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1.

PREMESSA

La presente relazione relativa al lavoro svolto dallAutorit di Bacino Regionale per
laggiornamento del Piano stralcio per lAssetto Idrogeologico relativamente alle problematiche
connesse allerosione costiera in Calabria.
In questa parte introduttiva vengono evidenziate le cause di maggior rilievo della rapida
destabilizzazione dellambiente costiero calabrese.
La costa, linea di confine tra terra e mare, ha subito nel tempo gli impatti collegati al ciclo
dellerosione che, per le cinture sabbiose, comprende le tre fasi dellerosione vera e propria, del
trasporto e del deposito dei sedimenti. Il ciclo si determina in rapporto con la dinamica della
colonna dacqua sulla quale agiscono le onde, le maree, le correnti costiere, i fenomeni climatici
e geodinamici ordinari ed i cambiamenti globali. Le dinamiche di ciclo sono state favorevoli, nel
lungo termine, alla fase di deposito ed accrescimento delle cinture costiere sabbiose fino
alla met del XX secolo. La tendenza si sta invertendo per effetto delle pressioni antropiche e
dei cambiamenti del livello del mare per leffetto serra. Anche se i fenomeni naturali, di natura
tanto eccezionale che stagionale, hanno rilievo sui processi di erosione, gli effetti pi gravi a
medio termine sono di origine antropica.

Le principali sono:
lintensa antropizzazione delle coste a fini turistici ed industriali, che si manifesta
attraverso lo smantellamento delle dune per fare posto a centri balneari, a villaggi residenziali,
e la realizzazione di porticcioli turistici e opere di difesa indiscriminate;
la riduzione dellapporto solido dei fiumi al mare a causa del notevole prelievo di
materiale ghiaioso-sabbioso dal letto dei corsi dacqua e della costruzione di briglie e dighe;
la subsidenza di origine tettonica ;
I fattori di pressione legati alle attivit umane si determinano in funzione delle modalit
di gestione del territorio a ridosso della costa, delle opere a mare, del deficit dellapporto
detritico dai bacini fluviali determinato dallimpoverimento dellapporto terrigeno, dalla
regimazione dei corsi dacqua per finalit energetiche ed agricole e da alcuni fattori di origine
locale legati alla
morfologia delle coste. I fenomeni di subsidenza costiera che incidono sulla linea della
spiaggia possono avere origine naturale, ma spesso sono prodotti da interventi umani sulla
falda acquifera o dalle attivit estrattive di gas naturale e petrolio.
Le zone costiere subiscono pressioni ambientali di origine antropica superiori al normale per
effetto del modello di sviluppo e di consumo attuale proprio perch sono i luoghi dove la gente
ama vivere e lavorare e dove si svolge una grande percentuale delle attivit ricreative e
turistiche, che si sommano ad una quantit aumentata di attivit di commerci e di scambi. I
fattori di pressione sono determinati da una accentuata spinta allurbanizzazione, dalla
tendenza alla violazione delle leggi ed allabusivismo edilizio, dalla preferenza per le
infrastrutturazione trasportistica in aree costiere (strade quali la S.S. 18, la S.S. 106, le Ferrovie
dello Stato), quando non addirittura sulla linea di costa, dai porti, dal turismo,
dallagricoltura, dalla pesca.
Dalla fine degli anni 50 ad oggi, la fascia costiera stata, dunque, utilizzata come un
bene inesauribile e indistruttibile su cui fosse possibile gravare con un numero illimitato di
opere, senza curarsi delle conseguenze, invece di amministrarlo come un bene prezioso che
doveva durare nel tempo per permettere una migliore resa economica.
I successivi interventi, con la costruzione delle pi svariate opere di difesa, sono
stati spesso del tipo tampone, sotto la spinta dellurgenza. Si tratta, cio, di opere
realizzate in tempi diversi, in aree limitate, che hanno rimandato la soluzione del problema
senza risolverlo.
Oggi sulle coste sono presenti opere di difesa di tutti i tipi, costruite per le pi svariate
esigenze, ma troppo spesso non sono il risultato di una progettazione oculata secondo una
visione generale del problema, bens sono realizzate nella vana ricerca di unopera di difesa
universale che risolva tutti i problemi.

1.1 Il ruolo dellAutorit di Bacino Regionale
Le problematiche di erosione costiera sopradescritte sono state affrontate in accordo con la
normativa vigente con logiche di pianificazione integrata e assumendo il bacino idrografico
quale complesso sistema territoriale di riferimento.
In termini istituzionali, ormai riconosciuto che, pur in presenza di una pluralit di soggetti
istituzionali che operano nel governo del territorio, le strategie corrette sono quelle in cui
individuata ununica cabina di regia e un unico soggetto istituzionale che conserva, coordina e
documenta la molteplicit delle attivit in materia di difesa del suolo, prefigurandosi come una
sorta di autorit di collegamento fra tutti gli altri soggetti. Il legislatore ha riconosciuto questo
ruolo alle Autorit di Bacino, nate dalla legge n. 183 del 1989 Norme per la difesa del suolo,
poi confermato dalla legge regionale n. 35 del 1996 e reso maggiormente operativo attraverso
il Decreto n. 180 del 1998, conseguente al disastro di Sarno che, di fatto, ha avviato i Piani
stralcio attuativi del pi generale Piano di Bacino.
1.2 Il Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico
Lelaborazione e lapprovazione del Piano Stralcio di Bacino per lAssetto Idrogeologico (PAI)
nel dicembre 2001 ha consentito di adottare una prima metodologia di analisi del rischio
idrogeologico che, seppure per alcuni aspetti di tipo qualitativo, stata omogeneamente
applicata allintero territorio regionale. Si potuto in tal modo disporre di una visione organica
dello stato del territorio in relazione al rischio idrogeologico nella sua triplice distinzione in
rischio di frana, rischio di esondazione dei corsi dacqua e rischio di erosione della costa.
Relativamente al rischio da erosione costiera, in sede di elaborazione del Piano Stralcio per
lAssetto Idrogeologico (PAI) lABR ha realizzato un primo dossier sul rischio di erosione
costiera che ha avuto alla sua base la definizione qualitativa delle matrici di pericolosit,
dedotta dallanalisi dellevoluzione della linea di riva, e di vulnerabilit, sulla base delle
informazioni relative ai danni arrecati dalle mareggiate ed alla loro frequenza. Da queste stata
dedotta la matrice di rischio.
La valutazione quantitativa delle modificazioni delle aree costiere stata condotta attraverso
lanalisi delle variazioni della linea di riva espresse in termini di avanzamento/arretramento
nellarco arco temporale 1954 -1998.
La ricostruzione geometrica della linea di riva stata dedotta dalla cartografia a scala 1:10.000
CASMEZ, 1956 (volo IGM 1954), dalle ortoimmagini digitali a colori della CGRA del 1998, nonch
dalla levata aerea SCAME 1978 realizzata dalla Regione Calabria.
Le variazioni della linea di riva hanno consentito di valutare il bilancio apporti/ prelievi che risulta
positivo o negativo, a seconda che i materiali che costituiscono le spiagge, depositati nelle fasi
di sedimentazione, siano superiori o inferiori ai materiali asportati nelle fasi di evacuazione.
Particolare attenzione stata posta allindividuazione della linea di separazione spiaggia
asciutta/spiaggia bagnata che consente di superare la difficolt connessa alle periodiche
variazioni del livello del mare ed alla univoca determinazione della linea di riva. Il problema ha
trovato soluzione attraverso losservazione delle variazioni di tono nelle ortoimmagini digitali a
colori del 1998.
Loperazione successiva consistita nel raffronto con la linea di riva 1954 dedotta dalla Carta
Tecnica 1:10.000. Controlli intermedi sono stati eseguiti per raffronto sia con documentazione a
carattere storico (rilievi delle Ferrovie del 1875) che con fotogrammi della ripresa aerea eseguita
dalla Regione Calabria nel 1978.
Il raffronto digitale mediante overlap tra i due strati informativi predetti, riferiti al medesimo
sistema di coordinate, ha consentito la misurazione di lunghezze di tratti in erosione o
inripascimento utilizzando il software GIS Geomedia Professional. Il grado di approssimazione
stato sufficiente per il livello di analisi prescelto e per la scala adottata (1:10.000).
Lanalisi multitemporale dellevoluzione della linea di riva ha riguardato lintero perimetro
costiero calabrese e fa seguito agli studi gi avviati dalla stessa Regione Calabria (Veltri, 1999) i
cui risultati hanno rappresentato la base di partenza.
La raccolta e la catalogazione delle fonti di informazione ha poi costituito la fonte di maggiore
interesse per conoscere la successione cronologica delle mareggiate che hanno arrecato danni, la
frequenza degli eventi, nonch tutte le informazioni deducibili sulle altezze donda e l entit dei
danni.
Lanalisi ha preso in considerazione quattro principali fonti informative:
1. bibliografiche, riferite alle pubblicazioni di carattere scientifico,
2. giornalistiche, riferite alla stampa quotidiana regionale,
3. progettuali, riferita ai progetti prodotti per opere marittime od in ambito di protezione
civile,
4. scheda informativa dellABR richiesta ai Comuni.
Alla fine si pervenuti quindi allidentificazione dei comuni calabresi a rischio di erosione costiera
con perimetrazione R2 e R3 per come visibili nella Tavola I.

TAV. I Comuni a ri schi o di erosi one cost i era t rat t i dal PAI
2. Aggiornamento del PAI

Ai sensi dellarticolo 2 comma 1 delle Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia (NAMS) che
accompagnano il PAI. ..E espressamente previsto, da parte dellABR, il periodico aggiornamento
del PAI in termini sia di conoscenza sia di approfondimenti specifici trattandosi di uno strumento
dinamico della pianificazione di bacino. LABR delegata allelaborazione dei successivi
aggiornamenti, a cadenza di norma quinquennale.
A tal fine in relazione alle problematiche connesse al rischio di erosione costiera lABR sta
predisponendo laggiornamento del Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico.

Il Piano persegue, nel breve e medio periodo, i seguenti obiettivi:
caratterizzazione e perimetrazione delle aree a pericolo e rischio di erosione costiera;
definizione delle linee metodologiche per una corretta impostazione degli interventi
strutturali da eseguire;
la predisposizione di una banca dati e di un sistema informativo territoriale per il
monitoraggio della fascia costiera;
il coinvolgimento e la responsabilizzazione degli EE.LL. e degli operatori nel controllo e
nel mantenimento delle opere realizzate attraverso la predisposizione di opportune linee
operative;
Nel medio e lungo periodo, invece, occorre:
ricostruire, attraverso la pianificazione di bacino e la riorganizzazione dei sistemi fluviali,
gli equilibri compromessi e la continuit dei processi naturali.


2.1 Piano di lavoro

2.1.1 Elenco delle attivit svolte
Le attivit sono state articolate in tre fasi

I Fase
a) raccolta dati
reperimento cartografia;
raccolta dei materiale relativo ad indagini batimetriche, topografiche,
sedimentologiche, meteomarine e di documentazione relativa a progetti di
opere marittime eseguiti o in corso di esecuzione;
raccolta dati ondametrici, anemometrici, correntometrici e mareografici;

b) indagini conoscitive
indagine sullo stato attuale della linea di costa;
indagine storiografica sullevoluzione della linea di costa;
censimento delle opere marittime esistenti;
indagine e caratterizzazione dei bacini idrografici in relazione al loro apporto di
materiale a mare;

c) studio del clima ondoso, del trasporto solido costiero e
dellevoluzione della linea di costa su larga scala
studio del moto ondoso di largo;
analisi di propagazione del moto ondoso da largo a sottocosta;
analisi della dinamica costiera in senso trasversale e longitudinale e valutazione
del trasporto solido;
analisi della tendenza evolutiva della linea di costa;

d) analisi degli aspetti insediativi e socio-economici della fascia costiera
indagine sugli usi del suolo della fascia costiera:
- analisi del tessuto urbano;
- analisi del sistema infrastrutturale;
- analisi delle attivit economiche presenti;
- individuazione dei parchi, delle riserve naturali, piani paesistici, aree archeologiche,
vincolo idrogeologico delle aree protette eventualmente
presenti sul territorio oggetto di studio;
studio delle previsioni e delle prospettive di sviluppo indicate negli strumenti di
pianificazione esistenti;
analisi degli aspetti paesistici indicati negli strumenti di pianificazione territoriale;
analisi degli aspetti vincolistici della fascia costiera: individuazione dei parchi, delle
riserve naturali, piani paesistici, aree archeologiche, vincolo
idrogeologico delle aree protette presenti sul territorio oggetto di studio.

e) attivazione della banca-dati
contenuti della banca-dati;
modalit di attivazione della banca-dati;

II Fase

a) analisi dei dati raccolti ed individuazione delle aree a rischio
caratterizzazione generale dei litorale;
evoluzione dei litorale negli ultimi decenni, catalogazione dei tratti di arenile e/o
dei costoni in erosione ed individuazione dei tratti critici su larga scala e su scala
locale;
definizione e classificazione delle aree a rischio e livelli di rischio associati a ciascuna
area.

b) indicazione e programmazione degli interventi a larga scala (attraverso
la predisposizione di un master plan)
classificazione delle tipologie di intervento in base alle loro caratteristiche funzionali;
prescrizioni delle caratteristiche funzionali degli interventi da adottare per ciascun tratto.

III Fase

a) attivazione e manutenzione di un sistema di monitoraggio
b) aggiornamento banca dati
c) manutenzione del piano


2.2 Modalit di esecuzione del lavoro

Risulta utile, a questo punto, una breve descrizione della attivit svolte.
In relazione alla Fase I , punti a, b, c si partito con lesame critico di tutto il materiale scientifico
acquisito dallABR nel periodo compreso tra il 2001 e il 2013.
in particolare si esaminato in dettaglio:
Indagine conoscitiva dello stato delle coste calabresi, predisposizione di una banca dati
dellevoluzione del litorale e individuazione delle aree a rischio e delle tipologie di intervento
studi su aree campione e previsione delle relative opere di difesa- A.T.I.: TECHNITAL S.p.A,
IDROTEC S.r.l., CONSORZIO OKEANOS - Settembre 2003.
Digitalizzazione della Linea di Costa a cura dellAutorit di Bacino relativa allanno 2003 con
lindividuazione delle opere a mare, delle opere sulla battigia, della linea di retrospiaggia.
Accordo di Programma Quadro Difesa del Suolo Erosione delle Coste Linee Guida per la
progettazione ed esecuzione degli interventi 29 settembre 2006;
POR Calabria 2000-2006 - Asse 1 Risorse naturali; Misura 1.4 Sistemi insediativi Azione
1.4.c Azioni di studio, programmazione, sperimentazione, monitoraggio, valutazione e
informazione finalizzati alla predisposizione e gestione di politiche integrate dintervento di
difesa del suolo. Studio e sperimentazione di metodologie e tecniche per la mitigazione del
rischio idrogeologico. Studi eseguiti relativi al rischio di erosione costiera:
o Interventi a basso impatto ambientale nella protezione dei litorali.
o Trasporto solido dei corsi dacqua e interazione tra il trasporto solido litoraneo e
fluviale.
o Mappatura del regime ondoso.
o Creazione di normative disegnate e di indirizzi progettuali che mettano in rapporto
lintervento di difesa con la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio.

Digitalizzazione della Linea di Costa a cura dellAutorit di Bacino relativa allanno 2008
utilizzando le ortofotoimmagini della Carta Tecnica Regionale con lindividuazione delle opere
a mare, delle opere sulla battigia, della linea di retrospiaggia.
Digitalizzazione della Linea di Costa a cura dellAutorit di Bacino relativa agli anni 2012-2013
attraverso anche lutilizzo delle ortoimmagini di Google Earth.
2.2.1 Acquisizione Dati di base

Lanalisi conoscitiva della costa calabrese stata gi adeguatamente sviluppata nellambito
dello studio Indagine conoscitiva dello stato delle coste calabresi, predisposizione di una
banca dati dellevoluzione del litorale e individuazione delle aree a rischio e delle tipologie
di intervento studi su aree campione e previsione delle relative opere di difesa ATI
Technital et al., Regione Calabria, 2003, ed stata comunque integrata alla luce degli
studi precedentemente citati e anche in base alla banca dati relativa alle mareggiate e
alluvioni nel periodo 2002-2013 che hanno interessato la Regione Calabria realizzata a
cura dellAutorit di Bacino Regionale.
Nellambito delle analisi su scala regionale eseguite in tale studio la costa calabrese stata
suddivisa in unit costiere di base rappresentative, denominate tratti costieri.
I criteri adottati per la definizione dei tratti costieri sono stati:
- Omogeneit della morfologia costiera (costa alta, costa bassa);
- Presenza di elementi morfologici caratteristici (punte, capi, foci di fiumi);
- Omogeneit di orientamento ed esposizione della costa;
- Presenza di strutture particolarmente influenti sulla dinamica litoranea (porti, opere di
difesa);
- Lunghezza media del tratto costiero di ~10 km.
Per lindividuazione dei tratti costieri sono state consultate dallATI le ortofoto del 1998 in
scala 1:10.000 unitamente alla cartografia IGM 1:25.000 e 1:50.000.

I tratti costieri cos definiti sono 74 e coprono lintero litorale regionale, numerati in senso
orario a partire dallalto Ionio (Foce del Sinni) fino al Golfo di Policastro nel Tirreno
(Castrocucco) [Tavola II].

Tavola II. Tratti costieri da Indagine conoscitiva 2003

I tratti costieri rappresentano, inoltre, nellambito della fase di analisi e propositiva dello
studio su base regionale, le unit di base di riferimento per la presentazione delle
caratteristiche fisiche di tutto il litorale calabrese, per lo svolgimento delle analisi
finalizzate allo studio del trasporto solido litoraneo e dei bilanci di materiale,
allindividuazione delle aree pericolose e a rischio di erosione costiera, e delle tipologie
dintervento. Tali tratti costieri sono stati successivamente analizzati e riuniti a costituire le
21 macroaree su cui basato il MASTER PLAN relativo agli Interventi di mitigazione del
rischio da erosione costiera predisposto dallABR e approvato dal Comitato Tecnico in data
XX agosto 2013, con una numerazione che segue il senso orario dalla costa jonica
cosentina alla costa tirrenica cosentina.
Nellambito di tale Master Plan si tenuto conto delle dinamiche costiere che
contribuiscono al modellamento e alla morfogenesi della zona litoranea. Esse, come noto,
sono dettate da un insieme complesso di fenomeni dovuti tanto allazione esercitata dal
moto ondoso, quindi allambiente marino, quanto ai processi di modellamento che si
esplicano sulla terraferma. Per comprendere levoluzione della zona costiera si analizzato
il regime ondametrico, la direzione di propagazione e dellangolo con cui le onde
interagiscono con i depositi di litorale e, allo stesso tempo, delle modalit di trasporto
fluviale e dei fenomeni che consentono ai relativi depositi di giungere sul litorale e
costituire quindi il materiale di base su cui si avvia il vero e proprio processo di
modellamento. Fondamentale stata anche la conoscenza della presenza di opere
antropiche e delle strutture portuali e di difesa esistenti.


3. Procedura per la perimetrazione delle aree soggette a pericolosit e
rischio da erosione costiera e per l'individuazione degli interventi di
protezione delle coste e della loro priorit

La procedura utilizzata per la perimetrazione delle aree soggette a pericolosit e
rischio da erosione costiera, per l'individuazione degli interventi di protezione delle coste e per
stabilire le priorit degli stessi articolata in pi fasi. Le prime tre fasi hanno riguardato
l'individuazione della pericolosit e del rischio da erosione costiera. La fase successiva ha invece
riguardato la valutazione delle priorit di intervento in funzione di piu fattori ed in
particolare degli elementi esposti presenti nelle aree soggette a rischio da erosione costiera.
Quest'ultima valutazione stata
fatta sia a livello di macro aree che a livello di comuni, ma anche a livello dei singoli tratti di
costa.

La procedura utilizzata al momento da considerarsi speditiva e suscettibile di
approfondimenti futuri.
In tutte le fasi stato utilizzato un Sistema Informativo Territoriale
appositamente predisposto all'interno del quale sono state inserite tutte le informazioni utili ed in
particolare:
linea di costa per gli anni 1958, 1985, 1998, 2003, 2008, 2013;

linea di retro spiaggia per gli anni 2003 e 2012;

interventi di protezione delle coste ad oggi realizzati;

Carta dell'Uso del Territorio della Regione Calabria;

banca dati della Cartografia Tecnica Regionale.

Nelle valutazioni effettuate sono stati utilizzati i dati ed i risultati dello Studio
Okeanos elaborato nel 2003 da un consorzio di societ per conto del Dip. LLPP della Regione
Calabria. Nell'ambito del suddetto studio l'intero litorale calabrese stato suddiviso in 74
tratti omogenei (unit e/o sub unit fisiografiche), per avere un maggiore dettaglio nell'ambito
del presente lavoro il litorale stato ulteriormente scomposto in transetti, in numero di 3900,
di lunghezza compresa tra
150 e 250 m in modo da poter svolgere tutte le elaborazioni all'interno di ogni
transetto. Per analogia con le aree prese in considerazione nell'ambito della stesura dei Master
Plan, in una seconda fase i 74 tratti omogenei e quindi i transetti sono stati accorpati in 21
macro aree. Nella valutazione effettuata stata considerata anche la presenza delle opere gi
realizzate in passato per la protezione dei litorali e delle opere portuali.

I fase - Individuazione classi di pericolosit da erosione costiera

E' stata fatta un'analisi multitemporale della linea di costa che ha permesso di individuare le
tendenze evolutive del litorale ed in particolare la velocit di avanzamento/retrocessione della
linea di riva. Considerando che le opere realizzate durante gli ultimi decenni hanno inciso
sull'evoluzione del litorale e che comunque anche lo studio Okeanos consigliava di non
considerare come indicativa l'evoluzione intercorsa tra il 1958 ed il 1985 si ritenuto di
concentrare la propria attenzione sull'evoluzione registrata tra il 1998 e la data odierna. In
particolare nella valutazione della pericolosit da erosione costiera stata utilizzata la massima
velocit di retrocessione della linea di riva oltre che l'ampiezza della spiaggia come sar meglio
specificato nel seguito.
In questa prima fase non si ritenuto opportuno inserire nella valutazione della pericolosit
ulteriori fattori come l'energia del moto ondoso, il trasporto solido dei corsi d'acqua, il trasporto
litoraneo e la pendenza del litorale. Pur ritenendo che i suddetti fattori giochino un ruolo
fondamentale sull'evoluzione del litorale si preferito al momento non considerarli in maniera
specifica in quanto comunque le valutazioni sono state fatte sulla posizione della linea di riva che
il risultato dei suddetti fattori consapevoli comunque che in una fase successiva
occorrer condurre gli opportuni approfondimenti sui suddetti fattori.
In particolare la procedura seguita per l'individuazione della pericolosit da
erosione costiera composta dalle seguenti fasi:
1) per ogni transetto stata valutata la velocit di avanzamento/arretramento
della linea di riva con riferimento ai seguenti periodi:
1998 2003

2003 2008

2008 2013

la velocit stata calcolata dividendo la distanza tra le linee di riva relative ai due
istanti per il periodo temporale intercorso. Il segno della velocit positivo in caso
di avanzamento e negativo in caso di arretramento;
2) stato valutato un indice di pericolosit definito dal rapporto tra la lunghezza della
spiaggia ed il valore massimo della velocit di spostamento delle linee di riva.
Questo paramento, del tutto teorico, esprime la dinamicit dell'evoluzione della
linea di riva e rappresenta il tempo che ci vorrebbe perch l'intera spiaggia venga
erosa con la velocit di erosione pari al valore massimo rilevato se il fenomeno
evolutivo fosse costante;
3) sono stati quindi inseriti alcuni fattori correttivi della pericolosit da erosione
costiera per tener in considerazione aspetti particolari e precisamente:
a) fattore locale per tener conto della disomogeneit delle diverse macro aree
dal punto di vista dei fattori che influenzano il fenomeno dell'erosione costiera
che in particolare sono costituiti da:
- energia del moto ondoso;
- apporti dei sedimenti dai corsi dacqua;
- pendenza del fondale;
- tipologia della spiaggia.

questo fattore al momento stato valutato in maniera speditiva sulla base delle
informazioni disponibili e necessita quindi di ulteriori approfondimenti, il valore di questo fattore
correttivo varia tra 0.2 e 0.8, i valori maggiori sono presenti lungo la costa tirrenica e l'estremit
meridionale della Calabria come riportato nella figura seguente.

b) fattore delle opere portuali per tener conto dell'effetto di protezione del
fenomeno dell'erosione costiera rappresentato dalla presenza di opere portuali, il
valore di questo fattore correttivo pari a 0 nel caso di presenza di opere portuali
ed pari a 1 nel caso di loro assenza;
c) fattore delle opere di difesa dei litorali per tener conto della presenza delle
opere di protezione che sono state realizzate in passato ed anche di quelle che
saranno realizzate in futuro in modo da permettere una riclassificazione della
pericolosit da erosione costiera in funzione dell'avanzamento degli interventi di
difesa delle coste, il valore di questo fattore correttivo funzione del
numero delle opere di difesa presenti per transetto(macrotransetto)
come indicato nella tabella seguente:



Ognuno dei fattori correttivi sopra descritti necessita di ulteriori
approfondimenti ed analisi in modo da meglio calibrarne il valore.
In pratica per la determinazione della pericolosit da erosione costiera
stato valutato il parametro indice di pericolosit come in precedenza specificato e quindi stato
corretto moltiplicando per i fattori correttivi sopra specificati i cui valori variano tra 0 e 1.
La classe di pericolosit stata determinata quindi sulla base di questo indice di
pericolosit corretto utilizzando il seguente criterio



Da notare che per ottenere una maggiore omogeneit dei risultati ottenuti si ritenuto necessario
operare non sul valore di I
pc
ottenuto per ogni singolo transetto ma sulla media mobile fatta su
5 transetti consecutivi
Per facilitare l'interpretazione dei risultati si inoltre provveduto a accorpare i transetti in
macrotransetti con una lunghezza media di circa 1 km

II fase - Indivuazione aree soggette a pericolosit da erosione costiera

Al termine delle attivit descritte al punto precedente stata quindi
determinata la pericolosit da erosione costiera per ogni transetto, si passati quindi alla
determinazione di un areale al quale applicare i diversi livello di pericolosit individuata (da P1
minima a P3 massima) la cui ampiezza stata determinata sempre sulla base della velocit
di retrocessione della linea di riva oltre che sull'ampiezza della spiaggia.
In questa fase sono state quindi definite le aree a diversa pericolosit cos
individuate procedendo dalla battigia verso l'interno:
a) la spiaggia, cio l'area compresa tra la linea di riva ultima (2012 2013)
e la linea di retrospiaggia stata perimetrata come area ad alta pericolosit (P3)
b) a ridosso della linea di retrospiaggia, nei casi in cui al transetto era associata una
classe di pericolosit, veniva individuata una fascia di territorio di ampiezza pari al
valore LFP, che sar meglio definito nel seguito, come soggette alla pericolosit
massima;
c) nel caso la classe di pericolosit del transetto alta o media viene individuata una
seconda fascia di larghezza pari a LFP/2 posta rispettivamente a media o bassa
pericolosit
d) nel caso in cui la classe di pericolosit del transetto alta viene
individuata anche una terza fascia di ampiezza pari a LFP/2 posta a bassa
pericolosit.
Al momento LFP stato posto uguale all'ampiezza della spiaggia.

III fase - Indivuazione rischio da erosione costiera

Le aree a diversa pericolosit da erosione costiera sono state quindi sovrapposte
agli elementi vulnerabili estratti dalla Carta dell'Uso del Territorio della Regione Calabria ed dalla
banca dati della Cartografia Tecnica Regionale in modo da individuare le aree soggette ai vari
livelli di rischio (da R1 minimo a R4 massimo) oltre che ad elementi pi specifici quali la
superficie di strade e ferrovie ed il numero di edifici ricadenti nelle aree soggette a rischio.
In questa fase stata utilizzata la carta dell'Uso dei Suoli della Regione Calabria
che era stata codificata in funzione degli elementi vulnerabili presenti ed gi adottata in
precedenza per la redazione della Cartografia del PGRA.
Anche per l'individuazione delle classi di rischio stata utilizzata la stessa corrispondenza gi
adottata nella redazione del PGRA riportata nella tabella seguente.


In particolare dalla sovrapposizione descritta stato possibile individuare i seguenti
paramenti:
a) superficie aree soggette alle diverse classi di rischio (R1, R2, R3 e R4);

b) numero di edifici presenti nelle diverse classi di rischio;

c) superficie delle strade presenti nelle diverse classi di rischio;

d) superficie delle ferrovie presenti nelle diverse classi di rischio.

Da notare che per quanto riguarda gli edifici possibile conoscere anche la
tipologia dell'edificio (abitazione, scuola, chiesa, centro commerciale, albergo, caserma,
agricolo, ecc...) ed il numero di abitanti residenti che ricadono nelle varie classi di rischio. Allo
stato attuale per non si
ritenuto opportuno utilizzare questo tipo di informazioni che peraltro rimangono disponibili
anche se necessitano di verifiche ed approfondimenti per poter essere utilizzati nelle fasi
successive.


IV fase - Individuazione delle priorit di intervento

La valutazione della priorit di intervento stata fatta sulla base delle aree a rischio e degli
elementi esposti presenti nelle aree soggette a rischio da erosione costiera. In particolare si
proceduto a un accorpamento degli elementi a rischio (edifi, strade e ferrovie) presenti nelle aree
a rischio e delle stesse aree a rischio a livello di macroarea in modo da poter impostare un
criterio di ripartizione dei finanziamenti degli interventi di mitigazione del rischio da erosione
costiera a livello regionale. All'interno di ogni singola macro area i suddetti dati sono stati
aggregati a livello di macrotransetto, accorpando pi transetti per una lunghezza complessiva
attorno al km, come in precedenza specificato, e di comune per stabilire le priorit di intervento.
Allo stato attuale, al fine di stabilire un metodo univoco ed oggettivo per l'individuazione
delle priorit di intervento, si ritenuto opportuno al momento utilizzare unicamente i quattro
parametri seguenti:
superficie aree R4;

numero degli edifici ricadenti in aree R4;

superficie strade ricadenti in aree R4;

superficie ferrovie ricadenti in aree R4.

I valori dei parametri sopra riportati sono stati dapprima divisi per il
massimo per normalizzarli e quindi moltiplicati tra di loro in modo da ottenere comunque un
prodotto compreso tra 0 e 1. Nella moltiplicazione dei quattro parametri ad ognuno di essi
stato associato un peso in modo da poter dare ad ognuno di essi una diversa importanza nella
valutazione delle priorit di intervento. I pesi utilizzati sono indicati nella tabella seguente.




4. Linee Guida

Relativamente alle Linee Guida sulla progettazione delle opere di difesa della linea di
costa e di mitigazione del rischio di erosione costiera in accordo al Piano di Gestione
delle Alluvioni (Direttiva 2007/60/CE) si propone di utilizzare, previo eventuale
aggiornamento, quelle emanate da questa Autorit di Bacino nellambito dellAccordo di
Programma Quadro (A.P.Q.) Difesa del Suolo Erosione delle Coste (in
allegato).
Detto accordo stato firmato in data 29 settembre 2006 e, con lutilizzo dei fondi della
Delibera CIPE n. 35 del 27 maggio 2005, ha destinato limporto di ! 45.000.000,00 per
finanziare n. 47 interventi, finalizzati alla difesa delle coste ed al ripascimento degli
arenili nel territorio regionale, da attuare a cura dei Comuni.
Si potr comunque fare riferimento anche alle Istruzioni Tecniche per la Progettazione e
lEsecuzione di Opere di Protezione delle Coste della Presidenza del Consiglio Superiore
dei Lavori Pubblici emanate in data 23/03/1990 e confermata con decreto del Ministero
dei LL.PP. n. 652 del 05/02/1991 che si riportano, anche in questo caso, in allegato.




REGIONE CALABRIA
AUTORITA DI BACINO REGIONALE











ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO

DIFESA DEL SUOLO - EROSIONE DELLE COSTE









LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE
ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI



















Catanzaro, Novembre 2006



Documento redatto da:
Ing. Giovanni Ricca Ing. Francesco Mercuri
dellAutorit di Bacino Regionale
Con il contributo di:
Prof. Paolo Veltri Geol. Tonino Caracciolo
Ing. Franco Guiducci Ing. Vincenzo Falcomat
pag.2
PREMESSA, CAMPO DI APLICAZIONE E FINALITA
INDIRIZZI E CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE DI OPERE A DIFESA DEI LITORALI
pa

. 3
4
NORMATIVA DI RIFERIMENTO 6

PARTE PRIMA
CAP. 1 INDAGINI E RILIEVI PROPEDEUTICI ALLA PROGETTAZIONE





7
1.1 Indagini e rilievi topografici e geomorfologici 7
1.2 Indagini sedimentologiche 9
CAP. 2 STUDIO IDRAULICO-MARITTIMO 11
2.1 Regime dei venti 11
2.2 Regime del moto ondoso 11
2.3 Regime delle correnti 11
2.4 Dinamica dei sedimenti 12
2.5 Bilancio dei sedimenti 13

PARTE SECONDA
CAP. 3 PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI DI PROTEZIONE DELLA COSTA





14
3.1 Individuazione della tipologia di intervento 14
3.2 Verifica dellefficienza dellintervento 14
3.3 Ricerca delle cave di prestito per gli interventi di ripascimento 16
3.4 Verifica dellimpatto degli interventi sulle componenti ambientali e paesaggistiche del paraggio 17
3.5 Piano di manutenzione e monitoraggio delle opere 18
3.6 Costo dellintervento 19
CAP. 4 CONTENUTO DEGLI ELABORATI PROGETTUALI 20
4.1 Progetto preliminare 20
4.2 Progetto definitivo 21
4.3 Progetto esecutivo 23


I N D I C E


g














































APPENDICE A: Tipologia della opere
pag.3
PREMESSA, CAMPO DI APPLICAZIONE E FINALITA


La Regione Calabria ha stipulato con i Ministeri dello Sviluppo Economico e dellAmbiente e
della Tutela del Territorio e del Mare lAccordo di Programma Quadro (A.P.Q.) Difesa del
Suolo Erosione delle Coste.
Detto accordo stato firmato in data 29 settembre 2006 e, con lutilizzo dei fondi della Delibera
CIPE n. 35 del 27 maggio 2005, ha destinato limporto di ! 45.000.000,00 per finanziare n. 47
interventi, finalizzati alla difesa delle coste ed al ripascimento degli arenili nel territorio regionale,
da attuare a cura dei Comuni.

Il 2 comma dellart. 2 del suddetto A.P.Q. prevede che: Lattivazione degli interventi
condizionata allinserimento, nel disciplinare da stipulare tra la Regione e gli Enti attuatori, di
specifiche direttive e prescrizioni (linee guida), predisposte dallAutorit di Bacino Regionale,
finalizzate ad assicurare che gli interventi consentano di conseguire gli obiettivi di ricostruzione
degli arenili e di riqualificazione e messa in sicurezza degli ambiti costieri interessati, nel rispetto
dei criteri di compatibilit e di impatto ambientale.

In relazione a ci, al fine di indirizzare gli interventi previsti nel suddetto A.P.Q. verso
soluzioni efficienti che non inducano effetti negativi sullambiente circostante, la Segreteria Tecnica
dellAutorit di Bacino Regionale, con il supporto dei Consulenti ed Esperti, ha redatto le presenti
Linee Guida, per fornire ai Comuni ed ai Progettisti indicazioni specifiche per finalizzare gli
interventi a difesa delle coste a un uso razionale delle risorse finanziarie disponibili.

Nel redigere i progetti e nella realizzazione delle opere inserite nellA.P.Q. si dovr, pertanto,
tener conto delle indicazioni contenute nel presente documento.

Nelle aree costiere oggetto degli interventi, in caso di contrasto tra le indicazioni delle
presenti Linee Guida e le disposizioni contenute nelle leggi, norme e prescrizioni di tutela
ambientale, paesaggistica, culturale e/o archeologica, prevalgono in ogni caso le disposizioni pi
restrittive.

Le presenti Linee Guida sono riferite e applicate alla progettazione ed esecuzione dei
singoli interventi, con riferimento allintera unit fisiografica, cos come indicata e determinata nella
premessa del Cap. 1, entro la quale lopera viene realizzata e/o esercita lazione o linfluenza.

Le presenti Linee Guida, sono state elaborate sulla base delle norme generali e delle
istruzioni ministeriali vigenti.

Dopo aver elencato gli indirizzi e i criteri generali per la progettazione di opere a difesa
dei litorali e delle normative di riferimento, le Linee Guida si articolano nel modo seguente.

Nella prima parte (Cap. 1 e 2) vengono presi in esame i criteri da seguire nella esecuzione
dei rilievi e delle indagini propedeutici al progetto, vengono descritti i requisiti dello studio
topografico, morfo-sedimentologico e idraulico-marittimo, attraverso cui si perviene alla
conoscenza dei caratteri fisici del territorio e dei processi di erosione e trasporto dei sedimenti
litoranei e viene indicata la procedura per la scelta del tipo di intervento pi idoneo al caso
esaminato.

Nella seconda parte (Cap. 3 e 4) vengono descritti gli interventi strutturali, le verifiche
necessarie per la definizione degli stessi e i contenuti minimi richiesti per gli elaborati progettuali.
pag.4
INDIRIZZI E CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE DI OPERE A DIFESA DEI LITORALI

Per la progettazione delle opere di difesa della costa, si deve tenere conto dei seguenti
indirizzi e criteri generali.

! Al fine di evitare che levoluzione dellarea interessata dalle opere marittime da realizzarsi
influenzi i tratti di litorale adiacenti, la progettazione dovr essere svolta tenendo conto
dellintera Unit (Sub-unit) fisiografica intesa come quellarea marino-costiera, pi o meno
ampia, nella quale i materiali sedimentari che la costiutiscono presentano movimenti
confinati, con modeste perdite verso i margini del sistema, nellambito dellunit, stessa
senza scambi significativi con lesterno cosicche gli effetti di unopera realizzata sulla costa
non si estendono, a breve e medio termine, al di fuori dellunit fisiografica in cui essa ricade.
! Le ipotesi progettuali adottate devono valutare lefficacia e gli effetti degli interventi a scala di
Unit (Sub-Unit) fisiografica, considerando gli effetti dellopera su tutto larco costiero
interessato dalle possibili conseguenze.
! Ciascun progetto deve essere preceduto dalla ricognizione e dalla analisi critica dei rilievi,
indagini, studi, progetti e interventi gi svolti per larea in esame e da una puntuale analisi
dello stato esistente, individuando lorigine del problema erosivo o le cause che inducono a
una difesa della costa.
! Per la scelta della tipologia di intervento devono essere esaminate soluzioni alternative: la
soluzione di non intervento con eventuale delocalizzazione di strutture e quella di solo
ripascimento devono essere sempre prese in considerazione; soluzioni che favoriscano il
trasporto solido fluviale di opportuna granulometria devono essere ricercate laddove ne
esistano le condizioni.
! Negli interventi di difesa delle abitazioni e delle reti di collegamento presenti a tergo della riva
devono ricercarsi quelle soluzioni che, oltre a garantire le funzioni di salvaguardia delle
strutture e infrastrutture, realizzino una ricostituzione del litorale sabbioso.
! I progetti devono prevedere un monitoraggio di opportuna durata, al duplice scopo di
verificare levoluzione delle opere di progetto nel contesto in cui questo eseguito, nonch
lefficacia delle soluzioni previste, confrontando le dinamiche del litorale interessato prima e
dopo lintervento, dal punto di vista topografico e sedimentologico. I sistemi di monitoraggio
devono essere appoggiati, per quanto riguarda le caratteristiche, a capisaldi fissi
materializzati con placche inamovibili e georeferiti, ben individuati e impostati in modo che
sia possibile la ripetizione del monitoraggio nel tempo, con garanzie di sovrapposizione delle
sezioni. Detto monitoraggio dovr essere eseguito da ditte specializzate nel settore dei rilievi
topografici, batimetrici e sedimentologici, sulla base di uno specifico piano inserito nel
progetto. I progettisti ed il Direttore dei Lavori dovranno analizzare e commentare i risultati
del monitoraggio in una specifica relazione. I prodotti del monitoraggio e le relative relazioni
di commento dovranno essere trasmessi allABR sia su supporto cartaceo sia su supporto
informatizzato in formati standard commerciali.
! I progetti di protezione del litorale che prevedono un ampliamento della spiaggia emersa e/o
sommersa devono garantire che tale ampliamento non avvenga sottraendo materiale ai tratti
di litorale sottoflutto.
! I progetti di protezione del litorale devono privilegiare interventi che prevedano il ricorso a
tipologie basate sul ripascimento o, nel caso di esclusiva difesa costiera tramite opere fisse
longitudinali o trasversali, che siano opere a basso impatto ambientale. Deve essere prevista
anche la possibilit rimozione progressiva e/o parziale di opere esistenti che risultino non
compatibili con gli esiti prefigurati dal progetto.
! Ove possibile, strutture sommerse e massi naturali vanno preferiti a opere emerse e massi
artificiali, per il minore impatto paesaggistico indotto.

I progetti di ripascimento devono indicare le sagome di versamento del materiale, prevedere le
perdite iniziali per assestamento e per allontanamento della frazione pi fina e non stabile sotto
lazione dei moti ondosi incidenti e lentit, nel tempo, dellallontanamento verso il largo della
pag.5
frazione pi fina in transito o derivata dallazione di abrasione del materiale pi grosso; devono
prevedere la configurazione finale della spiaggia dal punto di vista sia topografico sia
granulometrico, con la specificazione dei risultati minimali raggiungibili e devono altres indicare le
caratteristiche tessiturali e mineralogiche del materiale necessario e la frequenza dei successivi
interventi periodici di mantenimento. E necessario indicare la quantit del ripascimento e il luogo
del prelievo, prevedendo di utilizzare materiale idoneo a essere immesso nellambiente di cui
entrer a far parte: la granulometria, la composizione chimica e mineralogica devono essere tali da
non alterare le condizioni naturali delle spiagge e dei fondali. In particolare:
! la granulometria del materiale deve essere tale da costituire una spiaggia il pi possibile
stabile e in equilibrio con le condizioni idrodinamiche locali;
! la quantit, la tipologia e le modalit (spaziali e temporali) di versamento dei materiali devono
essere tali da non produrre fenomeni sedimentari dannosi per le eventuali specie sensibili;
! vanno evitati apporti a forte componente limo-argillosa, che producono un infangamento dei
fondali e un conseguente impoverimento delle biocenosi costiere.
Occorre priviligiare, quale fonte di materiale, quello autoctono e, quindi, mineralogicamente
compatibile, proveniente dagli arenili in evidente ripascimento o dai corsi dacqua sovralluvionati,
possibilmente vicini al transetto su cui si interviene. In questultimo caso, si deve dimostrare che
lasportazione del materiale sedimentato non provochi fenomeni di erosione lungo il corso dacqua,
a causa di modifiche delle pendenze longitudinali. Nel caso di utilizzo di materiale proveniente da
opere dinfrastrutturazione, occorre verificare i parametri chimico-granulometrici e, eventualmente,
operare interventi di selezione e rielaborazione, quali lavaggio e frantumazione, fino a ottenere un
materiale di qualit idonea al ripascimento. Nel caso di utilizzo di materiale proveniente dai fondali
marini, occorre valutare attentamente il possibile impatto sia sulle condizioni idraulico-geologiche
(modificazioni delle correnti e/o della stabilit dei fondali dragati) sia sul popolamento bentonico
(distruzione di habitat dalta valenza naturalistica).
Si dovr anche considerare lipotesi di realizzare dei ripascimenti stratificati, con materiali di
granulometria maggiore negli strati inferiori per migliorare lazione di difesa passiva della spiaggia
emersa. Inoltre, nella scelta del materiale da versare si deve tenere conto della possibilit di
impiegare materiali provenienti da diverse fonti (alvei fluviali,cave a terra, cave a mare)
opportunamente combinati in modo da ottenere le caratteristiche necessarie per assicurare una
durevolezza dellintervento nel tempo.

Nel progetto devono essere inoltre chiaramente evidenziate:
! le fonti da cui si sono dedotti i dati utilizzati; in particolare, consigliata ladozione,
eventualmente rivisitata e aggiornata, dei risultati degli studi sullIndagine conoscitiva delle
coste calabresi ATI Technital et al., Regione Calabria, 2003. In caso contrario,
necessario dotarsi di dati originali, la cui attendibilit deve essere dimostrata;
! la compatibilit dellopera con la pianificazione urbanistica vigente, compreso i piani di
spiaggia, e quella eventuale con gli ambienti sottopposti a vincoli a tutela particolare, quali
parchi, riserve, foci fluviali, edifici di pregio particolare, etc.;
! la delimitazione dellarea demaniale.

Per tutti i modelli impiegati nella progettazione, dovranno essere documentati gli algoritmi e le
modalit di calibrazione e taratura. Dovranno altres essere illustrate le ipotesi poste a base del
calcolo, evidenziate le grandezze computate, quelle approssimate o trascurate ed indicati i livelli di
attendibilit dei risultati ottenuti.
pag.6
NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Costituiscono norme di riferimento delle presenti Linee Guida i seguenti documenti, per quanto
applicabili:

! Legge 109/94 e s.m.i. - Legge quadro in materia di Lavori Pubblici;
! D.P.R. n. 554/99 e s.m.i. - Regolamento di attuazione della legge quadro sui Lavori Pubblici;
! D. Lgs. n. 163/2006 - Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in
attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE;
! D.M. 14/4/1998 Approvazione dei requisiti per la redazione dei progetti da allegare ad
istanze di concessioni demaniale marittima per la realizzazione di strutture dedicate alla
nautica da diporto;
! D.P.R. n. 509/97 concernente la regolamentazione del regime concessorio per strutture
destinate alla nautica da diporto;
! Decreto Ministero dellAmbiente del 24/01/96 Direttive inerenti le attivit istruttorie per il
rilascio delle autorizzazioni.."., relative allo scarico nelle acque del mare o in ambienti ad
esso contigui, di materiali provenienti dai escavo di fondali di ambienti marini o salmastri o di
terreni litoranei emersi nonch da ogni altra movimentazione di sedimenti in ambiente
marino;
! Istruzioni tecniche per la progettazione delle dighe marittime emanate dal Consiglio
Superiore dei LL.PP. III sez. il 23/9/1994;
! Deliberazione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n. 151 (Assemblea Generale del 28
giugno 1991) - Istruzioni tecniche per la progettazione e la esecuzione di opere di
protezione delle coste in erosione ;
! Legge 349/1986 - D.P.C.M. 10/8/1988 D.P.C.M. 27/10/1988 D.P.R. 12/04/1996
concernenti la disciplina delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e di Studio di
Impatto ambientale.
! D. Lgs n. 152/99 - Disposizioni sulla tutela delle acque dallinquinamento e recepimento
dirett. 91/271/CEE concernente trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva
91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dallinquinamento provocato dai nitrati
provenienti da fonti agricole
! Direttiva 92/43/CEE Habitat e D.P.R. 357/97 cos come integrato dal D.P.R. 120/03;
! Ordinanza del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 - Primi elementi in materia
di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e normative tecniche
(Eurocodice 8) per le costruzioni in zona sismica;
! D. Lgs. N. 152/2006 Norme in materia ambientale (Codice dellAmbiente);
! Manuale per la movimentazione dei sedimenti marini Ministero dellAmbiente, della Tutela
del Territorio e del Mare predisposto da ICRAM e APAT Agosto 2006.
pag.7
PARTE PRIMA

CAP. 1 - INDAGINI E RILIEVI PROPEDEUTICI ALLA PROGETTAZIONE

La progettazione di unopera marittima dovr essere preceduta da indagini e rilievi il cui
livello di approfondimento sar commisurato allimportanza dellopera e alla fase della
progettazione stessa.



1.1- Indagini e rilievi topografici e geomorfologici

Spiaggia emersa
Rilievo topografico e prelievo campioni
Il rilievo topografico della spiaggia emersa dovr estendersi allarea del previsto intervento e
ad un tratto sottoflutto di lunghezza adeguata per consentire la valutazione nel tempo degli effetti
indotti.
Il rilievo topografico potr essere effettuato con i metodi appresso descritti e dovr avere le
seguenti caratteristiche:
! con il metodo della celerimensura tramite profili trasversali alla linea di riva a interasse
adeguato in relazione allestensione dellarea da indagare. La linea di riva sar rilevata con
battute topografiche ogni 10 m. Ai fini della determinazione delle quote assolute dei punti e
per le verifiche in tempi successivi, il rilievo dovr essere riferito ai capisaldi della rete
Planoaltimetrica Regionale e avere il medesimo grado di precisione e accuratezza IGM;
! con un sistema di localizzazione satellitare differenziale con tecnologia Real Time
Kinematics (DGPS - RTK);
! i punti di rilievo topografico dovranno coincidere con i punti nodali di una maglia di 50 m di
lato e con punti morfologici significativi, mentre la linea di riva sar rilevata in continuo;
! la rete dei punti dovr essere appoggiata sulla rete Planoaltimetrica Regionale e avere il
medesimo grado di precisione e accuratezza;
! i punti dovranno essere materializzati con appositi centrini non rimovibili e di ciascuno di essi
dovr essere fornita una monografia redatta secondo il modello della Rete Regionale;
! i punti rilevati dovranno essere georeferiti secondo il sistema UTM WGS 84 (World Geodetic
System, 1984);
! la restituzione dei rilievi dovr essere fornita con carte tematiche georeferenziate secondo il
sistema UTM WGS 84 (World Geodetic System, 1984).

Il rilievo sar esteso fino a comprendere, interamente, il primo cordone dunale o fino alle
prime strutture antropiche presenti sulla costa. Il rilievo dovr essere svolto in contemporanea con
quello batimetrico e a esso collegato.
Il prelievo dei campioni sar effettuato, lungo sezioni trasversali a interasse adeguato,
preferibilmente in allineamento con i profili topografici, sulla cresta e sul piede della duna a fronte
mare, sulla spiaggia interna (berme di tempesta) e sulla battigia. Ciascun campione va
chiaramente identificato e il punto di campionamento georeferenziato.

Caratterizzazione geomorfologica e vegetazionale della fascia dunale
Ove presente, sar effettuata una caratterizzazione geomorfologica e vegetazionale della
fascia dunale per una estensione fino a circa 50 m nella terraferma.
Andranno rilevati i seguenti tematismi:
! duna naturale, antropizzata, artificiale;
! tipologia di antropizzazione;
! evidenze di fenomeni erosivi sulla duna a fronte mare;
! evidenze di fenomeni erosivi sulla duna stabilizzata;
! sbancamenti per realizzazione di lidi e parcheggi;
pag.8
! varchi e percorsi viari abusivi;
! scarico di macerie e di immondizie;
! presenza, tipologia e stato di conservazione della vegetazione.

ELABORATI
! Carta con indicazione delle tracce dei profili topografici e dei capisaldi in scala 1:500
1:2.000;
! Monografie dei capisaldi ;
! Profili topografici in scala orizzontale, preferibilmente alla scala 1:1000, scala verticale 1:100;
! Carta dellubicazione dei campioni, preferibilmente alla scala da 1:500 a 1:2.000;
! Rilievo della linea di riva preferibilmente alla scala da 1:500 a 1:2.000;
! Carta geomorfologica della fascia costiera emersa preferibilmente alla scala da 1:500 a
1:2.000;
! Carta delle variazioni planimetriche e volumetriche preferibilmente alla scala da 1:500 a
1:2.000.



Spiaggia sommersa
Rilievo batimetrico e prelievo campioni di sedimenti
Il rilievo batimetrico ed il prelievo dei campioni di sedimenti dovranno estendersi allarea del
previsto intervento e ad un tratto sottoflutto di lunghezza adeguata per consentire la valutazione
nel tempo degli effetti indotti.
In presenza di costa bassa, il rilievo batimetrico della spiaggia sommersa dovr essere
effettuato tra la battigia e la profondit di 20 m, secondo sezioni trasversali alla costa a interasse
adeguato (inferiore ai 100 m) in relazione allestensione dellarea in esame.
Il rilevo sar effettuato preferibilmente con ecoscandaglio idrografico di precisione su rotte
ortogonali alla linea di riva e parallele tra loro, e documentato dagli originali di campagna
(ecogrammi).
Ai fini del posizionamento di precisione dellimbarcazione, i profili potranno essere eseguiti o in
continuazione con quelli emersi, cos da utilizzare i capisaldi di origine, oppure con un sistema di
localizzazione satellitare differenziale (DGPS). Lacquisizione dei dati di posizione, unitamente ai
dati di navigazione, potr essere curata da un sistema integrato gestito da un computer con
software dedicato.
Il prelievo dei campioni sar effettuato per sezioni distanziate di non pi di 500 m e,
comunque, a distanza significativa per il tratto in esame allincirca in allineamento con i transetti
batimetrici presenti sulla spiaggia emersa in corrispondenza di ogni metro di quota sul gradino di
battigia e a ogni metro di profondit fino a 8 m, quindi a 10 e 15 m. Ove presenti, saranno
campionati il truogolo, la cresta e il piede delle barre sommerse.
Ciascun campione va chiaramente identificato e georeferenziato.
La restituzione dei rilievi dovr essere fornita mediante carte tematiche georeferenziate
secondo il sistema di riferimento UTM WGS 84.
Il rilievo dovr essere svolto in contemporanea con quello topografico e a esso collegato.

ELABORATI
! Carta con indicazione delle tracce dei profili batimetrici e dei capisaldi preferibilmente alla
scala da 1:500 a 1:2.000;
! Profili batimetrici preferibilmente alla scala orizzontale 1:1000, scala verticale 1:100;
! Carta delle isobate preferibilmente alla scala da 1:500 a 1:2.000;
! Carta geomorfologica della spiaggia sommersa preferibilmente alla scala da 1:500 a 1:2.000;
! Carta dellubicazione dei campioni preferibilmente alla scala da 1:500 a 1:2.000.
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In presenza di costa alta, il rilievo batimetrico potr essere eseguito tramite profili
allincirca perpendicolari alla linea di costa, a interasse adeguato (inferiore ai 100 m) in relazione
allestensione dellintervento.
Il rilievo documentato dagli originali di campagna (ecogrammi) va eseguito fino alla profondit di 30
m e, comunque, a una distanza dalla costa non inferiore a 500 m.
Il posizionamento di precisione dellimbarcazione potr essere acquisito mediante un
sistema di localizzazione satellitare differenziale (DGPS); lacquisizione dei dati di posizione
unitamente ai dati di navigazione potr essere curata da un sistema integrato gestito da un
computer con software dedicato. La densit dei punti batimetrici georeferenziati sar almeno pari a
50/ha.
I rilievi batimetrici dovranno essere collegati a un sistema di riferimento a capisaldi ufficiali
(Rete Regionale/ (I.G.M.I); la restituzione dei rilievi dovr essere fornita in modalit georeferenziata
con riferimento al sistema UTM WGS 84.
Il rilievo potr essere integrato in specifici settori di particolare interesse da strisciate side
scan sonar per la rappresentazione bidimensionale continua delle aree investigate. In questo caso
sar fornito un fotomosaico delle immagini acustiche dei fondali in scala da 1:500 a 1:2.000 e
relativi files in formato GEOTIFF.

Rilevamento geolitologico e geomorfologico subacqueo (da effettuare solo nei casi di comprovata
necessit)
Il rilevamento geolitologico e geomorfologico subacqueo sar eseguito con impiego di
autorespiratori ad aria (A.R.A.) fino alla profondit massima di 30 m attraverso ispezioni di tipo
direzionale condotte secondo linee trasversali alla costa, generalmente ad interasse di 500 m. In
presenza di spiagge di fondo di baia (pocket beaches) il rilevamento interesser tutta la spiaggia
sottomarina, anche a distanza superiore ai 500 m dalla linea di riva (ispezioni di tipo areale).
Potranno essere prelevati ed analizzati campioni di sedimenti di fondo subsuperficiale per la
redazione di cartografie tematiche.Dovr essere effettuata una serie di foto subacquee a colori.

Lungo la costa alta possono essere presenti fenomeni di instabilit nei versanti rocciosi, che
possono risultare, per dimensioni e caratteri cinematici, di elevata pericolosit in relazione alle
strutture antropiche ivi presenti. E necessario pertanto procedere in tal caso a una approfondita
analisi dei fenomeni franosi finalizzata alla definizione di idonee soluzioni di intervento.

ELABORATI
! Carta delle tracce dei profili batimetrici in scala 1:5001:2.000;
! Carta batimetrica dei fondali della costa alta in scala 1:5001:2.000, con relativi files in formato GIS;
! DTM (Digital Terrain Model) dei fondali della costa alta;
! Atlante fotografico subacqueo;
! Carta geolitologica e geomorfologia dei fondali in scala 1:5001:2.000;
! Carta delle frane della costa alta in scala 1:5001:2.000;
! Carte delle variazioni volumetriche dei fondali sottocosta in scala 1:5001:2.000.



1.2 - Indagini sedimentologiche

Analisi sedimentologiche applicative
Su tutti i campioni prelevati sulla spiaggia emersa e sommersa saranno eseguite analisi
sedimentologiche applicative (analisi granulometriche ed eventuale analisi dinamico-modale per gli
interventi di maggiore consistenza) per la determinazione delle caratteristiche tessiturali.
La rappresentazione dei dati granulometrici sar effettuata in forma consueta (tabelle,
istogrammi e curve cumulate; calcolo dei parametri statistici, diagrammi di Riviere, di Visher) e
mediante carte tematiche georeferenziate.
pag.10
Ove necessaria, !"analisi modale seguir le metodologie ricorrenti nella letteratura scientifica:
verranno determinate le formule modali di ciascun campione, quindi la formula modale media al
fine di individuare le subpopolazioni granulometriche che partecipano alla dinamica litorale.

ELABORATI
- Tabelle e diagrammi dei dati granulometrici;
- Carte tematiche (carta della distribuzione areale dei sedimenti, della deviazione standard,
etc.) in scala preferibilmente da 1:500 a 1:2.000.
pag.11
CAP. 2 - STUDIO IDRAULICO-MARITTIMO

Lo studio idraulico marittimo prevede la determinazione del clima ondoso del paraggio e del
regime delle pseudo correnti costiere indotte dal moto ondoso che hanno influenza diretta sui
fenomeni di trasporto. A partire da tali dati viene effettuata lanalisi del trasporto dei sedimenti
costieri e lo studio dellevoluzione della linea di riva. In presenza di foci, lo studio si estende per gli
interventi di maggiore consistenza anche alla determinazione delle caratteristiche idrologiche e
idrauliche del bacino tributario e alla valutazione dellapporto solido terrigeno.
Anche per lo studio idraulico marittimo, potranno proficuamente essere utilizzati gli studi gi
eseguiti e disponibili contenuti nel gi richiamato studio Indagine conoscitiva delle coste calabresi
ATI Technital et al., Regione Calabria, 2003.



2.1 - Regime dei venti

Per la determinazione del regime dei venti vanno presi a riferimento i dati forniti dalle stazioni
anemometriche presenti nella zona in esame o in zone limitrofe, previo laccertamento della
significativit dellubicazione della stazione di misura. I dati, riferiti a periodi di osservazione di
almeno 15 anni, possono essere elaborati mediante distribuzioni di frequenza per settori
direzionali, per campi di velocit e durata.



2.2 - Regime del moto ondoso

La conoscenza del clima ondoso, caratterizzato dalla valutazione delle caratteristiche del moto
ondoso di largo e di quelle sottocosta, costituisce uno dei presupposti fondamentali per la
determinazione del trasporto solido costiero e lanalisi evolutiva della linea di costa.
Lo studio del moto ondoso di largo dovr essere effettuato mediante lutilizzo di un idoneo
modello matematico di hindcasting, opportunamente tarato, in cui vengono presi a riferimento i dati
anemometrici e/o i dati ondametrici disponibili.
La scelta delle stazioni anemometriche e delle boe ondametriche cui si far riferimento dovr
risultare significativa per lo studio del paraggio in esame.
Le caratteristiche della propagazione del moto dal largo sottocosta dovr essere eseguita
mediante idoneo modello matematico che riproduca almeno gli effetti dei fenomeni di shoaling e
rifrazione e sia applicato sulla batimetria risultante dai rilievi gi eseguiti e su quella desunta dalle
cartografie disponibili. La calibrazione del modello di propagazione potr avvenire mediante
opportuno confronto con misure effettuate in sito.
Dovranno essere definiti, a riva, il clima del moto ondoso in un anno statistico medio ed i valori
delle onde di progetto con tempi di ritorno adeguati alle opere previste.



2.3 - Regime delle correnti

Le correnti cui normalmente occorre far riferimento per la dinamica dei sedimenti costieri sono
le pseudo correnti indotte dal moto ondoso al frangimento.
Soltanto nei tratti in cui le correnti di marea e quelle generate dal vento assumono rilevanza
per il movimento dei sedimenti nella spiaggia attiva si dovr provvedere alla loro determinazione;
in assenza di significative campagne di misure dirette, si potranno utilizzare adeguati modelli
matematici di simulazione, opportunamente tarati.
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2.4 - Dinamica dei sedimenti

Analisi delle variazioni della linea di riva
Il progetto dovr essere preceduto da uno studio sullevoluzione planimetrica della linea di
riva relativa almeno agli ultimi 50 anni attraverso il confronto tra le cartografie e le
aerofotogrammetrie, relative a date diverse, purch topograficamente congruenti, usando come
base di riferimento il rilievo topografico di cui al punto 1.1. Lanalisi dovr essere estesa a tutti i
rilievi disponibili nel tempo e dovranno essere individuate le tendenze allavanzamento e
allerosione sia nel lungo periodo (50-10 anni) sia nel periodo pi breve e recente possibile (1-4
anni) utilizzando anche i risultati dellanalisi di propagazione del clima ondoso sottocosta, nonch
sui dati di carattere topografico e morfo-sedimentologico reperiti durante le campagne di indagini di
cui al pargrafo 1. Dovranno essere individuate le cause delle variazioni delle linee di costa nel
tempo ed esaminati gli effetti indotti dalle eventuali opere realizzate nel tratto. Potranno
proficuamente essere utilizzati i confronti gi disponibili contenuti nel gi richiamato studio
Indagine conoscitiva delle coste calabresi ATI Technital et al., Regione Calabria, 2003.

Analisi delle variazioni volumetriche della spiaggia emersa
Ove possibile, allevoluzione planimetrica dovr essere associato il calcolo delle variazioni
volumetriche (tasso di erosione) attraverso il confronto tra le sezioni topografiche rilevate e
analoghe sezioni ricostruite sui rilievi cartografici e su restituzioni aerofotogrammetriche a
disposizione.

Analisi delle variazioni volumetriche dei fondali
Ove siano disponibili informazioni cartografiche o storiche di diversa natura, si dovranno
valutare le variazioni planimetriche e volumetriche dei fondali fino alla profondit di chiusura
attraverso il confronto tra rilievi di epoca diversa (metodo della sovrapposizione) o attraverso il
confronto tra le sezioni batimetriche rilevate e analoghe sezioni ricostruite sulle carte batimetriche
ufficiali a disposizione.

Analisi del profilo trasversale della spiaggia
Dovr essere esaminata la relazione tra il profilo trasversale della spiaggia e la
granulometria dei materiali superficiali della spiaggia emersa e del fondo marino sulla base delle
indagini indicate al capitolo 1 e dello studio del moto ondoso di cui sopra.

Valutazione del traporto solido costiero e simulazione dellevoluzione della linea di riva
La valutazione del trasporto solido costiero medio annuo in direzione crosshore e longshore
dovr essere eseguita mediante lapplicazione di un idoneo modello matematico in grado di
riprodurre anche levoluzione della linea di costa nel tempo.
Il modello dovr consentire la simulazione dellevoluzione planimetrica della linea di spiaggia,
anche in presenza di opere marittime quali barriere distaccate emerse, pennelli, barriere
sommerse, difese aderenti, sia con riferimento ai processi di dinamica in direzione longitudinale,
connessi alle correnti costiere longshore, sia a quelli in direzione trasversale alla riva, determinati
da correnti di tipo crosshore. In presenza di foci fluviali e/o torrentizie il modello dovr portare in
conto lapporto solido proveniente dal corso dacqua.
Il modello, anche del tipo a una linea, dovr aggiornare la configurazione della linea di costa
permettendo la corretta riproduzione della variazione del trasporto solido con il tempo dovuto alla
diversa curvatura della linea di spiaggia. Il modello dovr inoltre portare in conto gli effetti della
diffrazione del moto ondoso dovuti alla presenza di opere marittime e gli effetti dovuti alla
trasmissione del moto ondoso attraverso le evenuali strutture a cresta bassa o sommerse.
La calibrazione del modello dovr essere effettuata prendendo a riferimento le effettive
variazioni planimetriche assunte dalla linea di costa negli anni e tarando, in maniera opportuna, i
coefficienti empirici presenti nelle equazioni differenziali di base.
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Le simulazioni dellevoluzione della linea di riva dovranno essere condotte anche per
analizzare la tendenza evolutiva futura del litorale, in presenza e in assenza delle opere in
progetto.



2.5 - Bilancio dei sedimenti

Sulla base delle analisi sulla variazione di riva nel tempo, delle caratteristiche dei moti ondosi
sottocosta, della dinamica costiera longitudinale e trasversale e dellevoluzione della linea di riva
deve essere redatto il bilancio dei sedimenti relativo alla spiaggia attiva, ovvero alla zona in cui i
sedimenti sono mossi dai moti ondosi che delimitata verso il largo in corrispondenza della
profondit di chiusura.
Il bilancio deve essere fatto suddividendo il tratto in esame in celle significative e dovr tenere
conto anche della dispersione verso il largo dei sedimenti pi fini e, in presenza di foci, degli
eventuali apporti di sedimenti fluviali.
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PARTE SECONDA



CAP. 3 - PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI DI PROTEZIONE DELLA COSTA



Gli interventi di protezione costiera possono essere finalizzati o alla difesa diretta dei beni e
delle infrastrutture o al mantenimento e/o accrescimento delle spiagge. Poich la presenza della
spiaggia costituisce un valido elemento di protezione delle strutture retrostanti e la ricostituzione
dei litorali un obiettivo della programmazione regionale, opportuno, anche per la difesa dei beni
e delle infrastrutture, ricercare e prevedere soluzioni che contemplino, tra laltro, il mantenimento
e/o lampliamento della spiaggia.



3.1 Individuazione della tipologia di intervento

La individuazione della tipologia di intervento deve essere svolta considerando pi soluzioni
alternative oltre alla ipotesi di non intervento e tenendo conto dei seguenti parametri:
a) indifferibilit;
b) efficienza idraulica e strutturale dellopera;
c) interferenza con i processi di dinamica costiera;
d) disponibilit dei materiali di ripascimento;
e) impatto sulle componenti ambientali e paesaggistiche del paraggio;
f) costo delle opere.



Nei casi di indifferibilit ed urgenza andr valutato il livello di rischio connesso al mancato
intervento con riferimento ai criteri ed ai risultati dello studio Indagine conoscitiva delle coste
calabresi ATI Technital et al., Regione Calabria, 2003; anche in questi casi sar necessario
eseguire tutte le indagini, gli studi propedeutici, le valutazioni e la progettazione dellopera
marittima secondo quanto indicato ai precendenti punti, con un livello di approfondimento
commisurato alla natura dellintervento.

NellAppendice A, al fine di fornire un supporto alla scelta della tipologia di intervento per la
difesa della costa, sono riassunte le tipologie di opere di difesa comunemente usate e sono
esaminati i meccanismi di protezione del litorale di ciascuna di esse, gli elementi che condizionano
lefficienza delle singole tipologie di intervento, nonch i prevedibili effetti indotti da ciascun
intervento.

Per la tipologia di intervento individuata dovranno essere svolte le verifiche di efficienza e di
impatto sulle componenti ambientali e paesaggistiche, dovranno essere effettuate le ricerche per il
reperimento dei materiali necessari per la realizzazione, dovr essere formulato un piano di
monitoraggio e di manutenzione e dovranno essere determinati i costi con riferimento ai contenuti
indicati nei paragrafi che seguono.



3.2 Verifica dellefficienza dellintervento

Lefficienza degli interventi dovr essere verificata dal punto di vista sia strutturale (stabilit
delle opere) sia idraulico-marittimo. Adeguate verifiche dovranno essere effettuate per lanalisi
dellinterferenza delle opere in progetto con i processi di dinamica costiera.
Tenuto conto che il tipo di verifiche cambia a seconda del tipo di intervento, degli elementi
disponibili, delle opere che si realizzano e che, per conseguenza, lesplicazione di norme
dettagliate non faciliterebbe lapplicazione delle Linee Guida, qui di seguito si indicano le verifiche
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che, in dipendenza dei casi, saranno, con motivazione, trattate come necessarie, auspicabili, non
necessarie.


a) - Verifiche di stabilit
- Opere a gettata
Per quanto concerne la stabilit delle opere a gettata, essa andr verificata mediante
limpiego delle note formulazioni di letteratura (Hudson, Van der Meer, etc.).
Particolare attenzione dovr essere dedicata alla valutazione dellaltezza donda di
progetto, in relazione al prefissato periodo di ritorno; a tal proposito vanno seguiti i criteri
indicati nelle Istruzioni tecniche per la progettazione delle dighe marittime del Consiglio
Superiore dei LLPP, che consentono di determinare il periodo di ritorno in funzione della vita
utile dellopera e della massima probabilit di danneggiamento ammissibile.
Ulteriori verifiche di stabilit a carattere geotecnico dovranno essere eseguite in
conformit al D.M. LL.PP. del 11/3/1988 capitolo E Manufatti di materiali sciolti).
Infine, andranno eseguite specifiche verifiche finalizzate alla valutazione della stabilit del
piede delle strutture sotto lazione della mareggiata di progetto.

- Ripascimenti artificiali
Per quanto concerne la stabilit dei ripascimenti, essa andr verificata mediante limpiego
dei criteri disponibili nella letteratura di settore (Krumbein - James, James, Dean e Hobson);
in funzione delle caratteristiche granulometriche dei sedimenti di apporto e di quelli in sito e
delle caratteristiche ondose del paraggio. Tali criteri consentono, inoltre, di stimare i fattori di
compattazione e di perdita iniziale del materiale versato, mediante i quali possibile valutare
le quantit di materiale necessario da versare in sito per ottenere una predeterminata
sagoma della spiaggia artificiale.

- Opere combinate
Per le opere combinate (quali scogliere di protezione con ripascimento a tergo), valgono
le considerazioni gi fatte ai punti precedenti in merito alle opere a gettata e ai ripascimenti.


b) - Verifiche idraulico-marittime
La verifica dellefficienza idraulica degli interventi andr eseguita con riferimento a diversi
aspetti in relazione alla tipologia prescelta di interventi di difesa.
Nel caso delle opere aderenti, andr condotta una valutazione accurata dellaltezza di risalita
dellonda, nonch della possibilit di tracimazione, al fine di determinare il grado di protezione
offerto dalla struttura.
Per le barriere distaccate (emerse o sommerse)e per le celle costituite da pennelli a T, oltre al
grado di trasmissione offerto dalle opere e al conseguente livello di protezione garantito al litorale
dai fenomeni di tracimazione delle onde incidenti, andr accuratamente studiato il campo di moto
connesso alla circolazione idrica a tergo delle strutture, allo scopo di verificare che non si formino
zone di ristagno dacqua che possono determinare gravi problemi di carattere igienico-sanitario o
che non avvenga un allontanamento di materiale dalla spiaggia per effetto del flusso dovuto alla
tracimazione ondosa sulle opere foranee.
Le verifiche effettuate dovranno consentire di valutare leventuale formazione del tombolo a
tergo delle scogliere e di dimensionare correttamente la quota e la larghezza della struttura in
corrispondenza del coronamento, nonch di definire la distanza pi efficace di collocazione delle
opere dalla linea di costa e lampiezza dei varchi nel caso di due o pi barriere disposte in serie.
Per quanto concerne i ripascimenti artificiali e/o gli interventi combinati, in relazione alla
geometria del versamento e alla granulometria dei sedimenti di apporto e di quelli in sito, mediante
lapplicazione di un idoneo modello matematico di tipo idrodinamico andr studiata levoluzione del
profilo trasversale sotto lazione della mareggiata di progetto. Il modello dovr essere applicato alla
batimetria rilevata e dovr tenere conto delle caratteristiche della mareggiata in termini di durata,
altezze donda, periodi, etc., delleffetto di decadimento dellaltezza donda nella zona di
pag.16
frangimento, della natura dei materiali costituenti il fondale (peso specifico, diametro sedimenti,
spessore dello strato coesivo e di quello non coesivo, profondit delleventuale strato di roccia,
etc.), nonch della presenza di una eventuale struttura di contenimento.
Infine, sempre con riferimento ai ripascimenti artificiali e/o agli interventi combinati, sar necessario
stimare, anche mediante lutilizzo di relazioni empiriche, laltezza di risalita dellonda sulla spiaggia
emersa.

c) - Analisi dellinterferenza delle opere con il regime della dinamica litoranea
Lo studio dellinterferenza delle opere di difesa con il regime litoraneo andr eseguito mediante
lutilizzo di un idoneo modello matematico, le cui caratteristiche sono illustrate al punto 2.4.
Per la corretta interpretazione del fenomeno di interazione, gli studi andranno condotti con
riferimento allo stato attuale in assenza delle nuove opere) e a quello di progetto. Larea oggetto di
analisi sar estesa allintera linea di costa dellunit/subunit fisiografica e le simulazioni dovranno
riferirsi ad un arco di tempo congruente con le previsioni del piano di manutenzione dellintervento
e, comunque, non inferiore a 10 anni.
Levoluzione della costa, nei casi di interventi che prevedono la relizzazione in lotti successivi,
dovr essere esaminata anche al termine di ciascun lotto e, nel caso di interventi che richiedono
pi di due anni di lavori, durante la realizzazione.


d) - Modelli fisici
Luso di modelli fisici previsto per gli interventi pi significativi per accertare sia la stabilit
delle opere sia gli effetti di queste sulla costa.
La verifica del progetto su modello fisico e la conseguente possibilit di ricalibrare
opportunamente alcune sue caratteristiche geometriche, planimetriche e costruttive consentiranno
di apportare modifiche migliorative al progetto stesso di tipo tecnico ed economico (riduzione del
costo totale e/o degli impatti dellopera).



3.3 - Ricerca delle cave di prestito per gli interventi di ripascimento

Uno dei principali problemi legati alla realizzazione delle opere di ripascimento il reperimento
di adeguate quantit di materiale idoneo allo scopo ovvero con caratteristiche fisiche,
sedimentologiche, microbiologiche e chimiche adeguate allarenile da ripascere.



Il ripascimento artificiale

Atteso che non pensabile di potere ripristinare in tempi brevi le portate solide dei corsi
dacqua n di continuare a realizzare sole opere di difesa - troppo onerose e sovente causa di
degrado ambientale nonch di innesco di fenomeni erosivi nei settori contigui a quelli che si
intende salvaguardare - ne deriva la necessit di compensare il deficit di materiale litoraneo con
apporti artificiali di sabbia (ripascimento).
Questa tecnica, se usata correttamente, pu portare ad avanzamenti significativi della spiaggia
senza determinare effetti negativi allambiente e alle spiagge limitrofe.
Si rende essenziale, perci, la disponibilit di quantitativi di materiali talvolta ingenti, che siano
idonei dal punto di vista granulometrico e composizionale, considerando che occorrono
generalmente tra 100.000 e 200.000 m
3
di sabbia per ripascere adeguatamente 1 km di costa.
Tali materiali possono essere reperiti lungo la costa, in ambito marino (sottocosta o in alti
fondali), da cave nellentroterra o da alvei fluviali.
I materiali impiegabili per il ripascimento artificiale hanno caratteristiche e costi molto diversi e
la progettazione deve individuare con precisione la fonte del materiale che dovr essere usata per
il ripascimento con esplicita indicazione delle indagini da svolgere sui materiali e delle procedure
da seguire per lottenimento delle relative autorizzazioni.
pag.17



Gli accumuli di sabbie in ambito marino (lungo costa,sottocosta o di largo)

Accumuli lungocosta. Si tratta di materiali presenti in tratti di litorale in evidente stato di
avanzamento.

Accumuli sottocosta. Si tratta di adunamenti di materiali che si configurano, attraverso la
dinamica costiera, nelle aree limitrofe di strutture aggettanti in mare, naturali o pi comunemente
artificiali - quali pennelli e moli portuali -, nello stesso ambito portuale o nei fondali al di fuori della
fascia di frangenti tra 5 e 10 m di profondit.
Accumuli di largo (offshore). Si tratta di adunamenti relitti che si configurano al largo della
spiaggia sottomarina, sulla piattaforma continentale, dalla profondit di 10/15 m verso gli alti
fondali (fin oltre 100 m), in relazione ad antichi depositi deltizi o costieri connessi con fasi di
stazionamento del livello marino diverse dalle attuali, a seguito dei noti fenomeni di glaciazione (ad
es., circa 18.000 anni fa la linea di costa si trovava a -120 m). Tali depositi, ricoperti generalmente
da alcuni metri di peliti attuali, non sono sempre direttamente localizzabili n in base alla
morfologia del fondo marino, n in base alle caratteristiche geomorfologico-strutturali del tratto
costiero emerso antistante, bens solo in base a indagini di sismica a riflessione ad alta
risoluzione.Tali indagini consentono la ricostruzione dellestensione e della geometria di dettaglio
dei corpi sabbiosi presenti sul fondo o nellimmediato sottofondo. Opportuni carotaggi permettono
di definirne lo spessore; lo studio dei sedimenti recuperati dai carotaggi consentir di pervenire alla
definizione della compatibilit (fisica, sedimentologica, chimica e microbiologica) dei sedimenti
coltivabili con quelli della spiaggia da ripascere.



Gli accumuli di inerti negli alvei fluviali e cave di prestito.

Si tratta di materiali depositatisi in aree sovralluvionate negli alvei dei corsi dacqua o a tergo di
opere trasversali interrite (briglie) o materiali inerti estratti da cave di prestito.



Caratterizzazione chimica e microbiologica

Potendo avere diversa origine, il materiale destinato al ripascimento deve essere
caratterizzato. Se proveniente da ambito marino necessario considerare i parametri di origine di
cui in precedenza. A livello nazionale si prende come riferimento quanto stabilito dal Decreto
Ministeriale 24/01/96; alcuni Enti si riferiscono alle metodologie indicate nel volume Metodologie
analitiche di riferimento elaborato da ICRAM in collaborazione con il Ministero dellAmbiente.

Inoltre, possibile attenersi anche alle Linee guida canadesi per i sedimenti acquatici e ai
valori soglia ERM e ERL definiti dal National Oceanic Atmospheric Administration (NOAA).



3. 4- Verifica dellimpatto degli interventi sulle componenti ambientali e paesaggistiche del paraggio

Ad esclusione dei casi previsti dalla normativa vigente per i quali necessaria la redazione di
uno Studio di impatto ambientale o la Valutazione di impatto ambientale, leffetto sulle componenti
ambientali e paesaggistiche determinato dalla realizzazione delle opere di difesa potr essere
analizzato in un apposito Studio di inserimento ambientale e paesaggistico. In esso:
a) si verificher la compatibilit delle opere con le prescrizioni di eventuali piani paesaggistici,
territoriali e urbanistici, di carattere sia generale sia settoriale;
pag.18
b) si valuteranno i prevedibili effetti, sia durante la realizzazione dei lavori, sia in fase di
esercizio, sulle componenti ambientali interessate dalle opere, con particolare riferimento
allecosistema costiero e alla dinamica della linea di riva nellarea di litorale limitrofa a quella
di intervento;
c) si individueranno le eventuali misure di compensazione ambientale e gli interventi di ripristino
e/o riqualificazione ambientale e paesaggistica con la stima dei relativi costi.
I punti a), b) e c) potranno essere sviluppati con riferimento a ciascuna delle soluzioni
alternative individuate. Pi in particolare, per gli interventi di maggiore consistenza, il progetto
potr tener conto degli impatti determinati dalle opere, sia durante i lavori, sia in fase di
esercizio, sui seguenti fattori ambientali:
d) impatto visivo dellopera sia da terra sia da mare: perturbazione della visione dal basso
(alterazione del panorama naturale goduto dalla costa e dal mare) e dallalto (alterazione del
panorama dagli eventuali rilievi circostanti);
e) impatto sulla popolazione biologica dei fondali, sulla flora marina, sul suolo, sullacqua,
sullaria, sui fattori climatici, sui beni materiali, compreso il patrimonio architettonico e
archeologico, sul paesaggio, nonch sullinterazione tra i fattori suindicati;
f) interferenza con la spiaggia, sia nel senso dellimpossibilit o meno di utilizzare leventuale
spiaggia esistente ai fini balneari, sia delle ripercussioni sulla dinamica litoranea dellintera
area costiera dellunit fisiografica;
g) interferenza con i regimi di circolazione idrica costiera, soprattutto con riferimento alla qualit
delle acque nelle aree soggette a eventuali fenomeni di ristagno;
h) interferenza con il regime della dinamica fluviale (nelle aree interessate dallo sbocco a mare
di foci fluviali e/o torrentizie) e cio con il regime degli apporti di materiale a mare e analisi
delleventuale alterazione provocata dalla realizzazione dellintervento sul processo di
ridistribuzione dei sedimenti operato dal moto ondoso.
I motivi della scelta progettuale compiuta tra le alternative individuate saranno dettagliatamente
illustrati tenendo conto degli effetti del progetto sui fattori ambientali prima evidenziati.



3.5 - Piano di manutenzione e monitoraggio delle opere

Il Piano dovr costituire parte integrante del progetto e sar coordinato con lo Studio di
inserimento ambientale e paesaggistico ovvero con lo Studio di Impatto ambientale.
Nel Piano verranno definite le modalit operative e i tempi per leffettuazione del
monitoraggio e della manutenzione programmata delle opere.

Speciale attenzione dovr essere rivolta al monitoraggio delle principali componenti
ambientali con particolare riferimento ai seguenti aspetti:
! qualit degli specchi acquei interessati dalla realizzazione delle opere;
! evoluzione della dinamica dei sedimenti relativi al tratto di costa influenzato dalle opere (linea
di riva e fondali).

La manutenzione programmata, pertanto, dovr assicurare gli opportuni interventi di
riequilibrio soprattutto in relazione agli aspetti prima riportati, che diventano rilevanti, anche in
termini economici, laddove la soluzione prescelta quella del ripascimento.

Il Piano dovr indicare dettagliatamente:
! i costi preventivati per tutte le attivit di manutenzione e monitoraggio;
! la tempistica per la redazione dei periodici rapporti riportanti i risultati delle attivit suindicate
da trasmettere allAutorit competente nonch allAutorit di Bacino Regionale.
Tali rapporti dovranno riportare il confronto tra i dati rilevati dal monitoraggio e quanto previsto
nella fase progettuale.
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3.6 Costo dellintervento

Il costo dellintervento dovr tenere conto oltre che dei costi di realizzazione anche di quelli
connessi alla gestione e alla manutenzione delle opere e dei ripascimenti; in tal senso andr
opportunamente valutata la durabilit delle strutture e i relativi oneri di manutenzione legati ai
processi di danneggiamento e degrado delle opere nel tempo e valutare le perdite del materiale di
ripascimento da reintegrare. Unadeguata valutazione andr inoltre eseguita per gli oneri connessi
al monitoraggio delle principali componenti ambientali, con particolare riferimento alla qualit delle
acque, alla topografia della linea di costa e alla batimetria dei fondali in tutta larea potenzialmente
interessata dagli effetti della realizzazione dellintervento.
pag.20
CAP. 4 - CONTENUTO DEGLI ELABORATI PROGETTUALI

Con riferimento alle norme vigenti prima richiamate, si riportano nel seguito gli elaborati che
devono essere predisposti con riferimento ai tre livelli di progettazione preliminare, definitiva ed
esecutiva



4.1 - Progetto preliminare

In aggiunta e/o a integrazione degli elaborati previsti per legge (v. artt. da 18 a 24 del D.P.R.
554/99), il progetto preliminare dovr contenere la documentazione di seguito elencata.
I contenuti delle indagini, degli studi specialistici e delle verifiche eseguite per la
predisposizione del progetto preliminare potranno essere predisposti ad hoc ed avere un livello di
approfondimento adeguato anche ai livelli successivi della progettazione o essere derivati da quelli
eventualmente gi disponibili per larea in esame. In questo caso dovranno essere indicate le fonti
utilizzate, dovr essere fatta una analisi critica degli elementi utilizzati e dovranno essere indicate
in dettaglio le attivit che saranno svolte nella fase della progettazione definitiva per raggiungere i
livelli di aggiornamento, significativit, precisione e completezza ad essa adeguati.

a) - Relazione generale in cui:
! viene riportata la descrizione delle opere, indicandone caratteristiche dimensionali,
tipologiche, materiali costituenti, nonch larea a mare ed eventualmente a terra occupata;
! vengono illustrate le ragioni della soluzione tecnica prescelta;
! vengono illustrate le soluzioni tecniche alternative e i risultati del confronto elaborato ai sensi
del punto 3.1 delle presenti prescrizioni;
! vengono sintetizzati i risultati degli studi a carattere idraulico-marittimo, di quello di
inserimento ambientale e paesaggistico, di quello geologico, geotecnico, idrologico, idraulico,
idrogeologico, sismico di prima approssimazione e lesito degli accertamenti in ordine agli
eventuali vincoli di natura archeologica, paesistica e ambientale esistenti sullarea
interessata;
! vengono indicate le fonti di approvigionamento dei materiali da impiegare per il ripascimento
unitamente allo schema delle indagini che dovranno essere svolte per acquisire le relative
autorizzazioni al prelievo;
! viene inquadrata lopera nellambito degli strumenti di pianificazione urbanistica, paesistica e
territoriale di competenza comunale e/o sovracomunale vigenti;
! vengono formulati gli indirizzi per la redazione del progetto definitivo e del progetto
esecutivo, anche in relazione alle esigenze di gestione e manutenzione dellopera;
! viene stabilito il cronoprogramma delle fasi attuative con lindicazione dei tempi massimi di
svolgimento delle singole attivit.

b) Relazione tecnica in cui vengono riportati gli esiti degli studi e delle verifiche di cui al capitolo 2
ed al punto 3.2 delle presenti linee guida e illustrate le relative modalit di esecuzione; tali studi
e verifiche dovranno essere condotti prendendo a riferimento i dati batimetrici e
sedimentologici disponibili.

c) Studio di inserimento ambientale e paesaggistico in cui vengono riportati gli esiti degli studi
e delle valutazioni di cui al punto 3.4 delle presenti linee guida; lo studio dovr essere condotto
prendendo a riferimento i dati ambientali disponibili.

d) Analisi dei costi di costruzione e gestione dellintervento in cui vengono riportati gli esiti
delle valutazioni di cui al punto 3.1 delle presenti linee guida; lanalisi dovr essere condotta
prendendo a riferimento i dati economici desumibile dal preventivo sommario di spesa.
pag.21
e) Piano di monitoraggio e manutenzione delle opere redatto ai sensi del punto 3.5 delle
presenti linee guida; il piano fornir indicazioni di carattere preliminare sulle modalit operative
e dei tempi per leffettuazione del monitoraggio e della manutenzione programmata delle
opere.

f) Elaborati grafici: gli elaborati grafici minimi da produrre a corredo del progetto, redatti con un
livello di definizione adeguato alla fase preliminare, sono i seguenti:
! stralcio degli strumenti di pianificazione urbanistica, paesistica e/o territoriali vigenti in scala
non inferiore a 1:5000;
! stralcio di eventuali piani territoriali vigenti in scala non inferiore a 1:5.000;
! corografia del paraggio con indicazione dei settori di traversia principale e secondario (in
scala adeguata);
! planimetria dello stato dei luoghi con indicazione delle quote topografiche e di quelle
batimetriche in scala non inferiore a 1:2000;
! planimetria di progetto sovrapposta allo stato dei luoghi con indicazione delle quote
topografiche e di quelle batimetriche attuali e di progetto in scala non inferiore a 1:2000 (tale
planimetria dovr essere prodotta per ciascuna delle soluzioni alternative individuate);
! planimetria di progetto con indicazione dellarea richiesta in concessione (in scala adeguata);
! planimetria di riferimento delle sezioni tipo (in scala adeguata);
! sezioni tipo opere marittime (in scala adeguata).



4.2 - Progetto definitivo

In aggiunta e/o a integrazione degli elaborati previsti per legge (v. artt. da 25 a 34 del D.P.R.
554/99), il progetto definitivo dovr contenere la seguente documentazione:

a) Relazione generale in cui:
! viene riportata la descrizione delle opere, indicando i criteri di scelta adottati anche con
riferimento alle soluzioni alternative considerate, la tipologia dellintervento, le relative
caratteristiche dimensionali, le caratteristiche prestazionali dei materiali impiegati, la
superficie di area a mare ed eventualmente a terra occupata, linserimento delle opere sul
territorio;
! vengono sintetizzati i risultati degli studi a carattere idraulico-marittimo, di quello di
inserimento ambientale e paesaggistico, di quello geologico, sedimentologico, geotecnico,
idrologico, idraulico, idrogeologico, sismico effettuati a carattere definitivo;
! vengono indicate le fonti di approvigionamento dei materiali da impiegare per il ripascimento
unitamente allo schema delle indagini che dovranno essere svolte per acquisire le relative
autorizzazioni al prelievo;
! vengono sintetizzate le indicazioni riportate nel Piano di monitoraggio e manutenzione
definitivo e i risultati dellanalisi dei costi di costruzione e gestione dellintervento.
! viene aggiornato il cronoprogramma delle fasi attuative con lindicazione dei tempi massimi
di svolgimento delle singole attivit.

b) Relazione sulle indagini e rilievi geomorfologici e sedimentologici in cui si riportano i
risultati e le modalit di esecuzione delle suddette indagini che dovranno essere effettuate
secondo le indicazioni di cui ai punti 1.1 e 1.2 delle presenti linee guida.

c) Relazioni geologica, sedimentologica, geotecnica, idrologica, idraulica e sismica
Gli studi geologici, finalizzati allelaborazione di un modello di dettaglio, sufficientemente
significativo per le problematiche connesse al progetto, elaborati sulla base delle conoscenze
della geologia regionale opportunamente integrate da sopralluoghi e rilievi diretti, comprendono
linquadramento geologico dei luoghi, la identificazione delle formazioni presenti in sito, lo
pag.22
studio dei tipi litologici, della struttura e dei caratteri fisici del sottosuolo mediante apposito

programma di indagini in situ.
Gli aspetti geotecnici definiscono, sulla base delle indagini di campo disponibili o alluopo
effettuate, il comportamento meccanico del volume di terreno influenzato, direttamente o
indirettamente, dalla costruzione delle opere. La relazione geotecnica deve riportare inoltre i
calcoli geotecnici delle opere di fondazione relativamente alla portanza (carico limite) e ai
cedimenti indotti a medio e/o a lungo termine dallopera, nonch le verifiche di stabilit locale e
globale dellopera e, nei casi di opere di maggiore rilevanza, la potenzialit di liquefazione del
terreno di fondazione in presenza di sisma.
Gli aspetti sedimentologici definiscono, sulla base di apposite indagini (v. punto 1.2 delle
presenti prescrizioni), le caratteristiche tessiturali e dinamiche del materiale costituente il
fondale marino lungo il tratto di litorale interessato dalla costruzione dellopera.
Gli aspetti idrologici e idraulici dovranno essere finalizzati alla valutazione dellapporto di
materiale solido proveniente dalle foci fluviali eventualmente presenti nellunit/subunit
fisiografica in esame.
Gli aspetti sismici dovranno essere tenuti in debito conto nello sviluppo dei calcoli strutturali
delle opere.

d) Relazione idraulico-marittima in cui vengono riportati gli esiti degli studi e delle verifiche di cui
di cui al capitolo 2 ed al punto 3.2 delle presenti linee guida e illustrate le relative modalit di
esecuzione; tali studi e verifiche devono essere condotti prendendo a riferimento i dati
batimetrici e sedimentologici risultanti da appositi rilievi e indagini eseguiti secondo le
indicazioni dei punti 1.1 e 1.2.
Nel caso in cui si faccia ricorso a un modello di tipo fisico, tale relazione viene integrata da un
apposito rapporto con i risultati delle prove sperimentali eseguite.

e) Studio o Valutazione di impatto ambientale - Studio di inserimento ambientale e
paesaggistico
Lo studio di impatto ambientale o la valutazione di impatto ambientale, ove previsti, verranno
redatti secondo le indicazioni della normativa di settore.
In alternativa, viene redatto lo studio di inserimento ambientale e paesaggistico con un
dettaglio adeguato allo sviluppo del progetto definitivo.
Nel documento, con riferimento ai risultati degli studi e delle indagini eseguite nella fase
definitiva della progettazione, sono analizzate le eventuali misure atte a ridurre e/o
compensare gli effetti delle opere sullambiente, sia in fase di costruzione sia in fase di
esercizio.

f) Analisi dei costi di costruzione e gestione dellintervento in cui vengono riportati gli esiti
delle valutazioni di cui al punto 3.6 delle presenti linee guida; lanalisi dovr essere condotta
prendendo a riferimento i dati economici definitivi dellopera desumibili dal computo metrico
estimativo dellintervento.

g) Piano di monitoraggio e manutenzione delle opere redatto ai sensi del punto 3.5 delle
presenti linee guida; il piano fornir indicazioni di carattere definitivo sulle modalit operative e
dei tempi per leffettuazione del monitoraggio e della manutenzione programmata delle opere.

h) Disciplinare descrittivo degli elementi prestazionali tecnici ed economici in cui vengono
precisate le specifiche tecniche delle opere e i requisiti prestazionali delle stesse; per quanto
possibile, per la stesura del presente documento necessario attenersi alle norme contenute
nel Capitolato speciale per le opere marittime in uso presso il Ministero LL.PP. con particolare
riferimento ai requisiti inerenti i materiali costituenti edalle modalit di esecuzione dei lavori.
Il disciplinare contiene la descrizione, anche sotto il profilo estetico, delle caratteristiche, della
forma e delle principali dimensioni delle opere, nonch dei requisiti sui materiali necessari per
integrare le informazioni contenute negli elaborati grafici.
pag.23
i) Elaborati grafici: gli elaborati grafici da produrre a corredo del progetto, redatti con un livello di

definizione adeguato alla fase definitiva, sono i seguenti:
! stralcio degli strumenti di pianificazione urbanistica, paesistica e/o territoriali vigenti in scala
non inferiore a 1:5000;
! stralcio di eventuali piani territoriali vigenti in scala non inferiore a 1:5.000;
! corografia del paraggio con indicazione dei settori di traversia principale e secondario (in
scala adeguata);
! corografia delleventuale area di prelievo dei materiali di ripascimento in scala adeguata
! planimetria di inquadramento del progetto nellambito dellunit fisiografica in scala adeguata:
! planimetria dello stato dei luoghi con indicazione delle quote topografiche e di quelle
batimetriche in scala non inferiore a 1:1000;
! planimetria dellarea di prelievo dei materiali di ripascimento in scala adeguata
! planimetria di progetto sovrapposta allo stato dei luoghi con indicazione delle quote
topografiche e di quelle batimetriche attuali e di progetto in scala non inferiore a 1:1000;
! planimetria di progetto con indicazione dellarea richiesta in concessione in scala non
inferiore a 1:1000;
! planimetria di insieme delle opere con indicazione delle principali caratteristiche dimensionali
dellintervento e delle quote di progetto in scala non inferiore a 1:1000;
! planimetria di riferimento delle sezioni tipo in scala non inferiore a 1:1000;
! sezioni tipo opere marittime in scala non inferiore a 1:200;
! particolari costruttivi delle opere (in scala adeguata) .




4.3 - Progetto esecutivo

Il progetto esecutivo delle opere, redatto nel pieno rispetto del progetto defintivo, nonch delle
prescizioni scaturite in sede di conferenza dei servizi o di pronuncia di compatibilit ambientale,
dovr essere corredato dagli elaborati indicati agli artt. da 35 a 45 del D.P.R. 554/99.
APPENDICE A: Tipologia delle opere
Le opere di difesa dallazione del mare possono suddividersi in due tipologie: opere di difesa
passiva e attiva. Le prime assicurano la protezione dallimpatto diretto dei moti ondosi, le seconde
danno luogo a uninterferenza pi o meno localizzata con il litorale.
Le difese possono ancora suddividersi in: rigide, morbide e miste, in relazione alla
deformabilit offerta allazione del mare, e in: continue, discontinue, permeabili e impermeabili, in
relazione alle caratteristiche geometriche e funzionali.
A seconda delle caratteristiche costruttive, le opere di difesa della costa pi comunemente
utilizzate possono essere classificate in:
a) Difese aderenti
Le difese aderenti sono opere passive posizionate a terra per la protezione di costruzioni
(abitazioni, strade e ferrovie lungomare) presenti in prossimit della linea di riva o per difendere
lentroterra da inondazioni marine conseguenti a mareggiate.
Un limite delle strutture aderenti quello di proteggere solo il territorio a esse retrostante, inoltre i
fenomeni erosivi della spiaggia antistante potranno essere incrementati dallazione di escavamento
dellonda al piede della struttura e dalla maggiore agitazione prodotta dallonda riflessa. Infine, le
difese aderenti possono innescare fenomeni erosivi nelle aree adiacenti, specialmente sottoflutto.
b) Pennelli
I pennelli sono strutture attive trasversali radicate a terra ed estese nel mare e vengono realizzati
sia come opere singole che in serie. Essi hanno lo scopo di arrestare in parte o completamente il
trasporto litoraneo inducendo la formazione di un accumulo di sedimenti nellarea di sopraflutto. In
presenza di spiaggia sottoflutto necessario provvedere al versamento di un quantitativo di
materiale pari a quello che pu essere trattenuto dal pennello o dalla serie di pennelli per evitare
fenomeni erosivi a valle dellintervento. I pennelli sono adottati come opere di difesa quando il
settore interessato da predominante trasporto longitudinale. Nella progettazione di questi
interventi particolare attenzione deve essere posta per evitare effetti negativi indotti dalla possibile
riduzione del trasporto lungo riva nelle aree di sottoflutto.
c) Difese parallele distaccate da riva
Le difese parallele distaccate da riva sono strutture attive costruite a una certa distanza dalla linea
di costa, ad asse principale parallelo o poco inclinato, separate tra loro da varchi per consentire il
ricambio dellacqua nella zona protetta.
Tali strutture possono essere realizzate emergenti o sommerse (soffolte).
Nel caso delle strutture emerse, la funzione quella di provocare una dissipazione dellenergia
delle onde frangenti su di esse, creando sul lato a terra una zona di bassa agitazione (zona
dombra) dove sono favoriti i processi di accumulo dei sedimenti con conseguente aumento della
superficie di spiaggia.
Nel caso di scogliere sommerse con cresta molto larga, lenergia dei moti ondosi incidenti viene
ridotta per frangimento sulla struttura mentre nel caso di sommerse a cresta stretta collocate in
prossimit della profondit di chiusura leffetto di ampliamento della spiaggia emersa legato alla
modifica dellequilibrio trasversale tra i moti ondosi incidenti e la granulometria del materiale
superficiale del fondo marino.
Agli effetti positivi conseguenti alla realizzazione delle scogliere si contrappongono le influenze
negative sulla dinamica dei sedimenti nelle aree sottoflutto adiacenti e, come per i pennelli,
necessario versare quantitativi di materiale di ripascimento almeno pari a quelli trattenuti dalle
opere per scongiurare efferti negativi a valle.
d) Ripascimento artificiale
Il ripascimento artificiale consiste nel versamento di materiale inerte estratto da cave a terra, lungo
la costa e al largo trasportato con mezzi meccanici sia da terra (autocarri) sia da da mare (mezzi
marittimi o con impianti per il trasporto idraulico della sabbia).
I
Il ripascimento artificiale rientra nella categoria degli interventi attivi di tipo morbido e presenta il
notevole vantaggio di non provocare, a differenza degli altri tipi di difesa, sfavorevoli ripercussioni
sul regime dei litorali adiacenti.
Una pi ampia diffusione di tale tipo di intervento per la protezione e il recupero delle spiagge
limitata purtroppo dalla carenza di cave di materiale idoneo e dalla necessit di periodici interventi
di manutenzione e ricarica.
Per lelenco completo delle opere di difesa delle coste e per poter definire al meglio la tipologia
di intervento da attuare, si rimanda alle Istruzioni tecniche per la progettazione e la
esecuzione di opere di protezione delle coste in erosione emanate dal Consiglio Superiore
dei LL.PP. III sez. il 28/6/1991.
Oltre ai sistemi tradizionali di difesa delle coste possibile prevedere anche lutilizzazione di
soluzioni progettuali diverse e di tipo innovativo rispetto a quelle precedentemente illustrate. E
evidente che tali ultime soluzioni potranno essere prese in considerazione solo a fronte di una
documentata affidabilit del sistema proposto, su base sperimentale e prototipale e in presenza di
una sensibile riduzione dei fattori di impatto ambientale e dei costi di gestione propri delle soluzioni
tradizionali.
In sintesi, la scelta della tipologia di intervento deve essere svolta a partire dalla morfologia del
tratto in esame, dalle caratteristiche dei moti ondosi incidenti e dalla finalit dellintervento.
Lipotesi del non intervento - opzione zero - dovr sempre essere presa in considerazione al
fine di valutare la necessit e lefficacia dellintervento proposto.
Riassumendo quanto sopra elencato, nel seguito si esaminano le funzionalit di diverse
tipologie di intervento basate sulle opere in precedenza indicate, al fine di indirizzare la selezione
verso il raggiungimento della massima efficienza. Le tipologie considerate sono di tipo elementare
e, combinando pi tipologie, possibile sovrapporne gli effetti e, in taluni casi, contrastarne gli
impatti negativi.

A) Ripascimento C1) Pennelli semi sommersi
B1) Scogliera sommersa C2) Pennelli corti emersi
B2) Scogliera foranea emersa C3) Pennelli lunghi emersi
B3) Isole foranee sommerse D1) Celle con pennelli a T semi sommersi
B4) Isole foranee emerse D2) Celle con pennelli a T emersi

Per ciascuna soluzione si devono considerare i seguenti aspetti:
meccanismo di protezione del litorale;
elementi che condizionano lefficienza delle tipologie considerate;
effetti dovuti alla realizzazione degli interventi secondo le tipologie considerate.

Nelle tre tabelle seguenti sono sintetizzate analisi e valutazioni relative a ciascun aspetto.
II
Meccanismo di protezione del litorale

Lindividuazione del meccanismo che realizza la protezione del litorale rilevante per
effettuare le successive valutazioni sugli elementi che condizionano lefficienza dellintervento e,
inoltre, permette di considerare come soluzioni alternative quelle basate sul medesimo principio.

TIPOLOGIA
MECCANISMO DI PROTEZIONE DEL
LITORALE
A B1 B2 B3 B4 C1 C2 C3 D1 D2
Diretto
x o x
Riduzione
delle onde
incidenti per
frangimento
Indotto
o o o
Apporto positivo x
Trasversale x o o o
Spiaggia
emersa
x
Spiaggia
sommersa
caratterizzata
dalla maggiore
azione ondosa
x x x x x
Ampliamento
della spiaggia
Riduzione
dellasporto
Longitudinale
alla spiaggia
Intera spiaggia o x

x Meccanismo primario
o Meccanismo secondario


III
Elementi che condizionano lefficienza della tipologia di intervento

Lefficienza di ciascuna delle dieci tipologie considerate condizionata da elementi che
caratterizzano il litorale. Nella successiva tabella sono attribuiti dei pi e dei meno a quegli
elementi che rendono la tipologia considerata pi o meno efficiente al fine di ricostituire una
spiaggia emersa.
Gli elementi che sono stati considerati sono i seguenti:
entit del trasporto solido longitudinale (per la difficolt di quantificare su base teorica lentit
del trasporto solido sono stati considerati due livelli: il superiore corrisponde a un trasporto
solido longitudinale che determina fenomeni erosivi visibili e vistosi in un arco temporale di
un anno; linferiore in un arco temporale compreso tra 5 e 10 anni);
inclinazione della risultante dellenergia dei moti ondosi rispetto alla normale alla linea di
costa con soglia tra il valore superiore e inferiore intorno ai 7;
elevate variazioni del livello del mare corrispondenti a oscillazioni normalmente superiori a 1
m e valori estremi superiori a 2 m;
mantenimento continuo dellintervento con attivit di monitoraggio annuale e un intervento di
mantenimento ogni 3-5 anni.

TIPOLOGIA
ELEMENTI CHE CONDIZIONANO LEFFICIENZA
DELLE TIPOLOGIE CONSIDERATE
A B1 B2 B3 B4 C1 C2 C3 D1 D2
Alta - - - - - -
Entit del trasporto solido longitudinale
Bassa + + ++
Alta - - - - - + - - -
Inclinazione della risultante energetica dei
moti ondosi rispetto alla normale alla costa
Bassa ++ ++ + ++ ++
Elevate variazioni del livello del mare
- - - -
Mantenimento continuo dellintervento
+

+ Debolmente condizionata positivamente
++ Fortemente condizionata positivamente
- Debolmente condizionata negativamente
-- Fortemente condizionata negativamente



IV
Effetti indotti dallintervento

Per valutare la migliore tipologia da selezionare per la ricostituzione del litorale necessario
considerare, oltre alla efficienza della protezione, gli effetti indotti dallintervento. Per ciascuna
tipologia considerata sono qualitativamente indicati gli effetti sulle strutture poste a tergo della
battigia, gli effetti sul litorale, la visibilit delle opere e gli effetti sulla fauna e flora marina.

TIPOLOGIA
EFFETTI DOVUTI ALLA REALIZZAZIONE
DEGLI INTERVENTI SECONDO LE TIPOLOGIE
CONSIDERATE
A B1 B2 B3 B4 C1 C2 C3 D1 D2
Elevata X X X X
Protezione
diretta
Bassa X X X
Elevata
Su strutture poste a
tergo della battigia
Protezione
indiretta
Bassa X X X X X
Diretto X
Accrescimento
Indiretto X X X X X X X X X
Totale X X X X
Sul litorale
Interruzione del
trasporto solido
longitudinale Parziale X X X X X
Elevata X X X X
Visibilit delle opere
Bassa X X X
Aumento della
popolazione
X X X X X X
Pesci
Riduzione della
popolazione

Aumento della
popolazione

Riduzione
temporanea
della
popolazione
X
Sulla fauna e flora
marina
Benthos e
alghe
Riduzione
definitiva della
popolazione






AppendiceA-Linee Guida Coste-Finale-MRC
V
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
1








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Le presenLl lsLruzlonl sono sLaLe proposLe ln una prlma formulazlone dalla commlsslone dl
sLudlo nomlnaLa con provvedlmenLo della resldenza del Conslgllo Superlore del Lavorl ubbllcl
ln daLa 23/03/1990 e confermaLa con decreLo del MlnlsLero del LL.. n. 632 del 03/02/1991.
Cul sl rlporLano l noml del parLeclpanLl:

u. 1omaslcchlo: presldenLe, l. Adamo, L. 8enassal, A. 8rambaLl, 8 ual Cln, M. Clprlanl, A.
LamberLl, C. LlberaLore, C. MaLLeoLLl, A. 8agone, S. SLura, C. Scarsl, L. naLale: membrl, l. S.
Campanale: membro segreLarlo.

La suddeLLa proposLa e sLaLa successlvamenLe modlflcaLa ln base al suggerlmenLl scaLurlLl dalla
dlscusslone nelle rlunlonl della Commlsslone relaLrlce e ln aula. La dlscusslone ln Assemblea
Cenerale e lnlzlaLa ll 19 aprlle 1991 per concludersl ll 28 glu-gno dello sLesso anno.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
2




" # $ " % &


1.ln18CuuZlCnL

1.1.roblemaLlche e obleLLlvl

1.2.CggeLLo delle lsLruzlonl

1.3.8equlslLl generall per la progeLLazlone e l'esecuzlone

1.4.robleml dl lnserlmenLo amblenLale

1.4.1vlncoll LerrlLorlall

2.8lLlLvl Lu lnuAClnl 8LLlMlnA8l ALLA 8CCL11AZlCnL

2.1unlLa flslograflca

2.1.1ueflnlzlone dl unlLa flslograflca

2.1.2ldenLlflcazlone ln base alla morfologla della llnea dl rlva

2.1.3ldenLlflcazlone ln base ad anallsl peLrograflche e sedlmenLologlche

2.1.4ldenLlflcazlone ln base al reglme delle onde e delle correnLl

2.2.8lllevo dell'asseLLo aLLuale e della Lendenza evoluLlva

2.2.1lnquadramenLo del paragglo e deflnlzlone del seLLore dl Lraversla

2.2.2Llnea dl rlva

2.2.31opografla della splaggla emersa

2.2.41opografla della splaggla sommersa

2.2.3SedlmenLl

2.2.6Subsldenza ed eusLaLlsmo

2.2.7Maree asLronomlche e meLeorologlche

2.2.88eglme del venLl

2.2.98eglme del moLo ondoso

2.2.108eglme delle correnLl

2.2.11varlazlonl sLaglonall ed evenLl eccezlonall

2.2.12CaraLLerl soclo economlcl dell'area cosLlera e valuLazlonl delle lnfrasLruLLure
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
3




2.3.Anallsl del processl cosLlerl

2.3.11rasporLo llLoraneo

2.3.2ApporLl fluvlall

2.3.3Azlone eollca

2.3.4AlLrl apporLl ed asporLl

2.3.38llanclo del sedlmenLl

2.4.MonlLoragglo delle cosLe

3.LL CL8L ul ullLSA

3.1.ulfesa aderenLl

3.1.1lunzlonl e llmlLl

3.1.2lndlcazlonl per ll progeLLo

3.2.ennelll

3.2.1lunzlonl e llmlLl

3.2.2lndlcazlonl per ll progeLLo

3.3.lranglfluLLl dlsLanzlaLl

3.3.1lunzlonl e llmlLl

3.3.2lndlcazlonl per ll progeLLo

3.4.8lpasclmenLl e splagge arLlflclall

3.4.1lunzlonl e llmlLl

3.4.2lndlcazlonl per ll progeLLo

3.3.Cpere per la proLezlone dl porLl e canall dl accesso

3.3.1lunzlonl e llmlLl

3.3.2lndlcazlonl per ll progeLLo

3.6.uune, arglnl a mare e focl fluvlall

3.7.lndlcazlonl per la scelLa del Llpo dl opere

3.8.ll monlLoragglo dl conLrollo delle opere

4.LLA8C8A1l ul 8CCL11C
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
4




4.1.LlaboraLl descrlLLlvl

4.2.LlaboraLl dl verlflca

4.3.rove su modello

4.3.1Modelll flslcl

4.3.1.1Modelll dl propagazlone ondosa

4.3.1.2Modelll dl lnLegrazlone con sLruLLure composLe dl gradl elemenLl

4.3.1.3Modelll dl splaggla

4.3.2Modelll maLemaLlcl o numerlcl

4.3.2.1Modelll della propagazlone ondosa

4.3.2.2Modelll dl LrasporLo del sedlmenLl ed evoluzlone morfologlca della splaggla
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
3




' ( " # ) * + $ , - " + # &


L'eroslone cosLlera e ll rlsulLaLo del complesso del processl per cul e rlmosso plu maLerlale dl
splaggla dl quanLo ne e deposlLaLo. L'eroslone e prodoLLa dall'acqua, dal venLo, dalla gravlLa o
da agenLl blologlcl e, ln parLlcolare, da lnLerferenze anLroplche. Le onde e le maree sono gll
agenLl plu frequenLl dell'eroslone.

Larga parLe del llLorale lLallano e soggeLLa a eroslone. ll problema e crlLlco lungo alcunl LraLLl. l
cosLl soclall ed economlcl dell'eroslone sono magglorl nelle zone plu densamenLe popolaLe, su
cul lnslsLono lnfrasLruLLure urbanlsLlche, resldenzlall, lndusLrlall e LurlsLlche dl alLo valore
economlco. Spesso le eroslonl mlnacclano clLLa o aree ablLaLe.

uune sovrauLlllzzaLe e non sufflclenLemenLe flssaLe da coperLura vegeLale sono soggeLLe a
mlgrazlone e eroslone da venLo, falesle possono franare dopo essere sLaLe scalzaLe dalle onde.

Le LempesLe colncldenLl con l'alLa marea producono gll effeLLl plu lmmedlaLl e perlcolosl.






' ( ' ( . * + / 0 & 1 2 ) " % 3 & & + / " & ) ) " 4 "



L'eroslone naLurale e plu pronunclaLa su llLorall esposLl, caraLLerlzzaLl da deposlLl non
consolldaLl, scarsl apporLl dl sedlmenLl, da acque profonde vlclno a rlva, da forLl correnLl e da
lnLese e frequenLl perLurbazlonl. L'aLLlvlLa dell'uomo pu accenLuare quesLl probleml ln molLl ln
molLl modl. robabllmenLe ll modo prlnclpale e la soLLrazlone dl maLerlale dagll alvel del fluml e
dagll arenlll e la cosLruzlone dl sLruLLure che lmpedlscono l'apporLo dl sabbla alle splagge.

CuesLe comprendono opere dl rlLenuLa sul fluml, pennelll e moll sulla cosLa, dlfese dl
promonLorl, che un Lempo fornlvano sedlmenLl, e slsLemazlonl a dlfesa del suoll ln colllna e
monLagna.

Lo smanLellamenLo della cosLa da parLe del mare e un faLLo naLurale, a cul naLuralmenLe sl
oppongono gll apporLl fluvlall rldlsLrlbulLl dall'onda lungo cosLa. L'eroslone e segno dl una
roLLura dl quesLo equlllbrlo e rende necessarlo un lnLervenLo quando mlnaccla sLruLLure o benl
od opere dl dlfesa degll sLessl.

L'lnLervenLo dl dlfesa deve rlspondere alla rlchlesLa dl sLablllLa e dl slcurezza al cosLo oLLlmale
derlvanLe dalla frequenza ed lnLenslLa dell'evenLo che sl vuole affronLare e degll effeLLl sulle
aree adlacenLl e ln generale dell'lmpaLLo amblenLale. CuesL'ulLlmo dovra Lener conLo sla degll
aspeLLl esLeLlcl, sla dl quelll ecologlcl e socloeconomlcl.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
6




Al flne dl non alLernare gll equlllbrl preeslsLenLl, dovranno preferlrsl le opere che producono ll
mlnlmo dlsLurbo alla dlnamlca cosLlera, all'uLlllzzazlone fuLura del LerrlLorlo e all'aspeLLo
esLeLlco del llLorale.





' ( 5 ( + 6 6 & ) ) + $ & 0 0 & " 7 ) * , - " + # "



Le presenLl lsLruzlonl aLLengono alle opere dl lngegnerla delle cosLe desLlnaLe alla rlsoluzlone dl
probleml, quall la sLablllzzazlone della llnea dl rlva, la proLezlone dell'area reLrosLanLe, la
sLablllzzazlone dl passl marlLLlml (canall dl accesso al porLl) e, plu ln generale, alle opere che
lnLeraglscono con ll llLorale anche senza flnallLa proLeLLlve. Sl fa asLrazlone dal probleml porLuall
verl e proprl.

Cgnl problema reale deve essere compreso nella sua dlnamlca e deve Lrovare soluzlone,
evenLualmenLe arLlcolaLa, scegllendo fra le Lecnlche dl lnLervenLo sul llLorale al momenLo
dlsponlblll.

vengono dlscusse perLanLo le lndaglnl che vanno lnLraprese al flne dl comprendere la dlnamlca
del llLorale oggeLLo del problema e le prlnclpall soluzlonl sLruLLurall.





' ( 8 ( * & 9 , " 7 " ) " 6 & # & * 2 0 " . & * 0 2 . * + 6 & ) ) 2 - " + # & &
0 : & 7 & % , - " + # & (


ll progeLLo deve comprendere LuLLl l dlsegnl ed elaboraLl necessarl ad lndlvlduare l'opera dl cul
sl prevede l'esecuzlone e la sua collocazlone nel paragglo clrcosLanLe, ll compuLo meLrlco ed
esLlmaLlvo, ed una o plu relazlonl dalle quall rlsulLlno:

! le fonLl da cul sono sLaLl desunLl l daLl lmplegaLl,
! le lndaglnl e l rlllevl effeLLuaLl nel corso della progeLLazlone,
! le moLlvazlonl che hanno porLaLo alla scelLa dell'opera rlspeLLo ad alLre alLernaLlve,
! la valuLazlone della rlsposLa dell'opera alle flnallLa proposLe,
! lo sLudlo dell'lmpaLLo dell'opera sulla morfologla cosLlera,
! la valuLazlone prevenLlva del beneflcl rlLralblll dall'opera sLessa,
! l calcoll per la verlflca della sLablllLa dell'opera e delle sue parLl, con moLlvaLa scelLa del
parameLrl dl solleclLazlone,
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
7




! ll calcolo dell'energla ondosa Lrasmessa al dl la dell'opera, nonche dl quella dlsslpaLa
sull'opera sLessa.

uovranno essere esposLl nella relazlone l rlsulLaLl del calcoll, delle lndaglnl e degll sLudl
lnLrapresl ed lndlcazlonl sufflclenLl a rlcosLrulre la meLodlca lmplegaLa, l daLl e gll elaboraLl
lnLermedl dovranno essere eslblLl ove rlchlesLo.

Le solleclLazlonl conslderaLe nel calcoll dl sLablllLa probablle della loro appllcazlone nel corso
della vlLa presunLa per l'opera sLessa.

uovra essere valuLaLa la posslblllLa del manlfesLarsl dl eroslonl della fondazlone della sLruLLura,
naLurall o lndoLLe dall'opera sLessa.

La valuLazlone del comporLamenLo dell'opera dovra essere effeLLuaLa sla ln condlzlone dl
solleclLazlonl esLreme che nelle condlzlonl plu frequenLl o prevalenLl.

La valuLazlone del beneflcl e del dannl prodoLLl dall'opera dovra essere effeLLuaLa Lenendo
conLo della uLlllzzazlone aLLuale del llLorale lnLeressaLo e dl quella fuLura.

l progeLLl dl opere, per le quall susslsLa dubblo nel rlguardl della rlsposLa funzlonale, dovranno
essere arLlcolaLl per sLralcl esecuLlvl, e la rlsposLa valuLazlone nel Lempo a segulLo dl ognl
sLralclo, ln sede dl esecuzlone dl quesLe opere, dovranno essere prevlsLl rlllevl, che accerLlno la
rlspondenza dell'opera alle prevlslonl progeLLuall.

L'ldonelLa della soluzlone progeLLuale deve comunque essere moLlvaLa nella relazlone,
slmllmenLe l'anallsl cosLl-beneflcl andra ln ognl caso lmposLaLa aLLraverso la valuLazlone dl:
cosLo vlvo dl reallzzazlone e manuLenzlone dell'opera, cosLl lndlreLLl per prevedlblll dannl al
llLorall adlacenLl, beneflcl dlreLLl al benl dlfesl e alle aree llmlLrofe.

La somma del cosLl evldenzlaLl dalla suddeLLa anallsl deflnlsce l'lmporLanza (o rlllevo) dell'opera,
ln proporzlone alla quale dovranno rlsulLare sufflclenLemenLe approfondlLe le lndaglnl alla base
del progeLLo.

nella valuLazlone dell'lmporLanza dell'opera, al flne dl oLLenere una voce confronLablle con la
sLlma del lavorl", sl dovra aLLuallzzare ognl voce dl cosLo al momenLo della esecuzlone (o del
suo lnlzlo per opere dl lunga reallzzazlone), uLlllzzando le valuLazlonl ln aLLo Lale momenLo ed
un congruo lnLeresse annuo.





' ( ; ( . * + / 0 & 1 " $ " " # 7 & * " 1 & # ) + 2 1 / " & # ) 2 0 &



ll ragglunglmenLo dl un razlonale asseLLo urbanlsLlco del LerrlLorlo llLoraneo rlsulLa quanLo mal
problemaLlco ln lLalla per gll enorml vlncoll che l'urbanlzzazlone eslsLenLe lmpone.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
8




1uLLavla se ne ravvlsa la necesslLa, e ll solo sLrumenLo che consenLe una uLlllzzazlone
raglonevole delle rlsorse e la formulazlone dl planl a dlversl llvelll, al flne dl evlLare lo spreco dl
lnLervenLl conLraddlLLorl.

ossono dlsLlnguersl, nell'amblLo della planlflcazlone, l seguenLl momenLl: planlflcazlone
dell'asseLLo flslco del LerrlLorlo, planlflcazlone dell'asseLLo urbanlsLlco, planlflcazlone degll
lnLervenLl.

l Lre momenLl possono dl faLLo non sussegulrsl, ma compeneLrarsl nel Lempo e negll elaboraLl.

La planlflcazlone dell'asseLLo flslco del llLorale sl proleLLa su un lnLervallo dl Lempo pluLLosLo
lungo (30 100 annl). Lssa dovra lndlvlduare le llnee generall dl evoluzlone del llLorale, gll
obleLLlvl che sono persegulblll a quesLa scala del Lempl, le condlzlonl flslche essenzlall al
ragglunglmenLo del suddeLLl obleLLlvl.

Con rlguardo al solo aspeLLo ldrogeomarlno essa dovra, ad esemplo, prevedere la quanLlLa e la
granulomeLrla degll apporLl fluvlall che sl rlLengono essenzlall alla sopravvlvenza del llLorale,
lndlvlduare a grandl llnee le cave dl presLlLo degll lnerLl necessarl, deflnlre l'amplezza della
fascla cosLlera, a cul sl appllca una normaLlva urbanlsLlca parLlcolare LenuLo conLo degll speclflcl
fenomenl che ln essa sl aLLuano (eroslone, subsldenza, frane a segulLo dell'eroslone, lngresslone
marlna per alLa marea).

uovranno essere prevlsLe valll da pesca, sLagnl e zone umlde ln genere, ln mlsura Lale da
garanLlre, aLLraverso una normale rlproduzlone della fauna lLLlca, l'equlllbrlo ecologlco del mare
anLlsLanLe. uovranno essere rlspeLLaLl llmlLl al carlchl lnqulnanLl e nuLrlenLl versaLl ln mare,
prevlsLl dalle leglslazlonl vlgenLl, ln modo da asslcurare un'adeguaLa quallLa delle acque.

nella fascla cosLlera dovranno essere lndlvlduaLe le zone a cul possono esLernarsl gll effeLLl del
fenomenl dl eroslone, subsldenza, ecc. e l'lnLenslLa, che ln esse possono ragglungere nell'arco dl
Lempo a cul sl appllca la planlflcazlone.

A LlLolo dl esemplo, dovranno essere prevlsLe le amplezze dl osclllazlone, a segulLo delle alLerne
vlcende cllmaLlche, dl splagge ln medla sLablll e l'evoluzlone della llnea dl rlva prevlsLa per ll
perlodo dl plano.

La planlflcazlone urbanlsLlca sl appllchera ad un lnLervallo dl Lempo assal plu breve (20 30 annl).
Sulla scorLa delle esperlenze aLLuall, possono darsl alcune generlche lndlcazlonl.
La planlflcazlone dovra prlvlleglare, ln genere, lo svlluppo dl lnfrasLruLLure urbanlsLlche esLese ln
profondlLa (perpendlcolarmenLe alla rlva) rlspeLLo alla cosLlLuzlone dl un lnsedlamenLo a schlera
(lungo rlva), che vlncolerebbe esLeslsslml LraLLl del llLorale.

Le vle prlnclpall dl comunlcazlone dovranno essere prevlsLe ad alcunl chllomeLrl dalla cosLa.

Lungo rlva dovra comunque essere prevlsLa una fascla non edlflcablle dl rlspeLLo, ln cul
poLranno essere reallzzaLl, ln reglme dl concesslone o slmlle, solo servlzl per la pesca, la
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
9




navlgazlone mlnore, ll Lurlsmo balneare ecc. avenLl Llpologla cosLruLLlva conforme alla
precarleLa del slLo.

La sua amplezza andra deLermlnaLa ln relazlone alla slLuazlone dlnamlca del paragglo.

uovranno essere lndlvlduaLe le aree ln cul, ln condlzlonl dl eccezlonale alLa marea, saranno
posslblll lnvaslonl marlne olLre la suddeLLa fascla dl rlspeLLo.

lnflne, l planl dl lnLervenLo dovranno prevedere ll complesso organlco delle dlfese da aLLuare,
valuLando gll apporLl fluvlall e l LrasporLl llLoranel del sedlmenLl, lndlvlduando l LraLLl ln cul le
dlfese poLranno soLLrarre sedlmenLl al LrasporLo lungo rlva, quelll ln cul le dlfese non dovranno
alLernare l LrasporLl, l LraLLl ln cul sl evldenzlano Lendenze eroslve generallzzaLe.

uovranno essere ldenLlflcanLl orlenLaLlvamenLe l quanLlLaLlvl del maLerlall rlchlesLl e le cave dl
presLlLo a Lerra o a mare o lungo cosLa e plu ln generale le rlsorse, che possono rendersl
necessarle a segulLo degll lnLervenLl proposLl.

uovra rlsulLare anche un cosLo dl masslma della dlfesa ed un cosLo speclflco (rapporLaLo
all'unlLa del bene dlfeso) per ognl Llpo dl dlfesa. Cl al flne, Lra gll alLrl, dl ldenLlflcare ll cosLo o
gll onerl che sl debbono aLLrlbulre al superamenLo dl vlncoll (non essenzlall) dl gesLlone della
cosLa come l'lnLroduzlone dl una slngolarlLa (ad es. un porLo) nell'equlllbrlo flslologlco della
cosLa o la colLlvazlone dl cave.

L'ammlnlsLrazlone compeLenLe flssa l crlLerl generall dl plano, ll propone agll enLl locall, afflnche
essl sl doLlno dl un plano rlfleLLenLe le condlzlonl locall, e valuLa le conformlLa del suddeLLl planl.






' ( ; ( ' 4 " # % + 0 " ) & * * " ) + * " 2 0 "



La fascla dl rlspeLLo, ll dlvleLo dl nuove cosLruzlonl cosLlLulscono vlncoll all'uso arblLrarlo del
LerrlLorlo.

CuesLl vlncoll sono sLrumenLl del plano ldro-geo-marlno e debbono essere da quesLo moLlvaLl.

ln vla LranslLorla, nel perlodo dl formulazlone ed approvazlone del plano, poLranno essere
lmposLl vlncoll dl salvaguardla prevenLlva al flne dl evlLare la corsa all'accaparramenLo del bene
che sl vede compromesso, o la cosLruzlone dl slLuazlonl dl faLLo che possono rendere plu
onerosa o lmposslblle la aLLuazlone del plano.

l vlncoll possono essere dl caraLLere speclflcaLamenLe ldro-geo-marlno, quando hanno per flne
la conservazlone o dlfesa del LerrlLorlo nel suol aspeLLl flslcl, fra quesLl vlncoll:

! la fascla dl rlspeLLo avenLe per flne la conservazlone della splaggla naLurale,
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
10




! la llmlLazlone delle esLrazlonl dl acqua o dl alLrl fluldl dal soLLosuolo, per llmlLare la
subsldenza,
! le llmlLazlonl alle esLrazlonl dl lnerLl dagll alvel, al flne dl evlLare la eroslone degll alvel
sLessl e la rlduzlone degll apporLl al mare,
! le llmlLazlonl al carlchl lnqulnanLl o nuLrlenLl delle acque dl scarlco e degll scarlchl ln
genere.

AlLrl vlncoll, che ll plano poLra receplre dagll sLrumenLl urbanlsLlcl o promuovere, sono quelll
che sl propongono dl correggere Lendenze ad un dlsorganlco svlluppo degll lnsedlamenLl
ablLaLlvl o produLLlvl, ad esemplo:

! ll vlncolo a non reallzzare nuove cosLruzlonl ln aree congesLlonaLe (a concenLrazlone
superlore alla oLLlma o prevlsLa),
! le llmlLazlonl all'edlflcablllLa (rapporLo voluml/superflcl, alLezza),
! le llmlLazlonl all'uso agrlcolo del suolo.

Ancora ulLerlorl vlncoll poLranno derlvare dalle leggl dl LuLela l caraLLere amblenLale, culLurale e
panoramlco paesagglsLlco, che sl propongono dl conservare un bene dall'elevaLo valore
lnLrlnseco:

! parchl e rlserve,
! edlflcl o aree dl valore sLorlco e archlLeLLonlco, o deLLaLe dalle eslgenze della dlfesa
mlllLare,
! la fascla del 300 meLrl dalla baLLlgla, anche per le cosLe alLe, e del 130 meLrl dalle focl
del corsl d'acqua pubbllcl.

Sl vuole qul rlcordare l'uLlle conLrlbuLo che le praLerle dl osldonla fornlscono alla
sLablllzzazlone e all'lnnalzamenLo del fondale, opponendosl cosl al processl eroslvl.

Le praLerle a osldonla sono molLo dlffuse sul fondall lLallanl.

1uLLavla gll squlllbrl amblenLall provocaLl dall'lnqulnamenLo, dalle dlscarlche e dalle opere a
mare Lendono a far scomparlre lrreverslbllmenLe le praLerle, prlvando le splagge dl una
proLezlone naLurale ln genere assal efflcace.

nel programml dl proLezlone delle cosLe sl dovra Lener conLo dl quanLo sopra, ellmlnando o
aLLenuando LuLLl quel faLLorl che possano porLare alla dlsLrlbuzlone lrreparablle dl quesLo
lmporLanLe elemenLo dl sLablllLa e salvaguardla del llLorale.

1uLLl quesLl, ed alLrl probabllmenLe, sono sLrumenLl che possono e debbono essere lmplegaLl,
purche ne rlsulLl chlara la moLlvazlone e la necesslLa.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
11




5( * " 0 " & 4 " &$ " # $ 2 6 " # "


ln quesLo caplLolo sl fornlsce un quadro delle anallsl da conslderare prlma dl dare corso alla
progeLLazlone esecuLlva dl lnLervenLl sul llLorale. ll llvello dl approfondlmenLo delle lndaglnl
dovra essere commlsuraLo all'lmporLanza dell'lnLervenLo sLesso.

lra dl esse dovranno essere dl volLa ln volLa effeLLuaLe quelle che hanno effeLLlva rllevanza nel
quadro generale del problema ln esame.





5 ( ' , # " ) < = " 7 " + 6 * 2 = " % 2



Le zone cosLlere, anche quando rappresenLano unlLa geologlche unlforml ln quanLo
conseguenLe ad un unlco lnsleme dl fenomenl morfosLruLLurall legaLl alla genesl dello zoccolo
conLlnenLale (plaLLaforma e scarpaLa) a cul apparLengono, sono caraLLerlzzaLe, da un punLo dl
vlsLa della dlnamlca del llLorale, da un'assoclazlone dl LraLLl dlsLlnLl plu o meno ampl chlamaLl
unlLa flslograflche.





5 ( ' ( ' $ & = " # " - " + # & $ " , # " ) < = " 7 " + 6 * 2 = " % 2



una unlLa flslograflca e caraLLerlzzaLa dal faLLo che l maLerlall che formano o conLrlbulscono a
fornlre la cosLa presenLano movlmenLl conflnaLl all'lnLerno dell'unlLa sLessa o scambl con
l'esLerno ln mlsura non lnfluenzaLa da quanLo accade al llLorale.

ll slgnlflcaLo lngegnerlsLlco derlva dal corollarlo che gll effeLLl dl un'opera cosLrulLa sul llLorale
non sl esLendono, a breve Lermlne, al dl fuorl della unlLa flslograflca dl cul essa vlene a far parLe.

Se cl sl llmlLa a conslderare la plu plccola area che, comprendendo l'opera, abbla la proprleLa dl
cul sopra, l'unlLa flslograflca vlene a colncldere con l'area dl lnfluenza degll lnLervenLl ln essa
aLLuaLl.

l llmlLl dell'area possono non rlsulLare flssl nel Lempo a segulLo dl evenLl, naLurall o arLlflclall,
che modlflcando la cosLa, ne alLerlno la dlnamlca, ad esemplo, forLl eroslonl o la cosLruzlone dl
moll.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
12




L'unlLa flslograflca rappresenLa anche l'area alla quale ha slgnlflcaLo esLendere l rlllevl lnerenLl al
movlmenLo delle sabble. uovranno lnolLre essere lndagaLl gll scambl fra essa e l'amblenLe
esLerno.

L'ldenLlflcazlone dell'area pu essere faLLa sulla base delle cause del movlmenLl: venLo, onde,
correnLl, azlone dell'uomo, oppure sulla base degll effeLLl del movlmenLl: eroslonl e deposlLl.

L'ldenLlflcazlone rlchlede un'lndlvlduazlone seppure sommarla degll agenLl dlnamlcl
(prevalenLl), a cul sono connessl l movlmenLl, e una lndlcazlone se quesLl sono lnfluenzanLl
dall'evoluzlone del llLorale. u rlLenersl, ln genere, che gll apporLl fluvlall e la soLLrazlone dl
maLerlall flnl verso ll largo non slano lnfluenzaLl dalla suddeLLa evoluzlone.

Se per llLorale sl lnLendere la splaggla emersa e sommersa per un'esLenslone Lale da conLenere l
movlmenLl Lrasversall, l'unlLa flslograflca e cosLlLulLa ln genere dal LraLLo dl llLorale compreso fra
due sezlonl, enLro cul ll LrasporLo longlLudlnale neLLo e nullo.

locl dl fluml o LorrenLl non lnLerrompono l'unlLa flslograflca, anche se ll verso del LrasporLo
llLoraneo e dlscorde sul due laLl, ln quanLo modlflche anche plccole su un laLo della foce
lnducono una dlversa rlparLlzlone degll apporLl fluvlall e perLanLo eserclLano lnfluenza anche sul
laLo opposLo.

Al flnl dello sLudlo del comporLamenLo ldraullco dl un llLorale, possono conslderarsl unlLa
flslograflche anche quelle lndlvlduablll su brevl lnLervalll dl Lempo, ad esemplo una maregglaLa
o una sLaglone, ma l'uso correnLe del Lermlne ln amblLo progeLLuale sl rlferlsce ad lnLervalll dl
Lempo comparablll con la vlLa delle opere, menLre ln amblLo geomorfologlco dl rlferlsce ad
lnLervalll molLo plu lunghl.

Al crescere dell'lnLervallo Lemporale dl osservazlone, unlLa flslograflche dlsLlnLe possono
fondersl, perche ad esemplo sl reallzza una maregglaLa dl parLlcolare vlolenza, che comporLa
per l sedlmenLl movlmenLl prlma non reallzzaLl.

l llmlLl dl unlLa flslograflche dl vasLa scala sono deLermlnaLl dal moLl dl derlva o LrasporLl neLLl
quando quesLl sono slgnlflcanLl, avendo l moLl alLernl effeLLo solo a scala lnferlore.





5 ( ' ( 5 " $ & # ) " = " % 2 - " + # & $ & 0 0 : , # " ) < = " 7 " + 6 * 2 = " % 2 " # / 2 7 & 2 0 0 2
1 + * = + 0 + 6 " 2 $ & 0 0 2 0 " # & 2 $ " * " 4 2


Lssa sl effeLLua ln genere su base carLograflca o su rlllevl aerofoLogrammeLrlcl, ln quanLo la llnea
dl rlva e ln essl facllmenLe ldenLlflcablle.

1ale ldenLlflcazlone sl fonda sulla osservazlone dl alcune forme lndlcanLl ll verso del LrasporLo
llLoraneo, dl cul le prlnclpall sono:
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
13




! accumull-eroslonl a segulLo della cosLruzlone dl opere lnLerceLLanLl ll LrasporLo
llLoraneo,
! dlsslmmeLrle nelle splagge concorrenLl ad un capo roccloso,
! devlazlone delle focl fluvlall nel verso della derlva llLoranea,
! forme caraLLerlsLlche delle due esLremlLa dell'asse del LrasporLo,
! cuspldl foclall o falesle nelle zone dl dlvergenza del LrasporLl llLoranel,
!cordonl unclnaLl (fleches) o splagge concave, ln cul ha Lermlne o converge ll LrasporLo
llLoraneo,
! eroslonl o proLendlmenLl lndlcaLlvl rlspeLLlvamenLe dl dlvergenza o convergenza del
LrasporLl llLoranel, ove sl lnLenda per dlvergenza ll crescere del LrasporLo nel verso del
LrasporLo sLesso.





5 ( ' ( 8 " $ & # ) " = " % 2 - " + # & " # / 2 7 & 2 $ 2 # 2 0 " 7 " . & ) * + 6 * 2 = " % 3 & &
7 & $ " 1 & # ) + 0 + 6 " % 3 &


Lssa vlene esegulLa aLLraverso ll prellevo dl camplonl del fondo moblle sul quall sl effeLLuano
anallsl composlzlonall e LesslLurall.

l camplonl dovranno essere prelevaLl fra ll maLerlale moblle o resldenLe ln punLl dlversl e ben
ldenLlflcaLl. L opporLuno che ll punLo dl prellevo venga ublcaLo con sufflclenLe preclslone,
parLlcolarmenLe ln rapporLo alle forme caraLLerlsLlche della splaggla (berma, baLLlgla, Lruogoll,
barre, ...), fornendo una planlmeLrla con lndlcazlonl del suddeLLl punLl e forme. l prellevl dl
maLerlale moblle dovranno essere esegulLl nel prlml (33) cm dalla superflcle del fondale o della
splaggla.

ll prellevo dl camplonl poLra permeLLere dl lndagare sulla evoluzlone Lemporale della
sedlmenLazlone e dl caraLLerlzzare l sedlmenLl che verranno rllasclaLl ln caso dl eroslone.

La composlzlone peLrografla del sedlmenLl, comparaLa con quella delle posslblll fonLl, poLra
lndlvlduare fra quesLe quella da cul effeLLlvamenLe ll sedlmenLo derlva ed evldenzlare perLanLo
gll sposLamenLl sublLl.

Al LrasporLo e assoclaLa una usura e selezlone del granl e del cloLLoll, che ne alLera lungo l'asse
dl LrasporLo dlmenslonl e forma.

L'usura aglsce franLumando meccanlcamenLe o dlsaggregando le rocce e parLlcolarmenLe la
parLe plu esposLa dl quesLe, menLre la selezlone e assoclaLa al varlare della capaclLa dl LrasporLo
al varlare delle dlmenslonl del sedlmenLl.

La selezlone e Lrasversale e longlLudlnale, quella Lrasversale, che ln genere avvlene con
sposLamenLl dl massa reverslblll e plccoll o nulll, Lende a porLare ognl parLlcella ad una
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
14




profondlLa ln cul essa sl Lrova ln equlllbrlo sLaLlsLlco, quella longlLudlnale e lnvece assoclaLa
sempre ad un conslsLenLe LrasporLo dl massa, ed, essendo la capaclLa dl LrasporLo ln
proporzlone lnversa alla dlmenslone del sedlmenLl, la selezlone avvlene nel senso che l
sedlmenLl plu flnl sono soggeLLl ad un magglore sposLamenLo rlspeLLo al plu grossolanl,
venendo erosl plu facllmenLe e deposlLaLl plu lenLamenLe.

La selezlone Lrasversale avvlene concenLrando ln genere verso rlva l sedlmenLl plu grossolanl e
porLando al largo l plu flnl, ma, per ll varlare dell'aglLazlone ondosa e per l clcll deposlzlonall
assoclaLl alle barre, non sono lnfrequenLl lnverslonl locall rlspeLLo alla suddeLLa Lendenza.

er l grandl sposLamenLl longlLudlnall ln assenza dl apporLl dlsLrlbulLl lungo l'asse, la dlrezlone
del LrasporLo e caraLLerlzzaLa dal dlmlnulre delle dlmenslonl del componenLl del sedlmenLl e dal
crescere della loro roLondlLa.

Le zone ln eroslone manlfesLano una plu accenLuaLa varlazlone Lrasversale nelle dlmenslonl del
sedlmenLl.

l maLerlall pesanLl sl comporLano come la frazlone plu grossolana del sedlmenLl, forse
accenLuando per ll magglor peso speclflco la selezlone per LrasporLo.





5 ( ' ( ; " $ & # ) " = " % 2 - " + # & " # / 2 7 & 2 0 * & 6 " 1 & $ & 0 0 & + # $ & & $ & 0 0 &
% + * * & # ) "


CuesLa llnea dl rlcerca Lende a caraLLerlzzare l reglml delle onde e delle correnLl efflcacl per ll
LrasporLo cosLlero. vanno ln parLlcolare esamlnaLe le correnLl lungo rlva, secondarlamenLe le
correnLl dl rlLorno e ll geLLo dl rlsallLa.

1ale reglme pu essere valuLaLo:

1. sulla base dl rllevamenLl dello sLaLo del mare, fornendo ove posslblle, unlLamenLe al
daLl rllevaLl, anche le descrlzlonl della sLrumenLazlone uLlllzzaLa, con relaLlva
callbrazlone, e della Lecnlca dl elaborazlone, quando sl uLlllzzano daLl rllevaLl da
ondameLrl non dlrezlonall, andra descrlLLo ll meLodo segulLo per aLLrlbulre la dlrezlone
dl provenlenza alle onde rllevaLe,
2. sulla base dl daLl meLeorologlcl elaboraLl secondo vallde meLodologle (ll progeLLo
dovrebbe conLenere, unlLamenLe alle concluslonl ragglunLe, l daLl uLlllzzaLl per
l'elaborazlone e le quoLe caraLLerlsLlche delle sLazlonl dl mlsura),
3. sulla base dl slsLemaLlcl rllevamenLl delle veloclLa delle correnLl, uLlllzzando apposlLl
lndlcaLorl o LracclanLl, dl cul e opporLuno venga daLa preclsa lndlcazlone meLodologlca
e dl levaLa del daLl,
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
13




4. sulla base dl lndlvlduazlonl e rllevamenLl sul fondale dl morfoLlpl e dl sLruLLure
connesse con ll reglme correnLlzlo.

ll reglme ondoso e correnLlzlo dovra essere converLlLo ln LrasporLl llLoranel assoclaLl secondo
meLodologle vallde, dl cul sl rlLlene vadano fornlLe noLe espllcaLlve.

ual reglme del LrasporLl poLra calcolarsl ll LrasporLo neLLo. valendosl llmlLare al solo verso del
LrasporLo neLLo, sl poLra valuLare un valore medlo dell'agenLe del LrasporLo esamlnaLo,
opporLunamenLe pesaLo per Lener conLo della senslblllLa del LrasporLo all'agenLe sLesso.





5 ( 5 ( * " 0 " & 4 + $ & 0 0 : 2 7 7 & ) ) + 2 ) ) , 2 0 & & $ & 0 0 2 ) & # $ & # - 2
& 4 + 0 , ) " 4 2


Le lndaglnl dl cul al paragrafo 2.1 permeLLono dl evldenzlare su dl un llLorale l llmlLl dl un'unlLa
flslograflca e dl sLablllrne le llnee essenzlall dl Lendenza evoluLlva.

Sulla base dell'evoluzlone del llLorale dedoLLa a parLlre da una lndaglne sLorlca assoclaLa
all'lnLerpreLazlone degll effeLLl provocaLl da evenLl o lnLervenLl operaLl sul llLorale sLesso, dovra
formularsl una prevlslone sull'evoluzlone fuLura della splaggla. A Lal flne andranno svolLe
speclflche lndaglnl sulla llnea dl rlva, sulla Lopografla della splaggla emersa e sommersa, nonche
sul sedlmenLl dl cul e cosLlLulLa, cosl come dl segulLo descrlLLe.





5 ( 5 ( ' " # 9 , 2 $ * 2 1 & # ) + $ & 0 . 2 * 2 6 6 " + & $ & = " # " - " + # & $ & 0 7 & ) ) + * & $ "
) * 2 4 & * 7 " 2


8appresenLa ll prlmo passo dell'lndaglne volLa ad lndlvlduare la presenza dl Lendenze evoluLlve
dl un LraLLo dl llLorale ed e mlraLa alla raccolLa delle lnformazlonl dl base necessarle all'anallsl.

A Lale scopo, sembra lndlspensablle la raccolLa dl una grande e dlverslflcaLa mole dl daLl, esLesa
ad un numero dl annl sufflclenLemenLe lungo, rlguardanLl l parameLrl amblenLall e flslcl (reglme
del venLl, reglme del moLo ondoso, apporLl solldl fluvlall, evoluzlone sLorlca della llnea dl cosLa),
e le evenLuall lnLerferenze con ll reglme llLoraneo (opere fluvlall, opere dl dlfesa cosLlera, porLl).

Al flne dl lndlvlduare ll cllma ondoso del paragglo e necessarla, prellmlnarmenLe, la
deLermlnazlone del seLLore dl Lraversla" e delle aree dl formazlone delle onde" (feLches)
rlcadenLl nel suddeLLo seLLore.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
16





5 ( 5 ( 5 0 " # & 2 $ " * " 4 2



Lo sLudlo per l'lndlvlduazlone delle llnee dl rlva dovra prendere ln conslderazlone l rlllevl
carLograflcl ed aerofoLograflcl eslsLenLl ed evenLualmenLe compleLarll con un lndaglne dl
campagna.

L'lndaglne lnlzlera con la slsLemazlone od lndlvlduazlone dl opporLunl caposaldl (quoLaLl) lungo
ll llLorale, dl cul andranno fornlLe le monografle, ln modo che essl possano essere uLlllzzaLl nel
Lempo per effeLLuare rllevamenLl perlodlcl della llnea dl rlva.

Le relaLlve rappresenLazlonl carLograflche, per poLer essere paragonaLe Lra loro, vanno rlferlLe
al medlo mare.





5 ( 5 ( 8 ) + . + 6 * 2 = " 2 $ & 0 0 2 7 . " 2 6 6 " 2 & 1 & * 7 2



La Lopografla della splaggla emersa rappresenLa un alLro daLo fondamenLale per lo sLudlo della
Lendenza evoluLlva ln aLLo e pu essere lndlvlduaLo o con ll meLodo della levaLa Lopograflca o
foLograflca (con LracclamenLo dl lsolpse ad equldlsLanza non superlore a 30 cm) o con ll meLodo
del rllevamenLo del proflll Lrasversall alla llnea dl rlva ad lnLerasse ldoneo a fornlre una correLLa
rappresenLazlone del profllo.

er sLudl dl vasLa scala l'lnLerasse poLra scegllersl dell'ordlne del chllomeLro, menLre per sLudl
plu locallzzaLl esso andra congruamenLe rldoLLo.

ll LracclamenLo del proflll e opporLuno che parLa da un caposaldo quoLaLo, dl cul va fornlLa la
relaLlva monografla per consenLlre la posslblllLa dl rlpeLlzlone e dl raffronLo.

Sl raccomanda che sul profllo, reallzzaLo LrasversalmenLe alla llnea dl rlva a parLlre dal
caposaldo, venga rlporLaLa anche la sua dlrezlone azlmuLale, e slano evldenzlaLe LuLLe le
lrregolarlLa o roLLure dl pendenza slgnlflcaLlve.

Al rlllevo Lopograflco, esegulLo col meLodo delle lsolpse o con quello delle sezlonl Lrasversall alla
llnea dl rlva, e spesso opporLuno correlare le caraLLerlsLlche LesslLurall del sedlmenLl secondo le
lndlcazlonl rlporLaLe al paragrafo 2.2.3.

ll llmlLe superlore della splaggla emersa e flssaLo ordlnarlamenLe dalla masslma esLenslone
dell'azlone dell'onda.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
17




5 ( 5 ( ; ) + . + 6 * 2 = " 2 $ & 0 0 2 7 . " 2 6 6 " 2 7 + 1 1 & * 7 2



lra gll obleLLlvl dell'lndaglne LopobaLlmeLrlca e essenzlale quello dl reperlre lnformazlonl sulla
evoluzlone della morfologla cosLlera, sla nello spazlo che nel Lempo, dl evldenzlare le evenLuall
modlflcazlonl lndoLLe dalle opere e dl fornlre l daLl necessarl all'lmplego del modelll maLemaLlcl.

L'lndaglne, come e noLo, conslsLe nel rlllevo Lopograflco della splaggla emersa e sommersa
(splaggla aLLlva) medlanLe l'esecuzlone dl una serle dl rllevamenLl a maglla, con alllneamenLl
Lrasversall e parallell alla llnea dl rlva.

ll passo della maglla verra scelLo dl dlmenslonl pluLLosLo ample, ll dove le lnLegrazlonl delle
onde con l fondall sono mlnorl, menLre verra lnflLLlLo nella zona ln cul l fondall sono plu bassl e
dove sono presenLl parLlcolarl slLuazlonl evoluLlve.

La Lopografla della splaggla sommersa andra rllevaLa per sezlonl Lrasversall alla llnea dl rlva
posslbllmenLe con uno scandagllo dl accerLaLa aLLendlblllLa.

Le sezlonl andranno opporLunamenLe raccordaLe da alcunl proflll dl conLrollo condoLLl
parallelamenLe alla rlva.

uovra essere sempre ed espllclLamenLe lndlcaLo ll rlferlmenLo alLlmeLrlco assunLo per la
valuLazlone delle profondlLa.

Cuando le profondlLa slano mlsuraLe rlspeLLo al llvello medlo mare, dovra essere lndlcaLa la
procedura segulLa per la correzlone dl marea.

er consenLlre la rlpeLlblllLa delle rllevazlonl, le coordlnaLe del punLl dl scandagllo devono
essere rlferlLe a caposaldl flssl, andra descrlLLo anche ll LracclamenLo del daLl baLlmeLrlcl, dl cul
vanno fornlLe dleLro rlchlesLa le sLrlsclaLe orlglnall.

l proflll della splaggla sommersa andranno correlaLl con le caraLLerlsLlche LesslLurall del
sedlmenLl secondo le lndlcazlonl svolLe al paragrafl 2.2.3 e 2.3.4.





5 ( 5 ( > 7 & $ " 1 & # ) "



l sedlmenLl che cosLlLulscono la splaggla emersa e sommersa vanno sLudlaLl nelle loro
caraLLerlsLlche LesslLurall cloe dlpendenLl dalla dlnamlca llLoranea.

l camplonl del sedlmenLl, poslzlonaLl come lndlcaLo al paragrafo 2.1.3, andranno prelevaLl
preferlbllmenLe ln corrlspondenza dl varlazlonl morfologlche o LesslLurall cosl da rlsulLare
rappresenLaLlvl della zona camplonaLa.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
18




L conslgllablle che le anallsl granulomeLrlche porLlno ad lndlvlduare l llmlLl dlmenslonall sLablllLl
da WenLworLh.

Le dlmenslonl poLranno essere espresse ln mm, oppure, plu opporLunamenLe ln phl (dove phl=-
log ln base 2 del dlameLro espresso ln mm.).

Cll lnLervalll delle classl dlmenslonall non dovranno superare 1 phl se ll sedlmenLo e ghlaloso o
sabbloso, 1/2 phl se fangoso.

Le anallsl granulomeLrlche poLranno essere faLLe con sLrumenLazlonl dlverse, purche dl
accerLaLa aLLendlblllLa, ln relazlone al Llpo dl sedlmenLo:

! ghlale (seLaccl, callbro, slsLeml foLograflcl, ecc.),
! sabble (seLaccl, bllancla dl sedlmenLazlone, sedlmenLomeLrl laser),
! fanghl (sedlmenLomeLrl a raggl laser o plpeLLa, coulLer counLer, ecc.).

Sl dovra naLuralmenLe Lener presenLe che l daLl oLLenuLl con sLrumenLl dlversl non sono sempre
dlreLLamenLe confronLablll Lra loro.

L opporLuno che le anallsl vengano condoLLe ln modo da rlcavare LuLLl quegll lndlcl e parameLrl
granulomeLrlcl, ln prlmo luogo ll dlameLro medlo, che fornlscono elemenLl per deLermlnare la
dlnamlca ed ll bllanclo del sedlmenLl.

Sl conslglla dl fornlre, almeno per le sabble, olLre alla curva granulomeLrla, l dlameLrl
corrlspondenLl alle seguenLl percenLuall: 3, 16, 23, 30, 73, 84, 93.

lnsleme al daLl granulomeLrl, vanno deLermlnaLl anche ll peso speclflco medlo e la veloclLa dl
sedlmenLazlone.

AlLre lndaglnl LesslLurall, come la morfomeLrla del cloLLoll, posso dare lnLeressanLl lndlcazlonl
sulla dlnamlca cosLlera.

Assal uLlll per ll bllanclo del sedlmenLl sono anche le lndaglnl sul consumo per abraslone del
granl sabblosl e del cloLLoll. l rlsulLaLl dl Lall anallsl possono essere correlaLl con la
granulomeLrla, la composlzlone del sedlmenLo, le onde e la morfologla della baLLlgla e della
splaggla sommersa.

Sulla base del rlsulLaLl oLLenuLl e opporLuno vengano fornlLl gll elaboraLl carLograflcl aLLl a
rappresenLare le caraLLerlsLlche LesslLurall del sedlmenLl del fondo moblle, ed ln modo
parLlcolare la loro granulomeLrla, l'andamenLo del parameLrl e degll lndlcl sedlmenLologlcl, la
dlsLrlbuzlone delle frazlonl bloclasLlche, llmosa e arglllosa.

uovranno essere accuraLamenLe descrlLLe ln allegaLo o rlnvlaLe ad una blbllografla descrlLLlva le
Lecnlche anallLlche e l meLodl dl elaborazlone lmplegaLl.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
19




5 ( 5 ( ? 7 , / 7 " $ & # - 2 & $ & , 7 ) 2 ) " 7 1 +



SlgnlflcaLlva, al flnl della programmazlone delle opere dl dlfesa cosLlera, e la valuLazlone della
Lendenza evoluLlva del LerrlLorlo da proLeggere enLro l llmlLl delle posslblll modlflcazlonl
poslLlve o negaLlve delle quoLe del llvello del mare o del Lerreno.

Le modlflcazlonl delle quoLe del mare sono legaLe al fenomeno dell'eusLaLlsmo (fenomeno
generalmenLe a lunga scala Lemporale) e a fenomenl consegnaLl a maree asLronomlche e
meLeorologlche (fenomenl generalmenLe a breve scala Lemporale).

Le modlflcazlonl delle quoLe del Lerreno sono legaLe al fenomenl dl subsldenza naLurale, dl
subsldenza anLroplca e dl bradlslsmo (fenomenl sla a lunga che a breve scala Lemporale).

er acqulslre daLl e noLlzle, sl pu procedere nel modo seguenLe:

1. valuLare la posslblllLa che eslsLa una senslblle subsldenza ln base al seguenLl elemenLl:
a) naLura splccaLamenLe alluvlonale della cosLa ln esame,
b) presenza dl forme cuspldaLe o lobaLe dl orlglne delLlzla,
c) eslsLenza dl opere dl bonlflca ldraullca lungo la cosLa o nell'lmmedlaLo enLroLerra,
d) eslsLenza dl senslblll ed esLesl emunglmenLl ldrlcl dalle falde soLLerranee, anche per
esLrazlonl dl ldrocarburl a Lerra o nella plaLLaforma
e) marlna anLlsLanLe,
f) area ad alLo rlschlo slsmlco.

Cll elemenLl elencaLl possono essere appuraLl medlanLe lnformazlonl assunLe sul luogo o
desumlblll da documenLazlone carLografla.

2. verlflcare l'lpoLesl dl subsldenza, acqulsendo daLl quanLlLaLlvl:
a) dl sLazlonl mareograflche ublcaLe nell'area o molLo vlclne ad essa,
b) dl llvellazlonl alLlmeLrlche e baLlmeLrlche dl preclslone rlpeLuLe sul medeslml caposaldl,
esegulLe con meLodl per quanLo posslblll omogenel e appogglaLe" a caposaldl dl
rlferlmenLo, per l quall eslsLe un buon grado dl cerLezza che slano sLablll,
c) dalla leLLeraLura speclallsLlca sull'area.

ln aree subsldenLl, le sLruLLure dl progeLLo devono avere caraLLerlsLlche Lall da consenLlre
la sopra-elevazlone o l'lnnalzamenLo o la rlcarlca" dopo un cerLo numero dl annl.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
20




5 ( 5 ( @ 1 2 * & & 2 7 ) * + # + 1 " % 3 & & 1 & ) & + * + 0 + 6 " % 3 &



Le maree rappresenLano osclllazlonl del llvello marlno con perlodl approsslmaLlvamenLe
compresl Lra un'ora e un anno.

Lsse sl dlsLlnguono ln maree asLronomlche, dovuLe all'aLLrazlone gravlLazlonale degll asLrl (luna
e sole) e maree meLeorologlche, dovuLe a dlsunlformlLa della presslone aLmosferlca e all'azlone
del venLo.

ll sollevamenLo del pelo llbero medlo, che sl ha nella zona del frangenLl, dl cul sl LraLLa al
paragrafo 2.3 (lnnalzamenLo da onda), cosLlLulsce un fenomeno locallzzaLo alla sLreLLa fascla
llLoranea e non sl fa qul rlferlmenLo ad esso parlando dl maree.

nel marl lLallanl le maree non cosLlLulscono ln genere un fenomeno dlnamlco rllevanLe, se sl
ecceLLua l'AdrlaLlco seLLenLrlonale, dove le maree sono esalLaLe dalla geomeLrla del parLlcolare
baclno marlno.

La prevalenLe lmporLanza lngegnerlsLlca delle maree conslsLe, comunque, nelle varlazlonl
lndoLLe sulla elevazlone del pelo llbero medlo rlspeLLo al fondall e alle opere clvlll.

La marea e rllevaLa medlanLe mareografl, ll LracclaLo e anallzzaLo ln modo da separare le maree
asLronomlche, avenLl perlodlclLa ben deflnlLe e noLe a prlorl aLLraverso le anallsl asLronomlche,
dalle maree meLeorologlche che non hanno quesLa proprleLa. La marea asLronomlca, una volLa
che l'amplezza e ll rlLardo rlspeLLo alla causa perLurbaLrlce delle dlverse componenLl dl essa
slano deLermlnaLl medlanLe anallsl armonlca, pu essere prevlsLa per ll fuLuro con grande
esaLLezza.

Sl poLra fare rlferlmenLo alla rlcca blbllografla sull'argomenLo e alle prevlslonl dl marea per le
prlnclpall locallLa cosLlere edlLe annualmenLe dal Servlzlo ldrograflco della Marlna.

La marea meLeorologlca sl oLLlene sperlmenLalmenLe per dlfferenza fra la marea reale e la
marea asLronomlca, dedoLLa la Lendenza evenLuale a lunghlsslmo Lermlne che e dovuLa a
subsldenza e/o eusLaLlsmo.

Lssa sl compone dl varlazlonl sLaglonall ed evenLl dl plu breve duraLa, che sl manlfesLano ln
sLreLLa relazlone con le perLurbazlonl meLeorologlche.

La prevlslone o rlcosLruzlone della marea meLeorologlca pu essere faLLa ln base alla dlnamlca
dl generazlone e cosLlLulsce un problema dl rllevanLe complesslLa.

Cuando nel paragglo ln esame non sla presenLe un mareografo, sl dovra a seconda della
preclslone rlchlesLa nella deLermlnazlone del llvelll, o:

l. lnsLallare un'asLa mareograflca e collegarla al llvello medlo mare LramlLe una
llvellazlone (dl preclslone) flno al plu vlclno punLo geodeLlco, o collegarla LramlLe ll
confronLo del llvelll medl osservaLl per un medeslmo lnLervallo dl Lempo
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
21




sufflclenLemenLe lungo (30 gg. o plu al crescere della dlsLanza) sull'asLa ln oggeLLo
e al mareografl plu vlclnl, oppure
ll. lnLerpolare fra le mlsure del mareografl plu vlclnl (Lendono conLo che la marea e
un'onda che Lrasla lungo cosLa), quesLa seconda procedura non pare conslgllablle
se ll rlLardo fra l mareografl supera 2-3 ore.

L'anallsl della marea nel paragglo dovra comunque arrlvare a deLermlnare ll llvello medlo mare
e ll llvello medlo delle alLe maree e basse maree. er sLruLLure plu lmporLanLl e per opere che
non debbano essere LraclmaLe, sl dovra deLermlnare ll llvello masslmo ragglunLo con un Lempo
dl rlLorno comparablle con la vlLa presunLa della sLruLLura, sulla base dl una serle sLorlca dl
lunghezza non molLo lnferlore.

er opere ln AlLo AdrlaLlco, ll fenomeno della acqua alLa", che pu superare lvl l due meLrl,
dovra essere esamlnaLo con parLlcolare aLLenzlone.






5 ( 5 ( A * & 6 " 1 & $ & " 4 & # ) "



L'lmporLanza del venLo per quanLo rlguarda ll reglme del llLorall e dovuLa sla al suol effeLLl
dlreLLl che a quelll lndlreLLl.

Cll effeLLl dlreLLl conslsLono prlnclpalmenLe nella deflazlone, cloe nel sollevamenLo ed
asporLazlone delle sabble che cosLlLulscono le splagge emerse, menLre gll effeLLl lndlreLLl sono
quelll della generazlone del moLo ondoso, dl correnLl dl derlva e dell'lnnalzamenLo del llvello
marlno per effeLLo dl venLl che splrano da mare aperLo.

ll reglme del venLl ln una daLa locallLa cosLlera pu essere deflnlLo medlanLe dlsLrlbuzlonl dl
frequenza per seLLorl dlrezlonall e campl dl veloclLa, con rlferlmenLo a perlodl dl osservazlone
posslbllmenLe plurlennall (20 annl).

ossono essere uLlll anche rappresenLazlonl medlanLe dlagramml polarl dl dlsLrlbuzlone della
frequenza, del venLo fllaLo (veloclLa per frequenza) o della prevalenza (veloclLa elevaLa al
quadraLo per frequenza).

Come daLl dl base per la deflnlzlone del reglme del venLo vanno assunLl quelll fornlLl da sLazlonl
anemograflche presenLl nella zona ln esame o ln zone llmlLrofe, prevlo l'accerLamenLo della
slgnlflcaLlvlLa delle mlsure ln base all'ublcazlone degll anemomeLrl.

er la rlcosLruzlone del moLo ondoso medlanLe meLodl lndlreLLl e necessarla lnvece una
caraLLerlzzazlone medlanLe successlonl Lemporall dl veloclLa e dlrezlone del venLo.

er quanLo rlguarda l daLl dl venLo necessarl per la valuLazlone lndlreLLa delle caraLLerlsLlche del
moLo ondoso, e da Lener presenLe che l valorl rlchlesLl sono quelll del venLo sul mare e non
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
22




quelll rllevaLl a Lerra, quando non sl dlsponga dl daLl dl venLo reglsLraLl dlreLLamenLe sul mare
(anemografl lnsLallaLl ln plaLLaforme arLlflclall, lsole, navl) sara opporLuno procedere alla
correzlone del valorl mlsuraLl a Lerra medlanLe opporLunl faLLorl correLLlvl.

nell'uLlllzzazlone degll sLessl daLl, va LenuLa presenLe sla la quoLa dl rllevamenLo della veloclLa
orlzzonLale del venLo, (ln quanLo Lall daLl devono essere ragguagllaLl alla quoLa anemomeLrlca
sLandard), sla la dlfferenza dl LemperaLura Lra acqua dl mare e venLo (ln quanLo Lale dlfferenza
pu condlzlonare ll LrasferlmenLo dl energla Lra venLo e mare).





5 ( 5 ( B * & 6 " 1 & $ & 0 1 + ) + + # $ + 7 +



L'esposlzlone al moLo ondoso assume un ruolo cerLamenLe prlmarlo sulla dlnamlca del
sedlmenLl cosLlerl e, qulndl, sulla evoluzlone dl un llLorale.

L'azlone delle onde, lnfaLLl, sl espllca nella capaclLa dl sollevare, selezlonare, LrasporLare e
dlsperdere l sedlmenLl dl fondo.

er poLer lndlvlduare e quanLlflcare la dlnamlca del processl flslcl ln gloco rlsulLa, qulndl,
essenzlale rlcosLrulre ll cllma ondoso del paragglo.

ll reglme del moLo ondoso pu essere deflnlLo medlanLe dlsLrlbuzlone dl frequenza per seLLorl
dlrezlonall e campl dl alLezza d'onda e perlodo.

Come valorl caraLLerlsLlcl delle alLezze e del perlodl sl possono prendere quelll corrlspondenLl o
all'onda medla o a quella slgnlflcaLlva, la cul alLezza e parl all'alLezza medla del Lerzo delle onde
plu alLe e ll cul perlodo e ll perlodo medlo dl Lall onde.

nelle deLermlnazlonl del valorl suddeLLl dalle reglsLrazlonl e frequenLe ll rlcorso al meLodo
coslddeLLo "dell'aLLraversamenLo dello zero", conslsLenLe nel conslderare come onda quanLo
compreso fra due aLLraversamenLl dl zero nello sLesso verso, essendo "zero" ll llvello medlo
della reglsLrazlone.

er quanLo rlguarda slngoll evenLl dl parLlcolare lnLeresse, una caraLLerlzzazlone plu compleLa
pu essere oLLenuLa medlanLe rappresenLazlone speLLrale.

l daLl dl base per la deflnlzlone del reglme del moLo ondoso possono essere oLLenuLl da rlllevl
dlreLLl, o ln assenza, medlanLe osservazlonl vlslve o sLlme lndlreLLe che fornlscono l daLl
slgnlflcaLlvl sul fluLLl, parLendo dagll evenLl meLeorologlcl.

ll rlcorso a quesLe ulLlme e spesso lnevlLablle per avere l lnformazlonl sulla dlrezlone dl
provenlenza del moLo ondoso, nonche lnformazlonl a lungo Lermlne sugll evenLl esLreml, polche
gll sLrumenLl dl uso correnLe non rllevano generalmenLe la dlrezlone dl provenlenza delle onde
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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e la duraLa dell'lnLervallo dl Lempo coperLo dalle reglsLrazlonl e aLLualmenLe Lroppo breve, ln
genere, per fornlre lnformazlonl sLaLlsLlche aLLendlblll.

lacendo uso dl valuLazlonl lndlreLLe ln casl ln cul slano dlsponlblll anche mlsure dlreLLe, sla pure
per lnLervalll dl Lempo llmlLaLl, sl dovra verlflcare la congruenza delle due fonLl dl lnformazlone
e callbrare opporLunamenLe ll procedlmenLo dl rlcosLruzlone lndlreLLo adoLLaLo.

er quanLo rlguarda le valuLazlonl lndlreLLe del moLo ondoso, esse possono essere effeLLuaLe
sulla base della conoscenza del venLo splranLe sul mare adoLLando meLodl prevlslonall dl uso
correnLe, come ll meLodo dl Sverdrup, Munk e 8reLschnelder o alLrl proposLl ln Lempl plu
recenLl (vedl ad esemplo SM 1984).

Sl rlcorda che lndaglnl relaLlve agll evenLl esLreml assumono ln genere scarsa rllevanza per ll
dlmenslonamenLo dl opere su bassl fondall come le opere dl dlfesa cosLlera, quando l'onda sl
presenLa frangenLe con frequenza senslblle.

ln ognl caso, la conoscenza del cllma ondoso sulle basse profondlLa rlferlLo al dlversl llvelll medl
del mare rlvesLe una fondamenLale lmporLanza nello sLudlo della dlnamlca llLoranea.

Sla le valuLazlonl lndlreLLe che, ln generale, le mlsure dlreLLe fornlscono le caraLLerlsLlche del
moLo ondoso al largo.

er la valuLazlone delle condlzlonl dl lncldenza nelle zone dl lnLeresse, e necessarlo LrasporLare l
daLl sLessl soLLo cosLa medlanLe anallsl del fenomenl assoclaLl alla propagazlone del moLo
ondoso ln acque basse (shoallng, rlfrazlone, fenomenl dlsslpaLlvl, franglmenLo), per lndlvlduare
ll cllma ondoso anche ln Lall slLuazlonl.





5 ( 5 ( ' C * & 6 " 1 & $ & 0 0 & % + * * & # ) "



Le correnLl possono essere schemaLlcamenLe suddlvlse ln:

! correnLl da moLo ondoso
! correnLl dl marea
! correnLl generaLe dal venLo
! correnLl dl denslLa.

CuesLe ulLlme sono raramenLe slgnlflcaLlve nel MedlLerraneo per cl che rlguarda le opere
cosLlere.

Le correnLl dl marea hanno lmporLanza nel paraggl lnLeressaLl da forLl escurslonl dl marea e,
anche per modesLe escurslonl, quando l'effeLLo dell'onda dl lungo perlodo e accenLuaLa da
parLlcolarl condlzlonl geomeLrlche del fondall e delle cosLe.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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Cl sl verlflca nel caso dl fondall a dolclsslma accllvlLa, nel caso dl parLlcolarl Lopografle del
fondo e, plu frequenLemenLe, nel caso dl bocche dl accesso a lagune o a specchl porLuall lnLernl
dl conslderevole esLenslone.

Le veloclLa delle correnLl dl marea varlano con conLlnulLa duranLe l clcll dl marea, esse possono
presenLare valorl opposLl duranLe la glornaLa.

Ad esse sono generalmenLe assoclaLe veloclLa resldue conseguenLl agll sposLamenLl orlzzonLall
neLLl delle masse d'acqua alla flne del predeLLl clcll.

1all veloclLa resldue sono ln generale modesLe, cl non Loglle che esse possano essere
lmporLanLl, daLa la loro perslsLenza, nello sLudlo relaLlvo alla dlsperslone a mare dl lnqulnanLl e
nuLrlenLl, speclalmenLe su bassl fondall o ln prosslmlLa delle cosLe dove esse possono rlsulLare
esalLaLe.

Le correnLl da venLo sono generaLe dalle Lenslonl Langenzlall eserclLaLe dal venLo sugll sLraLl
superflclall del mare, ll movlmenLo dl massa sl propaga agll sLraLl soLLosLanLl prlnclpalmenLe per
effeLLo dl mescolamenLo LurbolenLo.

nel mare aperLo ll rlLorno dl massa pu reallzzarsl negll sLraLl plu profondl, sulle basse
profondlLa possono lnvece lnsLaurarsl LrasclnamenLl globall dl massa con conseguenLl
lnnalzamenLl del llvello medlo nella zona soLLocosLa e flussl dl rlLorno locallzzaLl.

er Lale moLlvo, le correnLl da venLo devono essere accuraLamenLe sLudlaLe sopraLLuLLo nel
braccl dl mare chlusl, dove l'lnnalzamenLo del llvello medlo e ll conseguenLe abbassamenLo
nella zona prosslma all'lmboccaLura possono slgnlflcaLlvamenLe lnfluenzare l'evoluzlone del
moLo ondoso e deLermlnare l'lnsLaurazlone dl osclllazlonl sLazlonarle longlLudlnall.

Le correnLl da moLo ondoso sono declsamenLe le plu lmporLanLl per quanLo rlguarda ll reglme
del llLorall.

Lsse lnLeressano sla la zona del frangenLl sla la fascla esLerna.

ln conslderazlone dell'lmporLanza che le correnLl da moLo ondoso rlvesLono nella dlnamlca della
splaggla e sul LrasporLo del sedlmenLl, e necessarlo che ll relaLlvo reglme venga accuraLamenLe
sLudlaLo ed lndlvlduaLo per acqulslre gll elemenLl lndlspensablll per la progeLLazlone dl opere
cosLlere.

La mlsura dlreLLa delle correnLl da moLo ondoso e operazlone che presenLa non poche dlfflcolLa.

ln llnea delle correnLl messo ln evldenza dalla LorbldlLa, da oggeLLl gallegglanLl dl masslma sl
lndlvldua prellmlnarmenLe, medlanLe osservazlone da punLl posslbllmenLe panoramlcl, ll
generale slsLema dlrezlonale apposlLamenLe lanclaLl, dalla conflgurazlone delle llnee dl
franglmenLo e da alLre caraLLerlsLlche morfologlche della llnea dl rlva.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
llmlLare per l'anallsl a quanLo necessarlo per deLermlnare, con approsslmazlone proporzlonaLa
23




SuccesslvamenLe, deLermlnaLe le poslzlonl plu lnLeressanLl, sl effeLLuano vere e proprle mlsure
dl correnLe, medlanLe correnLomeLrl per la zona esLerna alla fascla del frangenLl, o medlanLe
lanclo dl un congruo numero dl gallegglanLl o LracclanLl per la zona lnLerna.





5 ( 5 ( ' ' 4 2 * " 2 - " + # " 7 ) 2 6 " + # 2 0 " & $ & 4 & # ) " & % % & - " + # 2 0 "



1uLLl l fenomenl meLeorologlcl e dl conseguenza ll moLo ondoso e le evoluzlonl dl splaggla
evldenzlano delle perlodlclLa sLaglonall.

nell'effeLLuare confronLl fra slLuazlonl rllevaLe ln Lempl dlversl non sl poLra ln genere, a meno
che l'lnLervallo dl Lempo fra dl essl superl clrca 20 annl, presclndere da quesLe fluLLuazlonl.

Cuando eslsLano rlllevl sufflclenLe sara sufflclenLe confronLare rlllevl faLLl a dlsLanza dl annl
lnLerl, ln caso conLrarlo, sara necessarlo lndlvlduare la componenLe clcllca sLaglonale, e
separare nel confronLo la dlfferenza dovuLa alla clcllclLa dalla Lendenza evoluLlva.

Ancora, alcunl evenLl dl eccezlonale lnLenslLa possono produrre effeLLl, che non vengono
rlassorblLl prlma dl uno o due annl.

oLranno deflnlrsl eccezlonall gll evenLl che abblano un Lempo dl rlLorno dl 3 annl o plu.

ln ognl caso l rlllevl dovranno essere messl ln correlazlone con ll clclo sLaglonale e con gll evenLl
dl lnLenslLa parLlcolare (Lempo dl rlLorno superlore a 1 anno).





5 ( 5 ( ' 5 % 2 * 2 ) ) & * " 7 + % " + & % + # + 1 " % " $ & 0 0 : 2 * & 2 % + 7 ) " & * 2 & 4 2 0 , ) 2 - " + # "
$ & 0 0 & " # = * 2 7 ) * , ) ) , * &


Appare necessarlo che qualunque plano dl lnLervenLl a dlfesa della cosLa venga conceplLo e
progeLLaLo Lenendo ln conslderazlone un complesso dl faLLorl lnerenLl le aLLlvlLa umane che
hanno luogo sul LerrlLorlo cosLlero, faLLorl che qul brevemenLe vengono lndlcaLl come
"socloeconomlcl", Lra l quall vanno sopraLLuLLo conslderaLl l'uso, presenLe e prevlsLo, del
LerrlLorlo lnLeressaLo dagll nLervenLl ed ll valore economlco dl delle lnfrasLruLLure che a
quell'uso sono necessarlamenLe connesse.

nel caso dl lnLervenLl slngoll, che non sl lnserlscono ln un plano o ln un progeLLo dl plu vasLe
dlmenslonl che ll glusLlflchl, vanno comunque conslderaLl l faLLorl sopralndlcaLl, poLendosl
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
della splaggla.
26




alla lmporLanza dell'lnLervenLo, ll valore del benl che possono essere lnLeressaLl dall'lnLervenLo
sLesso.

lra le lnfrasLruLLure plu frequenLl, possono essere ldenLlflcaLl l seguenLl Llpl:

! llnee dl dlfesa della cosLa dalla eroslone, dalla azlone dlreLLa delle onde e dalla
lngresslone marlna,
! splagge ad uso LurlsLlco balneare,
! lnfrasLruLLure per la pesca, la navlgazlone mlnore e da dlporLo.

La valuLazlone dell'uso fuLuro dovra essere faLLa prendendo ln conslderazlone: l planl urbanlsLlcl
eslsLenLl, le Lendenze rllevablll ed l llvelll dl saLurazlone prevedlblll.

Sl osserva che l planl urbanlsLlcl rappresenLano elaboraLl progeLLuall dellneanLl norme sull'uso
del LerrlLorlo predlsposLe ad una cerLa daLa, la presenza dl quesLl, anche recenLl, non dlspensa
dal rlllevo dell'uso effeLLlvo valore economlco degll oggeLLl (benl lmmoblll lnfrasLruLLure, ecc)
poLra essere sLlmaLo:

1) sulla base del cosLo dl cosLruzlone rlvaluLaLo, per benl pubbllcl dl cosLruzlone recenLe
(ln vla dl ammorLamenLo).
2) sulla base del valore commerclale, quale rllevablle per es. dalla reglsLrazlone dl
compravendlLe, o sulla base del reddlLo caLasLale, per l benl prlvaLl.
3) sulla base del reddlLo neLLo annuo delle aLLlvlLa che quesLl (edlflcl, aree, lnfrasLruLLure)
conLrlbulscono a produrre, per quegll oggeLLl a cul non possono essere appllcaLl l
procedlmenLl precedenLl e per quella parLe del reddlLo che ad essl pu pensarsl
ascrlLLa.

LslsLono, lnolLre, valorl non Lraduclblll con alcuna oggeLLlvlLa ln Lermlnl economlcl, che converra
evldenzlare, senza fornlrne ll corrlspeLLlvo.

MenLre ll reddlLo derlvanLe dalle aLLlvlLa, che hanno luogo sulla splaggla, pu essere LoLalmenLe
ascrlLLo alla splaggla sLessa, resLano forLl dubbl sulla quoLa parLe del reddlLo, ad essa ascrlvlblle,
derlvanLe dalla aLLlvlLa alberghlera e commerclale dell'area cosLlera.

er splagge dl locallLa balnearl, ln mancanza dl una deLermlnazlone dlreLLa, che pare alLresl
opporLuna ln casl dl lmporLanza plu che modesLa, poLra assumersl orlenLaLlvamenLe ln 1/3 la
frazlone suddeLLa.

una splaggla proLeLLlva ha la dupllce funzlone dl splaggla e dl llnea dl dlfesa, e perLanLo
dovranno sommarsl le due valuLazlonl.

L'arreLramenLo della rlva non comporLa necessarlamenLe la perdlLa della splaggla come forma,
perdlLa che lnvece sl produce generalmenLe quando sl cosLrulsca su una splaggla ln eroslone
una dlfesa radenLe, ln Lal caso al valore della dlfesa andra soLLraLLo ln mlsura adeguaLa ll valore
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
27




SlmllmenLe, per l porLl ad uso LurlsLlco, poLra agglungersl, al reddlLl derlvanLl dalle aLLlvlLa
porLuall, una parLe (1/3 clrca) della frazlone del reddlLo LurlsLlco ascrlvlblle agll uLenLl del porLo
(uLenLl porLo/presenze alberghlere nello sLesso perlodo dl Lempo).

Con reddlLo sl e sempre lnLeso ll reddlLo neLLo, esso poLra essere deLermlnaLo dall'apporLo
moneLarlo lordo del Lurlsmo, plu facllmenLe deLermlnablle (somma per le dlverse caLegorle
ldenLlflcablll del prodoLLl presenze per spesa glornallera medla procaplLe), aLLraverso un
coefflclenLe dl reddlLlvlLa deLermlnaLo per camplone.

nel caso dl porLl lmplegaLl anche per la pesca e la navlgazlone mlnore, dovra essere valuLaLo
anche ll reddlLo derlvanLe da quesLa aLLlvlLa.

are lnflne opporLuno che l benl ed l valorl non moneLlzzablll vengano elencaLl espressamenLe
ln agglunLa a quelll moneLlzzablll per:

! faclllLare la valuLazlone della convenlenza a reallzzare l'lnLervenLo,
! evldenzlare ll formarsl nel Lempo, aLLraverso la caplLallzzazlone delle somme spese per la
dlfesa dl quesLl benl o valorl, dl una valuLazlone degll sLessl, che ll soLLragga ln
qualche mlsura agll umorl del momenLo.

nel casl dl opere dl dlfesa, splagge e porLl, dovra lnolLre lndlcarsl ll valore speclflco assunLo per
la lnfrasLruLLura, essendo quesLo ll rapporLo fra ll valore e la lunghezza della dlfesa, la superflcle
della splaggla e del porLo.

lnflne, anche se non e ln genere faclle quanLlflcarne le conseguenze, dovra essere posLa
aLLenzlone agll effeLLl che l'aspeLLo esLeLlco dell'amblenLe marlno e la quallLa delle acque
possono avere sul Lurlsmo e le alLre aLLlvlLa dell'area cosLlera.





5 ( 8 ( 2 # 2 0 " 7 " $ & " . * + % & 7 7 " % + 7 ) " & * "



ll Llpo dl problema cosLlero che sl deve esamlnare condlzlona la scelLa del Llpo dl lndaglne,
scelLa del daLl gla dlsponlblll, od evenLualmenLe reperlblll, adaLLl ad essere uLlllzzaLl.

L necessarlo lnquadrare lo sLudlo del problema ln una vlslone ampla che conslderl gll aspeLLl
prlnclpall che lnLervengono alla scala spazlale delle unlLa flslograflche, l quall, da un laLo
possono condlzlonare la rlsoluzlone del problema sLesso, dall'alLro possono essere a loro volLa
lnfluenzaLl dall'lnLervenLo locale che sl lnLende effeLLuare.

L'lndaglne deve lnlzlare con l'lnLerpreLazlone della dlnamlca della llnea dl rlva dalla quale
rlcavare, a dlverse scale Lemporall, gll avanzamenLl o arreLramenLl della predeLLa llnea (con
corrlspondenLl processl eroslvl o accresclLlvl) e la dlrezlone del LrasporLo llLoraneo neLLo.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
28




arLlcolarmenLe uLlle a quesLo scopo e l'esame comparaLlvo dl rlllevl carLograflcl e dl foLografle
aeree, esegulLl ln Lempl successlvl, Lale esame pu fornlre lnfaLLl lnformazlonl sla sull'evoluzlone
globale della llnea dl rlva sla sul processl eroslvl o accresclLlvl locall dovuLl alle opere llLoranee
vla vla reallzzaLe.

L'lndaglne deve qulndl prosegulre anallzzando l daLl che possono condurre ad una valuLazlone
quanLlLaLlva delle "vocl" (aLLlve e passlve) del bllanclo del sedlmenLl, rlferlLe ad un volume dl
conLrollo opporLunamenLe lndlvlduaLo nella zona llLoranea conslderaLa.

Cul dl segulLo sl rlcordano le vocl che generalmenLe lnLervengono nel bllanclo:

! asporLl ed apporLl dovuLl al LrasporLo llLoraneo longlLudlnale e a quello Lrasversale,
! apporLl fluvlall,
! azlone eollca,
! alLrl apporLl ed asporLl speclflcl






5 ( 8 ( ' ) * 2 7 . + * ) + 0 " ) + * 2 # & +



ll LrasporLo llLoraneo longlLudlnale e Lrasversale e conseguenza dell'azlone del moLo ondoso ed
e ln gran parLe locallzzaLo nella zona del frangenLl.

Lsso e prlnclpalmenLe correlaLo agll aLLacchl obllqul del moLo ondoso rlspeLLo alle baLlmeLrlche
soLLocosLa, ma pu aversl anche per aLLacchl fronLall quando le alLezze d'onda lungo l fronLl
rlsulLano modulaLe.

La valuLazlone quanLlLaLlva del LrasporLo longlLudlnale, sla al fondo (generalmenLe ll plu
lmporLanLe) sla ln sospenslone, pu essere effeLLuaLo a parLlre da modelll Leorlcl ed emplrlcl
rlporLaLl nella leLLeraLura speclallzzaLa sull'argomenLo e ln manuall dl largo lmplego.

1all modelll rlchledono, per la loro praLlca uLlllzzazlone, la conoscenza del cllma ondoso locale e,
ln generale, delle caraLLerlsLlche sedlmenLologlche del maLerlale dl fondo.

er asslcurare la loro adaLLablllLa alla slLuazlone locale soLLo osservazlone, pu Lalora essere
necessarlo rlcorrere a LaraLure dlreLLe, monlLoragglo d'opere opporLunamenLe predlsposLe allo
scopo.

La valuLazlone quanLlLaLlva del predeLLo LrasporLo pu essere effeLLuaLo anche a parLlre da
sLlma numerlca su zone llmlLrofe e LrasferlLe alla zona ln esame dopo averle esamlnaLe e qulndl
adeguaLe alla luce dl evenLuall slLuazlonl speclflche locall.

L'adeguamenLo rlchlede una slcura senslblllLa lngegnerlsLlca nel valuLare come Lall slLuazlonl
locall possano modlflcare l'enLlLa del LrasporLo.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
29




ll profllo Lrasversale della fascla dl splaggla aLLlva sl dlfferenzla nel Lempo ln relazlone alle
modlflche sLaglonall del cllma ondoso locale, esso pu essere lndlvlduaLo ln base a relazlonl dl
uso ormal comune.

ll LrasporLo Lrasversale, sla al fondo sla ln sospenslone, olLre ad essere dovuLo all'azlone dlreLLa
del moLo ondoso (LrasporLo "onshoreoffshore"), pu anche essere conseguenza della presenza
dl correnLl dl solcaLura ("rlp currenLs", correnLl a geLLo verso ll largo) allmenLaLe dal LrasporLo
longlLudlnale.

La valuLazlone quanLlLaLlva del LrasporLo Lrasversale neLLo rlsulLa dl dlfflclle preclsazlone
dlreLLa.

1ale valuLazlone pu essere effeLLuaLa per vla lndlreLLa, quando sla noLa la dlsLrlbuzlone
longlLudlnale del LrasporLo solldo llLoraneo, ll comporLamenLo nel Lempo della llnea dl baLLlgla e
gll evenLuall apporLl e asporLl.





5 ( 8 ( 5 2 . . + * ) " = 0 , 4 " 2 0 "



Cll apporLl fluvlall cosLlLulscono la voce aLLlva generalmenLe plu lmporLanLe nel bllancl
sedlmenLarl dl LraLLl dl cosLa esLesl. La frazlone plu grossolana (sabble e cloLLoll) sl deposlLa
nell'area dl foce ed allmenLa ll LrasporLo llLoraneo.

La frazlone flne (llml e argllle) sl dlsperde al largo, deposlLandosl dl regola sulla plaLLaforma
conLlnenLale, e, pur essendo ln genere la frazlone preponderanLe nel LoLale del sedlmenLl
LrasporLaLl, ha sulla splaggla effeLLo dl non grande lmporLanza e, sopraLLuLLo, molLo rlLardaLo e
dllazlonaLo nel Lempo.

ll LrasporLo dl sabbla e cloLLoll avvlene ln genere come LrasporLo al fondo del corsl d'acqua, ln
sLreLLa correlazlone con le condlzlonl ldraullche.

ll LrasporLo dl llml e argllle avvlene prevalenLemenLe soLLo forma dl Lorblde, l'enLlLa del
LrasporLo e deLermlnaLa dagll apporLl da monLe e non dallo sLaLo ldromeLrlco locale.

Le Lorblde sl muovono con veloclLa medla poco lnferlore all'acqua, menLre forme dl deposlLo o
eroslone del fondo sl muovono (verso valle ln alvel fluvlall) con veloclLa dl alcunl ordlnl dl
grandezza plu plccola (da 10 elevaLo alla 3^ a 10 elevaLo alla 3^ ln genere).

La mlsura del LrasporLo vlene faLLa generalmenLe medlanLe ll prellevo dl camplonl con Lrappole,
camplonaLorl e boLLlglle.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
30




Mancando una preclsa normaLlva, la modallLa segulLa per le mlsure e la elaborazlone, l
camplonaLorl lmplegaLl e l coefflclenLl dl LaraLura assunLl per quesLl dovranno essere
espressamenLe descrlLLl nella relazlone.

L'enLlLa del LrasporLo cosl deLermlnaLo e le sue caraLLerlsLlche LesslLurall dovranno essere
messe ln correlazlone con le condlzlonl ldromeLrlche e la porLaLa.

Lssendo ll LrasporLo rapldamenLe crescenLe con la porLaLa llqulda, le mlsure dovranno essere
esegulLe ln corrlspondenza dl sLaLl d'acqua rappresenLaLlvl del reglme ldrologlco con parLlcolare
aLLenzlone agll evenLl dl plena.

Cve slano dlsponlblll lnvasl lungo ll corso ln esame e prevla valuLazlone dell'efflclenza dl
Lrappola dell'lnvaso sLesso, poLranno rlcavarsl sLlme generalmenLe aLLendlblll del LrasporLo
medlo aLLraverso la mlsura del voluml deposlLaLl nel lasso dl Lempo compreso fra due rlllevl del
fondo dell'lnvaso sLesso.

SLlme del LrasporLl medl e della rlparLlzlone granuloneLrlca possono essere esegulLe sulla base
della conoscenza del suoll cosLlLuenLl ll baclno e dell'uso a cul vengono soLLoposLl.

AlLre sLlme possono essere desunLe dall'anallsl quanLlLaLlva del reLlcoll ldrograflcl (denslLa dl
drenagglo, pendenze, erodlblllLa del versanLl ecc...).

1all sLlme dovranno essere conforLaLe dal confronLo con quelle rlcavaLe con alLrl meLodl.

SLlme del LrasporLo dl fondo possono farsl, sulla base della conoscenza del reglme ldrologlco,
del caraLLerl morfomeLrlcl dell'asLa ln esame (pendenza, larghezza, ecc...) e del caraLLerl
LesslLurall e sedlmenLologlcl del sedlmenLl cosLlLuenLl ll leLLo, con l'lmplego dl formule
semlemplrlche per ll LrasporLo solldo dl fondo descrlLLe nel manuall, la sLlma e plu aLLendlblle se
e dlsponlblle una scala dl deflusso.

olche l'enLlLa del LrasporLo dl fondo e le caraLLerlsLlche dell'alveo varlano lungo l'asLa fluvlale,
le mlsure ad esso relaLlve dovranno essere esegulLe non lonLano dalla foce.





5 ( 8 ( 8 2 - " + # & & + 0 " % 2



La deflazlone comporLa la soLLrazlone dl sabble che possono essere LrasporLaLe verso ll largo o
nell'enLroLerra, la selezlone granulomeLrlca delle sLesse (daLo che vengono plu facllmenLe
asporLaLe le frazlonl plu flnl) e la formazlone dl dune (condlzlonaLa alla dlsponlblllLa dl sabble ln
quanLlLa sufflclenLe e dl ldonee barrlere, naLurall o arLlflclall, che consenLano l'lnLrappolamenLo
delle sabble ln movlmenLo).
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
31




LffeLLl lndlreLLl dovuLl all'azlone del venLo conslsLono lnvece, come sl e vlsLo ln precedenza,
olLre che nella generazlone del moLo ondoso, nella generazlone dl correnLl superflclall (correnLl
dl derlva) e nell'lnnalzamenLo del llvello marlno prodoLLo dal venLl che splrano da mare aperLo.

Alle correnLl superflclall generaLe dal venLo, ed avenLl dlrezlone ln genere concorde con
quesL'ulLlmo, corrlspondono nelle zone cosLlere correnLl dl rlLorno sul fondo avenLl verso
opposLo, dando luogo a slsLeml dl clrcolazlone, che hanno qualche lnfluenza nel LrasporLo dl
sedlmenLl nella zona llLoranea.





5 ( 8 ( ; 2 0 ) * " 2 . . + * ) " & $ 2 7 . + * ) "



ossono essere deLermlnaLl da:

! versamenLl arLlflclall e dlscarlche,
! frane o eroslonl del reLrosplaggla (dune e falesle) e dal fondall rocclosl,
! produzlone bloclasLlca (es. coralll, alcunl Llpl dl alghe ecc).
1ra gll asporLl da conslderare sono:
! ll dragagglo e prellevl dalla splaggla,
! ll LrasporLo verso specchl d'acqua lnLernl, porLl o lagune,
! la rlmozlone dl maLerlall a segulLo dl cosLruzlonl clvlll,
! ll LrasporLo nell'enLroLerra provocaLo dal bagnanLl.

L'lnsabblamenLo del porLl e valuLablle aLLraverso l quanLlLaLlvl dragaLl, non cosLlLulrebbe una
perdlLa per ll llLorale a lungo Lermlne se la rlsulLa del dragagglo fosse resLlLulLa al llLorale.





5 ( 8 ( > / " 0 2 # % " + $ & " 7 & $ " 1 & # ) "



ll bllanclo del sedlmenLl appllcaLo ad una zona dl llLorale fornlsce uLlll lndlcazlonl sullo sLaLo e
sul prevedlblle fuLuro del llLorale sLesso, ponendo sopraLLuLLo ln evldenza l'lmporLanza relaLlva
delle vocl dl bllanclo aLLlve e passlve. CuesL'ulLlmo aspeLLo cosLlLulsce l'elemenLo plu
slgnlflcaLlvo del compuLo, ln quanLo da al progeLLlsLa dl opere cosLlere una plu approfondlLa
senslblllLa clrca l'lmporLanza della voce sulla quale le opere ln progeLLo poLranno lncldere.
1alvolLa, un accuraLo bllanclo, assoclaLo a mlsure dl varlazlone areale della splaggla sommersa
ed emersa, pu essere uLlllzzaLo al flne dl valuLare per dlfferenza la voce o l'lnsleme dl vocl non
alLrlmenLl quanLlflcablll.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
32




Le vocl aLLlve e passlve (apporLl ed asporLl) del bllanclo sono gla sLaLe slngolarmenLe descrlLLe
nel punLl che precedono. vale qul la pena dl rlassumerle ln un unlco elenco.

1ra gll apporLl da Lerra compalono l maLerlall fornlLl dal corsl d'acqua e dall'eroslone delle
falesle e delle dune del reLrosplaggla, le sabble che enLrano nel volume dl conLrollo rlspeLLo al
quale sl valuLa ll bllanclo o per l'azlone del venLo e l versamenLl arLlflclall.

1ra gll apporLl da mare l maLerlall convogllaLl verso rlva dalle correnLl Lrasversall, e gll apporLl
bloclasLlcl.

1ra gll asporLl verso Lerra sl dovranno conslderare lo sLoccagglo plu o meno reverslblle del
maLerlale che fuorlesce dal volume dl conLrollo per effeLLo del venLl dl mare, le sabble che
formano le dune dl reLrosplaggla, quelle che le onde dl LempesLa splngono ln condlzlonl dl alLa
marea olLre llnee dl posslblle rlLorno o ln specchl acquel lnLernl e l maLerlall deflnlLlvamenLe
persl prelevaLl da cave sul llLorale.

1ra gll asporLl verso mare: ll LrasporLo del sedlmenLl, parLlcolarmenLe l plu flnl che sl perdono al
largo ln correnLl dl rlLorno o ln solcaLure soLLomarlne (canyons), le perdlLe dl maLerlale
bloclasLlco, le perdlLe per soluzlone dl sedlmenLl.

1ra gll asporLl verso specchl acquel lnLernl: ll maLerlale che enLra aLLraverso le bocche porLuall e
lagunarl e le sabble che ll mare LrasporLa Lraclmando sulle dune llLoranee.

1ra gll asporLl ed apporLl debbono ascrlversl lnflne, ma non ulLlml per lmporLanza, l LrasporLl
longlLudlnall aLLraverso le sezlonl esLreme del volume dl conLrollo.

arLlcolare cura dovra essere posLa nella scelLa del volume dl conLrollo, la cul esLenslone
dlpendera dal Llpo dl sLudlo che sl deve condurre, una lnLera unlLa flslograflca per lndaglnl dl
caraLLere generale, ll LraLLo dl splaggla oggeLLo dell'lnLervenLo e le aree llmlLrofe per slngole
opere.

l progeLLl dl opere a mare vanno comunque corredaLl da un accuraLo bllanclo del sedlmenLl
relaLlvl al volume dl conLrollo che comprende le opere ln progeLLo, e posslbllmenLe da quello
del voluml dl conLrollo delle splagge adlacenLl, ll cul bllanclo pu essere ln qualche modo
lnfluenzaLo dalle opere sLesse.





5 ( ; ( 1 + # " ) + * 2 6 6 " + $ & 0 0 & % + 7)&



er una efflcace pollLlca dl proLezlone cosLlera, lndlspensablle che l llLorall slano oggeLLo dl
monlLoragglo slsLemaLlco, che consenLa dl Lenere soLLo conLrollo ll loro comporLamenLo nel
Lempo.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
33




ll monlLoragglo poLra conslsLere ln rlllevl ldoneamenLe slsLemaLlcl del Llpo suddescrlLLo.

nel soLLollneare e rlbadlre l'lmporLanza del monlLoragglo agll effeLLl della conoscenza della
Lendenza evoluLlva della splaggla, occorre agglungere che anche l' osservazlone schemaLlca
della llnea dl rlva faLLa con sempllcl meLodl Lopograflcl da Lerra e con rlprese foLograflche
consenLe lnformazlonl uLlll e spesso sufflclenLl per lo scopo.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
34




8 ( 0 & + . & * & $" $ " = & 7 2


L' posslblle dlsLlnguere le opere dl dlfesa d'una cosLa ln naLurall o arLlflclall. lra le prlme vanno
rlcordaLe le splagge e le dune.

osslamo pol classlflcare le seconde ln opere la cul prlnclpale funzlone e quella dl lmpedlre
l'azlone eroslva dell'onda medlanLe ll rlvesLlmenLo e dl sosLenere ll Lerreno a Lergo (dlfese
aderenLl come murl dl sponda, paraLle a mare, rlvesLlmenLl), e opere dl rlfornlmenLo arLlflclale
dl sabbla alla splaggla per conLrobllanclare le perdlLe causaLe dal processl naLurall o da
lnLervenLl dell'uomo.

Le barrlere franglfluLLl foranee, comunemenLe lndlcaLe con ll Lermlne dl dlfese parallele
dlsLaccaLe, e l pennelll, se usaLl per soLLrarre maLerlale llLoraneo al LrasporLo lungo rlva,
possono conslderarsl rlenLranLl ln quesLa seconda caLegorla. l franglfluLLl, quall opere che
rlducono l'azlone dell'onda sulla rlva, rlenLrano anche nella prlma caLegorla.

un lnLervenLo dl dlfesa llmlLaLo ad un breve LraLLo dl una rlva ln eroslone sl rlvela quasl sempre
anLleconomlco. eralLro, non va dlmenLlcaLo che una proLezlone, cosl llmlLaLa, poLra aggravare l
fenomenl eroslvl ln aLLo o addlrlLLura lnnescarne dl nuovl sulle rlve adlacenLl non proLeLLe, ll cul
bllanclo dl apporLl e asporLl dl sedlmenLl dovra reglsLrare ln negaLlvo ll mancaLo arrlvo del
maLerlale non plu eroso nel LraLLo proLeLLo e qulndl soLLraLLo alla naLurale dlnamlca del
LrasporLo lungo rlva.

una Lale conslderazlone, che un progeLLlsLa non dovra mal Lrascurare, suggerlsce dl coordlnare
ognl lnLervenLo dl proLezlone dl un'area cosLlera ln un programma, che valuLl l processl eroslvl e
le reclproche lnfluenze su LuLLa l'lnLera unlLa flslograflca. un Lal modo dl operar e sl rlvelera, a
lungo e Lermlne, molLo plu efflcace ed economlco.





8 ( ' ( $ " = & 7 2 2 $ & * & # ) "



SLruLLure aderenLl dl varlo Llpo vengono lmplegaLe a dlfesa dl una rlva non adeguaLamenLe
proLeLLa da una splaggla naLurale.

ComunemenLe, sl chlama paraLla una pareLe verLlcale dl Llpo leggero (quall le palancole ln
calcesLruzzo, ferro, legno), che cosLlLulsce una soluzlone dl breve duraLa. L' lnfaLLl da noLare che
una Lale opera non pu conslderarsl una proLezlone anche e, della splaggla anLlsLanLe, ll cul
processo eroslvo, se eslsLenLe, conLlnuera e, anzl, poLra essere lncremenLaLo dall'azlone dl
escavamenLo dell'onda al plede della sLruLLura e della magglor aglLazlone prodoLLa dall'onda
rlflessa.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
33




La paraLla non ha ln genere capaclLa sLruLLurale dl reslsLere all'azlone dlreLLa delle onde, a meno
che la sua sLruLLura non venga rlnforzaLa e LrasformaLa ln un muro dl sponda dl dlmenslonl
adeguaLe.

l murl dl sponda hanno la pareLe a mare verLlcale, curva o a gradonl e possono essere armaLl
con manLellaLe dl scogll naLurall o massl arLlflclall ad alLa scabrezza per rldurre la rlsallLa
dell'onda.

l rlvesLlmenLl sono cosLlLulLo da sempllce opera dl proLezlone superflclale della scarpaLa della
splaggla, senza una preclsa funzlone sLaLlca dl sosLegno del Lerreno a Lergo.





8 ( ' ( ' = , # - " + # " & 0 " 1 " ) "



Le paraLle, quall opere dl breve duraLa, la cul cosLruzlone sl presenLa spesso economlca e
veloce, poLranno essere reallzzaLe come opere provvlsorle e provvlslonall. ln alcunl casl, esse
vengono uLlllzzaLe come prlmo sLadlo della cosLruzlone dl un muro dl sponda.

l murl dl sponda, che proLeggono e sosLengono ll Lerreno reLrosLanLe, provocano come le
paraLle l'approfondlmenLo locale del fondall. lnfaLLl, l'azlone delle onde, che frangono o sl
rlfleLLono sulla pareLe, rlmuove rapldamenLe la sabbla o alLro maLerlale e,rodlblle al plede della
pareLe, modlflcando la slLuazlone sLaLlca del muro, che pu dlvenLare lnsLablle.

L'azlone dl approfondlmenLo del fondall al plede della sLruLLura e mlnore se la pareLe e a
scarpaLa lnvece che verLlcale.

Le dlfese ln massl (scogllere radenLl) danno ln genere luogo ad un approfondlmenLo del fondall
al plede ancora plu llmlLaLo, ln quanLo, essendo permeablll, permeLLono alla massa d'acqua
frangenLe dl peneLrare al loro lnLerno, dlsslpando una rllevanLe allquoLa dell'energla ln moLl
LurbolenLl. CuesLe opere, lnolLre, possono essere conslderaLe dl Llpo flesslblle o elasLlco, nel
senso che sono posslblll anche senslblll sposLamenLl relaLlvl del massl che le compongono,
senza che venga compromessa la loro sLablllLa, al conLrarlo del murl dl sponda, rlvesLlmenLl,
paraLle ecc., che sl comporLano lnvece come rlgldl ed lmpermeablll.

Le sLruLLure aderenLl possono essere uLlllzzaLe quall opere dl proLezlone dl una rlva dl cul sl
vuole lnLerrompere l'arreLramenLo, nel casl ln cul manca un apporLo dl maLerlale llLoraneo e la
splaggla proLeLLlva e mlnlma 0 lneslsLenLe, oppure nel casl ln cul sl voglla escludere la
formazlone dl una splaggla.

un esemplo del prlmo caso e rappresenLaLo da un promonLorlo ln eroslone, uno del secondo da
un lungomare clLLadlno.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
36




un chlaro llmlLe delle sLruLLure aderenLl e quello dl proLeggere solo ll LerrlLorlo ad esse
reLrosLanLe e non anche le aree adlacenLl sopra o soLLofluLLo.

lnolLre, come s'e vlsLo, menLre l'azlone dl approfondlmenLo del fondall al plede della sLruLLura
pu lnLenslflcare la Lendenza all'asporLazlone del maLerlale dalla splaggla anLlsLanLe,
provocandone l'arreLramenLo, l'lnLerruzlone dell'eroslone del Lerreno reLrosLanLe soLLrarra del
maLerlale alle splagge adlacenLl.





8 ( ' ( 5 " # $ " % 2 - " + # " . & * " 0 . * + 6 & ) ) +



CuesL'ulLlma conslderazlone fa rlsalLare l'uLlllLa dl alcune lndaglnl prellmlnarl, che faranno parLe
del progeLLo.

lra quesLe, quelle clrca l'evoluzlone della llnea dl rlva, la dlrezlone del LrasporLo neLLo lungo
rlva, la valuLazlone della quanLlLa dl maLerlale dl splaggla soLLraLLo al rlfornlmenLo delle splagge
adlacenLl.

ll progeLLo conLerra, lnolLre, lnsleme al calcolo sLaLlco della sLruLLura e al calcolo della alLezza dl
rlsallLa dell'onda e della Lraclmazlone su dl essa, una raglonevole moLlvazlone della scelLa faLLa.

La seguenLe dlscusslone poLra servlre come orlenLamenLo dl larga masslma per deLLa scelLa.

laLLorl dl progeLLazlone delle sLruLLure aderenLl sono: la scelLa dl una adeguaLa forma delle
sLruLLure, la sua ublcazlone ln relazlone alla llnea dl rlva, la lunghezza, l'alLezza, la sLablllLa del
Lerreno e ll llvello del mare. l Llpl dl proflll ln uso sono l plu varl: verLlcall o quasl verLlcall, a
scarpaLa, a curva convessa, a curva concava, a gradonl ad ognuno dl essl poLra assoclarsl una
cerLa funzlone.

una pareLe verLlcale, per esemplo, ben sl presLa all'uso come banchlna, posLo dl ormegglo o dl
aLLracco. vlceversa, una pareLe a curva concava, con la sommlLa sporgenLe all'esLerno, e plu
efflcace dl una verLlcale conLro la Lraclmazlone.

una slmlle sLruLLura pu qulndl rlsulLare una buona soluzlone per una sLrada llLoranea o una
passegglaLa a mare.

Anche efflcacl nel rldurre la rlsallLa dell'onda e la Lraclmazlone, nonche nel dlsslpare l'energla
dell'onda, sono le pareLl e l rlvesLlmenLl lncllnaLl ad alLa scabrezza.

u'alLro verso, l'uso dl pareLl verLlcall o quasl verLlcall, ln genere esalLa ll perlcolo dl scalzamenLo
per effeLLo dell'eroslone al plede. Se ll maLerlale del fondo e erodlblle, sara necessarlo
prevedere una adeguaLa proLezlone al plede. un rlmedlo pu essere quello dl reallzzare un
Lagllone o dlsporre, a proLezlone del fondo, del pleLrame o un maLerasso conLenenLe pleLrame
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
37




o alLra slmlle proLezlone. ll pleLrame dovra avere dlmenslone Lale da evlLare lo sposLamenLo, e
la dlsLrlbuzlone granulomeLrlca Lale da funzlonare da fllLro per prevenlre l'asporLazlone del
maLerlale dl fondazlone ed ll conseguenLe cedlmenLo, per assesLamenLo, del pleLrame.

ll perlcolo dl scalzamenLo e generalmenLe lnferlore per le sLruLLure con pareLl a scarpaLa, specle
se la pendenza e bassa.

nel caso dl una scogllera, che ln genere sl abbassera, sllLLando, per rlemplre l'affossamenLo
creaLo dall'onda al plede flno a ragglungere una nuova poslzlone sLablle, ll cedlmenLo rlsulLanLe
pu essere compensaLo, sovraproporzlonando la sezlone Lrasversale o ponendo pleLrame ln
eccesso, che possa andare a colmare la fossa. A LlLolo orlenLaLlvo, converra rlcordare che la
prevedlblle profondlLa della fossa, soLLo ll fondo naLurale, all'lnclrca dell'ordlne dell'alLezza della
masslma onda compaLlblle con ll fondale orlglnarlo.

Se una slmlle sLruLLura e reallzzaLa a gradonl, poLra oLLenersl un faclle accesso alla splaggla.

Agll esLreml delle sLruLLure aderenLl occorrera sempre prevedere opporLunl murl d'ala dl
raccordo per prevenlrne agglramenLo al flanchl o comunque la progresslva avarla.

Converra rlcordare, lnflne, che, nel valuLare ll cosLo dell'opera, non poLra Lrascurarsl la sLlma del
prevedlblle danno alle rlve adlacenLl.





8 ( 5 ( . & # # & 0 0 "



Sono sLruLLure Lrasversall che ln generale sl esLendono dal reLrosplaggla (a parLlre da un punLo
sufflclenLemenLe radlcaLo a Lerra perche ll pennello non venga agglraLo dal geLLo dl rlsallLa) alla
prlma llnea del frangenLl dl normale maregglaLa (olLre la quale ll LrasporLo llLoraneo e
lnslgnlflcanLe). Sono sLaLl cosLrulLl pennelll dl varla forma, ln massl naLurall o arLlflclall, ln
calcesLruzzo o ferro o legno, flssl o modlflcablll.

l pennelll possono essere lsolaLl o far parLe dl un "slsLema dl pennelll".






8 ( 5 ( ' = , # - " + # " & 0 " 1 " ) "



L'effeLLo dl un pennello e quello dl lnLerceLLare una parLe o la LoLallLa del LrasporLo lungo rlva e
formare un cumulo sul laLo soprafluLLo. Con rlferlmenLo al profllo alLlmeLrlco e planlmeLrlco dl
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
38




deLLo cumulo e alla percenLuale dl LrasporLo llLoraneo LraLLenuLo, l pennelll vengono classlflcaLl
alLl o bassl, lunghl o corLl, permeablll o lmpermeablll.

nel caso dl pennelll "alLl", l'alLezza del cumulo aumenLa progresslvamenLe flnche la sua
pendenza Lrasversale e compaLlblle con la sLablllLa della frazlone plu grossa del granull del
sedlmenLl. 8agglunLa Lale slLuazlone, LuLLo ll LrasporLo solldo olLrepassa ll pennello e, se ll
pennello e ben proporzlonaLo, ragglunge l'area soLLofluLLo. un pennello ''basso" pu lnvece
consenLlre al maLerlale dl scavalcare la sua sommlLa duranLe le maregglaLe plu forLl e
allmenLare le aree soLLofluLLo. ln ognl caso, l'alLezza del LraLLo a Lerra dl un pennello alLo e
quella della masslma onda che rlsale la splaggla duranLe le maregglaLe, l'alLezza del LraLLo a
Lerra dl un pennello basso e almeno parl a quella della berma della splaggla che sl lnLende
reallzzare.

L'alLezza del LraLLo dl pennello a mare rlspeLLo alla fuLura splaggla pu essere congruamenLe
mlnore, e cl per moLlvl economlcl e per eslgenze balnearl ed esLeLlche.

La lunghezza dl un pennello va deLermlnaLa ln base all'alllneamenLo che sl vuole aLLrlbulre alla
fuLura splaggla, LenuLo presenLe che la llnea dl rlva Lendera a dlsporsl perpendlcolare alla
rlsulLanLe annua dell'aLLacco ondoso.

La lunghezza dlpende lnolLre dall'esLenslone della zona del frangenLl e dal faLLo che sl voglla
lnLerceLLare la LoLallLa o solo una parLe del LrasporLo llLoraneo.

ennelll permeablll possono essere cosLrulLl quando non sl debba LraLLenere LuLLo ll maLerlale
ln LranslLo sla per quanLo rlguarda l'eroslone della splaggla soLLofluLLo, sla nel caso ln cul sl
possano verlflcare frequenLl e slgnlflcaLlve lnverslonl della correnLe lungo rlva. La sLessa
soluzlone aLLenua anche, ln parLe, ll poco gradevole andamenLo a denLe dl sega della splaggla.
va LenuLo per presenLe che l pennelll permeablll possono essere resl lmpermeablll da alghe o
maLerlall che lnLasano l vuoLl.

Come precedenLemenLe deLLo l pennelll possono essere slngoll o far parLe dl un slsLema.
ennelll slngoll vengono uLlllzzaLl per aumenLare localmenLe la larghezza della splaggla
soprafluLLo, per la dlfesa dl lmboccaLure porLuall o lagunarl, per dellmlLare le esLremlLa dl dlfese
radenLl o dl rlpasclmenLl arLlflclall, per reallzzare la chlusura dl una nuova unlLa flslograflca o
mlgllorare la deflnlzlone dl una eslsLenLe, per lndlvlduare con magglor preclslone, dal punLo dl
vlsLa della perdlLa longlLudlnale del sedlmenLl, una splaggla a Lasca, ecc. un slsLema dl pennelll
e sollLamenLe adoLLaLo quando sl lnLende cosLrulre o proLeggere una sLrlscla dl splaggla esLesa,
sla che sl lnLenda formarla con ll naLurale LrasporLo llLoraneo, sla che sl preveda dl reallzzarla
con versamenLo arLlflclale. ln quesL'ulLlmo caso l slsLeml dl pennelll dlvenLano un'opera
complemenLare per dlmlnulre l versamenLl o rldurne la frequenza, la loro economlclLa dovra
essere cauLamenLe valuLaLa e confronLaLa con la soluzlone dl solo rlpasclmenLo e rlcosLruzlone
della splaggla.

l pennelll slngoll o l slsLeml dl pennelll vengono adoLLaLl come opere dl dlfesa quando la
splaggla ln conslderazlone e lnLeressaLa da predomlnanLe LrasporLo longlLudlnale e quando le
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
39




forze aLLlve sono esuberanLl per la effeLLlva quanLlLa dl maLerlale ln LranslLo. La loro adozlone e
plu consueLa, al flnl della proLezlone del llLorale, quando le forze che generano ll LrasporLo sono
splccaLamenLe plu lnLense ln una dlrezlone (ln Lal caso saranno plu probablll forLl eroslonl lungo
ll laLo soLLofluLLo). nel caso lnvece dl paraggl, ln cul ll LrasporLo ha frequenLl lnverslonl, una
splaggla poLra formarsl anche sul laLo soLLofluLLo, nella zona rlparaLa dal pennello sLesso. ln Lal
caso ll pennello, pur non avendo funzlone dl rlcosLruzlone della splaggla, pu rldurre l'enLlLa
degll sposLamenLl della llnea dl rlva.





8 ( 5 ( 5 " # $ " % 2 - " + # " . * + 6 & ) ) , 2 0"



rlma dl procedere alla progeLLazlone dl un pennello o dl un slsLema dl pennelll e lndlspensablle
lndlvlduare le caraLLerlsLlche quallLaLlve e quanLlLaLlve della dlnamlca Lrasversale e
longlLudlnale della splaggla eslsLenLe e della splaggla fuLura e deLermlnare ln parLlcolare la
dlsLrlbuzlone spazlale del LranslLo del sedlmenLl. Su Lall caraLLerlsLlche lnfaLLl ll pennello pu
avere lnLensl effeLLl ln quanLo esso alLera la clrcolazlone correnLlzla con la posslblllLa dl
formazlone dl nuove correnLl dl rlLorno aderenLl al pennello sLesso. nello sLudlo sl dovra Lenere
conLo dell'escurslone dl marea e dl sopralzl d'onda che possono slgnlflcaLlvamenLe lnflulre sulla
dlnamlca llLoranea.

A Lale proposlLo e molLo lmporLanLe l'esperlenza che derlva dall'osservazlone del
comporLamenLo dl opere a mare eslsLenLl sulla splaggla sLessa o su splagge ln analoghe
slLuazlonl. Cualora non sla posslblle frulre dl Lale esperlenza, sl suggerlsce dl far precedere alla
progeLLazlone deflnlLlva l'esecuzlone dl opere parzlall avenLl scopo dl lndaglne,sfruLLando una
delle caraLLerlsLlche pecullarl del pennello, parLlcolarmenLe uLlle anche duranLe ll normale
funzlonamenLo, che parLlcolarmenLe uLlle anche duranLe ll normale funzlonamenLo, che e
quella dl poLer essere modlflcaLo con l'evolversl della splaggla.

Se ll pennello non e ben proporzlonaLo, ad esemplo un pennello lmpermeablle, alLo e Lroppo
lungo, ll maLerlale che lo olLrepassa pu andare perso sla per la profondlLa del mare ln cul sl
vlene a Lrovare, sla per la menzlonaLa correnLe dl rlLorno che spesso sl reallzza ln
corrlspondenza del pennello sLesso.

nel caso dl un slsLema dl pennelll, la lunghezza e la spazlaLura Lra l pennelll devono essere
deLermlnaLe ln funzlone dell'alllneamenLo dl splaggla che sl vuole reallzzare e della porLaLa
sollda ln LranslLo. Sl dovra ln ognl modo fare sl che ll flleLLo dl sabbla che abbandona la LesLaLa
del pennello soprafluLLo possa essere caLLuraLo dalla splaggla o dal pennello soLLofluLLo con
sufflclenLe marglne dl slcurezza. ln llnea generale la spazlaLura fra pennelll e due o Lre volLe la
lunghezza del pennelll sLessl.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
40




L praLlcamenLe lnevlLablle, salvo lnLervenLl parLlcolarl, che la splaggla soLLofluLLo venga
dannegglaLa dalla rlduzlone del LrasporLo solldo che la allmenLava. L'eroslone dl Lale splaggla, se
quesLa eslsLe ed ha lmporLanza LurlsLlca o come elemenLo dl proLezlone del llLorale, pu essere
evlLaLa, provvedendo al rlemplmenLo arLlflclale degll spazl Lra pennello e pennello per
consenLlre ll LranslLo della derlva naLurale.

nella reallzzazlone dl un pennello slngolo, una volLa che ne sla sLaLa sLablllLa la lunghezza ln
sede progeLLuale, e conslgllablle cosLrulre ln una fase un pennello dl lunghezza (o anche alLezza)
apprezzabllmenLe mlnore, per poLer consLaLare gll effeLLl da esso provocaLl sul llLorale sla
soprafluLLo che soLLofluLLo, ln modo da poLer decldere, a seconda dl Lale effeLLl, se e opporLuno
prolungare o meno ll pennello sLesso.

ln sosLanza, sl conslglla dl reallzzare ll pennello ln fasl successlve, ln manlera che esso possa
avere una lunghezza deflnlLlva rlLenuLa ldonea dall'esame sperlmenLale del suo
comporLamenLo, lunghezza che poLra qulndl rlsulLare sla magglore che mlnore rlspeLLo a quella
prevlsLa orlglnarlamenLe ln progeLLo.

uovendo reallzzare un slsLema dl pennelll ln presenza dl forLe derlva llLoranea, nella sequenza
Lemporale dl cosLruzlone sl proceda ln verso opposLo alla derlva sLessa, ln perfeLLa analogla con
quanLo e praLlca correnLe nell'lmbrlgllare LorrenLl monLanl.

lnolLre, anche ln quesLo caso, e senz'alLro conslgllablle procedere nella reallzzazlone per fasl,
cosLruendo lnlzlalmenLe del pennelll dl lunghezza (o anche alLezza) mlnore e procedere
successlvamenLe nell'esecuzlone, dopo aver segulLo sperlmenLalmenLe l loro effeLLl, ln modo da
glungere ad una lunghezza (o alLezza) deflnlLlva oLLlmale del varl pennelll.





8 ( 8 ( = * 2 # 6 " = 0 , ) ) " $ " 7 ) 2 % % 2 )"



una barrlera franglfluLLl dlsLanzlaLl e una sLruLLura cosLrulLa ad una cerLa dlsLanza dalla baLLlgla
per proLeggere un'area cosLlera dalla azlone dlreLLa delle onde. u servlre come auslllo alla
navlgazlone, come sLruLLura dl dlfesa dl una splaggla, come Lrappola per ll LrasporLo llLoraneo.

CeneralmenLe la sLruLLura e reallzzaLa ln scogllera dl pleLrame.

Cuando vengono lmplegaLe per proLeggere la cosLa, esse sono generalmenLe reallzzaLe ln
forma dl gruppo dl elemenLl dl lunghezza modesLa, separaLl da varchl avenLl lo scopo dl
consenLlre lo scamblo dl acque, l'lngresso del sedlmenLl o ll LranslLo dl plccoll naLanLl.

A seconda della quoLa a cul e posLa la sommlLa del franglfluLLl, essl poLranno dlrsl emergenLl o
sommersl, anche se franglfluLLl ablLualmenLe emergenLl, ln condlzlonl dl alLa marea, possono
funzlonare con forLe Lraclmazlone e salLuarlamenLe anche sommersl.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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ln relazlone agll scopl sopra accennaLl, l varchl cosLlLulscono una necesslLa per un slsLema dl
barrlere emergenLl, menLre al crescere della Lraclmazlone-sommergenza essl non sono
necessarl e possono dlvenlre dannosl per le vlolenLe correnLl che aLLraverso dl essl rlLornano al
mare.

8arrlere sommerse sono lmplegaLe spesso come opere dl conLenlmenLo e sosLegno dl splagge
arLlflclall o rlpasclmenLl. Cuando la sommergenza e forLe quesLo effeLLo dl conLenlmenLo e
prevalenLe rlspeLLo all'azlone franglfluLLl.





8 ( 8 ( ' = , # - " + # " & 0 " 1 " ) "



l franglfluLLl dlsslpano l'energla dell'onda frangenLe su dl essl creando sul laLo Lerra una zona dl
bassa aglLazlone o d'"ombra".

ll maLerlale LrasporLaLo lungo rlva dalla azlone comblnaLa dell'onda e delle correnLl vlene
deposlLaLo ln deLLa zona proLeLLa.

La dlsslpazlone dell'energla dell'onda avvlene lonLano dalla rlva e dal benl che sl vogllono
dlfendere.

un franglfluLLl lsolaLo ed emergenLe genera una zona dl calma" che e dellmlLaLa dalle zone dl
dlffrazlone avenLl orlglne nelle due LesLaLe, Lale zona dl calma ha forma Lrlangolare clrca
equllaLera ln condlzlonl dl lncldenza fronLale, ll laLo che sl appoggla al franglfluLLl e plu corLo dl
quesLo dl 1 - 2 lunghezze d'onda.

Le sabble, che, mosse lungo la rlva, sl deposlLano dleLro la barrlera, formano dapprlma un
bassofondo, che pol evolve ln una esLroflesslone della llnea dl rlva flno a ragglungere
evenLualmenLe ll franglfluLLl formando cosl un Lombolo, se la dlsLanza del franglfluLLl dalla
baLLlgla prlmlLlva e clrca parl alla sua lunghezza. nel caso ln cul la dlsLanza sla molLo mlnore o
molLo magglore, sl formano nell'ordlne due Lomboll o nessuno. La saldaLura del Lombolo al
franglfluLLl e osLacolaLa se la Lraclmazlone dell'onda e frequenLe.

Cuando sl reallzza un slsLema dl franglfluLLl, la formazlone del deposlLo e raplda sul laLo
soprafluLLo allmenLaLo dal LrasporLo llLoraneo. A Lergo delle seguenLl barrlere e flno a che ll
rlemplmenLo delle precedenLl non e Lale, da permeLLere al LrasporLo llLoraneo dl sorpassare le
barrlere, ll rlemplmenLo e molLo plu lenLo, ln quanLo avvlene per LrasporLo Lrasversale alla
splaggla come adeguamenLo del profllo alla mlnor alLezza dl onda che lnLeressa l'area proLeLLa.

La formazlone del Lombolo dleLro ll franglfluLLl ha l'effeLLo dl lmpedlre ll LranslLo lungo rlva delle
correnLl llLoranee e rende la barrlera funzlonalmenLe slmlle ad un pennello.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
42




ln presenza dl una forLe derlva llLoranea,ll deposlLo a Lergo della barrlera lnduce un
avanzamenLo della rlva soprafluLLo, che nel Lempo sl esLende a grande dlsLanza, a quesLo fa
rlsconLro un'eroslone comparablle sul laLo soLLofluLLo.

ln assenza dl LrasporLo neLLo derlvanLe da un equlllbrlo fra l LrasporLl nel due versl, ll
rlemplmenLo avverra a parLlre da enLrambe le esLremlLa, ll maLerlale deposlLaLo non vlene
rlmosso ln eguale mlsura da un'ondazlone generanLe LrasporLo ln verso opposLo, ln quanLo ll
deposlLo e proLeLLo dalle barrlere sLesse.

un slsLema dl barrlere produce ln genere una soLLrazlone dl sedlmenLl alle rlve adlacenLl, come
ognl opera che produce rlpasclmenLl dl splaggla allmenLandosl del LrasporLl llLoranel.

un slsLema dl barrlere pu caLLurare anche maLerlall che, muovendosl LrasversalmenLe alla rlva,
enLrano aLLraverso l varchl o sopra la barrlera, e pu rlsulLare efflcace anche ln assenza dl
LrasporLo llLoraneo.

un slsLema, che sl esLenda al LraLLo compreso fra due sezlonl ln cul ll LrasporLo llLoraneo sla
slcuramenLe nullo, non poLra soLLrarre sabble alle aree adlacenLl.

Cuando ll franglfluLLl e sommerso, l'aLLenuazlone dell'onda e solo parzlale, ma, non essendo
necessarla la presenza del varchl, non sempre cl comporLa una magglor energla lncldenLe sulla
rlva, rlspeLLo ad una barrlera emergenLe, per conLro l'aLLenuazlone dell'onda e
proporzlonaLamenLe magglore sulle onde plu alLe.

Ad equlllbrlo ragglunLo, a rldosso del franglfluLLl ll profllo Lrasversale della splaggla rlsulLera plu
rlpldo a segulLo della mlnore rlpldlLa delle onde, menLre davanLl ad essl e presenLe una fossa
assoclaLa alla rlflesslone prodoLLa dal paramenLo esLerno.

l voluml deposlLablll (deposlLaLl dopo un cerLo Lempo se d1sponlulll, poLranno essere
deLermlnaLl aLLraverso le valuLazlonnl della dlffrazlone dell'onda aLLraverso l varchl e del proflll
Lrasversall dl equlllbrlo, rlsulLando le lsobaLe all'equlllbrlo clrca parallele al fronLl d'onda.

un slsLema dl franglfluLLl surdlmenslonaLo come opera dl dlfesa (varchl lnsufflclenLl ecc.)
produce la sedlmenLazlone anche dl maLerlall molLo flnl e degrada la quallLa delle acque negll
alveoll che sl formano ln corrlspondenza del varchl.

un franglfluLLl foraneo adeguaLo pu essere lmplegaLo come Lrappola da sabble, ad esemplo sul
laLo soprafluLLo dl una lmboccaLura, se abblnaLo ad una draga che pu Lrovar rlparo a rldosso
dello sLesso, pu cosLlLulre un efflcace slsLema dl bypasslng delle sabble verso la splaggla
soLLofluLLo.

L'acqua che Lraclma sulla barrlera rlLorna al largo per la vla dl mlnor reslsLenza, per un slsLema
dl barrlere poco emergenLl sl concenLrano nel varchl delle forLl correnLl (del LuLLo analoghe alle
correnLl dl rlLorno) che possono essere perlcolose per l bagnanLl lnesperLl, olLre a cosLlLulre un
mezzo molLo aLLlvo dl LrasporLo del sedlmenLl verso ll largo.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
43




Su fondall cosplcul ed ln paraggl molLo esposLl, poLranno oLLenersl economle anche slgnlflcaLlve
reallzzando barrlere sommerse, che hanno rlspeLLo alle emergenLl mlnore sezlone e svlluppo
della manLellaLa, essendo lnolLre quesLa meno esposLa all'lmpaLLo dlreLLo del frangenLl.

ln marl euLroflcl o rlcchl dl alghe poLra rlsulLare opporLuna la plccola rlduzlone che le barrlere
sommerse eserclLano sulle onde mlnorl, al flne dl evlLare ll formarsl dl deposlLl non sempre
lglenlcl.

SlmllmenLe ll conglungersl al Lombolo delle barrlere emergenLl pare un fenomeno non
favorevole, polche ln Lal caso sl vlene a generare un alveolo quasl chluso, dlsLaccaLo dalle
correnLl longlLudlnall ed avenLe modesLe capaclLa dl scamblo con l'esLerno sopraLLuLLo per le
onde mlnorl non LraclmanLl, cosl da cosLlLulre una slLuazlone lglenlcamenLe perlcolosa.

L'aLLenuazlone dell'onda e le Lraclmazlonl, e qulndl l'efflclenza del slsLema dlfenslvo da essl
cosLlLulLo, dlpendono senslbllmenLe dalla quoLa sul mare del coronamenLo. ll slsLema dl dlfesa,
ln parLlcolare se cosLlLulLo da barrlere sommerse, non e perLanLo conslgllablle ln paraggl a forLe
escurslone dl marea.

l franglfluLLl parallell possono rlsulLare un slsLema dl dlfesa anLleconomlco su splagge rlplde,
ove, per dlsporle ad una cerLa dlsLanza da rlva dlvlene necessarlo cosLrulrll su fondall eccesslvl.

ll slsLema non sl presLa a segulre nel Lempo le varlazlonl della llnea dl rlva e necesslLa qulndl dl
una medlLaLa progeLLazlone.

u rlsulLare sgradevole esLeLlcamenLe e dlsagevole per l bagnanLl, speclalmenLe se reallzzaLo
con barrlere emergenLl e ln grossl massl dl calcesLruzzo.





8 ( 8 ( 5 " # $ " % 2 - " + # " . & * " 0 . * + 6 & ) ) +



uovranno essere condoLLe prellmlnarl lndaglnl sull'escurslone del llvelll dl marea sul reglme
ondoso e correnLlzlo e sul reglme de1 LrasporLl 1lLoranel: ln parLlcolare necesslLa conoscere ll
LrasporLo llLoraneo neLLo e lordo e come quesLo rlsulLl dlsLrlbulLo sulla splaggla sommersa.

lnflne dovra essere valuLaLa la capaclLa porLanLe e la reslsLenza all'eroslone del fondale su cul sl
lmbasa la sLruLLura.

l prlnclpall parameLrl che debbono essere deLermlnaLl sono quoLa del coronamenLo e fondale
(dlsLanza da rlva) su cul reallzzare l'opera. Lssl deLermlnano: l'aLLenuazlone dell'onda e la
Lraclmazlone, la frazlone del LrasporLo LoLale llLoraneo che pu essere LraLLenuLo, la sezlone e
qulndl ll cosLo dell'opera.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
44




La dlsLanza da rlva deLermlna anche ll volume delle sabble che pu essere LraLLenuLo ed
evenLualmenLe soLLraLLo alle aree adlacenLl.

La lunghezza dl ognl elemenLo e ln generale proporzlonaLa alla dlsLanza da rlva, al flnl
dell'aLLenuazlone dell'onda e preferlblle che essa non sla Lroppo plccola perche le LesLaLe, olLre
ad essere ln proporzlone plu cosLose, per effeLLo della dlffrazlone rlducono l'efflcacla
dell'elemenLo rapporLaLa alla lunghezza dello sLesso.

La lunghezza percenLuale del varchl (rapporLo Lra lo svlluppo del varchl e quello complesslvo
della dlfesa) conLrolla la frazlone dell'energla che ragglunge ln medla la rlva.

La pendenza del paramenLo verso largo e la sua scabrezza deLermlnano la rlfleLLenza della
sLruLLura e la profondlLa della fossa che sl forma al plede.

La larghezza della berma e deLermlnaLa prevalenLemenLe dalla sLablllLa sLaLlca della manLellaLa
per scogllere emergenLl, per barrlere sommerse, al crescere della larghezza dl berma, aumenLa
la aLLenuazlone dell'onda e la seleLLlvlLa dl Lale aLLenuazlone, anche se al soll flnl dl aumenLare
l'aLLenuazlone rlsulLa ln genere plu convenlenLe sollevare la berma anzlche allargarla.

Come per le dlfese aderenLl, sl verlflcano spesso degll assesLamenLl della sLruLLura che derlvano
dallo scalzamenLo del plede verso ll largo e dalla compeneLrazlone fra ll franglfluLLl e la sabbla
soLLosLanLe. L' opporLuno, ln quesLl casl, prevedere un Lelo dl geoLesslle o alLro fllLro fra l due
ammassl a granulomeLrla molLo dlversa e un rlvesLlmenLo del fondo ln prosslmlLa del plede
delle scarpaLe.

All'usura del pleLrame possono essere dovuLl solo assesLamenLl che avvengono ln Lempl molLo
lunghl.

lranglfluLLl dl grandl dlmenslonl possono dare luogo ad lnsLablllLa sLaLlca della fondazlone, se
essa e cosLlLulLa o sovrasLa sLraLl arglllosl.

nel caso dl assesLamenLl avvenuLl o prevlsLl per ll franglfluLLl, al flne dl rlprlsLlnarne la efflclenza
orlglnarla, sl dovra fare ll rlcarlco della manLellaLa, che cosLlLulsce un lnLervenLo dl cosLo a volLe
comparablle con quello della sLruLLura.

ln sede dl progeLLazlone, sl poLranno prevedere gll assesLamenLl e reallzzare la sLruLLura plu
alLa, o con sezlone maggloraLa.

ln sede dl esecuzlone, sl poLra esporre ll nucleo sovradlmenslonaLo, ad alcune maregglaLe che
ne causlno l'assesLamenLo, e solo ln un secondo Lempo reallzzare la manLellaLa.

ln sede dl manuLenzlone, sl poLra lnvece valuLare la opporLunlLa dl rldurre la sezlone del varchl
con una barrlera sommersa, ln alLernaLlva al rlcarlco della sLruLLura eslsLenLe.

ln assenza dl un mare domlnanLe forLemenLe obllquo, converra dlsporre le barrlere alllneaLe,
alLrlmenLl orlenLaLe come l fronLl d'onda del mare domlnanLe.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
43




Sl asslsLe spesso ad una progeLLazlone ln serle del franglfluLLl (da non confondersl con
progeLLazlone dl una serle). Cl non sembra vanLaggloso ne all'economla della cosLruzlone, che
non sfruLLa la pecullarlLa del luoghl, ne al progresso delle conoscenze. Sl rlLlene opporLuno che
sl rlLornl a progeLLare, cloe a scegllere medlLaLamenLe Lecnologle reallzzaLlve, maLerlall e
dlmenslonl del manufaLLo, ln modo che rlsponda al requlslLl funzlonall con slcurezza e basso
cosLo.

lnflne, dovendo reallzzare una successlone dl barrlere ln presenza dl derlva llLoranea, sl
cosLrulsca per prlma quella soLLofluLLo (soLLofluLLo alla quale dovra Lrovarsl un LraLLo dl llLorale
che non soffra la mancanza d'apporLl) e pol vla vla le alLre conLro derlva, vlceversa sl oLLerra
solo dl sposLare soLLofluLLo, esalLandola, quell'eroslone che naLuralmenLe sl forma soLLofluLLo
alla prlma barrlera.

ln assenza dl derlva llLoranea, le sLesse conslderazlonl porLano a conslgllare la cosLruzlone
lnLercalaLa degll elemenLl.

nel prlmo caso, ln parLlcolare, la sLraLegla correLLa e esaLLamenLe conLrarla a quella derlvanLe
dall'ascolLo passlvo delle lamenLele dl chl sublsce ll danno, ovvero l'lnLervenLo non va faLLo
seguendo le presslonl del dannegglaLl, ma prevenendole.





8 ( ; ( * " . 2 7 % " 1 & # ) " & 7 . " 2 6 6 & 2 * ) " = " % " 2 0 "



ll rlpasclmenLo arLlflclale dl una splaggla conslsLe nell'allmenLazlone della sLessa medlanLe
ldoneo maLerlale dl rlporLo, esLraLLo da cave dl presLlLo a Lerra o ln mare.

Le splagge possono dlsslpare efflcacemenLe l'energla dell'onda e perLanLo sono classlflcaLe fra
le sLruLLure dl dlfesa della cosLa.

Le splagge sono parLe del slsLema naLurale delle cosLe e ll loro effeLLo dl dlsslpazlone dell'onda
sl ha generalmenLe ln modo graduale, coslcche esse vengono classlflcaLe quall sLruLLure dl
dlfesa morblda.

L polche la maggloranza del probleml dl eroslone sl ha quando vl e una deflclenza nel
rlfornlmenLo naLurale dl sabbla, ll versamenLo dl maLerlale dl presLlLo sulla splaggla va
conslderaLo come una mlsura dl sLablllzzazlone della splaggla e qulndl dl dlfesa della cosLa.

Scopo dell'lnLervenLo, olLre quello dl sLablllzzare una splaggla ln eroslone, pu essere anche
quello dl ampllarla ovvero dl reallzzare una nuova splaggla.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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8 ( ; ( ' = , # - " + # " & 0 " 1 " ) "



lunzlone del rlpasclmenLo arLlflclale e quella dl aglre sul bllanclo del sedlmenLl dl un daLo LraLLo
dl llLorale, rendendolo poslLlvo o nullo, a seconda che l'obleLLlvo sla quello all'ampllamenLo
ovvero della sLablllzzazlone della splaggla.

ll rlpasclmenLo poLra essere effeLLuaLo ln un'unlca soluzlone e/o medlanLe allmenLazlone
perlodlca con quanLlLa da sLablllrsl ln base al deflclL del sedlmenLl lungo ll LraLLo cosLlero ln
esame ed alle caraLLerlsLlche sla del sedlmenLl orlglnarl che dl quelll cosLlLuenLl le cave dl
presLlLo.

l provvedlmenLl dl rlpasclmenLo arLlflclale, quando possono essere appllcaLl, cosLlLulscono ll
mlgllor slsLema per ovvlare al probleml dl eroslone del llLorall, presenLando ll noLevole
vanLagglo dl non provocare, a dlfferenza degll alLrl Llpl dl dlfesa, sfavorevoll rlpercusslonl sul
reglme del llLorall adlacenLl che, anzl, non possono che essere favorlLl da un lncremenLo degll
apporLl dl sedlmenLl.

L conslgllablle sLudlare la faLLlblllLa dl dlsLrlbulre meccanlcamenLe o ldraullcamenLe la sabbla
dlreLLamenLe su una splaggla ln eroslone, per rlparare o formare, e successlvamenLe
conservare, una adeguaLa splaggla proLeLLlva, e conslderando anche alLre mlsure dl rlmedlo
auslllarle a quella soluzlone.

Cuando vl sono le condlzlonl per un rlpasclmenLo arLlflclale, lunghe zone dl splaggla possono
essere proLeLLe a cosLl relaLlvamenLe bassl rlspeLLo a quelll dl sLruLLure dl dlfesa alLernaLlva.

SoLLo cerLe condlzlonl, un slsLema dl opere accessorle pu lncremenLare l'effeLLo dl dlfesa,
LuLLavla, se una splaggla e rlpascluLa o allargaLa dal naLurale apporLo dl maLerlall dl splaggla,
deve prevedersl, ln conseguenza della cosLruzlone delle opere dl conLenlmenLo (pennelll e
soglle), una corrlspondenLe dlmlnuzlone dl rlfornlmenLo naLurale alla zona soLLofluLLo con la
rlsulLanLe espanslone del problema.

Cll effeLLl negaLlvl delle opere accessorle dl conLenlmenLo possono usualmenLe rldursl,
ponendo maLerlale dl rlemplmenLo arLlflclale ln adaLLe quanLlLa correnLemenLe con la
cosLruzlone del pennelll, per permeLLere ll bypass verso valle del maLerlale naLurale, quesLo
sLoccagglo vlene chlamaLo "rlemplmenLo del pennelll".

Cpere auslllarle dl conLenlmenLo possono essere lncluse ln un progeLLo dl dlfesa dl una splaggla
medlanLe rlpasclmenLo per rldurre la quanLlLa della perdlLa e qulndl la necesslLa dl plu frequenLl
rlcarlchl.

Cuando sl prevede l'uso delle opere dl conLenlmenLo ln uno con ll rlemplmenLo arLlflclale, l loro
beneflcl devono essere aLLenLamenLe valuLaLl per glusLlflcarne l'lmplego.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
47




l llmlLl dell'lnLervenLo sono legaLl escluslvamenLe alla dlsponlblllLa, a cosLl economlcl, dl
maLerlall adaLLl per ll rlpasclmenLo valuLazlonl economlche che possono farsl egualmenLe per
l'equlllbrlo blologlco del fondall.

uuranLe l'esecuzlone e da prevedersl qualche lnconvenlenLe dl caraLLere amblenLale per l
aumenLo Lemporaneo della LorbldlLa delle acque cosLlere, almeno ln una fase lnlzlale, specle
quando sla rllevanLe la percenLuale dl sedlmenLl flnl nel maLerlale dl rlporLo.





8 ( ; ( 5 " # $ " % 2 - " + # " . & * " 0 . * + 6 & ) ) +



un progeLLo dl rlpasclmenLo arLlflclale, sla che sl LraLLl della reallzzazlone dl una nuova splaggla,
che del manLenlmenLo o ampllamenLo dl una splaggla eslsLenLe, rlchlede sempre una preclsa
conoscenza della dlnamlca del llLorale su cul sl lnLervlene, specle per quanLo rlguarda la
dlrezlone del LrasporLo llLoraneo ed ll deflclL del sedlmenLl.

londamenLale anche la conoscenza delle caraLLerlsLlche granulomeLrlche e LesslLurall orlglnarle
della fascla cosLlera, da oLLenersl ln base al rlsulLaLl delle anallsl dl un sufflclenLe numero dl
camplonl prelevaLl dalla splaggla emersa e dalla splaggla sommersa.

La scelLa del maLerlale dl rlporLo dovra essere effeLLuaLa Lenendo conLo delle caraLLerlsLlche
orlglnarle del sedlmenLl cosLlerl.

Anche l quanLlLaLlvl dl progeLLo del maLerlall dl rlpasclmenLo dovranno essere sLablllLl ln base
alle caraLLerlsLlche granulomeLrlche del maLerlale dl rlporLo rlspeLLo al maLerlale orlglnarlo.

ln parLlcolare, per splagge relaLlvamenLe sLablll o ln leggero arreLramenLo, sara opporLuno che ll
maLerlale dl rlporLo abbla la sLessa granulomeLrla del maLerlale orlglnarlo o, megllo, che sla
leggermenLe plu grosso, ln quesLe lpoLesl l quanLlLaLlvl dl progeLLo poLranno essere sLablllLl
conslderando Lrascurablll le perdlLe dl maLerlale dl rlporLo dovuLe a dlverslLa dl comporLamenLo
soLLo l'azlone del moLo ondoso (processl dl rlmozlone e selezlone del sedlmenLl) rlspeLLo al
maLerlale orlglnarlo.

SedlmenLl a granulomeLrla leggermenLe plu grossa dovrebbero rlsulLare sLablll ln condlzlonl
normall e dar luogo a proflll dl splaggla plu rlpldl.

L'uLlllzzo dl maLerlale plu flne comporLera lnvece, soLLo l'azlone del moLo ondoso, la perdlLa dl
quanLlLa anche conslderevoll e non sLlmablll con preclslone dl sedlmenLl sublLo dopo ll
rlpasclmenLo.

ul Lale faLLo sl dovra Lener conLo, magglorando adeguaLamenLe l quanLlLaLlvl dl apporLo sLablllLl
nell'lpoLesl dl unlformlLa dl caraLLerlsLlche fra maLerlale dl rlpasclmenLo e maLerlale orlglnarlo
medlanLe opporLunl faLLorl correLLlvl, deLLl anche "faLLorl dl rlemplmenLo".
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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er una valuLazlone orlenLaLlva dl quesLl ulLlml, sl poLra fare rlferlmenLo, una volLa noLe le
caraLLerlsLlche granulomeLrlche del sedlmenLl orlglnarl e dl quelll oLLenlblll dalle cave dl
presLlLo, a meLodl Leorlcl come quelll dl krumbeln-!ames, !ames e uean.

un programma dl rlpasclmenLo arLlflclale rlchlede la prevenLlva deflnlzlone delle caraLLerlsLlche
geomeLrlche dl progeLL ln parLlcolare: quoLa, larghezza della berma e profllo, che
prevedlbllmenLe assumera la splaggla soLLo l'azlone del moLo ondoso.

La quoLa della berma poLra essere flssaLa Lenendo conLo delle prevedlblll alLezze dl rlsallLa del
moLo ondoso e dell'alLezza dl berma della splaggla orlglnarla, nonche dl quella dl splagge ln
condlzlonl dl esposlzlone slmlll.

La larghezza della berma andra deflnlLa a seconda della flnallLa della splaggla (splaggla
proLeLLlva, splaggla per usl rlcreaLlvl).

La deflnlzlone del profllo dl progeLLo poLra avvenlre basandosl sul proflll Lrasversall rllevaLl
all'lnLerno della fascla cosLlera ln esame o del LraLLl adlacenLl, Lenendo conLo delle evenLuall
dlverslLa delle caraLLerlsLlche granulomeLrlche del maLerlall dl apporLo rlspeLLo al maLerlall
orlglnarl (uean).

L da preclsare che la deflnlzlone del profllo dl equlllbrlo dl una splaggla prevedlblle a segulLo dl
un lnLervenLo dl rlpasclmenLo lnLeressa escluslvamenLe al flnl del compuLo prellmlnare del
voluml dl apporLo, menLre nella praLlca la modellazlone del profllo sara affldaLa agll agenLl
naLurall.

un ulLlmo aspeLLo da conslderare nel progeLLo conslsLe nelle modallLa dl allmenLazlone della
splaggla, ln parLlcolare per quanLo rlguarda la scelLa fra un unlco o plu punLl dl allmenLazlone,
nonche la ublcazlone e le dlmenslonl plu opporLune del o del deposlLl dl allmenLazlone.

nel caso dl una splaggla facenLe parLe dl un'unlca unlLa flslograflca, ll rlpasclmenLo poLra
oLLenersl medlanLe la reallzzazlone dl un deposlLo dl allmenLazlone all'esLremlLa soprafluLLo, ln
modo che l'allmenLazlone della splaggla soLLofluLLo possa avvenlre ad opera del LrasporLo
llLoraneo.

La prevlslone dl plu punLl dl allmenLazlone e conslgllablle quando sla rlchlesLo un rlpasclmenLo
rapldo ed unlforme su LuLLa la splaggla.

ua Lener presenLe che un deposlLo dl allmenLazlone non dovra mal essere splnLo a p rofondlLa
eccesslve, Lall da lmpedlre un'efflcace movlmenLo da parLe del LrasporLo llLoraneo.

Spesso ll cosLo per meLro cubo dl sabbla per plccoll progeLLl e abbasLanza alLo, a causa dell'alLa
spesa rlchlesLa per moblllzzare l'aLLrezzaLura necessarla, menLre, per grandl progeLLl dl
rlpasclmenLo, la sLessa spesa cosLlLulsce una parLe mlnore dell'lmpegno economlco dl progeLLo.

lnolLre, ll rlpasclmenLo arLlflclale pu rlsulLare abbasLanza cosLoso per plccole splagge, a causa
della raplda eroslone che lnLeressa una splaggla plu esLesa verso ll largo rlspeLLo alla cosLa
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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adlacenLe, ll cul maLerlale erodlblle sara plu facllmenLe LrasporLaLo anche per effeLLo della
focallzzazlone su dl essa dell'energla ondosa.

L'uso dl maLerlale dl rlpasclmenLo plu grosso dl quello naLurale, e conseguenLemenLe plu
sLablle, pu rldurre le rlchlesLe dl rlfornlmenLo, ma pu essere meno adaLLo per l'hablLaL
naLurale o per la balneazlone.

A volLe pu essere uLlle dlsperdere una cerLa quanLlLa dl maLerlale flno come coperLura
arLlflclale su quello plu grosso, per megllo emulare le condlzlonl naLurall.

ll progeLLo dovra conLenere, anche al flne dl una plu correLLa valuLazlone del suo cosLo e dl un
confronLo con soluzlonl alLernaLlve, aLLendlblll lndlcazlonl sulla evoluzlone nel Lempo della
splaggla arLlflclale.

A Lal flne, uLlll e necessarle sono le lnformazlonl sulla dlnamlca del LrasporLo e sulle
caraLLerlsLlche del sedlmenLl dl splaggla plu volLe rlchlamaLe.





8 ( > ( + . & * & . & * 0 2 . * + ) & - " + # & $ " . + * ) " & % 2 # 2 0 " $ " 2 % % & 7 7 +



Sl LraLLa dl opere avenLl lo scopo dl consenLlre alle navl dl manovrare ln condlzlonl dl slcurezza
nel canale dl accesso o porLo.

Lsse vengono qul esamlnaLe, non per le flnallLa proprle della loro cosLruzlone, ma per gll effeLLl
che Lall opere lnevlLabllmenLe comporLano sul llLorall adlacenLl.

Lsse comprendono: moll dl armaLura dl focl lagunarl o fluvlall, moll dl proLezlone del porLl,
escavazlonl e slsLeml dl bypasslng.

l moll sono sLruLLure avenLl la funzlone dl proLeggere lo specchlo d'acqua fra essl compreso
dall'aglLazlone ondosa e nel conLempo rendere sLablle la dlfferenza dl quoLa del fondale fra lo
specchlo navlgablle e la splaggla adlacenLe. Lssl vengono reallzzaLl ln forma dl franglfluLLl
emergenLl radlcaLl a Lerra o dl pennelll,quando lo specchlo compreso sl rlduce al solo canale.

Lssl sl dlfferenzlano dalle corrlspondenLl sLruLLure per la dlfesa del llLorall sopraLLuLLo per le
dlmenslonl e per l fondall che ragglungono.

Le escavazlonl possono essere sla escavazlonl dl nuove darsene porLuall, che escavazlonl nello
specchlo porLuale lnsufflclenLemenLe "proLeLLo" dal moll, sla lnflne escavazlonl dl un canale
marlLLlmo non dlfeso, le ulLlme sono opere dl manuLenzlone ordlnarla o sLraordlnarla
necessarle all'offlcloslLa delle sLruLLure.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
30




lnflne l slsLeml dl bypasslng sono slsLeml che consenLono alle sabble dl olLrepassare
arLlflclalmenLe una lmboccaLura porLuale o lagunare, evlLando cloe l'lnLerrlmenLo del baclno e
rlprlsLlnando ll LrasporLo llLoraneo lnLerroLLo.





8 ( > ( ' = , # - " + # " & 0 " 1 " ) "



l moll ragglungono lo scopo dl non fare enLrare le sabble nelle aree navlgablll ln genere
lmpedendo la Lraclmazlone e ll LranslLo delle sabble davanLl alla bocca, fenomenl per cul, con
slgnlflcanLe probablllLa, sl verlflca la caLLura da parLe del porLo.

ln quesLa oLLlca, l moll vengono cosLrulLl con coronamenLo a quoLa Lale da non essere LraclmaLl
(se non per evenLl LalmenLe rarl da non comporLare un slgnlflcaLlvo onere a segulLo del voluml
dl sabbla enLraLl e della aglLazlone prodoLLa) e la loro LesLaLa vlene porLaLa ad una dlsLanza da
rlva prosslma a quella, a cul ll fondale naLurale nelle splagge adlacenLl eguaglla ll fondale
rlchlesLo per la navlgazlone.

Se cosLrulLl ln quesLa oLLlca, l moll, salvo quelll a proLezlone dl basslsslml fondall, flnlscono per
arresLare compleLamenLe o quasl ll LrasporLo llLoraneo.

ln presenza dl derlva llLoranea, sl formera un accumulo soprafluLLo ed eroslone soLLofluLLo,
poLendo rlsulLare assal plu evldenLe l'eroslone dell'accumulo, se parLe delle sabble fluenLl prlma
lungo rlva enLra nello specchlo proLeLLo e/o parLe vlene devlaLa verso ll largo, rlsulLando ln LuLLo
o ln parLe perduLa per la rlva soLLofluLLo.

Cuando l moll non vengono proLesl flno al fondale rlchlesLo dalla navlgazlone, quesLo deve
essere manLenuLo dragando un canale e manLenendolo dragaLo, perche la sabbla ln LranslLo sl
deposlLa, lnconLrando profondlLa magglorl. La presenza della lnclslone cosLlLulLa dal canale
Lende a concenLrare ln esso le correnLl dl rlLorno se quesLe possono allmenLarsl dalla zona del
frangenLl, dlsperdendo verso ll largo parLe del sedlmenLl.

Se le sabble dragaLe dal canale vengono scarlcaLe al largo, sl avranno per la splaggla soLLofluLLo
gll sLessl effeLLl che se l moll fossero proLesl plu al largo.

ln presenza dl derlva llLoranea, sempre che l dannl dlversamenLe prodoLLl soLLofluLLo lo
glusLlflchlno economlcamenLe, sl dovra provvedere ad un slsLema dl bypass. Al slsLema
cosLlLulLo da una condoLLa flssa, vlene oggl generalmenLe preferlLo un slsLema con Lrappola per
sabble e LrasporLo arLlflclale salLuarlo.

La Lrappola dl sabble pu essere cosLlLulLa da un pennello o molo, da un franglfluLLl foraneo o
da una depresslone del fondale a cul le sabble arrlvlno. ll deposlLo prodoLLo nel prlml del
suddeLLl casl e prevalenLemenLe accesslblle da Lerra e ll LrasporLo sl fara ln quesLl casl con mezzl
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
31




LerresLrl, menLre nel secondl sl preferlsce l'uso dl draghe, ln enLrambl l casl sl fa uso dl mezzl dl
LrasporLo che non sono dedlcaLl escluslvamenLe allo scopo.

L'uso del prodoLLo delle escavazlonl per ll rlpasclmenLo dl splagge non e esenLe da probleml,
lnfaLLl esso e spesso rlcco ln fanghl, organlcl e non, che verrebbero messl ln clrcolo all'aLLo della
dlscarlca, arrecando degrado alla quallLa delle acque e danno all'amblenLe blologlco. A Lal
rlguardo glova osservare che l'lnqulnamenLo delle sabble avvlene, ln genere, all'lnLerno del
porLl, e sara sufflclenLe lnLrappolarle prlma dell'lngresso nel sorLo per poLerle lmplegare per
rlpasclmenLl arLlflclall. ueposlLl dl sabbla llmosa anche non lnqulnaLa possono, se mossl llberare
noLevoll quanLlLa dl nuLrlenLl, per cul ll loro lmplego, su splagge adlacenLl a corpl d'acqua
LendenzlalmenLe euLroflcl, dovra essere faLLo con aLLenzlone e scegllendo ll perlodo adaLLo nel
corso dell'anno.

ll problema del dannl provocaLl al llLorale da moll e canall dl accesso non pu e non deve essere
sclsso dalla progeLLazlone del porLo sLesso, non perche esso sLravolga l' anallsl cosLl-beneflcl e
perLanLo la faLLlblllLa della sLruLLura, ma perche, se ll slsLema dl bypass vlene anallzzaLo e, ove
opporLuno, progeLLaLo e reallzzaLo ln coordlnazlone con le sLruLLure porLuall, esso rlsulLa assal
plu economlco e non comporLera la necesslLa dl rlparare l dannl dlversamenLe arrecaLl.





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er la progeLLazlone dl moll dovranno essere condoLLe, olLre alle lndaglnl gla descrlLLe clrca l
llvelll dl marea, ll reglme delle onde, ll LrasporLo del sedlmenLl, anche lndaglnl geognosLlche per
asslcurare la sLablllLa sLaLlca della fondazlone.

er rldurre l'lngresso dl sabble nel porLo e manLenere ln qualche mlsura dragaLo naLuralmenLe ll
canale dl accesso, sl pu fare un uso aLLenLo della rlflesslone prodoLLa da parLe delle sLruLLure e
delle correnLl dl rlLorno derlvanLl dalla Lraclmazlone (dl acque non carlche dl sabbla).

ll manLenlmenLo del fondall alla bocca, quando eslsLa un baclno dl espanslone all'lnLerno, pu
essere affldaLo alle correnLl dl marea. ln corrlspondenza dl focl fluvlall, le correnLl- lndoLLe dalle
plene possono essere prevalenLl. ln enLrambl l casl sl deLermlna un fondale a cul sono assoclaLe
correnLl dl veloclLa Lall da produrre ll LrasporLo dl sedlmenLl necessarlo (clrca nullo per bocche
lagunarl).





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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
32




Le dune possono essere moblll o flsse, le prlme sono cosLlLulLe da sabbla lncoerenLe mossa dal
venLl, le seconde sono flssaLe dalla vegeLazlone che ln parLe con le radlcl, ln parLe con l'humus
prodoLLo, da coerenza e capaclLa dl LraLLenere umldlLa alle sabble.

ll passagglo da un Llpo all'alLro e reverslblle, avendosl ln genere dune moblll ln amblenLl molLo
venLosl ed arldl e dune flsse ln amblenLl plu favorevoll, esso e per dlfflclle nel senso che
ognuno del due Llpl, una volLa che sl e lnsLauraLo, genera delle slLuazlonl che lnlblscono l'alLro.

Le dune flsse hanno beneflcl effeLLl sul reLrosplaggla:

! cosLlLulscono un arglne alle acque alLe,
! cosLlLulscono un accumulo dl sabbla che allmenLa la splaggla occaslonalmenLe ln
eroslone,
! cosLlLulscono una barrlera franglvenLo che LraLLlene le sabble e ll salmasLro,
proLeggendo ll reLrosplaggla.

Cll arglnl a mare sono un sosLlLuLlvo arLlflclale delle dune e reallzzano praLlcamenLe solo ll
prlmo del suddeLLl beneflcl, essendo ln genere, quando esposLl sulla splaggla, dlfesl sul laLo
mare da un rlvesLlmenLo ln pleLrame con o senza blLume.

L'efflclenza come arglne ldraullco e deLermlnaLa dalla mlnlma quoLa della sommlLa, e perLanLo a
parlLa dl quoLa medla o volume, sara magglore per un arglne che non per una duna che ha
sommlLa plu lrregolare. nel nosLrl cllml le dune sl manLengono naLuralmenLe, senza onerl se
non quelll derlvanLl dalle llmlLazlonl all'uso del suolo.

non vl e dubblo che, dove le dune eslsLono ancora, per proLeggere ll reLrosplaggla dall'acqua
alLa convenga, ove lnsufflclenLl, provvedere alla manuLenzlone dl quesLe, colmando qualche
avvallamenLo, ecc.. uove sono sLaLe rase per cosLrulre lnsedlamenLl edlllzl, esse possono
rlsulLare forse Lroppo lngombranLl o poco efflcacl, se rlcosLrulLe a Lergo dl quesLl.

La manuLenzlone della duna deve comprendere, olLre alle operazlonl che ne deLermlnano la
lnLegrlLa come arglne (quoLa e conslsLenza del coronamenLo), anche quelle che ne asslcurano la
susslsLenza come slsLema ecologlco, a caraLLere prevalenLemenLe vegeLazlonale, quesLe ulLlme
sono: manLenere plngue la falda dl acqua dolce soLLosLanLe le dune, evlLando ll prellevo da
pozzl superflclall, e faclllLando la percolazlone delle acque plovane (non palono opporLune le
usuall fognaLure per acque blanche, che drenando e allonLanando rapldamenLe le acque ne
lmpedlscono la percolazlone), conservare la sLruLLura dl barrlera naLurale, anche e sopraLLuLLo
nelle sue parLl meno apparlscenLl ma plu esposLe che fronLegglano ll mare, come la zona
erbacea che flssa le sabble (vegeLazlone colonlzzaLrlce, caraLLerlzzaLa ln genere dalla presenza
dl Ammophlla arenarla) e quella cespugllosa reLrosLanLe (caraLLerlzzaLa ln genere dalla presenza
dl glnepro e/o llvello splnoso, vegeLazlone schermanLe).

La sLruLLura vegeLazlonale della duna pu essere usaLa anche come lndlcaLore dl eroslonl ln
aLLo. lnfaLLl, ln fase regresslva della splaggla vengono a Lrovarsl esposLe sulla rlva assoclazlonl
che non hanno funzlone colonlzzaLrlce o schermanLe.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
33




arLlcolare aLLenzlone dovra essere rlservaLa alle focl fluvlall.

Le lndaglnl effeLLuaLe negll ulLlml decennl hanno dlmosLraLo, senza posslblllLa dl dubblo, che
sono proprlo quesLe le aree dove sl sono manlfesLaLe nel dopoguerra le eroslonl plu lnLense.

Le focl, un Lempo molLo promlnenLl, sLanno neLLamenLe sposLandosl su dl una poslzlone plu
arreLraLa dl magglor equlllbrlo, a causa del dlmlnulLo apporLo solldo fluvlale dl fondo.

Cosl, la llnea dl rlva Lende sempre plu ad avvlclnarsl ad una reLLa per ll forLe arreLramenLo delle
parLl promlnenLl (focl) rlspeLLo alle zone concave (aree lnLerfoclall).

Le focl, d'alLro canLo, sono praLlcamenLe l'unlca fonLe dl rlfornlmenLo delle splagge allmenLaLe
dal corsl d'acqua, sla perche da esse sl dlffondono gll apporLl solldl fluvlall e sla perche ll
maLerlale provenlenLe dalla loro eroslone va a rlfornlre le aree lnLerfoclall.

lmpedlre l'arreLramenLo delle focl o addlrlLLura voler recuperare splaggla con scogllere foranee
o con pennelll e esLremamenLe dannoso per l'equlllbrlo del llLorall.

Cll apporLl solldl fluvlall verrebbero ln gran parLe lnLrappolaLl da Lall dlfese, lnolLre una magglor
percenLuale dl essl verrebbe dlspersa verso ll largo, perche quesLl manufaLLl prolungherebbero
ln qualche modo le focl verso fondall plu profondl.

Le dlfese, lnolLre, lmpedendo l'eroslone delle focl, ellmlnerebbero un'essenzlale fonLe dl
rlfornlmenLo alle splagge adlacenLl, lnnescando l'eroslone nelle aree lnLerfoclall o aggravandola
se gla ln aLLo.

u'alLra parLe, proLeggere aree con cosl forLe Lendenza all'arreLramenLo sarebbe cosLoso e
darebbe, per lo plu, medlocrl rlsulLaLl.

Cl vale non solo per gll lnLervenLl dl Llpo "Lradlzlonale" (scogllere foranee, pennelll ecc.), ma
anche per l rlpasclmenLl arLlflclall.

Analoghe negaLlve conseguenze sl avrebbero qualora venlssero cosLrulLl moll fluvlall ln
corrlspondenza o ln prosslmlLa dl una foce.

Alle aree dl foce, dunque, dovra essere permesso dl evolversl llberamenLe, a meno che,
naLuralmenLe, l'eroslone non porLl alla dlsLruzlone dl lmporLanLl benl economlcl, naLurall o
sLorlco-arLlsLlcl.

ArreLrando, esse sl collocheranno su una llnea dl magglor equlllbrlo, plu facllmenLe dlfendlblle.

A quel punLo sl poLra evenLualmenLe lnLervenlre con dlfese "leggere" che servono a bloccare o
aLLenuare la resldua Lendenza all'arreLramenLo, senza lmpedlre ll LrasporLo del sedlmenLl lungo
rlva.

CuesLa sLraLegla e posslblle, naLuralmenLe, solo ln quelle focl che non sono ancora sLaLe
urbanlzzaLe flno a pochl meLrl dal mare.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
34




ln Lall aree non sl dovra assoluLamenLe cosLrulre se non ad una opporLuna dlsLanza dl slcurezza,
superlore a quella adoLLaLa per le splagge lnLerfoclall.

Se ln qualcuna delle focl non ancora urbanlzzaLe alcunl slngoll edlflcl sl Lrovassero Lroppo vlclnl
a rlva, LanLo da venlr dlsLruLLl dall'arreLramenLo del llLorale, sara necessarlo lasclarll al loro
desLlno, qualora sla plu convenlenLe per la vlLa delle splagge rlcosLrulrll plu all'lnLerno che
proLeggerll.





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remesso che la scelLa sLraLeglca fondamenLale deve essere "non precosLlLulre quelle slLuazlonl
dl faLLo che plauslbllmenLe rlchlederanno lnLervenLl rlparaLorl dl urgenza", l faLLorl deLermlnanLl
ll Llpo dl opere possono essere:

! l'urgenza,
! ll Llpo dl reglme del LrasporL1 longlLudlnall,
! l'lmporLanza della marea,
! la sLablllLa morfologlca del paragglo,
! la flnallLa dell'lnLervenLo.

L'urgenza porLa a scegllere quelle opere che non hanno grosse conLrolndlcazlonl, per cul
possono essere aLLuaLe senza approfondlLl sLudl, e che colnvolgono plccoll voluml dl maLerlale e
qulndl plccoll cosLl ln genere.

L'urgenza, anche la plu esLrema, non deve essere addoLLa a glusLlflcazl-one dl lnLervenLl
palesemenLe anLleconomlcl, ln quanLo, pur se freLLolosa, una sLlma del benl dlfesl e del cosLl
pu sempre essere faLLa e cl lndlpendenLemenLe dalla salvaguardla della vlLa umana, che e
garanLlLa assal plu da provvedlmenLl dl sgombero che non da opere dl dlfesa, le quall dl
necesslLa colnvolgono Lempl che sl mlsurano ln glornl.

olche, per oLLenere la dlfesa duraLura del bene ln oggeLLo, sl dovra lnLervenlre ln segulLo con
alLre opere, l'urgenza non dovra condurre alla reallzzazlone dl dlfese dl cosLo superlore al 30
clrca del valore del benl dlfesl dall'eroslone, che poLrebbe manlfesLarsl nel lasso dl Lempo
necessarlo per progeLLare e reallzzare un lnLervenLo plu medlLaLo.

Sl dlsLlnguono qul l seguenLl Llpl dl urgenza:

a) esLrema, l'lnLervenLo deve essere lnlzlaLo sublLo (enLro 13 glornl), ln assenza dl un
formale progeLLo,
b) medla, l'lnLervenLo deve essere lnlzlaLo enLro 1 anno, ma possono essere
programmaLe ed esegulLe parLe delle lndaglnl necessarle alla correLLa progeLLazlone,
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
33




c) generlca, possono essere esegulLe LuLLe le lndaglnl necessarle, pur nel Lempl lmposLl
dall'urgenza dell'lnLervenLo.

Come Llpl dl reglme del LrasporLo llLoraneo sono sLaLl schemaLlcamenLe lndlvlduaLl l seguenLl:

d) LrasporLo llLoraneo assenLe o lnslgnlflcanLe rlspeLLo al movlmenLl Lrasversall alla
splaggla,
e) derlva llLoranea (LrasporLo neLLo) assenLe o lnslgnlflcanLe rlspeLLo al LrasporLl lordl,
f) derlva llLoranea modesLa ma ben deflnlLa,
g) LrasporLl llLoranel lmporLanLl ma con derlva mal deflnlLa,
h) LrasporLl llLoranel lmporLanLl e derlva ben deflnlLa.
er l'lmporLanza della marea sl dlsLlnguono due classl:
l) lnslgnlflcanLe, escurslonl dl llvello conLenuLe ln mezzo meLro clrca,
[) lmporLanLe, escurslone dl marea ablLuale dell'ordlne dl mezzo meLro o plu e/o
posslblllLa d'acqua alLa dl alLezza superlore al meLro

Convlene, lnflne, osservare che la lnsLablllLa morfologlca del paregglo, e lnversamenLe legaLa
alle dlmenslonl spazlall delle grandl forme caraLLerlzzanLl la rlva ed alla alLezza della splaggla
aLLlva nella sua plu ampla accezlone, e dlreLLamenLe alla erodlblllLa della cosLa, sl dlsLlnguono le
seguenLl classl:

k) lnslgnlflcanLe, ad es. falesle,
l) modesLa, ad es. splagge soLLlll dl grande esLenslone e splagge a Lasca (pokeL beach),
m) lmporLanLe, ad esemplo cuspldl foclall e plccole unlLa flslograflche con forLl LrasporLl.

L'lmporLanza della marea porLa a scegllere sLruLLure, la cul rlsposLa funzlonale sla poco senslblle
alle varlazlonl del llvello del mare, menLre l'lnsLablllLa morfologlca dovrebbe orlenLare ll
progeLLlsLa verso la scelLa dl sLruLLure con cosLo lnlzlale e vlLa presunLa llmlLaLl.

lnflne e necessarlo dlsLlnguere fra opere dl dlfesa della splaggla, a cul sl rlchlede la
conservazlone o ll proLendlmenLo della splaggla sLessa, dalle opere dl dlfesa della cosLa, ln cul,
vedl ll caso delle dlfese parallele, la flnallLa pu essere ragglunLa anche a scaplLo della
conservazlone della splaggla.

ln parLlcolare possono darsl le lndlcazlonl seguenLl.

- l pennelll sono conslgllablll dove la derlva llLoranea e ben deflnlLa per rldlsLrlbulre lungo ll
llLorale gll apporLl fluvlall ln raglone dlversa da quella derlvanLe dal reglme ondoso e dalla
conflgurazlone aLLuale del llLorale, ad es. per la sLablllzzazlone dl apparaLl foclall andaLl ln
eroslone per ll rldursl, senza annullarsl, degll apporLl solldl sabblosl. Lssl rlsulLano
abbasLanza lnsenslblll alla marea, ma debbono essere ben radlcaLl a Lerra ed lmplegaLl con
prudenza ln llLorall morfologlcamenLe lablll.
- l franglfluLLl foranel sono da conslgllare dove l'escurslone dl marea ed ll LrasporLo llLoraneo
sono modesLl.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
36




- 8lvesLlmenLl e sopraLLuLLo murl dl sponda sono ln genere da sconslgllare per la sLablllLa
della splaggla, ad eccezlone dl opere dl modesLo rlllevo, che vengono lnLeressaLe dall'onda
solo ln condlzlone dl acqua alLa eccezlonale o quasl.
- Le dlfese parallele, franglfluLLl foranel e dlfese radenLl, non sembrano conslgllablll dove, la
conformazlone della cosLa e rapldamenLe varlablle.
- l rlpasclmenLl arLlflclall sono da conslgllare su plccola scala dove ll LrasporLo e modesLo, sl
presLano oLLlmamenLe sla dove l'escurslone dl marea e forLe sla dove -la morfologla e
lablle.

uove ll LrasporLo llLoraneo e conslsLenLe, l rlpasclmenLl poLranno essere abblnaLl ad opere dl
conLenlmenLo al flne dl rldurre gll onerl dl manuLenzlone.

lnLervenLl a dlfesa delle dune possono conslgllarsl dove, per la presenza dl forLl venLl foranel,
sono Lemlblll perdlLe slgnlflcanLl dl sabbla verso ll reLrosplaggla e dove, essendo ll reLrosplaggla
basso, sono parLlcolarmenLe Lemlblll gll effeLLl dell'acqua alLa.

ll complesso e rlassunLo nel quadro seguenLe dove, al varlare della caraLLerlzzazlone flslca del
paragglo, vlene lndlcaLo ll grado dl ldonelLa dl clascun Llpo dl lnLervenLo, l'ldonelLa e lndlcaLa nel
modo seguenLe:

3 soluzlone conslgllablle

2 soluzlone ldonea

1 soluzlone accessorla

+ soluzlone ldonea o accessorla per qualche forma del Llpo, lnefflclenLe per
alLre

0 soluzlone lnefflclenLe

* soluzlone sconslgllablle.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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Sl fa escluslvo rlferlmenLo ln esso ad opere dl dlfesa della splaggla e del reLrosplaggla, che sono
le plu dlffuse.

La suddlvlslone delle opere per Llpl e ln larga mlsura schemaLlca, eslsLono sLruLLure e lnLervenLl
che hanno caraLLerlsLlche proprle dl Llpl dlversl, o rlsulLano dal comblnaLo dl Llpl dlversl.

Cosl e, per esemplo, dl pennelll, conslgllaLl da Lalunl, avenLl la LesLa rlvolLa soLLofluLLo e
formanLe un angolo non grande rlspeLLo alla rlva, o franglfluLLl dlsposLl obllqul e non dlsLanLl da
rlva, sl che una delle LesLe vlene dl faLLo a radlcarsl a Lerra. Cppure ll caso dl rlpasclmenLl
conLenuLl fra pennelll e/o barrlere foranee.

are opporLuno chlarlre che la dlfferenza fra un rlpasclmenLo e un rlvesLlmenLo ln massl geLLaLl
alla rlnfusa, conslsLe sopraLLuLLo nella dlmenslone del granull-massl lmplegaLl ln rapporLo al
granl-cloLLoll della splaggla. La forLe preferenza, che vlene daLa al rlpasclmenLl rlspeLLo al
rlvesLlmenLl, derlva dalla consLaLazlone del probleml dl sLablllLa del fondo che sl rlsconLrano ln
prosslmlLa e soLLo la sLruLLura, quando quesLa e cosLlLulLa dl grossl massl (sLablll su pendenze
elevaLe). Cl non Loglle che, per lnLervenLl dl urgenza, conslderaLo ll mlnor volume del
versamenLo, possa convenlre lmplegare massl anche grossl, ln Lal caso, per, non sembra
opporLuno versare solo massl grossl, ma un mlsLo graduaLo che possa vagamenLe cosLlLulre un
fllLro rovesclo e, passaLa l'urgenza esLrema, versare ancora del maLerlale lnLermedlo, per
consenLlre un passagglo dl dlmenslonl plu graduale dalla splaggla sommersa alla zona dl
versamenLo dl massl.
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Sl Lorna a rlbadlre che per una efflcace pollLlca dl proLezlone cosLlera, e' lndlspensablle che l
llLorall slano oggeLLo dl un monlLoragglo slsLemaLlco, ldoneo a Lenere soLLo conLrollo la loro
evoluzlone. L cl sopraLLuLLo per verlflcare l'efflcacla delle opere reallzzaLe per la dlfesa delle
cosLe.

A Lale scopo, ll monlLoragglo dovra essere flnallzzaLo al rllevamenLo:

! delle caraLLerlsLlche slgnlflcaLlve dello sLaLo del mare e delle correnLl llLoranee
prodoLLe dal moLo ondoso nella fascla cosLlera compresa fra l prlml frangenLl e le llnea
dl rlva,
! della conflgurazlone del fondo, nella zona prlma clLaLa, e della splaggla emersa,
! delle caraLLerlsLlche granulomeLrlche del sedlmenLl cosLlerl,

La scanslone Lemporale e la duraLa del suddeLLl rlllevl dovranno commlsurarsl all'lmporLanza del
fenomenl e, ln ognl caso, dovranno essere Lall da consenLlre l'lnLerpreLazlone e la
quanLlflcazlone del fenomenl dl ldrodlnamlca cosLlera e le modlflcazlonl ln aLLo.

nella lmposslblllLa dl poLer esegulre l rlllevl anzldeLLl, una lndlcazlone sulla Lendenza evoluLlva
del llLorale pu essere fornlLa dall'osservazlone slsLemaLlca della llnea dl rlva, esegulLa con
sempllcl rlllevl Lopograflcl da Lerra o con rlprese foLograflche.
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; ( & 0 2 / + * 2 ) " $" . * + 6 & ) ) +


L'approfondlmenLo delle lndaglnl e ll deLLagllo e l'aLLenzlone nelle verlflche dl progeLLo
debbono essere proporzlonaLl all'lmporLanza dell'opera, ln mlsura da garanLlre la convenlenza a
reallzzare l'opera sLessa. Lssl cloe debbono essere approfondlLl flno a che ll cosLo marglnale
derlvanLe da quesLl rlsulLa lnferlore all'analogo cosLo derlvanLe dal rlschlo dl un lnsuccesso
dell'opera, l'approfondlmenLo e opporLuno che sla dlreLLo a quelle vocl che rlsulLano crlLlche ln
quanLo caraLLerlzzaLe da un elevaLo rapporLo rlschlo/cosLo.

ll suesposLo prlnclplo va concreLlzzaLo nella relazlone dl progeLLo, ad evlLare che dlversamenLe,
per l'ampla soggeLLlvlLa del conceLLo dl rlschlo, possa presLarsl ad lnLerpreLazlonl dlverse.

Sl deve rllevare, peralLro, come alcune lndaglnl che palono opporLune Lrovano glusLlflcazlone ln
un'oLLlca che Lrascende ll slngolo lnLervenLo e qulndl ll succlLaLo crlLerlo dl approfondlmenLo.

Sl rlchlamano qul espressamenLe, per quanLo appllcablll le vlgenLl dlsposlzlonl per la
compllazlone dl progeLLl dl opere pubbllche (u.M. 29/3/1893 modlflcaLo con u..C.M.
13/7/1947 n. 763) e, lnolLre, le leggl 2/2/1974 n. 64 con l successlvl uu.MM. 3/3/1973 e
26/1/1981 (norme anLlslsmlche) e u.M. 11/3/1988 (norme geoLecnlche), le leggl 10/3/276 n.
319 e 24/12/79 n. 630 con le successlve modlflcazlonl (legge Merll), la legge 431/83, la legge
183/89 (legge per la dlfesa del suolo) e successlvo regolamenLo.






; ( ' ( & 0 2 / + * 2 ) " $ & 7 % * " ) ) " 4 "



ln parLlcolare sl rlLlene che ognl progeLLo debba essere corredaLo della corografla, esLendenLesl
all'unlLa flslograflca dl cul ll slLo prevlsLo per l'opera fa parLe. SlmllmenLe esso dovra essere
corredaLo dl una (o plu) planlmeLrla del reLroLerra, ln cul slano evldenzlaLe lnfrasLruLLure ed uso
del suolo, con parLlcolare rlguardo a quelle sulle quall sono posslblll effeLLl e/o dalle quall Lrae
raglone l'opera sLessa, e dl una (o plu) baLlmeLrla agglornaLa ed esLendenLesl a profondlLa
adeguaLa, comprendenLe la splaggla, le opere eslsLenLl o ln corso dl reallzzazlone e le opere
prevlsLe dal progeLLo.

ll rlllevo della slLuazlone del luoghl anLecedenLe la cosLruzlone della opera e essenzlale sla per
afflancare la conLablllLa del lavorl, sla per valuLare gll effeLLl dell'opera sLessa e, a lungo Lermlne,
razlonallzzare gll lnLervenLl. Lsso e aLLo lnderogablle e deve essere affldaLo ad enLe o persona
che dla garanzla dl obleLLlvlLa.

Cualora nel progeLLo sl faccla rlferlmenLo a daLl non recenLlsslml, ll rlllevo va rlpeLuLo prlma
dell'lnlzlo del lavorl.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
60




Cgnl progeLLo dovra conLenere lnformazlonl clrca ll reglme meLeomarlno del paragglo
lnLeressaLo con deLLagllo e profondlLa adeguaLl all'lmporLanza dell'opera. ua Lale reglme
devono desumersl le condlzlonl prevalenLl e le condlzlonl esLreme dl funzlonamenLo dell'opera,
per quanLo rlguarda llvello del mare, aglLazlone ondosa e venLo.

uovra essere lndlvlduaLa l'unlLa flslograflca nella sua esLenslone e nella dlnamlca essenzlale,
almeno come lndlcaLo al par 2.1.

uovranno essere prodoLLl l planl d'onda (dlagramml dl rlfrazlone e dlffrazlone) relaLlvl alla zona
lnLeressaLa dalla sLruLLura nel caso dl franglfluLLl foranel emergenLl e moll e, llmlLaLamenLe al
casl dl una cerLa lmporLanza, nel caso dl pennelll, dlfese radenLl, rlpasclmenLl e barrlere
sommerse. l suddeLLl planl dovranno essere prodoLLl per le ondazlonl prevalenLl e,
llmlLaLamenLe ad opere dl magglore lmporLanza, domlnanLl.

L'anallsl della dlnamlca della splaggla (dlnamlca Lrasversale e longlLudlnale, LrasporLl llLoranel e
dlsLrlbuzlone sulla splaggla sommersa) dovra essere condoLLa ln manlera quallLaLlva per
pennelll e franglfluLLl foranel, sla ln assenza che ln presenza dell'opera, evldenzlando l segnl
presenLl ln naLura a conferma dl Lale anallsl.

La sLessa deve essere condoLLa anche ln vla quanLlLaLlva per LuLLe le opere dl una cerLa
lmporLanza.

lnflne dovranno essere prodoLLl LuLLl l dlsegnl lndlvlduanLl l'opera, e, ove rllevanLl, le modallLa
cosLruLLlve nonche la documenLazlone relaLlva ad opere, lnLervenLl e slsLemazlonl flnallzzaLe
alla mlLlgazlone dell'lmpaLLo vlslvo-perceLLlvo sulla componenLe paeslsLlco-amblenLale.





; ( 5 ( & 0 2 / + * 2 ) " $ " 4 & * " = " % 2



uovra essere valuLaLo ll bllanclo sedlmenLarlo dell'area lnLeressaLa dall'opera ln assenza e ln
presenza della sLessa. er opere dl modesLo rlllevo e che lncldono solo su alcune vocl del
bllanclo sLesso,sara sufflclenLe valuLare quesLe vocl o le alLerazlonl lndoLLe su dl esse.

uovranno essere condoLLe valuLazlonl della rlsallLa, della Lraclmazlone dell'onda, della sLablllLa
degll elemenLl slngoll, della sLaLlca del murl dl sosLegno, della sLablllLa globale della fondazlone
e ognl alLra verlflca necessarla ad asslcurare la sLablllLa dell'opera per LuLLe le solleclLazlonl che
la lnLeressano.

l proflll dl equlllbrlo assunLl per la splaggla dovranno derlvare da proflll rllevaLl nel paragglo per
slmlllLudlne o per lnLerpreLazlone con modelll dlnamlcl accredlLaLl.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
61




Cgnl progeLLo dovra conLenere lnflne un'anallsl della sua glusLlflcazlone economlca, condoLLa
valuLando cosLl e beneflcl con deLLagllo proporzlonaLo all'lmporLanza dell'opera, ed ln
parLlcolare:

! cosLo dl cosLruzlone dell'opera e della sua manuLenzlone,
! cosLo del dannl arrecaLl al llLorall adlacenLl,
! beneflcl derlvanLl alle splagge proLeLLe,
! beneflcl lndlreLLl derlvanLl ad aree llmlLrofe o alla comunlLa soclale.
CosLl e beneflcl dovranno essere aLLuallzzaLl al momenLo della cosLruzlone.
Cve l cosLl superassero l beneflcl manlfesLl, dovra essere faLLa espllclLa menzlone della flnallLa,
economlcamenLe non quanLlflcablle, glusLlflcanLe l'opera.





; ( 8 ( . * + 4 & 7 , 1 + $ & 0 0 +



er accerLare ll funzlonamenLo delle opere, sla al flnl della sLablllLa delle sLesse che al flnl degll
effeLLl sulla cosLa, sl reallzzano spesso modelll flslcl o maLemaLlcl (e LalvolLa enLrambl).

CuesLl alLro non sono che sLrumenLl dl valuLazlone degll effeLLl, quando quesLl effeLLl non sono
valuLablll LramlLe sempllcl formule e brevl calcolazlonl.

un fenomeno e modello dl un'alLro, deLLo proLoLlpo, se eslsLe fra dl loro slmlllLudlne meccanlca.

nel modelll flslcl ln scala l fenomenl ln modello e proLoLlpo sono gll sLessl, menLre dlfferlscono
essenzlalmenLe le dlmenslonl.

nel modelll maLemaLlcl o numerlcl, al fenomenl nel proLoLlpo corrlspondono relazlonl fra le
grandezze colnvolLe, evldenzlaLe ln forma maLemaLlca o numerlca.

Lungl dall'essere una panacea, l modelll ln sede prevenLlva rlchledono la ldenLlflcazlone:

! del fenomenl flslcl rllevanLl al sensl dl quanLo sl vuole evldenzlare: l modelll lnfaLLl sono
sempre modelll parzlall, essl rappresenLano ln modo fedele alcunl fenomenl, menLre
dlsLorcono o cancellano alLrl fenomenl, cl sl dovra perLanLo accerLare che LuLLl l
fenomenl rllevanLl ln proLoLlpo slano rappresenLaLl ln modello e che non slano
eccesslvamenLe ampllflcaLl fenomenl lrrllevanLl nel proLoLlpo,
! del daLl necessarl per l'esecuzlone del modello: un modello, essendo un mero
sLrumenLo dl elaborazlone o Lrasformazlone del daLl, non fornlsce rlsulLaLl plu
aLLendlblll del daLl su cul e basaLo, agglungendosl all'lncerLezza del daLl la lncerLezza
sulla esaLLezza del modello.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
62




noLa l'aLLendlblllLa del daLl dlsponlblll ed ll programma delle prove necessarle ad accerLare
quanLo deslderaLo, sl scegllera ll modello parzlale plu ldoneo, cloe quello che per affldablllLa
dello sLrumenLo e per capaclLa dl convlnclmenLo, per Lempl e cosLl dl esecuzlone rlsulLa
oLLlmale.

A favore del modelll flslcl pu addursl la capaclLa dl rappresenLare fenomenl complessl come la
Lurbolenza o ll franglmenLo delle onde, la cul rappresenLazlone anallLlca e dlfflclle e spesso solo
approsslmaLlva.

er converso la necesslLa praLlca dl reallzzare ll modello ln scala forLemenLe rldoLLa comporLa
slsLemaLlcamenLe effeLLl scala legaLl alla vlscoslLa dell'acqua ed alla Lenslone superflclale
all'lnLerfaccla acqua-arla dl faLLo non rlprodoLLe nel modello.

ul conseguenza, gll speLLrl dell'onda e della Lurbolenza ln modello rlsulLano LagllaLl alle alLe
frequenze, modlflcaLo a volLe ll reglme del moLo ln prosslmlLa della pareLe, rldoLLa ln genere la
moblllLa dl parLlcelle al fondo e l'areazlone dell'acqua.

er ognl parLlcolare effeLLo scala, come vengono usualmenLe chlamaLe quesLe dlsLorslonl,
eslsLono accorglmenLl compensaLorl, che a loro volLa per lnducono alLrl effeLLl scala.

Ad esemplo, l'uso dl sedlmenLl leggerl e dl magglor dlameLro per ovvlare al probleml legaLl alla
vlscoslLa, deLermlnano un lncremenLo della permeablllLa del fondo e, usando maLerle plasLlche
dl plccole dlmenslonl, alLrl fenomenl legaLl alla dlversa afflnlLa eleLLrochlmlca per l'acqua.

l modelll maLemaLlcl sono parLlcolarmenLe lndlcaLl per rappresenLare fenomenl, la cul dlnamlca
e ben noLa, ad esemplo la propagazlone ondosa, e che sl svolgono lnLrlnsecamenLe ln spazl dl
grande esLenslone, Lalche rlsulLa esLremamenLe onerosa la reallzzazlone dl un modello flslco
affldablle.

ossono ancora fornlre un valldo supporLo, anche nel casl ln cul la ellmlnazlone dl ognl effeLLo
scala rllevanLe ln modello flslco e lmposslblle, come ad esemplo per la movlmenLazlone dl
sedlmenLl molLo soLLlll, ln quesLl casl enLrambl l modelll hanno un caraLLere plu quallLaLlvo che
quanLlLaLlvo ed una callbrazlone appare necessarla.

MolLe delle perplesslLa connesse all'uso del modelll rlsulLano, LuLLavla, aLLenuaLe, quando l
modelll sLessl vengono lmplegaLl per confronLare fra loro comporLamenLl dl opere dlfferenLl ed
alLernaLlve e non gla per rlprodurre gll effeLLl dl un slngolo lnLervenLo.

nel segulLo sl fornlscono alcune lndlcazlonl per la scelLa ed ll conLrollo della esecuzlone del
modello.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
63




; ( 8 ( ' 1 + $ & 0 0 " = " 7 " % "



er modelll flslcl sl lnLendono l modelll ln scala, cloe comblnazlonl proLoLlpo-modello, ln cul sl
reallzzano gll sLessl fenomenl dl rlllevo a meno dl faLLorl dl scala.

ll modello rappresenLa ln quesLo caso una lmmaglne rldoLLa, ma fedele, del proLoLlpo, almen o
per quanLo aLLlene agll elemenLl gludlcaLl rllevanLl.






2 3 4 3 5 3 5 6 ( 1 * . . ! 1 ! - % ( - / 0 / ' ! ( ) * ( ) 1 ( # /



l modelll sono normalmenLe reallzzaLl secondo la regola dl slmlllLudlne dl lroude (scala del
Lempl e delle veloclLa parl alla radlce della scala delle lunghezze)

Sl sconslglla l'uso ln modello dl onde dl lunghezza senslbllmenLe lnferlore ad 1 m., per gll effeLLl
scala legaLl alla Lenslone superflclale ed alla vlscoslLa.

Cuando ll fenomeno prevalenLe che sl desldera rappresenLare e cosLlLulLo dalla rlfrazlone
dell'onda su fondall lenLamenLe e regolarmenLe varlablll ln ampl specchl d'acqua, e d'uso
dlsLorcere le scale orlzzonLall e verLlcall del modello, rlducendo magglormenLe le orlzzonLall
rlspeLLo alle verLlcall.

ln quesLo caso, la fedele rappresenLazlone delle celerlLa dell'onda ln LuLLo ll campo delle
profondlLa relaLlve posslblll rlchlede che ll perlodo dell'onda (e dl conseguenza la lunghezza) sla
rldoLLo secondo la regola dl slmlllLudlne dl lroude relaLlva alla scala delle verLlcall.

l fenomenl dl dlffrazlone rlsulLano dlsLorLl, non rlsulLando ln scala la lunghezza dell'onda
rlspeLLo alle dlsLanze orlzzonLall.

Anche la rlflesslone delle scarpaLe rlsulLa dlsLorLa, nella faLLlspecle lncremenLaLa, slmllmenLe la
poslzlone e la forma del frangenLl rlsenLono ln qualche mlsura della dlsLorslone delle pendenze
del fondall.

er LuLLl quesLl moLlvl, una dlsLorslone geomeLrlca flno ad 1:2 pu essere acceLLaLa con una
cerLa LranqullllLa rlsulLando anche beneflca per compensare gll effeLLl dl scala legaLl alla
caplllarlLa ed alla vlscoslLa.

ulsLorslonl geomeLrlche plu forLl rlchledono una aLLenLa valuLazlone degll effeLLl lndoLLl.

Cuando l fenomenl prevalenLl sono cosLlLulLl dalla rlflesslone e dalla dlffrazlone, dl norma non sl
dlsLorce geomeLrlcamenLe ll modello, o, ln presenza dl una plccola dlsLorslone, la lunghezza
d'onda e rldoLLa nella scala delle orlzzonLall.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
64




Secondo quesLl crlLerl sono normalmenLe reallzzaLl l modelll ln vasca dl opere adoLLando una
scala dl norma non lnferlore a 1:100.

La rlfrazlone pu essere dovuLa anche a correnLl. Lo sLudlo sul modello del fenomenl assoclaLl e
per raro, per lo plu a causa della mancanza dl preclse lndlcazlonl sulle correnLl.

nel casl ln cul la correnLe ln proLoLlpo possa ragglungere lnLenslLa dell'ordlne dl 1 m/s
(equlvalenLe alla alLerazlone del fondale dl clrca un meLro) gll effeLLl dl Lall correnLl dovranno
essere valuLaLl e, ove opporLuno, le correnLl rlprodoLLe ln modello.

l daLl necessarl sono cosLlLulLl da:

! baLlmeLrla dell'area,
! scabrezza equlvalenLe del fondall,
!cllma ondoso al largo, ovvero ll complesso dl onde ( alLezza, perlodo, dlrezlone ed,
evenLualmenLe, speLLrl ln frequenza e dlrezlone assoclaLl) dl cul sl desldera
rappresenLare la Lrasformazlone,
! sovralzo dl marea concomlLanLe alle onde,
! evenLuall correnLl concomlLanLl.






2 3 4 3 5 3 7 6 ( 1 * . . ! 1 ! ! ) $ * % / ' ! ( ) * + ( ) # $ % & $ $ & % * + ( 6 - ( # $ * 1 ! 0 % / ) 1 !
* . * 6 * ) $ !



Sl fa rlferlmenLo a franglfluLLl od alLre opere a mare l cul elemenLl prlnclpall sono, ln proLoLlpo e
modello, sufflclenLemenLe grandl da escludere per essl rllevanLl effeLLl della vlscoslLa e della
caplllarlLa.

llnallLa prlnclpale dl quesLl modelll e dl regola accerLare la reslsLenza dell'opera progeLLaLa agll
aLLacchl ondosl prevlsLl.

Le prove vengono condoLLe secondo la regola dl slmlllLudlne dl lronde con scala delle denslLa
(masse speclflche) flssaLa.

Spesso sl consldera che ll fluldo nel proLoLlpo e nel modello abblano la sLessa denslLa,
Lrascurando la magglore denslLa dell'acqua salaLa (+2.3) nel proLoLlpo rlspeLLo a quella dolce
lmplegaLa ln modello.

Sl raccomanda dl verlflcare comunque la denslLa effeLLlva del solldl lmplegaLl ln modello ln
quanLo scarLl dl alcunl punLl percenLuall rlspeLLo al valorl usuall non sono lnfrequenLl e possono
rlsulLare dl qualche lmporLanza.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
63




er modelll dl sLruLLure complesse, rlsulLando a volLe dlfflclle oLLemperare esaLLamenLe alla
scala delle denslLa, sl segnala che le caraLLerlsLlche essenzlall che debbono essere
accuraLamenLe rldoLLe sono la sezlone d'urLo esposLa all'onda ed ll peso della sLruLLura nelle
condlzlonl effeLLlve dl lmmerslone, sl poLra perLanLo operare sugll spessorl delle menbraLure ln
modo da oLLenere ln scala- le caraLLerlsLlche sopra menzlonaLe.

LffeLLl scala sl hanno dl regola nel nucleo e nella fondazlone per le rldoLLe dlmenslonl del meaLl
ln essl presenLl.

ul regola sl dlsLorcono leggermenLe le dlmenslonl del granull dl quesLl elemenLl della sLruLLura,
cosl che la permeablllLa rlsulLl rldoLLa ln scala.

LffeLLl scala dl faLLo lnellmlnablll rlmangono ln relazlone al fenomenl dl aerazlone dell'acqua
(lnlblLa ln modello rlspeLLo al proLoLlpo) e dl reslsLenza sLruLLurale degll elemenLl (esalLaLa ln
modello).

ln parLlcolare quesLo secondo effeLLo rlvesLe noLevole lmporLanza per grandl elemenLl snelll
(esemplo dolos dl peso superlore a 20 L).

er quesLl elemenLl, ll modello accerLa solLanLo la sLablllLa ldraullca dell'elemenLo, cloe accerLa
che l'elemenLo non venga rlmosso dall'onda, daLo per cerLo che esso rlmanga lnLegro, menLre la
reslsLenza sLruLLurale alle solleclLazlonl a cul vlene soLLoposLo deve essere accerLaLa per alLra
vla.

8lsulLa opporLuno ln quesLl casl reglsLrare duranLe le prove evenLuall ondegglamenLl degll
elemenLl, che, pur non porLando alla rlmozlone dell'elemenLo, possono deLermlnare negll urLl dl
flne corsa solleclLazlonl assal gravose per l'elemenLo.

Cuale che sla l'onda dl progeLLo prevlsLa, e bene che le prove vengano condoLLe ln condlzlonl dl
solleclLazlone crescenLe flno al compleLo dannegglamenLo dell'opera.

normalmenLe l'alLezza d'onda lncldenLe e un parameLro ldoneo ad ordlnare le condlzlonl dl
aLLacco ondoso secondo la solleclLazlone lndoLLa.

la eccezlone ll caso, peralLro non lnfrequenLe, dl onde frangenLl con frequenza apprezzablle sul
fondall anLlsLanLl l opera, ln quesLo caso sla ll perlodo dell'onda che, sopraLLuLLo ll llvello medlo
dell'acqua, rlvesLono un ruolo lmporLanLe ll perlodo dell'onda e l'assoclaLa forma del frangenLl
hanno sempre un cerLo effeLLo sulla sLablllLa del massl dl una geLLaLa, al crescere del perlodo, a
parlLa dl pendenza del paramenLo e dl alLezza dell'onda lncldenLe, la sLablllLa del massl decresce
per frangenLl dl Llpo a cascaLa ("plunglng") e cresce per frangenLl dl Llpo a rlsalLo ("surglng"), ll
prlmo comporLamenLo verlflcandosl quando ll numero dl lrlbarren (rapporLo fra la pendenza
della scarpa e la radlce della rlpldlLa dell'onda al largo) non supera 2,3 clrca.

AcqulsLa lmporLanza, nel caso dl onde lrregolarl la duraLa della maregglaLa, ln relazlone alla
quale cresce la probablle onda masslma che lnvesLe l'opera. L'aLLacco ondoso, sla ln Lermlnl dl
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
66




duraLa effeLLlva sla ln Lermlnl dl onde lndlpendenLl, dovra essere commlsuraLo alla presunLa
duraLa della maregglaLa dl progeLLo.

MolLl fra quesLl modelll vengono effeLLuaLl ln canaleLLa con aLLacco ondoso rlgorosamenLe
orLogonale.

ll dlsposlLlvo sperlmenLale, preferlLo per ovvle raglonl dl economla, non consenLe peralLro dl
evldenzlare fenomenl lnLrlnsecamenLe Lrldlmenslonall, quall quelll che sl verlflcano ad esemplo
alla LesLaLa dl un molo.

Anche per sLruLLure a geLLaLa dlnamlcamenLe sLablll (ln cul l'equlllbrlo corrlsponde ad un
bllanclamenLo sLaLlsLlco del movlmenLl del massl e non alla lmmoblllLa degll sLessl) sl dovranno
valuLare aLLenLamenLe gll effeLLl della obllqulLa degll aLLacchl ondosl.

ln quesLl casl, per le sLruLLure plu lmporLanLl, sara opporLuno afflancare a prove ln canaleLLa,
flnallzzaLe a deflnlre la sezlone correnLe dell'opera, prove ln vasca per la conflgurazlone flnale dl
progeLLo o per le LesLaLe.

l daLl necessarl per quesLo Llpo dl prove sono:

! progeLLo compleLo dell'opera,
!sLaLlsLlca delle onde esLreme: caraLLerlsLlche della masslma ondazlone (alLezza e
perlodo, nonche evenLualmenLe forme speLLrall presunLe ln frequenza e dlrezlone) per
ognl seLLore dl provenlenza ed al varlare del Lempo dl rlLorno dell'evenLo.






2 3 4 3 5 3 4 6 (1 * . . ! 1 ! # - ! / 0 0 ! /



Le plccole dlmenslonl del granull componenLl la splaggla non consenLono generalmenLe dl
rappresenLare fedelmenLe LuLLl l processl che compongono ll LrasporLo del sedlmenLl.

olche gll aLLacchl ondosl sono dl regola rldoLLl ln modello, secondo ll crlLerlo dl slmlllLudlne dl
lronde, la scelLa del sedlmenLl da lmplegare nelle prove vlene effeLLuaLa cosl che rlsulLlno
rlprodoLLe ln scala o la veloclLa dell'acqua che da lnlzlo al movlmenLo o la veloclLa dl
sedlmenLazlone, secondo che ll moLo del sedlmenLl sla lnclplenLe o svlluppaLo.

er sedlmenLl flnl, l due crlLerl porLano a rlsulLaLl alquanLo dlversl, a rlprova della lmposslblllLa
dl oLLenere una slmlllLudlne compleLa.

Sl dovranno comunque uLlllzzare sedlmenLl dl dlmenslonl non cosl flnl da far lnsorgere
fenomenl dl coeslone anche appena perceLLlblll.

er ovvlare a quesLl probleml sono sLaLl lmplegaLl ln modello sedlmenLl leggerl.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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L'esperlenza sl e dlmosLraLa non sempre soddlsfacenLe, manlfesLandosl sovenLe effeLLl scala
legaLl vuol alla lmperfeLLa rlduzlone delle forze dl lnerzla, vuol alla dlversa afflnlLa
eleLLrochlmlca per l'acqua.

La rlduzlone del sedlmenLl non ln scala, enLro raglonevoll llmlLl, ha come prlnclpale effeLLo
l'alLerazlone delle pendenze Lrasversall della splaggla, effeLLo che e sLaLo osservaLo e
quanLlflcaLo ed e perLanLo prevedlblle.

Sl pu perLanLo operare con un modello geomeLrlcamenLe dlsLorLo, con le orlzzonLall
magglormenLe rldoLLe rlspeLLo alle verLlcall, cosl da avere un modello plu plccolo ln planLa e
sedlmenLl non Lroppo flnl.

Come sl e accennaLo dlanzl la dlsLorslone geomeLrlca ha effeLLl non Lrascurablll sulle onde e ne
vanno valuLaLl aLLenLamenLe gll effeLLl quando supera ll rapporLo dl 2:1.

er quesLo Llpo dl modelll sono necessarl l daLl seguenLl:

! baLlmeLrla (Lopografla della splaggla emersa e sommersa) dell'area dl sLudlo,
! naLura e composlzlone granulomeLrlca del fondall,
! cllma ondoso,
! llvelll dl marea concomlLanLl.

nel modelll dl splaggla, che rlsenLono ln varla mlsura dl LuLLe o quasl le onde lncldenLl, e
lmporLanLe rlprodurre ln modello un complesso dl aLLacchl ondosl rappresenLaLlvo del cllma,
LenuLo conLo della lnLenslLa degll effeLLl prodoLLl e della duraLa dl ognuno dl quesLl.





; ( 8 ( 5 1 + $ & 0 0 " 1 2 ) & 1 2 ) " % " + # , 1 & * " % "



er modelll maLemaLlcl sl lnLendono un complesso dl varlablll e dl relazlonl fra quesLe,
sufflclenLl a deLermlnare unlvocamenLe una soluzlone.

La rlcerca della soluzlone pu farsl ln dlversl modl: ln forma anallLlca quando sl rlcavano valorl o
funzlonl che soddlsfano esaLLamenLe al problema, ln forma numerlca, quando vlene ldenLlflcaLo
un algorlLmo che fornlsce con una sufflclenLe approsslmazlone la soluzlone.

ll grande svlluppo degll elaboraLorl ha reso quesL'ulLlma forma dl soluzlone dl gran lunga la plu
frequenLe.
!"#$%& (" #)*+),$)%(") ) -$-&*) (&**) .)#/") /0#-"&%)
AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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2 3 4 3 7 3 5 6 ( 1 * . . ! 1 * . . / - % ( - / 0 / ' ! ( ) * ( ) 1 ( # /



ossono dlsLlnguersl fra modelll dl rlfrazlone e modelll dl dlffrazlone pura o comblnaLa con la
rlfrazlone (fondall varlablll).

l modelll dl rlfrazlone pura sono l plu sempllcl ed adaLLl a descrlvere la propagazlone su vasLl
spazl.

Lssl sl basano sulla lpoLesl-approsslmazlone che le caraLLerlsLlche del mezzo e dell'onda slano
lenLamenLe e regolarmenLe varlablll, cloe che fondale, correnLe, amplezza e numero d'onda
slano quasl cosLanLl nello spazlo dl una lunghezza d'onda.

Cgnl gruppo d'onde sl propaga ln modo coerenLe lungo LraleLLorle deLLe raggl, orLogonall alla
dlrezlone locale del fronLl d'onda.

Le regole che descrlvono quesLe LraleLLorle sono quelle noLe dell'oLLlca geomeLrlca:

- leggl della rlfrazlone e rlflesslone.

l dlversl modelll dlfferlscono prlnclpalmenLe per l fenomenl collaLerall alla rlfrazlone che sono ln
grado dl rappresenLare: la dlsslpazlone dl energla per aLLrlLo al fondo, per franglmenLo, la
dlsperslone ln frequenza e dlrezlone dello speLLro effeLLlvo, le correnLl.

l fenomenl dl dlsslpazlone dell'energla per aLLrlLo sono lmporLanLl sopraLuLLo su plaLLaforme
conLlnenLall esLese e per onde dl lungo perlodo.

ll franglmenLo rappresenLa un fondamenLale fenomeno llmlLanLe l'alLezza d'onda, quando l
fondall sono a quesLa comparablll.

La dlsperslone ln frequenza e dlrezlone deLermlna una accenLuaLa regolarlzzazlone della
soluzlone ed un modo eleganLe e rlspeLLoso della flslca del fenomeno per ovvlare al problema
delle causLlche, conslderando dlverse armonlche lndlpendenLl, le causLlche, ognuna dl lnLenslLa
lnflnlLeslma, sl formano ln poslzlonl dlverse esLendendo ad una zona l'effeLLo dl concenLrazlone
che per l'onda monocromaLlca e concenLraLo ln un punLo.

Cuando la dlsperslone non sla rappresenLaLa e necessarlo provvedere ad una regolarlzzazlone
del fondall uLlllzzaLl nel calcolo per evlLare ll formarsl dl numerose causLlche non rlspondenLl
alla realLa flslca.

La presenza dl correnLl modlflca alquanLo la Leorla ed l modelll della rlfrazlone, sla perche la
relazlone dl dlsperslone ne rlsulLa lnfluenzaLa, sla perche sl verlflca un LrasferlmenLo dl energla
fra campo d'onda e correnLe.

Modelll alquanLo soflsLlcaLl, aLLualmenLe ln fase dl svlluppo plu che dl appllcazlone
professlonale, evldenzlano ll legame clcllco ondefranglmenLo-correnLl e rappresenLano le
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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correnLl llLorall da onda, lmporLanLl per la rappresenLazlone del LrasporLo llLoraneo ln amblenLl
morfologlcamenLe complessl.

varlazlonl raplde del fondale o, plu spesso, punLl promlnenLl del conLorno che llmlLa lo specchlo
d'acqua, quall resLaLe dl moll e sporgenLl, deLermlnano le condlzlonl, per cul, almeno
localmenLe, l'approsslmazlone della rlfrazlone non rlsulLa aLLendlblle.

ln quesLl casl, che sl presenLano con frequenza parLlcolare negll sLudl della peneLrazlone ondosa
ln baclnl porLuall o dleLro dlfese dl rlva, non sl pu presclndere dal Lenere conLo del fenomeno
della dlffrazlone, cloe della dlsperslone della energla radlanLe sla lungo l raggl che lungo l fronLl
d'onda.

LslsLono quanLomeno Lre caLegorle dl modelll a quesLo scopo, clLaLl ln ordlne dl complesslLa e
generallLa decrescenLl:

! -l modelll lperbollcl Lrldlmenslomall (2P-11), rappresenLanLl la propagazlone ondosa
nel suo effeLLlvo evolvere nello spazlo e nel Lempo,

rlmanendo llbera la forma della osclllazlone nel Lempo,

! l modelll elllLLlcl bldlmenslonall (2P), ln cul vlene assunLa un osclllazlone slnusoldale nel
Lempo, ma senza alcuna parLlcolare lpoLesl sulla dlsLrlbuzlone spazlale del campo
d'onda (presenza dl lmporLanLe rlflesslone del conLornl),
! l modelll parabollcl derlvanLl dalla comblnazlone dl uno schema rlfraLLlvo lungo l raggl
con uno schema dlffraLLlvo lungo l fronLl (schema non adaLLo a rappresenLare la
rlflesslone del conLornl ma parLlcolarmenLe LagllaLo per rappresenLare la propagazlone
dell'onda su fondall rapldamenLe varlablll o l'espanslone dell'onda dleLro osLacoll).






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Lssl rappresenLano ln modo plu o meno compleLo sla la propagazlone ondosa, che le correnLl
lndlpendenLl od lndoLLe, sla, lnflne, ll clclo dl eroslone-LrasporLo-sedlmenLazlone del sedlmenLl
e la conseguenLe evoluzlone del fondall.

nelle forme plu compleLe, sono modelll assal complessl ancora ln fase dl messa a punLo, poco
adaLLl per un uLenLe professlonale, ma che probabllmenLe a breve rlsulLeranno dlsponlblll.

l modelll possono essere dlsLlnLl ln raglone delle dlmenslonl spazlall del fenomenl
rappresenLaLlvl e del deLLagllo con ll quale l slngoll fenomenl vengono rappresenLaLl.
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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8lspeLLo alle dlmenslonl, sl possono dlsLlnguere l modelll ad una o plu llnee rlspeLLo al modelll
bldlmenslonall (nello spazlo).

nel prlml l fenomenl che sl manlfesLano ln sezlonl Lrasversall alla splaggla sono LraLLLl ln forma
globale (modelll ad una llnea) o con una dlscreLlzzazlone llmlLaLa e forma della soluzlone
preassegnaLa (modelll a 2 o plu llnee).

CuesLl modelll sono ldonel a slmulare ll comporLamenLo dl lunghl LraLLl dl llLorale per lunghl
lnLervalll dl Lempo, non solo perche l'economla dl calcolo derlvanLe dalla dlmenslone
condensaLa e ln quesLl casl senslblle, ma anche perche alcune delle lpoLesl lmpllclLe ln quesLl
modelll (forma Lrasversale della sezlone lnvarlablle o varlablle enLro forme preassegnaLe) sono
verlflcaLe solo medlamenLe nello spazlo e nel Lempo.

nel modelll ad una llnea, ll cul proLoLlpo e lo schema dl elnard-Consldere, LuLLa la fascla aLLlva
della splaggla sl suppone Lrasll coerenLemenLe.

l modelll dlfferlscono per la forma della relazlone caraLLerlzzanLe ll LrasporLo longlLudlnale.

l plu sempllcl uLlllzzano formule, come quella del CL8C, che presuppongono un equlllbrlo locale
fra l'azlone moLrlce, l'onda, e l'azlone reslsLenLe, l'aLLrlLo al fondo, assoclaLa all'effeLLo, ll
LrasporLo dl sedlmenLl, e condensano la complesslLa del cllma ln un'onda equlvalenLe: un'onda
dl caraLLerlsLlche e duraLa da deLermlnarsl, l cul effeLLl sono approsslmaLlvamenLe equlvalenLl a
quelll del complesso delle onde componenLl ll cllma.

Modelll ad una llnea plu complessl possono evldenzlare ln varle forme ll bllanclamenLo non
locale, ma medlaLo aLLraverso la formazlone delle correnLl llLoranee con la loro lnerzla a
sLablllrsl, fra la forzanLe ondosa ed ll LrasporLo dl sedlmenLl.

lnolLre, possono rappresenLare la varlablllLa del cllma aLLraverso un complesso dl onde
rappresenLaLlve.

er sLablllre la equlvalenza fra un'onda ed un complesso dl onde, sl usa ablLualmenLe ll crlLerlo
energeLlco, fondaLesl sulla proporzlonallLa, vallda almeno ln prlma approsslmazlone, fra
LrasporLo e "longshore power", unlLa alla conslderazlone che la fascla ln cul ll LrasporLo sl
verlflca e orlenLaLlvamenLe cosLlLulLa dalla zona del frangenLl, dl amplezza clrca proporzlonale
alla alLezza d'onda.

un buon crlLerlo dl equlvalenza conslsLe dl conseguenza nello scegllere le caraLLerlsLlche
dell'onda ln corrlspondenza a valorl cenLrall (medla o medlana) della dlsLrlbuzlone del cumulaLo
nel Lempo del longshare power delle onde elemenLarl nel complesso conslderaLo
(proporzlonale al volume movlmenLaLo).

La duraLa dell'aLLacco ondoso sara pol deLermlnaLa ln modo da produrre lo sLesso LrasporLo
complesslvo (o longshore power cumulaLo).
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AuLorlLa dl 8aclno 8eglonale
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Modelll a due o plu llnee debbono essere dl preferenza uLlllzzaLl o quand o le caraLLerlsLlche
della splaggla sono forLemenLe dlsomogenee (ad es. ghlala ln prosslmlLa della baLLlgla e sabble
sulla barra) o quando le opere dl cul sl vuole valuLare l'effeLLo non colnvolgono l'lnLera fascla
aLLlva della splaggla, slcche rlsulLa essenzlale nella dlnamlca del fenomeno la modlflcazlone del
profllo Lrasversale della splaggla lndoLLa dall'opera, modlflcazlone non rappresenLablle ln un
modello ad una sola llnea.

Modelll bldlmenslonall compleLl sono al momenLo ln fase dl svlluppo, per cul non e posslblle ne
descrlverll con preclslone ne LanLo meno classlflcarll.

nella scelLa del modello occorre dapprlma far menLe locale a:

! l fenomenl prlnclpall che sl verlflcano nel proLoLlpo,
! l daLl dlsponlblll sul cllma ondoso,
! l daLl dlsponlblll sul sedlmenLl dl fondo,
! la conoscenza delle condlzlonl al conLorno relaLlve al LraLLo dl llLorale da slmulare,
! la conoscenza del llvelll dl maree concomlLanLl alle onde,
! la dlsponlblllLa dl rlllevl ldonel per una callbrazlone del modello.

ul conseguenza sl deLermlneranno le caraLLerlsLlche del modello e sl programmera una
campagna dl acqulslzlone del daLl del proLoLlpo necessarla a complemenLo dl quelll eslsLenLl.

Sl scegllera un modello sempllce e robusLo, o gla verlflcaLo ln casl slmllarl, quando l daLl
dlsponlblll a segulLo della campagna sono dl quallLa non eccelsa, rlservando a casl ben
documenLaLl ln proLoLlpo l modelll plu complessl.

Sono rarl l casl ln cul convlene spendere plu nel modello che nella campagna dl acqulslzlone daLl
e dl rlllevl flnallzzaLl alla callbrazlone del modello sLesso.

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