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L.B.G. FORMIGONI E LE CATENE MILANESI Guido Martinotti NOI SIAMO MILANO: LA CITT CAMBIA PELLE? Alberto Ferruzzi Marco Romano PIANI BERUTO E MASERA: SOLO AMARCORD? Massimo Amato
LA MONETA LOCALE: UNA STRADA CONTRO LA STRETTA CREDITIZIA
Ilaria Li Vigni LE BANDE GIOVANILI DEI LATINOS: PROBLEMA SOCIALE O RISORSA? Maria Cristina Gibelli PISAPIA SI STA (PRE)OCCUPANDO DELLURBANISTICA? Rita Bramante FULGIDO COME IL VETRO, BUONO COME IL PANE Nanni Anselmi UNA RISPOSTA A GRILLO: POLITICA E BASTA Sara Valmaggi SANIT LOMBARDA: TARIFFE A OCCHI CHIUS Giovanni Agnesi PROFESSOR MONTI, INVESTA SUI GIOVANI!
VIDEO MAURIZIO MARTINA: IL PD, IL TERRITORIO E I NUOVI MEDIA COLONNA SONORA Norah Jones SUMMER TIME
Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo LIBRI a cura di Marilena Poletti Pasero TEATRO a cura di Emanuele Aldrovandi CINEMA a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia www.arcipelagomilano.org
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ni del Metr evochi, come in uno dei racconti del concorso, immagini immaginose. In un meraviglioso film di Cluzot Le salaire de la peur, (vit vendute) con Yves Montand, Chaerles Vanel e lo straordinario Folco Lulli, lavventuriero Montand, insabbiato in una repubblica sudamericana ogni tanto tira fuori un biglietto del metro per ricordare lodore della sua citt. PREMIO DELLA GIURIA: PRIMO PREMIO ALESSANDRO SARCINELLI
VIAGGIO NELLE PERIFERIE MILANESI: TRA APPARTAMENTI VUOTI, SPACCIO E AMIANTO
Alla fine si deciso di premiare un racconto sulle periferie di Milano, un altro oggetto molto sentito, non tanto per il contenuto, ma soprattutto per lo stile molto sintetico e poco retorico di ritrovato realismo (si oserebbe quasi dire) dellautore. E forse il complimento pi grande che possiamo fare ai partecipanti al concorso e anche ai lettori che numerosissimi ne hanno seguito la produzioversi e vari piani di osservazione e di indagine. L'augurio della giuria che le cronache locali dei grandi quotidiani e degli altri media milanesi possano un giorno avvalersi di una professionalit come quella del premiato. PREMIO DELLA GIURIA: MENZIONE VIRGINIA DARA
VIAGGIO SUI MEZZI PUBBLICI NELL'ERA DI MR. IPOD
ne, proprio questo. Dopo anni di annunci e retoriche menzognere e finto - disinvolte, di leaders e leaderesse rifatti e rifatte come mummie abbronzate dagli UVA, questi racconti hanno ritrovato lo stile asciutto e pragmatico della Milano antiretorica che ha fatto grande questa citt.
pace di comunicare col vicino o il turista in metr. PREMIO DELLA GIURIA: MENZIONE DAVIDE LESSI
LA RIVOLUZIONE ORIENTALE: NELLE SCUOLE DI MILANO SI STUDIA IL CINESE
Per avere messo a nudo in stile asciutto, limpido ed efficace e con grande rigore documentario, la drammatica realt delle periferie milanesi, tra degrado ambientale, emarginazione sociale e criminalit organizzata. Il suo un articolo da cronista di razza, che non concede nulla alla retorica "buonista" e lascia parlare i fatti. Sarcinelli mostra di possedere un innato talento giornalistico e una rara capacit di sintesi, condensando in uno spazio limitato una notevole massa di informazioni e collegando tra loro fenomeni di-
Documenta con efficacia gli sforzi di alcune scuole milanesi per promuovere la conoscenza della lingua e della cultura cinesi. Il nuovo volto della metropoli multietnica. PREMIO WEB ROBERTA MUSAZZI
VIVERE A MILANO PER STUDIARE
Nel suo articolo descrive con occhio critico e disincantato l'impatto della rivoluzione digitale sui comportamenti dei milanesi, una "folla solitaria" armata di ipod e cellulari, inca-
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un lato alla piena cittadinanza di tutti gli abitanti di una nazione, riconosciuta dalla rivoluzione del 1789, era stato fatto seguire da Napoleone III il diritto di voto a tutta la popolazione maschile senza alcun vincolo di censo, e poich dallaltro lato la stessa rivoluzione aveva anche sancito il diritto di ogni proprietario di un terreno di potervi costruire una casa a suo piacimento, senza richiedere alcuna licenza e leuforia economica di quegli anni lo rendeva in concreto perseguibile - diventava indispensabile tracciare il progetto della rete stradale dellintero territorio comunale, per assicurare a tutti la possibilit di costruirla allineandosi lungo una strada e rispettando le altezze stabilite dal regolamento edilizio. Sar la fervida stagione dei piani regolatori promossi da quasi tutte le citt dEuropa, da Palermo che traccer nel 1848 il viale della Libert a Barcellona con il piano Cerd, a Madrid con de Castro, a Berlino con Horbrecht, a Colonia con Stbben, a Strasburgo con Conrath, e finalmente a Milano con Cesare Beruto, che forse avrebbe meritato anchegli un affresco ma viene ora evocato con questa mostra alla Triennale. (fino a domenica 20 maggio) Ma i progetti delle citt europee non hanno soltanto il compito di tracciare le strade lungo le quali i cittadini possono costruire liberamente la propria casa e diventare per questo a pieno titolo cittadini quella cittadinanza che noi neghiamo agli immigrati recenti facendo loro mancare, come nella Firenze del Duecento, i terreni edificabili devono anche assicurare a tutti il riconoscimento simbolico della loro cittadinanza. La nascita delle citt europee nel Mille subito contrassegnata dal loro confronto simbolico, affidato alla grandezza e alla maestosit dei loro temi collettivi, come ricorda il monaco borgognone Raoul Glabro, che scriveva le sue memorie verso il 1030 "Allavvicinarsi del terzo anno che segu lanno Mille, si vedono ricostruire su quasi tutta la terra, ma sopratutto in Italia e in Gallia, gli edifici delle chiese. Sebbene la maggior parte, molto ben costruite, non ne avessero alcun bisogno, un vero spirito di emulazione spingeva ogni comunit cristiana ad averne una pi sontuosa di quella dei vicini. Sembrava che il mondo stesso si scuotesse per spogliarsi delle sue vetust e per rivestirsi da ogni parte di un bianco mantello di chiese. Allora, quasi tutte le chiese delle sedi episcopali, quelle dei monasteri
consacrati ad ogni genere di santi, e anche le piccole cappelle dei villaggi, furono ricostruite pi belle dai fedeli". A questo primo tema collettivo, la chiesa, ne seguiranno altri: le mura, il palazzo municipale, la locanda, larco trionfale, il teatro, il museo, la biblioteca, il giardino pubblico, il parco, il campo sportivo, il centro storico e altri ancora che non il caso qui di elencare ciascuno dei quali costituisce lespressione della riconoscibilit di una civitas nel suo confronto con le altre. Ma che cosa succede? La societ europea fondata sulla mobilit sociale e non sul diritto di nascita, che resta confinato allambito della sfera aristocratica sicch tutti possono arricchirsi con il proprio lavoro e possono diventare persino sindaco come un conciatore di pelli a Strasburgo - ma daltra parte la civitas anche una societ democratica e dunque egualitaria sicch le diseguaglianze non debbono apparire in pubblico troppo vistose, ragion per cui le citt emaneranno norme suntuarie che limitano parecchio lesibizione pubblica della ricchezza nelle vesti e nei gioielli, e persino nelle gondole che a Venezia saranno rigorosamente nere, tutte eguali. Solo che le case non sono tutte eguali, non soltanto perch i palazzi dei maggiorenti sono clamorosamente pi cospicue delle case comuni e questo potr venire accettato perch costituiscono motivo di orgoglio della citt intera - ma soprattutto perch i pi ricchi abitano accanto ai temi collettivi che costituiscono il cuore della riconoscibilit cittadina mentre i meno abbienti stanno lontano, vicino alle porte: come constata Sebastiano Serlio nel Cinquecento, "le abitazioni dei pi poveri uomini sono lontane dalla piazze e dalli luoghi nobili ma presso le porte. A questo inconveniente porr un qualche rimedio la presenza delle piazze conventuali: poich un breve papale imponeva una distanza di almeno cinquecento metri tra un convento e laltro e tra i conventi e la chiesa principale, di fatto i quartieri nuovi erano tematizzati dalle piazze di un convento, con i suoi frati predicatori ma anche con il mercato, le beccherie e le botteghe che rendono allegra la vita come sosteneva il frate catalano Francisco Eiximenis, che descrive nel1389 una citt ideale e come la disegna Filarete a Milano immaginandola solcata da otto strade maggiori che racchiudono otto quartieri triangolari
con al centro la loro piazza quadrata. questo il problema che hanno sul tappeto anche gli estensori dei piani regolatori dellOttocento, che li affolleranno di piazze a tematizzare cos i nuovi quartieri, piazze legate da brevi strade diritte come Horbrecht a Berlino o costituenti il centro di piccole sequenze con una chiesa, una passeggiata, un giardino pubblico, un mercato, e legate da strade curve come nel progetto di Henrici per Monaco di Baviera. Ma nel frattempo la gamma delle strade e delle piazze tematizzate era andata arricchendosi dei boulevard strade pi larghe, di solito fino a cinquanta metri - disposti luno di seguito allaltro con nello snodo uno square costituito da un vero e proprio giardino pubblico, come piazza Piola o piazza Frattini, e delle passeggiate, queste larghe fino a novanta metri, come viale Argonne e corso Sempione: queste cospicue strade tematizzate saranno caratteristiche dellultimo frutto del piano di Cesare Beruto, il piano Pavia-Masera, che copre lintero territorio comunale nel 1912, forse non a caso adottato da un sindaco socialista il medesimo anno nel quale anche in Italia verr esteso il voto a tutti i cittadini maschi. Ecco che chi abita in fondo a viale Argonne, a pi di due chilometri dalla cerchia dei boulevard pi interni, non sar proprio nel cuore della citt ma il pieno diritto alla dignit della sua cittadinanza verr riconosciuto da una passeggiata larga quanto gli Champs-Elyses a Parigi e conclusa da una vera chiesa. Quanto ai quartieri costruiti dopo il 1956, quando questi piani cos accuratamente disegnati verranno abbandonati per quelli moderni con la loro zonizzazione funzionale, sono ormai quasi il simbolo del degrado della nostra citt, quartieri dove le persone abbienti raramente desiderano abitare, concentrate fin che possono nella citt antica, dentro la cerchia dei navigli e in quella dei boulevard ricavati dalle mura spagnole, o nelle strade e nelle piazze tematizzate disegnate allora. Ecco che con questa mostra abbiamo proposto ai cittadini milanesi che la vorranno visitare il modello concreto di come disegnare una citt, non soltanto come stata disegnata la citt un secolo fa la citt che apprezzano cos volentieri abitandola con affetto ma anche suggerire che la Milano futura dovrebbe venire disegnata con continuit di metodo e di sapienza con quella del passato, e cos consegui-
amiamo.
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punto su scala adeguata un modello di credito e di circolazione monetaria locale che potrebbe essere replicato in Francia, ma anche in Italia. Linteresse da parte degli amministratori pubblici innovativi sta cre-
scendo. E nel frattempo i circuiti di credito in compensazione autogestiti vanno aumentando, senza nemmeno attendere la sponsorizzazione pubblica. Ma bene che spontaneit della societ civile e senso di re-
sponsabilit della classe politica sincontrino. Una nuova possibilit pu essere colta. *Universit Bocconi, Milano
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di una mia ricerca comparativa, posso affermare che in nessun paese o contesto locale, neppure l dove il Transfer of Development Rights (TDR) stato inventato e sperimentato da tempo, e cio negli Stati Uniti, se ne trova traccia. E, naturalmente, la seconda domanda che mi pongo e pongo al sindaco Pisapia : perch proprio a Milano insistere nello sperimentare questa sedicente innovazione? Perch, soprattutto, per iniziativa di una Giunta di sinistra che si insediata dopo venti anni di potere berlusconiano in cui la logica del mercato ha prevalso sulla logica del piano? Il trasferimento dei diritti edificatori nel paese che lha inventato: gli Stati Uniti. Se una comunit persegue il principio incontrollato e condiviso di uno spreco senza limiti e di distruzione di risorse naturali il suolo, la fertilit, lenergia idraulica, le foreste, gli animali selvaggi, la flora e la fauna che per diritto appartengono tanto alle generazioni future quanto alla generazione presente, ci dimostra che la generazione presente non capace di autocontrollo, che non ancora pronta a godere del privilegio elevato e responsabile di far propria una regola che dovrebbe scaturire dal popolo e per il popolo (Theodore Roosevelt, 1916). Spesso, negli scritti americani sul TDR troviamo citata questa frase lungimirante del presidente americano grande sostenitore del movimento dei Parchi Nazionali, che precede di settanta anni la arcinota definizione di sviluppo sostenibile contenuta nel Rapporto Bruntland. Ed stato proprio per contrastare lo sprawl insediativo, labnorme e incessante dilatazione del suburbio nordamericano, che il TDR stato sperimentato nel corso del tempo e in un numero crescente di Stati e di amministrazioni locali degli USA. Inaugurato a New York nel 1968 per tutelare gli edifici storici del centro (e incorporato nella New Yorks Landmarks Preservation), verr applicato estesamente, dagli anni 80 in poi, soprattutto per garantire tutela perenne alle aree agricole suburbane minacciate dal proliferare di quartieri a bassa densit, autostrade e grandi centri commerciali. Il meccanismo del TDR noto: per preservare il territorio agricolo e tutelare le risorse di paesaggio, si trasferiscono i diritti edificatori che ogni suolo di propriet privata incorpora negli USA in altre aree gi destinate dallo zoning locale a funzione residenziale / commerciale / produttiva:
acquistando diritti edificatori dalle sending zone (SZ) e trasferendoli nelle receiving zone (RZ), il developer otterr un surplus di edificabilit (downzoning), mentre il proprietario del suolo agricolo vedr per sempre congelato il diritto a trasformare la sua propriet. Come gi sottolineato, il TDR stato utilizzato negli USA anche con un secondo obiettivo: tutelare gli edifici storici dei downtown, consentendo che diritti edificatori garantiti in una porzione centrale del tessuto urbano (FAR: Floor Air Ratio) non vengano dal proprietario esercitati demolendo o elevando gli edifici stessi, ma trasferendo la capacit edificatoria in isolati, per lo pi prossimi, che gli garantiscano comunque il vantaggio economico atteso. Il TDR si affida dunque a meccanismi di mercato per rendere pi flessibile il rigido piano di destinazione duso dei suoli che da un lato inonda di case e casette unifamiliari il territorio agricolo suburbano e, dallaltro, rischia di omologare il tessuto edilizio dei distretti pi centrali cancellando le testimonianze architettoniche del passato. Ma a quali condizioni si realizza il TDR? Poich occorre una precisa identificazione delle aree di origine e delle aree di atterraggio, il TDR opera in un quadro di regole molto preciso e cogente: non sostituisce il mercato al piano poich, lungi dallannullare lo zoning, richiede anche lelaborazione di un comprehensive plan (un piano generale relativo a tutta la citt che deve integrare gli aspetti economici, sociali, ambientali e trasportistici) molto pi coerente e proiettato al futuro di quanto normalmente avviene nelle routine tecnico-amministrative locali. Obbliga dunque le amministrazioni a guardare avanti, tenendo in piena considerazione i futuri bisogni e cambiamenti della comunit; e richiede una precisa identificazione nei piani locali delle aree che si intende sottoporre a tutela perenne e delle are adatte alla densificazione. Richiede infine la presenza nellamministrazione di competenze sofisticate, per elaborare analisi scenariali sul mercato immobiliare e per effettuare una valutazione finanziaria del valore delle singole aree al fine di determinare la corretta compensazione dei diritti maturati dalle SZ, da corrispondere da parte dei developer delle RZ. Pu essere utile per la comunit locale istituire una Banca dei Crediti (TDR Credit Bank) dove i diritti edificatori possano essere temporaneamente depositati in attesa che sia-
no acquistati dai developer. E in tale banca possono essere depositati anche i diritti edificatori acquistati dai governi locali per tutelare aree di alto pregio ambientale. Ma soltanto con una precisa definizione del valore dei crediti scambiati, implicita nella loro connotazione di origine e di destinazione, la Banca pu funzionare come una cassetta di sicurezza di beni preziosi e come un mercato regolato di questi beni. Cosa che non si verificherebbe in una Borsa dei diritti alla milanese in cui si scambierebbe un unico astratto metro cubo edificabile, soggetto a facilissime e prevedibili manovre speculative. Si pu dunque affermare che il TDR americano si sviluppato sotto il controllo stretto dellamministrazione locale, assumendo un connotato regolativo che pu facilitare una pi virtuosa destinazione degli usi del suolo. Oggi, nelle grandi citt con amministrazioni locali lungimiranti, il TDR viene utilizzato come strumento di Smart Growth (la locuzione americana di sviluppo urbano sostenibile): quartieri a dimensione del pedone, diversificazione funzionale locale, potenziamento dellofferta abitativa per i cittadini meno agiati, accessibilit con il trasporto pubblico. Infine, e questo aspetto da considerarsi cruciale, il TDR deve sempre essere legittimato da processi partecipativi. Soprattutto nelle aree di atterraggio, i cittadini non solo devono essere informati in merito allincremento del carico insediativo e ai suoi possibili effetti, ma anche in merito al mix funzionale e alle tipologie di intervento progettuale. I cittadini possono chiedere la modifica o addirittura la soppressione del progetto di intensificazione. A puro titolo di esempio cito alcuni casi di successo, che corrispondono alle principali tipologie di applicazione del TDR: - una buona pratica pionieristica: si tratta della Grand Central Station di New York dove, nei tardi anni 60, per impedire che la propriet usufruisse del diritto di sviluppo in altezza che le veniva accordato dallo zoning (una addizione di 53 piani che avrebbe compromesso irreversibilmente un importante landmark), la amministrazione locale decide di trasferire gli height development right (i diritti di sviluppo in altezza) in una area adiacente; - una buona pratica recente: si tratta del Comprehensive Downtown Restoration Plan iniziato a Seattle nel 1985 con gli obiettivi di tutelare le abitazioni per la popolazione a bas-
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so livello di reddito, gli edifici storici e quelli dedicati alla cultura e allarte; e promuovere un addensamento compatibile con il tessuto preesistente in alcuni distretti specifici. Il modello di TDR sperimentato complesso: in alcuni distretti molto vivibili e turistici (i frequentatissimi Harbourfront e Pike Market Mixed Zone) non consentito individuare SZ; nel downtown commerciale il TDR pu avvenire soltanto fra edifici appartenenti allo stesso isolato urbano, con un rigido controllo sulla qualit estetica e la diversificazione del mix funzionale; in altri distretti centrali, utilizzato pi estesamente, ma con il criterio di trasferire diritti da zone con importanti istituzioni amministrative, storiche e culturali a zone prevalentemente destinate a uffici. Accanto alla definizione di una densit di base (generalmente inferiore a quella prevista dallo zoning), lamministrazione ha introdotto due tipi di incentivi economici: use incentive per i developer che realiz-
zano edilizia per i gruppi a basso reddito e servizi locali, e design incentive per i developer che realizzano aree pedonali, piste ciclabili, spazi pubblici al piano terra, tetti verdi, spazi espositivi; - infine, nella tutela perenne delle aree agricole, possiamo citare, fra le esperienze di successo, quella della Montgomery County nel Maryland e di Pinelands nel New Jersey per le vaste superfici sottoposte a tutela perenne. A oggi, pi di venti Stati hanno introdotto il TDR. Buon ultimo lo Stato dellOregon, noto per leccellenza della sua legislazione urbanistica (1). Sette stati hanno specifici statuti TDR dedicati a proteggere esclusivamente il territorio agricolo. Nel prossimo numero di ArcipelagoMilano continua la disamina del TDR in alcuni paesi europei.
governi locali a sperimentare il TDR e ha approvato lHouse Bill 2228 che autorizza la Land Conservation and Development Commission (il ministero statale che ha competenza in materia di pianificazione urbanistica, territoriale e ambientale) a selezionare tre progetti pilota di TDR dedicati alla tutela delle aree forestali. Nel caso dei progetti pilota, che rappresentano la buona pratica da imitare da parte dei governi locali, i criteri di realizzazione del TDR sono molto cogenti: le SZ vengono identificate dallOregon Department of Geology and Minerals; preliminare alla approvazione delle SZ e RZ il benestare della Contea; la eleggibilit di una RZ e il progetto di densificazione sono sottoposti al parere di un comitato di peer review composto da valutatori, giuristi, rappresentanti della LCDC e della amministrazione locale coinvolta; infine la scelta di una RZ deve essere legittimata da processi comunicativi e partecipativi. Una versione pi estesa di questo articolo stata pubblicata su www.eddyburg.it il 6 maggio 2012
(1) Nel 2009 lo Stato dellOregon ha approvato il Senate Bill 763 che autorizza i
(*) che riunisce i brands Seguso Viro, Seguso Vetri dArte, Seguso In-
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Murano
www.arcipelagomilano.org smo a intere generazioni. Riportiamo pertanto al centro la Questione Morale di antica memoria berlingueriana, riempendola per di contenuti civici positivi e non di diversit purtroppo rivelatesi illusorie. Il lavoro su questo fronte sar molto arduo e noi faremo la nostra parte per promuovere e diffondere con fatti concreti il principio guida dellagire per il Bene Comune in politica. In merito nel prossimo autunno verr infatti dedicata da MMC (Movimento Milano Civica) una intera giornata di lavoro su questi argomenti. Fin da ora comunque sembra utile ribadire che mettere al centro della propria vita il senso della comunit e il rispetto della legalit non solo cosa buona e giusta ma soprattutto conveniente in quanto stimola comportamenti virtuosi a loro volta portatori di benessere e armonia collettiva.
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www.arcipelagomilano.org scelgono di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico per il bene di tutti e di ciascuno e pertanto con un forte valore di coesione sociale. stata questa uniniziativa accolta con molto favore dai giovani italiani che nel 2006, dopo adeguate selezioni, ha visto ben 45.175 volontari assegnati a 3.451 progetti sociali. Una disponibilit a partecipare che si mantiene pressoch costante negli anni successivi, anche negli ultimi quattro anni (2008/2012), nonostante un drastico taglio dei fondi destinati a sostenere questa importante ed essenziale esperienza; si passa infatti da uno stanziamento di 299.000.000 (nel 2008) a 68.000.000 (nel 2012), cio il 400% in meno. Purtroppo, bench la domanda dei volontari superi sempre lofferta dei servizi, gli esigui fondi messi a disposizione hanno ridotto i volontari in servizio nel 2012 a solo 8.878. Si nega cos, in questo periodo di crisi economica, la possibilit per pi giovani di fare una scelta che potrebbe arricchire il loro bagaglio di conoscenze spendibile nel corso della futura vita lavorativa; se non addirittura privarli della opportunit di lavoro presso lente in cui si svolta lattivit (circa il 30%) e nel contempo avere un rimborso spese che oggi si aggira intorno a 400 mensili?. La drastica riduzione dei fondi sta portando il servizio civile allestinzione; purtroppo questo viene considerato, come altri interventi sullo Stato Sociale, tra le tante fonti di spesa sacrificabili, poco produttive, legate a una visione assistenzialista, mentre invece si tratta di un forte risparmio in quanto ogni euro investito rende immediatamente quattro euro di servizi offerti alla cittadinanza, sollecita a mettersi in gioco i 2,2 milioni di giovani che nel nostro Paese non studiano, non lavorano, non cercano pi il lavoro. Inoltre viene colpito indirettamente lassociazionismo che interviene nei settori del disagio in generale e cio a scapito delle famiglie e dei servizi sociali sempre pi taglieggiati nelle loro disponibilit finanziarie. Queste sono le motivazioni per le quali invito il Presidente del Consiglio professor Monti a intervenire con adeguati mezzi per rilanciare concretamente il servizio civile. Mi rivolgo anche alla Regione Lombardia e al Comune di Milano che gi stanno attuando in questo settore apprezzabili interventi che tuttavia necessitano di ulteriori investimenti. A tutti coloro che dopo aver letto quanto sopra, desiderassero approfondire largomento, propongo di visitare il sito www.vita.it per sottoscrivere un manifesto indirizzato al ministro della Cooperazione e Coesione Sociale Andrea Riccardi.
RUBRICHE MUSICA questa rubrica curata da Palo Viola rubriche@arcipelagomilano.org Piano City
Non so bene perch, ma questa storia di Piano City mi ha convinto assai poco, nonostante si sia detto che abbia avuto molto successo di pubblico e se cos fosse bisognerebbe dargliene merito perch musica vincet semper e dunque limportante che si faccia e si ascolti musica, in ogni possibile situazione. Dunque fra venerd, sabato e domenica in citt si sono tenuti 161 (centosessantuno) concerti di pianoforte a due e quattro mani con uno o pi pianoforti, in ogni genere di luogo: teatri e sale da concerto, musei e gallerie, scuole e universit, ristoranti, showroom, librerie e biblioteche, chiese, ospedali, stazioni, case e cortili privati. La parte del leone lhanno fatta la Rotonda della Besana con 31 pianisti e Villa Simonetta con 12, ma levento pi curioso stato quello che si svolto nella Vil-
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www.arcipelagomilano.org la Necchi-Campiglio, in via Mozart, dove per 13 ore di seguito ben 25 pianisti si sono avvicendati nellesecuzione di Vexations di Erik Satie, una strana e misteriosa composizione in cui lo stesso tema viene ripetuto innumerevoli volte! Mi ha convinto poco perch non comprendo il senso di un cos grande impegno organizzativo, e del dispendio di tante energie e competenze, diffuso in tanti rivoli per cui ciascun ascoltatore non ha potuto goderne che in minima parte, per giunta scegliendo a casaccio perch sia il programma stampato che quello in internet fornivano di ogni concerto solo i nomi dei pianisti e la marca dei pianoforti (potenza delle sponsorizzazioni!) ma non le musiche eseguite. Piano City stata inventata dal pianista tedesco Andreas Kern che in un weekend di ottobre del 2010, a Berlino, organizz 70 concerti di pianoforte invitando - unico italiano Ludovico Einaudi che si innamorato dellidea e ha voluto riprodurla in Italia, ovviamente a Milano. Lidea deve essere piaciuta a non pochi ed Einaudi deve essere stato molto convincente - per riuscire a coinvolgere tanti luoghi e tanti pianisti fra cui qualche nome molto noto agli amanti della musica classica come, per dirne alcuni, Bruno Canino, Antonio Ballista, Luca Schieppati. Ospiti donore, nella sala delle assemblee della Edison - che insieme a Banca Intesa e al Comune di Milano ha sponsorizzato lintero evento di Piano City - sono stati Monica Leone e Michele Campanella, una coppia nella vita e al pianoforte, che hanno eseguito a quattro mani la Fantasia in fa minore D. 940 e la Sonata Gran Duo in do maggiore D. 812 di Schubert con due bis, di Debussy e di Faur, dedicati ai loro figlioli. Un magnifico concerto breve, in un clima di intimit e di sentimenti affettuosi non solo grazie alla musica di Schubert ma anche per il modo con cui stata presentata. Unora o poco pi di musica di grande intensit, poco conosciuta perch come ha detto Campanella nella sua prolusione i testi per pianoforte a quattro mani sono da sempre considerati testi minori, spesso semplici trascrizioni a fine didattico, per lo studio o la preparazione allascolto di opere liriche o sinfoniche. Monica Leone e Michele Campanella, insieme o separatamente come solisti, sono di casa in molti teatri del mondo e li vorremmo pi spesso a Milano non solo per la qualit delle loro esecuzioni ma anche per i programmi sempre intriganti e suggestivi che abitualmente propongono. A proposito di programmi, un magnifico concerto di violino e pianoforte stato costruito da due bravissimi musicisti americani, Hilary Hahn e Cory Smythe, con vasta presenza internazionale, che hanno messo insieme tre pezzi classici le Sonate di Beethoven e di Bach che portano il n. 2 ed uno sconosciuto, ma non per questo meno prezioso, Scherzo di Brahms, senza numero dopera, appartenente a una Sonata i cui altri due tempi furono scritti da Schumann e da Dietrich nellattesa dellarrivo del loro amico stimatissimo e amatissimo Joseph Joachim e otto piccoli pezzi contemporanei dallorigine assai curiosa. Nascono infatti da un progetto della bella ed elegantissima trentatreenne violinista che ha chiesto ed ottenuto, da 27 compositori di altrettanti paesi, 27 brevi pezzi di 4/5 minuti luno e uno pi bello dellaltro, da utilizzare come bis, o encores. Ed ecco il programma, che Hilary Hahn ha eseguito tutto a memoria con grande lucidit e spiritualit: nel primo tempo gli encores di un giapponese, una neozelandese, un serbo, unamericana e la conclusione di Beethoven; nel secondo tempo dapprima Bach per violino solo poi, ancora con il pianoforte, i pezzi di una svedese, un israeliano, una cinese e un finlandese per concludere con Brahms. Un modo molto raffinato di mettere la musica di oggi a confronto con quella di ieri, rappresentare gli elementi di contiguit e di contraddizione fra epoche tanto diverse (dal primo settecento di Bach allultimo di Beethoven, dallottocento di Brahms ai contemporanei) e far riflettere gli ascoltatori senza tediarli. Musica per una settimana *mercoled 16 al Conservatorio (Societ dei Concerti) il pianista Rudolf Buchbinder esegue cinque Sonate di Beethoven: n. 5 in do minore, n. 12 in la bemolle maggiore, n. 22 in fa maggiore, n. 4 in mi bemolle maggiore e n. 14 (Chiaro di luna) in do diesis minore *gioved 17, venerd 18 e domenica 20, allAuditorium, lOrchestra Verdi diretta da Zhang Xian esegue il Triplo Concerto per pianoforte (Simone Pedroni), violino (Luca Santaniello), violoncello (Mario Shirai Grigolato) e orchestra di Beethoven e Das Llied von der Erde (Il canto della terra) per contralto (Carina Vinke), tenore (John Daszak) e orchestra di Mahler *gioved 17 e sabato 19 al Teatro Dal Verme lOrchestra dei Pomeriggi Musicali in un programma che vede Massimo Quarta, violinista e direttore in aikovskij (Serenata malinconica opera 26, Valse-scherzo opera 34 e Serenata opera 48) e Prokofev (Pierino e il lupo, con Giulio Casale voce recitante) * venerd 18, domenica 20 (alle 15) e mercoled 23 alla Scala spettacolo di balletto con Svetlana Zakharova, Roberto Bolle e Massimo Murru - al pianoforte Davide Cabassi - con musiche di Liszt (Marguerite and Armand, dalla Sonata in si minore, coreografia di Sir Frederik Ashton per Nureyev) e di ostakovi (dal Concerto n. 2 in fa maggiore, coreografia di Alexei Ratmansky per il New York City Ballet) *sabato 19 (prima) e marted 22, alla Scala, il Peter Grimes di Benjamin Britten diretto da Robin Ticciati con la regia di Richard Jones *domenica 20 alle ore 11 alla Palazzina Liberty lOrchestra da camera Milano Classica con il coro femminile Convivia Musica, diretti da Marco Testori, eseguono la Missa Sancti Leopoldi e il Vespro in fa maggiore di Johann Michael Haydn, fratello minore di Franz Joseph *luned 21 alla Scala lOrchestra Filarmonica diretta da Fabio Luisi esegue tre Canzoni di Gabrieli trascritte per orchestra da Claudio Ambrosini, il Concerto n. 4 per pianoforte (Rafal Blechacz) e orchestra di Beethoven, la Paganiniana di Casella e le Feste Romane di Respighi *luned 21 al Conservatorio (Serate Musicali) il pianista Stephen Hough esegue la Sonata Al chiaro di luna di Beethoven, una Sonata broken branches scritta da lui, la Sonata n. 5 in fa diesis maggiore di Skriabin e la Sonata in si minore di Liszt *marted 22 al Conservatorio (Societ del Quartetto) il Quartetto darchi di Cremona, con Andrea Lucchesini al pianoforte, esegue tre Quintetti: in mi bemolle maggiore opera 44 di Schumann, in sol minore opera 57 di ostakovi, e in fa minore opera 34 di Brahms
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Le ceramiche di Ai Weiwei
Lisson Gallery, storica galleria londinese, ha aperto i battenti a Milano nel settembre 2011. Un evento che ha creato scompiglio e meraviglia, in tempi di crisi globale. Diretta da Annette Hofmann, la nuova filiale Lisson situata in via Zenale 3, in un bel palazzo vicino a Santa Maria delle Grazie, in uno spazio bianchissimo circondato da un bel parco privato. Dopo le mostre dedicate a Julian Opie e John Latham, fino al 25 maggio sar possibile visitare la nuova esposizione della galleria, dedicata allartista cinese Ai Weiwei, personaggio noto non solo per i suoi lavori, ma anche per delle tristi vicende politiche. Weiwei fu infatti imprigionato dalla polizia cinese, nel 2011, ufficialmente per motivi fiscali, ufficiosamente per il suo lavoro sovversivo e critico verso la Repubblica popolare cinese. La mostra milanese dedicata per lo pi alle opere realizzate in ceramica nel 2006, tecnica questa che Ai Weiwei studia e conosce grazie a un lungo e inteso periodo di lavoro a Jingdezhen, citt cuore della produzione cinese di ceramiche. Grazie alla riflessione su questo materiale nata anche lopera Sunflower Seeds, installazione realizzata dallartista per la prestigiosa Tate Modern di Londra. Weiwei non nuovo alluso di materiali come la ceramica. Molte sue opere sono state realizzate adattando, dipingendo e distruggendo antichi vasi e urne, in una sorta di modernissimo ready-made. Non questo per il caso, visto che in mostra ci sono pezzi unici, fatti a mano, che non mistificano ma anzi rendono onore a una delle pi importanti e antiche tecniche cinesi. Il valore storico e culturale delle tecniche e dei materiali utilizzati un elemento essenziale nel lavoro dellartista, che li rielabora poi nella sua personale visione. E allora ecco gli affascinanti Watermelons (2006), rappresentazioni
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www.arcipelagomilano.org realistiche di due angurie tonde e monumentali, realizzate a mano in ceramica e dipinte. Esattamente come Sunflower Seeds (semi di girasole) della Tate, la creazione di queste opere risponde alla tradizione cinese legata allimitazione delle forme naturali. Anche Oil Spill (2006), attraverso luso di una lucidissima ceramica nera, riproduce familiari ma allo stesso tempo minacciose pozzanghere di petrolio greggio, disseminate sul pavimento bianco della galleria. L'opera Bubble (2008), presentata in mostra in una versione minore rispetto a quella gi esposta a Miami, composta da sei sfere di porcellana blu lavorate a mano. A Miami le sfere erano ben cento. Un filone simile lo segue Pillar (2006), una sorta di monumentale forma geometrica blu che si staglia nel cortile interno della galleria. Ultime opere in ceramica sono i Ghost Gu (2007), in cui Weiwei rif un particolare vaso della dinastia Yuan e che porta lattenzione sulla tematica del falso fatto ad arte. Infine, Marble Plate (2010) rappresenta un grande piatto di marmo bianco, altro materiale sperimentato nella produzione degli ultimi anni di Ai Weiwei. Ultimo e importante lavoro dellartista la realizzazione, insieme a Herzog & de Meuron, del Padiglione 2012 della Serpentine Gallery di Londra, altra istituzione iconica e fondamentale dellarte contemporanea europea.
Ai Weiwei fino 25 maggio 2012, Lisson Gallery via Zenale 3 - Orari: da Luned a Venerd: 9.30 13.00 e 15.00 18.00 Ingresso gratuito
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www.arcipelagomilano.org contemporanea, tutti i medium e i supporti possibili: dalla fotografia ai video, dalla pittura alla scultura fino allinstallazione. Aprendo al pubblico la nostra raccolta vogliamo certamente proporre un evento culturale strettamente connesso al tempo che stiamo vivendo ma, nello stesso momento, iniziare un dialogo attivo e propositivo, perch larte contemporanea non rimanga appannaggio di pochi, bens sia promossa, conservata e tutelata. Questo il proposito di Gemma de Angelis Testa, presidente e fondatrice di ACACIA. Una sorta di mecenatismo collettivo dunque, tutto a favore della citt, che permette da una parte di comprare arte per il futuro museo, e dallaltra la conoscenza e la promozione dellarte e degli artisti pi importanti del panorama contemporaneo, con lobiettivo di essere capace di rispecchiare la contemporaneit e le sue dinamiche, un polo divulgativo in grado di trasmettere al suo pubblico formato da vari livelli culturali, la conoscenza dellarte, conclude De Angelis Testa. La mostra presenta anche per la prima volta al pubblico il lavoro di Rosa Barba, vincitrice del Premio ACACIA 2012: Theory in order to Shed Light. I suoi lavori, definiti sculture filmiche, sono il mezzo con cui lartista ama esprimersi, attraverso luso del video che viene smembrato nei suoi elementi strutturali: parole, musica, immagini e luce. La parola la parte che pi interessa Rosa Barba: frasi intere o testi vengono proiettati sulle pareti, accompagnati dal commento di voci fuori campo o dalla musica, utilizzando vecchi proiettori cinematografici collegati a strumentazioni di moderna tecnologia. In attesa dei grandi lavori, anche museali, per lExpo 2015, accontentiamoci per ora di avere un assaggio darte di quello che vedremo in pi adeguata sede. Gli artisti italiani della Collezione ACACIA - Associazione Amici Arte Contemporanea Palazzo Reale fino al 24 giugno. Ingresso gratuito Luned: 14.30_19.30 Marted, Mercoled, Venerd e Domenica: 9.30_19.30 Gioved e Sabato: 9.30_22.30
Dario Fo a Milano. Lazzi, sberleffi, dipinti. Fino al 3 giugno Orari: Luned 14.30 - 19.30. Marted, mercoled, venerd, domenica 09.30 19.30. Gioved e sabato 09.30 22.30 Costi: 9 intero 7,50 ridotto
Marina is present
Questa settimana il mondo dellarte milanese ha mormorato sempre e solo un nome: Marina. E la signora in questione riconosciuta internazionalmente come la regina delle performer, Leone dOro alla Biennale di Venezia del 1997, creatrice di performance scandalose e provocatorie. Va in scena Marina Abramovi. Si aperta con grande eco internazionale The Abramovi Method, un evento a met tra la retrospettiva e la presentazione di un grande, impegnativo nuovo lavoro dellartista serba. Questo nuova opera nasce da una riflessione che Marina Abramovi ha sviluppato partendo dalle sue ultime tre performance: The House With the Ocean View (2002), Seven Easy Pieces (2005) e The Artist is Present (2010), esperienze che hanno segnato profondamente il suo modo di percepire il proprio lavoro in rapporto al pubblico. Nella mia esperienza, maturata in quaranta anni di carriera, sono arrivata alla conclusione che il pubblico gioca un ruolo molto importante, direi cruciale, nella performance, dichiara la Abramovi. Senza il pubblico, la performance non ha alcun senso perch, come sosteneva Duchamp, il pubblico a completare lopera darte. Nel caso della per-
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www.arcipelagomilano.org formance, direi che pubblico e performer non sono solo complementari, ma quasi inseparabili. E allora ecco che questa volta il pubblico diventa totalmente protagonista e attore. Una ventina di volontari, guidati dalle indicazioni della Abramovi e dei suoi assistenti, prendono posto in installazioni che ricordano le tre principali posizioni usate dalluomo: lo stare in piedi, sdraiati o seduti. Seguendo le indicazioni dellartista, vestiti di camici bianchi e di cuffie insonorizzanti, i protagonisti dellAbramovi Method sono tenuti a stare 30 minuti in ogni posizione, in un percorso fisico e mentale il cui scopo quello di espandere i propri sensi, osservare, imparare ad ascoltare e ad ascoltarsi. Ma anche il pubblico protagonista. Per enfatizzare il ruolo ambivalente di osservatore e osservato, di attore e spettatore, centrale ai fini del concetto stesso di performance, Marina Abramovi mette alla prova il pubblico anche nellatto apparentemente semplice dellosservazione: una serie di telescopi permettono infatti ai visitatori di osservare dallalto della balconata del PAC i protagonisti dellevento, concentrandosi su alcuni particolari. Una scelta non facile quella di partecipare alla performance, che richiede grande forza di volont e anche un pizzico di resistenza fisica, oltre che la consapevolezza di donare un paio dore del proprio tempo allarte e alla riflessione sulle nostre percezioni. Ma dinteressante c anche il lavoro The artist is present, video e riproduzioni della monumentale performance del 2010 che la Abramovi fece al MoMA di New York. Per tre mesi, sette ore al giorno, la Abramovi stata immobile e in silenzio davanti a oltre 1400 persone che, una alla volta, hanno avuto loccasione di sedersi davanti a lei, seduta in assoluto silenzio a un tavolo nellatrio del museo. I visitatori potevano sedersi di fronte a lei per tutto il tempo desiderato, e mentre lartista non aveva alcuna reazione di fronte ai partecipanti, la loro reazione era invece il completamento dellopera, permettendo ai visitatori di vivere unesperienza intima con lartista. Immagini emozionanti, che mostrano come ogni essere umano reagisca in modi assolutamente diversi: chi rideva, chi stava serio, chi aveva una faccia dubbiosa e coloro che invece, molti, si lasciavano andare alle emozioni, piangendo silenziosamente davanti allartista. Concludono il percorso una selezione di video con le performance pi famose della Abramovi, come Dozing Consciousness, 1997, Nude with Skeleton, 2002, Cleaning the Mirror I e II, 1995, The Kitchen. Homage To Saint Therese, 2010 e tanti altri. La scoperta di Marina Abramovic continua poi presso la galleria Lia Rumma, con la personale With eyes closed I see Happyness, fino al 5 maggio. Marina Abramovi - The Abramovi Method - fino al 10 giugno orari: luned 14.30 19.30, da marted a domenica 9.30 19.30, gioved 9.30 22.30; orari turni performance: luned 15.00/ 17.30, dal marted alla domenica 10.00/ 12.30/ 15.00/ 17.30; gioved 10.00/ 12.30/ 15.00/ 17.30/ 20.00;costi: biglietto unico performance + mostra dal 25 marzo: 12 Biglietto mostra: 8 intero, 6 ridotto
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www.arcipelagomilano.org E allora ecco concludere con lultimo Tiziano, in cui la materia e il mondo stesso sono fervore e movimento. Linvenzione del paesaggio, inaugurata da Giovanni Bellini e Giorgione e sviluppato in modo particolare da Tiziano pu dirsi completamente conclusa, lasciando alle generazioni a venire questa straordinaria e rivoluzionaria eredit. Tiziano e la nascita del paesaggio moderno - Palazzo Reale fino al 20 maggio - orari: 9.30-19.30; lun. 14.30-19.30; gio. e sab. 9.30-22.30 - costi: Intero 9,00. Ridotto 7,50
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www.arcipelagomilano.org due lettere da consegnare rispettivamente al fratello (nato dallunico vero amore della donna, precedente alla guerra) e al padre, che i ragazzi credono morto ma in realt si scoprir poi essere prigioniero per i crimini commessi durante il conflitto. Atavico perch in un contesto cos contemporaneo rivive la tragedia classica di Edipo. Ma qui Edipo non il Re di Tebe ma un Re del fucile, un cecchino, reso pazzo da una lunga e senza risultati ricerca della madre. La storia, complessa ma chiara, si svela poco a poco, mescolando il presente in cui si svolge la vicenda con pezzi del passato che i protagonisti cercano. Il montaggio quasi cinematografico e alterna scene realistiche, monologhi che rompono la quarta parete, clip musicali, telefonate, lettere e testimonianze rese di fronte a una giuria. La disposizione delle sedie, non casualmente, fa arrivare gli attori a recitare fino in mezzo al pubblico, e il notaio (Roberto Rustioni) figura a met fra un personaggio e un narratore/intrattenitore facendo battute e giochi di parole che suscitano il sorriso proprio perch (volutamente) non fanno ridere, invita gli spettatori a immedesimarsi (entrate, entrate) e allo stesso tempo a non farlo (restate l, anchio resterei l); come se si potesse essere contemporaneamente dentro e fuori a una vicenda, protagonisti e antagonisti, padre e fratello: unambivalenza che supera le facili dicotomie e che il tema conduttore di tutto lo spettacolo. Lallestimento, nonostante i neon che sembrano un po prestati dal precedente spettacolo (Lotta di negro e cani), adeguato a far risaltare la vicenda e riesce a essere evocativo senza perdere la durezza della realt cui si riferisce; una cattedra che diventa una trincea, nasi da clown scagliati contro il pubblico, palloncini che si alzano o restano a mezzaria, tende che mostrano o velano e molta attenzione ai suoni,
con gli abituali microfoni di Martinelli e musiche pop coinvolgenti che nel finale arrivano a essere toccanti. Gli attori crescono progressivamente nella qualit dellinterpretazione cos come cresce lo spettacolo, fino ad arrivare a un finale sorprendente ma estremamente fondato, crudo e allo stesso tempo poetico. Teatro I dal 2 al 14 maggio. In scena Al Teatro Out Off fino al 3 giugno LAdalgisa di Carlo Emilio Gadda, regia di Lorenzo Loris. AllElfo Puccini fino al 3 giugno Rosso, di John Logan, regia di Francesco Frongia. Al Piccolo Teatro Grassi fino al 27 maggio Pro patria di Ascanio Celestini. Al Piccolo Teatro Studio dal 15 al 20 maggio Un angelo sopra Bagdad di Judith Thompson, regia di Marco Carinti.
CINEMA questa rubrica a cura di M. Santarpia e P. Schipani rubriche@arcipelagomilano.org Bloom: abbracciare la differenza non e cos complicato
A Mezzago, piccolo paesino della Brianza, c Bloom: storico locale che da 25 anni propone spettacoli musicali di gruppi della scena indipendente, tanti generi, band da ogni parte del mondo; nomi illustri si alternano a perfetti sconosciuti ma, spesso, perfetti sconosciuti diventano poi nomi illustri. Venerd 11 maggio, il God Save the Bloom ha visto sul palco Punkreas, Porno Riviste, Derozer, Vallanzaska, De Crew e altri ancora: serata che rimarr alla memoria come uno dei pi grandi festival punk italiano degli ultimi anni. Ma Bloom vuol dire anche cinema. Anzi, ottimo cinema. La programmazione del Bloom resiste allo strapotere dei multisala grazie a una squadra di proiezionisti e tecnici che sostengono lattivit con il volontariato. Film dautore introvabili da altre parti, a prezzi altrettanto rari. Inoltre, collaborando con associazioni, enti, amministrazioni comunali e proloco, Bloom organizza e gestisce cinema allaperto garantendo unesperienza unica. Attualmente il Bloom presente su una ventina di piazze che, da maggio a settembre, propongono film per tutti, rassegne tematiche, film di qualit, film per bambini, cinema e aperitivo Allinterno di cortili di ville o chiostri, nelle cascine. Da sottolineare lidea di Sdraiv-In: la prima rassegna di cinema allaperto con le sedie a sdraio sulla terrazza del Bloom; al termine delle proiezioni latmosfera riesce a sollevare dibattiti spontanei, gruppi di discussione, idee e conoscenze. Insomma, si ritrova quel cinema semplice ben diverso dal semplice cinema che da visione diventa esperienza. Rilevante la rassegna I ragazzi stanno bene Adolescenza al cinema organizzata nel mese di marzo, rivolta a genitori, insegnanti, educatori e a tutti coloro che si relazionano con gli adolescenti: attraverso le opere di svariati registi, stato proposto un percorso che ha messo in evidenza il passaggio dallinfanzia allet adulta, considerandolo momento di fondamentale importanza per la crescita giovanile. In questa occasione sono stati proposti 4 film: Il ragazzo con la bicicletta, Tomboy, I quattrocento colpi e Il paese delle spose infelici. A ogni proiezione stata associata unintroduzione e un commento di educatori professionali esperti e sociologi, per discutere sul film. In corso, dal 12 al 26 maggio, Cinemantimafia organizzato dal Consorzio Brianteo Villa Greppi, in collaborazione con Bloom una rassegna di film in coincidenza con lanniversario di alcuni tragici omicidi di mafia: un percorso di riflessione e conoscenza della storia delle mafie in Italia che aiuti ad accrescere nella cittadinanza la consapevolezza delle dimensioni del fenomeno mafioso, della sua capacit pervasiva e della sua incisivit, proponendo contemporaneamente approfondimenti riguardo gli strumenti di contrasto alle mafie e iniziative di sensibilizzazione alla legalit. Paolo Schipani* Per consultare la programmazione completa visitare il sito ufficiale www.bloomnet.org *larticolo stato scritto grazie alla collaborazione di Cecilia Castellazzi Programmazione Cinema-Cinema allaperto e Norberto Ambrosiano Ufficio Stampa.
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Gli infedeli
di Emmanuelle Bercot, Fred Cavay, Alexandre Courtes, Jean Dujardin, Michel Hazanavicius, Eric Lartigau, Gilles Lellouche [Les infidles, Francia, 2012, 109] con Jean Dujardin, Gilles Lellouche, Guillaume Canet, Mathilda May, Sandrine Kiberlain, Alexandra Lamy
Questo film dedicato all'infedelt e allincostanza maschile frutto dellidea del duo Jean DujardinGilles Lellouche (produttori, autori, e interpreti). Realizzato con la collaborazione di registi provenienti da ambienti diversi, Gli infedeli si presenta come una commedia spinta che mostra uomini vanitosi e dal fisico curato che si destreggiano tra parti di anatomia femminile. Il prologo (diretto da Fred Cavay) e lepisodio finale (diretto da Dujardin e Lellouche) vedono come protagonisti due amici inseparabili, talmente uniti da condividere la stessa stanza dalbergo mentre tradiscono le rispettive mogli. Nonostante la trasgressivit dellultimo episodio, il film non esce dalla caricatura narcisistica che esprime tutta lammirazione inorridita e divertita che questa coppia di parigini facoltosi suscita negli autori. Il film prova a imitare lo stile della commedia allitaliana a episodi con troppi anni di ritardo. Il tentativo sterile di dare complessit allopera frustrato dal ricorso continuo a luoghi comuni e scene gi viste. A eccezione dellepisodio interpretato da Alexandra Lamy, i personaggi femminili sono delle sagome governate dalla libido maschile, delle streghe o, nel migliore dei casi, delle belle statuine. Gli autori sembrano voler riproporre una sottomissione del genere femminile che risulta spesso volgare e anacronistica. Gli infedeli richiamano e rappresentano perci un tempo passato che la maggior parte degli spettatori non pu rimpiangere. Parlando di infedelt, Hazanavicius e Dujardin, dopo il successo di The Artist, hanno sicuramente tradito le nostre aspettative. Marco Santarpia In sala a Milano: The Space Cinema Odeon, Apollo, Colosseo, UCI Cinemas Bicocca, Plinius multisala.
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