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Numero 0 - Ottobre 2014

In questo numero
Messaggio di Amedeo
Intervista a Roberto Cecconello
Quattro risate tra un incastro e un
altro
Arca Incontro 2014: Realizzazioni
su misura
Il cantastorie
Io sono un hobbista - I Parte
Pesce fuor dacqua
Messaggio dal Compilatore

Pag. 1 Attrezzi e trucchi per forumisti


Pag. 1
Pag. 4 Iniziare a tornire - quale macchina ? Pag. 8
Pag. 10 Sulla strada di Tucson - Parte I
Pag. 10
Pag.11

Il dcoupage

Pag. 14

Pag.
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Natale dellArca 2014


Sega a telaio
Costruzione di pannelli in massello
Contribuite al prossimo numero!

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Tutti i contenuti di Arca Magazine sono messi a disposizione sulla base dei termini della licenza
Creative Commons.
Questa raccolta non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornata senza alcuna
periodicit, ed riservata agli utenti del forum Larca di Legno (www.arcadilegno.it) per una
consultazione offline. Non pu pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge
n.62 del 2001.

Fare dellArca una guida per i nostri lavori legnosi e al tempo stesso un luogo dove trovarsi per quattro chiacchiere in
relax il nostro obiettivo principale. E dopo sette anni di navigazione, tra bonacce, tempeste e periodi di vento in poppa,
siamo sempre determinati a perseguirlo, anzi ogni giorno di
pi.
Un altro pensiero che ci ha guidato in questi anni quello di portare il forum fuori
dal forum: mediante incontri informali, laboratori strutturati come quello di Davide
di inizio mese, ma anche mediante strumenti che garantiscano una maggior continuit
e una maggior facilit di fruizione per tutti (vicini e lontani come diceva una vecchia
trasmissione radiofonica).
A furia di rimuginare, Fabrizio ha avuto unidea che non sar
nuova, ma che secondo noi pu funzionare: la creazione di
una raccolta di tutto il meglio dellArca, sia proponendo
contenuti nuovi (interviste, recensioni, tutorial ad hoc), sia
attingendo a quellArea Contenuti ricca di piccole gemme che
non tutti conoscono e utilizzano.
Siamo consapevoli che non si tratta di una iniziativa sconvolgente, ma di una semplice estensione di arcadilegno.it, ma
pensiamo che sia utile e interessante.
Lo davvero? Questo sta a voi deciderlo. Arca Magazine sar
un file pdf liberamente e gratuitamente scaricabile da tutti
gli iscritti e liberamente circolabile ad amici parenti e conoscenti (del resto la licenza Creative Commons serve proprio a
questo, no?).
Ma leggerlo e circolarlo non basta (e che, dobbiamo faticare solo noi?). Se davvero lo apprezzate, mettetevi in contatto con
noi tramite lapposito indirizzo email e offrite un contributo
per i prossimi numeri.
Buona lettura !
Amedeo

Arca Magazine N. 0

Attrezzi e trucchi
per forumisti
Ci sono tre attrezzi di fondamentale importanza per i forumisti; la matita, le mani, e la fotocamera. Stranamente, non si
parla quasi mai di questi attrezzi, quindi cerchiamo di svelare
qualche trucco.
La matita,
ben
affilata
sintende,
non solo
serve per
segnare gli
incastri, ma anche un validissimo strumento di disegno. Per
capire cosa vogliamo costruire,
serve un modello. Non importa
se non siamo dei bravi artisti,
limportante chiarire i punti
fondamentali del progetto. Le
buone idee non vengono a
comando, ma quando arrivano,
bisogna essere pronti. Anche
uno schizzo minimale sufficiente a far tornare in mente
i dettagli. Un disegno, anche
rozzo, parla meglio di decine
di parole, di fruizione immediata e facilmente modificabile.
Inoltre, un disegno permette di
sollevare dubbi latenti prima
di tagliare il legno.
(segue alla pagina successiva)

Ottobre 2014

Attrezzi e trucchi per forumisti (segue dalla pag. prec.)


Quando ci sono dei dubbi, meglio discuterne. Facciamo uno schizzo, lo fotografiamo, e
pubblichiamo la domanda. In questo modo pi facile che gli altri capiscono cosa intendiamo,
senza dover scrivere fiumi di parole. Un semplice disegno va pi che bene anche per le risposte,
specialmente quando il linguaggio tecnico pi una barriera che un aiuto.
Le mani sono attrezzi di primaria importanza che prima o poi bisogna mettere al lavoro. Preparato
il disegno, bisogna cominciare da qualcosa anche quando i dettagli non sono del tutto delineati.
Altrimenti si rischia di entrare in una fase di analisi paralisi dove non ci muoviamo pi finch
ogni elemento sia stato studiato nei minimi particolari. Ma cos rischiamo di non iniziare mai.
Ma anche le mani hanno bisogno
di imparare, quindi non buttiamoci subito a lavorare le tavole buone. Gli atleti - bravi e non
- fanno riscaldare i muscoli prima della gara. Prendiamo qualche pezzo di scarto, o legno meno costoso e facciamo delle prove. Non andato bene? Facciamo due foto e chiediamo il perch. Facciamo due o tre prove differenti, un tipo di incastro
meglio di quellaltro? Ripetiamo le operazioni, anche in momenti differenti. Di solito il secondo o
terzo tentativo va meglio del primo.
La fotocamera ha lo scopo di documentare, ma anche di descrivere. Qualcosa nel disegno non ci
convince? Facciamo una foto e pubblichiamola. Quel taglio va sempre storto? La fresata non
venuta bene? Mettiamo due o tre foto del nostro processo, cos probabilmente qualcuno sar in
grado di dare una mano. Il lavoro un regalo? Mettiamo un album di foto nellimballaggio
non tutti sanno quanto tempo serve o come viene costruito. Oppure foto stampate su una piccola
pennetta per i tecnofili.
Ma come si fa a lavorare e tenere la fotocamera in mano? Non si fa! Esistono dei piccoli
treppiedi, persino per i cellulari, che di fatto costituiscono una terza mano. Insieme allo scatto
temporizzato permettono di trasformare la propria fotocamera o cellulare in un terzo occhio sempre pronto ad immortalare il nostro lavoro.
Possiamo anche realizzare dei filmati non necessariamente da pubblicare - ma semplicemente
per vedere se la nostra tecnica migliorabile. Pialliamo dritto? Facciamo i fori perpendicolari?
Siamo sempre in una posizione di sicurezza mentre lavoriamo? E sorprendente cosa possiamo
imparare studiando i nostri movimenti da un altro punto di vista.
Buoni trucioli!
John (jhl-verona)

Arca Magazine N. 0

Ottobre 2014

Intervista a Roberto Cecconello


Partiamo da lontano: parlaci del tuo rapporto con la natura e con il legno.
Nei confronti di Madre Natura cerco di essere rispettoso, di prelevare non pi di quanto sia
rigenerabile. Vivo, in pratica, allinterno di un bosco e godo della compagnia di svariate specie di
animali ed un buon modo per comprendere che la Natura di tutti, non un appalto esclusivo
degli essere umani.
Hai mai tagliato un albero? Se lo hai fatto, perch e come?
Possiedo un piccolo appezzamento boschivo, per lo pi Castagni; oltre a tenere pulito il sottobosco
si rende necessario talvolta dare spazio ad alberi giovani, a scapito di esemplari malandati o malati.
In queste occasioni ho abbattuto un albero, con lascia.
Sono nato nel 1960 da famiglia contadina, in una delle alte valli biellesi. Il
legno ha accompagnato la mia infanzia per necessit pi che per piacere; di
legno gli attrezzi contadini, i giocattoli dellepoca e limmancabile slitta. Di legno
i compagni di giochi: pomeriggi passati in avventure fantastiche, solo, nei boschi.
Arrivo cos alle scuole medie superiori. Per frequentare listituto tecnico devo
recarmi a Biella, una metropoli in confronto al mio paesino di 300 anime; fra le
materie c falegnameria (ben 4 ore settimanali) e linsegnante mi fa conoscere
il tornio. Mi sento a casa. Gli anni passano in fretta, portandomi al diploma
in chimica; giusta soddisfazione per i sacrifici dei miei genitori, che possono
finalmente dichiarare di avere un figlio studiato, comera in uso allora. Frasi e
situazioni dantan, cos drammaticamente lontane dal cinismo e dallincuranza
odierna, eppure sembra ieri. Il legno ormai lontano dai miei pensieri; nella
multinazionale per cui lavoro faccio carriera e mi vengono affidati lavori in Paesi
stranieri, lontano da casa e dagli affetti. Seduto sullennesimo aereo, decido che
finito un tempo, voglio una vita diversa. Acquisto una vecchia stazione di posta
(vi sostavano i muli da trasporto di una fornace) e decido di ristrutturarla. Vado ad imparare i rudimenti
della falegnameria da un artigiano compiacente e ritrovo il legno: pavimenti, pareti, soffitti, mobili. E il
tornio, naturalmente, cos sono di nuovo a casa. La tornitura, piano piano prende sempre pi spazio, fino ad
oggi. Cos tanto spazio che scrivo e leggo di tornitura, insomma studio la tornitura e presiedo unassociazione
di tornitura (AIATL). E mi sento bene.

Come e quando iniziata la tua passione per la tornitura? Qual stata la molla che ti ha
spinto?
Dopo aver acquistato quella che sarebbe diventata la mia casa, ho preso lezioni da un falegname
per essere in grado di costruire dai serramenti ai mobili ai pavimenti. Il primo locale abitabile
stato il laboratorio; durante la costruzione dei mobili, mi venuto luzzolo di aggiungere qualche
pomello, piccole cose che dessero un tocco in pi. Da l lidea di usare un tornio; poi, come ben sa
chi si avvicina alla tornitura, il resto viene da s!

Arca Magazine N. 0

Ottobre 2014

Intervista a Roberto Cecconello (segue dalla pag. prec.)


Cosa provi quando hai tra le mani qualche oggetto che hai
realizzato con il tuo tornio?
Soddisfazione. Per me, tornire come parlare. Attraverso quello
che produco, posso veicolare pensieri e concetti. Dallideazione
al prodotto finito si dipana una distillazione di ci che alla
base dellidea e quindi, il lavoro finito rappresenta sempre una mia
sintesi personale.
Consiglieresti la tornitura come attivit antistress?
Assolutamente si! In Gran Bretagna alcuni tornitori sono diventati
tali perch, dopo aver subito un infarto, i medici hanno consigliato
la tornitura del legno proprio come antistress. Certo, occorre
imparare bene le tecniche di base, in modo che avendo molto
controllo sulla lavorazione, non vi siano imprevisti o tensioni, sia
muscolari che psichiche.
Tutti possono imparare a tornire?
Sicuramente si, a meno di non avere gravi difficolt di coordinazione motoria, la tornitura alla portata di chiunque. Naturalmente, Figura 1.
ebiara)
come in molte altre attivit, la passione e lassiduit nel praticare
danno i migliori risultati.

Imperiale (acero e

Secondo te per diventare un bravo tornitore bisogna iniziare


da giovani oppure si pu diventarlo anche in et avanzata?
I tempi per assimilare le tecniche di tornitura sono relativamente
brevi, diciamo che nellarco di un anno un fervente tornitore pu
aver esplorato il conosciuto. Dopo di che, dipende esclusivamente
dal suo spirito artistico e dalla volont di studiare e conoscere,
in altre parole la qualit della sua evoluzione. Quindi anche un
anziano ha notevoli chances di divertirsi e diventare un ottimo
artista. Il vantaggio di iniziare fin dai 13/14 anni legato ad
una minore impronta mentale del conosciuto, che favorisce quindi
evoluzioni artistiche anche estreme.
Quali sono le caratteristiche che bisogna avere per diventare
un bravo tornitore? Al primo posto, in assoluto, la volont ferrea di conoscere ed imparare. Spirito dosservazione e precisione,
subito in seconda battuta. La manualit e la padronanza tecnica
Figura 2. Wabi Sabi (platano e
migliorano (tranne rari casi) con la pratica e quindi sono un demogano)
rivato. Le idee, la curiosit, la voglia di affondare la mente nella
cultura, sono indispensabili, per andare oltre un banale oggetto in legno.
Arca Magazine N. 0

Ottobre 2014

Intervista a Roberto Cecconello (segue dalla pag. prec.)


Da dove arriva il bisogno di diffondere la passione per la tornitura agli altri, e di fondare
un associazione a questo proposito?
Dal sorriso che vedo sorgere sulle labbra dei miei allievi quando realizzano i loro
primi oggetti; il sintomo di un benessere interiore, che si prolunga nel tempo.
Svolta nel modo corretto, la tornitura coinvolge un insieme importante di
campi; si va dalla metallurgia alla botanica, dalla storia allarchitettura e
poi, ancora, funzioni mentali e motorie. Coinvolgere le persone, in questi
tempi, in simili interessi quantomai entusiasmante. Lassociazione nasce
proprio per arrivare a molte pi persone di quante ne avrei potuto cooptare
personalmente.
Perch Artisti Tornitori e non semplicemente Tornitori? La tornitura
del legno, intesa in senso utilitaristico, spira intorno alla fine degli anni 50
(anno pi, anno meno); negli USA, circa un decennio prima, grazie a pionieri come Prestini, si
inizia invece ad intravedere la tornitura come forma espressiva, assimilabile alle Arti figurative, in
grado di esprimere concetti che travalicano lutilizzo delloggetto e anzi, quasi sempre, ne fanno
unicona. In sostanza, ci si allontana dalla produzione di necessit a fini pratici per andare verso
una forma dArte di tipo figurativo, come la ceramica o la vetreria. Artisti tornitori non quindi
posa, ma distinzione dintenti.
Lassociazione nasce alla fine del 2013. Siete gi in grado
di stilare un bilancio di questi primi mesi di attivit?
Alcuni dei target iniziali sono stati raggiunti, altri sono in via
di raggiungimento. Quindi ad oggi, direi che il primo anno
di vita si avvia a concludersi con un bilancio soddisfacente.
Quali gli obiettivi a medio/lungo termine dellassociazione?
Lassociazione AIATL nasce specificatamente per diffondere
la tornitura del legno, attraverso lorganizzazione di mostre,
concorsi, seminari. A medio termine contiamo di avere un
punto daggregazione in ogni regione italiana, riferimento
necessario per sviluppare una rete di attivit fisiche e non
virtuali. Nel lungo periodo siamo fiduciosi nellottenere la
creazione di un circuito artistico di levatura internazionale,
con laggiunta di attivit di corollario.

Figura 3.

Arca Magazine N. 0

Autoritratto (Melo e Kaki)

Ottobre 2014

Intervista a Roberto Cecconello (segue dalla pag. prec.)


Cosa ti senti di dire ai tornitori principianti o aspiranti tali in
veste di presidente dellAIATL?
Tornire una buona attivit; soddisfa il desiderio di manualit a
costi, tutto sommato, accessibili e apre le porte ad una miriade di
possibilit. Inoltre , forse, lunica arte in cui convivono paritariamente professionisti, hobbisti evoluti e neofiti. Con grande senso
di cameratismo e condivisione.
Qualche consiglio a chi vuole avvicinarsi alla tornitura. Come
iniziare in pratica (strumenti necessari, primo tornio, prime
attivit pratiche) ?
Il primo consiglio recarsi presso un buon tornitore e passare un
paio dore nel suo laboratorio; avrete cos una panoramica esauriente sul mondo della tornitura. Per quanto riguarda le sgorbie, evitare
lacquisto dei cosiddetti kits, mentre per il primo tornio, lofferta
attuale ampia e occorre individuare larticolo pi soddisfacente
nel rapporto prezzo/qualit tenendo conto del budget ma anche
Figura 4. Sospensione (Ulivo e
delle aspirazioni del futuro tornitore. So bene che sono indicazioni
Mogano)
di massima, ma la trattazione esauriente degli argomenti, con le
eccezioni e gli adattamenti personali, richiederebbe uno spazio davvero importante. Un ulteriore
consiglio, che pu dare buoni frutti se valutato con buonsenso, consta nel seguire pi forum
sulla tornitura lignea; quelli di cui stiamo parlando sono gli argomenti pi trattati in assoluto
e sicuramente sono state sviscerate le opportunit pi varie. In ogni caso, prima di acquistare,
ponete i quesiti relativi a ci che vi interessa, le risposte arriveranno.
Intervista a Roberto Cecconello (Cecco)
a cura dello Staff di arcadilegno.it

Gli apprendisti dellArca


Lo staff dellArca di Legno ha avviato uninteressante iniziativa finalizzata a realizzare progetti legnosi collaborativi ad hoc per gli
apprendisti dellarca. Ogni apprendista assistito da un senior o
maestro dellArca, dalla scelta del progetto allultima mano di finitura!
Lo scopo delliniziativa, oltre a favorire lapprendimento dei meno
esperti, di rimettere il lavoro di qualit al centro, e favorire un
clima di maggiore collaborazione tra tutti i colleghi, esperti e non.
Liniziativa sempre aperta a nuove adesioni, potenziali apprendisti
e senior sono invitati a leggere il regolamento delliniziativa ed a comunicare la propria adesione. Allora
cosa aspettate?

Arca Magazine N. 0

Ottobre 2014

Iniziare a tornire - Quale macchina?


Un bel giorno prendiamo la decisione che vogliamo imparare a Tornire per
hobby e, chiss, in un prossimo futuro, a livello professionale. La prima cosa
da fare sar quella di prendere informazioni sui torni disponibili nel mercato
dellusato e del nuovo. Oggi esiste un ampio ventaglio di opportunit, molto
dipende da quanto si disposti a spendere. Tuttavia, il primo consiglio che posso
offrire a chi si accinge ad acquistare un nuovo tornio quello di stare alla larga
dai torni a prezzo molto basso, prodotti in lamiera.
Esistono torni in varie dimensioni e forme, a prescindere dai marchi, e tutti hanno una caratteristica in comune, inducono una rotazione del pezzo di legno per permettere al tornitore
di asportare facilmente materiale tramite opportuni attrezzi. Lunica differenza tra i torni la
dimensione dei manufatti che possibile realizzare, quindi, per rispondere alla domanda Quale
tornio posso acquistare? posso dire che tutto dipende da ci che avete intenzione di realizzare.
Possiamo suddividere i torni in tre categorie principali, torni mini, midi e grandi, vediamoli
insieme nel seguito di questo breve articolo.
Torni mini (Mini Lathes). Sono i pi piccoli della categoria,
il diametro massimo possibile che
si pu lavorare
255 millimetri e
la lunghezza masFigura 5. Da sinistra: Holzmann D460, un modesto tornio ad un prezzo accessibile,
sima 355 millimeJet mini.
tri. La lunghezza
di tornitura pu essere aumentata aggiungendo una prolunga. La dimensione contenuta di questa classe di torni permette di spostarli fuori dal laboratorio quando non si ha pi spazio o si
vuole riorganizzare quello esistente, oppure ancora portarli a fiere e manifestazioni per alcune
dimostrazioni. Tra questi segnaliamo il D460 (Holzmann) e il Jet mini (Fig.5).
Torni Midi (Midi Lathes). Questi Torni sono un p pi grandi di quelli appartenenti alla categoria
precedente (mini), e per questo motivo sono in grado di sopportare lavori pi pesanti dei precedenti.
Questi torni permettono di tornire pezzi aventi diametro compreso tra 255 e 355mm, una lunghezza
che arriva a 460 millimetri, e con laggiunta di una prolunga possibile arrivare fino a 1000mm.
Tra gli appartenenti a questa categoria segnaliamo il Vicmarc VL 150, il Woodfast M305 ed infine il
Jet Midi (Fig. 6).
(continua nella prossima pagina)

Arca Magazine N. 0

Ottobre 2014

Iniziare a tornire - Quale macchina?

Figura 6.

(continua)

Da sinistra a destra: Vicmarc VL 150, Woodfast Midi M305 con prolunga e Jet Midi

Torni
grandi
(Full size Lathes).
Questi
Torni
sono dotati di
motori
grandi
e potenti, sono
molto pesanti, e
consentono
di
realizzare manufatti lunghi fino
a 6 metri! Inoltre
vengono venduti
in
differenti
configurazioni: Figura 7. Vicmarc VL 300 (uno dei pi desiderati tra i Tornitori), e VB 36, uno dei
alcuni sono pi torni pi pesanti.
adatti a lavorare
ciotole e piatti (Bowl and Platters), e sono indicati come torni a letto corto, altri invece si dicono
avere il a letto parallelo al legno (si dice letto il binario del tornio). Con altri torni della stessa
categoria si lavora invece per rotazione del mandrino. Ad esempio, per lavorare la gamba di un
tavolo, questa viene tenuta tra il trascinatore, che montato allalbero del tornio che gira, e la
contropunta. Inoltre, alcuni dei torni pi grandi hanno una testa girevole che vi permetter di
ottenere un diametro di lavorazione ancora pi grande. Segnaliamo, in questultima categoria, il
Vicmarc VL 300 ed il VB 36 (Fig. 7).
Possiamo concludere affermando che per ogni tipo di lavoro da realizzare esiste un tornio in
grado soddisfare le vostre esigenze, dunque a voi la scelta!
Antonio (nonnotony48)

Arca Magazine N. 0

Ottobre 2014

Sulla strada di Tucson - Parte I


Nel pomeriggio del 12 settembre 1878, il giovane Harvey McCluskey, percorreva la strada che da nord portava a Tucson.
Harvey da qualche mese lavorava come cowboy nel ranch doppio T, appartenente a Jim Sullivan che si trovava ad ovest di
Safford. La strada era lunga ma Harvey la percorreva quasi
fischiettando e col cuore leggero. Aveva appena passato un mese
intero sui pascoli alti verso le White Mountains in compagnia di
un branco di vacche e non vedeva lora di divertirsi un pochino
tra le case di Tucson. Gli era stata concessa unintera settimana
di riposo dal vecchio Sullivan ed era immediatamente partito
per quelloasi di piacere che doveva sembrargli una cittadina come Tucson. Il tempo era caldo e umido, ma
Harvey aveva un solo pensiero fisso: raggiungere Tucson al pi presto, tuffarsi in una bella tinozza di acqua
calda, levarsi di dosso la polvere ed il puzzo delle vacche e poi passare unallegra serata in un fumoso saloon
giocando a poker e bevendo whiskey. E poi magari fare una capatina nella casa di maRosa e finire la notte
tra le braccia di una delle sue ragazze. Nessun altro pensiero poteva affollargli la mente. Nemmeno quanto
gli era stato detto alla partenza dal ranch sembrava turbarlo. Il suo amico Fred Murray lo aveva avvisato che
alcuni giorni prima era passata dal ranch una pattuglia di cavalleria proveniente da Fort Huachuca. I soldati
avevano avvisato che una piccola banda di Apache, comandata da Loco, era scappata dalla riserva di San
Carlos e stava compiendo scorrerie nel sud-est dellArizona. Che poteva importargli di Loco e degli Apache?
Ad un giorno di cavallo ancora cera Tucson che lo aspettava con le sue delizie. Questi pensieri non potevano
preoccuparlo nemmeno quando dovette inoltrarsi in un piccolo canyon che gli permetteva di accorciare la
strada. Harvey ud uno sparo, avvert il fischio della pallottola che lo sfiorava e vide uno sbuffo di polvere
sul terreno. Senza pensarci un secondo spron il cavallo verso un gruppo di rocce che potevano fornirgli un
riparo adeguato. Una sinfonia di spari riemp il silenzio del luogo e Harvey si acquatt dietro un grosso
masso. Vide, o gli sembr di vedere, le steste di alcuni Apache nascosti sopra il bordo del canyon. Il giovane
cap che la sua situazione era disperata e tra un colpo e laltro di winchester si sforzava di intravedere una
possibile via di scampo.
Giuseppe (Lapin)

Quattro risate tra un incastro ed un altro


Ges camminava con i propri discepoli quando incont uno storpio che piangeva. Gli chiese: - perch
piangi? - e lo storpio gli rispose: - Signore, non lo vedi che sono storpio? Piango per la mia condizione. Ges fu mosso da piet, oper un miracolo e lo storpio guar. Pi tardi incontr un uomo senza gambe
che piangeva. Gli chiese: - perch piangi? - e luomo senza gambe gli rispose: - Signore, non lo vedi che
sono senza gambe? Piango per la mia condizione. - Ges fu mosso da piet, oper un miracolo e luomo
riavette le gambe. Pi tardi incontr un altro uomo che, senza mostrare alcuna menomazione, piangeva
lo stesso. Gli chiese: - perch piangi? - e luomo gli rispose: - mi piace lavorare il legno con la pialla e
sono un frequentatore dellArca di Legno. - Ges allora gli sedette accanto e pianse insieme a lui.
Giuseppe (lapin)

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10

Ottobre 2014

Arca Incontro 2014: Realizzazioni su misura


Nei giorni 4 e 5 Ottobre 2014, si svolto
uno degli incontri organizzati dallArca
di Legno. Lincontro si tenuto a Savignano sul Rubicone (FC), dove Davide
ha messo a completa disposizione la sua
favolosa bottega.
I primi ad arrivare sul luogo dellappuntamento sono stati Francesco e Luca che,
presi dallentusiasmo e la voglia di fare
qualcosa, hanno tempestato di domande
Davide: Cosa Facciamo? Realizzeremo qualcosa tutti insieme? Ma dove sono John ed
Amedeo? Di conseguenza Davide decide di
portare i due nel suo Laboratorio e inizia
a organizzare lo spazio per il tema dellincontro: Realizzazioni su misura. Mentre
discutiamo di una realizzazione per labitazione di Luca, arrivano anche gli altri. Fatti Figura 8. A sinistra: Francesco e Luca. Al centro (da
i saluti e le presentazioni, visto lorario si sinistra): Francesco, Amedeo, Luca, John, Davide.
decide di andare a mangiare qualcosa.
Una piadina sembra la miglior soluzione.
Il gruppo si dirige quindi verso un chiosco che si trova nelle vicinanze dove vengono gustate ottime piadine romagnole
accompagnate da piacevoli bevande.
Il pomeriggio del 4 Ottobre riprendono
le attivit e John inizia a parlare del
funzionamento delle pialle, in particolare come ottenere una buona affilatura tramite le pietre e come squadrare un
pezzetto di legno.

Figura 9.

Seguono tutti con grande interesse la lezione di John. Successivamente Luca e


Francesco mettono in pratica quanto appreso ed in laboratorio cadono i primi trucioli. La voglia di provare viene anche ad
Amedeo che impugnata una pialla si mette
allopera per squadrare e portare gli ultimi

John al lavoro

ritocchi al pezzetto di rovere.


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11

Ottobre 2014

Arca Incontro 2014: Realizzazioni su misura

(segue dalla pag. prec.)

La prima giornata volge al termine. Dopo le faticose ed impegnative ore trascorse al duro lavoro la comitiva si
reca a cena in
un tipico Agriturismo sulle colline del Rubicone:
Il Cucco. Si tratta di un bel casolare di campagna
restaurato nel rispetto della tradizione e tutti insieme passano una
piacevole serata
in allegria gustando la tipica cucina
romagnola. Stanchi per il viaggio
e per il lavoro,
concentratosi soFigura 10. Luca (a sinistra) e Amedeo (a destra)
pratutto a livello
mandibolare, si
ritirano a dormire e ricaricare le batterie in vista della giornata successiva.
La mattina del 5
Ottobre, alle 9:00,
si recano nuovamente in laboratorio dove Davide fa una breve carrellata di
alcuni materiali
Figura 11. Da sinistra: multistrato, listellare con MDF, listellare con MDF finito bianco
interessanti per
la costruzione di mobili su misura. Oltre ai classici truciolati, multistrati ed mdf, si possono
trovare materiali semilavorati interessanti anche per lhobbista.
Arca Magazine N. 0

12

Ottobre 2014

Arca Incontro 2014: Realizzazioni su misura (segue dalla pag. prec.)


Infatti, alcune aziende producono dei semilavorati a misura, molto
utili se si ha poco tempo a disposizione e si vuole portare a termine
il proprio lavoro. Ad esempio esistono delle tavole di multistrato
gi pronte alluso, con le quali possibile creare cassettiere di
qualsiasi genere, basta scegliere la misura desiderata ed assemblare
il tutto. Ottimo risultato con il minimo dello sforzo!!!
Si passa ad un interessante excursus sullimportanza della ferramenta. Davide spiega che per realizzazioni di alto livello importante conoscere le varie tipologie di accessori e materiali da usare,
cos da garantire la durata nel tempo di una struttura ben fatta.
Esistono infinite soluzioni proposte da Aziende come Blum o Hettich
che consentono livelli di personalizzazione elevatissimi ma che per
via del loro numero limitato di utilizzatori, soprattutto a livello industriale, rischiano di essere poco conosciute anche dai professionisti. La
mattina sta per volgere al termine e si parla dellimportanza della
finitura.
Secondo Davide una finitura soddisfacente alla portata di molti a patto di scegliere bene i prodotti e rispettare i cicli di passate.
Figura 12. Davide
Ci racconta che dopo molte ricerche ha trovato i prodotti che ritiene giusti e che si sentito di consigliare agli attenti partecipanti
dellincontro. Generalmente usa un ciclo allacqua sia per il fondo che per il trasparente con
un ultima passata finale in acrilico che coniuga ottima resistenza all abrasione superficiale ed
ai raggi ultravioletti. Il risultato dellapplicazione della vernice applicata a scopo dimostrativo
molto soddisfacente (Fig. 13, c-d).
Arca Incontro 2014 ha
fatto conoscere nuove
persone tra
loro accomunate dalla
passione di
lavorare il
Figura 13.
Da sinistra a destra: a) lato cassetti gi pronto, b) vernice per legno, c)
legno e dalla
dimostrazione di Davide
voglia
di
passare insieme due giornate divertenti. Insomma unoccasione di quelle da prendere al volo, che
ti lascia bei ricordi e felice di aver condiviso le proprie esperienze con i tuoi amici.
Francesco e Luca (Francesco81 - Luca89)
Arca Magazine N. 0

13

Ottobre 2014

Il dcoupage
Se per hobby si intende unattivit praticata nel tempo libero per piacere,
interesse e divertimento, allora il dcoupage rientra a tutti gli effetti nella
categoria poich occorre curiosit, attenzione, pazienza e voglia di azzardare!
La definizione classica recita: una tecnica decorativa che consente di rinnovare
oggetti di qualsiasi tipo e materiale, con figure ritagliate ed annegate con parecchie
mani di vernice di finitura, eliminando completamente lo spessore della carta. Ma il
dcoupage molto di pi perch consente, meglio di altre tecniche, di esprimere
la propria creativit. Limportante non fermarsi ma continuare a sperimentare:
nuovi materiali, nuove tecniche, colori, forme e soprattutto nuovi abbinamenti di carte e di
tecniche, la differenza la far il buon gusto nella scelta dei colori, della composizione e del
supporto.
E cos si
parla
di
dcoupage
pittorico,
print room,
dcoupage
materico,
shabby chic,
dcoupage
3D e via
dicendo,
allinsegna
di una evoluzione che
lo
rende
sempre
pi interes- Figura 14. In alto, da sinistra a destra: cornice, quadretto, vassoio. In basso, da sinistra a
sante
ed destra: portapenne, cofanetto, portafazzoletti.
articolato.
FIG. 14. La cornice stata realizzata in legno con primer, colore acrilico azzurro, tovagliolino,
un tocco di decoupage pittorico, foglia oro, vernice finitura allacqua; Il quadretto costituisce un
progetto dedicato al blu del Marocco realizzato con una tavoletta di balsa, tecnica craquel a due
colori, immagine da fotocopia con decoupage pittorico, tavolette gesso da cornice, garza ingessata
come ornamento, vernice finitura allacqua. Infine il vassoio stato ottenuto recuperando un
vecchio vassoio in legno (decoupage pittorico) e impoegando gesso, colori acrilici, tovagliolino,
vernice finitura. Il portapenne da tavolo stato realizzato in legno, usando prove di craquel,
carta riso, vernice finitura. Il cofanetto stato realizzato in legno trattato con colore acrilico,
carta riso, vernice finitura. Infine il portafazzoletti un contenitore in legno grezzo, gesso,
acrilici con tecnica craquel, ritagli tovagliolini, vernice finitura.
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Ottobre 2014

Il dcoupage (segue dalla pag. prec.)


Le carte costituiscono uno degli elementi fondamentali, a partire dal taglio E questo uno dei
momenti meno divertenti ma, con un po di fantasia, si pu ovviare allinconveniente. Esistono
in commercio carte molto sottili, una via di mezzo tra la carta tradizionale da dcoupage e un
tovagliolo. Queste, una volta strappate, sono
Figura 15. Scatoletta
ideali per la tecnica del dcoupage pittorico. Infatti la possibilit di dipingere sulla carta riprendendone le sfumature e
trasferendole sul supporto, permette di non perdere tempo tagliando,
il colore infatti coprir eventuali imperfezioni del bordo della carta.
Unalternativa allo strappo costituita dalla bruciatura dei contorni
con una candela,
un accendino, per
rendere il ritaglio
pi vissuto. Ma
Figura 16. Scatola portasigari (a sinistra) e scatoletta
se proprio bisogna portagioie (a destra)
tagliare, allora si
useranno forbici a punta curva, lunghe e corte, e taglierini.
Per ottenere un buon risultato, occorre prima preparare loggetto, e
per questo necessario conoscere le caratteristiche del supporto. I
supporti pi usati per il dcoupage sono il legno, il vetro, la stoffa, il
metallo, la plastica, il cotto, la cera, il cartone, la ceramica, la tela per
pittura, il sughero. La superficie pi facile da decorare senzaltro il
legno. A seconda che il legno sia grezzo o trattato, gli accorgimenti da
usare sono diversi. Per legno grezzo e legno a poro aperto, si intende
il legno non trattato con nessun tipo di vernice. Uno degli svantaggi sta
nel fatto che questi legni si deformano molto facilmente ed il vantaggio
principale costituito dal fatto che la colla penetra immediatamente
nella struttura facendo aderire perfettamente il ritaglio di carta.

Da wikipedia.it: Il dcoupage una tecnica


decorativa, il cui nome
deriva dal francese dcouper, ovvero ritagliare. Nota in Italia come
lacca povera o arte povera, era stata introdotta nel XVIII secolo dai
mobilieri veneziani per
abbreviare i tempi di
realizzazione di mobili
laccati a cineseria o con
scene galanti di gusto tipico del 700 incollando
stampine ritagliate e dipinte; grande produttrice nel settore delle carte era la stamperia Raimondini di Bassano del
Grappa. Tecnica semplice che non richiede particolari doti artistiche
oggi molto diffusa, con
un gran fiorire di riviste e fiere specializzate
e materiali professionali. La variet di carte,
colle, pennelli, oggetti e
scrap-art talmente vasta che anche a un principiante di avvicinarsi a
questa tecnica e produrre decorazioni deffetto.

La scatoletta (Fig. 15) stata ottenuta mediante applicazione di immagini piane con colla
vinilica e immagini in rilievo con colla a caldo con laiuto di un supporto rigido. Per la scatola
portasigari (Fig. 16) stato impiegato un mordente tinta noce, unimmagine da fotocopia in
b/n, corteccia e sughero, ed infine vernice finitura. La scatoletta portagioie (Fig. 16) una
piccola scatoletta in legno grezzo, gesso, craquel, acrilici, tovagliolino, vernice finitura.
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Ottobre 2014

Il dcoupage (segue dalla pag. prec.)


A seconda degli
utilizzi, il legno
dovr essere trattato con vari tipi di sostanze, come ad esempio
il turapori, la cementite tradizionale, il gesso acrilico, gli smalti sintetici tradizionali,
le vernici acriliche
allacqua.

Figura 17.

Da sinistra: contenitore (tinozza), quadretto etnico, pala per pizza

Altro aspetto fondamentale la scelta della colla. Si useranno colle viniliche con diverse diluizioni, pi liquida per
il legno e tutti i materiali porosi, di media densit per le superfici laccate e una pi densa per le
superfici molto lucide. Unalternativa sono le colle spray che si usano essenzialmente per ottenere
degli incollaggi precisi e piatti.
E per finire le vernici protettive: in gel, per legno, ad acqua, anticanti, screpolanti. Meglio
acquistare tutte e tre le tipologie di vernici a pennello: opaca, satinata e lucida. Inoltre due tipi di
vernici spray trasparenti, opaca e lucida. La gomma lacca dar agli oggetti un effetto invecchiato.
La tecnica delloro foglia una delle pi antiche, ed tra quelle che valorizzano maggiormente
il dcoupage. Esistono due tipi di doratura, una eseguita con la foglia doro zecchino a 24 carati e
una con la foglia doro sintetica. La tecnica del craquel consiste in una base o una finitura che
simula una superficie antica per mezzo di piccole crepe. Per creare leffetto craquel si ricorre ad
un errore, cio si uniscono due vernici incompatibili fra loro che provocano una reazione che d
origine alle crepe. Non una tecnica molto semplice ma il risultato certamente di grande effetto!
La tinozza in Fig 17 stata trattata con gesso, colori acrilici, carta riso, vernice finitura allacqua
su una piccola tinozza in legno. Per il quadretto etnico (al centro) sono stati impiegati legno
di balsa, gesso acrilico, tovagliolino, pittorico, stencil, applicazione sughero e stecche cannella,
vernice finitura. Infine, la pala per pizza (alla destra) stata decorata con gesso, tovagliolino,
craquel, applicazione motivi ornamentali, vernice finitura.
Il finto marmo unesperienza di grande soddisfazione, prove di questa realizzazione da parte di
abilissimi artigiani sono datate fin dal 2200 a.C. Venne poi usato per impreziosire porte o soffitti
e piani di tavoli. I colori che noi usiamo sono sempre gli acrilici. Poi esiste il trompe-loeil, un
genere pittorico che d lillusione della realt. Esistono delle belle realizzazioni con questa tecnica
di finte cornici, necessaria abilit e studio delle ombre.
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Il dcoupage (segue dalla pag. prec.)


Il finto lapislazzuli si ottiene usando acrilico bianco, blu marina, terra dombra bruciata, blu
oltremare, che opportunamente mescolati, creano il colore della pietra dal fondo maculato blu con
pagliuzze doro.
Passando agli esempi pratici, passo ad elencare brevemente alcune delle mierealizzazioni su legno
(vedi Fig. 14, 15, 16 e 17): scatolette di vario formato, portapenne da tavolo, portafazzoletti, vassoi,
quadretti, pala per pizza, contenitori vari, cornici. I materiali e le tecniche impiegate per questi
oggetti sono stati descritti nei riquadri A,B, e C.
Non occorre acquistare sempre supporti nuovi, spesso in casa abbiamo oggetti che non usiamo
pi e non ci servono. . . il dcoupage permette di dar loro nuova vita, reinventarli. Vecchi mobili,
tavoli, sedie, comodini, si possono restaurare e rinnovare con il dcoupage, una vecchia scala di
legno pu diventare un originale porta asciugamani, levigata dipinta e decorata. Spesso i mercatini
sono unottima occasione per fare acquisti interessanti e ottenere un risultato finale diverso e
raffinato. Non necessario conoscere lantiquariato, si pu iniziare con vecchi oggetti di latta,
alluminio, metallo smaltato, come catinelle, secchi, portamestoli, annaffiatoi, zuppiere e tanto
altro ancora. Insomma basta buona volont e voglia di imparare.. i risultati arriveranno e poi
comunque vale la prima regola: loggetto deve prima di tutto piacere a noi!!
Buona creativit a tutti!
Tiziana (Tiziana)

Il legno vivo!
Vi mai capitato di avere a che fare con tavole che hanno perso la loro regolarit geometrica nonostante
siano state squadrate a dovere? In questi casi siamo abituati a dire che le tavole si sono imbarcate.
Il fenomeno dovuto ai cambiamenti climatici dellambiente circostante ed alla capacit del legno di
perdere o acquisire acqua.
Per ridurre o ancora meglio annullare il fenomeno importante procedere con attenzione in tutte le
fasi della lavorazione, ancora prima durante la scelta delle tavole grezze, che vanno selezionate con
attenzione: ne andrebbe controllato il colore, perch in linea di massima le tavole pi scure sono sempre
le pi stagionate, inoltre andrebbero soppesate per sentire i cambi di peso relativi allumidit
Se il legname sufficientemente stagionato, una settimana di riposo in laboratorio pi che sufficiente.
Al contrario, legname di cui non si conosce la stagionatura andrebbe lasciato riposare in laboratorio
per almeno 15-20 giorni.
Infine, la squadratura andrebbe fatta in modo graduale. E consigliabile lasciare qualche mm in pi
su tutte le facce rispetto alla misura finale, e rimuovere la stessa quantit di legno da ogni faccia. Il legno
dovrebbe quindi riposare da un giorno ad una settimana in modo che le tensioni liberate durante la
piallatura possano portarlo ad un nuovo equilibrio. Successivamente lo si pu portare alla dimensione
finale voluta. Volete saperne di pi? . . . Consultate questo articolo di Arcapedia. Buona lettura!

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Ottobre 2014

Il Cantastorie
Ciao! Sono Il Picchio, scultore per passione, autodidatta per scelta. Prediligo
scolpire tronchi dai quali emergano personaggi appartenenti al mondo Fantasy
che vivono nei boschi, in particolare spiriti del legno che mi incutono tranquillit.
La scultura ritratta in Figura 18 si chiama Griot. Il Griot un uomo cantastorie
che in Africa tramandava la cultura e il sapere di un popolo tramite il canto,
per questo motivo ho voluto scolpire un libro nel mezzo della sua fronte in segno
di cultura, e delle foglie portate dal vento che indicano il passaggio delle stagioni.
In basso ci sono spighe di grano ad indicare labbondanza che un popolo ha nella sua cultura. Il
tronco di betulla con una altezza di cm 60 e un diametro di cm 30/35.
Per scolpire il legno sono necessarie alcune conoscenze di base, ad
esempio quali attrezzi utilizzare:
sgorbie, scalpelli,
raspe, lime ecc. Il
loro uso dipender molto dalla nostra manualit e
capacit di capirne i segreti. Se
Figura 18. Griot
dovessi dare un
nome alla tecnica che ho costruito negli anni per scolpire la chiamerei casuale inventiva,
giusto per evidenziare che ognuno di noi trover la sua tecnica personale con il tempo e la
pratica.
Per scolpire, ad esempio un volto, bisogna studiare bene le proporzioni, non tanto per una perfetta riproduzione del soggetto, che tra laltro
risulterebbe noiosa, almeno per me, ma per evitare errori grossolani che
renderebbero la scultura poco armoniosa. Armonia quindi una delle parole
chiavi della scultura, ogni scultura, anche se non proporzionata al 100x100,
deve essere il pi possibile armoniosa.
Per ottenere i primi risultati che definirei dotati di armonia utilizzavo un
cubetto di Tiglio di larghezza 8cm e base 4x4cm. Questo perch il tiglio
molto morbido e ben lavorabile. Tracciavo il disegno del volto da scolpire,
Figura 19.
Esercizio anche in modo grossolano, a cavallo dello spigolo rappresentante laltezza
di Scultura
(Fig.19).

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Ottobre 2014

Il cantastorie (segue dalla pag. prec.)


Wood Spirit (Fig.20) stato il mio
primo e piu classico spirito del legno.
Capelli e barba in massimo rilievo per
risaltare la sua natura integrata con
il tronco stesso (io esisto perche tu
esisti).
Lamento rappresenta il lamento della natura verso gli abusi a lei rivolti. La bocca aperta in senso di grido (Basta!), e lespressione delle rughe forma un cerchio per concentrare
lattenzione sulla bocca.
Primavera fa parte delle quattro stagioni. La principale caratteristica di
queste sculture il soggetto spirito Figura 20. Da sinistra a destra: Wood Spirit, Lamento, Primavera,
del legno rappresentato con gli occhi Settembre
chiusi per indicare alluomo la giusta armonia che deve trovare con la natura. Le stagioni sono
indicate sopra la testa con intagli che sembrano uscire dai suoi pensieri.
Settembre una scultura analoga a Primavera. Per realizzarla ho cominciato ad intagliare il naso
che la parte pi sporgente del volto e poi abbassando e arrotondando il resto vien da se.
Per intagliare un tronco di dimensioni notevoli conviene prima utilizzare una elettrosega in
modo da sgrossare e abbozzare la figura. Poi quando si vicini alla forma che si vuole ottenere
si prosegue con le sgorbie e le raspe. Le sgorbie che utilizzo per ottenere questi volti sono
essenzialmente quattro, con riferimento alla numerazione Pfeil, nota marca produttrice di
attrezzi da scultura, rispettivamente 3/10, 11/4, 12/4, 5/5. Uso la misura 3/10 per sgrossare e
stondare la parte superiore del volto, mentre risulta ottima anche per modellare zigomi, profili
della bocca e della barba. La misura 11/4 utile per scavare gli occhi e modellarne le forme,
mentre la 12/4 per barba e capelli (si tratta di una una sgorbia a V). La 5/4 si usa per piccoli
stondi, come i lati del naso. Il risultato tuttavia frutto di tanti tentativi, ed il processo di
lavorazione molto soggettivo, infatti le sgorbie possono essere usate anche parzialmente,
ovvero usando solo uno spigolo, tecnica che permette molteplici lavori, ad esempio la sgorbia a
V puo diventare se usata da un solo lato uno scalpello piatto ideale per arrotondare.
Vorrei offrire un piccolo consiglio: se chiudendo gli occhi non si riesce a visualizzare cio che si
vuole ottenere, allora conviene fermarsi, consultare le fotografie del soggetto, controllare le misure,
le proporzioni, la forma, e quando sar entrato finalmente in testa si potr procedere senza paura.
Emanuele (picchioscultore)

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Ottobre 2014

Natale dellArca 2014


Cari amici,
lo staff dellArca di Legno vuole riproporre una tradizione che risale oramai
al lontano 2008, il Natale dellArca.
Si tratta di uniniziativa che ci permette di scambiare regali e trascorrere spiritualmente insieme la festa di
Natale.
Chi vorr partecipare dovr rendersi disponibile a preparare un regalo di Natale destinato ad un altro arcanauta, e di
conseguenza a riceverne uno, a sorpresa!
Ricordiamo brevemente la meccanica delliniziativa agli Arcanauti saliti a bordo nel 2014:
E possibile donare qualunque cosa inerente il legno: Utensili, libri, manufatti, jigs, etc., etc. I doni
possono essere nuovi o usati, autocostruiti oppure acquistati. Siccome ci che conta il pensiero,
proponiamo di mantenere il valore dei beni donati entro i 20-30 euro.
Chiunque vorr aderire dovr inviare la propria adesione per MP ad un coordinatore che sar comunicato
in un apposito thread su arcadilegno.it che si occuper di raccogliere gli indirizzi ai quali spedire i regali.
Il destinatario di ogni regal sar selezionato in maniera casuale, e
lindirizzo di spedizione sar comunicato ad ogni partecipante in tempo utile per la spedizione.
Ogni partecipanete dovr confezionare opportunamente il dono e spedirlo a proprie spese.
Per garantire lanonimato dei doni basta inserire il coordinatore come mittente.
Il termine ultimo per le adesioni sar il 15 novembre 2014, e le spedizioni partiranno non oltre il
30 novembre, in modo da essere sicuri che i pacchetti possano arrivare in tempo.
Sarebbe molto carino aggiungere una lettera allinterno del pacco.
Lapertura dei pacchi dovr avvenire non prima della sera della Vigilia di Natale (non dimenticate di
immortalare levento!).
Scrivi anche tu la tua lettera a Babbo Natale! E bello tornare un po bambini!...Chiediamo ad ogni
iscritto al Natale dellArca 2014 di scrivere una lettera a Babbo Natale da pubblicare sullArca, per
chiedere ci che sta pi a cuore a ciascuno di tutti noi.
Aderite numerosi per trascorrere un bellissimo Natale insieme!
Lo staff dellArca Di Legno (staff@arcadilegno.it)

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Ottobre 2014

Io sono un hobbista - Parte I


In un giorno di fine Agosto 2014, ad un certo fabrizio979, amministratore di un Forum sulla
falegnameria dal nome inquietante di Larca di legno, balen in testa una di quelle idee che una
volta esposte vengono di primo acchitto definite geniali con molta bonariet, ma che in fondo in
fondo possono in realt ritenersi solo un malizioso espediente per farti spremere ancor di pi
tempo e meningi quando sia tempo che meningi sono ormai ridotti al luminicino.
Insomma, Fabrizio pens che questo Forum (lArca, etc.) aveva bisogno di un Magazine per essere
reso ancor pi interessante, come se interessante non lo fosse gi di suo, e pertanto cominci a
proporne la realizzazione ad un misero gruppi di poveri disgraziati che condividevano con lui
lincombenza di mandarlo avanti.
Come succede in questi casi, il gruppo, che veniva chiamato Staff, fu subito
colto da un irrefrenabile entusiasmo anche perch costava poco, ma molto
poco, parlarne. Ma, ahim, nessuno aveva ancora capito che tutte le idee,
una volta accettate e condivise, bisogna anche metterle in pratica e quindi
bisogna spremerci sopra tempo e meningi. E allora, ecco che, alla velocit
della luce, Fabrizio che fa? Ti dice: devi preparare un articolo da impaginare
sul primo numero di Arca Magazine (questo il nome che nel frattempo
era stato scelto)! Fusse che fusse facile, avrebbe detto il compianto Nino
Manfredi, ed in effetti facile non lo .
Ti spremi le gi spremute meningi e ti dici: ma di che diavolo parlo? Ma questo Fabrizio non poteva
pensare ad altro quel maledetto giorno? Ma no, ha pensato proprio a questo ed anche convinto
che tu possa scrivere qualcosa di interessante. Va bene, facciamo finta per un momento che abbia
anche ragione, allora qualcosa bisogna pur scrivere, no? Mica posso mandargli un certificato di
malattia! Ma di che parlo? Mica sono un Guru della Falegnameria, mica posso dispensare la mia
sapienza legnosa a piene mani. . . ma in fondo io cosa o chi sono? Ed ecco lilluminazione: io sono
un hobbista, uno che si avvicinato al legno ed alla Falegnameria quasi per gioco, inconsciamente,
perch aveva voglia di fare, di creare, di lasciare magari qualcosa di suo. E chiss quanti altri sono
come me: hobbisti che si impegnano in qualcosa, allinizio, di profondamente sconosciuto con
lapproccio e lumilt dello scolaretto che vuole solo imparare dai maestri.
E allora mi far, molto immodestamente, portavoce di questi hobbisti e parler, a cuore aperto,
di come ci sono arrivato, qual stata la molla che mi ha spinto, che cosa desidero e cosa mi
aspetto, cosa chiedo a coloro che condividono questa passione e sono molto pi scafati di me, etc.
Ma naturalmente cominceremo dalla prossima uscita dellArca Magazine (sempre che lEditore
decida che ne valga la pena), anche perch, ahim, ho sprecato lo spazio a mia disposizione per
questo lungo ma doveroso preambolo.
Giuseppe (lapin)

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Ottobre 2014

Sega a telaio
Pi o meno tutti nei nostri laboratori abbiamo una vecchia lama della segatrice a nastro, messa l da parecchio tempo perch nel frattempo abbiamo
comprato quelle nuove, e continua a prendere polvere fino a ch non ci viene
una bella idea. La mia idea stata quella di costruire una sega a telaio,
anche detta bow saw, come la chiamano i nostri amici anglosassoni.
Dopo aver fatto un disegno che ci permette di definire forma e misure,
prepariamo una dima con un cartoncino. Quindi squadriamo una tavola da
cui possiamo ricavare le parti principali con laiuto della sega nastro (Fig.21-A).
Di seguito finiamo con raspe, lime e carta vetrata
(Fig.21-B). Dalla
stessa tavola ricaviamo anche il distanziale che poi
abbiamo rifinito
con un pialletto
(Fig.21-C), giusto
per dare un tocco
amanuense al lavoro. Col trapano a colonna eseguiamo le morFigura 21. In alto da sx: A-taglio dei componenti, B-finitura con lima, raspa e carta
tase che saranabrasiva, C-lavorazione del distanziale con pialletto. In basso da sx: D,E-lavorazione
no infine rifinite
della mortase, F-cilindretti di ottone (perni)
con lo scalpello
(Fig.21-D, E).
Con due cilindretti di ottone si preparano i perni in
cui alloggia la lama (Fig.21F) e con un pezzetto di mogano, il tendicorda (Fig.22A). Ed ecco pronta unutilissima sega a telaio pronta alluso che certamente
non sfigura nel nostro lab
(Fig. 22-B).

Figura 22.

Da sx: A-pezzi pronti per lassemblaggio, B-sega assemblata

Giancarlo (gwood)
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Ottobre 2014

Pesce fuor dacqua


Lintarsio richiede una bella dose di manualit ed esperienza, anche e soprattutto nel disegno.
Si eseguono dei tagli seguendo le curve del disegno ed ottenendo vari pezzi, detti cavature,
anche molto piccole che, a traforo finito, costituiscono le tessere per la ricostruzione del disegno
predisposto dallebanista disegnatore.
In questo articolo descriver la
procedura seguita per lintarsio
di un pesce. Il
soggetto stato preventivamente disegnato su
carta (Fig. 23-A)
a mano libera, prima il contorno e
poi la suddivisione dei vari elementi cercando di
interpretare la- Figura 23. In alto, da sinistra: A- disegno, B-taglio, C-rifinitura. In basso da sinistra:
natomia (senza D,E,F varie fasi di incollaggio dei pezzi con ausilio di chiodi
ricopiarla in modo sterile). Le essenze sono state scelte ad intuito, pescando nei ritagli non usabili diversamente
(un riciclo quindi), con lintento di usare le venature per seguire lanatomia del soggetto.
Le varie parti di disegno sono state
poi riportate su ogni tassello avente
uno spessore di circa 7mm, per poi
tagliare, con un seghetto, allesterno
del segno, facendo attenzione a non
finire allinterno.
In questa fase, al fine di riportare
il disegno nei vari pezzi, si fatto
Da sinistra: A-soggetto dopo lincollatura,
uso di una fotocopia. Dato che la Figura 24.
fotocopia non ha alcun valore (il dise- B-volumetria.
gno originale si), la si pu tagliare in
vari pezzi da sovrapporre alle varie essenze (vedi Fig. 23-B) al fine di ottenere le cavature.
Luso della fotocopia consente di evitare linconveniente che si avrebbe facendo il ricalco con
carta carbone. In questultimo caso infatti si perderebbe in precisione.

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Ottobre 2014

Pesce fuor dacqua (segue dalla pag. prec.)


Come si vede in Fig 23-(D,E,F), si fatto uso
di chiodini per tenere sotto pressione i tasselli
durante lincollaggio. A tal fine si pianta il chiodino radente al tassello, leggermente piegato
verso lesterno, infine si preme verso linterno
e lo si pianta ancora.
La fase successiva allincollaggio (Fig. 24-A)
prevede luso della raspa e poi di carta abrasiva
con grane crescenti per dare volumetria al
soggetto ( Fig. 24-B, 25-A,B).
Per ottenere una buona volumetria, che permetta di rappresentare il soggetto in modo che
sembri il pi possibile reale, bisogna immaginare la conformazione del pesce, e modellare Figura 25. In alto, da sx: A,B-volumetria. In basso da
sx: C-D-preparazione della tavoletta
il basso rilievo in modo abile e sapiente.
Si tratta di una lavorazione che richiede una
buona dose di esperienza e di sensibilit nel campo della modellazione. Per fare un po di pratica,
bene che i principianti si adoperino per una prima modellazione su argilla o plastilina,
soprattutto se si tratta di realizzare soggetti che non hanno geometria regolare.
E conveniente usare la carta abrasiva con una tavoletta di legno, e non
buttare la polvere ottenuta dal carteggio, in modo che possa essere riadoperata per la stuccatura. Per ottenere lo stucco basta impastare la polvere con della vinavil mediante una
spatolina.

Figura 26.

In Fig. 25-(C,D) si pu vedere come


stata ottenuta la tavoletta destinata ad alloggiare il soggetto. Il disegno stato riportato sulla tavoletta
avente uno spessore di 4mm, la quale
stata poi opportunamente ritagliata. Il risultato finale mostrato in
Fig. 26. Il soggetto risulta pi alto
rispetto alla tavoletta e ha i contorni
arrotondativerso il piano.

Risultato finale

Nicola (nicola22)
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Ottobre 2014

Costruzione di pannelli in massello


Costruire pannelli una lavorazione che capita di dover affrontare di frequente,
soprattutto se si utilizza il legno massello, per il quale pu essere difficoltoso
reperire tavole di larghezza adeguata che, comunque, porrebbero anche problemi
di stabilit del manufatto.
Una volta individuata la sequenza di elementi che ci soddisfa maggiormente da
un punto di vista estetico, possiamo marcare una delle superfici del pannello,
cos da poterlo successivamente incollare nel modo corretto. A questo scopo si pu disegnare una
V col vertice rivolto verso uno dei due lati lunghi (Fig.27-A).

Figura 27.

Da sx: A-tracciatura delle tavole, B-tavole da incollare

Per un incollaggio efficiente, occorre che le coste degli elementi siano perfettamente combacianti per tutta la
loro lunghezza e
nello stesso tempo che il pannello
stia in piano. Un
metodo per raggiungere questo
Figura 28. Da sx: A-tavole da incollare, B-schema di piallatura a libro
risultato quello
di ottenere dei bordi squadrati e rettilinei. Al contrario di ci che avviene con delle macchine
elettriche, dotate di precisi piani di riscontro, ottenere un bordo squadrato e rettilineo lavorando
manualmente richiede una certa dimestichezza. In alternativa si possono piallare le coste con
una tecnica che chiameremo a libro (Fig.27-B e 28-A,B).
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Ottobre 2014

Costruzione di pannelli in massello (segue dalla pag. prec.)


In pratica le coppie di coste adiacenti si piallano insieme dopo aver ripiegato gli elementi come se si chiudesse appunto un libro. In questo
modo, anche se
la pialla non tenuta in squadro,
lerrore si compensa quando i
Figura 29. Da sx: A-bordi concavi, B-incollaggio del pannello con stringenti
due elementi vengono riaperti per
procedere allincollaggio. La nostra attenzione potr dunque essere focalizzata ad ottenere dei
bordi rettilinei o, al limite, leggermente concavi - vedi disegno di Fig. 29-A, la concavit stata
esagerata a scopo illustrativo - nella parte centrale in modo che possano combaciare sotto lazione
degli stringenti (Fig. 29-B).
Giuliano (ac445ab)

Corso sugli incastri . . . un p diverso!


Gli incastri costituiscono la base della falegnameria. I buoni incastri vengono
fuori con un p di esercizio, un p di tecnica e tanta tanta pratica. Su arcadilegno.it possiamo imparare gli incastri in modo divertente, da un maestro molto
speciale: lintelligenza collettiva, in cui chiunque pu condividere la propria
esperienza. Meglio, se possibile, documentato con qualche foto.
Chi sono gli alunni? Tutti, indipendentemente da capacit proprie e attrezzi!
Posso pubblicare il mio tentativo oppure proporre un incastro? Certo che s, proprio questa
lessenza del corso. Basta scegliere il topic oppure aprirne uno nuovo in sezione Falegnameria in generale.
Quali attrezzi servono? La buona volont e lingegno. Dopotutto non tutti abbiamo le cassette piene di
attrezzi di ottima qualit o laboratori pieni di macchine, ma questo non un limite.
Da dove si parte? Dalla marcatura, poi un po di pratica su legno di scarto.
Quale incastri sono gi stati provati? Code di rondine, Unione a mezzo spessore, Unione a forcella,
Unione a tenone e mortasa, Unione di piano a tutto spessore.
Dunque . . . buon esercizio!

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Ottobre 2014

Messaggio dal Compilatore


La diffusione dei dispositivi mobili non da tregua, i libri sono divenuti intangibili,
e i discorsi che si facevano una volta, davanti ad una curiosa ed attenta platea,
si sono trasformati in brevi cinguettii di scarsissimo valore. Probabilmente
siamo stati poco attenti a canalizzare il cambiamento. Arca Magazine nasce per
gioco, e anche per trovare le risposte ad alcune domande un po sbiadite, non
ancora definite, incomplete. Quelle risposte dobbiamo costruirle insieme, per
correggere la rotta. Condividere immagini e pochi versi pu essere utile a costruire importanti
collaborazioni, ma per trasmettere ci vuole ben altro. Dobbiamo (ri)trovare la nostra voce, con
forza e costanza, darle forma e sostanza, assaporare idee, pensieri e riflessioni.
Considerate Arca Magazine un incubatore utile a consolidare i vostri interessi e la vostra
passione, inviateci i vostri articoli, riflessioni derivanti da esperienze dirette o indirette, le
immagini delle vostre opere di ingegno, del vostro saper fare, e ancora critiche, domande,
pensieri e proposte. Siate appassionati e generosi, mai rinunciatari. Se lo vorrete e finch
lo vorrete, Arca Magazine sar la vostra voce, semplice, pulita e indipendente, affich i vostri
pensieri non si perdano nelloblio, dopo un breve cinguettio.
Fabrizio (Compilatore)
redazione.arcamagazine@gmail.com

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Il numero 0 di Arca Magazine non sarebbe mai nato senza il VOSTRO contributo.
GRAZIE, in ordine sparso a Roberto, Tiziana, Nonno Tony, Giuseppe, John, Amedeo, Emanuele, Luca, Francesco, Davide, Fernando, Giancarlo, Nicola, Giuliano. Li abbiamo contattati per iniziare questavventura e hanno risposto prontamente, con interesse, passione e
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vorranno contattarci per inviare del materiale da pubblicare su Arca Magazine.
Troverete indicazioni dettagliate nelle FAQ che abbiamo predisposto per chiarire i vostri dubbi
ed esaudire le vostre domande, o almeno la maggior parte di esse. Scriveteci allindirizzo email
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Arca Magazine N. 0

27

Ottobre 2014

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