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INTERNATIONAL SCHOOL OF GENOA GREGORIO ROMAIRONE

ANNO SCOLASTICO 2009/2010 RELAZIONE DI STORIA

LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

La seconda rivoluzione industriale è il processo di sviluppo industriale iniziato nella


seconda metà dell’Ottocento; con tale definizione si intende in generale la seconda
ondata di grandi mutamenti socio – economici dei paesi Occidentali, dopo quelli della
prima rivoluzione industriale iniziata alla fine del Settecento e conseguenti a una
nuova serie di grandi innovazioni tecnologiche e scientifiche.
In questo processo di trasformazione economica si è compiuto un passaggio da un
sistema agricolo-artigianale commerciale ad uno industriale moderno, caratterizzato
dall’ uso di macchine azionate da energia meccanica, dall’ utilizzo di nuove fonti
energetiche (es. petrolio ed elettricità) e dalla diffusione della fabbrica come luogo di
produzione; ne è conseguito un notevole incremento quantitativo e qualitativo delle
capacità produttive del paese coinvolto.
Inoltre l’utilizzo dell’acciaio ha permesso nuove soluzioni nel campo della meccanica
e quello del cemento armato nelle costruzioni; tutto ciò ha portato alla produzione di
macchine sempre più evolute in grado di prendere il posto dell’operaio: così è nata la
prima catena di montaggio.

All’interno della più generica definizione di “rivoluzione industriale“ va fatta una


distinzione tra prima, seconda e terza.
La prima, iniziata alla fine del Settecento, riguarda prevalentemente il settore tessile –
metallurgico e comporta l’introduzione della macchina a vapore, mentre la seconda,
che prende avvio a metà Ottocento, si sviluppa con l’introduzione dell’elettricità, dei
prodotti chimici e del petrolio; la terza, infine, avverrà nella seconda metà
dell’Ottocento e sarà caratterizzata dall’introduzione e l’ampia diffusione
dell’elettronica e dell’informatica.

La rivoluzione industriale comporta una profonda trasformazione del sistema


produttivo, economico e infine sociale. Infatti la comparsa della fabbrica e della
macchina contribuiranno alla nascita della “classe operaia”, retribuita per il proprio
lavoro da un salario.
Sorge così anche il capitalista industriale, proprietario della fabbrica e dei mezzi di
produzione .
Nella prima metà dell’Ottocento quindi si ha in Europa e negli Stati Uniti uno
sviluppo tecnologico senza precedenti che assicura ai paesi Occidentali la supremazia
tecnica in tutto il mondo.
La differenza con la prima rivoluzione sta nel fatto che le innovazioni tecnologiche
non sono frutto di scoperte occasionali e individuali ma di ricerche specializzate in
laboratori scientifici e nelle università finanziate dagli imprenditori.
Nel campo elettrico si producono i primi generatori che portano alla diffusione della
rete elettrica ad uso civile per l’illuminazione nelle case e nei luoghi di lavoro e
quindi, in un secondo tempo, all’utilizzo dei primi elettrodomestici.

Anche i trasporti diventano più sviluppati e complessi.


Il sistema ferroviario subisce un fortissimo accrescimento, si hanno poi le costruzioni
delle prime metropolitane e, nel sistema navale, grazie anche all’elica, si possono
costruire i primi scafi in ferro e in acciaio e quindi i transatlantici; inoltre le navi a
vela vengono soppiantate da quelle a vapore. L’ultima, ma non per importanza, è
l’invenzione dell’automobile.
Le comunicazioni si fanno più veloci e intense con la scoperta
dell’elettromagnetismo e l’invenzione del telegrafo ma la vera e propria rivoluzione
sarà l’invenzione del telefono, seguita non molto tempo dopo dalla radio.
Enormi e grandiose sono state le scoperte in campo medico e scientifico. Gli studi di
Darwin e Mendel hanno portato approfondimenti in anatomia, fisiologia e genetica e
le scoperte di Pasteur, Hansen, Koch e altri in campo epidemiologico, hanno
contribuito al debellamento di gravi malattie come la tubercolosi, l’antrace, la peste,
la lebbra, la rabbia e la malaria.
L’invenzione dello stetoscopio ed altri strumenti e gli studi sulle infezioni
nosocomiali, con la scoperta dei disinfettanti e degli analgesici, hanno consentito
progressi nella chirurgia e nelle condizioni igienico - sanitarie negli ospedali e nelle
case. Tutto ciò ha contribuito a far diminuire l’alto tasso di mortalità infantile e
quindi ad innalzare l’età media della popolazione e le aspettative di vita degli
individui.

BIBLIOGRAFIA

• T.S. Ashton, La rivoluzione industriale. 1760-1830 – Laterza, Bari 1970


• F.D. Klingender, Arte e rivoluzione industriale – Einaudi, Torino, 1972
• Pat Hudson, La rivoluzione industriale – Il mulino, Bologna, 1995
• Claude Fholen, Che cos’è la rivoluzione industriale, Feltrinelli, 1976

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