dicembre 2014






Antonio Chiocchi
Rapina dei diritti ed estorsione della democrazia







Estratto






































Redazione
Luisa Bocciero
Antonio Chiocchi (direttore editoriale)
Sergio A. Dagradi
Lucio Della Moglie
Domenico Limongiello
Agostino Petrillo
Antonello Petrillo (direttore responsabile)
Claudio Toolo

Registrazione
Tribunale di A!ellino n. "#$ del " settembre %&'&

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Cop+right b+ Societ, e conlitto "-%.
3
RAPINA DEI DIRITTI ED ESTORSIONE DELLA DEMORA!IA
di Antonio Chiocchi


"# La morte dell$et% dei diritti

Partiamo da una delle e!iden/e principali della crisi globale esplosa nel "--$0"--'1 il capitale
inan/iario globale 2 risultato egemonico rispetto allo Stato3 ma dello Stato ha risoluti!amente di0
smesso le residue le!e di pianiica/ione politico0economica e le sopra!!i!enti prerogati!e di coe0
sione sociale
%
. Su 4uesto presupposto3 ha creduto di ediicare la sua eterna gio!ine//a3 ritenendo0
si deiniti!amente s!incolato da ogni obbliga/ione politica3 etica3 economica e ci!ile. Le gerarchie
di priorit, dello Stato sociale e delle politiche di 5elare sono state ro!esciate. Tanto al li!ello lo0
cale che a 4uello globale3 lo Stato e la politica non rispondono pi6 alla domanda sociale di cittadi0
nan/a7 ma sono ora cittadinan/a e diritti che de!ono uniormarsi ai comandi imperati!i di istitu0
/ioni3 8lites3 raggruppamenti e coali/ioni sociali intorno cui si !anno amalgamando i detentori della
so!ranit, globale. Possiamo lecitamente concludere che il di!or/io tra capitalismo e democra/ia 2
stato3 cos93 portato a totale compimento3 collocandosi ben oltre i gi, aspri conini del reaganismo e
del thatcherismo.
La dichiara/ione di :ichard ;i<on dell=agosto %&$% dell=incon!ertibilit, del dollaro in oro segn>
la ine di 4uella che gli storici del capitalismo hanno chiamato ?et, dell=oro dello s!iluppo@3 ini/iata
con il Piano Marshall e le politiche Ae+nesiane di inter!ento sul ciclo. ;el contempo3 mise in crisi
gli accordi di Bretton 5oods3 gra/ie cui erano stati creati meccanismi di compensa/ione tra i bilan0
ci di pagamento dei singoli Stati aderenti. Bni/i> allora un=epoca di stagna/ione economica che ha
prodotto guasti sul medio e lungo periodo
"
. Si tratt> di una controensi!a con cui gli CSA intesero
principalmente rispondere alla crescita di peso dei capitalismi europei e con la 4uale prese ini/io il
processo3 attra!erso cui il capitale inan/iario ha ridimensionato progressi!amente il ruolo del ca0
pitale industriale
D
. Con la chiusura dell=@et, dell=oro@3 2 nata l=epoca dell=egemonia americana
.
.
Dobbiamo sempre tenere nel debito conto che egemonia americana e centralit, del capitalismo i0
nan/iario sono le due acce dello stesso problema. ;on a caso3 le origini delagranti della crisi glo0
bale si sono locali//ate negli CSA3 con l=esplosione della bolla inan/iaria dei mutui subprime a!!e0
nuta sul inire del "--E.
Ancora pi6 decisi!o3 nei primi anni Fttanta3 u il crollo deiniti!o del sistema di Bretton 5oods3
sotto i colpi degli shocA petrolieri del %&$D0$& e delle politiche reaganiane e thatcheriane che con0
erirono al capitale la libert, assoluta di mo!imento
#
. Bl sistema delle imprese e 4uello inan/iario
poterono esportare i loro capitali in ogni parte del globo3 secondo le proprie esclusi!e con!enien/e
e al di l, di ogni !incolo statuale. Le politiche odierne di delocali//a/ione sel!aggia3 uno dei perni
dell=attacco ai diritti dei la!oratori e dei cittadini e del depauperamento delle risorse locali3 costi0
tuiscono l=erede legittimo di 4ueste scelte remote. Per eetto di tali politiche3 la bilancia del potere
si and> sempre pi6 spostando a a!ore dei nuo!i ?interessi inan/iari@ e i contrappesi al loro pre0
dominio di!entarono sempre pi6 esili3 ino a saldarsi del tutto. Come ha sostenuto Luciano Galli0
no3 ha preso in 4uesti anni origine la orma/ione del ?complesso politico0inan/iario@
E
.

1
V. Giacch, Titanic Europa (Intervista di Helena Janeczek), in www.sinistrainrete.info, 25 arile
2!12" Id., Titanic Europa. La crisi che non ci hanno raccontato, #e$$io %&ilia, 'li(erti, 2)12" *. +eon, Il
capitalismo e lo Stato. Crisi e trasformazione delle strutture economiche, #o&a, ,astelvecchi, 2)1-" ..
*ostone, Prospettive della crisi globale, /rieste, 'sterios, 2)10" G. #1ffolo e 2. 23los +a(ini, Il film della
crisi. La mutazione del capitalismo, /orino, %ina1di, 2)12 .
2
L. Gallino, Contro la mistica dellausterit!, (intervista di #. ,iccarelli), 4il &anifesto5, 0) dice&(re
2)10" Id., Il colpo di Stato di banche e governi, /orino, %ina1di, 2)10.
0
+. Gallino, ult. op. cit.
-
G. #1ffolo e 2. 23los +a(ini, op. cit.
5
G. 6i Gasari, Teoria e critica della globalizzazione finanziaria, *adova, ,eda&, 2)11.
7
+. Gallino, ult. op. cit.
















.
Le muta/ioni a catena del capitalismo globale3 atti!atesi all=ini/io degli anni Settanta e prose0
guite negli Fttanta3 hanno progressi!amente !ulnerato la democra/ia3 ponendola ini/ialmente co0
me !ariabile secondaria dello s!iluppo economico3 ino ad arri!are a osteggiarla3 in 4uanto ritenu0
ta un ostacolo al ridisegno e alla redistribu/ione dei nuo!i poteri globali. La regola/ione autoritaria
dei diritti di cittadinan/a3 partita con :onald :eagan e Margaret Thatcher3 aonda le sue radici in
4uesto terreno melmoso.
Sul piano interna/ionale3 si 2 andata aermando una nuo!a dialettica tra mercati dei beni reali
e mercati dei beni inan/iari3 dagli esiti de!astanti per tutto 4uello che ha riguardato la democra/i0
a3 con una ricaduta ancora pi6 ro!inosa sui diritti indi!iduali e colletti!i. La dialettica depressi!a
che ne 2 scaturita 2 stata assai ben sinteti//ata da Giorgio :uolo e Steano S+los Labini1 HAgli
eetti compensati!i nel mercato dei beni reali si aiancano gli eetti cumulati!i dei mercati inan0
/iari interna/ionali che possono esasperare gli e!enti trasormando una situa/ione di diicolt, in
una proonda depressioneI
$
.
Bl nuo!o e4uilibrio inan/iario0politico globale si 2 posto come regolatore della crisi3 pilotando
immani processi di trasorma/ioni sociali3 politiche ed economiche3 ino a rinserrare la geopolitica
del pianeta in logiche regressi!e e totali//anti. La risultante coerente 2 stata la dissemina/ione di
anelli concentrici di depri!a/ione in tutte le sere sociali3 politiche ed economiche3 destrutturando e
destabili//ando la !ita di milioni di esseri umani. Le metamorosi a/ionate e regolate dalla crisi
con!ergono e dipartono da una centralit, assiale1 la redistribu/ione planetaria del reddito !erso i
!ertici piramidali della scala sociale3 con la crea/ione di classi e sottoclassi di emargina/ione socia0
le e po!ert, come non si era ancora !isto nella storia moderna e contemporanea. Le narra/ioni del
debito so!rano e delle crisi di bilancio sono state messe al ser!i/io di 4uesto obietti!o strategico1
trarre dall=impo!erimento ulteriore della po!ert,3 della precariet, e dell=emargina/ione sociale
4uelle risorse monetarie e inan/iarie3 altrimenti inattingibili3 stante l=indisponibilit, politica e cul0
turale a una redistribu/ione !erso il basso. Per le 8lites so!rana/ionali3 colpire ceti medi3 la!orato0
ri3 pensionati3 emarginati e po!eri 2 stata l=unica strada percorribile3 per la diesa e il consolida0
mento dei loro poteri politici3 economici e inan/iari.
;egli anni Settanta3 l=esaurimento dell=@et, dell=oro@ ha celebrato il unerale delle retoriche dello
s!iluppo7 con l=egemonia americana e il predominio del capitalismo inan/iario3 in!ece3 hanno at0
tecchito le retoriche della crescita. ;el primo caso3 capitalismo3 ricche//a sociale e democra/ia3
mantene!ano una rela/ione di comunica/ione3 per 4uanto conlittuale7 nel secondo3 la rela/ione 2
stata deiniti!amente interrotta. B paradigmi della crescita hanno spa//ato !ia la possibilit, e la
necessit, della democra/ia e della partecipa/ione7 i diritti3 per parte loro3 sono stati considerati
delle !ere e proprie catene ingombranti. Bn Juropa3 ha progressi!amente preso piede una marcata
in!olu/ione autoritaria che ha conigurato3 sia sul piano ormale che su 4uello sostan/iale3 una so0
spensione della democra/ia
'
.
;on casualmente3 nel %&$"3 il paradigma dello s!iluppo ha rice!uto una recisa conuta/ione te0
orica da parte di un rapporto condotto da ricercatori del Massachusetts Bnstitute Technolog+ (MBT)

8
G. #1ffolo e 2. 23los +a(ini, op. cit., . 9.
9
+. Gallino, Linvoluzione autoritaria europea (intervista di .. ,ia&icaci$li), 42(ilancia&oci:5, in
www.s(ilancia&oci.info, 8 &arzo 2)1-" Id., Il colpo di Stato di banche e governi, cit.
5
che3 sotto la guida da Dennis Meado)s3 pronosticarono per l=umanit, scenari apocalittici3 gi, nel
medio periodo. Gi, il titolo del rapporto era estremamente elo4uente1 ?B limiti dello s!iluppo@
&
.
Dagli anni ;o!anta in poi3 altrettanto non casualmente3 l=ultraliberismo ha imperniato la possi0
bilit, e la necessit, della crescita sulla soppressione dei diritti3 postulati3 percepiti e patiti come in0
tralcio alla crea/ione di ricche//a. ;ell=uni!erso a spa/i e tempi intercomunicanti della globali//a0
/ione3 le costitu/ioni ormali e materiali e le orme di go!erno sono state reingegneri//ate o sono
in !ia di reingegneri//a/ione intorno a 4uesti assi di scorrimento. Bn tali sistemi di pensiero eco0
nomico 0 che si sono atti sistemi di go!erno politico del mondo 0 democra/ia e diritti non costitui0
scono semplicemente un residuo da lasciarsi alle spalle7 piuttosto3 rappresentano l=avversario da
sconiggere deiniti!amente. Per le nuo!e 8lites del potere3 ci> che ha !alore 2 solo il proitto im0
mediato3 perseguito e massimi//ato attra!erso la minimi//a/ione inarrestabile della democra/ia e
dei diritti. L=utile massimo corrisponde 4ui al grado /ero della democra/ia e dei diritti. Alla rapina
dei diritti de!e3 dun4ue3 corrispondere l=estorsione della democra/ia. L=et, dei diritti pu> dirsi dei0
niti!amente morta.
Ma !=2 dell=altro1 alla rapina dei diritti si accompagna ine!itabilmente l=ampliamento inarrestabi0
le delle asce di po!ert, assoluta e relati!a7 col che la po!ert, di massa unge sempre pi6 come
le!a decisi!a del inan/iamento degli strati e dei ceti pi6 ricchi. La ra/ionalit, un/ionale delle poli0
tiche di austerit, e del taglio indiscriminato delle spese sociali sta proprio 4ui1 come in guerra3 oc0
corre ?are bottino@ nella maniera massima possibile e nei tempi pi6 rapidi possibili. A tutti gli e0
etti3 il potere della ricche//a e la ricche//a del potere si alimentano3 attra!erso i meccanismi della
rapina lampo che si esercita e duplica su scale spa/iali e temporali ininite. Secondo 4ueste logiche
di rapina3 chi sta peggio3 2 destinato a stare sempre peggio7 chi3 in!ece3 2 nell=opulen/a3 2 desti0
nato sempre di pi6 a nuotare nell=oro. Possiamo dirlo1 2 nata l=epoca dell=oro dei poteri globali che
si nutrono del sangue3 della soeren/a3 della miseria e della dispera/ione di sterminate masse
umane.
A 4uesto stadio3 lo s!iluppo 2 deiniti!amente con!ertito in s!iluppo della miseria3 della soe0
ren/a e dell=illibert, crescenti7 la crescita si 2 ri!elata puramente e semplicemente crescita dei po0
teri e delle megamacchine che hanno instaurato la dittatura del capitalismo inan/iario
%-
. Poich8
incardinata sulle capacit, di spesa delle amiglie e non gi, sui !olumi di produ/ione delle imprese3
la tanto decantata ?stagione della crescita@ %&'D0"--$ non ha stabili//ato eetti !irtuosi
%%
. Piutto0
sto3 2 da considerarsi come incuba/ione della ase dell=insol!en/a di massa3 !enuta impietosamen0
te alla luce con l=espandersi tumultuoso del debito e l=altrettanto tumultuosa contra/ione della do0
manda aggregata3 allorch8 2 stato chiaro che il reddito delle amiglie non era pi6 in grado di ar
ronte al pagamento dei mutui contratti. Bl collasso dei subprime 2 nato in 4uesti uni!ersi inan/ia0
ri deregolati e raudolenti. K3 dun4ue3 legittimo concludere che il ciclo di crescita %&'D0"--$ abbia
arato il terreno entro cui la crisi globale 2 andata a piantare i suoi rutti !elenosi. La crisi del debi0
to so!rano nell=area dell=euro ne 2 stata un=elo4uente illustra/ione
%"
. Beni e mercati inan/iari sono
stati trasormati3 da agenti principali della crisi globale3 nel !olano ideologico di una crescita e!o0
cata taumaturgicamente e scaramanticamente3 ma che sempre pi6 ha stentato a tro!are eicaci e

!
6onatella .eadows e altri, I limiti dello sviluppo, .ilano, %dizioni /ecniche e 2cientifiche .ondado;
ri, 1)82. *er 1na efficace sintesi del di(attito italiano del te&o intorno al te&a, cfr. +. *iccioni e G.
<e((ia, I Limiti dello sviluppo in Italia. Cronache di un dibattito "#$"%"#$&, 4I =1aderni di 'ltro <ove;
cento5, >rescia, ?ondazione +1i$i .icheletti, n. 1@2)11.
1)
,fr. le oere di +. Gallino, G. #1ffolo e 2. 23los +a(ini richia&ate nelle note recedenti.
11
*. +eon, op. cit." .. *ianta, 'ove su dieci. Perch( stiamo )*uasi+ tutti peggio di ", anni fa, #o&a;
>ari, +aterza, 2)12" G. #1ffolo e 2. 23los +a(ini, op. cit.
12
''.VV., La crisi del debito sovrano degli Stati dellarea euro, cit." ,. ,edrone, -ove va l.uro/,
#o&a, %dizioni <1ova ,1lt1ra, 2)1-" 'nna ?lorio, .. +ossani e G. <ardozzi, -alla crisi finanziaria globale
a nuove regole monetarie, 2overia .annelli (,z), #1((ettino, 2)10" ,. .arazzi, 6alla crisi dei >rics
allAeslosione dellAe1roB ro(le&i e rosettive (intervista a c1ra di 4,o&&onware5, in
www.co&&onware.or$, 20 a$osto 2)10" #. 2anna (a c1ra di), Crisi europea0 cambiare strada per scon%
figgere la recessione, #o&a, %diesse, 2)10.
















E
generali//ati punti di applica/ione.
Crisi inan/iaria3 crisi economica3 crisi sociale e crisi ecologico0ambientale sono3 cos93 di!entate
un tutt=uno tanto complesso 4uanto imponente
%D
. Austerit,3 contra/ione della domanda e reces0
sione sono agite come strumento pri!ilegiato per lo smantellamento degli esistenti e*o sopra!!i0
!enti sistemi dei diritti. Le politiche recessi!e e il taglio indiscriminato della spesa sociale si sono
con!ertiti3 con eetto immediato3 in !ettori di esalta/ione ed esaspera/ione delle disuguaglian/e e
ingiusti/ie sociali
%.
. B processi di desertiica/ione dei diritti hanno subito un=ulteriore accelera/ione
e a meno diritti non ha potuto ar altro che corrispondere meno democra/ia. K congruo aermare
che la dittatura del capitalismo inan/iario e delle 8lites che ne esprimono e coagulano gli interessi
so!rana/ionali ha ediicato nuo!e orme predatorie di potere globale3 mosse dall=ossessione politi0
ca di a//erare la democra/ia e3 con essa3 i diritti. La tenden/a che si sta descri!endo segna il pas0
saggio a una orma di capitalismo3 all=interno del 4uale la massimi//a/ione dei proitti 2 diretta0
mente subordinata1 a) al contenimento dei diritti in una camicia di or/a7 b) alla trasorma/ione
della democra/ia in un potente e capillare apparato san/ionatorio della domanda sociale di e4uit,3
uguaglian/a e libert,.
A 4uesto snodo3 il capitalismo reale si accinge a tradire deiniti!amente la democra/ia e la de0
mocra/ia reale si dispone a !oltare deiniti!amente le spalle ai diritti3 con il rischio di dar luogo a
scosse telluriche nei sistemi di rela/ione sociale interni e interna/ionali. ;ell=euro/ona3 inora le
politiche di re!isione strategica dell=austerit, hanno tro!ato una lebile !oce e non sono uoriuscite
da un ambito di mera testimonian/a3 mancando del tutto di scardinare l=oltran/ismo inan/iario
dell=Cnione Juropea. Ai protagonisti della politica europea mancano 4uella lucidit, e 4uella consa0
pe!ole//a che non a loro a!!ertire che si sta pericolosamente dan/ando sull=orlo di un precipi/io e
che si !a proilando la minaccia possibile di una !ia di uscita !iolenta dalla crisi3 con una esalta/io0
ne inimmaginabile dell=esperien/a catastroica dei due conlitti mondiali del ;o!ecento.
K estremamente chiaro che la linea di delagra/ione dell=euro/ona non a che aumentare il po0
tere dei settori pi6 oltran/isti del capitalismo inan/iario interna/ionale che suggono al controllo
della stessa amministra/ione Fbama3 la 4uale si !a dibattendo e contorcendo tra crisi di bilancio
interne3 perduranti e logoranti conlitti armati esterni3 pressioni economiche delle poten/e emer0
genti (prima ra tutte la Cina) e rialloca/ioni ri!isitate della ?guerra redda@. :imane il atto3 tutta0
!ia3 che i destini dell=euro e degli CSA sono stretti nello stesso nodo scorsoio e l=amministra/ione
Fbama ne 2 ben consape!ole.
Cna delle 4uestioni cruciali 2 data dal atto che l=economia3 la inan/a e la politica dominanti
sono preda di una dissonan/a cogniti!a che le ha a!!iate e a!!itate su un percorso che conduce al
precipi/io della crescita /ero. La dissonan/a riposa sul atto innegabile che la redistribu/ione per0
petua delle risorse dal basso !erso l=alto3 sul medio e lungo periodo3 !aniica le possibilit, della
stessa crescita che rimane pri!a di base sociale e dei canali di alimenta/ione monetaria. Jd 23 in

10
6. ?r1scio, -alla crisi finanziaria alla crisi totale, 2antA'rcan$elo di #o&a$na (#n), .a$$ioli %dito;
re, 2)12.
1-
,aritas %1roa, The European crisis and its human cots. 1 call for fair alternatives and Solution, in
www.caritas.e1, 2)1-" Id., The impact of european crisis, in www.caritas.e1, 2)10" <icoletta 6entico,
Lausterit! che uccide, 42(ilancia&oci:5, in www.s(ilancio&oci.info, - arile 2)1-.
7
4uesto senso3 !ero che le nuo!e 8lites so!rana/ionali sono aette da cecit, assoluta1 le loro a/ioni
e le loro decisioni mettono in crisi il uturo del pianeta e le condi/ioni di riprodu/ione del loro stes0
so potere
%#
. Disuguaglian/a distributi!a e recessione si alimentano !icende!olmente e generano la
spirale dell=emergen/a inan/iaria ininita che mortiica3 sul nascere3 le stesse ipotesi della cresci0
ta3 riducendole a poco pi6 di una narra/ione. Le strategie di imposi/ione iscale regressi!a (meno
tasse sui ricchi e pi6 tasse sui po!eri) hanno atto il resto3 so!ralimentando nel tempo 4uesta spi0
rale e contribuendo a restringere sempre di pi6 gli spa/i della domanda aggregata. Bngiusti/ia re0
distributi!a e ini4uit, iscale sono inseparabili3 come due gemelli siamesi.
L=2 un=ulteriore aggra!ante1 il regime ininito dell=emergen/a politico0inan/iaria s!uota del tut0
to la democra/ia e a da gestante a conlitti sociali proondi ed estesi3 controllabili soltanto con
strumenti !iolenti3 palesi o mascherati che siano. K un peretto caso di circolo chiuso. Ma intanto
le contraddi/ioni sociali si !anno sempre pi6 accumulando e3 4ui e l,3 delagrano. Bl atto 2 che il
go!erno di 4uesto circolo chiuso si regge unicamente sugli illegalismi a cui anno ricorso le 8lites
globali3 attra!erso la rapina dei diritti e l=estorsione della democra/ia. Cna situa/ione di 4uesto ti0
po 2 esplosi!a e pu> dar luogo a immani catastroi sociali3 associate a inedite orme di oligarchia
planetaria
%E
.
La !iolen/a istitu/ionale e statuale si accompagna a strategie comunicati!e 4uanto mai rainate
e rareatte che tendono ad asser!ire l=opinione pubblica mondiale3 attra!erso l=uso di tecniche e
metodiche manipolati!e e subliminali di alta complessit,. Su 4ueste ultime anno perno le nuo!e
politiche di ricerca3 cattura e organi//a/ione del consenso che cercano di conerire all=obbedien/a
di massa una tonalit, catartica e un=autorit, carismatica3 proteggendo e nascondendo in in!olucri
sa!illanti lo stadio brutale e generali//ato raggiunto dall=oppressione sociale. ;on 2 detto che
4uesto progetto di dominio totale della realt, e delle coscien/e !ada in porto7 ma non 2 nemmeno
detto che allisca miseramente3 a!!olgendosi su se stesso. Muello che 2 certo 2 che 2 cambiata to0
talmente la scena della lotta inestinguibile tra oppressi e oppressori.

&# La morte dell$et% della democrazia

Jsiste un rapporto di implica/ione diretta tra le condi/ioni di !ita materiali3 sociali ed economi0
che e lo stato di salute dei diritti ondamentali. ;el senso assai preciso che le prime determinano il
secondo che3 a sua !olta3 pu> contribuire a migliorare o peggiorare le prime. La situa/ione di crisi
che abbiamo descritto accelera i processi di impo!erimento sociale3 di emargina/ione ed esclusio0
ne3 con una lesione dei sistemi di tutela posti a sostegno dei diritti ondamentali e dei diritti uma0
ni. La crisi globale si con!erte immediatamente in crisi dei diritti globali. An/i3 procede attra!erso
l=espianto dei diritti globali. L=implementa/ione delle sere della disuguaglian/a sociale su scala
mondiale ne 2 la ripro!a pi6 e!idente.
Le politiche di )elare hanno pesantemente contratto il loro spa/io di inter!ento e di inluen/a3
ino a di!entare l=ombra antasmatica dello Stato sociale. B diritti degli strati sociali pi6 !ulnerabili
sono initi sotto attacco su scala planetaria3 sbriciolandosi ed eclissandosi
%$
. ;ella crisi globale3 le
istitu/ioni economiche e politiche hanno deiniti!amente smarrito il loro carattere di e4uit, redi0
stributi!a1 non assegnano e distribuiscono giusti/ia3 ma traseriscono agli ordinamenti giuridico0
istitu/ionali il compito di assettare e assestare i pri!ilegi e gli interessi della classi alte. Bn 4ueste
condi/ioni3 soprattutto nel caso in cui do!esse eetti!amente reali//arsi3 la crescita redistribuisce
ingiusti/ia sociale3 di!entando il !olano dell=a//eramento progressi!o dei diritti. Jssa si basa
sull=e!acua/ione dei diritti1 la rapina planetaria dei diritti globali non 2 che il !ettore sotterraneo
operoso della disuguaglian/a sociale. La destruttura/ione dei modi di produrre ed estrarre !alore3
a sua !olta3 ha proondamente destabili//ato il sistema di riconoscimento e assegna/ione dei dirit0

15
2i rinvia alle oere di Gallino, +eon e #1ffolo 23los +a(ini citate nelle note recedenti.
17
*er 1na analisi dei &eccanis&i di for&azione delle n1ove oli$archie &ondiali, non conver$ente con
il discorso che stia&o en1cleando, si rinvia a G. >erta, 2ligarchie, Il mondo nelle mani di pochi, >olo;
$na, Il .1lino, 2)1-.
18
2i rinvia alle oere della ,aritas %1roa citate alla nota n. 1-.
















'
ti e3 con ci>3 l=intera organi//a/ione sociale dello spa/io e del tempo dentro cui !i!iamo. Le societ,
globali sono di!entate le societ, della peretta disuguaglian/a e della metodica rapina dei diritti. Le
regole del gioco della crescita sono le regole del !antaggio competiti!o delle minoran/e dominanti
che3 di!ersamente da 4uanto raccontano le ideologie ricorrenti3 hanno una mano ben pesante.
Sono le regole che hanno trasormato la democra/ia in un sistema oligarchico interna/ionale che
estende il suo go!erno del mondo3 a misura in cui lubriica e rin!igorisce i meccanismi globali di
depreda/ione dei diritti.
La crisi globale ha proceduto oltre il passaggio dalle cosiddette societ, del benessere alle cosid0
dette societ, del rischio
%'
. ;on 2 il rischio che la crisi globale ha redistribuito7 ma certe//e asim0
metriche1 pi6 poteri e pri!ilegi alle classi superiori7 /ero poteri e diritti antasma alle classi inerio0
ri. Le certe//e asimmetriche si ondano sulla distru/ione sistematica di regole e !incoli3 in conse0
guen/a di cui i diritti sono messi sotto assedio e la democra/ia inisce con l=implodere*esplodere
per linee interne
%&
. Jntrambi i enomeni sono rappresentati come processi naturali3 se non natura0
listici7 4uando3 in!ece3 sono pilotati e go!ernati da ben indi!iduabili oligarchie transna/ionali. La
risultan/a pi6 appariscente delle certe//e asimmetriche sta nella pri!ati//a/ione elitaria degli utili
e nella sociali//a/ione diusa delle perdite1 i proitti sono a beneicio delle minoran/e dominanti7
le perdite a carico delle maggioran/e dominate. Mueste ultime sono depauperate di reddito e dirit0
ti3 con il ricorso a soisticati meccanismi di spolia/ione economica3 politica e giuridica3 corroborati
dalle narra/ioni inganne!oli delle megamacchine ideologiche e comunicati!e a disposi/ione dei po0
teri globali.
Fggi i poteri globali irrompono sulla scena3 trascinandosi con s8 una pretesa di ininito1 non so0
lo intendono essere e imporsi come poteri imperanti7 ma aermano la loro durata come ininito
del tempo e dello spa/io. Cna tale pretesa non 2 semplicemente e4uiparabile a un discorso inca0
pace di dialogo7 piuttosto3 2 l=espressione dell=autotutela di tutte le !isioni di potere che hanno
l=interesse !itale a sopprimere il dialogo e le dieren/e. K3 4uesta3 la strada lungo la 4uale il di0
scorso democratico e i diritti sono stati progressi!amente atti a brandelli. Bl potere globale 4ui ri0
splende esattamente sulla po!ert, globale della democra/ia e dei diritti. ;on sono interessi sen/a
!isione che 4ui trionano7 4ui si esercitano interessi con !isioni totali//anti di potere globale. Gli
spa/i di umanit, e di socialit, sono in!asi e saccheggiati da un catti!o ininito che 23 in realt,3 una
gigantesca totalit, chiusa. Bl saccheggio dell=umanit, sociale e della socialit, umana a!!elena e
dissecca le onti della democra/ia e dei diritti.
Ancora pi6 essiccato appare il campo comunicati!o e politico all=interno del 4uale si stabilisce
una rela/ione conlittuale tra la stessa democra/ia e i diritti. B diritti sono un contrappeso3 perino3
dei poteri democratici e della democra/ia in 4uanto regime politico. La societ, democratica non 2
la societ, esente da censure3 ma costruisce il suo proilo giuridico0comunicati!o proprio acendo

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,o&e C noto, il aradi$&a della societD del rischio C stato ela(orato da E. >eck, di c1i ricordia&o
F1i le oere rincialiB La societ! del rischio. 3erso una seconda modernit!, #o&a, ,arocci, 2)))" La so%
ciet! globale del rischio, /rieste, 'sterios, 2))1.
1!
Ena ricostr1zione di F1este dina&iche, con stretto riferi&ento al diritto del lavoro e ai diritti dei
lavoratori, sta in '. ,hiocchi, Il lungo assedio. Lavoro e diritti dalla Costituzione alla 4riforma 5ornero6,
'vellino, 'ssociazione c1lt1rale #elazioni, 2)1-.
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emergere e rendendo pubblici i suoi limiti e le sue contraddi/ioni interne. Bl discorso democratico
si !alori//a proprio come emersione del dierente e del pensiero di!ergente che mettono in 4ue0
stione la democra/ia e ne sottolineano le aporie e i dilemmi irresolubili. %sso ha !alore3 4uindi3 poi0
ch8 apertura dell=ori//onte del superamento3 del mutamento e del discontinuo. Bn 4uanto tale3 2
ori//onte che !alica gli ori//onti. Le metamorosi autoritarie e in!oluti!e della democra/ia3 perci>3
sono la ridu/ione dell=ininit, delle possibilit, del di!ergente alla totalit, chiusa del potere3 a parti0
re dal potere democratico.
Muanto pi6 le possibilit, del di!ergente sono sradicate3 tanto pi6 il potere conosce chiusure che
!anno ben oltre le angustie della democra/ia. B poteri globali sono un=estorsione della democra/ia
proprio per il atto che3 saturando i limiti e le distorsioni dei poteri democratici3 estinguono il di0
scorso democratico1 !ale a dire3 !aniicano l=emersione del di!ergente e la comunica/ione tra di0
erenti. La ridu/ione di complessit, atta subire al discorso democratico !a oltre l=attacco alla de0
mocra/ia in s8 e rappresenta il !ero e pi6 pericoloso autoritarismo dei poteri globali. Da 4uesta
nuo!a posta/ione autoritaria3 risulta pi6 age!ole per loro dare corso alla rapina dei diritti. Con
l=occlusione del loro spa/io comunicati!o pubblico3 i diritti e la discussione sui diritti sono a!!iati
!erso la metastasi3 sotto l=a/ione permanente di !irus letali.
L=ori//onte semantico ed esisten/iale dei diritti non 2 inglobabile nell=ori//onte procedurale e
metodologico della democra/ia. B diritti collo4uiano col discorso democratico3 ma sono in diicolt,
con il regime democratico3 anche per l=e!idente circostan/a che la democra/ia come procedura de0
cisionale non instaura rela/ioni idilliache con i diritti. B diritti sono in continuo di!enire e trasorma0
/ione7 la democra/ia3 in 4uanto regime3 pretende di uniormarli al suo campo normati!o3 bloccan0
done la genera/ione e il mutamento. La decomposi/ione autoritaria della democra/ia tende a can0
cellare i diritti che il regime democratico a!e!a riconosciuto e da 4ui a muro contro le ri!endica0
/ioni di nuo!i diritti. J3 cos93 con i diritti sono pol!eri//ati i loro titolari e agenti sociali3 a cui !iene
negata legittimit, e la cui cittadinan/a non 2 riconosciuta.
La democra/ia stessa 2 potere che limita i diritti7 da 4ui la necessit, !itale che i diritti limitino
soprattutto i poteri democratici1 ne !a della loro esisten/a e del loro s!iluppo. Muanto pi6 la de0
mocra/ia in!ol!e !erso orme autoritarie e 4uanto pi6 cancella oppure ostacola l=emersione del di0
!ergente3 tanto pi6 non riconosce o riduce a orpelli nominalistici i diritti ondamentali3 i diritti u0
mani3 i diritti di cittadinan/a e gli stessi diritti politici. ;on si tratta pi6 di argomentare intorno alla
domanda3 se la democra/ia abbia o meno un uturo3 4uanto di prendere atto che il uturo della
democra/ia 2 gi, ini/iato e non 2 dei pi6 conortanti. Altrettanto poco conortante 2 il uturo dei
diritti che si sta prospettando. Se non possiamo passare sotto silen/io le rela/ioni conlittuali che si
stabiliscono tra democra/ia e diritti3 ancora meno possiamo trascurare i conlitti che si istituiscono
tra diritti concorrenti.
Lo scenario antropologico e giuridico che si sta prospettando sotto i nostri occhi sta !elocemen0
te slittando dal mondo dei non-diritti a 4uello dei diritti fantasma. Jd 2 un processo che non esclu0
de le societ, democratiche7 an/i3 per molti !ersi3 2 in esse che tro!a le orme di espressione pi6
soisticate e in!asi!e. K un ori//onte estremo che non e!oca apocalissi !enture7 bens9 illustra 4uo0
tidianamente la presa di potere della so!ranit, globale e il carattere multi!erso della !iolen/a oggi
esercitata dalla legge e dal diritto. Nor/a della legge e legge della or/a si sono dotati di apparati
simbolici3 comunicati!i e materiali molto incisi!i3 che perseguono lo scopo non solo di assoggettare
al comando cittadini3 classi sociali e popoli7 ma di interiori//are in essi lo spirito dell=obbedien/a e
della edelt, al potere. Si tratta di un programma con ambi/ioni imperiali3 destinato a scontrarsi
con resisten/e e ri!olte in ogni angolo del globo7 ma che non ar, mai alcuna marcia indietro3 sino
a 4uando e se sar, sconitto.
L=epoca dei poteri globali costruisce un mondo che a a meno dell=autonomia sociale3 etica ed
esisten/iale degli esseri umani e sociali3 cos9 come i processi di estra/ione del !alore anno a meno
dell=autonomia del la!oro !i!o. L=umanit, sociale !iene3 cos93 espulsa dal mondo dei !alori7 reci0
procamente3 il mondo dei !alori a sempre pi6 atica a rientrare nell=esperien/a dell=umanit,. B
mondi della depri!a/ione dei diritti nascono e prolierano in 4ueste regioni che sono anche le ra0
gioni costituti!e del potere3 4uanto pi6 si globali//a. Cn=umanit, sen/a diritti 2 un=umanit, costret0
ta a !i!ere sotto il peso di una libert, incatenata. La depreda/ione dei diritti 2 il passo in l, del po0
tere che conduce al regno dell=illibert,3 do!e tutto 2 amministrato non solo in alto3 ma anche in
















%-
basso e ai lati della !ita sociale3 politica e 4uotidiana. Pi6 la metaisica dei poteri globali si a mi0
croisica diusa e la microisica si a go!erno dei mondi umani e sociali3 pi6 la libert, e i diritti so0
no posti sotto assedio. Dalla depreda/ione dei diritti non pu> che nascere la deporta/ione della li0
bert,1 do!e l=essere nel mondo 2 contestuale all=essere pri!i di mondo3 l, libert, 2 aggiogata ai
ceppi del potere.
L=et, dei diritti 2 alle nostre spalle7 ma non i diritti. An/i3 2 proprio dal uturo dei diritti che na0
sce il uturo della libert, e della democra/ia
"-
. Siamo in un=epoca che tran4uillamente sradica i di0
ritti e deporta la libert,. ;asce 4ui l=esigen/a non di abbandonare la cultura dei diritti3 ma di ren0
derla all=alte//a delle culture del potere che l=hanno sidata e3 in 4ui3 sconitta. Con la consape!o0
le//a che anche nell=et, dei diritti si sono reali//ati3 a getto continuo3 !iola/ioni3 abusi3 soprusi e
!iolen/e da parte delle istitu/ioni. Ma 4uesta 2 una ragione ulteriore per raor/are le culture dei
diritti1 in parte3 ereditandole sen/a residui7 in parte3 ripensandole e rein!entandole3 sia sul ronte
interno che su 4uello interna/ionale. B poteri globali cercano di suggire al controllo sistemico eser0
citato dai diritti. Tentano3 cio23 di eludere il controllo di !eriica del carattere aperto e democratico
dei loro ordinamenti decisionali e attuali3 per a!ere mano libera nell=opera di costru/ione di un or0
dine globale chiuso che !a speciali//andosi nella nega/ione sistemica della democra/ia interna e
interna/ionale.
Le culture dei diritti3 cos9 come 4uelle della democra/ia3 sono a un bi!io. ;on 2 semplice3 per
loro3 uscirne e operare le scelte coerenti e conseguenti3 dopo essere state pesantemente tramorti0
te dai poteri globali. De!ono rianimarsi e possono arlo soltanto rianimando i loro linguaggi3 ope0
rando una s!olta non soltanto linguistica. Oanno l=obbligo di scendere in strada3 partecipare al er0
!ore e al dolore che muo!e all=a/ione e*o all=ina/ione milioni di esseri umani. Certo3 si a!!erte il
bisogno di rimettere a punto anche la genealogia dei diritti umani
"%
. Ma3 andando pi6 al ondo3 le
codiica/ioni concettuali e normati!e tipiche delle culture dei diritti debbono respirare l=aperto della
!ita. Solo l,3 uori all=aperto3 possono di!entare parte della !ita che si ribella al potere e che lotta
per la libert,. ;on possono pi6 limitarsi a essere un mero apparato concettuale che incardina si0
stemi di lettura di ci> che 2 stato3 ci> che 2 e ci> che sar,3 per riprodurre all=ininito macchine di
interpreta/ione della realt,. Bn!ece3 i discorsi e le pratiche di !erit, dei diritti debbono partire dalla
realt,. Sembra una 4uestione accademica7 in!ece3 2 una 4uestione estremamente concreta ed e0
stremamente serie. Come osser!a Amart+a Sen1 HPossiamo capire la gra!it, della crisi globale in
corso solo se esaminiamo 4uel che sta accadendo alla !ita reale degli esseri umaniI
""
.
B diritti 0 a partire dai diritti umani 0 hanno a che are con la !ita3 la soeren/a3 la elicit, e
l=inelicit, degli esseri umani. Lanno ben al di l, delle tecniche e delle procedure giuridiche1 inol0
trano interroga/ioni cruciali al potere e3 4uindi3 debbono a!ere la !oce di chi 2 oppresso dal pote0
re. ;on !=2 denuncia risoluti!a dell=intollerabilit, del potere3 se la !oce dei diritti non 2 plasmata
dalla dignit, e dalla passione dei linguaggi degli oppressi3 do!un4ue essi si tro!ino. Le culture dei

2)
<. >o((io, Let! dei diritti. -odici saggi sul tema dei diritti delluomo, /orino, %ina1di %/ 2a$$i,
2)1-" Id., Il futuro della democrazia, /orino, %ina1di %/ 2a$$i, 2)10.
21
H. Joas, La sacralit! della persona. 7na nuova genealogia dei diritti umani, .ilano, ?ranco 'n$eli,
2)1-.
22
'. 2en, Sullingiustizia, /rento, %rickson , 2)10.
11
diritti non hanno altra scelta3 se non immergersi nel luido di 4uesta dignit, passionale7 altrimenti
sono condannate a rimanere al di 4ua del bi!io che le ha immobili//ate. K 4ui che ri0creano il loro
senso7 2 4ui che sono ri0create come liberatrici del senso della libert,. Ci> 2 possibile soltanto se
la grammatica generati!a dei diritti orgia i linguaggi dell=Cno come interse/ione dei linguaggi
dell=Altro.
L=uni!ersalit, dei diritti umani e dei diritti ondamentali si interaccia con la speciicit, dei ?diritti
concorrenti@1 si compie in essi7 piuttosto che separarsi da essi. Le sere della giusti/ia3
dell=uguaglian/a e della dieren/a sono3 nel contempo3 uni!ersali e particolari. Le orme di !ita
umane e sociali dipendono3 in maniera rile!ante3 dalla 4ualit, dei diritti1 la !ita come orma 23 an0
/i3 l=ori//onte dei diritti umani e dei diritti ondamentali. Dienderla e arricchirla 2 il principio re0
sponsabilit, che impegna tutti i diritti e li pone tutti in collo4uio tra di loro3 in 4uanto come orme
di !ita aratellate3 per 4uanto conlittuali possano e debbano essere. La ri0apertura del senso di
tutti i diritti 0 che3 perci>3 sono da considerare diritti globali 0 2 esattamente la ri0apertura del
mondo3 per renderlo abitabile con la ricerca della elicit, e della libert,. Per esistere cos9 come 2 e
decide di essere3 il mondo non ha bisogno dei diritti umani e dei diritti umani3 e ondamentali7 per
esistere ed essere cos9 come non sono3 ma possono e potranno essere3 hanno bisogno di ri0aprire
il mondo dall=interno. De!ono inseguire 4uell=impulso !itale che li conduce nel arsi mondo da par0
te del mondo.
Bl mondo globale che abitiamo 2 anche e resta spa/io*tempo dell=umano che si 2 sociali//ato e
del sociale che si 2 umani//ato. J3 4uindi3 l=autoreeren/ialit, della globali//a/ione non 2 il limite
intrascendibile della storia7 ma un limite impugnabile e superabile. Bl mondo 23 s93 assoggettato
dalla globali//a/ione ultraliberista7 ma non 2 ancora stato da essa interamente oggetti!i//ato.
;ella misura in cui i diritti globali di!entano orme di !ita della mobilita/ione umana e sociale3 2
possibile presupporre la libert, come stella polare dell=umanit, che cerca la sua unit, pi6 proon0
da. L=insemina/ione dei diritti pu>3 cos93 di!entare una probabilit, colti!abile3 un esito possibile di
giusti/ia incondi/ionata. Col che giustiica/ione e legittima/ione dei diritti non si pongono sempli0
cemente come rea/ione all=orrore3 ma si impiantano costrutti!amente sull=etica e l=estetica del giu0
sto3 del buono e del bello che restano dimensioni essen/iali dell=umano e del sociale.


(14 agosto 2014)

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