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OGGETTO:PROPOSTA DI DELIBERAZIONE CONSILIARE N25 DEL 270613APPROVAZIONE PIANO PROVVISORIO TRIENNALE ANTICORRUZIONE 2013-2015 Intervento del Capogruppo Consiliare

Capriotti, in nome e per conto del Gruppo Consiliare di Minoranza IlPaesechevogliAMO: Nelle premesse di Deliberazione, al IV PERIODO, cit.: RICHIAMATO lart.1, comma 7, della Legge 190/12 che testualmente recita: A tal fine, l'organo di indirizzo politico individua, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il responsabile della prevenzione della corruzione. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione e' individuato, di norma, nel segretario, salva diversa e motivata determinazione. L'organo di indirizzo politico, su proposta del responsabile individuato ai sensi del comma 7, entro il 31 gennaio di ogni anno, adotta il piano triennale di prevenzione della corruzione, curandone la trasmissione al Dipartimento della funzione pubblica. L'attivita' di elaborazione del piano non puo' essere affidata a soggetti estranei all'amministrazione; [IV periodo,premesse di deliberazione] Risulta dobbligo far rilevare che nel testo preliminare alla delibera, al IV periodo, si richiama erroneamente il comma 7 dellart 1 della L 190/2012, il quale pur recitante 7. A tal fine, l'organo di indirizzo politico individua, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il responsabile della prevenzione della corruzione. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione e' individuato, di norma, nel segretario, salva diversa e motivata determinazione. [art 1 comma 7 , L190/12] Viene tuttavia associato, senza alcuna interpunzione e segnalazione, al comma 8 dello stesso articolo. Il comma 8 del citato art. recita, infatti: 8. L'organo di indirizzo politico, su proposta del responsabile individuato ai sensi del comma 7, entro il 31 gennaio di ogni anno, adotta il piano triennale di prevenzione della corruzione, curandone la trasmissione al Dipartimento della funzione pubblica. L'attivit' di elaborazione del piano non pu essere affidata a soggetti estranei all'amministrazione. Il responsabile, entro lo stesso termine, definisce procedure appropriate per selezionare e formare, ai sensi del comma 10, i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione. Le attivit a rischio di corruzione devono essere svolte, ove possibile, dal personale di cui al comma 11. La mancata predisposizione del piano e la mancata adozione delle procedure per la selezione e la formazione dei dipendenti costituiscono elementi di valutazione della responsabilit dirigenziale. [art 1 comma 8 , L190/12] Senza dubbio, si tratta di un banale refuso cui si potr e vorr porre rimedio. Ci corre per lobbligo di invitare il proponente ad includere nella premessa alla Deliberazione lintero testo del comma 8, sopra riportato, nonch, per limportanza applicativa da essi sottesa, i commi ad esso connessi: si tratta dei commi 10 ed 11 dellart 1 che di seguito si riportano per completezza:

10. Il responsabile individuato ai sensi del comma 7 provvede anche: a) alla verifica dell'efficace attuazione del piano e della sua idoneit, nonch a proporre la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attivit' dell'amministrazione; b) alla verifica, d'intesa con il dirigente competente, dell'effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attivit nel cui ambito e' pi elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione; c) ad individuare il personale da inserire nei programmi di formazione di cui al comma 11. 11. La Scuola superiore della pubblica amministrazione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e utilizzando le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, predispone percorsi, anche specifici e settoriali, di formazione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni statali sui temi dell'etica e della legalit . Con cadenza periodica e d'intesa con le amministrazioni, provvede alla formazione dei dipendenti pubblici chiamati ad operare nei settori in cui e' piu' elevato, sulla base dei piani adottati dalle singole Amministrazioni , il rischio che siano commessi reati di corruzione. [art 1 , L190/12] Questo Gruppo Consiliare intende infine proporre alla valutazione dei Colleghi la questione sospensiva dovuta alla assenza, nellambito dellapparato normativo di riferimento definito nelle Premesse alla Deliberazione, del D.Lgs 33/2013 , [entrato in vigore il 20 aprile 2013] concernente il Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicit, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. (pubblicato su GU Serie Generale n.80 del 5-4-2013) La rilevanza di questo aspetto normativo risulta notevole per la legittimit della Deliberazione in oggetto , quando si consideri che -il suddetto Decreto Legislativo stabilisce il principio della accessibilit totale delle informazioni concernenti lorganizzazione e lattivit delle pubbliche amministrazioni proprio allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sullutilizzo delle risorse pubbliche [cit. c 1 , art 1 , D.Lgs 33/2013 ] , e con il nobile obiettivo di concorrere ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialit, buon andamento, responsabilit, efficacia ed efficienza nell'utilizzo di risorse pubbliche, integrit e lealt nel servizio alla nazione, essendo la trasparenza definita come condizione di garanzia delle libert individuali e collettive, nonch dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino. [cit. comma 2,art 1, D.Lgs 33/2013] -e quando si prenda atto che il comma 3 art1 di questo Decreto, specifica che Le disposizioni del presente decreto, nonch le norme di attuazione adottate ai sensi dell'articolo 48, integrano l'individuazione del livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche a fini di trasparenza, prevenzione, contrasto della corruzione e della cattiva amministrazione, a norma dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione ... [cit. comma 2,art 1, D.Lgs 33/2013] Pertanto lomissione del vigente Decreto n33/2013 dal quadro normativo preso a riferimento per la presente deliberazione costituisce a nostro avviso un limite insormontabile al fine della legittimit del documento eventualmente prodotto dalla Deliberazione in esame, e determina pertanto la legittimit nella richiesta di una QUESTIONE SOSPENSIVA .

Stante limportanza del presente argomento di deliberazione, giova a tutti infatti notare come le linee programmatiche del proposto piano anticorruzione dalla Delibera in oggetto siano ben lontane dalla reale condizione di pubblicit dei provvedimenti amministrativi: si riporta, a titolo di esempio la seguente pagina estratta dalla sezione Amministrazione Trasparente del sito Ufficiale del Comune di Trasacco:

Come rilevabile, tali determinazioni potrebbero essere considerate illegittime, dal momento che la normativa vigente in materia di pubblicazione lart18 del Decreto Legge 83/2012 che stabilisce, nei commi 1 e 2 come - 1. La concessione delle sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e l'attribuzione dei corrispettivi e dei compensi a persone, professionisti, imprese ed enti privati e comunque di vantaggi economici di qualunque genere di cui all'articolo 12 della legge 7 agosto 1990, n. 241 ad enti pubblici e privati , sono soggetti alla pubblicit sulla rete internet, ai sensi del presente articolo e secondo il principio di accessibilit totale di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150. 2. Nei casi di cui al comma 1 ed in deroga ad ogni diversa disposizione di legge o regolamento, nel sito internet dell'ente obbligato sono indicati: a) il nome dell'impresa o altro soggetto beneficiario ed i suoi dati fiscali; b) l'importo; c) la norma o il titolo a base dell'attribuzione; d) l'ufficio e il funzionario o dirigente responsabile del relativo procedimento amministrativo; e) la modalita' seguita per l'individuazione del beneficiario; f ) il link al progetto selezionato , al curriculum del soggetto incaricato, nonch al contratto e capitolato della prestazione, fornitura o servizio. 3. Le informazioni di cui al comma 2 sono riportate, con link ben visibile nella homepage del sito, nell'ambito dei dati della sezione Trasparenza, valutazione e merito di cui al citato decreto legislativo n. 150 del 2009, che devono essere resi di facile consultazione, accessibili ai motori di ricerca ed in formato tabellare aperto che ne consente l'esportazione, il trattamento e il riuso ai sensi dell'articolo 24 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. Quando non si voglia approfondire largomento di legittimit spettante alle determinazioni sopra riportate, non si potr tuttavia non rilevare, allunanimit, che la loro mancata pubblicazione INTEGRALE provi labisso stante tra gli standards di Trasparenza applicati da questa Amministrazione con quanto disposto dal comma 5 , art 18- Amministrazione Aperta- del Decreto Legge 83/2012 [ convertito con modificazioni dalla L 134/2012 ] che appunto recita: A decorrere dal 1 gennaio 2013 , per le concessioni di vantaggi economici successivi all'entrata in vigore del presente decreto-legge, la pubblicazione ai sensi del presente articolo costituisce condizione legale di efficacia del titolo legittimante delle concessioni ed attribuzioni di importo complessivo superiore a mille euro nel corso dell'anno solare previste dal comma 1, e la sua eventuale omissione o incompletezza e' rilevata d'ufficio dagli organi dirigenziali e di controllo, sotto la propria diretta responsabilit amministrativa, patrimoniale e contabile per l'indebita concessione o attribuzione del beneficio economico. ..

Alla luce di quanto detto, converr osservare che lART 4 del Piano Provvisorio triennale in esame, che definisce correttamente la pubblicazione come strumento fondamentale al controllo da parte del cittadino, ne limita tuttvia , per eccesso di definizione, loggetto alle decisioni concernenti le materie a rischio di corruzione , specificate nel precedente art 2. c1, Art 4,Piano provvisorio triennale anticorruzione Anno 2013-15: La pubblicazione delle informazioni relative ai procedimenti amministrativi, nel sito internet del Comune, costituisce il metodo fondamentale per il controllo , da parte del cittadino e/o

utente , delle decisioni nelle materie a rischio di corruzione disciplinate dal presente Piano. Stante limportanza del Piano proposto, e con lobiettivo ultimo di garantire al cittadino lapplicazione di un Concreto Programma anticorruzione, si chiede pertanto di cancellare eventuali limiti di applicabilit del D.Lgs 33/2013 disposti dal Piano in esame e di sanare le illegittimit concernenti la pubblicazione non integrale di tutti gli atti disposti dallentrata in vigore del Decreto stesso. Si richiede verbalizzazione ed ammissione agli atti di questo documento. Il Gruppo Consiliare di Minoranza

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