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Giancarlo Di SteIano

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Il bilancio di esercizio: logiche economico aziendali e aspetti
giuridico formali.
Giancarlo Di Stefano
Premessa 4
1. Il modello del bilancio di esercizio 7
2. Aspetti qualiIicanti del bilancio di esercizio civilistico 11
2.1. I postulati di bilancio ed i principi di reda:ione ......................................11
2.3. I principi 'impliciti` di deriva:ione civilistica ........................................20
2.4. I criteri di valuta:ione del codice civile ...................................................24
2.5. I principi contabili na:ionali ....................................................................28
3. Le 'strutture del bilancio ..................................................................................32
3.1. Lo schema dello stato patrimoniale..........................................................32
3.2. Lo schema del conto economico...............................................................57
3.3. La nota integrativa e la rela:ione sulla gestione......................................70
3.4. Il bilancio in forma abbreviata.................................................................80
3.5. Il rendiconto finan:iario...........................................................................84
4. Il processo di armonizzazione contabile in ambito Ue.......................................87
4.1. Levolu:ione del quadro normativo..........................................................87
4.2. Lado:ione degli IAS ed gli adeguamenti dellattuale bilancio ...............90
1. La determinazione del reddito imponibile e le relazioni della normativa
tributaria con la disciplina civilistica. 96
5.1. Le interferen:e fiscali e i loro effetti.........................................................96
5.2. Le differen:e temporanee e permanenti..................................................100
5.3. Le imposte differite e le imposte anticipate ............................................104
6. Il processo di Iormazione del bilancio 107
6.1. Liter contabile di reda:ione del bilancio...............................................107
6.2. Lattivita di controllo. il collegio sindacale e il 'revisisore
contabile ........................................................................................................109
6.3. Il procedimento di approva:ione e di deposito.......................................111
7. L`interpretazione del bilancio di esercizio 117
7.1. La riclassifica:ione dello stato patrimoniale .........................................117
7.2. La riclassifica:ione del conto economico...............................................119
7.3. Lanalisi di bilancio tramite indici .........................................................123
7.4. La valuta:ione congiunta dellefficien:a e dellefficacia della
gestione nel tempo .........................................................................................132
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Il bilancio di esercizio
8. La qualita della comunicazione e la valutazione delle perIormance 136
8.1. Le produ:ione di informa:ioni 'appre::ate` dagli investitori .............. 136
8.2. I segnali deboli ed il quadro interpretativo complessivo....................... 146
9. Uno strumento in evoluzione. Il bilancio di esercizio tra tutela del patrimonio e
valutazione delle perIormance 152
RiIerimenti bibliograIici 157
Giancarlo Di SteIano
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Premessa
Per rappresentare mediante una serie di indicatori, l`economicita aziendale,
possono essere usati diversi modelli tra i quali assumono particolare
rilevanza quello del 'bilancio di esercizio e quello del 'valore
economico.
Il primo oIIre inIormazioni sul reddito conseguito dall`azienda in un
singolo periodo amministrativo, determinando contemporaneamente il
capitale di Iunzionamento utilizzato nello stesso esercizio.
Il secondo utilizza la stima del capitale economico per determinare un
valore d`insieme del complesso aziendale che tenga conto anche degli
elementi che generalmente non trovano ospitalita nel singolo bilancio.
Il modello del bilancio di esercizio utilizza quindi il concetto di capitale di
Iunzionamento, che e la somma degli elementi che partecipano al processo
produttivo; essi vengono valorizzati sulla base dei rapporti sinergici che li
avvincono e delle esigenze di competenza dipendenti dall`arbitraria
suddivisione in esercizi della vita aziendale.
In altri termini la divisione in periodi amministrativi della vita aziendale
impone la valutazione dei processi in corso, ovvero di quelli che non hanno
ancora concluso il proprio ciclo 'naturale allo scadere del periodo
amministrativo. Mentre la valutazione dei processi produttivi in corso
costituisce uno dei piu importanti problemi connesso alla redazione del
bilancio di esercizio, il modello del valore economico da luogo a risultanze
caratterizzate da un`estrema volatilita in relazione alla previsione dei Ilussi
di cassa e dell`individuazione dell`opportuno tasso di attualizzazione.
Il primo e inIatti Iortemente inIluenzato dai principi di prudenza e di
competenza, mentre il secondo si basa sul concetto di 'capitale
economico, che implica una estensiva concezione di tempo economico, e
che considera l`intero insieme dei Ilussi di reddito Iuturi attualizzati al Iine
di tener conto della diversa collocazione temporale degli stessi avendo
come unico limite quello della eventuale cessazione dell`azienda.
La maggiore 'certezza delle determinazioni di bilancio comporta che da
quest`ultimo discendano importanti conseguenze giuridiche (distribuzione
degli utili, imposizione Iiscale, obblighi di veridicita sanzionati dalla
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Il bilancio di esercizio
norma penale, ecc.) e che il suo studio costituisca, pertanto, un
Iondamentale momento conoscitivo.
Il modello del valore proprio per i legami che appalesa con la politica
aziendale risulta maggiormente utilizzabile, dal punto di vista interno,
come strumento di controllo strategico, mentre sotto il proIilo esterno,
questo modello appare utile per veriIicare l`eIIettiva creazione di valore
per il mercato.
Se questi due modelli apparivano sino a poco tempo Ia Iortemente
diIIerenziati, un ripensamento dottrinale, ma soprattutto una serie di
proIondi mutamenti, tanto rilevanti da poter quasi ipotizzare una sorta di
'ingorgo contabile, tendono a modiIicare l`intero quadro di riIerimento.
La Iorza pervasiva dei mercati Iinanziari mondiali ha elevato l`investitore a
soggetto di riIerimento principe per l`intero processo di comunicazione
aziendale, comportando una serie di contraccolpi aIIatto marginali al
portato teorico su cui si basava il tradizionale modello del bilancio di
esercizio.
La valutazione delle nuove strutture di bilancio non potra quindi piu
prescindere da un`analisi che non consideri gli utilizzi che ne Iaranno i
principali, anche se non esclusivi, Iruitori di questo Iondamentale
strumento di comunicazione. Una ricognizione degli aspetti Iormali
inerenti la struttura del bilancio costituisce pertanto un punto di riIerimento
importante per l`approccio proposto. Una breve disamina degli strumenti di
analisi utilizzati dagli investitori, assieme ad una descrizione di diIIusi
comportamenti opportunistici da parte di disinvolti soggetti economici, si
conIigura, inoltre, come un percorso indispensabile per poter correttamente
e serenamente valutare l`impatto delle modiIiche legislative in itinere e per
trarre le prime provvisorie impressioni, rinviando al Iuturo una piu
dettagliata valutazione della loro eIIicacia nel raggiungere gli obiettivi
preIissati.
Il presente lavoro aIIronta le problematiche del bilancio di esercizio
destinato a pubblicazione, anche alla luce della recente riIorma societaria, e
si preIigge di procedere ad una veriIica preliminare (sicuramente non
esaustiva) della capacita di questo Iondamentale strumento di
rappresentazione storico-probabilistica della dinamica aziendale di
rispondere alle vecchie e nuove istanze, che ne mettono continuamente in
gioco contenuti, ruolo e centralita.
Giancarlo Di SteIano
Giancarlo Di SteIano
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Il bilancio di esercizio
1. Il modello del bilancio di esercizio
Un`inIormazione adeguata costituisce il Iondamento di qualsiasi attivita
economica.
In tal senso il bilancio costituisce lo snodo centrale del sistema inIormativo
aziendale, rappresentando in una sintesi di valori gli andamenti aziendali
riIeriti ad un singolo periodo amministrativo . Esso pero e uno strumento di
inIormazione non soltanto per il soggetto economico (che ne integra i
contenuti con l`utilizzo di altri strumenti inIormativi), ma per tutti quei
soggetti che entrano in relazione con l`azienda, sia da una posizione
'interna all`azienda che 'esterna alla stessa. Diverse sono le esigenze
inIormative che tali soggetti maniIestano, e diIIerenti sono le risposte che
vengono Iornite dal complesso aziendale. Tale diIIerenziazione in passato
riguardava anche il modello del bilancio di esercizio, e venivano pertanto
redatti tanti bilanci quanti erano i gruppi di interesse cui l`azienda si
rivolgeva. Questa segmentazione pero non risponde piu alle esigenze di
una moderna concezione di una economia sviluppata: la necessita di un
trattamento sostanzialmente uniIorme e l`esistenza di sistemi di veriIica e
riscontro sempre piu raIIinati a disposizione dei terzi hanno portato
all`elaborazione della teoria del bilancio unico.
Il bilancio, tuttavia, non esaurisce la propria utilita nel valore inIormativo
esterno potendo essere utilizzato (soprattutto in realta piccole non dotate di
adeguate strutture inIormative extra-contabili) come strumento di
pianiIicazione e controllo della gestione Iutura. Il bilancio, che viene
redatto per delega sostanziale al soggetto economico e quindi uno solo, ma
non soddisIa che le esigenze inIormative minime di tutti i soggetti. Il
bilancio in altri termini rappresenta un`inIormazione minima comune a
disposizione di tutti ma che verra integrata da appositi Ilussi inIormativi
provenienti da relazioni bilaterali tra azienda e vari soggetti: le maggiori
inIormazioni ottenute non Iaranno venir meno pero la veridicita di quanto
aIIermato in questo Iondamentale strumento inIormativo ma rappresentano
le risposte ad istanze speciIiche qualiIicate dalle particolari caratteristiche
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del soggetto richiedente nell`ambito di un generale contemperamento di
interessi.
1
La rilevanza del bilancio nella vita dell'impresa e stata Iatta propria dal
legislatore che ne prevede l'obbligo di redazione di tale documento in tutte
le tipologie imprenditoriali, con diIIerenti gradazioni di adempimenti ed
inIormativa, a seconda delle Iorma giuridica di impresa e talvolta a
seconda dei settori in cui esse operano.
La Iunzione del bilancio e quindi quella di Iornire una serie di inIormazioni
necessarie per attuare un controllo (interno e/o esterno a seconda dei
contesti) della gestione aziendale: esso riIerito al Iuturo e uno strumento
utile a qualiIicare le strategie, le politiche ed in genere i comportamenti
Iuturi dell`azienda, mentre con riIerimento al passato consente, anche a
livello quantitativo, la veriIica del raggiungimento di determinati obiettivi,
di eIIicienza, eIIicacia ed economicita.
Il bilancio e uno strumento che permette di ottenere, ai vari soggetti
interessati all`attivita aziendale, inIormazioni sulla gestione mettendoli in
grado di esercitare l`attivita di controllo che e di loro pertinenza. In tal
senso e ovvio che l`osservazione del Ienomeno aziendale debba
necessariamente essere periodica per consentire a ciascuno di assumere
utilmente le inIormazioni necessarie e di operare tempestivamente le
opportune scelte. Il bilancio viene cosi ad essere uno strumento
convenzionale, che 'impone una interruzione Iittizia della vita aziendale
in un determinato momento (generalmente il 31.12) per misurare la
consistenza quali-quantitativa del capitale investito (aspetto Iinanziario e
patrimoniale) e il contemporaneo incremento in esso veriIicatosi (aspetto
economico). Il reddito inIatti, cosi come viene determinato nei singoli
bilanci di esercizio, identiIica la variazione del capitale di Iunzionamento
che puo essere ragionevolmente attribuita alla gestione svolta nei singoli
periodi amministrativi in cui convenzionalmente si suddivide la vita
complessiva dell`azienda.
Da qui nascono serie diIIicolta: alla data di chiusura del periodo molte

1
Sul tema del bilancio unico si veda: Cattaneo M., Il bilancio di eserci:io nelle imprese,
Etas libri, Milano, 1979. Per un`analisi del ruolo del bilancio all`interno del sistema
delle comunicazioni economico Iinanziarie si vedano: Di SteIano G., Il sistema delle
comunica:ioni economico finan:iarie, Milano, GiuIIre, 1990; Salvioni D., Il bilancio di
eserci:io nella comunica:ioni integrata dimpresa, Giappichelli, Torino, 1992; Allegrini
M., Linformativa di periodo nella comunica:ione economico-finan:iaria. Principi e
contenuti, Milano, GiuIIre, 2003.
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Il bilancio di esercizio
operazioni non sono concluse e quindi la loro consistenza e determinata
sulla base di ipotesi di svolgimento Iuturo della gestione, ipotesi che sono
chiaramente inIluenzate dalla personalita, dalle percezioni e dalla visione
generale del soggetto economico.
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Nella redazione del bilancio devono
quindi essere risolti complessi problemi relativi a previsioni di eventi Iuturi
ed incerti, e le soluzioni, nonostante gli sIorzi scientiIici proIusi e
l`impegno della prassi contabile, non sono mai univoche ma Iortemente
inIluenzate dalle caratteristiche del redattore e dalle sue aspettative in
merito all`evoluzione Iutura dei Ienomeni. Il bilancio e quindi un
documento interpretativo di una realta che e in corso di svolgimento: una
realta intrinsecamente duratura e quindi continua, viene cosi ad essere
osservata in maniera imperIetta (in quanto Iortemente inIluenzata dal punto
di vista dell`osservatore) per mezzo di uno strumento necessariamente
discontinuo.
Da un punto di vista comparativo bisogna rilevare che il modello del
bilancio e universalmente diIIuso e conosciuto in quasi tutte le realta
nazionali, con un ruolo storicamente crescente in relazione all`incremento
degli interessi investiti dall`attivita aziendale.
Cio non deve condurre pero alla considerazione che il modello del bilancio
in quanto conosciuto ed applicato quasi ovunque sia sottoposto e dal punto
di vista normativo e dal punto di vista della prassi operativa a modalita di
redazione univoche ed uniIormi. Al contrario: i percorsi seguiti dalle varie
realta nazionali evidenziano, nonostante Iorti e tuttavia recenti processi di
convergenza, diIIerenze non solo Iormali ma anche e soprattutto
sostanziali.
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2
Sebbene, come si e detto in precedenza, deve riIiutarsi la passata concezione in cui lo
stesso soggetto economico provvedeva alla redazione di piu bilanci di esercizio diversi
in relazione ai Iini che si riprometteva di ottenere entrando in relazione con il
destinatario dello stesso (un bilancio per le banche, un bilancio per il Iisco, ecc.), si deve
in ogni caso ammettere che in relazione ad una azienda 'identica, due soggetti
economici con diversa visione strategica, diverse competenze distintive, diverso
apprezzamento dell`evoluzione del settore procederanno alla redazione di due bilanci
sostanzialmente diversi. La loro visione della mission aziendale non potrebbe, inIatti,
non rispecchiarsi nelle valutazioni di bilancio eIIettuate.
3
Per una disamina completa delle diIIerenze contabili connesse allo speciIico sistema
paese si vedano tra gli altri: E. Vigano, Limpresa ed il bilancio europeo. Saggio di
ragioneria interna:ionale, Padova, CEDAM, 1990; T.Onesti, Fattori Ambientali e
comportamenti contabili. Analisi comparata dei sistemi contabili di alcuni paesi
industriali::ati, Torino, Giappichelli, 1995.
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SempliIicando al massimo l`analisi si possono distinguere due modelli
principali entro cui raggruppare tutti i paesi industrializzati: il modello
continentale (Germania, Francia, Italia, Spagna, ecc.) ed il modello
anglosassone (Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, ecc.).
Nel primo caso il sistema codicistico ha Iavorito la nascita di un vero e
proprio diritto contabile (in Francia il piano dei conti e addirittura
regolamentato per legge), nel secondo caso la IilosoIia della Common Law
ha delegato alle categorie proIessionali l`individuazione degli aspetti
sostanziali e Iormali del bilancio cui gli operatori devono attenersi.
In realta anche le modalita di Iinanziamento del sistema azienda hanno
Iortemente inIluenzato l`intera IilosoIia di questo Iondamentale strumento
conoscitivo.
Laddove la controparte era costituita dal sistema bancario ed il capitalismo
di Stato svolgeva un ruolo Iondamentale di stimolo per lo sviluppo, e stata
data la preIerenza ad una concezione 'statica del bilancio con una
regolamentazione tesa ad evitare sopravvalutazioni dell`attivo e sottostima
del passivo (dominanza del principio di prudenza) e con una con una netta
propensione dell`opacita inIormativa della comunicazione al pubblico vista
l`esistenza di rapporti privilegiati banca-azienda (modello continentale);
mentre in quelle aree geograIiche dove l`industrializzazione ha imposto
una Irammentazione della proprieta delle imprese e dove quindi il mercato
Iinanziario ha svolto un ruolo centrale come Iornitore di Iondi anche a
titolo di partecipazione al capitale, si e sviluppata una concezione piu
trasparente dell`intera inIormativa societaria tesa a giustiIicare la
complessa dinamica gestionale con una spiccata attenzione agli andamenti
Iuturi (esaltazione massima del reddito prodotto e quindi ottica di breve
periodo).
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Il bilancio di esercizio
2. Aspetti qualificanti del bilancio di esercizio civilistico
2.1. I postulati di bilancio ed i principi di redazione
Nell`ambito dell`impostazione continentale, il bilancio di esercizio, oltre a
costituire un strumento conoscitivo a disposizione del soggetto economico
e degli organi direttivi dell`azienda, viene redatto per rispondere a precise
disposizioni di legge la cui Iinalita e la tutela degli interessi di quanti
entrano in contatto o in rapporto con la stessa.
Nell`ordinamento italiano il bilancio, la cui redazione e disciplinata dal
Codice Civile ed e imposta a tutte le realta imprenditoriali seppur con
alcune diIIerenze di tipo Iormale, e soggetto ad un diverso regime di
pubblicita in relazione all`involucro aziendale. In particolare il bilancio
cosi come regolato dagli art. 2423 e segg. trova la applicazione piena nelle
societa per azioni e nelle Iattispecie a queste assimilate (cooperative, srl,
sapa, ecc.). Per tali aziende inoltre il bilancio viene reso pubblico, e quindi
consultabile da tutti, per mezzo del deposito presso l`uIIicio del Registro
delle imprese.
Le piu recenti tendenze stanno Iacendo emergere in particolare
l`individuazione di speciIiche regole di redazione e pubblicizzazione in
relazione a tre gruppi principali di societa di capitali:
a) societa dimensionalmente rilevanti a larga base azionaria (piu di
duecento soci) o con accesso a mercati Iinanziari (siano essi organizzati
o meno), o con un`articolata struttura organizzativa (gruppo aziendale)
o operanti nel settore Iinanziario (banche, assicurazioni);
b) societa a ristretta compagine sociale non quotate;
c) Piccole aziende.
Per le societa di persone e le imprese individuali invece il bilancio rimane
uno strumento privato non soggetto a pubblicita; queste realta
imprenditoriali devono inoltre rispettare le norma relative al bilancio di
esercizio soltanto per la parte relativa ai criteri di valutazione (art. 2217
c.c.) dovendosi attenere per la redazione, la struttura e parte 'discorsiva
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alle indicazioni provenienti dalla buona tecnica contabile.
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Il diverso regime di pubblicita e di Iorma espositiva e da riconnettere al
Iatto che nel primo caso il patrimonio netto e la sola garanzia oIIerta ai
terzi per i diritti attuali o potenziali che questi possono avanzare nei
conIronti della societa (da cui discende anche il principio di
'conservazione e mantenimento del capitale sociale); nel secondo caso le
caratteristiche personali e patrimoniali dei soci persone Iisiche o
dell`imprenditore costituiscono un importante elemento di valutazione a
disposizione dei terzi che rende meno rilevante il riIerimento al patrimonio
netto aziendale.
5
Secondo l`attuale normativa civilistica italiana che si basa sul dlgs n.
127/91 che ha recepito le prime direttive comunitarie in materia, il bilancio
deve essere composto da:
- stato patrimoniale (art. 2424 c.c.);
- conto economico (art. 2415 c.c.);
- nota integrativa (art. 2427 c.c.).
Il sistema inIormativa appena delineato e inoltre "corredato" da una
relazione sulla gestione (art. 2428 c.c.).
L'innovazione principale del 1991 e l'introduzione della nota integrativa,
come terza struttura, che con lo stato patrimoniale ed il conto economico, e
parte costituente del bilancio e inscindibile dallo stesso. La sua Iunzione e
quella di illustrare, e per certe situazioni integrare, i sintetici dati
quantitativi presentati con lo stato patrimoniale ed il conto economico.
Pertanto le inIormazioni contabili non sono piu contenute nella 'vecchia
relazione degli amministratori, che e stata per cosi dire scomposta in due
documenti separati: la nota integrativa (con valenza esplicativo-contabile),
la relazione sulla gestione (con contenuti piu spiccatamente "prospettici" e
qualitativi).

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Proprio in relazione a quest`ultimo riIerimento e necessario segnalare che secondo una
certa posizione della dottrina, avallata da parte della giurisprudenza (decisione della
Cassazione del 6 Iebbraio 1965, n. 187 ma anche giurisprudenza piu recente), i criteri di
compilazione del bilancio o del rendiconto (e quindi non solo i criteri di valutazione ma
anche quelli di redazione) sono mutuabili dalle norme sul bilancio delle societa per
azioni (artt. 2423 C.C. e ss.), in quanto aventi carattere generale come norme di buona
amministrazione.
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Come vedremo in seguito il principio di conservazione e mantenimento del capitale,
mirante a tutelare la posizione dei terzi creditori, subisce in relazione alle piu recenti
tendenze evolutive un Iorte declassamento in relazione al diverso peso che vengono ad
assumere i soggetti cui e indirizzato il bilancio di esercizio: gli investitori ed il mercato.
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Il bilancio di esercizio
Il contenuto della parte 'discorsiva del sistema inIormativo di bilancio
viene cosi a svolgere un ruolo Iondamentale: si consente al lettore la
ricostruzione del procedimento valutativo, si arricchisce la parte contabile
di una serie di inIormazioni aggiuntive che traducono i dati
tendenzialmente isolati e statici del bilancio in un quadro sistematico e
quindi piu Iacilmente deciIrabile della situazione della societa pervenendo
alla qualiIicazione del risultato di esercizio con evidenti componenti di
tendenzialita.
Piu di recente l`ampliamento del ruolo svolto da questo terzo documento
costituisce un necessario completamento di un processo di evoluzione del
bilancio in cui l`aspetto connesso alle prospettive aziendali Iuture assume
un peso preponderante in relazione a quello meramente consuntivo. In altri
termini, man a mano che cresce l`importanza dei valori stimati e
congetturati una loro valorizzazione condotta esclusivamente su basi
prudenziali e 'pessimistiche da un canto non da conto del reale processo
di produzione del reddito e dall`altro puo diventare un comodo paravento
per le politiche contabili piu disinvolte basate sull`adesione 'Iideistica ai
valori di costo. Il soggetto economico e quindi chiamato ad una piena
assunzione di responsabilita in merito all`evoluzione Iutura della gestione
nei conIronti di tutti i pubblici cui il bilancio si riIerisce. Cio si traduce in
una serie di valutazioni in merito a Iuturi andamenti che devono essere
opportunamente giustiIicate e supportate e a ipotesi di conclusione di cicli
operativi che hanno avuto origine nell`esercizio in corso.
La nuova strutturazione del bilancio vede inoltre accentuato il rapporto di
supremazia che svolgono al suo interno i postulati.
Le norme che regolamentano il bilancio sono caratterizzate da una
impostazione gerarchica che pone al vertice della piramide, allo stesso
livello, i postulati civilistici di chiarezza, verita e correttezza
Questi ultimi inIatti individuati dall`art. 2423 c.c. ('Il bilancio deve essere
redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la
situazione patrimoniale e Iinanziaria della societa e il risultato economico
dell`esercizio), sono gerarchicamente sovraordinati a tutte le regole
speciIiche successivamente dettate.
Nell`impostazione del codice civile, il postulato della chiarezza e da
ritenersi autonomo rispetto al principio del quadro Iedele, interpretato nel
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nostro ordinamento dalla verita e correttezza
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. L`attribuzione di una pari
dignita risolve un dibattito decennale ed attribuisce la stessa importanza ai
tre postulati.
Il principio della chiarezza si attua osservando le norme sulla struttura
analitica e sul contenuto dello stato patrimoniale e del conto economico
(art. 2423 ter) e quelle sull'inIormazione da Iornire nella nota integrativa
(art. 2427) ed evitando il compenso di partite inteso in senso giuridico (art.
2423 u.c.), posto che quello in senso economico e evidentemente
permesso.
7
L`attributo di 'verita che il bilancio deve possedere non deve essere
interpretato come aderenza ad una verita oggettiva e sostanziale che in
quanto tale e irraggiungibile se non addirittura inesistente: patrimonio e
reddito sono inIluenzati, come si e visto, dalla determinazione di valori
stimati e congetturati (ad esempio dagli ammortamenti, dalle rimanenze
Iinali, dai Iondi rischi); tale aggettivo, che troviamo quindi

6
In questa maniera si risolve in via deIinitiva una questione intepretativa che aveva visto
la Cassazione sostenere, in contrasto con la dottrina e la giurisprudenza di merito, la
sussidiarieta della chiarezza rispetto a quelli della verita e della precisione
7
Per compenso di partite in senso giuridico deve intendersi l`evidenziazione di un saldo
tra due valori di segno opposto, esplicitamente previsti dalla normativa, qualora non
sussistano le condizioni per una compensazione civilistica (stesso soggetto, condizioni
identiche, stessa scadenza, ecc.). Il compenso di partite in senso economico si ha invece
tutte quelle volte che e previsto dalla legge l`evidenziazione del saldo, esempio e
immobilizzazioni che vanno esposte al netto dei relativi Iondi ammortamento, i crediti
che devono essere esposti al netto del Iondo svalutazione crediti. Un caso previsto dal
codice e riguardante il conto economico e quello relativo ai ricavi, proventi costi ed
oneri che devono essere indicati al netto dei resi, degli sconti abbuoni e premi (art. 2425
bis). E` da sottolineare pero che nell`ambito dell`attenuazione del principio di prudenza,
di cui si trattera in seguito, la relazione ministeriale, mitiga il divieto di compenso di
partite chiarendo che esso non si applica per rappresentare operazioni economicamente
unitarie che rilevano due eIIetti giuridici di segno opposto. In tal senso viene ripresa una
posizione dottrinale che aIIerma: 'La connessione economica che in tali casi si
determina tra operazioni a rischio ed altre operazioni poste in essere proprio al Iine di
annullare o ridurre quel rischio, richiede che tanto le perdite quanto gli utili in corso in
tali operazioni connesse siano considerati nell`assegnazione del reddito al periodo.
Questo particolare comportamento, che discende dal principio della coerenza valutativa
in presenza di operazioni economicamente connesse, evita che il calcolo del reddito sia
penalizzato dalla considerazione di perdite Iuture che saranno sicuramente compensate
dagli utili rivenienti dalle operazioni speculari che, allo scopo, sono state predisposte.
(Cavalieri E. Franceschi R., Economia a:iendale. Attivita a:iendale e processi
produttivi, I, Torino, Giappichelli, 2000, pag. 277).
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Il bilancio di esercizio
necessariamente coniugato col termine 'rappresentazione per
sottolinearne le caratteristiche soggettive, deve invece essere interpretato
come esigenza di applicare correttamente i principi statuiti dalla normativa
vigente nell`ambito delle esplicite indicazioni di contesto Iornite dal
soggetto economico. Il principio della correttezza comporta quindi il
rispetto delle norme sul bilancio e, con Iunzione sussidiaria di
completamento, dei principi contabili.
In particolare nell`art. 2423 c.c. vengono introdotti i seguenti concetti:
- la clausola generale del quadro fedele: il quadro Iedele di origine
comunitari (true and fair view) viene recepito dalla nostra legislazione con
i postulati di chiarezza, verita e correttezza del bilancio e diventa il Iine
Iondamentale dello stesso, vincolando il redattore al suo massimo rispetto;
le norme sulle valutazioni, sul contenuto e la struttura del bilancio tendono
al Iine di una rappresentazione veritiera e corretta, ma, se tale Iine non e
raggiunto malgrado l'osservanza di queste norme, prevale l'obbligo di
raggiungere il Iine, che e un Iine sostanziale, anche derogando (art. 2423,
comma 4, cod. civ.) o integrando le suddette norme (art. 2423, comma 3,
cod. civ.); si puo quindi aIIermare che una delle maggiori implicazioni
dell'espressione e quella sottolineare come l`obiettivo del bilancio non
venga raggiunto per mezzo di una adesione Iormale alle disposizioni di
legge, ma anzi spesso operando in maniera opposta o addirittura ultronea
rispetto alle stesse;
- l`obbligo di deroga: e obbligatorio derogare all`applicazione delle
disposizioni di legge, quando, in casi eccezionali, la deroga sia necessaria
al Iine della rappresentazione del quadro Iedele; Occorre innanzitutto
evidenziare le caratteristiche essenziali delle deroghe:
eccezionalita e rarita degli eventi che le causano;
obbligatorieta (e non mera Iacolta) della deroga, in caso di
incompatibilita della rappresentazione veritiera e corretta con
l'applicazione delle singole norme su valutazioni, struttura e contenuto
del bilancio;
conseguente obbligo di inIormazione nella nota integrativa e di
costituzione della speciale riserva che non puo essere distribuita 'se
non in misura del valore recuperato (cio signiIica che gli utili
eventualmente emergenti dalla deroga non sono distribuibili Iino a che
il maggior valore iscritto non sia realizzato per eIIetto dell`alienazione
del bene oppure per eIIetto dell`ammortamento).
E` da sottolineare che proprio l`eccezionalita del caso impedisce di usare
tale norma per le cosiddette 'rivalutazioni monetarie, ovvero rivalutazioni
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derivanti dalle perdita di potere di acquisto della moneta: tali rivalutazioni
vengono generalmente autorizzate da speciali leggi tributarie.
8
Non costituisce inoltre deroga la cessazione straordinaria dell'attivita
d'impresa (per esempio: liquidazione volontaria o concorsuale) in tal caso
la disciplina sul bilancio di esercizio diventa inapplicabile.
- l`obbligo di informazioni complementari: e obbligatorio Iornire delle
inIormazioni complementari a quelle gia previste quando queste non siano
suIIicienti ai Iini della rappresentazione del quadro Iedele; tale obbligo,
quindi, si presenta come un raIIorzamento del principio del quadro Iedele.
Le modalita di applicazioni possono consistere sia in ulteriori indicazioni
nella nota integrativa, sia nell'elaborazione di prospetti contabili aggiuntivi
o altri allegati. Risulta impossibile entrare nello speciIico delle possibili
inIormazioni complementari, perche cio e strettamente connesso alla realta
dell'impresa, del settore in cui essa opera, della sua dimensione e delle altre
caratteristiche peculiari.
Tuttavia e doveroso segnalare (anche perche gia richiesto dai principi
contabili nazionali) il rendiconto Iinanziario tra i documenti che possono
Iornire inIormazioni complementari di indubbia utilita. In particolare il
rendiconto permette di Iornire una valida rappresentazione Iinanziaria della
societa e di come essa si sia evoluta nel corso dell'esercizio.
Il panorama pero non e completo se non si tiene conto dei principi generali
di reda:ione il cui rispetto e necessario per l'adempimento della clausola
del quadro Iedele.
Tali principi redazionali svolgono un ruolo intermedio tra i postulati veri e
propri ed i successivi principi di tipo 'applicativo, come ad esempio quelli
di valutazione.
In altri termini essi pur avendo sicuramente un maggior grado di generalita
rispetto ai principi di bilancio, hanno come questi una derivazione di tipo
pragmatico diversamente dalla qualiIicazione Iinalistica dei postulati.
Purtuttavia la loro Iunzione di deIinizione di un contesto generale di
coerenze li pone in una posizione di sicura preminenza rispetto agli aspetti
di tipo piu operativo della normativa.

8 Tra i casi eccezionali, di cui il legislatore non Iornisce alcun esempio, si possono
comunque ricomprendere:
il mutamento della destinazione economica (da terreno agricolo a terreno
Iabbricabile, a camping, a miniera o a pozzo petroliIero);
le ristrutturazioni aziendali che comportino un cambiamento rilevante nell'utilizzo e
nel valore economico di attivita.
17
Il bilancio di esercizio
I principi statuiti estrapolati dall`art. 2423 bis (a cui si rinvia per una
valutazione comparativa accurata) ed organizzati in maniera logica sono:
Continuit della gestione nel tempo: la redazione del bilancio e Iatta
riIerendosi ad un`azienda in Iunzionamento ("going concern"), cio
esclude ovviamente l`applicabilita dei principi delineati ai bilanci
straordinari ma in particolar modo la loro applicabilita tutte quelle volte
che ci si trovi di Ironte alla concreta possibilita di liquidazione del
complesso aziendale o di parte di esso; in tal caso le valutazioni devono
essere eIIettuate al valore di realizzo per le attivita e di estinzione per le
passivita, includendo tra queste ultime i previsti oneri di cessazione.
9
Prudenza: bisogna tener conto delle perdite presunte ma non degli utili
sperati; questi ultimi vanno contabilizzati esclusivamente al momento
della realizzazione; la stessa valutazione degli elementi eterogenei deve
essere Iatta con un tale grado di analiticita che permetta di evitare di
'compensare utili sperati con perdite presunte: si pensi per esempio
alle rimanenze di magazzino valutate complessivamente al costo 'alla
rinIusa e quindi senza tener conto che in questa maniera alcuni beni
verranno valorizzati in bilancio ad un valore superiore a quello desunto

9
Quella della continuita aziendale e di Iatto un`ipotesi generale, connaturata alla stessa
nozione di azienda, la cui collocazione tra i principi di redazione e Iorse un po`
restrittiva. Alcuni parlano a tal proposito di proto-postulato. Si veda: Quagli A., Bilancio
di eserci:io e principi contabili, Torino, Giappichelli, 2003, pag.25. Ai Iini di valutare il
presupposto della continuita aziendale esistono una serie di segnali che devono essere
attentamente valutati:
economico Iinanziari (consistenti e reiterate perdite d`esercizio; struttura Iinanziaria
squilibrata che non consente di soddisIare il servizio del debito; indici di redditivita
negativi o in costante peggioramento per un lungo periodo di tempo; elevata
dipendenza da prestiti a breve termine per Iinanziare attivita a lungo termine, ecc.)
gestionali (dimissioni degli organi di governo di controllo senza esplicite
motivazioni; perdita non programmata di personale a livello dirigenziale
diIIicilmente sostituibile; ecc.)
di altro tipo (contenziosi che in caso di esito negativo potrebbero portare a condanne
che l`azienda non e in grado di sopportare; modiIiche legislative o iniziative
governative sIavorevoli all`azienda, ecc.)
E` ovvio che non e suIIiciente la sola presenza di uno di questi elementi per giudicare la
validita di una ipotesi di cessazione del complesso aziendale come Iondata. In caso di
contemporanea presenza di due o piu di tali eventi, all`interno di un quadro di
irreversibile degradazione, la valutazione non puo pero che essere Iatta a valori di
liquidazione con abbandono quindi delle valutazioni civilistiche.
Giancarlo Di SteIano
18
dall`andamento del mercato;
10
il principio di prudenza e raIIorzato
dall`obbligo di considerare i componenti negativi di reddito di
competenza dell`esercizio anche se conosciuti dopo la chiusura di
questo: si tratta ovviamente della mera acquisizione di
un`inIormazione, successiva al 31.12 ma anteriore alla discussione del
bilancio, in merito ad un evento che si presentava gia in Iieri
nell`ambito dell`arco temporale dell`esercizio trascorso (1.1-31.12) e
che quindi viene correttamente imputato a quest`ultimo;
11
il richiamo
alla prudenza, oltre al signiIicato 'operativo che ne abbiamo dato, si
riIerisce ad un atteggiamento che deve sempre tenere il redattore del
bilancio nell`eIIettuare le valutazioni.
Valutazione economico funzionale dell`elemento attivo e passivo:
sebbene la relazione ministeriale alla normativa in vigore dal primo
gennaio 2004 ne Iaccia discendere il principio di prevalenza della
sostanza sulla Iorma, in realta l`espressione non evidenzia una chiara
presa di posizione in merito;
12
la rappresentazione veritiera e corretta
del bilancio di esercizio, cosi come richiesta dall`art. 2423 secondo
comma, dovrebbe cioe trovare piena applicazione per mezzo di un

10
In altri termini il problema e da riconnettere all`analiticita dei processi di valutazione,
volendo riIerirsi qui alle modalita di individuazione delle categorie omogenee di beni da
valutare. In un`azienda che commercializza prodotti inIormatici hardware, per esempio,
una ripartizione corretta dei prodotti da valutare a Iine esercizio (rimanenze prodotti)
potrebbe essere la seguente: unita centrali, stampanti, video, scanner, modem, portatili,
mouse, ecc. Tale ripartizione e solo apparentemente analitica. Se inIatti esaminiamo la
prima voce ci rendiamo subito conto che tra un personal equipaggiato con un Pentium
III ed uno equipaggiato con un Pentium IV sussistono diIIerenze notevoli. A Ironte di un
valore di mercato quasi nullo delle unita provviste di un Pentium III, una valutazione al
costo dei Pc equipaggiati con Pentium IV e da ritenersi rispondente al dettato normativo.
La ripartizione dei prodotti in unita omogenee deve quindi considerare la generazione
dei microprocessori montati sui personal computer.
11
I Iatti considerati sono quelli che avvengono tra la data di chiusura (31.1.2) e la data di
redazione del progetto di bilancio da parte degli amministratori.(Principio contabile
n.29). Esempi: deIinizione dopo la chiusura dell`esercizio di una causa per un importo
diverso da quello prevedibile a tale data; riduzione di valore di mercato di determinate
rimanenze esistenti alla data di chiusura in relazione ad una legge che ne dichiari la non
commerciabilita; scoperta di un errore, una Irode, ecc. consumatasi nel precedente
esercizio, ecc.
12
Si tratta della medesima Iormulazione, non particolarmente Ielice perche poco chiara,
gia in vigore in Italia per gli enti creditizi e Iinanziari (art. 7 comma 4 del dlgs n.87/92;
Banca D`Italia 30.7.2002 cap. 2 par. 1).
19
Il bilancio di esercizio
procedimento di valutazione che riIletta realmente la Iunzione
economico Iinanziaria del bene considerato nell`economia
dell`azienda, e cio avviene quando il soggetto economico proceda ad
una valutazione sulla base della reale natura dell`accadimento
considerato nel suo complessivo ciclo economico-Iinanziario senza
Iermarsi a mere interpretazioni di comodo; il legislatore nel nuovo art.
2423 bis vorrebbe statuire, evidentemente in maniera non troppo
esplicita, che la sostanza economica dell`operazione prevale
sull`aspetto Iormale della stessa, ma cio, Iorse per non Iar discendere
da tale principio le necessarie conseguenze (ad esempio con il
successivo trattamento riservato alle operazioni di leasing), avviene in
maniera timida ed eccessivamente Iocalizzata; impatto nettamente piu
signiIicativo, e quindi positivo, avrebbe avuto la statuizione in maniera
chiara e netta di un principio generale da applicare ad ogni Iattispecie
in tema di bilancio.
Competenza: si sancisce la prevalenza della competenza economica
sul principio di cassa (o della compentenza temporale); i costi ed i
ricavi non sono contabilizzati ai Iini del bilancio secondo il semplice
momento della maniIestazione numeraria (come avviene durante il
corso dell`esercizio), ma si ha riguardo alla vendita per i ricavi
imputando i costi sulla base correlazione che collega i primi ai secondi;
viene deIinita un`unita economica relativa, costituita dall`esercizio,
entro cui 'collocare costi e ricavi di competenza, abbiano o meno
avuto la relativa maniIestazione numeraria (es. ratei), rinviando al
Iuturo tutti gli altri (risconti); il problema della competenza, dei costi
ma specialmente dei ricavi, non puo dirsi risolto dal breve richiamo che
ne Ia il codice; purtroppo neanche i principi contabili nazionali
svolgono una trattazione adeguata all`importanza dell`argomento, se si
escludono i brevi cenni 'preliminari che troviamo nel PC n 11.
13
Continuit di applicazione dei criteri di valutazione: uno dei sistemi
piu diIIusi in passato per attuare le politiche di bilancio consisteva nel
cambiamento dei criteri di valutazione da un esercizio all`altro; in tal
modo non solo si 'alteravano le risultanze del bilancio, ma si riduceva
la comparabilita dei dati, che costituisce un elemento indispensabile per

13
Ben diversa e l`impostazione degli Ias che richiedono la contabilizzazione del ricavo
esclusivamente quando i rischi ed i vantaggi sono stati trasIeriti ed il ricavo puo essere
misurato in maniera attendibile. Mentre la contabilizzazione dei costi e eIIettuato con
vari criteri, tenuto conto dell`origine.
Giancarlo Di SteIano
20
la valutazione delle posizioni di equilibrio e delle tendenze del moto
aziendale; la continuita di applicazione dei criteri di valutazione nei
vari esercizi e quindi da ritenersi Iondamentale: la necessita di Iare
conIronti di tipo temporale e la riduzione della discrezionalita degli
amministratori impongono oggigiorno un`applicazione continua ed
omogenea delle regole di valutazione, la cui modiIica, Iacoltativa, puo
avvenire solo in casi eccezionali
.14
2.3. I principi "impliciti" di derivazione civilistica
Dal combinato disposto degli articoli del Codice Civile e dall`elaborazione
dottrinale e possibile evincere una serie di principi, che sebbene non
sostenuti dalla Iorza di una norma cogente, assumono particolare rilevanza
per quanto attiene l`eIIicacia del processo di comunicazione.
Si tratta comunque di principi 'deboli che non riescono, purtroppo, ad
esplicare appieno i propri eIIetti, e quindi non puo che auspicarsene il
raIIorzamento.
I principi cui si Ia riIerimento vengono qui di seguito elencati:

14
Tale criterio Iavorisce la comparabilita dei bilanci e realizza il principio della neutralita
del bilancio. La neutralita vuol dire che le inIormazioni non devono Iavorire una
particolare categoria di soggetti a scapito di altre classi di interessi interni od esterni
all`azienda. La neutralita presuppone l`evidenziazione del 'reddito prodotto
dall`azienda e non gia del reddito distribuibile in Iunzione di una determina politica di
bilancio. Il principio verra meglio spiegato in seguito. Il Codice Civile non chiarisce cosa
si intende per criteri di valutazione. Si potrebbero inIatti intendere: 1. stime contabili (si
parla anche di congetture, e si Ia riIerimento alle ipotesi adottate nella valutazione
operata in applicazione di un determinato metodo di valutazione; esempio; stima della
durata di una certa immobilizzazione tecnica); 2. metodi di valutazione (cioe criteri di
valutazione in senso stretto: esempio ammortamento in quote costanti o decrescenti di
una certa immobilizzazione tecnica). E` ovvio che il Codice Ia riIerimento ai metodi (o
modalita o criteri) e non alle stime (cioe alle ipotesi) utilizzate nella applicazione
operativa dei secondi. Mentre i cambiamenti di stima possono sempre essere Iatti senza
particolari vincoli (ma ne e opportuna la comunicazione in nota integrativa), il codice
vieta la modiIica di politica contabile se non in casi eccezionali.
Le situazioni che potrebbero costituire un Iatto eccezionale sono le seguenti: l`ingresso
di un`azienda in un gruppo, che utilizza diversi criteri di valutazione e deve redigere il
consolidato; un cambiamento delle norme e dei principi contabili di riIerimento per gli
aspetti non deIiniti; aumento del livello generale dei prezzi e passaggio della valutazione
delle rimanenze dal FIFO al LIFO; ristrutturazione di una divisione aziendale
21
Il bilancio di esercizio
1. prevalenza della sostanza sulla Iorma;
2. signiIicativita e rilevanza dell`inIormazione;
3. neutralita;
4. comparabilita dei bilanci;
5. veriIicabilita dell`inIormazione
Per quanto precedentemente aIIermato, il principio della prevalenza della
sostanza sulla Iorma rimane nella normativi in vigore dal 1 gennaio 2004
ancora un principio implicito. Come si e potuto riscontrare con riIerimento
ad una serie di eventi avvenuti oltreoceano, in cui il Iormalismo
nell`applicazione de principi contabili ha nascosto realta aziendali ben
diverse, la sostanza delle operazioni e degli altri eventi di gestione non e
sempre coerente con cio che appare dalla Iorma legale. La pedissequa
adesione ad una norma, consente in alcuni casi di rappresentare un quadro
della situazione economico Iinanziaria che si discosta dalla sottostante
realta aziendale. Esempio se vengono ceduti titoli di stato a Iine anno, ma
esiste un impegno a riacquistarli dopo sei mesi ad un prezzo preIissato,
Iormalmente e una cessione di attivita Iinanziarie di Iatto un
Iinanziamento.
15
L`evidenziazione dei tale principio in Iorma piu chiara
non puo non ritenersi auspicabile in Iuturo proprio per evitare che un
adeguamento Iormale a minuti principi contabili comporti di Iatto un
aggiramento del principio del 'quadro Iedele.
SigniIicativita e rilevanza vengono citate piu volte in tutta la normativa
civilistica (art. 2423 ter 2c; nella nota integrativa. art 2427 n.7, 10, 13;).
Costituiscono i parametri per valutare il grado di analisi con cui Iornire le
inIormazioni di bilancio ed in tal senso sono un limite all`obbligo di Iornire
inIormazioni complementari. Mentre SP e CE hanno una struttura rigida e
suIIicientemente articolata, che e oggetto delle attenzioni dell`art. 2423 ter
2c, il contenuto della nota integrativa spesso non evidenzia un livello
standard di inIormazione, che viene rimesso al corretto apprezzamento del
redattore. Sara questi a giudicare la signiIicativita e rilevanza
dell`inIormazione con eIIetti negativi sulla comparabilita nel tempo dei
dati di bilancio.
La neutralita presuppone l`evidenziazione del 'reddito prodotto dalla
gestione e non gia del 'reddito distribuibile in Iunzione di una
determinata politica di bilancio perseguita dal soggetto economico. Il

15
Si deve qui ricordare che le operazioni di pronto contro termine sono soggette ad una
particolare regolamentazione a partire dal 1 gennaio 2004. Si veda in seguito in merito ai
contenuti della nota integrativa.
Giancarlo Di SteIano
22
messaggio che il principio di neutralita sottende e che bisogna evitare
politiche occulte di bilancio orientate ad evidenziare esclusivamente il
reddito distribuibile.
16
L`eventuale esigenza di attuare una stabilizzazione
dei dividendi nel tempo deve essere soddisIatta non con la manovra delle
riserve occulte di utili (eIIettuata al di Iuori di ogni controllo assembleare),
ma per mezzo la costituzione e l`utilizzo di riserve palesi da stanziare in
sede di approvazione del bilancio. La manovra di 'livellamento o
'perequazione occulta dei redditi e quindi incompatibile con il principio
della neutralita. Tale concetto e particolarmente importante in riIerimento
alle interIerenze Iiscali sul bilancio di esercizio: il principio di neutralita e
incompatibile con le valutazioni orientate ad un criterio particolare, quali
ad esempio le valutazioni di carattere esclusivamente Iiscali. La prossima
introduzione in ambito UE degli Ias comportera un ripensamento di questo
principio con una maggior eIIicaci applicativa. Da una posizione di
Iormale parita, ma di sostanziale prevalenza degli interessi dei creditori,
inIatti, si passera ad una concezione che vede esplicitamente posti in cima
ad un`ideale scala gerarchica gli interessi degli investitori. Il passaggio dal
concetto di 'reddito prodotto realizzato a quello di 'reddito prodotto non
realizzato e connessa inIatti all`esigenza di Iornire un quadro inIormativo
maggiormente orientato a Iuturo, e quindi Iunzionale agli interessi di quei
soggetti che necessitano di maggiori inIormazioni per poter ipotizzare
l`andamento dei Ilussi di cassa che l`azienda verra a produrre negli anni a
venire.
17

16
Si ipotizzi ad esempio che un soggetto economico decida nell`anno I che la migliore
politica di dividendo e quella di distribuire un monte dividendi constante e quasi pari
all`utile di bilancio; nell`anno II l`andamento congiunturale dell`esercizio e positivo, e
l`azienda riesce a vendere la stessa produzione del passato esercizio a prezzi
notevolmente piu alti, il soggetto economico decide di stanziare quote di ammortamento
piu alte ed evidenziare lo stesso utile dell`anno precedente; l`anno III il mercato di
sbocco va molto male, la stessa produzione (in quantita) spunta prezzi molto bassi ed il
soggetto economico decide di ridurre gli ammortamenti ad un livello simbolico: l`utile
rimane uguale. Ho tre esercizi con tre utili di esercizio uguali e condizioni di equilibrio
economico totalmente diIIerenti. Cosi l`inIormazione Iornita non e sicuramente neutrale,
ma Iavorisce il soggetto economico che vuole mantenere il piu possibile positivi i
rapporti con i propri azionisti.
17
Cio e dovuto all`abbandono del costo storico come principio valutativo di base.
L`utilizzo del fair value, o valore equo (o valore di mercato), per tutta una serie di
attivita di bilancio comporta necessariamente l`esigenza di distinguere ai Iini della reale
23
Il bilancio di esercizio
Le comparazioni spaziali (piu bilanci di imprese diverse) e temporali (piu
bilanci della stessa impresa nel tempo) servono per meglio valutare gli
andamenti gestionali dell`azienda. Il codice civile implicitamente Ia
riIerimento a tale principio, prevedendo (art. 2423-ter 5 c): 1. per ogni
voce dello S.P. e del C.E. l`indicazione dell`importo nel precedente
esercizio; 2. le voci compatibili del precedente esercizio devono essere
adattate. Inoltre Lo stesso codice civile contiene diverse disposizioni che
Iavoriscono le comparazioni: a) la costanza della Iorma di presentazione;
b) la costanza dei criteri di valutazione; c) l`evidenziazione dei mutamenti
strutturali; e) l`evidenziazione degli eventi di natura straordinaria.
AIIinche l`inIormazione contenuta possa essere aIIidabile per i destinatari,
il sistema inIormativo del bilancio deve essere veriIicabile, ovvero il
processo di Iormazione deve essere tendenzialmente ripercorribile (anche
da parte di soggetti esterni) in modo da testarne l`attendibilita. Tale criterio
si riconnette, piu che alla veriIica dei dati storici (il cui ruolo sara
ridimensionato), alla Iunzione esplicativa della parte discorsiva del
bilancio: ovvero a quegli elementi che permettano di ricostruire il
complesso di ipotesi (senza peraltro escludere la loro congruenza interna)
che hanno condotto gli amministratori all`attribuzione un certo valore ad
un investimento non ancora realizzato. Le recenti modiIiche legislative
introdotte dal dlgs n. 6/2003 (in vigore dal 1 gennaio 2004), ma ancor di
piu la prossima introduzione nel nostro ordinamento degli Ias, rendono
questo principio particolarmente importante in quanto la ripercorribilita dei
processi valutativi costituisce una delle poche garanzie che puo mettere al
riparo il lettore del bilancio da disinvolte valutazioni eIIettuate dal soggetto
economico nel perseguimento di propri Iini particolaristici.
18

disponibilita il reddito distribuibile in quanto realizzato da quello non distribuibile in
quanto non (ancora) realizzato.
18
Sebbene la teoria del bilancio aperto conIligga con l`esigenza di incorporare la visione
che ha il soggetto economico sul Iuturo dell`azienda nelle valutazioni, non si puo Iare a
meno di notare come essa si presta a contemperare i diversi interessi sotto il proIilo della
controllabilita delle determinazioni di valore con riIerimento per esempio al Iair value.
La conoscenza da parte dei terzi degli elementi che hanno costituito la base per
eIIettuare le valutazioni al Iair value o per attuare l`impairmet test sono inIatti da
ritenersi nel contesto descritto indispensabili. Si veda: Capaldo P. 'Gli obiettivi del
bilancio di esercizio e la IV direttiva CEE in A.A.V.V., La contabilita delle imprese e
la IJ Direttiva CEE, Etas Libri, Milano, 1980, pag. 259 e segg. In particolare la
relazione governativa al dlgs n. 6/2003 con riIerimento allimpairment test suggerisce i
seguenti metodi di valutazione: I) moltiplicatori 'causali di larga diIIusione e per i
Giancarlo Di SteIano
24
2.4. I criteri di valutazione del codice civile
Il codice civile attuale disciplina in maniera ampia ed organica i criteri di
valutazione, in passato deIiniti in modo incompleto e spesso vago.
Le disposizioni originarie del 1942 si limitavano a Iissare tetti massimi di
valutazione lasciando al contempo ampi margini di discrezionalita agli
amministratori con l`evidente unico obiettivo di evitare sopravvalutazioni e
addirittura di consentire, in alcuni casi, la Iormazione di un
autoIinanziamento 'occulto; la normativa in vigore dal 1991, che
recepisce la IV direttiva, individua invece speciIici criteri con una Iunzione
di limitazione sia verso il basso che verso l`alto (art. 2426 C.C.), o al
massimo, per garantire la necessaria Ilessibilita, oIIre la possibilita di
scegliere Ira piu criteri comunque assegnati (sempre ovviamente a patto
che si proceda ad una valutazione secondo prudenza e nel presupposto
della continuita della vita aziendale).
Se lo scopo e quello di stabilire un limite massimo ed un limite minimo,
con maggior rigore (in Iunzione del principio di prudenza) per quest`ultimo
limite, risulta ovvia la scelta del costo, come criterio base di valutazione
(prima era un limite superiore entro cui mantenere le valutazioni).
Tale scelta riduce la discrezionalita del soggetto economico, ed al
contempo aumenta la possibilita di revisione e controllo da parte dei terzi.
Ma tale parametro non puo costituire uno schermo dietro cui nascondere
per esempio un valore di scambio molto diverso o peggio un contributo
all`attivita aziendale totalmente diIIerente; il bilancio deve indicare valori
Iunzionali non valori di scambio, e se la diIIerenza ad esempio tra il valore
derivante dall`applicazione dei vari metodi di valutazione delle rimanenze
ed i valori di mercato alla chiusura dell`esercizio e rilevante tale
inIormazione va obbligatoriamente Iornita al lettore del bilancio anche se
poi non esplica alcuna inIluenza sulla determinazione del risultato di
esercizio.(art. 2426 C.C.punto 10).
Quindi pur essendosi adottata la convenzione del costo storico per quanto
riguarda l`iscrizione dei beni in bilancio che Ianno riIerimento ad

quali si disponga di ampie e sicure basi inIormative; II) criteri di valutazione analitica di
larga accettazione (metodi reddituali e Iinanziari metodo misto patrimoniale-reddituale);
III) quotazione di Borsa; IV) prezzi di transazioni di societa comparabili o moltiplicatori
da questi derivati.
25
Il bilancio di esercizio
operazioni in corso non si puo prescindere da una visione prospettica per
una loro valutazione, intesa non tanto come valore di scambio dei beni
considerati (sicuramente prematura, per certe categorie di beni, prima del
recepimento dei principi contabili internazionali) ma soprattutto come
contributo oIIerto dagli stessi al processo produttivo in particolare ed alla
realizzazione e potenziamento dell`equilibrio economico in generale.
A questo risultato si perviene sia con riIerimento agli ammortamenti (che
devono essere calcolati in modo sistematico e correlati alla eIIettiva vita
utile del bene), sia per mezzo delle svalutazioni delle immobilizzazioni
(che diventano obbligatorie in presenza di perdite durature di valore).
19
Ovviamente permane in ogni caso un certo grado di discrezionalita da
parte del soggetto economico, da esercitarsi comunque in maniera
ragionevole.
Nell`art 2426 c.c., cui si Ia comunque riIerimento per completezza
espositiva, viene introdotta dalla riIorma del diritto societario (dlgs n.
6/2003) una importante innovazioni in tema di valutazione delle attivita e
passivita in valuta che devono essere iscritte al tasso di cambio a pronti alla
data di chiusura dell`esercizio e i relativi utili e perdite devono essere
imputati al conto economico, mentre l`eventuale utile netto deve essere
accantonato in apposita riserva non distribuibile Iino al realizzo, ovvero
all`estinzione della passivita o all`incasso del credito. Per quanto attiene le
immobilizzazioni in valuta devono essere iscritte al tasso di cambio al
momento del loro acquisto o a quello inIeriore alla data di chiusura
dell`esercizio se la riduzione di valore viene giudicata durevole.
Non sussistono invece modiIiche dei rimanenti criteri di valutazione
previgenti; per quanto riguarda gli stessi con il dlgs n.127/91 in
particolare :
- si perviene ad una deIinizione piu dettagliata della conIigurazione di
costo ai Iini del bilancio di esercizio elencando gli elementi da
includere o escludere dalla sua deIinizione, sia esso di produzione o di
acquisizione; in quest`ultimo caso il valore della posta e rappresentato
dal prezzo eIIettivo d`acquisto, di solito rilevato dal contratto o dalla
Iattura piu gli oneri accessori di acquisto;
- il costo ricomprende tutti gli elementi direttamente imputabili al

19
Si deve qui ricordare che dal primo gennaio 2004, inoltre, e previsto che vengano
parimenti Iornite in nota integrativa una serie di inIormazioni riguardanti le riduzione di
valore delle immobilizzazioni immateriali di durata indeterminata.
Giancarlo Di SteIano
26
prodotto (costo dei materiali diretti e costo della manodopera diretta);
puo comprendere anche altri costi indiretti (spese generali di
produzione, spese industriali, ecc.), per la quota ragionevolmente
imputabile al prodotto, relativi al periodo di Iabbricazione e Iino al
momento dal quale il bene puo essere utilizzato; gli oneri Iinanziari
possono essere aggiunti Iino al momento dell`eventuale utilizzo per le
immobilizzazioni e solo se il processo produttivo abbraccia piu esercizi
(es. invecchiamento) per la valutazione del magazzino;
- l`ammortamento deve essere eIIettuato in maniera sistematica in
relazione alla residua possibilita di utilizzazione dell`immobilizzazione
materiale o immateriale; in altri termini l`ammortamento e la
ripartizione del costo di un`immobilizzazione tra gli esercizi della sua
stimata vita utile; e possibile variare i criteri di determinazione delle
quote di ammortamento, nonostante la previsione normativa della sua
sistematicita, se cio dipende eIIettivamente dal deperimento o dal
consumo dei beni;
- l`immobilizzazione che alla data di chiusura dell`esercizio risulta
durevolmente di valore inIeriore di quello determinato nei punti
precedenti deve essere iscritta a tale minor valore; la svalutazione deve
essere annullata se nei successivi bilanci sono venuti meno i motivi
della rettiIica eIIettuata;
- le partecipazioni in imprese controllate e collegate incluse tra le attivita
immobilizzare possono essere valutate, in alternativa Iacoltativa al
criterio del costo, con il criterio del patrimonio netto (ovvero in
relazione alla quota di patrimonio netto della partecipata detenuto); il
bilancio di esercizio si 'avvicina in tal caso al bilancio consolidato in
virtu di procedimenti di valutazione che tengono conto dell`esistenza
del gruppo aziendale;
- relativamente agli oneri pluriennali capitalizzati - costi d'impianto e di
ampliamento, di ricerca, di sviluppo e di pubblicita - viene deIinita una
disciplina molto rigorosa e 'prudenziale (possono essere iscritti
nell'attivo con il consenso del collegio sindacale, gli ammortamenti non
possono superare il periodo di cinque anni, inoltre possono essere
distribuiti dividendi solo se residuano riserve suIIicienti a coprire
l'ammontare non ancora ammortizzato degli oneri pluriennali);
- l'avviamento puo essere iscritto nell'attivo con il consenso del collegio
sindacale, se acquisito a titolo oneroso, nei limiti del costo sostenuto;
- i debiti devono essere valutati al valore nominale ed i crediti devono
essere iscritti secondo il valore presumibile di realizzazione; i crediti
27
Il bilancio di esercizio
originati da ricavi sono iscrivibili se sono maturati i relativi ricavi,
mentre quelli sorti per ragioni diverse se eIIettivamente esiste
un`obbligazione di terzi verso l`impresa; il valore di presunto realizzo
viene ottenuto rettiIicando il valore nominale per tener conto di: a)
perdite per inesigibilita; b) resi e rettiIiche di Iatturazione; c) sconti ed
abbuoni; e) altre cause di minor realizzo;
20
- se non iscritte all`eventuale minor valore di realizzazione desunto
dall`andamento del mercato, le rimanenze possono essere oggetto di
diIIerenti criteri di valutazione che introducono elementi di
'Ilessibilita nella deIinizione della posta:
1. consentendo la valutazione, in alternativa al costo speciIico, delle
rimanenze (ricomprendendo in esse quindi i titoli e le attivita
Iinanziarie che non costituiscono immobilizzazioni) con i metodi del
costo medio, del FIFO (Iirst in Iirst out: la prima merce entrata e la
prima a uscire) e del LIFO (last in Iirst out: l`ultima merce entrata e la
prima ad uscire), rendendo in quest`ultimo caso possibile per esempio
limitare gli eIIetti inIlazionistici sul reddito di esercizio in quanto
vengono 'scaricati immediatamente i piu recenti costi di acquisizione
sul reddito ma pervenendo al contempo, in caso di prolungati periodi
inIlazionistici e mancato incremento quantitativo delle rimanenze, ad
una probabile 'sottovalutazione delle rimanenze;
2. permettendo, per quanto attiene esclusivamente i lavori in corso su
ordinazione (ovvero le cosiddette commesse pluriennali), una
valutazione oltre che con il metodo del costo (che in questo caso viene
deIinito metodo della commessa completata) con quello della
percentuale di avanzamento lavori, che come e noto procedendo a
valutare la posta in relazione al 'ricavo maturato include una quota di
utile; in tal caso assistiamo al prevalere del principio di competenza su
quello di prudenza, Iatto questo giustiIicato dall`esistenza di un
contratto sottostante e dalla necessita di eIIettuare una corretta
perequazione dei redditi tra diversi esercizi.

20
In merito al valore di presumibile realizzazione si tenga presente questa sentenza della
Cassazione: Non deve essere svalutato un credito sorto nei conIronti di un cliente
ammesso alla procedura di amministrazione controllata nell'esercizio successivo a
quello cui si riIerisce il bilancio, in considerazione del Iatto che tale procedura
concorsuale tende al risanamento dell'impresa e quindi all'integrale soddisIacimento dei
propri debiti (Cassazione, 29 aprile 1994) .
Giancarlo Di SteIano
28
E` da sottolineare che i criteri di valutazione descritti hanno carattere di
assoluta temporaneita. Il recepimento nella legislazione italiana della
direttiva Ue n. 51/2003, che modiIica le precedenti direttive contabili
comportera rilevanti modiIiche dei criteri di valutazione, eliminando,
anche per i soggetti che non sono attualmente obbligati all`utilizzo degli
Ias, le principali diIIerenze tra le legislazioni nazionali ed i principi
contabili internazionali.
2.5. I principi contabili nazionali
Il corpo organico di norme relativo al bilancio di esercizio e, come e noto,
completato dai principi contabili che costituiscono in alcuni ordinamenti
una Ionte normativa secondaria.
Facendo riIerimento all`approccio anglosassone, lo scopo dei principi
contabili e, invece, la rilevazione organica in contabilita e quindi nei
bilanci di esercizio di situazioni operative sostanzialmente analoghe.
21
L`impostazione codicistica del nostro bilancio di esercizio ha invece
esaltato una piu accentuata 'gerarchizzazzione degli stessi. E` da
considerare inoltre che il legislatore italiano ha Iatto propri in parte i
principi contabili di elaborazione dottrinale, ottenendo come risultato che
in alcuni casi la giurisprudenza di merito e la Cassazione svolgano una
importante Iunzione interpretativa in tema di bilancio talora concorrente
con quella dei principi contabili.
Stante alla loro subordinazione, nel nostro sistema pertanto i principi
contabili costituiscono un corpo di precetti che riguardano la regolare
tenuta della contabilita e la corretta redazione dei bilanci e che hanno un
valore 'integrativo delle disposizioni di legge, oltre che 'interpretativo
dei concetti espressi dal legislatore.
I principi contabili, elaborati in Italia dalla Commissione per la statuizione
dei principi contabili dei Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti dei
ragionieri, si conIigurano in relazione alla normativa civilistica da un canto
come Ionte secondaria, per la relativa lentezza di adeguamento

21
Tale impostazione e in parte rinvenibile nei principi contabili internazionali (Ias)
elaborati dallo IASB (International Accounting Standards Board) di cui si trattera in
seguito.
29
Il bilancio di esercizio
dell`ordinamento ad una realta economica in perenne movimento, e
dall`altro come un corpus di regole induttivamente dedotte dalla prassi la
cui evoluzione e sottoposta ad un obbligo di coerenza con le disposizioni di
legge, avendo quest`ultima comunque in parte recepito le indicazioni della
teoria economico aziendale. Mentre per le societa quotate e stato chiarito
dalla Consob (Commissione Nazionale per la Societa e la Borsa) la
rilevanza giuridica degli stessi e da ultimo l`art. 117 del Testo Unico in
materia di mercati Iinanziari (c.d. Legge Draghi) ha addirittura dato
rilevanza ai cosiddetti principi contabili internazionali per quanto riguarda
il bilancio consolidato, non altrettanto chiara e la cogenza dei principi
contabili nazionali per quanto attiene le societa che non raccolgono Iondi
nei mercati organizzati. In altri termini, non esiste un richiamo speciIico
nella normativa civilistica che evidenzi l'obbligatorieta di utilizzo dei
principi contabili proIessionali per le societa non quotate o che comunque
abbiano titoli trattati in mercati regolamentati.
Secondo alcuni la validita e l`eIIicacia giuridica degli stessi puo essere
ricondotta all`art. 2219 c.c. laddove si stabilisce l`obbligo per
l`imprenditore commerciale della tenuta delle scritture contabili 'secondo
le norme di un`ordinata contabilita.
22
La questione comunque e tuttora
dibattuta e probabilmente con il recepimento della direttiva Ue che
modiIica la IV e la VII (n. 51/2003) sara probabilmente risolta in termini
di esplicita cogenza.
Fermo restando quanto Iino ad adesso aIIermato, e evidente comunque che
i principi contabili non possono trovarsi in contrasto con la legge in quanto
rappresentano o la traduzione in comportamenti operativi del dettato
normativo (svolgendo quindi una Iunzione integrativa) o la deIinizione di
una scelta quando la norma del codice presenti piu possibilita avendo in
questo caso una Iunzione integrativa (si pensi per esempio alla possibilita
di scelta tra LIFO e FIFO prevista dall`art. 2426 n.10).
23

22
Si veda Caratozzolo M., Il Bilancio deserci:io, Milano, GiuIIre, 1998.
23
Sul signiIicato da attribuire ai principi contabili si vedano tra gli altri: Amodeo D. 'Gli
standard generalmente accettati e la loro eIIicacia sulla pratica e nella teoria contabile
in A.A.V.V., Studi di tecnica economica, organi::a:ione e ragioneria, Scritti in onore
di Gaetano Corsani, Vol. I Cursi, Pisa, 1966; Dezzani F. 'La neutralita del bilancio
d`esercizio oggetto della certiIicazione e i principi contabili generalmente accettati in
Bilancio di eserci:io e amministra:ione delle imprese. Studi in onore di Pietro Onida,
GiuIIre, Milano, 1981; Bruni G. I principi contabili generalmente accettati in
E.Ardenani (a cura di), Limpresa vol. III Il bilancio deserci:io, GiuIIre, Milano.
Giancarlo Di SteIano
30
La Commissione per la statuizione dei principi contabili dei Consigli
Nazionali dei Dottori Commercialisti dei Ragionieri (CNDC) ha sino ad
oggi elaborato trenta documenti che riguardano la Iormazione del bilancio
di esercizio e del bilancio consolidato.
I principi contabili nazionali
N.ro Oggetto Data
9 Conversione in moneta nazionale delle operazioni e delle partite in moneta
estera
9/1988
10 Commesse a lungo termine 2/1991
11 Bilancio di esercizio: Iinalita e postulati 1/1994
12 Composizione e schemi del bilancio di esercizio di imprese mercantili,
industriali e di servizi
1/1994
13 Le rimanenze di magazzino 1/1994
14 Disponibilita liquide 11/1994
15 I crediti 12/1995
16 Le immobilizzazioni materiali 3/1996
17 Il bilancio consolidato 3/1996
18 Ratei e risconti 4/1996
19 I Iondi per rischi ed oneri - il trattamento di Iine rapporto di lavoro
subordinato - i debiti
9/1996
20 Titoli e partecipazioni 9/1996
21 Il metodo del patrimonio netto 12/1996
22 Conti d'ordine 7/1997
23 Lavori in corso su ordinazione 7/1997
24 Le immobilizzazioni immateriali 4/1998
25 Il trattamento contabile delle imposte sul reddito 3/1999
26 Operazioni e partite in moneta estera 5/1999
27 Introduzione all`euro quale moneta di conto 5/1999
28 Il patrimonio netto 10/2000
29 Cambiamenti di principi contabili, cambiamenti di stime contabili,
correzione di errori, eventi e operazioni straordinari, Iatti intervenuti dopo
la data di chiusura dell'esercizio
2/2001
30 Bilanci intermedi 1/2002
I documenti dal n. 11 al n. 23 sono stati elaborati dal 1994 al 1997 e
sostituiscono dopo l`attuazione delle direttive Cee gli undici documenti in
precedenza emanati.
A partire dal luglio 2001, il ruolo sin qui svolto dal CNDC e stato di Iatto
assunto dall`Organismo italiano di contabilita. (OIC), in cui sono

1984; Bastia P., I principi contabili, Clueb, Bologna, 1995; Quagli A., Bilancio di
esercizio e principi contabili, Giappichelli, Torino, 2003.
31
Il bilancio di esercizio
rappresentati i principali soggetti interessati all`evoluzione contabile
(categorie proIessionali, ABI, ISVAP, Banca d`Italia, ecc.).
L`OIC ha come compito quello di valutare l`applicabilita in Italia degli Ias,
collaborando con gli organismi europei preposti al recepimento degli Ias
nella direttive europee (EIrag European Reporting Advisory Group).
Inoltre con riIerimento alle societa non quotate che non saranno interessate
all`adozione dei principi internazionali, l`OIC provvede all`emanazione di
nuovi principi contabili, supplendo alle mancanze normative e Iavorendo il
processo di omogeneizzazione .
Giancarlo Di SteIano
32
3. Le ~strutture del bilancio
3.1. Lo schema dello stato patrimoniale
Le originarie norme civilistiche imponevano sino al 1974 un contenuto
minimo del solo Stato Patrimoniale, Iermo restando l`obbligo di redazione
del conto economico (allora proIitti e perdite) e della relazione degli
amministratori.
La miniriIorma delle societa per azioni (Legge n. 216/74) ha
successivamente introdotto una struttura obbligatoria minimale anche per
gli altri due documenti.
Mentre in precedenza la struttura prevista dalla normativa era di tipo
minimale, ovvero era sempre possibile un maggior dettaglio delle varie
voci, la redazione dell`attuale modello di bilancio e costretta dalla rigidita
delle norma civilistiche.
Occorre in altri termini seguire l`ordine di esposizione predisposto dal
legislatore e alle singole voci Iar corrispondere e con esattezza gli importi
di pertinenza.
Gli schemi attuali sono quindi obbligatori .
Le voci devono essere iscritte rispettivamente Ira le passivita e le attivita
dello stato patrimoniale separatamente e nell'ordine che viene indicato
dall`art. 2424 c.c.
Lo stesso dicasi per il conto economico (art. 2425 c.c.)
In altri termini, i grandi raggruppamenti di voci sono contraddistinti da
lettere dell'alIabeto, mentre i sotto-raggruppamenti sono contraddistinti da
numeri romani.
Le categorie analitiche dell'ambito dei sotto-raggruppamenti sono
individuate da numeri arabi.
Le voci precedute dai numeri arabi (o categorie analitiche) possono essere
ulteriormente suddivise, senza eliminazione della voce complessiva e
dell'importo corrispondente, e possono essere raggruppate soltanto quando
il raggruppamento e irrilevante nell'importo e Iavorisce la chiarezza del
bilancio (in tal caso, la nota integrativa deve contenere distintamente le
voci oggetto di raggruppamento).
La legge prevede che nello schema di bilancio debbono essere aggiunte
33
Il bilancio di esercizio
altre voci qualora il loro contenuto non sia compreso in alcuna di quelle gia
previste.
In questa ipotesi, si tratta quindi non di una "Iacolta" (come previsto in
origine della quarta direttiva Cee), ma di un "obbligo" di aggiunta di nuove
voci, ogni volta che un elemento patrimoniale non possa essere
ricompreso, in via interpretativa, in alcuna delle voci obbligatorie.
Le voci precedute da numeri arabi (o categorie analitiche) devono essere
adattate quando lo esiga la natura dell'attivita esercitata.
Per ogni voce deve essere indicato l'importo della voce corrispondente
all'esercizio precedente.
Se le voci non sono comparabili, quelle relative all'esercizio precedente
devono essere adattate.
La non comparabilita e l'adattamento - oppure l'impossibilita del medesimo
- devono essere segnalati e commentati nella nota integrativa.
La norma prevede il divieto di compensi di partite di tipo giuridico (come
gia aIIermato in precedenza).
Relativamente allo Stato Patrimoniale i principi ispiratori sono cosi
riassumibili:
- classiIicazione dell'attivo: attuata secondo un criterio che e
apparentemente quello Iinanziario, che pero non viene rispettato per tener
conto in alcuni casi della natura degli elementi patrimoniali; vengono
individuate due grandi classi: le immobilizzazioni e l`attivo circolante;
- classiIicazione del passivo: il criterio Iinanziario viene abbandonato e
vengono individuati invece due grandi raggruppamenti costituiti dai Iondi
per rischi ed oneri e dai debiti;
- classiIicazione del patrimonio netto: tutte le voci del P.N. devono essere
riunite ed evidenziate nello speciIico raggruppamento separato dalle
passivita;
- trattamento delle rettiIiche di valore: le rettiIiche di valore non devono
piu essere iscritte nel passivo patrimoniale, bensi nell'attivo, a riduzione dei
valori dei beni cui sono correlate.
Nei bilanci redatti in conIormita dell`attuale normativa in vigore lo Stato
Patrimoniale (SP) appare a grandi linee cosi strutturato:
Giancarlo Di SteIano
34
Stato Patrimoniale
ATTIVO PASSIVO
A) Crediti verso soci A) Patrimonio netto
B) Immobilizzazioni B) Fondi per rischi e
oneri
C) Attivo Circolante C) Trattamento di Iine
rapporto di lavoro
D) Ratei e Risconti
Attivi
D) Debiti
E) Ratei e risconti
passivi
Allo scopo di valutare i contenuti inIormativi del documento, vediamo
adesso le singole voci in dettaglio.
ATTIVO.
A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA
DOVUTI
Sono i crediti che la societa vanta nei conIronti degli azionisti (o in genere
soci) per il capitale sottoscritto ma non ancora versato. L'inserimento di
questa voce all`inizio dell`attivo dell'attivo mira ad evidenziare quei casi in
cui il capitale sociale risulta interamente sottoscritto, ma solo parzialmente
versato. Tale inIormazione vuole dare consistenza al principio
dell`eIIettivita del capitale sociale (si pensi anche alla disciplina dei
conIerimenti e a quanto previsto in proposito dall'art .2343 del C.C.) E`
richiesta inoltre la separata indicazione della componente di crediti gia
richiamati.
B) IMMOBILIZZAZIONI
Rappresenta la componente dell`attivo investita in modo stabile per il
raggiungimento della missione aziendale. L`aggregato e costituito dai
seguenti sotto-raggruppamenti: immobilizzazioni immateriali, materiali e
Iinanziarie. Tutti i valori sono espressi al netto dei rispettivi Iondi
ammortamento e di svalutazione eventualmente accantonati. Secondo
quanto disposto dalla riIorma societaria, devono essere separatamente
indicate le immobilizzazioni concesse in locazione Iinanziaria.
I) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
35
Il bilancio di esercizio
Il sotto-raggruppamento e costituito dalle seguenti voci:
1) Costi di impianto ed ampliamento. Si distinguono: a) i costi a utilita
pluriennale sostenuti sia all`inizio dell`attivita (adempimenti e Iormalita
legali relativi alla costituzione, ricerca ed acquisizione di Ionti di
Iinanziamento, ricerca ed addestramento del personale, ricerche di mercato
e creazione di una rete commerciali, quali spese notarili, imposta di
registro, spese di stampa per azioni o quote, tassa di concessioni
governative, le eventuali consulenze per la stesura dell'atto costitutivo,
altre spese relative a costituzione di capitale sociale), sia le spese di
avviamento produttivo quali il costo del personale addetto, il materiale di
diretto consumo, quota di spese amministrative, consulenze esterne, costi
relativi a collaudi e permessi, costi di creazione di una rete commerciale e i
cosiddetti costi di "start up".); b), I costi di ampliamento sostenuti nella
Iase di variazione della capacita strutturale, in rapporto a nuovi o diversi
obiettivi strategici ovvero costi relativi allo sviluppo dell`attivita iniziale
(avviamento di nuove produzioni, o l`ingresso in nuovi mercati, emissione
di prestiti obbligazionari e alle operazioni di aumento di capitale sociale
nonche per trasIormazioni Iusioni, scissioni di societa). E dubbio in
dottrina se possano essere capitalizzati costi non rientranti strettamente tra
quelli di impianto e di ampliamento, ma che possiedono una simile utilita
pluriennale. Si pensi per esempio, ed e il caso piu dibattuto, alle spese
straordinarie di riduzione del personale o per la chiusura di reparti al Iine
di un recupero di competitivita aziendale.
2) Costi di ricerca e sviluppo e pubblicita: Rappresentano i costi
sostenuti per la realizzazione di nuovi prodotti, di nuovi processi produttivi
o di commercializzazione: comprendono tipicamente i costi (interni ed
esterni) per personale e per materiali, per studi ricerche e progettazioni. I
costi di ricerca e sviluppo sono spese sostenute in indagini programmate al
Iine di ottenere nuove conoscenze scientiIiche e tecnologiche; tale attivita
puo essere distinta in tre categorie: 1) per la ricerca di base (non orientati
ad un progetto particolare ma alla elaborazione di conoscenze scientiIiche
in campi di interesse attuale o potenziale per l`azienda); 2) per la ricerca
applicata (orientata a studi che prevedano l`utilizzabilita economica dei
risultati e con precisi obiettivi produttivi e commerciali); 3) di sviluppo. I
costi di sviluppo rappresentano uno stadio successivo rispetto alla ricerca,
in quanto sono spese sostenute per l'implementazione degli esiti di ricerche
o di altre conoscenze in un progetto per la produzione di nuovi dispositivi,
sistemi, materiali, processi, prodotti, servizi o per il loro perIezionamento
prima che ne inizi la loro produzione commerciale o la loro utilizzazione
Giancarlo Di SteIano
36
all'interno dell'azienda. La capitalizzazione dei costi di ricerca e sviluppo e
possibile solo se esistono concrete prospettive di utilizzo delle conoscenze
ottenute nei successivi esercizi amministrativi. Nel caso della ricerca di
base cio e ovviamente rimesso al caso Iortuito ed in generale rappresenta
piu l`eccezione che la regola. I costi di pubblicita sono spese sostenute per
diIIondere la conoscenza dell'impresa, del suo marchio e dell'insieme dei
beni prodotti o servizi. Tra i costi di pubblicita vengono ricompresi a
seconda della Iorma di comunicazione adottata: la pubblicita, la
promozione o propaganda, la sponsorizzazione. Come pubblicita si puo
intendere qualunque acquisto di spazi sui 'media (televisione, radio,
giornali, ecc.) al Iine di richiamare l'attenzione sull'azienda. Come
propaganda si puo intendere qualsiasi iniziativa volta ad accrescere la
notorieta di una impresa, del suo marchio, o dell'insieme dei suoi servizi o
prodotti, creando una opinione Iavorevole nei suoi conIronti o il Iavore di
un pubblico sempre piu vasto, per mezzo di parole, immagini o scritti. Essa
Iavorisce l'insorgere di maggiori motivazioni di acquisto per la vendita di
prodotti (ad esempio: le oIIerte speciali temporanee). Come
sponsorizzazione si intende un tipo di contratto a prestazioni corrispettive
per mezzo del quale un soggetto detto sponsorizzato si obbliga verso un
altro soggetto detto sponsor ad eIIettuare prestazioni pubblicitarie a Ironte
di un corrispettivo. Per quanto riguarda le spese di pubblicita possono
essere capitalizzate se riIerite a particolari campagne promozionali (di
ammontare rilevante e carattere non ricorrente) Iinalizzate al lancio di
nuovi prodotti.
3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzo delle opere
dell`ingegno. I diritti di brevetto industriale sono un insieme di studi ed
esperienze aventi contenuto innovativo ed applicazione aziendale, che
conducono all'ottenimento di un prodotto, una macchina, uno strumento,
un metodo o un processo di lavorazione industriale, l'applicazione tecnica
di un principio scientiIico. Presupposto della tutela giuridica e la
concessione di brevetto da parte dell'UIIicio Italiano Brevetti e dall'UIIicio
Europeo di Brevetti. Il brevetto e disciplinato dagli articoli 2584-2594 C.C.
I diritti di utilizzazione delle opere di ingegno sono disciplinati dagli
articoli 2575-2583 C.C. e si riIeriscono alla possibilita di pubblicare e ad
utilizzare economicamente in ogni Iorma o modo, per un determinato
periodo di tempo le opere 'creative di carattere scientiIico, letterario,
architettonico, teatrale, musicale, cinematograIico, ecc. Rientrano in questa
voce l`acquisto presso terzi di soItware da utilizzare in via esclusiva (diritti
di utilizzazione dei programmi per calcolatori).
37
Il bilancio di esercizio
4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili. Rappresentano i costi
ad utilita pluriennale sostenuti per l`acquisizione dei relativi beni
immateriali; ad esempio: le licenze commerciali relative ad un diritto gia
autorizzato, le concessioni rilasciate dall`autorita amministrativa
(concessione di suolo pubblico); i marchi dei prodotto Iabbricati o
commercializzati dall`azienda. Le concessioni sono atti emessi
esclusivamente dalla Pubblica Amministrazione che permettono a privati o
enti pubblici di sIruttare beni pubblici (per es. sIruttamento di cave e
miniere, occupazioni di suoli demaniali, ecc.) o di gestire servizi pubblici
in condizioni regolamentate (per es. telecomunicazioni, trasporti pubblici,
autostrade, acquedotti, parcheggi pubblici ecc.). Le licenze sono atti con i
quali la Pubblica Amministrazione permette ad un soggetto la Iacolta di
esercitare un attivita regolamentata che in assenza sarebbe illecita (licenze
amministrative) oppure quelli di derivazione privatistica con i quali viene
concesso il diritto di sIruttare, con possibili limitazioni spazio-temporali
altri, beni immateriali (brevetti, know-how, soItware). I marchi sono il
segno distintivo del prodotto (o servizio) Iabbricato da una certa impresa o
della merce commercializzata dalla medesima; il marchio e disciplinato dal
C.C. (artt. 2569-2574) e dal D.Lgs. n. 480 del 4/12/1992. Si deve rilevare
che con quest'ultimo intervento del legislatore e stato prevista la
dissociazione tra trasIerimento dell'azienda e trasIerimento del marchio: in
sostanza e oggi possibile trasIerire un marchio senza cedere l'azienda o
ramo di essa. I diritti simili: il legislatore ha previsto la nascita di nuovi
rapporti giuridici con Iinalita aIIini ai precedenti (per es. Iranchising).
5) Avviamento. E` costituito dal maggior valore pagato per
l`acquisizione di un`azienda rispetto a quello del relativo patrimonio netto.
L'avviamento rappresenta il riconoscimento dell'esistenza di elementi
immateriali non iscritti nel bilancio dell`azienda acquistata, che
contribuiscono, spesso in misura determinante, al miglioramento della
redditivita della stessa. Esso puo scaturire da operazioni straordinarie di
impresa come Iusioni, conIerimenti, acquisto di azienda, acquisto di
partecipazioni.
6) Immobilizzazioni in corso e acconti. Rappresentano i costi gia
sostenuti per i beni immateriali di produzione interna, che alla data di
chiusura del bilancio sono in Iase di realizzazione; essi, pertanto, non
possono ne essere iscritti in bilancio nella relativa voce delle
immobilizzazioni immateriali, ne essere assoggettati ad un processo di
ammortamento in quanto non ancora utilizzabili. La voce "acconti"
accoglie gli importi versati a Iornitori a Ironte di immobilizzazioni
Giancarlo Di SteIano
38
immateriali per le quali non e ancora avvenuto il passaggio di proprieta, o
non e ancora terminato il processo di Iabbricazione interna.
7) Altre immobilizzazioni immateriali. E` una voce residuale che
include solo immobilizzazioni immateriali di tipo particolare: quali i diritti
di superIicie, i diritti di usuIrutto di azioni, indennita pagate a terzi ai
termini di legge sulle perdite di avviamento; il soItware che l'azienda ha
autoprodotto; l'usuIrutto di azioni, operazione in cui il cessionario sostiene
un costo per l'acquisto del diritto di godimento, relativo a piu esercizi (il
costo deve essere ammortizzato per tutti gli esercizi in cui vengono
percepiti i dividendi); costi per l'acquisizione di commesse, per migliorie e
spese incrementative su beni di terzi; ecc.
Un caso particolare e rappresentato dal soItware:
Il soItware puo essere acquisito con le seguenti modalita: acquisto in
proprieta, contratto di licenza, produzione interna. Esso puo essere di due
tipi : di base o applicativo.
In merito al primo, esso, coincidendo sostanzialmente con il sistema
operativo (es. Windows, Linux, ecc.), e parte integrante dell'hardware, sia
che sia stato acquisito insieme a quest'ultimo sia successivamente o a parte,
e ne segue pertanto le sorti.
In merito al secondo occorre procedere ad una distinzione: se e prodotto
internamente costo puo essere capitalizzato nella voce B.I.6.; se e acquisito
da terzi esso puo essere iscritto nella voce B.I.3.
In merito al know-how esso puo essere prodotto internamente all'azienda o
acquistato all'esterno (in proprieta o in diritto di utilizzo). Per l'iscrizione a
bilancio vale quanto detto sopra per il soItware, ricordando che per know-
how si intende in ambito industriale il complesso di conoscenze richieste
per produrre un bene, per attuare un processo produttivo, per impiegare
correttamente la tecnologia, mentre in ambito mercantile come l'insieme
delle regole di condotta desunte da studi e da esperienze di gestione
imprenditoriale che riguardano il settore organizzativo e commerciale.
Esso non deve essere conIuso con le esperienze connesse con le abilita o
capacita personali, le quali non sono economicamente trasIeribili e non
sono quindi suscettibili di alcuna iscrizione in bilancio.
II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Le immobilizzazioni materiali includono, divisi in diverse categorie, i beni
mobili ed immobili di proprieta dell`azienda; i beni dati in leasing ed i beni
gratuitamente devolvibili che sono destinati ad essere utilizzati in maniera
durevole dall'organizzazione dell'impresa. A questo proposito si parla
anche di "beni a Iecondita ripetuta", al Iine di distinguere questi beni dai
39
Il bilancio di esercizio
"beni a Iecondita semplice" (le rimanenze). Il riIerimento non e quindi alla
natura o tipologia del bene, ma alle sua destinazione. Cosicche devono
essere esclusi da questa categoria tutti quei beni che vengono acquistati
con il solo obiettivo di essere trasIormati e rivenduti e quelli che essendo
stati utilizzati nel processo produttivo come Iattori a Iecondita ripetuta alla
data di redazione del bilancio siano stati destinati all`alienazione: in tutti
questi casi la voce corretta e quella delle disponibilita (rimanenze)
Come si ricordera tutti i beni ammortizzabili devono essere esposti al netto
dai Iondi di ammortamento, mentre i beni gratuitamente devolvibili devono
essere rettiIicati dai Iondi di ammortamento Iinanziario (il Iondo spese di
rispristino o sostituzione dei beni gratuitamente devolvibili deve invece
essere iscritto tra i Iondi per rischi ed oneri).
Il contenuto della voce e il seguente:
1) Terreni e Iabbricati. Sono beni immobili ad uso industriale e
civile, comprensivi degli impianti Iissi necessari al loro utilizzo.
2) Impianti e macchinari. Rappresentano la struttura produttiva
base per la realizzazione dell`attivita dell`azienda (linee di
produzione, macchine e sistemi di produzione); per gli impianti e
opportuno eIIettuare la distinzione tra impianti generici (quelli non
caratteristici di una particolare Iase del ciclo produttivo, ad es. gli
impianti di riscaldamento e condizionamento, di illuminazione, di
allarme ecc.), ed impianti speciIici (cioe impiegati in particolari Iasi
produttive), distinguendo per questi ultimi anche i grandi impianti;
per i macchinari, invece, occorre distinguere i macchinari automatici
da quelli non automatici.
3) Attrezzature industriali e commerciali. Sono beni ausiliari alla
struttura produttiva di base.
4) Altri beni. Sono altre immobilizzazioni non precedentemente
citate ad esempio mobili ed arredi d`uIIicio, macchine d`uIIicio
ordinarie, elettroniche, automezzi e mezzi di trasporto interno,
dotazione mensa aziendale, ecc.
5) Immobilizzazioni in corso ed acconti. Sono costituite dai costi
sostenuti per la costruzione di beni materiali interni non ancora
terminati e dagli anticipi ai Iornitori per l`acquisizione di beni
materiali.
III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
La voce e rappresentata da : partecipazioni in imprese controllate, collegate
e controllanti e verso terzi, crediti, altri titoli e azioni proprie.
1) Partecipazioni. Secondo la disciplina del C.C. per partecipazione si
Giancarlo Di SteIano
40
intende ogni titolo o altro diritto, rappresentativo di quota di proprieta di
imprese (tipicamente azioni e quote societarie) mentre, un punto di vista
economico aziendale, si intendono i diritti al capitale di altre imprese,
rappresentati o meno da titoli che pongono in essere un legame duraturo
con le imprese stesse. Lo schema di stato patrimoniale richiede la distinta
indicazione delle partecipazioni in societa controllate, la cui deIinizione e
contenuta nell'articolo 2359 del codice civile. Sono considerate societa
controllate:
a) le societa in cui un'altra societa dispone della maggioranza dei
voti esercitabili nell'assemblea ordinaria;
b) le societa in cui un'altra societa dispone di voti suIIicienti per
esercitare un'inIluenza dominante nell'assemblea ordinaria;
c) le societa che sono sotto l'inIluenza dominante di un'altra societa
in virtu di particolari vincoli contrattuali con essa.
Ai Iini dell'applicazione dei numeri 1) e 2) del primo comma si computano
anche i voti spettanti a societa controllate, a societa Iiduciarie e a persona
interposta; non si computano i voti spettanti per conto terzi. Con
quest'ultima precisazione il legislatore ricomprende tra le societa
controllate anche quelle per le quali vi e un controllo indiretto, vale a dire,
societa nelle quali "l'inIluenza dominante" e possibile mediante il controllo
di altre societa che, congiuntamente, raggiungono la maggioranza dei voti
in assemblea. Per quanto riguarda l'inIluenza dominante va precisato che il
nostro ordinamento non contempla diritti slegati dal possesso di quote di
capitale (non sembra essere plausibile il controllo derivante da una mera
situazione di Iatto). In base a quanto previsto dall'art. 2359 C.C. sono
considerate societa collegate "le societa sulle quali un'altra societa esercita
un'inIluenza notevole. L'inIluenza si presume notevole quando
nell'assemblea ordinaria puo essere esercitato almeno un quinto dei voti
ovvero un decimo se la societa ha azioni quotate in borsa". La relazione
ministeriale all'art. 2359 del codice civile non chiarisce quando l'inIluenza
debba ritenersi notevole, tuttavia sottolinea la presunzione (semplice) di
collegamento nel caso in cui si detengano il 10 (quotate) o il 20 (non
quotate) dei voti di un'altra societa. L'inIluenza notevole, minore rispetto
all'inIluenza dominante, ricorrera ogniqualvolta l'attivita di una societa non
potra ritenersi del tutto indipendente e le scelte eIIettuate saranno
equiparabili a quelle che deriverebbero dall'espressione di una volonta
decisionale il cui peso deve essere individuato nei limiti quantitativi
indicati dalla norma. In merito alla voce "Partecipazioni in imprese
controllanti" si ricorda che per gli acquisti di partecipazioni in imprese
41
Il bilancio di esercizio
controllanti vige l'art. 2359-bis (Acquisto di azioni da parte di imprese
controllate) in cui si prevede che agli acquisti di azioni della controllante
da parte della controllata si applicano i medesimi limiti previsti per
l'acquisto di azioni proprie. In merito alla voce "Partecipazioni in altre
imprese" essa ha natura residuale ed accoglie tutti gli investimenti,
destinati a perdurare nel tempo, al di sotto dei limiti stabiliti dall'art. 2359
c.c., come le partecipazioni in imprese consociate. Ricordiamo che al
comma 4 dello stesso articolo si precisa che "le disposizioni di questo
articolo si applicano anche agli acquisti Iatti per il tramite di societa
Iiduciaria o per interposta persona". Le imprese consociate vengono
deIinite al punto 2 del comma 2 dell'art. 2428 C.C. (Relazione sulla
gestione) come "imprese sottoposte al controllo delle controllanti". Ai Iini
della allocazione delle partecipazioni tra le immobilizzazioni piuttosto che
tra le poste dell'attivo circolante vale in linea di principio l'assunto
dell'utilizzo durevole (ex art. 2424 bis c.c., punto 1), tuttavia tale assunto
diviene, al punto 2 del 2424 bis C.C., presunzione relativa (che ammette
cioe prova contraria) per le partecipazioni detenute in misura non inIeriore
a quelle stabilite dall'art. 2359 c.c. (imprese controllate e collegate).
2) Crediti. Sono considerati esclusivamente i crediti aventi natura
Iinanziaria o assimilabile; di questi, per ciascuna voce deve essere data
separata indicazione degli importi esigibili entro l`esercizio successivo.
Bisogna in ogni caso ricordare che la normativa attribuisce rilievo non alla
scadenza ma alla destinazione: vanno quindi ricompresi tra le
immobilizzazioni Iinanziarie i crediti aventi natura di Iinanziamento a
prescindere dalla loro vita residua. Occorre inoltre indicare il dettaglio dei
crediti: a) verso imprese controllate; b) verso imprese collegate (collegate
dirette e controllare indirette); c) verso controllanti (controllante diretta e
controllanti della propria controllante); d) verso altri.
3) Altri titoli. Rappresentano tutti i titolo diversi dalle partecipazioni (titoli
di credito, obbligazioni, diritti di opzione, titoli di stato, titoli atipici,, ecc.)
purche destinati ad essere detenuti durevolmente in portaIoglio (esempio
titoli pluriennali dello stato che, essendo quotati sotto la pari, si e deciso di
tenere Iino a scadenza).
4) Azioni proprie. Sono azioni acquistate con utili netti distribuibili o
riserve disponibili a Ironte delle quali e necessario iscrivere nel passivo
una riserva indisponibile. Le azioni devono inoltre essere interamente
liberate e tale acquisto non puo superare il 10 del capitale. Rientrano in
questa voce per esempio le azioni proprie acquistate in relazione ad una
ipotesi di Iutura riduzione del capitale sociale o per costituire una scorta di
Giancarlo Di SteIano
42
azioni da utilizzare per dare incentivi di perIormance ai dirigenti, o scambi
azionari con nuovi soci, altre aziende o gruppi. E` appena il caso di
ricordare che tali azioni possono essere classiIicate o nella voce in
argomento oppure tra le attivita Iinanziarie che non costituiscono
immobilizzazioni: cio che discrimina e la loro destinazione aziendale;
pertanto le eventuali operazioni riguardanti i titoli che trovano collocazione
nelle immobilizzazioni Iinanziarie dello stato patrimoniale non potranno
essere programmate per il breve periodo, altrimenti la registrazione
dovrebbe avvenire nei conti previsti per l'attivo circolante. Dall'iscrizione
nel raggruppamento delle immobilizzazioni o dell'attivo circolante possono
derivare importanti conseguenze anche di tipo Iiscale.
C) ATTIVO CIRCOLANTE
I) RIMANENZE
Costituiscono rimanenze di magazzino i costi sostenuti nel corso
dell'esercizio che, non essendo impiegati nel processo produttivo, non
hanno erogato la loro utilita; pertanto, in ottemperanza al principio di
competenza economica, vanno rinviati all'esercizio in cui produrranno i
ricavi correlati. Il loro compito e quindi quello di 'trasIerire nell'esercizio
successivo i costi dei Iattori produttivi impiegati nella produzione di beni o
servizi che non sono stati ancora realizzati direttamente, tramite la vendita,
o indirettamente tramite l'impiego per successive trasIormazioni
1) Materie prime, sussidiarie e di consumo. Sono costituite dai beni
destinati alla trasIormazione per mezzo del processo produttivo;
comprendono inoltre i componenti acquistati e le materie di consumo
costituite dai beni che concorrono al processo produttivo pur senza essere
incorporate nei prodotti Iiniti (esempio imballaggi a perdere, materiale
pubblicitario, parti di ricambio di basso valore e Irequente rinnovo,
materiali per la manutenzione, lubriIicanti ed i carburanti, i combustibili, il
materiale pubblicitario, la cancelleria, ecc.).
2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati, si tratta di beni prodotti
per il magazzino.
3) Lavori in corso su ordinazione. Devono essere inserite in questa voce
le rimanenze relative a lavori di durata ultrannuale che sono connessi a
contratti di appalto o simili commissionati da clienti, generalmente di
importo rilevante. Possono essere valutati secondo il criterio del costo sia
in base alla percentuale di completamento cio giustiIica l`inserimento in
una classe diIIerente dalla precedente.
43
Il bilancio di esercizio
4) Prodotti Iiniti e merci. Sono beni che hanno terminato il processo
produttivo e sono destinati alla commercializzazione oppure i beni
acquistati per la rivendita.
5) Acconti. Si riIeriscono ad acconti o anticipi a Iornitori riIeriti a Iuturi
acquisti di beni iscrivibili tra le rimanenze ovvero a Iuture prestazioni di
terzi relative alla produzione di beni da comprendere nel magazzino. La
giustiIicazione di tale inclusione trova Iondamento in ragioni di carattere
Iinanziario, in quanto si tratta di investimenti in magazzino,
indipendentemente dalla eIIettiva disponibilita Iisica di tali beni.
II) CREDITI
Il sottoraggruppamento e costituito da tutti i crediti commerciali e diversi,
con separata indicazione per ciascuna voce degli importi esigibili oltre
l`esercizio successivo. I crediti devono essere esposti al netto dei Iondi di
svalutazione. Il Iatto che i crediti in bilancio debbano essere iscritti al
valore di realizzo comporta l'eIIettuazione di una scelta a livello di piano
dei conti che ha anche ripercussioni sull'esposizione in bilancio; inIatti e
possibile ipotizzare che la scelta preIeribile (rispetto a quella che non si
utilizzi un unico Iondo svalutazione speciIico e la svalutazione del credito
avvenga direttamente in conto, credito per credito) sia quella di mantenere
in contabilita il valore originario del credito, iscrivendo in bilancio solo il
valore di realizzo, dato dalla diIIerenza tra monte crediti contabili ed il
Iondo svalutazione crediti. La deIinizione del Iondo svalutazione crediti (e
quindi la valutazione al valore di realizzo) puo essere eIIettuata credito per
credito (es. nel settore bancario) o, normalmente, raggruppando i crediti
per gruppi omogenei per rischio ed applicando un'unica percentuale di
svalutazione all'interno di ciascun gruppo (esempio crediti "in bonis" 2 ,
crediti con lettera di sollecito per pagamento 5, crediti con pratica
trasmessa al legale 10, ecc.). Un caso particolare si presenta nell'ipotesi
di cessione di crediti a terzi Iatta con la Iormula del "pro solvendo", che da
diritto al terzo di poter esercitare il diritto di rivalsa sul cedente, con azione
di regresso, nel caso in cui il debitore non estingua la propria obbligazione
(esempio sconto di cambiali in banca). Al Iine della determinazione del
presunto valore di realizzo di tali crediti, se gli stessi non risultano ancora
scaduti alla data di bilancio, essi, pur non essendo piu iscritti tra le attivita
dello Stato Patrimoniale, dovranno essere annotati per memoria Ira i conti
d'ordine esposti in calce alla Iine dello Stato patrimoniale, in quanto
potenzialmente potrebbero dar luogo a perdite. E evidente a questo punto
che l'eventuale previsione di perdite determina lo stanziamento di un
apposito Iondo, tra i Iondi rischi ed oneri del passivo dello stato
Giancarlo Di SteIano
44
patrimoniale, non essendo i crediti in oggetto direttamente rettiIicabili in
quanto non piu presenti in bilancio.
1) Verso clienti. Tale voce accoglie i crediti verso la clientela, gia scaduti
o scadenti entro l'esercizio successivo, sorti a Ironte di cessioni di beni o
prestazioni di servizi rientranti nell'attivita tipica dell'impresa. Si tratta di
crediti originati dalla vendita di beni o servizi prodotti dall'impresa o da
essa commercializzati nei conIronti di terzi diversi dalle imprese
controllate, collegate e controllanti. Normalmente si tratta di crediti
esigibili entro i dodici mesi; possono esserlo anche dopo i dodici mesi,
purche la dilazione rientri negli usuali termini di pagamento. Normalmente
conIluiscono in questa voce i seguenti conti: 'crediti v/clienti Italia" e
"crediti v/clienti estero", "clienti c/ricevute bancarie", "eIIetti attivi
commerciali", "eIIetti allo sconto" ed "eIIetti all'incasso" "clienti per
Iatture e note debito da emettere" "crediti in soIIerenza", "eIIetti insoluti e
protestati".
2) Verso imprese controllate. La voce "Crediti verso imprese controllate"
accoglie i crediti scadenti entro/oltre l'esercizio successivo sorti a Ironte di
operazioni aventi natura di transazioni commerciali, interessi di mora o
altro, intercorse con societa controllate, ad eccezione dei crediti di natura
Iinanziaria. Vanno anche considerate le Iatture da emettere verso le
collegate.
3) Verso imprese collegate. La voce "Crediti verso imprese collegate"
accoglie i crediti scadenti entro/oltre l'esercizio successivo sorti in
occasione di operazioni aventi natura di transazione commerciale, interessi
di mora o di altro tipo (ad esempio i crediti sorti relativamente al
versamento dell'IVA di gruppo), intercorse con societa collegate, ad
eccezione dei crediti di natura Iinanziaria. Vanno anche considerate le
Iatture da emettere verso le collegate.
4) Verso controllanti. La voce "Crediti verso imprese controllanti"
accoglie i crediti scadenti entro/oltre l'esercizio successivo sorti sulla base
di operazioni aventi natura di transazioni commerciali, interessi di mora o
di altro tipo (ad esempio i crediti sorti relativamente al versamento dell'
IVA di gruppo), intercorse con societa controllanti, ad eccezione dei crediti
di natura Iinanziaria. Vanno anche considerate le Iatture da emettere verso
le controllanti.
4-bis) e 4-ter) secondo quanto disposto dal dlgs n. 6/2003 vanno
45
Il bilancio di esercizio
evidenziati i crediti tributari e le imposte anticipate
24
; la voce 'crediti
tributari e destinata ad accogliere le imposte pagate in eccesso, mentre la
voce 'imposte anticipate e destinata ad accogliere le minori imposte da
pagare in Iuturo.
5) Verso altri. Tale voce, Iormalmente di natura residuale, e spesso assai
importante per l`entita che raggiunge in alcune aziende; essa accoglie
prevalentemente crediti di natura Iiscale e contributiva scadenti entro/oltre
l'esercizio successivo, tra cui sono stati inseriti i crediti d'imposta su
dividendi, che spettano ai percettori di tali redditi di capitale, gli altri
crediti d'imposta per registratori di cassa, per redditi percepiti all'estero,
ecc.; sono inoltre compresi anche crediti verso i dipendenti per anticipi
sulla retribuzione, crediti verso compagnie assicurative per le somme
relative al risarcimento dei danni assicurati, crediti per la cessione di
immobilizzazioni, crediti verso agenti e commissionari, il credito vantato
nei conIronti degli obbligazionisti che hanno sottoscritto le obbligazioni
ma non hanno ancora versato le somme corrispondenti, il credito per i
depositi cauzionali versati in denaro all'atto della sottoscrizione di contratti
relativi alle utenze teleIoniche, telex, ecc, i crediti verso lo Stato o altri enti
pubblici per contributi in conto esercizio o in conto capitale attribuiti
all'impresa (ad esempio in relazione ad una speciIica delibera dell'Ente
erogatore) ma non ancora incassati, le somme erogate a titolo di acconto ai
Iornitori di servizi (gli acconti a Iornitori per acquisti di merci, materie
prime, ecc., sono classiIicati tra le rimanenze).
III) ATTIVITA` FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO
IMMOBILIZZAZIONI
La voce e costituita dalle attivita Iinanziarie la cui destinazione a
partecipare all`attivita produttiva non e duratura. Vale per tutte le voci il
principio della detenzione con l`obiettivo di eIIettuare investimenti
temporanei.
1) Partecipazioni in societa controllate. Sono costituite dalle quote di
capitale di societa controllate la cui alienazione e prevista a breve, non
essendo piu 'strategiche o essendo state acquisite con intento
'speculativo. (quindi con l`intenzione di procedere alla loro
alienazione in un periodo di tempo breve);
2) Partecipazioni in societa collegate. Rappresentano quota del
capitale di societa collegate la cui alienazione e imminente. Vale

24
Si veda a proposito il successivo capitolo sulle imposte diIIerite ed anticipate.
Giancarlo Di SteIano
46
quanto detto sopra.
3) Altre partecipazioni. Sono date dal valore a Iine esercizio delle
azioni proprie detenute a Iini di trading.
4) Azioni proprie. Sono date dal valore a Iine esercizio delle azioni
proprie detenute a Iini di trading. Deve essere indicato anche il valore
nominale complessivo.
5) Altri titoli: Sono costituiti da tutti i titoli diversi dalle
partecipazioni (titoli di credito e titoli di massa) destinati ad essere
alienati a breve.
IV) DISPONIBILITA LIQUIDE
Il sotto raggruppamento e costituito da tutti i valori comunemente accettati
quali mezzi di pagamento:
1) Depositi bancari e postali: Le disponibilita liquide devono esprimere il
valore di Iondi realmente esistenti alla chiusura dell'esercizio: devono
dunque essere registrati i movimenti di numerario avvenuti entro la data di
chiusura dell'esercizio senza tener conto della valuta. InIine si ricorda che
la norma vieta espressamente i compensi di partite (art. 2423 ter C.C.). E
necessario quindi evidenziare saldi separati attivi e passivi dei conti verso
banche, anche se della stessa natura e tenuti presso la stessa banca qualora
le condizioni dei depositi attivi e passivi siano diIIerenti (ovvero nella
generalita dei casi).
2) Assegni. Sono gli assegni bancarie gli assegni circolari presenti in cassa
alla chiusura dell`esercizio (esclusi gli eventuali assegni protestati da
inserire nei crediti del circolante).
3) Denaro e altri valori incassa. Rappresentano i valori presenti in cassa, i
valori bollati, i Irancobolli le cedole d`interessi su titoli gia scadute, ecc.
D) RATEI E RISCONTI
Il raggruppamento e costituito dalla somma di tutti i ratei e risconti attivi.
La normativa detta una precisa deIinizione dei ratei e risconti, innovando
quella tradizionale. I ratei sono proventi di competenza dell`esercizio
esigibili in esercizi successivi (o contigui), mentre i risconti sono costi
sostenuti entro la chiusura dell`esercizio ma di competenza di esercizi
successivi. In altri termini non si tratta di poste a cavallo tra due esercizi,
ma tra due o piu esercizi. Condizione necessaria per la loro iscrizione in
bilancio e che si tratti di quote di proventi e costi, comuni a due o piu
esercizi, l`entita dei quali varia in Iunzione del tempo (per il codice civile
tempo Iisico ovvero da calendario e non economico, che tiene conto cioe
delle condizioni di svolgimento della gestione aziendale).
47
Il bilancio di esercizio
Occorre dare separata indicazione dei disaggi su prestiti.
PASSIVO.
A) PATRIMONIO NETTO
Il patrimonio netto, che e dato dalla diIIerenza Ira le "attivita" e le
"passivita" del bilancio, e costituito dalle seguenti voci:
I. Capitale.
Il capitale sociale e costituito dal valore nominale delle azioni sottoscritte
dai soci, cosi suddiviso: valore nominale delle azioni ordinarie; valore
nominale delle azioni privilegiate; valore nominale delle azioni di
risparmio.
II. Riserva da sovrapprezzo azioni.
La riserva da sovrapprezzo azioni e una riserva di capitale rappresentata
dal maggior prezzo di emissione delle azioni rispetto al loro valore
nominale; essa puo essere mantenuta in bilancio o diversamente utilizzata
per aumenti gratuiti di capitale sociale o per coperture di perdite. La voce
accoglie anche riserve di capitale costituite in occasione di Iusioni o di
conIerimenti, allorquando l'incorporazione o il conIerimento avvengono a
valori superiori a quelli nominali delle azioni o quote assegnate. A
diIIerenza delle riserve di utili, le quali per la loro iscrizione in bilancio
richiedono una delibera assembleare apposita, la riserva da sovrapprezzo
azioni puo essere iscritta in bilancio per il solo Iatto che il sovrapprezzo
azioni sia stato incassato dalla societa, senza che per questo necessiti una
apposita delibera assembleare.
III. Riserve di rivalutazione.
Questa riserva e destinata ad accogliere le riserve che si Iormano in
occasione dell`applicazione delle norme che consentono l`eIIettuazione di
una rivalutazione dei beni aziendali. Le riserve di rivalutazione trovano
Iondamento nella continua perdita del potere d'acquisto della moneta; le
disposizioni legislative piu recenti in tema di rivalutazioni monetarie sono
state: legge 2 dicembre 1975 n. 576; legge 19 marzo 1983 n. 72; legge 29
dicembre 1990 n. 408; legge 30 dicembre 1991 n. 413; legge n. 342 del 21
novembre 2000; legge n. 448 del 30 dicembre 2001.
IV. Riserva legale.
La riserva legale e prevista dall'articolo 2430 C.C. il quale impone
l'accantonamento della ventesima parte degli utili netti Iino a che la riserva
non raggiunga un quinto del capitale sociale.
V. Riserva per azioni proprie in portaIoglio
Giancarlo Di SteIano
48
La riserva per azioni proprie in portaIoglio rappresenta gli accantonamenti
di utile che consente, sotto il proIilo giuridico, l'acquisto delle
corrispondenti azioni proprie. Tali riserve sono create inIatti in previsione
di un acquisto di azioni proprie (da iscrivere alla voce B III 4 o C III 4
dell'attivo a seconda della destinazione aziendale), che come disciplinato
dagli articoli 2357 e seguenti del c.c., sono sottoposte a determinati vincoli
tra i quali la costituzione di una riserva indisponibile pari all'importo delle
azioni proprie iscritte all'attivo, che deve essere mantenuta Iino a che le
azioni in parola non sono trasIerite o annullate. Come dispone il codice
civile tale riserva dovra essere costituita con utili distribuibili e con riserve
disponibili.
VI. Riserve statutarie. Le riserve statutarie sono riserve di utili che la
societa deve costituire in base ad uno speciIico obbligo imposto dallo
statuto della societa.
VII. Altre riserve. Si ritiene che non sia piu necessario procedere ad una
analitica indicazione delle altre riserve nello S.P. in quanto la nuova
normativa prevede che tale dettaglio, sicuramente di rilevante importanza,
venga Iornito in nota integrativa. Si ritiene cosi di Iacilitare la lettura del
bilancio.
25

25
Le altre riserve componenti il patrimonio netto della societa sono, per esempio, le
seguenti:
riserva non distribuibile ex art. 2423 c.c. (applicazione della deroga obbligatorie,
tranne che nel caso delle rivalutazioni che sono apposte nel precedente punto III:
esempio capitalizzazione di costi non prevista dalla normativa civilistica)
riserva non distribuibile ex art. 2426 punto 4) c.c: viene accantonata al Iine di rendere
non distribuibili gli utili che derivano dalla valorizzazione delle partecipazioni iscritte
tra le immobilizzazioni Iinanziarie in base al metodo del patrimonio netto;
riserva non distribuibile ex art. 2426 punto 5) c.c.: puo essere accantonata al Iine di
rendere non distribuibile un ammontare di utili e/o riserve corrispondente al valore
residuo dei costi di impianto ampliamento, ricerca e sviluppo, e pubblicita iscritti in
bilancio;
riserva non distribuibile ex art. 2426 punto 8) bis c.c.: utile su cambi;
riserve Iacoltative:
riserva per acquisto azioni proprie;
riserva per contributi in c/capitale: e una riserva costituita con erogazioni statali o da
parte di altri enti pubblici per la realizzazione di investimenti concernenti
l'ampliamento o miglioramento delle immobilizzazioni o la loro costruzione; tali
contributi non sono da conIondere con i contributi in conto esercizio, i quali sono
invece erogazioni per Iar Ironte a problemi gestionali delle aziende;
riserva per versamenti in conto copertura perdite; servono per Iar rilevare il vero
risultato di esercizio, quanto si e provveduto in corso dell`esercizio a ripianare
49
Il bilancio di esercizio
VIII. Utili (perdite) portati a nuovo
Gli utili portati a nuovo sono rappresentati dai seguenti conti di capitale:
a) riserva stabilizzazione dividendi, che e una riserva Iacoltativa costituita
dall'assemblea dei soci quando il risultato d'esercizio appare esuberante
rispetto al dividendo distribuibile ai soci;
b) avanzo utili, che sorge quando l'utile risultante dal bilancio d'esercizio e
di poco superiore al volume dei dividendi che sono distribuiti ai soci;
Le perdite portate a nuovo, invece, rappresentano il rinvio al Iuturo di una
perdita d'esercizio. Si ricorda che a norma dell'articolo 2433 c.c. non si puo
procedere a distribuzione di utili Iino a che la perdita non e coperta,
eventualmente anche con riduzione del capitale sociale. Inoltre, qualora le
perdite riducano di oltre un terzo il capitale sociale, l'articolo 2446 c.c.
richiede la convocazione dell'assemblea senza indugio per i provvedimenti
necessari, mentre se la riduzione di oltre un terzo porta il capitale al di
sotto del minimo legale l'assemblea dovra decidere la ricapitalizzazione o
la trasIormazione.
IX. Utile (perdita) dell'esercizio
La voce "utile d'esercizio" accoglie il risultato positivo della gestione
attribuibile al periodo amministrativo in chiusura e sulla cui base si puo
procedere alla determinazione dei dividendi. Si deve qui ricordare che l'art.
2426 c.c. al punto 5 vieta la distribuzione di dividendi se non vi sono
riserve disponibili suIIicienti a coprire l'ammontare dei costi di impianto,
ampliamento, ricerca, sviluppo e pubblicita non ammortizzati. La voce
"perdita d'esercizio", invece, accoglie il risultato negativo della gestione
attribuibile al periodo amministrativo in chiusura. L'utile o la perdita
d'esercizio rappresentano altresi il saldo del conto economico, espresso
dalla voce n. 23 dello schema obbligatorio.
B) FONDI PER RISCHI E ONERI
I Iondi rischi e oneri accolgono accantonamenti per costi prevedibili in
riIerimento a Iuture passivita o a rischi di competenza economica
dell'esercizio in chiusura, di cui pero la maniIestazione Iinanziaria avverra
in successivi esercizi. La distinzione tra Iondi oneri e Iondi rischi e
eIIettuata sulla base della tipologia dell'evento cui e collegato la
costituzione del Iondo: i primi permettono di Iar Ironte a oneri o perdite la

eventuali perdite;
Iondo plusvalenze e sopravvenienze accantonate;
altre riserve in sospensione d'imposta.
Giancarlo Di SteIano
50
cui esistenza Iutura e certa ma di cui l'ammontare o la data sopravvenienza
(o tutti e due) e indeterminato; i secondi permettono di Iar Ironte ad oneri o
perdite quanto meno probabili (nel senso che i possibili non danno luogo a
nessuna iscrizione) dal punto di vista dell'esistenza ma incerte circa il
momento della loro maniIestazione, oltre che nel quantum . Il terzo comma
dell'art. 2424-bis stabilisce che "gli accantonamenti per rischi ed oneri sono
destinati soltanto a coprire perdite o debiti di natura determinata, di
esistenza certa o probabile, dei quali tuttavia alla chiusura dell'esercizio
sono indeterminati o l'ammontare o la data di sopravvenienza" (ove per
data di sopravvenienza si deve intendere il momento in cui il debito o la
perdita risultano deIinitivamente accertati). Secondo la prassi gli eventi
Iuturi che comportano costi per l`azienda sono classiIicabili in tre grandi
categorie: probabili (eventi il cui accadimento e credibile, verosimile, ma
non certo), possibili (eventi la cui possibilita di realizzazione e inIeriore a
probabile) e remoti (eventi con scarsissime possibilita di versiIicarsi). Nel
primo caso se l`entita e stimabile e necessario procedere all`iscrizione nella
B) del passivo. In caso di eventi probabili e non stimabili o semplicemente
possibili e necessaria solo una menzione in nota integrativa completa di
tutti gli elementi che permettano al lettore la corretta valutazione della
situazione. In caso di eventi remoti non si Ia luogo ne a stanziamento in
bilancio ne a menzione in nota integrativa.
Il codice civile elenca le seguenti categorie:
1) Fondi per trattamento di quiescenza ed obblighi simili, quali ad
esempio:
- Iondi di pensione interni alla societa e sostitutivi del trattamento
previdenziale INPS;
- Iondi di pensione integrativi rispetto al trattamento previdenziale INPS.
- il Iondo per indennita suppletiva di clientela, (tale indennita deve essere
corrisposta tutte le volte che il contratto di agenzia si scioglie per causa
non imputabile all'agente).
Non rientra in questa voce il trattamento di Iine rapporto vero e proprio
avente natura di debito certo da inserirsi nella successiva macroclasse "C".
2) Fondi per imposte anche diIIerite in cui sono ricompresi tutti gli
accantonamenti per debiti probabili o per debiti Iiscali indeterminati per
importo o data di sopravvenienza, quali, ad esempio, i seguenti:
- imposte relative a probabili accertamenti;
- imposte diIIerite.
Il Iondo imposte diIIerite, nell'ottica di imputare al conto economico gli
oneri "probabili" (per pervenire al pieno rispetto del principio della
51
Il bilancio di esercizio
competenza economica "civilistica"), accoglie gli accantonamenti eIIettuati
in questo esercizio a Ironte di imposte che saranno pagate nei Iuturi
esercizi per componenti positivi sospesi temporaneamente dalla
partecipazione al reddito Iiscale del periodo amministrativo in chiusura o
per componenti negativi deducibili anticipatamente.
Si ricorda che la voce non comprende l'importo da versarsi a saldo nel
periodo di imposta successivo (questo deve essere iscritto nella successiva
voce D 12)
26
.
3) Altri Iondi per rischi ed oneri, quali per esempio.
27
Iondi espressamente considerati da norme Iiscali:
Iondi per lavori ciclici di manutenzione e revisione delle navi e
degli aeromobili, il cui accantonamento e previsto dall'articolo 73,
comma 1, D.P.R. n. 917/1986 (rappresentano accantonamenti
eIIettuati da aziende dotate di grossi impianti che sostengono ingenti
costi di manutenzione ciclica, diversa da quella ordinaria; gli
accantonamenti per la manutenzione, anche se questa verra sostenuta in
anni Iuturi, devono essere imputati durante gli esercizi di utilizzo degli
impianti);
Iondi per spese di ripristino di beni gratuitamente devolvibili,
regolamentati dall'articolo 72, comma 2, del D.P.R. n. 917/1986;
Iondi per operazioni e concorsi a premio, disciplinati dall'articolo
72, comma 3, del Dpr 917/1986 (rappresentano costi di competenza -
in quanto correlati ai ricavi del periodo in cui si eIIettuano tali
operazioni o concorsi - che l'impresa sosterra dopo la chiusura
dell'esercizio; tali costi riguardano campagne promozionali eIIettuate
generalmente presso i canali di distribuzione o direttamente con i
clienti Iinali in relazione al lancio di nuovi prodotti o per il
sostenimento di quelli gia esistenti);
Iondi non espressamente considerati da speciIiche norme di legge e

26
Si ricorda che le esigenze di cassa dello Stato hanno indotto il legislatore Iiscale a
prevedere una modalita di versamento delle imposte che si svolge in due Iasi: viene
versato prima un cosiddetto 'acconto prima del termine dell`anno Iiscale (generalmente
il versamento avviene nel mese di novembre), poi successivamente all`approvazione del
bilancio l`azienda dovra versare il cosiddetto 'saldo, con il quale assolve (talvolta
purtroppo solo temporaneamente) l`obbligazione tributaria dell`esercizio appena chiuso.
L`importo dell`acconto e pari ad una percentuale superiore al 95 del reddito
dell`ultimo esercizio.
27
Il recepimento della direttiva sugli Ias ridurra drasticamente il numero e l`entita dei
Iondi rischi e spese Iuture.
Giancarlo Di SteIano
52
originati da accantonamenti non deducibili dal punto di vista Iiscale,
quali:
- Iondo per rischi (es.: incendi, Iurti, ecc.) autoassicurati e non
assicurati presso terzi;
- Iondo rischi di collaudo, che riguardano la messa in Iunzione dei beni
venduti dall'impresa, allorche la societa deve provvedere a rendere
operativi i beni stessi;
- Iondo rischi di garanzia, (riguarda gli oneri da sostenere per
ripristinare il normale stato d'uso per quei prodotti coperti
contrattualmente dai diIetti di Iabbricazione e per i quali sono gia stati
conseguiti ricavi; nell'esercizio in cui sono stati conseguiti i ricavi si
deve provvedere ad accantonamenti a tale Iondo stimabili in Iunzione
delle serie storiche e dell'esperienza o sulla base dell`eventuale sistema
di qualita implementato.);
- Iondi di manutenzione, accantonamenti per Ironteggiare manutenzioni
periodiche non ricorrenti;
- Iondi rischi per contratti ad esecuzione diIIerita;
- Iondo recupero ambientale (nel caso in cui l`azienda per eIIetto di
proprie attivita causa danni all`ambiente ed al territorio sia obbligata
dalla nuova normativa a sostenere gli oneri per il disinquinamento od il
ripristino, e deve accantonare tali oneri in un apposito Iondo);
- Iondi rischi per controversie legali in corso (i Iondi cause legali in
corso riguardano gli accantonamenti eIIettuati per Iar Ironte ad un
possibile esito negativo di contenzioso giudiziale in corso per
l`azienda; occorre a Iine esercizio stimare l'ammontare dovuto,
comprensivo delle spese di assistenza legale, in caso di Iondato rischio
di soccombenza giudiziale; e errato iscrivere come costo la semplice
richiesta della controparte, non suIIragata da altri elementi di giudizio)
- Iondi rischi per ritardata consegna di lavori o di prodotti.
C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO
SUBORDINATO
L'accantonamento delle quote annue maturate di trattamento di Iine
rapporto puo aver luogo in modo diretto da parte dell'impresa oppure
mediante ricorso a Iorme assicurative esterne. Il Iondo accoglie le quote di
costo accantonate negli anni per adempiere a quanto previsto dall'art. 2120
del c.c. in merito al trattamento di Iine rapporto di lavoro subordinato. La
quota complessiva da accantonarsi annualmente verra determinata, in base
a quanto previsto dal suddetto articolo.
53
Il bilancio di esercizio
D) DEBITI
I debiti sono costituiti da obbligazioni da pagarsi in denaro in un
determinato ammontare ed a una scadenza prestabilita, che derivano di
solito dall'acquisto di merci, prodotti o servizi o dall`accesso al credito. I
debiti nascono in relazione all'attivita tipica dell'impresa e rappresentano la
controparte relativa all'acquisizione di beni o servizi, Iinanziamenti
ottenuti, somme trattenute nei conIronti di terzi (ritenute), debiti nei
conIronti dell'Erario o dei soci, acconti. La voce debiti, con la separata
indicazione per ciascuna voce degli importi esigibili oltre l'esercizio
successivo, deve essere cosi suddivisa:
1) Obbligazioni, comprendenti tutte e tipologie di debiti obbligazionari
emessi dalle societa, ad esclusione dei prestiti obbligazionari convertibili
da inserire nella voce successiva.
Le principali Iorme tecniche di obbligazioni attualmente esistenti nel
mercato Iinanziario italiano sono le seguenti:
a) obbligazioni ordinarie;
b) obbligazioni indicizzate;
c) obbligazioni "senza cedole" o "zero coupon bonds";
2) Obbligazioni convertibili, aventi la caratteristica di essere dei titoli di
credito che oIIrono al sottoscrittore in determinati momenti la possibilita di
optare per le seguente soluzioni:
1. chiedere il rimborso dell'obbligazione sottoscritta ( in tal caso il
titolo e assimilato a qualunque altra obbligazione);
2. chiedere la "conversione" del titolo in azioni (in tal caso il
sottoscrittore dell'obbligazione si trasIorma da creditore di una societa
ad azionista).
3) debiti verso soci per Iinanziamenti: questa voce, introdotta dal Dlgs n.
6/2003, puo riIerirsi ad esigenze di tipo temporaneo o permanente; nel
secondo caso assume rilevanza in relazione alle politiche condotte da
alcuni soci di controllo che preIeriscono erogare un Iinanziamento
piuttosto che aumentare il capitale sociale che sopporta in maniera piena il
rischio aziendale;
4) Debiti verso banche, comprendenti: debiti verso le banche di credito
ordinario, debiti verso gli istituti di credito speciale, debiti con garanzia
reale, altri debiti verso banche, cioe non assistiti da garanzia reale. Dal
punto di vista tecnico, i tipici debiti verso banche sono i seguenti:
a) i mutui ipotecari;
b) le aperture di credito con garanzia reale;
Giancarlo Di SteIano
54
c) i riporti passivi;
d) gli altri debiti verso banche; quali: banche c/c passivi: saldi passivi
connessi ad aperture di credito ottenute dalle banche di credito ordinario,
banche c/anticipi su crediti e su ricevute bancarie: anticipazioni bancarie e
Ironte di crediti verso la clientela, banche c/anticipi su ordini: anticipazioni
sugli ordini della clientela, banche c/anticipi su importazioni o
esportazioni, altri debiti verso banche.
5) I debiti verso altri Iinanziatori, comprendenti:
a) debiti verso azionisti o soci, sotto Iorma di: versamenti dei soci;
Iinanziamenti; altre Iorme;
b) debiti verso altri Iinanziatori, quali, ad esempio i seguenti: debiti verso
societa Iinanziarie; debiti verso altri soggetti; depositi di dipendenti; altri
debiti Iinanziari.
6) Acconti, comprendenti le seguenti tipologie di anticipi percepiti da
clienti a Ironte di Iorniture aziendali ancora da eIIettuare: a) anticipi da
clienti; b) anticipi a Ironte di lavorazioni pluriennali.
Le due categorie di anticipi debbono essere tenute distinte, a motivo del
diIIerente signiIicato che possono assumere nella gestione Iinanziaria della
societa. In particolare devono essere qui esposte le somme ricevute a Ironte
di lavori in corso su ordinazione iscritti tra le rimanenze dell`attivo
circolante. L'iscrizione degli acconti nel bilancio risponde alla necessita di
evidenziare che, a Ironte del ricevimento di una determinata somma di
denaro, l'azienda non ha ancora registrato in contabilita lo 'scarico del
bene da trasIerire al cliente e quindi l'incremento patrimoniale derivante
dal corrispettivo ricevuto deve essere compensato da una posta passiva di
eguale ammontare; la voce in esame subira un decremento al momento del
pagamento e la somma ricevuta a titolo di anticipo verra girata a
diminuzione del credito verso il cliente.
7) Debiti verso Iornitori, comprendenti i debiti sorti in dipendenza
dell'acquisto di beni o di servizi da parte dell'impresa, cosi classiIicabili: 1.
debiti verso Iornitori di immobilizzazioni; 2. debiti verso Iornitori di merci
e servizi.
In sede di Iormazione del bilancio d'esercizio, la voce comprende anche: I.
i debiti conseguenti alle cessioni di beni gia entrate nei magazzini
dell'impresa alla data di chiusura dell'esercizio, ma la cui Iattura non e
ancora pervenuta alla societa: si tratta delle cosiddette "Iatture da ricevere"
alla chiusura dell'esercizio; II. i debiti conseguenti alle prestazioni di
servizi gia erogate alla data di chiusura del bilancio, ma la cui regolare
Iattura non e ancora pervenuta all'impresa: si tratta delle cosiddette "partite
55
Il bilancio di esercizio
da liquidare" al termine del periodo amministrativo.
8) Debiti rappresentati da titoli di credito, i quali devono essere suddivisi
in: debiti commerciali (es.: cambiali passive a Ironte di Iorniture di merci o
di servizi);debiti Iinanziari (es.: cambiali passive Iinanziarie, commercial
papers, ecc.).
9) Debiti verso imprese controllate, distinti in: debiti verso imprese
controllate per Iorniture; debiti Iinanziari verso imprese controllate.
10) Debiti verso imprese collegate, comprendenti:
debiti commerciali verso imprese collegate;
debiti Iinanziari verso imprese collegate.
11) Debiti verso controllanti, cioe i debiti nei conIronti della societa che
esercita il controllo, attraverso il possesso della maggioranza azionaria o
con altri strumenti.
Anche tali debiti devono cosi essere distinti: a) debiti per Iorniture; b)
debiti Iinanziari.
12) Debiti tributari, comprendenti i debiti certi verso l'Amministrazione
Iinanziaria dello Stato, ovvero quelli diversi dal "Fondo imposte". Tali
debiti sono, ad esempio, i seguenti: imposte dell'anno a saldo; debiti per
Iva; Iva da versare; Iva in attesa di versamento a Ironte di vendite allo
Stato o ad altri enti pubblici; debiti per ritenute alla Ionte operate ex D.P.R.
600: erario c/ritenute su redditi di lavoro dipendente; erario c/ritenute su
indennita di trattamento di Iine rapporto; erario c/ritenute su redditi di
lavoro autonomo; erario c/ritenute su redditi di capitale. La Relazione
Ministeriale cosi spiega la voce in oggetto: "nel passivo, mentre la voce
D.11 (Debiti tributari) si riIerisce ai debiti tributari certi, per i debiti
tributari soltanto probabili o di ammontare indeterminato deve essere
iscritto un Iondo avente natura di accantonamento per rischi e oneri, alla
voce B.2". Il conto "Debiti tributari" accoglie il saldo delle imposte di
competenza dell'esercizio, al netto di eventuali crediti nei conIronti
dell'Erario: ritenute d'accordo subite (es.: su interessi attivi, ecc.) crediti
d'imposta su dividendi; ad esclusione dei crediti d'imposta per i quali e
stato chiesto il rimborso che dovranno continuare ad essere esposti
nell'attivo dello stato patrimoniale. Si deve sottolineare che, l'inclusione in
questa voce del debito per Irpeg ed Irap di competenza del periodo
presuppone che in sede di redazione del bilancio si eIIettui un preciso
calcolo delle imposte sul reddito, anticipando di Iatto il calcolo analitico
che verra Iatto successivamente esposto in sede di dichiarazione dei
redditi.
13) Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale, comprendenti i
Giancarlo Di SteIano
56
debiti maturati verso gli enti previdenziali ed assistenziali per oneri sociali
a carico dell'impresa liquidati ma non ancora versati; a titolo
esempliIicativo rientrano in questa voce i debiti verso l`Inps, verso l`Inail e
verso l`Enasarco.
14) Altri debiti, aventi un contenuto "residuale", nel senso d'accogliere i
debiti non compresi nelle precedenti categorie della voce "Debiti" come ad
esempio:
a) debiti verso dipendenti (per retribuzioni, per arretrati di retribuzioni, per
Ierie non godute e maturate, ecc.)
b) debiti verso azionisti, per dividendi o altro;
c) debiti verso amministratori o sindaci, per emolumenti,
partecipazione agli utili o altro;
d) debiti verso Iinanziatori, per interessi maturati (es.: obbligazionisti
c/interessi, ecc.);
E) RATEI E RISCONTI
Il raggruppamento e costituito dalla somma di tutti i ratei e risconti passivi.
Il dlgs n. 127/91 detta una precisa deIinizione dei ratei e risconti,
innovando quella tradizionale. Si veda quanto gia detto relativamente alla
voce D) dell`attivo. Occorre dare separata indicazione dei disaggi su
prestiti.
In calce allo stato patrimoniale il C.C. prevede inoltre l`esposizione, con
ampio dettaglio, tutte le garanzie prestate dalla societa, corredate dai
commenti sulle principali operazioni. Devono inoltre risultare gli altri conti
d`ordine e le inIormazioni circa gli impegni non iscritti in calce allo stato
patrimoniale e in quanto di diIIicile quantiIicazione, sempre che la loro
conoscenza sia utile per valutare la situazione patrimoniale e Iinanziaria
della societa. Vengono espressamente richieste inIormazioni relativamente
a : garanzie personali prestate (garanzie prestate per debiti ed altre
obbligazioni altrui); garanzie reali prestate (si riIeriscono a pegni e
cauzioni, ipoteche altre garanzie reali ); altri conti d`ordine (sono
tipicamente relative a beni di terzi presso la societa (merci detenute per
lavorazione per conto terzi in conto depositi) impegni (per rilevanti
acquisti di impianti, locazione di Iabbricati, cessione di partecipazione,
accensione di mutui, ecc.), rischi (crediti ceduti a terzi pro solvendo, ecc.) .
Una ulteriore prescrizione e prevista dall`art 2447-septies, che impone che
i beni ed i rapporti compresi nei patrimoni separati, ovvero destinati ad uno
speciIico aIIare, devono essere indicati in maniera speciIica nello stato
patrimoniale della societa; e prevista inoltre la redazione di un vero e
57
Il bilancio di esercizio
proprio bilancio per garantire ai partecipanti la necessaria trasparenza..
3.2. Lo schema del conto economico
Per quanto riguarda il Conto Economico, si deve rilevare che dal 1991 lo
schema e a Iorma scalare e non piu a sezioni contrapposte e che esso
assume la Iorma product oriented (con indicazione del valore della
produzione dell'esercizio) nella quale sono esposti i costi della produzione
classiIicati per 'natura (costi per il personale, costi per servizi, ecc.) e non
in base della loro 'destinazione all`interno del complesso aziendale (costi
industriali, commerciali, amministrativi, ecc.) come al contrario avviene in
alcuni paesi europei.
Conto Economico
A Valore della produzione
B Costi della produzione
DiIIerenza
C Proventi e oneri Iinanziari
D RettiIiche di valore di attivita Iinanziarie
E Proventi e oneri straordinari
Risultato prima delle imposte
22 Imposte sul reddito d`esercizio
23 Utile (perdita) dell`esercizio
Il conto economico si qualiIica pertanto per l`evidenziazione di risultati
intermedi e per la separazione della gestione ordinaria da quella Iinanziaria
e straordinaria.
La diIIerenza tra il valore ed i costi della produzione deve essere
evidenziata nel documento ed essa rappresenta un risultato intermedio il
cui signiIicato potrebbe essere avvicinato ad una sorta di 'utile della
produzione essendo ogni assimilazione al reddito operativo improponibile
e approssimativa; la gestione Iinanziaria ed i componenti straordinari di
reddito sono separatamente evidenziati.
La gestione ordinaria accoglie le poste relative all`attivita tipica e a quella
accessoria dell`azienda.
La gestione Iinanziaria espone il saldo tra i proventi e gli oneri Iinanziari,
Giancarlo Di SteIano
58
nonche il saldo tra le rivalutazioni e le svalutazioni di attivita Iinanziarie.
Per quanto concerne la gestione straordinaria e da sottolineare che il
concetto di straordinarieta non Ia riIerimento all`eccezionalita o
all`anormalita degli eventi, ma si riIerisce all`estraneita della Ionte dei
proventi o degli oneri all`attivita ordinaria dell`azienda.
In altri termini per l`inclusione in tale area non si Ia riIerimento
all`eccezionalita in termini temporali o all`anormalita in termini
quantitativi ma alla non tipicita dell`onere o del provento considerato.
Le imposte sul reddito dell`esercizio (IRPEG) devono essere
separatamente indicate nel penultimo rigo del conto economico e devono
essere sottratte dal risultato economico dell`esercizio per ottenere l`utile
netto o la perdita. Passiamo adesso all`analisi dettagliata delle singole voci
che compongono il conto economico:
A) VALORE DELLA PRODUZIONE
1. Ricavi delle vendite e delle presta:ioni
Si tratta dei ricavi di competenza dell`esercizio derivanti dall`attivita tipica
dell`impresa al netto dell`IVA, nonche delle rettiIiche dovute a resi, premi,
sconti, abbuoni. Comprende, inoltre, i ricavi derivanti da cessione di
semilavorati, materie prime ed accessorie in quanto ricavi di vendita a tutti
gli eIIetti, anche se non tipici.
28
Secondo l'art. 2425 bis del c.c. l'iscrizione

28
E` importante notare che a Ironte della generica deIinizione di ricavo ed al non meglio
deIinito momento della sua rilevazione (ovvero imputazione per competenza
all`esercizio) di cui si trova traccia sono nel principio contabile CNDC n. 11 alla voce
competenza economica, gli Ias adottano una posizione nettamente piu restrittiva,
mirante a ridurre i margini concessi alle tecniche di manipolazione dei risultati. Lo Ias
18 deIinisce inIatti il trattamento contabile dei ricavi, cioe dei proventi che,
maniIestandosi nel corso della gestione caratteristica dell`impresa, come eIIetto delle
seguenti operazioni: vendita di beni, prestazioni di servizi e utilizzo, da parte di terzi, di
beni dell`impresa che Iruttano interessi, royalties e dividendi. Particolare attenzione e
dedicata al problema della determinazione del momento della rilevazione dei ricavi;
essi, inIatti, devono essere contabilizzati quando: a) l`azienda ha trasIerito all`acquirente
i rischi signiIicativi e i beneIici connessi ala proprieta dei beni; b) l`azienda smette di
esercitare il solito livello continuativo di attivita associate con la proprieta nonche
l`eIIettivo controllo sulla merce venduta; c) il valore dei ricavi puo essere determinato
attendibilmente; d) e probabile che i beneIici economici Iuturi saranno Iruiti
dall`impresa; e) i costi sostenuti, o da sostenere, riguardo all`operazione, possono essere
attendibilmente determinati. In quest`ottica, il principio identiIica, a seconda del tipo di
operazione che ha generato il ricavo, i casi in cui tali condizioni sono soddisIatte e,
quindi, i ricavi rilevati. La valutazione dei ricavi e eIIettuata, inoltre, al valore corrente
del corrispettivo ricevuto o ricevibile (spettante), tenendo conto del valore di eventuali
59
Il bilancio di esercizio
dei ricavi nel conto economico deve essere Iatta al netto di eventuali resi,
sconti, abbuoni e premi, e delle imposte direttamente connesse con la
vendita dei prodotti e la prestazione di servizi. Si tratta di un compenso di
partite esplicitamente richiesto dal legislatore che, come chiarisce la
relazione governativa, implica il Iatto che non venga data inIormazione
della politica degli sconti o premi attuata dall'azienda, in linea con quanto
avviene in altri paesi.
Tutte le rettiIiche di ricavi devono essere riIerite a ricavi di competenza
dell'esercizio; quelle riIerite a ricavi di precedenti esercizi devono essere
rilevate alla voce E21 - Oneri straordinari (o, se si tratta di rettiIiche
positive, alla voce E20 - Proventi straordinari). Gli sconti che costituiscono
rettiIiche negative dei ricavi sono quelli commerciali (sconti incondizionati
indicati in Iattura e sconti di quantita), non gli sconti di natura Iinanziaria
(sconto di cassa per pagamento contanti) che intervengono in una Iase
successiva a quella di vendita di beni e servizi e costituiscono oneri
Iinanziari da rilevare alla voce C17. Fiscalmente la iscrizione dei ricavi al
netto dei resi risulta in contrasto con la impostazione tributaria, la quale
impone di considerare i ricavi al lordo delle loro poste rettiIicative, sara
quindi necessario tenere a disposizione dell'amministrazione Iinanziaria,
sino al decorso del termine per un eventuale accertamento un apposito
prospetto riportante gli elementi non direttamente indicati nel conto
economico salvo evidenziazione in nota integrativa (in quanto parte
integrante del bilancio, presumibilmente anche per il Iisco) del valore
rettiIicativo dei resi, sconti e abbuoni.
2. Jaria:ione delle rimanen:e di prodotti in corso di lavora:ione,
semilavorati e finiti
Le variazioni di prodotti Iiniti e similari trovano collocazione nel valore
della produzione (area A del conto economico) in quanto si tratta di beni in
tutto o in parte assoggettati a trasIormazioni produttive, cioe beni ai quali e
stato attribuito un valore aggiunto. Le variazioni di materie prime e similari
vanno indicate invece tra i costi della produzione (area B del conto
economico). Il segno con cui andranno esposte le variazioni in parola sara
positivo se la variazione complessiva e positiva (cioe se le rimanenze di
Iine esercizio sono aumentate per quantita e/o valore rispetto a quelle
d'inizio esercizio) intendendo con cio evidenziare come il costo di
produzione di tali beni deve essere rinviato al successivo esercizio non

sconti commerciali e riduzioni.
Giancarlo Di SteIano
60
essendoci state vendite in grado di coprire le giacenze iniziali piu la
produzione del periodo; sara negativo se la variazione stessa e negativa
(cioe se tali giacenze si sono ridotte rispetto a quelle d'inizio d'anno)
intendendosi con cio che una parte delle vendite dell'anno ha attinto oltre
che alla produzione dell'esercizio anche alle giacenze iniziali, il che si
sostanzia in una partecipazione del costo di produzione di tali giacenze ai
costi dell'esercizio in cui si sono veriIicati i relativi ricavi.
3. Jaria:ioni dei lavori in corso su ordina:ione .
L'elemento distintivo di questa particolare categoria di rimanenze in
relazione ai normali prodotti in corso di lavorazione risiede nell'esistenza
di un contratto speciIico con la controparte e nella possibilita di eIIettuare
una valutazione non al costo (ovvero secondo il criterio della commessa
completata) bensi secondo il criterio della percentuale di completamento o
dello stato avanzamento lavori, che Iacendo riIerimento ai ricavi
complessivi della commessa comprende anche parte del margine della
stessa.
4. Incrementi di immobili::a:ioni per lavori interni
La voce accoglie i sottoconti che permettono di sospendere contabilmente i
costi sostenuti e contabilizzati nelle varie voci di spesa (successivamente
considerate nello schema di C.E.) per la produzione interna di
immobilizzazioni materiali ed immateriali per i quali alla Iine della
costruzione vi sara apposita iscrizione nell'attivo di stato patrimoniale (le
cosiddette costruzioni in economia). Si tratta quindi di 'riclassiIicare dei
costi di esercizio che per loro destinazione danno luogo ad una cessione di
utilita che si dispieghera per un tempo ragionevolmente piu lungo
dell`esercizio corrente. In pratica si tratta di costi che vengono capitalizzati
in quanto diventano o diventeranno dei veri e propri beni del patrimonio
aziendale e che come tali parteciperanno ai costi degli esercizi Iuturi
mediante l'ammortamento Le immobilizzazioni immateriali e materiali
'autoprodotte ovvero prodotte all`interno dell`azienda sono in genere: i
diritti di brevetto industriale, i diritti di utilizzazione delle opere di
ingegno, i marchi , i brevetti, gli impianti, i macchinari, le attrezzature, gli
altri beni che costituiscono immobilizzazioni materiali. I costi che si
possono prendere in considerazione per eIIettuare la capitalizzazione sono:
costi per materie prime utilizzate; compensi erogati a terzi coinvolti nella
realizzazione; costo relativo al personale dipendente; ammortamenti; oneri
Iinanziari relativi a Iinanziamenti attinti appositamente per la realizzazione
del bene in oggetto ed eIIettivamente utilizzati a tale scopo; quote
imputabili di spese generali;
61
Il bilancio di esercizio
5. Altri ricavi e proventi.
E una voce residuale dell'aggregato "valore della produzione" (area A). Il
suo contenuto e quindi principalmente Iormato da tutti i ricavi e proventi,
non derivanti dalla vendita o dalla gestione Iinanziaria (per i quali sono
previste apposite voci), inerenti l'attivita ordinaria, intendendo con cio sia
l'attivita che persegue l'oggetto tipico dell'impresa (ad esempio la
produzione e la vendita di prodotti) e sia le attivita Iinalizzate al suo
conseguimento (ad esempio l'acquisto di impianti produttivi e la successiva
loro vendita a Ironte di sostituzioni).
I ricavi che potrebbero essere accolti in tale voce sono:
- proventi derivanti da attivita accessorie (esclusi i ricavi di natura
Iinanziaria) quali ad esempio i ricavi da canoni di locazione di Iabbricati,
le royalty derivanti dalla concessione a terzi del diritto di utilizzo di beni
immateriali, le provvigioni attive relative ad intermediazioni eIIettuate
dalla societa per conto di terzi (quando queste non costituiscono l'attivita
principale dell'impresa)
- rimborsi di spese di vendita, sostenute per conto dei clienti e non
addebitate in Iattura (perche in tal caso andrebbero registrati nei ricavi di
vendita);
- plusvalenze patrimoniali ottenibili dalla alienazione di immobilizzazioni
che assumono un carattere di ordinarieta, cioe di necessita ai Iini della
normale attivita produttiva e delle conseguenti esigenze di gestione;
- l`utilizzo dei Iondi per la pare accantonata in eccedenza rispetto al costo
contabilizzato nel corso dell`esercizio e le sopravvenienze attive,
intendendo sia i proventi relativi a costi ed oneri iscritti in precedenti
esercizi, sia a passivita iscritte in precedenti esercizi ma che non hanno piu
ragione di essere; anche in questo caso deve trattarsi di voci che abbiano
natura ordinaria non nel senso di mancanza della eccezionalita dell'evento
che le ha prodotte, quanto nel senso di inerenza all'attivita ordinaria o ad
essa Iinalizzata; la tipologia e variegata, ma ad esempio potrebbe trattarsi
di premi da Iornitori di competenza di esercizi precedenti, di indennizzi, di
recupero crediti non piu iscritti, di prescrizione di debiti e cosi via;
- i ripristini di valore di immobilizzazioni immateriali e materiali, dei
crediti iscritti nell`attivo circolante e delle disponibilita liquide nei limiti
del valore precedentemente svalutato a Ironte di perdite durevoli di valore;
- ricavi e proventi diversi, di natura non Iinanziaria, quali le penalita
addebitate al cliente, i ricavi per acquisizione a titolo deIinitivo di caparre,
se connesse ad operazioni di natura ordinaria;
- altri proventi che non possono essere altrove collocati;
Giancarlo Di SteIano
62
- i contributi in conto esercizio ed in conto capitale pro-quota per la parte
di competenza: ovvero costituiscono contributi in conto esercizio le
erogazioni attribuite all'azienda (dallo Stato o da altri Enti che operano con
Iinalita di tipo pubblico) a titolo di contributo, per Ironteggiare esigenze di
gestione quali i costi di lavoro subordinato, gli interessi passivi ecc.; la
Iinalita dei contributi in conto esercizio e quella di riequilibrare i risultati
della gestione economica dell'impresa, e pertanto, la loro contabilizzazione
deve avvenire per competenza nel periodo in cui sorge il diritto
all'erogazione; i contributi in conto capitale sono somme erogate dallo
Stato e da altri enti ad aziende per la realizzazione di costruzioni, la
riattivazione, e l`ampliamento di immobilizzazioni materiali e sono
commisurati al costo delle medesime; la loro imputazione accredita al
conto economico il contributo gradatamente sulla vita utile del cespite; tutti
questi proventi devono essere esposti in bilancio separatamente dagli altri
sopra indicati.
B) I COSTI DELLA PRODUZIONE
6. Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
In questa voce devono essere iscritti i costi relativi all`acquisto di: materie
prime, materie sussidiarie, materiali di consumo, semilavorati, merci,
materiale pubblicitario, materiali per la pulizia e per la manutenzione,
imballaggi, combustibili, carburanti, lubriIicanti, cancelleria, e tutti i costi
sostenuti per l`acquisto di beni utilizzati nell`ambito della normale attivita
aziendale. La posta e espressa al netto di resi, sconti, abbuoni, premi di
natura commerciale (non sono da considerare gli sconti di natura
Iinanziaria) e delle imposte direttamente connesse con il loro acquisto (e
non alla produzione)..
7. Costi per servi:i
Il contenuto di questa voce, di importanza crescente nella moderna
economia, Ia riIerimento a servizi di origine estremamente varia e
comprende un numero molto ampio e diIIerenziato di prestazioni di
imprese e proIessionisti; a solo titolo esplicativo e possibile elencare le
seguenti categorie di costi per servizi :
- costi per servizi industriali: la voce accogliera tutti i costi relativi a servizi
industriali, inerenti cioe alla attivita di produzione propriamente detta
(servizi di riparazioni e manutenzione, lavorazioni esterne, consulenze
tecniche, analisi e prove di laboratorio);
- costi per servizi amministrativi: la voce accogliera tutti i costi relativi ai
servizi amministrativi e generali, inerenti cioe alle attivita di
63
Il bilancio di esercizio
organizzazione e gestione amministrativo-contabile (compensi ad
amministratori, sindaci, revisori esterni, consulenze strategiche,
amministrative, legali e Iiscali, spese teleIoniche, spese di connessione
internet, ecc.).
- costi per servizi commerciali: la voce accogliera tutti i costi relativi ai
servizi commerciali, inerenti cioe all'attivita di vendita e distribuzione
propriamente detta (trasporti, provvigioni ad agenti e rappresentanti ,
partecipazioni a Iiere e mostre, assicurazioni).
29
E` da sottolineare che la voce accoglie anche costi per prestazioni di servizi
riguardanti il personale, ma non rilevabili nella voce B9 (costi per
Iormazione proIessionale dei dipendenti, costi per vitto e alloggio di
dipendenti in trasIerta, spese per il personale distaccato presso l`azienda,
ecc.).
8. Costi per il godimento di beni di ter:i
Sono ricompresi in questa voce i costi che l'impresa ha sostenuto al Iine di
utilizzare un bene materiale o immateriale non di proprieta. Le tipologie
piu comunemente ipotizzabili sono le seguenti :
- compensi per l`utilizzo di beni immobili e mobili (esempio locazione
Iabbricati) e di beni produttivi (esempio aIIitto di azienda);
- le commissioni, le royalty, e le provvigioni maturate per l`utilizzo di:
brevetti; diritti di utilizzazione delle opere d`ingegno; licenze; marchi;
- canoni di leasing;
- canoni di noleggio (di automezzi, di impianti di macchinari, ecc.
9. Costi per il personale
Questa voce accoglie tutti i costi di natura retributiva e contributiva
sostenuti per il personale dipendente a titolo di retribuzione corrente e
diIIerita; Tali poste devono essere iscritte secondo la norma civilistica nella
voce salari e stipendi con il dettaglio di seguito indicato:
- trattamento di quiescenza e simili;
- oneri sociali;

29
Circa la possibilita di iscrivere in questa voce le "rovaltv passive" e necessario precisare
che alla luce del presente schema di conto economico, i costi sostenuti per l'utilizzo e il
godimento di beni di terzi (comunemente denominati rovaltv) vanno in apposita voce
del conto economico distinta dai costi commerciali, ne consegue che le rovaltv passive
iscrivibili tra i costi commerciali saranno esclusivamente quelle di tipo commerciale che
prescindono dalla utilizzazione di un marchio o altro bene immateriale, ad esempio i
costi relativi ad un contratto di Iranchising per la parte inerente alla quota non
direttamente riIeribile all`utilizzo del marchio, bensi riIeribili a servizi commerciali
comuni a tutti gli aIIiliati (pubblicita, marketing eccetera);
Giancarlo Di SteIano
64
- salari e stipendi;
- trattamento di Iine rapporto;
- altri costi.
La voce residuale altri costi accogliera le erogazioni di qualunque tipo,
purche non ricadenti nelle altre voci previste dallo schema di C.E.
(esempio di abbigliamento protettivo, di pulizia ed igiene, ecc., che devono
essere iscritti in B6 o Iormazione del personale, servizi sanitari, ecc., che
devono essere iscritti in B7) in quanto, come si ricordera, il criterio base di
esposizione e per natura non per destinazione. Devono invece essere
iscritte le erogazioni di sussidi occasionali ed ogni altro costo sostenuto a
beneIicio del personale .
10. Ammortamenti e svaluta:ioni
L'acquisto di Iattori produttivi a Iecondita ripetuta comporta il sorgere di
costi che dovranno trovare reintegro attraverso i ricavi generati negli
esercizi in cui erogano la loro utilita; il principio di competenza economica
prescrive che per la corretta determinazione del reddito di periodo vengano
imputati nel conto economico tutti i costi correlati ai ricavi prodotti. Il
processo di ammortamento Ia partecipare il costo delle immobilizzazioni al
risultato d'esercizio sulla base di stime e congetture che sono Iortemente
soggettive. La voce al suo interno risultera cosi suddivisa: a. ammortamenti
di immobilizzazioni immateriali; b. ammortamenti di immobilizzazioni
materiali (per i beni gratuitamente devolvibili alla scadenza della
concessione e consentito all`utilizzatore di eIIettuare, alternativamente
all`ammortamento ordinario, il cosiddetto ammortamento Iinanziario, esso
consiste nel determinare la quota di ammortamento dividendo il costo dei
beni per il numero di anni di durata della concessione); c. altre svalutazioni
per perdita duratura di valore delle immobilizzazioni immateriali e
materiali; d. svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante e nelle
disponibilita liquide (la voce in esame accoglie le quote relative alla
svalutazione dei crediti commerciali e degli interessi di mora al Iine di
allinearli al loro valore di presunto realizzo; e importante notare come essa
debba essere usata esclusivamente al Iine eIIettuare la valutazione di Iine
anno degli stessi; e non per registrare a conto economico i crediti persi con
certezza, per i quali si ricorrera all'utilizzo del Iondo ed eventualmente alla
voce "oneri diversi di gestione.
11. Jaria:ioni delle rimanen:e di materie prime, sussidiarie, di consumo e
merci .
Le rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci,
rettiIicando la voce numero 6, trovano precisa collocazione nell'area B del
65
Il bilancio di esercizio
conto economico (costi della produzione), in quanto beni non ancora
assoggettati a trasIormazioni produttive. L'iscrizione in tale area, inoltre,
dovra essere Iatta con segno "piu" se la variazione e negativa, cioe se
rispetto all'anno prima le giacenze della categoria si sono ridotte; con
segno "meno" se la variazione e positiva. Una variazione negativa
costituisce un utilizzo di materie prime in misura superiore agli acquisti
dell'esercizio, il che comporta una partecipazione di maggiori costi
(rappresentati dalla variazione delle rimanenze) al reddito d'esercizio; al
contrario una variazione positiva rappresenterebbe un utilizzo di materie
prime inIeriore agli acquisti d'esercizio, che si tradurrebbe in costi
sostenuti, ma che non avendo partecipato alla produzione, devono essere
rinviati. La variazione comunque deve ricomprendere l`eventuale
svalutazione o rivalutazione (nel caso Iossero venuti meno i motivi di una
precedente svalutazione) eIIettuata nell`esercizio per le quattro categorie di
beni, cio in quanto il legislatore non ha previsto apposite voci per
evidenziare tali rettiIiche di valore.
12. Accantonamento per rischi
La voce accoglie la contropartita economica degli accantonamenti ai Iondi
rischi inclusi nella voce del passivo B.3 (B - Fondi per rischi ed oneri; 3 -
Altri) relativi ad eventi solo probabili non caratterizzati dalla
straordinarieta (in caso contrario devono essere iscritti nella voce E.21 -
Oneri straordinari). Esempio: rischi di garanzia, rischi per controversie
legali in corso, rischi per ritardata consegna di prodotti o ritardata
esecuzione di servizi, rischi per perdite su contratti a termine, rischi di
collaudo, ecc.
13. Altri accantonamenti
La voce, di natura residuale, accoglie gli accantonamenti al Iondo B.3 per
Iar Ironte a spese ed oneri Iuturi come lavori ciclici di manutenzione, oneri
relativi al recupero ambientale, oneri per concorsi ed operazioni a premio,
oneri per prodotti venduti in garanzia, ecc. L`elemento che diIIerenzia
questa voce rispetto alla precedente e che la B.12 Ia riIerimento ad
accantonamenti a Iondi rischi, mentre questa (B.13) comprende gli
accantonamenti per spese Iuture.
14. Oneri diversi di gestione
Si tratta di una voce residuale che accoglie tutti i costi che sono
riconducibili alla gestione caratteristica (costi delle gestioni accessorie
diverse da quella Iinanziaria) e quelli che non sono ricompresi nelle altre
voci dei "Costi della produzione. Il suo contenuto e principalmente
Iormato da: - imposte diverse da quelle sul reddito (e quindi imposte di
Giancarlo Di SteIano
66
Iabbricazione, di registro, ipotecaria e catastale, di bollo, tasse di
concessione governativa, ICI, tassa smaltimento riIiuti, ecc.); - iscrizioni
ad associazioni, abbonamenti e/o acquisti di giornali e riviste, oneri di
utilita sociale non ricompresi nella voce B.9, minusvalenze a carattere
ordinario, ecc.
E` opportuno sottolineare che qualora non abbiano carattere straordinario,
devono essere qua inserite: - le minusvalenze derivanti dalla alienazione di
beni strumentali; - le sopravvenienze ed insussistenze passive (per es.:
perdite su crediti non coperti dal Iondo svalutazione) . Si tratta sempre di
perdite realizzate, e quindi non derivanti da valutazioni
Differenza tra Valore e Costi della produzione (A-B).
Si tratta di un primo risultato intermedio il cui valore segnaletico e tuttavia
scarso visto gli elementi eterogenei che si ritrovano all`interno dei due
grandi aggregati (elementi estranei alla gestione caratteristica ed elementi
di natura straordinaria per estraneita all`attivita tipica). Ogni assimilazione
al cosiddetto reddito operativo (o risultato operativo), che misura il
risultato della gestione caratteristica, cioe dello speciIico business
aziendale, e percio impropria ed inopportuna.
C) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI
La voce comprende tre sottoclassi che prevedono sempre un`esposizione
separata delle voci eventualmente relative a imprese controllate, a imprese
collegate e ad altre imprese:
15. Proventi da partecipa:ioni
Devono essere riportati, evidenziando separatamente quelli relativi a
imprese controllate, a imprese collegate e ad altre imprese, i seguenti
proventi: - dividendi; - proventi (plusvalenze) derivanti dalla cessione (non
straordinaria) di partecipazioni - altri proventi, quali il ricavato dalla
vendita dei diritti di opzione . In questa voce sono dunque ricompresi
elementi della gestione Iinanziaria ed elementi della gestione non
caratteristica
16. Altri proventi finan:iari
Tale voce, di natura residuale, e destinata ad accogliere i seguenti
componenti positivi di reddito derivanti da:
a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni; vi devono essere iscritti gli
interessi attivi sui crediti Iinanziari dell'attivo immobilizzato (mutui attivi);
b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituenti quote di
proprieta di aziende (per es. obbligazioni, titoli di Stato, Iondi comuni
67
Il bilancio di esercizio
d'investimento), ma destinati a permanere durevolmente all'interno della
societa; c) da titoli iscritti nell'attivo circolante e non costituenti
partecipazioni (per es. titoli di Stato, Iondi comuni di investimento,
certiIicati immobiliari); essi sono costituiti da interessi o proventi analoghi
a quelli delle partecipazioni; d) altri proventi non collocabili nelle voci
precedenti, con separata indicazione di quelli maturati verso societa
controllate, collegate, controllanti e altri. Rientrano in questa voce gli
interessi sui conti correnti bancari e postali, gli interessi su crediti
commerciali espressamente indicati in Iattura, gli interessi di mora per
ritardato pagamento, gli interessi per ritardato rimborso di imposte pagate,
gli utili su cambi che hanno natura Iinanziaria e commerciale, gli sconti
attivi Iinanziari, ecc.
17. Interessi ed altri oneri finan:iari
Questa voce accoglie i costi sostenuti per la raccolta di mezzi Iinanziari
quali: gli interessi passivi, gli oneri per l'ottenimento di garanzie, le spese
bancarie, i costi di emissione di prestiti obbligazionari, gli sconti Iinanziari
su crediti commerciali, ecc. In tale voce sono raggruppati elementi della
gestione Iinanziaria ed elementi della gestione non caratteristica e la sua
lettura risulta Iacilitata dalle inIormazioni presenti in nota integrativa.
17-bis) utili e perdite su cambi
Costituisce un novita della riIorma societaria. Le attivita e passivita in
valuta, diverse dalle immobilizzazioni, sono iscritte nello stato
patrimoniale al tasso di cambio a pronti, alla data di chiusura dell' esercizio
e i relativi utili e perdite su cambi devono essere imputati nel conto
economico, con accantonamento dell' eventuale utile netto in apposita
riserva non distribuibile Iino al realizzo (articolo 2426, n. 8-bis). La
disposizione, nella sostanza, rappresenta una conIerma del comportamento
attualmente seguito. Inoltre, la nota integrativa deve evidenziare eventuali
eIIetti signiIicativi che derivano dalle variazioni nei cambi valutari
veriIicatesi successivamente alla chiusura dell' esercizio (articolo 2427,
nuovo n. 6-bis). Tale prescrizione, di Iatto, dovrebbe gia' essere osservata,
non soltanto con riIerimento alla variazione dei cambi, ma con riIerimento
a tutte le poste del bilancio, stante all`obbligo di Iornire le inIormazioni
complementari necessarie.
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVIT FINANZIARIE
18. Rivalutazioni
La voce accoglie le rivalutazioni di attivita Iinanziarie dell'attivo
immobilizzato e dell'attivo circolante. Si ricorrera all'utilizzo di questa
Giancarlo Di SteIano
68
voce quando il valore delle partecipazioni iscritte tra le immobilizzazioni
Iinanziarie dovra essere rivalutato per ripristinarne il valore, entro i limiti
del costo, nel caso in cui sono venuti meno i motivi per cui
precedentemente era stata eIIettuata una svalutazione. Alla stessa maniera
si procedera per le partecipazioni e gli altri titoli iscritti nell'attivo
circolante. L'utilizzo della voce non potra mai avvenire per eIIettuare
rivalutazioni diverse da quelle appena descritte, inIatti l`eventuale deroga
obbligatoria da luogo ad una speciale riserva non distribuibile se non per il
valore recuperato e quindi gli eventuali utili non transiterebbero dal conto
economico, mentre le rivalutazioni delle partecipazioni in ottemperanza al
metodo del patrimonio netto darebbe luogo ad un maggior valore che deve
essere accantonato in una riserva patrimoniale non distribuibile (VII. Altre
riserve dello S.P.)
19. Svaluta:ioni
La voce accoglie le svalutazioni di attivita Iinanziarie dell'attivo
immobilizzato e dell'attivo circolante. Si ricorrera all'utilizzo di questa
voce quando il valore delle partecipazioni iscritte tra le immobilizzazioni
Iinanziarie dovra essere ridotto per perdite durevoli di valore o per un
valore determinato in base al metodo del patrimonio netto inIeriore a
quello di carico nel caso di priva valutazione con questo metodo.
Analogamente si procedera per le partecipazioni e gli altri titoli iscritti
nell'attivo circolante quando il valore di carico risultera superiore al
presumibile valore di realizzazione desumibile dall'andamento del mercato.
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
20. Proventi
La voce accoglie i proventi la cui natura non permette di ricondurli alla
gestione caratteristica e corrente e che non sono pertanto iscrivibili nelle
voci del "Valore della produzione" dello schema di conto economico
(l'aggettivo straordinario e qui inteso in riIerimento all'estraneita della
Ionte di questi componenti di reddito alla attivita ordinaria dell'azienda). Ai
Iini dell'interpretazione di quanto appena detto, risulta utile riportare
l'annotazione relativa al contenuto della voce n. 20) del conto economico,
con la quale si aIIerma che devono essere iscritti i "proventi, con separata
indicazione delle plusvalenze da alienazioni, i cui eIIetti contabili non sono
iscrivibili al n. 5)". Non tutte le plusvalenze da alienazioni, rappresentate
dalla diIIerenza tra il valore contabile delle attivita (materiali e immateriali,
ammortizabili e non) e il loro valore di realizzo, sono quindi iscrivibili
nella voce in esame. Le plusvalenze derivanti dalla vendita o dalla
69
Il bilancio di esercizio
permuta delle attrezzature o degli impianti per il normale rinnovamento, ad
esempio, risultano piu correttamente iscrivibili nella voce A) 5 (Altri ricavi
e proventi) in quanto proventi relativi ad una gestione "corrente". Si
iscriveranno, invece, nella voce in esame, le plusvalenze da alienazione di
impianti o attrezzature eIIettuate in relazione a piani di riorganizzazione o
conversione dell'attivita, che risultano estranei alla normale gestione
dell'impresa. La voce in esame accoglie anche le sopravvenienze attive
conseguite a Ironte di costi e oneri o di passivita iscritte in bilancio in
precedenti periodi amministrativi o la sopravvenuta insussistenza di costi
ed oneri dedotti o di passivita iscritte precedentemente in bilancio. Anche
per le sopravvenienze attive e opportuno eIIettuare la distinzione descritta
per le plusvalenze patrimoniali, in quanto le sopravvenienze attive piu
propriamente attribuibili alla gestione caratteristica dovranno essere iscritte
nella voce A) 5 (altri ricavi e proventi). In merito alle plusvalenze dovute
alla cessione di partecipazioni, vale lo stesso discorso: solo le straordinarie
vanno classiIicate nella voce in oggetto.
21. Oneri
La voce accoglie gli tutti quegli oneri la cui natura non permette di
ricondurli alla gestione caratteristica e corrente, che non sono pertanto
iscrivibili tra i "Costi della produzione". Ai Iini dell'interpretazione di
quanto appena detto, risulta utile riportare l'annotazione relativa al
contenuto della voce n. 21) del conto economico, con la quale si aIIerma
che devono essere iscritti gli "oneri, con separata indicazione delle
minusvalenze da alienazioni, i cui eIIetti contabili non sono iscrivibili al n.
14),....". Tale precisazione permette di aIIermare che non tutte le
minusvalenze da alienazioni, rappresentate dalla diIIerenza tra il valore
contabile delle attivita (materiali e immateriali, ammortizabili e non) e il
loro valore di realizzo, sono iscrivibili nella voce in esame.
Le minusvalenze derivanti dalla vendita o dalla permuta delle attrezzature
o degli impianti per il normale rinnovamento, ad esempio, risultano piu
correttamente iscrivibili nella voce 14) (Oneri diversi di gestione) in
quanto oneri relativi ad una gestione "corrente". Si iscriveranno, invece,
nella voce in esame, le minusvalenze da alienazione di impianti o
attrezzature eIIettuate in relazione a piani di riorganizzazione o
conversione dell'attivita, che risultano estranei alla normale gestione
dell'impresa. Da piu parti si sostiene che non sembra esservi altra
collocazione per le perdite su titoli, partecipazioni e azioni proprie in
quanto i risultati della gestione del capitale investito in tali attivita non
appare essere in linea con la gestione caratteristica di un'impresa
Giancarlo Di SteIano
70
industriale o commerciale. Nell'ambito degli oneri straordinari di gestione
la voce accoglie gli oneri per imposte relative agli esercizi precedenti, che
non erano state accantonate alla voce Debiti tributari. La voce in esame
accogliera anche quelle sopravvenienze passive maniIestatesi nell'esercizio
a Ironte dei quali non era stato eIIettuato alcun accantonamento agli
appositi Iondi a causa della loro imprevedibilita. Anche per le
sopravvenienze passive e opportuno eIIettuare la distinzione descritta per
le minusvalenze patrimoniali. Le sopravvenienze passive piu propriamente
attribuibili alla gestione caratteristica dovranno essere iscritte nella voce
14) (Oneri diversi di gestione). Trovano qui accoglienza anche gli errori
materiali di calcolo o di contabilizzazione (esempio: errori di conteggio di
imposte), aver adottato politiche contabili contrastanti con le norme di
legge (esempio: non aver eIIettuato i dovuti accantonamenti per spese
Iuture la cui competenza economica e gia maturata) gli eventuali eIIetti dei
mutamenti dei criteri di valutazione, ecc.
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A - B C D E)
Tale aggregato rappresenta un risultato intermedio che e Iondamentale per
l'analisi e l'interpretazione del conto economico, poiche non e inIluenzato
dal carico Iiscale e quindi non tiene conto di eventuali variazioni
dell`aliquota. Il suo signiIicato sarebbe ancora piu prezioso se non
risentisse dei componenti straordinari .
22. Imposte sul reddito dell'esercizio, correnti diIIerite e anticipate
30
23. Utile (Perdita) dell'esercizio Il bilancio civilistico
3.3. La nota integrativa e la relazione sulla gestione
L`incremento della complessita dei Ienomeni aziendali e gli intrinseci

30
In precedenza erano previsti anche i numeri 23, 24, 25 (risultato dell`esercizio, rettiIiche
di valore operate esclusivamente in applicazione di norme tributarie, accantonamenti
operati in applicazione di norma tributari) che sono stati abrogati dall'art. 2-bis, D.Lgs.
29 giugno 1994, n 416, convertito in legge 8 agosto 1994, n 503. Le voci 24 e 25
costituivano la cosiddetta "Appendice Fiscale" del conto economico: accoglievano i
valori iscritti in contabilita soltanto per ottenere determinate agevolazioni Iiscali (ad
esempio, gli ammortamenti anticipati, di cui all'art .67 del T.U.I.R -Testo unico delle
Imposte sui Redditi). Si veda il capitolo relativo alla normativa Iiscale.
71
Il bilancio di esercizio
limiti in termini di capacita esplicativa nello strumento contabile hanno nel
tempo Iatto assumere una sempre crescente importanza ad una tipologia di
oIIerta inIormativa cui era attribuita all`inizio un ruolo marginale. Lo stato
patrimoniale ed il conto economico costituiscono, inIatti, prospetti
contabili sintetici, che per loro natura (come si avuto modo di vedere) non
possono Iornire tutte le inIormazioni necessarie ad una lettura completa ed
esaustiva del Ienomeno aziendale. L`integrazione di questi due documenti
per mezzo del linguaggio naturale e con l`ausilio di tabelle, graIici e
prospetti costituisce l`obiettivo, seppur con distinzione di ruoli, della nota
integrati e della relazione sulla gestione.
Secondo la migliore dottrina, la nota integrativa e la relazione sulla
gestione svolgono quindi nell`ambito del sistema inIormativo del bilancio
le seguenti tre Iunzioni Iondamentali:
31
a) Iunzione descrittiva; i valori di bilancio espressi nei documenti
contabili secondo la loro dimensione quantitativa non possono essere
pienamente compresi se non sono convenientemente illustrati;
b) Iunzione speciIicatamente inIormativa; la disponibilita di alcuni dati
e oIIerta esclusivamente nell`ambito nella 'parte non contabile del
'pacchetto inIormativo; in tale ambito, il legislatore inIatti prescrive
la pubblicazione di alcuni dati che non possono essere contenuti
nello S.P. e C.E.;
c) Iunzione esplicativa; l'intelligibilita e la correttezza del bilancio di
esercizio, con speciIico riIerimento alla giustiIicazione delle
valutazioni eIIettuate, sono inscindibili dalla dichiarazione delle
ipotesi assunte per la gestione Iutura, nonche dalla coerenza interna
tra queste proiezioni ed i valori di bilancio che ne sono il prodotto.
La Nota Integrativa, come e noto, rappresenta il terzo elemento del
bilancio di esercizio: un componente relativamente nuovo, introdotto, nella
normativa vigente per migliorare la capacita inIormativa del bilancio. Le
inIormazioni contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico
vengono pertanto integrate da quelle contenute nella nota integrativa. Essa
agevola la lettura dei dati tipicamente quantitativi Iorniti dagli altri due
documenti di bilancio con inIormazioni complementari, spesso di carattere
descrittivo
Per comprendere quale debba essere il contenuto della nota integrativa si
deve Iare riIerimento, innanzi tutto, al disposto dell'art. 2427. Questo

31
F.Superti Furga, Il bilancio di eserci:io italiano secondo la normativa europea, Milano,
GiuIIre, 1997, pagp. 241 e segg.
Giancarlo Di SteIano
72
articolo pero non esaurisce completamente il contenuto obbligatorio
previsto per la stessa. La nota integrativa, inIatti, comprende anche altre
parti non direttamente regolate dal 2427, ma considerate da altri articoli -
relativi ad argomenti diversi - che vi rimandano direttamente.
Il contenuto dell'art. 2427 (e degli altri articoli che richiamano la nota
integrativa) e purtroppo molto disorganico ed una esposizione 'ragionata
(che Iaccia al contempo riIerimento alla impostazione codicistica) e da
preIerire rispetto alla mera elencazione dei contenuti dell`articolo del
codice.
I macroargomenti che e necessario trattare in nota integrativa sono i qui di
seguito esposti.
1. I criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio; la
necessita di evidenziare i criteri di valutazione deriva da: 1) le norme di
legge dettano talvolta la possibilita di criteri alternativi e non regolano ogni
Iattispecie di evento od operazione che dia luogo ad iscrizioni di bilancio;
2) i destinatari dei bilanci non necessariamente hanno una competenza
speciIica; 3) si 'legalizza l`eventuale uso dei principi contabili
proIessionali; per quanto attiene l`utilizzo eIIettivo non ci si deve limitare a
semplici riIerimenti a norme di legge, ne rappresentare una totale e
dettagliata applicazione dei criteri adottati ma concentrandosi sui criteri
che costituiscano una scelta tra criteri alternativi, bisogna evidenziare quei
criteri che siano peculiari per il settore di attivita.
2. I movimenti delle immobilizzazioni immateriali, materiali, e
finanziarie; l'inIormazione richiesta e molto analitica e concerne sia le
variazioni registrate nei precedenti esercizi, sia quelle avvenute durante il
periodo amministrativo ed inIine le modiIiche di valori eIIettuate in sede di
Iormazione del bilancio di esercizio L'elevato numero di dati rende
necessaria la compilazione di appositi prospetti.
3. La descrizione della voce immobilizzazioni immateriali relativa a
costi di impianto ed ampliamento, di ricerca, di sviluppo e di
pubblicit; la capitalizzazione di tali costi e trattata con spirito restrittivo e
cautelativo dal legislatore, che ne ha Iatto oggetto di particolare attenzione.
InIatti la loro iscrizione tra i valori dell'attivo e possibile solo con l'assenso
del collegio sindacale e la distribuzione degli utili, in presenza di tali
capitalizzazioni, e consentita "solo se residuano riserve disponibili
suIIicienti a coprire l'ammontare dei costi non capitalizzati" (art.2426 p.5);
la "composizione" degli oneri pluriennali Ia riIerimento, non agli elementi
di costo capitalizzati, ma alla natura dei valori complessivi capitalizzati;
l'indicazione delle ragioni che hanno comportato tale iscrizione, obbliga ad
73
Il bilancio di esercizio
evidenziare le motivazioni che hanno Iatto ritenere che i costi capitalizzati
hanno un'utilita per piu esercizi (puo qui essere inserito l'assenso del
collegio sindacale).
3 bis. L` impairment test per le immobilizzazioni immateriali, viene in
altri termini imposto di indicare la misura e le motivazioni delle riduzioni
di valore applicate alle immobilizzazioni immateriali di durata
indeterminata, Iacendo riIerimento al concorso alla Iutura produzione di
risultati economici alla loro prevedibile durata utile, e se determinabile, al
loro valore di mercato, segnalando altresi le diIIerenze rispetto alle
rettiIiche operate nei precedenti esercizi ed mettendo in evidenza la loro
inIluenza sui risultati economici e sugli indicatori di redditivita di cui sia
stata data comunicazione.
4. Le variazioni intervenute nella consistenza delle altre voci dell'attivo
e del passivo; Non si Ia piu riIerimento in questo caso all'esposizione delle
semplici variazioni quantitative esposte in termini 'assoluti rispetto al
precedente esercizio (gia previste peraltro ex art.2423-ter 5c.) come voleva
un Iormalistica ed antica interpretazione. Il termine "consistenza" deve
dunque essere inteso con riIerimento sia alle quantita che alle qualita delle
voci soggette a valutazione. La riIorma societaria ha previsto un netto
incremento inIormativo in relazione al patrimonio netto, che si aggiunge
all`originaria prescrizione di inIormazioni 'speciIiche relative alle
utilizzazioni ed agli accantonamenti prevista per i Iondi e per il trattamento
di Iine rapporto; l`importanza assunta dalle variazioni patrimoniali ha
indotto il legislatore della riIorma a prevedere esplicitamente inIatti che le
voci di patrimonio netto siano indicate con speciIica ed analitica
descrizione, in appositi prospetti in relazione alla loro origine, possibilita di
utilizzazione e distribuibilita, nonche della loro avvenuta eventuale
utilizzazione nei precedenti esercizi (art. 2427 C.C. 7 bis). E` questo un
segno chiaro della sempre piu netta diIIerenziazione che si avra tra reddito
distribuibile e reddito prodotto, in 'ossequio all`allontanamento dal
criterio del costo storico ed al 'tramonto del principio di prudenza. E'
opportuno utilizzare degli appositi prospetti (che sono a Iorma libera) tutte
le volte che cio sia tecnicamente possibile e non soltanto per le voci del
patrimonio netto, per i Iondi e per il trattamento di Iine rapporto (TFR).
5. Le partecipazioni in societ controllate e collegate; la legge prescrive
l`elenco delle partecipazioni in societa controllate e collegate, comunque
possedute, richiedendo, una serie di inIormazioni speciIiche cosi da oIIrire
un quadro completo dei movimenti di tali beni
6. I crediti e debiti di durata superiore a cinque anni e debiti assistiti
Giancarlo Di SteIano
74
da garanzie reali; l'indicazione dei debiti e crediti di durata superiore ai
cinque anni rappresenta una Iondamentale inIormazione ai Iini dell'analisi
di bilancio. La riIorma impone che con riIerimento all`ammontare dei
crediti sia indicata la ripartizione secondo aree geograIiche per evidenziare
opportunamente il rischio paese cui e sottoposta la societa.
6 bis e ter. Le operazioni su cambi ed operazioni pronti contro
termine; con riIerimento ai pronti contro termine e alle operazioni in
valuta, si tratta di prassi, di Iatto, gia seguite dalle imprese: in tal senso
dispongono, rispettivamente, le disposizioni in materia di bilanci bancari
(dlgs 87/1992), generalmente seguite anche dalle altre imprese non
bancarie e il principio contabile CNDC n. 26. Le attivita oggetto di
contratti di compravendita con obbligo di retrocessione a termine, devono
essere iscritte nello stato patrimoniale del venditore (articolo 2424-bis del
Cc), mentre i relativi proventi sono iscritti, per competenza, nel conto
economico della controparte (articolo 2425-bis). La nota integrativa, poi,
deve illustrare, distintamente per ciascuna voce, l'ammontare dei crediti e
dei debiti relativi a operazioni che prevedono l'obbligo per l'acquirente di
retrocessione a termine (nuovo numero 6-ter) dell'articolo 2427 del codice
civile). Inoltre, i ricavi e i proventi, i costi e gli oneri relativi a operazioni
in valuta, devono essere determinati al cambio corrente alla data nella
quale la relativa operazione e stata compiuta (articolo 2425-bis). Vanno
inoltre Iornite ulteriori inIormazioni relative alle variazioni dei cambi
veriIicatesi successivamente alla chiusura dell`esercizio.
7. I ratei e risconti ed altri fondi; la norma si riIerisce, richiedendo la
composizione di queste voci, quando sia rilevante, principalmente al
dettaglio delle voci stesse, in quanto idonee spiegazioni sulla natura dei
singoli elementi devono essere date solo quando sia necessario per la loro
comprensione.
8. Gli oneri finanziari capitalizzati nell`esercizio; anche in questo caso
tale speciIicazione evidenzia uno spirito prudenziale del legislatore
purtroppo pero il testo del punto e tecnicamente debole perche Ia
riIerimento esclusivamente all'imputazione di un esercizio, senza nulla
richiedere per i precedenti; le voci in cui possono essere stati imputati oneri
Iinanziari sono principalmente quelle delle immobilizzazioni per
costruzioni interne e dei lavori in corso su commessa di lunga durata
valutati al costo (piu raramente altre rimanenze).
9. I commenti su impegni e conti d'ordine; e un`inIormazione di primaria
importanza perche la norma chiede anche di evidenziare gli "impegni che
non risultano dallo stato patrimoniale"; le notizie relative alla
75
Il bilancio di esercizio
composizione e natura degli impegni e dei conti d`ordine sono sempre piu
importanti in un`economia moderna in cui gli operatori elaborano
continuamente nuove Iorme contrattuali; devono essere cosi evidenziate, le
obbligazioni assunte dall'impresa verso i terzi o da terzi verso l'impresa nel
momento della stipulazione del contratto e Iino all'epoca nella quale
vengono accertate le variazioni numerarie connesse alla Iase esecutiva
dello scambio e vengono descritti i conti d`ordine speciIicando per
entrambe le categorie i rapporti con imprese controllate, collegate e
controllanti.
32
10. i ricavi per categorie di attivit e aree geografiche; sebbene il punto
preveda esclusivamente la ripartizione, se signiIicativa, dei ricavi aziendali
"secondo categorie di attivita" o "secondo aree geograIiche", una migliore
inIormazione esterna potrebbe riguardare comunque altre classi; e evidente
che il tipo di azienda sara Iondamentale per la scelta della classiIicazione:
azienda industriale: divisione, tipologia di prodotto, ecc.; azienda
commerciale: aree di vendita, categoria di clienti o canali di distribuzione.
11. i proventi da partecipazioni diversi dai dividendi; sono costituite
essenzialmente da: interessi su dilazioni di pagamento; interessi su prestiti
royalties; cessione di diritti di opzione.
12. la situazione finanziaria; in tale punto devono essere evidenziati i
componenti negativi di reddito derivanti dalla posizione Iinanziaria
dell'azienda; la suddivisione deve soprattutto permettere di distinguere gli
interessi ed oneri derivanti da indebitamento a medio-lungo termine e da
quelli derivanti da indebitamento a breve.
13. i proventi e gli oneri straordinari; i proventi e gli oneri eccezionali
per la loro natura o inIrequenza d'accadimento, ma che non hanno la
caratteristica di straordinarieta ai Iini della loro classiIicazione come tali

32
I conti d'ordine possono essere divisi nelle seguenti categorie:
a) beni di terzi presso la societa: merci detenute per lavorazioni per conto di terzi o in
conto deposito, titoli ricevuti a cauzione, imballaggi da rendere, Iondi del personale gestiti
dalla societa, ecc.;
b) impegni: ad esempio, per rilevanti acquisti di impianti e macchine o di altri beni, per
accensione di mutui, per contratti che vincoleranno in modo rilevante l'attivita produttiva
dell'impresa, per contratti a termine, ecc.;
c) rischi: ossia rischi per i quali non e stato necessario eIIettuare un accantonamento
passivo in bilancio, ad esempio quelli derivanti da garanzie concesse a terzi, o da crediti
ceduti a terzi "pro-solvendo" e non piu iscritti in bilancio che alla data di chiusura non
siano ancora scaduti.
Giancarlo Di SteIano
76
nel conto economico, devono essere segnalati, se rilevanti, nella nota
integrativa, a commento delle voci in cui essi sono iscritti (cio potrebbe
anche costituire una inIormazione complementare ai sensi di legge).
14. la situazione fiscale e rettifiche di valore eseguite esclusivamente in
applicazione di norme tributarie; la riIorma del diritto societario ha
previsto che in sia Iornito un apposito prospetto contenente
33
: a) la
descrizione delle diIIerenze temporanee che hanno comportato la
rilevazione di imposte diIIerite e anticipate, speciIicando l`aliquota
applicata e le variazioni rispetto all`esercizio precedente, gli importi
accreditati o addebitati al conto economico oppure al patrimonio netto, le
voci escluse dal computo e le relative motivazioni; b) l`ammontare delle
imposte anticipate contabilizzato in bilancio attinenti a perdite
dell`esercizio o di esercizi precedenti e le motivazioni dell`iscrizione,
l`ammontare non ancora contabilizzato e le motivazioni della mancata
iscrizione; non essendo previsto nessun altro punto della nota integrativa
per accogliere in maniera razionale tutte le inIormazioni sulla situazione
Iiscale complessiva della societa e necessari che siano qui esposte con
adeguato commeto, oltre alle imposte diIIerite e anticipate: la pendenza di
veriIiche tributarie; la pendenza di avvisi di accertamento; la spiegazione
del rapporto tra imposte dirette dell'esercizio ed il risultato dell'esercizio
stesso, se tale rapporto non e congruo rispetto alle aliquote vigenti; gli
eventuali crediti di imposta per perdite pregresse da utilizzare.
15. i dati sul personale dipendente, il numero dei dipendenti e un dato
molto utili per il calcolo degli indici di produttivita; si puo Iar riIerimento
alla divisione in categorie prevista dai contratti collettivi.
16. i compensi ad amministratori e sindaci; deve essere considerata ogni
Iorma di compenso di competenza cumulativamente corrisposto per
ciascuna categoria nell'esercizio, sia corrisposto, sia contabilizzato in
bilancio come passivita patrimoniale, nonche l'eventuale partecipazione
agli utili maturata; l'indicazione deve riguardare: a) i compensi che
compaiono nei costi (voce B.14 del C.E.: "Oneri diversi di gestione", come
spese per il Iunzionamento di organi sociali); b) i compensi che
rappresentano una partecipazione agli utili, o che sono costituiti da stock
option, e che quindi non compaiono nel C.E. Costituisce una voce la cui
importanza e crescente in relazione a politiche elusive talvolta condottedal

33
Per un`analisi particolareggiata si Iaccia riIerimento alla parte di questo lavoro che tratta
le problematiche di bilancio inerenti la Iiscalita: La determinazione del reddito
imponibile e le relazioni della normativa tributaria con la disciplina civilistica
77
Il bilancio di esercizio
soggetto economico.
17. e 18. la struttura del capitale e del patrimonio netto contabile e le
azioni di godimento ed obbligazioni convertibili: devono qui essere
evidenziati anche i movimenti avvenuti nell`esercizio; tali inIormazioni
sono necessarie anche perche non e piu richiesta la separata indicazione
nello stato patrimoniale del capitale sociale per categorie di azioni.; la
struttura e i conIerimenti avvenuti durante l'esercizio di capitale di rischio
possono essere opportunamente evidenziati in un tabella.
19. Strumenti finanziari; rappresenta un`altra novita della riIorma
societaria, e necessario indicare il numero e le caratteristiche degli altri
strumenti Iinanziari eventualmente emessi dalla societa, con l`indicazione
dei diritti patrimoniali e partecipativi che conIeriscono e delle principali
caratteristiche delle operazioni relative
19 bis. i finanziamenti effettuati dai soci alla societ; ripartiti secondo la
scadenza e con indicazione separata di quelli con clausola di postergazione
rispetto agli altri creditori (ex art. 2447 c.c.).
34
20. e 21. i patrimoni separati si tratta di una serie di dati che devono
essere Iorniti se la societa ha costituito un patrimoni separato per speciIici
aIIari o se ha eIIettuato un Iinanziamento destinato ad uno speciIico aIIare;
nel primo caso si richiedono in particolare notizie su il valore e la tipologia
dei beni e dei rapporti giuridici compresi in ciascun patrimonio destinato,
ivi inclusi quelli apportati da terzi, i criteri adottati per l`imputazione degli
elementi comuni di costo e di ricavo, nonche il corrispondente regime della
responsabilita; qualora la deliberazione costitutiva del patrimonio separato
preveda una responsabilita illimitata della societa per le obbligazioni
contratte in relazione allo speciIico aIIare, la valutazione eIIettuata ed i
criteri utilizzati sono da illustrare in dettaglio; nel caso di Iinanziamento
destinato ad uno speciIico aIIare si devono esporre le indicazioni della
destinazione dei proventi e dei vincoli gravanti sui relativi beni
22. le operazioni di leasing finanziario, nel quale sono trasferiti
all`azienda i rischi e i benefici derivanti dall'utilizzo del bene; in questo
caso devono essere analiticamente indicate le operazioni Iinanziarie
relativamente ai beni di cui l`azienda ha la disponibilita e deve essere
redatto un apposito prospetto dal quale risulti il valore attuale delle rate di
canone non scadute (quale determinata utilizzando tassi di interesse pari

34
La clausola di postergazione prevede che in caso di liquidazione o Iallimento della
societa i creditori postergati possono essere rimborsati solo se risultano prima soddisIatti
gli altri creditori.
Giancarlo Di SteIano
78
all`onere Iinanziario eIIettivo attribuibile ad essi e riIeribile all`esercizio),
l`ammontare complessivo al quale i beni in oggetto sarebbero stati iscritti
alla data di chiusura dell`esercizio qualora Iossero stati considerati
immobilizzazioni, con separata indicazione di ammortamenti, rettiIiche e
riprese di valore che sarebbero stati inerenti all`esercizio. E` da notare che
la soluzione utilizzata dal legislatore della riIorma societaria mira a oIIrire
le inIormazioni necessarie ai Iini del quadro Iedele senza mettere in
discussione i principi base di rappresentazione delle attivita in bilancio.
35
La scelta operata non e pertanto in linea con la prassi internazionale. Si e
optato per una soluzione a meta, che consiste nel Iornire tutte le
inIormazioni utili nella nota integrativa, mentre gli Ias prevedono
l'iscrizione dei beni nel bilancio dell'utilizzatore. La soluzione e da
considerarsi senz`altro transitoria.
Al bilancio vanno inoltre allegati gli eventuali prospetti contabili
supplementari che prendono Iorma, nella maggior parte dei casi, di tabelle
a doppia entrata.
Esistono poi tutta una serie di norme, non organicamente strutturate, che
ampliano le inIormazioni da Iornire con la nota integrativa; in particolare
gli amministratori dovranno illustrare in essa:
le motivazioni e gli eIIetti delle deroghe eccezionali al Iine del quadro
Iedele (art.2423 u.c.);
le motivazioni della variazione dei criteri di valutazione con relativa
indicazione degli eIIetti relativi (art.2423 2c.);
l`indicazione di voci raggruppate negli schemi dello SP e del CE
(art.2423-ter 2c.);
la segnalazione ed il commento della non comparabilita e/o
adattamento della comparazione delle voci dello S.P. e e del C.E.
(art.2423 ter u.c.);
l`indicazione dei valori che possono essere scissi ed imputati a piu voci
del bilancio (art.2424 2c.);
i motivi delle modiIiche dei criteri e dei coeIIicienti di ammortamento

35
Secondo i principi Ias un`attivita e una risorsa controllata da unimpresa che deriva da
un evento passato e dalla quale sono attese probabili entrate di risorse economiche. Non
e, quindi, la proprieta o il rischio di perdita e danneggiamento il principio guida per
l`iscrizione di un`attivita in bilancio, contrariamente a quanto contemplato dal Codice
Civile e dai principi contabili nazionali tutti Iondati sul diritto romano. Tale approccio
trova ovviamente una sua pratica applicazione nel principio Ias 17 sull`iscrizione in
bilancio dei beni in leasing che segna una proIonda diIIerenza con l`attuale disciplina
contabile italiana.
79
Il bilancio di esercizio
(art.2426 punto 2);
la motivazione dell`iscrizione del maggior valore delle partecipazioni
dell'attivo immobilizzato in imprese controllate e collegate iscritte in
bilancio valutate al costo invece che con il metodo del patrimonio netto
(art.2426 punto 3 e punto 4);
la motivazione dell'ammortamento dell'avviamento in un periodo
superiore ai cinque anni (art.2426 punto 6);
l`indicazione della diIIerenza tra la valutazione delle rimanenze coi
metodi previsti ed i costi correnti (art.2426 punto 10);
un apposito prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell`ultimo
bilancio della societa o dell`ente che esercita su di essa l`attivita di
direzione e coordinamento; i rapporti intercorsi con chi esercita
l`attivita di direzione e coordinamento e con le altre societa che vi sono
soggette, nonche l`eIIetto che tali attivita hanno avuto sull`esercizio
dell`impresa sociale e sui suoi risultati (art. 2497 bis 4 e 5 c.);
Se quello appena delineato e il quadro inIormativo oIIerto dalla nota
integrativa, diverso e il ruolo svolto dalla relazione sulla gestione.
Le inIormazioni a carattere qualitativo Iornite dalla nota integrativa non
sono suIIicienti, inIatti, a dare una visione completa dell`andamento della
gestione in quanto questa soIIermandosi sull`illustrazione dei dati contabili
non Iornisce quelle inIormazioni di contesto necessarie a valutare l`azienda
nel suo complesso e l`evoluzione Iutura prevedibile della gestione.
Si tratta in particolare di quelle inIormazioni che si rivelano oltremodo utili
per veriIicare la concordanza delle ipotesi prese a base per il processo
valutativo delle operazioni in corso con le risultanze dello stesso.
Si evince chiaramente come la descrizione degli aspetti strategici e la
comunicazione della politica aziendale costituiscano i principiali obietti di
questo documento, e che pertanto le inIormazioni richieste abbiano una
particolare proiezione verso il Iuturo (andamento prevedibile della
gestione, Iatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell`esercio, spese di
ricerca e sviluppo, ecc.) .
Il contenuto della relazione sulla gestione riguarda quindi una serie di
inIormazioni qualitative volte ad inquadrare le attivita svolte dalla societa,
l`andamento complessivo dell`azienda, lo sviluppo prospettico della
gestione, nonche i rapporti, evidenziati negli aspetti descrittivi, delle
relazioni intrattenute con societa collegate e controllate.
Il contenuto della relazione sulla gestione puo essere diviso in una parte
generale ed in una parte speciale:
Nella parte generale trovano posto le inIormazioni relative a:
Giancarlo Di SteIano
80
- situazione della societa ed andamento della gestione nel suo complesso e
nei vari settori in cui ha operato;
36
- costi, ricavi ed investimenti;
- Iatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio;
- evoluzione prevedibile della gestione;
Sussiste inoltre l`obbligo di Iornire inIormazioni speciIiche in merito a
attivita che possono risultare particolarmente importanti per la valutazione
complessiva dell`azienda in relazione alle opportunita che dischiudono o
per la loro potenziale 'pericolosita in quanto sono intrattenuti per esempio
con la societa che esecita l`attivita di direzione e coordinamento:
- attivita di ricerca e sviluppo (R&S)
- rapporti con imprese controllate, collegate e controllanti
- i rapporti intercorsi con chi esercita l`attivita di direzione e
coordinamento e con le altre societa che vi sono soggette, nonche
l`eIIetto che tali attivita hanno avuto sull`esercizio dell`impresa sociale
e sui suoi risultati;
- detenzione ed operazioni su azioni proprie e su azioni o quote di
societa controllati.
3.4. Il bilancio in forma abbreviata
L`introduzione del bilancio in Iorma abbreviata previsto dal dlgs n.127/91
ha rappresentato un primo passo verso una regolamentazione
dell`inIormativa societaria strutturata non solo sulla base della Iorma
giudica, ma anche in relazione alla dimensione aziendale. L`esigenza di
esempliIicare le procedura contabili per le aziende dimensionalmente piu
piccole ha indotto il legislatore della riIorma a prevedere per queste realta
aziendali un bilancio in Iorma abbreviata. Questo indirizzo, non solo e
stato conIermato dalla riIorma del diritto societario del 2003, ma e stato in
realta previsto un allargamento delle sempliIicazioni previste per questa
categoria di societa.
37

36
A tal proposito di deve qui ricordare che l`inIormazione settoriale richiesta dai principi
contabili anglosassoni parla di LOB (Line OI Business), con riIerimento a
raggruppamenti di prodotti che siano strategicamente signiIicativi.
37
Esiste in tal senso un preciso indirizzo della Legge delega all`art. 6 lettera e)
81
Il bilancio di esercizio
Tale previsione non solo e da accogliere positivamente in relazione ai
risparmi di costi che puo direttamente comportare per le realta economiche
piu piccole, ma consente al contempo una migliore 'gestione normativa
dei livelli inIormativi da Iornire con il bilancio di esercizio. Prescindendo
dall`accesso ai mercati organizzati, la tendenza di Iondo, maniIestata dalla
dottrina e dal diritto positivo di costante incremento delle inIormazioni
economico aziendali obbligatoriamente Iornite dalle aziende non puo
inIatti trattare allo stesso modo Iattispecie aziendali totalmente diverse dal
punto di vista dimensionale. Le societa piu piccole inIatti subiscono in tal
caso, oltre un indubbio aggravio di costi di raccolta ed elaborazione di
inIormazioni, Iorti svantaggi competitivi. Le minori dimensioni non
consentono inIatti di mettere in atto quelle tecniche di mimetismo
inIormativo tipiche delle maggiori dimensioni, rendendo trasparenti
modelli di business molto semplici e quindi suscettibili di essere 'clonati
da altre realta aziendali, specie di grandi dimensioni. Segmentando gli
obblighi inIormativi i pubblici poteri hanno cosi acquisito una maggiore
liberta Iutura al Iine di un netto incremento delle capacita inIormativa del
bilancio.
38
Andando alla deIinizione dei limiti dimensionali previsti dalla riIorma, che
ha rinunciato alla possibilita di individuare la terza categoria delle societa
medie, si rileva che le societa autorizzate a redigere il bilancio in Iorma
abbreviata sono quelle che nel primo esercizio o successivamente per due
esercizi consecutivi, non abbiano superato contemporaneamente due dei
seguenti limiti:
39
totale attivo netto di stato patrimoniale Euro 3.125.000;
ricavi vendite e prestazioni Euro 6.250.000
dipendenti occupati in media durante l`esercizio n. 50
La normativa del dlgs n. 127/91 prevedeva che le sempliIicazioni per le
societa ammesse alla redazione del bilancio abbreviato riguardassero solo
lo stato patrimoniale e non invece il conto economico, mentre la relazione
sulla gestione poteva non essere redatta a patto di inserire le inIormazioni

38
Si veda sull`argomento: Di SteIano, Il sistema delle Comunica:ioni., op.cit., pag. 223
e segg.
39
Se per due esercizi successivi si superano i limiti citati occorre redigere il bilancio
ordinario Iin dal 1 esercizio successivo (esempio: nel 2001 e nel 2002 e stato redatto il
bilancio abbreviato ma in entrambi sono stati superati i limiti, gia nel 2002 si dovra
redigere il bilancio in Iorma ordinaria) .Se il periodo amministrativo e diverso da 12
mesi, i ricavi vanno ragguagliati all`anno (anche nel primo esercizio).
Giancarlo Di SteIano
82
relative al possesso e alla movimentazione delle azioni proprie o della
societa controllante nella nota integrativa, il cui contenuto veniva inoltre
nettamente snellito.
40
Mentre la norma previgente aveva, quindi, una certa validita dal punto di
vista della sempliIicazione, si deve rilevare che essa aveva il limite che
proprio quelle inIormazioni che sono piu sensibili dal punto di vista
competitivo, ovvero quello inerenti il conto economico, continuavano a
dover essere obbligatoriamente comunicate all`esterno.
Il quadro cambia a decorrere dal 1 gennaio 2004, oltre alle sempliIicazioni
ricordate, e ammessa per quanto riguarda lo stato patrimoniale la
possibilita di includere i crediti verso soci per versamenti ancora dovuti ed
i ratei ed i risconti attivi nella voce crediti e di includere i ratei dei i risconti
passivi nella voce 'Debiti.
Di maggior rilievo sono, come gia anticipato, le nuove previsioni
concernenti il conte economico, per cui, per la prima volta, e permessa la
possibilita di una serie di raggruppamenti di voci.
Le voci raggruppabili, ovvero evidenziabili come valore totale, del conto
economico sono le seguenti:
variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione,
semilavorati e Iiniti con le variazioni dei lavori in corso su ordinazione
(voci A2 ed A3);
altri costi per il personale senza distinzione dei componenti (sottovoci
B9(c), B9(d) ed B9(e));
ammorbamenti e svalutazioni delle immobilizzazioni, senza distinzioni
Ira ammortamenti di beni materiali o immateriali e le relative
svalutazioni (sottovoci B10 (a) B10(b) e B10(c));
proventi Iinanziari da crediti immobilizzati e da titoli immobilizzati
(voci C16(b) e C16(c));

40
La norma in particolare preveda che le societa autorizzate: - possono indicare in stato
patrimoniale solo le voci contrassegnate con lettere maiuscole e numeri romani, con
separata indicazione dei crediti e dei debiti esigibili oltre l`esercizio successivo,
detraendo in Iorma esplicita (ovvero con posta rettiIicativa dell`attivo) i Iondi
ammortamento, le svalutazioni e gli accantonamenti; - sono esonerate dalla redazione
della Relazione sulla gestione purche inseriscano in Nota integrativa le inIormazioni
richieste dai numeri 3 e 4 dell`art. 2428 C.C.;- possono omettere le indicazione richieste
dai numeri 2, 3, 7, 9, 10, 12, 14, 15, 16, 17 dell`art. 2427 C.C. in merito alla nota
integrativa e dal numero 10 dell`art. 2426, mentre le indicazioni richieste dal numero 6
dell`art. 2427 sono riIerite all`importo globale dei debiti iscritti in bilancio.
83
Il bilancio di esercizio
rivalutazioni di partecipazioni, immobilizzazioni Iinanziarie e titoli
(voci da D18(a), D18(b) e D18(c));
svalutazioni di partecipazioni, immobilizzazioni Iinanziarie e titoli per
totale (voci da D19(a), D19(b) e D19(c)).
separata indicazione delle plusvalenze, minusvalenze ed imposte di
esercizi precedenti incluse nei proventi straordinari (voci E20 ed E21).
Nella stessa nota integrativa, grazie alla riIorma, e possibile omettere
rispetto alle sempliIicazioni gia in precedenza prevista:
le variazioni intervenute nella consistenza dell`attivo e del passivo;
le azioni di godimento, le obbligazioni convertibili in azioni ed i titoli o
valori simili;
la ripartizione dei ricavi per categorie di attivita ed aree geograIiche.
41
Un ulteriore allargamento dei limiti dimensionali (da stabilire a livello Ue)
o la previsione di una terza categoria di societa di medie dimensioni, cui
riservare obblighi inIormativi limitati, deve sicuramente ritenersi
auspicabile per il Iuturo; in questa maniera si potrebbe continuare il
percorso intrapreso relativamente al generale incremento dei livelli
inIormativi della comunicazione economico Iinanziaria pervenendo alIine
ad un trattamento sostanzialmente omogeneo dal punto di vista inIormativo
delle societa di grandi dimensioni quotate e non quotate, preservando la
posizione delle piccole e medie imprese e ottenendo di Iatto una serie di
beneIici per l`intero sistema.
42
.

41
Tale esclusione e, a nostro avviso, meritevole di un particolare apprezzamento. Si veda
Di SteIano, Il sistema delle comunica:ioni economico finan:iarie nella realta a:iendale
moderna, Milano, GiuIIre, 1990, pag. 229.
42
Un trattamento uniIorme della grande azienda a prescindere dalla quotazione in
relazione alla divulgazione delle inIormazioni economico Iinanziarie comporterebbe
inIatti: 1. un maggior controllo 'politico della grande azienda che deve
obbligatoriamente comunicare inIormazioni relative per esempio agli aspetti sociali,
ecologici, relazionali, ecc. della sua azione; 2. un incentivo indiretto alla quotazione in
borsa, stante la riduzione del gradino normativo in tema di bilancio ed altre
comunicazioni tra le due tipologie di aziende quotate e non quotate; 3. la possibilita di
analisi economico Iinanziarie comparative piu dettagliate vista la maggior disponibilita
di dati (con eIIetti sul controllo della concorrenza, il merito del credito, ecc.)
Giancarlo Di SteIano
84
3.5. Il rendiconto finanziario
Se, come previsto dall`art. 2423, il bilancio deve rappresentare oltre che la
situazione patrimoniale ed economica anche la situazione Iinanziaria della
societa, e evidente che sia necessaria la predisposizione di appositi Ilussi
inIormativi in tal senso.
Per la verita molte inIormazioni Iinanziarie sono rinvenibili all`interno del
quadro in precedenza delineato (si pensi per esempio alla indicazione
separata dei valori esigibili entro ed oltre i dodici mesi), ma non e previsto
nell`ambito dell`attuale assetto normativo l`obbligo di uno strumento che
renda cio organicamente possibile per tutte le Iattispecie societarie
obbligate alla redazione di un bilancio destinato al pubblico. Questa
considerazione assume una maggiore rilevanza se si considera che le
inIormazioni derivanti dal conto economico e dallo stato patrimoniale non
possono sicuramente sostituire quelle Iornite dalla redazione del rendiconto
Iinanziario.
Il rendiconto Iinanziario e inIatti il documento in cui vengono
analiticamente esposte le variazioni nei componenti attivi e passivi del
patrimonio e avente come scopo quello di evidenziare le Ionti di
Iinanziamento ed i relativi impieghi di Iondi.
In realta sussiste, in Iorza dell`obbligo di Iornire inIormazioni aggiuntive
qualora cio sia indispensabile al Iine del quadro Iedele, un indirizzo
normativo in tal senso e si deve quindi ritenere che le aziende operanti nei
settori industriali in cui la variabile Iinanziaria sia di rilevante importanza
siano obbligate alla redazione del rendiconto Iinanziario.
Per tutte le altre aziende l`unico riIerimento e quello previsto dal principio
contabile nazionale n. 12 del CNDC che prevede la presentazione
all`interno della nota integrativa del rendiconto Iinanziario, la cui
omissione non costituisce pero una violazione del principio della
rappresentazione veritiera e corretta.
Sempre secondo il predetto principio contabile il rendiconto Iinanziario o
prospetto Iinanziario si pone l`obiettivo di evidenziare con riIerimento al
singolo esercizio:
l`attivita di Iinanziamento (autoIinaziamento e Iinanziamento esterno)
di cui l`azienda ha ususIruito (espressa in termini di variazione delle
risorse Iinanziarie);
le variazioni delle risorse Iinanziarie determinate dall`attivita
produttiva svolta dall`azienda;
le attivita di investimento eIIettuate;
85
Il bilancio di esercizio
le variazioni della situazione patrimoniale Iinanziaria ;
le correlazioni che esistono tra le Ionti di Iinanziamento e gli
investimenti eIIettuati.
Le modiIiche legislative in corso comporteranno un mutamento sostanziale
dell`attuale situazione imponendo l`obbligatoria redazione di tale
strumento inIormativo.
Alla base del rendiconto Iinanziario sta il concetto di risorsa Iinanziaria.
Tale concetto non e univoco; per risorsa Iinanziaria possiamo intenderete
inIatti sia le semplici disponibilita liquide (cassa, banca, ed altri depositi
immediatamente prelevabili dal soggetto economico) che il capitale
circolante netto. I principi contabili nazionali prevedono, sulla base delle
due deIinizioni, tre diversi modelli espositivi: un modello che si basa sulla
variazione del capitale circolante netto, un modello che basandosi sul cash
flow in termini di liquidita evidenzia le variazioni nella situazione
patrimoniale e Iinanziaria ed un terzo modello che invece si soIIerma sui
Ilussi di liquidita che derivano dalle tre aree relative alla gestione corrente,
all`attivita di investimento ed all`attivita di Iinanziamento.
Quest`ultimo modello, che coincide sostanzialmente col modello suggerito
dello Ias n. 7, e quello che ha la maggiore capacita inIormativa ed
costituira quindi, in relazione ai mutamenti legislativi in corso, il modello
di riIerimento per il Iuturo.
La rappresentazione dei Ilussi reddituali derivanti dalla gestione corrente
puo avvenire oltre che con un metodo diretto anche con un metodo
indiretto. Il metodo diretto prevede per l`individuazione delle disponibilita
prodotte dalla gestione operativa l`esposizione analitica dei Ilussi Iinanziari
considerando esclusivamente, oltre ad alcuni elementi di natura
straordinaria connessi alla gestione operativa, i ricavi e costi che hanno
avuto maniIestazione Iinanziaria; il metodo indiretto, invece, procede
invece a ritroso partendo dal risultato economico dell`esercizio e lo
'rettiIica considerando via via tutti quei Ilussi cui non corrisponde
un`uscita di cassa (ammortamenti, accantonamenti, minusvalenze,
plusvalenze) per pervenire in ultimo al Ilusso di liquidita prodotto dalla
gestione corrente.
43
Lo Ias n. 7 suggerisce l`utilizzo del metodo diretto, che evidenzia con
maggiore chiarezza l`origine delle variazioni di denaro.

43
Il primo metodo necessita di un prospetto di riconciliazione con l`utile, mentre il
secondo , sebbene di Iacile applicazione ha un minor contenuto inIormativo
Giancarlo Di SteIano
86
Sebbene redatto dalla totalita dalle societa quotate (ma da un minoranza
delle societa non quotate), il rendiconto Iinanziario ha ricevuto una scarsa
attenzione da parte della dottrina per quanto attiene la possibilita di
elaborare speciIici indici utilizzando i suoi dati. Cio e probabilmente
connesso ad un adeguamento da parte delle societa piu volenterose piu al
dettato della norma (principio contabile), che alla sostanza della stessa,
pervenendo ad un documento che svolge esclusivamente una Iunzione
ancillare nei conIronti del bilancio.
44
La mancanza di una Iorma obbligatoria per legge ha inoltre Iavorito la
disomogeneita dei contenuti e delle strutture utilizzate dalle diverse
aziende e dalla stessa azienda nel succedersi degli esercizi, riducendo
ulteriormente la capacita inIormativa di questo importante prospetto
contabile di sintesi.

44
Secondo una recente ricerca il 100 di un campione signiIicativo di aziende utilizzava
il metodo indiretto, che per quanto piu semplice dal punto di vista applicativo tende a
Iornire minori inIormazioni. Si veda L. Marchi, Lapplica:ione dei principi contabili nei
bilancio delle imprese. Le best practices della comunica:ione economico-finan:iaria,
Milano, Il Sole 24 ore, 2000, pag.586.
87
Il bilancio di esercizio
4. Il processo di armonizzazione contabile in ambito Ue
4.1. L'evoluzione del quadro normativo
Dopo un periodo di relativa stasi, a partire dagli anni 90 la Commissione
europea ha dato nuovo impulso al processo di armonizzazione contabile,
ritenuto, non a torto un indispensabile strumento per lo sviluppo di un
mercato unico dei capitali.
A tale scopo ha suggerito l`adozione di una serie di norme contabili
comuni in grado di garantire la trasparenza dell`attivita aziendale e la
comparabilita dei bilanci delle societa con titoli trattati in mercati
organizzati.
Dopo aver valutato la compatibilita con le vigenti direttive europee con
diverse impostazioni contabili, la Commissione ha optato per l`utilizzo
degli International Accounting Standard (Ias), avviando una intensa attivita
di coordinamento con l`organo di emanazione degli Ias, l`International
Accounting Standard Committee (IASC), un organismo indipendente,
creato con l`obiettivo di sviluppare un set di principi contabili globalmente
applicabili a livello mondiale.
45

45
L`analisi delle strutture di governance interne e indispensabile per comprendere i
delicati equilibri che ne qualiIicano l`azione. La Iorma giuridica prescelta e quella della
Iondazione. E` possibile individuare quattro organi che operano all`interno della stesa: i
soci (Trustees), il comitato vero e proprio (IASB International Accounting Standard
Board), il consiglio (SAC - Standard Advisory Board -) ed il comitato tecnico (IFRIC
International Financial Reporting Interpretations Commitee). I soci nominano i membri
dello IASB del SAC e dell`IFRIC. I soci sono anche responsabili per la valutazione
degli eIIetti delle politiche adottate, per la raccolta dei Iondi per l`approvazione del
budget e per le modiIiche statutarie. I soci sono in tutto diciannove con la seguente
ripartizione geograIica: sei di provenienza nord americana, sei di provenienza europea,
quattro dall`area Asia e PaciIico, e tre dalle aree rimanenti. Il comitato (IASB) ha la
piena responsabilita per quanto attiene la deIinizione degli standard; esso e composto da
quattordici membri. Attualmente nel comitato sono rappresentate nove nazioni che sono
Australia/Nuova Zelanda, Canada, Francia, Germania, Giappone, Sud AIrica, Svizzera,
Gran Bretagna e Stati Uniti. Il consiglio (SAC), che e costituito da circa 45 membri in
rappresentanza di nazioni e di organizzazioni internazionali, ha il compito di supportare
Giancarlo Di SteIano
88
Nel 2001 lo IASC si e trasIormato nell`International Accounting Standard
Board (IASB) ed i principi contabili dallo stesso emanati hanno preso il
nome di International Finacial Reporting Standard (IIrs).
46
Sulla base delle proposte eIIettuate dalla Commissione alla meta del 2002
il Parlamento europeo ed il Consiglio hanno emanato il regolamento CE
n.1606/2002 relativo all`applicazione dei principi contabili internazionali,
rendendo obbligatoria l`applicazione degli Ias per la redazione del bilancio
consolidato di tutte le imprese quotate in un mercato regolamentato a
partire dal 1 gennaio 2005
47
.
Lo stesso regolamento riconosce agli stati dell`Ue la Iacolta di permettere
o di imporre tale previsione anche per la redazione dei bilanci di esercizio
delle stesse societa e per la redazione dei bilanci di esercizio e consolidati
delle societa non quotate.
I principi contabili internazionali cui Ia riIerimento il regolamento sono gli
Ias emanati dallo IASC, i nuovi documenti emessi dallo IASB (IIrs) e le
relative interpretazioni (quelle 'precedenti emesse dallo Standing
Interpretation Comittee SIC e quelle nuove emesse dall`IFRIC).
In realta pero e stato sviluppato ed e ancora in corso un complesso

il comitato, evidenziando le priorita che dovessero via via emergere, sottolineando gli
speciIici punti di vista dei suoi componenti e coordinando l`attivita dello IASC con
quella di altri organismi nazionali. Il comitato tecnico (IFRIC), composto da venti
membri, evidenzia ed analizza le problematiche contabili che richiedono opportuna
regolamentazione, riIerendo della sua attivita allo IASB e emettendo speciIiche
interpretazioni tecniche sull`applicazione dei principi gia emanati.
46
E da notare che lo IASB sta provvedendo a rivedere i tutti i 'vecchi IAS con un`attivita
di 'improvement mirante a ridurre le opzioni e la discrezionalita nell`applicazione dei
principi contabili. Esso si avvale per la sua attivita dell`EFRAG (European Financial
Reporting Advisory Group), che e un organismo europeo che collabora con lo IASB e
Iavorisce il cambiamento delle direttive contabili per consentire il recepimento degli Ias.
L`EFRAG e nato nel 2001, ha natura privatistica ed e Iormato da undici membri. E` un
organo tecnico consultivo che interviene nella Iase preparatoria degli standard.
L`organismo europeo che svolge l`indirizzo politico sulla materia e invece l`ARC
(Accounting Regulatory Committee), che e composto dalle varie autoritv che nei singoli
paesi vigilano sull`applicazione delle disposizioni. Le autority italiane che ne Ianno
parte sono la CONSOB, la Banca d`Italia, l`ISVAP e il Ministero dell`Economia.
47
E` interessante notare che la scelta del regolamento come strumento per l`estensione
agli stati membri dei principi contabili internazionali risponde alla necessita di evitare i
ritardi e le diIIormi interpretazioni nazionali evidenziatesi in passato nell`applicazione
delle direttive. Il regolamento inIatti costituisce un atto giuridico di portata generale e
quindi immediatamente ed obbligatoriamente applicabile nell`ambito delle singole
legislazioni nazionali.
89
Il bilancio di esercizio
processo di omologazione mirante a veriIicare la coerenza e la
compatibilita dei principi Ias con le altri disposizioni comunitarie prima di
eIIettuarne l`'importarzione nella legislazione comunitaria; tale processo
ha portato all`approvazione del. regolamento CE n. 1725/2003 del 29
settembre 2003 che adotta la maggior parte dei principi contabili
internazionali conIormemente al regolamento n. 1606/2002 in precedenza
citato. Non tutti i principi emanati dallo IASB sono stati accolti: in
particolare il principio 32 e 39 saranno inseriti nella legislazione
comunitaria soltanto dopo la loro revisione.
48
La scelta del legislatore nazionale (art. 25 della legge comunitaria 2003) e
stata quella di estendere gli Ias, oltre alle imprese obbligate dal
regolamento comunitario a:
le societa quotate per la redazione del bilancio di esercizio;
le societa emittenti strumenti Iinanziari diIIusi tra il pubblico (art. 116
del T.U.F) per la redazione del bilancio d`esercizio e consolidato;
le banche e gli intermediari Iinanziari, sottoposti a vigilanza da parte
della Banca d`Italia, per la redazione del bilancio di esercizio e
consolidato;
le imprese assicurative nella redazione del bilancio consolidato e nella
redazione del bilancio di esercizio solo nel caso in cui sono quotate.
Alle societa non quotate che non redigono il bilancio in Iorma abbreviata e
concessa la Iacolta di Iare uso degli Ias.
Tale intervento comunitario non e stato pero l`unico. A Iine settembre
2001 e stata emanata la direttiva comunitaria 2001/65/CE, recepita in Italia
con al Legge n. 39/2002 che modiIica la quarta e la settima direttiva
rispettivamente in materia di bilanci di esercizio e di bilanci consolidati e
che consente la valutazione delle attivita e delle passivita Iinanziarie con
riIerimento a quelle detenute a scopo di negoziazione e a quelle disponibili

48
Il processo di revisione dei principi contabili che lo IASB ha in corso non ha impedito
l`omologazione della larga maggioranza degli stessi. Gli Ias 32 e 39 non sono stati
omologati in relazione ad alcune perplessita in merito all`eccessiva volatilita dei risultati
Iatta presente dai rappresentati degli intermediari Iinanziari. In realta ad un`analisi piu
approIondita l`applicazione degli Ias a tali soggetti potrebbe comportare una netta
svalutazione degli attivi in quanto i crediti in contenzioso andrebbero valutati al fair
value, e quindi utilizzando tecniche di attualizzazione, diversamente da oggi dove il
valore di presunto realizzo non tiene conto del momento temporale dell`incasso. Nel
corso del 2004 si dovra procedere all`omologazione del nuovo IFRS 1, sulla prima
applicazione degli Ias, che vede l`introduzione di una stretta gerarchizzazione dei
principi contabili internazionali e dei nuovi documenti emessi negli ultimi mesi.
Giancarlo Di SteIano
90
per la vendita, non piu al costo storico, ma al 'valore di mercato o 'valore
equo (fair value).
49
Nel corso del 2003, inoltre, e stata emanata la direttiva n. 2003/51/CE che
andando ad adeguare la IV e la VII direttiva CEE si pone l`obiettivo di
introdurre nella normativa dei singoli stati alcuni principi Ias per garantire
a tutte le imprese operanti in territorio Ue, siano o meno quotate,
sostanziali condizioni di parita.
La strategia adottata dall`Unione europea portera quindi, in pochi anni,
quasi tutte le imprese ad adottare i principi contabili internazionali: inIatti
anche le societa che non saranno obbligate ad adottare gli Ias saranno
comunque tenute ad adeguarsi alle norme di recepimento sopracitate
direttive, le quali, con l`adeguamento delle previgente normativa si
pongono come obiettivo l`applicazione degli Ias su larga scala.
Tale evoluzione comportera non pochi mutamenti nella redazione dei
bilanci italiani.
4.2. L'adozione degli IAS ed gli adeguamenti dell'attuale bilancio
Secondo gli Ias, il bilancio ha come Iinalita quella di oIIrire ai lettori
inIormazioni contabili utilizzabili ai Iini decisionali.
50

49
Il governo italiano nello schema di decreto legislativo predisposto per il recepimento
della direttiva ha ritenuto di dover attuare per adesso solo la parte relativa alle societa di
capitali (con l`esclusione delle aziende abilitate a redigere il bilancio in Iorma
abbreviata). In attesa di una regolamentazione complessiva e similmente alle scelte gia
Iatte dalla riIorma societaria, l`adeguamento ha riguardato soltanto la nota integrativa e
la relazione sulla gestione del bilancio di esercizio e nel bilancio consolidato, senza
quindi nessun eIIetto di tipo contabile su stato patrimoniale e conto economico; e Iatto
obbligo inIatti di Iornire in questi documenti una serie di inIormazioni sul Iair value e
sui rischi Iinanziari aIIrontati. Queste inIormazioni dovranno essere Iornite gia nel
bilancio dell`esercizio 2004. Ai Iini dell`applicazione delle nuove regole sono poi
considerati strumenti Iinanziari, coerentemente con la deIinizione accolta dalla direttiva,
anche quelli collegati a merci che conIeriscono all`una o all`altra parte contraente il
diritto di procedere alla liquidazione del contratto per contenti o per mezzo di altri
strumenti Iinanziari.
50
Il bilancio come principale Iinalita deve Iornire 'inIormazioni sulla situazione
patrimoniale, sul risultato economico e sulle variazioni della struttura Iinanziaria
91
Il bilancio di esercizio
Gli utilizzatori delle inIormazioni sono gli investitori, i dipendenti, i
Iornitori, i creditori commerciali, i clienti, i governi ed il pubblico. Questa
elencazione non e casuale, ma evidenzia l`identiIicazione di una precisa
gerarchia tra gli interessi in gioco: le esigenze inIormative degli investitori
sono di gran lunga quelle piu importanti.
Tale impostazione va conIrontata con quanto previsto dalle norme oggi in
vigore in Italia.
Nella legislazione italiana la Iinalita del bilancio e quella della
rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e
Iinanziaria nonche del risultato economico con criteri che siano in grado di
tutelare gli interessi dei soci e dei creditori per mezzo della valutazione
prudenziale del capitale investito. Cio comporta conseguenze importanti. Il
risultato di esercizio e visto dagli Ias come Iondamentale indicatore delle
perIormance aziendali attuali e Iuture e non manca quindi di includere i
probabili esisti di cicli operativi non ancora conclusi. Mentre gli Ias
tendono a determinare il reddito prodotto anche se non realizzato, l`attuale
legislazione italiana ha come obbiettivo quello di evidenziare il reddito
distribuibile. Il primo comprende alcuni elementi non realizzati, connessi
ad esempio alla determinazione del fair value, mentre il secondo include
solo i componenti realizzati.
I principi contabili internazionali vedono il bilancio in chiave dinamica,
anticipando esiti di operazioni in corso, mentre l`impostazione nazionale
vede nella della prudenziale valutazione delle operazioni in corso lo
strumento principe ai Iini della conservazione del capitale. In tale contesto
per lo IASB il principio di competenza prevale sovente sulla prudenza,
mentre nell`impostazione nazionale (e continentale) la prudenza prevale
sulla competenza, costituendo un Iondamentale aspetto nella redazione del
bilancio, con conseguenze importanti circa i criteri di valutazione da
adottare.
Le disposizioni relative al fair value sono previste da una serie di principi
contabili internazionali con riIerimento a molteplici Iattispecie. (Ias 22, 36,
38, 39 e 40). E` un valore che, al di la della traduzione letterale di valore
equo, puo essere assimilato al valore di mercato.
Gli Ias prevedono regole di calcolo in relazione a classi di attivita
omogenee: valore di realizzo netto per i prodotti Iiniti e le merci; costi di
completamento e di vendita per prodotti in corso di lavorazione; valore

dell`impresa, utili ad un`ampia gamma di utilizzatori per prendere decisioni in campo
economico (Framework n.1 degli Ias).
Giancarlo Di SteIano
92
attuale dei Ilussi Iinanziari Iuturi scaturenti da un bene immateriale; costo
di sostituzione per materie prime e materiali vari;
Importanti novita sono previste anche per aspetti relativi alle
immobilizzazioni immateriali.
Per alcune voci non potra piu essere mantenuta l`attuale iscrizione. I costi
d`impianto e d`ampliamento devono essere annullati in quanto non sono
iscrivibili nel bilancio di esercizio.
Gli eIIetti di tale regola potranno essere rilevanti in relazione ad una serie
di costi, che Iino ad oggi trovavano ospitalita nell`attivo del bilancio
mentre in Iuturo dovranno necessariamente essere redditualizzati (si pensi
ad esempio ai costi di Iormazione, ai costi di collaudo, ecc.).
Un problema importante e quello connesso all`ammortamento delle
immobilizzazioni materiali quando queste sono scomponibili in unita
indipendenti.
Si pensi per esempio ad una nave: mentre sino ad adesso era trattata in
maniera unitaria, con l`adozione dei nuovi principi sara necessario
procedere contabilmente ad un ammortamento per le sistema di
propulsione, per lo scaIo, ecc., Iermo restando l`esposizione unitaria in
bilancio.
51
Quanto sopra deriva dal cosiddetto component approac, che impone un
calcolo separato degli ammortamenti dei singoli componenti di un`unita in
relazione alla possibilita di una diversa vita economica.
Per quanto attiene il leasing, gli Ias impongono il cosiddetto metodo
Iinanziario, che prevede l`iscrizione nell`attivo dello stato patrimoniale del
valore del bene acquistato in leasing, con contemporanea evidenziazione
del debito nei conIronti della societa concedente.
Nei successivi esercizi, il valore del bene acquistato in leasing viene
ammortizzato, mentre con il pagamento dei canoni si riduce il debito verso
la societa di leasing, sino alla completa estinzione.
L`allontanamento dal criterio del costo storico comportera inoltre il
controllo obbligatorio del valore relativamente tutta una serie di attivita
(sono quelle che non rientrano nello Ias 39) da iscrivere in bilancio.

51
Si deve inIatti rilevare che tali componenti hanno una diversa vita utile, cosa che sinora
non e stata opportunamente evidenziata dall`ammoramento eIIettuato in maniera
unitaria. Il monitor ad esempio ha una durata all`incirca tripla rispetto al case che
contiene l`unita centrale. Cio non puo mancare di riIlettersi a livello di politiche di
ammortamento seguite.
93
Il bilancio di esercizio
Si tratta del cosiddetto impairment test che si pone come strumento di
veriIica di particolari attivita. Le regole da applicare sono diIIerenti in
relazione all`elemento su sui eIIettuare il test.
Nel caso di immobilizzazioni materiali ed immateriali e partecipazioni
escluse dallo Ias 39 e necessario calcolare il prezzo netto di vendita ed il
valore d`uso ritraibile ed il 'valore d`uso come valore attuale netto dei
Ilussi Iinanziari Iuturi. Tale test e obbligatorio per l`avviamento e le altre
immobilizzazioni immateriali a vita utile indeIinita (es. marchi registrati).
L`accentuata dinamica dei prezzi ha reso nel nostro paese l`uso del LIFO
come criterio di valutazione delle rimanenze estremamente diIIuso: tale
criterio non e accettato dagli Ias, e sara quindi necessario passa al FIFO
con probabile incremento del valore delle rimanenze.
Per quanto attiene gli schemi di bilancio previsti dall`adozione dei principi
contabili internazionali, c`e da rilevare che essi sono diversi da quelli
attualmente in vigore in Italia.
Mentre gli schemi di bilancio italiani sono rigidi, proprio per garantire al
massimo la comparabilita degli stessi, gli schemi di bilancio previsti dagli
Ias sono completamente adattabili.
Gli schemi di bilancio Ias sono costituiti da un numero di voci minimale
lasciando al redattore del bilancio la possibilita di inserire voci aggiuntive,
nuove descrizioni, o ulteriori classiIicazioni. Si viene cosi a spezzare il
legame che sussisteva nella legislazione italiana tra principio della
chiarezza e rispetto degli schemi, con un sostanziale ritorno ad una
situazione ante 1991.
Ai documenti che costituiscono attualmente il bilancio di esercizio (stato
patrimoniale, conto economico e 'nota integrativa) vengono aggiunti il
rendiconto Iinanziario ed il prospetto delle variazioni delle poste del
patrimonio netto.
L`introduzione dell`obbligatorieta del rendiconto Iinanziario, sino ad oggi
soltanto 'suggerito dai principi contabili nazionali, garantisce sicuramente
la disponibilita di inIormazioni di particolare interesse per la valutazione
dell`origine e della destinazione dei Iondi, e consente inoltre di esprimere
valutazioni sulla qualita degli utili.
52
Il prospetto dei movimenti del patrimonio netto potrebbe Iacilitare,
nell`ambito di una maggiore speciIicazione delle poste che lo compongono
e della loro dinamica, la distinzione tra reddito 'prodotto e reddito

52
Su questo argomento si tornera in maniera piu approIondita in seguito.
Giancarlo Di SteIano
94
'distribuibile (distinzione questa resa necessaria dalla contabilizzazione di
utili non realizzati).
I principi contabili dello IASC/IASB
IAS 1 Illustrazione dei criteri contabili
IAS 2 Le rimanenze di magazzino
IAS 3 Il bilancio consolidato (sostituto dallo IAS 27 e IAS 28)
IAS 4 La contabilizzazione dell'ammortamento
IAS 5 Le inIormazioni da Iornire nel bilancio di esercizio
IAS 6 La rilevazione contabile delle variazioni dei prezzi (sostituito dallo IAS 15)
IAS 7 Il rendiconto Iinanziario
IAS 8 Reddito di esercizio, errori e cambiamenti delle politiche contabili
IAS 9 I costi di ricerca e sviluppo (sostituito dallo IAS 38)
IAS 10 Sopravvenienze ed eventi accaduti dopo la chiusura del bilancio
IAS 11 Le commesse a lungo termine
IAS 12 Le imposte sul reddito (sostituito dallo IAS 33)
IAS 13 La rappresentazione delle attivita correnti e delle passivita correnti
IAS 14 L'inIormazione contabile per LOB (linee di prodotti) ed aree geograIiche
IAS 15 Le inIormazioni relative agli eIIetti delle variazioni dei prezzi
IAS 16 Le immobilizzazioni materiali
IAS 17 La contabilizzazione del leasing
IAS 18 I ricavi caratteristici
IAS 19 I costi per i Iondi pensione
IAS 20 I contributi statali e le inIormazioni sugli aiuti pubblici
IAS 21 Gli eIIetti delle variazioni nei tassi di cambio delle valute estere
IAS 22 Le aggregazioni di imprese
IAS 23 Il costo dei Iinanziamenti
IAS 24 Le inIormazioni sulle operazioni con parti correlate
IAS 25 Le partecipazioni
IAS 26 La contabilizzazione e le inIormazioni sui Iondi previdenziali
IAS 27 Il bilancio consolidato e la contabilizzazione delle partecipazioni controllate
IAS 28 La contabilizzazione delle partecipazioni in imprese collegate
IAS 29 Le inIormazioni contabili nelle economie iperinIlazionate
IAS 30 Le inIormazioni del bilancio d'esercizio delle banche e degli enti creditizi
IAS 31 Le inIormazioni contabili relative alle partecipazioni in joint venture
IAS 32 Gli strumenti Iinanziari: esposizione nel bilancio e inIormazione integrativa
IAS 33 Utile per azione
IAS 34 InIormativa inIrannuale
IAS 35 Operazioni straordinarie
IAS 36 Svalutazione delle attivita
IAS 37 Fondi rischi e oneri, attivita passivita potenziali
IAS 38 Risorse immateriali
IAS 39 Contabilizzazione dei derivati Iinanziari
IAS 40 Proprieta immobiliari
IAS 41 Agricoltura
Sebbene non esista una Iorma vincolante per quanto attiene le strutture che
compongono il bilanci (e cio comportata qualche preoccupazione in
termini di comparabilita dei valori), e nonostante il Iatto che la loro
adozione comportera per molte aziende il un consistente aggravio di costo,
95
Il bilancio di esercizio
l`eIIetto Iinale complessivo dell`adozione degli Ias dovrebbe garantire un
incremento della capacita inIormativa complessiva del bilancio di
esercizio, in relazione ad un auspicabile maggiore disponibilita di
inIormazioni su aspetti particolarmente critici del sistema aziendale.
Giancarlo Di SteIano
96
1. La determinazione del reddito imponibile e le relazioni
della normativa tributaria con la disciplina civilistica.
5.1. Le interferenze fiscali e i loro effetti
Le relazioni tra bilancio di esercizio e determinazione del reddito
imponibile sono state sempre oggetto di una particolare attenzione. Nei
diversi ordinamenti nazionali e possibile conIigurare rapporti di
dipendenza, indipendenza o dipendenza relativa.
E` interessante rilevare che in caso di Iorti inIluenze reciproche la
preminenza puo essere assunta ora dalla legislazione tributaria ora dalla
legislazione civile.
In alcuni contesti nazionali la scelta operata e stata quella
dell`indipendenza, nel senso che l`utile di esercizio sulla cui base e
determinato il reddito distribuibile ai soci e il reddito imponibile che
individua l`obbligo tributario a carico dell`azienda sono due grandezze il
cui processo di Iormazione e totalmente indipendente: questo e il caso
della Gran Bretagna e degli Stati Uniti (cosiddetto principio del doppio
binario).
In altri contesti la scelta e stata opposta e le esigenze di certezza e di gettito
hanno attribuito alla legislazione tributaria un ruolo addirittura integrativo
della carente legislazione civile sul bilancio di esercizio (e il caso
dell`Italia Iino al 1991).
A seguito del recepimento della IV Direttiva e della maggiore analiticita
dei bilanci, il modello attuale entro cui si e mossa legislazione italiana sino
alla piu recente riIorma e piuttosto il modello tedesco (interIerenza tra le
due normative: per essere dedotti dal reddito imponibile, i componenti
negativi di reddito devono essere imputati al Conto Economico).
Lo sviluppo della legislazione sul bilancio e l`evoluzione del contesto
economico hanno pero poi evidenziato crescenti gradi di conIlitto stando
alle diverse Iinalita che tali organici corpus normativi si pongono,
97
Il bilancio di esercizio
inIormativa al pubblico nel primo caso e Iinanziamento del bilancio statale
nel secondo.
53
Cio e dovuto alla diIIerenza tra i postulati e principi di redazione del
bilancio ed i principi generali Iiscali.
Similmente che nella disciplina civilistica, esistono alcuni principi generali
Iiscali che presidiano alla determinazione del reddito di esercizio; essi sono
elencati nell`art. 75 del Tuir e sono:
principio di imputazione;
principio di inerenza;
principio di competenza.
Il principio di imputazione e introdotto dal terzo comma dell`art.75 del
Tuir dove si dispone che i ricavi, gli altri proventi di ogni genere e le
rimanenze concorrano a Iormare il reddito anche se non risultano imputati
al conto economico. La norma esclude di Iatto per i soli componenti
positivi l`operativita del principio di imputazione cui e condizionata invece
la rilevanza Iiscale degli elementi reddituali negativi. Per imputazione si
intende che il costo deve aver concorso a determinare il risultato del Conto
Economico: cio si veriIica anche se Iosse violato il divieto civilistico del
compenso di partite. Se la deduzione e stata rinviata a norma della legge
Iiscale, e quindi l'imputazione era gia avvenuta civilisticamente in passato,
non occorre (ne sarebbe contabilmente possibile) una nuova imputazione.
Il costo o l`onere sono sotto questo proIilo egualmente deducibili.
Il principio di inerenza condiziona la deducibilita degli elementi negativi di
reddito alla inerenza degli stessi ad attivita o beni da cui derivino ricavi o
proventi che concorrono a Iormare il reddito d`impresa; in altri termini
costi ed oneri sono deducibili se ed in quanto si riIeriscono ad attivita o
beni da cui derivano ricavi o proventi che concorrono a Iormare il reddito
di impresa. L'inerenza e generica (Ia inIatti riIerimento all'attivita ed in tal

53
Per quanto attiene le singole imposte e da rilevare che le risultanze di bilancio sono
colpite, con diversa base imponibile, dall`Irap (tutte le attivita economiche) e dall`IrpeI
(imprenditori individuali o societa di persone) o Irpeg (societa di capitali). L`Irap
(Imposta regionale sulle attivita produttive) in particolare ha una base imponibile che
non coincide con le imposte sul reddito: essa colpisce inIatti il valore della produzione
netta derivante dall`attivita svolta in ogni singola regione. Ha un`aliquota ordinaria pari
al 4,25. L`IRPEG (o Imposta sul Reddito delle Persone Giuridiche) colpisce il reddito
d`impresa cosi come determinato dalle norme del TUIR n. 917/86 (Testo Unico sulle
Imposte sui Redditi) e successive modiIicazioni ed integrazioni. Attualmente l`aliquota
e pari al 36.
Giancarlo Di SteIano
98
senso l`oggetto sociale Iunge pertanto da necessario, benche non
suIIiciente, parametro di riIerimento al Iine di stabilire la legittima
deduzione del componente negativo) e non speciIica (e stato abolito inIatti
il riIerimento alle operazioni che avrebbe limitato per esempio le spese
promozionali alle operazioni andate a buon Iine). Il riIerimento 'indiretto
ai ricavi (ovvero 'intermediato dal termine attivita o beni) amplia quindi
Iortunatamente le categorie di costo che sono considerate deducibili dal
Iisco (esempio la certiIicazione volontaria di bilancio e deducibile, anche
se non produce direttamente ricavi).Oltre all'inerenza l'amministrazione
Iinanziaria richiede l'inevitabilita dell'onere, intesa pero nel solo Iatto che il
costo si ponga in una scelta di convenienza per l'imprenditore, quando cioe
il Iine perseguito e di pervenire ad un miglior risultato economico.
Il principio di competenza introduce alcune diIIerenze rispetto alla
competenza civilistica, inIatti dispone che, salvo diversa disposizione
tributaria, i ricavi, le spese e gli altri componenti positivi e negativi
'concorrono a Iormare il reddito nell`esercizio di competenza; tuttavia i
ricavi, le spese e gli altri componenti di cui nell`esercizio di competenza
non sia ancora certa l`esistenza o determinabile in modo obiettivo
l`ammontare concorrono a Iormarlo nell`esercizio in cui si veriIicano tali
condizioni. (art. 75 1 comma tuir); in altri termini per attribuire ai Iini
Iiscali un costo od un ricavo ad un certo esercizio e indispensabile che la
loro imputazione sia qualiIicata da elementi certi ed obiettivi, ed il
contrasto con la competenza civilistica appare in tutta la sua rilevanza se
per esempio operiamo un semplice raIIronto con quanto previsto dall`art
2424.bis 3 comma, che nell`individuazione delgli stanziamenti a Iondo
rischi ed oneri stabilisce che questi sono destinati 'a coprire perdite o
debiti di nautra determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali
tuttavia alla chiusura dell`esercizio sono indeterminati o lammontare o la
data di sopravvenien:a
Ad una prima disamina della normativa che regola i rapporti tra bilancio
civilistico e legislazione Iiscale, la scelta che il legislatore Iiscale italiano
ha operato sembra quella della dipendenza parziale del risultato Iiscale da
quello civilistico: l`art. 52 del T.U.I.R (D.P.R. 917/86) stabilisce inIatti che
il reddito d`impresa e determinato apportando al risultato desumibile dal
conto economico le variazioni in aumento o diminuzione conseguenti
dall`applicazione della legislazione Iiscale.
Tale disposizione, che apre la parte del Testo unico relativa al reddito
d`impresa e che quindi dovrebbe indicare un principio generale, non trova
coerente seguito nelle rimanenti norme tributarie.
99
Il bilancio di esercizio
Esistono inIatti disposizioni di natura Iiscale che subordinano la
deducibilita di alcuni costi alla loro iscrizione al bilancio di esercizio.
L`art. 75 4 comma del T.U. aIIerma inIatti che le spese e gli altri
componenti negativi sono ammessi in deduzione se e nella misura in cui
risultano imputati al conto dei proIitti e perdite relativo all`esercizio di
competenza. Il Ministero delle Finanze con apposito decreto ha mostrato
segni di ravvedimento riconoscendo la possibilita di dedurre una categoria
di costi che ha esclusiva rilevanza Iiscale (ammortamenti anticipati)
indicando il loro importo soltanto nella dichiarazione dei redditi e non nel
bilancio di esercizio. Senza voler entrare nel merito dell`innovazione, i cui
elementi di positivita sono indubbi, si deve rilevare come una Ionte
normativa secondaria deroghi di Iatto una norma di ordine superiore
(Legge).
Successivamente, la legge n. 503/94 ha soppresso le voci 24 e 25 del
Conto economico ed ha introdotto l`ultimo comma dell`art. 2426 (criteri di
valutazione) prevedendo che e possibile eIIettuare rettiIiche di valore e
accantonamenti esclusivamente in applicazione di norme tributarie. Con
tale modiIica viene recepito il cosiddetto 'principio della dipendenza
rovesciata secondo cui il bilancio puo essere redatto adottando i criteri di
valutazione previsti dalla normativa tributaria, a condizione che tali voci
siano adeguatamente evidenziate e motivate nella nota integrativa.
Sembra che si sia giunti alla Iine di un diIIicile iter ad un contraddittorio
adeguamento delle norme civilistiche a quelle tributarie, ma
Iortunatamente non e cosi in quanto la riIorma societaria ha di recente
tardivamente eliminato l`ultimo comma dell`art. 2426, escludendo la
possibilita di ogni inIluenza Iiscale diretta sul bilancio di esercizio.
Ulteriori sviluppi sono tuttora in corso. (anche se e necessario vederne gli
eIIettivi esiti). La legge delega n. 336 del 3.10.2001 si pone inIatti come
obiettivo l`eliminazione delle interIerenze Iiscali prodotte dalla normativa
Iiscale sul reddito di impresa anche attraverso la modiIica della relativa
disciplina. La Legge delega n. 80 del 7.4.2003 ha successivamente
individuato alcuni obiettivi Iondamentali: riduzione graduale della
pressione Iiscale; sempliIicazione della struttura del prelievo;
armonizzazione della disciplina italiana con i sistemi Iiscali degli altri
paesi dell`unione europea. Sara il Governo a predisporre gli schemi di
legge delegata sull`argomento.
54

54
Nel delineare la nuova imposta sul reddito delle societa (denominata IRES), che
dovrebbe entrare in vigore a partire dal gennaio 2004, si e Iatto riIerimento al problema
Giancarlo Di SteIano
100
5.2. Le differenze temporanee e permanenti
Il Iatto che emergano diIIerente temporanee o permanenti tra reddito
civilistico ed imponibile Iiscale deriva essenzialmente dai diversi obiettivi
che si pongono le normative civili e Iiscali in tema di bilancio di esercizio:
inIormazione esterna la prima, gettito Iiscale la seconda.
Il reddito imponibile diIIerisce dal risultato dell`esercizio a causa di scelte
del legislatore tributario, le quali Ianno si che una determinata componente
positiva o negativa di reddito possa avere rilevanza Iiscale anche diversa
da quella civilistica, col risultato di Iarne derivare un imponibile di periodo
diverso dall`utile o dalla perdita di bilancio.
La diIIerenza tra il risultato della gestione prima delle imposte ed il reddito
imponibile e dovuta quindi al disallineamento tra il concorso di alcune
componenti positive/negative alla Iormazione del primo ma non del
secondo.
Le diIIerenze che si maniIestano tra reddito civilistico ed imponibile
Iiscale possono essere permanenti o temporanee.
55
Le prime si hanno in presenza di costi parzialmente o totalmente
indeducibili (per esempio le spese di rappresentanza) ovvero di ricavi
parzialmente o totalmente esenti (un elenco sempliIicatorio e Iornito
dall`art. 58 del Tuir) che non avranno impatto neanche negli esercizi
successivi (rispettivamente non ridurranno ne aumenteranno cioe il reddito
imponibile). Le diIIerenze cosiddette temporanee sono invece quelle che si
maniIestano sulla base di presupposti simili (ovvero costi non deducibili e
ricavi non tassabili) ma, a diIIerenza di quelle permanenti, saranno
suscettibili di riassorbimento in esercizi diversi a quelli di 'inclusione dei
costi e ricavi nel conto economico civilistico.

dell`armonizzazione con la disciplina degli altri paesi europei. Gli aspetti piu importanti
di questa della riIorma sono i seguenti: tassazione consolidata a livello di gruppo; nuovo
regime dei dividendi, delle plusvalenze e minusvalenze realizzate a seguito di cessione
di partecipazioni; introduzione di norme Iinalizzate a contrastare la sottocapitalizzazione
delle aziende; introduzione di un`aliquota d`imposta unica, con la conseguente
eliminazione della DIT; il regime di trasparenza per le societa di capitali.
55
Si veda sull`artgomento Caramel R. (a cura di), Il bilancio delle imprese. La nuova
disciplina secondo le norme dattua:ione delle direttive europee, Milano, Il Sole 24 Ore
Libri, 1998, pag. 296 e segg.
101
Il bilancio di esercizio
Costituiscono diIIerenze permanenti connesse a ricavi, i componenti
positivi che non concorrono a Iormare il reddito imponibile (art. 58 Tuir);
essi sono, nella maggior parte dei casi, Iormati dai proventi esenti costituiti
dagli interessi attivi e altri proventi derivanti da determinati titoli pubblici
o equiparati, dai proventi soggetti a ritenuta a titolo d`imposta e dai redditi
immobiliari determinati catastalmente.
Costituiscono esempi di diIIerenze permanenti connesse a componenti
negative:
le liberalita; come regola generale le erogazioni liberali non sono
deducibili (art. 65 4 comma Tuir) Ianno eccezione le liberalita a
Iavore dei dipendenti, mentre in alcuni altri casi, vista la Iinalita
sociale, etica o semplicemente meritoria della spesa, l`indeducibilita e
parziale;
le spese generali e gli interessi passivi; il trattamento degli interessi
passivi e delle spese generali e molto diIIerenziato.
56
Per quanto
riguarda gli interessi passivi "spesabili" il legislatore vuole evitare che
si deducano dal reddito soggetto a tassazione gli interessi relativi ad
attivita esenti; la deduzione avviene secondo il seguente rapporto -
coeIIiciente di deducibilita A/B - dove 'B e uguale ai ricavi piu i
redditi Iondiari piu le plusvalenza e sopravvenienze piu l'aumento delle
rimanenze di magazzino e lavori in corso (le cessioni di titoli e divise si
computano solo per l'eccedenza dei ricavi sui costi e senza tener conto
delle rimanenze); per quanto riguarda 'B, esso e uguale ad 'A
aumentato degli interessi dei titoli esenti piu altri ricavi esenti. Tale
rapporto e applicabile anche alle spese generali, a norma dell`art. 75,
comma 5 Tuir.
le spese di rappresentanza; la deduzione delle spese di rappresentanza e
limitata ad un terzo della spesa documentata, con obbligo di imputare
Iiscalmente la quota deducibile in tre anni (la deduzione eIIettiva
annuale e quindi pari ad un nono del costo "iniziale"). Resta

56
Gli interessi sui mutui per nuovi immobilizzi ne aumentano il costo sino all'esercizio
che precede il loro possibile Iunzionamento. In altri termini gli interessi passivi per
l'acquisizione o realizzazione di beni speciIici si comprendono nel costo gli interessi
passivi sostenuti, Iino all'esercizio della loro entrata in Iunzione, su prestiti contratti per
la loro acquisizione o costruzione, purche imputati nel bilancio ad aumento del costo del
bene strumentale (art.76, comma 1, lett. b). Per le solo imprese edili la possibilita di
computare gli interessi ad incremento del costo degli immobili costruititi e destinati
quindi alla vendita (art. 76, comma 1 lett.b ).
Giancarlo Di SteIano
102
indispensabili inoltre il requisito dell'inerenza di tali spese.
57
i costi relativi a beni che danno luogo a redditi esenti o determinati
catastalmente; tali costi sono indeducibili ai sensi del disposto del 5
comma dell`art. 75 Tuir o del secondo comma dell`art. 57 del Tuir.
58
Esistono in realta anche altre cause che originano diIIerenze permanenti tra
reddito civilistico ed imponibile Iiscale che sono nella maggior parte dei
casi riconducibili a 'violazioni delle procedure richieste
dall`amministrazione Iinanziaria per ottenere determinati eIIetti
imponibili.
59
Costituiscono invece diIIerenze temporanee tra risultato civilistico ed utile
imponibile, e comportano cioe uno spostamento Iiscale di componenti
positivi o negativi di reddito le diIIerenze che causano un diIIerimento od
una anticipazione della tassazione.
I principali casi in cui vi puo essere una diIIerenza temporanea sono i
seguenti:

57
Il problema applicativo maggiore di questa disposizione e la diIIicolta di distinguere tra
spese di pubblicita e propaganda e spese di rappresentanza. Il criterio da applicare
potrebbe essere il seguente: - le spese relative alla diIIusione della conoscenza del nome
dell'azienda, di un marchio di un prodotto e che quindi hanno per oggetto la diIIusione di
un'inIormazione al pubblico, piu o meno ristretto attraverso un "mezzo" pubblicitario,
rientrano nella prima categoria (pubblicita e propaganda), e sono integralmente
deducibili nell'esercizio o per quote pari ad un quarto (1/4). - le spese sostenute per la
cessione gratuita a Iavore di terzi di beni o servizi con lo scopo di migliorare l'immagine
aziendale, e quindi con un legame "mediato" con l'azienda, costituiscono spese di
rappresentanza, sono ammesse in deduzione nella misura di un terzo del loro ammontare
e sono deducibili per quote costanti nell`esercizio in cui sono state sostenute e nei quattro
successivi. I contributi erogati per l'organizzazione di convegni sono sempre considerati
spese di rappresentanza ed anche quelle relative a beni distribuiti gratuitamente recanti
emblemi denominazioni o altri riIerimenti atti a distinguerli come prodotti dell`impresa.
58
Nel primo caso e nel secondo caso l`indeducibililita e connessa ad una stretta
applicazione del principio di inerenza, se un certo reddito non e rilevante Iiscalmente
non lo sono neppure i costi ad esso relativi; per quanto riguarda gli immobili non
strumentali questi non sono tassati come reddito d'impresa ma secondo le risultanze
della rendita catastale (R.C.) da indicare nel modello unico. In altri termini la RC
esprime una redditivita sintetica dell`immobile che tiene conto di costi e ricavi 'medi
attribuibili a quel determinato bene. I relativi costi 'eIIettivi non sono quindi ammessi
in deduzione: sia i costi che i ricavi devono essere sostituiti in sede di dichiarazione dei
redditi (Mod.Unico) dalla rendita catastale.
59
Esempi: non corretta imputazione temporale dei componenti negativi (75 4 comma
Tuir); mancata iscrizione nei prescritti registri dei cespiti ammortizzabili ; rapporti
commerciali con societa domiciliate nei cosiddetti paradisi Iiscali (art. 76 7 comma bis
Tuir).
103
Il bilancio di esercizio
plusvalenze patrimoniali
60
: riguardano i beni diversi da quelli indicati
nell`art. 53 Tuir la cui eventuale plusvalenza puo a scelta del
contribuente essere sottoposta a tassazione totalmente nell`esercizio in
cui e stata realizzata o in quote costanti nell`esercizio stesso ed in quelli
successivi, ma non oltre il quarto a patto pero che i beni siano stati
posseduti per un periodo non inIeriore ai tre anni;
accantonamenti per rettiIiche di valore o per passivita potenziali: piu in
particolare si tratta delle seguenti voci ammortamento beni materiali
(art. 67 2 comma Tuir); ammortamento beni immateriali ed
avviamento (art. 68 1 e 3 comma Tuir); svalutazioni crediti (art. 71
Tuir); interessi di mora (art. 71 6 comma tuir); oneri derivanti da
operazioni a premio e da concorsi a premio (art. 73 Tuir 3 comma);
lavori ciclici di manutenzione e revisione di navi ed aeromobili (art. 73
Tuir); costi di ripristino o di sostituzione dei beni gratuitamente
devolvibili (art. 73 Tuir 2 comma); l`ammortamento 'totale dei costi
delle immobilizzazioni materiali di valore non superiore al milione
(art.67 c.6); tutti gli altri accantonamenti diversi da quelli previsti dalla
normativa tributaria (art. 73 tuir 4 comma);
rimanenze: la valorizzazione delle rimanenze ai Iini Iiscali e deIinita
dagli art. 59 e 60 Tuir in maniera diversa da quella civilistica;
titoli e partecipazioni; ai Iini Iiscali possono essere valutate al costo o
in alternativa limitatamente alle partecipazioni dell`attivo
immobilizzato in imprese controllate e collegate con il metodo del
patrimonio netto secondo quanto previsto dagli artt. 61 e 66 Tuir;
minusvalenze; scaturiscono da beni patrimoniali e strumentali (o piu
precisamente diversi da quelli indicati all`art. 53) sono deducibili solo
se realizzate (art. 66 1 1 bis e 2 comma Tuir);
competenza Iiscale per cassa; compensi ad amministratori delle societa
(art. 62 3 comma Tuir); imposte deducibili (art. 64 1 comma Tuir);
contributi ad associazioni sindacali e di categoria (art. 64 4 comma).

60
Le plusvalenze sono utili sulla cessione dei beni patrimoniali e strumentali, determinati
per diIIerenza tra il prezzo di cessione ed l'ultimo valore riconosciuto ai Iini Iiscali (es.
beni ammortizzabili: valore di acquisto piu oneri accessori meno somma degli
ammortamenti eIIettuati). In realta in questa categoria rientrano piu Iattispecie. Piu in
particolare si puo dire che producono plusvalenze: 1) le cessioni a titolo oneroso come
in precedenza indicato; 2) il risarcimento anche in Iorma assicurativa; 3) la destinazione
estranea all'impresa.

Si veda l`art 54 Tuir
Giancarlo Di SteIano
104
Se quindi le diIIerenze permanenti segnano un inconciliabile dissidio tra
reddito civilistico ed imponibile Iiscale, questo, seppur presente, tende per
quanto attiene le diIIerenze temporanee ad annullarsi nell`arco di piu
esercizi.
5.3. Le imposte differite e le imposte anticipate
Sulla base di quanto abbiamo appena visto, e evidente che soltanto le
diIIerenze temporanee rilevano per il calcolo delle imposte diIIerite attive e
passive, in quanto nell`altro caso l`eIIetto Iiscale sul bilancio aziendale e a
carattere 'deIinitivo.
La necessita di iscrivere le imposte sul reddito sulla base del rigoroso
rispetto del criterio della competenza temporale, indipendentemente quindi
dalla data in cui avverra l`eIIettivo versamento, comporta la necessita di
considerare in bilancio la cosiddetta 'Iiscalita diIIerita cosi come prevista
dalla nuove norme sul bilancio di esercizio.
Con tale termine si Ia riIerimento in particolare alle seguenti categorie di
imposte:
1. imposte anticipate (imposte diIIerite attive o prepagate o
anticipate); le attivita per imposte anticipate si originano dalle
diIIerenze temporali di deducibilita del costo e rappresentano
imposte pagate anticipatamente (per eIIetto, ad esempio del
diIIerimento nella deducibilita di una parte della svalutazione dei
crediti iscritta nel conto economico civilistico), che verranno
recuperate negli esercizi successivi (quando le suddette svalutazioni
diventeranno deducibili); le imposte diIIerite attive evidenziano un
elemento attivo del patrimonio (con utilizzo della voce
speciIicatamente prevista dalla riIorma) maturate a seguito di
imposte pagate nel corso dell`esercizio o in passati esercizi e che
saranno recuperate in Iuturi periodi di imposta.
2. imposte diIIerite passive (o posticipate); le passivita per imposte
diIIerite si originano dalle diIIerenze temporali di tassabilita e
rappresentano imposte diIIerite (per eIIetto, ad esempio, del
diIIerimento nella imponibilita di plusvalenze patrimoniali
realizzate ed iscritte nel conto economico), che verranno pagate
negli esercizi successivi (quanto le plusvalenze verranno tassate, a
105
Il bilancio di esercizio
seguito del Irazionamento in cinque esercizi); le imposte diIIerite
passive sono degli oneri Iiscali che si maniIesteranno nei successivi
esercizi, mentre il componente positivo di reddito e stato imputato
all`esercizio in chiusura.
Danno quindi, per esempio, origine ad imposte diIIerite attive, quindi ad
una anticipazione della tassazione rispetto alla competenza civilistica:
i compensi agli amministratori non liquidati nell`esercizio di
competenza (art. 62 3 comma TUIR);
le perdite Iiscali riportabili in relazione all`art. 102 Tuir.
la svalutazione dei crediti per cessione di beni e prestazione di servizi
oltre i limiti ammessi dall`art. 71 del Tuir;
l`ammortamento di immobilizzazioni materiali ed immateriali oltre la
misura massima prevista dagli art. 67 e 68 del Tuir;
la svalutazione dei titoli e delle partecipazioni iscritti nelle
immobilizzazioni e la svalutazione dei titoli e delle partecipazioni
iscritte nell`attivo circolante in base al valore di presumibile realizzo
desumibile dall`andamento del mercato, che tuttavia risultino superiori
alla misura massima Iiscalmente prevista art. 61 Tuir;
i costi di manutenzione imputati al conto economico per un importo
superiore a quello massimo previsto dalla norma Iiscale art. 67 7
comma Tuir;
gli accantonamenti per Iondi rischi ed oneri accantonati in eccesso
rispetto all`art. 73 Tuir;
Costituiscono invece esempi di scelte che segnano la nascita di imposte
diIIerite passive, portano ovvero ad un diIIerimento della tassazione
rispetto alla competenza civilistica
61
:
l`ammortamento anticipato indicato solo nella dichiarazione dei redditi
art. 67 comma 3 Tuir;
le plusvalenze imputate al conto economico, mentre Iiscalmente
vengono Irazionate in cinque esercizi ai sensi dell`art. 54 4 comma
Tuir

61
E` da rilevare che tali comportamenti, sebbene violavano in passato il principio della
neutralita del bilancio, non davano luogo a censure di tipo civilistico (es. annullabilita
del bilancio) in virtu dell`ultimo comma del 2426, ora abrogato; era necessario anche
prima pero Iornire in nota integrativa una esauriente ed adeguata inIormativa sia Iornita
nell`ambito della nota integrativa. La posticipazione del versamento eIIettivo delle
imposte rappresenta di Iatto il vantaggio 'Iinanziario che nella maggior parte dei casi
ne costituisce la reale giustiIicazione. Si veda E. Santesso U. Sostero Il bilancio. Norma
civilistice e interferen:e fiscali, Milano, Il Sole 24 Ore, Libri, 2000, pag. 34 .
Giancarlo Di SteIano
106
L`attuale 'separazione tra la normativa Iiscale e quella civilistica e la piu
rigorosa applicazione dei principi civilistici di prudenza e competenza
impone, come gia aIIermato, una piu chiara collocazione in bilancio delle
imposte anticipate e di quelle diIIerite.
L`intera normativa come evidenziato in precedenza e stata modiIicata per
tener conto di una piu stringente applicazione del principio di competenza
e neutralita. Le modiIicazioni introdotte dalla riIorma del diritto societario
sanciscono la deIinitiva separazione del bilancio dalla dichiarazione dei
redditi eliminando il comma 2 dell' articolo 2426 (criteri di valutazione) e
modiIicando il n. 14 dell' articolo 2427 (nota integrativa). Non e piu
possibile quindi eIIettuare rettiIiche di valore e accantonamenti
esclusivamente in applicazione di norme tributarie. E opportuno che a
partire al gennaio 2004 le aziende, nella redazione del bilancio, operino
esclusivamente in termini civilistici e non Iiscali. In realta, gia da alcuni
anni numerose disposizioni tributarie non richiedono inquinamenti al
bilancio in quanto le eventuali modiIiche dell`utile civilistico potevano
avvenire in sede di modello Unico, nel quale devono essere apportate
variazioni in aumento e in diminuzione. Ovviamente tali variazioni
comportavano la rilevazione delle imposte diIIerite (attive e passive) e, di
conseguenza, con l' obbligo di adeguata inIormazione nella nota integrativa
(articolo 2427, numero 14). Dal punto di vista Iormale, il dlgs n.6 /2003
ha apportato, risolvendo una serie di dubbi interpretativi, come abbiamo
gia avuto modo di rilevare, alcune integrazioni e modiIiche alle voci
contenute negli schemi di stato patrimoniale, conto economico e nota
integrativa.
107
Il bilancio di esercizio
6. Il processo di formazione del bilancio
.1. L'iter contabile di redazione del bilancio
Il presupposto necessario per avviare l'iter Iormativo del bilancio e
l'avvenuta contabilizzazione di tutti i Iatti amministrativi compiuti nel
corso dell'esercizio almeno Iino alla data cui il bilancio si riIerisce. Le
cosiddette 'scritture di esercizio svolgono inIatti questa Iunzione
rilevando i Iatti di gestione ogniqualvolta essi originano una variazione
Iinanziaria, senza tenere minimamente conto del principio della
competenza economica.
Cio ovviamente presuppone la necessaria presenza di una ordinata e
corretta contabilita sociale di cui il bilancio diventa sintesi esplicativa.
Il principio che domina questa prima Iase e, come si e gia avuto modo di
rilevare, il principio di cassa, ovvero i Iatti di gestione determinati e
valorizzati sulla base di una transazione Iinanziaria con una terza
economia.
La seconda Iase della redazione del bilancio consiste nella predisposizione
e nella registrazione delle cosiddette scritture di assestamento (che si
ripartiscono a loro volta in scritture di completamento e scritture di
rettiIica) con le quali vengono rettiIicati o integrati valori economici o
patrimoniali che non hanno avuto piena e completa rappresentazione nel
corso dell'esercizio per motivi temporali o perche trattasi di valori la cui
quantiIicazione e strettamente correlata alla Iine dei processi relativi e la
Iase di chiusura dell'esercizio comporta necessariamente una stima dei loro
esiti per mezzo dell`applicazione di una serie di criteri di valutazione
elaborati dalla dottrina e Iatti in parte propri dalla normativa .
In particolare le scritture di completamento hanno la Iinalita di completare
(ovvero in altri termini di integrare) la contabilita per mezzo
dell`inserimento di valori che, pur di competenza dell`esercizio, non erano
stati in precedenza contabilizzati perche mancava il documento contabile
di riIerimento, perche non erano stati resi pubblici dati indispensabili per il
calcolo o per altri motivi indipendenti dalla volonta aziendale.
Giancarlo Di SteIano
108
Le scritture di rettiIica che hanno la Iinalita di rettiIicare valori che sono
stati contabilizzati in precedenza nel corso dell`esercizio sulla base della
maniIestazione Iinanziaria ma non sono in tutto od in parte di competenza
dell`esercizio (risconti, merci in rimanenza, ecc.) e di prendere in
considerazione costi presunti relativi a rischi ed oneri esistenti a Iine
periodo, ma la cui maniIestazione Iinanziaria avverra successivamente alla
chiusura dell`esercizio.
La terza Iase riguarda la chiusura contabile dei conti al Iine di ottenere un
perIetto allineamento (di tipo 'riassuntivo vista la maggiore analiticita dei
singoli saldi di conto) delle risultanze contabili alle voci di bilancio.
Essa quindi prevede:
le scritture di riclassiIicazione dei conti
le scritture di riepilogo al conto economico e la chiusura generale dei
conti.
E` da considerare che scarsa analiticita dell`output Iinale, sebbene possa
inIluenzare in senso minimale il piano dei conti, non implica
necessariamente che questo sia modellato sulla base delle denominazioni
imposte dal codice civile in tema di bilancio. Al contrario, il piano dei
conti sara sempre necessariamente piu analitico di quanto richieda l`attuale
struttura di bilancio, e questo sia perche esso rappresenta una base di dati
da utilizzare a Iini conoscitivi interni, sia perche le determinazioni di
bilancio elaborate dal soggetto redattore implicano in ogni caso un maggior
grado di dettaglio dei dati, rispetto ad un output che si qualiIica come
modello di sintesi.
La possibile eventualita di dover eIIettuare ex-post una ricostruzione dei
complessi processi di 'sedimentazione dei valori a Iini di controllo,
consiglia che venga redatto per ciascun anno un documento di
riconciliazione tra i conti di mastro e le voci di bilancio, un documento
che, in altri termini, evidenzi il processo di aggregazione dei singoli conti
nelle voci previste dal bilancio di esercizio armonizzando le risultanze
contabili agli schemi previsti dalla normativa. Tale documento potrebbe
inoltre consentire un maggior grado di liberta in relazione alle diverse
logiche che possono sovraintendere alla tenuta della contabilita e alla
determinazione del risultato di esercizio.
Terminate le tre Iasi l'iter contabile relativo alla redazione del bilancio
d'esercizio puo dirsi concluso; tuttavia e necessario evidenziare che la
conclusione della terza Iase permette agli amministratori (o
all`amministratore unico) di disporre di una bozza degli schemi di bilancio
che sara oggetto di un`apposita proposta di bilancio da sottoporre
109
Il bilancio di esercizio
all`approvazione dell'assemblea (insieme alla nota integrativa) e che,
quindi, l`eIIettiva la chiusura dei conti sara eIIettuata solo nel momento in
cui l'assemblea avra approvato il bilancio (potendo essa stessa decidere,
eccezionalmente, di apportarvi modiIiche e/o cambiamenti).
.2. L'attivit di controllo: il collegio sindacale e il "revisisore contabile
La riIorma del diritto societario, investendo gli aspetti di corporate
governance, ha introdotto molte innovazioni in materia di collegio
sindacale.
Tale organo non e previsto nel sistema dualistico (basato su un consiglio di
gestione e un consiglio di sorveglianza) e monistico (basato su un consiglio
di amministrazione al cui interno viene nominato un comitato di controllo),
nei quali e sempre obbligatori la nomina di un revisore esterno.
Nel sistema classico (o latino), il controllo cosiddetto contabile e stato
nella maggior parte dei casi sottratto dalle competenze del collegio ed e
stato attribuito ad un revisore esterno o ad una societa di revisione (art.
2403 e 2409 bis primo e secondo comma); soltanto le societa che oltre a
non Iare ricorso al mercato del capitale di rischio, non siano tenute alla
redazione del bilancio consolidato possono, con esplicita previsione dello
statuto, attribuire al collegio sindacale il controllo contabile.
La riIorma ha pero ampliato al contempo i doveri dei sindaci che ai sensi
dell`art. 2403 C.C., oltre a vigilare sull`osservanza della legge e dello
statuto, dovranno veriIicare il rispetto dei principi di corretta
amministrazione, l`adeguatezza dell`assetto organizzativo, amministrativo
e contabile adottato dalla societa, nonche il suo concreto Iunzionamento.
Ferma restando la Ierma distinzione dei ruoli, l`organo di controllo interno
(che esplica parte dell`attivita endogena di controllo) svolge per certi versi,
nell`ambito del proprio mandato, un`attivita di collaborazione con l`organo
amministrativo, stigmatizzata da una serie di espliciti riIerimenti normativi,
che lo avvicinano all`area del soggetto economico. Anche nel caso in cui il
controllo contabile spetti ad un soggetto esterno all`organo sindacale, il
collegio continuera a svolgere compiti che attengono, almeno
indirettamente, agli aspetti relativi alla contabilita e del bilancio; in
particolare la scelta Iatta dal legislatore italiano di una regolamentazione
'codicistica del bilancio di esercizio impone ai sindaci, nell`ambito del
dovere di vigilanza sull`osservanza della legge, di eIIettuare la puntuale
Giancarlo Di SteIano
110
veriIica delle norme che ne sovraintendono la compilazione.
Il collegio sindacale dovra, almeno trenta giorni prima della data Iissata per
l'assemblea, ricevere dall`organo amministrativo una copia del bilancio
(art. 2429 C.C.) e della relazione sulla gestione. Il bilancio da trasmettere
all`organo di controllo e il bilancio completo, comprendente quindi lo stato
patrimoniale, il conto economico e la nota integrativa oltre che la relazione
sulla gestione, qualora la societa sia obbligata a redigerla. Cio vuol dire che
ai sindaci e accordato un lasso di tempo non inIeriore ai quindici giorni per
esperire i controlli ritenuti opportuni ai Iini della successiva redazione della
relazione al bilancio. L'inosservanza di tale obbligo rende il bilancio nullo,
in quanto e opinione prevalente che il bilancio sia Irutto di una attivita
concorrente di tre organi: amministratore unico (o C.d.A.), assemblea dei
soci e collegio sindacale preposti rispettivamente alla redazione,
approvazione e controllo del bilancio.
Nei termini richiesti per il deposito del bilancio presso la sede sociale, cioe
almeno 15 giorni prima dell`assemblea i sindaci dovranno inIatti redigere
una relazione indirizzata all`assemblea dei soci, dove dovranno riIerire
oltre che sull`attivita di controllo dell`amministrazione, anche sul bilancio
di esercizio (ex art. 2429 C.C.); in tale relazione deve risultare il parere
collegiale:
sui risultati dell'esercizio sociale;
sull`attivita svolta nell`adempimento dei propri doveri;
circa eventuali osservazioni e proposte in ordine al bilancio e alla
sua approvazione, con particolare riIerimento alla deroga ex art.
2423 C.C., comma quarto (disapplicazione, in casi eccezionali,
delle disposizioni sul bilancio);
in merito al consenso all'iscrizione dei cosiddetti oneri pluriennali
(le spese di impianto ed ampliamento, dei costi di ricerca, sviluppo
e pubblicita e dell'avviamento).
La relazione del collegio sindacale e un atto obbligatorio (la cui assenza,
come gia ricordato, rende nulla la delibera di assembleare) ma non
vincolante per l'assemblea nel senso che il parere dei sindaci puo diIIerire
rispetto alla decisione assembleare.
Nel caso in cui sia presente un revisore, anche quest`ultimo e tenuto a
predisporre una relazione, che risultera, secondo quanto previsto dalla
riIorma, 'analoga, in quanto a struttura, a quella predisposta dai sindaci.
Il soggetto incaricato della revisione dovra in ogni caso veriIicare che il
bilancio di esercizio sia redatto secondo le norme di legge speciIicatamente
previste. E` ovvio che per quanto attiene i contenuti le due relazioni
111
Il bilancio di esercizio
debbano essere assolutamente autonome ed indipendenti.
Con riIerimento al bilancio di esercizio il revisore deve in particolare
accertare:
1. il rispetto dei principi di redazione del bilancio (art. 2423 e 2423-bis);
2. la sostanziale corrispondenza del bilancio alla contabilita sociale;
3. il rispetto dei corretti principi di valutazione adottati dagli
amministratori;
4. il rispetto dei requisiti Iormali in ordine agli schemi di bilancio;
5. la correttezza delle deroghe ai principi di redazione, ai principi di
valutazione ed alle strutture di bilancio eventualmente adottate;
6. l`iscrizione nei conti d`ordine di tutti i rischi e impegni di natura
indeterminata che non anno trovato riIlesso nel bilancio;
7. l`esaustivita dei contenuti della nota integrativa;
8. il deposito del bilancio, il rispetto dei termini di consegna dello stesso
ai sindaci e ai revisori ed il prospetto riepilogato delle societa
controllate e collegate(se necessario);
9. il rispetto dei termini di pubblicazione del bilancio presso il registro
delle imprese.
Dal quadro esposto risulta che il bilancio di esercizio e sottoposto ad una
serie di controlli la cui estensione e proIondita non e priva di aree di
sovrapposizione. Cio potrebbe costituire una garanzia ulteriore per i terzi, o
diventare un Iacile ma inutile alibi in caso di situazioni 'patologiche.
Il mutato quadro normativo deve indurre i soggetti interessati alla lettura
del bilancio di esercizio ed alla sua interpretazione a porre una maggiore
attenzione ai documenti redatti dal collegio sindacale e dal revisore
contabile. Soltanto una lettura attenta puo inIatti svelare, al lettore non
improvvisato, la presenza di situazioni di criticita della gestione sociale
anche in presenza di comportamenti contabili caratterizzati da un certo
'mimetismo.
.3. Il procedimento di approvazione e di deposito
Con riIerimento alle societa che adottano il sistema tradizionale o il
sistema monistico, la redazione della proposta di bilancio di esercizio
rientra tra i doveri attribuiti agli amministratori che la sottopongono
Giancarlo Di SteIano
112
successivamente all`approvazione dell`assemblea dei soci.
62
Ai sensi dell'art. 2423 C.C. il compito di redigere il bilancio e demandato
agli amministratori, i quali non possono giuridicamente delegarlo ad altri
(neppure al Comitato Esecutivo o all'Amministratore Delegato, se esistono,
ai sensi dell'art. 2381 C.C.), nel senso che la loro responsabilita e esclusiva,
e permane sia nel caso in cui la redazione del bilancio venga materialmente
compiuta da dipendenti dell`azienda o proIessionisti esterni (come spesso
avviene), sia dopo l'approvazione dello stesso da parte dell'Assemblea.
Per le societa in cui e costituito un consiglio di amministrazione (e quindi
non risultano 'governate da un amministratore unico) l`esame del bilancio
e degli eventuali documenti accompagnatori sono oggetto, in genere, di
una speciIica seduta consigliare.
In tal caso e necessari provvedere alla convocazione da parte del
Presidente secondo le modalita previste dallo Statuto (o in mancanza in
Iorma libera), per l'approvazione della bozza di proposta di bilancio da
sottoporre poi all`assemblea. L'avviso di convocazione deve pervenire a
tutti i consiglieri ed ai sindaci, che lo ricordiamo sono obbligati ad assistere
ai consigli di amministrazione ai sensi dell'art. 2405 C.C. (ma la loro
assenza non inIicia le delibere consiliari).
In alcuni casi e consuetudine che, prima della speciIica riunione per la
discussione del bilancio, il consiglio di amministrazione (CdA) espliciti
alcune indicazioni di massima in merito alla materiale redazione di
bilancio alla direzione amministrativa in un`apposita delibera da
indirizzare alla stessa nelle prime settimane dell`anno. Questa delibera
dovrebbe avere come oggetto speciIiche situazioni meritevoli di
approIondimento in relazione alla loro criticita o suscettibili di particolare
qualiIicazione 'soggettiva in relazione alle strategie aziendali perseguite
dal consiglio.
Il rapporto tra organo di amministrazione e direzione amministrativa e con
riIerimento al complesso processo di redazione/approvazione della bozza
di proposta di bilancio particolarmente importante e complesso.
In genere si distinguono diverse modalita di interazione a seconda delle
strutture di 'governance che la societa si e data; distinguiamo i casi in cui
esiste un amministratore delegato, (il cui rapporto diretto con il

62
Si ricorda che per le societa che adottano il sistema dualistico, l`approvazione del
bilancio e, ai sensi dell`art. 2409-terdicies C.C. una competenza del consiglio di
sorveglianza Iermo restando il diritto dell`assemblea di deliberare sulla distribuzione
degli utili.
113
Il bilancio di esercizio
management da un lato e con il capitale di controllo dall`altro 'salta dal
punto di vista operativo - ma non della responsabilita - alcune competenze
del consiglio di amministrazione anche in tema di bilancio), in cui c`e
l`amministratore unico (e un caso simile al precedente, con la diIIerenza
che sussiste un riallineamento tra responsabilita e poteri), o in cui sono
presenti agguerrite minoranze azionarie rappresentate in consiglio di
amministrazione (in tal caso i processi di Iormazione del bilancio possono
assumere Iorme assai diversiIicate, ma in generale nettamente piu
trasparenti di quelle appena analizzate per la presenza di una maggiore
articolazione degli interessi).
63
Sebbene, come gia aIIermato, la bozza di proposta di bilancio da Iar
approvare al CdA venga di Iatto redatta per prassi consolidata dal direttore
amministrativo con la partecipazione dell`amministratore
delegato/direttore generale, e in ogni caso opportuno che la 'struttura
operativa metta a disposizione dei singoli componenti del CdA tutta una
serie di dati 'aggregati, ma analiticamente signiIicativi, per garantire la
possibilita di ricostruzione e di veriIica dell`intero processo di Iormazione
di questo Iondamentale documento di cui sino a quel momento si e
occupata l`amministrazione e che il consiglio deve approvare.
64
Sotto questo proIilo e necessario ricordare che l`art. 2381 C.C., nella sua
nuova versione, innova notevolmente Iunzionamento e responsabilita del
CdA. Sussiste inIatti la previsione che '(.) il presidente convoca il

63
E` da sottolineare che la presenza di un amministratore delegato e nella generalita dei
casi riconnessa alla presenza di un Iorte azionista di controllo, nei cui conIronti svolge il
ruolo di 'Iiduciario diretto, mentre in caso di proprieta 'diIIusa il ruolo del presidente
del CdA risulta raIIorzato, in quanto ad esso spettano i poteri di coordinamento
dell`attivita del consiglio che risulta maggiormente orientato alla creazione di valore per
tutti gli azionisti. Si veda V.Coda, 'I nuovi bisogni di innovazione nel governo
dell`impresa, in Economia & management, marzo/aprile 2002, pag. 70.
64
Si potrebbe ipotizzare per esempio con riIerimento alla valutazione dei crediti verso
clienti, che vengano trasmessi nel dettaglio i criteri con cui e stata eIIettuata la
svalutazione degli stessi con il listato della speciIica dei crediti raggruppati per classi
omogenee completa di percentuali di svalutazione e parere delle studio legale (o uIIicio
legale interno) a cui e stato dato eventualmente incarico di esercitare tutte le azioni utili
allo scopo di escuterne la maggior percentuale possibile. Il tutto ovviamente siglato dai
dipendenti dell`azienda che hanno supervisionato le relative operazioni. Lo stesso
potrebbe essere eIIettuato per quanto attiene per esempio la valutazione dello stato
avanzamento lavori (SAL) per le commesse pluriennali, o gli stanziamenti a Iondo
rischi.
Giancarlo Di SteIano
114
consiglio di amministrazione, ne Iissa l`ordine del giorno (odg), ne
coordina i lavori e provvede aIIinche adeguate inIormazioni sulle materie
iscritte all`odg vengano Iornite a tutti i consiglieri. E` evidente che le
adeguate inIormazioni da Iornire ai consiglieri devono, vista la complessita
delle materie trattate, precedere in ogni caso la riunione consiliare: la
necessaria sottolineatura del nuovo diritto societario si colloca in tal caso
nell`alveo delle migliori prassi consiliari.
Tale procedura e resa necessaria dal Iatto che essendo le responsabilita
dell`intero consiglio di amministrazione in tema di bilancio non delegabili,
ogni suo componente e chiamato a sopportare in pieno le responsabilita
connesse alla redazione di un documento viziato da irregolarita civilistiche
se non addirittura penali. Il non aver partecipato alla redazione materiale
della proposta di bozza di bilancio non comporta alcuno 'scarico di
responsabilita. L`unico modo per svolgere un reale ruolo attivo nella
redazione della bozza di proposta di bilancio, senza dover occuparsi degli
aspetti 'minuti e, appunto, connessa alla possibilita di giungere
all`approvazione della bozza di proposta passando dall`analisi ed dalla
'condivisione di una serie di documenti 'semilavorati; soltanto in questa
maniera e possibile giungere alla Iine all`espressione di un reale 'consenso
inIormato nell`ambito di una generale 'tracciabilita dei processi
decisionali.
Tornando agli aspetti procedurali, si deve ricordare che in base all'art. 2429
c.c. devono restare depositati presso la sede della societa nei quindici
giorni che precedono l'assemblea e Iinche il bilancio non sia approvato:
- il bilancio (stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa);
- la relazione sulla gestione;
- le copie integrali dell'ultimo bilancio delle societa controllate; tuttavia
per le societa incluse nel consolidamento il deposito delle copie
integrali dei bilanci puo essere sostituito con il deposito di un
prospetto riepilogativo dei dati essenziali di tali bilanci;
- un prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell'ultimo bilancio delle
societa collegate;
- la relazione del collegio sindacale;
- la relazione del revisore (o societa di revisione per le societa quotate).
Il deposito deve avvenire presso la sede legale della societa (non presso la
sede amministrativa od operativa) ed e necessario aIIinche i soci possano
prendere visione del bilancio e degli allegati prima di esprimere il proprio
voto in sede assembleare di approvazione del documento.
L'approvazione della bozza o progetto di bilancio, cosi come proposto
115
Il bilancio di esercizio
dall`organo amministrativo, e atto demandato dalla legge all'assemblea
ordinaria dei soci, la quale deve riunirsi almeno una volta l'anno per
adempiere a tale mansione (secondo quanto stabilito dall'art. 2364 C.C.)
entro il termine previsto dallo statuto e comunque non superiore a
centoventi giorni.
65
ConIormemente ad una antica tradizione mirante a espandere la possibilita
di controllo esterno, l'approvazione del bilancio da parte dell'assemblea
non libera gli amministratori, i direttori generali ed i sindaci dalle
responsabilita incorse nella gestione sociale; e cio a riprova del Iatto che
sebbene l'iter con cui si Iorma e si perIeziona il bilancio richieda
l'intervento successivo dei tre organi: amministrativo, assembleare e di
controllo ciascuno partecipa all`atto complesso con poteri e responsabilita
proIondamente diIIerenziate.
L'individuazione dei poteri dell'assemblea in sede di approvazione di
bilancio e questione controversa in dottrina esistendo una posizione
minoritaria secondo la quale l'assemblea puo solo approvare o non
approvare il bilancio, ed una posizione maggioritaria secondo la quale
l'assemblea puo anche modiIicare il progetto di bilancio.
Nella pratica viene comunque riconosciuta la possibilita che l'assemblea
dei soci decida di modiIicare il progetto di bilancio presentato, Iornendo
agli amministratori i criteri e le modalita di modiIica. In tal caso il progetto
di bilancio non viene approvato, viene modiIicato dagli amministratori e
solo allora riproposto per l'approvazione.
66

65
Questa e la disposizione prevista dalla riIorma del diritto societario. Lo statuto inoltre
puo prevedere un maggior termine, comunque non superiore a sei mesi, nel caso che la
societa sia tenuta alla redazione del bilancio consolidato e quando lo richiedano
particolari esigenze relative alla struttura ed all`oggetto della societa. In tal caso gli
amministratori devono segnalare nella relazione sulla gestione le ragioni che hanno
comportato il rinvio.
66
E` quanto avvenuto subito prima della crisi della FerIin S.p.A., la Iinanziaria della
Iamiglia Ferruzzi che controllava negli anni `90 la Montedison, la Fondiaria, e la
Calcestruzzi. Sulla base di una serie di esiti positivi a riscontri eIIettuati dalla
magistratura inquirente, Iu a tutti evidente al momento dell`approvazione assembleare
del bilancio della FerIin che lo stesso non rappresentava con chiarezza e Iedelta la
sottostante realta aziendale. Gli amministratori quindi lo ritirarono e successivamente
un`altra assemblea, dominata da un nuovo soggetto economico, approvo un bilancio
proIondamente modiIicato. Esiste anche un'interpretazione dottrinale minoritaria,
Iondata su un'interpretazione letterale dell'art. 2364, 1 comma, c. c. ("...l'assemblea
ordinaria approva il bilancio..." ) in base alla quale l'assemblea ordinaria non puo
neppure suggerire di modiIicare il bilancio, ma solo approvarlo o disapprovarlo in
Giancarlo Di SteIano
116
Altro potere demandato all'assemblea che approva il bilancio e quello di
deliberare sulla distribuzione degli utili ai soci, su proposta degli
amministratori, ai sensi dell'art. 2433 C.C.. Con tale delibera, e solo allora,
sorgera il diritto dei soci alla riscossione del dividendo.
In caso di perdite la stessa assemblea dovra deliberarne la copertura o il
rinvio agli esercizi successivi, con l'avvertenza che non potra Iarsi luogo a
ripartizione dell'utile sino a che il capitale non sia reintegrato o ridotto
corrispondentemente.
Ai sensi dell'art. 2435 C.C. entro trenta giorni dalla data di approvazione
del bilancio gli amministratori devono provvedere al deposito di
quest'ultimo corredato dalla relazione sulla gestione (in caso sia prevista),
dalla relazione del collegio sindacale (ove esista) e dal verbale di
approvazione dell'assemblea, presso l'uIIicio del registro delle imprese.
Entro un mese dall`approvazione del bilancio deve essere presentata la
dichiarazione dei redditi (cosiddetto Modello Unico).

blocco. Si veda: B. Quatraro, S. D'Amora, Il bilancio deserci:io e consolidato, Milano,
GiuIIre, 1998.
117
Il bilancio di esercizio
7. L`interpretazione del bilancio di esercizio
7.1. La riclassificazione dello stato patrimoniale
Per poter correttamente interpretare il bilancio di esercizio non basta
eIIettuare una lettura comparata dei dati rappresentati nei vari prospetti
contabili. Questi ultimi devono prima essere sottoposti ad una processo di
riorganizzazione che ne sempliIichi la lettura, rispettando al contempo la
rappresentazione che oIIrono del sottostante Ienomeno aziendale.
Lo stato patrimoniale rappresenta, com`e noto, l`insieme degli impieghi e
delle Ionti di Iinanziamento di una azienda alla data di chiusura
dell`esercizio.
Le Iinalita dello stato patrimoniale non si esauriscono pero nella mera
elencazione di questi valori, per la quale sarebbe accettabile qualsiasi tipo
di classiIicazione, ma deve segnalare anche le correlazioni Iinanziarie
esistenti tra i vari elementi del patrimonio.
A questo scopo lo stato patrimoniale deve essere suddiviso in aree
omogenee, ordinate secondo criteri Iinanziari.
Per contro, il criterio di classiIicazione adottato con lo schema legale
dell`attivo e del passivo e di tipo misto: viene inIatti adottata in linea
principale la classiIicazione secondo il criterio Iinanziario, ma questa, in
particolare con riIerimento alla natura degli elementi patrimoniali attivi, e
poi parzialmente abbandonata avendo voluto mantenere riuniti alcuni
elementi dalla stessa natura gestionale o isolare poste dalla particolare
connotazione giuridica o contabile.
Poiche lo schema legale e solo parzialmente classiIicato secondo criteri
Iinanziari, sara opportuno riclassiIicarlo in aree Iinanziarie omogenee,
come illustrato nell`elencazione di seguito evidenziata. E` ovvio che tali
valori potranno essere successivamente utilizzati assieme a quelli
evidenziati nel conto economico per l`elaborazione degli indici di bilancio.
Impieghi (Capitale investito)
Attivita fisse
Il totale rappresenta gli impieghi realizzati dall`impresa per i quali si
prospetta una loro reintegrazione attraverso i Ilussi Iinanziari in entrata
Giancarlo Di SteIano
118
soltanto in tempi successivi ai dodici mesi decorrenti dalla data di
eIIettuazione dell`analisi (che per semplicita si Ia coincidere con la data di
chiusura del bilancio).
Rimanen:e finali
Comprendono le attivita tipicamente denominate giacenze di magazzino,
risconti, costi anticipati, per le quali si prevede entro i dodici mesi sia il
completamento del ciclo tecnico produttivo, sia quello del processo
commerciale, sia la chiusura della Iase Iinanziaria.
Liquidita differite
Sono date dall`insieme delle attivita a breve termine che rappresentano
crediti nei conIronti di terzi per i quali si attendono Ilussi monetari in
entrata entro i dodici mesi.
Le liquidita diIIerite comprendono valori Iinanziari espressivi di
negoziazioni con terzi gia avvenute e misurate monetariamente; non
implicano, a diIIerenza delle rimanenze, altri problemi di valutazione che
non siano quello di stimare il rischio d`insolvenza dei debitori, o quello di
minori realizzi nella conversione di eventuali crediti in valuta o nella
vendita di titoli. Per questo motivo, pur essendo identico il periodo di
rientro dei Ilussi Iinanziari, e utile in genere distinguere le liquidita
diIIerite dalle rimanenze.
Liquidita immediate
Sono le attivita rappresentate dal denaro e da valori a questo assimilati
(assegni, c/c bancari e postali).
Fonti di finanziamento
Me::i propri
Sono rappresentati dalle varie voci che compongono il patrimonio netto
(capitale sociale, riserve, riserve di rivalutazione monetaria ecc.). I mezzi
propri costituiscono il capitale di rischio di cui dispone l`impresa alla data
del bilancio; esso e soggetto nel tempo a variazioni per eIIetto dei risultati
economici della gestione o dell`intervento dei soci (aumento di capitale o
sua riduzione con rimborso).
Debiti a medio/lungo termine
Le passivita consolidate comprendono l`insieme dei debiti per i quali e
prevista l`esigibilita oltre il limite temporale di dodici mesi che separa,
convenzionalmente, il breve dal medio-lungo termine.
Debiti a breve termine
La deIinizione dell`aggregato in esame richiede l`individuazione Ira le
poste del passivo di bilancio dei valori riguardanti uscite Iuture,
119
Il bilancio di esercizio
comprendenti anche quelle indirette generate da prestazioni e Iorniture
(come nel caso degli anticipi da clienti e dei risconti passivi) da eIIettuare
nei dodici mesi successivi e per i quali si e gia avuto il Ilusso Iinanziario in
entrata.
I debiti correnti devono spesso essere desunti da voci di bilancio aventi
contenuti diversi (come nel caso delle quote di mutui e/o dei prestiti
obbligazionari da rimborsare entro l`anno o dei dividendi da assegnare ai
soci nel breve periodo).
La riclassiIicazione dello stato patrimoniale secondo il criterio Iinanziario
permette, attraverso la valutazione dei rapporti tra le diverse aree
evidenziate, di ricavare inIormazioni piu precise sulla solidita patrimoniale,
sull`equilibrio Iinanziario e, tramite il conIronto con i dati del conto
economico, anche sulla redditivita di una societa.
Volendo introdurre una considerazione di tipo 'orizzontale, in linea
generale e senza introdurre nessuna regola vincolante, si puo aIIermare
che, in una struttura patrimoniale equilibrata, gli impieghi di lunga durata
(cioe le attivita immobilizzate comprensive delle scorte intangibili) devono
trovare copertura in risorse Iinanziarie durevoli (mezzi propri e passivita a
medio-lungo termine) e che le attivita liquide e i crediti e parte delle
rimanenze devono consentire di estinguere l`indebitamento a breve
termine.
Sulla base della proposta riclassiIicazione dello stato patrimoniale, e
possibile determinare i valori di:
capitale circolante netto (net working capital), riconducibile alla
diIIerenza Ira capitale circolante lordo (liquidita immediate e diIIerite
rimanenze) e debiti a breve;
margine di tesoreria, ottenibile mediante sottrazione dal capitale
circolante netto del valore delle rimanenze;
margine di struttura, espresso quale diIIerenza Ira mezzi propri e
attivita Iisse.
7.2. La riclassificazione del conto economico
Come e noto, il conto economico evidenzia per mezzo del conIronto tra i
ricavi e i costi di competenza dell`esercizio l`utile conseguito o la perdita
subita.
Giancarlo Di SteIano
120
Esso e strettamente collegato allo stato patrimoniale, in quanto la
deIinizione del patrimonio netto e del reddito di esercizio e un processo
simultaneo ed interrelato.
Mentre nello stato patrimoniale i vari componenti sono iscritti in due
sezioni contrapposte, nel conto economico i ricavi e i costi sono esposti in
Iorma scalare, seguendo lo schema a cascata.
E` evidente nell`ambito della Iunzione inIormativa del bilancio la
sostanziale insuIIicienza, per valutare la redditivita e le caratteristiche della
gestione di una societa, della semplice determinazione dell`utile o della
perdita di esercizio, o anche dei risultati intermedi per aree Iorniti
direttamente dallo schema legale.
Piu che il risultato Iinale sono importanti i criteri che hanno determinato
quel risultato e l`inIormativa di bilancio non viene di sicuro esaurita dalla
sua esplicazione contabile: l`attivita di rettiIica ed integrazione degli
aggregati esposti sulla base di tutte le inIormazioni disponibili e quindi una
Iase preliminare ed imprescindibile dell`analisi.
Si deve pertanto pervenire al seguente schema espositivo.
SCHEMA RICLASSIFICATO DI CONTO ECONOMICO
Ricavi netti delle vendite e delle prestazioni di servizi .
Altri ricavi di esercizio ...
Incremento magazzino prodotti ...
Capitalizzazioni e lavori interni ...
1. Prodotto di eserci:io ... 100
Costi esterni (utilizzo materie e altre spese operative) (...)
2. Jalore aggiunto ... .....
Costo del lavoro (.)
3. Margine operativa lordo (M.O.L.) .
Ammortamenti (.)
4. Reddito operativo .
Proventi Iinanziari .
Oneri Iinanziari (.)
5. Reddito di competen:a .
Proventi straordinari e rivalutazioni .
Oneri straordinari e svalutazioni (.)
6. Reddito ante imposte .
Imposte dirette di competenza dell`esercizio (.)
7. Reddito netto di eserci:io .
121
Il bilancio di esercizio
Analogamente a quanto Iatto per lo stato patrimoniale con riIerimento alle
aree patrimoniali Iinanziarie, si pone la necessita di distinguere le diverse
componenti del conto economico per aree gestionali che siano realmente
omogenee.
Sebbene la struttura successiva alla riIorma del 1991 rappresenti un netto
passo in avanti in quanto dalla semplice esposizione di un elenco di voci si
passa ad un vero e proprio sistema di valori, il legislatore civilistico ha
predisposto uno schema di conto economico che riproduce una
classiIicazione dei costi per natura e quindi non completamente idoneo a
Iornire in modo diretto le conoscenze necessarie ai Iini dell`analisi di
bilancio.
Fondamentalmente, la diIIerenza tra il valore e i costi della produzione,
che appare nel conto economico dopo l`esposizione delle voci degli
aggregati A e B (si veda schema esposto in precedenza), rappresenta un
dato che non puo essere avvicinato a quello di un risultato della gestione
caratteristica,; le due voci del valore della del valore e dei costi della
produzione contengono ricavi e costi delle gestioni accessorie e proventi e
oneri patrimoniali, che alla gestione caratteristica sono totalmente estranei.
Nel prospetto di cui prima viene rappresentato uno dei possibili schemi di
conto economico riclassiIicato, riIlettente una realta di tipo industriale, che
permette di evidenziare risultati intermedi signiIicativi.
1. Il prodotto di esercizio e il valore che meglio rappresenta l`intera attivita
produttiva svolta nell`esercizio prescindendo dall`esclusiva considerazione
degli scambi con il mercato; non e un valore omogeneo ma deriva dalla
somma di ricavi eIIettivamente realizzati (vendite), ricavi virtuali da
realizzare (incremento del magazzino prodotti) e produzioni 'interne
(lavori in economia e capitalizzazioni varie). Tale considerazione deve
indurre il lettore del bilancio a considerare con particolare attenzione la
composizione di tale aggregato. Un`analisi che
2. Il valore aggiunto e costituito dal valore creato dall`attivita aziendale
tenuto conto dei costi dei beni e dei servizi che acquistati da altre
organizzazioni produttive. Esso e ottenuto grazie all`impiego dei Iattori
produttivi da parte dell`azienda (lavoro, capitale) ed e pari alla diIIerenza
Ira il valore della produzione e i costi sostenuti per l`acquisto dei materiali
e dei servizi (costi esterni), ivi comprese anche le spese di vendita, le spese
amministrative e generali e quelle di ricerca e sviluppo.
2. Il margine operativo lordo (M.O.L.) si ottiene sottraendo al valore
aggiunto il costo del lavoro. Sebbene possa essere letto come un
'avvicinamento al reddito operativo della gestione caratteristica,
Giancarlo Di SteIano
122
costituisce pero un ulteriore livello di 'disaggregazione, utile per valutare
le perIormance aziendali indipendentemente dagli ammortamenti sostenuti
e quindi da eventuali politiche relative condotte dal soggetto economico.
Tale valore si presta pero ad utilizzi spesso disinvolti, in quanto prescinde
dagli eIIetti delle poste straordinarie o 'presunte tali.
3. Il reddito operativo e l`indicatore piu corretto sull`andamento
dell`attivita propria del complesso aziendale. Tale risultato intermedio
continua tuttavia a non tenere conto delle aree Iinanziaria, straordinaria e
Iiscale. E il parametro maggiormente signiIicativo della capacita 'assoluta
dell`azienda di produrre valore prescindendo dalla struttura Iinanziaria e da
eventi straordinari ed esogeni, in quanto in esso non sono compresi gli
elementi della struttura Iinanziaria e quelli estranei alla gestione
caratteristica. Le sue peculiarita lo rendono particolarmente adatto alle
indagini in merito all`economicita aziendale: il reddito operativo viene
inIatti utilizzato per il calcolo dei principali indici reddituali.
4. Il reddito di competenza si ottiene sommando algebricamente al reddito
operativo anche il risultato della gestione Iinanziaria, cioe il saldo degli
interessi attivi e passivi e ogni altro provento e onere Iinanziario
dell`esercizio riverberato dalla provvista di Iondi utilizzata dall`azienda.
5. Il reddito ante imposte dirette tiene conto di tutte le altre componenti
economiche dell`esercizio a esclusione delle imposte aIIerenti al reddito
d`esercizio. Sono pertanto sommati algebricamente tutti i proventi e gli
oneri non attribuibili alle suddette gestioni (tipica e Iinanziaria). Si tratta di
proventi e oneri aIIerenti alla gestione patrimoniale e a quella straordinaria.
6. Il reddito netto d`esercizio rappresenta l`utile o la perdita di esercizio e
tiene conto del regime di tassazione in vigore nel paese.
Un altro signiIicativo schema di conto economico riclassiIicato, anch`esso
tipicamente riIlettente una realta di tipo industriale, e quello Iondato sulla
ripartizione dei costi in base alle principali aree aziendali cui essi sono
relativi, e ulteriormente suddivisi in Iissi e variabili.
Questo schema e concepibile quale sistema di classiIicazione dei costi in
Iunzione del loro comportamento: deIinendo variabili quei costi la cui
entita varia proporzionalmente alle variazioni del volume produttivo e
Iissi quei costi connaturati ad una certa struttura aziendale; esiste
comunque un certo margine di soggettivita e relativita in tali deIinizioni:
alcuni costi, in particolari strutture aziendali Iissi, possono inIatti essere
identiIicabili quali variabili in altre, e viceversa, inoltre oltre certi livelli
produttivi tutti i costi diventano variabili. Sulla base delle considerazioni
sviluppate, per le analisi di tipo esterno risulta quindi piu opportuno
123
Il bilancio di esercizio
l`utilizzo del primo schema di riclassiIicazione. Il secondo metodo
costituisce comunque il punto di partenza per pervenire alla cosiddetta
analisi di break-even, attraverso la quale e possibile evidenziare quel
particolare volume di produzione tale da permettere il risultato di bilancio
in pareggio.
7.3. L'analisi di bilancio tramite indici
Se si esclude la possibilita che vengano Iornite particolari inIormazioni
aggiuntive, i valori di bilancio che emergono dal sistema inIormativo
tradizionale hanno la caratteristica di essere normalmente espressi in valore
assoluto. In tali termini il loro signiIicato segnaletico e sicuramente
apprezzabile per valutare ad esempio la dimensione dell`azienda,
l`ammontare del patrimonio, il volume del Iatturato ma non consente di
eIIettuare dei conIronti signiIicativi nel tempo e nello spazio, ne di valutare
il contributo che le varie aree aziendali danno all`economicita aziendale.
Al di la di un semplice conIronto tra valori assoluti e diIIicile esprimere
giudizi con i bilanci della stessa azienda redatti nei precedenti esercizi o
con aziende concorrenti per valutarne i punti di Iorza e di debolezza.
L`omogenizzazione delle grandezze e la loro 'parametrizzazione sono tra
gli obiettivi piu importanti perseguiti dall`analisi di bilancio.
67
L`analisi di bilancio puo essere interna od esterna. La prima viene condotta
dal soggetto economico o da altri soggetti interni allo scopo di ottenere
ulteriori elementi di valutazione degli andamenti aziendali e si avvale di
tutte le inIormazioni provenienti dal sistema inIormativo interno. L`analisi
esterna viene sviluppata invece da soggetti che operano al di Iuori dei
conIini aziendali che per i motivi piu svariati (valutazione delle azioni,
merito del credito, ecc.) mostrano interesse nei conIronti della conoscenza
degli andamenti economico, Iinanziari e patrimoniali ma possono utilizzare
allo scopo esclusivamente le inIormazioni esterne disponibili. Queste

67
Si vedano per un`analisi piu approIondita dell`argomento tra gli altri: Caramiello C., Di
Lazzaro F., Fiori G., Indici di Bilancio. Strumenti per lanalisi della gestione a:iendale,
Milano, GiuIIre, 2003; Facchinetti I., Analisi di bilancio per indici e flussi, Milano,
Ipsoa inIormatica, 1989. Brealey A.R. - Myers S.C., Principi di finan:a a:iendale,
Milano, McGraw-Hill, Libri Italia, 1999.
Giancarlo Di SteIano
124
ultime ovviamente non sono limitate al bilancio, ma e compito di un buon
analista riuscire a raccoglie, mediante opportune tecniche di ricerca e
compatibilmente con i costi da sostenere, il maggior numero possibile di
dati ed inIormazioni attendibili sull`azienda indagata e sul settore
all`interno della quale opera.
L`utilizzazione di tale strumento conoscitivo garantisce all`utilizzatore una
serie di vantaggi rispetto alla semplice analisi e valutazione dei dati
originari:
consentire una migliore interpretazione e lettura dei dati;
ottenere Iorme di presentazione dell`analisi piu Iacilmente
interpretabili;
evidenziare collegamenti non immediatamente percepibili mediante
l`osservazione dei soli valori assoluti;
Sebbene non sia possibile deIinirne in anticipo gli inIiniti impieghi, gli
indici di bilancio sono in generale utilizzati per le attivita di:
analisi delle posizioni di equilibro;
valutazione del merito del credito;
revisione dei risultati e dei processi aziendali;
controllo di tipo interno od esterno;
valutazione ed interpretazione degli andamenti economici, Iinanziari e
patrimoniali.
Gli indici di bilancio che scaturiscono da operazioni di conIronto dei valori
assoluti per trasIormarli in indicatori percentuali possono essere
estremamente numerosi e per situazioni particolari puo essere opportuno
'individuarne ulteriori ma la completezza e l`accuratezza dell`analisi non
e sicuramente Iunzione del numero di indici esaminati quanto piuttosto
della capacita di lettura dell`analista e dall`esperienza da questi acquisita
nel comporre gli stessi a sistema.
In altri termini l`utilita degli indici non e generalmente connessa alla
numerosita degli stessi, ma alla capacita di esprimere compiutamente per
mezzo di quelli prescelti il Ienomeno aziendale oggetto di osservazione
dopo un`indagine ad ampio raggio condotta dall`investigatore.
Gli aspetti che vengono presi in considerazione dagli indici sono gli aspetti
economici, patrimoniali e Iinanziari della gestione al Iine di costruire un
quadro di controllo integrato che permetta di cogliere gli andamenti in
modo organico, integrato, sistematico e per quanto possibile esaustivo.
Prima di approIondire le modalita di calcolo e opportuno eIIettuare alcune
considerazioni preliminari:
125
Il bilancio di esercizio
1. Non e suIIiciente prendere in considerazione un singolo indice per
poter valutare le caratteristiche di un`azienda; essa e un Ienomeno
intrinsecamente complesso e la sua interpretazione non puo prescindere
dalle singole sIaccettature; sebbene quindi un singolo indice per modalita
di costruzione o per sinteticita espressiva sembri avere signiIicativita
autonoma, cio non e quasi mai vero; il singolo indice va prima letto
all`interno del sistema degli indici del bilancio (conIronto quindi con gli
altri indici dell`anno) per poi procedere ad ulteriori conIronti 'orizzontali
nel tempo (stessa azienda nei diversi esercizi) e nello spazio (altre aziende
'omogenee).
2. Non e possibile individuare dei valori standard 'assoluti per ciascun
indice (nel senso che se il livello dello stesso e 'x la situazione aziendale
e da valutare positivamente, in caso contrario no); in quanto ogni azienda e
un Ienomeno unico: se in alcuni casi e possibili Iar riIerimento a valori
medi, un utilizzo acritico degli stessi puo portare a considerazioni del tutto
Iuorvianti se non addirittura opposte a quelle corrette;
3. La determinazione degli indici e un Iatto matematico e per certi versi
'automatico, in quanto essi sono delle rielaborazioni dei dati di bilancio;
il punto Iondamentale sta quindi nella correttezza dei dati originari del
bilancio; in generale tanto piu alto e il rapporto valori stimati/valori
numerari tanto meno 'oggettivo e ovviamente il risultato; inoltre tanto piu
alta e la componente dei servizi tanto piu suscettibile di alterazioni e
manipolazioni e il risultato.
4. La sinteticita dell`indice non deve essere considerata un deIinitivo
punto di arrivo, prescindendo da ogni 'ritorno ai valori da cui e stato
originato: al contrario e sempre opportuno e da sicuramente una migliore
prospettiva di osservazione Iare un`analisi dettagliata dei dati da cui gli
indici scaturiscono specie in presenza di comportamenti 'anomali degli
stessi;
5. Anche per quanto aIIermato nel precedente punto non e tanto
indicativo il valore che gli indici assumono in un determinato anno, quanto
piuttosto la loro tendenza in piu esercizi; la possibilita di valori di bilancio
in cui la componente soggettiva sia predominante e l`accettazione solo
parziale dei principi di verita e correttezza rende piu signiIicativo il trend
piuttosto che il valore degli indici in un singolo esercizio.
6. E` indispensabile che le grandezze utilizzate per la costruzione
dell`indice siano omogenee e in riIerimento ai vari periodi amministrativi
analizzati e tra di loro; in altri termini e inutile ad esempio estendere
eccessivamente la serie storica di bilanci analizzati senza tener conto delle
Giancarlo Di SteIano
126
modiIiche, talvolta consistenti, avvenute nell`attivita aziendale in merito ad
esempio al business, al livello di tassazione, all`entita di utilizzo di mezzi
propri; si rischierebbe di conIrontare realta aziendali del tutto diverse.
68
7. Il bilancio di esercizio, pur costituendo la Ionte inIormativa primaria,
deve essere integrato, specie per quanto riguarda le analisi esterne da tutta
le inIormazioni attendibili disponibili sull`azienda esaminata anche di
provenienza eterogenea.
7.4. Gli indici di bilancio fondamentali
Allo scopo di Iocalizzare la trattazione solo sugli indici di maggior
diIIusione, vengono qui di seguito esaminati gli indici di bilancio che sono
suIIicienti nella maggior parte dei casi per ricavare quelle inIormazioni
sintetiche utili per la conoscenza degli aspetti piu importanti della vita
aziendale
Indici finan:iari
Servono a valutare la struttura e la situazione Iinanziaria dell`azienda, per
capire quali sono i rischi collegati alle modalita di approvvigionamento e
di impiego dei capitali ricevuti.
Per struttura Iinanziaria intendiamo riIerirci al rapporto che sussiste tra
Iondi conIeriti dalla proprieta e mezzi Iinanziari provenienti da terzi.
1. Indice di liquidita primaria:
liquidita immediate liquidita diIIerite
debiti a breve
Misura la capacita di soddisIare in modo ordinato le obbligazioni derivanti
dall`indebitamento a breve. In teoria in una situazione Iinanziaria
equilibrata l`indice dovrebbe tendere a 1, valore che esprime
un`equivalenza tra i debiti a breve e le risorse Iinanziarie disponibili per
soddisIarli.

68
Si pensi ad esempio all`Olivetti trasIormatasi da azienda meccanica ad azienda
elettronica per approdare in ultimo nel settore delle telecomunicazioni.
127
Il bilancio di esercizio
Un valore dell`indice superiore a 1 denota, in genere e con le incertezze del
caso, una buona liquidita. In realta c`e da sottolineare che le eIIettive
scadenze temporali (non evidenziate dalla sinteticita del rapporto) possono,
anche in questo caso, rendere diIIicoltoso l`adempimento delle
obbligazioni assunte dall`azienda.
Se l`indice e di molto inIeriore all`unita signiIica che l`indebitamento a
breve supera in modo preoccupante le risorse necessarie a Ironteggiarlo.
2. Indice di liquidita secondaria (o acid test):
liquidita immediate liquidita diIIerite rimanenze
debiti a breve
Tale indice Ia riIerimento al concetto di capitale circolante netto, e cioe
alla relazione Ira attivita disponibili (numeratore) e passivita correnti
(denominatore) di cui anziche calcolare la diIIerenza, determina il
quoziente. Alla base di questo indice vi e l`ipotesi che le rimanenze, pur
rientrando tra le attivita disponibili, non possano tramutarsi completamente
entro l`anno in liquidita. Sempre con le avvertenze in precedenza Iatte, per
potersi ritenere soddisIacente l`indice dovrebbe assumere un valore
compreso tra 1 e 2, a seconda che il peso relativo del magazzino sulle
attivita correnti sia piu o meno elevato.
Indici di solidita
3. Indice di indebitamento:
mezzi di terzi
mezzi propri
I mezzi di terzi, al numeratore, riIacendosi allo schema riclassiIicato
impieghi/Ionti, sono costituiti dai debiti a breve e a medio/lungo; questo
indice segnala gli eventuali vincoli gravanti sull`azienda da parte di terzi
Iinanziatori. Minore e il valore dell`indice, minore e quello che possiamo
deIinire 'rischio Iinanziario. E` da tenere presente che in realta il 'rischio
Iinanziario e da mettere in relazione anche alla stabilit dei ricavi ed
all`entita del servizio del debito, ovvero dell`entita assoluta degli interessi
passivi che devono obbligatoriamente essere annualmente pagati. Nella
riclassiIicazione possono non essere presi in considerazione Ira i mezzi di
terzi i ratei e i risconti passivi.
Giancarlo Di SteIano
128
4. Tasso di copertura degli immobilizzi:
capitali permanenti
impieghi Iissi
I capitali permanenti, al numeratore, sono costituiti dai mezzi propri e dai
debiti a medio/lungo. A titolo meramente indicativo e auspicabile un
valore dell`indice superiore all`unita. In caso contrario, l`indice segnala la
possibilita di dover ricorrere a ulteriori disponibilita di capitali nel
medio/lungo termine o alla necessita di smobilizzi di attivita Iisse. Questo
indice, combinato con l`indice di indebitamento, permette di valutare in
maniera piu corretta il grado di 'solidita dell`azienda.
Indici di rota:ione
5. Indice di rotazione delle rimanenze:
rimanenze di magazzino X 365
costo del venduto del periodo
Questo indice segnala la velocita di rinnovo del capitale investito nelle
rimanenze di magazzino, espressa in numero di giorni.
6. Indice di rotazione dei crediti verso clienti:
crediti verso clienti X 365
vendite dell`esercizio IVA relativa
Questo indice segnala la velocita di incasso dei crediti espressa in numero
di giorni. Nei crediti vengono comprese anche le cambiali attive. Le gia
evidenziate esigenze di omogeneita tra i componenti del rapporto
impongono l`inclusione dell`IVA al denominatore: i crediti includono
inIatti l`ammontare del Iatturato al lordo dell`IVA.
7. Indice di rotazione dei debiti verso Iornitori:
debiti verso Iornitori X 365
acquisti dell`esercizio IVA relativa
129
Il bilancio di esercizio
Questo indice segnala la velocita di pagamento espressa in numero di
giorni. Nei debiti vengono comprese anche le cambiali passive; negli
acquisti sono considerati anche i servizi e il godimento di beni di terzi.
Valgono le stesse considerazioni Iatte per il precedente indice con
riIerimento all`IVA.
Indici reddituali
L`utile o la perdita di esercizio non sono grandezze capaci di Iornire da
sole un`inIormazione signiIicativa sulla capacita o meno dell`impresa di
produrre reddito ne tantomeno sulla sua eIIicienza.
E pertanto necessario rapportare questo valore al capitale investito
nell`attivita aziendale (in genere, grandezza riconducibile alla somma di
tutti gli attivi di bilancio). Si ottengono in questo modo i cosiddetti indici
reddituali (o economici).
8. Indice di redditivita del capitale proprio (Roe - Return on Equity):
utile netto
mezzi propri
Il rapporto misura la redditivita netta del capitale proprio. Il Roe esprime il
punto di vista dei proprietari che vogliono conoscere la remunerazione dei
mezzi investiti nell`attivita aziendale. Per giudicare se il Roe e
remunerativo e necessario metterlo a conIronto con il rendimento (costo-
opportunita) di investimenti alternativi (in altre imprese o in impieghi
Iinanziari quali Bot, CCT, ecc., tenendo conto in quest`ultimo caso del
premio per il rischio).
9. Indice di redditivita del capitale di terzi (Rod - Return on Debt):
oneri Iinanziari
debiti a medio/lungo banche passive
Tale indice esprime il costo medio dell`indebitamento (tasso di interesse
medio corrisposto ai Iinanziatori esterni). Per semplicita, si sono qui
considerati i soli debiti a medio/lungo e le banche passive, ipotizzando che
solo a Ironte di questi si sostenga un costo.
Da un punto di vista teorico, per il principio di omogeneita, si dovrebbe
tenere conto, al denominatore, di tutti i mezzi di terzi esplicitamente
Giancarlo Di SteIano
130
onerosi. L`indice di cui si tratta, se raIIrontato con il Roi, e in grado di
Iornire signiIicative inIormazioni sui margini di redditivita aziendale con
particolare riIerimento al rapporto che sussiste tra costo dei mezzi di terzi e
rendimento dell`attivita aziendale.
10. Indice di redditivita delle vendite o del prodotto di esercizio (Ros
Return on Sales)
utile operativo
prodotto di esercizio
Dal rapporto si rileva un importante elemento di valutazione dell`attivita
aziendale nel suo complesso, ovvero il contributo percentuale che l`azienda
consegue sull`intera produzione eIIettuata nel periodo amministrativo. Tale
indice e correlato sia alle modalita produttive (ovvero alla struttura dei
costi, alla tecnologia impiegata ed all`organizzazione produttiva) sia alla
politica dei prezzi praticata dall`impresa in relazione alle Iorze competitive
che operano sui vari mercati.
11. Indice di redditivita del capitale investito (Roi - Return on Investment):
reddito operativo
capitale investito
Questo indice rapporta il reddito operativo al capitale investito nell`attivita
tipica svolta (escludendo quindi eventuali partecipazioni, immobili aIIittati
ecc.). Il rapporto evidenzia il rendimento dell`intero capitale investito.
Poiche il Roi prescinde dai risultati economici delle gestioni Iinanziarie,
atipica-patrimoniale, straordinaria e Iiscale, esprime l`eIIicienza reddituale
intrinseca dell`impresa. Il calcolo del ROI consente di capire quindi se
un`attivita, indipendentemente dal costo e dal tipo delle Ionti di
Iinanziamento reperite, e redditizia o meno. L`indice deve essere
conIrontato con il costo medio ponderato del denaro sia a breve che a
medio termine, che rappresenta un valore minimo che deve raggiungere la
redditivita per conseguire un margine adeguato nel rapporto costo
Iinanziario delle Ionti proventi derivanti dagli impieghi. Prescindendo da
ulteriori considerazioni sul rischio Iinanziario, risulta evidente che e
conveniente indebitarsi per Iinanziare i nuovi investimenti soltanto se il
Roi e maggiore di tale costo medio, mentre non lo e in caso contrario.
131
Il bilancio di esercizio
Il Roi rappresenta un aspetto di sintesi che racchiude in se il risultato di
diversi elementi: condizioni di mercato, politiche dei prezzi, tecnologia
utilizzata, struttura dei costi.E` possibile avere maggiori inIormazioni sulle
cause della redditivita (o della mancata redditivita) scomponendo
l`indicatore di sintesi in indici piu elementari; si puo inIatti presentare
l`indice come il prodotto di due Iattori:
reddito operativo x Vendite
Vendite capitale investito
Il primo rapporto rappresenta la percentuale di margine che l`impresa
consegue sulla vendita del singolo prodotto; tale margine (detto anche
R.O.S. Return on Sales) e corredato sia al modo di produrre e quindi alla
struttura dei costi ed alla tecnologia impiegata, sia alla politica dei prezzi
praticata dall`impresa. Il secondo Iattore rappresenta invece un indicatore
di rotazione e quindi di produttivita delle risorse impiegate (si veda in
seguito al n. 15).
Indici di produttivita
Tali indici esprimono il rendimento di un Iattore produttivo e sono
costituiti in genere dal rapporto tra un determinato output (Iatturato,
produzione Iisica, ecc.) e l`input cui si rende necessario metterlo in
relazione (numero dipendenti, capitale investito, ecc.).
12. Utile operativo su dipendenti:
reddito operativo
numero medio dei dipendenti
13. Utile netto su dipendenti:
utile netto .
numero medio dei dipendenti
14. Ricavi vendite e prestazioni su dipendenti:
ricavi vendite e prestazioni
numero medio dei dipendenti
Giancarlo Di SteIano
132
Questi indici generali di produttivita sono utili a chi, dall`esterno
dell`azienda in esame, desideri avere un segnale delle tendenze in atto nella
stessa.In particolare gli indici sopra indicati Iorniscono inIormazioni
relative alla produttivita del Iattore costituito dalla Iorza lavoro. E` pure
possibile Iare riIerimento ad altre grandezze di input.
15. Produttivita del capitale investito
prodotto di esercizio
capitale investito
Questo indice evidenzia la capacita che ha un certo capitale investito di
'esprimere un determinato prodotto di esercizio. E` anche un indicatore di
rotazione. Tale indice e ampiamente inIluenzato dalle caratteristiche del
sistema produttivo dell`azienda esaminata e dalle caratteristiche
organizzative della stessa.
Un`acciaieria, azienda ad alta intensita di capitale, avra ad esempio un
rapporto piu basso di un`azienda operante nella grande distribuzione;
inoltre un`azienda che esternalizza gran parte della propria attivita
produttiva avra un indice comparabilmente piu alto rispetto ad un`azienda
che non lo Ia. L`indice di produttivita del capitale investito e in altri
termini correlato alle modalita di saturazione della capacita produttiva, alla
capacita di minimizzare le scorte pur mantenendo un continuo Ilusso di
prodotti e servizi nei conIronti del mercato, alla capacita di incassare i
crediti verso la clientela nel piu breve tempo possibile: esprime in altri
termini un indice di eIIicienza della gestione aziendale implicando, in linea
generale, un suo livello elevato un uso razionale delle risorse.
7.4. La valutazione congiunta dell'efficienza e dell'efficacia della
gestione nel tempo
L`analisi di bilancio condotta tramite il ROI 'scomposto puo condurre ad
ulteriori ed interessanti considerazioni.
Reddito operativo x Vendite
Vendite capitale investito
133
Il bilancio di esercizio
Se riprendiamo il precedente indice scomposto e lo collochiamo su un
sistema di assi cartesiani individuando in ordinata valori crescenti del
primo addendo (RO/V) ed in ascissa del secondo (V/CI), e possibile
individuare una serie di isoquanti che evidenziano livelli crescenti del ROI.
La caratteristica di ciascun isoquanto e che un uguale livello del ROI e
determinato dalle inIinite combinazioni che si determinano tra il ROS e
l`indice di produttivita del capitale investito. Avremo cioe per ciascun
isoquanto uguali valori del ROI ottenuti con inIinite combinazioni dei due
indici. Nel graIico rappresentato qui di seguito si passa progressivamente
da un isoquanto che rappresenta un ROI al 2, ad uno al 4, al 6, e cosi
via esperimento lo spazio posto tra due isoquanti valori ovviamente
intermedi..
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5
RO/V
V/CI
Giancarlo Di SteIano
134
Tale schematizzazione graIica consente di rappresentare in maniera
sintetica l`andamento di un`azienda in piu esercizi in relazione a due
indicatori di perIormance Iondamentali.
Il ROS inIatti esprime l`eIIicacia dell`attivita di gestione in relazione ai
risultati raggiunti in termini di posizionamento competitivo dell`azienda
sul mercato, mentre il rapporto V/CI evidenzia l`uso eIIiciente delle risorse
disponibile in termini di risultati di vendita.
E` pertanto possibile, indicando convenzionalmente un`azienda con una
cerchio proporzionale all`entita delle vendite eIIettuate nell`anno, tracciare
il percorso strategico della stessa in relazione ai parametri sopraevidenziati.
Tale operazione puo essere condotta anche per i concorrenti che operino in
aree di business analoghe.
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
0,5 1111 1,5 2 2,5 3 3,5
ALFA '00
ALFA '01
ALFA '02
ROI=2%
ROI=4%
ROI= 6%
ROI= 8%
RO/V
V/CI
135
Il bilancio di esercizio
Ipotizziamo che la societa alIa abbia l`evoluzione nel tempo di ROI, ROS,
Produttivita del capitale e Iatturato evidenziata dal graIico.
E` immediatamente percepibile che se gli anni 2000 e 2001 sono qualiIicati
da un aumento delle tensioni competitive e da una riduzione dell`eIIicienza
(cosa questa che comporta una netta diminuzione del ROI dal 9 al 5,5):
si riducono inIatti contemporaneamente sia i livelli di ROS sia, seppur in
maniera lieve, la rotazione del capitale investito.
Il mantenimento del livello del ROI nel 2002 a sostanzialmente uguali al
2001 e ottenuto essenzialmente, perdurando l`erosione dei margini (che
deriva probabilmente da una guerra dei prezzi in corso), grazie ad un
recupero di produttivita del capitale investito che garantisce un piu alto
livello di Iatturato per ogni lira investita.
Come in precedenza accennato, tale metodologia di analisi consente la
contemporanea 'presenza sul medesimo sistema di assi cartesiani di piu
concorrenti, pertanto il comportamento della singola azienda esaminato
nello stesso arco temporale puo costituire un`ottima base di partenza per la
deIinizione di una mappa strategica dell`intero settore e puo suggerire al
soggetto economico i comportamenti imprenditoriali piu opportuni in
relazione agli elementi evidenziati.
Nell`aIIrontare un`analisi strategica basata su dati di origine contabile, e
necessario sottolineare come sia opportuno che anche i bilanci diano conto
del reale contributo apportato dai beni immateriali al processo di creazione
del valore; tali beni, che sempre piu spesso costituiscono uno degli
elementi piu qualiIicanti nella costruzione e nel mantenimento del
vantaggio competitivo, non trovano adeguata espressione contabile.
Una rilevante sottostima del capitale investito nel modello proposto
comporterebbe eIIetti distorsivi tali da inIiciare completamente le
risultanze a cui si perviene. In tal senso l`introduzione degli Ias e la
rivoluzione del fair value non puo che costituire un decisivo passo avanti
sulla via della trasparenza.
E` interessante notare come l`ulteriore spinta verso la standardizzazione
dei bilanci connessa alla nuova strategia contabile condotta dalla Ue non
potra che sempliIicare i conIronti competitivi tra aziende appartenenti a
diverse realta nazionali tutte operanti in area continentale anche se, e
questo e ovvio, permarranno le speciIiche scelte operate dai legislatori
nazionali nell`applicazione delle direttive europee in materia di bilancio di
esercizio.
Giancarlo Di SteIano
136
8. La qualit della comunicazione e la valutazione delle
performance
8.1. Le produzione di informazioni "apprezzate" dagli investitori
L`incremento degli interessi che nel corso del tempo vengono investiti dal
Ienomeno aziendale ha comportato un parallelo aumento dell`attenzione
nei conIronti dell`attivita di comunicazione che viene svolta dal soggetto
economico.
In passato alcuni comportamenti che alla luce della normativa allora
vigente apparivano inIedeli, non solo erano tollerati, ma addirittura
oggetto, nel giustiIicarli, di commenti non del tutto negativi.
La sottovalutazione degli attivi e l`esaltazione del passivo rientrava inIatti
in una concezione 'diIensiva dell`azienda che doveva proditoriamente
Ironteggiare minacce esterne condotte da soggetti portatori dei piu
disparati interessi. Le modalita di Iinanziamento del sistema industriale, in
prevalenza supportato dal credito bancario, contribuiva a convalidare simili
comportamenti. La presenza di una Iiscalita poco attenta alle esigenze
aziendali le cui spettanze erano per di piu legate alla determinazione del
risultato civilistico, comportavano una tendenza ad evitare una
sopravvalutazione dei ricavi ed una compressione dei costi.
La maggiore proiezione delle aziende verso mercati organizzati e piu in
generale un maggior interesse verso la necessita di comporre anche gli
interessi aziendali esterni a sistema hanno proIondamente mutato le
'regole del gioco e hanno indotto piu di recente un adeguamento della
politica di comunicazione delle aziende, sempre piu incline alla
trasparenza.
69
.
Il pubblico degli investitori, utilizza il bilancio di esercizio (ma anche tutta
la restante inIormazione economico-Iinanziaria), con Iondamentale input

69
Si vedano sull`argomento: V.Coda, Comunica:ione e immagine nella strategia
dellimpresa, Giappichelli, Torino, 1991; D.Salvioni, Il bilancio di eserci:io nella
comunica:ioni integrata dimpresa, Giappichelli, Torino, 1992. L`incremento della
trasparenza non e soltanto connesso alla quotazione in borsa di alcune societa, ma anche
alla presenza di operatori specializzati quali per esempio gli operatori in private equitv.
Si veda a tal proposito V.Coda, 'I nuovi bisogni di innovazione., op.cit., pag. 68.
137
Il bilancio di esercizio
inIormativo nel processo decisionale che porta alla selezione degli
impieghi di Iondi (siano essi a titolo di capitale a pieno rischio o di debito)
con una attenzione particolare agli andamenti Iuturi dell`azienda.
Si sviluppa in tale contesto una dialettica in cui i soggetti esterni si
prodigano nella proiezioni di valori Iuturi (utile per azione, crescita del
Iatturato, valore del titolo, ecc.), mentre le societa Ianno di tutto per
'centrare le previsioni eIIettuate.
70
Se questa e la tendenza di Iondo, peraltro suIIragata dai recenti mutamenti
legislativi, una serie di recenti scandali Iinanziari avvenuti inizialmente nel
continente americano (Enron, Worldcom, Tyco, ecc.) ma che hanno in
seguito investito anche l`Europa (Lernout & Hauspie, Comroad, Ahold,
Cirio, ecc.) hanno messo ancora una volta in dubbio l`aIIidabilita e la reale
capacita segnaletica dell`intera comunicazione aziendale, vista come
sistema integrato in cui operano soggetti diversi.
Una considerazione importante e che il signiIicato da attribuire ad una data
comunicazione Iinanziaria emanata da un`azienda non e preesistente
rispetto al momento della divulgazione all`esterno del dato contabile, ma si
Iorma nel momento in cui il repertorio conoscitivo del soggetto esterno
interessato agli andamenti aziendali entra in contatto con la nuova
inIormazione. Se sul mercato esistono ampie attese in merito alla crescita
del Iatturato di una certa azienda e questa l`inIormazione da dare: un
incremento delle vendite a due ciIre percentuali. Se i soggetti esterni hanno
espresso perplessita sulla struttura Iinanziaria di una certa societa,
l`inIormazione attesa e che ottiene il massimo apprezzamento e quella
relativa ad un`eIIicace contenimento del debito.
La Iocalizzazione su speciIici valori di sintesi comporta purtroppo una
perdita della visione sistematica del complesso aziendale con risultati che e
Iacile immaginare. Al contempo cio garantisce a soggetti economici
disinvolti ampi gradi di liberta e di intervento nell`eIIettuare politiche di
manipolazione dei valori contabili che spaziano dal semplice uso dei
margini di discrezionalita interni ai principi contabili a vere e propri
interventi decettivi e Iraudolenti.
Sebbene non sia Iacile tracciare un chiaro conIine tra cio che consiste in
una lecita politica di bilancio e cio invece che non lo e, la distinzione,

70
Non si puo Iare a meno di rilevare come possano entrare in gioco anche altre variabili,
come i piani di incentivazione del top-management, il rispetto di clausole contrattuali
connesse a particolari rapporti creditizi, ecc.
Giancarlo Di SteIano
138
almeno sotto il proIilo descritto non e priva di eIIetti.
71
.Proporre una prima ipotesi di classiIicazione di tecniche contabili per cosi
dire 'disinvolte costituisce sicuramente un primo contributo utile per un
successivo approIondimento dei segnali 'deboli che possano costituire un
importante elemento segnaletico per il disvelamento di comportamenti che
se non sono sempre penalmente rilevanti sono sicuramente censurabili
sotto il proIilo etico.
La produzione di inIormazioni 'gradite e suscettibile di diverse
qualiIicazioni.
La prima Iondamentale distinzione riguarda le modalita di 'intervento che
possono essere distinte in modalita operative e modalita contabili.
Le modalita operative riguardano la messa in atto di speciIiche condotte
che hanno come risultato la produzione di un`inIormazione 'migliorata
72
.
E` il caso, ad esempio, del rinvio al Iuturo di costi che non hanno un
immediato impatto sui ricavi come le spese di R&S, la manutenzione degli
impianti, le spese pubblicitarie, ecc. Si Iaccia riIerimento oppure alla
ritardata richiesta di collaudo di un impianto per poter rinviarne
l`ammortamento.
Le modalita contabili sono connesse ad aspetti propri della rilevazione
contabile delle operazioni. Si tratta per esempio di capitalizzazione di costi
di esercizio, di sopravvalutazione di rimanenze, ecc.
Senza voler giungere all`obiettivo di un`analisi completa ed esaustiva, un
prima classiIicazione di una serie di comportamenti, che possono rientrare
in una concezione allargata di politiche di bilancio, condotta dal soggetto
economico per le piu disparate motivazioni puo essere la seguente:
1. contabilizzazione 'ottimistica di ricavi
2. manipolazione della competenza temporale e della qualiIicazione dei
costi
3. alterazioni nella rappresentazione di attivita e passivita;
4. allocazione opportunistica di costi e ricavi

71
In merito agli eIIetti penali della 'contabilita creativa, con riIerimento alla nuova
disciplina penale vigente in Italia, si vedano tra gli altri: Allegrini M., D`Onza G.,
Mancini D., Garzella S., Le frodi a:iendali. Frodi amministrative, altera:ioni di bilancio
e computer crime, Franco angeli, 2003; Antonelli V. D`Alessio R., Guida operativa alla
peri:ia contabile nel falso in bilancio, Milano, Il Sole 24 ore, 2003.
72
Si tratta di una categoria sostanzialmente coincidente con quelli che sono stati deIiniti
costi operativi indiretti. Ovvero costi incrementali o riduzione di ricavi connesse
all`esigenza di produrre un`inIormazione suscettibile di un migliore apprezzamento
esterno.
139
Il bilancio di esercizio
5. rappresentazione di 'comodo di conIigurazioni di reddito particolari.
Sebbene alcune 'tecniche utilizzate possano al contempo ricadere in piu
tipologie, la trattazione seguente cerchera di posizionarle nell`ambito di
quella che e piu esplicativa del comportamento dei vertici aziendali.
E` evidente inoltre che tale elencazione puo essere suscettibile di un
aggiornamento continuo in relazione all`inIinita 'Iantasia che qualiIica
l`attivita di amministratori o dirigenti, e delle nuove 'prassi che si
sviluppano sui mercati.
Contabili::a:ione 'ottimistica` di ricavi
Il tasso di crescita delle vendite rappresenta il primo parametro che viene
in genere valutato per qualiIicare l`attivita di una determinata azienda. La
sensibilita che il mercato maniIesta nei conIronti di questa grandezza
costituisce il principale motivo che induce il management ad
'addomesticare il talvolta 'erratico andamento di questo Iondamentale
aggregato. E` importante sottolineare pero che l`obiettivo non e sempre
quello di 'gonIiare l`ammontare dei ricavi comprimendo
contemporaneamente i costi, ma, per una serie di prassi interpretative i
comportamenti che 'producono inIormazione 'apprezzata da parte dei
soggetti esterni sono quanto di piu articolato e eterogeneo si possa
immaginare. La contabilizzazione 'ottimistica puo riguardare tutta una
serie di gradazione di comportamenti che vanno dalla registrazione Ialsa di
vendite alla semplice 'Iorzatura del principio di competenza. La
registrazione di ricavi non conseguiti che serve ad un miglioramento
temporaneo del risultato di esercizio con successivo 'storno all`inizio del
successivo esercizio con note di credito a clienti compiacenti, ignari o
inesistenti rappresenta di sicuro il caso piu grave. Altri casi possono
riguardare: l`iscrizione come ricavi conseguiti di semplici impegnative di
massima del cliente, o senza che ci sia l`accettazione incondizionata del
cliente della vendita. Alcuni casi piu diIIicilmente accertabili possono
riguardare una vendita Iatta a clienti che certamente non pagheranno (in
diIIicolta Iinanziarie, con termini di pagamento che prevedono la
possibilita di sconti, ecc.) o la vendita, in tempi opportunisticamente
individuati, di attivita sottovalutate. Puo sussistere anche il caso in cui la
vendita celi in realta un riacquisto o addirittura un 'baratto con altra
partita di merce. Altra possibilita e il massiccio Iinanziamento dei clienti:
cio non costituisce in realta nella maggior parte dei casi un illecito, ma
ipotecando la possibilita che vengano Iatti Iuturi riacquisti se questi non
sono opportunamente 'drogati da una 'copertura Iinanziaria da parte
Giancarlo Di SteIano
140
della societa, deIinisce il livello di vendite raggiunto come scarsamente
rappresentativo di proiezioni Iuture, le quali, se eIIettuate, si riveleranno
assolutamente irraggiungibili. Vendite e capacita Iinanziaria dell`azienda
vengono il altri termini legati in un connubio che, prescindendo dalla
qualita dei nuovi clienti-debitori, non lascia prevedere nulla di buono.
L`eIIetto Iinale e sempre quello di permettere di evidenziare una crescita
del Iatturato in realta inesistente che rinIorza aspettative e conIerma
previsioni, la maggior parte delle volte disastrosamente disattese.
Manipola:ione della competen:a temporale e della qualifica:ione dei costi
Si tratta in questo caso di alterazione della competenza economica di costi
che, utilizzando in maniera piu o meno 'conveniente i margini di
discrezionalita a disposizione degli amministratori, vengono rinviati a
esercizi Iuturi. Esistono in particolare tre Iattispecie speciIiche: redazione
'estensiva dei piani di ammortamento; rinvio al Iuturo di costi di
competenza dell`esercizio corrente; anticipazione al presente esercizio di
costi Iuturi qualiIicandoli come straordinari.
73
La prima possibilita costituisce una tecnica molto diIIusa ed utilizza la
discrezionalita insita nel calcolo delle quote di ammortamento
relativamente ai singoli esercizi: viene iscritta in tal caso una quota di
ammortamento inIeriore all`obsolescenza ed all`usura tecnica dei beni
ammortizzabili. Sussistono ovviamente tecniche nettamente piu raIIinate
della semplice riduzione degli ammortamenti (che in quanto segnalata e
altamente visibile): il loro utilizzo lascia pochi spazi alla possibilita
d`interpretazione esterna. Se ad esempio il soggetto economico decide di
riclassiIicare un gruppo consistente di beni ammortizzabili da una
categoria che ha una alta percentuale di ammortamento ad un`altra con una
percentuale nettamente piu bassa, Iornendo al contempo giustiIicazioni
'plausibili, l`obiettivo e raggiunto. La seconda possibilita prevede una
modalita di tipo contabile ed una modalita di tipo operativo. Nel primo

73
'One phenomenon associated with earning management appears under several labels,
Ior example, the big bath`, the clean sweep`, cleaning the decks` and housekeeping`.
The underlining theme is that once management encounters a loss year, additional steps
are taken to add to the magnitude oI the loss, Ior example, by Iurther writing down oI
assets or by creating provisions Ior possible losses. The results is a sizable decrease in
the current year`s reported income and, it is hoped, an increase in the income that will be
reported in the subsequent years.(G.Foster, Financial Statement Analvsis, New Jersey,
Prentice-Hall, 1986, pag. 226 e segg.)
141
Il bilancio di esercizio
caso rientrano le capitalizzazioni di costi eIIettuate utilizzando i margini di
discrezionalita esistenti nell`ambito dei principi contabili. Il secondo caso
precede il rinvio al Iuturo eIIettivo di spese che non comportano
nell`immediato un impatto sugli utili. E` ovvio che in quest`ultimo caso ci
si potrebbe trovare di Ironte a un comportamento contabilmente corretto
ma economicamente disastroso. Si pensi al rinvio di spese di manutenzione
straordinaria, a spese pubblicitarie, di Iormazione del personale, ecc.
Nell`immediato si ha un incremento degli utili, ma la posizione
competitiva aziendale non puo non risentirne.
Altera:ioni nella rappresenta:ione di attivita e passivita
Queste 'manovre possono consistere in un 'artiIicioso aumento delle
attivita o diminuzione delle passivita. Sebbene non manchino esempi del
primo tipo, sussiste una casistica sterminata per quanto riguarda
l`esposizione di passivita inIeriori a quelle reali.
Questo e un comportamento che e balzato agli onori della cronaca in
occasione del caso della Enron negli Stati Uniti. La tecnica utilizzata si
basava sull`utilizzo si speciali entita giuridiche (Special Purpose Entity -
SPE) con altissimi rapporti di indebitamento che venivano escluse
dall`area di consolidamento in quanto l`azienda non ne aveva Iormalmente
il controllo
74
. Sebbene non si arrivi sempre a casi cosi eclatanti, e da
rilevare purtroppo che tali comportamenti sono abbastanza diIIusi e le
cronache Iinanziarie non Ianno che testimoniarlo
75
.
Rimangono aperte inoltre inIinite possibilita, che possono anche
combinarsi con la Iattispecie precedente, relativamente alle cosiddette
operazioni con parti correlate; si tratta in genere di compravendite di

74
E` interessante notare che una semplice lettura delle note al bilancio avrebbe consentito,
a qualunque lettore esperto se non di svelare la Irode almeno di porsi una serie di
interrogativi. Come gia aIIermato pero la Enron evocava sul mercato concetti moderni
come quello di azienda snella, outsourcing, ecc. Quindi il signiIicato dell`inIormazione
non era il prodotto neutrale di un processo di trasmissione di dati ma era il risultato di
una elaborazione i cui contenuti erano altamente evocativi: gli analisti vedevano ed
incasellavano ogni inIormazione in maniera coerente con la mission 'virtuale che
l`azienda si era attribuita.
75
Secondo la prestigiosa rivista Business Week oltre centinaia di rispettabili aziende
americane quotate, nonostante il clamore suscitato dallo scandalo Enron, riducono
l`ammontare del debito esposto in bilancio per mezzo di svariate tecniche di mimetismo
contabile. Si veda: D.Henry 'Who Else is Hiding Debt. Moving Iinancial Obbligation
into OII-book Vehicles is now a common ploy in BW, 28 gennaio 2002, pag.45.
Giancarlo Di SteIano
142
comodo (in genere di attivita aziendali piu o meno Iantasiosamente
deIinite) attuate al di Iuori delle 'regole di mercato con soggetti
Iormalmente indipendenti, ma in realta espressione piu o meno diretta
dello stesso soggetto economico aziendale.
Un'altra tecnica e quella mesa in atto da aziende che perseguono una
strategia di crescita per linee esterne. Tale tipo di strategia e assai diIIusa in
alcuni settori industriali come quello dell`alta tecnologia, bancario ed
assicurativo e dei media. La procedura e la seguente . l`azienda 'a compra
l`azienda 'b, per l`importo di 100 ed un valore di patrimonio netto
eIIettivo di 70. Dopo aver concluso l`acquisizione, ma subito prima della
Iusione, l`azienda 'a 'suggerisce all`azienda 'b di eIIettuare una
radicale pulizia di bilancio con la messa in atto di una serie di
comportamenti miranti a ridurre al massimo l`utile di esercizio o
ampliIicare la perdita (svalutazione magazzino, anticipazione pagamento di
costi, rinvio di ricavi, ecc.); in tal maniera il patrimonio netto di 'b viene
ridotto a 50. L`azienda 'a dopo aver eIIettuato la Iusione avra un
maggiore avviamento (che passa da 30 a 50) che potra pero ammortizzare
anche in vent`anni, ma potra contare per qualche esercizio in un
Ienomenale incremento degli utili (connesso ai costi anticipati ed alle
riserve inespresse del magazzino dell`incorporata). E` evidente che la
lettura esterna dei dati contabili non potra che avvalorare una
interpretazione che sottolinei il 'successo della Iusione.
76
Il trasIerimento di particolari attivita (normalmente crediti) al di Iuori del
bilancio eIIettuata dall`azienda per mezzo di una cartolarizzazione e una
scelta in genere assimilata ad una vendita, ovvero si attua l`eliminazione
della voce attiva in bilancio relativa e si registra una simmetrica entrata di

76
In tal caso l`ammortamento lineare dell`avviamento eIIettuato sulla base del costo
rappresenta un utile paravento dietro cui nascondere la tecnica di 'creative accounting
' descritta. E` necessario precisare pero che lo stesso codice civile italiano all`art. 2426
n.3 impone la svalutazione dell`immobilizzazione che 'risulti durevolmente di valore
inIeriore a quello determinato con il sistema dell`ammortamento del costo.
Introduzione dell`impairment test puo contribuire a ridurre l`utilizzo della tecnica
descritta. L`assunzione di responsabilita da parte dell`organo amministrativo nella
valutazione annuale dell`avviamento espone lo stesso in misura sicuramente maggiore a
possibili critiche rispetto ad un`applicazione 'meccanicistica del ripartizione dell`utilita
nel tempo dell`avviamento. Si veda a tal proposito Dezzani F. Biancone P.P., 'Bilancio
2002 di AOL Time Warner. Avviamento svalutato di 100 miliardi di dollari in Impresa,
5/2003, pag. 761 e segg.
143
Il bilancio di esercizio
cassa di valori sostitutivi della cassa.
77
L`eIIetto Iinale e in altri termini di
eliminare attivita di bassa qualita, o caratterizzate da una bassa redditivita
sostituendole con attivita di qualita superiore. In alcuni casi si tratta
realmente della cessione di attivita, ma molte altre volte in relazione a
complessi meccanismi contrattuali l`azienda continua ad essere esposta a
tutti i rischi derivanti dalla titolarita degli attivi trasIeriti e l`operazione si
traduce in un semplice maquillage di bilancio. La possibilita di cedere
addirittura crediti Iuturi costituisce una Iormidabile opportunita per
eIIettuare un consistente miglioramento dello stato patrimoniale.
78
Alloca:ione opportunistica di costi e ricavi
Tale tecnica mira ad alterare la lettura dei valori a parita di utile/perdita
Iinale evidenziata nel conto economico; l`allocazione opportunistica di
costi e ricavi viene raggiunta per esempio collocando costi operativi tra i
costi straordinari o ricavi di tipo Iinanziario all`interno del Iatturato. In
alcuni casi tale tecnica si combina con la manipolazione della competenza
temporale. L`anticipazione ad un esercizio di costi Iuturi qualiIicandoli
come straordinari non solo inIatti viola la competenza temporale, ma mira
ad ottenere un eIIetto di 'rimbalzo sugli utili Iuturi. Spesso le societa
eIIettuano quelle che vengono deIinite 'pulizia dei conti che si risolvono
in rilevanti appostamenti di spese straordinarie associate a eventi
eccezionali (cambio di proprieta, privatizzazione, ristrutturazione, crisi
Iinanziari esogene, ecc.). Nell`eIIettuare tale 'pulizia si 'anticipano tutta
una serie di costi Iuturi al presente classiIicandoli come straordinari. Si ha
in questo caso un aumento delle perdite di esercizio da comunicare al
mercato; ma questa 'manovra, a Ironte di perdite che si conIigurano,
prescindendo dalla collocazione temporale, come inevitabili, puo
comportare molti vantaggi
79
: a) vista la connotazione negativa della perdita

77
La cartolarizzazione (o securitization) consiste nella cessione di alcune attivita aziendali
presenti o Iuture e nella loro contestuale trasIormazione in valori mobiliari negoziabili
sul mercao dei capitali.
78
Tale procedura, sebbene perIettamente legale, si pone in contrasto con il principio di
prudenza, in quanto vengono contabilizzati ricavi Iuturi; i crediti Iuturi potrebbero
consistere inIatti in interessi attivi da incassare nei successivi esercizi il cui valore,
opportunamente scontato, potrebbe essere ceduto a terzi in blocco. Si veda a tal
proposito Bruno N. Eramo A., 'La cartolarizzazione nel bilancio del cedente in
Summa, n. 186. Febbraio 2003, pag. 68 e segg.
79
Tale comportamento puo senza dubbio essere attribuito all`Olivetti S.pA. in occasione
dell`aumento di capitale eIIettuato a meta 1995. In una intervista l`amministratore
Giancarlo Di SteIano
144
di per se, l`entita della stessa non peggiora di molto la valutazione che, in
relazione al Iunzionamento dei mercati, ne Ianno i destinatari
dell`inIormazione; b) la classiIicazione dei costi come straordinari induce,
nell`ambito della visione prospettica degli analisti, la riIlessione che il
peggio e passato e che la societa e pronta per il raggiungimento di nuovi
obiettivi Iuturi; c) l`allocazione di costi operativi Iuturi come oneri di
ristrutturazione enIatizza la 'stabilita del reddito operativo, quello sulla
base del quale vengono condotte la maggior parte delle previsioni; e) si
addebitano 'errori manageriali passati a motivi eccezionali, esogeni o
incontrollabili, con relativo 'discarico delle responsabilita.
Similmente alla situazione descritta in riIerimento ai costi, e possibile
operare per esempio un`allocazione di plusvalenze su cespiti come ricavi
tipici, 'alterando di conseguenza la lettura che viene eIIettuata
dall`esterno dell`andamento del Iatturato.
Rappresenta:ione 'di comodo` di configura:ioni di reddito particolari
Rientrano in questo contesto i cosiddetti risultati 'pro Iorma,
originariamente impiegati, a Iini di comparazione, per la presentazione
'consolidata di risultati di passati esercizi di societa successivamente
oggetto di una Iusione. Nell`uso corrente questi risultati sono stati usati con
sempre maggiore entusiasmo da manager piu o meno disinvolti, dando
maggior rilevanza agli utili pro Iorma nei documenti rilasciati al pubblico,
piuttosto che agli utili calcolati con l`applicazione dei principi contabili
con la speciosa motivazione che i sistemi tradizionali di contabilizzazione
sono inidonei a rappresentare pienamente le speciIicita del proprio modello

delegato, Corrado Passera, dichiarava 'Chiediamo questi soldi al mercato con
un'operazione trasparente e ben documentata. Chiedere soldi comporta necessariamente
un impegno in termini di remunerazione del capitale. Che deve ricominciare gia' dal'97 e
quindi sulla base dei risultati del '96. Perche cio possa avvenire, i bilanci '96 e '97 non
devono essere gravati dagli oneri straordinari Iin da oggi prevedibili. Avendone adesso
la possibilita, possiamo seguire la regola che quasi tutti i nostri concorrenti hanno
seguito in passato. Si tratta di accantonare una tantum il costo della ristrutturazione
prevedibile, in un unico Iondo contabilizzato Iin d'ora nei nostri bilanci, in modo tale
che i risultati del '96 e del '97 non abbiano al loro interno questa voce (che abbiamo
regolarmente avuto in questi ultimi tre anni) e quindi realizzare un proIitto tale da
consentire Iin dal '96 la distribuzione del dividendo. Quindi l'aumento di capitale, ripeto,
va visto non come un'operazione Iinanziaria ma come un tassello di una strategia
imprenditoriale, che ha dato luogo a un piano industriale a sua volta basato su risultati e
Iondamenti concreti. (Il Sole 24 Ore del 17.09.95)
145
Il bilancio di esercizio
di business
80
. Tale distorto utilizzo si e via via esteso a societa operanti in
altri settori, e la stessa comunita Iinanziaria ha preIerito sempre piu spesso
e per evidenti motivazioni di convenienza eIIettuare una previsione degli
utili (in particolare degli utili per azione) senza ricorrere ad una stretta
osservanza dei principi contabili
81
.
Una delle determinazioni di sintesi piu diIIusamente utilizzate e
EBITDA.
82
Focalizzando l'attenzione sugli utili pro-Iorma si privilegia la gestione
operativa prima delle scelte di politica di ammortamenti e senza tenere
conto dell'impatto che le scelte di politica Iinanziaria (debt/equity) hanno
sulla struttura del capitale reperito e quindi sugli oneri Iinanziari.
L'EBITDA esprime quindi la capacita potenziale della gestione operativa
caratteristica di generare cassa.
Il problema e che nella costruzione dell`EBITDA, analisti e manager, si
discostano dalle deIinizioni corrette degli elementi che lo compongono per
approdare a conIigurazioni di 'comodo.
83
Questo non vuol dire che i principi contabili siano disarmati di Ironte a tali
abusi; il problema e quello della tempestivita dell`inIormazione nei mercati
Iinanziari e del Iatto che in alcuni casi quella che gli analisti chiamano la
bottom line non e pienamente esplicativa della creazione di valore operata
dall`azienda. Accade cosi che le notizie sugli utili pro-Iorma precedano
quelle 'uIIiciali ottenendo da parte del mercato un maggior impatto

80
Si tratta in particolare di aziende appartenenti al settore convenzionalmente deIinito
della new economv. Tale deIinizione veniva ricollegata all`impossibilita di applicare le
normali categorie economiche a questa tipologia di aziende. Piu in particolari da piu
parti si contestava la capacita della normale comunicazione economico Iinanziaria di
esprimere i reali andamenti Iuturi.
81
Si Ia riIerimento, non solo all`inIormativa annuale di bilancio, ma piu in particolare alle
relazioni semestrali e/o trimestrali delle societa quotate, dove la necessita di
un`inIormazione tempestiva serve da giustiIicazione all`uso di deIinizioni spurie di
reddito.
82
Nei paesi anglosassoni EBITDA e l'acronimo di "Earnings beIore interests", taxes,
depreciation, amortization", ovvero l'utile prima degli oneri Iinanziari, delle imposte e
degli ammortamenti su beni tangibili ed intangibili. In Italia corrisponde al "Mol",
ovvero al "Margine operativo lordo" di cui si e gia in precedenza parlato nel paragraIo
sulla riclassiIicazione del bilancio.
83
La sigla, dopo la piu recente ondata di scandali che ha coinvolto le societa americane
(Enron, Tuco, WorldCom, ecc.), ha avuto una nuova e canzonatoria lettura: 'Earnings
BeIore I Trick my Dumb Auditor, i ricavi prima che io Ireghi il mio stupido revisore
dei conti.
Giancarlo Di SteIano
146
emotivo di questi ultime.
84
8.2. I segnali deboli ed il quadro interpretativo complessivo
Dalla breve disamina delle tecniche utilizzate per la manipolazione delle
determinazioni contabili di sintesi si evince che, vista l`estrema varieta di
comportamenti, non esistono tecniche 'Iormalizzate che consentano al
lettore di appurare con certezza se l`inIormazione Iornita dia o meno il
quadro Iedele della situazione economica, patrimoniale e Iinanziaria
dell`azienda.
Si possono pero individuare una serie di 'segnali deboli che costituiscono
tanti campanelli d`allarme e che possono suggerire l`opportunita di
ulteriori approIondimenti.
85

84
La bolla speculativa causata dalla aziende dot.com (ovvero operanti in internet) oIIre un
interessante spaccato di quello che puo accadere quando il mercato e dominato
dall`emotivita. E` vero che ogni bolla speculativa trova conIorto in un opportuno mix di
eccesso di ottimismo, imprudenza Iurbizia, dabbenaggine, avidita e Irode. Ma negli
ultimi tempi gli ultimi tre elementi hanno costituiscono la parte preponderante di ogni
scandalo Iinanziario. In relazione alla presunta inapplicabilita dei criteri di valutazione
tradizionali nel caso delle dot.com prima del catastroIico crollo dell`inizio del 2001 che
rese obsoleti concetti come utili, cash Ilow, ricavi Iacendo emergerne altri quali 'pagine
visitate, 'acquirenti coinvolti, 'quota mentale degli utenti il seguente brano e
illuminante: In un report sull`azienda commerciale on line Drugstore.com pubblicato
nell`ottobre del 200 la nostra analista Mary Meeker citava la popolarita del sito come
criterio per comprare l`azione, Iacendo notare che le pagine viste per utente erano
cresciute del 14,9 nel terzo quadrimestre inoltre il 48 rientrava nella categoria degli
acquirenti coinvolti, tale deIinendosi un utente unico che restava almeno tre minuti
all`interno di una singola categoria. Nessuno di questi, pero, era diventato cliente
pagante. Di Homestore.com, un sito immobiliare, aveva invece magniIicato la mind-
share che deteneva del suo pubblico di riIerimento. Quando molte persone cercheranno
casa on line sara nella posizione di testa. Siamo disposti a Iare la scommessa che
riusciranno a monetizzare quegli utenti. (.)` Stagliano R., Cattive a:ioni, Roma,
Editori riuniti, 2003, pag. 54. La Iormula 'elastica dei bilanci pro-Iorma costituiva un
ulteriore elemento di propulsione per mercati ansiosi di buone notizie.
85
Si vedano a tal proposito tra gli altri: MulIord C.W. Comiskey E.E., The Finacial
Numbers Game. Detecting Creative Accounting Practices, New York, John Wiley &
Son, 2002; Schilit H., Financial Shenanigans, McGraw-Hill, New York, 2002, (seconda
edizione); Smith T., Contabilita creativa. Inganni contabili e finti profitti, Milano, Il
Sole24ore, 1995; Severino G., Politiche di bilancio. Artifici e mistifica:ioni dei valori
147
Il bilancio di esercizio
Non sempre questi segnali sono presenti o sono Iacilmente intepretabili o
conducono indiscutibilmente all`individuazione di tecniche 'creative
accounting.
L`analista dovra quindi evitare l`errore classico di concentrare la propria
attenzione su Iattori apparentemente Iondamentali tralasciando tutta la
restante inIormazione, di origine interna ed esterna, che costituisce un
patrimonio inIormativo di Iondamentale importanza a disposizione chi e in
grado ed ha la volonta di usuIruire. Il quadro interpretativo da considerare
dovra al contrario sempre tenere presente il contesto sistemico che la
natura del complesso aziendale oIIre, eIIettuando riscontri incrociati tra
tutti i dati disponibili di provenienza esterna e di provenienza interna.
86
Nel dare il necessario rilievo ai segnali deboli qui di seguito esposti, la
lettura dei dati quantitativi deve sempre essere ben coniugata con
l`interpretazione delle inIormazioni a contenuto qualitativo, la cui
importanza sta assumendo un ruolo crescente nel corso degli anni.
a) La prima osservazione deve riguardare il modello di business, che deve
essere chiaro e senza punti oscuri. L`attivita di compravendita di
prodotti non ben deIiniti, la presenza di ricavi dalla incerta
qualiIicazione o la promessa di 'sicuri ed 'progessivi andamenti
Iuturi legati a Iumose strategie aziendali, ecc. costituisce sempre un
segnale negativo per l`analista non sprovveduto
87
. Se quello che c`e

contabili, Milano, EBC, 1992.
86
Un ottimo punto di partenza e sempre costituito dall`analisi di una serie di bilanci (3-5
anni) le cui voci siano state percentualizzate in senso orizzontale e verticale. Cio
permette di seguire l`andamento nel tempo dei valori maggiormente critici, eIIettuando i
necessari approIondimenti se necessario.
87
Il caso Freedomland puo essere considerato sotto questo proIilo un caso da manuale.
Nel 1999 l`azienda viene quotata in borsa per mezzo di una IPO al prezzo di 105 euro
per azione. Nel 2000 il 'creatore dell`azienda, Degiovanni, riceve un avviso di garanzia
in quanto sulla base di accertamenti della Guardia di Finanza delle decine di migliaia di
clienti dichiarati, uno su cinque sarebbe "Iinto" e perche 9 miliardi di introiti iscritti in
bilancio non sarebbero mai entrati nelle casse della societa. A Iine 2003, l`azione quota
10 euro, meno del 10 del valore iniziale. Il processo e in corso. Si legge sul materiale
pubblicitario diIIuso dall`azienda: 'La Freedomland e la prima Societa in Europa ad
oIIrire un servizio di Interactive Television e di InternetTV costituito dall`oIIerta
integrata di un terminale di accesso a Internet (Set Top Box) e di un portale costruito
totalmente in lingua locale ed adattato alle esigenze di una clientela che non ha
dimestichezza ne con la lingua inglese ne con la navigazione in Internet. La
caratteristica Iondamentale dell`oIIerta di FREEDOMLAND-ITN e la proposta di una
Iorma di accesso a Internet alternativa all`uso del personal computer che pertanto conta
su un elevatissimo bacino di utenza potenziale Ogni commento e, ovviamente,
Giancarlo Di SteIano
148
scritto in un bilancio e poco chiaro agli occhi di un lettore esperto, vuol
dire che l`azienda non vuole che il Iruitore del bilancio sia in grado di
interpretarne correttamente i reali andamenti aziendali.
b) Il cambiamento delle politiche di bilancio eIIettuato con variazione dei
criteri contabili, e delle stime e congetture costituisce uno dei piu noti e
piu antichi segnali di allarme. In tal senso la riduzione delle opzioni
contabili, che costituisce una tendenza di Iondo delle riIorme in corso
non puo che essere valutata positivamente. Il cambiamento puo
riguardare i coeIIicienti di ammortamento (analizzare il rapporto tra
Iondo ammortamento e immobilizzazioni nel corso degli anni) oppure
le capitalizzazione di determinati costi che in precedenza venivano
spesati (valutare il tasso di incremento delle immobilizzazioni
immateriali che se non giustiIicato da eventi speciIici, puo indicare un
cambiamento di politiche contabili). Uguale attenzione deve essere
posta nell`analisi temporale degli accantonamenti per Iondo rischi e
oneri Iuturi. Un andamento degli accantonamenti particolarmente
'volatile (ed/o un simmetrico utilizzo) il cui andamento non e ne
giustiIicabile ne prevedibile puo alimentare il sospetto che gli
amministratori stiano utilizzando tali poste per perequare i redditi,
mitigando la variabilita del reddito aziendale comunicata dal bilancio.
c) Un segnale negativo e certamente costituito dai crediti verso clienti che
crescono piu velocemente delle Iatturato. Il rapporto tra i crediti verso
clienti ed i ricavi e certamente uno degli indicatori piu noti in merito
alla qualita degli utili. Ovviamente una crescita nel tempo dei crediti
maggiore dei ricavi potrebbe avere signiIicati molto diversi: si oscilla
inIatti da un peggioramento della qualita degli utili connessa alla
vendita a clienti marginali, che diIIicilmente onoreranno il debito, o a
clienti che diIIicilmente procederanno ad un riacquisto, visto che ne
hanno visto la convenienza in relazione alla concessione di generose
dilazioni di pagamento.
d) Una diIIerenza rilevante tra quello che e il reddito imponibile e l`utile
di esercizio, sebbene sia mitigata dalla diversita dei principi che
sovrintendo alla determinazione Iiscale del reddito rispetto ai postulati
e criteri di valutazione civilistici deve sempre insospettire il lettore
attento.
e) Un utile indice per la scoperta di tecniche di contabilita creativa e

superIluo.
149
Il bilancio di esercizio
quello relativo al rapporto tra cash-Ilow operativo e utile operativo. In
realta i due valori, prima di essere utilizzati, dovrebbero essere depurati
da tutte le componenti non ricorsive.
88
E` sicuramente da approIondire
un incremento del reddito netto di un`azienda che avviene in
contemporanea ad una riduzione o una sostanziale stabilita del cash
Ilow direttamente generato dall`attivita tipica. Su quest`ultimo punto e
necessario Iare la dovuta attenzione; inIatti e vero che il cash Ilow e
meno 'manipolabile rispetto al reddito netto, ma esistono in ogni caso
alcuni gradi di liberta che consentono al soggetto economico di
contrabbandare entrate straordinarie per Ilussi di cassa operativi. Una
semplice analisi del cash Ilow operativo senza esaminare i Iattori che
inIluiscono sulla sua determinazione puo percio condurre a conclusioni
sbagliate.
89
I) L`aumento della competizione nel settore e/o declino delle prospettive

88
Si veda a tal proposito MulIord C.W. Comiskey E.E., The Finacial Numbers Game.
Detecting Creative Accounting Practices, New York, John Wiley & Son, 2002, pag. 345
e segg.
89
Una ricerca che ha messo a conIronto i comportamenti di due gruppi di aziende (quotate
e non quotate) in relazione al rendiconto Iinanziario e pervenuta a risultati che ad una
prima lettura appaiono inaspettati; la ricerca analizza in particolare i comportamenti di
due gruppi di aziende con riIerimento a: 1. la separazione delle variazioni del capitale
circolante netto operativo rispetto ai Ilussi originati dai valori reddituali 2. l` esplicita
indicazione delle componenti elementari del capitale circolante netto operativo
(rimanenze, crediti e debiti). Il 77 delle non quotate contro il 70 delle quotate
evidenza il capitale circolante netto operativo distinto rispetto al Ilusso del circolante.
Mentre addirittura il 97 delle non quotate contro il 78 delle quotate esplicita la
distinta indicazione delle variazioni delle sue componenti elementari (rimanenze crediti
e debiti operativi). Le societa non quotate, in altri termini, hanno comportamenti
nettamente piu trasparenti con riIerimento al rendiconto Iinanziario rispetto alle aziende
quotate. Si deve evincere che tali inIormazioni possono comportare a carico delle
aziende quotate costi di tipo 'politico. Se inIatti il rendiconto Iinanziario permette di
evidenziare comportamenti opportunistici in merito alla qualita degli utili, una sua
minore trasparenza potrebbe costituire una rudimentale 'Iorma di diIesa attuata dalle
societa quotate. In altri termini, avendo le quotate, in media, una minore qualita degli
utili in relazione alla maggiore 'pressione esercitata dal mercato Iinanziario sulle stesse
in relazione alle perIormance attese, sono al contempo meno propense a comunicare tale
inIormazione all`esterno. Si veda L. Marchi, Lapplica:ione dei principi contabili nei
bilancio delle imprese. Le best practices della comunica:ione economico-finan:iaria,
Milano, Il Sole 24Ore, 2000, pag. 588. Sulla deIinizione di costo politico connesso
all`inIormazione si veda: Di SteIano, Il sistema delle comunica:ioni., op.cit., pag. 116
e segg.
Giancarlo Di SteIano
150
dello stesso viene spesso seguita da manipolazioni contabili; si tratta di
una situazione che di per se non sottende a comportamenti disinvolti,
ma che potrebbe diventare Iacilmente e rapidamente critica, inducendo
negli organi aziendali comportamenti disinvolti.
g) Una serie di inIormazioni qualitative in merito al turn over ed alle
caratteristiche qualitative degli organi di governo e di controllo risulta
sicuramente utile per completare il quadro complessivo. La qualita di
questi organi e sicuramente un`altra notizia di sicuro interesse. La
presenza in azienda di personalita particolarmente carismatiche e dai
tratti caratteriali autocratici (spesso per la verita presente nei soggetti
con una spiccata propensione all`imprenditorialita) puo costituire un
segnale di pericolo in quanto la loro presenza puo indurre i dipendenti a
'derogare norme etiche Iino a sIociare in comportamenti penalmente
perseguibili. Un vertice aziendale composto esclusivamente da uomini
provenienti dal mondo amministrativo o Iinanziario segnala maggiori
possibilita di manipolazioni contabili, in quanto lo stesso si muove con
Iamiliarita all`interno della materia. Un Irequente ed ingiustiIicato
mutamento dei membri del collegio sindacale, del revisore o dello
studio legale o di consulenza amministrativa di riIerimento
costituiscono altrettanti segnali di allarme.
h) Una struttura del gruppo molto articolata e complessa che vede magari
la presenza di molte societa ospitate da paradisi Iiscali, specie se tale
organizzazione, per dimensione, allocazione e numerosita delle societa
non sia realmente giustiIicata dalla mission aziendale e da considerarsi
sospetta. In caso di vertici eticamente compromessi, consente di attuare
una serie di manovre contando sulla estrema segretezza nella
pubblicazione dei conti aziendali in tali paesi e nel basso livello di
controllo aziendale vigente .
i) La presenza di ricorrenti ed imprevedibili spese straordinarie Ia sorgere
il sospetto di periodiche pulizie di bilancio attribuite uIicialmente a
motivazioni esogene ma che in realta tendono a dissimulare costi
operativi.
L`elencazione proposta non e sicuramente completa: sussistono altri
segnali deboli che possono indurre il lettore accorto ad una maggiore
attenzione.
Per esempio un settore attraente che si qualiIica per una alta valutazione
dei titoli, l`esistenza di tensioni Iinanziarie improvvisamente risolte, un
ammontare rilevante di immobilizzazioni immateriali potrebbero inIatti
costituire altrettanti segnali di situazioni potenzialmente critiche. In tali
151
Il bilancio di esercizio
casi pero l`indicazione ha un grado di maggiore incertezza, potendosi
trattare di aziende la cui comunicazione verso l`esterno si svolge in
maniera sostanzialmente corretta.
E` possibile prevedere che l`adozione degli Ias garantendo un incremento
dell`inIormazione economico Iinanziaria disponibile permettera
sicuramente di aIIinare le tecniche di controllo descritte, andando a
colmare alcune lacune tuttora presenti.
Giancarlo Di SteIano
152
9. Uno strumento in evoluzione. Il bilancio di esercizio tra
tutela del patrimonio e valutazione delle performance
Sebbene la recente riIorma societaria costituisca solo un primo timido
passo verso una maggiore trasparenza inIormativa, ed in quanto tale
largamente risulta largamente incompleta, non e possibile guardare
all`adozione degli Ias, ed alle altre riIorme in corso, senza esprimere
qualche preoccupazione se non altro in riIerimento alla tumultuosita dei
cambiamenti in corso.
L`attuale struttura di bilancio, ovvero, quella delineata dalla riIorma
societaria, costituisce sicuramente un tappa verso un cambiamento epocale
in tema di comunicazione aziendale.
Considerate le sovraordinate esigenze di convergenza delle economie, e
prescindendo da un eccessivo arroccamento su posizioni 'tradizionaliste,
non si puo Iare a meno di esprimere comunque una concreta speranza di
miglioramento complessivo della comunicazione economico Iinanziaria
nel nostro paese.
90
La decisione da parte dell`Unione Europea di adottare i principi contabili
internazionali ha di Iatto oIIerto IASB una sponda di tipo politico che ha
consentito a quest`organismo di distaccarsi da una eccessiva dipendenza
dalla dominate impostazione nord americana. E` innegabile come cio non
sia consistito in una serie di mere dichiarazioni di principio, ma che abbia
riguardato precise scelte di recente eIIettuate da quest`organismo:
91

90
E` stata notato che l`adozione degli Ias migliora la precisione delle previsioni eIIettuate
dagli analisti esterni. Si veda: Ashbaugh H Pincus M., 'Domestic Accounting
Standards, International Accounting Standards, and the Predictability oI Earnings in
Journal of Accounting Research vol. 39, no. 3 (December 2001), pag. 417 e segg. Altri
studi hanno rilevato che l`adozione degli Ias comporta un incremento dei livelli di
trasparenza (che e ovviamente apprezzata positivamente dagli investitori) ed una
contemporanea riduzione del costo del capitale per l`azienda. Si veda: Leuz C. -
Verrecchia R. E, 'The Economic Consequences oI Increased Disclosure in Journal of
Accounting Research vol. 38, Supplement (2000) pag. 91 e segg.
91
Va segnalato che e in corso di realizzazione un progressivo avvicinamento dei principi
contabili internazionali all`impostazione del bilancio tipica dei Paesi a matrice
continentale. In tal senso non va dimenticata la revisione attualmente in corso dei
153
Il bilancio di esercizio
Gli Stati Uniti non sono tuttavia insensibili all`obiettivo di individuare un
unico sistema di standard contabili globalmente accettato allo scopo di
migliorare la comparabilita internazionale dei bilanci societari.
92
Lo sIorzo dello IASB si sta attualmente muovendo lungo la direttrice che
vede nella riduzione delle alternative di valutazione concesse dal singolo
del principio contabile la via maestra per la massimizzazione dei beneIici
connessi all`introduzione degli Ias.
93

principi contabili internazionali che, soprattutto nella parte che riguarda lo IAS 1, tende
in parte ad uniIormarsi ad alcuni orientamenti tipici dell`impostazione civilistica
nazionale viene inserito negli Ias un concetto Iondamentale quello della gerarchia dei
postulati e dell`obbligo di deroga, che ci allontana deIinitivamente dal rischio di un
sistema contabile basato sulla Iormalistica adesione ad un`inIinita serie di minute
prescrizioni, sulla Ialsariga dei GAAP statuiti dal FASB. Il FASB e l`organismo
proIessionale statunitense che emette i GAAP (Generally Accepted Accounting
Principles), che sono i principi contabili in vigore negli Stati Uniti. Questi costituiscono
un set di regole estremamente minuzioso il cui rispetto puntuale conduce, secondo
l`impostazione d`oltreoceano, alla rappresentazione del 'quadro Iedele aziendale. Tale
approccio consente in eIIetti di Iar prevalere la Iorma sulla sostanza, l`esatto contrario
dell`impostazione europea e anche degli Ias. Bisogna comunque ricordare che gia nel
1998 Arthur Levitt presidente della SEC ha tenuto un Iondamentale discorso alla New
York University dal titolo 'The Numbers Game che e un atto d`accusa Iormale contro i
metodi di contabilita creativa. Successivamente il FASB ha modiIicato una serie di
principi contabili tra cui il n. 141 (Business Combination), il n. 142 (Goodwill and
Other intangible Assets) oltre a rivedere una serie di interpretazioni relativamente i costi
di ricerca e sviluppo e la deIinizione delle passivita aziendali
92
Nel mese di ottobre del 2002 il FASB e lo IASB hanno inIatti sottoscritto un
memorandun d`intesa, che rappresenta un signiIicativo passo avanti verso l`obiettivo
della convergenza. L`estensione delle diIIerenze e l`importanza di alcune questioni di
Iondo avvalorano la previsione che tale processo si sviluppera nel medio termine. Il
FASB sta pero discutendo quattro documenti con lo speciIico scopo di eIIettuare un
primo decisivo passo verso la convergenza; si tratta in particolare del trattamento dei
cambiamenti di principi contabili e della correzione degli errori (si vorrebbe estendere la
variazione del criterio contabile ai bilanci precedenti per migliorare la comparabilita
degli stessi evidenziandone l`eIIetto sull`esercizio in corso); permute di attivita
produttive (la loro contabilizzazione avverra al Iair value se non e provata la validita
economica dell`operazione: si ridurranno cosi permute orientate alla evidenziazione di
plus/minusvalenze di comodo); calcolo dell`utile per azione in caso di diluizione
(l`orientamento e per introdurre criteri piu restrittivi nella determinazione del
denominatore) e valutazione delle rimanenze (si vogliono eliminare alcune incongruenze
terminologiche tra i principi FASB e lo IAS 2).
93
La dottrina italiana ha per lungo tempo contrastato la tendenza alla standardizzazione,
sostenendo che le speciIicita aziendali impedivano un trattamento uniIorme di
Iattispecie assolutamente dissimili. Le condizioni di contesto erano pero diverse e cio
Giancarlo Di SteIano
154
La previsione di regole severe per la contabilizzazione dei ricavi (di Iatto
inesistenti nei principi contabili nazionali, con ampia possibilita lasciata al
soggetto economico di eIIettuare una disinvolta 'gestione degli stessi),
l`introduzione obbligatoria del rendiconto Iinanziario (la cui presenza
aggiungera un reale plus-valore all`attuale inIormativa di bilancio), una
migliore deIinizione delle voci straordinarie (che saranno molto rare e
verranno limitate agli eventi Iuori dal controllo dell`azienda, al contrario
dell`impostazione attuale che le deIinisce come elementi non correlati
all`attivita ordinaria dell`azienda), un chiaro trattamento all`interno del
consolidato delle 'societa veicolo (si tratta delle cosiddette SPE ovvero
Special Purpose Entities), la limitazione dei Iondi rischi e spese Iuture (che
impedira l`anticipazione delle spese di ristrutturazione con gli eIIetti in
precedenza descritti), una Iortissima limitazione alla possibilita di
eIIettuare capitalizzazioni di costi 'operativi (che come abbiamo visto si
prestano spesso a comportamenti contabili piuttosto 'disinvolti) sono solo
alcuni dei piu importanti miglioramenti a cui condurra, a nostro parere,
l`introduzione degli Ias/IFRS nel nostro ordinamento.
E` anche ovvio che se l`introduzione dei nuovi principi contabili non sara
ben coordinata con l`adeguamento della IV direttiva, potrebbero
prospettarsi alcuni arretramenti rispetto alla situazione attuale.
Si pensi ad esempio all`uso di Iorme espositive obbligatorie per quanto
attiene lo stato patrimoniale ed il conto economico che non e prevista dagli
principi contabili internazionali, o alla mancata Iormalizzazione di quella
che abbiamo deIinito come componente a prevalente contenuto testuale del
bilancio (nota integrativa e relazione sulla gestione).
Uno degli obiettivi della riIorma societaria, inoltre, era quello i ridurre lo
scalino normativo tra le societa per azioni quotate e quelle non quotate.

giustiIicava la posizione assunta. Successivamente e emersa una concezione piu
pragmatica mirante a Iavorire una migliore conoscenza esterna dell`assetto patrimoniale,
reddituale e Iinanziario dell`azienda, in relazione allo stato delle conoscenze in campo
contabile ed economico aziendale. 'Quest`ultimo enunciato non deve indurre a credere
che i corretti principi contabili debbano sempre e necessariamente, recepire le
impostazioni piu rigorose e avanzate della dottrina ragionieristica ed economico
aziendale in materia di bilanci e di analisi economico aziendale d`impresa. I principi
contabili, inIatti, devono Iare i conti anche con esigenze pratiche. 1. di applicabilita
relativamente Iacile; 2. di limitare, per quanto possibile, la sIera in cui si esercita la
discrezionalita e la soggettivita di chi redige il bilancio In V.Coda, 'Trasparenza dei
bilanci di esercizio e principi contabili in Rivista dei dottori commercialisti, 1983, pag.
188 e segg.
155
Il bilancio di esercizio
Tale obiettivo, ad oggi, e stato raggiunto solo in parte e le speranze sono
ancora una volta riposte nel processo di recepimento della direttiva n.
51/2003.
Un acritico accoglimento di cio che propongono i principi contabili
internazionali avrebbe dei risultati sicuramente controproducenti, anche in
relazione alle proIonde diIIerenze culturali che ci separano dai paesi di
tradizione anglosassone.
94
In tal senso il bilancio non e piu solo un luogo di contemperamento degli
interessi che convergono sull`organismo aziendale, ma diventa anche
luogo di coesistenza di diIIerenti culture contabili ed di ordinamenti
giuridici che hanno avuto origini storiche molto diverse.
Per quanto sino ad adesso esposto, ridurre il processo di evoluzione in
corso alla semplice diatriba se la comunicazione di bilancio debba ispirarsi
a criteri di tipo 'garantistico Iinalizzati soprattutto alla salvaguardia del
patrimonio aziendale nell`interesse dei terzi, ovvero se la stessa debba
svolgere la Iunzione di misurazione e divulgazione delle perIormance
economiche e Iinanziarie dell`impresa, al Iine di consentire agli operatori
economici di assumere decisioni inIormate, evidenzia un approccio che
costituisce soltanto il punto di partenza per aIIrontare tematiche la cui
complessita non manca di essere Ionte continua di nuove sIide.
Non resta che attendere in maniera vigile gli esiti dei mutamenti in corso
Iidando che il complesso processo di contrattazione tuttora in atto nel
vecchio continente tenga in debito conto le positive acquisizioni della
nostra tradizione economico aziendale.

94
Non si puo Iare a meno di sottolineare la proIonda diIIerenza che sussiste tra la
deIinizione di reddito di esercizio accolta dalla dottrina italiana, dialetticamente
schierata su posizioni zappiane, e l`impostazione degli Ias, sostanzialmente di stampo
patrimonialista. E` stato osservato a tal proposito che '(.) la normalizzazione in Italia
riguarda solo le sintesi di bilancio, ma e indubbio che l`evoluzione dei principi di
redazione del bilancio di esercizio non potra non determinare anche lo sviluppo dei
sistemi contabili: da un`ottica reddituale ad un`ottica integrata reddituale-
patrimoniale`. L.Marchi - M.Allegrini, 'L`evoluzione dei principi contabili in Italia in
Revisione Contabile, n. 50 2003, pag. 59.
Giancarlo Di SteIano
156
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Il bilancio di esercizio
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