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DI NAPOLI
GdN
IL PENTITO LAURO
nanzi alla Corte di Cassazione che accolse i motivi di ricorso degli avvocati
Marino Vignali e Gaetano Balica, annullando la condanna e rimettendo il processo
di nuovo alla Corte di Appello per il compimento di attività istruttorie da sempre
richieste dalla difesa e rigettate dalle corti di merito. Si trattava di
dimostrare che la Giussani era stata coinvolta inconsapevolmente perché esperta
nel commercio di fiori e comunque persona addentro nel campo della grande
distribuzione di prodotti commerciali. Innanzi alla IV Corte di Appello di Napoli
si è così proceduto ad ascoltare un testimone e ad acquisire documentazione che
hanno comprovato che la Giussani era stata sempre estranea al traffico di droga
essendosi esclusivamente occupata della commercializzazione dei fiori e di altri
beni alimentari. Ieri dopo dieci anni la sentenza di assoluzione.
Anche Gennaro Lauro detto "Gennarino 17", pentito di Forcella prima legato ai
Giuliano e poi ai Mazzarella, ha descritto agli inquirenti il ruolo di ras di
Roberto Mazzarella in seguito all'incoronazione da parte dello zio Vincenzo, boss
indiscusso della famiglia. Ma, per stare più sicuro, secondo il collaboratore di
giustizia, "o' pazzo" aveva affiancato al congiunto Ciro Figaro detto "Ciro fico".
Ecco quanto ha dichiarato ai pm antimafia il collaboratore di giustizia
nell'interrogatorio del 7 luglio 2005. «Sono stato presente in più occasioni a
riunioni tenutesi presso l'abitazione di Vincenzo Mazzarella, nel corso delle
quali Roberto Mazzarella relazionava allo zio Vincenzo l'andamento delle cose a
San Giovanni a Teduccio. Era stato designato da Vincenzo Mazzarella quale capozona
di quel quartiere. Tuttavia poiché Vincenzo Mazzarella non si fidava del nipote,
gli aveva affiancato Ciro "fico". Nel corso di una di queste riunioni, sentii
anche parlare di un agguato che volevano portare a termine contro uno dei vertici
della famiglia Rinaldi: una persona soprannominata "o' cinese" o forse "my way",
non ricordo bene. Era una persona che si spostava con un'autovettura blindata,
tanto che per ucciderla progettavano di impiegare più uomini. Infatti volevano
bloccare la macchina in strada; dopodiché, mentre due persone con le "mazzole"
rompevano il vetro, altre provavano a sparare all'interno. Questo discorso fu
fatto tra Vincenzo Mazzarella, il nipote Roberto, Ciro "fico" e Umberto "o'
vecchio" (Umberto Ponziglione secondo la procura antimafia, ndr)". Gennaro Lauro
descrisse anche l'abitazione in cui si svolgevano i summit. «Si tenevano presso
l'abitazione di Vincenzo Mazzarella al rione Luzzatti, di fronte all'ingresso
delle autovetture dei vigili urbani, al primo piano».
CARLO CATTANEO
Stamane alle ore 11 nella sala Arengario del Nuovo Palazzo di Giustizia si
celebrerà la cerimonia di scoprimento dei busti marmorei in memoria degli avvocati
Vittorio Botti, Edgardo Borselli, Guido Cortese, Lelio della Pietra, insigni
giureconsulti napoletani. L'evento organizzato dal consiglio dell'Ordine degli
avvocati, impeccabile l'apparato predisposto dall'addetto al cerimoniale dott.
Ivan De Gennaro, prevede la partecipazione di Raffaele Numeroso, presidente della
Corte di Appello di Napoli che con l'indirizzo di saluto e pro-
seguirà con i discorsi commemorativi degli avvocati Luigi Cavalli, Andrea Pisani
Massamormile, Gustavo Pansini e Guido Belmonte. Saranno presenti tutti i Capi
degli uffici giudiziari, il presidente della Corte di Appello di Napoli, il
procuratore generale, il presidente del tribunale di sorveglianza, il presidente
del tribunale Carlo Alemi, il procuratore della repubblica. Confermata la
partecipazione dei vertici degli organi costituzionali Francesco Amirante, e
Giuseppe Tesauro giudice costituzionale.