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Se non che allatto della sua prima applicazione dopo la tornata elettorale della primavera del 2010, lo Statuto che il legislatore regionale aveva varato due anni prima fu sconfessato e violato dalla medesima maggioranza che laveva approvato. Da qui la causa al TAR Lombardia che, con una sentenza molto criticata, interpret le norme statutarie, nazionali ed europee come semplici esortazioni e quindi non vincolanti. Da qui la prosecuzione del giudizio al Consiglio di Stato che due settimane fa, in una udienza preliminare e non ancora dibattimentale, ha voluto entrare nel merito e lanciare un messaggio molto chiaro al Presidente della Regione: meglio un rimpasto e la sostituzione di alcuni assessori che la defenestrazione di tutta la Giunta entro il prossimo 17 aprile.
Il Presidente della Regione ha colto laut-aut e ha raccolto linvito per il ripristino della legalit e mentre noi avvocati condividiamo il successo della iniziativa giudiziaria con le associazioni e le donne milanesi che abbiamo assistito in questi anni davanti al TAR e al Consiglio di Stato, viene spontaneo fare almeno tre considerazioni. La prima che il tema, la parit di opportunit tra donne e uomini e il dibattito tra i favorevoli a norme e sanzioni che le garantiscano e coloro i quali invece sono favorevoli a prassi che le introducano spontaneamente, ha messo in ombra il fatto che comunque, al di l del dibattito in corso, vi sono gi delle norme vigenti e cio delle regole da rispettare e attuare. La seconda che di fronte a questo tema, che costituisce un diritto della
persona e un dovere della istituzione, il comportamento istituzionale ha mostrato il tratto della illegalit che a mio avviso evidenzia una duplice responsabilit poich se il Presidente della Regione lha ratificata con nomine cos squilibrate nel rapporto di genere anche vero che a proporle sono stati i partiti della maggioranza di governo. E forse, con un linguaggio che in questo periodo divenuto purtroppo attuale, si potrebbe anche dire che si trattato di un comportamento istituzionale che ha avuto il tratto del privilegio di casta, del monopolio di una posizione dominante su unaltra e che in questo caso la decisione del Consiglio di Stato ha introdotto le liberalizzazioni anche nella sfera politica, favorendo la concorrenza e riducendo lo spread tra la legge e la societ civile.
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scarso senso e poca efficacia che io ti inviti con buone parole a fare un sacrificio per la collettivit; ma se con il mio sacrificio, con la mia azione, ti do la prova che bello morire per la patria, come dicevano gli antichi romani, allora metto in moto un meccanismo di adesione e di emulazione. Merton scopr che Kate Smith non si limitava a far cadere dallalto una esortazione, ma sacrificando se stessa in diciotto ore filate di trasmissione dietro al microfono, offriva un fatto e non solo parole e con questa distinzione gett le basi per una tecnica comunicativa di persuasione di massa molto efficace da allora ripresa largamente. Che ci sia un senso di saziet non escluso: ci sono due begli esempi: Monti e Pisapia, entrambi i quali hanno una parlata molto anomala rispetto a quella di questo periodo, direi uno stile decisamente anticafonal: non urlano e hanno una loquela per certi versi legnosa, ma se inceppano tirano avanti tranquillamente. Diciamo che proprio la parlata stentata offre un perfetto opposto ai Capezzone, Cicchitto e Quagliariello. Molte persone, anche colte, non hanno capito che questa
nuova forma comunicativa ha un successo insperato perch porta lattenzione sul ragionamento ma soprattutto lo fa proprio perch il suono delle parole non quello usuale. un vecchio trucco che ho imparato da Strehler molti anni fa, e che mi servito varie volte, se stai parlando in una sala affollata in cui c molto brusio, la reazione spontanea delloratore di alzare la voce per sopraffare il brusio, con lunico risultato di aumentarlo. Se invece abbassi di colpo il tono tutti smettono di chiacchierare per cercare di capire cosa sta succedendo. Personalmente ritengo che sia proprio questa una delle componenti della forza del nuovo, cosa che peraltro corrisponde perfettamente alle conoscenze teoriche che abbiamo sullargomento: meno parole Mi auguro che dopo anni di Padania da operetta di cartapesta, lo stile del Gran Lombardo faccia piazza pulita di queste campagne puerili basate sulle parole, e le sostituisca con la propaganda dei fatti, come si gi cominciato a fare con il blitz della finanza a Cortina. Ovviamente non bisogna avere inventato la polvere da sparo per capire che la brutta
faccia dello pseudo-roma spaventa il buon borghese, ma come evasore non fa paura a nessuno; mentre le signore di Cortina con macchine sempre pi grosse e telefonini sempre pi piccoli, non solo fanno incazzare tutti perch non pagano le rette allasilo dei figli, ma hanno veramente molto da rubare. il riccone elegante quello che mette le mani nelle nostre tasche, come ha efficacemente e fattualmente spiegato Monti, senza sprecare troppe parole, non il barbone cui diamo al massimo qualche picciolo.
(1) Robert K. Merton, Marjorie Fiske, Alberta Curtis, Mass persuasion; the social psychology of a war bond drive. Oxford, England: Harper. (1946). Purtroppo, mentre anche i bambini sanno che cosa sia un testimonial, e leditoria italiana pronta a tradurre anche il pi banale dei saggetti di un Bauman, un classico come Mass persuasion non mai stato tradotto impedendo ad architetti e a altri self-appointed comunicazionisti di imparare i fondamenti di questa scienza.
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mo attraversando, la cittadinanza ha dimostrato - e ogni giorno continua a dimostrarlo - maturit e attenzione nei confronti di provvedimenti e iniziative difficili da digerire e complessivamente sempre pronta a sostenere il cambiamento promesso e annunciato dalla nuova Amministrazione. Tuttavia questa apertura di credito non pu essere considerata a tempo indeterminato, soprattutto se vengono ripetuti errori, dilettantismi, polemiche e indecisioni che si credeva dimenticati/superati per sempre. Palazzo Marino abbia il coraggio della impopolarit, proponga alla comunit progetti sfidanti, ponga linteresse pubblico come bussola del proprio agire, ma prima di tutto muti radicalmente le modalit di rapporto con la citt, instaurando un dialogo davvero continuo, trasparente e aperto con la gente. In questi primi mesi, soprattutto mancato il metodo della comunicazione politica: timido, episodico e poco efficace. Cos facendo si mostrata solo la parte purtroppo necessariamente negativa (i sacrifici, le nuove tasse, i divieti) senza contestualmente rendere noto il progetto - il nuovo modo di concepire la
citt - e confermare la ragione per continuare a credere nelle promesse elettorali. Il tempo per correggere la rotta esiste ma occorre agire subito con un linguaggio differente e con modalit operative nuove. Di seguito riproponiamo alcune proposte del Movimento Milano Civica, utili per essere discusse insieme: 1) I luned del Sindaco: il Sindaco potrebbe incontrare a distanza via web i cittadini, per raccontare la vita e il lavoro del Comune. Non una conferenza stampa ma un dialogo pi "caldo" e cordiale; 2) La Giunta in citt: ciascun assessore - a turno - potrebbe occuparsi di una delle nove zone di Milano, costruendo ad hoc un percorso di comunicazione personalizzata sui bisogni della singola zona. I Consigli di Zona sono il contenitore istituzionale appropriato per il dialogo con la citt e con le organizzazioni presenti sul territorio (in primis, i Comitati per Pisapia). Un lavoro di coordinamento in questo senso non dovrebbe essere difficile da realizzare e in pi otterrebbe il consenso dei cittadini che si sentirebbero finalmente presi in considerazione. 3) Il Comune in diretta: davanti a Palazzo Marino o
in piazza Duomo o al Castello si potrebbero realizzare display in cui ogni giorno le principali notizie sullattivit del Comune vengono portate alla conoscenza dei milanesi. Le informazioni potrebbero essere scritte non solo in italiano ma anche in inglese, francese e in spagnolo per facilitarne la lettura ai nuovi milanesi. In ultima analisi, ci che emerge la persistente assenza di un serio e innovativo progetto di colloquio e di informazione quotidiana alla citt. In tal modo non riesce a evidenziarsi il pur rilevante sforzo quotidiano di cambiamento che Giuliano Pisapia e la sua amministrazione stanno seriamente tentando in una citt cosi complessa e piena di aspettative. Il consenso ricevuto dalla larga parte dei milanesi non pu e non deve essere messo in banca ma investito in un percorso di rinnovamento civico alimentato da quotidiani e diretti scambi informativi tra eletti ed elettori.
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periodo. Allora, questa riduzione con cosa si pagher? Con la patrimoniale che Monti ha fatto capire che far, magari a tappe e con altro nome. I soliti conformisti diranno prima o dopo uguale. No, molto differente. Intanto il paese paga pi interessi per la ritardata riduzione e soggiace alle aste di rinnovo. E soprattutto non si creata loccasione di ridurre le aliquote fiscali per rilanciare il PIL. Nel complesso si resta ipovedenti su globalizzazione e su sviluppo. Lo statalismo dei consiglieri ha influenzato i tecnici. Il Salva Italia zeppo di aumenti di imposte indirette, bolli, benzina, registro, energia, catasto, adempimenti. Duplica la nuova IMU, maggiora il tributo rifiuti di 0,30 euro al metro, accresce lincombere del grande fratello sulle transazioni finanziarie con la scusa di combattere levasione. Qui sono chiari i pericoli per la libert personale, sono fumosi i vantaggi (non un euro conteggiato) e si dimenticano responsabilit legislative e burocratiche (perci si enfatizza levasione). Con lIMU si esentano le attivit religiose e le socioculturali che dovrebbero essere un contributo dei
privati alla societ in aggiunta alla pubblica iniziativa e non motivo di farsi finanziare le proprie iniziative. Non si introduce, con la detraibilit fiscale, il contrasto di interessi anti evasione per le prestazioni alla persona degli autonomi, per si punta di fatto a pubblicizzare le Casse previdenziali dei professionisti sparando vincoli che lINPS non ha: aumento da trenta a cinquanta anni della copertura di sostenibilit finanziaria delle Casse. Ora, avviate le liberalizzazioni, i conformisti esultano. Ma liberalizzare non sbandierare logiche amministrative, privilegi limati, unagenzia potenziata, dubbi giochi di prestigio (srl per giovani e tribunali per imprese), divisione Eni-Snam accelerata. mutare il clima non per certe categorie ma per il sistema. sbloccare il paese. Favorendo lo sviluppo di attivit e un mercato per valutarle. Togliendo balzelli gravosi causati dalle oligarchie. Capendo che il minor gettito per i mancati accatastamenti dipende da chi, avendone compito e tecnologie, non effettua i controlli. Capendo che contribuisce allevadere chi attento alle violazioni di legge minute e non al controllo del palese divario
tra reddito e tenore di vita di fornitori di servizi di successo. Riducendo spese dellAmministrazione e aliquote fiscali. Ricordando che lo Stato equo organizza la convivenza, non i suoi vantaggi sul cittadino, specie come debitore. Sono cose del genere, oltre linsufficienza degli ammortizzatori sociali legata alla rigidit nel lavoro, quelle da correggere nei meccanismi delle regole, che, in diciassette anni e mezzo governati met per uno, hanno fatto del paese il fanalino di coda della crescita. Invece di ispirarsi al pauperismo redistributivo, si adotti una mentalit di sviluppo con il confronto tra cittadini diversi. Il futuro del paese non passa dal Fondo Salva Stati europeo ma dallattivare presto le capacit di iniziativa e il patrimonio di cultura di ognuno. Arrivarci, richiede diverse proposte per cambiare. Invece, la prospettiva politica consociativa dei pi grossi va nella direzione opposta dei nuovi privilegi. Non basta riverniciare le vecchie regole purch ci siano regole. Occorrono nuove scelte dei cittadini, visto che le vecchie regole non funzionano pi. Nel mondo lo vedono.
www.arcipelagomilano.org dellArea C, isole pedonali diffuse, parcheggi interrati per residenti, difesa dei marciapiedi per i pedoni. Molte di queste infrastrutturazioni sono necessariamente compito della mano pubblica, ma alcune come i prolungamenti della Metro extra dazio possono essere realizzati anche da privati col sistema della finanza di progetto, come gi avviene per le linee 4 e 5. Una tecnica che deve essere possibilmente migliorata nelle sue procedure, come promesso dagli imminenti provvedimenti governativi per la crescita. Tutti questi provvedimenti, o almeno la maggioranza di essi, richieder tuttavia di sacrificare lo spazio riservato al traffico privato e limitazioni crescenti alluso gratuito del suolo pubblico. Per dare pi spazio, velocit e sicurezza ai pedoni, alle bici ed ai mezzi pubblici bisogner limitare e scoraggiare luso dellauto. La libert di tutti non pu essere sacrificata per la libert del singolo di muoversi con lauto. Passare alla mobilit sostenibile vorr dire avere una citt pi vivibi-
nelle ore di punta la velocit di spostamento in auto molto lenta e rallenta pure la velocit commerciale dei mezzi pubblici di superficie, che mediamente inferiore alla met di quella delle analoghe citt europee. La rilevante densit automobilistica ha anche un altro effetto negativo: la privatizzazione progressiva del suolo pubblico, con la sosta di auto non solo nelle sedi stradali ma anche sui marciapiedi e sulle aiole di tutti i viali alberati. Leffetto sulla immagine e sulla vivibilit della citt devastante. Lavvio dellArea C pu e deve essere linizio di un percorso di innovazione verso la mobilit sostenibile. Linea 4 e 5 della Metro, prolungamenti delle linee della Metro fuori della cerchia daziaria, protezione delle linee di superficie, asservimento semaforico al mezzo pubblico, integrazione tariffaria di vasta area, percorsi per le biciclette, posteggi per bici alle stazioni della Metro e di Trenord, diffusione del bikeMi e del car sharing, diffusione della mobilit elettrica, futura estensione
le, pi confortevole, pi vivace, pi bella. Ma sar un compito duro, difficile, che richieder un notevole impegno della tecnostruttura del Comune e delle societ partecipate. Ma soprattutto richieder una svolta nei comportamenti dei responsabili politici dei Comuni, a cominciare da quello di Milano, della Provincia e della stessa Regione. Insomma occorre una visione metropolitana e regionale per una mobilit sostenibile. Che le istituzioni possono avviare, ma che realizzabile solo con il contributo dei residenti e degli users della metropoli, mediante il cambiamento dei loro stili di vita e un recuperato senso civico. Di fronte a nuove normative troppo spesso c la richiesta di una deroga anzich mettere in atto nuovi comportamenti. Cos non si cambia e cambiare invece nellinteresse di tutti per uno sviluppo economico e civile della citt. Parafrasando un detto celebre, invece di domandarsi cosa Milano possa fare per noi, sarebbe bene che tutti ci chiedessimo cosa possiamo fare per Milano.
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comat, ad aprire i conti correnti per il pagamento della pensione oltre i mille euro a costo contenutoe non pi a costo zero. Praticamente fino a ora questa manovra non ha saputo incidere realmente sull'evasione, ha proposto poco sullo sviluppo, per non rischiare, in pieno stile democristiano, di
scontentare qualcuno, eccetto il sindacato, che si sperava forse addomesticabile. Anche questo come tutti i governi ha l'ambizione di durare, e pertanto deve avere il consenso dei partiti che lo sostengono / ricattano, ma sarebbe stato lecito aspettarsi che il contro ricatto (se mi fate cadere lo andate voi a spiegare
ai vostri elettori) fosse utilizzato da subito. Il rischio di trovarsi qualche taxi in pi, certamente necessario, ma non qualche monopolio in meno. C poi la possibilit, che la parte pi importante del conto alla fine lo paghino le forze di centrosinistra e in particolare il PD.
www.arcipelagomilano.org in prima approssimazione quattro ineludibili filoni di intervento. Nello stesso tempo il governo Monti ha avviato - o meglio continuato unopera di drastica riduzione del deficit corrente con una forte operazione di accentramento delle entrate e riduzione delle uscite concentrate solo ed esclusivamente sulla riduzione dei trasferimenti agli enti locali. esemplificativo lesempio della reintroduzione dellex Ici prima casa, ora Imu: lincremento di entrata interamente incamerato dal Governo centrale perch allapparente restituzione di autonomia impositiva ai Comuni corrisponde una riduzione ulteriore pi che proporzionale dei trasferimenti centrali in maniera tale che a Milano, a fronte di un aumento degli esborsi dei cittadini per tasse sulla casa di circa 500 milioni di euro il gettito comunale netto diminuisce di circa 10 - 15 milioni di euro, costringendo di fatto il Comune stesso a ragionare sulle addizionali, vale a dire un ulteriore incremento della pressione fiscale. Non molto diversamente da Tremonti il professor Monti assegna al Comune il ruolo di gabelliere per proprio conto, nel silenzio pressoch generale non solo dei federalisti che fino a qualche tempo si trovavano in ogni cantone politico, ma nellacquiescenza totale silente delle Regioni, massime la famosa Regione pi virtuosa dItalia e dEuropa - ma che dico, del mondo! - la Lombardia di Formigoni, per la quale non posso che reiterare la mia richiesta di abolizione e abrogazione del grumo neocentralista e parassitario che si addensato in questi lunghi anni di regno del Celeste Governatore. Milano tornata a essere un punto di riferimento nazionale sul piano politico, con la novit dellelezione ancora non ben compresa in tutto il suo significato del sindaco Pisapia; sul piano amministrativo, avviando il risanamento gestionale e contabile; sul piano della capacit di governo, rimettendo in moto in poco tempo la macchina arenata dellExpo 2015 e con lesperimento dellArea C, cui guarda tutta Italia e non solo. Un altro nodo ormai arrivato al pettine, perch necessit e circostanze spingono verso il prioritario rilancio dellobiettivo della Grande Milano Area metropolitana. La soppressione delle Province, il gradimento bassissimo per tutte le istituzioni che non siano il Presidente della Repubblica e il Comune, la consapevolezza che i problemi di traffico e ambiente, per citare il pi importante fra quelli fin qui affrontati in questi primi mesi, non possono essere risolti se non su scala metropolitana, la necessit di affrontare il tema trasporti oltre i limiti imposti dal confine comunale, la leadership indiscussa riconosciuta al sindaco Pisapia su tutto il territorio, tutto concorre a dire se non ora, quando?. Esiste anche un termine, il mese di aprile, oltre il quale la competenza diventer interamente regionale e le difficolt di convivenza con la leadership formigoniana renderebbe tutto molto pi complicato, a partire dalla destinazione del patrimonio della sopprimenda Provincia, sul quale gi si allunga lombra neocentralista di Palazzo Lombardia. Occorre richiedere subito al Governo una Legge per Milano che definisca un iter semplificato per la citt metropolitana e ne fissi tempi e passaggi certi, anticipando il pi possibile alcune realizzazioni. necessario, per esempio, consolidare immediatamente i poteri in materia di trasporti pubblici in capo al sindaco di Milano e questo non pu che avvenire per legge, essendo il metodo dellaccordo fra enti fallito gi troppe volte - introducendo misure per favorire lintegrazione societaria e tariffaria delle aziende di trasporto pubblico dellArea. Ma Milano deve mettersi alla testa del movimento delle autonomie locali, come sempre negli anni migliori, per ottenere la revisione del Patto di stabilit e la stipulazione di un nuovo patto per il federalismo fiscale differenziato per dimensione e importanza dei Comuni. Occorre avviare una negoziazione con il Governo centrale per ottenere un grado di autonomia finanziaria, impositiva e strategica sia attraverso lattenuazione della pressione fiscale sui contribuenti milanesi, sia attraverso leliminazione di vincoli generali (possesso municipalizzate, patto di stabilit etc) che limitano le alternative di azione del Comune, sia infine attraverso il riconoscimento dellimportanza e della criticit della realizzazione dellArea Metropolitana e dellExpo 2015. Milano pu esprimere una capacit di governo e di rilancio a patto di non essere limitata da una visione burocratica e centralista che pretende di dettarle le stesse leggi valide per Castellammare di Stabia o per la Dronero che dette i natali a Giolitti. La forza gentile dellamministrazione Pisapia dovr necessariamente dispiegarsi anche in questa direzione.
www.arcipelagomilano.org base di uno specifico percorso progettuale di fattibilit?. In vista si una sua attuazione opportuno definire le potenzialit e i limiti operativi del tema risistemazione della Darsena tenendo conto delle seguenti criticit che si presentano allo stato attuale. * Il degrado estetico ambientale conseguente allabbandono delle pratiche manutentive normalmente effettuate prima dellinizio delle opere per il parcheggio sotterraneo. A questa situazione indecorosa i cittadini singoli o associati hanno reagito con indignazione amplificata a scadenze periodiche dalla stampa, che risultata determinante per la promozione del referendum. * A fronte della corretta richiesta di restituire lacqua al bacino della Darsena, per recuperare limmagine consolidata di cui ha goduto fino al momento dellinizio delle opere di cantiere e per soddisfare alla richiesta del referendum di ripristinare la funzione di porto della citt, si sono avanzati dubbi sulla tenuta delle sponde sia idraulica quanto strutturale. Per le possibili opere di consolidamento si sono ipotizzati costi molto elevati che hanno fornito un valido argomento per proporre pi economici usi impropri, ad esempio giardinetti di quartiere. Si segnala che la Regione ha approvato recentemente il Piano Territoriale Regionale dArea dei Navigli lombardi, che comprende un manuale per la corretta manutenzione spondale elaborato da Politecnico e Soprintendenza. * Occorre chiarire cosa si intenda per area ecologica cos some viene proposta nel testo referendario. necessario ribadire che la Darsena da ritenersi prioritariamente un bene culturale e come tale ogni intervento deve essere finalizzato alla valorizzazione dei suoi caratteri storico/culturali. improponibile richiedere che la vegetazione spontanea cresciuta come forma di degrado per labbandono venga considerata un biotopo da conservare tale e quale. Si ricorda che a questa ipotesi si opporrebbe la stessa Soprintendenza alla quale compete per legge valutare lammissibilit di interventi riguardanti il patrimonio culturale assoggettato alla tutela di legge. * A proposito di beni culturali occorre considerare anche che le indagini archeologiche del 2004, preliminari alla realizzazione del parcheggio, hanno messo in vista 400 metri di mura spagnole che si trovavano interrate nella spazio tra la Darsena e viale DAnnunzio. stato portato alla luce anche il basamento ligneo della prima conca del XV secolo, questo reperto stato datato e mantenuto in acqua per evitare che la modifica delle condizioni ambientali in cui si era mantenuto fino a ora potesse comprometterne irrimediabilmente la conservazione. Allo stato attuale non esiste un progetto di ragionevole attuazione per la sua esposizione al pubblico. La Soprintendenza ritiene che mura spagnole e assito possano essere nuovamente interrati. * Occorre infine tenere conto che nel 2004 era stato bandito un concorso per la valorizzazione dellambito monumentale della Darsena vinto dal gruppo Bodin, Guazzoni, Rizzatto, Rossi. La precedente amministrazione Moratti nel 2009 aveva deciso di recedere dalla decisione di realizzare il parcheggio, dando avvio a una serie di contestazioni che sembra essersi conclusa nellottobre scorso con la sentenza del TAR della Lombardia che ha condannato limpresa costruttrice a un risarcimento e fondamentalmente ha dato via libera al Comune per il recupero della Darsena. LAssessore Castellano ha annunciato alla stampa che si rivedr il progetto Bodin discutendone a un tavolo tra diversi assessori a cui parteciper anche la societ Expo, integrandolo con il progetto della Via dacqua. Si rileva che dal 2004 le condizioni del bando hanno subito alcune significative modifiche, infatti non si avr pi un parcheggio sottostante con i relativi manufatti in superficie (accessi, sfiati, griglie, ecc.), inoltre si pone la necessit di tenere conto di tutte le criticit sopra esposte successivamente intervenute (reperti archeologici, compatibilit dellarea ecologica, tenuta delle sponde), e soprattutto delle mutate disponibilit economiche che potrebbero limitare le previsioni originarie del progetto, che nella sua sommaria esposizione consultabile su internet prevedeva anche il recupero della conca di Viarenna. La Repubblica del 20 dicembre segnala che la societ costruttrice Progetto Darsena ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR sopra citata. LAssessore Castellano si dichiara tranquilla e ribadisce che il progetto di riqualificazione non verr fermato. A fronte della improrogabile necessit di mettere mano al recupero della Darsena prima dellapertura dellExpo 2015, credo che sia giunto il momento di comunicare ai cittadini che hanno sottoscritto il referendum le decisioni che lamministrazione comunale intende assumere pubblicando innanzi tutto il relativo progetto esecutivo non appena definito. P.S. - Il giorno 12 gennaio 2012 il Sindaco Giuliano Pisapia e lamministratore delegato di Expo 2015 Spa Giuseppe Sala hanno tenuto una conferenza stampa nel corso della quale stato presentato il piano di riqualificazione della Darsena di Milano, che riparte dal progetto vincitore del concorso nel 2004. Larchitetto Sandro Rossi ha illustrato con alcune diapositive il progetto adeguato alle mutate condizioni preliminari, soprattutto la decisione di non realizzare il parcheggio interrato. Penso si debba prendere atto della volont dellAmministrazione di affrontare la riqualificazione della Darsena, impegno confermato da un investimento previsto di circa 17 milioni di euro con i quali la Societ Expo 2015 realizzer le necessarie opere entro il 2014 nel pi complessivo quadro del progetto delle Vie dAcqua, che dispone di altri 175 milioni di euro. Alcune problematiche pi sopra esposte nel dicembre scorso (in particolare leventuale valorizzazione dei ritrovamenti archeologici) non trovano ancora una puntuale soluzione, che forse verr meglio affrontata nellincontro previsto per il 5 febbraio al Teatro Dal Verme. Per ora rimangono come riferimenti per la valutazione del progetto esecutivo per il quale si spera si abbiano successivi momenti di comunicazione della sua evoluzione verso rappresentazioni pi esplicite della qualit complessiva degli interventi. Dallattuale proposta di progetto sembra essere esclusa la riqualificazione della Conca di Viarenna, si auspica che, insieme al recupero di altre testimonianze della memoria dei Navigli in citt, possa trovare spazio nel progetto di dopoExpo al quale ha fatto cenno il Sindaco Pisapia nella conferenza stampa.
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www.arcipelagomilano.org ragionevole pensare che al cittadino utente milanese interessi poco se la linea di metr che utilizza abitualmente sia gestita da una societ privata o da una comunale. Si portati a pensare che sia interessato a tre aspetti fondamentali: a) estensione della rete rispetto al territorio, b) frequenza delle corse e accettabile comfort di viaggio, c) costo del servizio. Basta che funzioni direbbe Woody Allen, sovranit del consumatore la definizione tecnica, di stampo economico borghese, dalle pretese sapienti. I ragionamenti svolti su queste colonne e altrove a proposito di ATM e pi in generale sul TPL (trasporto pubblico locale) si dispiegano lungo due filoni di pensiero che trovano nel professore Marco Ponti e in esponenti autorevoli dellattuale Amministrazione Comunale i loro portavoce. Andando al rozzo la disputa si potrebbe condensarla cos: Il professor Ponti e la sua scuola ritengono che la gestione dellATM sia efficientabile recuperando valore anche a vantaggio del cittadino utente che potrebbe godere di tariffe migliori e di una qualit del servizio almeno equipollente a quella sino a ora garantita. Auspicano, quindi, lapertura alla concorrenza per il mercato. Il meccanismo di aggiudicazione, per essere efficiente, dovrebbe essere la gara, indetta da un soggetto terzo o sotto la sua supervisione, avendo provveduto allo scorporo della rete che, per comune avviso, dovrebbe restare in mano pubblica. La recente prospettiva di istituzione di unAutorit dei Trasporti potrebbe / dovrebbe garantire che tali gare non si riducano a esercizi di assegnazione allincumbent tramite procedura a evidenza pubblica. Laltro filone, con buone ragioni teoriche, afferma che una societ municipalizzata nel campo del trasporto pubblico una leva strategica nella mani del Comune per lo sviluppo di politiche della mobilit innanzitutto, ma pi ambiziosamente di pianificazione di un ordinato e decongestionato sviluppo urbano della citt. Luca Beltrami Gadola invitava in un passato intervento a riflettere sul fatto che il miglioramento delle performance delle Amministrazioni pubbliche locali non affatto un obiettivo chimerico ma diventa raggiungibile solo implementando adeguati strumenti di controllo e di pubblica informazione. Entrambi gli esponenti delle due scuole di pensiero portano ad esempio casi di successo, quasi tutti allestero dove quelle esperienze si sono avviate prima, a cui si ribatte con altrettanti casi di insuccesso, questi ultimi hanno la curiosa propriet di essere numerosi anche nel nostro paese, e questo temo voglia dire qualcosa. Salgari fa dire a Yanez a proposito della diffusione del consumo di tea in Europa che le peggiori abitudini sono quelle che si apprendono prima. Per superare questa disputa teorica che non avr mai un vincitore unico atteso che la teoria economica pi avveduta ha finalmente mutuato dalla Teoria dei Sistemi Complessi il concetto di Path dependance, di dipendenza cio degli effetti di una azione indotta in un sistema dalla storia degli stati precedenti del sistema stesso. Nel nostro caso sar la cornice giuridico legale che fa da sfondo al terreno concorrenziale e che ne determina le regole del gioco e le sanzioni per chi quelle regole non le rispetta a essere cruciale. In cauda venenum un esempio concreto, a pag. 18 del documento di Bilancio Consolidato ATM 2010 si legge: Il decremento del corrispettivo del Contratto di Servizio in Danimarca per 0,6 milioni di euro rispetto al 2009 conseguenza del mancato raggiungimento degli indicatori di qualit previsti dal contratto mentre lanno scorso era stato un anno positivo per effetto dellincremento dei volumi di attivit promozionali e di marketing che la societ Metroselskabet I/S, proprietaria delle metropolitana, aveva riconosciuto al gestore del servizio". Cosa ci dice questo passaggio del documento, almeno due cose: 1. che ATM alle gare vi partecipa e con successo; 2. Che sono bravissimi a produrre fuffa, tanto che i danesi li premiano per la loro attivit di "marketing" ma, quanto a rispetto dei KPI (Key Performance Indicator) sono piuttosto scarsi e per fargli capire come si sta al mondo da quelle parti, gli affibbiano una sanzione con immediato impatto sul Conto Economico, da 0,6 mln di Euro. Detto, fatto 2010 su 2009. Se credete che sia possibile fare una cosa del genere con un qualsiasi aggiudicatario di gara in Italia si facciano pure le gare, non si deve essere contrari a priori. Si inserisca per nella discussione una riflessione sulla situazione della giustizia in Italia in cui pretendere l'adempimento di un contratto molto difficile e oneroso, atteso che, con buona pace di Ichino e delle sue riforme, sono le cornici legali e il rispetto dei contratti i principali motivi della carenza di investimenti esteri in Italia. Investitori esteri che sono pronti a entrare in gioco quando quelle stesse cornici li favoriscono in modo palesemente monopolistico. Questo lo certifica Bankitalia ma chiunque abbia mai messo piede, malauguratamente, in un tribunale civile italiano credo possa aver tratto la stessa, epidermica anche se meno autorevole, impressione.
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www.arcipelagomilano.org Gli anziani di Milano sono gli ultimi a testimoniare migrazioni da secolo scorso, originate dal Sud o da un paese del Veneto preindustriale. Dichiarano titoli di studio leggeri, ma hanno compilato i quattro fogli con maggiore attenzione di chi ha fatto scuole altolocate. A chi in pensione non si concede di raccontare il passato e la scheda invita a dichiarare Non studio, non lavoro e non frequento corsi di studio, ma chi ha lavorato una vita spesso non ci sta a tacere le ore e i giorni passati in fabbrica o in ufficio. La scheda si riempie allora di crocette eccedenti, che il lettore digitale finger di non vedere, cancellando implacabile il passato. Milano ha poco pi di un milione e trecentomila abitanti; le famiglie sono 735.000 con una media di 1,8 componenti. Famiglie piccole confermate dai numeri. Anche i milanesi giovani che formano una famiglia sono in maggioranza singoli o coppie senza figli (per la statistica anche una persona che vive sola forma una famiglia, un principio oscuro per chi ricorda nuclei parentali daltri tempi): le schede compilate dai giovani parlano di piccoli appartamenti, di titoli di studio elevati e di professioni terziarie. Quanto ai redditi, chiss Sintuiscono quelli di chi dichiara appartamenti di centinaia di metri quadri, magari in una via di prestigio del centro. Gli stranieri formano una parte consistente della popolazione: per trovare le famiglie numerose bisogna parlare di Egitto, Cina o Sri Lanka, ma tra gli stranieri non mancano i singoli, che per lo pi coabitano tra di loro. Le famiglie dei paesi lontani sono le pi ricche di bambini, che rimarranno stranieri chiss per quanto, malgrado dichiarino la frequenza alle stesse scuole o agli asili dei nostri. Quando si telefona alla mamma o al pap per una crocetta al posto sbagliato, chiedono scusa con umilt e si affrettano a correggere, perch il Censimento la dichiarazione della loro esistenza: la cortesia con cui si esprimono rivela il desiderio di esserci e il timore di scomparire. Il Censimento continua. Oltre la revisione delle schede, gli uffici del Comune accolgono chi non ha ricevuto la propria e chi non in grado di orientarsi tra le domande. Tra giorni si andr nelle case a cercare gli smemorati e chi c, ma ancora non risulta. I Rilevatori del Censimento stanno concludendo la revisione delle schede consegnate per posta. A questa prima operazione di trattamento dei dati ne seguiranno altre, per un tempo che in una grande citt come Milano si allungher fino a primavera. *rilevatore
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www.arcipelagomilano.org e vanno dove credono. Certo possono esserci le reperibilit urgenti per taluni (pochi) specialisti, ma allora basterebbe che chi stato chiamato a rientrare prima delle 19.30, chiedesse la propria esenzione certificata dalla Direzione Sanitaria entro le 24 ore successive, come tutti. In quanto ai medici di medicina generale, ritengo che gli assistiti che vivono in area C hanno scelto in prevalenza medici vicino alla propria abitazione e, quindi, probabilmente anchessi residenti in Area C. Chi, poi, ci assicura che il costo del ticket non venga poi richiesto al paziente stesso, come probabilmente faranno altri fornitori di servizi e interventi domiciliari (idraulici, elettricisti ecc.)? Soprattutto se a domicilio dovesse essere richiesto lintervento di un medico in libera professione. Anche in questi casi basterebbe regolarizzare il proprio pagamento entro le 24 ore senza che esistano concessioni generalizzate a tutte le Caste, perch allora, come scrive Simona Viola, esistono, anche dipendenti comunali, militari, vigili del fuoco, dipendenti delle ASL (medico iscritto allOrdine dei Medici di Milano)
RUBRICHE MUSICA questa rubrica curata da Palo Viola rubriche@arcipelagomilano.org Un novecento da godere
un vero peccato che il pubblico milanese, anche il pi attento e il pi preparato, spesso non si renda conto della ricchezza dellofferta musicale della sua citt, anche al di fuori dei soliti circuiti (Auditorium, Conservatorio, Dal Verme, Scala), con concerti che talvolta sfuggono anche a noi e che ci capita nostro malgrado di trascurare nella rubrica in coda a questa nota. Domenica scorsa, per esempio, nella deliziosa Palazzina Liberty inondata di sole e circondata dal bel giardino di largo Marinai dItalia, stata inaugurata la breve ma intensa stagione di Milano Classica, diretta da Gianluca Capuano ma promossa e guidata dalla infaticabile Maria Candida Morosini, che ci accompagner fino a giugno con una serie di ottimi concerti di musica da camera. Questo primo concerto era dedicato al novecento e in particolare a due grandi musicisti per certi versi molto simili tra loro nonostante abbiano vissuto in luoghi fra loro molto distanti: Nino Rota (1911-1979) e Bohuslav Martinu (1890-1959), due vite egualmente brevi vissute a ventanni di distanza luna dallaltra, entrambi misconosciuti per lungo tempo. Di Rota conosciamo quasi solo i temi con i quali ha accompagnato un numero impressionante di film, ma ben poco abbiamo ascoltato dellenorme e magnifica produzione sinfonica e cameristica; Martinu ebbe una certa celebrit negli ultimi anni di vita e subito dopo la scomparsa, poi cadde misteriosamente nelloblo. Protagonista del concerto il Trio Albatros Ensemble inusualmente composto da flauto (Stefano Parrino), violino (Francesco Parrino) e pianoforte (Alessandro Marangoni), molto affiatati e soprattutto appassionati, con alle spalle un percorso ormai ventennale e un evidente inclinazione per la musica moderna e contemporanea che appunto con passione e competenza riuscito a comporre un programma di grande interesse e soprattutto di estrema godibilit. ormai scontato - ce ne siamo accorti troppe volte che quando si accostano una allaltra musiche di epoche e di culture molto diverse fra loro, si fa molta fatica ad apprezzarne i linguaggi e le poetiche e si finisce per prediligere ci che gi si conosce e si ama e a essere infastiditi da quanto ci culturalmente pi lontano. Ma se nello stesso concerto si resta allinterno di ununica atmosfera, della stessa aura, ci si immerge pi facilmente in essa, se ne viene coinvolti e la musica - anche la meno conosciuta viene assimilata con maggiore facilit ed empatia. Cos accaduto per le due Sonate (H. 254 del 1937 ed H. 291 del 1942) di Martinu, piene di nostalgia per la patria boema dalla quale ha dovuto vivere lontano, e per il Trio di Rota, del 1958, con il suo elegiaco andante sostenuto dagli inattesi accenti slavi. Tutti e due sono stati negli Stati Uniti (Rota negli anni trenta come studente, Martinu negli anni quaranta come compositore gi affermato) e cos in entrambi si trovano delle contaminazioni jazzistiche che danno un sapore di freschezza e di giovialit alle loro composizioni. Peccato che il Trio Albatros forse per un ammiccamento nei confronti del pubblico (purtroppo poco numeroso e non molto giovane) abbia voluto concludere con un banale potpourri di temi musicali cinematografici di Rota, ovviamente magnifici ma molto male assortiti e ancor peggio integrati tra loro. Con grande acutezza invece lAlbatros ha introdotto al centro del concerto, fra i pezzi dei due autori principali, una interessante opera di Alessandro Solbiati - un compositore contemporaneo, cinquantaseienne lombardo, non molto eseguito, docente di composizione al Conservatorio milanese - scritta solo tre anni fa per lo stesso Ensemble tanto da portarne il nome. Albatros la strumentazione di un Canone a due voci tratto dallArte della Fuga di Bach, che
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www.arcipelagomilano.org prevede luso - oltre che del violino di vari flauti (da quello basso in do fino allacutissimo ottavino) e del pianoforte usato talvolta pizzicandone le corde anzich percuotendole. Un pezzo molto suggestivo che ha coniugato in modo esemplare il rigore armonico e contrappuntistico di Bach con il linguaggio contemporaneo, portandoci con mano a toccare queste contiguit di cui si parla molto spesso nelle chiose alla musica contemporanea ma quasi sempre, allascolto, si fatica a verificare. Brava Milano Classica e bravo il direttore Capuano che ne sceglie il programma e i protagonisti; ci permettiamo solo di sussurrare che a nostro avviso la musica non andrebbe commentata dai musicisti (caso mai dai critici e dagli storici), cos come i quadri non vengono mai spiegati o illustrati dai loro autori, e che anche per i concerti vale il motto Ofel fa el to mest. Musica per una settimana * mercoled 25 al Conservatorio (Societ dei Concerti) il pianista Rudolf Buchbinder esegue le Sonate di Beethoven numeri 1, 10, 13, 17 e 18 * gioved 26, venerd 27 e domenica 29 allAuditorium (Orchestra Verdi) tutto Mozart diretto da Helmuth Rilling: Sinfonie n. 39 (K. 543) in mi bemolle maggiore e n. 40, K. 550 in sol minore e Sinfonia Concertante per fiati in mi bemolle maggiore K. 297 * luned 30 al Conservatorio (Serate Musicali) concerto del chitarrista Manuel Barrueco che esegue musiche di Bach, Domenico Scarlatti, Sierra ed Albeniz * marted 31 al Conservatorio (Societ del Quartetto) il pianista Eugeni Bozhanov esegue un programma omnibus con musiche di Chopin, Schubert, Debussy, Skrjabin e Liszt * gioved 26 e sabato 28 al Teatro Dal Verme (Pomeriggi Musicali), un concerto totalmente incentrato sulla musica ebraica, diretto da Giampaolo Bisanti con il baritono Timothy Sharp e Silvia Chiesa al violoncello, con il Concerto per violoncello e orchestra di Gil Shohat, la Chanson hbraque e le Deux melodies hbraques per voce e orchestra di Maurice Ravel, e la Sinfonia n. 8 (dalle sinfonie giovanili) di Felix Mendelssohn Bartholdy. Alla Scala, intanto, una settimana molto ricca e cio: * gioved 26 la Filarmonica della Scala, direttore e solista Barenboim, con un programma dedicato interamente alla Spagna e a Ravel che si conclude con il celebre Bolero * venerd 27 e mercoled 1 repliche dei Racconti di Hoffmann, di Offenbach, diretti da Marko Latonja con la regia di Robert Carsen * domenica 29 la Filarmonica di San Pietroburgo - diretta da Temirkanov, con Elisso Virsaladze al pianoforte - esegue lOuverture del Barbiere, il Concerto per pianoforte e orchestra di Schumann e la terza Suite di ajkowskij * luned 30 infine, il tenore Ian Bostridge, accompagnato al pianoforte da Julius Drake, in un magnifico programma di lieder di Schumann e di Brahms.
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Brera mai vista: due lavori di Gerolamo Giovenone
In un mese in cui molte mostre stanno per giungere al termine (Artemisia Gentileschi, Oro dai Visconti agli Sforza e lArte Povera nella sua sede milanese), continua lesposizione di capolavori della Pinacoteca di Brera con il ciclo Brera mai vista. Fino a marzo sar possibile vedere due dipinti su tavola dellartista vercellese Gerolamo Giovenone (1490 1555). Le due opere, unAssunzione della Vergine e una grande ancona raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Giacomo, Giuseppe, Marta e donatore, rappresentano due momenti diversi e successivi della carriera dellartista. Giovenone nasce e cresce in una vera e propria stirpe dartisti: il padre Amadeo era maestro di legname, cos come lo fu il fratello, mentre furono pittori il fratello minore del Giovenone, Giuseppe (allievo e poi collaboratore di Gaudenzio Ferrari), e i figli di Gerolamo stesso, Giuseppe il Giovane e Giovanni Paolo. La formazione di Giovenone avviene quindi in un contesto caratterizzato dalle esperienze familiari e locali, ed stata infatti ipotizzata una formazione presso Martino Spanzotti, documentato a Vercelli a fine Quattrocento, e il suo discepolo Defendente Ferrari, con il quale collabora in diverse occasioni nei primi decenni del Cinquecento. Presto per lo stile di Giovenone cambia, venendo condizionato dallincontro con Gaudenzio Ferrari, che aveva gi operato a Vercelli per la prima volta agli inizi del secolo. Linfluenza di Gaudenzio si avverte nelle opere di Gerolamo fin da subito, ma diventa particolarmente importante in quelle del decennio successivo, quando sono ripetutamente documentati i rapporti del maestro valsesiano con la famiglia Giovenone. A questa fase appartiene lAssunzione della Vergine, giunta a Brera nel 1903/1904 con il dono della collezione del mercante Casimiro Sipriot, e che si ipotizza dipinta per la cappella dellAssunta in San Marco a Vercelli. Nel 1525 infatti il testamento di Nicolino de Lancis ne disponeva la decorazione, destinando agli eredi duecento fiorini per la realizzazione di unancona entro sei anni. Ma un nuovo artista si inserisce sulle scene vercellesi negli anni trenta, dominata a tutto tondo dai Giovenone: Bernardino Lanino, giovane pittore allievo e collaboratore di Gaudenzio Ferrari che diviene presto il pi importante divulgatore della poetica gaudenziana. I rapporti di Lanino con la famiglia Giovenone sono documentati dal 1530, e diventano via via pi fitti fino ad arrivare al matrimonio, dieci anni dopo, tra la figlia di Gerolamo, Dorotea, e il Lanino. Inizia da questo momento un intenso rapporto di scambio tra suocero e genero, del quale esempio la Madonna con il Bambino e i santi Giacomo, Giuseppe, Marta e donatore (ca. 1543), entrata in Pinacoteca nel 1808 con le soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi e gi in Santa Maria delle Grazie a Novara. Limpostazione ha infatti numerosi punti di contatto con la pala dipinta da questultimo per la cappella della Maddalena in San Francesco a Vercelli (1543, ora alla National Gallery di Londra). Il motivo del baldacchino, inoltre, si trova nella Madonna con il Bambino, santi e ange-
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www.arcipelagomilano.org li, opera di Lanino per la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Borgosesia. Nel paesaggio si riconosce invece il Sacro Monte di Varallo Sesia come si presentava allepoca, opera in cui gioc la parte del protagonista lo stesso Gaudenzio Ferrari. Un artista dal linguaggio sobrio e misurato, forse privo di grandi invenzioni ma che incontr grande favore da parte della committenza, come dimostra la fiorente bottega vercellese. Due opere provenienti dai depositi della Pinacoteca ed esposte per la prima volta al grande pubblico. Brera mai vista - fino al 18 marzo 2012 - Orari: 8.30 -19.15 da marted a domenica. chiuso luned - Biglietti: 6,00 intero, 3,00 ridotto
Lo stato dellarte
Il 2011, si sa, non stato unottima annata: crisi economica, crisi di governo, tagli, recessione, lacrime, sangue e rivolte. Al mondo dellarte non andata poi molto meglio. Lex ministra Gelmini che taglia - anzi non taglia le ore di storia dellarte nelle scuole ma in qualche modo riduce e camuffa qua e l, ridistribuendo e cancellando varie sperimentazioni scolastiche legate al patrimonio artistico, la cosa che pi di tutte ci caratterizza e ci rende famosi nel mondo. Oppure la triste sorte toccata ad alcuni resti dellincantata e preziosissima Pompei. Ci che non ha fatto il Vesuvio nel 79 d.C. lo hanno fatto lincuria e il disinteresse totale dei contemporanei. Per non tralasciare poi quello che successo a un artista come Ai Wei Wei. Imprigionato per 81 giorni con laccusa formale di evasione fiscale. Certo non per la sua opera di denuncia contro il regime della Repubblica Popolare Cinese. E nel Paese in cui il buon senso non sempre vince, ecco che, per unoperazione valida come la mostra Brera incontra il Puskin, si pensato bene di mettersi i bastoni tra le ruoteda soli. Ovvero, per mancanza di custodi e personale, la mostra e alcune sale della Pinacoteca sono state chiuse a singhiozzo, o del tutto, appunto perch da una parte il Ministero non ha soldi per pagare nei giorni festivi il personale, e dallaltra perch la societ organizzatrice non ritiene di dover provvedere al pagamento dei custodi necessari nei giorni festivi. Cos chi ci va di mezzo sempre il visitatore, a cui vengono annullate le prenotazioni e impedito lingresso, oltre che il buon nome dellistituzione. Certo, non tutto andato per forza nel verso sbagliato. Ci sono stati anche episodi fortunati come il buon andamento delle mostre di Palazzo Reale su Arcimboldo, sugli Impressionisti della Collezione Clark, e attualmente su Artemisia Gentileschi e Cezanne, anche se le punte di visitatori raggiunte dalla mostra di Dal dello scorso anno sono ormai inarrivabili. Chiss come andr a finire poi la sottile e sempre latente rivalit tra Celant e Bonito Olivo, Arte Povera contro Transavanguardia. Chi sbancher alla fine? I magnifici 5 di ABO o le sperimentazioni materiche del gruppo del 67? E cos tra un Kapoor in mostra alla Besana, non sempre funzionante (la sua ruota di cera ha avuto diversi problemi che hanno portato alla chiusura della mostra in alcuni momenti); una Biennale con un Padiglione Italia ingombro di artisti di ogni sorta e genere, a sorpresa arriva a Milano la Lisson Gallery, prestigiosa e strafamosa galleria londinese, unistituzione di gran successo che nellanno della crisi sbarca in citt in via Zenale. Vero che su ammissione della direttrice Annette Hoffman, i collezionisti sono per il 50% stranieri. Ma laltro 50% tutto italiano. La stessa Italia della crisi? S, con mille nascoste e sottili sfaccettature. Ma questo il bello del mondo dellarte. Variet, ricchezza e miseria. E allora non resta che augurarsi, per il 2012, che la situazione non solo migliori a livello istituzionale ed eco-
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www.arcipelagomilano.org nomico, ma anche che lavoratori, artisti e addetti ai lavori non siano pi costretti a occupare il PAC per far sentire la propria voce e i propri bisogni.
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www.arcipelagomilano.org dipinti un po espressionisti e alla Bacon di Francesco Clemente, nella sua visone dellarte come catastrofe; i riferimenti a Chagall, Picabia, Picasso e De Chirico di Sandro Chia; le memorie storiche, tra forme organiche, simboliche e arcaiche di Mimmo Paladino; infine i riferimenti alla morte e alla decadenza fatti da Enzo Cucchi, in una profusione di teschi e immagini precarie sui suoi fondali desertici. La mostra di Palazzo Reale parte di un ciclo progressivo di sei mostre dedicato alla Transavanguardia. In concomitanza con la mostra milanese, sei importanti istituzioni italiane organizzeranno alcune giornate di approfondimento sulla Transavanguardia presiedute da uno dei cinque filosofi del comitato scientifico composto da Massimo Cacciari, Giacomo Marramao, Bruno Moroncini, Franco Rella, Gianni Vattimo, e contestualmente esporranno le opere della Transavanguardia presenti nelle loro collezioni. Alle giornate di studio prenderanno parte critici darte, curatori e direttori di musei. Di seguito il calendario delle giornate ancora a venire: Le mostre personali saranno ospitate in altrettante citt italiane tra le pi rappresentative della storia e dellidentit italiana, oppure legate alle vicende stesse della Transavanguardia. Le varie mostre saranno incentrate sulla recente produzione dei singoli protagonisti, partendo da un primo nucleo di opere storiche per poi seguire levolversi nel tempo e gli esiti ultimi delle loro ricerche artistiche. 1 marzo 2012, ROMA - MIMMO PALADINO: Roma, ex-GIL di Luigi Moretti, a cura di Achille Bonito Oliva e Mario Codognato e lorganizzazione di Civita. Marzo 2012, PALERMO - FRANCESCO CLEMENTE: Palermo, Palazzo Sant'Elia, a cura di Achille Bonito Oliva e Francesco Gallo e lorganizzazione di Civita. Transavanguardia-Palazzo Reale, fino al 4 marzo 2012 Orari: luned 14.30 - 19.30, marted, mercoled, venerd e domenica 9.30 19.30, gioved e sabato 9.30 - 22.30 Biglietti: 9,00 intero, 7,50 ridotto
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Brera incontra il Pukin. Collezionismo russo tra Renoir e Matisse fino al 5 febbraio Biglietto solo Pinacoteca: 6,00 Intero, 3,00 Ridotto - Biglietto Pinacoteca + Mostra: 12,00 Intero, 9,00 Ridotto - Orario di apertura: h 8.30-19.15 dal marted alla domenica
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www.arcipelagomilano.org Gerolamo Induno; alla sezione dedicata al Duomo di Milano e alle sue vedute prospettiche e quella dedicata ai Navigli. Se a palazzo Anguissola tutto era un trionfo di stucchi, specchi e puttini, lambientazione cambia quando si passa al contiguo palazzo Brentani, con la pittura di genere settecentesca, i macchiaioli, con Segantini e Boldini, i divisionisti, il Simbolismo di Angelo Morbelli e Previati, per arrivare allinizio del 900 con quattro dipinti di Boccioni, ospitati in un ambiente altrettanto caratteristico ma pi neutro e museale. Al centro, nel cortile ottagonale, troneggia un disco scultura di Arnaldo Pomodoro. Ma non finita qui. Al settecentesco Palazzo Anguissola e alladiacente Palazzo Brentani, si affiancher nella primavera del 2012 la storica sede della Banca Commerciale Italiana, che ospiter la nuova sezione delle Gallerie e vedr esposta una selezione di opere del Novecento. Insomma un progetto importante che, in un momento di crisi e preoccupazione globale, vuole investire e rilanciare arte, cultura e il centro citt, facendo di piazza della Scala un irrinunciabile punto di riferimento, un salotto cittadino adatto ai turisti, ma, si spera, non solo. Gallerie dItalia piazza della Scala - entrata libera fino allapertura della sezione novecentesca del Museo, prevista nella primavera 2012 Orari: Da marted a domenica dalle 9.30 alle 19.30. Gioved dalle 9.30 alle 22.30. Luned chiuso
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www.arcipelagomilano.org In occasione del suo primo decennale, il Museo Diocesano ospita, fino al 29 gennaio, una mostra di capolavori preziosi e di inestimabile valore, intitolata Loro dai visconti agli Sforza. Una mostra creata per esplorare, per la prima volta in Italia, levoluzione dellarte orafa a Milano tra il XIV e il XV secolo, attraverso sessanta preziose opere tra smalti, miniature, arti suntuarie, oggetti di soggetto sacro e profano, provenienti da alcuni tra i musei pi prestigiosi del mondo. I Visconti e gli Sforza sono state due tra le famiglie pi potenti e significative per la storia di Milano. Con la loro committenza hanno reso la citt una tra le pi attive dEuropa artisticamente e culturalmente. Una citt che ha ospitato maestranze e botteghe provenienti da tutta Europa, che qui si sono trasferite per soddisfare le esigenze di una corte sempre pi ricca e lussuosa, che chiedeva costantemente oggetti preziosi e raffinati per auto celebrarsi e rappresentarsi. Oltretutto non va dimenticato che a Milano e dintorni due erano i cantieri principali che attiravano artisti di vario tipo: il Duomo, iniziato nel 1386 su commissione viscontea, e il castello di Pavia, iniziato nel 1360 per volere di Galeazzo Visconti. Due in particolare sono le figure a cui ruotano intorno le vicende milanesi del periodo, uomini forti che costruirono le fortune delle loro famiglie e che furono anche committenti straordinari: Gian Galeazzo Visconti e Ludovico il Moro. Gian Galeazzo fu il primo dei Visconti a essere investito del titolo ducale, comprato dallimperatore di Boemia nel 1395, titolo che legittim una signoria di fatto che risaliva al 1200. Laltra figura di rilievo fu Ludovico il Moro, figlio del capitano di ventura Francesco Sforza, che sposa la figlia dellultimo Visconti, dando inizio cos alla dinastia sforzesca. Ludovico il Moro, marito di Beatrice dEste, fu uomo politico intraprendente ma soprattutto committente colto e attivo, che chiam presso la sua corte uomini dingegno come Leonardo Da Vinci, Bramante e molti altri tra gli artisti pi aggiornati del panorama europeo. La mostra prende inizio da due inventari, quello dei gioielli portati in dote da Valentina Visconti, figlia di Gian Galeazzo, andata in sposa a Luigi di Turenna, fratello del re di Francia; e quello dei preziosi di Bianca Maria Sforza, figlia di Ludovico il Moro, andata in sposa allimperatore Massimiliano I. Proprio questi elenchi hanno permesso di ricostruire lentit del tesoro visconteo-sforzesco, e di ricostruire e di riunire insieme i principali oggetti per questa mostra. Il percorso si snoda tra pezzi di pregiata fattura, come gli scudetti di Bernab Visconti, zio di Gian Galeazzo, che ci mostrano una delicata tecnica a smalto traslucido; oppure la preziosa minitura con una dama, opera di Michelino da Besozzo, forse il pi importante miniatore del secolo, che con tratti fini e delicati ci mostra una dama vestita alla moda dellepoca, con maniche lunghe e frappate e il tipico copricapo a balzo, espressione modaiola delle corti lombarde. Lavoro da mettere a confronto con il fermaglio di Essen (opera in dirittura di arrivo), pezzo doreficeria finissima, una micro scultura rappresentante la stessa enigmatica dama. Altro pregevole pezzo sicuramente il medaglione con la Trinit, recante il nuvoloso visconteo, emblema della famiglia, dipinto in smalto ronde bosse, tecnica tra le pi raffinate e costose. Proprio gli smalti sono una delle tecniche pi rappresentative delloreficeria visconteosforzesca, con un ventaglio di tipologie vario e virtuosistico, attraverso cui le botteghe milanesi erano conosciute in tutta Europa. Ma daltra parte Milano aveva una lunga tradizione smaltista alle spalle, basti pensare allaltare di Vuolvino, nella basilica di santAmbrogio. Uno dei passatempi preferiti della corte erano le carte: ecco dunque sei bellissimi esemplari di Tarocchi, provenienti da Brera, interamente coperti di foglia doro, punzonati e dipinti, testimonianza unica e ben conservata della moda, dei costumi e delle tecniche dellepoca. Dalla dinastia viscontea si passa poi a quella sforzesca, con reliquari e tabernacoli che si ispirano al duomo di Milano per struttura e composizione, opere di micro architettura in argento e dipinte in smalto a pittura, come il Tabernacolo di Voghera o quello Pallavicino di Lodi. Ma la miniatura a farla da padrone, con il messale Arcimboldi, che mostra Ludovico il Moro, novello duca di Milano circondato dal suo tesoro; il Libro dOre Borromeo, famiglia legata a doppio filo a quella dei duchi di Milano; e il Canzoniere per Beatrice dEste, opera del poeta Gasparo Visconti, con legatura smaltata che ripropone fiammelle ardenti e un groppo amoroso, il nodo che tiene uniti i due amanti, raffigurazione illustrata di un sonetto del canzoniere. Anche Leonardo gioca la sua parte, indirettamente, in questa mostra. Il maestro si occup infatti anche di smalti, perle, borsette e cinture, che alcuni suoi allievi seguirono nelle indicazioni, come ci mostrano lanconetta con la Vergine delle rocce del museo Correr o la Pace proveniente da Lodi. Insomma un panorama vario e ricco che mostra tutto il lusso e la raffinatezza di una delle corti pi potenti dEuropa. Oro dai Visconti agli Sforza. Fino al 29 gennaio - Museo Diocesano. Corso di Porta Ticinese 95. Orari: tutti i giorni ore 10-18, chiuso luned. Costo: 8 intero, 5 ridotto, marted 4 .
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www.arcipelagomilano.org per arrivare alle prime opere totalmente autonome e magnifiche, dipinte per il signore di Firenze Cosimo II de Medici. La vita di Artemisia fu rocambolesca e passionale. Dopo il processo a Roma si spost a Firenze con il neo marito Pietro Stiattesi, e fu l che conobbe i primi successi fu la prima donna a essere ammessa allAccademia del Disegno di Firenze- e un grande, vero amore, Francesco Maria Maringhi, nobile fiorentino con cui avr una relazione che durer per tutta la loro vita. Dati, questi, che si sono recuperati solo in tempi recentissimi grazie a uno straordinario carteggio autografo di Artemisia, del marito e dellamante. E proprio le lettere sono state un punto di partenza importante per nuove attribuzioni, scoperte e ipotesi su dipinti prima nel limbo delle incertezze. In mostra ci sono quasi tutte le opere pi famose di Artemisia (peccato per un paio di prestiti importanti che non sono arrivati): le due cruente e violentissime Giuditte che decapitano Oloferne, da Napoli e dagli Uffizi, lette cos spesso in chiave autobiografica (Artemisia-Giuditta che decapita in un tripudio di sangue Oloferne/Agostino Tassi); le sensuali Maddalene penitenti; eroine bibliche come Ester, Giaele, Betsabea e Susanna; miti senza tempo come Cleopatra e Danae, varie Allegorie e Vergini con Bambino. Ma Artemisia fu famosa anche per i suoi ritratti, di cui pochi esempi ci sono rimasti, come il Ritratto di gonfaloniere o il Ritratto di Antoine de Ville, cos come per i suoi autoritratti. Le fonti ce la raccontano come donna bellissima e sensuale, pienamente consapevole del suo fascino e del suo ruolo, che amava dipingersi allo specchio e regalare queste opere ai suoi ammiratori. Cos la mostra si snoda tra Firenze, da cui i coniugi Stiattesi scappano coperti dai debiti, per arrivare a Roma, Venezia, Napoli e perfino in Inghilterra, dove la volle il re Carlo I. Una vita ricca di passioni, appunto, come lamore per la figlia Palmira, che diverr anchessa pittrice e valido aiuto nella bottega materna che Artemisia aprir a Napoli fin dagli anni Trenta del Seicento, ricca di giovani promettenti pittori come Bernardo Cavallino. Una vita ricca anche di conoscenze e amicizie importanti: ventennale il rapporto epistolare con Galileo Galilei, conosciuto a Firenze, con Michelangelo il Giovane, pronipote del genio fiorentino, e anche con una serie di nobili e committenti per cui dipinse le sue opere pi celebri: Antonio Ruffo, Cassiano dal Pozzo, i cardinali Barberini e larcivescovo di Pozzuoli, per il quale fece tre enormi tele per adornare la nuova cattedrale nel 1637, la sua prima vera commissione pubblica. Insomma una donna, una madre e unartista straordinaria, finalmente messa in luce in tutta la sua grandezza, inquadrata certo nellalveo del padre Orazio e di quel caravaggismo che la resa tanto famosa, ma vista anche come pittrice camaleontica e dallinventiva straordinaria, capace di riproporre uno stesso soggetto con mille varianti, secondo quella varietas e originalit per cui fu, giustamente, cos ricercata. Artemisia Gentileschi. Storia di una passione - Fino al 29 gennaio Palazzo Reale. Orari: 9.30-19.30; lun. 14.30-19.30; gio. e sab. 9.3022.30. Intero: 9,00. Ridotto: 7,50
LIBRI questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero rubriche@arcipelagomilano.org Perch gli Ogm
a cura di Elio Cadelo Palombi Editore, 2011 pp. 175, euro 12,00
Pronti per limminente rivoluzione biotecnologica? Il progresso non ha il volto della morte, fa paura a chi non lo conosce. Gli Organismi Geneticamente Modificati non rappresentano soltanto il futuro dellagricoltura, ma anche di unumanit che si avvia verso forme di organizzazione nuove e sempre pi complesse dove il cibo e lenergia giocheranno sempre pi un ruolo determinante per la pace e lo sviluppo. quello che afferma Elio Cadelo, giornalista scientifico del Giornale Radio Rai, nel libro da lui curato: Perch gli OGM. I saggi raccolti nel volume sono scritti da importanti personalit: da Corrado Clini, ministro dellambiente, a Luigi Rossi dellENEA, ad Alessandro Vitale del CNR e molti altri. Tutti affrontano il tema da vari punti di vista: etico, psicologico, genetico, politico, economico, medico, con lintento di far chiarezza e di abbattere le paure irrazionali create dalla disinformazione. Gli OGM commercializzati sino a oggi non presentano alcun rischio per la salute umana e per l'ambiente. Il grano Creso, usato in Italia da almeno quarantanni per fare la pasta e il pane, un prodotto modificato geneticamente come pure il pomodoro ciliegino'. In Asia, il golden rice, un tipo di riso modificato multivitaminico, ha salvato milioni di bambini dalla pellagra. Ci che troviamo dal fruttivendolo o nei supermercati lo dobbiamo alla fatica e allintelligenza delluomo che ha domato la natura, in principio selvaggia e ostile. Lopinione diffusa che la natura sia un hortus conclusus da rispettare in una sua ipotetica forma originaria quasi utopica e comunque da smentire. La natura non immutabile, bens in continua trasformazione per opera del caso o delluomo. Le statistiche dimostrano una umanit in continua crescita e un drammatico numero di persone che soffrono la fame. Alla domanda di pi cibo e di una migliore qualit della vita, gli scienziati hanno sempre risposto con proposte che si sono trasformate in impulsi per leconomia e spesso hanno modificato la societ civile e gli indirizzi della politica. Secondo i dati della Fao e della Banca mondiale riportati nel libro, molti paesi poveri hanno risposto al problema della fame e si sono aperti alla crescita economica grazie allagricoltura OGM. Allo stato attuale, le superfici coltivate nel pianeta con OGM raggiungono i 150 milioni di ettari e sono minutamente regolate da norme leggi sopranazionali, internazionali, nazionali e regionali. I miracoli della genetica avranno effetti che si ripercuoteranno in tutti i settori. Lintenzione non solo quella di migliorare la resistenza di alcune piante ai parassiti, ma addirittura quella di creare nuove specie vegetali in grado di disinquinare lambiente, di produrre farmaci, vaccini ed energia alternativa. Gli OGM rappresentano una risorsa del futu-
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