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MICROCREDITO

0. Premessa povert in Africa ( il microcredito usato per questo) 1. Microcredito 1.1 Microcredito 1.2 Storia del microcredito 1.3 Metodologie di microcredito 1.3.a Peer lending 1.3.b Individual lending 1.4 Approcci al microcredito 1.5 Sostenibilit delle organizzazioni di microfinanza 1.5.a Livello 1 1.5.b Livello 2 1.5.c Livello 3 1.6 Esempi di microcredito in Africa (ONLUS- Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice) 1.6.a Nairobi 1.6.b Angola 1.6.c Mokambo 1.7 Microimprese 1.8 Riscontro sociale approfondimento Microcredito e le donne 2. Yunus Muhammad e la Grameen Bank 2.1 Grameen Bank 2.1.a Storia dela Grameen Bank 2.1.b Speranze della Grameen Bank 2.2 Il fondatore: Yunus Muhammad 2.2.a Intervista a Che tempo che fa" 2.3 Colpe della Grameen Bank 3. M-Pesa 3.1 Storia di M-Pesa 3.2 Contrasto con il Sistema

0.Introduzione
LAfrica il continente pi povero del mondo, e questo dovuto al continuo sfruttamento delle sue risorse e allabuso incodizionato dei paesi industrializzati, sostenuto dalla subordinazione degli abitanti ai governi locali, spesso corrotti e avidi. Infatti, La maggior parte dei paesi africani si collocano agli ultimi posti di tutte le principali classifiche di ricchezza nazionale, come quelle basate sul reddito pro capite o sul PIL pro capite e gli ultimi 25 posti della classifica stilata dalle Nazioni Unite (ONU) sulla qualit della vita sono da sempre occupati da nazioni africane. Inoltre, nell'elenco delle 50 nazioni meno sviluppate del mondo stilata dall'ONU nel 2006, 34 posizioni erano occupate da paesi africani.

1. Microcredito
1.1 Microcredito
Il microcredito uno strumento di sviluppo economico che permette alle persone in situazione di povert ed emarginazione di aver accesso ad un piccolo capitale da investire. Si basa sulla concessione di piccoli prestiti in modo che sia supportata leconomia informale, ovvero che siano superate le difficolt ad accedere al prestito bancario da parte delle microimprese, ritenute troppo ridotte dalle banche tradizionali, in modo da svilupparsi e liberarsi dai forti vincoli dellusura. I programmi di microcredito propongono alternative soluzioni per queste microattivit economiche (agricoltura, allevamento, commercio), pianificando lerogazione di piccoli prestiti a microimprenditori o gruppi di questi che hanno forte necessit di risorse finanziarie, per avviare o sviluppare progetti di auto-impegno. lincremento di reddito che ne deriva porta a migliorare le condizioni di vita dei loro nuclei familiari, determinando contemporaneamente un impatto significativo a livello sociale e comunitario. Avendo come target di riferimento i poveri, i programmi di microcredito molto spesso prevedono, oltre ai servizi sanitari di carattere finanziario, anche una combinazione di servizi di supporto alla microimpresa.

1.2 Storia del microcredito


Yunus Muhammad linventore del microcredito, fondatore della Grameen Bank, la prima banca a concedere micro prestiti per finanziare piccole iniziative economiche, e inoltre vincitore del premio nobel per la pace nel 2006 per le sue iniziative. Il potenziale economico del microcredito divenuto molto importante anche per istitituzioni mondiali come il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e le Nazioni Unite. Il ruolo del microcredito tanto importante che stato organizzato un microcredit summit (Washington 2-4 febbraio 1997) con la partecipazione di ONG e governi nazionali. Con questo grande evento stata lanciata la corsa per raggiungere lobbiettivo di 100 milioni di famiglie che si affidano al microcredito entro il 2052. Possiamo dire che questa meta prefissata stata distrutta dato che le persone che

utilizzano sono, secondo dati di novembre 2011, 137,5 milioni. Nel 2005, anno internazionale del microcredito, 66 milioni di famiglie tra le piu povere del mondo hanno beneficiato di microprestiti, secondo i dati di un rapporto diffuso dalla Campagna del vertice sul microcredito. Dopo 30 anni dalla fondazione della Grameen Bank il quinto pi povero della popolazione della Terra, produce solo l'1 per cento del risparmio mondiale e riceve appena lo 0,2 per cento del credito; come dire che il 20 per cento dei risparmi dei poveri sono prestati ai ricchi: chi non puo offrire garanzie economiche non riceve credito e quindi non puo avviare attivit che lo aiutino a conquistare lindipendenza. Il microcredito interrompe il circolo vizioso della povert perch non richiede molte garanzie economiche, ma si basa su garanzie sociali: per esempio valutando come pi affidabile una donna con figli ed inserita nel tessuto del suo villaggio, od un disabile che cerca di avviare unattivita per creare una fonte di reddito per la famiglia. E i tassi di ritorno dei prestiti sono spesso superiori a quelli delle banche "profit". I crediti in media non superano i 100 dollari, ma spesso sufficiente per aprire unattivit semplice in periferia. DallAfrica subsahariana alla Lapponia, l'84% di coloro che ricevono microcrediti sono donne, spesso abbandonate dai mariti, vedove o con famiglie numerose a carico. Altre categorie che beneficiano di microprestiti sono per esempio i disabili vittime delle guerre, gli ex combattenti, e i contadini il cui raccolto stato distrutto dalle infestazioni e che senza un prestito dovrebbero abbandonare la terra che coltivano da generazioni per andare a rovistare nelle discariche delle periferie nelle grandi citt. A concedere microprestiti sono in genere banche etiche, ONG, agenzie di sviluppo della cooperazione e organismi intergovernativi: dalla banca mondiale, allONU ed alle sue agenzie specializzate come l'Ifad, il fondo internazionale per lo sviluppo agricolo. La riduzione della povert estrema il primo degli obiettivi di sviluppo del millennio sottoscritti da oltre 180 capi di stato, ed il microcredito ormai il simbolo della cooperazione allo sviluppo che funziona: locale, mirata, a favore delle categorie pi svantaggiate e non di elite corrotte. Il "microbenessere" che deriva spesso si traduce in migliore accesso ai servizi sanitari e scolastici, promuovendo anche lo sviluppo umano e civile. I dati del Rapporto sullo stato della campagna del vertice sul microcredito 2005 sono stati raccolti da pi di tremila istituzioni in tutto il mondo e la loro diffusione coincide con la conclusione dell'anno internazionale del microcredito indetto dallAssemblea Generale dellONU. Sono stati raggiunti complessivamente pi di 92 milioni di nuclei familiari che usufruiscono del micro credito, dei quali 66,6 milioni che vivono con meno di un dollaro al giorno; 66,6 milioni di famiglie povere significano circa 333 milioni di persone, cifra quasi equivalente alla popolazione della vecchia Europa dei 15. L'obiettivo della campagna sul microcredito, un progetto delle Nazioni Unite basato sul Fondo Educativo della ONG Results, di raggiungere 175 milioni di famiglie tra le pi povere del mondo entro la fine del 2015.

1.3 Metodologie di microcredito


Dal 1976, anno di fondazione della Grameen Bank e quindi linizio del microcredito, si sono sviluppati diversi programmi a seconda dei fattori socio-culturali e ambientali di ogni paese. Per via di questi diverse incognite non esiste una materia del microcredito, quindi non esistono indicazioni precise per affrontare un progetto di microcredito, tuttavia si riuscito a classificare

le metodologie di microdredito in due categorie: a)

Peer lending la categoria di microcredito alla cui base sta un gruppo di persone pi o

meno grande. Questo inoltre anche utilizzato come garanzia di restituzione dei prestiti. Questa classe si suddivide in quattro tipologie: 1. Solidarity group: Metodologia di concessione di denaro in cui il gruppo che formato dai 3 ai 10 componenti di diverse famiglie. Questi partecipanti rispondono in maniera proporzionale al prestito ricevuto. Il credito concesso secondo due diversi sistemi: 1) A rotazione: il partecipante del gruppo riceve il suo prestito soltanto quando il membro precendente del gruppo ha ripagato il prestito. 2) II prestito viene concesso a tutti contemporaneamente ma, i membri non possono ricevere un nuovo credito se tutti non hanno gi saldato il primo. La condizione per usufruire di questa metodologia il differenziamento delle attivit economiche nei partecipanti, infatti si rischierebbe un fallimento se tutte le produzioni fossero uguali. 2. Village banking: tipologia di microcredito che sostanzialmente una banca gestita per a livello comunitario, formata solitamente dai 20 ai 30 membri. Questa banca finanziata dallapporto di piccole somme di denaro da tutti i componenti e dall immissione di microcrediti da parte di istituzioni finanziarie come FINCA, succursale di Credit Suisse. Progressivamente i capitali forniti dalla societ saranno sempre meno consistenti grazie agli interessi ricavati da questa banca comunitaria e dai continui risparmi dei suoi componenti. La restituzione del denaro allexternal account comunque molto rigida perch tende ad invogliare la comunit ad autosostenersi. 3. Revolving loan funds: Tipologia di microcredito molto simile al village banking lunica differenza sta nel fatto che i gruppi che praticano questa metodologia sono molto pi estesi. 4. Saving and Loan associations: letteralmente associazioni di prestito e di risparmio. Sono istituzioni che quasi sin da subito si dimostrano autosostenibili. Infatti non vi sono immissioni di capitale, ma tutto gestito dai membri del gruppo, infatti essi eleggono un comitato per analizzare i prestiti concessi ad ogni componente e lorganizzazione nazionale quindi si limita solamente ad unassistenza tecnica. Queste associazioni inoltre ricoprono un ruolo fondamentale nell offrire servizi finanziari per mantenere le relazioni fra zone rurali e zone urbane. b)

Individual lending:

Rispetto al peer lending una forma di microcredito pi arcaica

e meno innovativa, i prestiti effetuati sono molto simili a quelli di banche tradizionali e questa metodologia quindi deve essere continuamente analizzata e controllata dall'istituzione di microcredito. I crediti che la banca d, per, rispetto a quelli delle banche convenzionali, sono pi piccoli per evitare il rischio di fallimento del clliente.

1.4 Approcci al microcredito


Oltre allerogazione di servizi finanziari di credito e risparmio, listituzione di microfinanza pu supportare lo sviluppo delle piccole attivit economiche anche attraverso lerogazione di servizi di formazione e assistenza tecnica, in relazione alle necessit specifiche del cliente. Se vero che il credito uno strumento in grado di aumentare gli investimenti produttivi, altrettanto vero che una buona gestione dellattivit pu migliorare lefficienza; lintroduzione di nuove tecnologie pu incrementare la produttivit delle attivit economiche e un miglior accesso ai mercati pu aumentarne le vendite. Possiamo individuare alcuni principali servizi di completamento gestionale del servizio di risparmio e credito: a) Business management services: volti ad aiutare i beneficiari a migliorare il controllo e lefficienza della propria attivit economica, attraverso corsi di formazione o servizi di assistenza individuali. b) Assistenza tecnica: volta ad assistere i clienti nel miglioramento della produttivit dellimpresa attraverso corsi di assistenza tecnica collettiva o individuale o fornendo informazioni sulle tecnologie produttive pi appropriate. c) Servizi di marketing: volti ad assistere i clienti nellincremento delle vendite attraverso corsi collettivi e individuali, studi di mercato, accesso alle informazioni sui mercati, assistenza nellorganizzazione di consorzi dei clienti, accesso a mezzi di trasporto pi economici. d) Servizi di orientamento: volti a fornire informazioni ai clienti sui servizi correlati alla loro attivit economica quali servizi di assistenza legale, fiscale o amministrativa. Servizi integrati I programmi di microfinanza sono inquadrabili in base allapproccio seguito nellerogazione dei servizi. Possiamo individuare due principali tipi di approccio: a) Approccio minimalista: Riferibile a quei programmi che si concentrano esclusivamente sullerogazione di servizi finanziari. b) Approccio integrato: Si utilizza in riferimento a programmi di microfinanza/microcredito che forniscono accanto a servizi finanziari, servizi di supporto tecnico allattivit svolta dai beneficiari. La ragione principale che spinge molte Organizzazioni internazionali ad abbracciare il primo approccio riguarda lautosufficienza del programma di microcredito. Lesperienza ha dimostrato che i tradizionali servizi di management training costituiscono un costo ulteriore per listituzione erogatrice e inibiscono in modo considerevole la capacit dellorganizzazione di operare senza fonti finanziarie sussidiate. Inoltre attraverso lassistenza tecnica trasmettono alla popolazione locale uninsieme di know how, che nel tempo pu essere trasferito ad un numero sempre maggiore di persone. E in questo modo che trasferiscono un modello che abbia un impatto a livello comunitario nel lungo periodo; il rischio nel caso contrario che quando il progetto finisce non abbiano lasciato altro che soldi.

1.5 Sostenibilit i organizzazioni di microfinanza


Possiamo stabilire tre livelli di sostenibilit per le organizzazioni di microfinanza, a seconda del grado di copertura dei costi derivanti dalla propria attivit.

a) Livello 1

Un programma viene definito sussidio-dipendente poich le sue entrate non

sono sufficienti neppure a coprire i costi di cassa per la gestione del portafoglio, n tanto meno il pagamento degli interessi passivi sui finanziamenti ottenuti. In questo caso il programma necessita di iniezioni di capitale fresco e, se ci non avviene, occorre utilizzare il capitale sociale oppure vi una riduzione forzata delle spese amministrative. Le organizzazioni del livello 1 non sono autosostenibili, e mostrerebbero probabilmente una perdita in bilancio se i sussidi venissero tenuti separati nella valutazione delle entrate e nella costituzione fondi perdite.

b) Livello 2

Vi si trovano programmi che hanno raggiunto lautosufficienza operativa. Si pu

per questo livello parlare di autosostenibilit, nel senso che lorganizzazione pu continuare a operare nel medio-lungo periodo senza necessariamente ricorrere a sussidi e donazioni. Il tasso dinteresse attivo applicato sufficientemente elevato da permettere di far fronte al costo reale dei fondi ottenuti in prestito, anche se tra questi spesso vi una buona proporzione di sussidi e prestiti a condizioni agevolate. In ogni caso il tasso dinteresse applicato non sufficiente a coprire linflazione e il costo commerciale dei fondi (senza sussidi e condizioni vantaggiose). Ovviamente vi sono limitate capacit di accesso al mercato finanziario. Un programma al livello 2 mostrerebbe tipicamente un profitto operativo in bilancio negativo se i sussidi venissero tenuti separati nella valutazione delle entrate e della costituzione di fondi perdite.

c) Livello 3

Il programma ha raggiunto unautosufficienza finanziaria piena,ovvero in grado

di coprire, oltre a tutti i costi operativi, il costo reale dellinflazione e il costo effettivo di mercato dei fondi di terzi. Si tratta di programmi assolutamente indipendenti da agenzie donatrici e pu espandere la propria attivit nel territorio grazie alla possibilit di accedere al mercato finanziario e attuare un rilevante effetto leva sul proprio capitale sociale. A questo livello un programma mostra rilevanti margini di profitto nel bilancio effettivo. Solamente se raggiungono il livello 3 le organizzazioni hanno la capacit di attrarre investimenti privati nella base azionaria. Attualmente la gran parte dei programmi di microfinanza si trova al livello 1, ed una relativa minoranza ha raggiunto il livello 3.

1.6 Esempi di microcredito in Africa


c) Nairobi Nairobi uno dei cuori finanziari ed economici del continente, sebbene non
manchino enormi contrasti. Nairobi ha una popolazione attorno ai 4 milioni e mezzo di abitanti, oltre la met dei quali vivono in fatiscenti quartieri caratterizzati da estrema povert, assenza

d'igiene e di servizi, criminalit e dove impera il disagio economico e sociale, soprattutto a danno delle fasce pi deboli della popolazione. In questo contesto gli operatori FMA hanno attivato molti progetti di microcredito e microfinanziamento. Ad esempio, le decine di progetti di microcredito che hanno come beneficiari le famiglie delle ragazze ospiti della Casa Famiglia Maria Romero. La Casa Famiglia Maria Romero unopera delle Figlie di Maria Ausiliatrice, si trova a Nairobi e accoglie bambine che provengono dalle baraccopoli. La Casa Famiglia provvede a quanto necessario per il loro sviluppo e la loro educazione. Gli operatori FMA hanno anche attivato, a beneficio dei famigliari delle bambine, diversi progetti di microcredito. Il fine quello di promuovere lo sviluppo socio-economico delle famiglie delle piccole residenti della Casa Famiglia, rendendole in grado di sostenersi autonomamente. Grazie ai benefattori, decine di nuclei famigliari hanno potuto avviare con successo micro attivit commerciali, come ad esempio il commercio di abiti usati acquistati all'ingrosso, produzione e vendita di piccoli oggetti, rivendita di prodotti alimentari, creazione di servizi logistici, come gli autotrasporti.

b) Angola

L'Angola cerca faticosamente di risollevarsi dopo una guerra civile e politica durata

ben 27 anni e terminata solo nel 2002, con oltre un milione e mezzo di morti e quattro milioni di profughi. Qui la Missioni Giovani supporta le attivit FMA volte al sostegno dei giovani, in particolare donne, anche attraverso progetti di microcredito resi possibili dai benefattori. In Angola, bastano piccole somme per riscattare una vita passata all'ombra della guerra e della sofferenza. Ad esempio, il giovane Jovem Francisco, assistito da FMA, grazie ai benefattori, ha potuto acquistare una motocicletta: oggi ha restituito interamente il prestito - utile ad erogare altri microcrediti - e ha realizzato il suo sogno di avviare una attivit di moto-taxi che gli permetta di sostenersi economicamente. E la famiglia di Valentino, che ha ottenuto un microfinanziamento per ottimizzare la canalizzazione dell'acqua nel loro campo a Catumbela, nei pressi della capitale Benguela. In entrambi i casi, poco pi di 500 euro hanno permesso di dare una svolta a tante vite.

c) Mokambo

L ONLUS sostiene i progetti di microcredito e microfinanziamento che FMA

riesce a promuovere e ad accompagnare nella Repubblica Democratica del Congo grazie al contributo dei benefattori. I progetti di microcredito sono rivolti in particolare a giovani e donne ed innescano un circolo virtuoso a favore delle microeconomie locali a tutto vantaggio della comunit. Mokambo ha 22 mila abitanti, per lo pi dediti all'agricoltura. La vicinanza al confine tra Repubblica Democratica del Congo e Zambia rende particolarmente difficile la vita a Mokambo. Tra i vari problemi, le tensioni sociali e la grande diffusione del baratto come forma di transazione commerciale sono certamente quelli con un maggiore impatto. A Mokambo FMA ha potuto sostenere l'attivit di 44 donne, madri di famiglia, tutte proprietarie di piccoli appezzamenti di terreno, che hanno formato una cooperativa per ottimizzare la produzione agricola e far fronte agli alti costi di esercizio (ad esempio, costi di trasporto,

irrigazione, sementi, tassi di cambio per l'importazione di materie prime dallo Zambia, etc.).La cooperativa vende al mercato locale tutta la produzione dei campi o utilizza parte della produzione in baratto per ottenere oggetti e servizi utili, anche nel vicino Zambia. Nonostante le difficolt iniziali, le giovani donne della cooperativa hanno trovato un rinnovato entusiasmo: intendono imprimere un ulteriore sviluppo alla propria attivit, inegrando l'allevamento di pollame e di allargare la cooperativa ad altre giovani madri.

1.7 Microimprese
Le microimprese sono sostanzialmente attivit produttive anche molto piccole e limitate, ma che hanno notevoli opportunit di svilupparsi se assistiti con servizi finanziari specifici. In molti casi vengono coinvolti i familiari e pochi altri dipendenti in piccole attivit orientate al sostentamento delleconomia familiare. La tecnologia utilizzata obsoleta e difficilmente sono previsti investimenti a causa della scarsit di fondi. Le entrate sono per lo pi rivolte al miglioramento delle condizioni di vita della famiglia e solo nel caso di imprese pi avviate sono indirizzate al reinvestimento nellattivit produttiva o nel miglioramento del luogo di lavoro. Leconomia di queste attivit strettamente legata alleconomia familiare dei proprietari: solo nelle situazioni pi consolidate e con maggior coinvolgimento di dipendenti c una tendenza a separare gli aspetti economici dellattivit da quelli della famiglia. Le politiche economiche sono differenti a seconda della scala di attivit: si va dallobiettivo della diversificazione della produzione per incrementare il reddito familiare e per minimizzare il rischio, alla maggiore specializzazione in particolari attivit, prima per aumentare le entrate della famiglia e poi per migliorare i profitti. In luoghi dove la sicurezza del lavoro molto precaria, i microimprenditori sono spesso non riconosciuti, anche legalmente, dal sistema economico e bancario; tuttavia, sono il fulcro dello sviluppo economico locale e del miglioramento della vita sociale. I beneficiari di molti programmi di microcredito sono donne: si cerca in questo modo di migliorare la loro condizione e coinvolgimento nella vita economica, e quindi il loro ruolo allinterno delle comunit, anche perch esse hanno dimostrato in diversi casi una migliore gestione delleconomia familiare e delleducazione dei figli. Le donne, inoltre, si sono rivelate molto pi affidabili degli uomini quanto a gestione dei crediti e ripagamento delle quote.

1.8 Riscontro sociale


a) Lotta alla povert

La metodologia del microcredito rivoluziona il modo di pensare

laiuto allo sviluppo nei programmi di cooperazione internazionale. Si tratta infatti di uno strumento che stimola lattivit produttiva e la dignit delle persone a cui viene data una possibilit di crescita che non viene regalata, ma prestata. Si abbandona in questo senso la logica del puro dono che tanti danni ha spesso recato quanto a conseguenze di forzati

programmi assistenziali e di creazione di meccanismi di dipendenza. Lo sviluppo economico viene sostenuto in questo caso attraverso la responsabilizzazione dei microimprenditori, come protagonisti e fautori della propria crescita: coloro che ricevono un prestito sono spinti a lavorare duramente per restituirlo poich per loro un occasione che non si ripeter facilmente. Il tentativo di ogni progetto di microfinanza/microcredito quello di creare le condizioni di sostenibilit dei programmi e delle istituzioni che ne prendono parte, ovvero la loro piena indipendenza operativa da interventi finanziari esterni e la creazione delle condizioni per una continua e duratura operativit. Nei Paesi in via di sviluppo risulta molto importante il contributo che leconomia informale d allo sviluppo economico nazionale. Le attivit delle diverse microimprese con i loro progetti di riscatto economico-sociale possono rappresentare fino al 50% di alcune economie nazionali. Secondo le Agenzie dellONU vi sono oggi nel mondo 500 milioni di microimprese, ma solo il 2% di esse ha accesso al credito. Puntando al potenziamento di queste attivit si cerca pertanto di rinvigorire i settori economici pi vitali, che possono consentire un rilancio delloccupazione, la circolazione di risorse e opportunit di investimenti. Il credito si accompagna in molti casi al risparmio, infatti in alcuni programmi il risparmio da parte dei pi poveri deve precedere la richiesta di credito. In questo caso una piccola somma del credito ottenuto viene trattenuta e destinata ad un fondo di risparmio obbligatorio che serve per favorire la cultura del risparmio anche tra le fasce pi povere della popolazione, al fine di programmare le risorse economiche in funzione delle esigenze della famiglia. Il risparmio significa poi maggiore sicurezza per far fronte a situazioni di crisi e di inaspettate calamit naturali: la prevenzione prende piede nella cultura di queste comunit. A livello di Istituzioni di microfinanza il risparmio pi comunemente utilizzato come garanzia di prestito per cui non viene restituito, anche se remunerato, fino a che il prestito non stato ripagato.

b) Coesione sociale

Lo strumento del microcredito nasce non solo come puro strumento

finanziario ma anche con lintento di sostenere legami e vincoli pi forti allinterno delle comunit locali, in quanto la partecipazione allo sviluppo economico collettiva. La tipologia di credito ai gruppi evidenzia proprio questa necessit di coesione sociale perch crea forti vincoli di pressione allinterno dei gruppi, relativamente alle quote da rimborsare, nonch una forte solidariet e aiuto comunitario di fronte alle difficolt di pagamento. Anche oggi ed in diverse parti del sud del mondo molti programmi di microcredito puntano allo sviluppo partecipativo attraverso metodologie bottom-up (che puntano cio dal basso verso lalto), privilegiando gli interessi della comunit nel suo insieme.
approfondimento:

Microcredito e le donne
Non basta dare il denaro strumento. Da questo punto Un elemento che accomuna il ruolo fondamentale del al povero, occorre diffondere uneducazione alluso di questo di vista le donne si sono rivelate molto pi affidabili degli uomini. le pi riuscite iniziative di microcredito nei paesi in via di sviluppo finanziamento delle donne. Infatti dal 97 uno degli slogan del

Microcredit Summit : raggiungere con il microcredito i pi poveri tra i poveri. Senzombra di dubbio le donne corrispondono perfettamente a questa definizione, poich in molte societ non hanno accesso n alla terra, n ad altre risorse produttive e tanto meno al credito che permetta loro di iniziare a produrre un reddito necessario al sostentamento di base. Inoltre le donne sono molto pi esperte nell ambito dell economia familiare e della gestione del risparmio: ecco perch la donna la migliore interlocutrice nei progetti di microcredito. chiaro per che nei contesti in cui vige una forte emarginazione femminile, luomo deve essere comunque integrato nel programma per evitare che si verifichino spiacevoli situazioni, come l utilizzo incondizionato del denaro ricevuto da parte del marito, dato che questultimo detiene il monopolio decisionale allinterno della famiglia. Non pu stupire, allora, che l 84% dei destinatari di micro prestiti siano donne. Se le donne negli ultimi anni sono riuscite ad entrare nel meccanismo del lavoro per avviare iniziative economiche autonome, lo si deve in gran parte alle organizzazioni collettive di assistenza alle donne indigenti attraverso la concessione di microcrediti e prestiti.

Perch le donne sono pi affidabili?


Prendiamo in esame la Guinea Bissau, considerato uno dei dieci paesi pi poveri al mondo con quasi un milione e mezzo di abitanti che dipendono per la quasi totalit da agricoltura e pesca. Le donne risultano molto pi affidabili degli uomini quando si tratta di restituire un prestito dato che il 100% di esse ha finora ripagato il debito contratto nei confronti degli istituti finanziari, mentre tra gli uomini la percentuale oscilla tra il 60 e l85%.A confermare questi dati c la dichiarazione di Ivo Sul Bald, vice presidente del Consiglio di amministrazione del Mpc-Divutec (Cassa di risparmio e di credito - Associazione guineana di studio e divulgazione delle tecnologie appropriate). Alla fine dellanno scorso ha detto avevamo circa 2.550 membri, di cui 98% donne, e tutte avevano pagato i loro debiti. Secondo Djould Djalo, responsabile della comunicazione del Mpc-Divutec, le donne sono pi responsabili degli uomini in questo campo, perch temono di ritrovarsi in tribunale o alla polizia per questioni di danaro. Ogni singolo micro-credito contratto dalle donne pu variare dai 35.000 a 1,1 milioni di franchi Cfa (da una cinquantina a circa 1.500 euro) ed utilizzato per finanziare commerci, in particolare importazione di vestiti, vendita di pesce, carbone e olio di palma. In Guinea Bissau sono numerosi gli istituti che offrono micro-credito: si trovano principalmente nei quartieri periferici pi disagiati della capitale Bissau, ma anche nelle zone pi centrali come Gabu, Kinara, Tombali, Ohio e Bafata.

2. Yunus Muhammad e la Grameen Bank


L ideatore principale del microcredito Yunus Muhammad, chiamato da molti il banchiere dei poveri, fondatore della Grameen Bank: la pi grande istituzione di microcredito a livello internazionale. In questi paragrafi conosceremo meglio questo economista, le caratteristiche generali e le ombre della sua creatura.

2.1 Grameen Bank


Fondata nel 1976, la Grameen Bank, ovvero banca del villaggio, una banca che si occupa di microfinanza in Bangladesh, in India, negli stati del West Bengal e del Sikkim. La Grameen Bank viene chiamata anche banca dei poveri perch concede micro prestiti alle popolazioni povere locali, ma anche in altri paesi, come appunto lAfrica, senza richiedere garanzie collaterali permettendo loro accesso al credito. La Grameen pensa infatti che se si presta una grossa somma difficile che venga restituita, se invece se ne prestasse una minore, si sostenesse con assistenza il debitore e gli si desse la possibilit di reinvestire gli interessi minimi pretesi, si otterrebbe un profitto individuale e collettivo. I concetti di base del microcredito attraverso la Grameen Bank sono pochi e semplici. Yunus Muhammad ha cominciato a lavorare con i pi bisognosi, con i diseredati della Terra, dopo aver conosciuto a fondo il sistema finanziario internazionale, al quale ha rivolto critiche durissime. Per Yunus le attivit dei maggiori istituti di credito mondiali e in particolare della Banca Mondiale sono uno spreco di risorse e alimentano la corruzione. Le grandi somme elargite dalle organizzazioni non arrivano a chi ne ha bisogno, si fermano prima, intascate da qualcuno o investite in attivit che non hanno ricadute durature sulle comunit. La Banca mondiale parte dall'alto, Yunus partito dal basso: la sua Grameen Bank nata da persone che sono andate in giro per i villaggi bengalesi ad offrire soprattutto alle donne piccole somme di denaro per avviare attivit imprenditoriali. I profitti ottenuti servono in parte a restituire il prestito e in parte a rifinanziare l'impresa. E come Yunus ha previsto, la percentuale di insolvenza minima.

a) Storia della Grameen Bank


La storia della Grameen Bank cominci nel 1974, quando Yunus, capo del programma economico rurale dell'universit di Chittagong, fece un viaggio con i suoi studenti nelle zone pi povere del Bangladesh, dove la carestia aveva ucciso migliaia di persone. L'esperienza cambi la sua vita, perch decise di impegnarsi a cambiare la situazione di quella gente. Yunus inizi prestando 27 dollari a un gruppo di donne che facevano cesti, in modo da consentire loro di espandere l'attivit. Il prestito iniziale consent loro di aumentare la produzione e restituire la somma. Fu l'inizio della Grameen Bank, poich alcune delle donne divennero "ambasciatrici" in altri villaggi del sistema del microcredito. Secondo dati aggiornati nell agosto 2006,la Grameen Bank ha 6,6 milioni di clienti, il 97% dei quali donne. La Grameen Bank oggi ha 1.084 filiali in cui lavorano 12.500 persone e i clienti sono 2.100.000, per il 94% donne. Il 98% dei prestiti viene restituito, perci la societ risulta in crescita. Il prestito medio di 309 dollari, mentre il pi alto mai concesso stato di quasi 20.000 dollari, serviti al marito di una delle socie della banca per acquistare un camion. Dal 1995 la Grameen non riceve pi contributi da donatori. La banca si finanzia con i depositi dei suoi azionisti, gli stessi beneficiari dei prestiti.

b) Le speranze della Grameen Bank

Nel corso degli anni la Grameen si estesa e ora raccoglie depositi, fornisce servizi, e gestisce varie attivit economiche finalizzate allo sviluppo, tra cui societ commerciali, telefoniche e nel settore dell'energia. Uno dei punti centrali del modo di agire di Yunus che si devono aiutare i poveri a provvedere a se stessi. Yunus lo dice chiaro nel suo libro Il banchiere dei poveri: non concede mai l'elemosina quando un mendicante gli tende la mano, perch quello non sarebbe un aiuto, al contrario innescherebbe un circolo vizioso. L'obiettivo della Grameen Bank la scomparsa della povert nel mondo, non il profitto per chi ne fa parte. "Grameen un messaggio di speranza, un programma che consentir di mettere la povert in un museo, che un giorno i nostri figli visiteranno. Allora ci chiederanno come abbiamo potuto che ci accadesse cos a lungo" ha detto Yunus. Pi che un obbiettivo, forse, un ideale: la sconfitta dell ingiustizia e della povert sembra essere un traguardo pressoch irraggiungibile senza una coesione abbastanza alta a livello mondiale.

2.2 Il fondatore: Yunus Muhammad


Muhammad Yunus nasce il 28 giugno 1940 a Chittagong, il pi importante centro economico del Bengala Orientale, in Bangladesh. Dopo gli studi in America tornato in patria.Nel 1972 diviene capo del Dipartimento economico dell'universit di Chittagong e nel 1974 il Bangladesh viene colpito da una grave carestia. Di fronte a tanta povert le persone erano solite a fare l'elemosina, ma la carit secondo Yunus non solo non utile, ma persino dannosa. Yunus comincia insieme ai suoi studenti a visitare i villaggi vicini per calarsi nella realt che lo circonda e interrogando gli abitanti scopre la loro condizione drammatica: essi acquistano la materia prima da un commerciante al quale sono costretti a rivendere i prodotti per un guadagno di pochi centesimi; oppure si rivolgono agli usurai, poich il credito ordinario per loro inaccessibile. Le banche infatti non sono disposte a dare prestiti per cifre molto piccole, perch il costo della pratica sproporzionato rispetto all'entit del credito stesso. Il prof. Yunus si rivolge alla banca Janata di Jobra per chiedere altro denaro per i poveri del villaggio. Con molta fatica Yunus riesce a farsi concedere un prestito di 300 dollari. I beneficiari sono i poveri del villaggio ma ogni microcredito, deve essere personalmente garantito dal professore. Nel 1976 Yunus riesce ad ottenere dalla la gestione sperimentale di una filiale della Krishi Bank che chiama "Grameen Bank" (banca rurale o del villaggio). Le dimensioni del progetto erano per ancora poco significative per poter destare l'interesse delle banche governative. Yunus doveva quindi dimostrare che il microcredito poteva funzionare anche su scala nazionale: ad accogliere la sua sfida il vice governatore della Banca Centrale. Il 6 giugno 1979 Yunus assume ufficialmente l'incarico di avviare il progetto "Grameen".

La regione era sull'orlo di una guerra civile, ma nonostante ci, nel 1982 solo dopo tre anni i risultati erano stupefacenti. Il programma di microcredito della Grameen si articola utilizzando una serie di diversi strumenti per rendere pi completo il servizio finanziario, infatti oltre al servizio di base costituito dalla concessione del credito, sono cos previsti fondi di risparmio mutualistici, fondi assicurativi, contratti di leasing per l'acquisto di attrezzature e veicoli. Alla fine del settembre del 1983 il consiglio dei ministri approva la proposta che rende la Grameen Bank un'istituzione finanziaria indipendente a tutti gli effetti e nel 1985 la partecipazione azionaria modificata a favore dei clienti azionisti ai quali va il 75% delle azioni emesse, mentre il restante 25% distribuito tra lo Stato e altri due istituti governativi: la Sonali Bank e la Krishi Bank. Nel 2006 Muhammad Yunus riceve il premio Nobel per la pace, che per un certo senso atipico, ma il senso della parola "pace" pu essere rivisitato: non solo la risoluzione di conflitti armati, ma le condizioni che rendono possibile mantenere la pace, come la difesa dei diritti umani, dell'ambiente o dello sviluppo sociale. Oltre ai micro prestiti la Grameen Bank ha assunto iniziative in vari settori dell'economia, (nell'irrigazione, nell'allevamento del pesce e nella telefonia) impegnata a promuovere presso i propri clienti l'igiene, la salute, l'istruzione scolastica, la pianificazione familiare, l'abbandono di usanze feudali. Il risultato una profonda rivoluzione comunitaria e la formazione di una societ pi moderna e tollerante.

Intervista a che tempo che fa

Durante Lintervista a che tempo che fa del 07/

03/2009 Yunus Muhammad ha esposto cosa significa per lui microcredito e le potenzialit di questo strumento. Secondo Yunus muhammad egli stesso ha ricevuto il premio nobel per la pace non quello per leconomia perch di solito il nobel per leconomia viene assegnato a persone che hanno avuto meriti accademici. Quello della pace invece pi interessante e coinvolgente. Infatti la pace si viene a creare quando tutti sono uguali cio quando si hanno stesse possibilit e in una societ in cui la differenza fra ricchi e poveri abissale, lunica soluzione eliminare, attraverso progetti come il microcredito, questa marcata diversit. Yunus prosegue dicendo di essere riuscito a costruire lidea di microcredito facendo il contrario di quello che le banche comuni facevano e fanno tuttora, infatti le normali banche concedono prestiti soltanto ai ricchi che possono dare garanzie, le istituzioni di microcredito ,invece ,ai poveri, considerati troppo inaffidabili per ricevere un prestito. In teoria la banca di Yunus Muhammad sarebbe dovuta essere la prima a fallire in un periodo di crisi generale, ma cos non stato. Lunica spiegazione che egli riuscito a darsi i ricchi non ripagano le banche. Basti pensare che il 98% dei 7,7 milioni di aderenti alla Grameen restituisce il prestito ricevuto.

2.3 Colpe della Grameen Bank


Da quanto illustrato finora, quello di Yunus sembrerebbe un sistema perfetto, privo di aspetti negativi, un invenzione che potrebbe il mondo. Nonostante i buoni propositi e la facilit di accesso al sistema, la Grameen Bank ha attirato intorno a s molti nemici.

In primo luogo la tendenza a finanziare le attivit svolte da donne ha creato molte frizioni dovute in parte alla religione e in parte alle tradizioni locali, che non vedono di buon occhio la crescita professionale delle donne e i cambiamenti che ci inevitabilmente provoca a livello sociale. Forse il successo delliniziativa ha di fatto sconvolto gli equilibri nel sistema del credito nazionale, con conseguenze facilmente immaginabili sui concorrenti sia pubblici che privati. Laccusa di usura stata rivolta spesso alla banca di Yunus, in quanto molti ritengono che vista lincapacit di rimborsare i debiti contratti, molti poveri si trovano a dover chiedere prestiti su prestiti rimanendo di fatto debitori a vita. Recentemente Yunus si ritrovato sul banco degli imputati per aver spostato senza autorizzazione, fondi per oltre quaranta milioni di euro ricevuti dallo stato norvegese e destinati alla Grameen Bank. Nello specifico avrebbe trasferito il denaro ad un'altra societ facente parte dello stesso gruppo finanziario, la Grameen Kaylan venendo meno agli accordi intrapresi con la Norvegia. In realt non si evidenziata alcuna irregolarit, in quanto la destinazione duso del denaro trasferito non stata dimostrata essere illecita. Colpisce il fatto che poco alla volta vengano alla luce storie scomode, dove se non esplicito il reato c almeno spazio per il dubbio. Tale atteggiamento risulta frequente laddove uniniziativa incontra il successo e diviene facile preda dei detrattori. Non questa la sede per poter giudicare fatti di cui non vi certezza, quel che certo che iniziative del genere possono aiutare molte persone a crescere e a cambiare la propria condizione.

3. M-Pesa
M-Pesa un servizio di fama mondiale che permette agli utenti di usare il telefono cellulare per compiere dei trasferimenti di denaro. Il pagamento attraverso dispositivi mobili potrebbe essere una cosa gi sentita, esempi come le applicazioni per smartphone Ebay e PayPal permettono di trasferire denaro via internet utilizzando il telefono. La rivoluzione portata da M-Pesa esclude l' utilizzo di internet, infatti questo metodo di pagamento funziona su tutti i cellulari che supportano una rete GSM, ovvero si pu usare ogni tipo di telefono capace di mandare messaggi. Proprio perch non necessita di internet, M-Pesa sta emergendo in paesi sotto sviluppati, in cui la maggioranza delle persone non pu permettersi un accesso alla rete ne uno strumento che ne usufruisca. Gli utenti di m-pesa caricano il denaro sul proprio account per mezzo di numerosi chioschi distribuiti sul territorio. Un esempio di utilizzo di m-pesa dato dai piccoli imprenditori che, attraverso il telefono, pagano i loro fornitori agevolando la velocit degli scambi economici.

3.1 Storia di M-Pesa


M-Pesa (M come Mobile e Pesa swahili, moneta) stato lanciato sul mercato nel 2007 da Safaricom, una compagnia telefonica nata come dipartimento della Kenya Posts & Telecommunications Corporation e divenuta nel 1993 una compagnia di telecomunicazioni privata e aggiornata alle reti GSM nel 1996. Il 40% delle azioni di Safaricom (divenuta la compagnia telefonica pi dffusa in Kenya) sono state acquistate da Vodacom (la branca

africana di Vodafone), lazienda che aveva prima sviluppato il software di M-Pesa, e che poi ha deciso di diffonderlo in Kenya come prima tappa di diffusione del microcredito, essendo un paese molto popolato ma con una bassa densit demografica. Nel 2010 c stato forse il traguardo pi importante di M-Pesa: oltre il 50% della popolazione adulta del Kenya aveva adottato il programma e il 68% dei Kenyani aveva utilizzato soluzioni mobili per pagare conti e fornitori nellanno precedente, inoltre sul territorio erano sorti pi di 23.000 chioschi per il servizio e lassistenza tecnica. Nel 2011, il 58% di tutti i pagamenti elettronici in Kenya sono stati eseguiti attraverso M-Pesa, definendo la posizione di leader per il software di Vodacom. M-Pesa non soltanto limitato al Kenya e alle nazioni limitrofe, ma si sta diffondendo in altri mercati come quelli asiatici: Afghanistan e India. Nella prima nazione M-Pesa stato diffuso tramite il principale operatore telefonico afghano, Roshan, sotto il nome di M-Paisa: Il servizio di pagamento via telefono si rivelato utile soprattuto a fini anti-corruzione delle forze dellordine locali, infatti utilizzando questo metodo di pagamento si scoperto che esistevano poliziotti fantasma, i quali percepivano denaro senza praticare la professione. Colui che ha fondato questo geniale servizio Michael Joseph, anche chiamato Steve Jobs africano per via della sua grande visionariet,

3.2 Contrasto con il Sistema


Safaricom, con la diffusione di M-Pesa, si pu definire come uno stendardo dellaffermazione del microcredito, e perci anche della lotta contro lemarginazione sociale ed economica degli stati come il Kenya. Infatti, il microcredito potrebbe essere alla base di un sistema economico pi stabile e che comprenda tutte le diverse economie del mondo, e con un diverso sistema economico ci sarebbe necessariamente un cambiamento a livello politico: perci, data la precariet che in questi tempi scuote le basi delleconomia e della politica mondiale, potrebbe essere una risposta per la risoluzione di vari problemi. Ma il pi importante problema che un nuovo sistema deve affrontare il cambiamento: se un sistema alla base di una piramide, non si pu semplicemente disgregare e sostituire.

a) Economia Lostacolo pi imponente che il microcredito deve affrontare, per, la


societ stessa che si creata nel corso del tempo: il capitalismo non un sistema perfetto, e lo dimostra il fatto che le banche sono divenuti i pesi principali di questa economia, poich hanno un enorme potere economico (e quindi anche politico), ma se si trovano in difficolt (la situazione odierna ne la prova) devono intervenire enti esterni, come lo stesso Stato, per provvedere ed assicurarsi che non vadano in bancarotta (sarebbe una perdita estremamente pesante per aziende e cittadini).

b) Corruzione Oltre al livello economico, poi, si presentano complicazioni anche a


livello politico e sociale che con il micro credito potrebbero essere risolti, come la dilagante corruzione (nella quale rientra enche levasione fiscale). Le grandi banche internazionali di solito concedono un prestito sostanzioso a un gruppo ristretto di utenti, che viene poi scisso

e distribuito in gruppi pi estesi (aziende, societ, corporazioni) controllati dagli utenti pi importanti : in questo modo basta che ci siano episodi di corruzione a livello dellaccordo tra la banca e un utente per diffondere denaro sporco a livelli talmente estesi da essere invisibile. In uneconomia di microcredito, invece, il prestito risulterebbe di entit molto ridotta, e ogni utente non riuscirebbe a divulgare il suo denaro in quantit tali che se fosse sporco potrebbe rappresentare una minaccia. Levasione pi pericolosa quella operata su grosse somme di denaro da parte di pochi individui, dato che risulta chiusa e difficilmente identificabile, mentre la micro evasione (per piccole somme di liquidi) rappresenta un problema meno pesante. L introduzione del microcredito nelle economie sviluppate occidentali non solo unidea: Michael Joseph, amministratore delegato di Safaricom per per 10 anni, ha dato le dimissioni, e ora lotta per laffermazione di questo sistema. Joseph ora sta collaborando con la Banca Mondiale, che ha iniziato diversi progetti di sostegno al microcredito. In un certo senso si ficcato nella bocca del mostro

Sitografia
1. http://it.wikipedia.org/wiki/Microcredito 2. http://www.slate.com/blogs/future_tense/2012/02/27/ m_pesa_ict4d_and_mobile_banking_for_the_poor_.html 3. http://www.microcreditsummit.org/pubs/reports/socr/Eng%20SOCR%202007.pdf 4. http://www.missionegiovanifma.org/index.php? option=com_k2&view=itemlist&layout=category&task=category&id=26&Itemid=172 5. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/page/Page-6f4d5a01-7032-4137-b2e8083be5eb2c5e.html?set=ContentSet-ceba8d70-1791-4abe-bb1b-4bc10f05dc25&type=V 6. http://ipsnotizie.it/nota.php?idnews=1814 7. http://www.ricorbolisolidale.org/cose_il_microcredito.html 8. http://newswatch.nationalgeographic.com/2012/07/04/the-invisible-bank-how-kenya-hasbeaten-the-world-in-mobile-money/ 9. http://www.scribd.com/doc/15739484/The-Microfinance-Revolution-Sustainable-Financefor-the-Poor 10. http://www.safaricom.co.ke/about-us 11. http://en.wikipedia.org/wiki/M-Pesa

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