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Maurizio Sabbadini

08/2012

Il valore del distacco

IL VALORE DEL DISTACCO: DA ECKHART AI GRANDI MAESTRI


Il vero distacco comporta che lo spirito, in tutto ci che gli accade, nel bene o nel male,
nellonore come nella vergogna, sia cos immobile come un vasto monte sta immobile di fronte ad
un leggero vento. Questo pu dare limpressione di qualcosa di talmente alto da sembrare vano il
tentarlo o lo sperare di poterlo raggiungere. Il grande mistico e pensatore che scrisse queste
parole Meister Eckhart Tolle, domenicano, teologo, predicatore, che durante la sua vita, a cavallo
tra il milleduecento e il milletrecento, percorse in lungo e in largo il Reno dedicandosi alla
predicazione e alla cura delle anime di religiosi e religiose.
Il tema del distacco uno dei temi nodali dellesistenza, tra i pi grandi conseguimenti per
luomo saggio, potentissimo strumento per rendere la vita pi semplice. Spesso gli uomini sono
profondamente segnati dai perfidi influssi dellambiente esterno o addirittura non riescono ad
adattarvisi: non difficile immaginare che il distacco dovrebbe essere uno degli obbiettivi
principali di chi vuole superare tali difficolt ed evitare il disperdersi di grandi energie con
conseguenti esaurimenti e depressioni.
Secondo alcuni grandi psicologi, come Jung o Assagioli, la psicologia, senza mistica, cio
senza una dimensione spirituale di cui il distacco parte significativa, non pu dare alluomo una
risposta completa, n pu aiutarlo a risolvere i problemi ultimi di significato della vita. La pratica
del distacco pu ricollegare luomo alla sua vera essenza spirituale ed essenziale per la sua salute
mentale (e quindi fisica). Ma cosa significa esattamente distacco?
Meister Eckhart nei suoi sermoni identifica il punto pi alto della realizzazione spirituale
delluomo nellunione dellanima con Dio, che lessenza stessa della mistica, e la definisce
cognitio dei experimentalis (esperienza esistenziale del divino). Questa unione si identifica con il
processo stesso del distacco dalle cose materiali che per Eckhart deve essere assoluto, senza gradi
intermedi: difatti molto pi attento a indicare il punto di arrivo del cammino spirituale, che a
spiegare come fare, partendo dal basso dove siamo, a raggiungere questa vetta. In tal modo il
distacco pu sembrare talmente impossibile da raggiungere, privo di significato e lontano dal
modo di essere delluomo moderno, da farlo desistere ancora prima di iniziare. Questa una delle
ragioni per cui un Maestro vivente deve accompagnarci nel cammino spirituale, per indicarci gli
step (i passi) intermedi, che altrimenti non saremmo in grado di vedere.
Eckhart indica nel distacco la virt pi alta attraverso cui luomo pu unirsi nel modo pi
stretto a Dio, proprio perch lunica virt che non mantiene nessun legame con la creatura,
dove per creatura egli intende tutto ci che causale e temporaneo. Se nel cuore delluomo c tale
creatura, o parte di essa, allora Dio non si pu manifestare. Se Dio deve scrivere nel mio cuore
nel modo pi elevato, bisogna che dal cuore esca tutto quel che pu chiamarsi questo o quello, ed
proprio quanto accade con il cuore distaccato 1, cos scrive Eckhart Se prima non si svuota la
nostra coppa Dio non pu entrarvi.
Tramite il distacco luomo si libera da tutto ci che non essenziale, muore a se stesso; la
personalit, in quanto determinata, finisce, viene lasciata indietro, e finalmente lanima eterna
prevale e si congiunge con Dio. Il distacco in Eckhart la stessa esperienza dellunit con Dio,
tanto che egli arriva a definire Dio stesso supremo distacco2.
Uno dei metodi per allenare il distacco suggerito dalla Psicosintesi del famoso psicologo
Roberto Assagioli, ed il cosiddetto processo della disidentificazione, ovvero la separazione dellio
dai vari contenuti della coscienza, tra cui emozioni, pensieri, personalit, ruoli, funzioni con cui
lio tende spontaneamente ad identificarsi. Senza disidentificazione -almeno parziale- da questi
contenuti, il distacco non possibile: se io sono ovvero mi identifico- con questa particolare
emozione, pensiero o ruolo (gli esempi si sprecano, da sono una persona di successo a sono il
figlio, il coniuge o il genitore a sono lingegner, commendator, proprietario, direttore ecc.) ,
allora non ho nessuna possibilit di osservare e trasformare questo contenuto, perch manca
proprio quella distanza che mi permette di agire su di esso. Usando una definizione di
Assagioli stesso, il distacco quel processo interiore per cui l'individuo si scopre "cittadino di due
1
2

Meister Eckhart, Delluomo nobile. Adelphi, Milano, 1999, pag. 142


Ibid. pag. 146
1

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Il valore del distacco

mondi" e viene invitato a vivere "coi piedi per terra e la testa alta verso il cielo".
Il distacco un operazione di separazione tra due termini, lanima da una parte, e i contenuti
e le immagini dallaltra. Questoperazione di separazione in grado di darci la padronanza su tutti
quei contenuti mondani che, senza distacco, finiscono per renderci schiavi. Per Eckhart finch in
noi domina la creatura, la materia, e non Dio, noi siamo sotto il suo dominio, e scrive in
proposito: Perci un uomo buono dovrebbe vergognarsi di fronte a Dio e a se stesso
nellaccorgersi che Dio non in lui, che non il Padre compie in lui le opere, ma che ancora vive in
lui la misera creatura, determinando le sue inclinazioni e compiendo le sue opere.3
Eckhart sostiene che il distacco innanzitutto unesperienza, uno stato di coscienza da
realizzare attimo per attimo, regolarmente. Egli esortava i suoi ascoltatori a realizzarlo entrando in
contatto con Dio nel qui e ora: nelle sue prediche diceva prima che io esca da questa chiesa e
prima che io finisca questa predica. Solo nel distacco pu esserci libert, che anche liberazione,
gioia e autentica felicit.
Ma attenzione, i contenuti su cui operiamo il distacco continuano tuttavia a esistere, luomo
pur nel distacco, ci dice Eckhart, non pu vivere senza attivit, non pu restare senza opere: Si
tratta di imparare a vedere Dio in tutte le cose e a permanere senza ostacoli in ogni opera e in ogni
luogo, in mezzo a qualsiasi tipo di contenuti.4."Il punto non quindi eliminare i contenuti
e le opere, ma non identificarsi o attaccarsi a essi e gestirli da un punto centrale che
resta saldo e immutabile.
Nel caso delle emozioni, ad esempio, il distacco non deve significare repressione o inibizione,
atteggiamenti che tra laltro sortiscono esattamente il risultato opposto, in quanto ci che
reprimiamo tende a ritornare in modo ancora pi forte e pericoloso; le emozioni continuano ad
essere presenti, non spariscono, anzi siamo consapevoli della loro mutevolezza e della loro vacuit,
quello che cambia il nostro atteggiamento verso di esse, non agiamo pi in preda ad esse, non ne
siamo pi dominati, le accettiamo e le gestiamo in armonia e serenit.
Poich spesso sono proprio le emozioni causa delle nostre sofferenze, e le sofferenze a loro
volta ci causano emozioni, al distacco si collega uno dei temi etici fondamentali cio quello
dellaccettazione della sofferenza. Sofferenza che inevitabile, spesso anche utile nei periodi
di evoluzione: si tratta di affidarsi, di accettare una volont pi grande della nostra, quella di Dio
(e del Maestro), rinunciando alle preferenze e alle antipatie dettateci dalla mente. Sia fatta la
tua volont significa accettare, accogliere benevolmente, riconoscere la volont di Dio in tutto
ci che accade. Sia esso povert o ricchezza, malattia o salute, gioia o disperazione, tutto deve
essere benaccetto alluomo che ha unificato la sua volont con quella di Dio. Un tale uomo si trova,
lontano dalla propria personalit, affrancato dalla propria volont, in una pace totale: Se ti piace
la volont di Dio, tu sei proprio come in paradiso, qualsiasi cosa ti avvenga o non ti avvenga5,
scrive in proposito Meister Eckhart, e commentando le parole di Cristo al Getsemani lanima mia
triste fino alla morte, egli afferma che la sofferenza di Cristo deve essere stata certamente
enorme ma questo dolore, che pure lui provava, toccava solo luomo esteriore, mentre luomo
interiore in lui restava immutabile e distaccato. Infatti il domenicano scrive ancora: Non mai
esistito un santo a cui la pena non abbia fatto male e per il quale lamore non sia stato piacevole, e
nessuno giunger mai a questo punto, tuttavia a chi mantiene lanimo distaccato e unito a Dio,
quel che allora gli accade non ostacola leterna beatitudine, in quanto ci non tocca la pi alta cima
dello spirito, lass dove esso permane unito con la carissima volont di Dio.
Non si pu diventare insensibili a gioia e dolore, n, come esprime Eckhart, un suono
penoso pu essere una dolce musica darchi, ma lessenziale il distacco. E lo spirito che
domina la gioia e il dolore.
Vi sono per Eckhart due direzioni fondamentali del distacco: una verso tutte le cose e laltra
verso se stessi. Il distacco da se stessi proprio il punto chiave per il teologo domenicano: finch
luomo non rinuncia a se stesso, non muore a se stesso, rester perso nella molteplicit e
lontano da Dio. questo il distacco pi radicale, quello che costituisce la morte dellego e la
3

Delluomo nobile, cit., pag.164


Ibid. cit., pag.69
5
Meister Eckhart, I sermoni. Paoline, Milano, 2001, pag. 331
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Il valore del distacco

rinascita in spirito, la vera chiave dellunione mistica: lio deve morire e solo allora,
nella assoluta povert dello spirito, pu avvenire lincontro con Dio, la generazione
di Dio nel fondo della nostra anima. Il tema dellabnegare proprium (annientamento
dellego, distacco dallio) in Eckhart strettamente connesso a quello della volont: morire a se
stessi significa rinunciare alla propria volont personale. Lego caratterizzato da volont
possessiva e separativa, negare tale volont che non una volont libera perch sempre
determinata dalle cose cui si lega, mettere fine alle pretese del pensiero appropriativo e
interessato. Il distacco dalla propria volont coincide con lavere una sola volont con quella di
Dio.
Sorge per a questo punto una domanda solo apparentemente superflua: chi non capisce la
sua vera volont e non ne ha mai fatto esperienza, come pu rinunciarvi? Possiamo abbandonare
qualcosa che non ancora non conosciamo? Occorre quindi avere ben presente che la fase iniziale di
questo processo di evoluzione prevede prima la scoperta della propria volont e il suo utilizzo, per
poi, solo dopo, arrivare alla rinuncia ad essa, ovvero farne il suo uso pi nobile, ovvero
rinunciarvi per fare la volont di Dio e del Maestro. In parole povere non possiamo troppo
velocemente saltare le tappe intermedie.
Altri aspetti basilari del distacco, sul piano terreno, sono rappresentati dalla comprensione
che i vari aspetti dellesistenza possono essere paragonati ad un gioco o a una rappresentazione
teatrale, questultima con gradazioni che come ben sappiamo- vanno dalla commedia brillante
alla tragedia, soprattutto in famiglia. Se noi riusciamo a comprendere, profondamente, che la
realt vera solo quella spirituale, quella dellio sono quello per intenderci, mentre tutto il resto
qualcosa che interpretiamo, ma non siamo, mi si permetta la battuta, il gioco fatto. Occorre
solo imparare bene le regole del gioco, o il copione della commedia, perch di sicuro importante
giocare o recitare con il massimo impegno e concentrazione, perch tutti si aspettano questo da
noi, e non prenderli sul serio sarebbe controproducente, ma sempre ben sapendo che in qualsiasi
momento potremmo interrompere gioco e rappresentazione, per ritrovare noi stessi e il vero filo
conduttore della nostra esistenza. Questa consapevolezza, una volta compresa profondamente,
un buon allenamento per portarci gradualmente a realizzare sul piano fisico quel distacco che ci
aiuta a vivere meglio: s, perch vedere la nostra vita con obbiettivit ci porta anche a fare scelte
sempre migliori e pi consone ad un vivere etico in armonia con lo spirito e in pace col mondo.
Un altro aspetto veramente importante del distacco riguarda il famoso concetto di cui si
tratta anche nella Bhagavad Gita, ovvero la necessit, per luomo che vuole evolvere spiritualmente
e che contemporaneamente vuole risolvere parecchi suoi problemi esistenziali, di agire senza
aspettarsi il risultato di tale agire. Luomo non pu esimersi dallagire, cos insegna Krishna al
discepolo Arjuna, questa la sua stessa essenza, unessenza a cui non pu sottrarsi, tuttavia deve
concentrarsi esclusivamente sul compiere al meglio lazione che svolge nel qui ed ora,
disinteressandosi completamente dei possibili risultati, lasciandoli completamente in mano al
Maestro e a Dio. Questo modus agendi, oltre ad essere il segreto del successo, nel senso di
massimizzazione del risultato finale, ha anche la grande prerogativa di elimina il fardello delle preoccupazioni e delle delusioni, fonte inesauribile dei problemi psicologici umani.
Infine, a comprendere fino in fondo tutti gli aspetti del distacco, ci viene in aiuto una famosa
metafora del Maestro Kirpal Singh, quella dellalbergo: si tratta di vivere lesistenza come se si
fosse entrati in un albergo, dove si viene accolti con gentilezza e tante persone sono al nostro
servizio, dove si pu godere di ottimo cibo, camera con vasca idromassaggio e quantaltro,
comunicazioni piacevoli con persone di ogni genere e provenienza, attenzioni di ogni genere, ma
sapendo sempre perfettamente che un giorno dovremo pagare il conto e partire. Giusto quindi
godere dei piaceri offerti, ma essendo sempre ben consapevoli della loro temporaneit.
Il supremo distacco, come dicono i maestri, si trasforma infine nel vedere Dio in ogni dove,
in ogni persona e in ogni manifestazione della natura e del nostro quotidiano. Intravedendo questa
essenza ci si pu automaticamente distanziare dalla sua parvenza materiale e dunque illusoria.
Per realizzare il distacco dobbiamo quindi passare per una profonda comprensione, una
trasformazione graduale quanto inesorabile del nostro essere materiale, realizzabile solo con
laiuto di una Guida che sappia dove infine si deve andare a parare.
Capire esattamente cosa vogliamo nel profondo e poi esercitare la nostra volont nel decidere
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Maurizio Sabbadini

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Il valore del distacco

quotidianamente cosa meglio per noi a livello etico, per arrivare a volere esattamente quello che
il nostro vero bene, quello che il Maestro conosce meglio di noi, processo tuttaltro che
banale. Fondamentale per questa realizzazione la meditazione quotidiana, uno strumento
pratico che aiuta luomo ad esercitare la propria volont nel senso dellevoluzione e aiuta lo spirito
a distaccarsi dagli attaccamenti esteriori.
Lobbiettivo finale da raggiungere, grazie alla meditazione e ad una vita etica, la
realizzazione della dimensione divina da sempre presente nelluomo, anche se per lo pi non
avvertita e nascosta: il momento fondamentale di questo processo risulta essere il distacco. Come
diceva Guru Nnek: Per possedere tutto, desidera di non possedere niente. Se si vuol gioire di
tutto, non si deve provare attaccamento per nulla; se ci si vuole liberare da tutte le sofferenze,
occorre liberarsi da tutti gli attaccamenti. Ci che genera sofferenza sono gli attaccamenti ai
beni di questo mondo. Quando essi ci vengono a mancare, proviamo dolore.
Quindi, come dice il nostro Maestro6, il distacco il bene pi grande, e pu derivare soltanto
dalla vita dello spirito. Quando noi abbiamo imparato ad apprezzare le cose spirituali,
automaticamente cadono da noi gli attaccamenti agli oggetti fisici, proprio come lacqua cade
dalle penne del cigno quando esso si leva in volo asciutto. Con la meditazione lessere umano
muore a se stesso e si fa puro nulla, permettendo cos a Dio di entrare; lio si distacca dai contenuti
della mente, si eleva e risale fino ad essere assorbito dalla fonte, il S spirituale, lAnima. E questa
identificazione porta finalmente luomo al raggiungimento di una dimensione totalmente nuova
fatta di pace, armonia, pienezza dellessere, gioia, amore e beatitudine.

Discorso La Luce del Maestro da La Luce divina nella Bibbia di Pier Franco Marcenaro, pagg. 80-82
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