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2020 Ferrara città d'arte. Virtuale o Reale?: libri Asino Rosso
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Ebook136 pages1 hour

2020 Ferrara città d'arte. Virtuale o Reale?: libri Asino Rosso

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About this ebook

*Interviste a cura di R. Guerra a: Carlo Andreoli (Alo), Lorenzo Barbieri, Pier Francesco Betteloni, Bruno Corticelli, Marcello Darbo, Federico Felloni, Zairo Ferrante, Claudio Fochi, Sylvia Forty, Raimondo Galante, Maurizio Ganzaroli, Sergio Gessi, Sergio GnudI, Davide Grandi, Luca Grigoli, Pier Luigi Guerrini, Pasquale Nappi, Maria Letizia Paiato, Rita Pasqualini, Alfredo Pini, Claudio Pisapia, Francesco Rendine, Riccardo Roversi, Alberto Squarcia, Tiziano Tagliani, Vitaliano Teti,  Bruno V. Turra, Vittorio Zanella, Carlo Zannetti, Marco Zavagli (*extra: Roby Guerra di B. V. Turra). Ferrara città d'arte, mito o realtà nel duemila già inoltrato? Il futuro prossimo di Ferrara? Attraverso la formula diretta dell'intervista, più o meno recente - dal 2009 al 2017 -  ecco le parole libere e le congetture di  protagonisti contemporanei della cultura ferrarese. Esiti? Ai destinatari lettori (o meglio ciberlettori in quanto trattasi di un eBook o libro digitale) la libera digitazione e decifrazione.
 
LanguageItaliano
Release dateSep 18, 2017
ISBN9788826492933
2020 Ferrara città d'arte. Virtuale o Reale?: libri Asino Rosso

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    2020 Ferrara città d'arte. Virtuale o Reale? - AA.VV. a cura di Roby Guerra

    a cura di Roby Guerra

    2020. Ferrara città d'arte

    Virtuale o Reale?

    UUID: 0a0927a6-a388-11e7-9bbf-49fbd00dc2aa

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Nota editoriale

    Premessa: Ferrara dopo il 2000

    FERRARA CITTÀ D'ARTE, VIRTUALE O REALE?

    Carlo Andreoli (ALO) Pixels e l'Ombra del Moloch

    Lorenzo Barbieri. Italo Balbo trasvolatore

    Pier Francesco Betteloni, la poesia delle città aperte

    Bruno Corticelli. Musicista ferrarese Global Local

    Marcello Darbo. L’ arte come faticoso cammino

    Federico Felloni. Con Autori a Corte, Ferrara è capitale letteraria

    Zairo Ferrante. ​Ecco il letterario dinanimismo neoromantico

    Claudio Fochi. Ferrara città d'acqua?

    Sylvia Forty. Space woman

    Raimondo Galante. Debord e situazionismo web-futuristico

    Maurizio Ganzaroli. Scrittore di fantascienza

    Sergio Gessi. Libertà e Responsabilità 2.0

    Sergio Gnudi. Tra Spatola e Marcovaldo...

    Davide Grandi. Gli ultimi soldati, il suo primo romanzo futuribile

    Luca Grigoli. ​La cosmopoesia surrealistica

    Pier Luigi Guerrini e la poesia. Sperimentare per alimentare un pensiero differente

    Adriana Mastellari. ​L' arcobaleno dalla pietra

    Pasquale Nappi. Giovani menti per Ferrara periferia dell’impero

    Maria Letizia Paiato. Tra Sgarbi e Catellan

    ​Rita Pasqualini. Burattini e pupe in libertà

    Alfredo Pini. Tra neopop e neofigurativo

    Claudio Pisapia. Verso Ferrara 3.0 e r-evoluzionaria?

    Francesco Rendine. Libertà di parola a Ferrara?

    Riccardo Roversi. Shock intervista

    Alberto Squarcia. Un ferrarese per l’arte a 360 gradi

    Tiziano Tagliani. Ferrara città d'arte, verso un nuovo Rinascimento

    Vitaliano Teti. The Scientist video festival internazionale (2009)

    Bruno V. Turra. Sociologia 2.0

    Vittorio Zanella. Il Teatrino dell'ES (il trentennale...)

    Carlo Zannetti. Come vedo Ferrara

    Marco Zavagli. Ferrara, dal presente al futuro desiderabile

    (extra) Lo strano caso di Roby Guerra poeta futurista

    Ferrara 2020

    Catalogo Asino Rosso

    Nota editoriale

    eBook Asino Rosso

    ASINO ROSSO

    GIORNALE BLOG

    2020. Ferrara città d'arte? Virtuale o Reale?

    Autori Vari. Interviste a cura di Roby Guerra

    A.R. (libri Asino Rosso 13)

    a cura di Roberto Guerra

    http://asinorosso.blogspot.com

    Via Antolini, 15, 44123 Ferrara

    Settembre 2017

    Cover: Futurguerra Ferrara copernicana

    *Immagine 2: Futurguerra Le Muse Elettriche

    (Giorgio De Chirico Le Muse Inquietanti remix/tribute)

    Premessa: Ferrara dopo il 2000

    di Roby Guerra

    Nel lontano 1991, chi scrive pubblicò (Liberty House) un pampleth sperimentale: Il Futuro del Villaggio. Ferrara città d'arte del 2000 . Scansione futuribile alla fine del secolo e già nell'alba del terzo millennio sulle dinamiche propulsive, local global diremmo oggi, esistenti e operative nella città già capitale del rinascimento e all'epoca che lasciavano presagire per gli anni duemila un possibile e concreto nuovo rinascimento anche elettronico. Optammo per una cifra di parola e scrittura squisitamente postmoderna e non lineare: lavoro critico di non facile lettura e anche criptica (con il senno di poi). Concludevamo indicando un paradossale aut aut, sollecitati dal debole all'epoca futuribile culturale italiano con riferimento ai vari Piero Angela e Roberto Vacca: Rinascimento o Medioevo prossimo futuro per Ferrara al passo o meno con la nuova era elettronica e scientifica? Da quelle pulsioni anche tipiche del mitico Anno 2000 a oggi, sullo sfondo le lezioni lungimiranti e profetiche dei vari McLuhan e Alvin Toffler, appena poco più di un ventennio, ma sembra un secolo intero in certo senso cronotemporale: il mondo è incredibilmente più complesso, anche le cosiddette periferie e villaggi di lusso come Ferrara.

    Il duemila e il futuro sono venuti alla luce nel mondo, ma l'ombra del nuovo purtroppo medioevo è altrettanto in primo piano, come da cronache quotidiane, dalle capitali europee alle città e ai villaggi elettrici stessi italiani, tra crisi economiche impreviste (almeno in apparenza), alla crisi stessa dell'utopia europea, al fenomeno epocale cosiddetto migrantico e multietnico, al tristemente noto terrorismo islamico e al rischio inimmaginabile ma potenziale di una nuova era nucleare con le follie dell'ultimo comunista dittatore, Kim, in Corea del Nord. Comunque, lasciando perdere on topic i massimi sistemi, Ferrara campione scientifico del duemila possibile, per la sua storia rinascimentale e certo novecento auroralmente neorinascimentale, oggi resta un ologramma o archetipo del contemporaneo, specchio molto preciso oggi per forza ambivalente e anche delle implosioni relative del nostro tempo, su scala italiana ed europea.

    Ecco quindi, ora un lavoro aggiornamento complementare a quello originario dei lontani anni '90, e un lavoro in certo senso d'equipe a più livelli: da un lato un excursus mirato sulla creatività contemporanea global local ferrarese, dall'altro come focus strutturale la domanda topica: Ferrara città d'arte, mito o realtà nel duemila già inoltrato? Il futuro prossimo di Ferrara? Attraverso la formula diretta dell'intervista, più o meno recente- dal 2009 al 2017- a protagonisti attuali della cultura ferrarese, tra scrittori, artisti, anche qualche giornalista, docenti universitari e politici special guest. Figure note o meno note in città che hanno quasi tutte risposto anche direttamente alla domanda link, soltanto alcune tacitamente, lasciando parlare il non detto delle loro parole ed esposizioni. Diversi, chi più chi meno, di rilevanza anche nazionale (relativa o settoriale) per - comunque- certo spessore e certa stoffa personal.

    Esiti? Ai destinatari lettori (o meglio ciberlettori in quanto trattasi di un eBook o libro digitale) la libera digitazione e decifrazione.

    FERRARA CITTÀ D'ARTE, VIRTUALE O REALE?

    Gli autori intervistati

    Carlo Andreoli (Alo), Lorenzo Barbieri, Pier Francesco Betteloni, Bruno Corticelli, Marcello Darbo, Federico Felloni, Zairo Ferrante, Claudio Fochi, Sylvia Forty, Raimondo Galante, Maurizio Ganzaroli, Sergio Gessi, Sergio Gnudi, Davide Grandi, Luca Grigoli, Pier Luigi Guerrini, Pasquale Nappi, Maria Letizia Paiato, Rita Pasqualini, Alfredo Pini, Claudio Pisapia , Francesco Rendine, Riccardo Roversi, Alberto Squarcia, Vitaliano Teti, Tiziano Tagliani, Bruno V. Turra, Marco Zavagli, Vittorio Zanella (*extra: Roby Guerra di B. V. Turra).

    Carlo Andreoli (ALO) Pixels e l'Ombra del Moloch

    Artista

    Ferrara Italia (part 1), 30 Aprile 2016

    Blasting News Italia (Part 2). , 12 maggio 2017

    Questa volta vi proponiamo una intervista atipica, una nano-interview, per Carlo Andreoli, detto Alo, bondenese-ferrarese doc, alla ribalta da qualche tempo nel panorama artistico d’avangurdia neoestense e non solo, come dimostrano le numerose mostre, anche a Milano e Bologna, e le segnalazioni a Radio Rai. E anche le risposte dell’artista sono lapidarie, in pillole: in pixels. Ultraessenzialiste, prova di un fare arte contemporanea e visualsperimentale senza compromessi.

    L’arte come gioco dell’Es, direbbero ancora Rank o Deleuze, come autoproduzione creativa dell’inconscio sociale, al di là di scuole e classificazioni e convenzionalismi manieristici?

    (ALO) Mi sono confuso...

    Carlo, un autoritratto personale: le tue mostre e il senso della tua arte secondo te…?

    (ALO) Autoritratto: invisibile-visibile—analfabetaconscio.

    Esposizioni (minima): Atelier Artefatto, Monza 2005, mostra personale; Circolo Culturale Zuni, Ferrara 2005, mostra personale; Libreria Carmelina, Ferrara 2006, mostra personale; Bar Mono, Milano 2007, mostra personale; Arte sotto i portici, Bologna 2007, mostra collettiva; MU11 Un frammento di futuro, Milano 2008, mostra collettiva; Circolo Bertold Brecht, Milano 2008, mostra personale; Performance Graffi e graffiti, L’Aquila 2011; Performance web/radio rai radio2 trasmissione Raitunes di Alessio Bertallot, Milano 2011; Spazio Centotrecento, Bologna 2015, mostra personale;Galleria Gomma Bicromata, Porretta Terme (BO) 2015, mostra personale; Galleria IdeArte, Ferrara 2016, mostra personale

    Secondo me, e il Terzo me, come un’ustione – ma sicuramente sbaglio – se mi è concesso.

    Andreoli, il tuo percorso è una sorta di libero attraversamento dell’arte contemporanea, esatto?

    (ALO) Esatto!

    Domanda sperimentale. Ferrara e i ‘condizionamenti’ spazio-temporali?

    (ALO) Per Ferrara – ma anche l’ Italia – i vincoli spaziali, fondamentalmente, sono eterni.

    Carlo Andreoli: mostre a Ferrara e in Italia, una breve cronistoria?

    (ALO) Già fatto, e non cronico!

    Tu sei anche un grande amante della musica, a suo tempo hai avuto anche un negozio underground di dischi, la musica influenza la tua arte visiva?

    (ALO) Certamente! Forse troppo, ma va bene Emilia Paranoica.

    Il Moloch nella mostra veneziana

    Alo, a Venezia dal 13 maggio per la collettiva 'Ombra del Moloch...', un approfondimento?

    (ALO) Innanzitutto, preciso che non si tratta di una mostra collettiva (a cura di Annarita Rossi, ecc., ndr.), ma dieci artisti, che espongono nelle due sale a disposizione, per un periodo di 15 giorni: solo al termine dei vari periodi dedicati alla personale, il florilegio di artisti presenti, presenterà solo fra il 22 luglio ed il 6 agosto la collettiva. L’esposizione aprirà i battenti il giorno 13 maggio. Le mie opere saranno esposte fra il 24 giugno ed il 7 luglio.

    Il tema delle nostre ispirazioni, nonché della nostra riflessione artistica sono il Moloch, la cultura ebraica e l’Urlo di Allen Ginsberg: metafora 'strisciante' del capitalismo e della società americana, visto come il 'demone' proveniente dalla religione 'ebraica', appunto, senza scordare, naturalmente, l’apporto degli occhiali del peyote… versione della Beat Generation del controllo collettivo – passivo ed attivo –

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