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FimEJ\1(:0 Cl-IABOD ARl\LALDO IVEO.?

vHGLli\N(J

UN

l
ct cura e con zm;m1u.zzc>ne

di

GENNARO SAsso

posi;\nionc di
RlCCilJmo

DJ

DmTATo

SOCIETA EDITRICE IL MULINO


MMII

VoJ.umc pnbbJ.lcato con lJ. contr.l'buto del Minlstem ddl'Istnnione,


dell'l_lu\vcr:;(ti-' c dci[;,_ Hi(:\CtUt {D ..tVJ. 1;_}0.1996 r,_" 6;!;,)

Le ragioni per !e

Riccardo Di Donalo ed io

abbiamr) ritt:nu.to di' dover rendere nota


ini~rcorso,

nel novembre 1959,

scctmbio
Fedaico

C!wbod e Anuddo

leu-on'. !l.l!c
tJ.isione e se ne
ciascuno che nc
che lo coslituiscono slata aggztmt'(l u;/a!quattm

tra !ettera di JlJomig!iano diretta a 'Venturi e concementc,


in particolare, Ia seconcla delle due lettere di Chabod, 1i
Ncssuna parte di questo libro puO essere riprodotta o trasmessa, con
qualsiasi mezzo, eletLronico, mcccanico o altro, senza l' autorizzazione
scritta del proprietatio dei diritti.

quindi altre due, di Venturi a Momigliano, riguardanti,


anche queste, almena in parte, Ia po!emica insorta a causa
del necrologio (qui riprodotto) che quest]u!timo ave-ua
scritto di Carlo Antoni. Come if lettore apprenderit !eggendo, questa materiale era stato co!locato da .Momigliano
entro una capace busta sulfa quale, di suo pugno, aveva un
giomo scritto: Affaire Chabod, Pubblicarlo nella sua

ISBN 88-15-08742-7

interezza era percir) necessaria.


II saggio premesso alia stampa del carteggio ricostruisce
Ia vicenda della polemica dal punta di vista di uno che,

(\:) Copyright 2002 - Istituto Italiano per gli Studi Storici

essendo ancora giovane quando questa si svolse, in qual-

che

tuttmJia, tJi

pfJtttcci,!Jo, vi spese

mob!! oassicme,
le conseguenzr:'

nula di R iccmdo LH Donato

lrJ !Jiccnda dr.1!

punta di vista di uno studioso assai

che era

ancora un ragazzo quando que! breve dramma

cort~incicl

giunse a! suo epi!ogo, c ora puO contempfar!o e pensarlo


alia !uce, anche, del pro/ondo rapporto che, ser;za aver

ll'JTRODUZIONE

mai conosciuto di per;ona Chabod1 lo strinse negli anni

ad Arnalda M'ornig!iano, Il ccm/ronto rli

do,vrehbc cosiituire, per il

due scritli

ressc. A! di Iii della vi.cenda /Jersonale e deft occasione che

einfatti ben uisibile il segno di un dramma,

di una !acerazione: della frattura che Ia cultura italiana


pat~

d_

:J 1

-sc:.dssi L.t

Po~

di qualche inte"

la determinO con que! carattere, nd carteggio che qui si

data a!la luce

JTiCSi_

in varie /anne, nella seconda metd del ventesimo

getto aveva sia il_ nccr,JJc,gic di Ca.rl.o AntorJi cclmposto

da Arnalda M_o_mighar:to, sia Ja qu.estione del successore


di Federico Chabod alla guida della Rivisla storica italiana, vi segnalai una circostanza che mi parve di pater

secolo. L' augurio l: che di questa dramma, che andO ben

definite singolare. Dovetti infatti constatare che fra le

oltre i con/ini della sloriogra/ia e caratterizzO !'intera cuf..

carte di .Momigl.iano conservate a Pisa presso Riccardo

tura italiana di orientamento !aico, Iibera dai pregiudizi e

DiDonato si trova bensl copia della lettera che, in data

dalle passioni di allora, qualcuno si faccia interprete, e

10 novembre 1959, l'insigne studioso aveva scritta in

che, dopa aver dedicato alia questione il malta studio che

rlsposta al parere>> che cinque giorn.i prima, a propo-

erichiesto, rive!i a noi que! che di esso non riuscimmo

sito del necrologio, Chabod gli aveva comunicato, ma

ne

(e non riusciamo) a capire.

non la lettera che lo conteneva. A volerla giudicare in

termini razionali, e senza perciO, almena per ora, far


ricorso a congetture psicologiche, pericolose, in conte-

daUo stesso D1

sti come

~;erc.'

c doC

altrl

xnentxe

distrui:t:i

a deHnir-b. cos'L

sein!)li::e!TKS1lt scntut, di srw _pt1gno 1 '.Affaire Chabod'.

che nno storico

l~ evidente che ai documenti contenuti nella busta a cui

di.~

aveva apposto quel titolo Momigliano intendeva, come

altro

a ragione (mi pare) Di Donato congettura, che fosse

verso, aveva giudicato cosi importante da conservare

riseTvata una sorte nJigl'iore di qnella a cui condannava

Non avevo avut:o torto, m

come Momigliano avesse o smarrito o, addirittma,


strutto, un documento epistolare che, per

1m

f.ra le sue carte copia delia rhtpclsta che avcva data ad

esso? I\!la se improbab.ile fino al Hrnl.te

ait:rL Dentro di se forse desiderava

quando la

t;_ vl:rti:l di un ricerca

Eo:rt:una si fosse dccisa a

appariva J'Ipotesi dcHo srnarrimento o, pe:ggio; della


studiato e int:erpretato. A_

.ra~

distruzione, dov'era finita la lettera di Chabod? Se non

lettere fosse

era nelluogo in cui era ragionevole che .fosse, in quale

gione, direi.

altro si trovava? Della singolarit3 di questa circostanza,

modo le lett ere di Chabod c di Momigliano, tutto

quando se ne avvide, anche Di Donato si meravigliO:

grande interesse: esistenziale, in primo luogo, e poi

non seppe infatti, quando ebbi a chiedergliene, dat

a.nche, naturalmente, culturale. PoichC il dossier

mene la spiegazione. Ma poi ebbe occasione di tecarsi

ritrovato, deve ora darscne l'inte.rpretazione.

n contenuto

della bnsta, e in pa.rticolar

edi

estato

a Londra. E da una ricognizione archivistica da lui


compiuta, nell' estate scorsa, nell' abitazione londinese

e risultato che,

Nella busta

e contenuta, innanzi tutto, la lunga let-

in una borsa di pelle,

tera (sette fogli e sette righe) che, su carta intestata

contenente anche altro matetiale privata, e collocata

dell'Universit3. di Roma, <{Facolta di Lettere e Filoso-

nella soffitta, era stata inserita una grossa busta, inclu-

fia, Istituto di storia modernm>, Chabod inviO il 5 no-

dente i documenti di cui darO, qui di seguito, l'elenco.

vembre 1959 a Arnalda Momigliano per comunicargli

Non senza aver prima riferito quanta comunicatomi

il parere, di cui era stato richiesto, sui necrologic.

di Momigliano

E la

all a

Lli que:;to rmdc.riale,

cleUo :::tessn rncse, c

va.damcnu
commcntata. Della lcl:teta del
bod vergO a mano con la sua minuta e, a

indecifrabile grafia,

l\.icc~u-du

c.he

che Cha
quasi

eanche conservata, nella busta

la

xnto la fotor.:OJ)i;:
visione e, m qucsto medesirno atto,

mi ba invi-

tato a scri.verne. II che mi accingo a fare. Debbo tutta~


via confessare, al :tiguardo) il disagio che, mentre leg-

e come

trascrizione dattilografica che, incor.rendo in non pochi

gevo e, a.nzi, decifravo, mi

errori di lettura c Iasciando in blanco parole e gruppi di

Dalla lettura che venivo facendo delle paxolc dl .M.omi~

patole non capite, nc fn tentata da FrmJco e Giglio_[~J.


una seconda

vcmbrc, di Chabod a IVlomigHano: una lettcra lunghis-

penetrate dentro.

che

e, supra tutto, di

ricordavo e sapevo di qu.cst:a lontana v1cend8 si H~i.'t"


quanto

DctrticcJJari emergevan_o e Sl

sima (tredici fogli), veemente, a tratti addirittura dram . .

vano, di tanto p-t-U drammatico. Si esse:nzializzava e

matica, alia quale quest'ultimo rispose, in breve, il 24

intensificava. Era come se dalla conoscenza finalmente

novembre. A questa medesima data appartiene la let-

acquisita delle lettere di Chabod la materia>> passio-

tera che Momigliano scrisse a Venturi, ormai da qual-

nale che, quale che fosse riuscito ad essere, il giudizio

che tempo diretto.re della Rivista storica, per informado

aveva daborata e decantata, di nuovo fosse emersa,

della seconda, e ancora pi\1 dura, eplstola di Chabod:

con il suo antico carattere, dall'elaborazione e decan-

alt.re tredici pagine, diceva, in parte di veri insulti.

tazione; e, rimasta padrona del campo, di nuovo perciO

Al 17 e 19 novembre risalgono invece due lettere di

richiedesse il giudizio, di nuovo imponesse la elabora-

Venturi dirette a Momigliano e che, in parte riguar-

zione e decantazione. Era come se, rifacendosi pre-

dando l'af/aire, furono anch'esse incluse nella busta.

sente, il passato fosse esso diventato il mio oggi, vi

La quale contlene anche, in due copie (una con le cor-

fosse rifluito con le sue passioni, sopite, non dimenti-

rezioni autografe di Momigliano, l'altra non corretta), il

cate. Era come se, spenta da quasi quarant'anni, all'im-

famoso necrologio.

provviso la voce di Chabod si fossc riaccesa e risuo-

nasse dent.ro dime, con

ncccnti nod e con rtn tono,

Vl

chc rnai

dei sem1nan, delle conversazioni.

m pas .

sato, a.vevo assistito 1 presso Chabod, a una simile .rna

in

[)DDD!JCO,

su questa viceesda; chc per

nifestazione di ira e di <<sdegno. M.ai 1 perche non ne

anche nccsona1 ed esistenziali, accese

esistono, avevo letto in pagine sue esprcssioni cosl

nell' animo di Chabod il fuoco di un autentico dies irae)

forti, dolenti, csasperate. Mi sembrava di essere stato

rna per una 1 in plltticcJhte, e importante. Con la sua

chiamato e invitato a frequentare uno spazim> dw: non


JTJ.i

apparteneva e dal quak, bene a rcgi1ms

~;e

e con la cn.pvcr n che pctcscdcva, corn.e

mal l.n

passat:o avessi rich1.csto eli esservl a. mmesso, smel stato


esduso. :E a1lora, mi chiedevo, che cosa dovevo fare?

Collocare questo dossier in un angola, il pill remota


possibile, della mia biblioteca, e

n dimenticarlo,

ln

attesa di tempi e, sopra tutto, di posteri miglior.i?

capnono, o

<:1_

una dispnta che rischiava di fars.i aspra

preferirono il diplomatico dis.impegno, nel necrologio


che 1Vlomigliano aveva scritto di Carlo Antoni Chabod

Forte ne C stata la tentazione. Perche, in effetti, e a

col.se anche q11el che, a prima vista 1 non vi era conte-

che pro, riaprire fcrite che un tempo furono profonde e

nnto (o non vi eta petcepibile). Vi colse il segno del

rimarginate del tutto non si sono mai? Ma poi ho pen-

rnutamento che anche in ambienti non direttamente

sato che non necessariamente migliori sarebbero stati i

legati al marxismo e non compresi nell'area della sua

tempi a venire. Non necessariamente migliori, i po-

egemonia, si stava producendo, o s1 era ormai pro-

steri. E perciO eccomi qui a dar conto, a cercar di

datto, nei confronti della tradiziOne crociana e, piU

capire e anche a giudicare quel che sta scritto in queste

in generale, idealistica. Nel giudizio cosl severo (per

vecchie carte, evocanti lontane emozioni. Eccorni qui a

riprendere un aggettivo di Venturi)

cercare di trasferire di nuovo nel giudizio le passioni

che Momigliano aveva formulate dell' opera di Antoni

e cosllirnitativo

suo

colse e pcrocpl qu.aL,;x;a come un


nel prol,:mdo di sf: :fou -~ scntiva.,

res !tMt

'I

che il suo occhio ~crVeva vis to

;::: che 11 suo orec--

dina::nzi

chio

non cuvcrso oa

n pensatore

sarebbe stato, neUe cose

deH<'\ cultura e in

'esistenza, i1 suo

pito

non csitO a scrivere

insomma>>, 1a questione era

destino, ecco che il tono della sua protesta s'innalzava,

semplice. Di assumerc'> posizioni nuove, non condi-

si faceva pili condtato e aspro e duro di quel che forse

zionate dai problemi interni all'orizzonte c.rodano,

Antoni non era stato in grado: a tal punto che, se ci

in una diversa congiuntun, non sarebbe stato.

si fosse chiesti se gli fosse ac:caduto di <<scop:ti:t:e qual~


Del necrologio che Nfomigtl.ano Slveva scrit:to

bod si

di

e con1mentare,

cr.\!>
c:~.ncot

cosa di n-~:tovo) sJ sarebbe dovt1to

a sua

poem> aveva scoperto.

irrrpr:essirrw1, nulla o

prima del <donm>, ancor prima della disposi:done

Della severidn>, se: non sia il caso di chl.ama:d.a

umana, e si dica pure della pietas, i giudizi chc ne

ostilit~., con la quale l-/lomigliano guardava all' opera

intessono 1a trama. Il tono che a lui in effetti premeva

di Antoni e al suo senso, Chabod, dunque, non dubitO.

di cogliere, e di tnettere bene in chiaro, non era cosa

Ma andO ben oltre la deplorazione che quello, e non un

diversa dalla forte limitazione critica che dell' opera dl

altro, fosse il tono complessivo del necrologio. Di

Antoni vi era stata fatta. Di questa, e dell'intenzione

questa dette un' autentica recensione; pas sO in rassegna

che ne costituiva l'anima, dubitare non era possibilej e,

le sue p:arti e, una dopa l'altra, le invest! con la sua

malgrado la diver sa impressione che altri, e in partico-

critica, tutt'altro che benevola. Senza soffermarsi sulle

lare Ernesto Sestan, potessero averne ricevuta, nep-

questioni filosofiche, alle quali Momigliano accennava

pure per un attimo Chabod ne dubitO. Se avesse po-

non affrontandole, d' altra parte, neppur lui nella spe~

tuto leggere le <~pastille con le quali M.omigliano aveva

cifico, la sua attenzione si concentrO sulle lora impli-

segnati in margine i punti salienti della sua lettera,

cazioni (chiamiamole cosl) storico-culturali. Come da

proprio in queste avrebbe potuto trovare la prova

lui era da attendersi, si com portO da storico delle idee,

10

11

fl\)J:l

da filosofo che

ai. concetti e .fi analizza. per

scritto in

cbe sono, oss-I;; fiiosoficarnentc.

chc ex-a per ah:ro 1a su:J

ltl. CjlUUJ.t:O

dlora i.nedito,

sapeva perco.n:ere con rara m:":tria, dvelO pet un alt:ro

potesse dare

verso una debolezza, che apparteneva a lui, certo, e al

stione, contrapponeva note di

suo pa:rticolare talento, ma anche apparteneva al mo~

stione era per lui, e se ci si perdona il bisticdo, la

della>> (Ia storia delle idee>>, appunto) al quale si ispi"

questione stessa dell' influenza

rava. Questa debolezza che, per la parte in cui era tale,

un pensatore esercita su un pensatore) un'idca su un'i

lo avvidnava al modo di Momigliano 1 e in quest:o

dea, un concetto sn un concetto, un sistem;:,~ di pen--

atto rivelava illimite che fu in realtfl intrlnseco a tanto

siero su un sistema di pen:;rc>:o" In que;:.tr;,

crodaneslmo st<Jriog.rafico di qudl.a et8. -- quesLa de-

Chabod ra:grc@!iVa in termini

bolezza non si npercosse tllttavia sulla quilit8. dei Ii

ironia. Jn qw;>

a quanto si dice,

in questo caso, dall'espetienza che

COlJ.-

aveva

llevi specifici che> delimitato il campo 1 Chabod diresse

compiuta alla scuo1a di Meinecke e leggendo i suoi

contra i singoli punti del necrologic. A cominciare dal

libri. Non alle idee, ai concetti, ai sistemi di pensiero,

primo 1 concernente la questione dell' influenza che, gia

astrattamente considerati in se, nelloro profilo, Cha .

~Jmi

bod avrebbe detto, soltanto dogico, erano a suo pa-

a partite dall'inizio degli

Trenta, Antoni avrebbe

rere da ricondurre i mutamenti che talvolta si deter--

eserdtata su Croce.
Che, in generale e poi anche in particolare, dl que~

minano nelle filosofie e, comunque, nelle concezionl

sta influenza potesse parlarsi, a Chabod sembrava,

del mondo. Non a libri, idee, concetti che, interve-

francamente, assurdo. Non solo in generale, dunque:

nendo nell'orizzonte di un filosofo, all'improvviso

anche in particolare, ossia nei limiti entro i quali a

squarcino il velame e a lui rivelino quel che, per l'in~

Momigliano era sembrato che lo stesso Antoni ne

nanzi, non bene era riusdto ad afferrare. Ma, invece,

avesse parlato. Per Chabod non era infatti in que~

ai grandi traumi della storia, aile tragedie che il suo

stione quel che, al riguardo, potesse trovarsi detto e

corso reca con se, al sangue vivo, come Meinecke

12

13

avrebbe detto 1 de.Ue cose: a tutto ciO lnsornma chc


chillnnnc

Sl.I.l

setio

vcrt."ire come il

nells. realt2, non

dei

Sl'toi

e 'e delb definizionc de:1 suo

_non

proL>lemi

Era Ia concrei:a e

Cro~

;;.vventl.Jl"'d'/a:

che in tanti

anni di studi e di r.iflessioni Chabod aveva

di ciO

ratte:re e

n si;;mnc:Jt>),

l\le.l considerarc ovvlo

l'interpretazione di

che e storico, era questo che si agitava, rendendole cos}

suo modo, diceva a sua voha una cosa troppo ovvia; e

appassionate, neUe parole, spesso taglienti 1- che dvol-

al disco.rso di Antoni non rendeva 1 come ho detto, giu-

geva a Momigliano. E si dava poi 1a questione specifica

stizia. Dinanzi a Chabod si apriva,

dell'influenza che Antoni avrebbe esercitata su Croce:

puntoJ il. carnpo ddla filosoHa; c-h.e non era H suo e mai

a questo

o meglio, perchC di questo in sostanza si tratlava, del

ragionando sulb.

di~lr,r<ir,o

ddla

mess a nell' im[Iac!ro,nirsi

nd suol

liana, sull'opposizione, 1a distinzione, l'identitB., lo stu-

vari aspetti. Che vi si muovesse con qualche impaccio e

dioso triestino ne aveva data, Di questa interpretazione

disagio,

che cosa doveva pensarsi? In realt8., Antoni non disse

dere che di un influsso di Antoni su Croce potessc

mai che a lui Croce dovesse gualcosa; affermazioni di

parlarsi, in generale, e tanto meno se, addirittura, si

questa qualita erano impensabili presso un uomo della

fosse preteso di farlo risalire all'inizio degli anni

sua signorile discrezione e, aggiungerei, persino riser-

Trenta, Chabod aveva ragione. Al modo stesso che era

vatezza. Quel che disse fu che, scavando a fonda in

nel vero quando, pur senza ben dominate i termini della

quanto Croce aveva asserito intorno a quelle questioni,

questione, escludeva che a provocare la trasforma-

a risultare pill chiara, e con particolare nettezza, era

zione della categoria dell' utile in quelia del vitale fosse

l'<<originalit~n> della filosofia che ne era conseguita:

stata la lezione ricevuta dall' esistenzialismo.

e perciO ben comprensibile. Eppure, nell'esclu-

un' originalita della quale colui che ne era come contras~


segnato non aveva forse avuta piena consapevolezza.

In realta, anche qui la questione si presentava, in

Era, in sostanza, una questione filosofica quella che, a

Croce, con caratteri troppo complessi e troppo, inoltre,

14

15

in tree dad con le altre che costituiscono la trama dd suo

La quesiionc della vitalit?t ?~ stata da me tnltts.-u'l.J nel

potesse '!:encr.s.i iJ. rnodr.:J


nel_ fondo e al di IG_ delle divc.rgt;n;se, hJ comutle ,;d
due contendentL (;{,n;,u;lql>e debba gil1dicarsi di quel

prio, col ritJetcnni. tcdiarc me stcss<.J e alt:ruL NJa (';pur

che entrambi definivano, e credevano di poter assu"

necessaria osservare che, al di 18. della quest!OJJ.e, che

mere con il nome di, esistenzialismm>, e che, in una

pur si dovrebbe porre e cercar di tisolvere, relativa alia

delle glosse marginali apposte alla prima delle due let-

conoscenza del testi <<es.istenzialistici che Croce si

tere che qui sono al centro del commento 1 Momigliano

procurO nel tempo, iJ. putJ.to essenziale, e che non puO

considerava come la pili grande rivoluziohe del pen.siero

essere ignorato, concern.e la relazione che nell'ntile/vi-

filosofico poste,ricJre a Bergson e a Freud (perche, dJ.,


ceva, aveva posto al centro del quadro il problema del-

vitaie inteso come dormm>

l' esis tenza e della <'semplice vita come tale)' ccrto eche

quella po.ssa) per cosl dite, esse:r

Chabod aveva piena ragione quando escludeva che, cosl

rata. Conce.rne questa relazione, e l'irrisolta tendenza,

come si presentava in Croce, la trasformazione dell'u-

che si accentuO e radicalizzO nell'ultimo Croce, a farvi

tile nel vitale ne fosse stata provocata. Aveva ragione,

prevalere ora la positivit8. (e con questo era b. forma

innanzi tutto, perche, nel proporre la sua tesi, Momi-

classica del sistema dei distinti/opposti che faceva

gliano non spiegava che cosa, per Croce, fosse !'utile,

lere i suoi diritti), ora la negativit8. (e con questo era

che cosa il vitale, ne quindi in che modo dovesse inten-

l'incerto profilo di un pensiero che drammaticamente

dersi che il prima si fosse ~<trasformatm> nel secondo.

emergeva, e non si lasciava dominare fino in fondo 1 a

Che certo se con <<Vitale avesse inteso quello stesso

dar segno di se allimite di un nebbioso orizzonte). Da

che, con alquanta semplicita, definiva come esistenza

questa irrisolta tendenza, che ne Momigliano ne Cha-

e semplice vita~>, la sua estraneita al nesso delle que~

bod coglievano nella sua naturae, meno che mai, nelle

stioni che Croce aveva intrecciate in que! termine non

ragioni che l' avevano determinata, a derivare erano

avrebbe potuto essere pili grande, e compiuta.

conseguenze gravi, delle quali, anche qui, n: l'uno ne

16

17

b rnat:erHD>

ne viene.

dabo~

va~

l' altro arrlvavano a rendcrsl conto. Se m questa irri_--

del

staxe che

:nella

di crd. si

oru H

averlo rile .
vato, a spingere a fondo lo sguardoJ e perciO a

e giusto

chc solennernente

Dotncb,be dar

masse che, in quanto tale, la catcgoda

e sempre)

per

snpporre che, intclligent:i

Croce, po.sitiva, ossia, se si preferisce, eterna risolu-

com'erano, ne all'uno ne all'altro la cornpless.itB. della

zione in positivid dell.' opposizione che le si muove

questione sarebbe sfuggita. A Momigliano che, per

dcntro. Non vorrei

garne la ragione,

certo, aveva avnta troppa fretta nello stabilire r analogia e ncl supporrc l'infJuenza (deH'esistenzial.ismo su
Croce). A Chabod,

nell.'esdudeda, non perciO era

fattosi

quest:o per.sonaggio rile-

dena

cht': cexto (~ mw cate-

cq'cw,,,,,,,

vassc che

rnJ. nemmeno potrei ---- impedire

non C

carne pure il

SlJO

statuto categ(>

entrato nell.a qucstione, cercando di osservarla nei suoi

riaie imporrebbc, sol.tanto <<posit.i.va; dal momenta

aspetti, tutti, in quanto tali, filosofici e, in senso

che, se lo .fosse, dove starebbe allora la problernatica

stretto, pert.inenti la connessione sistematica dei pen-

novita per la quale

sieri.

Croce, diverso 1 per qualche tratto non irrilevante, da

Che, per esempio, nella questione 1V1omigliano non

e lecito

parlare di un ultima>>

quello del Sistema>:>? Il <<Vitalismo nonE: una catego-

e una

fosse entrato, si vede con chiarezza se si da il dovuto

ria negativa (perchC, in senso assoluto, non

rilievo a un' altra delle sue glosse marginali: quella nella

categoria). Ma la Vitalit3., che

quale si chiedeva come Chabod potesse spiega.re che

e soltanto positiva. Che quindi la domanda che Momi-

<<la categoria negativa dell' attivismo (rivolta contro i

gliano formulava nella sua glossa marginale nascesse da

F ascisti) nella Storia d' Europa diventasse categoria

un equivoco, C evidente. E l'equivoco in particolare

positiva della 'vitalita' nell'ultimo Croce. Non vorrei

aveva la sua radice nella convinzione, comune in effetti

mai che un qualche superstite Beckmesser del crocia-

fra gli storici, che i concetti filosofici, a tal segno ri-

nesimo ortodosso insorgesse, a questa pun to, a prote-

trovano illoro senso autentico e rivelano illoro signi-

18

19

e una categoria,

non

l'al.tro arrivavano a renders conto. Se in questa irrior2 l_l

di cui si

stare che

nella

,'o;toria

m:r!2ttivo: se in quc:stc; per us2.rc un termine platc:mco,


avessew provat:o, dopo a.verlo .tile

si potrei:Jbe dar

che solennemen.te

in quanto tale, b categoria

e sempre,

per

vato, a spingere a fondo lo sguardo, e p~rciO a sple~

masse

garne la ragione, C giusto supporre che} intelligenti

Croce, positiva, ossia, se si preferlsce, eterna risolu-

corn'erano, ne all'uno ne all'altro la complessita della

zione in positividt dell'opposizione che le si. muove

questione sarebbe sfuggita. A Momigliano che, per

dcntro. Non vo.rrei --~- rna nemmeno potrci -- impedite

ce.rto, aveva avuta troppa ftetta nella stabili.re l'analo~

fattosi audace) a ragicmc questo personaggio rile

{'; nel supporre l'influen:;.:;a (d,oll'esist.tn:tial.ismo su

A Chabod, che, neli't.:scluclcxla, non

vassc: cl:u.:.

era

entrato nella questione, cercando di osservarla nel suoi

riale imporrebbe, soltanto

aspetti, tutti, in quanto tali, filosofici e, in senso

che, se lo fosse, dove starebbe allora Ja problematicm>

stretto, pertinenti la connessione sistematica dci pen-

novita per la quale

sieri.

Croce, diverso, per qualche tratto non irrilevante, da

e lecito

dal momenta

parlare di un ultimo>>

Che, per esempio, nella questionc Momigliano non

quelio del <{Sistema? 11 VitalistnO none una <<Catego .

fosse enttato, si vede con chiarezza se si da il dovuto

ria negativa (perche, in sensa assoluto, non e una

rilievo a un'altra delle sue glosse marginali: quella nella

categoria). Ma la vitalit2, che

quale si chiedeva come Chabod potesse spiegare che

e soltanto positiva. Che quindi la domanda che Momi-

la categoria negativa dell'attivismo (rivolta contra i

gliano formulava nella sua glossa marginale nascesse da

Fascisti)l> nella Storia Europa diventasse categoria

un equivoco, e. evidente. E 1' equivoco in particolare

positiva della 'vitalita' nell'ultimo Croce. Non vorrei

aveva la sua radice nella convinzione, comune in effetti

mai che un qualche superstite Beckmesser del crocia-

fra gli storici, che i concetti filosofici, a tal segno ri-

nesimo ottodosso insorgesse, a questa punto, a prate-

trovano illoro sensa autentico e rivelano illoro signi-

18

19

e una categoria,

non

-------
in quanto li si estendm> a. cara.tterizz<:trc la. <-<crd.~

H1osofia ted.esca
curopo::

ch.c l' ana:lisi della bto tcssi.tura c con.


sistenza tcoretica si most:ra in realt~1 WJpartencnte
'
.
.

rm

clella seconda :mc:t:8 dd d.cchnor.\ono

momenta che, preliminarc o ulte.riore, non ha se non

carattero> viene preso e isoiato nella s-eta IK,ga!J.I,tts

un rilievo tecnico, e puO senza troppi rimpia.nti essen-;

fino a farne il real.e contrassegno di un)edt della stoda,

lasciato ai filosofi. Se, per

la verid, innanzi di proce-

e sul serioJ in termini cro-

la questione che ne emerge

dere all' anzidetta estensione>>, con pili cura si fosse

dani, insoJ.ubile; e assai piU acuta di quanto in questa

guardato nell'intrico dei concetti, altre questioni sareb-

disputa non annansse Se ll negatlvo {~ realeJ allora

bero emersel altre difficolt3.; che, per comprendere

carattere: delr attivismo e vltaHsrnm> prima, e

delJa vitalidt,

e pur

positivo

in

I_.ogica
aocwxw,
i.ntendla_mo con i.l1:ennlne <<.realt9.. Nia
,_
solt:anto un nome (al

necessaria rilevate e definire.

fvii proverO, in breve) a farlo.

e per ddinizione dO

puO corrispondexe) f.: il soggetto (il <mcgativo) di que


sto predicato. Se invece, in questione cssendo il vi-

Se la si osserva nel quadro concettuale a cui appar-

talismo e 1' <~irrazionalismo che non possono, per

tiene, e nel quale prende il suo senso, subito si com

Croce, non essere negatlvl, a questo loro carattere

prende che sotto il titolo unitario di attivisrno, o

non puO rinunziarsi, allora

vitalismo o irrazionalismo, si lntrecciano, addirittura,

e costretto

due distinte questioni: essenziali per altro, e l'una e

dire infatti che, poiche fra positivo e negativo non

l'altra, per intendere, al di 19. delle formule, Ia conce

puO darsi identid (che sarebbe essa positiva, e il nega-

zione che, in concreto, Croce ebbe della storia; o, se si

tive quindi non d sarebbe piU), di questa, del negativo,

preferisce, il rnodm> in cui, necessariamente, la storia

non puO parlarsi se non in quanta lo si assuma come la

si configurO alia radice delle narrazioni che egli ne fece.

materia~> che la forma risolve in sC; come qualcosa,

Se l'attivismo che, nella Storia d'Europa, Croce assunse

dunque, di essente non in sE, rna in altro. E quindi,

come il carattere negativo che, trarnontata la grande

in sC, come astratto, non reale; e inidoneo, per con-

20

21

e evidente

che il discorso

a subire una btusca inversione. Occorre

seguenza, a conttassegnare di
nasceva, c:orn_e

se un' e:ta_ ddla storia~ Nc

una

e n.on

m quanto

col dire

SJ

m"g;a!r<,'o o f:, in quanLo

con la conseguenza che di attivismo e -<drraziona.ti-

forma che con iJ. ncgati.'i'O intrattlen.e un ra.pporto di~

smo a rigore non puO parlarsi come di ci-0 che ca-

ve.rso da quello che con esso stringono le altre forme,

ratterizza un'eta della storia. Oppure C, in quanta ne-

Un rapporto 1 o un contatto, diverso: assai _piU. stretto,

gativo, la materia nella forma, l'astratto nel cOncreto; e

doe, e di al.trettanto pill problematico.

di nuovo perciO non puO parlarsene come del reale


-carattere di un'et6. deJla stoda,

rare raltro aspett:o della

La formula Secondo cui 11 pc<SJI:!vc

materia ndla forma,

nel concreto,

Ma c't; di p.iU. E con questo puO P'tssana a consich>

cosa, e non

e ambigua.

i!

quesi!OI1tc.

OCJ>etiVO

e,

dt

un negativo df'itcmml.ato,

e forma.

In quanto sia qual


per

una fonna.

e, necessariamente ee,

Se infatti si dice che 1' astxatto non C concreto se non

Ma l'uti.le, si sa,

nel concreto che lo ospita c lo risolve> di guello, del-

nel suo interno, dev'essere, configurata come ogni altra

l'astratto, C pur necessaria assumere che, sebbene

forma

Se l.o

astratte, sia tuttavia, in qualche modm>, essente: al-

e configurata. Se la configurazione categoriale


della forma e di essere l'orizzonte positivo e risolvente

trimenti in che modo potrebbe parlarsene cqme di cos a

del negativo, anche !'utile dovrll sottostare a questa

che stia nel concreto e di questo come di cosa in cui

legge. Anche l'utile sara, per conseguenza, l'orizzonte

quello possa risol.versi? Per un verso, dunque, l'a

positivo e risolvente del negative. Ma, see cosl, qual

stratto, la materia, il negative, so no 1' itreale nel

il negativo dell'utile? 11 negativo dell'utile e il disutile,

reale. Per un altro l'astratto, la materia e il negativo

Ma se il disutile

sono, e dunque sono qualcosa. Qualcosa, e non nulla.

s6 il negativo

Ed ecco quindi che, quando la questione sia di confe-

cosa di

rire o riconoscere un volta a questa qualcosa che

dana, dovrebbe essere, l'utile, forse che occorrerii dire

l'astratto, la materia, il negativo sono, Croce 1a risolve

che il disutile, ossia il negativo dell'utile,

22

e, come e, il negativo dell'utile,

sc in

e qualcosa, e non niente, se l'esser qual~


questa negativo e, o, secondo il canone cro~

23

e l'utile?

-------per un verso 1 almeno per un verso, dire cosl (;


inevitabilt:. E :inevlt-al_:;ilc c

che parac!os.sal.c e, Jn

impmpr"iamenJe per

si deHni.scc: con J.j

d-are

di

:O:!.SSai

concetti, al fonda dei quali non

e difHdle coglie.re una

che rmerirano se, una volta t<::.nto, C: a

e aib loro

tal quale, irrisolta, contraddittoriet8., .il gioc? serrato e

inthna tessitma chc si guarda, a questi, e non, corne per

anomalo che, all'interno delrutile, il positive intrat-

l.o pili avviene, aHe vicende esterne dalle quali tn.rreb~

tiene con i1 negativo 1 e questo con quello) la 'tendenza,

bero l.a ragione dd loro <~modificarsh>, allora si com

a entrare funo nell'altro, a scam-

prende anche perch!:~ 1 e in che senso 1 all'accadere e de . .

blare, con quello dell'altro 1 il proprio specifico carat-

viJ:erJde possa e debbn concedersi


termina:rsi di
riHcvo. Si comJXlTIIie rrNctrc ,.,.,,"'lJn la 'mHnnJa

che

e di entrambi,

tere. Nb il dismHe non

essen: f'utile. L'utile non

puO essen: il disutile; che del prima C infatti il ncga

ccenlen:rpiarla tutt intera

wruuepe si .riw.~tb c Croce

tivo. Ne consegue che, non potendo l'utile non con~

neH'atto stesso in cui anchc cercava di misurarnc b.

trapporsi al disutile e questa non potendo tuttavia non

profondit8., la polar.id da scmpre intri:nseca alla catego-

rivelare, nel movimento dialettico-implicativo delle

ria dell'utile si radicalizzasse e essenzializzasse in quella

forme, ii volta della positivit9., e perdO dell'utile, fra

della vitalidJ forza benefica e .insieme terribile, che

positivo e negativo si stabilisce, Bll'interno di questa

all'origine delle civilt8., rna anche delloro trarnonto.

categoria, una polaridt insuscettibilc di risoluzione e


di trascendimento. Sia l'utile, sia il disutile, entrambi

Si consenta che, ancora per qualche linea, si insista

vengono in tal modo a costituire la realta di questa

sulla questione dell'utile e dell'impossibilldt che, nel

e positiva,

per un

suo ambito, i1 negative, il disutile, offra e mostri il

e negativa. Donde l'anomalia

volta determinate dell'utile. Non senza qualche legit-

intrinseca a questa categoria che, fin dall'inizio, mostrO

timid, potrebbe infatti osservarsi che, considerandolo

un'irrequietezza, una mobilita, un'irregolarita costitu-

nel contesto circolare delle forme, il disutilc

tiva che ben puO comprendersi la predisponessero a

in volta, positivo come arte, come filosofia, come mo~

24

25

catcgoria; che per un verso perciO


altro, e nella stesso atto,

e, di volta

_.""_..------,--,,---,-'~

della

t.:ostlwisce iJ

motilCJ.J.to

ddh

aH'interno

e che anche neUa mte,:oria,


della

rccgc:.;n;'JUI,

questa possa. osservaxsi Ia concreta metabasis


1\lla) a parte le dlHicolta non Hevi che, se

di

nrrsii'ivr

questa tesi si

dcfini:sionc

.lit9. fin dagli ini::d deHa riflessione crociana. Risale


antichi di. quelli nei

tencsse fermo 1 verrebbero a. rivelarsi alla r0-dice della

infatti a tempi assai

legge costitutiva del drcolo, quale Croce lo intendeva,

dopo averla riformulata in tennini di vitalit8.~>, Croce

e evidente che nemmeno se la si conside"

vi colse quel che, nel fondo, ne costituiva l' ambiguo

rasse in se, di quella si otterrebbe, con il suo ausilio, la

carattere, l'intreccio prob.lematico del positivo e del

soluzione. Se de.l disutilc si facesse che, di volta :1.n

negatlvo, didO che Costrulsce:.> e anche, tuttavia) d.i"

volta 1 sia arte, o filosof.ia, o mceralita, soltanto in senso

stxnggo>. Se

mctaforico potrebbc parlarsene come deil'opposto dd-

che a quesro

l'utile. L'arte, la filosofia, ia moxalita non si defini~

Momigliano, che la dsolse col dire che senza J.' esisten-

zialismo e l'influsso che esercitO sul proccsso di trasfor-

ciO in relazione, e in opposizione, al qm:Jle l'utile si

mazione dell'utile nel vitale, l'ultimo Croce non si spie-

definisce, cosll'arte, la filosofia, la. moralit2. si defini ..

gherebbe. Ma

scono in relazione, e in opposizione, al brutto, al also,

punto estremamente critico del suo pensiero, fin dal-

al male. Non, si ripete, in relazione e in opposizione al

l'inizio lo predispose a incontrare a1cuni temi della

disutile. Se in relazione e in opposizione a questa si

Existenzphilosophie, nella versione, sopra tutto, che a

definissero, l'arte, la filosofia, la moralita non sareb-

questa era stata data da Heidegger in Sein und Zeit. Di

bero se non utilita: non arte, dunque, non filosofia,

questa predisposizione>> all'incontro con l'esistenziali-

non moralita.

smo, l'unico che, Croce essendo ancora vivo e attivo,

delle forme,

scono infatti in relazione all'utile. Come il disutile

e cvident:c ch.e l' auten.tica qrrestiorne


sl. ponga C, non queHa indkata da

e bensl quella che,

concernendo questo

parlasse con acume e comprensione (anche se in modo


Si puO riprendere ora il fila principale del discorso,
interrotto per far posto a queste necessarie considera-

26

esegeticamente assai discutibile) fu, gia nell942, Enzo


Paci. Ed

e singolare che ne da Momigliano ne da Cha27

bod qucsw intc.tpretc ncevesse i' onme di. una dta


;;,wnf:

violcnto attacc(;

in questo invc;.

N! a an cora

Iontariamente ccmc:ordi sia .l'uno sia .l'altro si dim.enti

fu una

casscro di qud

che l'altra

volta detto dallo stesso Croce, Il quale, e non a torto,

alla diffusione delle sue idee) proprio da quelle in qual-

rilevO '1 che, nell.eggere le pagine che certi esistenziaH-

che modo scatur1: corn.e scmpre accade quando 1 fattosi

sti avevano dedicate alla Fenomenologia della spirito, gli

divenuto formula e _massima di saggezza storio--

ven.iva fatto di pensare chc esistenzialista, e ben

grafica, iJ diffidle; e doC 1' autentico, si ritira in

quin(li che la rebt:iva HJosoHa trovasse 1a sew


esprcssi.one e venisse all<} Iucc del

che tali sono non

lu.o~

sui serio 1o

era :>tato

ek

proprio Hegel 1 che alle esigenze che vi enmo avvertite

feri:re ad ess1 questo carat:terc

scarsa o ncssuna

aveva conferito alt.ro, e pil1 coerente, sviluppo. E con

frequentazione che se nc fa. Donde il circolo (la diffi--

Hegel egli qui 1 certamente, si identificava. Quella di

colta determina la non frequentazione, questa ribadi~

Croce era una battuta. _Ma anche, nella stesso tempo,

see e intensifica la difficolda) in cui il pensicro di Croce

qualcosa di pill. Per int:enderne il senso, ben pii:1 a

fu preso e come soffocato. Avvenne infatti chc via via,

fondo si sarebbe tuttavia dovuto saper leggere nella

nel tempo 1 un'immagine di Croce, che non potrebbe

logica dei suoi pensieri.

esser meno conforme al suo autentico carattere, si formasse, si consolidasse, permanesse al fonda della co-

Et de hoc satis. Nell'obiettivit3. stessa del discorso


che qui, attraverso questi esempi, si

e accennato, e

infatti visibile, come in filigrana, la ragione profonda

scienza dei pi-U, studiosi che fossero, o semplici lettori.


Un'immagine tanto resistente e tenace quanto, come si

e detto, era,

nell'intrinseco, falsa.

della sfortuna di Croce, che in quegli anni aveva

Che di questa tendenza alia semplificazione e, starei

raggiunto, o rapidamente stava raggiungendo il cul-

per dire, alia confidenza, e senza che, naturalmente, ne

-, mine. E per sfortuna intendo non soltanto queila

avessero il sospetto, anche uomini dell'intelligenza e

28

29

~;to a~:to

. -uensi.,
sero, snscita

m;cn\V19;Ii1fi

ddinendo Jl suo ""'m' 1n diverse pe;m:iero, Non

l\if.a rncnc;

dl quanto non sardJbe stab c non avrebbe avuto


.ragionc di essen:> se questa tendenza del crodar.tesimo

solitarlo

esiti rneno ovv:l fu il

rneno cono

a vivere nella sua propria vulgata non si foss~ determi-

sciuto dei filosofi -foxmatisi e vissut:i, per la gran. parte,

nata e di essa non si tcnesse conto. In realth, per varie

nella prima meta del. secolo.

ragioni che, provenendo da <<luoghi diversi, si inttec-

Luigi Scaravelli; e, aggiungendosi al primo,

ciarono l'una con l'altra fino a formate un inestricabl.le

.radosso fu che a ragionare di. questi caratteri del pen

groviglio, fu raro che, ancora negli anni in cui Chabod

siero crodano egli si de:dl.to non t:anto nella Critica del

e Momigliano si affronta.rono i.n questa singolarc di.,

n filosofo

a cui alludo

di_

quanw niuiiW':i r

r :?ltro pa-

C:SSB

in

non passarono nei testo

sputa 1 alia complessit3. della fllosofia di Croce si ren-

negl.i anni

desse giustizia. Fu nuo che a lui si guardasse, non come

quindi in alcune l.ettere

a un lucido analista di problemi particolari pertinenti i

inviO al suo amlco Piero Fossi e furono rese note non

cos! detti campi del sapere, rna come a un filosofo

molti anni fa. SeC cosl, la meraviglia, che forse non ha

difficile, irto di questioni e complicaz.ioni. Fu raro, e

ragion d'essere, deve essere sostituita daJla riflessione.

anzi a rigore non avvenne mai, che nella sua logica si

ll problema non e infatti il recupero d.i Croce in vista

scoprissero e recassero alia luce le ragioni del paradosso

di una migliore ortodossia.

che recava dentro di se: e cioe che l'esito storicistico vi

al suo pensiero con la radicale spregiudicatezza critica

era stato in realt3. ragionato e raggiunto alla lucc di

che sempre

categoric e di criteri che, in forza delloro stesso rigore

filosofi: i quali valgono assai meno per se stessi, per

obiettivo, lo rendevano, in cffetti, impossibile. A ren-

illoro problcmatico se stesso, che non per la filosofia

der canto della sua complessit3. e difficoldt non poteva,

con cui sia loro occorso di entrare in contatto. Lo dico

certo, essere Gentile; che alia nascita della filosofia

(mi sia concesso di ricordarlo) da ben pil.1 che tren-

della spirito aveva collaborate polemicamente, in que-

t'anni. E la cosa non C meno vera perche soltanto duo

30

31

e necessaria

E invece di guardar dentro

esercitare nei confronti dei

Grave nc:l. testo del ncc:xo

vh1 via acc:adcv::1 di

corrtril-:n.:tencb D. sottratTc Croce a.lLa voJ.-

f.:_c.l.tu

:;-:;.nr:or

Chabod aveva dcvata contro d.J

C 'era poi 1 al di Ut di quel che aveva affexmato in

lui. Lo si f: giil visto e detto. In questa glossa, cruda

tema di eslstenzialismo e 1 anco.r prima, di influenza

mente Momigliano esdudeva che, malgrado ogni sua

esercitata, da Antoni, su Croce, la questione del

soggettiva illusione 1 .Antoni avesse scopertm> alcun-

<'tono che Momigliano aveva conferito al suo necro-

cht. E a questo rilievo, chc facilmente poteva esse:r

bgio. Del qu:aJe subi.to Chabod rilevO la.

dedotto da qu.a.nto :nd

che qm:'

era stato detto e

argornentato, Cl<aicod, appunto, aveva

sta .impressione non nasceva in lui da tenei-ezza>> chc

menza. Gli sembrava sillfj<Jlarr, scoperte>> a parte 1 che

a uno studioso come Antoni, che aveva H suo mondo

<<tonm>, infatti, era per lui la stessa cosa della sostanza,

ideale, viveva con serieta le sue questioni e, dove gli

la stessa cosa del giudizio, o dei giudizi attraverso i

sembrava che dovessero essere trattate e dibattute,

quali il necrologic si articolava. Ad Antoni, per esem-

aveva dibattute e t.rattate, questa diritto fosse negato

pio, Momigliano aveva rivolto il rimprovero di esser

con l'argomento (impl.icito, ma non troppo) secondo

rimasto chiuso entro i confini del sistema crociano, per

cui la scelta della filosofia di Croce significava la per-

migliorarne e sorvegliarne la coerenza, e di non aver

dita dell'occasione che pill in questa campo conta:

avuto animo di andare in giro per il mondo a vedere

quella di mettersi al passo con i tempi e di capirne le

quel che altrove si fosse fatto, a sperimentare in che

novita.

provasse nei confronti di un amico scomparso.

nle

modo, nelle varie patti dell'Europa, la grande crisi

Nella protesta che in tal modo elevava contra chi

della seconda guerra mondiale fosse stata vissuta ed

questo diritto ad Antoni aveva negato, la ragione stava

elaborata. Ad Antoni insomma aveva rimproverato di

dalla parte di Chabod. E tanto pili, direi, in quanto,

non aver fatto quel che a lui, Momigliano, era accaduto

nella diversa disposizione con la quale affrontavano e

32

33

vivevano lc qiJe:;ti,on del p.resente 1 erano a queste che


}:_;: }y~n

Antoni e
vero ch-e

le sue pr,opJ:ii

suot pioliiemi

vv-eva in

modo, se non opposto, diverso da quello in cui sempre


Antoni aveva vissuto i suoL :Eben vera d:Je l'intendta,

_N,-:.Jn diverso eta il Hne.


La questione riguarda, clunque, in primo 1uogo, la
le~

in 1V1omigliano) andava di pari passo con l'estensione,

qualit3.. E francamente, se a qualcuno pa.rve allora

e tutto egli leggeva, di tutto faceva, o cercava di fare,

cito rivendicare 1 contro Antoni e le int:erp.retazioni che

esperienza. Non perO perchE questa fosse una dispo-

ne aveva delineate) la filosofla di Dilthey, lo storicismo

sizione che egli avesse ricevuta dallo spirito dei

di 'TroeltschJ di lVfeinecke e di Max Weber, perchE:

e dal comando che ne proveni.va; ma per rm:-1


ragione non diversa, nel fordo, da

da cu.i anche

e con
rebbe dovuto

all.o studioso triestino si sa


UilPII!itni

come una

di aver rltenuto

Antoni era mosso. La ragwne era per entrambi la

che in altri autori, e con il loro

stessa perch: entrambi, Antoni e Ivlomigliano, senti-

ricercare e sperirnentare? Di questo suo buon diritto

vano di dover lavorare per veder chiaro nelle terribili

Chabod intendeva, contro Momigliano, rivendicarc il

vicende che, determinatesi nel secolo (breve o lungo)

fondamento. E anche perciO si chiedeva perche mai, se

che avevano avuto in sorte, avevano sconvolto la loro

proprio non poteva apprezzarlo, uno studioso come

coscienza. E se, conforme alla sua indole e, direi, al

Antoni avrebbe dovuto rivendicare il

suo destino, il secondo dei due aveva scelto di segui-

gnato dagli scrittori delle llnnales. Forse perche questa

tare a vivere lantana dall'Italia, dove solo episodica-

era in quegli anni, e sarebbe stata poi, la modm>?

convenlsse

<~metoda>>

propu-

mente ritornava \ mentre l'altro aveva ritenuto che


anche dalle finestre della sua vecchia casa romana potesse scorgersi il profilo delle cose, e intanto aveva

II rnondo germanico (si legge nella lettera di Chabod) in


quest' ultimo trentennio non gli ha data piU nulla: Narnier e
Braudel so nodi altri paesi, lontani dal suo mondo. Ritter non

seguitato a scavare dentro i suoi due autori, Hegel e

bastava a sollevare nuovi problemi. PerciO la second a parte di

Croce, e sempre pili a fonda aveva cercato di leggervi

p. 3 mi pare non dirO eccessivarnente dura, rna non giusta.

34

35

Altro

e notar:e che Antoni si e chiuso nel suo mondo, ma chc

in. csso ha Lnto

suoi

,_ non necessatla1TJ.ente coinddevano

sfoao per andar

cht'

ventdo cU non avere

nell'incbgcce c inttcrmet"'lT.

ecc. Non si tratta di

un uomo che avevs is. f'ede Jj_

Antoni ndl'idealismo ctodano, non per

ma per do-

stto tempo

A.ntcmJ. aveve,

1n.es:d in c1m.po, _to s1

nel commento chc- opponeva a

che

aveva osservato circa H <disagio degli intellettuaH anti-

vere cercava di correggere.

fascisti per essersi formati in una cultura romantica che


Erano, come si vede, parole dure. L'idei che dal
necrologio potesse trarsi l'impressione che Antoni vi

apriva le porte ai superuomini e aile superrazzer>.


Qui, per tante ragio11iJ Chabod era lui stesso stato

e .la sua re:a.zione fu pati all'offesa che

:fosse stato giudicato, per esser rimasto fedele aile sue

toccato nel

sceltc crociane, un provinciale, lo accendeva d'i:rfL E a

gli sernbrava di ave:r ri_cevnta. Ho

Ivlomigliano ricordava perdO

di sptegslre, l.n una prwsdlsnte c'ccasi.o!K,

dopo tutto, anche

avuto occasione
ll)_

Antoni andava, di tanto in tanto, in giro per I' Europa

che senso, del tlltto irriccvibile se riferito a La latta

a discutere, non solo di filosofia, rna anche di sociolo-

contra fa ragione e a quel che, nella p.roduzione di An-

gia e di econornia, e che i suoi interlocutori erano

toni, le si connette, questa giudizio possa essere Com-

ROpke e von Hayek e Roue, personaggi importanti

preso (il che non significa anche, di necessita, condi-

in campi diversi dal suo e che di quel che egli diceva

viso) quando si cerchi di prospettarlo c di intenderlo

facevano conto e davano positivo giudizio.

nella storia di Momigliano. Di intenderlo nel dramrna


suo e della sua gente, nelle ragioni per le quali dal

Con queste armi, sdegnosarnente agitate contro il

rornanticismo, interpretato come proprio Antoni ave-

suo arnica divenuto avversario, Chabod difendeva la

va, qualche anno prima, proposto che dovesse essere,

reputazione scientifica di Antoni, la legittimit3 delle

egli cercava -il passaggio a una cultura sollecita dei va-

sue scelte, il valore della sua coerenza intellettuale e

lori illurninistici. Ma di operate il salvataggio delle

morale. La eseguiva, questa difesa, non con le esclama-

buone ragioni che inducevano Momigliano ad accet-

zioni, rna con gli argornenti; che erano, innanzi tutto, i

tare, nonche a riproporre, quella che senza dubbio era

36

37

nella qercsticmo si sentivs coinvoJ.t:o. 1\fel

nu:no.

dHevo

Chabod non bas tO a.llma 1' a-

a sf: medesicmo, a Cado F.tncm.L a lui stesso,

corso che tenni

dunmte l'cJCcupazi.orcc

ndi'i__nvcrno ''ii,l-'/;-4:
d'l'imopa Dove contj_'ap_ponevo nettan1cnt:c _l'_idea ;;cn.cccuccc

de:Ua rw.zlone-razza, che

e J.'ldea deUa nazmm,

Chabod, lVIomigHan.o a.veva rivolto d1 essersi tutti for

plebiscita di tutti i giorni, per dirla con RenarL Ho rlpreso

mati in una cultura romantica nella quale, per gli esiti

poi questo tema nel primo volume della mia Politica estera:

sconvolgenti che ne erano derivati, non avevano po"

sono quelli di cui sono Hero, scusa l'imrnodestia. Ma non C

tuto allora, e non potevano ora, non sentirsi a disagio,

fierezza culturalc, sl moral.e: t l'aver detto quelle cose in

avvertiva la presenza di un autentico, come lo definiva,


~{spropositm>. Riferendo a sC

qud giudizio, e solo par

ziahnente rlcordando che proprio perch6 aveva dt:c

pubbHco, in un momento che, via, moho allegro non era, e


moho sicuro nemmeno. Come allom, come prima del '42.,
come om., ti as.sicuw chc io non rinnego nC pur un' oncla
ddl'credid;. romantics della nazione: .lntendo l.\-':f'cditB cbc

nuta grave di conseguenze la dvolta romantica contro

fu non solo di Mazzini, rna dei moderati ita[iani e di CavouL

la Raison, giudicata astratta, dell'Illuminismo, An-

Coloro che si rifacevano al modo germanico di intendere la

toni aveva scritto il suo libro del 1942, aveva consentito, nel1944-45, con le tesi di Peter Viereck, e quindi

nazione, stai pur sicuro che non si trovavano tra gli antifascisti, rna tra i fascisti e i neo-fascisti! Com' era logico. Potrei
farti vari nomi di nostri eminenti colleghi.. Ma dire, tout

aveva ripreso il tema, che da tempo gli stava dentro,

court, che i romantici calpestarono ragione e natura ecc.,

del diritto di natutm>, Chabod aveva unc scatto orgo-

appunto, fare di ogni erba un fascio.

e,

glioso. Scriveva:
Che, nel rievocare in questo modo il senso dell'in-

Questo totalmente also. Proprio in uno scritto dedicato

terpretazione che, a partire dall'inizio degli anni Qua-

ad Antoni tu fai un pasticcio tra sensa germanico della oa-

ranta, aveva data di quelle cruciali idee, Chabod non

zione, di cui proprio Antoni ha sottolineato i pericoli gravi,


biologici, sin dall'inizio, e il sensa invece italiano e francese.
Io quegli anni li ho vissuti intensamente; e direi ora che
nessuno di noi provava quel disagio che tu immagini. Forse

il ricordo pili alto della mia vita universitaria

38

e quello

del

aggiungesse nulla, per abbellirla, alla veritfl dei fatti,

fuori discussione. II testo delle dispense milanesi che,


dal 1946 (quando ebbi occasione di ascoltarlo, e fu
indimenticabile esperienza), pili volte ripropose aRoma,

39

P-".u:te: :is. i.n.s.i.diava.J:10?

forsc non

e a stam.pa, e ben
poco

nrJ d'ticndcrl.o ncl

]a sua rnm:te, ne fu cutats.

da Erncsto Sestan e Armando Saitta. La Politica estera

e B., e chiunque puO leggerla, senza .incontrare,

Chabod m:m si a.vvedeva chc snl.J.'idea della nctZl-one,

sul tema, alcun0. variazione. E puO darsi bensi che 1 sia

p.resa nel suo carattere meineckiano di idea dell'indi--

per quel che concernc I' idea, sia nel riguardo d,dla cosa

vidualit?t e dE:l prepotente diritto di questa all' afferrna-

stessa, il consenso non possa andare 1 nei conf.mnti

zione di

della tesi di Chabod, cos1 netta e, quasi. dife.nsiva-

contra, non il

mente, perentoria, senza r.i.se.rve. Non (-; forse vero che

del moderati italiani e dL

furono le cose a travolgere 1a distinzione che, tra Fran

st:atua del dititto di natura 11

cia e ltalia, da una parte, Germani a, da un' altra, Cha-

del dubbio

bod aveva tracciata come fra nazione e nazionalismo?

weltbiJ.rgertum und Nationa!staat, Meinecke aveva av-

(1951)

Antoni era cosl perplesso da innalzarle

di. l\1azzhli, e nemmeno quello

fin dal :l

J.na :la :restaurata


mmDil),

e quaJcosa

:aveva sc.ritto

che legittimo il dubbio se l'idea

vertito, e che riguardava la capacit8. che, senza provo.,

deU'individualitB. e della rottura giusnaturalistica, che

care danni irreparabili, i valori dell'individualitiJ aves"

Meinecke aveva posta alla radice di queila di nazione,

sero di sostituite se stessi a quelli dell'universalidt e del

non esponesse quest'ultima, anche nelle formulazioni

cosmopolitismo - questa dubbio apparteneva anche

franco"italiane, a una fragile vita, da ogni parte insi"

alla coscienza di Antoni; che ne fu perciO indotto a

E forse non

e pili

e legittimo,

quando proprio in

criticare il nazionalismo come qualcosa che, rispetto

Mazzini, per esempio, si cerchi di andare a fondo, il

alla <<nazione>>, era uno sviluppo, non deviatm>, rna

dubbio relativo all'obiettiva debolezza della distin-

necessaria. A differenza di Chabod, che la distinzione

zione alla quale, con spiegabile e, tuttavia, eccessiva

sussistente fra nazione e nazionalismo riteneva inattac"

fiducia, Chabod affidava se stesso? Forse che il dubbio

cabile, se non dalle cose (che in effetti l'avevano trk

non si approfondiva di fronte alla drastica nettezza con

volta), certo dalla critica di chi avesse preteso che non

cui egli la eseguiva, quella distinzione, cercando di

chiara abbastanza fosse in colora che, Mazzini, Renan,

40

41

diata? Forse che non

, ->,_lllf >r- :':/

lo stesso

Pasquale Stanislao

l'ave-

varw teori;zz:ata, a questo ptocesso ideaJe Ani:on.l gnat-

dava con. occhl. assai

c.r:hid di quanto

ddJo

stmico valdostano non fossero. l"'Jel capitola che con


elude La latta contra Itt ragione e che 1 com'.C noto 1

ceveva

stodc:a aveva
mHc,w.. :rurK::tato if dhs:ldio c:ht ~;i era n.perto fr~;i

indiv:ldualit2.

0/l.a chi potc:v:cl csduderr:

che questo medesimo dissidio non avesse a rl}Jroourst


nel suo seno?

dubbio) del resto, permaneva, nel

dedicato a Kant, nel giudizio riflettente, che inter-

fondo del suo pens1ero, tenace. Nel dopoguena,

preta e giudica raccidentaleJ doe)>, diceva non senza

quando la tragedia aveva concluso il suo r.nornento

audacia, l'intuizione nella sua concreta individualith,

cruento, e pxoseguiva in altre forme, tornando sul con~

aveva indica to i1 <{germe del giudizio storicm>

cetto della nazione e discutendo Hans

ossia

Antoni

della form;.J. che Croce aveva conferita a1 giudizio. E in

osse.tvava che SetJ.za dl]bbio ]\Jiazzini non ha suuuw'

questo, cos1 interpretato, aveva indicata la garanzia del

nato ]_'ethos a( feratos) la l:1.bert3_ alJ.a potenza

dominio che 1 pur nel .riconoscimento, l'universalit8.

anzi ha persino ammesso che l'unit8. della n2.zlone non

esercita sull'individualita. Ma persino a questa ri-

fosse un fine supremo e incondizionato. Ma aggiun-

guardo il dubbio non l'aveva abbandonato. Riuscira,

geva che la sua posizione era intaccata dall'interna

sc.riveva, la tagione storica ad accogliere in se quelle

insidia del mito romantico

esigenze che danno impeto travolgente all' avversaria,

altri termini, era, data la premessa, inevitabi.le: con la

cosl da superare, rinnovata, anche questa crisi, oppure

conseguenza, si sarebbe potuto aggiungere, che quan-

rimarr3. soccombente, esangue residua d'una tradi-

do, per sfuggire alia sua negativit2 1 i fautori non nazio-

zione millenaria?

Scritte mentre la tragedia dell'Eu-

nalistici della nazione pretendevano di risalire all'ori-

ropa stava avviandosi a raggiungere il suo culmine,

gine, non si avvedevano che proprio da questa era

queste linee ne risentivano il contraccolpo doloroso.

derivato quel che ora intendevano combattere. Que-

Il libra dedicato alia lotta che l'individualita aveva

sta, condotto (senza sforzo, del resto) alle necessarie

condotta contra la ragione delle regale si chiudeva per

conseguenze, era il pensiero di Antoni. Che in questa

dO con una domanda che, significativamente, non ri-

suo carattere a Chabod sfuggl. Ma, allo stesso modo,

42

43

ilOZJr)WlJe,

La degenerazione, in

non fu coho. E nemmeno da

Ma

'ilcwptcc;sionc (c

Venturi"
anche in_ questo ca.so con

1/ultirmi qt!cstic'w'

almeno in. parte manten.endo

n punto)

fosse

estrema durezza, Chabod afhontava nella ma Jenera,

Niomigliano. 1\Jdla glossa apposta nelluogo conispon-

dguardava un passo del necrologio che) nel tcsto quale

dente al passo in cui Chabod parlava di sproposito,

fu dato alle stampe, appare, rispetto a quel.lo che egli

aveva a sua volta protestato. Non esageriamo, aveva

dovette trovarsi di fronte nel dattiloscritto, alquanto

dctto, ,za parlare dl spropositi: la presenza nazista in

diverso. Qui MomigJiano aveva scritto dl. un dccecnnio,

Italia cominda nd

l.9:33A3, che fu non. sol.o di_ nazismo in Gcnm.nia, rna

:rappr-e:';cntato dal 'I'everc dl

d:l nazificazione ddl'Italia.

come ho

r.on

i1 proccsso di nazifkazione

dal

di

estrema durezza, a questa asserzionc Chabod reag'i; e

rnento sempre pili antisemlta di Farinacci nel

parlO di uno sproposito che altera tutta la storia lta-

fascista C tutta roba anteriore al1938. Quando Ginz~

liana ed europea, e salta a pie' pari il primo periodo di

burg e compagni sono arrescati si accentua la loro ori-

urti Mussolini-H.itler sino al '35, e salta a pie' pari le

gine ebraica. Nel 1936 sorge il problema razziale in

differenze, grosse assai, ancora degli anni '36-'37r>.

Etiopia. E nel punto quarto della lettera del 10 no-

Cosl, esprimendo un dissenso che pili radicale non

vembre, Momigliano aveva tradotto cos} il passo della

avrebbe potuto essere, Chabod scriveva; e, per non

glossa:

KE:gJIIIHI

lasciar dubbi sul suo stato d'animo, aggiungeva: <<non


ti nascondo che questi due ultimi punti mi hanna sgra-

La pressione, da parte tedesca, per permeare il fascismo


di idee naziste cominciO nel 19 33 o forse anche prima. Non

devolmente sorpreso.
Non sono uno storico del ventesimo secolo, lungo o

so bene. Quando Ginzburg e compagni furono artestati gi3 si


accentuO la loro origine ebraica. L'ascesa di Interl:mdi-Te-

breve che sia. Non so no nemmeno uno storico. E per-

vere, Preziosi Vita ita_liana, 1' alleanza Preziosi Farinacci (Re

ciO, su materia cos! delicata e controversa, mi astengo

gime fascista), l'uscita di Evola dalla 'lunatic fringe', se ri

44

45

cordo ben<::, sono eventi anteriori al 1938.

undo l.'ansiei:?i cb.e tu, io, _Antoni, Ca.ntimorl etc. sent.ivam.o


per questa prcssi.orw. Avrd dovclto probabil.rrrcn.te dire

grcssi.va' o 'tentata' nazificazionc; rna in verit1 badavo al_


risultato dd processo progressivo, e non temevo di essere
frainteso.

xnent'c, :m qui'.'Si:o tcsto, J'fl,cmtigliano cv.itav;;;" d:i

sctiveva, sarebhe stato risalire fino al1933; o addir.i.t-tura, a un periocio anterio.re. La nazificazione>> diven-

Che in quel che qui Momigllano diceva ci" fosse del

e indubbio.

tava inoltre 1a penetrazione di idee naziste in Italim>.

A provarlo fu, del resto, .i.l <{risul-

In parte, dunque, la critica di Chabod e.ra stata accolta.

tato, al quale egli diceva. d.i tener fermo lo sguardo.

M.a, come vc:d1erno solo i.n parte; e non tanto da im..

vera,

lnterlandi,

su5citata

Evola pensavano qucl

che pensavano ben prima del1938

w.

M. a la presenza di

J.n

daL testo dan:i.losc.ri.tto del ncctolr.rg!o

sentimcnti antisemiti in personaggi e gruppi di varia

si attenuasse fino o. spati.rc. non tanto da ristabilire ha

autorevolezza politica (e non oso aggiungere <{cultu .

i due, almena su questa punta, la concordia.

rale>>) non autorizza a parlare di un processo di naziM


ficazione dell'ltalia iniziato gia nel 193 3, nell' anno
stesso dell'ascesa di Hitler al potere. Del che, come
dicevo, dovette, in seguito a quel che Chabod tornO
a scrivergli nella seconda lettera che gli diresse, convincersi, almena in parte, anche Momigliano; che quel
suo prima periodo modificO, per il testa definitivo, in
questa forma: i due libri Dalla storicismo alla sociolo-

Non saprei dire quale giudizio, fra sC e sC (perchC


ormai sulla qucstione aveva deciso di non tornare piU)
Chabod desse del mutamento che Mornigliano aveva
introdotto, per la stampa, nel petiodo incrlminato.

:E

certo tuttavia che non pott essere quella correzione a


fargli mutar di opinione sui tono, come lo definiva,
poco simpatico del necrologio:

gia e La latta contra la ragione restano, insieme con La

Per la simpatia di cui godeva, la serietB. e il valore indi-

scuola dell'uomo di G. Calogero, tra i libri piu signifi-

scutibili della sua opera di studioso, nonche per il tragico di

cativi pubblicati da un pensatore italiano negli anni

questa morte, cosl ptematura e cosl rapida e cos!. terribile

46

47

nella sua causa, b scomparsa di Anton.i.lB destato xnolta pena


ovunque (inbu:i non i.' qncstlmJC di. scuolc). Non dird cht

d.ico chf in-

Qm1nd.o sc:rlvcva 1a sus.

i_i

tuo ccccc>lo!sio cornsp<mc;Ct a questo stato d'anin1o Ptneulc

Anzi, dlnd che

e urtante. Non

mere il proprio pensiero. Ann.i

non si debba
fosti proprio tu a rimpro

verarmi di esser stato troppo severo con il Croce 'della Storia

d'E'uropa. Mae per i1 modo con cui 1o si esprime. E il modo


da te seguito in queste tue pagine

e spesso non felice.

u1. una c1inica


tmnana Chabod ave:va Stlbl.to nn

grave

inte:r~

vento chirurgico, che si sarebbe di nuovo reso p.ecessa


rio nel febbraio 1960 1 a circa tre rnesi di distanza dalla
scrittura e dall'invio di queste due lettere. Sento ancora la voce di .Arnaldi che, da un telefono puhblico di

E.rano parole nwlto dure che 1 nella parte centrale

viadd

mi anm.mzlavH che ii

dopo Cha-

d.d pa.sso, toccavano un vertice assai alto di comm.o-

bod sarcbbe di rru.ovo entrato in di.nica. E .dcordo il

:done. E a questo punto 1 prima di passare al commento

senso di vuoto, eli sgomento c di angoscta che mi prese;

della lettera (15-21 novembre) con la quale Chabod

e che subito ebbe, per cos'i dire, il suo riscontTo in

replieD alia risposta di Momigliano e chiuse la pole .

Rosario Romeo e in Vittorio de Caprariis, ai qnali,

mica, sia lecito tornare sulla considerazione psicologica

come Arnaldi mi aveva richiesto e raccomandato, do .

e, come si dice, umana di questa vicenda.

vetti dare b notizia. I1 punta paradossale della situa

Le linee nelle quali il 5 novembre 1959 Chabod

zione era inoltr:e, e dO contribuiva a renderla ancor pili

aveva dato espressione al sentimento e alrintensa com-

dolorosa, che, mentre a noi la natura del male dal quale

mozione chela morte di Antoni, avvenuta nella prima

Chabod era stato colpito non era ignota,

meta di agosto in una Roma sernideserta e pill che rnai

signora Jeanne ne erano al corrente, perche cosl ave--

distratta, aveva suscitato in lui, sono cloquenti. E non

vano deciso che dovesse essere gli autorevoli amici e gli

richiederebbero alcun cornrnento se non convenisse in~

stessi suoi farniliari che ne avevano organizzato il rico-

vece ricordare quello che i giovani di allora certo non

vera. Ma se sul serio la signora Jeanne era all'oscuro di

hanno dirnenticato, rna quelli di oggi potrebbero o non

tutto e quella situazione cornunque difficile viveva con

sapere o sapere in modo approssirnativo e irnpreciso.

l'incrollabile fiducia che prima o poi si sarebbe felice-

48

49

ne

lui nE la

e dire a sf:: stessi che :l.:o casi com.e

mente rlsolta 1 non sarei altrettanto skm:o che anche

Chalxd lo fossc e un prcs;1gio dl motte n.on.


nella zona rneno evklente e
cosdenza,

stessc

segreta delia

che probabilc in effetti che lc tcncbte

che, a protezione della sua angoscia, egli addensava

di

pure, m

Ia cosdcnza

J.n

s(~.

Di.

questa duplice volont8, di questa che pur possiamo

tanto in

definite come -cma contraddittoria volontU) Chabod

tanto squarcbte da lampi violenti di luce abbagliante

fu allora l'oggetto non meno che ll soggettD, .la vittima

e drammatica. Ricardo ancora il giorno (sara stato il

non

novembre

Che a dsentirne in modo dra.mmatico fosse perdD cjnel

intorno :alia realta del suo male, fossero

forse, dlcembre 1.959) in

avendolo

ma neppure meno, di quanta ne fosse l'autore,

H suo

incontrato non so piU se all'Unive:rsitft o) com't

che s i ;:mole chiamare

p.robabile, alla. Bibl.ioteca

la volc,nt8. protegg-e:va dal tisch.io c1dla di.sgs.q,ass(one,

alJ.'improvvlso 1m

chc per nn verso


f:

e evidente:. E questa

chiese se nei giorni della malattia fossi andato a vedere

per un altro lo indinava a questa,

Antoni; e io non potei non dirgli che ci eTo andato, non

spiega perchE:, nel profondo, tanto egli si sentisse coin-

potd nascondergli del tutto la terribilita della situa-

volta nella difesa di Antoni; e in misuta cosl rilevante

zione a cui mi era trovato dinanzi, cosl come da allora

dal necrologio che .Mornigliano aveva scritto di que-

non potei e non potrO piU dimenticare l'angoscia che

st'ultimo si sentisse offeso. Nel proteggere lo studioso

gli leggevo negli occhi inquieti, il silenzio nel quale si

triestino dall'attacco, o qualunque cosa fosse, che gli

chiuse. Alia domanda pertanto che in quei giorni Ion*

era state diretto contra, Chabod non difendeva solo le

tani tante volte ci ponemmo, e alia quale eravamo forse

ragioni di una cultura che, lo dicesse o no, ben com-

troppo giovani per sapere quale risposta sul serio do*

prendeva fino a che punto fosse il vera oggetto della

vesse darsi, alla domanda se Chabod sapesse o non

critica. Dlfendeva, anche in se stesso, il diritto, che

sapesse si sarebbe dovuto rispondere che tanto pili, per

ciascuno poteva ben pretendere gli fosse riconosciuto,

un verso, sapeva quanta meno, per un altro, sapesse e

di essere rispettato nelle ragioni della propria storia,

volesse sapere. Si sarebbe (credo) dovuto rispondere

nelle proprie scelte, nella sofferenza che cosl spesso la

50

51

era. stato plllltl.gltoso nd. ri!Jatlir",

vita riserva a chi abbJa avuto in sorte di. rl.ceverla in

nella
dedso sopxa tutto

di
Noi

dire se di tut:to questo JVlomigliano, chc

atto della chabodiana volonta di troncare

discorso

vivcva lo:ntano, a Londra, si rendesse conto. lJomo,

senza ultetiori polemichc e, dird quasi con rassegna.

quale era, di una cultura ancora poco disposta 1 mal-

zione, a spegnere i toni nelraugurio che con il vecchio

grado Freud~ a questo genere di introspezioni, la

amico la discussione potesse tuttavia, in genere e nel--

grande intelligenza di cui era in possesso e l'insaziabile

l' avvenire continuare. Insomma, alla volontB. chabo-

curiosit2 non erano forse suffidenti perch6 egli pro"

diana eli tmncare

in

di rendere

sc non_ di
campo. E poi c'erano le ragioni della contingente

po~

toHerabilc

quel:ta)

dissenso. lvla ii m::sons1J, tl.lttavia,

lemica che Chabod aveva accesa, e nella quale lui, Iv'io-

neva perch6 era scritto nelle cose. E Momigliano 1 in

migliano, non poteva non sentirsi impegnato con le

qualche modo, anche di questa prendeva, scppure in

deter~

modo obliquo o indiretto, atto. Non puO sfuggire, nella

minato l'insorgere. Per questa, forse, alia sua prima

sua lettera, l'accenno che, mentre tendeva a ridurre

lettera egli conferl il ca.rattere, di puntuale e schema

aile sfumature~> la diversita di giudizio che s'e.ta de-

:E ben proba-

terminata fra lora, per un altro verso faceva alia possi-

bile, tuttavia, che della drammatlcit2 della situazione

bilita che nel futuro questa avesse a prodursi di nuovo

esistenziale che allora Chabod viveva, non poco Mo-

e con altra profonditB.. Il che in buona sostanza si-

migliano avesse comindato a rendersi canto dopa che

gnifica che anche del presente dissenso Momigliano

ebbe ricevuta la seconda sua lettera. Una lettera, in

sapeva misurare la profonditB. e 1' ampiezza, e che di

effetti, furente, che esasperava i toni della prima e

quelli che avrebbero potuto accadere nel futuro lo con

suonava come un congedo, un doloroso, ma duro, de-

siderava, in qualche modo, come la necessaria pre-

mittere amicitiam. Sta di fatto che quanta, nella prima

mess a.

ragioni sue e con gli argomenti che ne avevano

tico ribadimento, che esasperO Chabod.

52

53

come i velari accenni

no?

Del resto,

con~

tm effetto

ProvacD rma crisi g:tmle: dat

te:nud nella sua scco.nda lett:cra l.asdano suppon::c, d.i


che qui s.l dice M'orrtig,lia;no era In cm,au:ne tnodo

innanzi tuttc:-,., non

che non pas.savanm>y ma restavano, accese tuttavia

con il suo stile, il suo tono, i suoi

diffe.renze non piccoleJ e anz.i esse stesse assai gravL

giudizi. E si farebbe torto 9ll'intelligenza di colui che

A chi riteneva che i1 crocianesimo dovesse essere di-

cosllo aveva scritto 1 se lo si supponesse incapace di

feso come si difende un .fortilizio collocato nel deserto

valutarne b sostHnza e di misurarne le conseguenze, La

dei Tartari, altri infatti contrapponevano il

sostanza era che la c.ritica dvolta a.l romantidsmo e le

mento) in ogni senso, per la

<(aperture iliuminJstiche e neoillurninistiche che nc

d.;~aJisrno

erano insieme la radice e .il .risultato significavano la

mai un

<~decisione

polemica di chiudere i conti con l'ideali.-

fesa era perdO di studiarlo sul serio, ossia di eserdtare

smo e> sopra tutto 1 con il crocianesimo. Di chiudere i

la critica pili rigorosa per mettersi in contatto con la

conti: ossia di distaccarsene. Nel momenta in cui que-

filosofi:a che in esso pur si trovasse. Di questa crisi 1 che

sta tradizione di pensiero eta oggetto del vlolento e

era nelle cose, che alcuni di noi vissero, non senza

persistente attacco che, in nome del marxismo e del

drammatidta, nel suo grave profilo, e che in qualche

partito politico che vi si ispirava) gli era stato diretto

modo segnO il nostro destino, occorrerebbe che qual-

contra fin dal 1945 e via via si era inasprito fino a

cuno facesse la storia 1 immettendola nel quadro della

toccare il limite della denigrazione) raccoglimento,

cultura italiana, e non solo> della seconda meta del

da parte di Momigliano e di altri 1 che nel crocianesimo,

secolo ventesimo. Ma, per quanta

anche se non in questa soltanto, avevano formato se

ci troviamo, se n)e detto abbastanza 1 o quanto 1 al-

stessi 1 di altri temi polemici e critici, ebbe per molti

mena) serve a far capite perch: nelle poche pagine

che) giovani e meno giovani 1 ritenevano che quell'espe-

del necrologic che Momigliano scrisse di Carlo Antoni

rienza meritasse di essere discussa 1 rna non liquidata,

l'occhio di qualcuno scorgesse un significate simbolico.

54

55

consapevole, pexche rna.i. c-e ne IfJ.eta.vig:lieremmo?

necrologio era

n,

convinci~

difficilior, che

ri-

era una BCJS<Jii:l, non 1.:tna tJancilera, meno che


e che J'unico nwdo di farne la <{di

e della

sede in cui

La lcttero con la

i(

10 novemhre 1959

ai rilie::v:! c.d.tk-i contcnuti

Momi~

iJ~

dJ
deH'li:a!i:;J

nota.. Alk: consi.dcrazkml che e r~::;;;'":

dedka.i in

occasion_e deve ora ag,girm~;ersi

che la conoscenza del testo chabodiano consente di me-

tedesnt, per permem.e i.l fasdsm.o di idee naziste. Nta

glio chiarire e precisare. La lettera di r.!lomigliano C

per un altro aggravate: dal momento che di tale pressione

d.ivisa in sei punti. E 1 con qualche attenuazione, ribadi~

si diceva che fosse incominciata ancor prima del 1.933.

see nella sostanza tutto qud che nel necrologio era stato

Nel. pun to quinto, il gn..tmzw sul.l' opera di Antoni era in

detto e argomentato. Ribadito era, innanzi tut!:o, i.l

<<valut8.-

dizlo che nel. necrolog-io era stato fornmh).to a propostto

zi.oni di_ idee sonc"J pc,ssmtli seriamente solo a dista.nza

della influenza esercitata da Anton-i su Croce. Ribadi.to

d.i sccoli>>. Chc c:nt, per Ja

era il condlzionamento esistenzialistico della trasforma-

singolare: a prcnderla alta 'u'"'"' ossia nella forma in

zione, che nella filosofia della spirito si era verificata,

cui qui Nlomigliano la proponeva, avrebbe infatti impor--

dell'utile nel vitale. Nel terzo punta era confermato il

tata la {:Onseguenza dell'impossibilita che il presente

<<disagio nostro verso la nostra formazione in una cul-

concettuale fosse mai giudicato dal p.resente. C'era

tuta prevalentemcnte romantica e nazionalista. E qui,

poi, al punto sesto e ultimo, la citazione del giudizio

con l'esempio delle stesso Chabod nel saggio sull'idea

che Ernesto Sestan

d'Europa, di De Ruggiero ne Il ritorno alia ragione, di

dizio estremamente positivo che, Arnaldi e io possiarno

Eugenio Colorni nei suoi ultimi anni, di Abbagnano, di

darne testimonianza, addolorO, assai pili di quanto non

Alessandro d'Entd:ves con il diritto di natura, e quindi

offendesse, Chabod; che forse in quel mornento send

di Banfi, Cantimori, Venturi, Bobbio e a tratti perfino

che il cerchio della solitudine lo stava avvolgendo.

12

asserzionc s-ul.

~H::r.lo

aveva dato del necrologio. Un giu-

Omodeo, ricorre 1' osservazione relativa a una cultura


che dal romanticismo e nazionalismo passava alia testaurazione~>

di <<Valori illuministich. Un'osservazione,

56

La reazione chc a questi sei punti Chabod riservO


fu, lo si

e gi3. detto,

veemente fino alia violenza. Fu,

57

anche questo

e stato

se i1 <<tono JJ.on

una reazione esasperata. E


se n.o.n bastassero

Io non. avn:l

b. m.ini.:ma

se non fosse suf.

nc,Jerniz,

HH:~i'I.O

ogg.i, per

:;-,un:: con te:

c.he; 1.n '"'ei,nfn,, nc farci

voltu.ra sua

d.i ststc

.mille

r-h.c volentJ.er.l "

Tu avcvl chicsto anche ll mlo parcn;; io tc l'ho

data, schietto, netto: non ne vuoi tene:r conto. Fai come ti

fidente {rna come potrebbe non esserlo?) la secchezza

pare e place. Ma non posso non ribatt:cre, soprattutto peril

con la quale dichiarava chiuso il discorso e, con que-

modo con cui tu conduci la discussione. L'a.rgomento in sC, 1o

sta, chiusa altresl in qualche modo, l'affiicizia, la

spunto di essa, diventa quasi secondario: quel che mi ha

<<ptovm> potrebbe esser data dalla grafia stessa con la

colpito, e ti dirO subito, penosamente colpito,

quale egli 1a vergO. Se 1a prima presentava le difficolt8

modo di argornentare.

ben note a chi pur ne a:vesse avuta pxecedencte espe .


rienza, la secunda lettera sl presentava, in non pochi
punti, nel segno stesso dell'indecifrabilidL E se non
fosse stato per un' antic a consuetudine, maturata at-

Non era, per la.

un csordio

e il

tuo

scbbenc rechi sorprcsa la dichiarazione del suo non


sapetsi render conto 1 da Londra, di come Ia polemica
avesse potuto sv.ilupparsi in quel modo (in questione)

traverso pili di un esercizio, e quello, sopra tutto, in

dopo tutto, era la storia intellettuale e morale di da-

cui con Arnaldi, De Caprariis, e Romeo, dovcmmo

scuno, era l'idcalisrno} era 1'antifascismo e quel che,

cirnentarci per rendere stampabile il terribile testa,

per ciascuno, l'uno e l'altro avevano signi:ficato), deve

in non poche patti manoscritto, del suo contributo al

anche dirsi che forse Momigliano non aveva torto

IX volume della Storia di Milano", dubito assai che ne

quando, scrivendo a Venturi per inforrnarlo della se

sarei mai venuto a capo. Sulla qualita di questa lettera,

conda epistola chabodiana, la definiva aspra fino al

tono, stile c giudizi, non potra comunque aver dubbi

limite dell'insulto.

nemmeno chi sara stato messo in grado di leggerla a

conoscere che, nel dirsi penosarnente colpito dal

stampa, e della natura del manosctitto sia del tutto

modo con cui la polernica era stata fin

ignaro. Fin dall'esordio, la questione appare risolta e

Momigliano, Chabod nemmeno lui aveva torto. Di

definita:

quel che gli era accaduto di sostenere, in giorni pieni

58

:E

anche giusto, d'altra parte, ri~

59

n condotta da

di ira e di perJC:o;;, .:>ulla naz:J.one e

OJIP''" o modo in

aH'inJ'zio
da un_a paxtc:,

d~i.

'"
nno

hancese c

da

cente, da Luisa Az:c,olini

conto; come se fosse, dopo tutto, cos2 ini.J.evante

Tinviare i1 lettore desidetoso di saperne di

quella che Chabod giudicava come uno del centri

star qui ed ora a dissertate sul come e quando il suo

ideali del suo mondo intellettuale e morale. E c'era

debole antifasdsmo (con tratti di adesione al suo con-

poi 1 pungente 1 e anzi drammatica, la questione dell.a

t.rario e di

Svol.ta razzistica de1

diventasse antifasc.lsmo vero" JVIa su un prmto occorre

con bnone ra-

Chabod non int:cndeva d0.tarc

S(:

non .al 9.:>8

;v:orrugtwno insist eva invece FJ.d anticip:;rc al 193 3.

Era, come ho

una questionc bruciante. 1~.', non

ccJnviene

di questo) si

i.nvece esser chiari_: ftrtch.c

ahrteno in parte,

senza

come ho
I'estrcrna durc:.::z;:~

della reazione chabodiana. La que:!.tione del.

r~1zzisr.no

per decide.re se la raglone stesse dalla parte di Chabod

non poteva ammettere 1 infatti, e non ammette, alcuna

o, invece, da quella di Momigliano, ma per quel che ora

ecceziane. Di esso non c'C niente che possa compensate

si dira, occorre, sia pure in breve, fermarvisi. Se, nel-

e bilanciarc l'infamia. Se perc.iO, si xipete, fosse stato

l'as.sumere il1933 come l'inizio di quella che 1 ora aveva

vera quel che Mamigliano scriveva circa gli inizi reall

definita come la

<mazificazione>~

dell'Italia, ora come la

della politica razziale del fascismo, per chi, nei .riguardi

penetrazione in essa delle idee naziste, Momigliano

di questa (e prescindendo perciO da quella), avesse rna-

avesse avuto ragione, la posizione monde di quanti,

strata qualche comprensione, non poteva esserci indul-

come Chabod e non pochi altri, avevano guardato con

genza" E questa Chabod lo sapeva bene. Di qui, di

qualche favore al primo tempo della politica estera di

fronte a Mamigliano che, come se niente gli fosse stato

Mussolini, si sarebbe mostrata assai meno giustificabile

opposto, era tornato a proporre la sua periodizzazione,

di quanta, altrimenti, si sarebbe potuto ritenere e giu-

la puntigliosita con la quale egli ribadiva la sua. Di qui il

dicare. Sulle ragioni che indussero Chabod a dare sulla

suo sdegno; e l'impegno che metteva nell'arricchirla e

60

61

da.rle con.fexme attravcno; pers:'mr, la dtazione dilibd

gu1mce chc non eslta 8. conclm!!rm:, ItaHa c Gr:no.cJn.i

(S;rlvnurrelli, ,JcmcJ!o): scbbenc, nggirmr:cva con :n-u:a Pf'>


santezza,

chc era costretto a dire per la seconda

volta in realt?J. anche i bambini lo sapessero. Dopo di


che, con un passaggio che non potrebbe essere piU suo,

CiO chc

che

lVfa ailora gli spropositi diremo 1nddentali pos


so no allegramente mantenersi?

16

all'improvviso, e quasi stesse facendo una lezione di

L'esasperazione e lo sdegno di Chabod avevano or~

storia, esdamava che con il criteria seguito da Momi-

mal toccata il punto del non ritorno. Dopo aver detto

gliano} e consistente nel dedurre 1a <<nazificazione del-

che fitalia fascista ha gia moltissimi peccati e colpe,

I'Italia dalla presenza in essa, innanzi al

senza bisogno che gli sr:~ nc

dJ per-

sonaggi come Intedandi 1 Preziosi_ e soci, si sarebbe do,

e che

dl utta <-maz:ifk8Zione _inhiata nd 1933

<<{~uno

vuto concludere che poichC nell'ottobre 1789, Niallet

sproposito, cat:tlvo aumc,r>, Chabod passava quasi i.I

du Pane altri gi2. temevano il Terroret>, questa era di

mite} e, lui pure facendosi <Kattlvm>, aUa dichiara--

fatto compreso in quel che l'Ottantanove conteneva in

zione di Momigliano opponeva il caso di un suo cor"

se stesso, nel pro.fondo di

se stesso

15

H-~

religionario tedesco 1 Werner W eisbach, <<che il regime

Di fronte a questa modo di impostare e prospettare

sapeva che cosa era>>, era studioso di non mediocre

edetto

valore e uomo altamente rispettabile, e, malgrado la

le ragioni ne risulteranno pili chiare, lo sdegno di

protezione di Meined.:e, conobbe esperienze che nessun

Chabod non trovava pili limiti che lo contenessero.

ebreo ebbe a fare in Italia prima del '38

Questa punta della tua lettera non puO non muovere

(scriveva, e questa avremmo preferito che Chabod non

a sdegno, esclamava. E aggiungeva: come non sde-

l'avesse scritto) <dl professor Arnalda Momlgliano, al-

gnarsi, infatti, vedendo che, dopa aver perentoria-

lora in I tali a e in cattedra, ebbe mai, sino al '3 8, a fare

mente affermato nel necrologic 'nel decennia che fu

esperienze simili a queUe del Wisbach

non solo di nazismo in Germania, rna di nazificazione

che nella letter a tiene dietro a queste linee e che culmina

dell'Italia', dopa cioe aver equiparato con l'accento del

nel rilievo relativo al calore di afferti e agli aiuti che gli

62

63

la questione, e sullo sfondo di quel che qui su si

17

Ne certo

(sic)~>,

con quel

ebrd resta.ti in ltalia


;u.;m;m, consapevo!i c: )lC!tteci.pi deHa Joro Uttgt!cJit

A questo punto) che alt.ro dire? Via via che 1e

lui

al di lf, de:I

si aggiungevano alle parole, le pagine alle pagine,

sere stufm> di sc.rivere c di prosegulte la discussione.

giudizi ai giudizi, il tono si faceva sempre f;iU aspto,

.Nb neUe sue pagine m.olte sono tu.ttavia le cose che

Sempte pili invcstiva la persona stessa eli Momigliano:

ancora richicdono di essen~ sottolineate e commcntate.

segno evidente, direi, che nell' animo di Chabod poco

Nelluogo della lettera in cui info_rmaVa 11./l.omigliano d:l

alla volta i1 sentimento deil'amldzia si andava spt>

aver nccvuro !a dmncrnca J.a visita di Sesta:n c Iv'hturi

gnendo i.n una dolorosf1 amarezza. Di

e di znH:::r disst\sso con loro ta cntccticmc dei r!lccrologic


1n ccrcico!m
a gJ:rdJZlo di entrambi (e del

per cscrr>pto, di esaspcrata asprezza,

e;aspera't!Jc>ne,

pet la

parte conclusiva della lettera, nella quale, con la dolo

modo) poteva

rosa ironia che di rado si accendeva in lui, Chabod gli

avere <<affatto sollecitato una loro adesione al suo

ricordava che a un testauratore di valori illumini-

punta di vista. Del giudizio che ne clava assumeva

stich>, qu.8le intendeva essere, sarebbe convenuto te-

intera, e orgogliosamente, la responsabilit3.. Ma sul.la

nere bene a mente questa: ossia che tra i valori del-

bibliografla che Momigliano aveva aggiunta al suo te-

l'Illuminismo c'era anche quel riguardo alia forma, che

sto (e che constava, in effetti, solo di voci sfavorevoli)

respingeva la brutalita e imponeva la politesse. La quale

riteneva invece di dover inslstere perche a un necrolo-

va perfettamente d'accordo con lo spirito di veritCi. In-

gic che da Maturi era stato giudicato allimite e che

vece, nel razzismo e nazismo c'era non solo lasuper-

lo stesso Venturi aveva, quando ne avevano parlato in

razza, rna anche il rigetto della forma: Natur, niente

ottobre, giudicato <<affettuoso per l'uomo, rna severo

ri~

nel giudizim>, non si aggiungesse <mn'ultima, inoppor-

rossetto sul volta femminile, e, nell'uomo, niente

di.ceva

di non

guardi, niente forme. Brutalita di contegno: come Rib-

tuna, incivile frecciata. Senza che il pensiero di chi se

ben trap di fronte a! re d'Inghilterra. Quest'ultimo

ne fosse fatto attore dovesse essere schermato, e non

64

65

espresso) senza mJ.HC[Ue far torto alla verita (e su questo


nC c.;.;tranco allc

cw,ecroloisic'" dovev>.t tutta.vb i.nten~

2]_ SDOJ

che concerneva il suo rapporto con

dersi anche <<Un atto di omaggio della Rivi.sta a uno

studioso che si C rispettato e si vuol onorarc. Altri

all932"33, ossia agli anni in cui di questa grande et2

menti, non si fanno necrologi, ma analisi critkhe>>,

dello spirito nmanm> aveva trattato nell' Enciclopedia

ita Iiana, Oggi (diceva) avrei da ritoccare magari qual"


Come si vede, le cose erano 1 nella sostanza, giunte a
tal segno che, come Chabod dkhiarava di non aver pil'1

che giudizio particobxe: ma all'esaltazionc dell'illuminismo d'allot9. JJ.on


tanto eta

2tVrei

da aggiungere nf: pur un rigo,

allor~L

In gertere,

se non di ri!Jci:ere H tout est dit di :La Bruyen:, e di

male se pigii me ad es:C~rtpto di

concludere, se a uno spun to presente in queste pagine

mazione. Quel chc Chabod aveva scritto e reso pub-

non convenissc invece prestare attenzione. Si tratta

blico nel1947 ragionando intorno all'<ddea d'Europm>

della replica da lui data a! terzo pun to della lettera di

-~-

Momigliano e, in particolare, alle linee in cui era asse-

in perfetta linea di continuitB., non di frattura, con

rita 1a rinascita, intorno a11945, di temi illuministici c

quanro era stato da lui affermato gi"a nel 1932-33.

giusnaturalistici, e che Chabod fortemente contestava

Ma, a suo giudizio, le cose non andavano meglio per

nella loro validit8.. Con l'eccezione di Eugenio Colorni,

Alessandro d'Entrtves che, studiando Troeltsch e cer-

i1 cui esempio, proposto da Momigliano, non era esa-

cando di scendere alla radice dei suoi presupposti

minato da lui (che, per questa parte della sua attivid,

ideologici e religiosi>>, la questione del diritto naturale

forse non lo conosceva bene, o non lo conosceva af-

aveva cominciato a studiarla fin dal1926-27: sl che, si

fatto), e di Guido De Ruggiero, nella lista apprestata

sarebbe potu to aggiungere, il suo Natural Law dell951

dal suo amico-avversario non riconosceva alcun ele-

di quei suoi lontani studi e interessi non era che il

mento di verita. E a essere contestata era, in prima

proseguimento e compimento.

66

supposta nasfor-

questa era il sensa del suo scatto orgoglioso -- era

67

-----~----

Dl romtmiicisnJ.o, del resto, e di illurnin.isrno non si


sareblv.-: potut:o

avessc: t:o:rt:o nc.tl' assu.mere co:oJ.c Lei!moliv dells.

COX:l SC!Iif!Jl(:Jti

i:ntrodu.rre distinzioni

chiar.i.mend

di aH.mn_ta:te sul serlo _personaggi come

.mento inteilettuale, dn1 giovanile l:ntere.%e pet firra:zio--

Abbagnano e Bobbio; il cui scopo, evidente _sopra tutto

nalismo alla stagione esistenzialistica culminata nella

nel primo, era, secondo Chabod, la reazione al croda~

composizione de .La struttura de!!'esistenza (1939), da

nesimo, laddove nd secondo era l'istanza <<civile>> a

questa al suo 1.:tlteriore essersi determinate ndl'inte-

prevalere e a rendere pi"U lineate 1 per questo aspetto,

resse per un nuovo illuminisrnm> c per b filosofia di

il disco.rso, Ebbene in che cosa, nel dire

John

fosse cledso

Chabod

AI di.

Ia della

delle

che

aveva ragionc? In che cosa, esortlualrnc:nte, torto? _La

an_che ueJ. caso di que~.>to pen.sato:rc avrebbe comunque

ragione era dal.la sua parte 1ft dove, per la .rivaluta:::ione

meritato di essen~

dell'Illuminismo, faceva questione di date; e lv.loml--

complessid_ della sua <<posizione>> che avrebbe, da Cha-

gliano, che anche Omodeo aveva, sia pure con qualche

bod, dovuto essere contrapposta al <-<modo tcnuto, nel

difficolta, incluso nell'elenco, avrebbe su questa punta

delinearla, da Momigliano. Ma, di nuovo, quel che qui

dovuto concordare con lui. La recensione che, nella

si asserisce e di cui si Iamenta l'assenza, concerne La

Critica di Croce, Omodeo fece della ]eunesse de Diderot

filosofia, la cultura e la tendenza che, in Chabod, era

e,

era la

-e

come il libro, del 1939; e si

altrettanto esplicita che in Momigliano, a non conside-

concludeva con la speranza che, con il saggio del gio-

rate la prima se non dal punta di vista della seconda e

vane storico, si fosse veramente iniziato quel nuovo

del suo esservisi risolta: ossia, per dirla in una parola, a

ciclo di ricerche e quella piU adeguata interpretazione

non considerarla affatto; con la conseguenza che della

e una esigenza vivissima degli

tesi di Abbagnano, sia che se ne affermasse sia che se

La ragione non era invece con

ne negasse (o sottovalutasse) la sostanza illuministica,

di Franco Venturi,

del 'secolo dei lumi') che


studi storici europei>>

18

altrettanta nettezza dalla sua parte nel giudizio che


Chabod clava di Abbagnano. E non, si badi, perche

68

non ci si disponeva a. comprendere l' autentica natura.


Non C questa, a cui qui non si puO se non accen-

69

di
sc:clt; in cui d ttovi.amo

eaffollat:a

ptoblexni .Ia

e usdto ds.I comunismc; mi h.D. reso amm1rato

possa osnitme

qucsto

anchc qrtesto. l'vl.a qual::hc attenzi.one merita invece k

dura osscrvazione che Chabod muoveva a proposito

{acev;l

<<restare a bocci aperta;>:

dell'indusione nella l.ista (o nel plotone>>, come prefe-

riva dire) di Anton1o Ban f'1 e D e l'10 --.ant1mon.


~

<~Par

d1.

sogn~tte, esdatnava. Da questa pagina si apprende che

Cantimori (e Hanfi) accettarono con sincerita il marxismo


e .i.l comunismo: vale a dire, valori che profondano anch'essi
b loro radice in pieno romandcismo tedesco, che non sono

del suo antico collega milanese Chabod non faceva

meno tedeschi., neH'impronta originaria, dell'idea biologica

grande stima
c1 1o ul
_,. tanto 1n
1enote,

, giudi--,_an~o
e .d ~'\

della nazione e che costltuiscono 1' antltesi pih apert8. a tutti

ogni punta di

i valori illuministi.ci. Le sujlCI.dstssi (se cosi sJ

a Cantimorl, E su questo non

vorrei insistere puc


.. h,e 1gnoro

da qual,J rag10n1
. . e, sopt8.
tutto, cia quali conoscenze degli scritti, Chabod fosse
indotto a pronun21are questa gm
d'1210
su un f'l
1 oso 1o

ctJ.lpcstano meno

dire) non

idcali il.lumin.Lstici delle superrazze e dei

superuomini; le dittat:ure del proletariate, della classe operaia, non sono meno lontane dal pensiero illuminist:ico delle
dittature nazionalistiche ecc. Cantimori, da qualsiasi punta

che, colleganza tnilanese a parte, non si tiesce a capire

di vista lo si consideri,

per quale parte della sua opera, con reccezione forse

che si possa immaginare: tutto lo rivela, dal suo sensa e

del libra dedicato a Galileo, potesse, r;el bene o nel

passione dei problemi religiosi all' atteggiamento di fronte

male, aver attratta la sua attenzione. Ma, sebbene,

al 'laicismo' di stampo illuministico. E, come studioso, i

sopra tutto se riferita a Banfi, suoni alquanto sommaria, l'osservazione complessiva che egli dedicava all'illuminism0 e' lmportante:

anche perche, a mia conoscenza ,

e la prim a e la pm" espl'1c1ta ch e d alle sue carte

e certo

il meno illuministico storico

suoi interessi sono agli utopisti di fine '700. Guarda, anche


nel recente volume di Studi di storia qual minima parte vi
abbiano i motivi illuministici. E tu me lo vuoi gabellare per
illuministico dopa il '45. Ma via!

emerga su marxismo e comumsmo.


,
,
N essunm>, scn
per
veva ' ~<stima e apprezza e h a aff etto smcero
e v1vo

contra ogni apparenza, difficile

Cantimori come me. E il modo, pieno di dignita, con

(il che significa che al riguardo anche Momigliano

70

71

Difficile, su questa punta, dar torto a Chabod. Ma,

e invece dargli ragione

tende:va ~1 vcdcre Lmti.tesi ddf idealistno


nico pe.t i1

:U mwtmmeemo nel "pme.or.toJ i.Hmni-

nist:l.co apparisse, ai suo

legittimo e ptarJStiJ!lo.

alla

Come 1v1omigliano, C::habod pensava. che _U ritorno

ho detto, invece di star fermJ ai tit 1Jli> si

alla ragione e la sintesi di illuminismo e storidsmo

<{Cosa., cercando di

che, in polemica con Croce, vi era propugri'Bta, signi-

luminismo significava, per De Ruggiero, idealismo at-

ficassero, tout court, illuminismo. Ma, ripeto, contro

'male.

ogni .facile apparenza., .il ritorno alia raglone nDn .i.m-

fil.osofia. dell'antillumi.n.ist:lco (;entil.e conosceva una

pllca.va) se non in modo sirnL>OlkcJ, il ri.torno

che sl

dentro. Nel Iondo, iJ.

osservando

in lui, l.a

vJ'brazl,.Jne Hlm:ninisticn.. Nb restava idcali

nismo. Significava il Valate -che disch:ludc i valori, c,

smo att:na.lc. Restava rernantk.ismo. Re~:tava 1a Hloso

nel dare a questi illoro senso di volta in volta deter-

Ha di Gen tHe.

tninato, non vi si esaurisce, li trascende e Va oltre.


Significava dunque, malgrado ogni revisione a cui nel

Con queste considerazioni il lungo commento puO

tempo De Ruggiero si fosse sottoposto, idealismo, e

concludcrsi- Quando, nel primo degli articoli dedicati a

romanticismo. Anzi, per chiamate le cosc con illoro

questa vicenda, ebbi a definirla un <{piccolo caso>>, rag-

vero nome, idealismo attuale, il demone di cui, pur

gettivo mi fu impasto dadO che) avendone in qualche

provando pili volte a esorcizzarlo (e credendo persino

modo, o sentendo di avervi, partecipato anch'io, la

di esserci riusdto), mai De Ruggiero aveva saputo ve-

scelta della <~piccolezza s'imponeva di necessit8.. E

nire a capo. Se, nei volumi della Storia della filoso/ia,

poi come, altrimenti, avrei potuto decantare l'intensit8.

all'Illuminismo De Ruggiero aveva guardato con mo-

della <~passione che la lettura di documenti fin 11 sco-

derata simpatia, la ragione pili profonda deve ritro-

nosciuti e, in quella forma, cosl inaspettati, mi aveva di

varsi proprio nella radice attualistica del suo pensiero.

nuovo accesa dentro? In realt8., sapevo bene che il

Potr3. sembrare un paradosso, a chi nell'Illuminismo

caso costituito da quel necrologio non era affatto

72

73

cultu.rali vi erano coin

che

chc una storia non espl:i.cite e tuttav_la

fatta di varia diHidenza e di

gl1Jdtzt,

sentlv~t

talvolta non be>

pcriroLr, gn.1vem.c:n.r:c
non potevo inJ.m agi

nevoli, simbolicamente di.retti con.tro 1'1stituto italiano

rninacciata dalla morte. Sul

di studi storici e quel che si dteneva rapptesentasse,


aveva contrlbuito a costituirlo e a delinearlo in quella

ne so se in altri la consapevolezza di questo suo


dramma fosse pii:I chiara e profunda. Certo e che aile

forma. Sapevo bene che a complicarlo si erano aggiunte

immagini non liete

le vade ragioni dalle quali Chabod era stato indotto a

anni della sua vita, tcrnano di .frequente a prender

lasciare la direzione della Rivista storicct. Sapevo b.::ne;

:Conna in rne, ora si aggiunge

e ne avevo fatta esloet"Jel"'' chr: H tentativo diret:to a

c:asa romana

narlo;

quando penso agli ultimi due

di 1-ui che, nella

non

quando andO ad ac>Hrura, avrebbe dovuto mm rmmerare

farne un dramma, nasceva non da una piU acuta pene-

horas nisi serenas, si dedic21,, alienissimm> com.' era c si

trazione della cosm>, ma dal desiderio di vivere in pace

definiva dalle polemiche, a questa aspra disputa 1 a que-

con tutti e, in tempi agitati, di ritagliare per se una

sta dolente e furente

min.imizzarlo, a non esagerarne il significato)

<~testamentm>.

Un dramma diverso, meno intenso e violento, certo,

piccola oasi tranquilla.


Questa lo sapevo bene. Non potevo invece imma-

non perciO meno autentico, dovette d' altra parte ac .

ginare che mentre, senza riuscird del tutto, con noi,

cendersi anche nell' animo di co lui che ricevette quelle

sopra tutto con alcuni di noi, ostentava pedagogico

due lunghe lettere e con simile durezza vi si vide ri-

distacco, la questione fosse per lui cosl bruciante, che

tratto come non generoso, e anzi ostile, verso la me

cosl veementi fossero le repliche che Chabod era in~

moria di un serio e importante studioso: come dirnen-

tento a dare al suo arnica Momigliano. Non potevo

tico di ogni gentilezza e illuministica politesse quant'era

immaginare che in quella vicenda egli avesse riversata,

<~disinvohm> nel maneggiare e alterate i testi. Fra le

o stesse riversando, la drammaticita di pensieri che

tante cose che nelle lettere di Chabod dovettero col-

riguardavano bensi, con quella di Antoni, la sua stessa

pirlo e farlo soffrire, questa accusa non gli sara apparsa

74

75

solt:antr.1

l' ;;:1.vr8 accoha con

Ucve. E tanto

prmtc per qur n!:e cnmu state "le volu


T'C

t u;

l_ui

;;_(-I

di Antoni, scrl.sse su Cll81Jo:i l\1omig1iano

~1sservO che

da tensione che lo investiva lo rendeva :Intlmamente


inequ],:to e perciO tal volta brusco e duro, lui che era di
animo cosl delicato e scnsibile
non sugli

19

E fu su

a ragione,

due
f1~cc bat--

ndla soffitta deHa

SlW

casa :.oncuncsc, ch_e d.ivenne :in

tal rnodo una sorta di sp:uziai.c e fiska metaora dcll'o--

bllo. Questi, per quanto fin qm ne sa]Jpow.n:\0 sono


fati::L Che se poi razionaHsticamente qcwJounc

chi~>

desse

non afH_dassc al {uoco d.lvoratore :l.t~ c:?.J:'i>;; sulk:

terc l'accento. D-1_


dovette provarc dentro c:h sf:~ .i.a m~UKBXtZa di docurnc.nt:i
che a me siano noti potrebbe indu.rre a chiedere aiuti
alla fantasia; che dev'esscre invece! in sedi come

que~

ste, severamente controllata.

chc: .il.

da

desiderio di conservare qud che anche si desidera na"


scondere e allontanare da sE appartiene aHa natura
profonda ambigua contraddittoria del.la psichc. Da Virgilio in poi, quante volte cose come queste sono acca-

Un'ultima, e sul serlo conclusiva, osservazione, che


varra per quanti s'interessino di quella che potrebbe
esser definita come la psicologia>> degli archivi, ossia
dei criteri con cui chi via via l.i mette insieme e

costi~

dute. Quante volte il desiderio, se non di distruggere,

di occultate,

e stal:o

rcalizzato in modo che altri lo

rendesse vano. Decisamente 1 there are more tlJings in


heaven and earth, con quel che segue.

tuisce e affida ai posteri, include ed esclude, consetva e


GENNARO SASSO

distrugge. A questa psicologia conviene ora, rnolto in


breve, rivolgersi. Come fu detto all'inizio, fra le carte
destinate a conservare la memoria della sua vita e dei
suoi studi, Mornigliano incluse, per quanta attiene a

76

77

tndotto dr. u.n'ojx:rH


ln
rni. pftrc

poco nota di t-krzcn., su qu

polc_1_nlca giudi~;io acu.to c;ui p;Ht:ioU:ismu it<:Jl.ialJO,>. 1-'-~ !.JU.!


d.er?1. certo ds. rnh
c pochcz:c,f! c:;egctic,-;: w.fi, fnLnU.\

CL i.l mio Filosofia e idealismo, IV, Paralipomeni, Napoli


2000, pp. 443-86, dove anche questa Introduzione e ristam1)ata
con gll ~dtri due scritti dedicat.( a questa vicenda,
' : l'aggettivo con il quale Venturi definl il nectologio in un
col.loquio da lui avuto con Chabod nell'ottobre 1959, e di cui
quest'ultimo dette notizia a Mornigliano, scrivendogli il 15/21
novembre della stesso anno.
3
C., per questo, il mio Benedetto Croce. La ricerca della
dialettica, Napoli 1975, pp. 425-716.
4
B. CROCE, Indagini su Hegel e schiarimenti filosofici, Bad
!967 2 , p. 88.
5
Su questa punta, d. C. DIONISOTTI, Momigiiano e i[ contesto
(1997), in Ricordi de!h scuola ita!iana, Roma 1998, pp. 599-602.
6 C. ANTONI, La Iotta contra fa ragione, Firenze 1942, p. 222.
1
Ibid., p. 224.
8
C. ANTONI, La restaurazione del diritto di natura, Venezia
1959, p. 182.
~ Il 17 novembre 1959, Franco Venturi scriveva a Momigliano: il punta su cui naturahnente sono mille volte d' accordo
con te e qnello del nazionalismo romantico. Non e pill possibile
accettare tutta la tradizione Mazzini, Balbo, Carducci ecc. E non
e una tradizione neanche in Italia. Tutto il moderatisrno rientra
dalla finestra in questo modo. Proprio in questa numero nella mia

mente, non dc~sco a e>J.pirc vc:xo, anzi ?: addiriUuUl ovvio, dw


una t.racHzi.one chc:, includendo Niazzini c: Balbo, glunge al Car
clued, non f: nwi csistita. Ma dove e quando Chabod ne ha parJato come di una tradizione? La sua idea era piuttosto che nominj_
di diverse sentire, e appartenenti perciO a tradizioni. diverse, non
pcnsavano tuttavia, per qud che concerne la <mazione, in modo
diverso. La pensavano infatti in termini etici, e non naturalistic}.
E questa era h distinzione che, avesse ragione nd prospettarla in
qnesto modo, o avessc torto, Chabod proponcva. Se C
P
questa sua idea che occorreva fnre i.nnam;i t:utto dferirnento: per
dj_scutcrla, naturalmcntc, nw. anchc, c non _mcno, pet rendetc
manifesto. 1a ragi.on(~ di 1.m cvcntuaie divetso modo d_i intcnckrc
il nesso che 1cga, o non
la nni.one aHa degeneraz:lone .nazio"
nalistica, Venturi ritenev<1 che, fin dall'inizio, nazlone e naziona
lisrno sono indistinguib.ili, perche il secondo e immediat2 conse .
guenza della prima? :E una tesi che, senza dubbio, meriterebbe di
essere discussa, assumendola come cosa seria (e non lontana da
quel che non solo Antoni pensava, rna anche Croce). Non direi
perO che trovi conferme nel passo di Herzen al quale qui egli
rinviava Momigliano. In quel passo Herzen delineava un profilo
di Mazzinl, e spiegava in che sensa il suo fosse stato un enorme
errore. Ma non indicava, se ho letto bene, la connessione intrinseca della nazione con il nazionalismo. Osservava invece che,
con la sostituzlone del principia dl nazionalita alla mancanza di
un principia, il problema non era risolto. E pol?, scriveva,
che fare dopa aver ristabilito l'indipendenza del proprio paese?
0 che fare quando esso
indipendente?. Con la questione
pasta da Chabod, questa passo non ha, salvo errore, proprio
niente a che vedere.
lG Per la penetrazione, programmata da Hitler, del nazismo in Italia fin dal 1933, cf. R. DE FELICE, Storia deg!i ebrei
italiani sotto if fascismo, Torino 1988 2 , pp. 139-40, passim. Di

78

79

NOTE

e gia

quc~>ta <{penetrazione:)>, per altro, De Fclir:c f: hmgi ds1 ti.cono

la considcra, ndl'l.nsiemc:,
c rnar
:;cere
glrwlt:, gludk:::mdo aitres1 che sino al 193"/ !'idea dl nn ant.isemitismo di Stato Ju lontanlssi.rna)> da .Mussolinl. F\~l' quanto poi
concemc:, in particolaxe, Julius Evo_b., occoncdt notate che il suo
razzismo non fu, come qudlo di lntedandi, eli Preziosi, Ji GiuHo
Cogni, <{biologicm>, rna spirirmdisticm>: ll che non toglie, be:nin,
teso, che di razzismo si trattasse, e dei piU squallidi.'
11
A. MoMIGUANO, Carlo Antoni (1959), in Terzo contribute
alia storia degli studi ckmici e del mondo antico, Roma J.%6, p. 822.
12
Che del necrologio non fa parola nel.le sue: Memorie (Erenze 1997).
lJ CL, per questa, il mio II guttrdiano della sloriografia. Profilo
di Federico Cbabod e altri saggi,
1985, p. 30.
H

Cf. L. Azzoum, Introdu.zione, n F.

CnAHOD,

Idea di L:'umpa

dell'equilibrio, Bologna 1995, pp. xxm ::;gg. Ma vedi


ancbe, sebbene sia mcno persuasivo, qud che scrive R. DE FE

Gli storici italiani ne! periodo fascista, in Federico Chabod e Ia


'nuova storiografia', a c. di B. VIGEZZI, Milano 1983, pp. 559-607.

LICE,

15
Sulla questione dell'Ottantanove, nella sua connessione
con, e nella sua differenza dal Novantatre, Chabod si intrattenne
pill volte in lezioni e serninari: un pallido riflesso dl quel che
diceva e negli appunti presi, durante i1 suo corso romano del
1951-52, da F. Borrelli, e pubblicato come F. CHABOD, Aile
origini della Rivoluzionefrancese, Firenze 1990, pp. 18-19, 25-26,

passim.
u; La citazione del passo di Momigliano va completata cosl:
(ciO che importa e che l'opera di Antoni) derivi molta parte del
suo significato e della sua ispirazione dalla precisa consapevo
lezza di reagire a questa pressione che egli era in grado di valutare meglio di tuttil>.
17
Per gli episodi ai quali Chabod accenna nella lettera del
15/21 novernbre, cf. W. WEJSBACH, Geist und Gewalt, Wien unci
Mllnchen 1954, pp. 412 e 349.
18
A. 0MODEO, II sensa della storia, Torino 1955 2 , p. 172.
19
A. MoMIGLlANO, Terzo contributo, cit., p. 318.

80

AFFAIRE
I

La trascrizione delle leilere di Ama!do Nlomigliarto,

una delle quali (fa prima) ?: del resto addirittura dattifo ..


rum ha comportato di,f/i::o!ia; e lanlo vale anche

per lc

chc

lett.era r:habodiana_

della

g!osse costituisr::ono !a mate

ria della sua prima lettera; nella quale infatti illettore le


ritroverd, pressochi immutate. Di/ficolt?t, del pari, non

ha presentato Ia trascri.zione delle due !ettere di Franco


Venturi, mentre assai ardua, anche per chi della sua
grafia avesse precedente esperien:za, si

epresentata que!Ia

delle due lunghe lettere di Chabod: della prima e, sopra


t"utto, della seconda. Sana riuscito tuttavia a decifrare
tutto (spero senza errori!):- i pochi casi, che ho segnati
con il punta interrogativo, ho il dubbio di non aver
vista giusto. Ma non senza essere ricorso all'aiuto di
GiZmo Arnaldi, di mia moglie Laura Calogero, che in
tre

quattro occasioni, giudicate disperatissime,

e riu-

scita invece a divinare>>: e quindi, da ultimo, di Lidia

83

pet' questa,

un

a cut

dh;ertcnte soitoporie ad

menlo.
cht

La tvascri.z.ione,
R2m1ro~o

che net testa fosse conservato un piccolo

Di Donata, nella sua J\rota

invece di weisbach), corretlo, per altro, in pa_rertlesi. E


anche le tante e tante sotto!ineature, rese a stampa con il
corsivo, che, sebbene esteticamente discutibifi rendono
1

tuttavia bene la tensione .Polemica di Chrtbod, e non po


tevano, anche per questa, non essere mantenute.

Del dossier Chabod?: siai-o

tuUo:

comprese

le bozze corrette del necrologio (si sono omesse invece,

ovviamente, quelfe non corrette). Non perU anche il ten


tativo di trascrizione della prima Lettera, eseguito da Gigliola e Franco Venturi. Lacunoso in piU punti,

einfatti,

in altri, scortetlo. E basti perciO ricordare if debito che pur


abbiamo contratto con esso. Vorrei aggiungere, per concludere, che le poche note che accompagnano il testa
hanna come solo scopo di in/ormare su personaggi che,
sebbene ne!!a gran parte dei casi siano malta noti, non
altrettanto potrebbero esserlo per qualcuno. Ma, dopa aver
osservato che, accensioni polemiche a parte, !e lettere di
Chabod assumono a tratti il to no didasca!ico, e !' andamento, che erano propri delle sue lezioni universitarie e
delle relative dispense>>; dopo aver aggiunto che, proprio

84

85

t<iSZC(;Yr!C

1
NECROLOGIA

Carlo Antoni

Anche Carlo Antoni) austero e gentile, se ne

e an

data prematuramente, uno degli ultimi di quella straotdinaria generazione gluliana che da Slataper a .Michelstaedter, da Svevo a Saba ha contribuito con tanta
originalit3. di pensiero e dignid di sentimento alla cultura italiana degli ultiml cinquanf anni. Uomo di con
fine egli era rimasto non solo per la sua nordica riservatezza e la familiaritU con la lingua e la letteratura
tedesca, rna per la gravit3 con cui valutava i conttaccolpi delle vicende germaniche pelitiche c intellettuali,
sulla vita italiana. Non so se la corrispondenza tra
Croce e Antoni dar2. mai la possibilita di misurare
esattamente l'influenza che Antoni esercitO su Croce

87

tra il1930 e il. 1943.

~Ma ftl_

tarclo. Lvia intanVJ prenevano

certo AntonJ a comJ"'lcJ:e -l.l

passu drdsivu nella revision5:: di


brava

nello studi.o di

rkismo crodano e quello tedesco. Nelia cdebre serie di

teorid de:JJo stttnn::mo .

articoli in Studi germanicir>, poi raccol.ta lt~. Dallo sto-

que:tl' altro filone ddta cosdcnza .romantic<~

ricisma alia sociologia (1940), Antoni riconobbe che 1.o

lo stato al di sopra dell'individuo e la nazione al d-1.

sviluppo della metodologia storica aveva in sostanza

sopra della ragione. Ne nacque La Iotta contra fa ragione

portato in Gennania a una sociologia della cu1tma

(1942) in cuJ nella stessa

o)

che pone

del risultato si

se si vuole a una dottrina dei differend tipi di cultura..

:lntdJ.ettuali ita-

Invecc in ItaHa il Croce continuava a Iottare contra

liani antifasdsti in

ogni tipologia soclologica e a concepirc la storia come

una cJJl-tura mevak:ot.ermc:ntcrornantica c nazionaiista c

progresso (sia pure spirale) ad infinitum, come realizza-

dover ora constatare che

zione di una liberd spirituale sempre pill ampia. La

ragione e natura, avevano aperto le po.rte ai superuo-

notazione della differenza non andava per 1' Antoni a

rnini e aile superrazze.

aunl. pet esscrsl formal:i. sn

i_ IO!Tt<l!l! tel,

con il caJ.pestttre

tutto vantaggio del Croce, per quanta profonda fosse la

I due libri Dalla storicismo alia sociologia e La Iotta

sua simpatia con l'indirizzo del mcdesimo. Non gli

contra fa ragione restano, insieme con La scuola del-

sfuggiva la grandezza di Max Weber e si rendeva conto

l'uomo diG. Calogero, tra i libri pili significativi pub-

che la sociologia non poteva essere eliminata con un

blicati da un pensatore italiano nel decennia che fu

tratto di penna solo perche non rientrava nella filoso.fia

non solo di nazismo in Gerrnania, rna di nazificazione

dello spirito. E lo lasciava incerto Friedrich Meinecke,

dell'Italia. I risultati dell' Antoni furono fondamental-

meno sociologo di Dilthey. Weber e Wolfflin, per tanti

rnente accettati tanto dal Croce quanta dall'Omodeo;

rispetti pili vicino al Croce, eppure ostinatarnente av-

e, come dicevo,

verso a ogni sintesi di opposti, ostinatarnente attaccato

venisse l'ispirazione prima. Di conseguenza l'Antoni si

all'idea luterana di individualit3., che risorged. per vie

trovO naturalmente chiarnato nel dopoguerra ad aiu-

88

89

eper ora assai difficile giudicare donde

tare a dsolvere i due conflitti chc

su La Storir.L

stesso aveva

contribuito a riconoscc:J:-e ncH':i.rJ.t:t:lTJ.O


nella cultu_rD.

sto.d.d

gresso e una effettiva ricerca storica che sempre piU


doveva ricorrere a categoric sociologiche, ad analisi
psicologi.che e ant.topologiche, a st:udi di statistica e

di economia, e sempre meno poteva indulgere neH'il.


lusione di una diretdva un.ica e progressiva della storia
umana. Dall'altro lato era il conflitto tra le premesse
autoritarie e inumane della hegelismo e il desiderio
sempre piu diffuso di liberta individuale e di giustizia
sodale. Da giovane Croce aveva affrontato Hegel con
un corredo di conoscenze di estetica e di economia che
gli permise immediatamente di rivedere e riformare la
dialettica hegeliana. I successivi apporti del Croce alia
revisione delio hegelismo in politica e morale non furono pili il risultato di ricerche sistematiche; furono
piuttosto imposti da un cambiamento di clima politico,
da una ovvia impossibilita di pater mettere d'accordo
la propria coscienza con la propria filosofia. La lirica
della religione della liberta quale si era espressa nella

Storia d'Europa rivelava i suoi punti deboli quando era

90

isf:>in;!"itm.s sudt>logi;s a cui s; era aggi;.mts

di recente lo Huh;inga, avcvano modlotio opere

italiana ddl'ultimo periodo fasdsta. Da un lato era il


conflitto tra una teoria della storia come libertU e pro~

!'\

storiche di rara solidit3.. La domanda era tanto


legittima in quanta Croce era giunto a condannare
Burckhardt e Ranke come storid. senza problemi
un giudizio che nella sua ev.idente assurdit3. rirnetteva

in

la validit9. stessa delle sue premesse.


Antoni accdt0 la sua resp;msaiol1it8. di critlco J.Il~

terno del crocianesimo con una moctesua e con rtn.a


economia di parole eccezionaH tra g:ti idealisti itaHanL

In questa rnodestia ed economia egli si ricongiungeva


all'amico sventurato L. Scatavelli, sicche vale per Antoni stesso quanto Antoni scrisse di Scaravelli (in An-

naZi Scuola Norrnale Sup. Pisa, 27, 1958, 9): serio ed


onesto, non ha potuto atteggiarsi ad innovatore e maestro sicuro di se)>.
La preoccupazione di sanare i conflitti della storicismo assoluto sta evidentemente al centro dei quattro
volumi nati a poco a poco da articoli di giornali e da
comunicazioni radiofoniche, sfuggendo alla pretesa di
essere sistematid, eppure pensati con concentrazione
e sincerita continue: Considerazioni su Hegel e Marx

91

Commento a Croce 0
J..a rcstaun!.donc del diriUo di

Lo stoticismo
naluYa

J'uJt:iuJ_{j

hitn n1lo

snddisfez;ioilt'

apparso cJla
tengono 1m' analisJ. di grande )rrnxrrt.artza del rnarxismo

essen:: ancnra :riusdto a

pex confer mare la duplice radice - ... sum.mcu.:a e giu-

tesse ridare valorc aHa nozione di

snatur8istica. In questo e n.egli altri volumi si prnpone

responsabiie

poi una riforma della logica crodana 1 negando la pos-

conseguenza dd ripudio della dialettica degli oppostL

sibi.lit9. chc i distinti si convertano in opposti e quindi

Forse pil.t radicale e meno soggettivo

riaHermando che 1' opp(lSizione: di bem::"m.ale 1 brutto

La caratteristica. ddT' attiv.it?t di _A.ntoni

bello etc.

e realc

non come relaz1oue diaJettica tr0. .k;

e i.l

bene

corn~:":~

_!_Antoni porno:taie

significate di individualidt) in

e un altro dubbi.o.
{.1.d J. 94.3

era stata di approfondirc con !, te::H:i alla m.-ano -rrn

terno di ciascuna attividt. Ripudiando per intero la

sembrcrebbe non aver

dialettica hegeliana degli opposti in favore della teoria

dell'indagine storica o filosofica, bensl in una formula

pil1 caratteristicamente crociana dei distinti egli rite-

che eliminasse certe discrepanzc trail primo e I' ultimo

neva anche di restaurare il concetto di individualit2

Croce. Ricardo che una volta mi disse che avrebbe

che Croce aveva negato e per conseguenza la nozione

volute intitolare il suo commento a Croce 11 nuovo

di diritto naturale che compete agli individui Tizio e

Simpliclo. L'auto-ironia era tipicamente sua, ma era

Caio. Egli offriva una concezione umanistica della sto-

anchc rivelatrice di uno stato d'animo per cui il pro-

ria che servisse di premessa a una politica di riforme in

cesso di redifinizione in seno a una tradizione scola-

sensa liberale.

stica si sostituiva all'ampliamento dei confini della

Ora che Antoni non

e. piU, e. necessano attendere

cercato in un

noscenza merck opere di ricerca. Nessuno

co~

e stato pili

per vedere se egli trovera allievi e continuatori: libri di

severo di Croce contra le discussioni scolastiche. Ma

questa genere si misurano a lunga scadenza in termini

tanto

di fecondita di risultatl. Nella critica del. concetto di

ad Antoni clava pil1 piacere indugiarsi a interpretare e a

92

93

e: le scuole esistono e impongono la lora logica. E

M_entrc: b. dficadn dissolvente del due Hb:d di Art

correggere i1 pensiero dd I\.1acstto che ri!nr'tilro per l:!


vasto mondo e: st:udiare che cosa si era fatto o1trovc.

ricosi:ru'i:tivn
positivisrno logico furono da lui esaminati e c.dticati
nei loro principi generali; e di ciascuno egE sapeva
riconoscere con fadlit8. il punto debole. Certe sue pagine contra l' esistenzialismo so no taglienti. Ma egli
non ne derivO nessun elemento peril pensiero proprio:
ncmmeno scendeva a quell' esame di particob.ri risul.tati. nel campo della ricerca storica e psicologica, dove
questi movimenti hanno dimostrato di esserc critica~
bili, rna inelirninabili componenti della nostra cultura.

li.hrl

.nmane ancora da provarc. Nta Antonl

cosl 1

e schivo, che una volta con me si l:amen

tava che i1 premio Einaudl. conferitogli dall'.Accademia


dei Lined Io avesse reso ava.w (d--!o rnesso quel milione
in un l-ibretto del Banco di Santo Spirito e ho perso ll
di
que:sto dubhio. Se

non si sarebbe preoccupato di


Sl.

questa fu di liberarc

atts:fbuiJ:c. una ansbizi.rllt"''


cbc

cortsidcrava b

t:Xa

dizione italiana della distinzionc dalla con.taminaz.ione


della dialettica hegeliana. In ciO egli si confermava

I1 suo ripudio era totale, perfino nel caso dell'esisten-

uomo di confine, quasi timoroso delle idee chc gli aleg-

zialismo che pure aveva provocato in Croce la trasfor

giavano intorno d'oltre Alpi e devotamente fedele al

mazione della categoria della utilita in quella della vi-

Maestro che da Napoli gli aveva rivelato l21 ricchezza

talitU e perciO aveva indirettamente data cccasione aile

della cultura italiana

riflessioni di lui, Antoni, sul rapporto tra vitalita e

Arnalda Momigliano

individualita. Egli si disinteressO anche della ricerca


storica, degli ultimi vent'anni; con le sue nuove tecniche e le sue nuove difficolta. Le opere pili discusse
della storiografia contemporanea, da Namier a Braudel
e alia stesso Chabod, non hanna pili lasciato traccia
evidente nel suo pensiero {almena, per quanta mi

riuscito di osservare).

94

95

NOTE

Chabod a Morr1igliano
1

Lc recensioni di Croce c Omodeo a( primi due libri. del


l'Antoni furono rlspettlvamente pubbhcate in qLfl C.ritinw, .38
(1940), 30204 e 41 (1943), 95-97. I./ultimo pensiero del Croce
suHa dialetticn eli Hegel in Indagirti su I-i'egel, Bari 1952, 29-45.
Tra gli studi su Antoni i piU importantl sono quelli pokmici di
D. Cantimori ora raccolti in Studi di storia, Torino 1959. Mauna
implicita critica all' Antoni e tutto il volume di grande valore di
P. Rossi, Lo storicismo tedesco contemporaneo, Torino 1956. Si
vedano ora anche F. VALENTINI, <'Belfagon>, 14 (1959), 611-13;
G. CABIBBE, <<Letterature moderne, 9 (1959), 180-83.

~:5

novetnb:t;-" '59

Caro Nlomigliano,

Venturi mi ha mandata le bozze del tuo necrologio


di Antoni, dicendomi che tu desideri ti si mandino
nostre eventuali osservazloni. Adempio dunque, e ti
esprimo quel che penso con la franchezza di sempre.

1. Rapporti Croce-Antoni
Mi pare che tu tenda a sopravvalut:are 1' influenza di
Antoni su Croce -- e sin dal 1930. <<Non so se la
corrispondenza tra Croce e Antoni ... , e passim.
Gi3 in linea generale -

non abuserO del parolone

metodologia, io non sono propenso a dare eccessiva


importanza alla lettura di libri nell' evoluzione di un
pensatore che, come Croce, era ormai giunto sui 65

96

97

con u1:1 sistema ~:J_o. Le c-vohnioni di

sou:o L:

.morali che toccano


ahrui non sono

di

ta t.r.zsformaziDne deHa cute,go.na

provocato in

evcnti

i.l :uon:.' chc J'intdletto; i Ebri

una

della sua r:::-voluz:lone nd-

fossc

al massimo --- che un mezzo per

l'nltimo trentennio: nella battuta che iJ fasdsmo aveva

e venuto

pe.r lui avuto questo d.l buono, di aver-lo cost.retto a

chiadre ddinitivamente a sC stessi q_uel che

e i1

maturando dentro di noi. Presso a poco come nella sto*

dpensare, a porsi nuovi problemi ecc. ecc. questa

ria delle grandi conversioni religiose dove il momenta

vero; e l'Omodeo >, che Croce lo conobbe bene, lo

dell'illuminazione viene attd.buito, dal

osservC1 anche

miracolo divino

a!

s. Paolo a Luten; a Ctivin,o), men

tre ad una anche leggera an91lsi appare come lo sbocco


Lasciando da canto il problema generale e rima .

e pill

tengw;;o in Crou':.

del gencrc,
neckc, dove gli

logico di un lungo c lento processo evolutivo.

nendo a Croce, questa che ho detto

et.ico a

padandlo de:l trapasso dal momento

che mai

veto. Io ho conosciuto direi abbastanza bene il Croce


degli ultimi anni, e ciof: proprio il Croce del gross1

andw ncl

i grandi evenii

Cia

JVlei~

la seconda guerra mondiale, il nazismo) hanno fatto sl

che un mondo morisse per lui stesso (com'ebbe una


volta a scriven':: a me). Altro che l'influsso di libri.
Venendo poi, in part.icolare, ad Antoni, ti

raccon~

mutamenti (non solo la categoria della vitalitii; ma la

terO questa. Quando Antoni ebbc scopertOi> che Cro-

palinodia sui Promessi sposi e, in particolare, anche sul

ce aveva interpretato a modo suo la dialettica di Hegel,

l3urckhardt; rna, soprattutto, la scomparsa dell' ottimi-

me ne parlO con la gioia ingenua e toccante ch'era

smo del periodo pre-1914, resistente a lungo anche

caratteristica di lui; e mi disse che Croce, scrivendogli,

dopo il 1922, e la <<cupezza di certi momenti, e certi

aveva riconosciuto che le sue osservazioni erano vere

atteggiamenti privati ecc.). E devo sorridere quando

ecc. Probabilmente, dunque, se ti capitasse fra mana

vedo che si parla di influssi di libri altrui su di lui

questa lettera o cartolina di Croce, diresti: ecco la

(bacia che il dire, come tu fai, che l' esistenzialismo ha

prova dell'influsso ecc. ecc..

98

99

I' in

Croce rni. ebbe una voita a

main

delb
rn.a z::he:' non potcva no:o.

e ovvio

e:~scre

:st:o -ve:rso n . t.H'.'"'


Intendl.at:ctoc.i~

che

to non rni. :rn.novo

fi

condo i1 suo modo di vedere ecc In poche parole:

rezza verso nn amico scomparso; non mi facdo glll.Cim:e

ne

da <(sentimenti nel muoverti le osservazioni che se-

Badar bene: pet nessuno studioso ita-

guono. In cordiale amidzia con Antoni, non ho perO

questa precisazione di Antoni non tocca n: punto


poco Croce

llano delfultimo trentennio, eccezion fa.tta di Omo"


Cmce ebbe st.ima

altissima

come per Antoni. -Ma

-~~

nC di

su cui devo- insistere

t:

intimitB.,

mai avuto con lui

dico che

1:1

che l'evoluzione ultima di Croce d;be ben altre

chc :ll to no

e cause che non l'influsso di Antoni (o di Omodeo o di

ticolo non

jX<maccc

M'hai.

ne

di sentimenti

da credere se ti

second a parte del tuo articolo {';: i nci1~eta:


ch.e nc dcriva ni comrslcssc deli' at

e dei piU silnpat;'ci.

Ingiusto - e anche erroneo -- C imputa:re ad Antoni

chicchessia).
nati

di non essersi pili occupato di nulla di qud che avvenisse

nell'interno ddlo storicismo crociano e in genere nella

fuori del crocianesimo, per cercar solo di correggere i1

cultura italiana dell'ultimo periodo fascista hanno a

pensiero del Maestrm>. Fosse anche stato cos1 1 non ve

origine e motivo primo la tragedia, politica e morale,

drei proprio di che meravigliarsene: anche Antoni aveva

dell'Italia ecc. ecc. ConchiuderO questa prima punta,

una sua fede, ad essa rimase fedele, di essa cercO di

osservando che tu stesso (p. 2} ad un certa punto scrivi

chiarire le contraddizioni che gli erano apparse. Non si

che i successivi apporti del Croce alia revisione dello

tratta di cercar la soluzione del disagio in una formula

hegelismo ... furono piuttosto imposti da un cambia~

(termine troppo spregiativo 1 via!). Si puO essere

men to di clima politicm>. D' accordo: rna questa consta~

cordo o no con Antoni: non si puO addcbitargli. di aver

e in contrasta sastanziale con vari altri

voluto rivedere, correggere, indagare il pensiera di Croce.

Analogamente, il conflitto -- o i conflitti -

tazione, esatta,

d'ac~

Quanto poi al suo non andar pill per il mondm> a

punti del tua scritto.

100

101

rnil _non

chc si fosse fatto a!lxove. non (-

studl.are

Antoni si t:encv.a a1 correntc

Altro C o3scrvare d1(~ .A_ntoni

t~

chiu.w

una sua reccn.s:tonr

d.tc ap)IIicava alla crJ.si prus-

siana di fine )700 metodi e

dpo .Anna!es, ap-

parve proprio nella Rivista storica (1948, pp. 440-42).

Nei meetings annual:!. delia 1'-A:ont Pde.dn Society, di


cui era stato uno dei fondatori, discuteva di econo
mia e sociologia con uomini come R6pke 1 fTayeck,
IZoueff

quest'ultimo me ne parli\ un

l'ldealismo crodano, non per piacere, ma per do1Jere,


cercava di cor.reggere.

IlL Vi sono,
pp. 1-2

con grande ammirazlor1c.


M.a non accettava

di piacere; un uomo che aveva la fede di Antoni nel

due osservazioni particol.ari:

inteHett:nali avdf'ascisti

sersi f:orm.ati in una cul.v. u:a roman.dcs ch.e apre le potte

ne) poniamo, gli Annates nf: l'csi

stenzialismo. Non perchC sene disintercssasse: rna per-

ai superuomini c aile superrazze.

Questa

e totalmente erroneo. Proprio in uno scritto

chC li riteneva errati. Si puO giudicare questa un limite,

dedicate ad Antoni tu fai un pasticcio fra sensa germa-

e certamente: rna non gEt nel senso di disinteresse,

nico della nazione, di cui proprio Antoni ha sottoli-

bensl di condanna. S.i potrebbe aggiungere che tutto il

neato i pericoli gravi, biologici, sin dall'inizio e sensa

suo interesse era senz:a dubbio concentrato sul mondo

diverso, italiano e francese. Io quegli anni li ho vissuti

germanico (come tu, assai giustamente, osservi): nella

intensamente: e devo dire che nessuno di noi provava

Lotta contra fa ragione vi sono indubbie manchevolezze

quel disagio che tu immagini

didamo erudite circa il mondo francese dei primi del

della mia vita universitaria

'700. Mail mondo germanico in quest'ultimo trenten-

a Milano 1 durante l'occupazione tedesca, nell'inverno

nio non gli ha dato pili nulla: Namier 7 e Braudel 8 sono

'43-'44: corso sull'idea di nazione e su quella di Eu-

e lo

10

Forse il ricordo pili alto

e quello del corso che tenni

non ba-

ropa, dove contrapponevo nettamente l'idea germanica

stava a sollevare nuovi problemi. PerciO, la seconda

della nazione-razza, che combattevo, e l'idea della na-

parte di p. 3 mi pare, non dirO eccessivamente dura,

zione plebiscita di tutti i giorni, per dirla con Renan. Ho

102

103

di altri paesi, lontani dal suo mondo. Ritter

voL della m.ia Po!itica

terrw nel
ester'f4: ::>ono

~;c.1s2

cl.i cni sono Hero

le diflerenze, grosse

J'irT_,_mod_:

sthd Nla non


detto

cose, in pubblko,

111

via, moho allegro non era, e m.olto sicuro ne~nmerio.


Come allota 1 come prima del. '42 1 cosl ora, ti a.ssicuro che io non rinnego

ne

in{atti clil.ncnti :rue cJJe h1. po

un momento

Utica razziale di 1Vlussolini .incontrO -~ ben diver sa


mente da quel che era occorso in Germania ---- ostilita
generale, di dO si ebbe 1a prova concreta nei

pur Ufl 10ncia dell'ereditli

romantica della nazione u: intendo l'er:edit3. che fu non

rapporti fra

solo di Mazzini 1 rna dei rnoderati italiani e di Cavour.

Nulla

Colora che si rifacevano al to.odo gtmwrticc di senti:re

tutti g.li :ltaliani non ebrei e

di simile a

fra NI.onaco e

che

Bctlino. Pctchf: di.rncnticarlo

(kH' Jtal.ia sl

Ll,

solo

ebre.L

dd '.38:

Iz nazione stal pur slcuro che non si trovavano fra

tirnaincntc

antifascisti, ma fra i fascisti e i neofascisti1 Com' era lo-

quando, squa.rciato dall'Anschluss dell'Austxia H vel.o,

gico. Potrei farti nomi, di nostri eminenti colleghi ... Ma

sin 13. steso sui reali rappmti di potenza Hitler-Musso

dire, tout court, che i romantici, con il calpest~..re ragione

lini, e ridotto quest'ultimo alla .funzione di secondo,

e natura ecc.

eappunto, fare d'ogni erba un fascia.

anche nella politica interna italiana pesO il nazisrno.

E subito dopa; c'E: un errore di fat to: nel decennia

None un puro caso che le leggi .tazziali siano posteriori

che fu non solo di nazismo in Germania, rna di nazifi-

all'occupazione nazista di Vienna, che rappresentO,

cazione dell'Italia. Secondo te, dunque, ci sarebbe

storicamente, i1 momenta decisivo per l'evoluzione

una nazificazione dell'Italia, sin dal1933: per giungere

dei rapporti fascismo~nazismo.

al '43 (il '44 non puO evidentemente entrare in canto,


trattandosi ormai di occupazione militare: e c'e la Re-

Non si tratta di un decennia, rna di un quinquennio:


esattamente la meta.

che altera tutta la

Non ti nascondo che questi due ultimi punti mi han-

storia italiana e europea, salta a pie' pari il prima pe~

no sgradevolmente sorpreso. Si tratta di giudizi un po'

riodo di urti Mussolini-Hitler sino al '35, e salta a pie'

troppo dall'alto, tanto piU perche erronei di fatto

sistenza!). Questa e uno sproposito

104

12

105

14

Come

t'ho detto apertamente


d.irei

t.:1:otj

~.:he

che penso. A

J'imJJ.ncssiO!.E d'In

fmche non condividendo le tesi dl An

sicmc cbe uno

e anche non essendogli P<ITtictJlamtertte arn1co


ricava dalla lettura del tuo necrologio, non

e.moho sim-

patica. Anche perchC, direi, appare scritto ancor troppo

praesenti cadavere quasi come se tu avessi avuto gran fret

NOTE

ta di liquidate una posizione speculativa, un pensiero

15

i1 valore

Per la simpatia di cui godev-a, la

lndiscutiblle della sua opera di stt1di.oso, nonchtS per il


tragico di questa morte, cosl pxematura c cosl

cosl terribile nella sua causa-~, la scomparsa di .Antoni


ha destato molta pena, ovunque (tipeto: non

e que~

stione di scuo!e!).
Non direi che il tuo necrologio corrisponda a questa
stato d'animo generale: anzi, direi che

e urtante

16

Non gi2. perche non si debba esprimere il proprio dissensa! Anni fa, fosti proprio tu a rimproverarmi di
esser stato troppo severo con il Croce della Storia d'Eu-

ropa! Mae per il modo con cui lo si esprime. E il modo


da te seguito in queste tue pagine

e spesso non felice.

Scusa la franchezza: rna non posso non dirtelo.


Cordialmente

Federico Chabod

106

Le glosse che Momigliano segnO sui margin_[ di questa iettera sono state:, per ragloni t<.:cnkhe, coHocate in nota.
~ L' esistenzialisnm, cioC: b pi:l1 gnmde rivoluzione eli. pen
siero filosofico, posterlore a ReTgson c Freud, !: qualcosa di
di UTI affate libtesco, e mettete aJ centro iJ problema del_la esi.stenza, della semplice vita come tale; ed e ovvio chc la ttasfotmazione nd Croce dell' economia in vitalit3. e lnconcepibile senza
questa esperienza eslstenzialista permeante l'Europa. Come
spiega Chabod chela categoria negativa dell"attivismo' (rivolta
contro .i Fascisti) diventa categoria pos.itiva della 'vitalit"it' nell'ultimo Croce? Il rapporto dell'idea di vitalita con l' esistenzialismo e esplicito anche in Discorsi di varia filosofia, II, 291 [Nota
marginale di Momigliano].
J Adolfo Omodeo, professore di Storia antica a Catania, poi di
Storla della Chiesa nell'Universit3. di Napoli. [Nota del curatore].
4
Antoni stesso dichiarO nd suo Commento che l'influenza
sua su Croce fu reale: audiatur et a[tera pars (cia?: Antoni, dopa
tutto). [Nota marginale di Momigliano].
Nessuno dubita che Antoni si tenesse al Corrente: rna altro
essere informato, altro e assumere posizioni nuove non condizionate dai problemi interni del crocianesimo. E insomma la questione
esemplice: che cos aha scoperto di suo Antoni? Lamia impressione
e nulla o press' a poco. [Nota marginale di Momigliano].
1

107

' \X!iJ.hdm R6ph, Friedrich /;_, von I--1ayek

t;

J!-\(:quu; Rouef(

r::n,oo;:ujs1.i. svlzt~u-o i] ptlmo, tcdesco il ~;ccondo,


Ji]y!!!l_,:'

1)\-L>!.>!_ dd

Li-BI_l_ce:;t;

li

'<IC::!I-oJ-c').

i.,cwis Namiet {in rc.:~dti:; _f_,i!.dcJVi_c lk1nstc-::in No..rnicrowsky),


Oxfon.i, quindi alJ Univc::rsitU di
proJcsson- <JJ Bdliol
lvbnchestct. [NoLl dd (.:urr.torel
~ Fernand Bnmdd, professore alla Sorbonne:) Parigl, il pll1
autorevole rappresentante, dopo i fondatod Marc Bloch c Lucien
Febvn, d'2lla scuob dcll'Annales. [Nota del cm:atorc.L
9
Gerhard Ritter, professore di Storia moderna, prima ad
Amburgo, poi a Friburgo. [Nota del cmator:e].
10
Lo provavo io, per es. 1l rifiuto.rsi. di riconoscere che t'eteditZI romantica un problenw per b. rrostra gerrenv:ionc non t':

3
Momigllano a Chabod

buon ';gno. [Nota llYlrg-inak di Momlglianol


}_;; evidentc chc _i_o parlo del wnvmtic:ismo tcdesco su cui

10.XL59

tutti ci siarno formati in dl.rna ideaJ.istico. U\lota margino.le di

Cadsshno ChabcJd,

Momigliat\0].

ti sono pTofondamente grato pc:r lc tue osserva:;;ioni

u Non esageriarno a pc{rlare di sproposit.i. La prcssione: nazistain Italia co.mincia nel 1933: il_processo eli nazi.ficazione rap"
prcsentato dal Tevere di Interlandi, dalla Vita italiana eli PTeziosi, dal pensiero di Evola, dall'attegg.iamcnto sempre piU
antisemita di Farinacci nel Regime fascista tutta roba anterime
al1938. Quando Ginzburg c compagni sono arrestati., si accentua la loro origine ehraica. Nel19_36 sorge il problema razziale in
Etiopla. [Nota marginale di Momigliano].
u Queste cose le so anch'io [ma questa glossa di Momigliano

fu cancellata con tre segni trasversali].


14
Sony, but chi parla dall'alto? [Nota marginale di Momigliano cancellata].
Persino queUe aggiunte bibliografiche finali, che insistono
anche troppo scopertamentc nelle crithhe all' Antoni .. :E proprio
necessaria il farlo? [Nota eli Chabod]. Questa poi! Meglio l'ignoranza evidentemente, [Nota marginale di Momigliano cancellata].

critiche ciascuna delle quall sara meditata con attenzione.

Mi limiterO per il momento a una chiarlHcazione


dei punti conttoversi:

1) Injtuenza di Antoni su Croce. Come ben sai,

asserita in solenni parole da Antoni nella prefazione

a1 Commento a Croce: un ulteriore svolgimento, che


lo stesso Croce ha approvato, esempio forse unico nella

16

Urtante?! [Nota marginalc: di Momigliano].

108

storia della filosofia d'un maestro che generosamente


abbia riconosciuto che in qualche punta un suo discepolo aveva vista meglio>>. CiO (e simili dichiarazioni
scritte e orali) apre un problema che io non so risol-

109

vere, ma non

esse.te eliminato. lVIi petnoetterei di


ch.e: i

non credere
tori

cla1la

non dai Hhd: i

pt:nsa

o certi

il. povel'o Colorni 2 nei. suoi ultimi

.Hbri 1 che cristallizzano es;oeJierno di vita~ sono vita .

bagnano \
2) Influenza dell' esistem;ia!ismo sul concetto Ai vitalitli

Banfi

5,

D'Entreves

Cantimori

con il Dir:itto di

Venturi

Bobbie

e a tratti. per

di Croce, Tra il 1930 e il 1945 circa avve_nne una

fino Omodeo: per parlare solo di akuni amici comuni,

grande rivoluzione nel pensiero filosofico dell' Europa

molti ahime

continentale: 1a messa al centro del problema dell'esi

essere che tu non sentissi

stem;;:; come ta.lc, della vita in confronto al nulla. AJ

l'1Jo sentito c l.o sento~ 1\hd corne tne l'ha ~;entll:o: e De

meno dal1940 in poi Croce si aHaticO intorno al con

Ruggiero lo diss;;:. A

cetto di vitalita. ln Discm1i di varia filosofia Il, 291 egii

Rassengedanke in der Deutschen J{omantik~ 1945, c'era

stesso indicO questo concetto come una risposta anche

invero poco da ridere, come tu sai bene. Nulla pili dl

(non esclusivarnente) all'esistenzialismo. A me sernbra

questa intendcvo dire: il romanticisrno con le sue am..

chiaro che la trasformazione in Croce della categoria

biguitB. e ambivalenze diventato problema e 1 insisterei,

dell'economia nella categoria della vitalita

e incom~

CllSai(!O,

P':ic>olcJgicam::ntc

Hbri con.1c Il

)0

Der

dis agio.

prensibile senza questa esperienza esistenzialista per


rneante l'Europa: tutt' altro che un affare libresco.

Disagio C definizione vaga. PuO

4) Decennia di nazificazione dell'Italia. La pressione,


da parte tedesca, per permeate il fascismo dl idee na-

3) Disagio nostro verso fa nostra /ormazione su una

ziste cominciO nel 1933 o forse anche prima. Non so

cultura prevalentemente romantica e nazionalista. Il fatto

bene. Quando Ginzburg 9 e compagni furono arrestati,

eche verso ill935 tutti noi eravarno ancora irnpegnati

gi8. si accentuO la loro origine ebraica. L'ascesa di In-

a studiare e a continuare problemi del romanticismo

terlandi w_ Tevere, Preziosi

(tedesco, soprattutto, avrei potuto aggiungere: ma la

Preziosi-Farinacci (Regime Fascista), l'uscita di Evo-

qualifica

e ovvia dal contesto e non indispensabile).


110

la

12

11

Vita Italiana, l'alleanza

dalla lunatic fringe, se ricordo bene, sono eventi

111

Dico solo: a)

-cmte:riori al 19 38

r.n.cnte A quant.n

o <<tcntata>> nazificazione: ma in vcritft badavo al risul-

tato del processo progressivo, e non temevo di essere


fxainteso. CiO che import a

e che r opera

di Antoni

derivi molta parte del suo significate e della sua ispirazione dalla precis a consapevolezza di reagire a questa
pressione che egli era in grado di valutare megHo di

quel caro arnico sl:& :ckordato cos~:~.

r:. un,

tant:a dehcatezza di tono nelh nostra H.ivistst>>; b)


quando monro spero che gli amid e ccdlegtr della Ri-

vista mi tratteran.no come se fossi


(magari) studi

~~

citeranno

sever.i. su di me. Detto

1.'1 rrdu rn-cci!wlirrc c .la promcssa di rrcnscxci sn.

tutt:l.

urgentc. l)a] tuo ( onuncnw

M.a
5) Va!ore de!!'opera post-be!!ica di Antoni, Valuta,

mi selTJ.l-)):a derlvare la consegucnza cbe tu nrrn"rr:csn

zioni di idee sono possibili seriamente solo a distanza

non vedcre pubblicato questo necrologio nella Rivista.

di secoli; la fecondita di certi principi

e, per fortuna,

Se questa

e il tuo pensiero) fammelo sapere subito con

illimitata. Ma dascuno deve giudicare come puO. Nes-

la nostra fratcrna franchezza. Io non ho difficolta al-

suno dubita che Antoni si tenesse al corrente. Ma altro

cuna a sopprimerlo 1 e se poi l.o volessi sostituire con una

e essere informato,

tua nota su Antoni., ne sarci fdice.

altro

e assumere posizioni nuove e

resistenti. Antoni voleva salvare l'individuo responsa-

Ora un'al.tra cosa. Io ho mandato lamia adesione a1.

Congresso di Stoccolrna. Ma vorrei sapere se debbo

.riuscito? Ha scoperto qualcosa di nuovo? Sono le do-

considerarmi (come spero) in lista con voi amici e se

mande a cui ho sentito di dover rispondere come po-

rni manderete istruzioni. Tu tra l'altro pensavi a un

tevo.

mio possibile intervento nel dibattito Mazzarino.

bile e il diritto di natura entro il Crocianesimo. Ci

6) Mi permetterai di non discutere le pili ampie im-

Ciao 1 caro Chabod, vogli bene al tuo vecchio.


Arnalda Momigliano

plicazioni di quello che debba essere un necrologic.

112

113

10
Tdesi.o Inte.rbndi, di.i:cttore de Il Tcverc,, _poi de <(Lc
difcsa dd.b mz;:m>.

NOTE

Guido De Ruggiero, pr,ulcss<rtc di Sto.ri.a dc!la filosofin


nell'lJniversidt di Roma.
2
Eugenio Colorni, studioso di filosofia, antifasdsta, outorc
con Altiero Spinelli del Manifesto federalista di Ventotene, uc
ciso a Roma da sicari fascisti nel maggio 1944 (cL S. GERm,
Tempi di ma!afe3e. Una storia itdiana tra fascism a e dopoguerra.
Guido Piovene ed Eugenio Calami, Torino 1999, pp. 218-22).
3
Nicola Abbagnano, professore di Storia della filosofia nell'Universitil. di Torino.
4
Alessandro Passerin d'Entreves, giU Serena professor di
italiano a Oxford, poi professore di Dottrina della Stato nell'U
niversidt di Torino.
1
Antonio Banfi, professore di Storia della filosofia ndl'Universit3. di Milano.
" Delio Cantimori, professore di Storia rnoderna nell'Universidt di Firenze.
7
Franco Venturi, professore di Storia moderna nell'Universitlt di Torino.
8
Norberta Bobbio, professore di Filosofia del diritto, poi di
Filosofia politica, ne:ll'Universid di Torino.
J Leone Ginzburg. Peri cenni biograflci d. la prefazione di
L. MA~GONI alia nlJova edizione degli Scritti, a c. diD. ZucARO,
Torino 2000.

114

115

inf.lucnza

Anton-I su

tnisurarc eS?Jttm:nente b portal:a; rr.1.a

s-l

<dnflu.enza che .Antoni eserd.th su

ecc AHa

mia osservazione rispondi rinviandomi al Commento


a Croce, aggiungcndo che questa influenza, come
ben sai,

e asserita in soletmi parole da Antoni nella pre-

fazione al Commento a Croce: un ulteriore svolgimento

Chabod a MomigHano

che lo stesso Croce ha approvato .. .


f 1okhC

UJ

xinvii

tcsti cbe dovrebbero darti ra

Piazzalc delle .T.\1use, 8


in questl scdtti [usciti soprattutto nel /t;Jondo: dunquc
Caro Momigllano,

dal 1948, dunque la supposta influenza andrebbe, co"

io non avrei proprio la minima voglia di stare a

munque, portata a dopa il '48, e non al period a 1930-

polemizzare con te: gia, in genere, io sana alienissimo

43] non mi ero limit a to a una pedissequa esposizione

dalle polemiche; e in particolare ne farei pili che volen-

della filosofia croci ana, ma da 'scolaro non inerte',

tieri a meno oggi per mille raglon.i. Tu avevi chiesto

avevo data a qualche elemento di essa un ulteriore svolgi-

anche i1 mio patere; io te l'ho data, schietto, netto: non

mento, che lo stesso Croce ha approva.to, esempio forse

ne vuoi tener canto? Fai come ti pare e piace.

unico nella storia della filosofia d'un maestro, che ge-

Manon posso non ribattere, soprattutto pet il modo

nerosamente abbia riconosciuto che in qualche punta

con cui tu conduci la discussione. L'argomento in se, lo

un suo discepolo aveva vista megllo>>. E poi appresso:

spunto di essa, diviene quasi secondario: quel che mi

riguardando il lavoro compiuto, mi sono reso canto

e il tuo

che, forse per effetto della diversa situazione storica,

ha colpito, e ti dirO subito penosamente colpito,


modo di argomentare.

vi era stata tra. il mio Maestro e me una differenza

116

117

---~------

d'interessi

d'intenti. ll suo m-:rwnesimc'l

HOJJ

f.o rwn ho

hanno itr<peditodi ncgare rea.Ie consi.stcr:rr;a ed eHlcf:tdti

cn;-:d_o d:i non

all' uomo nella sua esisten:;:;a individuale. f:, invece verso

alf-neno (<J

questo nucleo articolato e detenninato delJ'universale

Croce --- come Juj gnA d.a tempo

vita, che si

esvolta lamia

verso questa realt8.,

pet uotn:ini_
:t.rt

possesso di un

proprio sistema, i libri non bastano

a produrre

che per lui era stata soltanto vltalidt, rna che affidava,

mutamenti, che possono essere determinati solo dalla

quasi per testamento, all'ultcriore indagine dei disce--

vita. CioC: io limitavo la v:al.idit2t della mia afferma

poli. Non sono stato il solo, tra questi, ad avvert:ire

zione entro quelia condizione. Per i giovani, il pro

questo impegnm>. Chiunque legga queste

blex:n.a puO

p~Etito

NJ.a per una persona pe.rvenuta a

preso, senza volede

strabilier3.

essen~

direi anz1 che

e diverso.

gendo scritto (?) che, <Kame ben sal, l'influenza di


Antoni su Croce (e dal1930: sic)

e stata solennemente

affermata da Antoni! Antoni dice: io sono andato per

{?) il <mon dai libri, ma dalla vita1>. Che

e poi consta

tazione tutt' altro che peregrina.

qualche elemento oltre Croce: Croce ha riconosciuto

Tu riduci semplicisticamente il mio pensiero a che

che avevo ragione, ha approvato, rna non per questa io

i grandi pensatori imparano dalla vita, non &:d Hbri:

presumo d'aver influito su di lui, ch6 a.lZi, guardando

togliendo via, tout court, la lirnitazione.

indietro, mi sono reso canto della divergenza d'inte-

Successivamente, mi did che l'esperienza esisten

e tutt)altro che un a/fare

fibres co. E chi mai ha

ressi e d'intenti>> fra me e lui. Perch6 ometti, con una

zialista

disinvoltura stupefacente, di leggere fra me e lui. Per-

affermato questa? Non me lo sono mai sognato. Ti ho

che ometti, con una disinvoltura stupefacente, di leg-

detto e ti ripeto che l'influsso esistenzialista su Croce,

gere tutto il testa?

da te a/fermata, sarebbe stato un influsso puramente

Questa tendenza ad alterare i testi a proprio co-

modo continua in tutta la tua lettera: eccone due altri

libresco (per Croce), incapace dunque di provocar le


ripercussioni che tu affermi.
Anche qui, travisamento pieno delle parole altrui.

esempi, che anticipo.

118

119

2) .Esistenzia:lismo e Croce. Anc:he


scheda a :wstegno deUa nut

ac1dud una.

di nuova e:l.aborazione: di tutt:o H sue n,,,,,,;,,n,

rlnvii ai Discmsi di
delh1

291. CC da chicdersi se qucsto pctsso


tu l' abb.ia mal ve.ramente lett:o. Non tt lo sto

0.

gu.cJ:T/J,

torxr.ienl:ato cbi nu,ovi problerni, Croce andD pn>

durre tutto: non ho proprio voglia di pt;rder tempo

apportando profonde modificazioni al

cos"i. Ivla se il titolo C Vitalita ed esistenzialismm> 1 H

sw:> modo di pensa.te. Non alla sola categoria dell'utile!

testo non docurnenta nemmeno in minima parte la tua

Sarebbe del tutto arbit:tario isola.re la revisione di que-

affermazione del necrologio: L' esistenzialisrno che

sto concetto deJle ahre revisioni che egli dette, a co-

pure aveva provocato in Cwce la trasforma~done della

dalla concezJ.one della storia


dalla Storin del

catego.ria della utilkl in qudla delia vitalit3 e


non indirett:arnente clava occasione aile riflessioni di

di

alb Sto.ri.a

doC dal. 1931

lui, Antoni, sul rapporto tra vitaHtB. e individm~Jidn> .

(lettu.ra all' Accademia di

Ornodeo

che

.Provocato: ti rendi conto del valore delle parole? Nella

Croce l.o conosceva bene

lo ha gia detto con gran

letrera gia attenui - oh se attenui! ~ perche did che

finezza.

la trasforrnazione in Croce della categoria dell' econo-

Ed ecco ad un certo momenta la reviswne anche

e incomprensibile

dell'uti!ita, e la conversione nella vitalit3.. In comune

mic a nella categoria della vitalit8.

e la situazione morale, spirituale,

senza questa csperienza esistenzialista permeante l'Eu-

con l'esistenzialismo

e giudizio, quest' ultimo, su cui si puO anche


andar d'accardo, nel senso che qui dici. Ma questa eun

del mondo 1 situazione cosl. diversa da quella pre'14:

cambiar musica, di fronte al provocato! E il passo dei

denze, fedi, sentimenti ecc. C'e, se vuoi, una coesi-

Discorsi indica semmai l'ostilita direi ferace- e ingiu-

stenza; e in questa sensa accetterei l'affermazione che

sta a almena esagerata- del Croce verso l'esistenzia-

il pensiero crociano

lismo: Un bubbone ecc. ecc..

chi: 1' esistenzialismo abbia provocato le meditaziani

ropa: che

Il vero

eche dopa il1925 Croce entrava in una fase


120

sono i grossi problemi che spazzano via antiche cre-

e incomprensibi!e ecc. Ma non per-

crociane. Non ci vedrei 1 cioE:, nulla di male, sta tran-

121

quillo! Ma dir questo slgnifica a.lterare o fra.inten,rlere

detto nd ne<:mlogio che n

la linea di sv,;/gim.omlo del pomJero ctocL:mo:

sin

(:UTI

J)_

ven.utJ dall_R

~.L:d.la

erro?e.

t:U(iUJ"tJ

infll:i.SSi

nasceva
rmnantiC(/ iedesca;

cu!tma taL::sca tout: court, cm:n.pre:,;o 11 postro

Per scrupolo, dato chc io son sempre pif~no di

verso :U '45 la cultnra italian a "

dubbi, se ho capita bene o se sbaglio non ho la

gnata a restau.rare valori

tua superba sicurezza nel dirimere, d)un t~glio, pto

esempi. Ossetvo

blemi e discussioni, per scrupolo dunque ho,chiesto a

a) none intanto esatto che verso il '35 tutti fossimo

Parente come se sl ttattasse d'un dubbio mio, che

anco.ra :impcgnati a continuare problemi del romantid-

pensasse lui della questione. Paxente C un galantuomo,

smo. Basti l'esempio eli Salvatorel.li 1 c del. g:ruppo

chc non mi direbbe ccrto mai cosa non pensat:a

since~

de La

che

de:rivav~J.

le propnc obie:zioni al_

ramcnte; conobbe Croce degl.i ultimi vent' anni come

crociancs1.mo pr<Dpno da questa <d.ifcsa deLla ragJ<)TIC)

nessun altro, nC meno Omodeo (lora ex certa scientia): e

Ma questa sarebbc ni.ente: un miglior motivo di disclJs-

dunque il suo giudizio puO essere considerate quello

sione, le novita vengon sub

d'un testimone fededegno e al corrente. Ma anche Parente esclude la provocazione>>, ecc. Mi ha anzi aggiunto che Croce

e pervenuto piuttosto

tardi alla let-

tura e meditazione dell'esistenzialismo.

b) gli esempi. Paichf vuoi accennare anche a me, ti

dirO che [se]

e vera che nel'47 pongo a centro dell'idea

di Europa l'illuminismo, none men vero che nel '32 o


'3 3 nell' articolo llfuminismo dell'Enciclopedia io avessi

esa!tato quella grande eta della spirito umano. Oggi

ormai pill per me quello del tuo necrologic: rna quello

avrei da ritoccare magari qualche giudizio pa.rticolare:

Comunque, anche per questa il problema non


1

della maniera di discutere, e d interpretare i testi. E la

rna all'esaltazione dell'illuminismo d'allora non avrei

situazione precipita nei nn. 3 e 4.

da aggiungere ne put una riga, tanto era

3) Tu affermi che verso il '35 eravamo tutti impe-

gnati a studiare il romanticismo (la qualifica di tedesco


non

e per niente mia,

rna tua affermazione. Tu avevi

122

pi~na

gift

all ora.

In genere, capiti proprio male se pigli me ad esempio di quella raggiunta trasformazione.

123

'ii

ch_e non sOno meno

Il dirhto di natura rwi cfEntr(-::ves C un motivo che

In Bobb.i.o e A.bbagwmo, il xnotivo non C solt:anto


meno gl_i_ ideaH iiluministid delle s-c!perrazze- e dei sn

romanticisrno e illuminisrno, bensl reazioD:e al crodanesimo1 soprattutto Abbagnano (in Bohbio)

peruomini: le dittature del proletariato, della dasse

e evi

operaia ecc. non sono meno lont:ane dal pensiero illu-

dente, la carica citJile, giusta la reazione an1:inazionali*


smo ecc.

e ass?.i

m.inistico delle dittature a base nazion::Jistkhc (sic) ecc

forte),

Ma se sin qul f.; or1esncmc di disccrtete. ogni discus


fm i
m1
sione diviene nncpc>sse:tll11C quando

punto di vista lo si

t: certo

il_ mcm;

iflumit1isiico stoJ:i.co c.:hc

<<restaurare valori illumin.i.stich>), tu mi citi Cantimori e

Banfi, cos'i da grossir il. plotonc delle tue autorit3.. Pardi

possa

dal suo senso c ps1ssimK

tutto lo

rcstauratori dei t!alori nrurrnnr;;

SJ.

comi~

di h:ont:e a'i

dei problerni religiosi,

laicismm> di stampo illuministico. E 1 come studioso,

i suoi interessi sono agli utopisti di fine '700! Gumda,

sognare.
Nessuno ~ credo -- stima ed apprezza e ha affetto
sincero e vivo per Cv.ntimori, come me. E il modo,
pieno di dignit2., con cui

e uscito

dal comunismo, mi

ha reso ammirato e gliel'ho scritto. Ma dire che Cantimori (e Banfi, tanto inferiore a lui, da ogni punta di
vista) col '45 passano a restaurare valori illuministici,

dire co~a da fare restare a bocca aperta.


Cantimori (e Banfi) accettarono con sincerita il
marxismo e il comunismo: vale a dire, valori che profondano anch' essi la loro radice in piena eta romantica

124

anche nel nuovo vol. di Studi di storia qual minima


parte vi abbiano i motivi illuministici. E tu me lo
vuoi gabellare per illuministieo dopo il '4 5. Ma vial

Un solo esempio, fra quanti ne adduci,


quello di De Ruggiero. Ed

e,

e valido:

senza dubbio, esempio

molto notevole (per Omodeo, ricordati che ancora nel


'46 osservava (?) nella cultura francese pre-1815, cioe
romantica, una delle grandi primavere della spirito
umano. !I voL sulla Cultura francese nell' eta della Re-

staurazione e del 1946; e cosl quello sugli Aspetti del

125

--'
l

M.i sembrava pr,oprio inutil.e

cattolicesimo delia Resiaura.zione). 'F io sono ben Iungi

chl contestare U valorc delfeS<errtp'to De n.ctg,pero. lVIa

no.1.1 posso arm:nettere che pour

contraddittore tu aggiunga. a lui esempi

far tacere

chc

ticotdJJT

n tno
Forse

e teorie

a tua. opinione commutati da x a y!

Padronissimo tu di non senti.te o sentire disagio:

bsstaxe, anche o:ta) che

rinvii ancora a Salvatorelli (pp. 771-.]2): ricevi1nento


dato da Mussolini il l0

rnaggio 1935 ai dirigenti la

non padrone di estenderlo arbitrariamente agli intel!et~

Confederazione internazionale degli studenti, fra cui

tuali italiani (non fascisti) ove non si predsi che rav-

era <<il p.residente della federazione degli studcnti

ve.rsione nacque per la cultu:ra germanica: conmnque 1

ebreh>. Solo nel

come nella stessa Germania se 11 Meinecke 1946 poteva

mento italo-tedesco (i.vi, p. 892: ma a.ncom. Hno a1. '.38

rifiutare tutto il resto per rifugiarsi solo in Goethe.

/also parlare di nazificazior;e dell'ItaHa se ancora Salva~

E veniamo al n. 4. A me pareva che, intelligenti

1936 inizia il xiavvicina

torelli (dto 1 come vedi, altri 1 e autorevoli assai, non me


stu~

pauca, bastasse l'accenno all'impossibilita di parlare

stesso che pure a quel periodo son ritornato come

di decennia di rtazificazione, perchC te ne accorgessi

dioso, e quindi parlo non solo per riminiscenza (?}. Ma

tu senza bisogno di altre prove. Mi pareva superfluo

se ricominciassimo un po' a fare quello che i tuoi tanti

ricordarti che nel '34, in ltalia, anziche raccordo, si

ammirati

produsse l'urto fra Mussolini e Hitler; che poche setti-

che ciascuno parli di quel che conosce per averlo stu

mane dopa il contrasto era palese a tutto il mondo, per

diato, e non rnetta bocca anche in quel che non sa?)

il pericolo di Vienna: e non ritenevo necessaria ricor-

puo dire, quando si giunge aile leggi razziali del '38:

rere a <<Schede, secondo il tuo costume, e, per esernpio,

introduzione che ebbe l'effetto, nella stesso campo

rinviarti a Salvatorelli, per constatare che nel '34, an-

fascista, di un pugno nella stomaco per gli uni, di un

che ideologicamente, la politica di Mussolini era inter-

colpo di fulmine per gli altri (p. 937).

media fra la Germania hitleriana a destra, e il sistema

d'obbligo ricordare che solo col '38, e proprio per le

francese piccolo-intesista a sinistra (Storia d'Italia nel

leggi razziali, e cioe con la tentata nazificazione dell' I-

126

127

a parole -- f'achmiinner facevano: e doe

Ne

ritenevo

come non
fascist?,

vcdendo c:hc

c:hiesr:t

so.no sbagliato" An;z:ic}z(~ chi-iJ.dere la quiesticm<s, con un.

riconosdmento di misum . --- per la quale rrnsura Vt>


niarn damus petimusque vidssim

tanto p~U che did

ma dJ. nazif:i.cazione.
rato) con l'accento del giudke che non

tern~

condanne,

di badare al risultato (ma perche, anche qui, <{non

Germania e Italia, ora, nella lettera a me 1 tu cambi e

temevo di essere fraintesm>!) C'E:: poco da fraifitendete:

sgusci via dicendo <;ciQ che irnporta

quando si parla di decennia si vuol dire che dal )3 3

l' Antoni ... . CiO che importn? 1v1a ailora gli spropositi

anche Fltalia conobbe la degencrazione razziale) 1 tu

diremo inessenziali possono a11egrmnr:nte rnantenersi;>

e mi citi: a) nel processo brnabu.tg: s1 accenna


alla originc ebraica. Per non dilungarsi: v, Salvato.relli)

LTtal_ia fasdsta ha

e chc l'opera del-

sufficient:i

sc

aggrt"mgano ahti. questo,

p. 93 7. Di giudizi non favorevoli, io ripeto cosl, su

del voler accusare di naz.ificazione <{sin dal

ebrei, ne puoi trovare ovunque, nell'Italia di Luigi

uno sproposito, cattivo anche.

Luzzatti, come nella Francia e nella Svizzera, la meno

Alia tua dichiarazione preferisco opporre quella di

nazificata di tutte le naz.ioni: questo non autorizza a

un tuo correligionario tedesco) che il nazismo sapeva

parlare di nazificazione. b) Tevere-Interlandi. Sl, c'e-

chc cosa era, e fu studioso di non mediocre valore, e

rano anche prima del '3 81 Ma scambiar questo per

uomo altrettanto rispettabile. Dunque, nell' aprile

nazificazione, significa perdere ogni senso della misura

1937 Werner Visbach' [sic! per Weisbach] voleva ve-

e delle proporzioni. c) Soprattutto, tu, io, Cantimori,

nire a Roma da Basilea dove si trovava, da due anni,

Antoni eravamo ansiosi per questa pressione! Con que-

profugo: ed ebbe delle esitazioni, non tanto per gli

sta criteria, poiche nell'ottobre 1789 Mallet du Pane

italiani, <<dem damals war ja von einem antisemitischen

altri gi8. temevano il Terrore, dovremmo includere an-

Kurs Hitlerscher Pri:igung in ltalien noch nicht die

che 1'89 nel Terrore.

Rede>>, rna per il timore di ricevere qualche sgarbo da

Questa parte della tua lettera non puG non muovere

128

parte degli studiosi tedeschi, negli istituti tedeschi a

129

CL

:p.

Eino

a.I

2,

412~ l\ft~ cert:o

il
ul.L2 co:ostataz-lone: chc ho dl rruovo fattu dc1Ll

l\rn_aldo

j_j_

aHora :tn ltalb e :m cal;tedra, ebbc

schinit2. e pi,IIctnena con cui hai ce:;:-r:atf> d.i non nconu-

.fat esperie"l2;c simiH a queUe del Wisbach

seen:: che avevi. avnt:o to.rto.

(sic), che a un certo punro, gi8. nel '33 e '34, dovette

5) Antoni post- 45. Nel necrologio, tu accusi Antoni

rinunziare al Sonntagsspaziergdngen capeggiato dal Mei-

necke; il quale Meinecke

ed era Meinecke "--- 1 te-

mette -<micht im Unrecht, aggiunge Wisb0.ch, che altrimenti avrebbe:ro potuto nasce.re guai (ibidem, p. 349).

E anche

iJ '38 i

dd

Mo.mi

trovarono ---- nedo

gJ.hno che r-imasero in

prevalentc calore di amicizia e aiuti in quelli che erano


stati c rimasero lorn amici, in una misura ben altra di
quella che non potessc accadere in Germania,
Perch~

nega.re tutto questa, e offendere la veri6

storica con la brutalita di un giudizio che

e privo

ad un certo punto -- anche di disinteresse: <{nem-

meno scendeva a quelr esame di particolari risultati .


egli si disinteressO (sic!) anche della ricerca storicm->. Io

ti ho obbiettato: non 2.: chc non si tenesse al corrente,


do(: si

HJ_a non approva.va, condannE\V2.

Nella let:tera mi dici <,aJt.ro C esser-e infm:mato, altro

assumere posizioni nuove e resistenti (resistenti non


capisco bene che sia).

E --

confronta pure -- almena

un' attenuazione!

di

6) Non entrerO pill in questo pun to, tanto pili dopa

basi? E che 1 aggiungo 1 era del tutto inessenziale: perche

che mi dlchiari che <~quando morirO ... ecc. (Di fronte

le preoccupazioni dell' Antoni e di chiunque nascevano

a queste perentorie dichb..razioni)

e sarebbero nate semplicernente di fronte alle esagera-

v'e

zioni nazistiche in Germania 1 anche se in ltalia non ci

devo portare a tua conoscenza.

fosse mai stato alcun tentative di nazificazione. Ma


-

ancora una volta -

la discussione sui fatti in

se

e cvidente

che non

pili da discutere): se non fosse per un fatto, che

Domenica scorsa furono qui da me Maturi


stan

e Se-

Chiesi a loro che pensassero del tuo necrologio,

(qui, d'altronde, non ci puG essere discussione: basta

gia sapcndo che Sestan era favorevole; e sia lui che

che tu t'inforrni meglio suila storia d'Italia frail '33 e

Maturi si affrettarono a confermarmi che, per lora,

130

131

tu non ::1bbia a fare nuove t:eorie e

illazioni su questo interneM:t ti dirb cL1c: io non l1o


aHatto soUecitato una b_ro J-:tdesiorH': al min punto eli.

xespJ.ng:evn Js bn:ri.:aHt8.
imponeva b. politesse, la quale, via, ptttl<tttnnwrtte s'ac-

vista!)" E tanto ti comunico.


Per(\ sul punto della nota bibliografica.final.e, l'nno

corda con lo spirito di veritd. lnvece, nel razzismo e

e l'altro convennero che non andava: Maturi, anzi. 1 mi

nazismo c'era non solo la supen-azza, ma anche il ripu-

disse di aver vista una p.rima redazione in cui essa non

dio della forma: Natur, quindi nudismo, niente rossetto

c' era, e di aver detto che era meglio non metterla. II

sul volto fernminile, e, ndl'uomo, niente riguardi;,

perch

e chiaro.

n tuo necrologio e

ai limite (espre:ssione eli Ma

.Brutalit{i di contegno: come

turi: Venturi stesso, quando se ne padO ai primi d'ot

re d'Inghilt:et1'CL Quest:'ultirno modo di essen::: f:: parte

tobre, rni disse che era affettuoso per l'uomo, ma se;.

integrante del nazismo ecc.: pensaci un po' su.

vero nel giudizio): allimite, dico, di quel che dev'es-

Come che sia, io sono ormai stufo di scrivere. Ho

sere un necrologio, il quale, nella tradizione nostra,

cominciato la lettera domenica scars a, l'ho proseguita a

vuol anche essere un atto d'omaggio della Rivista alla

distanza di giorni, perch6 ho moho da fare, ripeto)

memoria di uno studioso che

e rispettato

e si vuol

onorare. Altrimenti, non si fanno necrologi, ma ana!isi

avrei fatto volentieri a meno di perder tempo in simili


spiacevoli faccende.
E perciO, lasciando correre tutte l'altre considera~

critiche.
Qui, dunque, non si tratta di non dire il proprio

zioni, che si potrebbero fare, mi limito a comunicarti

pensiero, chiaro e netto, di celar !a veritJ (in materia

quanta segue: che Maturi e Sestan approvano l'artiM

non ho da ricevere lezioni da chicchesia): si tratta di

colo, rna ritengono preferibile omettere la nota biblio~

non calcar oltre misura: Ia tua nota, pesante,

e come

un'ultima, inutile e inopportuna frecciata.


Tu -

mi sembra -

vuoi ora atteggiarti a restaur a-

132

grafica finale.
Tu poi, fai quel che ti pare e piace.
Ripeto quel che t'ho detto all'inizio: t'ho esposto il

133

mio pensiero, e ar.ra11giHti tu. Di fronte a.Jla RivistaJ


sento d'aver aclernpiu:tc
mio dovcre;
non sono

m~t,

per

aggrappato per no.n dOver dire: va


un

un

modifko- Tutto qm-;stn

parte di_

responsahilitB. che ancma rm spetta come DJ.e:mbro cld

questo i': stato

[J_'iJ

noi.

Nol non siam.o

Consiglio dircttivo, mi sento a posto. Pill chiaramentc

dare ad ogni cost:o gll interessi del. loro dienti, ricor-

di cosl non potevo padru:e: badando bene -~-- e gEt ti

rendo ad ogni cavillo, ad ogni artifizio, ad ogni mez

spondo alia tua domanda --- che se avessi desiderata

zucdo pux di prevalere. Noi -- se un dialogo ha da

te lo avrei detto apertis

esservi., ricercando la veritJ, dobbiamo essere anzitutto

verbis. Chiaro? Io ritenevo che, come era successo altre

leali: vale a dire saper :r.iconoscere quando si sba.glia ~~

vo!te, tu avresti potato accogHere, se non

e sbagliamo tutti

e non cercar di camuffare l.e cose

alrneno dei mici suggedmenti e delle mie obbiezioni,

pur di ::were

vint~L

perle quali, d'altronde, non eran poi necessarie grosse

lealta e sinceridt mancano, meglio chiudere il dialogo:

che tu sopprimessi

modificazioni:

r articolo,

parte

eridicolo che si debba star a questionare

su di un decennia, che tu stesso giudichi inessenzia!e e


'
che e uno sproposito storico!

Se questo non

come io faccio ora.


Con saluti

Federico Chabod

Questa io pensavo.
La tua risposta ha spostato il problema dal/atto in si
a! modo con cui tu reagisci alle osservazioni pur richie-

ste. Questo modo

e inammissibile.

Io sana rimasto

allibito e sdegnato, alia lettura della tua lettera: .allibito

nel dover constatare con quale disinvoltura tu maneggi


i testi, eli alteri, pretendendo di tappare la bocca altrui
con dtazioni a comodo tuo; sdegnato, nel vedere, soprattutto per il n. 4, a quale miseria di artifici ti sei

134

e, se q_uesta

135

NOTE

5
Mon1irtliemo a Chabnd

Luigi Sa.lvatorclli, storico, gi_B. pxoessore di Stor.ia del Cri


stianeslmo nell'Univcrsit8. di Napoli, poi vicedhettor:e de d.a
Starnpa di Torino fino ai 1925.
2
Werner Weisbach, storico dell'arte.
J Walter Maturi, professore di Storia del Risorgimento nella
Universita di Torino.
4
Ernesto Sestan, professore di Storia medievale nell'Uni"
versita di Firenze.

C aro Cbcahod,
permetti che chiarisca un punta di non poca im
portanza. Con la mia lettera precedente io avevo
inteso di chiarirti il mio punta di vista per ulteriore
discussione e domandarti sc era implicito tuo consi-

glio di non pubblicare il necrologic. Non era nC nello


spirito

tarmi

ne nella letter8. di quanto ti scrivevo di rifiudi fare correzionl - tanto e vero che se ne

stava gi2. discutendo con Franco Venturi (e che scopo


avrebbe avuto la mia iniziativa di [far] circolare i1
testa?). Ma il problema della eventuale correzione
era evidentemente subordinata a quello pili radicale
della soppressione.
Per il resto che vuoi che ti dica? lo cerco di scrivere

136

137

sempre brevemente e d1iaramente quello che penso,


scrivo a un vccchio mnl.co come: te r::onfido
che quanto scrivo vcnga accolto con

ccm b

stessa simpatia con cui io, ben :rendendomi conto degli

affetti impliciti, avevo accolto la tua lett_era piuttosto


dura.

Io proprio non vedo perchC non dovrernmo con-ti-


nuare a dirci quello che pensiamo {in questo caso si

6
Venturi a Niomigliano

tratta in parte di sempl.ici sfumature, rna potrebbe ac-

Todno 17 n.ov. J959

cadere di dover dissentire piil profondamente) in red

proca stima e affetto.


ieti Gigliola cd io abbiamo decifrato (e coplato)

Affettuosamente tuo

Arnaldo Momigliano

almena quella parte della lcttera di Chabod che risul


tava leggibile ad occhi mottali. Domani ne parlerO con
Maturi (a Roma in questo m.omento).

E intanto ti dirO la mia.


Salvo proprio esplicito desiderio di Chabod dl non
pubblicare il necrologic bisogna lasciarlo ll dove esso

e,

a chiudere il IV fascicolo di quest' anna. Proprio perche


non deve supporsi che un necrologio di una rivista
storica sia un elogio funebre, rna una discussione. Se
poi Chabod vorra continuare la discussione, perche
no? Il libro postumo di Antoni

e ancor

fresco di

stampa. Perche non lo recensisce? 0 perche non scrive

138

1.39

come lo .sara ognuno di noL E non nvvertlre aHntto


J
t: ltaJ.[~:HU

u.)_d_ini

!.i pun to su c }i naturahnente so no _ml.ll.c- voltc d' ac


del naziuna.lismo rorrw.ntico. ]\[on

co.rdo con te ?:

possibHe accettare tutto. la tradizi.one Iviazzinl.,

Balbo, Ca__rducd ecc. E non

e una tradlzione ncanche

in Italia. Tutto il nwderatismo dcntra dalla finest.ra in

Sartor.:!

sccre gli sto.rid di ud si .leg:gc,no

eli

e non sat8_

un male, neanche per lui.

n fascicolo sara,

in genere, piuttosto battagliero. r~

pan:ita ieri una recensione di Spini a1 llbro di i'ddo


fatta proprio per far anossixe Sciacca

ci.('.l {osse po",)bi!.e)


nota

t 1

:done. _iVIaturi. riHcttcr?, sulla ncccssi.tB. di

snlla

pent poco

n.co"

And1\": J' articulo dl

~Falco

su'!

volume ddb StotJ.a. c1'ltalia ;~_. prmgetti:\':

IJ<CI7.en

acnt:o sui

chc diccva che Valeri era troppo


libertarim> per imporre una necessaria uniti\ e disci

italian a.
Quanta a Croce temo che quel che dice Chabod sia

plina ai suoi collaboratori. Valeri, a cui Falco ha mo-

una indiretta ricon.fe.tma di. quanta scriveva Bobbio

strato il suo articulo, gli ha chiesto di togliere la qua-

nell'ultimo fasckolo: si vuol isolare Croce dalla cultura

lifica di libert.inol). Spero proprio che l'ultimo asci-

del suo tempo. Chi fa questo per rende.rlo pili bello, chi

colo di quest'anno serva a riabituare un po' i nostri

lo fa per renderlo pi-l1 brutto, rna C sempre un errore.

sacerdoti di Clio a discutere liberamente (il che, come

Ne parlerO dunque con Maturi, rna mi spiacerebbe


proprio togliere il tuo necrologic, dove stanno ribaditi
dei punti che mi paiono importanti.
Lasciamo stare, in ogni modo, la tua recensione a

e ottimo

constato ogni giorno,

e parecchio difficile).

Ora qualche altra cosa per il futuro. Sto leggendo


Frank E. Manuel, The Eighteenth Century Confronts
The Gods. lntelligente, utile, mi pare, rna che si

che si dica la sua a un

presta bene a qualche critica (storia delle idee non

nazista. Chabod ne sad altrettanto contento e lieto

separabile dalla storia delle conoscenze, elemento po-

140

141

Berve. Sulla Rivista

'

'

'

llt:ko del deismo

Jnt:tavi.sto appena ecc

1e
critiche chc vorrei fatgH

tti

parr: chr:

P''txest: documentarle ben

megl.io (odgini rinascimentaH di certe t~adizioni> ra-

a fare qccaH,:nc~ cosa ar1.che per noi. G:ti ho

dici antiche di cerd atteggiamenti ecc.). (In proposito

esser ben

del primo di questi due punti, ne dke una grossa;

utile. Si occupa sopratui:to del Sci.cento inglese.

elenca la Historia dell'o.dgine di tutte le religioni


che sin da hora sono state aJ mondo>> di Paolo Iviorigi)
1
come e setnflio cinqucccntesco ru
1 ac:scnzwne

11encmlc

Forse Vittorio Gabriel-l puxc :lo conosce.

1-lai avuto H

numeTo deUa Rivista del.l'Is1.:i-

ordini rcligiosi di

delle re.ligioni, mentre

frati ecc.). Dimmi che cosa vuoi fare e dammi dei


consigli. Se fossimo vicini potremmo combinare una
recensione-discussione a due. IV[a se la fai tu

e il me-

glio di tutto,

espressivo)? Sc lo vuoi tc lo mando :mbito.

I miei progetti sono dnnque d:l restar qui fino al 9


dicembre_ IllO saro a Heidelberg con von Albertini, ll

14 a Colonia e il 15 a Bonn. Vortei poi andare per


quattro o cinque giorrli a Pa.rigi, a lavorare alla Biblio-

La Rivista ha pure ricevuto P. Lehrnann 1 Etfor:-

theque National.e.

schung des Mittelalters, che avrai visto (E la raccolta


dei suoi saggi principali). Ti interessa? Altrimenti, chi

Affettuosamente tuo
Franco

sarebbe in grado di parlarne degnamente?


Ho ricevuto pure l'estratto del n, 3, sett, 1959 del
<Journal of Modern History, Perez Zagorln,

l-Iisto~

rical Knowledge: a review article on the philosophy of


history.
Ho incontrato questa Perez Zagorin a Firenze. Mi

142

e
143

saria aHatto,
Personalmente agginngerh che f a1Johzionc della hi
bliografia mi pare una cosa che si

i:are per acco:t>

dare qualchc co.sa a Chabod. (.Htn; quesi:o) come gi8. d

non andre.!..

Venturi a IV(omigl.iano

Ora vedi Lu, Hbcro <:omc l.'uonx;. allo sUHo di .nat:um

'Torino 19 nov. 1959

di Cian Giacom.o.
che

e nccc~.;sario (-; che entro la setdnwna dv

Carissimo,
due righe in gran fretta per dirti che ie.ri

e tornato

Maturi da Roma. Gli ho fatto vedere tutto l'incarta~


menta. Abbiamo parlato di quel che si son detti nell'Urbe con Chabod, Sestan e Falco, anche lora all'inaugurazione dei Lincei. Parlererno ancora insieme di
tutto questa, rna per ora vorrei soltanto arrivare alia

conclusione: l'unica cosa che forse si potrebbe togliere


ne! tuo necrologia

e !a bibliagrafia.

:E: incompleta (un

articolo di Salvatorelli sulla Stampa meriterebbe forse


di esser ricordato ecc.). E i tuoi aggettivi, dice Maturi,
mobilitano la destra e la sinistra contra la filosofia di
Antoni>>. Ti puoi immaginare il sorriso del nostro Wal~

glungeranno infatti a Napoli nei pros simi giorni.


Tutto ciO non C stato <mn guaio (1Vlaturi si

e diver-

tito alla tua definizione) se non, direi, perchC ha fatto


vedere come

e difficile discutere in pubblico,

aHa lucc

del sole, dei probleml. che piU ci interessano. Nla un


buon passo tu l'hai fatto, Spini l'ha compiuto pure nella
sua recensione a Garosci, F 8lco nella sua recensione a
Valeri (che sara castrata del libertinm>): ll prossirno
fascicolo della rivista

e vivace

e stimolera alla discus-

sione. E cosl speriamo di continuare l'anno prossirno.


Quanta alia nostra riunione di principia d' anno,
Chabod prega molto che sia a Rorna e cosl sia.

ter quando dice questa.

144

145

clei

'I'u dovre:;;ti ora dirnti

da !:e indicad

post a.

an.co.nt per tutto

chc

hai. mandato alb Rivista c abbiti il_


siero di
Franco

8
Mmrughano a Venturi

C aro nancco.

qui ci so no altre 13

di Chabod

part:e di

veri insulti) c una mia dspost:a per fortuna breve.


Io non posso bene giudicare di qui 1' atmosfera, che
a me sembra del tutto fantastica 1 in cui questa crisi siC
venuta determinando.
Lascio dunque a te di giudicare, d' accordo con il
saggio Walter, se sopprimere del t:utto i1 necrologio.
Qui sulla copia restituita a suo tempo da Cantimori

ti faccio le mie proposte di correzione a penna, nel


caso tu intenda procedere alia pubblicazione.
Questa nuovo mattone

e venuto

a ritardate (e giJ

sto poco bene) la correzione delle seconde bozze del

Timeo e del Berve. Le rimanderO in settimana a Na-

146

147

noncht nJ

delle rnedesi . me

e rnanderO a te: la seconda

\X/ ~il.texino

hozzc

-(;omc vedrai

SOJJO

rhr_~_ast1. rn.olti cr.wri nc.l

do-

vuti al fatto che spesso I'enme vecchio C stato sostituito da uno nuovo -- un processo che puO anda.re

all'infinito __ . sarei perciO infinitamente grato a te e a

Ti prego di da:r.mi subito confetma deH'arrivo di

questo malloppo: a suo tempo rni restituirai le lettere

di Chabod.

Galasso 1 se riusciste a elimina.re tutti gli errori. In re"


censioni poco importano, in un articolo fanno male, {E
chissa quanti errori poi m.i sono lasciato st!Jg:gJte

simo lettore come sono).


come ti dicevo, -fn: il

lo dovrei essexe in

_3

gennaio c il15 genna.io ~salvo l'8-10 a Venezia sono


libero 1 cioe potrei trovarmi aRoma il5-7 o fll-13 ~
ma 1 senza voler drammatizzare ---- l'ultima lettera di
Chabod pone delle incertezze nuove. Al momento mi
accusa di malafede e dichiata di non voler piU corrispondere -

staremo a vedere --.

L'ultima cosa che vorrei, caro Franco,


imbatazzi -

e di crearti

Tu sai con quanta intima adesione io

seguo tutto ciO che fai. Ma puO essere che risulti una
situazione in cui io, che vivo all' estero e tifletto inevitabilmente un diverse modo di sentire ti diventi piU di
1

difficolta pet il tuo lavoro in Italia che di aiuto.


Ma non antlcipiarno il pessimismo.

148

149

MOMIGLIANO E CHABOD
UNA NOTA

La dedsionc di affidare a Gennaro Sasso la pubbllcazior1.c: del cartcggio tra Federico Chabod e Arnaldo

del

di Carlo

storia. 1 docurncnti

una volta ritrovati, devono

essere pubblicati e a farlo deve essere chi si trova 1 per

diverse ragion.i, nelle condizioni pii1 adatte a fornire un


contesto adeguato all'inte.lligenza di quel che gli stessi
documenti contengono. In una diversa nota, che Emi~
lio Gabba ha presentato all'Accademia del Lincei, ho
reso canto delle circostanze del ritrovamento della busta a sacco, intitolata con certa mano momiglianea, alia

Affaire Chabod, nel mezzo di altre e numerose carte in


una delle soffitte dell'appartamento londinese di Momigliano, in Latymer Court, al mattino del21luglio di
questa stesso anna 1999

Deside.ro qui semplicemente aggiungerc che nulla,

!53

delle condiziom delh b-w;ta e dcl:te carte da cui em

fatt.i 1a busta indto:lata. Oi'ft.':ticm.i ehre;r:he

dJccnclaea, a11t:or_i;;za
do a fru:ura 1D.ctnoria. ()J cnniici

moJi::l indi.zj_ rel_;:;,ti.vi

allD. cernita della

deJJ.a cc;xrisjiOlJd<ntlr dJ Mot:olj;]i;m.ii con :U Presi.dente

della CornunitJ ebraic8 di Roma ne1 1937 che ho

decennia finale della vita di MomiglianoJ_ fmmo .ritenere che ben difficilmente la busta avrebbe superato il

vaglio del finale saggiatote dello storico, Quel vaglio


non d fu per un semplice caso. La soffitta, poco acces~
sibile o addirittura inaccessibile per un lungo oentJd,J.
fn dimenticata e con ess0,

di apporre suUa busta qucl vincolo di privatezza che ne


avrebbe segnato la sotte sulla base di un disposto te-

ne

aveva ritenuto di

limitate alla durata della sua vita -- come per altra


corrispondenza custodita nello stesso luogo -- la con~
servazione fino alia distruzione affidata Blla fedelta
degli esecutori delle sue volonta. Il caso mi

e parso cioe

del tutto identico a quello verificatosi con le carte mo~


miglianee ricoverate nell939 nella villa di Romagnano
Sesia da Carlo Dionisotti, e da questa conservate fino
alla consegna, per il trarnite di Anne Marie M.eyer,
all'Archivio Arnalda Momigliano da me costituito a
Pisa. Tra le carte provenienti da Romagnano c'era in-

154

inte!!ettua!e di llmaldo Jl/Iomig!iano

CiO posto, si puO e anzi si deve entrare nel merito


che i.l cartegglo ritrovato aprc con il. suo

delle

conte:nuto comrJ!csso e

che

SUOJ

contrastano con l'idc:a chc ave:va.mu de: I rapportcJ c

che contencva. Per ccrto, lo stor.ico non aveva ritcnuto

stamentario di valore generale,

blicato n-el primo dei miei Materiali per una biografia

che del finale rapportu tnt Chabod e MoroiJsliano. Nel


rne.rito entra, con dovizia di argomentazione, Gennaro
Sasso e io in tendo qui limitanni ad alcune osservazioni,
cotne

e giusto per una nota.

Credo opportuno e necessaria cercare di approfondite la comprensione deJ.le ragioni dell'indignazione e


-- perchC non scriverlo? ~ dell'ira chela prima replica
momiglianea
Un'ira -

manifestamente

va subito aggiunto -

suscitO
che

ln Chabod.

e tanto profonda

e forte da rimanere intatta o forse addirittura da rnon

tare ed accrescersi nei sette giorni (dal15 al21 novernbre) nel corso dei quali lo storico valdostano scrisse,
certo per intervalli, la sua lettera finale di rottura.
Cercare le ragioni nel detto, aspro e in qualche

155

nella sc-

risdutivo. Cen:.:ark nel non

i.n vice.nde cioC

varsJ di qnant:c,

Antoni e di Ch:abod

conc:omita:n.d. e hen note, (~ privo di senso 1 sc non altro

in questa fase che

e di p.tesentazione

del ton.o che ha sccJ.to nella

sua .Pastill(i e in questa seconda e rru.ova.. Trovo

di testi. Trovo

naturale che faccia il suo mcstiere di filosofo e che

anche possibile domandarsi quanta sia oggettivamcnte

abbia introdotto: nella sua argomentt:tzione, uno svoJ..

rilevante e perfino lecito chiedcrsi se non sla acldirit"

.fil.osoflco pur se questo pare a 1m~

tura sbagliato aver toito


tcasc:ti.vc.di e .rcnde:rli

fogl.i daUa lora busta per

ptit)ilh<JJ

che sono srad

estraneo alla manicra di rrrirmrrrr ch.e Mrcnrigliann sz>

ora,

su. J.natc:rb. chc

c. scr:ltti.

non era sua) co.me appunto h filosof.i.a. E quest:o ovvia

Su questa io ho mw. risposta certa che C aHa base

mente -- mutai:o l:utto ci.O che va mutato

i1 mio

della rnia pcrsonal.e decisione. L'episodio della discus-

stesso atteggiarnento di non filosofo) rispettoso della

sione sul necrologio momiglianeo di Carlo Antoni era

filosofia e consapevole di praticarne, volente o nolente,

gla nota. Uno dei documenti -

almena una. Mi pare questa, tuttavia, osservazione che

una lettera di Morni-

gliano -- era gi8. stato letto e utilizzato

Far tacerc

puO estendersi in buona misurn anche alla considcra-

questl altri che compl.ctano il quadro pur senza intera-

zione della posizione di Chabod il quale, certo, ha

mente illuminarlo, negando cosl.la pa.rola acl uno dci

abita to per qualche tempo Palazzo Filomarino, rna non

protagonisti, pa.reva e pare a me eticamente impossi-

per questa ha mutato la sua natura di studioso e

bile. Di!exi veritatem sta scritto su di una tomba per noi

tore di storia, che partiva da documenti e non da si-

importante, e non a caso.

stemi.

scrit~

Mi auguro che chi vedra bene quel che io appena

Che i due sto.rici avessero idee distinte e non coin-

distinguo, e chi interpretera con sicurezza storica

cidenti sulla filosofia del Croce, sulla lettura che di

l'episodio, per quel che significO allora, possa gio-

questa aveva fatto Antoni e sulle reciproche influenze

156

157

di.

pare in definitiva a rne cosa o'\rvb, e

lo

m:i

chi vu.olc

r1lrn ;no

continumT

n:ist:issl.!:no .;

pc:nsu.:n;; H nenswrn cronano rna ncanche

questo argomento, con le consegm-::nze che ne derhrmto.

c[j_ Cj_UCSLU.

mi. pare chiudere la questione e rendeTc certo il

i due stodd. di.scutevano nel novembre del

1959, io guaxdavo H cido dallc fi.ncstre di una scuola

zio. Non di sola filoso.fia discntevano, credo.


Personalmente pcnso che il fuoco reale della ten

media che affacda sui lungotevere romano, giusto di

Ma i

sione, cosl esplicita in Chabod) vada cercato altrove 1


laddove

fl.td e folti <mcora

e questione della penetrazione del nazisrno in

vists. della F:;:ur:u:>

Ttali~L .f~, quesl:o a porre i.l

e nnn avrd

fasdsmo e dei suoi com!Jlessc ta:pporti con la vita intd~

pntl.J.LO

vcderc

ahitanti 1hu:ei. impegnati nc:.l

lcttuale ltaliana c con la vita dcgli intdlettuali italianL

1oro discutcre. Nel10. nda SP,c:ccssiv<l

Questa quest.ione non coinvolgeva pili, ovviamente, il

ventennale (dal dicembre del 1965 al marzo del 19l\7)

solo .Antoni e la sua frequentazione del pensiero ro

di lunghe conversazioni con Arnaldo Momigliano, e . ~.~

mantico tedesco, se pure dalla quiete di villa Sciarra.

negli ultimi anni soltanto ~- di lunghe convetsazioni

Da questa e da altri --- penso soprattutto, per un' espe-

anche su di lui e sulla sua personale storia intellcttuale,

rienza completamente diver sa, a Cantlmori -

ho un solo ricordo che si connetta a quanta qui scritto

stione si estendeva pesantemente samente -

la que-

e quanta doloro-

ed

esjue:nsn2,a

chc

e ricordo di un rinvio agli Appunti su Federico Cha-

all'esperienza di vita di entrambi i prota-

bod storico come a quello sctitto che mi avrebbe fatto

E una indicazione

capire, non Chabod, rna il periodo romano dello stesso

gonisti della discusslone epistolare.

In quel testa ~ a propos ito dei giovan.i

che dovra essere approfondita sulla base di altri ele-

Momigliano

menti e che non puO in alcun modo ritenersi non dirO

enciclopedisti- si legge, tra l'altro, della coscienza, se

risolta rna neanche impostata dal recente ce ne ver-go-

pure autoironica, del pane spirituale provvisto da

gna-va-mo di Norberta Bobbio, triste per lui e per noi

Croce e del pane materiale dispensato da Gentile, en-

158

159

tro uno di

definiva csp!icita

chc

Jnente ottzrmisn'ti

c.tcdo

tro~ppo

ai valor:e diretto d.eHa indit:a;cionc

che io sfumcrci nd sensu sccondo di una rivisita;done


critica piuttost:o che nel primo di un vero fatto di me
moria e soprattutto di memoria d' esperienza e di co~

NOTE

scienza diretta. Come tale -- nel secondo senso -trasmetto l'indlcazione al lettore. Condudo con una
sola considera:done che n,guar<:ls entrambi i pt'otagoni
sd della discussione e spiega il nostro occupa.ru di cssa.
Non sono anime vanc 1 che evochiam.o dal profondo e)
invano tre a pill volte cerchiamo di abbracciare, quest:i

maestri, che assai di rado abbiamo abbracciato in vita,


rna la cui memoria cerchiamo di onorate nel solo modo
che ci hanna insegnato, che

e quello della paziente,

talvalta dolorosa, rlcerca del vera. Sona uomini veri e


sana parte di una storia che

e nostra.

19 novembre 1999

Nuovi m4tcria!i pc? um! biotvaf!a inte!iettua!e di Amaldo


<~Rd. AC(:<1d. l.lncci., CCCXCV1T, s. I/(,
(2000), pp. 583-98.
" <<.Athcnaeurm>-, n.s., LXXXm (1995), pp. 2D-4 1L
J G. SA~SO, Pastil/a semiautobiografica su !ontanc vicendc,
<~Cultutf1, XXXV.f/2 (1999), pp. 2.95-312. Si vedri auc:be ll precedente: M. BtSCIONE, Per il centenario della nascita di Carlo
Antoni. Note in margine I. Antoni, Chabod e Momig!iano, R.
Stori.ogr- mod., 16 (1995}, pp. 7-38.
4 Nel Foglio quotidiano, 12 nov. 1999.
5 <<R. stor. ital., 72 (1960), pp. 643-57 ristampato in Terzo
contributo, pp. 303-19, ove il saggio- t.tovo utile segnalarlo fu collocato nella sezione intitobta Saggi recenti di storia della
storiografia e non in quella degli In memoriam ave son a i necrologi
di Antoni e Fraccaro.
1

RrccARDO Dr DoNATO

160

161

IND!CE DEl NOM!


Abbagnano, Nicola, 56, 68,
69, Ul, 114n., 124.
Rudolf von, 14.3.
Antoni.,
1, J, 9, 11
1.5, 32--38, 41..43, 46, 48J
50, 51, 55-57, 63, 74, 76,
78n.-80n., 87-89, 91-95,
96n., 97, 99, 100-03, 106
09,112,113,117,118,120,
128-31, 139, 144, 153, 156
58, 161n.

Atnaldi, Girolamo, 49, 57,


58, 83.
Azzolini, Luisa, 61, SOn.
Balbo, Cesare, 78n., 79n.,
140.
Banfi, Antonio, 56, 70, 71,
111, 114n., 124.
Bergson, Henry-Louis, 16,
107n.
Berve, Helmut, 140, 147.
Biscione, Michele, 161n.
Bloch, Marc, 108n.
Blome, Hermann, 111.

163

Bobbio, Norberta, 56; 68,


111, 114n., 124, 140, 158.
Brandel, he:cnand,
102, 108n.
Brunschwig, Henry, 102.

Burckhardt, Jacob, 91, 98.


Cabibbe, Giorgio, 96n.
Calogero, Guido, 46, 89.
Calogero, Laura, 83.
Calvina, Giovanni, 98.
Cantirnori, Delio, 46, 56, 70,
71, 96n., Ill, 112, 114n.,
124, 125, 128, 147, 158.
Carducci, Giosue, 78n., 79n.,
140.
Cavour, Camillo Benso di,
39, 41, 42, 104.
Chabod, Federico, 1-18, 27,
30, 32, 33, 35-41, 43-52,
56, 57, 59, 60-72, 74-77,
78n.-80n., 83, 84, 94, 107n.
09, 113, 135, 137, 139, 140,

144, 145, 147..49, 153. 155

c01um mel. 16,

l)J.
G:'ll.)rieii, Vittorio, 145.
Galasso, Giuseppe, 148.
Galilei, Galilee, 70.
Garosci, /\!do, 141, 145.
Gentile, Giovanni, 30, 73,
!59.
Gcrbi, Sandre, 114n.
Ginzburg, Leone, 45, 108n.,
111, 114n., 128.
GoeJy;,Johann V!Jolfgang von,

80rL
Colorni,
.56, 66,
111, Il4n.
Crivellucci, Amedeo, 143.
Croce, Benedetto, 12-23, 2.5-

34, 42, 48, 56, 68, 72, 78n.,


79n., 87, 88-94, 96n.-01,
106, 107n., 109, !10, 117
22, 140, 157, 159.

de Capradis, Vittorio, 49,


58.
De Felice, Rcn~::o, 79n., SOn.

d'Entreves Passerin, Alessan


dro, 56, 67, 111, 114n.,
124.

De Ruggiero, Guido, 56, 66,


72, 73, 111, ll4n., 125,
126.
Dewey, John, 69.
Diderot, Denis, 68.
DiDonato, Riccardo, 1-5, 7,
85.
Dilthey, Wilhelm, 35, 88.
Dionisotti, Carlo, 78n., 154.
Evola, Julius, 45, 46, SOn.,
108n., 111, 1!5n.
Falco, Giorgio, 141, 144, 145.
Farinacci, Roberto, 45, 46,
108n., 1!1.
Febvre, Lucien, 108n.
Fossi, Piero, 31.

161.n.
J.fl 7r:

126.
Hayek, Friedrich August von,
_36, 102.
Hegel, Georg Wilhelm Frieddch, 15, 28, 34, 78n.,
90, 91, 96n., 99, 100.
Heidegger, Martin, 27.
Herling Croce, Lidia, 83.
Herzen, Aleksander Ivanovic, 79n., 140.
Hitler, Adolf, 44, 46, 79n.,
104, 105, 126.
Huizinga, Johan, 91.
Jemolo, Arturo Carlo, 62,
128.
Interlandi Telesio, 45, 46,
62, SOn., 108n., 111, 115n.,
128.
Kant, Immanuel, 42.
Kahn, Hans, 43.

164

56, 68,
T_,cbinsn.n,

80n., 89, :)6tL,

Lutt:r.-o, IVL-:utin, 9E

Hr!n., i J. -.!,

100,

, l??_ !.2'1

J ,u:;;z:zJ:d, Luigi, 128.


62,
.l\if.a:Uet du Pan,
128.
Manacorda, Gastone, 14.3.
Mancini, Pasquale Stanislao,
42.
Mangoni, :Luisa, 114n.
Manuel, Frank Edward, 141.
lv1arx, Karl, 91, 143.
Ivlaturi, W"al.tcr, 65, 131--33,
U6n., 139-41., H 1l, 14'5,
147, 149.
Mazzarino, Santo, 113.
Mazzini, Giuseppe, 39--41,
43, 78n., 79n., 104, 140.
Meinecke, Friedrich, 13, 35,
40, 41, 63, 88, 99, 126,
130.
Meyer, Anne Marie, 154.
Michelstaedter, Carlo, 87.
Momigliano, Arnalda, 1.. 7, 9
14, 16-19,27,30,32-38,4449,51-66,68,69,71,72,74,
76-80n., 83, 95, 97, 107n.,
108n., 116, 130, 149, 153
57, 159-61n.
Morigi, Paolo, 142.
Mussolini, Benito, 44, 60,
SOn., 104, 105, 126, 127.

Namier, Lewis (pseudonimo


di Bernstein N amierowsky,
Ludovic), 35, 94,102, 108n.

Pac.i, Erw,o, :tl,


Paolo (santo), 98.
Parente, Alfredo, 122.
Piovene, Guido, 114n.
Preziosi, Giovanni, 45, 46,
62, SOn., !08n., 111, 115n.
Ranke, Leopold von, 91.
Renan, Joseph Erne~:t, 39,
41, 103.
von,
64, 1_33.
102,
Ritter, Gerhard,
108n.
Romeo, Rosario, 49, 58.
Riipke, Wilhelm, 36, 102,
108n.
Rossi, Pietro, 96n.
Roue Jacques, 36, 102,
108n.
Rousseau,Jean-Jacques, (Gian
Giacomo nd testo) 145.
Saba, Umberto, 87.
Saitta, Armando, 40.
Salvatorelli, Luigi, 62, 123,
126-28, 136n., 144.
Sartori, Franco, 141.
Sasso, Gennaro, 153, 155,
157, 159, 16ln.
Scaravelli, Luigi, 31, 91, 93.
Sestan, Ernesto, 10, 40, 57,

165

65, 113, 131, 13.>, 136n.,

144.
8/,
Spinelli, Altieto, 114n.
Spini, Giotglo, 141, 145.
Svevo, Italo, 87.

114n., 132, 137, 143,


146-48, 15_3,
,,rgmJta, 6, 84, U9.
38.
Vlgezzi, BnmcHo, 80n.
Virgilio Marone, Publio, 77.

Valeri, Nino, 141, 145.

Weber, Max, 35, 88.


Weisbach, Werner, 63, SOn.,
84, 129, 130, 136n.
W6lflin, Heinrich, 88.

Venturi, Franco, 1, 6, 9, 44,


56, 59, 65, 68, 78n., 79n.,
83, 84, 97, l.ll, 113,

Zagorin, Perez, 142.


Zucaro, Domenico, H4n.

Troeltsch, Ernst, 35, 67, 124.


Valentini, Francesco, 96n.

IND!CE
p.

Affaire Chabod. Novcmbrc 1959

81

Momigliano e Chabod. Una nota

)>

131

Indio:: dei nomi

163

Premcssa
Jntrodu:~iofl!::

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