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02/09/13 20.37
Umberto Galimberti
Umberto Galimberti (Monza, 2 maggio 1942) un filosofo, psicoanalista e docente universitario italiano.
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"metrologia" vuol dire scienza delle misure e non misura della scienza? Perch per filosofia questa inversione nella successione delle parole? Perch in Occidente la filosofia si strutturata come una logica che formalizza il reale, sottraendosi al mondo della vita, per rinchiudersi nelle universit dove, tra iniziati si trasmette da maestro a discepolo un sapere che non ha nessun impatto sull'esistenza e sul modo di condurla? Sar per questo che da Platone, che indica come condotta filosofica "l'esercizio di morte", ad Heidegger, che tanto insiste sull'essere-per-la-morte, i filosofi si sono innamorati pi del saper morire che del saper vivere? (Umberto Galimberti, La Repubblica 12 aprile 2008)
Il tempo ciclico nell'et dei greci, e la sua caduta nell'et della tecnica[modifica | modifica sorgente]
Galimberti, ereditando tematiche gi toccate da Emanuele Severino e Martin Heidegger, approfondisce la tematica del concetto di tempo e del suo rapporto con l'uomo. La sua indagine evidenzia come nell'et degli antichi greci non si pensasse al tempo come lineare ed escatologico, tanto meno vi era associata l'idea di progresso. Essi concepivano il tempo come kyklos, come un ciclo in cui ogni evento destinato a ripetersi. Nella Grecia antica era impensabile che l'uomo potesse esercitare un controllo sul cosmo, o di imporre su di esso i propri fini. La dimensione dell'uomo era inserita armonicamente all'interno dei cicli naturali che si susseguivano necessariamente e senza alcuno scopo. Nel ciclo infatti il fine (in greco telos) viene a coincidere con la fine e la forza propulsiva (in greco energheia) porta all'attuazione dell' ergon, l'opera, ci che compiuto. Il ciclo si manifesta dunque con l'esplicitarsi dell'implicito: il seme diventer frutto solo alla fine del ciclo di crescita e maturazione stagionale, ed il frutto coincider con il fine del seme, con il dispiegarsi completo dell'energia e delle potenzialit implicitamente contenute in esso. Nel ciclo, in cui tutto si ripete, non si d progresso: di conseguenza divengono fondamentali la memoria dei cicli passati e quindi la parola dei vecchi, deposito di
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esperienza, e l'educazione, come trasmissione della memoria e dell'esperienza passata. Tuttavia, l'uomo da sempre tentato di conciliare il tempo ciclico della natura con il tempo umano, che un tempo scopico (dal greco skopeo, che indica un guardare mirato). Con questa operazione l'uomo vuole reintrodurre scopi umani nel tempo naturale, naturalmente privo di scopi. Emerge qui dunque la necessit propriamente umana di progettarsi, cio di gettarsi-fuori di s verso un obiettivo, cercando di dotare di senso la propria esistenza. Questa tendenza tuttavia, pu armonizzarsi con il kyklos solo se l'uomo vive con la consapevolezza tragica di non poter oltrepassare i limiti posti dalla natura, primo tra tutti la sua mortalit. In caso contrario, egli si macchier di hybris, la tracotanza, l'unico vero peccato riconosciuto dalla saggezza greca. In termini esemplificativi, il cacciatore esercita il suo guardare mirato nel bosco (skopos) e solo in questo tempo progettuale e nella compresenza di mezzi e fini, il suo arco diventa strumento e la lepre l'obiettivo. Si tratta di un tempo lineare che si muove tra due estremi: i mezzi ed i fini. V' tuttavia un terzo elemento che si inserisce tra questi termini, impossibile da controllare, ovvero il Kairos, il tempo opportuno, che anche imprevedibilit, e che pu determinare o meno l'incontro tra mezzi e fini. Non dunque nelle possibilit dell'uomo il tessere il proprio destino. Egli deve saper cogliere il kairos, la circostanza favorevole, ed in essa espandere s stesso. Questo equilibrio tra tempo naturale, umano e del kairos stato sconvolto dall'uomo nell'et della tecnica: obiettivo di quest'ultima infatti quello di ridurre fino ad annullare la distanza tra mezzi e scopi (in cui si inseriva il kairos, l'imprevedibile) per realizzare cos un controllo ed un dominio assoluti sul mondo, che da cosmo a cui accordarsi divenuto natura da dominare, e per portare a compimento una tirannia completa del tempo umano. Con l'et della tecnica abbiamo scatenato il Prometeo che gli di avevano incatenato, determinando il trionfo del potere della techne sulla necessit (in greco ananke) della natura, fino alla paradossale situazione odierna in cui la tecnica non pi strumento nelle mani dell'uomo ma
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l'uomo a trovarsi nella condizione di mero ingranaggio, funzionario inconsapevole dell'apparato tecnico.
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originaria innocenza.
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non si accorse del fatto. Il rettore del'Universit veneta in merito ha detto che "non ho, ora come ora, estremi per sollecitare il ministero, deve essere un professore del raggruppamento a farlo. Di mio posso dire che in ambito umanistico si producono troppi testi e che questo uno dei fattori che causano limpossibilit di fare controlli accurati. Nello specifico, secondo me dovrebbe essere lo stesso Galimberti, nel suo interesse, a chiedere la convocazione di un giur o comunque a rispondere e a specificare le sue posizioni.... Nel giugno 2010 la rivista L' Indice dei libri del mese ha pubblicato nel proprio sito un lungo articolo di altri copia-incolla. In particolare il saggio I miti del nostro tempo , stato indicato come costituito al 75% da un "riciclaggio" di suoi scritti precedenti, alcuni dei quali risalenti persino agli anni ottanta, per il restante 25%, una ristesura di intere frasi e paragrafi, presi da altri autori, quasi identici agli originali.. Sulla questione Gianni Vattimo al Corriere Della Sera ha dichiarato: Si scrive anche a distanza d' anni dalla lettura; la spiegazione! di Galimberti plausibile. Lui cita l' autore la prima volta; poi ci mette quelle frasi che ricorda anche senza virgolettarle e Il sapere umanistico retorico. Noi si lavora su altri testi, si commenta. Platone e Aristotele sono stati saccheggiati da tutti. Nei saperi umanistici, dal diritto e alla teologia, tutto un glossare. C' chi copia dagli altri e chi da se stesso. . Anche lo scrittore Vincenzo Altieri ha effettuato studi approfonditi e circostanziati sui plagi di Umberto Galimberti.
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5. ^ Articolo di Matteo Sacchi sul quotidiano Il Giornale del 6 giugno 2008 6. ^ Lettera apparsa sul Corriere della Sera di Pierluigi Battista rivolta al prof. Umberto Galimberti 7. ^ Articolo del quotidiano online Lettera 43 del 7 Marzo 2011 8. ^ Corriere della Sera Magazine 9 ottobre 2008 ultima pagina 9. ^ Articolo di Matteo Sacchi sul quotidiano Il Giornale del 25 giugno 2008 10. ^ Umberto Galimberti e il mito dell' industria culturale, di Francesco Bucci 11. ^ [1] 12. ^ Studi dello scrittore Vincenzo Altieri
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Cortina, 1988. ISBN 88-7078-117-8. Il gioco delle opinioni, Milano, Feltrinelli, 1989. ISBN 88-07-08071-0. Idee: il catalogo questo, Milano, Feltrinelli, 1992. ISBN 88-07-08108-3. Dizionario di psicologia, Torino, UTET, 1992; 1994. ISBN 88-02-04613-1; 2006. ISBN 88-02-07480-1. Parole nomadi, Milano, Feltrinelli, 1994. ISBN 88-07-08137-7. Paesaggi dell'anima, Milano, A. Mondadori, 1996. ISBN 88-04-42130-4. Psiche e techne. L'uomo nell'et della tecnica, Milano, Feltrinelli, 1999. ISBN 88-07-10257-9. Enciclopedia di psicologia, Milano, Garzanti, 1999. ISBN 88-11-50479-1. E ora? La dimensione umana e le sfide della scienza, con Edoardo Boncinelli e con Giovanni Maria Pace, Torino, Einaudi, 2000. ISBN 88-06-15365-X. Orme del sacro. Il cristianesimo e la desacralizzazione del sacro, Milano, Feltrinelli, 2000. ISBN 88-07-17044-2. (premio Corrado Alvaro 2001) La lampada di Psiche, Bellinzona, Casagrande, 2001. ISBN 88-7713-345-7. I vizi capitali e i nuovi vizi, Milano, Feltrinelli, 2003. ISBN 88-07-84027-8. Le cose dell'amore, Milano, Feltrinelli, 2004. ISBN 88-07-84048-0. Il tramonto dell'Occidente nella lettura di Heidegger e Jaspers, Milano, Feltrinelli, 2005. ISBN 88-07-81849-3. Filosofia e biografia, con Luca Grecchi, Pistoia, Petite Plaisance, 2005. ISBN 88-7588-095-6. La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica, Milano, Feltrinelli, 2005. ISBN 88-07-10391-5. (premio internazionale Cesare De Lollis 2006) L'ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani, Milano, Feltrinelli, 2007. ISBN 978-88-07-17143-7. Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine, Milano, Apogeo, 2008. ISBN 978-88-503-2717-1; Milano, Feltrinelli, 2011. ISBN 978-88-0772248-6. La morte dell'agire e il primato del fare nell'et della tecnica, Milano, Albo Versorio, 2008. ISBN 978-88-89130-62-9. I miti del nostro tempo, Milano, Feltrinelli, 2009. ISBN 978-88-07-17162-8. Il viandante della filosofia, con Marco Alloni, Roma, Aliberti, 2011. ISBN 978-88-7424-736-3.
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Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto, Milano, Feltrinelli, 2012. ISBN 978-88-07-17222-9.
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Plaisance, 2006. ISBN 88-7588-086-7. Gianluigi Pasquale (a cura di) "Ritorno ad Atene. Scritti in onore di Umberto Galimberti". Roma, Carocci editore, 2012. ISBN 978-88-4306225-6.
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Le Storie di Corrado Augias. Umberto Galimberti discute del suo libro L'ospite inquietante. Le Storie di Corrado Augias. Umberto Galimberti discute del suo libro Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto.
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