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PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
PER L’ELEZIONE DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO
COMUNALE DI BOLOGNA
6-7 GIUGNO 2009
ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
INTRODUZIONE
Noi di ALTRA CITTA’ ci riconosciamo nei valori della laicità, dell’antifascismo e della
pace, riteniamo che Bologna affondi le proprie radici in una storia che ha costruito questi
valori dando un contributo notevole ad idee di libertà e di riscatto che hanno visto
protagoniste anche le donne. Dal contributo delle mondine e braccianti nelle lotte per il
lavoro nei primi anni del ‘900 ai Gruppi di Difesa della Donna, che ebbero la capacità di
rendere movimento di massa la resistenza al nazifascismo; dalla lotta delle partigiane e
delle staffette all’impegno per la ricostruzione della vita democratica e il diritto di voto
nell’immediato dopoguerra; dalla presenza delle donne nel movimento cooperativo alla
lotta per la formazione e per le scuole dell’infanzia, per la parità di salario, il
riconoscimento del lavoro delle contadine, il divieto di licenziamento delle donne che si
sposavano, i servizi sociali e la denuncia del doppio lavoro femminile, negli anni ’50 e ‘60;
dalla forza del movimento femminista negli anni ’70, che diete vita tra le altre cose alla
nascita dei consultori e all’approvazione della legge 194 sull’aborto, alla costituzione di
uno dei primi centri antiviolenza in Italia; dalle istanze dei movimenti di lesbiche, trans e
omosessuali fino alle recenti lotte per l’autodeterminazione, in difesa dei consultori e della
194: Bologna è una città dove le donne hanno sempre dato un contributo alla vita
politica portando nuove pratiche, temi e visioni, consapevoli della necessità di un
cambiamento culturale profondo nella relazione fra i sessi e nella politica.
Noi di ALTRA CITTA’ attribuiamo un forte valore alla memoria ed è per questo che
ricordare un passato di lotte e di conquiste, ma anche la condizione precedente delle
donne, ci rafforza nella consapevolezza della necessità di rispondere in modo fermo agli
attacchi che da vari fronti ci arrivano, anche operando nelle istituzioni dalla parte delle
donne e della loro autodeterminazione. Nella convinzione che l’apporto delle donne alle
politiche e al governo della città, guardando in modo globale ai cambiamenti che
avvengono nel luogo che abitiamo e nel mondo, possa migliorare la qualità della vita per
tutti i cittadini, ci candidiamo portando l’idea di un’amministrazione pubblica attenta
ai bisogni di tutte le donne e gli uomini che vogliono una città da vivere e da
partecipare con il desiderio e la consapevolezza di esserne protagoniste/i. Vogliamo
debellare gli stereotipi, i pregiudizi e le discriminazioni, il maschilismo, il razzismo e
la lesbo/trans/omofobia. Difenderemo la laicità dello stato e delle istituzioni
democratiche contrastando l’ingerenza delle gerarchie cattoliche che, in nome di un
presunto ordine naturale, negano l’autodeterminazione delle donne e il diritto di tutte le
soggettività di decidere di sé e del proprio corpo, identità, sessualità o stile di vita.
Amministreremo con oculatezza e senza privilegi, esercitando controlli rigorosi contro gli
sprechi. Vigileremo sulle gare d'appalto per premiare serietà e competenza a discapito di
politiche di nepotismo e favoritismi. Ci impegniamo per una città che sappia inventare
nuove forme di deliberazione e comunicazione politica e di rapporto tra chi sta dentro e chi
sta fuori le istituzioni.
BILANCIO DI GENERE
Noi di ALTRA CITTA’ ci facciamo carico delle differenze ed adottiamo il Bilancio di Genere
come uno degli strumenti per promuovere un’ottica di genere in tutti gli ambiti
dell’Amministrazione comunale e valutare, nelle fasi di programmazione e di decisione,
come gli effetti delle politiche si differenziano su uomini e donne. Facendo emergere le
differenze in ogni settore della spesa pubblica, dalla sanità alla casa, ai servizi sociali, il
bilancio di genere permette di controllare che non ci sia un impatto disuguale che
comporta perdite di equità (tra i generi), di efficienza (maggiori costi sociali) e di efficacia
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ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
AMBIENTE
Poiché crediamo che il pianeta non sia terra di rapina e di conquista ma la casa di tutti gli
esseri viventi, la difesa dell’ambiente è per noi di vitale importanza per ristabilire l’equilibrio
di tutto il sistema e la salute di tutte/i/*.
Per perseguire questo obiettivo intendiamo operare secondo le seguenti linee di
intervento:
• Gestione del territorio
Intendiamo fermare il consumo di territorio adottando una variante urbanistica a crescita
zero perché pensiamo che al bisogno di case si possa e si debba rispondere con il
recupero e la riqualificazione energetica delle aree e del patrimonio edilizio
esistente.
Vogliamo modificare il Regolamento urbanistico comunale in modo che fissi un limite
massimo di consumo di energia per l’edilizia privata e pubblica ed assegnare incentivi per
la riqualificazione energetica in caso di ristrutturazione, introducendo anche il vincolo della
certificazione ambientale nei rari casi di nuova costruzione, perché l’abitare sia costruito in
modo sostenibile.
Abbiamo intenzione di intervenire nella formazione dei tecnici comunali, degli
amministratori di condominio e delle imprese, nel campo del risparmio energetico
nell’edilizia e di aprire un Ufficio di consulenza tecnica per l’edilizia privata sostenibile,
all’interno del Comune ed a carico dello stesso, per l’assistenza alle ristrutturazioni eco-
compatibili e le riqualificazioni energetiche.
Vieteremo l’uso di combustibili molto inquinanti (nafta, olio pesante).
In considerazione sia dell’azione positiva della vegetazione nel ridurre la quantità di CO 2
nell’aria sia dell’importanza del contatto con la natura in tutto il corso della vita umana,
individueremo aree oggi pavimentate da riconvertire a verde soprattutto nel centro
storico, dove se ne avverte fortemente la carenza (a vantaggio della cementificazione).
Per quanto riguarda l’elettrosmog, ci preoccuperemo di monitorare lo stato degli impianti
esistenti e contestualmente promuoveremo un’indagine epidemiologica che possa rilevare
le malattie eventualmente insorte tra gli abitanti delle zone vicine alle antenne. In caso di
nuove installazioni e/o di potenziamento dell’attuale rete, cercheremo di individuare siti
meno impattanti e di rispettare i limiti suggeriti dalle più recenti ricerche scientifiche
indipendenti, ben al di sotto di quelli stabiliti dall’attuale legge.
Presteremo forte attenzione all’informazione della cittadinanza soprattutto da parte dei
quartieri, perché sia resa partecipe il più possibile di scelte che hanno forti ricadute sulla
salute. Per altro verso promuoveremo momenti di informazione/formazione delle/i/*
cittadine/i/*, in particolare delle/i giovani, sulle corrette modalità di utilizzo delle nuove
tecnologie (cellulari, computer) per minimizzarne gli eventuali effetti negativi.
Siamo contrarie alla privatizzazione/liberalizzazione dell’acqua e ci impegniamo a
garantirla come bene comune ed inalienabile.
• Ecosostenibilità della macchina comunale
Intendiamo adottare un Piano energetico comunale per:
- la riqualificazione energetica di tutti gli edifici pubblici, che si basi su un’attenta
ma sollecita analisi degli stessi e degli sprechi di energia attuali;
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ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
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ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
SALUTE
Noi di ALTRA CITTA’ condividiamo in pieno l’affermazione dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità secondo la quale lo “stato di benessere“, cioè la salute, implica un “benessere
completo dal punto di vista fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di
malattie o infermità“ e, per converso, riteniamo non salubre qualsiasi condizione che alteri
la qualità della vita. ALTRA CITTA’ vuole che il diritto alla salute sia veramente garantito
a tutte/i/*. Nessuno deve rimanere senza cura. Proponiamo quindi che il Comune si
adoperi per impedire la chiusura dei poliambulatori sul territorio, ma ne sostenga al
contrario l’attività
Noi di ALTRA CITTA’ proponiamo la riqualificazione dei consultori che devono tornare
ad essere luoghi delle donne e non luoghi per le donne, nel rispetto
dell’autodeterminazione. È necessario tenere conto delle trasformazioni sociali avvenute
per cui: il personale dovrà essere qualificato, orientato ad un’ottica di genere e non può
essere obiettore. Vigileremo affinché non vengano posti ostacoli alla attuazione della 194
e all’accesso alla pillola del giorno dopo. Si dovranno inoltre progettare servizi che
tengano conto della grande percentuale di donne migranti tra le donne che si rivolgono ai
consultori e dei diversi tipi di comportamenti, orientamento e identità sessuale, senza dare
per scontato che le donne siano sempre eterosessuali o lo rimangano a vita. L’accesso ai
consultori dovrà essere sempre garantito anche in forma diretta, non mediata dall'obbligo
di prenotazione tramite C.U.P.
Proponiamo un approccio diverso da quello attuale per ciò che attiene le donne operate di
tumore al seno e il personale deputato alla cura e all’assistenza. Vogliamo focalizzare la
nostra attenzione sulla qualità di vita dopo un intervento di cancro al seno, uno dei pochi le
cui conseguenze siano assimilabili ad un pregiudizio estetico per le donne e quindi
configurabile come un vero e proprio cancro di genere.
Vogliamo l’aggiornamento costante del personale addetto ad accogliere e prestare
soccorso alle donne che subiscono violenza, con l’auspicio che sempre più l’istituzione
si faccia carico di destinare a questi luoghi (accoglienza c/o Pronto Soccorso, colloqui
psicologici) personale femminile. Per intervenire fattivamente sulla violenza alle donne
(oltre ai centri antiviolenza e le case-rifugio che lavorano sull’emergenza, nonché
all’educazione nelle scuole), è indispensabile attivare nei consultori veri e propri centri di
ascolto per tutte le donne, al fine di riconoscere la violenza anche quella non percepita,
perché soffocata dalla cultura patriarcale.
Per noi il diritto alla cura non può prescindere da una centralità della relazione/empatia, di
ascolto, di accettazione e di rispecchiamento: bisogna quindi incentivare la formazione
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ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
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ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
partecipata attraverso luoghi dove esperti e non esperti condividono il contenuto, il ritorno
dell’informazione e le conoscenze reciproche.
Pensiamo quindi che il miglioramento della qualità del servizio sanitario, anche nella
nostra città, passi attraverso la pratica della cultura del rispetto della scelta autonoma della
persona, qualsiasi essa sia. L’istituzione pubblica deve garantire, anche e soprattutto nei
momenti delicati della vita di tutte/i/* (ad es.fecondazione assistita, anestesia, interventi
chirurgici, trapianti, aborti, fase iniziale e terminale della vita) il dispiegamento della
volontà individuale.
TERZA ETA’
Noi di ALTRA CITTA’ riteniamo fondamentale il ruolo della popolazione anziana, portatrice
di esperienze, conoscenze e memoria.
Vogliamo riqualificare i servizi sociali rivolti agli anziani non autosufficienti o con
problematiche, per una vecchiaia vissuta serenamente e non come una condanna.
Sarà nostra cura esercitare attività di controllo sulle case di cura per anziani, al fine di
verificare la corretta applicazione delle norme igienico sanitarie, dell’alimentazione
corretta, di un’assistenza qualificata, anche sotto il profilo psicologico, della presenza di
servizi.di ricreazione e svago.
Per combattere la solitudine che è uno dei maggiori problemi degli anziani, portatrice di
depressione e apatia, intendiamo aumentare i luoghi di socializzazione e valorizzare quelli
già esistenti, come i centri sociali, promuovere le relazioni sociali e gli scambi culturali e
organizzare corsi di alfabetizzazione informatica base a loro destinati.
Periodicamente il sindaco incontrerà la popolazione anziana per raccogliere richieste e
bisogni, durante incontri nei centri sociali o nei quartieri.
Stimoleremo la collaborazione e la partecipazione nelle relazioni tra anziane/i/* e giovani
generazioni.
Promuoveremo nei quartieri più incontri sulla salute e l’alimentazione, corsi di ginnastica e
attività ricreative di varia natura.
SCUOLA E UNIVERSITA’
Riteniamo che le bambine e i bambini siano una ricchezza e parte attiva dell’intera società
e per questo ci prenderemo cura di loro ispirandoci alla “Carta europea dei diritti del
bambino”.
Noi di ALTRA CITTA’ ci impegneremo, per quanto di competenza dell’Amministrazione
comunale, a lavorare per una scuola laica e di qualità sia in termini di offerta formativa
che di edilizia scolastica, per una scuola che accolga tutte e tutti senza alcun tipo di
discriminazione. In particolare sosterremo iniziative e progetti, rivolti alla sensibilizzazione
di studenti e studentesse e alla formazione del personale docente, per affrontare il
bullismo contro lesbiche, gay e trans, che nell'ambiente scolastico subiscono
discriminazioni, persecuzione e minacce, con l'aggravante della violenza di genere nei
confronti delle ragazze lesbiche.
Desideriamo cancellare l’iniquo e anticostituzionale finanziamento alle scuole private
poiché a fronte di un chiaro depauperamento della scuola pubblica non è ammissibile una
situazione di così chiaro privilegio.
Ci impegneremo per l’edilizia scolastica, la messa a norma ed il controllo antisismico, la
manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici, l’adeguamento ai requisiti di
massimo risparmio scegliendo l’uso e la produzione di energie pulite, per rendere sicuro
e sano lo stare a scuola.
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ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
Riteniamo sia necessario ampliare l’offerta di asili nido per soddisfare la richiesta
attuale garantendo uno standard di formazione di educatrici ed educatori, delle strutture e
del servizio offerti, degno della tradizione cittadina, provinciale e regionale a cui guardano
da tutto il mondo. Sosterremo eventualmente forme diverse e alternative, anche auto-
organizzate, di cooperazione fra famiglie che si dovessero autonomamente proporre.
Sosterremo l’esperienza del tempo pieno fondato su un progetto dimostratosi efficace ad
affrontare i diversi approcci alla conoscenza, a creare le basi per il successo formativo e
per reali pari opportunità, a confrontarsi con il disagio e la composizione delle diversità
socio-culturali.
Promuoveremo i rapporti fra scuole, fra scuole e territorio, fra scuola e mondo, forme
innovative di collaborazione tra genitori e scuola dell’infanzia e primaria, la messa in
relazione fra le varie realtà formative o potenzialmente tali, per una reale collaborazione
su progetti di tipo culturale, sociale e ambientale che portino a cambiamenti non solo
nella scuola ma anche nella società operando per la costruzione di una cittadinanza
attiva e partecipata.
La scuola deve essere un luogo di incontro che vede al centro le singole soggettività con
le proprie esperienze e stili di vita, in grado di mettersi in relazione per creare insieme
una città accogliente, una nuova collettività più ricca e più varia che possa contribuire al
superamento delle discriminazioni e delle esclusioni, al miglioramento delle relazioni fra i
sessi, alla costruzione di una cultura di pace che si basi non sulla negazione del conflitto
ma sulla sua gestione nonviolenta. A tale proposito promuoveremo attività di
formazione di tutti soggetti presenti nella scuola o che con essa interagiscono, in
particolare l’acquisizione di competenze sull’insegnamento dell’italiano alle ragazze e ai
ragazzi migranti.
Contribuiremo ad affrontare l’impoverimento, seguito ai tagli governativi di personale e di
fondi, dell’offerta di risorse educative, di sostegno e integrazione, con l’utilizzo di
professionalità il più possibile stabili e non sottoposte, come sono attualmente, a disparità
di trattamento economico e normativo, operando allo stesso tempo perché non vadano
perse competenze e specializzazioni acquisite.
Bologna non può perdere l’apporto di studenti e studentesse che scelgono di studiare
nella nostra Università, punto di riferimento a livello nazionale. Opereremo quindi per
attivare forme di accoglienza caratterizzate da aumento di alloggi pubblici e
convenzioni con privati che rendano più agevole il soggiorno e per combattere il
fenomeno degli esosi affitti in nero, ma anche con servizi e facilitazioni quali
l’ampliamento della fruizione di biblioteche e sale studio e l’offerta di mense scolastiche di
qualità e a prezzi contenuti oltre ad una possibilità di sviluppare nelle aree universitarie
forme anche autogestite di socialità e/o di carattere culturale.
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ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
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ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
POLITICHE LGTQI
Da anni Bologna è una delle capitali del movimento lesbico, gay e trans; fin dagli anni ‘80
è stata definita per la sua ricchezza di luoghi e gruppi la San Francisco d’Italia. Bologna è
l'unica citta in Italia ad aver dedicato un monumento alle vittime lesbiche gay e trans del
nazi-fascismo: un triangolo di marmo rosa rovesciato, situato nel Parco Cassarini,
simboleggia il triangolo che gli omosessuali portavano sulla casacca nei campi di
sterminio. Nell’arco degli anni il movimento lesbico, gay e trans ha lavorato sui diritti, la
visibilità, creato spazi politici e di socializzazione, prodotto culture, politiche ed azioni
contro le discriminazioni, facendo passi enormi nella società. Non si può dire lo stesso
delle Istituzioni e del Governo che non riescono a stare al passo dei cambiamenti della
società civile. Lo Stato e la Chiesa, amplificate dai media, sono responsabili di leggi e
anatemi che ufficializzano la supremazia dell’eterosessualità, istigando violenza e
discriminazione contro tutti i soggetti che si sottraggono a queste norme, andando in
contrapposizione a un’Europa sempre più all’avanguardia rispetto ai diritti delle persone
omosessuali. La decriminalizzazione dell'omosessualità ufficialmente non è mai avvenuta;
nel 2000 è stata approvata una Legge anti-discriminazione sulla base dell'orientamento
sessuale, ma nel 2003 sono state aggiunte modifiche secondo cui l'orientamento sessuale
poteva assumere rilevanza nel valutare se un cittadino fosse idoneo o meno ad entrare in
determinate categorie lavorative. La legge sulla procreazione assistita (Legge 19 febbraio
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CULTURA
Noi di ALTRA CITTA’ intendiamo incentivare la cultura in tutte le sue forme perché
riteniamo che una città piena di punti di riferimento culturali differenti sia una città felice,
accogliente e viva.
Bologna da sempre è stata un laboratorio all’avanguardia in Italia e in Europa, deve
ritornare ad essere tale attraverso un investimento di risorse, progettualità ed energia
da parte dell’Amministrazione comunale nell’offerta culturale alla cittadinanza, nel
sostegno alla produzione culturale delle realtà attive sul territorio, nell’offerta
formativa in ambito artistico, musicale, teatrale e cinematografico. Per questo motivo
proponiamo una profonda integrazione e gestione coordinata delle politiche culturali tra
tutti gli assessorati - per i diversi aspetti che loro competono, in una visione strategica e ad
ampio raggio.
Per quanto riguarda l’offerta culturale, riteniamo che gli eventi culturali promossi
direttamente dall’Amministrazione comunale debbano essere pianificati in maniera diffusa
nel tempo e nello spazio, valorizzando tutti i periodi dell’anno e tutti gli spazi urbani,
non solo il centro storico ma anche le periferie. Una parte delle proposte culturali dovrà
inoltre essere gratuita ed i costi, laddove previsti, accessibili. In questo modo la cultura
può contribuire a rendere la città più bella e accogliente, più partecipata e vissuta, e quindi
più vivibile da parte delle donne e di tutta la cittadinanza. Ci faremo carico inoltre di
stimolare e sostenere progetti di arte pubblica che migliorino la qualità dello spazio
urbano, la creazione di relazioni e di socialità, la promozione di una cultura collettiva di
rispetto delle differenze.
Oltre a promuovere eventi culturali in modo diretto, riconosceremo la ricchezza
rappresentata dalla produzione delle associazioni e imprese culturali attive sul
territorio, sostenendone l’attività senza intaccarne l’autonomia. A questo scopo
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IMMIGRAZIONE
Noi di ALTRA CITTA’ non consideriamo l’immigrazione né un problema sociale né una
questione di ordine pubblico, ma un processo di trasformazione, legato a cause di natura
globale (di molte di esse i governi occidentali hanno responsabilità dirette) che coinvolge
la città e l’intero paese. Considerato che l’amministrazione comunale non ha il potere di
influire sulle politiche nazionali, essa dovrà a maggior ragione fare riferimento a un
progetto lungimirante finalizzato a:
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sistematicamente, ad esempio, nelle prigioni libiche per migranti finanziate dal governo
italiano;
- impegno all'accoglienza e pressione presso le istituzioni competenti per la
concessione del diritto d'asilo a lesbiche perseguitate per il proprio orientamento
sessuale, che rischiano la vita o vanno incontro a reiterate violenze sessuali;
- facilitazione delle procedure di ricongiungimento familiare e sostegno a percorsi
di autonomia e permanenza delle donne in caso di separazione dal marito;
- servizi formativi, di inserimento lavorativo, di conciliazione;
- provvedimenti volti ad affrontare la condizione delle cosiddette “badanti”, donne
migranti che sopperiscono alle carenze del welfare svolgendo lavori di cura con modalità
invisibili, non contrattualizzate, di vero e proprio sfruttamento: per queste donne noi
chiediamo il riconoscimento come figure professionali specializzate per l’assistenza
familiare, percorsi di facilitazione dell’accesso alle procedure di regolarizzazione e aiuti
alle famiglie in tal senso, misure che favoriscano il riconoscimento dei titoli di studio e
professionali conseguiti nel paese di origine, inserimento delle loro prestazioni nella rete
dei servizi sociali perché siano uniformate, in termini di tempi e modalità di svolgimento, a
quelle erogate dagli operatori socio-sanitari che lavorano nelle strutture pubbliche, e che il
loro costo non debba più ricadere sulle famiglie ma sia di fatto una misura del welfare
cittadino.
CASA
La casa è un diritto ma la città sta vivendo una vera e propria emergenza abitativa a causa
dei prezzi elevati di acquisto e di locazione. In città ci sono circa 5000 appartamenti sfitti:
Noi di ALTRA CITTA’ ricercheremo una soluzione concordata con i proprietari e/o modalità
di tassazione per dissuaderli dal tenere sfitte le case. Specularmente promuoveremo
politiche di sostegno con affitti agevolati per i meno abbienti.
Riguardo al patrimonio abitativo pubblico, nei casi di edifici degradati incentiveremo la
ristrutturazione e l’autoristrutturazione.
Riguardo alle nuove costruzioni, oltre a dover rispondere ai criteri di eco-sostenibilità,
dovranno seguire le linee guida europee sull’urbanistica sicura.
Promuoveremo altresì nuovi modi di abitare e di vivere la casa come il co-housing e
l’autocostruzione, rispondenti a modelli di vita alternativi che favoriscono la condivisone e
la socialità tra gli abitanti. Provvederemo a rivedere i criteri di assegnazione delle case di
edilizia popolare pubblica attribuendo, a parità di condizioni economiche, un punteggio
maggiore per donne single, famiglie monogenitoriali e coppie di fatto di qualsiasi tipo.
ECONOMIA E LAVORO
L'attuale crisi mondiale sta mutando le dinamiche economiche anche della nostra Regione
e della nostra città. A livello regionale negli ultimi sei mesi circa 12.000 lavoratori/ici a
tempo indeterminato sono entrati nelle liste di mobilità, mentre il ricorso alla cassa
integrazione (ordinaria e straordinaria) nel primo bimestre del 2009 è aumentata del 544%.
A questi si aggiunge la massa di lavoratori/ici precari che non hanno accesso agli
ammortizzatori sociali. Allo stesso tempo, i contratti a termine in ambito regionale
raggiungono ormai l'83% del totale delle nuove assunzioni. Noi di ALTRA CITTA’ pensiamo
che la politica debba impegnarsi a contrastare l'impoverimento della città e
promuovere iniziative che, oltre ad aiutare i cittadini ad affrontare la crisi strutturale
utilizzando risorse finanziarie e l’accesso agevolato ai servizi per evitare ghettizzazioni ed
esclusioni, siano in grado di costruire le condizioni per un futuro diverso e migliore.
Le donne, che costituiscono la fascia professionale più debole, stanno pagando più di altri
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il prezzo di questa congiuntura e noi pensiamo pertanto che sia necessario impegnarsi
subito in una serie di iniziative per incentivare l'economia e il mercato del lavoro,
recuperando e implementando al meglio le risorse disponibili e inventando nuovi strumenti
di intervento perché le donne non vengano espulse dal mercato del lavoro.
L'ambiente sarà il volano per la nuova economia e per la creazione di nuovi posti di
lavoro: da un lato gli investimenti per la riconversione ecologica delle strutture comunali e
delle infrastrutture urbane, dall’altro il sostegno comunale ad aziende che propongono
attività legate al risparmio energetico e studiano nuove soluzioni tecnologiche e gestionali
all’avanguardia
Nel nostro Paese permangono ancora sul piano lavorativo disparità salariale tra uomini
e donne, soffitti di cristallo, discriminazione, molestie e mobbing verso le donne,
assenze di tutele per la maternità per le lavoratrici precarie. Recenti studi dimostrano
che le aziende che lasciano spazio alle donne anche ai livelli più alti accrescono più
velocemente i ricavi e sono meno propense al rischio. L'occupazione femminile è un
volano per la crescita economica, promuoverla significa quindi migliorare il livello
economico di Città, Regione e Paese.
Precariato significa mancanza di progetti a lungo termine, di futuro, di investimenti, con
devastanti risvolti negativi sulle condizioni di esistenza di donne e uomini e sulla stessa
economia locale e nazionale. Proponiamo di stabilizzare tutte/i coloro che lavorano con
contratti precari all'interno dell'amministrazione comunale e ci impegniamo a non erogare
finanziamenti sotto qualsiasi forma a imprese che non garantiscano la sicurezza di
lavoratori e lavoratrici.
Ci impegneremo per l'emersione dal lavoro nero, in particolare per riconoscere come
figure professionali specializzate le donne – quasi sempre migranti - che svolgono
assistenza domiciliare, spesso in condizioni di invisibilità, ricattabilità, mancanza totale dei
diritti.
Per chi un lavoro non ce l'ha attueremo
- politiche tariffarie e progetti di ridistribuzione del reddito, con particolare attenzione
alle famiglie monogenitoriali e agli anziani soli e, in generale, a tutte le persone in difficoltà
economica: tariffe agevolate per i servizi fondamentali (affitti ed edilizia popolare, asili
nido, trasporti pubblici, acqua, gas ed elettricità, etc) nell'ottica del consumo responsabile.
- accordi con la grande distribuzione per agevolazioni ai redditi più bassi, a coloro
che hanno perso il lavoro, ai pensionati, ai lavoratori in cassa integrazione, ai genitori
single;
- promozione alla conoscenza e all'utilizzo degli sportelli sociali;
- accordi con gli Istituti di Credito per la ridefinizione di mutui o prestiti;
- promozione del microcredito per alleviare situazioni temporanee o per sostenere la
nascita di nuove attività.
Per chi un lavoro ce l'ha proporremo:
- promozione della formazione permanente;
- servizi per le donne lavoratrici e madri che non debbono essere lasciate sole di
fronte al duplice impegno che lavoro e famiglia comportano (asili nido con orari compatibili,
scuola elementare a tempo pieno, servizi di pre e postscuola, etc);
- progetti in sostegno di una più equa distribuzione dei carichi di lavoro e di cura dei
figli tra uomini e donne;
- siamo contrarie alla creazione di asili nido aziendali ma sosteniamo l'ipotesi di asili
nido la cui costruzione sia finanziata dalle aziende ma la cui gestione e proprietà sia
invece in capo al Comune, in modo che in caso di dismissione o delocalizzazione
dell'azienda il servizio rimanga alla collettività.
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ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
La banca del tempo è una realtà che funziona da anni in molti comuni e consente di
utilizzare le proprie competenze mettendole gratuitamente al servizio degli altri per
ricevere in cambio gratuitamente il beneficio delle competenze altrui: è necessario
implementare, pubblicizzare e sostenere le strutture già esistenti per rendere sempre più
capillare e diversificata l'offerta dei servizi.
Il Comune sosterrà le imprese nel perseguimento di obiettivi reali:
- sostegno alla nascita e allo sviluppo di imprese ecosostenibili, che garantiscono il
mantenimento dell'occupazione in loco, salvaguardando i posti di lavoro, promuovendo lo
sviluppo delle professionalità e l'attenzione puntigliosa alla sicurezza sul lavoro;
- creazione di reti di collaborazione con l'Università e la Ricerca che permettano
l’ideazione di prodotti innovativi atti a conquistare il mercato internazionale;
- monitoraggio della qualità delle emissioni e dei rifiuti dei processi di lavorazione al
fine di garantire standard ecologici adeguati, insieme ad un attento controllo sui processi di
smaltimento dei rifiuti da impresa per evitare infiltrazioni della malavita organizzata;
La nostra città ha già delle strutture, come gli sportelli per il lavoro, che possono e
debbono essere sfruttati al meglio per favorire l'incontro tra domanda e offerta.
Noi crediamo che questi sportelli vadano implementati con personale qualificato in grado
di dialogare con le imprese per comprenderne appieno i fabbisogni professionali, e con i
lavoratori e le lavoratrici per fornire orientamento e servizi di formazione mirata.
Per fronteggiare la crisi proponiamo:
- promozione e pubblicizzazione dei "farmer markets" che consentono di acquistare
prodotti a Km 0, biologici e di buona qualità a prezzi competitivi in quanto eliminano la
filiera dal produttore al consumatore, stimolando le politiche agricole del territorio e
creando posti di lavoro;
- incentivo alla creazione di gruppi di acquisto solidali che consentono un notevole
risparmio;
- incentivo all'utilizzo di energie rinnovabili a basso impatto ambientale e a costi
contenuti;
- recupero di aree verdi dismesse da destinare alla creazione di orti da dare in
gestione agli abitanti dei quartieri.
SPORT
Bologna è una città sportiva con un’importante tradizione di partecipazione ma gli spazi
per lo sport sono pochi, la manutenzione carente, la gestione scoordinata. Considerando
l’importante funzione ricreativa, sociale e salutare dell’attività sportiva, riteniamo che si
debba incentivare la creazione e diffusione sul territorio di palestre, piscine, centri
sportivi polifunzionali, dove siano riservati spazi a tutti gli sport, anche quelli considerati
“minori”.
Poiché l’esercizio di attività sportive coinvolge gli aspetti dei tempi di vita, del corpo,
dell’accessibilità, della sicurezza, riteniamo di dover supportare nell’elaborazione delle
politiche comunali quelle associazioni che già portano avanti un approccio di genere allo
sport, perseguendo la riscrittura di una nuova Carta dei Diritti delle Donne nello Sport:
- la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, contemplando in questi ultimi anche i
tempi per l’esercizio di attività sportive;
- l’accessibilità della pratica sportiva per le donne e il diritto all’accesso delle donne ai
ruoli dirigenziali nelle Associazioni sportive;
- il diritto alla salute e al benessere a tutte le età;
- il contrasto alla violenza di genere, al bullismo e al razzismo nei luoghi dello sport.
ANIMALI
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ALTRA CITTA’ LISTA CIVICA DI DONNE
Ci impegneremo a rispettare i diritti degli animali, che sono parte integrante nella relazione
affettiva delle persone, dedicando loro spazi vivibili e finanziando le associazioni senza
scopo di lucro che si occupano della loro salvaguardia. Combatteremo il randagismo e
vigileremo perché le strutture che si occupano di dare asilo agli animali, che devono
rispondere a precisi requisti, vengano sostenute con i necessari finanziamenti.
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