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Serendipità - Racconti da leggere senza fretta e da conquistare senza sosta
Serendipità - Racconti da leggere senza fretta e da conquistare senza sosta
Serendipità - Racconti da leggere senza fretta e da conquistare senza sosta
Ebook81 pages53 minutes

Serendipità - Racconti da leggere senza fretta e da conquistare senza sosta

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SINOSSI

Serendipia è un invito a fare una passeggiata attraverso una serie di racconti brevi, dando la mano ai personaggi, conoscendo le loro vite, indagando i loro pensieri ed entrando in sintonia con loro. Camminerai per una moltitudine di scenari, per strade conosciute ed altre meno, e ti intrufolerai in luoghi in cui mai avresti immaginato di arrivare.

Attraverso questi racconti passeggerai tra amori, disamori, bugie, aneliti, colpe, desideri, colori, paure, sapori, odori... tutto il necessario per enfatizzare le tue sensazioni e alimentare la tua fame di lettura. Alla fine di ogni racconto, desidererai sempre una pagina in più.

Apri la tua mente, metti delle scarpe comode e avanti! I personaggi ti stanno aspettando.

Parola dopo parola, scopri la storia segreta di ogni racconto.

Serendipità: una scoperta inaspettata. Mentre cerchi una cosa, ne trovi una diversa, che non ti aspettavi di scoprire.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateAug 15, 2018
ISBN9781547542383
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    Serendipità - Racconti da leggere senza fretta e da conquistare senza sosta - Liliana Del Rosso

    Serendipità

    Racconti da leggere senza fretta e da conquistare senza sosta

    Autrice: Liliana del Rosso.

    Copertina: Lana Acuaterra.

    Grafica: Lana Acuaterra.

    Traduzione: Claudia Di Perna.

    Capitolo I

    Un venerdì differente

    Cronache di un amore

    Sapore di donna

    L’ultima fermata

    Il bugiardo

    La strada del ritorno

    Un racconto per Miguel

    Oggi non è un giorno grigio

    Un’eternità per cambiare.

    Odori

    Impressione

    Assenza

    Il piacere di aver paura

    Presentimento

    Tic - tac

    La chiave

    Biografia

    Prologo

    Nascosta sotto l’incantesimo delle mie parole, sono un’altra persona, mi vesto di una pelle che non mi duole, che mi lascia vivere altre vite. Morire mille volte e rinascere altrettante. Attraverso poche parole soltanto posso ascendere al cielo o sprofondare nel più oscuro inferno, tutto o niente. E il meglio è che sono io a decidere chi voglio essere.

    Capitolo I

    Un venerdì differente

    Oggi è proprio una giornata complicata. 

    La cosa peggiore di questa situazione è che perderò la riunione di tutti i venerdì. In più, a onor del vero, devo ammettere che questo odore di disinfettante mi sta uccidendo. Che fastidio! 

    Sai, il luogo in cui ci riuniamo si chiama Detertulias. Profuma sempre di caffè, anche se quando guardo le vecchie fotografie che ne decorano le pareti ho la sensazione di puzzare di fumo. Di sigarette Ducados, santo cielo! Quanti pacchetti mi saranno entrati nei polmoni? Ti assicuro che la prossima settimana non perderò la riunione neanche morto. 

    Ho creduto che tu pensassi che fosse ieri. Ricordo che sono entrato nella caffetteria, con il mio solito passo, in direzione del mio tavolo. Pochi istanti per capire che avrei avuto un venerdì complicato. Il mio tavolo era stato occupato da una coppia dall'aria molto insolita. Non ci credo, sono vent'anni che ci riuniamo qui e sempre allo stesso tavolo. Che fastidio! Ho pensato. 

    La responsabile mi si è avvicinata e mi ha detto: 

    - Signor Ferrán, buonasera. Come mai qui così presto? 

    - Oggi è venerdì, il giorno del ritrovo al Detertulias - mentre mi toglievo il cappello - Lo sai, ci piace sederci vicino alla finestra. 

    - Sì, mi dispiace, il suo tavolo è occupato; lo sa, i turisti sono un po' impertinenti. Sicuramente non hanno notato che fosse già prenotato! Però ho questo tavolo che è libero. 

    La donna, piuttosto rammaricata, mi ha suggerito un posto vicino alla finestra e accanto a una stanza vecchissima, tutta in quercia e piena di libri, che i clienti lasciavano lì per condividerli con altri lettori. Magari li leggeranno accompagnati da un buon caffè e magari, qualche anno fa, anche da una sigaretta.

    -Tranquilla – le ho detto -, non fa nulla. Questo posto va bene.

    Ho sempre avuto un debole per le belle donne. Mentre preparava il tavolo le ho raccontato quanto mi mancava il rumore sommesso di quanti si ritrovavano nel caffè quando io ero giovane.

    -Sai – le ho detto -, io ero uno di quei lettori solitari che guardavano con fare minaccioso i clienti quando alzavano troppo il volume della voce. Mi piaceva troppo! Sono sempre stato un po’ scontroso.

    La responsabile era sempre di buonumore. Mi ha sorriso, si è allontanata un po’ dal tavolo che aveva appena pulito e ha detto:

    -Oggi è più rumoroso, ma abbiamo sempre il miglior caffè del quartiere.

    -Sì e inoltre avete il personale più simpatico - con una strizzata d’occhio ho dato per conclusa la conversazione e mi sono seduto ad aspettare i miei due amici. – Grazie, bella.

    Dopo alcuni minuti è arrivato Bernat, abbastanza sbadato come sempre, si è diretto verso il nostro solito tavolo. Io ero lì, facendogli segno in piedi. E non mi vedeva!

    -Bernat, qui! Oggi abbiamo un nuovo posto.

    -Come mai questo cambio? Ogni giorno più vicino ai libri! – Bernat si guardava intorno per capire dove lasciare il cappotto. – E l’attaccapanni? Ovvio, vicino al nostro vecchio tavolo, è che... Va beh, lo lascio qui. – Ha lasciato cadere la giacca sulla spalliera della sua sedia e senza smettere di protestare ha continuato il suo monologo. – Ero sul punto di non venire, sono stato tutta la settimana in Galizia e sono esausto; sono tornato tardi ieri notte.

    -Guarda, c’è Joan! – ho detto e mi sono alzato per indicargli il nostro nuovo posto – Siamo qui.

    -Buonasera – ci ha salutati Joan.

    Ha appeso il suo cappotto all’attaccapanni, quello vicino al nostro solito tavolo, ha guardato i turisti un po’ stranito e si è incamminato verso il nostro nuovo posto, dando poca importanza

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