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L.B.G. MILANO. LA POLITICA DELLA DECRESCITA Guido Martinotti BERLUSCONI: IL PRESCRITTO GI SCRITTO Franco DAlfonso CARO VITALE SU TRIENNALE, IO DISSENTO Ilaria Li Vigni EXPO. PROTOCOLLO. UNO STOP ALLA NDRANGHETA Ada Lucia De Cesaris PGT, INDIFFERENZA FUNZIONALE: PI INFORMAZIONI Massimo Gargiulo PROVINCE: NEXT STOP AREA METROPOLITANA Raffaello Morelli IMU E PARIFICATE. IL BANDOLO DELLA MATASSA Marco Ponti STRADE E FERROVIE. VA DOVE TI PORTA IL SOLDO Ferruccio Porati RHO-MONZA: THE NEVERENDING STORY Cristina Simonini MILANO ITALIA: LA MEGLIO GIOVENT Franco Ciarcia SEA COMUNE: MAI SOTTO IL 51% Walter Marossi LARANCIONE RINGIOVANISCE VIDEO DAVID E CAROL ROSS: POCHI AMERICANI PER LEXPO COLONNA SONORA Alicia Keys Superwoman Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo LIBRI a cura di Marilena Poletti Pasero TEATRO a cura di Emanuele Aldrovandi CINEMA a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia www.arcipelagomilano.org
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E ancora, Questo un fatto e chi volesse metterlo in discussione, metterebbe in discussione anche la giustizia di questo paese. Non si capisce a chi si rivolga il novello pontiere, perch dei critici di Berlusconi nessuno mette in discussione la sentenza, nel senso di dire che i tre giudici di Milano hanno sbagliato, per esempio, a non tenere conto della richiesta del PM di calcolare diversamente i tempi della prescrizione. Si discute del significato di questa dichiarazione di prescrizione, ma soprattutto, cosa che Renzi non dice, si depreca che il provvedimento era gi stato scritto dallimputato stesso. Prima la Cirielli, che, come giustamente Ferrarella dice sul medesimo quotidiano a p. 2, Una fine gi scritta sette anni fa, stato lelemento decisivo. Sappiamo poi dallo stesso Cirielli (ex AN) che a suo tempo si era dimesso dalla Commissione e aveva ricusato il suo ruolo di relatore, che in quella legge la prescrizione corta era stata introdotta con violenza da Forza Italia probabilmente allora per salvare Previti. Ma la Cirielli pu ancora essere considerata una legge generale e molti mariuoli ne possono approfittare (e noi paghiamo le spese). Ma, non bastando, poi intervenuto il Lodo Alfano, che valeva invece proprio per Berlusconi permettendogli di melinare dentro e fuori il processo con la scusa degli impegni di stato. appena il caso di menzionare che il Lodo Alfano stato dichiarato incostituzionale. Ma che importa? I suoi effetti li aveva avuti. E poi si lamentano che solo l8% dei cittadini ha rispetto per i partiti! (Mannheimer, Corriere, 27
Febbraio). Che rispetto possono pretendere delle organizzazioni al soldo, nostro o di un padrone, che pensano solo ed esclusivamente a salvare la ghirba del padrone? Gli ultr non sono i cittadini che chiedono giustizia ma gli ideologi del pateracchio, che hanno riempito le pagine dei giornali non con il grido giustizia fatta (nessuno osa dire tanto) ma con il respiro di sollievo e lesultanza perch si evitato un imbarazzo al mondo politico e allequilibrio esistente in caso di condanna. Sinneggia alle pressioni che sono trapelate (e chiss quante non le abbiamo percepite) sostanzialmente in una grande strizzata docchi dentro un quadro da salvacondotto. Oggi Bossi lo dice chiaramente, una sentenza politica (Corriere, 27 febbraio) e Cicchitto pi chiaro ancora se si tocca la prescrizione noi ripartiremo con la separazione delle carriere. Secondo me una ritorsione deboluccia, ma la dice lunga sul clima delle trattative sotterranee. Per questo si prova un leggero senso di disorientamento, simile a quello del mal di mare, leggendo i peana degli opinionisti indipendenti. Vedi E.G. Battista che dichiara un giorno di svolta il proscioglimento (dimentica di aggiungere per prescrizione) di Silvio Berlusconi. E poi continua a p. 43: rimozione di un macigno gigantesco che ha sinora ostruito la strada per una pacificazione dellinfinita guerra tra politica e magistratura. Vediamola questa pacificazione due pagine pi in l dello stesso quotidiano. Quale tregua? A che costo? E chi paga? La tregua la si pu leggere nelle dichiarazioni del
PDL. Gasparri, sul PM, Questa gente deve essere allontanata dalla magistratura. Il capogruppo del Senato Pasquale non pu restare nella magistratura e Alfano: finita la folle corsa del PM (p. 5). Un tempo si diceva, allusivamente chi tocca i fili muore, e tutti sapevano bene di quali fili si trattasse. Questa non una tregua, anche perch credo che il collegio giudicante non abbia ceduto alle intimidazioni, ma al diritto. Ma le intimidazioni ci sono state, e come. Sulla stessa linea di Battista, sul Corriere la Santanch conclude senza mezze parole A nessuno conviene rompere la tregua. La parola dordine profondamente e quasi naturalmente dorotea quella del Preside del maestro di Vigevano Quieta non movere, et mota quietare. Ah! Ma allora tu sei un giustizialista, vuoi perseguitare Berlusconi. Chiariamo, se Berlusconi fosse stato condannato, io sarei stato contento perch mi sembra che ci sia un limite alla credulit che ci impongono questi potenti, da Ruby Mubarak alla ritrattazione dellAvvocato Mills che suona come una moneta di stagno. C un livello delle cose provate in giudizio, cio allinterno di un gioco con le sue regole che possono essere piegate dai potenti e c un livello delle cose che si possono far bere alle persone. Se fosse stato assolto mi sarei dispiaciuto personalmente, per le ragioni di cui sopra, ma avrei cominciato a pensare che forse mi sbagliavo. Cos oggi sono soprattutto triste, con la bocca amara perch vedo che il potente di turno riesce a cavarsela.
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tal senso, ha ritenuto che questa azione oggettivamente forte e dirompente non avesse sufficienti motivazioni e che il ciclo dellattuale Cda dovesse arrivare a scadenza naturale. A maggior ragione il sindaco non ha ritenuto di intervenire in alcun modo sulle prerogative tradizionalmente strenuamente difese del Cda in carica e non ha dato indicazione sulla Presidenza, esprimendo al vicepresidente Ballio il suo auspicio per una presidenza eletta con il massimo consenso possibile. Come risulta ampiamente dalle rassegne stampa, lassessore Stefano Boeri aveva un parere diverso, ritenendo si dovesse dar luogo appunto alla famosa discontinuit, dimenticandosi, forse nella fretta, di indicare rispetto a cosa tale discontinuit dovesse esprimersi: non credo infatti si trattasse di discontinuit rispetto alla gestione Rampello, dal momento che una altrettanto ampia rassegna stampa evidenzia un Boeripensiero impregnato di riconoscimenti alleccellenza e alla straordinariet dellazione della Triennale di questi ultimi anni. Questi i fatti, che poco o nulla hanno avuto a che fare con i problemi di cattiva digestione e men che meno con le ricorrenti manie complottarde e dietrologiche di chi proietta sulla giunta Pisapia il proprio modo di ragionare, fatto di accordi tanto raffinati quanto improbabili e al contempo volgarmente insinuanti e insultanti, quali lo scambio sul Pgt in approvazione. Marco Vitale cui la discontinuit invocata dai frequentatori di tutti da Fulvia il sabato sera esplicitamente non interessa, visto il giudizio positivo che da sulla gestione Rampello dice che De Albertis non adatto a fare il presidente della Triennale perch grande sostenitore del Pgt di Masseroli Moratti e presidente dei costruttori in conflitto di interesse palese. La giunta che ha bloccato il Pgt Masseroli Moratti e che si accinge a intraprendere una discussione in Consiglio Comunale che molto probabilmente sar lunga e
molto contrastata, ha evidentemente una impostazione politica e culturale diversa da quella della maggioranza dei membri del CdA Triennale, come ho detto; le alternative individuate da Vitale, Ballio e Abis, per ragioni che conosco solo in piccola parte, non si sono palesate. Non capisco cosa avrebbe dovuto fare il sindaco Pisapia, a valle della decisione di non rimuovere il Cda: dichiarare problemi gastrici a sua volta? Sostenere altre candidature non in campo? E soprattutto, considerando il fatto che tutti i membri dellattuale Cda, non solo il suo Presidente, si sono ben guardati dallemettere unbeh! contro la giunta Moratti e il suo Pgt, qual la base sulla quale avrebbe dovuto esprimere una preferenza anche del tipo male minore? Non sono convinto nemmeno dellincompatibilit presunta o del conflitto di interessi di De Albertis quale presidente dei costruttori: non credo che un architetto, un imprenditore di una azienda di moda e design abbiano minori conflitti a priori rispetto a un imprenditore edile. A differenza di Marco Vitale, penso che se la storia ha dato la possibilit a Thomas Beckett di diventare meritatamente santo come arcivescovo di Canterbury dopo una vita di dissolutezze e atrocit, non possa essere negato a un geometra, a un architetto o perfino a un costruttore edile la possibilit di emendarsi In conclusione per questa che ritengo essere, come ha detto Luca Beltrami Gadola, un despias de sciuri, non penso proprio valga la pena di esaminare scenari pi o meno apocalittici e trarre conclusioni che potrebbero essere poco o niente fondate. Vale certo molto pi la pena di discutere della politica culturale della Triennale passata e futura, possibilmente senza eccessive personalizzazioni: su questo argomento confesso di essere in deficit di informazioni e sarei certamente interessato a partecipare ascoltando a una discussione sulle scelte delle ultimi anni, dal programma di mo-
stre alle sedi di New York e della Bovisa, per dire di scelte di software e di hardware della conduzione della Fondazione. Sulla questione del parcheggio di SantAmbrogio, da oppositore della prima ora dellintero piano parcheggi di Gabriele Albertini, ho invece le idee molto pi chiare e mi sento di consigliare a Marco Vitale di rivolgere i suoi giusti strali sullintera architettura del disgraziatissimo piano che ha imposto a Milano il Commissario ad acta, sempre lo stesso Albertini. I contratti sottoscritti dallamministratore del Condominio sono assolutamente blindati in favore dei concessionari, al punto che il ritardo di un voto favorevole in Consiglio comunale ovvero di una concessione amministrativa in ragione di pendenza di una causa danno luogo a un diritto di risarcimento a carico del Comune, fatto questo senza precedenti nella storia del diritto amministrativo e pubblico. Gli oltre 10 milioni di euro di penale da pagare per annullare la realizzazione del parcheggio non sono una pretesa infondata e proterva del concessionario De Albertis, sono un diritto tutelato da molte e solide carte che recano la firma diretta o indiretta di colui che inopinatamente alcuni hanno perfino considerato essere un possibile candidato sostenibile dalla sinistra alle ultime elezioni. In questi primi mesi di amministrazione municipale ho capito che governare la citt significa fare prima di tutto i conti con le eredit delle amministrazioni precedenti e cantieri massacro per i parcheggi come Cda della Triennale ne fanno parte e poi avere la possibilit di lanciare progetti e idee che i nostri successori potranno portare a realizzazione: se vogliamo alimentare la speranza per chi verr dopo non dobbiamo attardarci pi del necessario sullallarme suscitato dagli sciagurati che ci hanno preceduto. Sono sicuro che Marco Vitale, che fa parte della Milano che ha la speranza nel futuro nel cuore, la pensa come me.
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timafia rilasciate dalla prefettura per tutta la filiera, indipendentemente dalla sede della societ e della presenza, in tutti i contratti, di una clausola risolutiva in caso di esito positivo di controlli antimafia effettuati successivamente alla firma. Per rendere operativo quanto sottoscritto dal predetto Protocollo, Expo ha realizzato Si.G.Expo, una piattaforma informatica per la gestione telematica di tutti i contenuti dell'intesa, compresa unanagrafe degli esecutori, e altri strumenti per un completo monitoraggio dell'attivit dei cantieri con dati relativi a contratti, assetti proprietari e manageriali, conti e tracciabilit finanziaria. Per velocizzare e ottimizzare le procedure di controllo delle societ iscritte all'elenco, la struttura Si.G.Expo verr integrata con le White List, il sistema di gestione informatizzata delle richieste di iscrizioni nell'elenco della prefettura. Il 22 febbraio si tenuto un incontro di aggiornamento tra prefettura e sindacati sulla complessa tematica. Ladozione di tale Protocollo davvero un importante passo avanti verso quella concretezza del controllo che auspicavamo in interventi precedenti, dando conto della creazione di organismi istituzionali di tutela della citt contro lespansione della criminalit organizzata, quali la Consulta Antimafia istituita dal Sindaco e la Commissione Consiliare Permanente in seno al Consiglio Comunale.
evidente che il complesso meccanismo degli appalti edli e di servizi, aperti in vista di Expo 2015, un potenziale rischioso mezzo di infiltrazione di forze criminali in ambito pubblico e le procedure di controllo di cui abbiamo parlato in precedenza possono essere davvero un utile strumento di contrasto in tal senso. Il sistema di gestione informatizzata SI.G.Expo un mezzo ad altissima sofisticazione informatica e quindi ci attendiamo davvero grandi risultati in tema di tracciabilit di ogni compagine sociale. Tuttavia andr rodato, testato sulla complessit quotidiana e si dovr verificare se davvero sia immune da errori di verificazione e, soprattutto, se riesca concretamente a evidenziare eventuali societ fittizie, intestazioni di comodo, oggetti sociali celati, etc Insomma, la criminalit organizzata a Milano, soprattutto in settori ad alto tasso di redditivit quale quello degli appalti, si difende con i denti e utilizza tutti i sistemi di un raffinato capitalismo: la verifica istituzionale dovr pertanto essere scaltra e capillare per ottenere il successo sperato. Tra laltro, a modesto avviso di chi scrive, un sistema informatico di tal genere potrebbe essere lapripista, anche a livello nazionale, di un sistema di controllo capillare per la tracciabilit fiscale relativa alla posizione di ogni cittadino, con conseguenti positivi risultati in tema di lotta allevasione fiscale.
Altra riflessione deve essere fatta per lobbligo, previsto dal Protocollo, di denuncia allAutorit Giudiziaria da parte di tutte le societ della filiera edile in caso di condotte estorsive in proprio danno. regola di comune civilt che, verrebbe da dire, in un sistema moderno quale il nostro, dovrebbe essere prassi comune. Non decisamente cos. I recenti fatti di cronaca di questi ultimi mesi relativi alle indagini dellAutorit Giudiziaria in tema di infiltrazioni della criminalit organizzata in realt locali dellhinterland milanese hanno dimostrato che spesso gli imprenditori ricoprono il ruolo ibrido di persone offese di attivit estorsive criminali, ma anche a loro volta di appartenenti allorganizzazione criminale stessa di cui godono anche i favori professionali. Questo collante tra criminalit e imprenditoria rappresenta un forte rischio intrinseco per la trasparenza degli appalti, in quanto lomert di categoria rischia di rendere davvero difficoltoso ogni controllo dello Stato. Occorre, quindi, che anche sotto questo profilo, lattivit pubblica sia capillare, prevedendo gli aspetti repressivi del caso, ma anche unattivit di impulso allimprenditoria, soprattutto in favore di quella medio-piccola, affinch stia distante dai poteri criminali e concorra davvero allo sviluppo di uneconomia sana, nellinteresse di tutti.
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la qualit urbana della nostra citt, come accade in tutte le migliori citt europee. 3. Le vere destinazioni senza mercato sono quelle che non corrispondono alle prevedibili e reali domande della societ e delleconomia e che alimentano un mercato di offerta gi pesantemente drogato. Il tema strutturale che la nuova Amministrazione comunale ha operativamente affrontato quello di non fare un regalo senza contropartite alla rendita fondiaria urbana, il fattore parassitario (lunico), che beneficia, a discapito di tutti gli altri fattori di produzione del mercato
urbano, dei teorici e irrealistici indici di edificabilit. E soprattutto nessuna difesa ideologica di destinazioni duso senza mercato, ma piuttosto incentivi (e quindi opportunit, non vincoli), per le funzioni deboli, con particolare riferimento ai modelli di produzione contemporanea, non solo in quanto compatibili con le altre funzioni urbane, ma considerati vero e proprio motore e fattore attrattivo per la crescita economica e sociale della citt. Come si vede, da questo punto di vista, il riferimento/confronto con il PRG 1980, assolutamente inappropriato, sapendo in ogni caso che il campo in
cui si giocher il tema delle attivit produttive (ma non solo) quello della citt estesa e del dialogo con i territori. In conclusione e in estrema sintesi, la coerenza di un piano certamente legata allequilibrio fra obiettivi dichiarati e scelte effettuate, ma anche al confronto pragmatico con le risorse reali a disposizione e con la fattibilit e la sostenibilit concreta delle trasformazioni, che dovranno confrontarsi in primo luogo con la nuova necessit e qualit dellabitare da tutti auspicata.
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della qualit e dei risparmi, propongo di dare delega alle Regioni con lindicazione di provvedere sulla ba-
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www.arcipelagomilano.org Carmela Racioppi: La mafia russa in Italia Federica Radaelli: Il carcere nella cultura mafiosa Ilaria Recchia: Linsediamento delle organizzazioni mafiose nellEuropa occidentale mediterranea: le forme attive della latitanza Francesca Rezzaghi: Lotta alle organizzazioni mafiose e cooperazione internazionale Jennifer Valentina Ricci: La penetrazione della Ndrangheta nella provincia di Milano. Due casi a confronto: Melzo e Cologno Monzese Giuseppina Soccio: Genitori e figli nella famiglia mafiosa. Tre casi a confronto Mattia Tamborini: Il traffico degli stupefacenti tra scenari internazionali e strategie criminali: 2000-2010 Elisabetta Zavaglia: Criminalit organizzata e sanit: tre casi a confronto
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www.arcipelagomilano.org di vendita per questo 25% ai lavoratori, agli operatori aeroportuali, ai cittadini e agli Enti che hanno un rapporto con le attivit aeroportuali con un tetto massimo per ogni gruppo del 3%. Riteniamo tali proposte pi in linea con gli interessi del territorio, pi democratiche, perfino pi efficaci per realizzare un modello di partecipazione e di socializzazione di un prezioso bene comune come la SEA. Auspichiamo perci che il maggior azionista, Il Comune di Milano e la Giunta Pisapia ci stupiscano con qualche risposta.
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Un violoncello meraviglioso
Raramente accade di sentire che un concerto stato accettato - pi che accolto - con entusiasmo totale e senza alcuna riserva dallintero pubblico in sala, con testimonianze incontrovertibili di grandi emozioni provate e con unanimi giudizi di eccellenza, relativi sia alla scelta del programma che alla sua esecuzione. E questa felice circostanza si verificata gioved scorso il gioved grasso del rito ambrosiano nella sala tristemente semivuota del Conservatorio, a opera di uno dei maggiori violoncellisti viventi, linglese Steven Isserlis, accompagnato dal bravissimo pianista russo-americano Kirill Gerstein, in un concerto tutto beethoveniano organizzato fuori abbonamento dalle Serate Musicali. Il programma, magnificamente impaginato, prevedeva dapprima le 12 Variazioni su tema di Hndel (dal Judas Maccabeus) e le 12 Variazioni su tema di Mozart (il celeberrimo couplet di Papageno del Flauto Magico, che i bambini tedeschi cantano a Natale girando di casa in casa) e poi tre Sonate, rispettivamente la prima e la terza delle cinque scritte originariamente da Beethoven per violoncello e pianoforte e, fa le due, quella per corno e pianoforte che lo stesso Beethoven poi riscrisse per il pi usuale strumento ad arco. Con alcune famose eccezioni - come le Suite di Bach (che Beethoven non conosceva) e le opere di Boccherini e dei fratelli Duport (che erano grandi virtuosi di quello strumento) - nel diciottesimo secolo il violoncello era impiegato, insieme al clavicembalo o allorgano, quasi esclusivamente nel ruolo di basso continuo, come sostegno armonico alle parti melodiche, oppure - con Mozart e Haydn in particolare - in piccole formazioni da camera (trii, quartetti, ecc.) con il ruolo pi di accompagnamento a violini e viole che con voce propria. Nel 1795, con la Sonata n. 1 dellopera 5, Beethoven inventa dunque un genere musicale che avr poi molta fortuna lungo tutto larco dellottocento, e che porter lui stesso a creare dapprima quel capolavoro che la Sonata n. 3 (lopera 69, del 1807) e pi avanti, nel 1815, le rarefatte, concettuali e difficilissime ultime due sonate, la 4 e la 5 dellopera 102. Isserlis e Gerstein non hanno voluto enciclopedicamente farci ascoltare dallA alla Z lopera beethoveniana dedicata al violoncello, ma farci capire come a partire dai primi passi Beethoven sia arrivato a comporre la pi bella, godibile ed entusiasmante opera per quello strumento costruendo nuovi equilibri fra archetto e tastiera. Inoltrandoci nel programma, infatti, poco a poco cambia il paesaggio sonoro: nella prima Sonata il pianoforte ancora la voce dominante e il violoncello gli fa da spalla; le Variazioni, di due anni pi tardi, e specialmente quelle sul tema del Flauto, sembrano consentire a Beethoven di sperimentare, nel gioco delle parti, diversi piani sonori e diverse possibilit di dialogo fra i due strumenti. Poi, nella riscrittura della Sonata per corno (siamo gi nel 1800) il passaggio dal potente ottone allo strumento ad arco porta a inusuali e feconde riflessioni sulle diverse sonorit dei due strumenti e nel loro rapporto con il pianoforte che, ricordiamo, era lo strumento pi familiare a Beethoven. Il pubblico segue passo passo questo percorso, con crescente entusiasmo ed eccitazione, e ne percepisce lo strepitoso risultato quando lincipit della straordinaria terza sonata fa esplodere tutta la potenzialit emozionale del violoncello solo. Concerti come questi ci dicono quanto sia importante costruire con intelligenza e con sensibilit il programma di una serata e quanto sarebbe utile che i programmi di sala aiutassero il pubblico a svelarne il senso invece di raccontare le solite stereotipate (e solitamente noiose e illeggibili) biografie degli artisti e quanto alle opere fornire analisi frettolose e superficiali o insignificanti aneddoti sui loro autori. Delle opere importante conoscere la data e il luogo della loro composizione, come si collocano fra le altre dello stesso autore, nel contesto della sua storia personale e nel pi generale contesto storico, sociale, culturale degli anni che la videro nascere. Vorremmo chiedere alle nostre istituzioni musicali, e in particolare alle Serate Musicali che si prodigano con grandissima generosit per offrire concerti in gran numero e quasi sempre di ottima qualit, di curare di pi i programmi di sala, cominciando a pretendere dagli artisti invitati che raccontino di pi e meglio la loro storia personale, il loro percorso artistico, i loro orientamenti e attitudini. Gli ascoltatori che vogliono essere consapevoli e informati non chiedono di conoscere tutte le orchestre con cui hanno suonato o i teatri e i festival che li hanno invitati; vorrebbero piuttosto sapere dove si sono formati, in quali luoghi hanno vissuto, quali sono i loro autori preferiti e quale repertorio maggiormente frequentano. Soprattutto vorrebbero che quando vengono espressi giudizi e opinioni - sulle opere, sugli autori, sugli esecutori - se ne sveli sempre lautore (anche per potercela prendere con qualcuno quando non si daccordo!). Ricordate i programmi di sala firmati da Enzo Beacco per la Societ del Quartetto di qualche anno fa? Il pubblico arrivava mezzora prima per concentrarsi sulla loro lettura e alla fine dellanno li rilegava per farne preziosi volumetti di storia e di critica musicale.
Musica per una settimana *gioved 1 e sabato 3 al Teatro Dal Verme lOrchestra dei Pomeriggi Musicali diretta da Tito Ceccherini in un concerto totalmente dedicato a Bla Bartk: Schizzi, Rapsodie n.1 e n.2 per violino e orchestra (violinista Marco Rizzi), Canti contadini ungheresi e Suite di danze *gioved 1, venerd 2 e domenica 4, allAuditorium, lOrchestra Verdi diretta da Wayne Marshall esegue The perfect Fool di Gustav Holst, il Concerto per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore di John Ireland (pianista Piers Lane) e la Quarta Sinfonia opera 48 di Alexander Glazunov *sabato 3 alle ore 17 nella Sala 8a della Pinacoteca di Brera, per la Societ del Quartetto il Trio Broz esegue la Serenata per archi opera 8 di Beethoven e il Divertimento per archi in mi bemolle maggiore K. 563 di Mozart *domenica 4, alle ore 16 alla Scala, i Violoncellisti della Scala eseguono Kol Nidrei op. 47 di Max Bruch, Sette canzoni popolari spagnole di Manuel De Falla, Fantasia su Iberia di Isaac Albeniz e Le grand tango di Astor Piazzolla (trascrizioni dellensemble e di Stefano Nanni) *luned 5 al Conservatorio (Serate Musicali) il pianista Alexander Lonquich esegue il Klavierstck IX di Karlheinz Stockhausen e due Sonate di Schubert: in la minore D. 845 e in si bemolle maggiore D. 960 *luned 5, alla Scala, in una serata a favore della Fondazione F. Rava, la pianista Sofya Gulyak esegue musiche di Schubert-Liszt e di Wagner-Lizt, la Wanderer Fantasie di Schubert e la Sonata in si minore di Liszt
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www.arcipelagomilano.org *marted 6 al Conservatorio (Societ del Quartetto), il pianista Rafal Blechacz in un programma che prevede Bach (Partita n. 3), Beethoven (Sonata opera 10 n. 3 in re maggiore), Chopin (Ballata n. 1 opera 23 e due Polacche opera 26) e Szymanowski (Sonata n. 1 opera 8)
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Film dautore al Museo Diocesano
LAssociazione Culturale Silvia DellOrso propone uninteressante iniziativa allinterno del Museo Diocesano di Milano, una rassegna cinematografica di film e documentari darte. Visioni darte, questo il titolo della manifestazione, ha come scopo diffondere e mostrare come larte sia spesso protagonista del racconto cinematografico e come questo mezzo di comunicazione cos potente sia ottimale per la diffusione, anche presso il grande pubblico, dellarte stessa, della sua evoluzione e dei suoi protagonisti. Soprattutto per, la rassegna nasce come volont di far conoscere film, documentari e produzioni poco note ma dallalto valore contenutistico e divulgativo. Il programma, ampio e diversificato, ha proposto nei primi due appuntamenti lavori cinematografici interessanti e diversi tra loro. Nella prima domenica il tema era I musei vanno in guerra - Capolavori in fuga dai musei italiani, che grazie a una serie di filmati depoca, documentari e servizi dellIstituto Nazionale Luce e della Settimana Incom, hanno mostrato immagini dellodissea subita dalle opere darte italiane in tempo di guerra, portando alla luce leroismo degli addetti ai lavori che tentarono di salvarle e in seguito di riportarle a casa dopo spostamenti e trafugamenti fuori dal Paese. La seconda domenica stata dedicata a Van Gogh e Picasso: due geni di cui i registi francesi Resnais e Clouzot, attraverso le loro Soggettive dartista, hanno raccontato vita, opere e passioni dei grandi artisti. Gli appuntamenti continueranno poi fino a tutto marzo, con altre tre domeniche dedicate allarte e al cinema. Domenica 4 marzo saranno proiettati tre documentari su tre grandi artisti moderni: Medardo Rosso, Guttuso e Velasco Vitali, monografie televisive per documentare il cambiamento del modo di raccontare gli artisti e il loro rapporto con le opere. Domenica 11 marzo il tema sar Larte nella natura. La natura nellarte. Il primo documentario sar dedicato allo scultore Henry Moore, ripreso mentre lavorava ad alcune opere; il secondo sar su Giuliano Mauri, realizzato da Studio Azzurro; il terzo si intitoler Paesaggi rubati, documentario di Nino Crescenti per la RAI, in cui saranno protagonisti i disastri e la cattiva cura del nostro patrimonio artistico. Conclude il ciclo, domenica 18 marzo, Picasso e Braque go to the movies, documentario coprodotto da Martin Scorsese, mai visto prima in Italia, dedicato al rapporto tra arte e cinema agli inizi del Novecento, per evidenziare come le esperienze cubiste siano state influenzate anche dal cinema stesso. Una bella iniziativa che ha gi riscosso moltissimo successo nei primi appuntamenti e che permetter di vedere, e riflettere, su film e docufilm inediti o poco trasmessi in Italia. Un programma culturale vario e coerente con gli scopi dellAssociazione Silvia dellOrso, dedicata al ricordo della figura di Silvia DellOrso, storica dellarte, giornalista e saggista, nonch gi collaboratrice di ArcipelagoMilano, scomparsa in prematura et nel 2009. Visioni darte. Rassegna cinematografica - Museo Diocesano, sala dellArciconfraternita. Le proiezioni iniziano alle ore 16. L'ingresso libero sino a esaurimento posti. Non si accettano prenotazioni. I visitatori del Museo Diocesano muniti di biglietto e i soci dell'Associazione culturale Silvia Dell'Orso potranno accedere a posti a loro riservati.
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www.arcipelagomilano.org lInstitute of Arts di Minneapolis - ed europei - la National Gallery di Londra, la Gemldegalerie Alte Meister di Dresda, le Gallerie dellAccademia di Venezia, gli Uffizi di Firenze. La mostra aperta da due capolavori, la Crocifissione nel paesaggio di Giovanni Bellini e La prova del fuoco di Giorgione, che accompagnano un celebre dipinto giovanile di Tiziano, La sacra conversazione. Fu proprio Bellini il primo a inserire nei suoi dipinti sacri il paesaggio sullo sfondo, distinto per dal soggetto principale, e ben delimitato da drappi, cortine o invisibili valli spaziali. Seguendo il modificarsi della funzione del paesaggio, il percorso si sviluppa poi attraverso le sale, in cui le opere di Palma il Vecchio, Cima da Conegliano, Veronese e Jacopo da Bassano, arrivando alla chiusura con il Narciso di Tintoretto, sono accostate ad altri dipinti di Tiziano, interpreti di questa novit: L'Orfeo e Euridice, La Nascita di Adone, Tobiolo e l'angelo, Ladorazione dei pastori. Un paesaggio che ha avuto anche una sua declinazione letteraria, grazie a Jacopo Sannazzaro, che in quegli anni compose e pubblic lArcadia (la cui prima edizione del 1504 esposta in a Palazzo Reale), in cui la natura e la campagna sono descritte come luoghi ameni di delizia e gioia, popolate da pastori e contadini lieti. Italiani ma non solo. Importante dal punto di vista artistico fu anche larrivo a Venezia di artisti e opere del Nord Europa, con una diversa sensibilit per il paesaggio: una natura pi selvaggia e dura, a volte addirittura malinconica o iperdettagliata, come nel caso del disegno di Bregel dellAmbrosiana. E allora ecco concludere con lultimo Tiziano, in cui la materia e il mondo stesso sono fervore e movimento. Linvenzione del paesaggio, inaugurata da Giovanni Bellini e Giorgione e sviluppato in modo particolare da Tiziano pu dirsi completamente conclusa, lasciando alle generazioni a venire questa straordinaria e rivoluzionaria eredit. Tiziano e la nascita del paesaggio moderno - Palazzo Reale fino al 20 maggio - orari: 9.30-19.30; lun. 14.30-19.30; gio. e sab. 9.30-22.30 - costi: Intero 9,00. Ridotto 7,50
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www.arcipelagomilano.org e una grande ancona raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Giacomo, Giuseppe, Marta e donatore, rappresentano due momenti diversi e successivi della carriera dellartista. Giovenone nasce e cresce in una vera e propria stirpe dartisti: il padre Amadeo era maestro di legname, cos come lo fu il fratello, mentre furono pittori il fratello minore del Giovenone, Giuseppe (allievo e poi collaboratore di Gaudenzio Ferrari), e i figli di Gerolamo stesso, Giuseppe il Giovane e Giovanni Paolo. La formazione di Giovenone avviene quindi in un contesto caratterizzato dalle esperienze familiari e locali, ed stata infatti ipotizzata una formazione presso Martino Spanzotti, documentato a Vercelli a fine Quattrocento, e il suo discepolo Defendente Ferrari, con il quale collabora in diverse occasioni nei primi decenni del Cinquecento. Presto per lo stile di Giovenone cambia, venendo condizionato dallincontro con Gaudenzio Ferrari, che aveva gi operato a Vercelli per la prima volta agli inizi del secolo. Linfluenza di Gaudenzio si avverte nelle opere di Gerolamo fin da subito, ma diventa particolarmente importante in quelle del decennio successivo, quando sono ripetutamente documentati i rapporti del maestro valsesiano con la famiglia Giovenone. A questa fase appartiene lAssunzione della Vergine, giunta a Brera nel 1903/1904 con il dono della collezione del mercante Casimiro Sipriot, e che si ipotizza dipinta per la cappella dellAssunta in San Marco a Vercelli. Nel 1525 infatti il testamento di Nicolino de Lancis ne disponeva la decorazione, destinando agli eredi duecento fiorini per la realizzazione di unancona entro sei anni. Ma un nuovo artista si inserisce sulle scene vercellesi negli anni trenta, dominata a tutto tondo dai Giovenone: Bernardino Lanino, giovane pittore allievo e collaboratore di Gaudenzio Ferrari che diviene presto il pi importante divulgatore della poetica gaudenziana. I rapporti di Lanino con la famiglia Giovenone sono documentati dal 1530, e diventano via via pi fitti fino ad arrivare al matrimonio, dieci anni dopo, tra la figlia di Gerolamo, Dorotea, e il Lanino. Inizia da questo momento un intenso rapporto di scambio tra suocero e genero, del quale esempio la Madonna con il Bambino e i santi Giacomo, Giuseppe, Marta e donatore (ca. 1543), entrata in Pinacoteca nel 1808 con le soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi e gi in Santa Maria delle Grazie a Novara. Limpostazione ha infatti numerosi punti di contatto con la pala dipinta da questultimo per la cappella della Maddalena in San Francesco a Vercelli (1543, ora alla National Gallery di Londra). Il motivo del baldacchino, inoltre, si trova nella Madonna con il Bambino, santi e angeli, opera di Lanino per la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Borgosesia. Nel paesaggio si riconosce invece il Sacro Monte di Varallo Sesia come si presentava allepoca, opera in cui gioc la parte del protagonista lo stesso Gaudenzio Ferrari. Un artista dal linguaggio sobrio e misurato, forse privo di grandi invenzioni ma che incontr grande favore da parte della committenza, come dimostra la fiorente bottega vercellese. Due opere provenienti dai depositi della Pinacoteca ed esposte per la prima volta al grande pubblico. Brera mai vista - fino al 18 marzo 2012 - Orari: 8.30 -19.15 da marted a domenica. chiuso luned - Biglietti: 6,00 intero, 3,00 ridotto
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www.arcipelagomilano.org La mostra di Palazzo Reale parte di un ciclo progressivo di sei mostre dedicato alla Transavanguardia. In concomitanza con la mostra milanese, sei importanti istituzioni italiane organizzeranno alcune giornate di approfondimento sulla Transavanguardia presiedute da uno dei cinque filosofi del comitato scientifico composto da Massimo Cacciari, Giacomo Marramao, Bruno Moroncini, Franco Rella, Gianni Vattimo, e contestualmente esporranno le opere della Transavanguardia presenti nelle loro collezioni. Alle giornate di studio prenderanno parte critici darte, curatori e direttori di musei. Di seguito il calendario delle giornate ancora a venire: Le mostre personali saranno ospitate in altrettante citt italiane tra le pi rappresentative della storia e dellidentit italiana, oppure legate alle vicende stesse della Transavanguardia. Le varie mostre saranno incentrate sulla recente produzione dei singoli protagonisti, partendo da un primo nucleo di opere storiche per poi seguire levolversi nel tempo e gli esiti ultimi delle loro ricerche artistiche. 1 marzo 2012, ROMA - MIMMO PALADINO: Roma, ex-GIL di Luigi Moretti, a cura di Achille Bonito Oliva e Mario Codognato e lorganizzazione di Civita. Marzo 2012, PALERMO - FRANCESCO CLEMENTE: Palermo, Palazzo Sant'Elia, a cura di Achille Bonito Oliva e Francesco Gallo e lorganizzazione di Civita. Transavanguardia-Palazzo Reale, fino al 4 marzo 2012 Orari: luned 14.30 - 19.30, marted, mercoled, venerd e domenica 9.30 19.30, gioved e sabato 9.30 - 22.30 Biglietti: 9,00 intero, 7,50 ridotto
LIBRI questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero rubriche@arcipelagomilano.org La rosa del freddo e lavventura delluomo
Renzo Mosetti, Roberto Purini, Marina Silvestri Bruno Mondadori, 2011 pp. 139, euro 15,00
Gli autori, come i tre moschettieri del freddo, ci fanno rivivere lemozione di una delle pi grandi avventure delluomo davanti alla sfida della natura. Tra le pagine emergono grandi enigmi: possibile il ritorno di una nuova glaciazione? Lo scenario del noto film apocalittico The day after tomorrow potrebbe realizzarsi? Le oscillazioni del clima, che da sempre hanno segnato la storia, determinano lo sviluppo, la migrazione o la morte delle civilt. Tredicimila anni fa, il mondo sub un cambiamento climatico repentino. Il diffondersi della rosa del freddo, il bianco fiore artico, annunci un crollo delle temperature di circa 10 e un rallentamento della fase di riscaldamento, della durata di 1.000 anni. Non sappiamo molto su ci che accadde alle comunit primitive in quel drammatico ritorno al grande freddo. Possiamo ipotizzare che luomo abbia trovato rifugio nelle medie latitudini, che sia passato da predatore a produttore di cibo, ma quel che successe in quel lontano passato misur la resilienza umana: la capacit di affrontare in modo dinamico gli eventi negativi, non solo resistendo, ma superando le fasi critiche. Fu unavventura che rese possibile lavvio consapevole di una trasformazione culturale. Lo Younger Drays, la fase fredda prima dellOlocene, che prende il nome dalla rosa artica, incise sullo sviluppo dellagricoltura. Luomo matur una profonda conoscenza dellhabitat in cui viveva, del comportamento degli animali di cui si cibava e del ciclo delle piante, che inizi a domesticare. La memoria collettiva sembra sia stata tramandata nei miti sullorigine delle piante alimentari e sulla nascita dellagricoltura. Unendo cultura e poesia, Marina Silvestri ci conduce per mano tra i popoli antichi: ci narra il mito di Demetra, la bionda dea del grano, generosa nutrice che partor Persefone dalle bianche braccia. E mentre Demetra si strugge nel tempio per la figlia perduta, la carestia affligge gli uomini. Oggi il riscaldamento dovuto allenorme immissione di gas serra sta causando danni su scala planetaria: scioglimento della calotta artica, del permafrost siberiano con conseguente aumento della portata dei fiumi che sfociano nellOceano Artico, lo spostamento verso nord del vortice polare con periodi sempre pi siccitosi, sono tutti segnali di un periodo caldo che potrebbe precedere un nuovo Younger Dryas. I climatologi sostengono che laumento delle temperature potrebbe innalzare il livello del mare di circa 6,5 metri. Se fosse cos, addio a numerose regioni costiere della Florida meridionale, a Manhattan e ai paradisi terrestri come le Maldive. Ma, osservando le previsioni delle principali istituzioni scientifiche mondiali, solo due mostrano il collasso della Circolazione Termoalina, che determina i processi fisicochimici associati alla nota Corrente del Golfo. Chi avr ragione? Questa la sfida che ci attende per il futuro, un futuro che affonda le sue radici in un passato ghiacciato.
TEATRO questa rubrica a cura di Emanuele Aldrovandi rubriche@arcipelagomilano.org E pensare che cera il pensiero
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini - con Maddalena Crippa
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arrangiamenti e pianoforte Massimiliano Gagliardi - coriste Chiara Calderale, Miriam Longo, Valeria Svizzeri regia Emanuela Giordano
Maddalena Crippa ha una presenza cos forte da potersi permettere di portare in scena Gaber senza imitarlo, di trasformarlo al femminile facendolo coincidere con se stessa. Le canzoni, cos indissolubilmente legate al loro autore, sono reinterpretate senza timore reverenziale, senza la paura di cambiare toni e intenzioni, inserendo o togliendo pause e in generale con una grande libert attorale supportata da una voce sempre allaltezza. Il lavoro agli arrangiamenti di Massimiliano Gagliardi (che suona anche il pianoforte in scena) preziosissimo e permette allo spettacolo di smarcarsi dallombra di Gaber anche dal punto di vista musicale, mantenendo le melodie ma allo stesso tempo smontandole e riassemblandole in modo da cucirle alla perfezione su Maddalena Crippa. Anche le tre coriste, che restano per molto tempo sullo sfondo con un grande impatto coreografico dato dalle luci che le disegnano come sagome nere, accompagnano la protagonista con brio e precisione. Lo spettacolo di teatro-canzone messo a punto da Gaber e Luporini fra il 1994 e il 1996, per, funziona pi come concerto che non come teatro. O meglio, se le canzoni hanno unindiscutibile forza e bellezza prese come singole canzoni, assumono con loperazione di collage una ridondanza che fa essere il risultato nel suo complesso, da un punto di vista drammaturgico, molto pi banale di quanto sarebbe ogni pezzo ascoltato da solo. La malinconia per unipotetica et delloro in cui cera il pensiero espressa fin dal titolo e percorre tutto lo spettacolo, in un susseguirsi di luoghi comuni che, pur essendo espressi con brillantezza e poeticit, restano pur sempre luoghi comuni. Criticare la modernit preferendole tempi passati un clich talmente abusato e rimasticato che diventato persino oggetto di parodia in un film mainstream come Midnight in Paris di Woody Allen. E le lamentele nei confronti del potere, della politica, dei giovani e del conformismo riescono a essere attuali soltanto grazie alla loro genericit tendenzialmente qualunquista (che le fa diventare, a loro volta, estremamente conformiste). Per fortuna Maddalena Crippa troppo brava per lasciare il tempo di annoiarsi. E lora e mezza di spettacolo scorre fluidamente, con buona alternanza di atmosfere e cambi di ritmo ben dosati dalla regia di Emanuela Giordano. Il tocco femminile dellaccoppiata regista/attrice riesce anche a far dire con eleganza e naturalezza a una donna un paio di battute palesemente maschili. I tre bis dopo i primi applausi poi, con Massimiliano Gagliardi e le tre coriste ad accompagnare la protagonista in proscenio, sono chicche del miglior Gaber per soddisfare un pubblico che, a sentir cantare/recitare la Crippa, resterebbe unaltra ora. Teatro Tieffe Menotti dal 21 febbraio al 4 marzo In scena Al Teatro Elfo Puccini dal 28 febbraio all11 marzo Abbastanza sbronzo da dire ti amo? e Prodotto, due atti unici rispettivamente di Caryl Churchill e Mark Ravenhill, regia di Carlo Cecchi. Al Piccolo Teatro Studio dal 1 al 20 marzo Blackbird di David Harrower, con Massimo Popolizio. Al Piccolo Teatro Strehler dal 28 febbraio al 5 aprile Santa Giovanna dei macelli di Bertold Brecht, regia di Luca Ronconi. Al Crt Salone dal 28 febbraio al 2 marzo Ci sono tanti modi per morire: due tentativi di Antonio Iannello, che cura anche la regia. Al Teatro Out/Off fino al 4 marzo Il guardiano di Harold Pinter, regia di Lorenzo Loris
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www.arcipelagomilano.org In sala a Milano: Colosseo, Eliseo, Arlecchino, UCI Cinemas Bicocca, UCI Cinemas Certosa, Arlecchino, Plinius Multisala, Ducale, Anteo.
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