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Vademecum come rispondere ai negazionisti



di Andrea Cavalleri

I concetti generali del denarodebito sono semplici e accessibili a tutti. Proprio per questa ragione troll
e debunkers di ogni tipo (nonch un folto drappello di utili idioti) estraggono dal cilindro ogni genere
di contorto formalismo e ragionamento sofistico pur di negare la connessione tra signoraggio bancario
e debito pubblico/privato. Dato che periodicamente compaiono articoli di questo tipo, finalizzati a
confondere e sconcertare le persone che non hanno il tempo e la voglia di approfondire il problema da
s, pu essere utile sapere dove cercare le informazioni che permettono di toccare con mano la realt.
Ciascuno di noi ha un amico, un parente, un conoscente a cui sta cercando di spiegare lassurda realt
monetaria che condiziona la nostra vita, e ciascuno di noi si trova di fronte a unopposizione che nasce
da un duplice problema: lamico non ne sa nulla e non riesce di ammettere di non sapere nulla perch
utilizza abbondantemente i mezzi di informazione: possibile che le TV e i giornali non ne parlino mai?
Cos tanto meno ne sa, tanto pi si ostina a negare, soprattutto se si imbatte in uno di quegli articoli di
cui sopra, o in un sito che sostiene che il valore del denaro la cambiale sottostante, che il denaro
serve per comprare debiti e che passare una notte in albergo un debito (tutte frasi e concetti che
ho letto personalmente su Informazione corretta).
Prima di elencare le pi comuni obiezioni e confutarle (indicando soprattutto gli indirizzi in cui
verificare i dati) occorre ricordare che certi fatti che si imputano al sistema bancario (come la creazione
di denaro dal nulla) sono assolutamente veri nella sostanza. Formalmente per il sistema ha adottato
dei percorsi tesi a mascherare il proprio operato, cosicch sul piano dei puri regolamenti non sempre
possibile o evidente dimostrarli.
Obiezione N1
Le banche centrali sono enti istituzionali, perci non possono operare in contrasto con gli interessi dei
cittadini.
Risposta: Non tutte le banche centrali sono pubbliche, ad esempio la FED americana completamente
privata e privata anche la banca dItalia vedere qui:
http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti
(sar un caso che USA e Italia detengano il primo e il quarto debito pubblico al mondo?).
La BCE a maggioranza pubblica, per abbiamo visto che i Governatori, per quanto nominati dalle
autorit pubbliche
1) provengono dal mondo delle banche private (Draghi era addirittura presidente della Goldman
Sachs Europa) e
2) continuano a fare gli interessi delle banche private, con scarsissima attenzione agli interessi dei
cittadini, per i quali propongono solo austerit.
In realt, anche per le Banche Centrali private, la nomina del Governatore avviene da parte del governo
politico, per i candidati alle nomine sono proposti dagli azionisti, quindi i governi non compiono delle
vere scelte, ma ratificano i desiderata della finanza. Si veda ad esempio quanto scritto nellArticolo 18
dello Statuto della banca dItalia: http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/statuto
Dopo aver scaricato il PDF leggere lArticolo 15 che definisce il Consiglio Superiore: un organismo di
vertice della Banca dItalia, nominato dagli azionisti. AllArticolo 18 si dice che il Governatore
nominato dal Presidente della Repubblica etc. etc. sentito il parere del Consiglio Superiore. Ovvero
la politica nomina i candidati presentati dal Consiglio Superiore, cio dagli azionisti. Con trucchi
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assolutamente simili gestita la direzione della FED e, sempre in base a logiche analoghe, gli interessi
privati riescono a prevalere allinterno della BCE.
Obiezione N2
Le banche centrali fanno utili modesti, che restituiscono in buona parte allo Stato. Dunque non possono
influire sui debiti pubblici.
Risposta: http://www.ecb.europa.eu (banca centrale europea) cliccare su pubblications nel men a
tendina in alto, scegliere annual report nel riquadro rosa a sinistra, selezionare anno e lingua e scaricare
il PDF. Andare alla voce stato patrimoniale del bilancio e verificare ATTIVICREDITI INTERNI
ALLEUROSISTEMAcrediti derivanti dallallocazione delle banconote in euro. Poi vedere PASSIVI
BANCONOTE IN CIRCOLAZIONE... confrontare le cifre (identiche).
In cosa consiste quel passivo? Di certo non sono le spese per la stampa delle banconote, gi annotate
in fondo al conto economico (pagina seguente), dopo le altre spese, alla voce servizi di produzione di
banconote.
Lunica pseudospiegazione che se la Banca Centrale d le banconote allo Stato, le segna al passivo,
segnando allattivo la restituzione con gli interessi. Ragionando in questo modo, si riscontra la
clamorosa mancanza sul bilancio dellattivo corrispondente alla creazione delle banconote nuove.
In ogni caso il bilancio falsato da un regolamento contabile irrealistico, che, pur essendo legale,
totalmente scorretto.
Se il vostro amico non capisce perch scorretto, provate a suggerirgli di fare qualcosa di nuovo, per
esempio di costruirsi una mansarda, e poi di andare al catasto a segnarla come passivo: forse comincer
a intuire il motivo.
In realt il trattamento delle banconote assimilato alle opere dingegno (come i brevetti e i romanzi)
tant che sugli euro cartacei presente il simbolo del copyright (guardare una banconota, appena a
sinistra della scritta BCE). Facendo il paragone con un autore, questi non pu segnare allattivo un
valore del romanzo, poi segnare al passivo lo stesso valore per la cessione alleditore e infine
riportare lattivo dei diritti, ma segna solo questi ultimi in cambio dello sfruttamento del romanzo. Se
poi il romanziere scrivesse sulla dichiarazione dei redditi solo il presunto passivo, dimenticandosi
lattivo della creazione del bene, esattamente come fa la Banca, per lui si spalancherebbe lopportunit
di creare un nuovo romanzo carcerario, raccogliendo il materiale tramite esperienza diretta in una
confortevole cella.
Bisogna notare che i criteri contabili sono stati elaborati dalla Banca dei Regolamenti Internazionali di
Basilea, che, a onta del nome altisonante, di fatto un club di banchieri privati.
La conclusione che la banca inventa passivi inesistenti di modo che i suoi utili non risultano in bilancio
e tanto meno vanno a coprire il debito pubblico, che si trova cos decurtato dellentrata del reddito da
signoraggio (o almeno le tasse su di esso). Dopodich la banca pretende un interesse da riscuotersi su
un debito che non aveva ragione di esistere.

Obiezione N3
La BCE non presta soldi agli Stati, ma solo alle banche. Dunque non pu influire sui debiti pubblici.
Risposta: Nonostante faccia talvolta eccezione, vero che la BCE dovrebbe prestare solo alle banche.
Ma, il punto proprio questo, il sistema bancario nel suo complesso a sfruttare il signoraggio a danno
della collettivit. La Banca Centrale lemblema del sistema di indebitamento e lanello della catena in
cui la truffa pi evidente, ma non lunico n il maggiore per dimensioni.
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La Banca Centrale emette la base monetaria ovvero crea soldi completamente dal nulla. Tutte le altre
banche adoperano il moltiplicatore monetario, ovvero erogano crediti per un valore molto maggiore
rispetto ai soldi che hanno in deposito. I criteri che definiscono il rapporto tra soldi nella disponibilit
della banca e credito erogato, nonch il concetto stesso di capitale della banca, sono stati fissati nel solito
club di banchieri della BIS da un gruppo di banchieri centrali del G10 nelle norme di Basilea I, Basilea II
e (non ancora in vigore) Basilea III. Ebbene i criteri di Basilea non definiscono nemmeno pi il credito
erogabile a partire dal patrimonio, ma, viceversa, impongono alla banca di detenere un certo patrimonio
in base al credito erogato (che dunque dipende solo dalla capacit di indebitamento dei clienti).
Una prova globale della creazione di denaro tramite il moltiplicatore monetario presente nel
bilancio delle banche. Prendiamo ad esempio banca Intesa. Percorso: www.intesasanpaolo.com,
cliccare sul men a tendina il gruppo e selezionare la voce Investor Relations, sul men a sinistra
scegliere Bilanci e relazioni, selezionare un bilancio completo (ad esempio 2012) e scaricare il PDF.
Usando il tasto ctrl+ per ingrandire la visuale, a pag. 154 (Stato patrimoniale consolidato) si pu notare
la voce crediti verso clientela ovvero i prestiti erogati, pari a 376.625 (milioni di ). Poi andare a pag.
158 e vedere la terza voce da destra patrimonio netto consolidato al 31122012 pari a 50.199 (milioni
di ). Con luso elementare di una calcolatrice si pu verificare che il patrimonio di banca Intesa nel
2012 il 13,3% dei prestiti erogati. Analoga la situazione di Unicredit, con un patrimonio netto di
66.453 (milioni di ) a fronte di crediti verso la clientela di 547.144 (milioni di ) con un rapporto
capitale detenuto/prestato del 12,1%. E queste sono le due maggiori banche italiane...
La commistione incestuosa tra pubblico e privato, a cui abbiamo accennato sopra, rivela ora tutti i suoi
effetti deleteri: banchieri privati emanano delle regole, che vengono recepite dai banchieri pubblici, a
vantaggio delle S.p.A. di propriet dei primi.
Vediamo dunque come funziona il sistema di prestiti: il cittadino, o anche lo Stato, hanno un conto in
una banca. Quando hanno bisogno di soldi la banca eroga un prestito, accreditando la cifra richiesta
sul conto del debitore anche se la banca quella cifra non ce lha (se tutto va bene ne ha un decimo). La
banca fa rientrare queste operazioni nelle pratiche di gestione del rischio, ma nella sostanza, dare una
cosa che non c, significa crearla. La contabilit utilizzata identica a quella della Banca Centrale,
ovvero la banca segna al passivo tutta la somma erogata, ma in cosa consiste il passivo se quei soldi non
cerano? Ben diverso il trattamento del debitore, ad esempio un privato che ha contratto un mutuo:
se non ha tutti i soldi per pagare le rate, la casa gli viene pignorata.
Quindi la banca percepisce interessi sia sui soldi che aveva (ben pochi) sia su quelli che non aveva.
E il cittadino paga interessi sia sui soldi che prende in prestito personalmente, sia su quelli che prende
lo Stato (in Italia il 20% delle tasse utilizzato solo per pagare interessi sul debito pubblico), sia sui
prestiti contratti dagli imprenditori. Infatti il costo dei mutui, leasing e castelletti (anticipo fatture)
delle imprese vengono scaricati sul prezzo del prodotto finito e quando andiamo a fare la spesa
paghiamo tutti questi interessi per conto dellimprenditore. La banca incassa tutte queste rendite senza
aver fatto nulla, solo perch nella posizione legale di poter dare soldi, per una pura convenzione.
Sempre per una pura convenzione dunque i cittadini e soprattutto lo Stato, che dovrebbe detenere il
potere di battere moneta, si indebitano (e pi oltre vedremo in quali termini).
A volte la catena alimentare del debito spudorata, come nel caso del LTRO di Mario Draghi: un
finanziamento della BCE di 1000 miliardi al1% per le banche europee. Le banche, con quei soldi, non
hanno fatto altro che comprare buoni del tesoro statali con rendimenti del 67% andando cos ad
arricchirsi a spese dei debiti altrui e, naturalmente, senza fare assolutamente nulla di utile.



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Obiezione N4
La Banca Centrale non spaccia a 100 le banconote che le costano pochi centesimi come fanno i falsari.
Risposta: Chiunque prenda banconote dalla Banca Centrale le prende con un tasso di sconto, e quindi
a un prezzo superiore a quello che accettano i falsari. I falsari non tengono la contabilit, la banca tiene
una contabilit falsa per legge. Quindi, sia nella sostanza, sia nella forma, la Banca Centrale non fa come
i falsari, ma peggio.
Obiezione N5
Il debito pubblico comunque colpa dello Stato, che spende pi di quanto incassa.
Risposta: Uno Stato non unazienda con fini di lucro, ma ha degli scopi sociali. Pertanto
perfettamente normale che spenda pi di quanto ha incassato, incorrendo cos in un deficit. Esistono
cattivi motivi per fare un deficit, se sono legati a sprechi e ruberie, ma esistono anche buoni motivi per
farlo, legati a variazioni demografiche, crescita economica o sollecitudini umanitarie.
Fatta questa premessa, occorre dire che il sistema di finanziamento dei deficit pubblici la quintessenza
dellusura. Innanzitutto perch questo finanziamento registrato come debito, quando, se fosse lo Stato
a battere moneta, non ci sarebbe nessun debito. E per convincersene basta guardare i livelli del debito
pubblico italiano fino al 1981 (termine della sovranit monetaria) o i debiti pubblici di Paesi come la
Norvegia, la Danimarca e la Svizzera, che hanno la Banca Centrale di Stato. Ma soprattutto perch il
debito pubblico affidato al mercato risente del tipico schema usuraio: si contrae nuovo debito per
pagare gli interessi del precedente. Vediamo il debito pubblico italiano dal 1981 (quando stato
privatizzato) a oggi.
Anno PIL Debito Deficit interessi
1981 243,632 140,554 26,488 10,483
1982 287,552 169,338 28,784 17,016
1983 334,833 203,193 33,855 24,254
1984 382,831 247,150 43,957 29,908
1985 429,649 300,360 53,210 33,678
1986 475,031 375,161 56,801 38,317
1987 519,651 416,994 59,833 38,304
1988 577,455 480,779 63,785 45,186
1989 634,021 553,241 72,462 55,074
1990 701,352 667,848 76,229 70,837
1991 765,806 755,011 87,163 86,536
1992 805,682 849,920 94,910 98,293
1993 829,758 959,713 109,793 105,379
1994 877,708 1.069,415 109,702 100,059
1995 947,339 1.151,489 82,074 109,891
1996 1.003,778 1.213,508 62,019 115,434
1997 1.048,766 1.238,170 24,661 97,535
1998 1.091,361 1.254,386 16,216 89,492
1999 1.127,091 1.282,062 27,676 74,388
2000 1.191,057 1.300,341 18,279 76,288
2001 1.248,648 1.358,333 57,992 78,665
2002 1.295,226 1.368,512 10,179 73,828
2003 1.335,354 1.393,495 24,984 69,438
2004 1.390,539 1.444,604 51,108 66,746
2005 1.423,048 1.512,779 68,165 66,883
2006 1.475,401 1.582,009 69,230 67,868
2007 1.554,199 1.598,971 16,963 77,710
2008 1.575,144 1.663,353 64,382 80,332
2009 1.519,695 1.762,724 124,975 78,220
2010 1.553,166 1.841,912 111,768 74,001
2011 1.580,220 1897,179 89,238 84,243
2012 . Circa 2.000 78,653 88,892

Totali Circa 2.000 1.915,534 2.223,178
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Osservando questo schema possiamo notare che tutte le volte che gli interessi sono stati maggiori del
deficit, significa che il disavanzo stato causato proprio dagli interessi. Questa situazione diventata
costante dagli anni 90 a oggi, nonostante il calo del tenore di vita, imposto da una tassazione sempre
pi selvaggia. Se dunque il debito il cumulo dei disavanzi, possiamo dire che la causa prima del
debito sono gli interessi sul debito stesso. Se guardiamo ai totali risulta che dal 1981 a oggi, lo Stato
italiano ha preso in prestito 1.915 mld, ha in essere un debito di circa 2.000 mld e ha gi pagato
2.223 mld di interessi. Uno strozzinaggio vergognoso e inaccettabile.

Qualcuno si persino divertito a calcolare gli interessi pagati al netto dellinflazione. Lenormit del
latrocinio la si pu leggere qui: http://scenarieconomici.it/scandalosolitaliahapagato3100
miliardidiinteressiin3decenni198delpil/

I dati di bilancio sono facilmente reperibili sul bilancio semplificato dello Stato (battere la frase su
google e selezionare il triennio da consultare). Ivi si trovano i anche i dati sullammontare del gettito
fiscale e si pu facilmente verificare che per il 2013 gli interessi sul debito corrispondono al 20% di tutti
gli incassi dello Stato.
Obiezione N6
Il problema italiano, altri Stati amministrati meglio non ne risentono.
Risposta: Cercare il sito eurostat, nella schermata home andare a sinistra sul riquadro selected
statistic, clik su government finance selezionare main tables, scegliere la cartella government
deficit and debt, aprirla e selezionare general government gross debt. Normalmente viene presentata
la percentuale sul PIL, ma nella tendina unit in alto possibile selezionare milion euros (il debito
in termini assoluti).
Se si controlla il debito pubblico dei 17 Stati della zona euro, confrontando lanno di ingresso e la
situazione attuale, se ne ricava una tabella come la seguente (aggiornata al 2012).


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Il debito di tutti i Paesi cresciuto, di un fattore variabile tra 1,5 e 3 volte.
Da notare che i primi della classe, Germania, Olanda e Francia non sfuggono alla legge, che ha una
ragione puramente aritmetica.
La conclusione che il finanziamento dello Stato a debito con interessi insostenibile.
Se qualche Stato va economicamente bene, pu farlo solo a discapito di qualche altro. come il gioco
della sedia mancante, un partecipante resta sempre in piedi e viene eliminato.
Cos con il denarodebito: la restituzione con interessi maggiore della massa monetaria totale.
Qualcuno riesce a pagare perch riesce a guadagnare i soldi degli altri (esportando pi di ci che
importa).
Ovviamente, per uno che va bene un altro va male. Non possibile che tutti esportino pi di quello che
importano. In generale non possibile restituire pi di quello che c, a meno di crearlo e questo vale
anche per il denaro. Ma se il nuovo denaro viene creato solo a fronte di un nuovo debito corrispondente,
il circolo vizioso e il debito totale inestinguibile per definizione.

Obiezione N7
bene che comunque la Banca Centrale sia autonoma dalla politica. Altrimenti i politici non
resisterebbero alla tentazione di usarla per i loro interessi.
Risposta: La Federal Reserve la Banca Centrale degli Stati Uniti dAmerica, completamente privata
ed esiste dal 1913. In un secolo di vita ha subito uno e un solo controllo da parte del Congresso, grazie
alle insistenze del senatore repubblicano Ron Paul, che ha ottenuto una revisione (parziale) dei conti
nel 2010. Qui sotto larticolo sul sito di Ron Paul che ne riporta gli esiti
http://www.dailypaul.com/188540/auditthefederalreservereveals16trillioninsecret
bailouts
La morale riassunta da Douglas Wead, un collaboratore di Ron Paul: abbiamo appreso che nel 2008
(i banchieri centrali) hanno creato 17 trilioni che hanno prestato alle banche, [senza interessi e dopo
due anni neppure un centesimo era stato restituito] per lo pi alle banche gestite dai membri del
consiglio damministrazione della FED, e a numerose grandi imprese come General Electric. Tutto ci
in segreto, e con falsi contabili vistosi. Ecco la lista dei principali beneficiari con le cifre.
(Nei paesi anglosassoni billion= miliardi, trillion=migliaia di miliardi)
Citigroup: $2.5 trillion ($2,500,000,000,000)
Morgan Stanley: $2.04 trillion ($2,040,000,000,000)
Merrill Lynch: $1.949 trillion ($1,949,000,000,000)
Bank of America: $1.344 trillion ($1,344,000,000,000)
Barclays PLC (United Kingdom): $868 billion ($868,000,000,000)
Bear Sterns: $853 billion ($853,000,000,000)
Goldman Sachs: $814 billion ($814,000,000,000)
Royal Bank of Scotland (UK): $541 billion ($541,000,000,000)
JP Morgan Chase: $391 billion ($391,000,000,000)
Deutsche Bank (Germany): $354 billion ($354,000,000,000)
UBS (Switzerland): $287 billion ($287,000,000,000)
Credit Suisse (Switzerland): $262 billion ($262,000,000,000)
Lehman Brothers: $183 billion ($183,000,000,000)
Bank of Scotland (United Kingdom): $181 billion ($181,000,000,000)
BNP Paribas (France): $175 billion ($175,000,000,000)

Se si considera che il PIL degli Stati Uniti di 14,5 trilioni, significa che i banchieri centrali hanno
stampato soldi (che hanno incamerato nelle banche di loro propriet e in quelle di suo cuggino) in
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misura maggiore del PIL. Nessun politico della storia, da Nerone a Mao Tse Tung ha mai rubato pi
del PIL del proprio Paese, mentre i banchieri privati lhanno fatto. Inoltre abbiamo la prova che lhanno
fatto questa volta, ma chiss quante altre volte lavevano gi fatto, dato che nessuno li ha mai
controllati!
Quindi chi ripete la sciocchezza dellobiezione di cui sopra, farebbe bene a preoccuparsi di quello che
realmente fanno i banchieri, piuttosto che di ci che ipoteticamente potrebbero fare i politici.
Inoltre abbiamo molti esempi di politici puniti per le loro malversazioni, mentre di banchieri pochini
pochini. Se Madoff per aver rubato 50 miliardi stato condannato a 100 anni di galera, a Bernanke, in
base a una banale proporzione aritmetica spettavano 34.000 anni di prigione. Invece, non solo non
stato condannato, n incriminato, ma neppure interrogato da un giudice. E cos col suo faccione e il suo
bel sorriso eginetico si presentato indisturbato ai meeting del Bilderberg 2011, 2012 e 2013.
Obiezione N8
La Banca Centrale Europea comunque neutrale, dato che il suo unico scopo quello di controllare
linflazione.
Risposta: I tre strumenti pi importanti nel governo della macroeconomia sono: lemissione monetaria,
il tasso di interesse di riferimento e il cambio valutario. Con lavvento delleuro sono finiti tutti e tre
nelle mani della BCE. Se facciamo un paragone con unautomobile corrispondono pi o meno allo
sterzo, al cambio e al freno. E la Banca Centrale userebbe i pi potenti mezzi di controllo dellauto solo
per assicurarsi di non superare il limite di velocit (linflazione eccessiva)? Mentre per portare il mezzo
a destinazione, tenere la carreggiata senza uscire di strada, evitare gli incidenti etc. etc., dovrebbero
pensarci i politici, con quali mezzi, con le cinture di sicurezza? Ovvero, fuor di metafora, loccupazione,
la crescita e lo sviluppo, la distribuzione della ricchezza e il welfare dovrebbero venir da s, perch chi
ha gli strumenti di governo non se ne occupa? Quella della BCE non neutralit ma ignavia e ha
strumenti, sovradimensionati ai suoi scopi, che le devono venir sottratti per tornare in mani pi vicine
ai cittadini, alle persone concrete, le quali (e non i conti in ordine) devono essere oggetto e fine delle
preoccupazioni economiche.
Obiezione N9

Se lemissione di denaro fosse affidata allo Stato, si verificherebbe unimpennata dellinflazione.
Risposta: a proposito di questo argomento sembra che si sia diffusa unepidemia di Alzheimer, dato che
si tratta di opinioni ripetute ossessivamente senza motivazioni di sostegno. Comunque facciamo notare
che:
1) Se a battere moneta sia lo Stato o sia la banca, per linflazione non fa differenza. Non che i prezzi
salgano se la moneta emessa dallo Stato e scendano se emessa dalla banca.
2) Le banche guadagnano esattamente sullemissione di moneta. Quindi esiste un conflitto di interessi
sistemico a causa di cui la banca non impedir mai linflazione.
3) La banca produce ingenti incrementi della massa monetaria, ma al tempo stesso, creandola come
debito a interesse, requisisce la liquidit del mercato concentrandola in poche mani. Il risultato
una rarefazione monetaria artificiale che produce disoccupazione e distribuisce povert.
4) Non bisogna aver paura di un po di inflazione, tutte le economie in crescita ne hanno. Linflazione
in realt odiata dai redditieri (coloro che guadagnano senza lavorare) in quanto erode il potere
dacquisto dei profitti da capitale, rischiando di costringere i capitalisti, tra cui in primis i banchieri,
a lavorare: non sia mai!


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Obiezione N10
La separazione dei poteri una prerogativa delle democrazie. Tutte le democrazie moderne hanno una
Banca Centrale autonoma.
Risposta: la separazione dei poteri proposta da Montesquieu quella tra il legislativo, lesecutivo e il
giudiziario. diventata unusanza molto diffusa, ma non un dogma. In ogni caso Montesquieu non
ha mai parlato di separare il potere monetario, solo negli ultimi anni che si teorizzata una
separazione dellautorit monetaria dal governo (mai stato cos in secoli di governi anche democratici).
Il motivo consiste nel fatto che in realt la banca (cio i banchieri) non si contenta di una separazione,
ma pretende una prevaricazione sulle istituzioni democratiche e sui cittadini. scritto a chiare lettere
nel trattato di Maastricht (vedere allindirizzo sotto) http://eurlex.europa.eu/legal
content/IT/TXT/?uri=CELEX:12012E/TXT

Articolo 130 (ex articolo 108 del TCE)
Nellesercizio dei poteri e nellassolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti dai
trattati e dallo statuto del SEBC e della BCE, n la Banca centrale europea n una banca
centrale nazionale n un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o
accettare istruzioni dalle istituzioni, dagli organi o dagli organismi dellUnione, dai
governi degli Stati membri n da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni, gli organi e gli
organismi dellUnione nonch i governi degli Stati membri si impegnano a rispettare
questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della
Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali nellassolvimento dei loro
compiti.

CAPO II OBIETTIVI E COMPITI DEL SEBC
Articolo 2 Obiettivi
Conformemente agli articoli 127, paragrafo 1 e 282, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento
dellUnione europea, lobiettivo principale del SEBC il mantenimento della stabilit dei
prezzi. Fatto salvo lobiettivo della stabilit dei prezzi, esso sostiene le politiche economiche generali
dellUnione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dellUnione definiti nellarticolo 3 del
trattato sullUnione europea. Il SEBC agisce in conformit del principio di uneconomia di mercato
aperta e in libera concorrenza, favorendo unefficace allocazione delle risorse, e rispettando i principi
di cui allarticolo 119 del trattato sul funzionamento dellUnione europea.
Articolo 3 Compiti
3.1. Conformemente allarticolo 127, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dellUnione europea, i
compiti fondamentali assolti tramite il SEBC sono:
- definire e attuare la politica monetaria dellUnione;
- svolgere le operazioni sui cambi in linea con le disposizioni dellarticolo 219 di detto
trattato;
- detenere e gestire le riserve ufficiali in valuta estera degli Stati membri;
- promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento.
3.2. Conformemente allarticolo 127, paragrafo 3, di detto trattato, il terzo trattino dellarticolo 3.1 non
pregiudica la detenzione e la gestione, da parte dei governi degli Stati membri, dei saldi operativi in
valuta estera.
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3.3. Conformemente allarticolo 127, paragrafo 5, di detto trattato, il SEBC contribuisce ad una buona
conduzione delle politiche perseguite dalle competenti autorit per quanto riguarda la vigilanza
prudenziale degli enti creditizi e la stabilit del sistema finanziario.
Articolo 4 Funzioni consultive
Conformemente allarticolo 127, paragrafo 4, del trattato sul funzionamento dellUnione europea:
a) la BCE viene consultata:
- in merito a qualsiasi proposta di atto dellUnione che rientra nelle sue competenze;
- dalle autorit nazionali, sui progetti di disposizioni legislative che rientrano nelle sue
competenze, ma entro i limiti e alle condizioni stabiliti dal Consiglio, secondo la procedura di
cui allarticolo 41;
b) la BCE pu formulare pareri da sottoporre alle istituzioni, agli organi o agli organismi dellUnione
o alle autorit nazionali su questioni che rientrano nelle sue competenze.

CAPO VII DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 34 Atti giuridici
34.1. Conformemente allarticolo 132 del trattato sul funzionamento dellUnione europea, la BCE:
- stabilisce i regolamenti nella misura necessaria per assolvere i compiti definiti nellarticolo 3.1,
primo trattino, negli articoli 19.1, 22 o 25.2 e nei casi che sono previsti negli atti del Consiglio di cui
allarticolo 41;
- prende le decisioni necessarie per assolvere i compiti attribuiti al SEBC in virt dei trattati e del
presente statuto;
- formula raccomandazioni o pareri.
34.2. La BCE pu decidere di pubblicare le sue decisioni, le sue raccomandazioni ed i
suoi pareri.
34.3. Entro i limiti e alle condizioni stabiliti dal Consiglio in conformit della procedura
di cui allarticolo 41, la BCE ha il potere di infliggere alle imprese ammende o penalit di
mora in caso di inosservanza degli obblighi imposti dai regolamenti e dalle decisioni da
essa adottati.

Articolo 10 Il consiglio direttivo
10.1. Conformemente allarticolo 283, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento
dellUnione europea, il consiglio direttivo comprende i membri del comitato esecutivo
della BCE nonch i governatori delle banche centrali nazionali degli Stati membri la cui
moneta leuro.
10.2. Ogni membro del consiglio direttivo ha diritto a un voto. A decorrere dalla data in cui il numero
dei membri del consiglio direttivo ecceda 21, ciascun membro del comitato esecutivo ha diritto a un
voto e il numero dei governatori con diritto di voto pari a 15. Questi ultimi diritti di voto sono attribuiti
e ruotano come di seguito indicato:
- a decorrere dalla data in cui il numero dei governatori sia superiore a 15 e fino a che non sia pari a
22, i governatori stessi sono assegnati a due gruppi, secondo una graduatoria stilata sulla base della
quota dello Stato membro della rispettiva banca centrale nazionale nel prodotto interno lordo
aggregato ai prezzi di mercato e nel bilancio totale aggregato delle istituzioni finanziarie monetarie
degli Stati membri la cui moneta leuro. Alle quote nel prodotto interno lordo aggregato ai prezzi
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di mercato e nel bilancio totale aggregato delle istituzioni finanziarie monetarie sono assegnati i
pesi, rispettivamente, di 5/6 e 1/6. Il primo gruppo composto da cinque governatori e il secondo
da tutti gli altri. La frequenza del diritto di voto dei governatori del primo gruppo non pu essere
inferiore a quella dei governatori del secondo gruppo. Fatto salvo quanto disposto nella frase
precedente, al primo gruppo sono attribuiti quattro diritti di voto e al secondo undici,
- a decorrere dalla data in cui i governatori siano in numero pari a 22, essi sono assegnati a tre gruppi
secondo una graduatoria stilata in base ai criteri di cui sopra. Al primo gruppo, costituito da cinque
governatori, spettano quattro diritti di voto. Al secondo, costituito dalla met del numero totale dei
governatori, con un arrotondamento di eventuali numeri frazionari fino allintero successivo,
spettano otto diritti di voto. Al terzo gruppo, costituito dai rimanenti governatori, spettano tre
diritti di voto,
- allinterno di ciascun gruppo, i governatori esercitano il diritto di voto per uguali periodi di tempo,
- al calcolo delle quote nel prodotto interno lordo aggregato ai prezzi di mercato si applica larticolo
29.2. Il bilancio totale aggregato delle istituzioni finanziarie monetarie determinato in conformit
con il quadro statistico applicabile nellUnione al momento del calcolo,
- ogniqualvolta il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato sia modificato ai sensi dellarticolo 29.3
ovvero ogniqualvolta aumenti il numero dei governatori, la dimensione e/o la composizione dei
gruppi sono modificate sulla base dei principi di cui sopra,
- deliberando a maggioranza dei due terzi di tutti i suoi membri, con o senza diritto di voto, il
consiglio direttivo adotta tutte le misure necessarie per lattuazione dei principi di cui sopra e pu
decidere di differire lavvio del sistema di rotazione fino al momento in cui il numero dei
governatori non sia superiore a 18.
Il diritto di voto deve essere esercitato personalmente. In deroga a tale norma, il regolamento interno
di cui allarticolo 12.3 pu prevedere che i membri del consiglio direttivo votino mediante
teleconferenza. Tale regolamento prevede inoltre che un membro del consiglio direttivo impossibilitato
a partecipare alle riunioni per un periodo prolungato possa designare un supplente quale membro del
consiglio direttivo.
Le disposizioni dei precedenti paragrafi non hanno effetto sul diritto di voto di ciascun membro del
consiglio direttivo, avente o meno diritto di voto, ai sensi degli articoli 10.3, 40.2 e 40.3.
Salvo quanto diversamente disposto dal presente statuto, il consiglio direttivo decide a maggioranza
semplice dei membri aventi diritto di voto. In caso di parit, prevale il voto del presidente.
Perch il consiglio direttivo possa votare, deve essere raggiunto un quorum pari ai due terzi dei membri
aventi diritto di voto. Qualora il quorum non venga raggiunto, il presidente pu convocare una riunione
straordinaria nella quale possono essere prese decisioni senza tener conto del quorum.
10.3. Per qualsiasi decisione da prendere ai sensi degli articoli 28, 29, 30, 32 e 33, alle votazioni in sede
di consiglio direttivo si applica una ponderazione in base alle quote del capitale sottoscritto della BCE
detenute dalle banche centrali nazionali. La ponderazione dei voti dei membri del comitato esecutivo
zero. Una decisione che richiede la maggioranza qualificata si considera adottata se i voti favorevoli
rappresentano almeno due terzi del capitale sottoscritto della BCE e rappresentano almeno la met dei
partecipanti al capitale. Se un governatore non pu essere presente, pu nominare un supplente che
eserciti il suo voto ponderato.
10.4. Le riunioni hanno carattere di riservatezza. Il consiglio direttivo pu decidere di
rendere pubblico il risultato delle proprie deliberazioni.
10.5. Il consiglio direttivo si riunisce almeno dieci volte lanno.

Come si pu vedere, il Governatore della BCE non tenuto a prendere ordini o ascoltare pareri da
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nessuno, mentre lui pu esprimere pareri e anche ordini, dato che pu infliggere punizioni. Non dato
sapere come maturano le sue scelte, visto che le sue riunioni sono secretate. Si aggiunga che il
Governatore non risponde davanti agli elettori (non eletto, ma nominato) e gli unici casi in cui pu
essere rimosso sono limpossibilit fisica (malattiamorte) di svolgere le sue mansioni, o gravi colpe
che riguardano solo i termini del trattato e non i risultati del suo governo:

Articolo 14 Banche centrali nazionali
14.1. Conformemente allarticolo 131 del trattato sul funzionamento dellUnione europea, ciascuno
Stato membro assicura che la propria legislazione nazionale, incluso lo statuto della banca centrale
nazionale, sar compatibile con i trattati e con il presente statuto.
14.2. Gli statuti delle banche centrali nazionali devono prevedere in particolare che la durata del
mandato del governatore della banca centrale nazionale non sia inferiore a cinque anni.
Un governatore pu essere sollevato dallincarico solo se non soddisfa pi alle
condizioni richieste per lespletamento delle sue funzioni o si reso colpevole di gravi
mancanze. Una decisione in questo senso pu essere portata dinanzi alla Corte di
giustizia dal governatore interessato o dal consiglio direttivo, per violazione dei trattati
o di qualsiasi regola di diritto relativa allapplicazione dei medesimi. Tali ricorsi devono
essere proposti nel termine di due mesi, secondo i casi, dalla pubblicazione della
decisione, dalla sua notificazione al ricorrente ovvero, in mancanza, dal giorno in cui il
ricorrente ne ha avuto conoscenza.
14.3. Le banche centrali nazionali costituiscono parte integrante del SEBC e agiscono secondo gli
indirizzi e le istruzioni della BCE. Il consiglio direttivo adotta le misure necessarie per assicurare
losservanza degli indirizzi e delle istruzioni della BCE, richiedendo che gli venga fornita ogni necessaria
informazione.
14.4. Le banche centrali nazionali possono svolgere funzioni diverse da quelle specificate nel presente
statuto a meno che il consiglio direttivo decida, a maggioranza dei due terzi dei votanti, che tali funzioni
interferiscono con gli obiettivi e i compiti del SEBC. Tali funzioni sono svolte sotto la piena
responsabilit delle banche centrali nazionali e non sono considerate come facenti parte delle funzioni
del SEBC.

Persino la revisione dei conti del tutto autoreferenziale:

Articolo 27 Revisione dei conti
27.1. La contabilit della BCE e delle banche centrali nazionali viene verificata da revisori
esterni indipendenti proposti dal consiglio direttivo ed accettati dal Consiglio. I revisori
hanno pieni poteri per esaminare tutti i libri e documenti contabili della BCE e delle
banche centrali nazionali e per essere pienamente informati sulle loro operazioni.
27.2. Le disposizioni dellarticolo 287 del trattato sul funzionamento dellUnione europea si applicano
soltanto ad un esame dellefficienza operativa della gestione della BCE.

Il Consiglio direttivo composto solo da banchieri:

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Articolo 10 Il consiglio direttivo
10.1. Conformemente allarticolo 283, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento
dellUnione europea, il consiglio direttivo comprende i membri del comitato esecutivo
della BCE nonch i governatori delle banche centrali nazionali degli Stati membri la cui
moneta leuro.

Da questa rassegna di articoli del trattato di Maastricht scaturisce il ritratto del Governatore della BCE
quale autocrate, senza responsabilit e al di sopra della legge.

Lui il tiranno e noi i suoi schiavi.

29 Gennaio 2014

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