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L.B.G. EXPO: LAD SALA E LE SUE PAROLE IN LIBERT Franco DAlfonso BILANCIO: TAGLIARE LE SPESE RESTANDO A SINISTRA Andrea Tartaglia EXPO, UN GRANDE EVENTO: NON SMETTERE DI PENSARE Mario De Gaspari DUE O TRE COSE CHE (FORSE) HO CAPITO DI QUESTA CRISI Marco Cipriano
INVESTIRE NELLA COESIONE NON SOLO TECNICA ELETTORALE
Paolo Galuzzi, Stefano Pareglio, Piergiorgio Vitillo PGT: I PRINCIPI DELLA RIFORMA DEL PIANO Michele Monte POLITICHE URBANISTICHE PER I NAVIGLI MILANESI Silvia Maffii I FRONTI DEL NO: I CONFLITTI POSSONO ESSERE UTILI Antonella Nappi REDDITO, TEMPO E LAVORO: LE NUOVE RAGIONI Maurizio Martina 13 DOMANDE: MARTINA RISPONDE
Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo LIBRI a cura di Paolo Bonaccorsi TEATRO a cura di Emanuele Aldrovandi CINEMA a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia
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il potere assoluto dei direttori generali. Gli elaborati di bilancio, se non sorretti da una riclassificazione da controllo di gestione sfortunatamente non fornita allarticolista, inducono spesso in errori sostanziali a fronte di formali quadrature. Si finisce per dire, per esempio, che le spese correnti sono aumentate, quando sono invece sia pur leggermente diminuite (una novantina di milioni di euro, poco pi del 2%); oppure si parla di sestuplicazione delle spese per enti e partecipate, quando si tratta invece di interventi di risanamento in spesa corrente necessari per poter procedere a una di quelle alienazioni che tanto entusiasmano proprio il De Nicola, nel caso specifico un terzo delle aree Sogemi di via Lombroso. Ma al di l della disponibilit di dati e letture corrette materie sulla quale purtroppo come Amministrazione di Milano non possiamo certo ergerci a maestri lintera analisi di Alessandro De Nicola condotta per misurare lefficacia della spending review in termini di tagli alla spesa pubblica. Lintervento di revisione delle spese detto spending review fa parte delle famiglie di tecniche di revisione del budget di spesa, come reinventing government o budget a base zero. La caratteristica comune di queste tecniche quella di procedere a una completa reingegnerizzazione dei processi di decisione - pianificazione - erogazione della spesa e del servizio non basandosi sulla spesa storica ma ripartendo da una base zero sia in termini economici che organizzativi. Nella vulgata di questi mesi il processo di spending review - che richiede un periodo molto lungo di lavoro e implementazione; un team di persone dedicate a tempo pieno e test di verifica e fattibilit piuttosto complessi, stato identificato con il taglio della spesa, fosse esso selettivo o lineare. La procedura di taglio della spesa si attua in periodi di emergenza e consiste nella semplice eliminazione di una spesa o un servizio, non nella sua riorganizzazione, i cui effetti possono essere duraturi nel tempo, come ovvio, solo se tale eliminazione viene confermata in via definitiva. Lentit dei tagli operati per il bilancio 2011 stata di 110 milioni di euro, di cui circa 50- 55 milioni strutturali, vale a dire destinati ad avere un effetto stabile di riduzione sul successivo triennio. Nel bilancio previsionale 2012 le riduzioni di spesa operate sono ancora in mas-
sima parte derivanti da operazioni di taglio, con le quali si ritiene di aver sostanzialmente esaurito larea aggredibile con manovra semplice di taglio di spesa. Le previsioni di riduzioni significative di spending review dei prossimi anni ammontanti a oltre 100 milioni di euro potranno scaturire solo da un processo di revisione strutturato, che non pu che essere condotto con lausilio di un nucleo dedicato e specialistico che oggi ancora non c e che riguarda la struttura dirigenziale e non quella politica. Ancora una volta, al di l delle valutazioni sul metodo di revisione della spesa, occorre dire con chiarezza che lobiettivo dellAmministrazione di Milano non affatto coincidente con il pensiero mainstream liberista che considera la spesa pubblica il male assoluto e la gestione privatistica la panacea. Milano viene da diciassette anni di liberismo parolaio e privatizzazioni senza cervello come quella di AEM, che ha distrutto quattro quinti del valore iniziale, o di Metroweb, capolavoro che si concluso addirittura con una perdita contabile dopo aver messo sottosopra le strade di Milano per cinque anni. E ancora, il Comune deve ora gestirsi la partita dei Fondi Immobiliari che costano come una consulenza di Sai Baba, non hanno venduto nemmeno uno scantinato e torneranno indietro fra qualche anno pretendendo per contratto il rimborso delle somme gi erogate e spese dallAmministrazione Moratti. Per non parlare dei contratti di assegnazione di strutture di Milano Sport ai privati, regolarmente oggetto di indagine della giustizia ordinaria e spesso di quella penale o dello stadio di San Siro affittato al Consorzio Milan-Inter per una cifra modestissima (3,5 milioni di euro allanno pi altrettanti di investimenti sulla struttura, nei quali sono comprese le poltroncine e il video personalizzato per i giocatori negli spogliatoi). Se vero che gli sprechi ci sono e devono essere tagliati ed evitati al pi presto (lAmministrazione in un anno ha eliminato stabilmente spese per 60 milioni di euro, l8% delle disponibili), non bisogna fare di tutte le erbe un fascio. Lassunzione di 300 vigili urbani e 150 maestre dasilo che De Nicola avrebbe volentieri rinviato rappresentano invece una priorit per chi vuole garantire sicurezza e assistenza alla famiglia, cos come laumento degli stanziamenti ai Consigli di Zona non sono prebende per la casta ma la ricollocazione di voci di bilancio esi-
stenti in linea con il progetto del Comune decentrato che cardine del programma di questa Giunta. Non vi dubbio che il sistema del welfare comunale e il modello di socialismo municipale del Novecento deve essere profondamente rivisto, ma non esiste certo un solo modo e un solo verbo per farlo come vogliono farci credere. La Giunta Pisapia ha scelto una strada alternativa a quella liberista e per questo non ci si pu attendere che critiche da quel versante politico e ideologico: varrebbe forse la pena, una volta tanto, fare unanalisi seria di molti anni di politica liberista negli enti locali, a Milano e in Italia ma anche allestero, magari a Vienna, dove stanno disperatamente tentando di ricomprare le linee di metropolitana vendute oppure in una citt dellInghilterra, dove prendere un mezzo di trasporto un sogno in oltre il sessanta per cento del territorio urbanizzato! La spesa pubblica deve essere adeguatamente finanziata e le tasse e imposte comunali sono per questo necessarie. facile polemica parlare di incrementi a due cifre percentuali parlando di imposte comunali ferme da dieci anni e che solo in termini di inflazione hanno perso oltre il 20% del loro valore iniziale, a maggior ragione in un anno nel quale le gi altissime tasse nazionali sono state alzate. E non sarebbe il caso di ricordare che le politiche di taglio delle tasse del mondo anglosassone, dallIrlanda agli USA di Bush, non solo non hanno evitato la crisi, ma lhanno provocata? Sarebbe di qualche utilit sapere, per esempio, che il livello di tassazione negli USA per redditi sopra il milione di dollari sempre stato oltre il 58%, arrivando anche al 73%, tranne in due periodi: nel 1930-31, quando il presidente Hoover reag al crollo di Wall Street tagliando spesa pubblica e tasse, innestando la Grande Depressione; e nel 20042008, quando il presidente, George Bush trasform lavanzo di bilancio e zero debito eredit di Clinton nel buco di bilancio in valore assoluto pi grande che la storia ricordi, mettendo le basi per la crisi attuale che stata generata dal debito privato in quei Paesi e non dal debito pubblico dei paesi dellEuropa del Sud. Ma sono certo che anche con De Nicola discutendo sulle questioni reali non faticheremmo a trovare una valutazione comune non cos critica e affrettata come quella iniziale, magari ricordando il testo a lui caro de La ricchezza delle nazioni di Adam Smith, nella parte nella
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quale assegna alla politica economica il ruolo di assicurare primariamente alla popolazione redditi abbondanti o mezzi di sussistenza e, in secondo luogo, fornire allo
Stato o alla comunit entrate sufficienti per i pubblici servizi. Occorre per parlare un linguaggio di verit e partecipazione (che non vuol dire accondiscendenza), spie-
gando la situazione e illustrando le scelte, senza nascondersi dietro facile slogan o indulgere alla demagogia deteriore.
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DUE O TRE COSE CHE (FORSE) HO CAPITO DI QUESTA CRISI Mario De Gaspari
LEuropa ha bisogno di una banca che sia prestatore di ultima istanza. Lo dicono tutti, ununione monetaria senza il prestatore di ultima istanza destinata a essere sempre in bala della speculazione. Ma cosa significa prestatore di ultima istanza? Significa, in generale, la possibilit per la banca centrale di immettere riserve nel sistema bancario in modo da limitare i rischi di insolvenza e quindi i fallimenti. Le cose, per, non sono cos semplici, e infatti abbiamo riso tutti quando Berlusconi ha suggerito di coniare moneta in libert. In uno scritto del 1980 Hyman Minsky sostenne che la Federal Reserve, in quanto prestatore di ultima istanza, si trova tra lincudine e il martello. Faccio una lunga citazione. Ogni volta che la Riserva Federale interviene come prestatore di ultima istanza, essa impedisce il crollo di qualche istituzione finanziaria o di qualche mercato finanziario. Cos facendo, vengono introdotte nelleconomia passivit addizionali della Riserva Federale e viene estesa la garanzia della Riserva Federale su una certa serie di pratiche finanziarie. Cos, nel 1966 la Riserva Federale protesse le banche che facevano uso di certificati di deposito, nel 1969-70 protesse il mercato della carta commerciale, e nel 197475 estese la sua garanzia a coloro che possedevano passivit nelle filiali estere delle banche americane. Legittimando le pratiche del mercato finanziario attraverso il suo avallo implicito, nel 1966, nel 196970 e nel 1974-75 la Riserva Federale ha preparato il terreno per il finanziamento di una susseguente esplosione inflazionistica.. In precedenza, in uno scritto del 1966, Minsky aveva spiegato che se si verifica una crisi finanziaria, la banca centrale deve abbandonare qualunque politica restrittiva (proprio quello che oggi si richiede alla BCE). Presumibilmente, la banca centrale dovrebbe intervenire prima di un crollo dei valori delle attivit che porterebbe a una grave depressione. Tuttavia, se agisce troppo presto ed troppo efficace, non vi sar alcuna pausa apprezzabile nellespansione che ha reso necessaria la politica restrittiva. () Se invece le limitazioni vengono allentate dopo che una crisi si verifica effettivamente, () ma luso efficace della funzione del prestatore di ultima istanza impedisce una caduta troppo grande dei prezzi delle attivit, allora si porr termine alleuforia e si stabilir un rapporto pi sostenibile, in termini di domanda di domanda di investimento, tra lo stock di capitale e il capitale desiderato. Se le funzioni del prestatore di ultima istanza vengono esercitate troppo tardi e troppo poco, il declino dei prezzi delle attivit porter a una stagnazione dellinvestimento e a recessioni pi profonde e prolungate.. Il prestatore di ultima istanza non un bancomat, ma un regolatore. La sua specifica funzione sta nellintervenire nel momento opportuno, n troppo presto n troppo tardi, n troppo n troppo poco. Se interviene troppo presto e troppo incoraggia il modus operandi che ha provocato la crisi, se interviene troppo tardi e troppo poco non riesce a evitare il collasso del sistema finanziario. Vale lesempio di Lehman Brothers: se la Fed avesse salvato la Lehman il sistema finanziario americano avrebbe sopportato costi inferiori a quelli causati dal fallimento. proprio vero? Forse s. Ma forse no. Dipende da quello che si considera il punto di caduta e dalle valutazioni sullefficacia delle riforme del sistema finanziario americano che hanno fatto seguito al fallimento della Lehman stessa, soprattutto la limitazione delle attivit di investimento e di rischio per le banche in seguito salvate dallintervento della Fed. Se la Fed avesse salvato Lehman Brothers avrebbe poi avuto la forza di stroncare, o almeno limitare decisamente, il modus operandi che aveva portato a quella crisi? Oppure, e questi erano i timori, avrebbe finito con lincoraggiare gli spiriti animali che avevano portato il sistema vicino al collasso? Qui sta il punto. La Lehman non era lunica banca in difficolt, ma se fosse entrata in insolvenza una banca ancora pi grande, per esempio Goldman Sachs, il crollo sarebbe stato probabilmente inevitabile. Se per avessero lasciato fallire una banca troppo piccola, la lezione non sarebbe stata sufficientemente salutare da scoraggiare gli spiriti animali. In Europa c la banca centrale, la BCE, che per non ha per statuto il ruolo di prestatore di ultima istanza. Cionondimeno, la BCE ha svolto questo ruolo in diverse occasioni, forzando i limiti delloperativit del proprio statuto stesso. In un certo senso, mi sembra di poter dire che, in mancanza di un prestatore di ultima istanza legalmente riconosciuto, questo ruolo di regolatore sia stato comunque assicurato, anche se in modo non esaustivo, dalla dialettica tra stati forti e stati deboli e tra le varie istituzioni finanziarie. La Grecia si sarebbe potuta salvare gi due anni fa a un prezzo relativamente basso rispetto ai costi gi sostenuti sommati a quelli che ancora dovranno essere pagati. Ma questo non avrebbe finito con lincoraggiare le tendenze in corso, per esempio, in Spagna e in Italia? A prescindere da come la si pensi sulloperato del governo Monti, non sono lontani i tempi in cui Berlusconi invitava a non cambiare stili di vita, a consumare il pi possibile, a evitare di pagare le tasse e cos via. Il mancato salvataggio tempestivo della Grecia forse il prezzo che lItalia e altri paesi hanno dovuto sostenere per un cambio delle politiche economiche e dei loro governi. Il prezzo giusto? Lo vedremo in seguito. Dipende da cosa il governo Monti sar in grado di fare per lItalia e da cosa lEuropa sar in grado di fare per la Grecia e per se stessa. Se in tutto questo c un po di verit, anche la politica fin qui seguita della Germania dovr essere riconsiderata in seguito con pi indulgenza.
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La caduta del governo Berlusconi e la nascita del governo Monti, sostenuto da una maggioranza anomala, hanno provocato un terremoto politico che sta rivoluzionando il panorama delle forze politiche. Al netto degli sviluppi del "Grillo - Montismo", come definito da Ilvo Diamanti, la partita che si sta giocando ha un significato decisivo per la qualit della nostra democrazia. Premesso che tutto dipende dalle future leggi elettorali, pi ancora da improbabili riforme costituzionali, proviamo a dare una risposta guardando al centrosinistra. Messa in soffitta l'illusione di dar vita a un sistema basato sul bipartitismo, resta il problema del bipolarismo e della governabilit. evidente che "la vocazione maggioritaria", spinta fino all'auto sufficienza del PD di "De Benedettiana" memoria, miseramente fallita. Escludere dal parlamento, anche per proprie responsabilit, settori significativi della sinistra non ha certamente rafforzato il centrosinistra tutto. Il PD rimasto un ibrido, cio partito "coalizione" senza identit. Quella che in crisi non la "forma" partito, ma l'idea stessa di par-
tito (non nel senso di participio passato!), in quanto rappresentante di una "parte" e non della totalit. L'esperienza delle elezioni amministrative, a partire da Milano, hanno dimostrato che dove si investito nella coesione, nella partecipazione, nella ricerca quasi spasmodica di ci che unisce (invece di ci che divide nella illusione identitaria!), rappresenta l'offerta politica che si dimostrata vincente. Non so se questo si chiama il vento "arancione" e/o la "lista civica dei sindaci", non mi interessa, quello che credo interessi a tutto il popolo del centrosinistra superare una stucchevole discussione sulle "tecniche" elettorali per andare alla sostanza del progetto politico. Personalmente credo che la sostanza sia presentare alle prossime elezioni politiche "Un nuovo centrosinistra", consapevoli che siamo tutti caratterizzati da un certo grado di inadeguatezza, e tutti siamo chiamati a ricostruire i campi culturali e politici nei quali muoverci. Prima di tutto occorre, come dice Vendola, "un vincolo di coalizione per impedire di replicare i penosi spettacoli dell'ultimo governo di
centrosinistra". Questo vincolo si pu costruire su due pilastri: le primarie di coalizione, per individuare il candidato premier e un programma sottoscritto che vincoli ogni componente della coalizione. Poi, sulla base di quale sar la legge elettorale, con la quale si andr al voto, si potr stabilire come e quali liste elettorali presentare per ottenere il consenso dei cittadini. Proprio l'esperienza della giunta Pisapia ci ha insegnato che anche ereditando una situazione disastrosa possibile vincere la sfida del governo con la buona politica, fatta di sobriet, trasparenza e responsabilit. Misurandosi con i problemi da risolvere, dando risposte concrete e non sollevando demagogicamente domande retoriche. Pensare che si possa uscire da una crisi profonda dell'economia, che anche crisi sociale e culturale, agitando ognuno le proprie bandierine nuove o vecchie che siano, velleitario e pericoloso. Qualcuno avrebbe detto: "la confusione sotto il cielo grande, la situazione eccellente".
PGT: I PRINCIPI DELLA RIFORMA DEL PIANO Paolo Galuzzi*, Stefano Pareglio**, Piergiorgio Vitillo*
Il Consiglio comunale di Milano ha concluso liter dapprovazione del PGT (Piano di Governo del Territorio) con una nuova valutazione delle oltre 5.000 osservazioni, introducendo - su indicazione della Giunta - alcuni decisivi correttivi al piano approvato durante l'Amministrazione Moratti. Lorizzonte politico e culturale entro cui si lavorato (la citt come bene comune), ha tenuto conto della difficile condizione economica, cercato di porre rimedio alle ferite aperte nella citt, avviato una concreta risposta ai referendum del giugno 2011. La trasformazione e lo sviluppo urbano tornano a essere espressione di una concezione della regia pubblica non ideologica, ispirata al conseguimento dellinteresse della citt e di chi la abita, capace di generarne una visione moderna e aperta e di confrontarsi con i mutamenti in corso. Il lavoro stato accompagnato da una robusta fase di ascolto (pi di 100 incontri pubblici in sei mesi), con la raccolta delle istanze dei cittadini e riaprendo un dialogo interrotto da oltre trenta anni con i Consigli di Zona. Accogliendo oltre il 40% delle osservazioni, si sono introdotti correttivi in grado di restituire concretezza al disegno della citt e di aprire nuove prospettive di politica urbana, con particolare riferimento ai temi della rigenerazione, della residenza sociale, del dialogo con la regione urbana attraverso una manovra pi oculata su quantit e localizzazioni strategiche. Ridurre - Laccoglimento delle osservazioni ha permesso di ridurre in modo significativo le smisurate previsioni insediative, confermando solo circa 3 milioni di mq di Slp (rispetto ai precedenti 8,5 milioni, - 60%), incidendo sulle potenzialit edificatorie: 1) del Parco Agricolo Sud Milano, che avrebbero generato 3,5 milioni di mq da trasferire nel Tessuto Urbano Consolidato (TUC); 2) degli Ambiti di Trasformazione (ATU), ridotti di oltre 2 milioni di mq. Unulteriore manovra di contenimento ha riguardato il TUC, attraverso due operazioni: a) - la menzionata cancellazione dellimpropria generazione di potenzialit edificatorie che, dalle aree marginali e agricole, avrebbero avuto come recapito la citt esistente, senza alcuna indicazione fisica - morfologica; 2) l'introduzione di un indice massimo di utilizzazione territoriale di 1,00 mq/mq di Slp, orientando la corretta composizione spaziale delle trasformazioni e consentendo di non appiattire il progetto della citt ma di valorizzarne gli elementi qualitativi, orientando le quote aggiuntive verso un superiore livello morfologico e ambientale. Con queste misure e quantit sar pi semplice promuovere strategie e politiche urbane che abbraccino lintera area metropolitana, attraverso un progetto territoriale che declini a quella scala il tema della densificazione, delle grandi attrezzature e dei servizi territoriali, della rete ecologica e della mobilit. Sostenere - Unitamente alla riduzione delle potenzialit edificatorie, il PGT approvato ricerca una pi marcata e concreta presenza dellEdilizia residenziale sociale (Ers), che passa - negli ATU - dal 10% delle potenzialit edificatorie (piano adottato) a circa il 35% (piano approvato). In valore assoluto, le quantit di Ers aumentano del 25%,
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nonostante il deciso taglio delle potenzialit edificatorie prima ricordato. Ci grazie anche alle nuove regole del TUC, che disciplinano quote obbligatorie di Ers negli interventi di riordino urbano, per le aree produttive da dismettere superiori a 1 ha. Pi di 20.000 alloggi di Ers sono prodotti dalla nuova manovra: 10.963 alloggi previsti negli ATU, 5.385 disciplinati obbligatoriamente nel TUC, 3.393 prodotti dai Piani Attuativi obbligatori, altri 400 derivanti dal Piano dei Servizi; ai quali cui si aggiungono 4.025 alloggi da piani e programmi in corso. Selezionare, orientare e qualificare Il PGT approvato segna unimportante discontinuit nella individuazione e nel trattamento delle grandi trasformazioni. In primo luogo, accogliendo le richieste dei cittadini, che incontrano analoghe istanze degli operatori in ordine alla praticabilit degli interventi pi densi, il PGT approvato stabilisce una significativa riduzione degli indici edificatori (portata a 0,7 mq/mq), di cui la met per residenza sociale o in accoglimento dei diritti perequati delle pertinenze indirette per gli interventi non residenziali. Inoltre, prevede la cessione di una dotazione minima di suoli da destinare alledilizia sociale allinterno delle aree per servizi. In secondo luogo, cancella alcuni ambiti inopportunamente indicati di trasformazione: San Vittore (a seguito della rinuncia alla realizzazione della nuova Citt della Giustizia), Cadorna (per impossibilit di realizzare la prevista concentrazione volumetrica); nonch gli ambiti nel Parco Agricolo Sud Milano (Forlanini, Cascina Monlu, parte di Porto di Mare), riperimetrando lambito della Piazza dArmi con l'esclusione dellarea dellospedale esistente. Opera infine una selezione funzionale negli ambiti di Stephenson e Toffetti, escludendo la residenza, mentre per Expo e Cascina Merlata si rimanda ai relativi Accordi di Programma. Per gli scali ferroviari (Farini - Lugano, Greco - Breda; Lambrate; Romana; Rogoredo; Porta Genova; San Cristoforo), sostiene la scelta di procedere con un Accordo di Programma, che, attraverso un processo di ascolto e partecipazione, assicuri un contenimento delle previsio-
ni insediative e un rilevante interesse pubblico, in via prioritaria finalizzato al miglioramento dellefficienza trasportistica metropolitana su ferro. Consolidare, valorizzare, tutelare La citt esistente disciplinata dal Piano delle Regole (PdR). Il PGT adottato prevedeva un unico indice di edificabilit (0,5 mq/mq), indipendente dai caratteri urbanistici di contesto, peraltro incrementabile senza alcun limite superiore e con il pieno recupero della Slp esistente. Il trasferimento delle potenzialit edificatorie, cos come la localizzazione delle funzioni, venivano delegati al mercato, senza alcuna cura e governo degli effetti indotti in termini di carichi insediativi, fabbisogno di servizi o di implicazioni infrastrutturali. Il PGT approvato valorizza la citt esistente, promuovendo un insieme di azioni tese a ridurre i rischi di una densificazione impropria, senza deprimere le necessarie azioni di riqualificazione e rigenerazione, cos sintetizzabili: - la Slp esistente pu essere mantenuta, anche se superiore allindice massimo, a condizione di parit di destinazione duso, che rappresenta il limite quantitativo per tutti gli interventi edilizi sul patrimonio esistente. Detto presupposto viene meno solo nel caso dei cambi duso da funzioni produttive a funzioni urbane (ma solo per le aree superiori ai 5.000 mq), per le quali prevista una specifica disciplina, differenziata in riferimento alla dimensione dellintervento; - anche nel TUC, lindice di base viene ridotto a 0,35 mq/mq di Slp. Per le pertinenze indirette, tale indice rappresenta la potenzialit edificatoria trasferibile in cambio della cessione gratuita dellarea per la realizzazione degli standard urbanistici e di altre dotazioni; per le pertinenze dirette rappresenta invece la potenzialit edificatoria minima per interventi privati, incrementabile fino a 1,00 mq/mq con il recupero della Slp esistente, laccoglimento delle potenzialit trasferite dalle pertinenze indirette, delle potenzialit incentivate derivanti dal risanamento energetico del patrimonio edilizio e dal restauro architettonico degli edifici storici, nonch con la realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale (0,35 mq/mq);
- la nuova disciplina per i cambi duso da funzioni produttive a funzioni urbane, che costituiva uno degli automatismi pi delicati e critici introdotti dal piano adottato, approfondisce gli aspetti di valutazione delle qualit dei suoli e dei relativi interventi di bonifica, introducendo regole per la trasformazione urbanistica che consentono lapplicazione dellindice di base o il recupero della Slp esistente fino a un massimo di 0,65 mq/mq, incrementabile fino a 1,00 mq con meccanismi simili a quelli previsti per gli interventi ordinari; - lincremento della classe di sensibilit paesaggistica per ampie parti del TUC, attraverso il riconoscimento del valore dimpianto dei tessuti del Piano Beruto e dei quartieri moderni, cos da estendere le azioni di tutela; - lintroduzione di semplici regole morfologiche per la realizzazione degli interventi in cortina nei tessuti storici, unitamente alleliminazione delle costruzioni in altezza nei cortili, che negli anni recenti hanno snaturato diversi isolati, con problemi di sostenibilit insediativa e ambientale. Riconducendo le trasformazioni nel tessuto urbano entro limiti di sostenibilit e facilitando lattuazione degli standard urbanistici, con una concreta e regolamentata disponibilit di accoglimento delle potenzialit edificatorie generate attraverso la pubblicizzazione delle pertinenze indirette che il PGT adottato non assicurava. Non si tratta del miglior piano possibile, n dello strumento che la nuova Amministrazione Comunale avrebbe costruito se non avesse avuto il campo di azione delimitato dal riesame delle osservazioni; ma di una riforma pragmatica, che marca una profonda discontinuit nelle politiche urbanistiche milanesi.
* Politecnico di Milano ** Universit Cattolica del Sacro Cuore Gli autori sono membri della Consulta Tecnico Scientifica (CTS) per la revisione del PGT di Milano
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lanese? In generale, quali interventi mettere in campo, come rendere vivi e attuali i luoghi e i beni della citt e del territorio storico, quali sono le direttrici di lavoro per una conservazione attiva in unottica di politiche di lungo respiro e senza cadere nella retorica della tutela cartacea o del maquillage estemporaneo? Queste alcune delle domande che implicitamente sono poste dalle considerazioni di Beltrame e rispetto alle quali rilanciare una discussione che, guardando al campo della politica, sembra essersi appiattita sulle urgenze e le mode del contingente. Come ampiamente documentato, anche recentemente sulle pagine di ArcipelagoMilano in un appassionato ma anche scanzonato dialogo fra un urbanista e un architetto (Jacopo Gardella), il sistema dei navigli ha rappresentato nella sua vita plurisecolare una dorsale rispetto alla quale si sono evoluti e sostenuti, legami commerciali ed economici, cultura materiale e cultura del lavoro, processi di generazione e ordinamento dello sviluppo urbano ed edilizio. Questo sistema ha innervato e costituito il filo conduttore di un milieu socio-economico e di una rete di luoghi e polarit la cui vita stata regolata dalla capacit e dalla potenza dellesercizio della navigabilit. Decaduta la principale funzione del trasporto, il sistema e le logiche a esso collegate si sono evolute per strade e modalit diverse. La presenza dei navigli non e non pu essere ridotta a uno scenario, o a un elemento dellarredo urbano (nel caso specifico con costi esageratamente elevati) se non si costruiscono contemporaneamente le condizioni economiche e sociali per farli vivere, tenerli in esercizio funzionanti e con livelli di manutenzione adeguati. Questi obiettivi, se da una parte appaiono obbligati, con enormi potenzialit e alla portata dellintervento pubblico nella parte del sistema ancora oggi in uso, risultano difficilmente interpretabili nella cerchia interna ormai coperta. A coloro che attribuiscono a questa posizione la mancanza di coraggio viene da rispondere che non si tratta di un problema di mancanza di visioni, piuttosto di ancorare le visioni a un progetto sociale stabile e robusto in grado di evolversi in una determinata direzione. Recentemente nel corso di un seminario dedicato appunto al sistema delle acque milanesi ai tempi del Piano Beruto (Italia Nostra Triennale di Milano) ho avuto modo di assistere alla illustrazione dei progetti nati nellambito di quello stimo-
lante laboratorio sociale promosso da Emilio Battisti, il quale insieme a un gruppo di colleghi ha messo a disposizione della comunit alcune idee, esperienze e proposte. I progetti presentati, seppur animati da un grande senso e passione civica, denunciano i limiti di una cultura progettuale che propone visioni fortemente orientate e limitate dallamore per il disegno urbano; slegato per da strategie connaturate alle condizioni in grado di generare mutamento, la riqualificazione e le condizioni di vita. Questi assegnano al disegno della morfologia, ai temi della composizione architettonica e della progettazione urbana obiettivi alquanto velleitari, con un approccio che ha gi dimostrato, anche nelle esperienze pi ricche del secolo scorso, i propri limiti e inefficacia. (Discorso a parte merita la proposta di Umberto Vascelli Vallara che per necessiterebbe di una forte integrazione e coerenza nellambito delle strategie per le politiche culturali dellAmministrazione comunale). Pur senza sminuire questo tipo di contributo e senza voler prescindere dalla necessit di promuovere la qualit del tessuto urbano anche attraverso la qualit delle scelte architettoniche, ritengo che lorizzonte a cui guardare sia diverso, sia dal punto di vista dellapproccio che dei luoghi. Solo declinando e approfondendo alcune delle questioni richiamate prima si aprirebbe lopportunit di vedere e valutare correttamente lenorme giacimento e patrimonio di risorse costituito dai Navigli Grande, Pavese e Martesana. Una nuova interpretazione della navigabilit (premessa inderogabile per qualsiasi progetto di sviluppo e rigenerazione) finalizzata a un utilizzo per fini turistico - culturali, potrebbe rappresentare il filo conduttore per ricomporre e valorizzare il milieu dei navigli; integrando con progetti mirati e integrati un territorio caratterizzato da un tessuto edilizio straordinario nel quale trovano spazio episodi di eccellenza (ville e complessi religiosi) e un tessuto minuto (cascine e luoghi del lavoro), agricoltura e storia del paesaggio agricolo (si pensi al parco Sud), rete irrigua, manufatti idraulici e luoghi di eccezionale interesse dal punto di vista del valore naturalistico. Mettere in rete queste caratteristiche consentirebbe agli utenti/visitatori di questo sistema di comprendere le ragioni dellidentit storica e della formazione della forza e delleconomia urbana milanese. Ed
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facilmente intuibile la forza che un tale programma potrebbe avere nello stimolare processi economici in grado di sostenere la qualit dello sviluppo locale (e non solo in unottica legata a Expo2015). Alcuni di questi obiettivi sono in qualche modo presenti nella programmazione, ad esempio regiona-
le, che per stenta a decollare e a farsi strumento di trasformazione. Cambiare approccio e strategie significa mobilitare le energie e il civismo al quale questa stagione di Milano sta restituendo nuove forme di protagonismo nella ricerca di strade in grado di sostenere un rilancio complessivo del sistema dei navigli
anche alla luce degli orientamenti delle politiche urbanistiche della nuova amministrazione comunale ( ancora vaghi rispetto allo specifico tema.) e non, invece, nellinseguimento di velleitarie operazioni di re-styling urbano.
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(1) Anche se lArea C ha pi a che fare con la congestione che con la salute dei cittadini (2) O ancora peggio a quei fenomeni di free riding che hanno caratterizzato molti grandi investimenti, fenomeno pervasivo quando esiste un diritto di veto, si pensi alle vicende legate alle stazioni dellAlta Velocit
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www.arcipelagomilano.org ritornare al sistema pubblico (cio nazionalizziamo le cliniche private lombarde?) Lattuale sistema dei ticket corretto? Che cosa faremo per gli anziani? ormai evidente che il cosiddetto modello lombardo basato sulla centralit dellospedale e su un sistema organizzativo incardinato sulle ASL provinciali va ripensato. Il tema non ideologico fra pubblico o privato o delleventuale smantellamento dellattuale sistema, ma di valorizzarne le migliori esperienze e ce ne sono anche nel privato accreditato e contestualmente attuare controlli stringenti sullappropriatezza delle prestazioni e sui benefici per i pazienti, e non solo sullaspetto economico, rispetto al valore dei DRG. Occorre andare oltre la logica della sanit ospedalecentrica e lavorare di pi ai servizi territoriali. Gli ospedali, da luoghi di eccellenza finalizzati alla cura, rischiano di essere trasformati in luoghi di mera produzione delle prestazioni, con tutti i rischi di degenerazione noti anche alle cronache. I sistemi di compartecipazione alla spesa introdotti da Formigoni non sono equi e il ticket sanitario, che nasceva come strumento di governo della domanda sanitaria, diventato invece sempre pi contributo al risanamento della finanza pubblica. Il pericolo, in presenza di una crisi economicofinanziaria che sta imponendo al nostro sistema di welfare revisioni e ridimensionamenti, il cedimento del principio di universalismo e i ticket, soprattutto cos come la Lombardia ha deciso di regolarli, determinano disuguaglianze nellaccesso alle cure e rischiano di limitare laccesso ai servizi essenziali da parte delle persone con elevato rischio di salute e con ridotta capacit economica. Faccio un esempio per tutti: oggi nella nostra regione, a parit di reddito, il cittadino disoccupato esente, mentre linoccupato paga tutto, oppure il cittadino sessantacinquenne con 35mila euro di reddito esente mentre il 64enne con 9mila euro di pensione paga tutto. necessaria invece una gradualit che consenta ai cittadini di contribuire secondo indicatori che tengano conto della situazione reddituale e patrimoniale nonch dei carichi familiari. Allo stesso tempo, anche attraverso una diversa distribuzione della spesa sociale tra Stato ed Enti Locali, necessario lavorare affinch i Comuni abbiano un ruolo centrale nella costruzione del nuovo welfare, rafforzando risorse e prerogative dei piani di zona e prevedendo una composizione equilibrata di trasferimenti monetari e di prestazioni di servizi per le persone pi fragili, a partire da disabili, anziani non autosufficienti e minori in difficolt. 2) Lavoro Come intende il Pd gestire questo periodo terribile per il lavoro degli italiani ma anche per gli immigrati. Le risorse per la cassa integrazione dove si prendono o a cosa si sottraggono in ambito regionale? il caso di fare tanta cassa integrazione? Rispetto al dilemma sostenere aziende decotte o avere le strade piene di disoccupati come ci si pone? La questione lavoro centrale e rappresenta una vera emergenza. Anche gli ultimi dati non sono per nulla confortanti. Le competenze regionali riguardano in modo pi diretto la formazione e la competitivit del sistema territoriale e delle PMI, con risorse assegnate nellambito delle politiche nazionali e comunitarie. Occorre partire dallorientamento su cui molto possono dire le imprese, oggi passive al riguardo, e dal coinvolgimento delle agenzie di incontro domanda / offerta di lavoro e di quelle che si occupano di outplacement. In questo campo vanno attuate nuove sperimentazioni con una attenzione particolare a tre figure: giovani, donne, over 50, attivando meccanismi premiali che leghino, in modo stretto e verificabile, la formazione, limpresa e la ricollocazione. Il meccanismo delle doti, ovvero dei contributi regionali, va aggiornato e riorganizzato. Anche il sistema della cassa integrazione, come in parte sta gi avvenendo, va indirizzato verso la tutela del lavoratore piuttosto che del posto di lavoro. La Regione pu indirizzare le risorse attribuite riguardanti la cassa in deroga verso politiche attive del lavoro. Occorre poi accelerare laccordo sullapplicazione dellapprendistato e aprire una discussione sulla sperimentazione nella contrattazione di secondo livello, di alcuni strumenti di welfare integrativo, a partire dalla previdenza complementare. Infine, ma non meno importante, rimane lassoluta necessit di dotare la Regione di un vero e proprio piano di politica industriale in grado di orientare e concentrare gli sforzi su alcuni settori produttivi e manifatturieri strategici e competitivi, selezionando e verificando lefficacia dei bandi e attuando concretamente le nuove misure che la Regione stessa si data rispetto alle aziende in crisi (progetto RAID in primis). 3) Famiglia Regione Lombardia nellambito delle proprie competenze sosterr la famiglia che al nord non riveste il ruolo basilare che ha al sud? Intende supportare anche le famiglie di fatto e le famiglie omosessuali? Per me vanno sostenute tutte le reti famigliari e parentali e le strutture di convivenza basate sulla solidariet e sulla mutualit perch sono il tessuto primario sul quale si innestano le relazioni. Il punto non lasciare sole le persone e fare comunit. Per me valorizzare la famiglia e sostenere le nuove forme dei rapporti basati sulla convivenza e la solidariet non sono impegni contrastanti fra loro. 4) Scuola Scuole pubbliche scuole private sistema misto, il multiculturalismo fallito in Inghilterra, Stati Uniti, Francia, come un partito laico intende gestire leducazione e lintegrazione con gli stranieri in una regione strapiena dimmigrati? Va abrogata o implementata la legge che permette ai privati di finanziarsi le proprie scuole? Va ricordato innanzitutto che la Legge nazionale sulla parit scolastica, insieme allintroduzione dellautonomia, stata fatta dal centrosinistra e ha segnato un passaggio di grande valore per tutto il sistema scolastico. In questi lunghi anni in Lombardia lamministrazione Formigoni ha fatto della scuola privata la sua bandiera ideologica assegnando ingenti risorse per la copertura delle rette. Questo per noi sempre stato un modo sbagliato di affrontare la questione. Non in discussione la libert di scelta e non in discussione il pluralismo culturale. Sono in discussione la qualit dellofferta e le opportunit da garantire. A tutti. Dobbiamo evitare che una massa ingente di risorse sia distribuita in modo poco efficace in mille rivoli che finiscono per alimentare burocrazie piccole e grandi, per finanziare strutture ipertrofiche e autoreferenziali, perdendo di vista la qualit dellofferta. Noi ripartiremo dal Diritto allo Studio perch, tanto pi con la crisi economica che stiamo attraversando, c un grande problema di giustizia e uguaglianza dei punti di partenza. Quando al tema cruciale dellintegrazione siamo per spingere lacceleratore sulla piena cittadinanza. Basta investire sulla logica della paura come ha fatto la destra anche in Lombardia! Le migliori societ globali sono quelle cosmopolite e integrate e noi non possiamo essere da meno. Dobbiamo promuovere e incentivare le pratiche della cittadinanza nei diritti e nei doveri. A partire dalle giovani generazioni. Sarebbe interessante sperimentare un
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www.arcipelagomilano.org vero e proprio patto dintegrazione regionale sul modello di altri paesi europei che incentivi e premi tutti i comportamenti positivi e virtuosi: dallo studio della lingua al riconoscimento dei titoli di studio. Particolare attenzione va prestata ancora al tema dei ricongiungimenti famigliari: oltre che essere un diritto naturale delle persone essi aiutano a combattere gli effetti perversi di una immigrazione sradicata e dispersa. 5) Qual il disegno strategico sul trasporto pubblico locale? Come gestirete i pendolari e le problematiche relative alle ferrovie? Poche settimane fa il Consiglio ha approvato con il nostro consenso la legge regionale di riforma del Trasporto pubblico locale che recepiva alcune nostre istanze. Anche Formigoni si reso conto che era corretta la nostra posizione che puntava a una organizzazione della mobilit regionale basata sul ferro come asse portante riorganizzando, secondo bacini dimensionati, il trasporto su gomma in funzione di quello su rotaia. In questo sistema le stazioni diventano il vero luogo dellinterscambio. Le altre novit introdotte dalla legge sono il biglietto unico e la tariffa uniforme, che significa che con lo stesso biglietto posso accedere a tutti i mezzi del sistema regionale (bus, tram, metro, treno e funicolari e battello) e con pari tariffa percorro gli stessi chilometri. Adesso si tratta di attuarla questa legge. Il vero problema che abbiamo in Lombardia per quello di superare il monopolio imposto da Trenitalia per aprire il settore al mercato e innescare la concorrenza vera fra i vari gestori. Questo significa che la Regione deve uscire dagli assetti proprietari del trasporto ferroviario (FNM), svolgere il ruolo di regolatore e garante e utilizzare quelle risorse per un vero piano di ammodernamento del materiale rotabile. Bisogna tenere presente che il sistema del trasporto pubblico lombardo una realt che impegna circa 1,5 miliardi di euro di risorse pubbliche e vale oltre 2 miliardi se sommiamo gli introiti da tariffe, impegna decine di migliaia di lavoratori ed utilizzato da circa 700.000 persone al giorno. A fianco di una mobilit collettiva strutturata intorno al sistema del ferro si dovr giocare la riorganizzazione della mobilit dellarea metropolitana e urbana. La gestione dei centri storici, lo sviluppo dei sistemi metropolitani, la ciclabilit, luso responsabile dellauto sono un insieme di nuovi comportamenti che ci porteranno a rivoluzionare il modo di muoverci. 6) Malpensa sempre lhub del nord? Rilancer il suo ruolo strategico internazionale e svilupper maggiormente le infrastrutture regionali per rendere pi efficiente il sistema aeroportuale lombardo? Malpensa un grande aeroporto del nord. Non mi attarderei nella discussione se Malpensa un hub oppure no. La stessa evoluzione dei vettori aerei ha imposto una nuova articolazione nellorganizzazione degli scali. Certo, un limite per la crescita di Malpensa sempre stato la mancanza di una compagnia basata sullaeroporto, ma bisogna partire da questa condizione per sviluppare al meglio le sue potenzialit nel contesto del sistema aeroportuale regionale. Malpensa un grande player, ma sappiamo che in regione vi sono scali che hanno costruito la loro crescita su specializzazioni e sulla capacita di anticipare il mercato. Per questo io credo che il destino di un grande aeroporto o meglio di un sistema aeroportuale come quello lombardo dipenda dalla qualit delle societ di gestione. Dalla capacit del gestore di capire gli orientamenti del mercato. A questo punto penso che il tema vero sia lapprodo definitivo a ununica societ di gestione degli aeroporti lombardi. La Regione non ha direttamente titolo diniziativa in questo settore. A lei spetta il compito di favorire prima di tutto laccessibilit e la fruibilit degli scali. 7) Qual il destino di Linate? Se si condivide lapprodo a ununica societ di gestione per lintero sistema aeroportuale regionale, bisogna collocare il destino di Linate dentro questo scenario. A partire alla sua naturale funzione di raccordo con Roma. 8) Diritto e Fede Dopo il caso Englaro e la legiferazione regionale clamorosamente bocciata dalla cassazione, come si pone il centrosinistra pieno di cattolici rispetto alla fede e al diritto e rispetto ai poteri regionali in materia di diritto medesimo? Sono convinto non servano battaglie ideologiche e non penso che su questi temi il confronto vada ingessato attorno ad alcune vecchie contrapposizioni. Credenti e non credenti si pongono le stesse domande di fronte ad alcuni temi delicatissimi come la vita e la morte. E per la Regione credo valga un ragionamento utile per tutte le istituzioni che incrociano questi temi a ogni livello: innanzitutto il rispetto della persona coinvolta e dei suoi pi stretti legami e la comprensione che ogni caso individuale particolare e differente da altri. Personalmente non riuscir mai a condividere lidea che una istituzione possa imporre o condizionare dallalto scelte e comportamenti in passaggi cos delicati nella vita delle persone. 9) Tassazione Nei limiti imposti dalla legge intendete fare largo uso dellimposizione regionale per erogare servizi ai cittadini? Partiamo dai numeri: il bilancio di Regione Lombardia del 2011 ammonta a 25,5 miliardi di euro. Di questi, 24,2 miliardi sono state risorse correnti, la quasi totalit autonome (23,2 miliardi). Con lattuazione, seppur parziale, della legge delega sul federalismo fiscale, la Regione diventata soggetto attivo nella riscossione dei tributi propri e di quelli compartecipati. A questo proposito il rendiconto del 2011 mostra come, grazie a questo nuovo status, la Regione abbia introitato 207 milioni di risorse aggiuntive provenienti dal recupero dellevasione: 140,6 milioni dal recupero dellevasione sullIRAP; 66 milioni sul bollo auto; 681mila euro sulladdizionale regionale IRPEF. Si pu dunque immaginare che per garantire un adeguato livello di servizi si possa gi da oggi intervenire con una parziale riduzione, per i redditi pi bassi, delle aliquote regionali. Possiamo formulare una proposta da attuare immediatamente: quella di destinare alla riduzione del prelievo fiscale regionale il 50% delle somme recuperate con la lotta allevasione e il restante 50% per investimenti mirati, magari a partire dal trasporto pubblico. 10) Il sistema dei rifiuti le discariche e i costi industriali: cosa deve fare la regione per aiutare gli imprenditori a produrre di pi inquinando di meno o evitando di mandare i rifiuti tossici al sud? Ci aspettiamo leggi efficaci in materia di compostaggio ed energie alternative. Prima di tutto dobbiamo puntare alla riduzione dei rifiuti urbani alla fonte, a partire dagli imballaggi, e poi aumentare la raccolta differenziata e il recupero e il riciclaggio delle frazioni valorizzabili. strategico lampliamento della raccolta differenziata della frazione umida (la frazione pi pesante e problematica dei rifiuti urbani) su tutto il territorio lombardo e finalizzarla alla produzione di compost, puntando anche sui sistemi innovativi che permettono maggior efficienza, produzione di energia, e migliori performance per lutilizzo in agricoltura. Lobiettivo strategico, in linea con gli indirizzi dellEuropa, quello di recuperare e riciclare la maggior parte dei rifiuti urbani al fine di ricorrere il meno possibile a discariche e inceneritori.
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www.arcipelagomilano.org Per quanto riguarda i rifiuti Industriali, che non sono soggetti a pianificazione pubblica a differenza di quelli urbani, la Regione dovr sostenere linnovazione e la ricerca in favore di cicli produttivi meno inquinanti e volti a maggior risparmio energetico e idrico, che tendenzialmente producano meno rifiuti, rifiuti meno pericolosi e meno problematici e quindi meno costosi da smaltire. Particolare importanza ha inoltre la produzione di energia da fonti rinnovabili (sole, vento, acqua, geotermia, biomasse) che, specie nel caso delle biomasse, contempla la valorizzazione e lutilizzo di particolari categorie di rifiuti. Anche in questo settore, che riteniamo virtuoso sia dal punto di vista ambientale che economico, occorre una regolamentazione e pianificazione pubblica, soprattutto regionale. Infine rimane centrale il sistema dei controlli sia sugli impianti che nel trasporto e smaltimento dei rifiuti e questo aspetto lunico che pu progressivamente annullare la piaga dello smaltimento abusivo, molto spesso governato dalla malavita organizzata. 11) LExpo e Regione Lombardia allestero In caso di ricorso alle urne anticipato, come pensa di gestire la situazione dellExpo e come pensa in futuro di orientare il sistema di comunicazione di Regione Lombardia allestero per sviluppare import ed export? Chiuder le sedi di rappresentanza allestero? Per la Lombardia Expo 2015 continua a rimanere una splendida opportunit. Innanzitutto per il tema che andr a sviluppare, ed un peccato che se ne parli ancora troppo poco. In passato molti hanno erroneamente pensato che un Expo assomigliasse a un Olimpiade o a un mondiale di calcio, cullandosi nellidea di ingenti risorse a disposizione per fare qualsiasi cosa. Nulla di pi falso, soprattutto in tempi di crisi come questi. Non manca molto, meglio allora razionalizzare e stringere i bulloni delle questioni fondamentali. E il Governo deve metterci la testa seriamente e non lasciare le istituzioni locali sole di fronte a questa sfida. Quanto alle sedi estere, viviamo in un tempo globalizzato: gli scambi e la comunicazione sono essenziali, ed essenziale che la Lombardia ci sia. Certo, non dobbiamo soffrire della sindrome provinciale dellapparire. Dobbiamo stare in Europa e nel mondo, ma dobbiamo starci per fornire un servizio ai nostri cittadini e alle imprese. Per questo la presenza va organizzata in modo efficace, con il Governo e con linsieme delle istituzioni della regione, in modo da ottenere il massimo risultato con il minor costo possibile. Di certo, pi che ragionare di tante sedi, concentrerei gli sforzi su Bruxelles. 12) La caccia, lagricoltura di prossimit, lerosione del suolo Come si fanno conciliare temi allapparenza contradditori tra di loro? Sono tematiche molto diverse tra loro anche se incrociano tutte il rapporto nevralgico tra ambiente e sviluppo. Credo che la questione decisiva oggi in Lombardia sia innanzitutto quella della difesa del suolo. I numeri dellantropizzazione regionale di questi anni sono impressionanti. Occorre una legge regionale forte che parta dallintroduzione della compensazione ecologica preventiva (sul modello tedesco) e che scelga seccamente di orientare incentivi e sostegni sulle aree dismesse e su tutti i tipi di recuperi e riutilizzi. 13) La Regione Lombardia si deve occupare e se s, si occuper di case popolari (housing sociale)? Le politiche abitative dovrebbero ispirarsi a obiettivi non congiunturali o di esclusiva spesa pubblica, ma strutturali e in grado di motivare concretamente il protagonismo pubblico-privato nella trasformazione urbana. Penso a forme di cofinanziamento capaci di fare da calmieratore dei prezzi e di determinare un effetto moltiplicatore dinvestimento delle risorse, volte principalmente alla realizzazione di alloggi in affitto a canoni contenuti in nuovi programmi residenziali che favoriscano un adeguato mix sociale in modo da evitare gli effetti di ghettizzazione. La crisi economica ha ulteriormente acuito il fabbisogno abitativo, con caratteristiche diverse: alle persone che possono accedere solo al canone sociale si affianca una fascia intermedia rappresentata da giovani coppie, lavoratori dipendenti, lavoratori temporanei, studenti fuori sede, familiari di persone ricoverate in strutture sanitarie lombarde, immigrati regolari residenti in Italia, famiglie a basso reddito che, avendo difficolt a trovare un alloggio in propriet o in affitto a costi accessibili sul libero mercato, si rivolgono alle istituzioni. Si impone quindi ulteriormente lesigenza di azioni sociali (housing sociale) finalizzate a favorire laccesso ad alloggi e servizi a coloro che non riescono a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato sia per ragioni economiche, sia per lassenza di unofferta adeguata, incrementando principalmente lofferta in affitto a canone contenuto nelle sue diverse articolazioni. Il vecchio modello di intervento pubblico non riproponibile per ragioni diverse (non ci sono pi contributi GESCAL e c il rischio di trasformare i quartieri in ghetti), mentre servono politiche che coinvolgano tutti i soggetti, pubblici e privati, che operano nelledilizia sociale. Il problema creare da parte della Regione condizioni di fattibilit dellhousing sociale, attraverso un consistente rifinanziamento della L. 14/2007; la messa a disposizione di contributi pari al 15 20% del costo dellintervento per la realizzazione di alloggi, da parte di soggetti pubblici e privati, da assegnare con patto di futura vendita a giovani coppie, immigrati e single, categorie che hanno pi difficolt a ottenere i mutui dal sistema bancario; creazione di condizioni di fattibilit per i fondi immobiliari locali il cosiddetto sistema integrato dei fondi immobiliari, introdotto dal Piano Casa nazionale e avviato da Cassa Depositi e Prestiti, Fondazioni ed enti locali attraverso la cessione di aree a basso costo; premialit volumetriche e nelle destinazioni duso; messa a disposizione, attraverso procedure di evidenza pubblica, di immobili pubblici; utilizzo della leva fiscale e creazione di linee di credito finalizzate. * Segretario Pd Lombardia
Un giudice di Milano ha sanzionato i manifesti del Pdl e della Lega in cui si parlava di zingaropoli. Anche se il fine nobile, lottare contro la di-
scriminazione, sempre pericoloso normare la libert despressione e di polemica in politica. *** In vista delle primarie del Pd in Lombardia tutto un viavai di email, convegni, feste per misurare il consenso organizzato di Bersani. Os-
servato speciale Civati, che pare che non si candidi ma voglia sostenere un terzo incomodo tra il segretario e Renzi. Formigoni invece spinge perch Civati sia il prossimo candidato al Pirellone. Pensano sia battibile. Lo stesso pensiero che fece la Moratti con Pisapia.
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www.arcipelagomilano.org *** Le primarie per i parlamentari del Pd si faranno. Nel senso che chi non sta con il segretario verr rinnovato. *** La festa democratica regionale del Pd vede la partecipazione di due assessori al comune di Milano: Tabacci e DAlfonso, il che la dice lunga sui rapporti tra partito e delegazione in giunta. *** Il Pdl ha fatto il Lombardia day, una fantastica celebrazione dei fasti del formigonismo in regione con tanto di film. Il commento pi calzante quello di un autorevole parlamentare sembrava un necrologio. *** Di Formigoni si sempre detto tutto il male possibile ma non che stupido. Dopo aver visto la mostra di dipinti al Pirellone dove campeggia un suo ritratto forse invece che bisogna scrivere era. *** Agghiacciante. Cos Sara Valmaggi definisce lipotesi che la consigliera Minetti faccia un film hard. Ora premesso che da decenni le sinistre chiedono la tutela per le operatrici del sesso e che si suppone un consigliere regionale possa anzi debba avere una professione diversa dalla politica con cui guadagnarsi da vivere con il sudore della fronte (pi o meno) non ci pare che la scelta della Minetti sia la cosa pi agghiacciante che si vede in regione. *** Il sindaco si dimette da commissario dell'Expo per avere la possibilit di nominare dei vice e polemizza con l'altro commissario per gli obbiettivi. Ora premesso che le dimissioni si danno non si annunciano, troppe critiche fanno venire un dubbio: avesse avuto ragione Boeri?
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www.arcipelagomilano.org Ma non ho una specifica competenza per giudicare ex-post la congruit di queste opere e tanto meno per valutare quelle future salvo beninteso quella da tempo manifestata del ritenere lExpo uno spreco questo s inutile -, piuttosto mi sembra evidente nella scelta dei tuoi casi esemplari un clamoroso contrasto con le intenzioni sempre ricorrenti di cogliere la vocazione metropolitana di Milano, perch questi sono per lappunto programmi che tengono conto del disagio del nostro hinterland forse estensibile, sostiene Carlo Tognoli e conferma Mario Botta, allo spazio regionale - e di quello dei suoi abitanti: forse il modo coerente di comportarci per noi milanesi che vorremmo ampliare la nostra giurisdizione, stato quello di estendere la linea verde della metropolitana fino alla campagna lontana.
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www.arcipelagomilano.org storico, contestualizzazione dellopera quale che sia. Laltra sera al concerto dellAuditorium la grande assente era lanima russa, quellaura di malinconia e di nostalgia che non solo della musica ma anche della letteratura russa dellottocento e in particolare di quegli anni che furono lorizzonte finale della dolorosa vita di Ptr Ili ajkovskij. Musica per una settimana *sabato 23, marted 26 e gioved 28, allAuditorium si conclude la stagione sinfonica con lAndrea Chnier di Umberto Giordano in edizione integrale, con lorchestra e il coro sinfonico della Verdi diretti rispettivamente da Jader Bignamini ed Erina Gambarini *gioved 21 e sabato 23 alla Scala, ultime repliche della Luisa Miller di Verdi *venerd 22, luned 25 e venerd 29 ancora alla Scala repliche di Manon di Massenet *sabato 30, sempre alla Scala, prima del Don Pasquale di Donizetti, diretto da Enrique Mazzola, per la regia di Jonathan Miller con le scene e i costumi di Isabella Biwater Una settimana tutta allinsegna dellopera lirica.
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Venezia e larte contemporanea
Che Venezia sia una citt unica e ricca di testimonianze storiche, questo si sa. Che abbia anche due super musei di arte contemporanea, forse, si sa un po meno. Limpressione, avendoli visitati una calda domenica di giugno, che le centinaia di turisti, soprattutto stranieri, che scorrazzavano per la citt, non fossero sufficientemente informati / interessati alle meraviglie di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana. Pochissimi allinterno delle grandi sale i visitatori, che sia aggiravano un po spaesati davanti a lavori che possono risultare a volete un po ostici e misteriosi per i non addetti ai lavori. Sulla lingua di terra dietro alla chiesa di Santa Maria della Salute spunta lenorme museo di Punta della Dogana che, come ricorda il nome, occupa lo spazio dellex dogana veneziana, in un edifico completamente ristrutturato che mantiene per la struttura e un pizzico del fascino originario. Il museo, aperto nel 2009, progettato dallarchistar Tadao Ando e di propriet di Francois Pinault, ospita ogni anno una o due mostre di opere della collezione Pinault insieme ad altre appositamente site specific, legate a un tema. LElogio del dubbio largomento 20112012. Venti artisti e sessanta opere circa per indagare lidentit dellartista e la sua messa in discussione. La curatrice Caroline Bourgeois per lallestimento della mostra ha raccolto opere storiche e produzioni inedite che indagano la dimensione del turbamento artistico, il crollo delle certezze e il legame tra la dimensione intima e personale dellartista e quella propria dellopera. Ecco allora che aggirandosi per le immense sale del museo capita di trovarsi davanti il cavallo impagliato di Cattelan, lenorme Hanging Heart di Jeff Koons, che sembra leggero come una piuma, appeso con nastrini dorati ma del peso reale di oltre una tonnellata; linquietante ricostruzione di un bordello anni 50 di Edward Kienholz; gli omaggi duchampiani di Stuarevant e le installazioni site specific di Tatiana Trouv che riflettono sul dentro e sul fuori. Impressionanti gli spazi, impressionanti le dimensioni delle opere cos come forti a volte possono esserne i temi, dal grottesco al sesso di McCarthy, dal kitsch di Koons ai video paranoia di Bruce Nauman. Ma allorigine di Punta della Dogana e della Fondazione Pinault vi fu Palazzo Grassi. Edificio neoclassico con molti passaggi di propriet, arriva alla FIAT nel 1983, che lo rimette in sesto grazie al restauro di Gae Aulenti, e diventa un importante centro di mostre darte. La palla passa poi a Pinault, che acquisisce il palazzo nel 2005 e affida a Tadao Ando la sistemazione e ladeguamento degli spazi. Ne nasce cos uno spazio sobrio e neutrale, pur mantenendo le peculiarit del palazzo, adatto ad accogliere mostre darte contemporanea, spesso dedicate alle opere della collezione Pinault. in questo contesto che nasce la grande mostra intitolata Madame Fisscher, personale dellartista svizzero Urs Fischer, gi nome internazionale e presente anche allultima Biennale di Venezia con il suo Ratto delle Sabine e spettatore fatti di cera. Lesposizione inaugura un ciclo di carattere monografico che dar al pubblico l'opportunit di conoscere e approfondire il lavoro di artisti di rilievo internazionale presenti nella Fondazione. Pi di trenta le opere presenti che provengono, oltre che dalla Fondazione Pinault, anche dal prestito di importanti collezionisti. Questa scelta, operata dalla curatrice Caroline Bourgeois, conferma la fama e l'affermazione di un artista sempre pi rappresentativo del panorama artistico contemporaneo. Al centro dellatrio del palazzo campeggia l'opera da cui prende il titolo la mostra: Madame Fisscher (19992000). L'installazione, che riproduce in modo preciso il caotico atelier londinese di Fischer, funge da nucleo creativo e generativo di tutto il percorso espositivo. Scopo della mostra infatti coinvolgere il visitatore nella creazione della materia artistica. In questo senso i meccanismi in bella vista, come quelli del cagnolino elettrico Keep it Going is a Private Thing (2001), rendono il senso della creazione artistica mediante il movimento e la dinamicit, volutamente in contrasto con la staticit monumentale e la perfezione formale dellenorme Ballon Dog di Jeff Koons, talmente perfetto da sembrare pi finto del finto. In mostra le opere rispecchiano i temi chiave della poetica di Fischer, il lento e inesorabile scorrere del tempo, evidenziato da meccanismi, movimenti e fluttuazioni delle sue opere. La sua arte irriverente e citazionistica, chiama in causa Joseph Beuys, Bruce Nauman, larte pop e i surrealisti, ma anche il filone duchampiano, con la riappropriazione di oggetti comuni di cui riesce a darne un nuovo e simbolico significato, stravolgendoli rispetto a come eravamo abituati a conoscerli. Al piano nobile Fischer con Necrophonia, ricostruisce latelier dellartista, con modellini e bozzetti a cui aggiunge, perch no, una modella vera, in carne e ossa, che gira tra le
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www.arcipelagomilano.org sale o sta sdraiata su un vecchio divano, quasi pronta per farsi ritrarre. Una riflessione tra il corpo dipinto e il corpo reale, sul rapporto e il significato artistico del gesto dellartista. Una mostra irriverente e giocosa, sarcastica e ricca, che dialoga bene con le stanzeinstallazioni del resto del palazzo, firmate da artisti super star come Penone e Murakami. Venezia come simbolo non solo de passato ma anche della grande importanza dellarte contemporanea.
Madame Fisscher - Palazzo Grassi, Campo San Samuele 3231 - Fino al 15 luglio 2012 - Orari: tutti i giorni 10.00 19.00. Chiuso il marted.
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www.arcipelagomilano.org dellAcqua, mentre lAria e la Terra rimasero a Parigi. ancor pi di interesse dunque vederli oggi tutti riuniti, uno accanto allaltro, cos come si presentarono agli occhi del cardinal Borromeo, in un succedersi organico di suggestioni e dettagli. Nellallegoria del Fuoco, elemento indomabile, un incendio si sviluppa su un monte, mentre una fucina di fabbri forgia armi e armature lucenti, in una sorta di caotico museo, mentre tutto intorno creature demoniache si librano nellaria. Lallegoria della Terra sembra invece una sorta di Paradiso terrestre in cui animali di ogni specie e taglia, predatori e vittime, stanno luno accanto allaltro, in una vegetazione rigogliosa e fiorita. E in effetti questa opera dialoga anche con gli altri due dipinti fioriti di Brueghel, esposti sempre in Pinacoteca: i Fiori in un bicchiere e il Vaso di fiori, esposti nella sala VII. Lallegoria dellAcqua ci mostra invece un paesaggio quasi lacustre, con pesci, crostacei e molluschi, in cui una vecchia divinit seduta accanto ad un giovane, con conchiglie che sgorgano acque fresche. Larcobaleno richiama un mondo primordiale, quasi lalba della Creazione. LAria lallegoria che ha in s il pi forte elemento mitologico, con al centro una dea vestita solo da un drappo rosso, circondata da una miriade di volatili e da puttini che giocano con strumenti astronomici. Questo fu lultimo dei quattro elementi ad essere dipinto ed anche quello che pi, disse il cardinal Federico, lo aveva perfuso tutto di gioia. Piccole enciclopedie del tempo, quasi miniate con la precisione e lamore per i dettagli tipici dei pittori fiamminghi. Quando il cardinal Federico Borromeo commission a Jan Brueghel i dipinti pensava alla Natura come luogo dove era possibile leggere limpronta del Creatore spiega il curatore Marco Navoni Anzi, dalla Creazione era possibile e doveroso risalire al Creatore stesso, secondo quanto afferma san Paolo, allinizio della lettera ai Romani, dove si legge: Dalla creazione del mondo in poi, le perfezioni invisibili di Dio possono essere contemplate con lintelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinit. Ecco perch queste allegorie, di sapore un po profano ma commissionate da un uomo di Chiesa, risultano cos dense di significato ed erano cos amate dal cardinale stesso. Unoccasione per vederle riunite, fino al 1 luglio, prima che vengano separate di nuovo, cos come gi le vicende napoleoniche imposero. RIZMATA Terra, Aria, Acqua, Fuoco - Il Ritorno di Brueghel allAmbrosiana Pinacoteca Ambrosiana. Fino al 1 luglio 2012 Orari: Da Marted a Domenica dalle 10.00 alle 19.00 Prezzi: Solo mostra RIZMATA: Intero: 5 , Under 14: 0 (accompagnati da adulto) Mostra RIZMATA + Pinacoteca + Mostra Leonardo Codice Atlantico: Intero: 15 , Ridotto: 10
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LIBRI questa rubrica a cura di Paolo Bonaccorsi rubriche@arcipelagomilano.org Una piramide di problemi
Storie di geometria, da Gauss a Hilbert Claudio Bartocci Collana diretta da Giulio Giorello Raffaello Cortina Editore
La vicenda narrata nel libro di Claudio Bartocci che insegna Fisica matematica all'Universit di Genova va dalla scoperta delle geometrie non euclidee alla lista dei problemi che il grande Hilbert presenta nel 1900 a Parigi, mentre la Ville Lumire celebra l'esposizione universale che attir a Parigi, tra l'aprile ed il novembre di quell'anno, pi di 50 milioni di visitatori. La verit, sostiene l'autore, che la matematica e la geometria ottocentesche, soprattutto quelle dell'ultima met del secolo,continuano a vivere nell'eredit che ci hanno trasmesso: un ricco lascito di problemi da risolvere, di nodi da sciogliere, di connessioni concettuali da esplorare. Solo per fare qualche esempio, possiamo pensare alle speculazioni di Riemann sui rapporti fra geometria e fisica a scala microscopica, ai lavori di Poincarr, all'incrocio fra analisi e topologia, sui sistemi dinamici non lineari, alla teoria dei gruppi continui sviluppata nella lontana Norvegia da Sophus Lie o alle ricerche di Gauss, Dedekind e Hilbert sulla teoria dei numeri. Si assiste cos al trionfo di una concezione della matematica come attivit culturale e pratica di pensiero, in osmosi con altri campi del sapere - dalla fisica alla filosofia soggetta a processi di trasformazione e di contaminazione che costantemente ne rimodellano la struttura, gli oggetti di studio e i metodi. Un'affascinante cavalcata nella scienza e nelle idee - non a caso il volume appare nell'omonima collana diretta da Giulio Giorello che coinvolge giganti del pensiero, come, oltre a quelli citati, Felix Klan, Moritz Pasch, Hermann Wiener, Henrich Shumacher e gli italiani Corrado Segre, Giuseppe Veronese, Mario Pieri, Guido Castelnuovo, Federico Enriquez, Gino Fano, fino a raggiungere le vette del calcolo differenziale assoluto di Gregorio Ricci Curbastro e Tullio LeviCivita, che diventer lo strumento fondamentale utilizzato da Einstein per la formulazione della teoria della relativit generale. Una vera esplorazione nel lussureggiante paesaggio della matematica dell'800 che porta il lettore a vagabondare, in consonanza con lo spirito dell'epoca della quale tratta Bartocci, lungo un percorso irregolare e intessuto di digressioni, cedendo alle lusinghe di una colta flanerie che Proust ha mirabilmente presentato in una celebre pagina della Recherche ...all'improvviso un tetto, un riflesso di sole su una pietra, l'odore di una strada, mi facevano sostare per lo speciale piacere che ne traevo e anche perch sembravano nascondere, dietro ci che vedevo, qualcosa che mi invitavano ad andare a prendere e che io, malgrado i miei sforzi, non riuscivo a scoprire.
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precisa che non viene mai abbandonata dallinizio alla fine. Lallestimento brillante e la scena composta in modo originale, con moduli in legno che si spostano e si aprono, un cavallo/palloncino che invece di portare viene portato,
spade rosse, armi bianchi, elmetti, bandiere e pure una chicca filologica: larmatura di Ubu costruita proprio come appare nei disegni di Jarry. Tutti gli attori hanno una tutina nera attillata e si muovono in modo corale, combattendo, solle-
vandosi, scontrandosi, mimando rapporti sessuali (non sempre a proposito, forse, ma che comunque non disturbano) e non lasciando che niente accada fuori scena, offrendo al pubblico un tableau vivant organico, estetico e di forte impatto.
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